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armonia nelle forme. Per una sensualità sussurata, ma ultrachic. La prima donna della sua vita è stata la sua mamma, artista decoratrice di porcellane e ceramiche che gli ha trasmesso il senso estetico, l’arte del miscelare i colori. Alberto si abbandona ai ricordi, una madeleine proustiana- “Odore di trementina ed essenza di lavanda” - questi i profumi legati alla sua mamma, donna dall’eleganza sobria, ma a volte vivace, che si vestiva dalle suore Ventura, così chiamate da nome della fondatrice, abilissime sarte che realizzarono per Christian Dior un’intera sfilata di abiti da sposa a Parigi. Sin da piccolo attento osservatore, cresciuto in una famiglia, per lui nel tempo elaborata come matriarcale; sua madre, la sua mitica amica, per Alberto semplicemente zia Rosa

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e tante zie, tutte sempre vestite à la page, lo hanno ispirato e ne hanno delineato i suoi tratti distintivi: la continua ricerca del bello estetico, dell’eleganza e la cura dei dettagli. Una famiglia di donne con cui ha avuto un rapporto simbiotico, viscerale, una sintonia che continua soprattutto oggi con sua nipote Alessia che gli ricorda nella gestualità e nelle movenze sua mamma. Non solo passione ma studi solidi alle spalle, Istituto Marangoni e master alla Domus Academy a Milano, che lo formano sull’arte di vestire le donne e al tempo stesso lo “legittimano” a intraprendere questa strada. A Milano, capitale dello stile e della moda, la Milano da bere, comincia a frequentare le sfilate, i back stages, dove mi racconta una volta essere stato cacciato da Franco

Moschino, per la sua inarrestabile curiosità. Era la fine degli anni ‘80 e l’inizio del ‘90, gli anni in cui la stampa si lanciava all’inseguimento delle nuove icone della moda italiana: le top models, tra cui Marpessa Hennink, la modella olandese resa immortale dalle primissime campagne di Dolce&Gabbana con gli scatti di Federico Scianna. Quali sono state, parafrasando un film, tutte le donne importanti della tua vita? La prima che mi ha condotto per mano in una ricerca estetica attraverso un mio percorso e mi ha incoraggiato a prendere questa strada è stata Bianca Maria Piccinino, prima giornalista conduttrice di un telegiornale e responsabile dei servizi moda della RAI, con cui c’è stato un grande scambio di affetto. La


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