Per un'Università più inclusiva, più accessibile, più partecipe

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territorio nazionale. Nonostante ciò, il disallineamento per l’accesso ai benefici è evidente. Per questi motivi proponiamo che il nuovo Rettore o la nuova Rettrice si faccia promotrice in sede della CRUI dell’allineamento fra i criteri, proponendo quindi un’interlocuzione con il Ministero per una revisione dei requisiti di merito per il rinnovo della borsa di studio, andando nella direzione di un abbassamento di questa soglia, pur necessaria, ma che ad oggi risulta problematica, soprattutto nel passaggio tra secondo e terzo anno: infatti, per il primo anno accademico è sufficiente conseguire 25 cfu, mentre per il secondo anno accademico la soglia si alza vertiginosamente a 80 cfu, richiedendo quindi in determinati casi di conseguire fino a 55 cfu in un solo anno – una soglia tutt’altro che scontata. Oltre a ciò, il sistema di Diritto allo Studio prevede che chi non sia riuscito a soddisfare i criteri di merito, oltre a non confermare il beneficio per l’anno successivo, debba restituire le rate già ricevute per l’anno in corso. Questa misura non appare incentivante, al contrario, è una misura sanzionatoria perché non prevede la sola decadenza dal beneficio in esame ma anche una restituzione in denaro delle somme precedentemente percepite. Partendo dal presupposto che chi acceda al beneficio della borsa di studio non versi in situazioni economiche floride e che nella grande maggioranza dei casi l’entrata della borsa di studio risulta essere l’unica entrata percepita, questa misura sanzionatoria potrebbe essere per molti causa di abbandono degli studi e di interruzione di carriera. Siamo consapevoli dell’impossibilità per l’Unibo di agire sulla fonte legislativa che prevede la restituzione delle somme già percepite. La nostra proposta è quindi quella di istituire un fondo ad hoc per coprire le spese di restituzione dei benefici di questa categoria di studenti permettendo loro di proseguire gli studi. La proposta si sostanzia in un fondo “paracadute” predisposto dall’Università sulla stima degli studenti che negli anni non riescono a soddisfare i requisiti di merito previsti da Er.Go per coprire le rate di borsa di studio che questi studenti devono restituire pur avendo soddisfatto i cfu necessari previsti dall’Ateneo per conservare il beneficio della no tax area.

Tassazione Attualmente il calcolo delle tasse universitarie in raffronto al modello ISEE presenta delle criticità dovute alla presenza di immobili infruttiferi nei capitoli dell’ISPE che in molte situazioni sfalsano la situazione economica dichiarata degli studenti rispetto alla situazione economica reale. Queste criticità dipendono dalla legislazione tributaria nazionale sulla quale l’Università non ha competenza di intervento ma crediamo che debba essere avviato un lavoro di indagine sulle possibilità migliorative del calcolo dell’ISPE e dell’ ISEE per il conseguente accesso degli studenti e delle studentesse realmente bisognosi ai benefici del diritto allo studio. Pertanto, chiediamo come obiettivo di lungo termine che la nuova governance si faccia promotrice di tale istanza all’interno della CRUI e presso i Ministeri competenti. 21


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