Inoltre, è urgente che l’Ateneo bandisca nuovi spazi in città per le associazioni studentesche che permettano un’aggregazione autonoma anche fuori dagli orari di ufficio. La necessità di una socialità spontanea e svincolata da attività di consumo si è fatta ancora più pressante dopo un anno e mezzo di pandemia e distanziamento. Inoltre, crediamo che l’Università non possa occuparsi dei suoi studenti solo negli orari di ufficio, ma che debba offrire luoghi di incontro e scambio in ogni momento. Questi luoghi dovrebbero essere accessibili anche alla cittadinanza, promuovendo l’incontro tra due anime della città che troppo spesso sono presentate come in conflitto tra loro. La proposta che avanziamo è di aprire le aule universitarie anche la sera e nei weekend, mettendole a disposizione di chi vi voglia organizzare attività culturali e ricreative, ovviamente nel rispetto delle regole di comune convivenza. Così facendo, l’Università potrebbe porsi anche come presidio importante sul territorio, dando una risposta all’abbandono di determinate zone della città in orari e periodi dell’anno notoriamente più critici.
Bando 150 ore L’attuale bando per le attività di collaborazione studentesche è il risultato di un compromesso tra il Consiglio degli Studenti e l’Ateneo. La priorità emersa dal Consiglio degli Studenti era quella di tutelare le fasce ISEE medio–basse, continuando a considerare l’attività di 150 ore come uno strumento di welfare studentesco. Contrariamente, parte del Senato Accademico riteneva necessario rimuovere qualunque vincolo ISEE per la partecipazione al bando e proponeva di valutare unicamente dei criteri di merito (numero crediti e media ponderata) per la formulazione della graduatoria: una proposta ovviamente irricevibile. Attualmente è quindi prevista una soglia ISEE massima non superiore a 35.000€ per la partecipazione al bando e il primo criterio di formazione della graduatoria è il numero di CFU ottenuti nell’anno precedente: in sostanza, stabilita la soglia ISEE, il criterio predominante è il merito. Riteniamo che la soglia ISEE di 35.000€ per la partecipazione al bando possa considerarsi ragionevole, poiché va nella direzione di intercettare quelle studentesse e quegli studenti che, pur non trovandosi in una situazione economica prospera, rimangono esclusi da tutti gli altri benefici per il Diritto allo Studio. Se si decide però di mantenere una soglia d’accesso di questo tipo, è necessario rivedere i criteri di formazione della graduatoria, che rischia di lasciare da parte chi più ne ha bisogno. Pertanto, chiediamo garanzia alla nuova governance che le 150 ore continuino a essere considerate come uno strumento di welfare a sostegno degli studenti e delle studentesse più fragili economicamente: riteniamo necessario prendere in esame quali fasce ISEE siano state intercettate dal bando del 2021 e sulla base di ciò rivedere i criteri di costruzione della graduatoria.
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