am apuliamagazine n.5

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periodico - numero 5 luglio / settembre 2012 www.apuliamagazine.it

ALL’INTERNO SPECIALE COSTA DEI TRULLI A PAG. 21

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Anno 2 – Numero 5 Luglio / Settembre 2012 Registrazione n.53/2010 del Tribunale di Bari

DIRETTORE RESPONSABILE Rosalia Chiarappa r.chiarappa@apuliamagazine.it IDEAZIONE E COORDINAMENTO EDITORIALE Alessandra Dall’Olmo a.dallolmo@apuliamagazine.it PROGETTO GRAFICO Maurizio Fontana m.fontana@apuliamagazine.it REDAZIONE Antonella Cuccovillo a.cuccovillo@apuliamagazine.it Mara Giorgio m.giorgio@apuliamagazine.it SOCIETÀ EDITRICE BlueBox s.a.s.

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con il patrocinio di

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Viale Dei Sarti 1 70132 Zona a.s.i. Bari Modugno Tel. 080 5321849 La Foto della copertina è di Elio Iurino (Località Vignanotica nei pressi di Mattinata - Fg - ) La foto della copertina dello Speciale Costa dei Trulli è di Foto Guglielmi

Regione Puglia

Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo

Provincia di Bari

Provincia di Foggia

Comune di Conversano

Hanno collaborato a questo numero Per i testi: Giancarlo Ciccarone, Alessandra Montemurro, Monica Tarricone, Rosalba Valenza. Per le foto: Antonella Battista, Domenico Bellomo, Alessandro Cirillo, Foto Guglielmi, Rocco Lamparelli, Marianna Lovecchio, Maria Grazia Proietto, Caterina Rinaldo, Carlos Solito, Michele Zaccaria. Si ringraziano per il materiale fotografico fornito: il Dott. Alfredo De Liguori e Viaggiareinpuglia.it Tutti i nostri collaboratori forniscono la loro opera a titolo gratuito

Copyright 2012 am apulia magazine - Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali senza il consenso scritto dell’Editore. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.



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edITORIaLe I NOSTRI MARI PROfumO dI cAsA La LeggeRezza deL due pezzI La Luce MAGIcA IN 35 mm I cAMpIONI cReScONO aNcHe IN puGLIA SPecIaLe 22 26 30 35 41 48 51 60 64 66 68 71 74 76 78 80 82 85

ARTe e MOdA BINOMIO VINceNTe Le cITTà dI FedeRIcO I pIAceRI deL GusTO: I FuORIcLAsse Le cATTedRALI FARI deLLA Fede I pIAceRI deL GusTO: I LuOGhI deLLO spIRITO LA dINAsTIA deL GRANO dALLA TeRRA AL MARe I pIAceRI deL GusTO: MIseRIA e NOBILTà sOLe LuNA ON The BeAch MAsseRIA seRRALTA: RAGIONe cON seNTIMeNTO Less Is MORe IL FORNeLLO pRONTO LA TeRRA pALMO A pALMO se L’ARTe GuIdA IL desTINO deGLI uOMINI sOuVeNIR dI VIAGGIO VIAGGI IN BIcI eVeNTI IN pROVINcIA dI BARI

91 eVeNTI eSTaTe IN PugLIa 2012 97 if you find this label, the article is also translated in english.

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I

l mare, come una misteriosa sirena, ammalia, seduce, spaventa, nasconde segreti e perciò incuriosisce. Le antiche e complesse cosmogonie dicono che dal Caos emerse Gea, cioè la Madre Terra, la quale, da sola, avrebbe generato Urano (il Cielo stellato), le Montagne e il Ponto, che è il Mare per antonomasia comprensivo di tutti i flutti multiformi, delle vie d’acqua e di comunicazione. Le grandi distese di acqua si suddivisero in mari e oceani destinati a cambiare forma, distribuzione e nomi. Nelle acque si formò la vita. Temperature e salinità differenti dettero inizio alle correnti, il sistema Terra-Luna ritmò le maree, i venti scolpirono le onde. Sui mari avrebbero navigato gli intrepidi antichi e moderni Ulisse, in ogni epoca si sarebbero avventurati popoli in cerca di fortuna, avrebbero razziato pirati di ogni etnia, si sarebbero combattute sanguinose battaglie e sarebbero nate varie e fiorenti civiltà. Il Mediterraneo, “mare della storia”

(Hegel), su cui si protende la penisola italica, è un’importante traccia lasciata dall’ antico oceano Tedite. La Puglia, regione italiana più orientale, è notoriamente bagnata da due sottobacini, il Mare Adriatico meridionale e il Mar Ionio. Entrambi i mari, tra loro profondamente comunicanti, hanno nomi che, al di là delle leggende, ci riportano alle genti di stirpe jonica provenienti dall’Asia Minore. Una nota leggenda racconta che Adria, figlia di Scirocco e di Bora, dai bellissimi occhi azzurri, per sfuggire alle insidie di un mago, si sia trasformata nel mare che da lei prese il nome. Le indagini storiche dicono che, dal X al V secolo a. C., questo mare fu chiamato Jonico, poiché coloni di stirpe jonica vi erano giunti per primi fondando alcune città sul quel bacino che unisce la Penisola Italica a quella Balcanica. Dal IV secolo a.C. il nome più spesso adoperato fu Adriatico in onore di Adria, eroe di stirpe jonica, che fondò la città omonima, in un luogo imprecisato, considerato che esistono un’Adria

I NOSTRI MARI 8

alle foci del Po, una in Abruzzo (l’attuale Atri) e un’altra in Dalmazia. Lo storico Varrone (116-27 a.C.) afferma che furono gli “Atriates Tusci”, cioè gli Etruschi orientali, a navigare per primi su questo mare e a dargli il nome. “Adriaticum” o “Atriaticum”, parole latine di origine etrusca, derivano da “Atrium” (atrio) e corrispondono a giorno, luce, levante, oriente. Pertanto l’Atriaticum mare assume il luminoso significato di Mar di Levante o di Oriente. A causa della sua forma, lunga (circa 800 Km) e stretta (mediamente poco più di 200 Km), si può definire il più profondo golfo del Mediterraneo; non a caso storici greci come Strabone e Tolomeo lo chiamarono “golfo Adriatico” e nel 1561 Gastaldo, cartografo veneziano, lo indicò come Golfo di Venezia. Il profondo Ionio, al pari dell’Adriatico è mare del mito. Il suo nome deriverebbe da Ionio, discendente di Poseidone. Secondo un altro mito, la giovenca Io avrebbe dato il nome al mare in cui si gettò per liberarsi da un tafano inviatole dalla

“La lingua non è sufficiente a dire e la mano a scrivere tutte le meraviglie del mare” Cristoforo Colombo


turismo e determinano un importantissimo meccanismo rotatorio che rimescola energeticamente le acque del Mediterraneo. I ricercatori dell’Osservatorio Geofisico di Trieste hanno scoperto che il senso di rotazione di questo meccanismo s’inverte ogni 7-10 anni permettendo il “dialogo” tra mari distanti. Quando il senso di circolazione è antiorario nell’Adriatico giungono organismi marini dal Mar Egeo; quando diventa orario, in esso giungono organismi dal Mediterraneo occidentale o dall’Atlantico. Sui fondali del basso Adriatico, in parte a rischio di trivellazione, aggrediti e profanati, vegetano ancora praterie di Posidonia, pianta importantissima per l’ossigenazione

dei mari e per la protezione delle coste dalla erosione, fortunatamente inserita fra le specie protette. Dalla notte dei tempi, tutti i marinai sanno che l’Adriatico offre coste occidentali poco ospitali e orientali ricche di naturali approdi; sanno che è difficile navigarlo, perché i venti e le condizioni meteorologiche rendono il suo umore estremamente variabile. Il poeta Orazio non esitò a definirlo “turbidum et iracundum”, agitato ed irascibile; duemila anni dopo D’Annunzio e Saba lo cantarono come “selvaggio”. Il “mare dell’intimità”, come l’ha definito lo scrittore croato Pedrag Matvejevic, accolse ignote genti ed eroi come gli Argonauti, Ulisse,

© Carlos Solito

gelosa e vendicativa Era. In lingua albanese, che è la lingua più antica della regione balcanica, “Ion” significa “Nostro”, quindi Mar Ionio vorrebbe dire semplicemente Mare Nostro. I Romani, pur non conoscendo i legami fisici che uniscono l’Adriatico allo Ionio, considerarono i due mari come una sola entità e chiamarono l’Adriatico “Mare Superum” e lo Ionio “Mare Inferum”. Tra i due mari, da Nord a Sud e viceversa, c’è un continuo fluire di masse d’acqua, ma il fenomeno più interessante e forse più importante si determina nel Canale di Otranto. In questo braccio di mare le acque dell’Adriatico e dello Ionio, ognuna con differente densità, confluiscono

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Antenore e Diomede, colonizzatore della Daunia. Dal golfo di Taranto fino al Gargano, le città delle coste pugliesi, ognuna con le sue leggende, sorgono su o vicino a insediamenti antichissimi e si racconta che siano state fondate da alcuni Dei, o dai loro figli o dagli eroi venuti dall’altra sponda del mare. A Leuca, l’occhiuto Faro, ancora funzionante, ricorda che costoni, rocce e mare si parlano con un indecifrabile idioma e si tramandano miti, leggende, canti e nenie. Volgendo lo sguardo al passato, considerando tutte le moderne tecniche da cui ormai dipendiamo, non possiamo che avere enorme rispetto per gli antichi marinai che navigavano sotto costa, andavano verso l’ignoto orientandosi solo con le stelle, non possedendo carte nautiche. Bruciati dal sole, rugosi e intrisi di salsedine rispettavano l’acqua che li accoglieva, conoscevano correnti ed onde dalla cui forma riuscivano a prevedere la presenza della terraferma. Dipingevano sulle fiancate delle loro imbarcazioni disegni propiziatori, libavano agli Dei prima di ogni viaggio, si affidavano al Fato, erano sicuramente terrorizzati dalle tempeste, ma riuscivano a vivere di speranza.

© Marianna Lovecchio

turismo

Rosalba Valenza © riproduzione riservata

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Profumo di casa P

asseggiando nel centro cittadino non si può non notare in via Andrea da Bari il nuovo punto vendita monomarca della Bellora. Ci invita a riposi freschi e sognanti il letto in vetrina allestito con preziosi lini ricamati e rifiniti con orli a giorno declinati nei colori naturali. E’ l’ambientazione sofisticata di Portofino, la location scelta come scenografia alla collezione PrimaveraEstate 2012. Una collezione che già al primo sguardo è immediatamente riconoscibile come il frutto della ricerca stilistica della sua creatrice Lorenza Bellora, che negli anni ha caratterizzato lo stile e il gusto dell’azienda di Fagnano Olona. Un’azienda nata con Giuseppe Bellora nel 1883, specializzata nella produzione dei tessuti di lino e più tardi, negli anni ’90, entrata nel segmento dei prodotti confezionati per l’ambiente domestico e la persona. Nel 2006 è stata la prima azienda del settore tessile a ricevere la Certificazione di Tracciabilità di Prodotto,

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vetrina

un importante riconoscimento di tutela del consumatore. Oggi il mondo Bellora non rappresenta soltanto un singolo prodotto di qualità scelto per il proprio benessere ma, un vero e proprio lifestyle da apprezzare in ogni tipologia di casa, da quella di campagna al loft dallo stile newyorchese. Nella boutique di Bari, all’interno, si respira l’aria profumata dei corredi senza tempo delle nostre nonne:

dagli scaffali fanno capolino morbide spugne, cotoni a nido d’ape, tovaglie raffinate, lenzuola nei toni pastello, nelle tinte unite e nelle fantasie più nuove dai rigati, ai fiori, ai pois. Il lino e il misto lino hanno un carattere più maschile, più lineare, più consono alle nuove tendenze di arredo, con le loro tonalità del grigio antracite e del grigio perla, dei blu e dei naturali. Nelle collezioni per il bagno è presente l’accappato-

io William, realizzato al suo interno in spugna ed esternamente a nido d’ape, che si presta anche ad essere un utile ed elegante idea regalo. Rivisitati in un packaging più moderno con carta riciclata, anche le fragranze per la casa e i prodotti corpo. E’ d’uopo curiosare e lasciarsi sedurre da tanta bellezza! © riproduzione riservata

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E

La leggerezza del due pezzi

’ un torrido pomeriggio leccese e Simonetta mi accoglie nella sua casa, è una donna elegante e sinuosa e i suoi costumi riflettono questo suo gusto innato e sofisticato. La sua passione per l’artigianalità e per la manualità nel processo creativo nasce da piccola “adoravo fare i vestitini alle Barbie” - inizia così il suo racconto.

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Le sue creazioni, essenziali e raffinate, sono rigorosamente fatte a mano - “ho iniziato seduta sul divano a intrecciare i cerchi (dettaglio unico del suoi costumi) e poi con una sartina ho cominciato a realizzare i primi costumi perché non riuscivo a trovare quelli che mi piacevano” - e nasce così il suo piccolo campionario di costumi da bagno

realizzato, in seguito, da un’azienda locale che produce per grandi marchi. La linea di costumi che porta il suo nome, Simonetta Starace, prende vita sette anni fa, grazie al sostegno del suo papà; il simbolo, una libellula che incrocia le sue due iniziali, creata da un suo amico, ha un particolare significato per lei, tanto da tatuarsela sul braccio. Nelle sue


moda collezioni predomina il colore e un gioco di accostamenti cromatici che rende i capi particolari e unici nei dettagli, studiati alla perfezione: rifiniture all’uncinetto e cerchi di varie misure assemblati in varie fogge realizzate a mano da signore locali. Proprio questa artigianalità rende i capi preziosi e a tiratura limitata, ne vengono prodotti 500 ogni collezione: per quest’anno i modelli vanno da quello con il top a fascia, indubbiamente di gran moda quest’estate, a quello a triangolo, creazioni iper femminili e glamour, in abbinamento a slip bassi alla brasiliana o con laccetti intriganti. Per i colori c’è l’imbarazzo della scelta dai vitaminici arancio e rosso ai più classici nero e bianco. I suoi costumi minimal sottolineano il corpo e si adattano a tutte le silhouette; io ho optato per un costume intero nero, ultimo capo rimasto, con un ricamo di fiori all’uncinetto, che si può utilizzare come top abbinato a una gonna nelle serate estive e che sarà apprezzato anche dalle fashioniste più convinte. Un concetto del beachwear che rimanda all’eleganza d’altri tempi che si contraddistingue per classe e qualità. Alessandra Dall’Olmo © riproduzione riservata

www.simonettastarace.com

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rrivo a Molfetta nel pomeriggio, il paesaggio è da cartolina. La luce è bellissima, mi vengono in mente le parole del libro di Roberto Cotroneo, “Otranto” - “[...] c’è soltanto luce. La luce che domina Otranto come un alchimista domina i propri elementi”, quella luce che incanta tutti i direttori della fotografia, liquida, cangiante, perché nasce dall’aria, dal vento. Mi avvicino alla location, il duomo di San Corrado che domina la banchina del porto antico con il suo volume adamantino e sono quasi colta dalla “sindrome di Stendhal” al cospetto della candida e meravigliosa cattedrale sullo sfondo dell’azzurro Mare Adriatico. Il set è tranquillo, regna una calma irreale, la regista, Rossella De Venuto sta per iniziare a girare una scena con i due protagonisti, Federico Castelluccio e Ray Lovelock in abiti da prelati.

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La Luce MAGIcA IN Questo è il suo primo lungometraggio, “Controra - Midday demons” che racconta la storia di una coppia che, dopo anni all’estero, ritorna al palazzo di famiglia custode di un terribile segreto. Mi racconta di aver trascorso in Puglia tutte le sue vacanze estive (i suoi genitori sono nati qui) e conserva i ricordi dell’infanzia e il film s’ispira proprio a questi ricordi e alle leggende ascoltate da bambina. Fa da set naturale il territorio, con tutta la maestosità: per la prima volta il romanico pugliese diventa protagonista in un film, chiaro ed essenziale, le maschere apotropaiche che adornano le cattedrali petrose del Nord barese, Giovinazzo, Molfetta e Altamura, perdono la loro funzione di esorcizzare demoni e allontanare le energie negative e, invece, spaventano la protagonista. Il film, un paranormal thriller, nasce dal territorio pugliese e arriva in Alto Adige, dove si troverà la

chiave del mistero: “A contrasto, qui tutto bruciato, arido e lì tutto verde, più gotico” ci racconta la regista. Protagonista l’irlandese Fiona Glascott insieme a Pietro Ragusa, l’italo americano Federico Castelluccio, il pugliese Marcello Prayer con la partecipazione di Ray Lovelock e Salvatore Lazzaro. L’opera prima di Rossella, sceneggiata con lo scrittore Francesco Piccolo, è una co-produzione italo- irlandese sostenuto da Apulia Film Commission, con un cast tecnico di alto livello a iniziare dalla fotografia affidata all’irlandese Claran Tanham, al montaggio di Cecilia Zanuso, nonché ai costumi e alla scenografia di due pugliesi, la tarantina Antonella Cannarozzi (impegnata anche sul set di Maria Sole Tognazzi “Viaggio sola”, con Margherita Buy, Stefano Accorsi con alcune scene girate a Savelletri) e la brindisina Sabrina Balestra. Mentre ricominciano le


riprese e la costumista Antonella, candidata all’Oscar 2010 con “Io sono l’amore”, sistema i costumi di scena, mi allontano per parlare con Francesco Lopez , della Oz film , che si è occupato delle location e del casting ma che anche è lui stesso regista e con la sua società, che quest’anno festeggia i dieci anni di attività, cura anche la produzione esecutiva di alcuni importanti produzioni e realizza delle sue proprie produzioni. Ha lavorato con i registi più importanti tra cui Ermanno Olmi, Edoardo Winspeare, Sergio Rubini, regista e attore di Grumo Appula, paese dell’entroterra Barese, di cui ha curato la maggior parte dei casting: “I film di Rubini non sono molto semplici, essendo un attore ha

un occhio severo, ma è il regista a cui sono più legato. Come società siamo specializzati nei casting dei bambini, tra cui il film “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores” - indimenticabile la bravura dei due giovani protagonisti - “e abbiamo fatto il casting di “Habemus Papam” di Nanni Moretti, chiamati in trasferta a Roma. Ci riconoscono la capacità di saper scegliere persone che non sono attori, sono dei casting particolari” - ci racconta con una calma invidiabile, sconosciuta alla maggior parte degli addetti ai lavori, un riconoscimento indubbio delle capacità di questa giovane industria pugliese del cinema. L’amore per la sua terra e per il suo lavoro traspare nelle sue parole: “La Puglia

offre a poche distanza di decine di km paesaggi diversi; c’è il mare , la collina, le cave, centri storici uno diverso dall’altro… Bari che è una città abbastanza metropolitana, insomma una diversità territoriale e ovviamente una logistica efficiente… e sorridente (aggiungo io)”, non a caso sono sei i film, in fase di lavorazione, attualmente in Puglia sostenuti da Apulia Film Commission, la Fondazione che si occupa di attrarre investimenti nel settore dell’audiovisivo in Puglia, che ha già portato nella regione più di 150 produzioni cinematografiche e televisive internazionali, dagli indiani di Bollywood al cast di Beautiful, girato tra Polignano e Alberobello. Francesco si augura di avere presto a

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© Andrea Leonetti

cinema


© Alessandra Dall’Olmo

girare nel territorio Matteo Garrone e Paolo Sorrentino, ma sono convinta che anche loro verranno colpiti da questa Puglia dove trovi un riverbero di luce incredibile e dove è speciale il taglio delle ombre, per la sua chiarezza, ombre calde. Proprio in questi giorni Pino Quartullo sta girando il cortometraggio “Io… Donna”, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore barlettano Matteo Bonadies, in cui la Puglia ha un ruolo importante nella vita e nei ricordi della protagonista Clara, interpretata da Margherita Buy, che si rifugia nel pastificio di famiglia (la location è stata il pastificio Granoro a Corato) per un momento catartico di riflessione e per rivivere le pagine della vita che non ha vissuto. Diverse le location in cui vengono girate le scene del cortometraggio tra cui Barletta e Trani. Giovane partner della Oz Film è il regista

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appena ventenne Andrea Leonetti che si fa le ossa, nei set importanti, come assistente alla regia. Sta incominciando a girare il suo nuovo corto che prende spunto da un fatto di cronaca vera, un episodio avvenuto a Rosamarina, nota località balneare in provincia di Brindisi, dove un giovane è andato in coma dopo una banale lite avendo ricevuto un secchiello del ghiaccio in testa – “Un’analisi sui giovani ricchi annoiati”. Approfittando di un’altra pausa di lavorazione e della grande disponibilità, mi avvicino a Federico Castelluccio, in costume da prete, famoso interprete, nella fortunata serie americana i Soprano’s, del mafioso Furio Giunta. L’attore, che nel film interpreta il ruolo del fratello del protagonista, vive a New York, ma ha anche lui origini pugliesi, la mamma era di Palo del Colle e lui è nato a Napoli. Un’esilarante intervi-

sta in italo inglese in cui mi racconta la sua passione per l’arte italiana del Seicento, essendo lui stesso un’artista e collezionista e il suo amore per la Puglia: “Tornare qui mi fa sentire un senso di nostalgia” – racconta - “perché avendo queste origini, per me è come tornare alle mie radici… a casa. Sono cresciuto con due dialetti, uno il napoletano e l’altro, il barese… il napolese e qui tutti parlano il dialetto è un suono della mia memoria”. Il suo sogno: “Vivere a New York per 6 mesi e poi il resto del tempo qui, sto cercando una casa a Polignano”. Il sole sta tramontando e devo andare via e non ho più spazio per raccontarvi la lunga chiacchierata con Antonella Cannarozzi, vorrà dire che dovrete aspettare il prossimo numero. Alessandra Dall’Olmo © riproduzione riservata


© Antonella Battista

sport

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a vela in Puglia corre sulle ali del vento grazie al lavoro e all’impegno di atleti e istruttori dei circoli sul territorio. Per Raffaele Ricci, presidente dell’VIII zona della Federazione italiana vela, “è necessario operare per il continuo miglioramento delle prestazioni di quanti si sono già affermati e contemporaneamente dedicarsi a un’intensa attività di promozione per creare un vivaio di nuovi talenti”. Non è un caso se Roberto Ferrarese e Francesco Caricato, entrambi del Circolo della Vela di Bari, sono stati chiamati a far parte della squadra olimpica della FIV nei Giochi Olimpici di Londra. E non è un caso che il figlio di Roberto, Simone, che ha come mamma Ines Montefusco, campionessa di vela anche lei, è il terzo italiano di sempre ad esser stato invitato al World Match Racing Tour 2012. E in equipaggio con Simone c’è anche Corrado Capece Minutolo (LNI Trani). Ci sono poi tanti altri atleti che conquistano risultati importanti nelle competizioni nazionali e internazionali. Atleti che spesso trascorrono l’inverno allenandosi

I cAMpIONI cReScONO aNcHe IN puGLIA

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diporto, passando per le classi optimist, laser, 420, 470, J24 e le tavole. Tutti saranno impegnati a regolare le vele, studiare il vento, fare una strategia, preparasi a virate, strambate e giri di boa per vincere almeno una delle oltre 50 regate in calendario. Spiccano, tra tutte, a luglio la Molfetta - Durazzo (Albania) e a settembre, la XX edizione della Pizzomunno Cup per le imbarcazioni d’altura, la regata nazionale di Coppa Italia per i J24, la Coppa Magna Grecia a Taranto, senza di-

menticare la Vieste - Lastovo (Croazia) . Ecco quindi che, nella Puglia baciata dal vento, motore unico per uno sport estremamente coinvolgente e totalmente ecosostenibile come la vela, basta volerlo e subito si riesce a planare sull’acqua con un bel vento favorevole. Alessandra Montemurro © riproduzione riservata

© Antonella Battista

«a casa» per poi prendere il largo e diventare stelle brillanti nel mondo. Guardando a quello che succede in Puglia, balza agli occhi come il calendario delle regate sia in crescita continua negli ultimi anni e come la nostra regione venga esplicitamente richiesta per l’organizzazione di grandi manifestazioni. Tanti gli appuntamenti che hanno riempito le domeniche invernali dei velisti, e ancor di più quelli estivi. Luglio, agosto e settembre sono mesi di grandi regate. Dall’altura al

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PH FOTO GUGLIELMI

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Le cITTà dI FedeRIcO

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daLLa TeRRa AL MARe


L

a chiacchierata con il Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Bari Nuccio Altieri comincia con una panoramica sul programma messo a punto dall’ente riguardo il percorso di arte contemporanea inaugurato qualche tempo fa e che prosegue in questi giorni con la mostra “A chaos theory”, curata da

Fausta Bolettieri e Roberto Lacarbonara presso la sala Murat a Piazza del Ferrarese. “Ogni grande capitale turistica come Bari – ci dice il Dott. Altieri – deve avere un’attenzione particolare all’arte contemporanea che è una di quelle attività che colora di bello la nostra società. In un territorio come questo,

che ha oggi grande appeal soprattutto sui turisti stranieri che arrivano numerosi per ammirare le bellezze della Puglia, le grotte, le masserie, i trulli, il mare, non si può però fare a meno di offrire anche eventi di livello internazionale. Chi viene da città come Berlino, Parigi o Londra, si aspetta di trovare anche in luoghi come Bari

© Alessandra Dall’Olmo

ARTE E MODA BINOMIO VINCENTE

intervista al Vicepresidente della Provincia di Bari 22

Nuccio Altieri


mostre ed eventi di respiro sovranazionale. Quindi noi abbiamo l’obbligo di associare alle bellezze naturali e alle tradizioni, che pur caratterizzano la nostra terra insieme alla cucina ricca di piatti ingegnosi e popolari, semplici e gustosissimi, eventi di livello internazionale come la personale di Mimmo Paladino che inaugurata il 29 giugno sarà visitabile fino alla fine di ottobre. Paladino non ha bisogno di presentazione in quanto è oggi il più importante artista italiano vivente al mondo: un italiano di valore internazionale. Questa mostra completa ed eleva la nostra offerta turistica. Ed è molto interessante il fatto che sia una mostra site specific, pensata dall’artista appositamente per la Pinacoteca di Bari che ospita capolavori inestimabili di artisti quali Bellini, Tintoretto, il Veronese e tanti altri”. “In questa mostra – continua il Vicepresidente – Paladino comunica e dialoga con i grandi del passato, attraverso la scelta e l’esposizione di sue opere storiche che si interfacciano con i masterpieces esposti nella sale della Pinacoteca barese”. A completamento di questa nuova strategia di approccio ai turisti che scelgono Bari e la sua provincia come meta, Altieri ci parla anche di Murart: una contrazione tra Murat, il quartiere di Bari che ospita le grandi firme nelle vetrine dei suoi negozi, e arte. “Vista la carenza di musei nella città di Bari, abbiamo preferito inventarci questa nuova formula con una galleria di arte contemporanea a cielo aperto nel quartiere murattiano dove i negozianti metteranno a disposizione

di 80 artisti le loro vetrine. I turisti avranno una pianta di questa galleria a cielo aperto, sia in formato cartaceo che disponibile sul proprio smartphone, per poter ammirare i loro artisti preferiti all’interno del negozio durante il giorno e nelle vetrine illuminate in serata dopo la chiusura degli esercizi commerciali. In più, è allo studio anche la possibilità di un’applicazione per smartphone e tablet che in tempo reale illustri la biografia e le opere dell’artista esposto, nonché il percorso di esposizione e note sul negozio ospitante”. Aggiunge Nuccio Altieri: “il binomio arte e moda è inscindibile, per cui l’evento Murart verrà inaugurato durante la notte bianca dedicata alla moda, il 14 settembre prossimo, in cui verranno presentati al pubblico sia l’artista che la nuova collezione autunno/inverno e poi durerà un mese”. Altri eventi culturali da non perdere? “Sicuramente imperdibile è lo spettacolo Hell in the Cave, in quel meraviglioso proscenio naturale rappresentato dalle Grotte di Castellana. Poi, consiglio a tutti di partecipare alle tante manifestazioni in programma per il Costa dei Trulli on Tour: 100 spettacoli nei chiostri, nei castelli, nei porti, nelle chiese dei 41 Comuni della Provincia di Bari. Tra questi segnalo il reading di Michele Placido accompagnato da un’orchestra il 10 agosto nel suggestivo scenario di Lama Monachile a Polignano a Mare, Amalia Grè e Sabino Zaba di Uno Mattina nello spettacolo “Beato chi ti Puglia”, tratto dal libro di Zaba e con un’inedita esibizione della cantante che farà

© Alessandro Cirillo

turismo

Berdnault Smilde “Indoor cloud” - A Chaos Theory

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turismo ze?”. Proviamo a descrivere una giornata tipo, suggeriamo noi. “La mattina suggerirei una bella e salutare passeggiata in bicicletta lungo il Canale di Pirro, su quelle strade tra le più belle di Puglia che da Monopoli portano a Castellana Grotte e poi oltre verso la Selva di Fasano, snodandosi in una campagna puntellata di muretti a secco, trulli e masserie. Questo naturalmente di prima mattina, quando non fa molto caldo. Nelle ore più calde della giornata non si possono non visitare le grotte a mare di Polignano, noleggiando una barchetta a Cala Paura, oppure ci si può rilassare sulle spiagge sabbiose del Capitolo a Monopoli. Nel pomeriggio, sarebbe bello visitare le Grotte di Castellana, uniche e assolute, e la sera scegliere un buon ristorante per completare degnamente la giornata con i prelibati sapori pugliesi. Per chi ama il pesce c’è l’imbarazzo della scelta tra i locali sulla costa fra Giovinazzo e Molfetta a nord e Mola, Polignano e Monopoli a sud di Bari. Per chi è appassionato di terra il sug-

gerimento è quello di cenare in una masseria o in un agriturismo nella zona di Cassano oppure sulla strada mare-monti tra Castellana e Monopoli o, ancora, nelle campagne tra Noci, Putignano e Alberobello. Da non perdere l’antica tradizione dei fornelli a Triggianello o a Sammichele per la tradizionale zampina. Itinerari alternativi possono essere rappresentati dal giro delle grotte e delle chiese rupestri di Gravina o delle campagne intorno a Monopoli, così come dal percorso della Bari sotterranea o dal tour dei castelli federiciani. Per la notte, i più giovani si potranno dirigere verso i locali più trendy tra Giovinazzo e Molfetta oppure scegliere tra i tanti ospitati dalla riviera del Capitolo. Per finire, un suggerimento valido per tutti: non si può salutare la nostra terra senza portar via almeno un souvenir, come i fischietti di Rutigliano, frutto della nostra vasta tradizione artistica”. Rosalia Chiarappa © riproduzione riservata

© Alessandro Cirillo

ascoltare i suoi successi in dialetto ostunese, la Rimbanband, che miete sempre più successo anche al di fuori dei confini regionali, Beppe Fiorello e tante altre esibizioni che si succederanno in straordinari luoghi della nostra provincia. A Monopoli, insieme al Comune, abbiamo approntato il programma dello Street Band Show, un festival di strada alla maniera di New Orleans, che vedrà suonare a luglio per tre giorni nelle viuzze del centro storico cittadino band provenienti da tutto il mondo. Non mancherà un nutrito calendario di concerti jazz che si divideranno la scena con Festival di tutto rispetto come il Locus a Locorotondo, il Bandalarga a Conversano, il Talos a Ruvo di Puglia, che fanno da anni della Puglia una meta turistica perfetta, completando l’offerta del territorio con quella di eventi di rilievo come questi.” A questo punto, prima di chiudere il nostro incontro, l’Assessore un po’ alla Marzullo, dice: mi faccio una domanda e mi dò una risposta: “cosa suggerirei al turista che sceglie la provincia di Bari per trascorrere le sue vacan-

Luigi Giandonato - A Chaos Theory

25


le città di Federico G

ravina in Puglia appare aggrappata al ciglio di un burrone bucherellato da chiese rupestri: la più bella è quella di San Michele. In epoche remote, il centro abitato sorgeva sul vicino colle noto con il nome di Botromagno o Pietrama-

Gravina in Puglia

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gna. In questa zona gli scavi hanno riportato alla luce notevoli tracce di insediamenti preistorici risalenti all’età del bronzo e di alcuni nuclei di abitazioni che risalgono al IV secolo a.C. Oggi, il centro abitato può vantare monumenti dal grande interesse

storico e artistico. Su una caratteristica piazzetta si eleva il Duomo fondato alla fine del Medioevo e rifatto nella seconda metà del ‘400 in forme rinascimentali. Notevoli anche la seicentesca chiesa del Purgatorio, dal bizzarro portale ornato di due scheletri, e la chiesa seicen-


itinerari

tesca della Madonna delle Grazie, dalle stupende decorazioni barocche sulla facciata, con tre torri merlate che fanno da cornice ai portali. Sopra le torri vi è un’aquila con le ali aperte che, inglobando il rosone, rappresenta lo stemma del vescovo di Gravina, Vincenzo Giustiniani da Chio, promotore della costruzione del tempio. A pochi chilometri dalla città si può visitare la Grotta di San Vito Vecchio e su una collina a nord dell’abitato ci sono i resti di un castello fatto innalzare da Federico II. Interessante è anche la visita al Museo Pomarici Santomasi perché molto ricco di reperti archeologici dalla preistoria al Medioevo. Al piano terra è stata ricostruita la cripta di San Vito Vecchio con i relativi affreschi del XIII secolo. La città, inoltre, custodisce la più antica biblioteca della Puglia “la Biblioteca Finia”, fondata dal cardinale Angelo Antonio Fini agli inizi del ‘700, con circa 5000 volumi e numerosi documenti dal grande valore storico e letterario. A pochi chilometri sorge Altamura, famosa per la sua cattedrale voluta da Federico II: vero e proprio gioiello dello stile romanico-pugliese. La leggenda popolare vuole la cattedrale di Altamura costruita come un grande ex voto, ringraziamento alla Madonna per il miracolo della guarigione dei suoi soldati appestati, lasciati a morire su quel colle

Cattedrale di Altamura

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glia

u Gravina in P

asi arici Santom Ettore Pom : dal martedì al e n o zi a d n Fo ca - Pinacote 16,00

o Orari Muse 9,00 alle 13,00 e dalle ,00 0 le al d o vi dalle 09 at sab nica e festi e m o d ; 0 alle 19,0 al dal lunedì alle 12,00. biblioteca: 0 ,0 co 6 1 ri o le st al Archivio 13,00 e d 09,00 alle le al d ì rd e ven alle 19,00. masi.it azionesanto 251021 www.fond +39-080-3 x: Fa l/ Te 0 2 Via Museo

lta Murgia

ale dell’A rco Nazion

Pa

© Carlos Solito

62268 Tel. 080/32 gia.it dellaltamu o rc a www.p o l’anno Aperto tutt

Arte Cultura Storia

Gioia del Colle

Museo Nazionale Archeologico

Castello Svevo Orari d’apertura: tutti i giorni: 8,30 – 19,30 costo biglietto: € 2,50 visita del Museo, € 4,00 con visita Parco archeologico di Monte Sannace Tel. e fax 080-3481305 museoarch.gioiadelcolle@beniculturali.it

Altamura Centro visite di Lamalunga

Presso il Centro visite di Lamalunga è possibile osservare le immagini dell’Uomo di Altamura (Homo Arcaicus). La visita è a cura di personale specializzato del CARS (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche). Il Centro visite è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 15,30 alle 18,30 (pomeriggio). Il biglietto viene acquistato presso la Masseria Ragone, sede della grotta di Lamalunga: - biglietto normale adulti Euro 2,50 - biglietto ridotto alunni Euro 1,00 - biglietto comitive (minimo 25) Euro 2,25

ri

Sannicandro di Ba

icandro di Bari Castello di Sann l. 080-632646 Te Piazza Castello ronline.it nd ica nn sa w. ww

Località Pontrelli (v. foto)

In questa zona è stato scoperto un giacimento, risalente a 70 milioni di anni fa, di oltre 4000 impronte di dinosauri di almeno 5 specie diverse. I lavori non sono ancora terminati (l’area interessata è vasta, circa 12.000 mq) e quindi promettono addirittura ulteriori rivelazioni. Le dimensioni delle impronte variano dai 5 - 6 cm fino ai 40 - 45 cm, facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali alti fino a 10 metri. In molte impronte sono addirittura visibili le pieghe della pelle. Info: Museo Nazionale Archeologico Tel / Fax 080.3146409 museoarch.altamura@arti.beniculturali.it www.altamura.cchnet.it


itinerari

Trono nel Castello di Gioia del Colle

e invece ritrovati vivi e vegeti. Ma più probabilmente la costruzione di una grande chiesa in un luogo deserto della Murgia, strategico per i collegamenti interni del Regno, fu una sottile manovra politica per accaparrarsi in quel momento storico la benevolenza del Papa, con cui i rapporti erano burrascosi. E nel contempo per creare in questa zona una sua roccaforte laica in contrapposizione a quella ecclesiastica del potente vescovo di Gravina. La manovra di Federico riuscì in pieno e il Papa concesse l’esenzione giurisdizionale alla cattedrale di Altamura, concedendo all’imperatore svevo di poter nominare direttamente l’arciprete senza interferenze vescovili. La Cattedrale, dedicata all’Assunta, è stata molto rimaneggiata soprattutto dopo il terremoto del 1316

e colpisce per il suo portale che è forse il più bello di Puglia. Continuando a seguire questo itinerario, il viaggiatore curioso può imbattersi nel castello di Gioia del Colle, maestoso simbolo del misterioso Medioevo. Aggirandosi per le sale di questo castello, si respira ancora l’atmosfera del tempo del grande Federico, a cui tanto cara fu questa fortezza dall’aria severa. Si racconta che fosse la dimora di Bianca Lancia, l’amatissima amante dell’imperatore svevo, dalla quale aveva avuto tre figli. E la leggenda narra che proprio qui l’imperatore, vedovo della sua terza moglie, la sposò in punto di morte per esaudire il suo ultimo desiderio, quello della legittimazione dei tre figli nati dal loro amore. Avvicinandosi a Bari ci si imbatte in

Castello di Sannicandro

Sannicandro e il suo castello, costruito per difendere il territorio dagli attacchi bizantini. Fu poi fortificato per far fronte alle incursioni dei Saraceni e oggi si presenta come un insieme di successive stratificazioni che si sono succedute nel corso dei secoli. L’originario nucleo del castello è costituito da una robusta cinta in muratura di pietra che corre lungo i lati di un trapezio, munita di sei torri quadrilatere distribuite nei quattro vertici e nel punto medio delle due basi del trapezio. Tra il 1806 ed il 1875 fu barbaramente rovinato, ma ora, dopo una serie di restauri, il castello è fruibile, nel suo splendore, per tutti coloro che lo vorranno visitare. © riproduzione riservata

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I Piaceri del gusto

ns

atthew Watki

di M Illustrazione

L

a loro fama va ben oltre i confini regionali. E le imitazioni non si contano. Ecco perché conviene approfittare di un viaggio nelle Murge, tra le città che custodiscono i tesori federiciani, per gustare golosità autentiche come il pane d’Altamura. Il vasto territorio altamurano è coltivato a cereali ma vi abbondano anche vigneti e frutteti. Ma ciò che rende Altamura famo-

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sa nel mondo è appunto il suo pane, dalla crosta croccante e la pasta soda e saporita: “u sckuanète”, ovvero il pane accavallato. Quello originale è da secoli preparato nello stesso modo nei forni dalle cappe altissime della cittadina. Occorrono ben sedici ore, tra lievitazione naturale e cottura, per ottenere quelle fragranti pagnotte che si conservano giorni e giorni.

iFuoriclasse

Non solo il pane, ma anche la carne qui è un’autentica passione: l’agnello con la cipolla o soffocato nel ragù di verdure, ma anche i fegatini, il cuore, il polmone, le trippe, base dei piatti più famosi della zona, gli “gnumerieddi”, interiora ovine aromatizzzate, avvolte nelle budelline dell’animale e cotti al forno, e i “torcinelli”, involtini di frattaglie legati con le budelline e arrostiti


iFuoriclasse consumarsi in giornata, prodotto da latte ovino e caprino. Eccellente il formaggio pecorino, soprattutto perché nei pascoli della Murgia cresce il lentisco che dà al latte e quindi al formaggio un gusto pepato. Ma è molto diffusa anche la produzione casearia vaccina, con ottimi e ricercati formaggi quali il caciocavallo, il provolone, le scamorze, le manteche, le burrate e, soprattutto, le mozzarelle, rinomate quelle dell’intera fascia murgiana di Gioia del Colle. Altro fiore all’occhiello della zona è la salsiccia secca a punta di coltello, preparata da macellai di grande bravura, che propongono anche

ALTAMURA L’osteria Pein Assutt Trattoria storica a conduzione familiare

Corso Umberto I, 56/57 Tel. 080/3118313 Ristorante Del Corso

Cucina di tradizione rinnovata con creatività

Corso Federico II di Svevia ,84 Tel. 080/3142695

GRAVINA Osteria Grano e Vino

Locale in antiche grotte con cucina stagionale, tavoli all’aperto (in estate)

Via Fontana La Stella, 39 Tel. 080/2377484 Osteria Cucco

Ristorante tra i più antichi con cucina tipica © Alessandra Dall’Olmo

alla brace. Tipico di Gravina, il “cutturidde”, pezzi di agnello in casseruola con cipolla, pomodori e formaggio pecorino. Altri grandi protagonisti della gastronomia locale, grazie alla grande quantità di greggi, sono i formaggi, soprattutto la ricotta fresca con i suoi derivati: quella forte, quella tosta o cacioricotta, quella marzotica. Tipici di Gravina sono il pallone e il fallone: il primo è un formaggio semiduro a pasta cruda filata, prodotto con latte bovino e riconosciuto Prodotto Tradizionale Regionale nell’agosto del 2010; il secondo è un formaggio fresco da

P.zza G. Pellicciari, 4 Tel. 080/3261872

GIOIA DEL COLLE Osteria Borgo Antico

Piatti della tradizione murgina rivisitati in chiave moderna

Via Cavour, 89 Tel. 080/3430837 chiuso mercoledi Ristorante La Cicerchia

Braceria con carne di altissima qualità

Contrada Marzagaglia Km 4 Via Vecchia Castellaneta Tel. 080/3431073 chiuso lunedi

SANNICANDRO Il Nascondiglio

Pizzeria più antica del luogo con specialità della gastronomia povera pugliese

Via Bitritto, 1 Tel. 080/632761 chiuso martedi

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I Piaceri del gusto Relais Albergo I Luoghi di Pitti, situato nel cuore del Parco dell’Alta Murgia, è una masseria fortificata del XVI secolo, prima dimora signorile della famiglia Filo della Torre e oggi, dopo l’attento restauro, un Relais di grande fascino, in cui spiccano gli arredi e i pezzi dell’artigianato locale. Affascinanti gli ipogei dove l’ospite può visitare e trattenersi per consumare un drink di benvenuto. La masseria si caratterizza per gli alti soffitti affrescati nella parte nobiliare e per le sue stanze sobrie ed eleganti. SP 151 Altamura - Ruvo di Puglia Km. 5,5 Altamura (BA) Tel./Fax (+39) 080.3140078 info@iluoghidipitti.com www.iluoghidipitti.com B&B Palazzo Sottile Meninni, collocato nel cuore del centro storico, risale al XV secolo. La dimora patronale, di recente ristrutturata in uno stile sobrio ed elegante, è indicata in modo particolare a una clientela alla ricerca di un atmosfera di quiete, ospitalità e servizi di qualità. All’esterno l’ampio terrazzo con piscina offre la possibilità di godere dell’affascinante vista panoramica sullo splendido paesaggio delle gravine. Via Abbrazzo D’Ales, 11 - Gravina in Puglia (BA) tel . (+39) 080 32 23 695 cell. (+39) 345 84 25 810 info@palazzomeninni.com www.palazzomeninni.com Dimora Del Falconiere B&B è circondato da ampi giardini e alberi da frutto. Ricavato in un’antica masseria dell’800, utilizzata in passato dai monaci del vicino convento di S. Antonio, è’ divenuto in seguito residenza di caccia e villa padronale di campagna. Colazione con frutta fresca a Km 0, marmellate e dolci fatti in casa. Via San Pio da Pietrelcina (Ex via Taranto) n.236 
Gioia del Colle (BA) Tel (+39) 080.34.33.010 
 Cell. (+39) 347.00.28.606 (Sig. L. Gentile) www.dimoradelfalconiere.it

la ventresca aromatizzata con peperoncino e spezie e poii arrotolata con la sua stessa cotenna e un classico della tradizione contadina, la “p’zz’ntell”, cioè una salsiccia più grassa del solito fatta con tutti gli scarti della lavorazione del maiale e generalmente utilizzata per dare più forza al ragù. Nel paniere di un centro come Gravina che può contare su una delle più estese aree agricole destinate alla coltivazione del grano, non può mancare il pane, che è completamente diverso da quello più famoso dei centri vicini. È fatto con farina acqua e lievito, ma è proposto a forma di treccia e si mantiene

ALTAMURA

Il famoso pane d.o.p. si trova da: Panificio Barile La Maggiore Via Matera, 180 Tel. 080/3112357 Panificio Nunzio Ninivaggi Via Torino, 36 Tel. 080/3115852 (www.panedialtamura.net) Per una squisita focaccia: Panificio Di Gesù Via Pimental,15/17 Tel. 080/3141213 Altra specialità è l’amaro “Padre Peppe”: Striccoli Piazza San Giovanni 18 Tel. 080/3103545

GIOIA DEL COLLE

Per provare squisite mozzarelle, giuncate, burrate e stracciatelle: Caseificio Martino Nettis

fragrante per diversi giorni. Infine il vino, il doc Gravina, uno dei pochi vini pugliesi ottenuti da uve di antica presenza sul territorio regionale, come il Greco e la Malvasia bianca, utilizzate nell’uvaggio per produrre questo splendido ed elegante vino adatto per accompagnare pietanze di pesce ma anche latticini freschi. Mentre per “innaffiare” carni e salumi niente di meglio del Primitivo di Gioia del Colle, un vino austero, tradizionale, fine ed elegante, con una leggera nota affumicata che colpisce l’olfatto risvegliando i sensi.

© riproduzione riservata

Via Eva 58 Tel. 080/3431271 Caseificio Gentile S.S. 100 al km 35,6 Tel. 080/3481248

GRAVINA IN PUGLIA

Carni bovine e ovine e la tradizionale salsiccia a punta di coltello: Macelleria Calabrese Via Baracca 36 Tel. 080/3264924 Mozzarelle, caciotte, scamorze, ricotta, caciocavallo e il famoso “pallone di Gravina”: Caseificio Cicala Via Montanara 3 Tel. 080/3251893 I Sasanelli più buoni: Forno 77 Via Cadorna Luigi 6 Tel. 080/3262706


iFuoriclasse

a cura di Giancarlo Ciccarone

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L

a nostra regione è famosa per i suoi castelli e le sue cattedrali. Soprattutto le cattedrali presentano caratteristiche peculiari che si ritrovano solo qui, grazie alla vicinissima presenza del mare che le ha

trasformate nel tempo in veri e propri fari della spiritualità. Se la più famosa delle cattedrali sul mare è senz’altro quella di Trani che, bianchissima sulla costa, ha il campanile che s’innalza come una

lancia, anche il territorio compreso nella provincia di Bari vanta scrigni di incomparabile bellezza come il Duomo Vecchio di Molfetta che rappresenta uno degli esempi più alti dell’architettura romanico-pu-

© Michele Zaccaria

LE CATTEDRALI FARI DELLA FEDE

itinerari

Duomo di Molfetta

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Porto di Giovinazzo

gliese. Sorto proprio all’estremità del promontorio, si presenta con la sua pittoresca mole con tre cupole a piramide e due snelli campanili. La sua facciata è orientata a Oriente per ricordare ancora oggi ai marinai che vi si recano prima di partire, che è da lì che vengono la luce e la salvezza di Cristo. Anche a Giovinazzo, la Cattedrale, consacrata nel 1283, poi ristrutturata in forme barocche, è fiancheggiata da due campanili caratteristici, uno romanico e uno seicentesco. L’in-

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terno conserva un notevole patrimonio artistico, tra cui la miracolosa icona bizantina della Madonna di Corsignano custodita in una preziosa edicola del 1897. Bitonto vanta una delle più belle cattedrali di Puglia, al centro di una grande piazza nel quartiere medioevale della città. Costruita tra il XII e il XIII secolo, si presenta maestosa con la sua mole in pietra scura e con forme architettoniche che sono l’espressione dello stile romanico. La facciata è ornata

dal rosone, da stupende bifore e da tre portali, mentre il fianco presenta un bellissimo loggiato con ricchi capitelli. Anche l’interno è di grande interesse architettonico, con una vasca battesimale del 200, bei capitelli sulle colonne e finissime tarsie sull’ambone, opera del maestro Nicolò. E ultimamente è stato rimesso in luce un mosaico dell’XI secolo rappresentante un grifone, realizzato con la tecnica dell’opus sectile, in ottimo stato di conservazione, la cui doppia


itinerari

© Rocco Lamparelli

natura, corpo di leone e testa di aquila, simboleggia la natura umana e divina di Cristo. Si giunge quindi a Bari, dove sorge la Basilica di San Nicola, importante centro ecumenico in cui si celebra il rito ortodosso una volta la settimana. Fu eretta tra nel XII secolo sui resti di un preesistente edificio bizantino. All’interno conserva le ossa di San Nicola, probabilmente il santo più famoso nel mondo. La facciata principale è compresa fra due possenti torri che sporgono asimme-

tricamente, mentre al suo interno superbe testimonianze di grande stile architettonico legate al X e all’XI secolo sono i vari mosaici che si possono ammirare nel loro antico splendore. Da non perdere la Bari sotterranea, un percorso che conduce dai sotterranei del castello normanno, verso il succorpo della cattedrale romanica con l´antica basilica paleocristiana-altomedievale e il mosaico del VI secolo d.C., fino all´area archeologica di Palaz-

zo Simi, con i resti di due edifici di culto di età bizantina e romanica (www.eventidautore.it). Puntando verso l’entroterra, Conversano e Ruvo ospitano due bellissime cattedrali entrambe dedicate a Santa Maria Assunta. Lo stile architettonico delle due chiese segue i canoni del romanico pugliese, con la pianta a croce patibulata e le absidi rivolte a oriente. Le facciate sono a capanna con tre portali e un rosone nella parte superiore. La cattedrale di Conversano presenta

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Arte Cultura Storia Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto”

Sorta nel 1928, la pinacoteca abbraccia le fasi principali dell’arte pugliese, dall’XI al XX secolo. Il materiale esposto comprende: una sezione medievale di sculture; dipinti veneti provenienti da chiese della regione (Antonio e Bartolomeo Vivarini, Giovanni Bellini, Paris Bordon, Paolo Veronese, Jacopo Tintoretto); dipinti pugliesi dei secoli XV-XVI; dipinti napoletani o di scuola napoletana (Paolo Finoglio, Luca Giordano, Lorenzo De Caro, Francesco De Mura, tra gli altri); un prezioso nucleo di dipinti del Giaquinto; una raccolta di pittura dell’800, con le prestigiose presenze di Giuseppe De Nittis, Francesco Netti, Domenico Morelli, Giovanni Boldini. Notevole il nucleo di ceramiche, per lo più di produzione pugliese del Sei e Settecento, pervenute in Pinacoteca attraverso la donazione De Gemmis, avvenuta nel 1957. Un anno dopo veniva invece donato il grande presepe cosiddetto Caleno (dal nome del proprietario originario), consistente in circa 500 pastori. Dal marzo ’87 è esposta in Pinacoteca la Collezione Grieco, cinquanta prestigiosi dipinti italiani del secondo Ottocento. Di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Bari, ma esposta dal 1957 presso il Castello Svevo di Bari, è invece la cosiddetta “Gipsoteca”, costituita da calchi delle più importanti testimonianze scultoree pugliesi, il cui nucleo principale fu realizzato per l’Esposizione Internazionali di Belle Arti di Roma nel 1911.

Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto” Bari Lungomare N. Sauro - Palazzo della Provincia Orari: 9,00-13,00 e 16,00-19,00 da martedì a sabato 9,00-13,00 la domenica Telefono: 080/5412422 www.provincia.ba.it

Pinacoteca “Michele de Na

poli” La pinacoteca raccoglie un cospicuo numero di opere dell’artista terlizzese Michele de Napoli (1808-1892). Oltre mille tra disegni, studi preparatori, bozzetti, dipinti, donati dall’artista al comune di Terlizzi nel 1892 con il prec iso intento di dargli collocazione all’interno del palz zo in cui era vissuto, messo anch’esso a disposizione della comunità. Al suo interno si conservano numerose opere di soggetto religioso, storico e mitologico, oltre che ritratti, studi di figure e natu re morte, espressione della ricerca stilistica di Michele de Napoli e più in generale della cultura artistica del tardo Ottocento. L’edificio, tipica dimora settece ntesca dall’elegante bugnato, dopo accurati restauri ridona oggi lustro alla raccolta attraverso l’organizzazione di mostre temporanee e di labo ratori didattici.

Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna”

La galleria comprende al suo interno una cospicua serie di opere: da Pietro Negro ni al “Maestro dell’Annuncio ai pastori” da Vacca ro a Giaquinto e a Bardellino, da Solim ena a Luca Giordano, ben rappresentando gli artisti napoletani e meridionali in genere. E tuttavia il patrimonio della Galleria valica i confi ni dell’antico Regno di Napoli con esempi fi nissimi dell’arte bolognese, genovese, march igiana, veneta, romana: da Lanfranco a Mara tta, dal Baciccio a Beinaschi a Mario de’ Fiori si può dire che la raccolta costituisca, soprattutt o per

Pinacoteca “M. De Napoli” Terlizzi Corso Dante, 9 Orari: da mercoledì a sabato, ore 10,00-13,00 – venerdì e sabato, ore 16,00-19,00 Ingresso libero Telefono: 080/3542836 www.pinacotecadenapoli.com

il Seicento e per il Settecento, una notev ole antologia e un importante strumento di studio dell’arte italiana. Ma non soltanto: la presenza di opere di artisti come Le Sueur, Poussin, François Verdier, van Swanewelt e, per giungere al Novecento , di Beatrice Wood e Joseph Stella conferisce alla raccolta un carattere di apertura internazion ale. Tutte le opere sono ospitate nello splen dido palazzo Sylos Calò, inserito nell’Elenco degli Edifici Monumentali d’Italia e situato lungo l’antica via “delli Mercanti” che collegava un tempo la porta principale della città, porta Baresana, e la Cattedrale.

Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” Bitonto Via G. D. Rogadeo Tutti i giorni dalle 9.00 alle 20.00 (chiusura biglietteria h. 18.45) – chiuso il mercoledì Telefono: 080/099708 www.gallerianazionalepuglia.beniculturali.it


© Caterina Rinaldo

© CateRina Rinaldo

itinerari

Castello Svevo

Basilica di San Nicola (Bari) vista dalla Muraglia (Via Venezia)

un portale centrale con una ricca decorazione scultorea con due leoni stilofori e un interno con tre navate, munite di matronei. Ai lati delle navate si aprono degli archi ciechi dove hanno sede i due più importanti arredi scampati alle distruzioni del terribile incendio del 1911 che distrusse l’intero edificio lasciando in piedi soltanto la facciata e l’abside: un crocifisso ligneo del XV secolo e l’icona della Madonna della Fonte,

protettrice della città. La concattedrale di Ruvo ha una facciata a capanna e tre portali e il centrale è il più grande, arricchito da bassorilievi raffiguranti Cristo con i dodici apostoli. L’interno è suddiviso in tre navate e quella centrale è circondata da un falso ballatoio che si poggia su due file di colonne, ognuna diversa dall’altra e di diversa provenienza.

Trasformato nell’Ottocento prima in carcere e poi in caserma, il castello è sede della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia. Alcune sale accolgono mostre temporanee ed eventi culturali, mentre altre ospitano una gipsoteca e una sala multimediale; si possono inoltre visitare scavi archeologici di epoca bizantina, normanna e svevo-angioina. Nella Sala Multimediale, aperta nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 09,00 alle ore 13,00, è possibile assistere alla proiezione di un filmato sulla storia del Castello Svevo di Bari, in lingua italiana, inglese, francese e tedesca. Sono visitabili anche degli scavi con i resti di preesistenze bizantine e normanne. P.zza Federico II di Svevia - Bari Orari di visita: tutti i giorni, escluso il mercoledì dalle 8.30 alle 19.30 La biglietteria chiude trenta minuti prima Tel. 080 5286260/210 Costo del biglietto: Intero: € 3,00

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MUSEO NAZIONALE JATTA

Arte Cultura Storia

E

ntrando nel palazzo che ospita il Museo Jatta sembra che il respiro del tempo si sia fermato. L’atmosfera di appassionato fervore archeologico è la stessa che spinse i primi appassionati di archeologia della famiglia Jatta, Giovanni e suo fratello Giulio, Capitano dell’esercito del Re, a organizzare a Ruvo gli scavi per il recupero dei reperti archeologici della zona, curare l’acquisto dei pezzi migliori provenienti da altri luoghi e spedire a Napoli i pezzi che avevano bisogno di restauro. Entrambi avevano idee ben chiare: bisognava raccogliere i vasi migliori e custodirli per onorare la patria e la famiglia evitando così la dispersione. Nel giro di una ventina di anni, infatti, riuscirono a mettere insieme un notevole numero di reperti. Per meglio custodirli, decisero di costruire un Palazzo fuori le mura della città vecchia, opera dell’architetto bitontino Luigi Castellucci. Ideato come una vera e propria casa-museo, il palazzo Jatta è destinato ad accogliere al piano terra oltre al già citato museo, gli uffici, i locali agricoli, un tempo rimesse per cavalli e carrozze, mentre al primo piano, al quale si accede attraverso una bellissima scalinata, l’appartamento privato per la residenza familiare.

Nel Museo i vasi sono sistemati secondo un criterio di “bellezza” seguendo il gusto dell’epoca. Infatti, quelli più grandi, ritenuti più belli e più importanti sono collocati sopra eleganti colonne di legno nelle ultime sale, mentre gli altri trovano posto nelle vetrine delle prime stanze. Il Museo Jatta è l’unico Museo in Italia che conserva ancora oggi la disposizione originaria voluta dal suo fondatore nell’Ottocento. Nel 1991 lo Stato ha provveduto ad acquistarlo inaugurando l’apertura nel 1993. Il museo Jatta è una raccolta di vasi in terracotta, datati dal settimo secolo al quarto secolo avanti Cristo. Non tutti i vasi esposti sono di Ruvo: molti provengono da Canosa e Taranto altri invece direttamente dalla Grecia. Orari del museo: Tel.: 080 3612848 Dal Lunedi al Giovedi, Domenica e festivi: 8,30 - 13,30 Venerdi e Sabato: 8,30 - 19,30 I giorni di chiusura sono 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.

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I Piaceri del gusto

Illustrazione di Matthew Watkins

l

iLuoghi delloSpirito

l titolo allude con un gioco di parole alle imponenti cattedrali che caratterizzano la Terra di Bari attraverso un’armonia fatta di natura e pietre antiche e al fatto che sarebbe un “peccato”, dopo aver mangiato con gli occhi questi paesaggi da favola, non assaggiare la gastronomia locale che vanta piatti ad alta seduzione visiva, olfattiva e, naturalmente, di gusto, come le orecchiette, la pasta pugliese per eccellenza, carat-

terizzata dalla cavità creata con un colpo di pollice per raccogliere al meglio il sugo. I condimenti variano da paese a paese: pomodoro, rucola e peperoncino, oppure con le cime di rapa, la saporita ricotta marzotica e un filo d’olio extra-vergine Terra di Bari, profumato d’erbe e mandorle fresche, con una nota amara e piccante. Infatti, se da Molfetta a Bari la maggior risorsa è il pesce, non mancano ulivi che producono un

ottimo olio, viti e alberi da frutta. La gastronomia della provincia barese, quali ingredienti per i propri succulenti piatti, utilizza in egual misura sia i frutti della terra che i doni del mare. Ma la vera passione rimane il pesce soprattutto crudo: frutti di mare, cozze, allievi, tartufi, ricci costituiscono l’antipasto di ogni buon menù dei giorni di festa. E anche il pesce viene servito spesso crudo o al limite ap-


I Piaceri del gusto MOLFETTA La Tavernetta

pena marinato con un filo di olio e limone. Per chi lo preferisce cotto, la scelta è illimitata: si va dalle agostinelle, piccole triglie fritte, alla zuppetta di frutti di mare, alle alici “arracanate”, cioè disposte a strati con pane grattugiato e un trito di aglio, menta e capperi e passate al forno. A Molfetta, il piatto tipico assolutamente da assaggiare è il “cembotte”, a base di pesce misto con il cui brodo si condisce la pasta. Il mare si insinua anche in quel mangiar povero che sono i calzoni, i rettangoli di pasta di pane ripieni di sgombro, acciughe e capperi. Dal mare azzurro che lambisce le coste al mare argenteo degli ulivi: non si può parlare di Bitonto senza un accenno ai suoi uliveti che producono un olio d’oliva considerato tra i migliori d’Italia tanto che la città è stata definita “la capitale dell’olio”. L’olio dà il suo tocco magico a qualunque piatto, anche il più semplice come la “ncapriata”, a base di fave secche bollite, ridotte in purea e unite alle cicorie. Ma alla produzione olearia si affiancano

Trattoria a gestione familiare con pochi tavoli Via Domenico Picca, 5 Tel. 080/3348810 Chiuso il mercoledi

GIOVINAZZO Ristorante Le Sirenuse Pesce fresco e piatti della tradizione pugliese

P.zza Porto,32 tel.080/6981928

BITONTO Le Gourmet

Ambiente elegante con un menu ricco di piatti tipici della cucina mediterranea

Via IV Novembre, 59 Tel. 080/3740050

BARI Ristorante Bacco

Cucina raffinata e creativa nel rispetto della tradizione

Corso Vittorio Emanuele II, 126 Tel. 080/5275871 Chiuso domenica sera e lunedi Vino’Mirr

Accogliente vineria con tavoli nella piccola strada vicino al Castello Svevo

Piazza Massari, 27 Tel. 080/9644150 42

Ristorante Alberosole

Cucina italiana e regionale con piatti raffinati dai sapori mediterranei

Corso Vittorio Emanuele, 13 Tel. 080/5235446

CONVERSANO Ristorante Pashà Gastronomia casereccia di classe

Piazza Castello, 5/7 Tel. 080/4951079

anche quelle della vite con i nettari dolci di Moscato e Aleatico, dei mandorli, delle carrube, dei legumi e dei saporiti prodotti ortofrutticoli delle campagne intorno al borgo. A Bari è d’obbligo comprare la focaccia. Riprendendo le parole di un barese doc, Gianrico Carofiglio, possiamo dire: “La focaccia è una delle cose più buone al mondo. Mi trattengo dal dire che è la più buona per mantenere un minimo di prospettiva e per evitare il delirio campanilistico. Ci sono quelle sottili e croccanti, quelle alte e soffici, quelle con l’aggiunta delle patate o del rosmarino o ancora con l’aggiunta dell’origano e molte altre varianti. Anche se la vera focaccia è quella con pomodori, olive, bordi bruciacchiati e basta. La focaccia, a Bari, è una metafora dell’uguaglianza e uno dei pochi simboli in cui i baresi riconoscono la loro identità collettiva. Se poi uno ha proprio voglia di un’incursione nell’alta cucina, il piacere supremo è la focaccia calda farcita con fette sottili di mortadella. La

RUVO Ristorante U.P.E.P.I.D.D.E.

Piccola casa che offre una proposta gastronomica di prodotti del territorio e della stagionalità

Vico S. Agnese, 2 Tel. 080/3613870 L’Angolo Divino

Vineria con ottima cucina

Corso G. Jatta, 11 Tel. 080/3628544


iLuoghi delloSpirito

mortadella a contatto con la mollica calda e fragante, sprigiona un profumo che fa impazzire le ghiandole salivari”. Per finire, la frutta. I frutti di questa terra sono in grado di offrire un vero e proprio itinerario del gusto. Spesso si tratta di pro-

duzioni note e apprezzate in tutta Italia. Partendo dalle ciliegie di Turi e Conversano. In questo territorio si produce e si può degustare la celebre “Ferrovia”. Il curioso nome deriva dal fatto che questo frutto da sempre “viaggia” molto raggiungendo tutti

i mercati del mondo. Poi, basta spostarsi un po’, nei dintorni di Bari, per trovare un altro fantastico frutto pugliese: le mandorle. Anche per questo frutto c’è un luogo principe: Toritto. Qui, a ridosso dell’Alta Murgia, ci sono addirittura cultivar locali che porta-

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I Piaceri del gusto

Resort Bufi (in foto) è un’antica casa sul mare trasformata in una dimora di charme. 
Le cinque suite si ispirano al mare, alla terra e al sole della Puglia mentre gli originali “mosaici digitali” creano un suggestivo contrasto con lo stile minimal delle camere. Ha inoltre una spiaggia privata e una Spa in miniatura, un atelier della bellezza con tanto di bagno turco, area relax, vasca idromassaggio, docce emozionali e programmi e trattamenti per ritrovare una piacevole sensazione di benessere. Via Sant’Orsola, 63 - Molfetta (Bari) Tel +39 080 3341632 44

info@resortbufi.com www.resortbufi.com L’Hotel S. Martin, una struttura alberghiera ricavata da un antico cenobio di monache benedettine dell’XI secolo, è un perfetto connubio tra antico e moderno: l’edificio ha conservato tutte le caratteristiche originali, tra le quali i soffitti a volta e alcune decorazioni del Duecento. Dalla dimora si colgono splendide viste sulla Cattedrale di Giovinazzo, mentre dalle terrazze più alte si può ammirare un paesaggio mozzafiato esteso da Trani a Bari. Ognuna del-

le 20 camere, con pareti di pietra viva e soffitti con travi a vista, è ricavata dai suggestivi ambienti originali dell’ex convento. Via Spirito Santo, 44 - Giovinazzo (Bari) Tel. +39 080 39 42 627 - Fax +39 080 39 01 238 smartin@dimoredepoca.it www.smartinhotel.it Il B&B Palazzo Antica via Appia è situato nel centro storico, a pochi passi dalla imponente Cattedrale . Realizzato su tre livelli ha ospitato per anni la famiglia Santoro, podestà della


iLuoghi delloSpirito

Bufi Resort, Molfetta

città di Bitonto a metà del secolo scorso. Tutte le stanze del B&B sono intitolate a illustri personaggi bitontini, le sale al piano terra sono dedicate a musicisti, inoltre la piccola ma particolare sala dell’Armonia in cui è possibile ascoltare musica, circondati da strumenti musicali, spartiti e dischi in vinile. Via Porta Robustina, 34 - Bitonto Tel. +39 080 3717327 booking@palazzoanticaviappia.it www.palazzoanticaviappia.it L’Hotel Oriente Bari è ospitato all’interno di Pa-

lazzo Marroccoli, nel centro storico della cittá a pochi passi dal Teatro Petruzzelli. Costruito nel 1928, l’edificio s’ispira allo stile liberty dell’epoca. Le sue 75 camere e suite sono arredate nel rispettando lo stile dell’epoca. Dalla terrazza si gode una vista panoramica eccezionale sulla cittá e sul mare di Bari. Corso Cavour 32 - Bari Tel +39.080.5255100 www.orientehotelbari.com

e convertito in un hotel di charme che ha preservato elementi architettonici originali, quali i pavimenti e le mura in pietra, che lo rendono un ambiente caldo e accogliente. Il nuovo centro benessere è un rilassante ambiente ricavato nella pietra antica dove si possono effettuare percorsi di assoluto benessere. Vico Altavilla, 8– Conversano Tel. +39. 080.4959668 - +39. 335496791 info@cortealtavilla.it www.cortealtavilla.it

Corte Altavilla è un complesso residenziale di origine normanna, splendidamente restaurato 45


MOLFETTA

Per assaggiare il calzone molfettese: Boulangerie Sant’Achille Via Berlinguer, 8 Tel. 080/3387479

BITONTO

Per l’acquisto delle pregiate etichette d’olio: Oleificio Cooperativo Cima di Bitonto Via Modugno Tel. 080/3751703 La tradizione del Bocconotto: Pasticceria Tipica Via Sedile, 7 Tel. 080/3749296

I Piaceri del gusto no i nomi di antichi abitanti: “Antonio De Vito”, “Genco”, “Filippo Cea”. Insomma, come da tradizione, si possono gustare le mandorle leggermente tostate, da sgranocchiare in quantità, oppure quelle trasformate in pasta reale e magari farcite da ciliegia ferrovia, ma la specialità di Toritto è il latte di mandorla da gustare fresco con qualche chicco di riso. Dalle mandorle all’uva, perché in pochi ricordano che la Puglia è la regione leader, sia in termini di quantità che di qualità, della produzione di uva

da tavola. Da Rutigliano ad Adelfia, l’uva di Puglia, da sola riempie le tavole di quasi tutta l’Italia e raggiunge quelle di tutto il mondo. Tra quelle più particolari c’è l’uva da tavola “prunesta” a bacca bianca e nera, tipica di Ruvo di Puglia, che è anche patria del “Mandorlaccio”, un dolce riscoperto dopo tanti anni da un pasticciere locale. © riproduzione riservata

BARI

Toni Fiore nel suo celebre panificio inforna la focaccia (a Bari la “Fcazz’”), uno strepitoso calzone alle cipolle, panzerotti con pomodoro e ricotta forte e tante altre delizie: Antico Panificio Fiore Via Palazzo di Città, 38 Tel. 080/5216539

CONVERSANO

Per tronchetti gelati e ottimi spumoni: Caffè dell’Incontro Piazza XX Settembre, 2 Tel. 080/4951067

RUVO DI PUGLIA

Si assaggia qui il mandoraccio, un dolce confezionato con mandorle tritate e miele Cioccolateria Berardi Corso Jatta 35 Tel. 080/3612498

TORITTO

Nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia trasforma il ciclo completo la mandorla cultivar “Filippo Cea”, nonchè produce e commercializza prodotti tipici, salutisti e biologici: La Fattoria della Mandorla Via Belvedere Quasano-Toritto Tel. 080/9926067 - 348/8711673

RUTIGLIANO, LA CITTÀ DEI FISCHIETTI Da sempre a Rutigliano è presente l’artigianato della terracotta strettamente legato alla ricchezza di argilla presente nel territorio. Nel tempo questo artigianato si è sempre più raffinato e oggi, accanto a “capasoni”, “pignatidd” e quant’altro, il vanto della produzione più tipica sono i fischietti, collezionati da molti appassionati. Un altro fiore all’occhiello della cittadina è la fiorente agricoltura e la rinomata produzione di uva da tavola, largamente esportata anche all’estero. Interessante la visita del paese, con un centro storico che conserva il fascino del tempo medievale con i suoi austeri palazzi signorili e le suggestive viuzze: maestosa la torre dell’antico castello che insieme alla Chiesa di Santa Maria La Colonna, rappresenta il simbolo della cittadina. All’esterno della chiesa da notare il notevole portale scolpito e il suo bel campanile, mentre al suo interno, a tre navate, si conserva un polittico di Antonio Vivarini e la stupenda icona trecentesca della Madonna delle Grazie. Torre Normanna di Rutigliano


iLuoghi delloSpirito

sp. 22 Ruvo-Palombai o 460/a, 70037 Ruvo di Puglia (BA). Tel. 34 8.2591858, www.aziendamazzone .it info@aziendamazz one.it Azienda fondata nel 1973, da Domeni co Mazzone, mission az iendale è la valorizz azione delle produzio ni autoctone di uva, olive e frutta sui ter reni di proprietà. Pri ma vendemmia vinifi cata e imbottigliata è il 2002. Possibilit à di visite guidate e acquisti direttament e in sede. - Immensus Puglia bianco igt - Surliè Puglia bianco igt

Cantine Carpentiere

Corato

Contrada Bagnoli . 70033 (BA) tel. 0883.341101-fax. 0883.341118 www.cantinecarpentiere.it info@cantinecarpentiere.it Casa fondata nel 1997, dai fratelli Enzo e Luigi Carpentiere. Vengono valorizzate e

coltivate uve del territorio, nero di Troia, Bombino nero e Aglianico, metodi di vinificazione moderni permettono l’ottenimento

di vini di ottimo corpo e classe, mai banali. Viene vinificato anche il nero di Troia in bianco. Possibilità di enoturismo. - Armentario Castel del Monte Rosso Ri-

serva doc 2005 (Nero di Troia 100%) - Prima Luce Castel del Monte Rosato doc - Come d’Incanto V.d.T. Bianco (Nero di Troia vinificato in bianco)

Crifo Soc. Agricola

via Madonna delle Gr azie, 8/a, 70037 Ru vo di Puglia. Tel. 080.3 601611 – fax. 08036142 81 www.cantinacrifo.it info@cantinacrifo.it Società che vede l’im pegno di circa 1500 conferitori che com pongono la cooperati va guidata dal President e Biagio Stragapede. Si producono vini che rispecchiano le tradizioni e la cultura del territorio circostan te. Possibilità di deg ustazioni e acquisti in cantina. - Augustale murgia rosso igt - Due Carri Castel del Monte rosso - Castel del Monte ris erva rosso doc

Azienda Agricola Tarantini

Via Rosmini, 7 – 70033 Corato (BA) Tel. 080 8722876 – 349 8787887 www.aziendatarantini.it info@aziendatarantini.it Casa fondata nel 1997 da Andrea Tarantini,

Adelfia

Az. Agr. Mazzone

via Principe Umberto, 27 – 70010 Bari tel/fax. 080.4597130 e-mail: angiulivinicola@libero.it Viticoltori dal 1880, trasformano soprattutto uve proveniente dall’area detta della

conca barese ed allevate ad alberello o spalliera. Possibilità di acquisto in cantina •- Verdeca puglia bianco igt - Maccone primitivo rosso igt - Maccone Primitivo Gioia del Colle - Maccone Moscato Puglia bianco - Maccone Dolce puglia rosso

© Alessandra Dall’Olmo

Az. Agr. Mazzone

Ruvo di Puglia

coltiva soprattutto vitigni autoctoni ben aclimatati nella zona: Nero di Troia, Aglianico e Bombino Nero. Inoltre l’azienda produce olio extravergine di oliva, mandorle, ciliegie, grano duro. - Petrigama Puglia rosso igt (nero di Troia 100%)

a cura di Giancarlo Ciccarone

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L

a Puglia è una regione a colori: dove l’azzurro del cielo si confonde con quello del mare e lo sfondo è rappresentato dal rosso della terra, dal verde della vegetazione e dal candore dei muretti a secco. Questa vivacità di colori rappresenta bene il segno della gente: i pugliesi sono eclettici, dinamici e generosi. E in questa “fotografia” si riconoscono i fratelli Casillo, che hanno una storia familiare che vanta 50 anni di impegno nel campo dell’agricoltura e che nel tempo ha fatto del Gruppo Casillo il leader mondiale nella selezione, movimen-

tazione, miscelazione, trasformazione e commercializzazione del grano duro. La storia del Gruppo, ma soprattutto quella di una famiglia molto unita, ce la racconta Mimmo, ospitandoci in una luminosa sala dell’azienda a Corato. I quattro figli sono cresciuti nel rispetto reciproco e della tradizione, inculcato loro dal padre Vincenzo, una grande figura di maestro di vita, venuta a mancare sei anni fa. Sono cresciuti con l’agricoltura nel DNA, tanto che – ci svela Mimmo – “l’odore del grano continua ancora oggi a emozionarmi”. E’ infatti l’attività

molitoria quella principale, che da quattro generazioni e per l’80 per cento, caratterizza il Gruppo Casillo come uno tra i più grandi trader a livello internazionale di grano duro dai paesi produttori. “Il nostro core business è rappresentato dai mulini e come azienda leader nel mercato del settore forniamo i più grossi pastifici italiani, Barilla in primis” – continua Mimmo – “ma gli altri business sono legati fortemente al territorio al quale apparteniamo e all’amore che nutriamo nei confronti della nostra terra”. Dunque, il Gruppo Casillo non sarebbe

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La dINaSTIa deL GRANO in foto: Vincenzo Casillo 48


aziende

potuto nascere altrove? No, credo che il primo nostro valore sia il territorio. Il legame con queste terre è importante non solo a livello personale, ma anche a livello aziendale. Ritengo, infatti, che la nostra mission debba essere iscritta nella valorizzazione e nella preservazione del territorio. Noi siamo stati sempre molto legati alla nostra terra e personalmente mi provoca molta rabbia l’incapacità di trattare il nostro territorio, che andrebbe rispettato molto di più. In tal senso noi cerchiamo di dare l’esempio spingendo all’utilizzo dei prodotti di questo territorio come la semola rimacinata che entra a far parte da ingrediente principale dei prodotti da forno delle nostre due linee: Selezione Casillo e Agricola del Sole. Anche nella nostra mirata comunicazione cerchiamo di far passare questo concetto, cioè dell’appartenenza a una terra che ci dà tanto e a cui dobbiamo tenere di più. Come, per esempio, nel progetto con testimonial d’eccezione che abbiamo predisposto per Identità Golose, congresso internazionale di cucina tenutosi a Milano a febbraio di quest’anno. Un altro modo di tenerci è quello di inve-

stire in energie rinnovabili come il fotovoltaico, avviando un’attenta politica di protezione ambientale. Per questo abbiamo avviato già da tempo una joint venture con una municipalizzata veneta. Inoltre, in questa zona la nostra azienda è un punto di riferimento importante e svolge anche un vero e proprio ruolo sociale: chi lavora con noi e per noi è vicino alla cultura e alle tradizioni di questa terra. Insieme all’azienda crescono anche le persone e, viceversa, e sono convinto della necessità di portare avanti le esigenze aziendali congiunte a uno sviluppo sociale e agro-industriale sostenibile. Agricola del Sole: il perché di un nome. Il nome lo ha scelto mio fratello Francesco. La nostra famiglia è proprietaria di terreni da più di trent’ anni, ma dal 1° gennaio del 2010 abbiamo voluto creare una divisione tra una srl (Agricola del Sole) gestita managerialmente come una moderna azienda agricola e una società commerciale (Armonie Italiane) che potesse valorizzare al meglio, attraverso produzioni eccelse, le materie prime coltivate dalla parte agricola. E con questo nome stiamo commercializzan-

do una linea di prodotti di elevata qualità enogastronomica tipici del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e come tali li stiamo “portando” all’estero attraverso un sistema che utilizza una sorta di “cellule” che propongono di volta in volta e in svariate occasioni, dalle fiere internazionali a tutti i tipi di incontri enogastronomici e non, i nostri prodotti per farli conoscere. Ciò che vogliamo proporre è un marketing condotto in maniera intelligente che raggiunga una fascia di mercato più alta possibile in eventi nazionali mirati di alto livello legati al FAI, a BNL Telethon e a tanti altri. Quali sono i prodotti più richiesti? I nostri prodotti più richiesti sono senz’altro i prodotti da forno a base di semola rimacinata esaltati dall’olio extravergine di oliva e da sapori tipici come il finocchietto, che da semplici snack si stanno sempre più trasformando in piccole chicche in grado di elevare di rango la gastronomia locale. Rosalia Chiarappa © riproduzione riservata

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Il Borgobianco Resort & Spa è il piacere di un tuffo nel bianco, la scelta di lasciarsi alle spalle la città ed essere accolti da una strada di campagna immersa nel silenzio, in questa abbagliante costruzione rifinita a calce che si staglia in un suggestivo contrasto con lo scenario naturale circostante. Il benessere inizia proprio da qui: dal rapporto con la natura, per ritrovare il ritmo di vita che lo stress della routine quotidiana spesso modifica. Perché Borgobianco, incastonato tra ulivi secolari delle terre pugliesi, si estende tra la campagna guardando il mare accogliendo i propri ospiti nello stile e lo charme di un

www.borgobianco.it

resort a 5 stelle. Linee, forme e spazi essenziali ricreano le atmosfere degli antichi casali di campagna, offrendo, al contempo, l’eleganza e i comfort di un moderno albergo. Le camere sono arredate seguendo il gusto e lo stile pugliese con vista sulla campagna circostante e sull’azzurro del mar Adriatico.

ingredienti che preservino la biodiversità e la garanzia della genuinità, ottenuta grazie alla produzione diretta e a fornitori a km zero: gran parte degli ortaggi provengono dall’ orto del resort, così come dagli ulivi del borgo proviene l’olio d’oliva che viene utilizzato per condire “a crudo” le specialità della casa.

Borgobianco resort accoglie i propri ospiti con le coccole e il calore dello staff, con la genuinità della tavola che affonda le radici nella tradizione attraverso i sapori, gli aromi e i prodotti tipici di Puglia e si completa con la preziosa collezione dei vini. Alla base della filosofia del ristorante ci sono poche, semplici regole: la riscoperta di

Il percorso continua nella Spa, uno spazio in cui abbandonarsi al benessere della sauna e del bagno turco, o lasciarsi coccolare dall’effetto terapeutico dell’idromassaggio, tra una nuotata e l’altra nella piscina interna ed esterna, entrambe riscaldate.

Contrada Casello Cavuzzi 70044 Polignano a Mare (Bari)


© Marianna Lovecchio

itinerari

DALLA TERRA AL MARE L

a giornata ideale per organizzare una gita dalla terra al mare della provincia barese è assolata. Infatti, il sole caldo e luminoso e il cielo blu sono gli elementi fondamentali per poter apprezzare al meglio i trulli. Che con questa luce nitida si stagliano verso il cielo come vere e proprie sculture. Questi coni rappresentano il vanto di Alberobello, custoditi anche dall’Unesco in quanto riconosciuti patrimonio dell’intera umanità. Nella cittadina ce ne sono ben millequattrocento,

dislocati su una superficie di circa quindici ettari: circa 1.030 si trovano nel rione Monti, mentre gli altri 400 sorgono nel quartiere Aia Piccola. Ciò che colpisce arrivando ad Alberobello, è la luminosità del colore bianco, quasi accecante nel sole brillante e caldo delle giornate estive, ma per ammirare meglio il panorama della “Capitale dei trulli” conviene salire, senza fretta, fra le tante stradine, a piazza del Popolo, nel cuore del paese, e affacciarsi dalla terrazza. Qui con un solo col-

po d’occhio si colgono le due anime di Alberobello: il quartiere Monti, interamente costruito a trulli e dove tutte le viuzze conducono alla chiesa di Sant’Antonio, anch’essa costruita a trullo, e il rione Aia Piccola, la zona più antica e autentica della città, ancora non contaminata dal turismo. Passo dopo passo, si scoprono le piccole meraviglie di questa cittadina così particolare, formata da coni in pietra con ben dodici tipi diversi di pinnacolo che ne decorano i tetti. Sono chiamati

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anche “cucurnei” o “tintule” e hanno forme originali che si ispirano a motivi religiosi o legati alla tradizione locale. La visita prosegue alla scoperta della Casa D’Amore, primo esempio di abitazione con l’utilizzo della malta e prima sede del consiglio comunale alla fine del ‘700. Da non mancare la puntata al Trullo Sovrano, unico esemplare costruito su due piani, e al Museo del Territorio. Pochi chilometri, in un paesaggio davvero unico, descritto in svariati modi da nomi famosi, come quello di Gabriele D’Annunzio che, in visita

fonte: www.viaggiareinpuglia.it

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in queste terre dichiarò: “Mi sveglio e vedo un paese di sogno”, e si arriva a Locorotondo, new entry tra le bandiere arancioni del Touring Club Italiano. Il paese, nonostante il passare del tempo, ancora tiene fede al proprio nome non avendo mutato la sua particolare conformazione urbanistica e mantenendo lindo e integro il suo borgo medievale. Da non perdere un giro nel centro storico, tra le casette a “cummerse” e su via Nardelli, comunemente chiamata “lungomare” perché si affaccia sulla Valle d’Itria. Nella cosiddetta “Murgia dei Trulli”

si trovano Noci e Putignano. Una passeggiata nel centro cittadino di Noci non può prescindere dal’affacciarsi nelle “gnostre”, i piccoli spazi che si aprono nel centro antico tra le viuzze che lo caratterizzano. Allontanandosi dal centro, poi, tappa d’obbligo è l’abbazia della Madonna della Scala, costituita da un’antica chiesetta, risalente all’XI secolo e da un complesso monastico, edificato nel XX secolo. Nel tempo l’abbazia è diventata la più importante del Sud Italia. I monaci, fedeli al loro motto ora et labora, immersi nel verde e nel silenzio,

Santo Stefano (Monopoli)


itinerari nodie “Dom Jean Claire” di Verona. Putignano, cittadina famosa in tutto il mondo per il suo Carnevale con i suoi enormi e coloratissimi carri allegorici di cartapesta e per essere la capitale dell’abito da sposa, ospita nel centro storico il Palazzo del Balì, originaria sede dei Cavalieri di Malta, adibita a museo civico e il Sedile, di fronte al Palazzo, anticamente sede dell’Università. Di notevole pregio è la trecentesca chiesa di Santa Maria la Greca, con facciata barocca, dove la tradizione vuole siano state traslate le spoglie di Santo Stefano e l’icona della Madonna

della Greca, per proteggerle dalle incursioni turche. Altri luoghi interessanti da visitare sono la Grotta di Putignano, tra le prime aperte al pubblico in tutta Italia. Ma oltre al fascino storico questa grotta sorprende anche per la bellezza delle sue concrezioni alabastrine delle tinte del rosso che creano contrasto con le bianche infiorescenze calcaree. Le stupende grotte sotterranee sono anche ciò che rende Castellana molto nota in Italia e all’estero: uno dei più grandi complessi speleologici della nazione. Lo splendido

© Carlos Solito

svolgono ancora oggi tante attività, una delle quali ha reso l’abbazia famosa in Europa. Qui, infatti, ha sede un efficiente e attrezzato laboratorio di restauro che recupera pregiate pergamene, incunaboli e libri antichi rovinati dal tempo e dall’usura e un centro di ricerca musicologia del repertorio liturgico medievale e del canto gregoriano. Per l’estate del 2012 è previsto un corso estivo di Canto Gregoriano, dal 30 luglio al 4 agosto, organizzato dal Centro Studi di Ricerca Liturgica Musicologica “Novum Gaudium” di Noci e dal Centro di Canto Gregoriano e Mo-

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UTIGNANO, paese nella provincia di Bari, può essere considerato il paese delle spose felici, parafrasando un libro del martinese Mario Desiati. Infatti questo piccolo borgo, arroccato in collina, ha raggiunto la notorietà internazionale grazie alla produzione degli abiti da sposa. Con le sue circa 130 piccole, medie e grandi aziende, può essere considerato la capitale dell’abito da sposa in Puglia. Abbiamo incontrato, tra i produttori più famosi, il Direttore generale della Giovanna Sbiroli S.r.l. Gianpiero Lippolis, azienda leader del settore sposa 100% made in Italy, specializzata in prêt-à-porter e ideatrice del prêt-à-couture, durante lo shooting fotografico, realizzato dall’artista olandese di fama internazionale Edland Man (nella foto), per la nuova campagna pubblicitaria ideata insieme all’art director Daniele Ricci. L’azienda nata 1960 punta da subito alla ricerca e alle collaborazioni importanti: dal 1977, infatti, avvia un rapporto con Antonio Pascali, grande creatore di moda e stilista delle sorelle Fontana e di Jacqueline Kennedy. Giovanna Sbiroli si rinnoverà con entusiasmo lanciandosi nella creazione di capi innovativi: nascono così i primi abiti in cady, in chiffon, in maroquin, in seta e maglina. E’ così che Giovanna Sbiroli ha trasformato il concetto stesso di abito da sposa che, da romantico e vittoriano, rinasce puro, lineare e moderno. Non a caso tra i suoi clienti più noti c’erano anche la moglie e le figlie dello scià di Persia. E proprio al mercato internazionale punta l’azienda, la diffusione in Spagna e Portogallo

è gestita attraverso la consociata Giovanna Sbiroli Spagna, che ha sede a Barcellona. Il quartier generale della maison è proprio a Putignano, grande spazio in cui è possibile ammirare tutte le linee prodotte. In tutte le collezioni di abiti da sposa troviamo tre elementi: l’esclusività, la qualità, la sartorialità. Vengono scelti i tessuti più esclusivi e lo staff - composto da sarti esperti - taglia, cuce e ricama con cura e a mano tutti gli abiti:100% di stile e di manifattura del vero e inimitabile Made in Italy. Una vera e propria missione che la Giovanna Sbiroli persegue con impegno e dedizione sin dall’inizio della sua storia e che la distingue da molti dei competitor nazionali ed internazionali. © riproduzione riservata


Arte Cultura Storia

Castellana Grotte Grotte

sono effetNelle grotte di Castellana si pos lunghezza di ci, sti turi orsi perc tuare due famosa alla e diversa. Il maggiore conduc e più dell una rata side con “Grotta bianca” no uno svihan e grott Le do. mon del e bell e presentano luppo di circa tre chilometri hanno niennon che rali, late i ram dei anche li ma sono cipa prin lli te da invidiare a que consentito è esso l’acc e o blic pub chiusi al ogi. solo ad esperti speleol

0 orario di apertura: 09.00 - 19.0 dal 21 Luglio al 30 Agosto 09.00 - 21.00 Prezzi: Itinerario Completo: € 15,00 - Ridotto: € 12,00 Itinerario Parziale: € 10,00 - Ridotto: € 8,00 Tel. 080 499 8221 Fax 080 499 8219 www.grottedicastellana.it

Alberobello Trullo Sovrano Casa Museo

Piazza Sacramento 10/11 Tel. 080/4326030 a Apertura: lunedì-domenic 00 20, dalle 10,00 alle Biglietto: 1,50 euro; anni. ridotto 1 euro dai 7 ai 12

Polignano a Mare

Museo Pino Pascali

na due sale al primo pia E’ tutto nuovo il mu no a Pino Pascali, menseo dedicato all’artista tre le altre sale sono destinat scomparso nel ’68 ad app e alle nuove mostre ena 33 anni, nato negli e le ope re patrimonio del museo spazi dell’ex macello com in esposizione unale, nell’immediata permanen te nelle sale al piano inte periferia sulla costa a sud rrato, insieche guarda lo scoglio me ai pez zi dei dell’Eremita. Attualme vincitori del premio “Pa nte ospita una mostra scali”. Le ope re più ingombranti and di 65 artisti pugliesi, in att ranno all’esterno, a esa della parte più con pop ola re il par sistente dell’allestimento co delle sculture che sta museale che è rinviato gere tra per sorla strada e il mare. a ottobre e che preved e anche l’apertura di un caffè letterario e la tra sformazione del lastrico Via Mu lini, 1 solare in roof garden. Il programma museogra fi- 70044 Polignano a Mare co tracciato dalla dirett rice Rosalba Branà des ti- 080 424 9534


scenario del complesso di cavità sotterranee scavate dall’acqua, si deve al carsismo della zona. Suggestive gallerie e caverne, con migliaia di stalattiti e di stalagmiti, si aprono per tre chilometri di percorso e a una profondità di 71 metri, a soli due chilometri dall’abitato. Si possono visitare in ogni mese dell’anno grazie a una suggestiva illuminazione e una perfetta organizzazione che si avvale di due ascensori per la risalita, sistemati sotto una torre panoramica alta 28 metri. Per scendere si possono utilizzare anche delle comode scale e non bisogna dimenticare che sono necessari indumenti adatti perché la temperatura, anche in piena estate, scende a 15 gradi. Il percorso si snoda a partire dalla Grave, una caverna profonda 60 metri che nel mezzo presenta un gruppo di colossali stalagmiti, detti Ciclopi. Si passa, poi, nella Grotta Nera, che prende il nome dal colore nerastro della flora sotterranea, al Cavernone dei Monumenti, così denominato per le enormi stalagmiti che si configurano con dei gruppi statuari con la forma di un cammello e di una testa umana. Segue il Corridoio dell’Angelo, mentre nella Caverna della Civetta, una concrezione cristallina ricorda l’uccello notturno. Molto suggestiva è la Cavernetta del Presepe che comprende una nicchietta naturale dove una stalagmite ha l’immagine di una Madonnina. Dopo aver percorso il Corridoio del Serpente, si arriva alla

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Caverna dell’Altare e a quella del Precipizio, che può essere attraversata con un ponte artificiale. Il viaggio si conclude nella Grotta Bianca, dai lucenti riflessi bianchissimi. Ma quella alle Grotte di Castellana è un’escursione indimenticabile che non è possibile descrivere a parole, ma che va vissuta in prima persona. Dalle grotte al mare di Monopoli il passo è breve. Monopoli si presenta come una moderna cittadina a eccezione della zona del porto dove è raccolto il borgo medievale che va da Cala Porta a Cala Porta Vecchia: una zona di grande interesse architettonico per le ricchezze artistiche che vanno dal Medioevo al Barocco. Il monumento più importante è la Cattedrale che risale all’epoca in cui furono erette le più grandi cattedrali in stile romanico pugliese. Fu poi ricostruita con rifacimenti barocchi. Nel suo interno, ricco di tele tra cui alcune di Palma il Giovane, è conservata un’icona bizantina, la Madonna della Madia che, secondo la leggenda, è miracolosamente approdata a Monopoli con una zattera solitaria. Anche la basilica di Santa Maria Amalfitana, di impianto romanico pugliese, custodisce rilevanti dipinti di Gentile Bellini, Palma il Vecchio e Marco da Siena. In essa si può anche ammirare la cripta, che è una grotta basiliana scavata in prossimità del mare su cui poi è sorta la chiesa voluta dalla comunità degli Amalfitani. Nelle vicinanze di Monopoli sorgo-

San Vito (Polignano a Mare)


© Carlos Solito

itinerari no tante chiese rupestri scavate nella pietra calcarea, mentre presso il porto si trova il castello, eretto da Federico II e modificato dalla regina Giovanna e da Carlo V. Intorno a Monopoli, poi, il litorale offre alla vista belle e lunghe spiagge di fine sabbia dorata, intervallate da scenografiche insenature e riparate calette. E’ la zona del Capitolo, rinomata non solo per la sua vita diurna e balneare, ma anche per la “movida” notturna. Infatti, su questa parte del litorale si concentra il maggior numero di discoteche di tutta la zona, che durante la bella stagione aprono le loro sedi estive all’interno delle più belle spiagge private. Questa bella passeggiata si chiude con Polignano a Mare, arroccata su pareti di roccia che raggiungono i settanta metri nel loro punto più alto. Questa cittadina dalle chiare origini greche si presenta, nella sua parte più antica, come un inestricabile dedalo di viuzze e casette bianche. Al centro storico, molto ben conservato, si accede attraverso l’Arco Marchesale, antica porta della città incastonata nel Palazzo omonimo. Dalla piazza principale si raggiungono agevolmente gli affacci sul mare che offrono incantevoli panorami. Il suo litorale, ampio e frastagliato, è ricco di insenature, calette e grotte naturali. A nord del paese si trova il Lido San Giovanni, l’unico arenile che

è possibile trovare in questo tratto caratterizzato soprattutto da scogli. Percorsi un paio di chilometri si accede, invece, alla spiaggia di San Vito, nell’omonimo villaggio di pescatori, “guardato a vista” da un complesso abbaziale dei Benedettini che risale al ‘500-‘700. Proprio sotto il paese è situata Cala Paura, formata da bianchi ciottoli, mentre al confine con il territorio di Monopoli si trova Cala Incina, palestra dei sub che qui si danno appuntamento per le loro immersioni, approfittando del fatto che in questo tratto di costa la profondità del fondale è piuttosto significativa, nonostante la vicinanza al litorale. Tra le grotte la più spettacolare è la Grotta Palazzese, sulla cui sommità sono stati costruiti un ristorante e un albergo. Qui, l’acqua che lambisce ed entra assume, per via dei fondali e dei raggi del sole, uno splendido colore che vira dal verde all’azzurro. La storia, mista a leggenda, racconta che la Regina Giovanna I d’Angiò, in visita alla grotta, ne fu talmente affascinata che decise di sedurre il paggio che l’accompagnava e di trascorrere con lui, all’interno dell’antro, qualche ora di intimità. Venendo ai giorni nostri, Polignano è ricordata dai più anche perché ha dato i natali al famoso cantante Domenico Modugno. © riproduzione riservata

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A

mano la natura e alla natura e al design si ispirano per le loro creazioni charmant: gioielli realizzati rigorosamente in unico esemplare interamente a mano e senza l’utilizzo di macchine, poi trattati con olii vegetali. Annalisa Mirizzi e Mimmo Demattia, insieme “Nalj”, hanno messo a frutto la creatività e l’artigianalità tipica italiana creando i loro gioielli che sono il risultato di una attenta ricerca e utilizzo di materiali tradizionali come oro, argento, pietre dure, pietre preziose e semipreziose. La fusione di diverse conoscenze, esperienze e tecniche artistiche è alla base del lavoro dei due designer che puntando sull’innovazione nella combinazione dei materiali e delle tecniche e della contemporaneità dello stile con riferimenti anche al gioiello tradizionale, rendono uniche le loro creazioni. Questi gioielli unici, alcuni vere e proprie sculture, dalle linee sinuose e accattivanti, hanno un grande appeal e sono ormai apprezzati in tutto il mondo: dal Quatar, all’Australia, Turchia, Israele, Lussemburgo, Inghilterra, Francia, Ucraina, fino in Cina. Col passare del tempo, lo stile delle collezioni è stato sempre più definito, dando una vera e propria anima

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LA NATURA DIVENTA GIOIELLO a questi irripetibili gioielli. Che sono diventati protagonisti anche di una importante e molto stimolante collaborazione con la Riva1920: azienda di riferimento nel mondo del mobile di design con alla guida Davide e Maurizio Riva, che collabora con i grandi nomi del design e dell’architettura mondiali come Renzo Piano, Michele De Lucchi, Karim Rashid, Alessandro Mendini, Andrea Branzi. Dalla condivisione della filosofia del recupero sostenibile è nato il progetto “Nalj for Riva”. Progetto che vede impegnata “ Nalj jewels “ a creare una collezione di gioielli in esclusiva per loro. Condividendo la filosofia del riuso, infatti, “Nalj” utilizza il legno di scarto di lavorazione dell’azienda RIVA1920 che, a sua volta, utilizza legni come noce, rovere e cedro provenienti da aree di riforestazione controllata e legni unici e particolari come il Kauri, legno di oltre 40.000 anni ritrovato sepolto e non fossilizzato in giacimenti Neozelandesi. Non da meno le Briccole

di Venezia, non altro che i pali presenti nella laguna la cui particolarità sono i fori provocati dai molluschi sulla parte esterna del legno. L’utilizzo di questi due legni rende unico e speciale il legame tra passato e presente: questa la filosofia che ha portato alla riuscita collaborazione tra “Nalj” e Riva1920, che condividono la stessa idea sull’utilizzo di legni del passato unito alla pratica del riuso per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse come necessità del presente. Per scoprire le loro creazioni bisogna recarsi nella piazza dell’orologio nel caratteristico centro storico di Polignano a Mare, crocevia di visitatori da ogni dove che scoprono le loro creazioni e ne diventano estimatori. Polignano, paese di Pino Pascali e Domenico Modugno: li è il piccolo Laboratorio/ Atelier dove Nalj produce i suoi meravigliosi, unici e innovativi gioielli. © riproduzione riservata

www.nalj.it facebook: nalj jewels www.riva1920.it

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I Piaceri del gusto

Miseria e Nobiltà

G

li alimenti più usati della cucina pugliese, sono, dopo il pesce, le verdure. Infatti, grazie al suo fertile territorio la Puglia ha una vasta produzione di

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cereali, olive, ortaggi e frutta tutti di ottima qualità. Poche cucine al mondo, quella pugliese in generale e quella barese in particolare, sono riuscite a trarre tante esal-

Illustrazione di Matthew

Watkins

tanti combinazioni di sapori da ingredienti così semplici e poveri nobilitati dall’accostamento. Questo grazie anche alla straordinaria ricchezza dei prodotti ortofrutticoli


Miseria e Nobiltà della zona: cavolfiori, cime di rapa, lampascioni, cicoria, fave, melanzane, pomodori, peperoni e compagnia. Alcune località sono rinomate per produzioni di rilievo: è il caso delle cipolle rosse di Acquaviva delle Fonti, dei funghi cardoncelli di Locorotondo, dei fichi fioroni e dei succosi fichi d’India che, in modo pittoresco, punteggiano la verde campagna di Polignano a Mare. Altro vanto di questa porzione di Puglia sono i latticini. E’ proprio in queste zone, infatti, che nascono i bianchi gioielli: scamorze, caciotte e canestrato. Le perle modellate dai maestri casari sono veramente

tante. Le scamorze possono essere preparate con latte bovino, più raramente con latte di pecora. Un capitolo a parte merita il cacioricotta, da consumare non solo per condire la famosa pasta con pomodoro fresco e basilico, ma anche così da solo accompagnato da qualche fragrante tarallo. E poi le ricotte. Sì, perché in Puglia ce ne sono di vari tipi: ricotta tosta, ricotta marzotica, ricotta forte. Non potevamo certo dimenticare le mozzarelle. Tra Noci e Putignano sono tante le aziende, tra industrie e botteghe artigiane, specializzate nella produzione dello squisito latticino. E se non si

ALBEROBELLO La Cantina Piccolo locale con cucina semplice e genuina

Vico Lippolis, 8 Tel. 080/4323473

LOCOROTONDO Trattoria Centro Storico Tipici piatti della tradizione pugliese

Via Eroi di Dogali, 6 Tel. 080/4315473

NOCI L’Antica Locanda Caratteristico ambiente in pietra e piatti tipici

Via Spirito Santo, 49 Tel. 080/4972460

PUTIGNANO Osteria A’ Crianz

Cantina con cucina tradizionale del luogo

Via Goito, 22 - Orto San Domenico Tel. 080/4055745

chiuso mercoledi e domenica sera

CASTELLANA GROTTE Osteria Caroseno Vecchio frantoio oleario trasformato in osteria

Via Santomagno, 18 Tel. 080/4961381

chiuso il martedi

MONOPOLI Ristorante il Guazzetto I sapori autentici e genuini del pescato

Via Dell’Erba 39/41 Tel. 080/4107175

POLIGNANO Ristorante Da Tuccino

Cucina marinara pugliese di alta qualità

Via Santa Caterina, 69/F Tel. 080/4241560 Osteria Chichibio

Buona cucina con pesce e ottimi primi piatti

Largo Gelso, 12 Tel. 080/4240488

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ALBEROBELLO

Lavorazione artigianale di formaggi: Caseificio Artelat 2a traversa Vitantonio Via Colucci 2 Tel. 080/4325202 Per una fornitura di olio extravergine di oliva Frantoio Intini C.da Popoleto Tel. 080/432598 Prodotti da forno, friselle e taralli: Tarallificio dei Trulli Via Due Macelli, n.c. Tel. 080/4321358

I Piaceri del gusto può lasciare Alberobello senza un barattolo di tordi al solcio, bolliti interi e conservati con alloro e vino bianco, oppure senza gustare un fragrante piatto di “recchietèdd alla casedd”, cioè orecchiette condite con salsa di pomodoro, ricotta dura, mozzarella a dadini e gratinate al forno specialità di Locorotondo sono i funghi e gli “gnumiriedde suffucate”, involtini di agnello cotti in

una casseruola con olio, cipolla, pomodoro, pecorino a pezzi, sale e pepe, ai quali è dedicata anche una frequentatissima sagra estiva. Non si può, poi, tacere del vino bianco Locorotondo Doc, uno dei fiori all’occhiello della cultura enologica dell’intera regione. © riproduzione riservata

LOCOROTONDO

Scamorze, ricotta, burrate, trecce: Recchia Giovanni Via Fasano 89 Tel. 080/4311907 Esclusive e selezionate carni locali: Macelleria Gianfrate Via Mercato Nuovo, 10 Tel. 080/4311765

NOCI

Liquorificio che produce amari e un dissetante latte di mandorle Beltion Via Cavalieri di Malta 76 Per visitare l’allevamento di cinghiali e degustare i prodotti: Salumificio Libest Contrada Murgia Tel. 080/4949666

PUTIGNANO

Latticini di qualità Caseificio Cooperativo Putignano Via Pozzo Priore Tel. 080/4054455

MONOPOLI

Olio extravergine di oliva, conserve sott’olio, passate, confetture e marmellate senza additivi: Azienda Agricola Annese Contrada Macchia di Casa, 535 Tel. 080/6909011

Le Alcove è un affascinante resort nei trulli posizionato nella piazza principale della città.
Un accurato restauro, condotto dai mastri pietrai, ha ridato giovinezza alle “chianche” dei tetti e dei muri bianchi dei suoi trulli, creando uno dei riferimenti più suggestivi della Valle D’Itria.
La posizione strategica del resort, il comfort delle 9 esclusive camere, la qualità dei servizi ed una colazione ricercata realizzata con prodotti del territorio, anche biologici, fanno sentire l’ospite protetto e coccolato, al sicuro come a casa propria. P.zza Ferdinando IV - Alberobello (BA) tel. +39 080 4323754 info@lealcove.it - www.lealcove.it

www.murgiaalbanese.it Don Ferrante, dimora di charme in Monopoli, è un’antica fortezza sulla scogliera, a ridosso del mare, restaurata con cura e arredata con eleganza. L’uso della pietra a vista e del coccio pesto pugliese riflette le più moderne tecniche di bio-architettura che rispettano la struttura originale, il suo fascino e la sua valenza storica. A disposizione degli ospiti 10 dimore arredate con gusto.e toni chiari. Bellissima la vista sulle terrazze sul mare. Via S.Vito, 27 - Monopoli (BA) Puglia Tel.: +39 080.742521 - Fax +39 080.9672241 www.donferrante.it

Il Palmento Resort è un caratteristico villaggio di circa trenta trulli, le tipiche costruzioni pugliesi note in tutto il mondo, immerso in un curatissimo prato nei tipici colori mediterranei. All’interno del suggestivo Borgo di Trulli si trova il caratteristico ristorante dalla tipica volta a botte, che, con la cura e l’eleganza dell’arredamento, crea atmosfere suggestive adatte ad ogni occasione.
 Contrada Cupa, 61 – Locorotondo (Ba) Tel (+39) 0804383404 info@ilpalmento.com - www.ilpalmento.com

Beauty Beach Villa si trova sulla sabbiosa spiaggia, con ombrelloni e lettini gratuiti, in località Capitolo, tra un antico borgo di pescatori, Savelletri e la citta’ della movida, Monopoli. Le sei camere si affacciano sul mare e sono decorate da elementi d’arte moderna e pavimenti in parquet. Nella vasca idromassaggio, situata all’esterno, è possibile godere i meravigliosi tramonti. Contrada Losciale, 71 – Monopoli (BA) peccafr@gmail.com - www.beautybeachvilla.com

Murgia Albanese fu costruita come residenza estiva nel 1737 dall’erede del canonico G. B. Albanese. Espressione e simbolo della potenza della famiglia, la masseria, è una delle più belle costruzioni del patrimonio culturale del sud-est barese. All’interno della piccola chiesetta rurale, è possibile ammirare un bellissimo affresco del Carella. La costruzione ospita al piano nobile gli appartamenti padronali dove 4 stanze sono a disposizione degli ospiti. Le camere, tutte con bagno, sono arredate con mobili antichi di famiglia. Str. Prov.le per Mottola Km 28 (strada Murgia Antici)- Noci Tel +39 (080)4975676 - +39 3472298907

Giovì Relais è un b&b in cui l ‘essenzialità del bianco incontra la tipica pietra pugliese, l’eleganza del design contemporaneo tra le architetture di un palazzo ottocentesco affacciato sul mare. E’ una guest house particolare non solo per il ricercato equilibrio tra antico e moderno, ma anche per la presenza di un centro benessere con piscina idromassaggio, bagno turco, sauna, doccia emozionale e la terapia della parete di sale. Via Roma, 26 - Polignano a Mare (BA) +39 080 4251510 info@giovirelais.com - www.giovirelais.com


Miseria e Nobiltà Albea

Alberobello

via dei macelli, 8 Tel. 080 4323548 / Fax 080 4327147 www.albeavini.com - info@albeavini.com La cantina Albea ha oltre un secolo di storia, ora di proprietà di Dante Renzini, prende il proprio nome dall’antico toponimo della città di Alberobello. All’interno di un edificio storico e punto di riferimento per i coltivatori della zona, si

muove una realtà produttiva di moderna concezione che tende a salvaguardare i vitigni storici della Valle d’Itria. Affascinante il museo della civiltà contadina annesso alla cantina nelle sale al piano superiore. - LUI Puglia Rosso igt (Nero di Troia 100%) - Petrarosa Puglia Rosato igt

Cardone Vini Classici

Locorotondo

via Martiri della Libertà, 32 Tel. 080 4312561/ Fax 080 4311624 www.cardonevini.com info@cardonevini.com La Cantina Cardone è un’antica realtà produttiva, sotto la guida di Angela Derobertis, è sita all’interno della Valle d’Itria tra trulli ed olivi secolari. La produzione valorizza vitigni autoctoni come il Fiano, il Bianco d’Alessano, la Verdeca e il Primitivo. E’ possibile visitare la cantina e effettuare acquisti in loco. - Il Castillo Locorotondo Doc •- Vigna del Fragno Valle d’Itria Rosso igt

I Pastini via Italo Balbo, 22/24 Tel / fax 080 4313309 ipastini@libero.it Nasce nel 1996 nel cuore della Valle d’Itria dall’idea di due fratelli Nicola e Lino Carparelli. Acquistano una masseria con trulli tra Martina Franca e Locorotondo e impiantano Fiano Minutolo, Verdeca e Bianco d’Alessano con lo scopo di valorizzare i vitigni autoctoni. Possibilità di visita in cantina. - Rampone Valle d’Itria bianco igt - Arpago Primitivo del Tarantino rosso igt

a cura di Giancarlo Ciccarone

Noci

Barsento

Contrada San Giacomo nc tel. 080.4979657 fax. 0804976126 www.cantinebarsento.it info@cantinebarsento.it Anno di fondazione 1980, ma la prima vendemmia vinificata e

imbottigliata è targata 2000. La filosofia aziendale vuole un rigore nella coltivazione del vigneto con impianti ad alberello pugliese e spalliera, rese per ettaro basse e

raccolta manuale, mentre in cantina l’uso delle moderne tecnologie di vinificazione, permettono un uso moderato di barrique che portano a dei vini di territorio e originali. Visite in cantina e enoturismo - Il Paturno Puglia rosso igt - Malicchia Mapicchia primitivo dolce Puglia igt

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Š Domenico Bellomo

A Polignano a Mare è bello scoprire le quaranta grotte marine che impreziosiscono questo tratto di costa, partendo da Cala Paura o da Portalga, noleggiando piccole barche con l’aiuto di skipper professionali che accompagnano lungo le rotte marine. (www.verdeacquaturismo.com).


Il litorale di Monopoli, a sud di Bari, offre alla vista belle e lunghe spiagge di fine sabbia dorata, intervallate da scenografiche insenature e riparate calette, come Lido Rosso, Santo Stefano e Capitolo, che quest’anno hanno conquistato per la prima volta la Bandiera Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto in relazione a parametri quali la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Capitolo è una delle innumerevoli contrade di Monopoli: otto chilometri di spiaggia di sabbia finissima per chi cerca lidi attrezzati, che diventano di notte il centro della movida del sud est barese tra discoteche e locali di divertimento. Il mare del resto è molto pulito e in più, a parte qualche piccolo scoglio, c’è solo spiaggia e i fondali non sono molto alti. Tra i tanti lidi più trendy,

Lido Sabbiadoro (www.sabbiadoro. net), di giorno stabilimento attrezzato, di sera discoteca sul mare, anche location ideale per organizzare il proprio matrimonio pieds dans l’eau; l’esclusivo Coccaro Beach Club (Tel. 080.412.34.67), inserito da “Times Magazine” tra i dieci migliori beach club del Mediterraneo, dove la sera è possibile rilassarsi con la musica Jazz, una rassegna giunta all’undicesima edizione (15 luglio Matt Bianco e il 26 agosto Antonella Ruggiero Trio), il Lido Trappeto con freschi ombrelloni in canne d’africa, lettini in legno naturale e la novità di quest’anno: 2 grandi tende beduine racchiuse fra bianchi teli e arredate con preziose sedute di antiquariato orientale fra avvolgenti cuscini su tappeti in corda dove sorseggiare champagne (Tel. 080/6909111 www.iltrappeto.com). Per finire, Le Tamerici, spiaggia de “Il Melograno” e del piccolo i n c a n t e vole resort “La Peschiera” (w w w . peschierahotel.com), immersa in un magnifico scenario

naturale, il luogo ideale per famiglie e per giovani alla ricerca di comfort e di benessere. Prende il suo nome dalla grande duna disseminata di alberi di tamerici che la domina e la pervade dei profumi e dei colori della vegetazione (Tel. 080 801691). Spostandoci sul versante nord della costa barese, a Molfetta il Bahia Beach (Contrada torre Rotonda) è una delle location più belle della litoranea, non una semplice spiaggia, ma una exclusive beach side che, la sera, con la sua terrazza, diventa luogo della movida della zona. Altra tappa della movida notturna è anche l’Eremo Indie Club ( s.p. Molfetta-Giovinazzo Km 799) discobar con veranda sul mare. A Giovinazzo, troviamo fondali poco profondi e qualche scoglio sparso nel mare; sabbia chiara e fine. Ideale è lo stabilimento Riva del Sole, in località Verdesca (Tel. 080 394 3166) con animazione diurna e serale, attività sportive e miniclub (bambini 4-11). © riproduzione riservata


A

dagiato su una delle colline più elevate dell’altopiano della Murgia, il bed&breakfast Masseria Serralta costituisce un esempio di insediamento rurale a trulli del ‘600, essenziale, ma con un tocco di poesia e di emozione. Dichiarato “bene di interesse culturale” dalla Direzione Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la masseria è stata ristrutturata partendo da un’idea chiara: che possa essere raccontata attraverso le sapienti mani dei maestri della pietra. Nella campagna, disegnata dai muretti a secco, il B&B è collocato di fronte a Locorotondo, in un territorio che comprende Martina Franca e la Costa dei Trulli lungo il mare Adriatico. Chi sceglie di trascorrere qui le sue vacanze, vivendo in autentici trulli, arredati in modo semplice e funzionale, lo fa con animo contempora-

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neo, ma con un grande rispetto per le radici culturali di una terra come la Valle d’Itria che, da sempre, possiede il dono dell’accoglienza. A questo punto diamo voce alla proprietaria di questa oasi di tranquillità e tradizione: Marta Gagliardi La Gala. Tre parole per definirsi. Mi sembra più facile definire ciò che ho voluto creare dando vita a Masseria Serralta, che farlo con me stessa. Riguardo la masseria, chi viene qui è certo di trovare autenticità, accoglienza e amore per il territorio. Per dare un’idea di me, invece, la prima parola che mi viene in mente è spontaneità. Con spontaneità accolgo i miei ospiti e faccio di tutto per metterli sin da subito a loro agio. Un altro termine che mi definisce è genuinità. Non avendo esperienza alle spalle, credo che il modo migliore per dare accoglienza sia quello genuino che si usa con i pro-

pri amici nella propria casa. L’ultima parola è sensibilità: un rispetto delle cose e delle persone che mi ha trasmesso la mia famiglia e che ritengo sia fondamentale nel rapporto con gli altri. I suoi punti di riferimento. Sicuramente la famiglia. Che come già detto mi ha trasmesso il rispetto e l’amore per le cose della nostra terra. Quando abbiamo rilevato Masseria Serralta era in un totale stato di abbandono. Ora la abbiamo riportata al suo splendore originario, perché crediamo nel valore di riscoprire e valorizzare le proprie radici. Ed è bellissimo leggere lo stupore negli occhi, soprattutto di forestieri e stranieri che sono meno abituati, quando col naso all’insù scoprono la meravigliosa architettura dei trulli. Come definirebbe lo stile del suo B&B? A Masseria Serralta si respira un’a-


ria di casa in un’atmosfera rurale. L’intenzione, quando un anno fa abbiamo aperto il B&B, era proprio quella di far sentire gli ospiti di casa a tutti gli effetti. A partire dalla prima colazione preparata con prodotti a chilometro zero che seguono le vecchie tradizioni. Com’è nato questo progetto? Il progetto è nato molto tempo fa. In realtà nasce come un pallino della mia mamma che aveva il desiderio, una volta in pensione, di dedicarsi all’accoglienza e all’ospitalità in un luogo magico come questo. Ma il periodo della pensione tarda ad arrivare e qui nel frattempo era tutto pronto. Ci è sembrato naturale che ne prendessi io le redini che, tra l’altro, non avevo all’epoca un’attività mia. Già conoscevamo i vecchi proprietari dell’immobile, ma poi tra compravendita e ristrutturazione, sono passati più di sette anni. L’anno scorso, finalmente, Masseria Serralta, grazie anche alle amorevoli cure di Beniamino Attoma Pepe, mio compagno nella vita che spesso allieta i miei ospiti qui in Masseria con le sue conoscenze architettoniche e di esperto in materia di recupero di strutture masserizie e trulli nella Valle d’Itria, è tornata a vivere. C’è un angolo della masseria che preferisce in modo particolare? Si, è la vecchia “cummersa”, una forma di tetto spiovente tipica di Locorotondo, in cui ho creato un salotto che ospita un grande camino e tanti libri ed è a disposizione di tutti coloro che scelgono Masseria Serralta come loro “casa” per le vacanze.

Serralta B&B Contrada Serralta - Locorotondo (BA) www.masseria-serralta.it

© riproduzione riservata

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p. 98

“Gentili clienti, la ricerca della semplicità mi ha portato a sviluppare una cucina apparentemente sobria, pulita e con un forte legame con la tradizione. Non cerco di sbalordire con complicazioni inutili ma con concretezza e linearità…”

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C

on queste parole introduttive al suo menù Angelo Sabatelli, chef e patron dell’omonimo ristorante a Monopoli presso la Masseria Spina, accoglie gli ospiti in un ambiente confortevole con sua moglie

Laura che cura la sala in tutti i suoi aspetti, dalla decorazione al servizio, con grande gusto e accuratezza. Entrando sembra di essere a casa: i pavimenti sono di chianche, le pareti a calce, in un lato il caminetto


luoghi e sapori

fa pensare alle giornate fredde, i tavoli di legno, apparecchiati qua e là con tovaglie candide, i tovaglioli che portano ancora il segno della biancheria appena stirata con una molletta a ricordare che è tutto pulito e profumato di fresco. I piatti e le chicche in porcellana bianca riportano sul bordo dei cerchi concentrici e mi fanno pensare agli anelli che si formano nell’acqua quando si lancia un sasso, perché Angelo in un certo senso è questo che fa… Il suo cibo è ricco di piccole sfumature che come il sasso scatenano suggestioni sempre più ampie. La sua esperienza è maturata negli anni: ha iniziato con la scuola alberghiera a Castellana, dove già mostrava la sua curiosità; “rubava”, infatti, il sapere al maestro Angelo Consoli di cui sbirciava di nascosto le preparazioni con il pastigliaggio per allestire il museo con i monumenti di zucchero. Finita la scuola ha cominciato il suo apprendistato sino a quando è approdato a Roma presso il “Convivio” dove, dopo appena un anno, ha ricevuto la stella Michelin… aveva solo 24 anni! Da lì Jakarta e poi Hong Kong, pres-

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so la prestigiosa catena alberghiera Hyatt International, e ancora le Mauritius in un esclusivo resort. “La creatività, dice Angelo, è una facoltà accessibile a tutti.., è energica… è l’arte di creare qualcosa di nuovo… pur ispirandosi al passato, attingendo al proprio vissuto”. Angelo è un autodidatta, attento, appassionato, generoso, un creativo, un artista. Le sue tele sono i suoi piatti in cui accanto alla sapiente tecnica ritroviamo l’ingrediente spogliato degli orpelli e rivestito di impercettibili emozioni suggerite dagli accostamenti come nella “Burrata 21…25”, dove il profumo della polvere di limone sulla

Bon Bon di cioccolato fondente e gianduia con lampascioni canditi e liquore di carciofo * per 8 porzioni

barbabietola e il sentore di sesamo e di spezie sulla zucchina, i colori creati con bottoni di salsa di pomodoro o di olive intervallati al broccolo, ai peperoni, alle melanzane e alla cicoria, la consistenza delle cialde di pomodoro e origano, rendono questo piatto una piccola opera d’arte. Angelo mi incanta quando parla dei suoi piatti, di come nascono: a volte basta a far partire la sua fantasia solo un ingrediente; a volte la rivisitazione di un piatto tradizionale, diventa un eccellente “patate, riso e cozze a modo mio…”, un risotto morbido con cozze, acqua di cozze, emulsione di riso, brunoise di patate e zucchine, prezzemolo e chips dorate.

E che dire del capretto arrosto con petali di lampascioni croccanti, pampanella e camomilla? Un piatto delicato, elegante e minimalista. Dulcis in fundo la “zuppa fredda di mango, con riso Venere e sorbetto al cocco”, che già nei suoi ingredienti invita all’assaggio e che si rivela un’esplosione di freschezza e di leggerezza e ricorda paesi esotici e atmosfere inebrianti. La sua cantina è ben curata e selezionata nei vini e liquori nazionali ed esteri. Mara Giorgio

Lampascioni Canditi Lampascioni 150 gr 75 gr Zucchero Acqua Minerale 300 gr 300 gr Liquore al Carciofo Pelare i lampascioni, fare una croce alla radice del bulbo e lasciarli in acqua per circa tre settimane (cambiando l’acqua 2 volte al giorno). Passato il tempo, scolate i bulbi e tagliate in quattro, rimuovere il cuore (la parte bianca) e sfogliare i petali dei lampascioni. Mettere lampascioni, zucchero e acqua in una pentola e far cuocere per circa 40 minuti a fuoco dolce. Fare raffreddare e aggiungere il liquore al carciofo. Bon Bon di Cioccolato 200 gr Cioccolato Fondente 70% 200 gr Panna 35% 100 gr Burro 60 gr Pasta Gianduia

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Tritare il cioccolato e metterlo in una bacinella, portare la panna a 80*c e versare sopra al cioccolato, dopo un paio di minuti iniziare a mescolare fino a quando la massa non risulta

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ben liscia, aggiungere il burro tagliato a piccoli cubetti ed emulsionare con il frullatore a immersione fino a quando e ben liscia. Prendere uno stampo di silicone a semisfera (da 20 gr) e porzionarvi la ganache al cioccolato (circa 28 semisfere). Con l’aiuto di un sacchetto con bocchetta liscia piccola farcire ogni pezzo di ganache con circa 5 gr di gianduia e abbattere. Quando sono ben congelati, passarli nella farina, nell’albume sbattuto e nel pangrattato, ripetere l’operazione omettettendo il passaggio nella farina. Friggere in olio caldo a 175*c fino a doratura, scolare su carta da cucina e passare in forno per 1 minuto circa. Spolverare i bon bon con zucchero a velo e una grattata di buccia di arancia biologica. In quattro piatti fondi versarvi due cucchiaiate di lampascioni canditi e liquore al carciofo (precedentemente preparato), posizionarvi tre bon bon per persona e servite ben caldi.


enogastronomia

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uella dei fornelli è una vecchia tradizione tutta pugliese. Infatti, all’esterno delle macellerie, in molti paesi, soprattutto dell’area delle Murge viene esposta una insegna un po’ enigmatica per chi non è del posto: “Fornello pronto”. Fra trulli, grotte e gravine, ma non lontano dal mare, dove l’allevamento del bestiame è ancora significativo, questo uso si tramanda di generazione in generazione. Così, nella macelleriafornello, il cliente ordina la carne o le pietanze rigorosamente crude, prodotte dal macellaio e in una sorta di forno in muratura collocato nella macelleria, oppure nella bella stagione su barbecue esterni si cuociono spiedi di carne a riverbero, cioè a fuoco non diretto, sul lato opposto della fiamma. Il forno si accende ore prima dell’uso, finché si forma un letto di carboni ardenti sul quale cuocere le specialità più richieste: le salsicce di maiale o la zampina di vitello, variamente aromatizzato e insaccato nel budello naturale ovino. Esiste anche la variante detta “a punta di coltello” , in cui la carne di suino è tagliata a pezzi grossolani con la lama del coltello. Altra prelibatezza tutta locale sono gli “gnumeri-

e d d i ”, b o c co n c i n i composti di pezzi di interiora ovine, cuore, polmone e fegato, legati dal budellino dello stesso animale. Altra versione sono i fegatini, involtini fatti di solo fegato e aromi. Più rare, ma davvero ottime, sono le animelle, cioè i lobi del timo, ghiandola situata nella parte del collo dell’animale. Un’altra specialità sono le bombette, involtini di capocollo di maiale contenenti un impasto di carne macinata oppure di prezzemolo, formaggio, sale e pepe, avvolti da pancetta o impanati. E, ancora, ai fornelli possono essere gustati le testine di agnello, gli spiedi di capretto, agnello, pecora, diversi nella preparazione a seconda della macelleria e della cittadina.

C o m e dicevamo, queste preparazioni si scelgono al banco e una volta che vengono consegnate cotte, si consumano in appositi locali adiacenti alla macelleria e allestiti per il consumo in loco oppure, in estate, nelle stradine e nelle piazzette dei centri storici. I tavoli sono apparecchiati in maniera spartana, con semplici tovaglie di carta e le preparazionih vengono servite ai commensali dai familiari del

IL fORNeLLO pRONTO 71


FAI


enogastronomia macellaio, spesso in “pacchetti” di fogli di carta da forno, ben chiusi per non far scolare i liquidi di cottura e non far diventare freddo il contenuto. Per ingannare il tempo dell’attesa, durante il quale le carni cuociono, vengono proposti in-

saccati di vario tipo, formaggi quali caciocavallo e saporito pecorino locale accompagnati da fragranti focacce al pomodoro, sottoli, verdure, bruschette con pomodorini e ricotta forte, olive fino a ottime polpette fritte di pane e uova. In alcune macellerie, si può anche gustare la carne

di cavallo sottoforma di brasciolette oppure le ali di pollo, innaffiate da un Primitivo generalmente sfuso e spesso prodotto personalmente. Per chiudere il “sopratavola”: teneri cocomeri e stuzzicanti ravanelli, e poi un buon bicchiere di rosolio fatto in casa. © riproduzione riservata

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ino a pochi decenni fa, le abitudini alimentari delle popolazioni contadine, erano legate a una dieta che presumeva la presenza delle fibre vegetali come i legumi, le verdure, il pane e la frutta di stagione, alcune volte pesce, vino del territorio e raramente la carne. Era uso non buttar mai niente e recuperare tutto ciò che era commestibile, gli animali da cortile e da lavoro per esempio, alla fine di una mesta carriera in campagna o in altre attività di ausilio ai contadini, venivano macellati e poi divisi a seconda della nobiltà del taglio. Tutte le frattaglie, i pezzi considerati meno nobili, venivano elargiti dai ricchi proprietari alle popolazioni più povere che potevano quindi mangiare anch’essi carne. Ma la povertà aguzza l’ingegno e a volte crea vere meraviglie. A Sammichele di Bari, la zampina, nasce su queste basi, è un insaccato di carne mista di vitello amalgamato a odori e spezie,

prodotto nelle macellerie-rosticcerie, va cotto allo spiedo e servito “a girella”, solitamente alla brace su barbecue o con metodi più moderni su piastre provviste di griglie sopraelevate. La ricetta originale è conservata religiosamente dalle famiglie storiche dei produttori e dei commercianti di carne che un tempo organizzavano delle sfide culinarie per capire chi fosse il più bravo. Ogni anno tale tenzone veniva ripetuta, finché non si decise di organizzare una vera e propria festa che promuovesse questo piatto a tutto il circondario. Ricetta della zampina - 1 kilogrammo di vitello/a macinata - 2 grammi di sale fino per kilogrammo di carne - 3 grammi di pepe per kilogrammo di carne - Pomodori rossi o San Marzano (d’estate) oppure i pomodorini siciliani (d’inverno), circa 300 grammi per kilogrammo di carne. - 50 gr.circa di parmigiano reggiano grattugiato. - Un mazzetto di basilico ben tritato. - Budello ovino finemente lavato. In inverno va aggiunto: - 250 grammi di carne di maiale ben tritato (fine) su 1 chilo di vitello In estate va aggiunto: - 250 grammi di carne di pecora e 100 grammi di maiale su 1 chilo di vitello. Lavorazione In un catino lavorare l’impasto delle carni con il

sale, quindi aggiungere il trito di basilico e pomodori e continuare, ad amalgama omogenea aggiungere parmigiano reggiano e infine il pepe in un tempo di circa mezzora, quindi insaccare in budello animale. A questo punto si producono le girelle, rotolini di zampina del peso di circa 200gr. Cottura Per meglio apprezzare e gustare questo secondo piatto, la cottura può avvenire in modi diversi. - Se alla brace, la zampina va infilata in uno spiedo d’acciaio ben lavato e arrostita su brace viva ad un’altezza di circa 12/15cm. Non esistono diversità di cotture se non per la presenza o meno di maiale al suo interno, infatti in questo caso la cottura durerà circa un terzo più del suo tempo. Va servita solo scottata. Tempo totale mai superiore ai 10/13 min.(anche meno) - Se alla piastra o in padella, il tempo di cottura durerà più a lungo. Come mezzo non è molto indicato a meno che non si possa poggiare la girella su una piccola grata di acciaio in sospensione sulla padella o piastra. - Se al forno, cottura difficile e solo per esperti! Casseruola con girelle ben distanziate, infornare a temperatura di circa 250/280 gradi per pochi minuti, circa 5 o giù di li, quindi uscire la casseruola e bucherellare le girelle (diversamente non vanno mai manomesse), servire a tavola con delle verdure di contorno anch’esse cotte (come zucchine, carote, sedano, melanzane). Non mi rimane che dirvi buon appetito! Giancarlo Ciccarone © riproduzione riservata

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S

ono da Nicola Chiaromonte, nella sua cantina; con noi c’è Gerardo Leone, noto referente commerciale pugliese di prestigiose aziende vinicole e suo caro amico. Ascolto il mio ospite rievocare la sua infanzia in campagna quando, ad app e n a 13 anni aiuta-

va il suo mitico-solido padre nei lavori della pigiatura o a trattenere il cavallo a cui aveva posto i finimenti. Erano le quattro del mattino e lui, come unico figlio maschio (sua sorella aveva quattro

CANTINE CHIAROMONTE

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La TeRRa pALMO A pALMO


enogastronomia anni in più) imparava a rispettare il vigneto, seguendo le esperienze dei genitori. Anche sua madre, esperta nella chiusura delle botti di legno, gli trasmetteva il suo sapere. In realtà la vita lo ha poi portato volutamente lontano dalla faticosa realtà dei campi e dei vigneti . E’ stato fotografo, istruttore di equitazione, campione di salto ad ostacoli e di horse ball… Aveva fatto vendere parte dei vigneti anche se la nonna saggiamente lo aveva pregato di conservarli, perché la sua era una famiglia di viticoltori dal 1826 che produceva 200-300 ettolitri di vino vivendo tranquillamente. La sua vita da ragazzo insieme ai genitori trascorreva in modo sereno, e ci si poteva concedere perfino il sabato e la domenica liberi, solo con 7-8 ettari di terreno, mentre oggi, per mantenere lo stesso tenore di vita - Nicola mi racconta - ci vogliono almeno 40 ettari di terra. Nella cantina da cui aveva fatto ricavare un garage per le sue tre moto, un tempo vivevano tanti animali da stalla… Il racconto ha una pausa perché ci offrono mozzarelle, caciocavallo, capocollo, zampina… e mentre ci deliziamo con pane d’Altamura e degustiamo i suoi vini (un Fiano Minutolo, il Primitivo in purezza Muro Sant’Angelo Barbatto e una prova di spumante con lieviti naturali), lui ci parla della sua personale transu-

manza da Roma a Brindisi nel’97 a cavallo, un’altra emozionante avventura. Poi un giorno è tornato alla terra: “certi amori non finiscono, fanno il giro del mondo e poi ritornano…”, come dice Venditti, e ha cominciato per gioco a vinificare ottenendo consensi e varie menzioni. Entusiasmato, ha riacquistato i terreni venduti ed altri. Per ottenere la Riserva 2005 dedicata a suo padre Vito si è affidato al parere di un enologo e ai consigli di sua madre, ma solo seguendo questi ultimi ha ottenuto i tre bicchieri del Gambero Rosso. Il suo vino è apprezzato dalla comunità ebraica parigina che manda ogni anno personale specializzato a vendemmiare e vinificare personalmente nelle tenute Chiaromonte. Ci parla dell’importanza delle altre cantine aggiuntesi, Polvanera, Pietraventosa ecc… senza delle quali il territorio non sarebbe cresciuto e afferma che anche se “la terra è fatta a palmi a palmi”, come diceva suo padre, regalando ai vini sfumature ora minerali ed eleganti, ora fruttate e marcate, quello che conta è la parola Primitivo. Prima di lasciarci mi fa vedere al computer le foto di sua figlia nella vigna vicino a un virgulto di vite, emozionandosi… Mara Giorgio © riproduzione riservata

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© Alessandra Dall’Olmo

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ntonella e Michele, a dispetto della tendenza, hanno scelto Bari per aprire la prima galleria di arte contemporanea che è anche una residenza per artisti. Si chiama “Doppelgaenger” ed è la galleria di arte contemporanea, aperta a Bari il 4 giugno, che porta in Puglia la realtà rivoluzionaria delle residenze d’artista. In tutta Italia esistono luoghi dove gli artisti vengono ospitati per potersi dedicare intensamente al proprio lavoro, e così sarà nello storico Palazzo Verrone situato nel cuore di Bari vecchia. Il nome della galleria-residenza significa in tedesco “sdoppiamento” e l’anima del progetto sono due giovani pugliesi innamorati della propria terra, Antonella Spano e Michele Spinelli. Nonostante i preparativi frenetici per la personale di Giovanni Ozzola, che aprirà la stagione di questa

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esperienza innovativa, i due galleristi ci hanno raccontato come l’arte sia indissolubilmente legata alla vita. La loro vita. Qual è stato l’incontro che ha inscritto nella tua vita l’amore per l’arte? Antonella: “Ho sempre avuto uno sguardo attento per chi guardava le cose da un altro punto di vista, ma l’incontro che mi ha fatto capire che l’arte sarebbe stata il mio lavoro e la mia vita è stato quello con degli amici, che poi sono diventati parte della mia famiglia. Il destino ha voluto che fossero artisti, per cui si stava spesso insieme a pranzo e a cena e non si faceva altro che parlare d’arte. Recentemente proprio una di loro mi ha fatto notare che il mio sogno ha l’età di mia figlia Grace, cioè 7 anni. E’ stato allora che io, laureata in giurisprudenza, ho deciso di cambiare percorso e abbiamo iniziato a fare progetti, spinti dai no-

stri sogni e desideri. E poi quest’idea ha iniziato a diventare reale…”. Michele: “L’idea del collezionismo mi accompagna da quand’ero bambino. Mio padre al battesimo mi ha regalato un’opera, molto importante, di un francese che si chiama André Masson. Crescendo – quando i miei mi dicevano ‘quell’opera è tua per sempre!’ - mi ha affascinato il senso di appartenenza a qualcosa di oggettivamente molto bello e importante. Ovviamente solo col tempo ne ho apprezzato l’intensità e ho voluto capire cos’era ciò che ci io vedevo dentro. Per questo non ho mai concepito l’arte distaccata dal quotidiano, come una realtà che sta solo nei musei o ambienti istituzionali dove tu ti senti sempre slegato dal contesto. Perché aprire una galleria d’arte a Bari?


© Alessandra Dall’Olmo

arte

Antonella: “La risposta è semplicissima: perché non a Bari? L’arte per sua natura non ha limiti territoriali. La puoi anche catalogare, ma nasce per viaggiare”. Michele: “E poi noi siamo cresciuti in questa terra e ci fa piacere contribuire a una crescita culturale offrendo una sede espositiva anticonvenzionale rispetto a quelle che si pensano qui”. Se tu non avessi alcun limite, quale sarebbe l’artista o l’opera che vorresti ospitare? Antonella: “Questa è una domandona! Io direi una corrente, che mi ha destato subito il pensiero e ho trovato sublime, è il costruttivismo russo”. Michele: “Non è così facile rispondere perché un giovane gallerista è affascinato e aspira ad ospitare il lavoro di artisti che hanno un percorso importante, anche se a noi interessa

più crescere con l’artista stesso. Però fra quelli che mi emozionano di più c’è sicuramente Ai Weiwei”. C’è una forma dell’arte contemporanea che ti colpisce più delle altre? Antonella: “Non in particolar modo. Scultura, performance, pittura sono modi diversi di dire la stessa cosa. Credo però di aver visto tanta brutta arte video e installativa, sono due forme che forse possono essere selezionate meglio”. Michele: “Se guardo indietro il 6070% delle opere che ho collezionato sono fotografie, in senso lato del termine. Ad esempio il lavoro di Alessandro Piangiamore è una piccolissima fotografia in un immenso contenitore bianco: mi interessa molto di più il non detto dell’esplicito”. Nel vostro duo lavorativo chi è il più istintivo e il più razionale? Michele (risponde all’istante): “Lei è

quella più istintiva!” Antonella (riflette qualche secondo): “Sì è vero, ma poi alla fine sono io ad essere la più pratica. Ma comunque capisci di poter lavorare bene con qualcuno quando condividi la stessa visione del mondo”. A proposito di sdoppiamento, quali sono le due anime dentro di voi? Antonella: “L’anima istintiva è predominante e combatte con l’anima razionale perche quando hai coscienza di te stesso tutti noi notiamo di avere una dualità, ad esempio fra un comportamento doveroso e uno ideale”. Michele: “Per me è il contrario: io sono un po’ bon ton, tutto d’un pezzo, ma ogni tanto… si scatena il rock’n’roll!”. Monica Tarricone © riproduzione riservata

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a manualità pugliese è spesso identificata con l’architettura rurale dei borghi, delle masserie, dei trulli, ma soprattutto dei muretti a secco, considerati e non a torto, uno tra i simboli principali della Puglia. Ma la manualità pugliese è anche artigianato e la produzione artigianale per la quale la nostra regione, ma soprattutto la provincia di Bari, è giustamente famosa è quella della ceramica. U n a delle espress i o n i più significative si trova a Rutigliano, dove

ogni anno il 17 gennaio si celebra la Sagra del fischietto in cui sono esposti questi particolari oggetti in terracotta che riproducono in forma caricaturale personaggi noti della città, ma anche personalità del panorama nazionale appartenenti al mondo politico, dello spettacolo, della tv e dello sport (www.mocciaterracotte.it). La tradizione del fischietto accomuna Rutigliano a Gravina in Puglia, dove la cola-cola, il fischietto bitonale di terracotta a forma di uccello era considerata promessa di prosperità, ma al tempo stesso, le veniva attribuita anche la virtù di allontanare le forze negative. Qui l’ottantenne Beniamino Loglisci, nella sua bottega affacciata sulla gravina, modella ancora i suoi fischietti. Anche se ora lo fa da solo, da quando suo fratello Vincenzo non c’è più. I fischietti dei fratelli Loglisci hanno il fascino arcaico dell’oggetto di altri tempi. Ancora oggi le Cola

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artigianato Cola vengono cotte in una piccola fornace a legna e dipinte con rudimentali pennelli. Quanto all’argilla, solo negli ultimi anni, a causa dell’avanzare dell’età, Beniamino Loglisci ha smesso di raccoglierla e depurarla da sé, concedendosi il “lusso” di acquistare la creta industriale già pronta per la lavorazione. La presenza di numerosi giacimenti di argilla ha favorito nei secoli scorsi lo sviluppo dell’artigianato della ceramica anche a Terlizzi, dove è ancora oggi ben viva e si producono maioliche artistiche, vasi, servizi da tavola, oggetti tradizionali e decorativi. La creta è lavorata anche nelle botteghe di Alberobello, dove i turisti si inerpicano lungo la strada dei trulli per comprare tali manufatti (Ceramiche D’Arte Impronte Di Lippolis Giuseppe Via Putignano, 83 Tel.

080/4325988), ma anche per ammirare le donne che con maestria tessono e ricamano all’aperto sull’uscio delle case. Pizzi, merletti, copriletto, lenzuola e tende ricamate rappresentano anche una ricchezza di Triggiano, Capurso e Locorotondo, che è famoso anche per il ferro battuto. Proprio a Locorotondo, nel suo atelier chiamato “Il tempo Ritrovato”, Nunzia Spalluto lavora il lino e il visso di lino creando centrotavola e interi corredi (Piazza V. Emanuele, 20 Tel e fax: 080/4313201). A Conversano, invece, da un po’ di tempo è stata ripresa da due giovani amiche, Maria e Maria Antonietta, la tradizione del caratteristico merletto detto “chiacchierino” (www. chiacchierino. com). Furono le monache residenti nel complesso conventuale di S a n

Benedetto, nell’800, a diffondere questa tecnica di ricamo. Il Chiacchierino è un pizzo Vittoriano, ma affonda le sue origini nell’epoca dei faraoni: in Oriente, infatti, sono stati ritrovati pizzi eseguiti a modo di frange nelle tombe egiziane. Anticamente le spolette o navette, indispensabili per l’esecuzione di questo tipo di merletto, non mancavano mai negli strumenti delle dame tanto che spesso facevano parte della dote. Una tradizione artigianale quasi dimenticata è quella dei cestai, primi testimoni dell’elevato grado di specializzazione raggiunto dall’artigianato tipico barese: nelle loro abili mani le erbe palustri, il giunco, la paglia e il vimine si trasformano sino a diventare ceste, cestini, stuoie e oggetti dalle mille possibilità d’impiego.

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VIAGGI IN BICI I

l patrimonio culturale e paesaggistico della provincia di Bari si può scoprire anche a bordo delle due ruote più ecologica: la bicicletta. Ai milioni di turisti amanti delle biciclette che arrivano in Puglia sono dedicati gli itinerari cicloturistici guidati per conoscere meglio questa porzione della nostra regione. Ogni percorso è stato organizzato

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per tema. Si comincia da “Le cattedrali sul mare”, un itinerario che conduce verso nord e travalica la provincia barese dirigendosi verso Trani. Il percorso inizia da Bari, prosegue sul lungomare verso Lama Balice e poi porta sul lungomare di Palese, prima, e S. Spirito, dopo. Quindi si raggiungono Giovinazzo e

Molfetta. Da qui, riprendendo la SS16 ci si avvia in direzione Bisceglie e Trani, termine dell’itinerario. Il secondo è stato dedicato ai “Luoghi di Federico II” e invita i cicloturisti a percorrere ben 73 chilometri da Trani sino a Bisceglie, passando per quella meraviglia che è Castel del Monte e poi per Ruvo e Corato. Per chi ama salite e discese da non


sport perdere è il percorso “Pedalando tra le Murge”, che in 87 chilometri fa percorrere un bel giro nella provincia barese, tra Ruvo di Puglia e Corato, per salire a visitare i ruderi del Castello Garagnone, antica rocca federiciana a presidio dei traffici della valle. Si prosegue fino a Gravina, proseguendo per Corato e, quindi, attraversando il bosco Scoparella, ritornare a Ruvo. Solo 53 chilometri per “Dai Dolmen alle Cattedrali”, che inizia da Giovinazzo, prosegue per Terlizzi, incontrando dapprima il Dolmen San Silvestro e poi la chiesa della Madonna di Sovereto, antico insediamento dei Templari dalle testimonianze ancora ben visibili. Il più lungo è “Viaggio nel tempo” con i suoi 109 chilometri: si parte da Grumo Appula per proseguire per Gravina e incrociare la Via Appia Antica e la Masseria Jesce. Prima di Altamura, tappe obbligate sono la Masseria Pontrelli per visitare, sul letto calcareo di una cava dismessa, il più importante sito di orme di dinosauri rinvenuto in Italia,

e il Pulo, grandiosa dolina carsica. Chi non è ancora stanco potrà affrontare “Il circuito delle Querce” che lungo 77 chilometri accompagna tra Bitritto e Sannicandro, proseguendo poi per Cassano e Acquaviva delle Fonti fino ad Altamura e alla Foresta Mercadante per una bella “ossigenata”. Altro circuito interessante è “In bici per

campagne e grotte” che, percorrendo 83 chilometri conduce da Capurso, passando per Cellamare e Casamassima, sino a Gioia del Colle e Putignano. Da qui, poi, prosegue per Castellana Grotte e Polignano, per visitare grotte tra terra e mare. Ancora, “Per vigne e ciliegi” pedalando per 73 chilometri zigzagando su

due ruote tra ridenti cittadine come Noicattaro, Rutigliano, Turi, Castellana e Conversano fino a San Vito e San Giovanni e poi a Mola di Bari. Infine, gli ultimi due itinerari offrono la possibilità di visitare a ritmi lenti la Valle d’Itria per 78 chilometri. Per ciascun percorso a disposizione una mappa tradotta in inglese e francese. Molti percorsi si incrociano con le stazioni ferroviarie, per poter permettere a tutti coloro che non se la sentono di percorrere tanti chilometri in bicicletta di prendere il treno per alcuni tratti. Il progetto, il primo in Puglia, si inserisce nel “Cyronmed” (Cycle Route Network of Mediterranean), un’iniziativa della Regione Puglia che mira a creare dei percorsi cicloturistici nel Sud Italia, in Grecia, a Malta e a Cipro, una sorta di rete ciclabile del Mediterraneo, per attirare anche in queste zone parte dei dieci milioni di persone che in Europa vengono coinvolte da questo tipo di turismo.

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Festiv al Bari in Jazz 3/27 luglio 2012 - Bari

Giunta ormai alla sua ottava edizione, il Festival Bari in Jazz, realizzato dallʻAssociazione Abusuan allʻintern o dellʻApulia Jazz Net work, con il sostegno del Comune di Bari e della Fondazio ne Petruzze lli e in collaborazione con la Regione Puglia e la Provincia di Bari, è una delle manifest azioni di punta dellʻestate pugliese. Una rassegna di musi-

Patti Sm ith in con certo

18 Lugl io 2012 Banchin a San Domenico – Molfett

a – ore 21

Patt i Smi th torn a in Itali a dopo lʻent usia sma nte esibizione a San remo, accl ama ta da pubblico e crit ica. La sace rdotessa del rock , piet ra milia re della stor ia della mus ica mon diale , autr ice di canzoni come Because the nigh t, che sono dive ntate vere e prop rie colo nne sono re per inte re gene razi oni, farà tapp a a Mol fett a il 18 lugli o, per pres enta re il suo nuov o disc o e per ripe rcor rere le tapp e della sua carr iera . Patt i Smi th torn a quin di in Pugl ia dopo due ann i, ma ques ta volt a calcherà il palc o molf ette se accom pagn ata dalla sua ban d stor ica: Tony Sha nahan (bas so), Lenny Kaye (chit arra e voce ), Jay Dee Daughert y (bat teri a), Jack Petr uzze lli (chit arra ). Lʻeve nto è orga nizz ato dal Comune di Mol fett a, in colla bora zione con Area Met ropo litan a e Fondazi one Vale nte. Book ingShow Info: 3403423405 info@areametro.it

ca e incontri, produzio ni esclusive e ospiti internaz ionali. Il festival propone, infatti, tre spettaco li prodotti con il sostegno di Puglia Sounds che vedranno protagon isti i portoghe si Maria João e Mário Laginha con lʻOrchest ra Sinfonica della Provincia di Bari, lʻEnsemble Anninnìa forte di solisti come Lauren Newton, Nguyen Lee e sotto la direzione di Paolo Damiani, le poesie in musica del progetto Crossing the bordes. Il musicista francese Louis Sclavis si esibirà con alcuni musici-

sti Gnawa nel progetto Makenb a mentre il Teatro Petruzze lli accoglierà i concerti “fuori programm a” di Chick Corea (8 luglio) e del trio formato da Keith Jarrett, Gary Peacock e Jack DeJohnet te (27 luglio). Le prevendi te per i concerti dellʻ8 e del 27 luglio sono attive presso il botteghi no del Teatro Petruzze lli di Bari e nel circuito Bookingshow.

www.ap uliajazz net work.com www.ba riinjazz .it

a cura di Antonella Cuccovillo

Cos ta dei Tru lli on tou r 8/11 agos to – Mon opoli

Il Summer Festival, iniziativa music ale reali zzata dalla Provinci a di Bari, vedrà esibirsi ospit i dʻecc ezione del pano rama music ale inter nazi onale. Tra i conc erti in programm a 14 luglio Acqu aviva delle Font i Max Gazzè 21 luglio Palo del Colle Rimb amba nd 13 agos to Alberobell o - conc erto Nick & The Nigh tfly 14 agos to Alberobell o Ama lia Grè e Savin o Zaba www.prov incia .ba.it

Fe st iv al ja zz

8/11 ag os to – Mon op

oli

Lʻago sto di Mon op oli si tinge di jaz z co n unʻin teres sa nte ra sse gn a music ale ch e ve de sa lire su l pa lco gran di nomi de lla tra diz ione mo ndiale. 9 ag os to Do do Moron i 10 ag os to Fa br izi o Mos so 11 ag os to Nick & Th e Ni 12 ag os to Pin o Da nie gh tfly le ww w.comu ne .mon op oli .ba .it ww w.mon op oli tu ris mo.it


20 lug lio / 13 ag os to Co nvers an o

to co n il Fe st iva l Ot tavo appu nt amen one di Co nverizi Ed I Ba nd ala rg a XV da lla as so cia zio ne sa no, orga niz zato tiv al music ale di fes omon im a. Eʻ un , bras s, fa nf are ed co nc erti ba ndist ici ura il 20 lug lio co n ug orche st re. Si ina o Black co rʻo rch eil co nc erto di “L igo nz Rh yt hm & Blues, al al tu st ra” da llo Sp iri tte drale . Tra gli ap pre sso il Sagrat o ca pe rde re n no pu nt amen ti da EN RM CA to os - 20 ag Bizet music a e da nz a di G. eq uil ibr io din am ico a nz da di nia Comp ag Fe rrara Ap luv ia rta be Co reo grafie Ro ° Sil ve stro Sabatelli Small Orches tra - M Pucci ni A BU TT ER FLY di G. AM (Ba ) Dir. Ange lo AD - 13 Ag os to M tà di CONVERSANO Cit ” zo on Lig “G. ti Fia di tra es ch Or Gran de hir inz i Travagli o-Angelo Sc Schir inz i Re gia Lu igi 17.00 alle 22 .00 tu tt i i gio rn i da lle ore inf o: Via Di Vagn o, 6 49 – 3928825885 Tel ./f ax . 08049503 lib ero.it @ ga lar fes tiv alb an da

Summer Mus ic Village

Fino al 5 Agosto 2012

La città di Bari, dal 23 giugno fino al 5 agosto, ospita il palco del Summe r Music Village, il nuovo conten itore multicu lturale , ricco di concerti e spettac oli. Eʻ previst o un ampio programma di attività, fra le quali spiccan o alcuni tra i festiva l consolidati dellʻest ate barese: Bari in Jazz (dal 3 al 6 luglio), Lʻ A cqua in Testa (13 e 14 luglio), Menu Kebab (20 e 21 luglio). Molti i concert i di artisti italiani e interna zionali per una program mazione che spazierà dalla musica dʻautore a quella tradizi onale, dal jazz al rock, dal soul al reggae. Tra gli ospiti Sharon Jones & The Dap-Kings (14 luglio), i Radiodervish (17 luglio), la Rimbam band, e molti altri ancora . Con la prima edizione del Summer Music Village la città compie decisamente un nuovo passo in avanti verso la candidatura di Bari come Capitale Europea della Cultura nel 2019. www.s ummer musicv illage.it

Hel l in the cave - lʻinferno dantesco in grot ta o © Maria Gra�ia Proiett

Fe st iv al Ba nd al arga

Locus fest ival 2012

dal 28 luglio allʻ11 agosto 2012 Locoro tondo (BA) Giunto alla sua VIIl edizione, il Locus Festiva l, sintesi tra qualità artistic a e popolar ità degli eventi propost i, accoglie ottime perform ance e sincere emozio ni. Il festiva l, organiz zato da Bass Culture , si consolida sempre più come un fiore allʻocch iello dellʻofferta cultura le estiva in Puglia, con la sua raffinata program mazione tra jazz, world music e canzone dʻautore. Tra i nomi più blasonati lʻattric e Violante Placido e la cantan te Nina Zilli in concert o sabato 11 agosto 2012 presso la Cantin a Sociale di Locorot ondo. www.b asscult ure.it www.l ocusfes tival.it Ingress o: libero per la maggio r parte degli eventi Infoline : 080 2205532

Grot te di Caste llana Lugli o/Ag osto 2012 - ore 21,00

llana, la Grave, è la La cave rna dʻacc esso delle Grot te di Caste ende nte che fonde le sorpr acolo spett o quest per perfe tta corn ice i natu rali e music a suon , aeree terzi ne dantesche con coreo grafie ose. rocci i paret sulle ttate con immagini proie titolo nel perco rso Il capo lavoro di Dante si inser isce a pieno ienza senso riale esper ad ta eleva ca, carsi à cavit natu rale della ato, un note vole accur co grafi emot iva profo nda. Un lavoro coreo zione e una copreta inter de gran una , cnico impia nto illum inote rende re “Hell in a o scon ribui lonna sono ra di forte impatto, cont . abile entic the cave” indim .6722 INFOTEL +39.329.663.4808 - +39.339.117 www.book ingsh ow.com


Speleonight

Nina Zilli in conc erto

Grotte di Castellana Agosto 2012 – 21.30

1 settembre - Banchina di San Domenico – Molfet ta

Ogni sera fino al 31 agosto sarà possibile visitare le Grotte al buio con le luci dei caschetti accompagnati da esperti speleologi del Gruppo Puglia Notte. Lʻesplorazione proposta dura circa due ore e diventa un viaggio alla scoperta del silenzio e del contatto più profondo con la natura, illuminato solo dalla luce frontale del casco fornito a ciascun partecipante. Nel pieno rispetto della speleologia, la passeggiata consente di approfondire la genesi delle grotte e delle caratteristiche peculiari degli ambienti carsici.

Nina Zilli, la cantan te più appassionata, autoironica e glamou r della musica italiana, arriva a Molfet ta nel suggest ivo scenar io della Banchi na di San Domenico, con lʻedizione estiva del suo “Lʻamore è Femmin a tour”. In scalett a sentiremo tutti i brani dellʻomonimo album (uscito per Univers al Music il 15 febbraio), tra cui “Per sempre” la canzone con la quale è arrivat a in tra i big al Festival di Sanremo 2012 e i brani del suo album dʻesordio “Sempre lontano”, come “Lʻuomo che amava le donne” www.bookingshow.it

Su prenotazione Infotel 080/4998221

Tal os Fes tiv al

8/16 settemb re 2012 - Ruv o di

Pugl ia

del Dopo cinq ue ann i la XVI I ediz ione ziodire la le»: gina «ori in re mpa Fest ival di mus ica jazz rico Min afra .Il tito lo sarà ne arti stic a torn a al mae stro Pino e dall a ban da tradipart che rsus «Ba nd and more». Un excu imen taz ione jazz istic a. zion ale per arri vare a quel la di sper de loca li inse rite in istiban alle Lʻan tepr ima sarà rise rvata ura: scuo le, asso ciaz ioni tuzi oni che fan no form azio ne e cult «Tre gior ni» di mus ica sica clas la cult ural i, universi tà. Poi ale si esibiran no sul paljazz : arti sti di resp iro inte rna zion ialis tici. Lʻult imo gior no spec i cors co, e terrann o sem inar i e «Jaz z e Afr ica» affidato sarà dedicato a un con vegn o su di etn omusico logia nte doce al prof esso re Salv atore, e. Lecc di à allʻu nive rsit ww w.puglia soun ds.it 98221 Su pren otaz ione - Info tel 080/49

Mostra “Paladino La scultura”

Fino al 28 ottobre 2012 - Pinacoteca Provinciale di Bari La mostra “Paladino La scultura” promossa dalla Provincia di Bari e allestita nella Pinacoteca Provinciale di Bari espone una attenta selezione di novanta sculture in bronzo eseguite negli ultimi trentʻanni da Domenico Paladino, uno dei protagonisti dellʻarte contemporanea italiana e internazionale. La rassegna è in grado di documentare lʻintero percorso di ricerca espressiva dellʻopera plastica di questo grande artista, tramite un interessante allestimento che pone le sue opere in un dialogo ideale con alcuni capolavori della pittura italiana conservati in Pinacoteca. Ingresso gratuito dal 1° luglio al 30 settembre Dal martedì al sabato dalle ore 9.00 alle 19.00 domenica dalle ore 9.00 alle 13.00 chiusura nelle giornate del lunedì e nelle festività infrasettimanali Per info:080/5412420-2-3-4-5-6.

La redazione non è responsabile di eventuali variazioni che subiranno gli eventi segnalati. Se volete segnalare degli eventi scrivete a: segreteria@apuliamagazine.it. Ogni materiale inviato, qualora non espressamente richiesto, è utilizzabile per ogni possibile impiego a discrezione di apuliamagazine. Questa è solo una piccola selezione degli eventi presenti sul territorio. Usate il qrcode a destra con il vostro smartphone o tablet per scoprire gli eventi sempre aggiornati sul sito www.apuliamagazine.it


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THE CITIES OF EMPEROR FREDERICK II

Gravina in Puglia rises abruptly on the brink of a ravine riddled with rock-hewn churches. San Michele is one of the most beautiful in its kind. In ancient times the town rose on top of a nearby hill known as Botromagno or Pietramagna. Archaeologists discovered a number of remarkable pre-historical settlements dating back to the Bronze Age and dwellings of the 4th century B.C. Today Gravina boasts landmark sites of great historical interest. The Duomo was erected in a tiny square in the late Middle Ages and rebuilt in Renaissance style in the second half of the 15th century. The 16C Church of the Purgatorio features a bizzarre portal with a memento mori of reclining skeletons in the tympanum whereas the Church of the Madonna delle Grazie (16C) with its unique Baroque façade framed by three crenellated towers. The towers are surmounted by a gigantic eagle with its wings spread, the coat of arms of Gravina’s bishop Vincenzo Giustiniani da Chio, founder of the church. In the outlying areas tourists can visit the Grotta di San Vito Vecchio (Crypt of San Vito Vecchio) and the ruins of a Swabian castle on a hill rising North of Gravina.

Visitors should pay a visit to the Museo Pomarici Santomasi, a former noble residence now containing a collection of archaeological material from Prehistoric times to the Middle-Ages. A reconstruction of the Byzantine crypt of San Vito Vecchio with 13C frescoes. The city house also the oldest library in the ragion, the “Biblioteca Finia”, founded by Cardinal Angelo Antonio Fini in the early 18C, counting about 5000 volumes and a vast collection of documents of great historical and literary interest. Not far from Gravina we find Altamura, wellknown for its cathedral, erected to accomplish Frederick II’s plan., a veritable gem of the Apulian-Romanesque architecture. Folk legend has it that the cathedral was a votive offering to the Virgin for having miraculously healed plaguestricken soldiers who were left laying in agony on that hill and then unaccountably found safe and sound. In all likelihood, erecting a massive church in a forlorn area of the Murgia, albeit strategic for the Kingdom’s inland road links, was a cunning political move to conquer the Pope’s benevolence at a time of harsh relations. This was done also to create a secular stronghold as opposed to the ecclesiastical one held the powerful Bishop of Gravina. Frederick’s strategic move was a success and the Pope granted a

waiver so that the Swabian Emperor could choose the Cathedral’s arch-priest on his own right without any veto from the bishopric. The Cathedral was consecrated to the Lady of the Assumption and has been subject to constant remodelling after the 1316 earthquake. The main portal is its most striking feature and is reputedly the most beautiful one in Puglia. Travelling along the same route, the curious traveller can come across the castle of Gioia del Colle, a truly majestic testimony f the Middle Ages . Wandering in the vaulted rooms of this castle one can experience the feel of the olden times of the great Frederick II of Swabia who was emotionally attached to this austere fortress. It is believed to be the abode of Bianca Lancia, the Emperor’s beloved mistress, who bore him three sons. Legend has it that in this very place the Emperor, bereaved by his third wife, married Bianca on her deathbed so as to answer her last wish, namely to regard their progeny as legitimate. Getting closer to Bari we approach Sannicandro and its castle which was built as a defensive fortress to protect the territory from the attacks of the Byzantines at first and later the Saracens. The original core of the castle, of Byzantine origin, consists of a sturdy brick wall of stone that runs along the trapezoidal layout, equipped 85


with six four-sided towers distributed in the four vertices and the midpoint of the two bases of the trapezoid. The castle, which during the years of Nicholean administration had maintained its original lines, between 1806 and 1875 was brutally ruined. After a series of renovations, the castle is enjoyable in its splendour, for all those who wish to visit.

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INDULGING IN THE PLEASURES OF FOOD AND WINE: FIRST-RATE DELICACIES

Their glamour and prestige overcome regional boundaries. Fakes and rip-offs are numberless. That’s why one should always take the chance of a holiday break in the Murge, touring the cities which shelter the glories of Frederick of Swabia or embarking on a taste trail and savour genuine delicacies like the Altamura bread. The vast territory around Altamura is mostly under wheat crop but there are also large areas under vine and fruit groves. Yet bread is actually what makes Altamura widely known in the worldhighly-famed for its crusty exterior and its soft and savoury crumb, it is popularly known as “u sckuanète”, (meaning overlapped bread in the local dialect). The original Altamura bread is traditionally baked in the city’s massive public ovens. The leavening and baking process lasts for 16 hours, this is done to obtain those fragrant loaves which can last for days. Not only bread but also meat is here a downright craze. Meat dishes include lamb with onions or poached in vegetable stew, a number of entrails, giblets like liver, heart, lungs, tripe which costitute the basic ingredients of the best known traditional local dish, the “gnumerieddi”, lamb’s entrail rolls cooked with a variety of seasonings, rolled up and tied by the lamb’s intestines and oven-baked, the “torcinelli”, entrail rolls tied with intestines and char-grilled. Gravina is also well-known for the “cutturidde”, pot roasted lamb with onion, tomatoes and grated pecorino cheese. Did we mention cheese ? Abundant cattle is usually synonymous with a variety of 86

dairy products, these figure prominently in the local gastronomy. The various type of ricotta cheese deserve a special mention, namely fresh ricotta, ricotta forte, ricotta tosta or cacioricotta and ricotta marzotica. Other typical cheeses from Gravina are the so-called pallone and the fallone. The Pallone di Gravina is a firm, cow’s milk cheese which was granted the Traditional Regional Product quality label in 2010. It is made in the pasta filata style. Fallone di Gravina is a fresh cheese produced from 85% ewes’ milk and 15% goats milk. It is best eaten in a day time. The pecorino cheese is of outstanding quality because local cattle feed on lentisk, which is common in the Murgian pastures, giving milk and dairy products a uniquely pungent taste. Dairy products made from cow’s cheese are also widespread, the best of these include premium quality cheeses like the caciocavallo, il provolone, scarmorza, manteca, burrata and, mozzarella. The best mozzarella cheese is to be found around Gioia del Colle. Other delicacies include ‘pointknife’ dry sausage, made by highly-experienced butchers, ventresca (bacon) seasoned with red hot peppers and spices e spezie and rolled up in its rind is a traditional fare among peasants, the “p’zz’ntell”, a rather fat sausage made from pork innards and discarded pork entrails which is normally used to enhance the flavour of the ragout. The vast cornucopia of flavours of the rural territory around Gravina contains also wheat; vast tracts of land are under wheat crops, so it’s no wonder that we could not forget bread. Although completely different from the bread made in nearby towns, it is by no menas less tasty. It is made from flour, water and yeast, braid-shaped, and keeps its fragrance intact for many days. And finally, wine. The Gravina DOC, one of the few Apulian wines obtained from ancient indigenous cultivars like Greco and Malvasia bianca. It goes well fish-based dishes and fresh dairy products, whereas the Gioia del Colle Primitivo, an austere, traditional, fine and elegant wine with a slightly smoky finish, is best enjoyed when paired with red meat and cured meats. pag. 35

THE CATHEDRALS: BEACONS OF RELIGIOUS FAITH

Puglia is renowned for its castels and its cathedral towns. Peculiarly located, close to the sea, Apulian Cathedrals have distinctive features which turned them into beacons of spiritual devotion and faith. Although the Trani cathedral is by far the most famous one, dazzling white and spiring up like as if rising from the sea, there other similarly beautiful examples of Romaneque architecture like the Duomo Vecchio in Molfetta. Erected on the edge of a promontori, the church displays its pictureque structure with three domes with pyramidal roofs and two slender bell-towers . The façade looks to the East so as to remind sailors that salvation and the glorious light of the Lord originates there. The Giovinazzo Cathedral, consecrated in 1283, then remodelled in Baroque style, is flanked by two peculiar belltowers, one Romanesque, the other Baroque. The whole building is of great cultural interest. It hosts a miraculous Byzantine icon, the Madonna di Corsignano, ensconced in an exquisite edicule built in1897. Bitonto can boast of one the finest cathedrals in Puglia. Erected in a large square located in the medieval old town around the 12C, the imposing church has a sombre façade and bears the typical features of the Romanesque architecture. The façade is decorated with a rose window, magnificent bifora windows and three portals; it is flanked by a beautiful loggia and richly-carved capitals. The interior is also of great interest featuring a 13C baptismal font, ornate capitals standing on piers and beautifully-wrought carvings on the ambo by maestro Nicolò. Recent excavations brought back to light a large fragment of a weel-preserved floor mosaic (11C) showing a griffin whose double nature, a lion with the head of an eagle, symbolizes the Lord’s human and divine nature. Our trail takes us finally to Bari. Bari is the home to the Basilica di San Nicola (Basilica of Saint Nicholas) that holds wide religious significance throughout Europe and the Christian world. Here the local community of Orthodox Christians can go to mass every week. It was built between 1087 and 1197 on the remains of a the Byzantine edifice. the seat. The interior houses the relics of St. Nicholas, maybe the most famous Saint in the world. Two massive asymmetrical towers frame the façade; the floor mosaics bear outstanding testimony of the grandiose architectural style of


the 10C and 11C. When heading towards inland areas, Conversano and Ruvo can boast two exquisite cathedrals devoted to Santa Maria Assunta (Out Lady of the Assumption). Both churches were built according to Apulian-Romanesque trends, featuring a Latin cross and east-facing apses. They both features gable façades, three portals and a rose window above the main one. The Conversano Cathedral has a richly-decorated porch and a main portal showing two column-bearing lions, the interior is divided into three naves and a trefoil matroneum. Destroyed by a fire in 1911 and rebuilt after, the Cathedral was left with its original façade and the apse as well as its two extant art pieces, today framed by blind arcades running along the aisles, i.e. a 14C wooden crucifix and the icon of the Virgin, the so-called “Madonna della Fonte”, tutelary of the town. The co-cathedral of Ruvo has a steeply gable façade and three portals, the main one is enriched with bas-relief showing Christ with the Apostles. The interior is divided into three naves, above the nave arcade runs a simulated balcony on two rows of sculptureed corbels.

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THE CATHEDRALS, SPIRITUAL SITES… AND THE SIN OF GLUTTONY

The odd title alludes to the majestic cathedrals of the Terra di Bari, a blend of natural landscapes and venerable religious architecture, and after feasting our eyes on these magic spots it’s almost a sin not to taste the local dishes which are visually alluring beside being rather appealing to the nose and taste. These includes orecchiette, Puglia’s flagship pasta dish, whose ‘hat’ shape is obtained by using your thumb to better catch the sauce. Orecchiette are usually garnished with a variety of condiments which can be altogether different locally, the most common include tomato, rocket, red hot pepper, turnip broccoli tops, the savoury and pungent marzotica cheese and a sprinkle of Terra di Bari extra-virgin olive oil. This olive oil smells of herbs

and fresh almonds, with bitter and pungent notes. We should not forget that fish is not the only staple food in the area around Molfetta and Bari, the land is rich in olive groves, vineyards and fruit groves. The gastronomy of the Terra di Bari makes ample use of both meat and seafood in its preparations. A real craze is seafood, traditionally eaten uncooked, mussels, cuttlefish, warty venus, sea urchins are commonly tasted as starters on festive days. Fish is usually served raw or lightly marinated with a sprinkle of olive oil and lemon. Those who prefer cooked fish can spoil themselves with agostinelle, tiny fried red mullets, light seafood soup and alici “arracanate”, layers of anchovies with bread-crumbs, garlic, mint leaves, capers, baked in wood oven. One of Molfetta’s traditional dishes that visitors should taste is “cembotte”, a mixed fish light soup used to season pasta dishes. Seafood is even present in ‘poor’ preparations like the calzoni, rectangularshaped pasta filled with mackerel, anchovies and capers. Let’s move from the blue sea lapping at the coastline to the silver sea formed by the olive groves. We should never forget that the city of Bitonto is also synonymous with olive trees and olive oil; since its olive oil is considered one of Italy’s finest, it is no wonder that the city has been billed as the “capital of olive oil”. Olive oil’s magical touch is perceptible in every dish, even the most humble one like the “ncapriata”, that is boiled dried fava beans, mashed into a purée and paired with chicories. Olive culture is on a par with vine growing, Moscato and Aleatico being the finest local grape varieties, and indigenous crops, namely almonds, carrobs, legumes and other agrifood products grown in the surrounding rural areas. When in Bari focaccia is a must-have. According to a true-born barese, the novelist Gianrico Carofiglio “Focaccia is one of the best things in the world. I refrain from saying that it is the best thing, to keep a minimum of perspective and to avoid the parochial ravings. There are the thin and crunchy ones, the tall and soft, those with the addition of potatoes or rosemary and many other variations. But the real focaccia is the one with tomatoes, olives, charred edges and nothing else. Focaccia, in Bari, is a metaphor for equality and one of the few symbols (among them, worthy of note are raw mussels) in which people from Bari recognize their collective identity. If you

really want to enter the realm of high cuisine, the supreme pleasure is warm focaccia stuffed with thin slices of mortadella. Mortadella, when sliced thinly, coming into contact with the warm and fragrant crumb, releases a scent that makes the salivary glands go crazy.” To cap it all, let’s briefly look at the fruit from Puglia. It can alone provide a real taste trail. Typical fruit produce are popular and renowned all over Italy. Let’s start from the cherries. Grown in the rural areas around Turi and Conversano, the local cultivar is curiously known as the ‘Ferrovia’ since it has been traditionally shipped to distant markets by train. Despite having to travel for weeks, this fruit always arrived at destination perfectly intact and delicious, as if it had just been freshly picked. This quality has made the Ferrovia Cherry one of Italy’s most popular and, even today, production never quite meets the market demand. Not far from this area, in the environs of Bari, one comes across another local produce, almonds. Toritto is the town where the main cultivars are to be found. At the foothills of The Alta Murgia the local varieties are aptly named after their first growers, “Antonio De Vito”, “Genco”, “Filippo Cea”. Almonds are traditionally eaten lightly toasted, or made into ‘pasta reale’, with cherry fillings, but Toritto’s special delicacy is almond milk, to be sipped cool with an inch of grains of rice. Our taste trail ends with table grapes. Not many people know that Puglia is the leading producer of table grapes. Travelling from Rutigliano to Adelfia the countryside is almost totally under vine. Puglia’s grapes reach the tables of almost all Italian households and it is well-known worldwide. Table grape varieties include the prunesta, a white and red berry grape, grown around Ruvo di Puglia, which is also renowned for the ‘mandorlaccio’, a traditional dessert delicacy which has been long neglected and noted afresh by a local baker only recently.

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FROM THE INLAND AREAS TO THE SEA

What strikes incoming visitors is the dazzling 87


whitewash of the dwellings, almost blinding in the hot summer sunshine. To gain a better view of the “Capitale dei trulli” one should slowly go uphill along the winding alleys and reach Piazza del Popolo, the heart of Alberobello, and then step onto the terrazza to look on the splendid vista. Here you can afford a bird’s eye view of the two quarters of Alberobello, namely the area comprising Monti, entirely made up of Trulli, where all alleys take you to the Sant’Antonio Church, deriving its layout to the trullo style, and the Aia Piccola, the oldest and best-preserved part of the town and the one less damaged by tourism. The trulli can boast of twelve types of finials embellishing the conical roofs. These are variously called “cucurnei” or “tintule” and feature various shapes inspired to religious or folk motifs. Our tour leads us to Casa D’Amore, the first house built with mortar. Visitors cannot miss the Trullo Sovrano, the only trullo built on two floors, and the Museo del Territorio. Few miles and we reach Locorotondo. This town has resisted the passing of time and still honours its name (i.e. round place) since it has never altered its peculiar circular urban plan and keeps its Medieval old town still intact. A tour among the whitewashed houses with saddleback roofs is really worth the effort (called “cummerse” in the local dialect); we also recommend a stroll along Via Nardelli, popularly known as the “lungomare” (seafront) since it looks over the Valle d’Itria. Travelling north in the “Murgia dei Trulli” you come across Noci and Putignano . A stroll in the old town is not complete without seeing the “gnostre”, the small courtyards that visitors come across when walking along the medieval alleys. Famed for its yearly Carnival when colourful and massive floats carrying papier mâché figures, Putignano hosts the Palazzo del Balì, original seat of the Knights of Malta. Today the palazzo houses the municipal museum. The Sedile, just opposite, was formerly used as a University seat. The Chiesa di Santa Maria la Greca (Church of Saint Mary the Greek), built in the 14C, with a Baroque façade, is of great interest. Here, according to tradition, the mortal remains of Saint Stephen were brought along with the sacred icon of the Madonna della Greca, so as to protect them from Turks’ forays. Other places of interest include the Grotta di Putignano, one of the first of its kind to 88

be openend to the public in Italy (1931). Besides its historical interest, this cave owes its beauty to the alabaster concretions whose red hues mark off the white flowery clusters of limestone. The magnificent karst caves is what makes Castellana a well-known town in Italy and abroad. This is one of the largest speleological areas ever discoverd in Italy.. Suggestive galleries and caverns with thousands of stalactites and stalagmites open in 3 kilometres track (71 metres deep) . Open all year round thanks to a special lighting system and highly-efficient elevators. Visitors can descend into the caves by using convenient stairs. The temperature reaches 15 C° even in summer. The track departs from the Grave, a 60 metres deep gigantic cave, with colossal columns, aptly named Ciclopi. Leaving the karst caves and heading towards the coast of Monopoli is short trip. Monopoli is a large, busy town, except the area of the sea harbour around which the old Medieval town was erected between Cala Porta and Cala Porta Vecchia. This is an area of great architectural interest where both Medieval and Baroque buildings are to be found. The most important monument is the Cathedral which dates back to the glorious times when the most part of ApulianRomanesque churches were built. The Cathedral was later remodelled according to Baroque canons. The interior contains paintings by several prominent artists, including one by Palma il Giovane, above the altar is a Byzantine icon, the Madonna della Madia. The Romanesque basilica of Santa Maria Amalfitana, contains a number of paintings by Gentile Bellini, Palma il Vecchio and Marco da Siena. Here we can laso visit a crypt, a basilan marine cave-church on which stands the basilica. In the environs of Monopoli a number of rockchurches were hewn into limestone. The coast affords to the eye a view of gold-hued sandy beaches at times indented by scenic inlets and secluded bays. This is the Capitolo area, highlyfamed for its seaside resorts and lively nightlife. Clubs and discos on the beach are extremely popular here. This trip ends at Polignano a Mare, perched on steep rocks rising as high as 70 mts at their highest peak. Clearly Greek in its origins, the old town is a maze of narrow and winding alleys and whitewashed houses. The Arco Marchesale, built

within the palazzo bearing the same name, is the main gateway to a well-preserved old town. The piazza principale is a convenient starting point to reach a number of terraces overlooking the sea and affording breathtaking views. Its wide and jagged coastline is rich with inlets, coves and natural marine caves.

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INDULGING IN THE PLEASURES OF FOOD AND WINE: POVERTY AND NOBILITY

Besides fish, vegetables are a traditional staple food in Puglia’s cuisine. The region’s fertile soil makes Puglia one of the leading producers of premium quality cereals, olives, vegetables and fruit. The ‘Pugliese’ and the ‘Barese’ cuisines are among the few, in terms of culinary art, which have managed to blend a whole range of flavours by using poor and plain ingredients and finally gracing them with the noble flair of taste. This is due to the vast range of fruit and vegetable products including cauliflowers, turnip tops, hyacinth bulbs, chicory, fave, aubergines, tomatoes, chicory, peppers etc.. . A number of towns are known for their up-market agro-food products such as the red onion of Acquaviva delle Fonti or Locorotondo’s cardoncello mushroom, not to mention fioroni figs and juicy prickly pears which dot the countryside around Polignano a Mare. Dairy products rank also among the typical produce this part of Puglia can boast of. This is the home of such ‘white’ gems as scamorza, cacioricotta and canestrato cheeses. Local dairy masters can make cheese in a wide variety of moulds and shapes. Scamorza cheese is usually made from cows’ milk, rarely from ewe’s milk. Cacioricotta is a rather different cheese, usually tasted as a seasoning to garnish pasta with fresh tomato and basil or best eaten with fragrant taralli (ring-shaped savoury biscuits). And finally we have to mention the various types of ricotta cheese. Puglia offers a good selection to choose from, the best-known of these include ricotta tosta, ricotta marzotica, ricotta forte. But what about mozzarella? How could we forget! The


rural areas around Noci and Putignano are dotted with dairy establishments, both industrial and small-scale family-run businesses, specialising in the production of this delicious spun cheese. One cannot leave Alberobello without taking home a jar of tordi al solcio, boiled meat of thrushes preserved in white wine with laurel, or trying delicious “recchietèdd alla casedd”, that is orecchiette pasta with tomato sauce, firm and ripe ricotta cheese, and oven-baked cubes of mozzarella au gratin. The typical produce in Locorotondo is mushrooms whereas the local dish is “gnumiriedde suffucate”, lamb rolls baked in a stewpan with olive oil, onion, tomato, slivers of pecorino cheese, salt and pepper. This is dish is so popular that the local authorities have decided to set up the “Gnumeredde” Festival, held on the first Sunday of August, every year. A separate mention deserves the highly-famed Locorotondo DOC, the white wine which rightfully stands as Puglia’s crowning jewel in the wine sector

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FORNELLO PRONTO

The so-called fornelli are part of a time-honoured tradition in Puglia, especially in the area of the Murge. Butchers are wont to place just outside their shops a sign, “Fornello pronto”, which foreigners and incoming visitors find somewhat quaint. In a territory where cattle breeding is still widely practised, in the land of trulli, karst caves and ravines, this tradition is handed down from one generation to the next. When they go to the butcher’s shop - fornello pronto customers are supposed to order their fresh meat and have it grilled right at the butcher in a kind of woodfired brick oven, or outside on large barbecues where skewered meat is roasted not directly on the fire but on the opposite side of the chargrill. The barbecue is lit hours before putting it to use until a bed of roaring charcoal is ready to cook the much-desired specialties, namely pork sausages, the spiral-shaped zampina veal sausage, a type of pork sausage which is roughlycut with the point of a knife and is aptly termed ‘a punta di coltello’, the “gnumerieddi”, another mouth-watering treat, are meat rolls stuffed with

a misture of lamb entrails (heart, lungs, liver) rolled up and tied with the animal’s intestines, the fegatini, that is liver on the spit with a variety of seasonings, the animelle, that is sweetbreads or thymus glands and the bombette that are thin slices of capocollo rolled up with a delectable, melted piece of minced meat or parsley, cheese, salt and pepper; they are breaded or enveloped in pork meat. The fornello pronto’s freshly grilled meat include lamb’s, kid’s, and ewe’s head or lamb meat prepared according to local culinary traditions which can vary from town to town or even from butcher to butcher. As we said before, these delicious morsels are bought directly from the counter and, once roasted and ready, are eaten right on the spot, in purpose-built areas next to the butcher’s or right on the alleys and small squares of the old town during summer. The small tables are covered with plain paper tablecloth, the grilled skewers are served by the butcher’s family members in wrappings of baking paper which are usually tightly sealed so as not to leak the meat juice and preserve heat. While the meat is roasting on the spit, customers are invited to taste a variety of sausage meats and cold cuts, caciocavallo cheese and savoury local pecorino cheese, usually paired with crispy and fragrant tomato focaccia (flatbread), pickles, vegetables, bruschetta with cherry tomatoes and ricotta forte (pungent cheese spread), a jar of olives and even deep-fried breadcrumbed balls. Some butcher shops feature roasted horse meat rolls on their menus or chicken wings which are best washed down with bulk red wine, usually Primitivo, made by the shopkeeper. To cap it all, the socalled “sopratavola”, that is soft cucumbers and appetizing radishes. The meal ends with a glass of homemade rosolio (digestive liquor).

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LA ZAMPINA DI SAMMICHELE

by Giancarlo Ciccarone A couple of decades ago the rural population’s diet was essentially based on fibre-rich foods like legumes, vegetables, bread and seasonal fruit, occasionally fish, local wine and only rarely meat. It was common not to waste anything, even

courtyard and working animals, after a joyless life spent in helping their rural masters, were slaughtered and ranked according to the finesse and quality of the cuts. Offal, and all those parts of the butchered animal that were discarded by the rich landowners, were handed out to the exceedingly poor who could have their share of edible meat. Yet poverty sharpens one’s wits and generates wonders. The so-called zampina sausage from Sammichele di Bari, originating from such needs, is basically sausage meat based on veal seasoned with aromas and spices, available in local butcher shops or grill rooms, roasted on the spit and served “a girella” (“spiral-shaped”). It is traditionally cooked on charcoal using barbecues or more modern means like hotplates with grills. The original recipe is almost religiously preserved and kept by time-honoured meat producers and butchers who used to set up real food contests just to make sure who was the best at making zampina. Such single combat was repeated every year until its was finally decided that a proper festival whould be held to promote this delicacy beyond Sammichele.

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TRAVEL SOUVENIRS

Puglia’s manual skills is often linked to the landscape architecture of rural villages, masserie, trulli, but mostly indentified with the dry-stone walls which are the veritable symbol of this region. Manual skills is also evident in the local handicraft and Puglia is renowned for its pottery and ceramic art. The most important event is undoubtedly the yearly Sagra del fischietto (The Terracotta Whistle Festival) which is held on 17th January. The clay whistles reproduce caricatures of the typical figures of town life as well as national showbiz and political celebrities (www. mocciaterracotte.it). This tradition is shared with Gravina in Puglia where the so-called cola-lola, the bird-shaped bitonal terracotta whistle was an omen of prosperity and was endowed with the power of turning evil influences. Here Beniamino Loglisci, an artisan in his eighties, is still moulding clay to 89


make whistles in his workshop overlooking the ravine. He has been working on his own since the death of brother Vincenzo. Their whistles have the unmistakable allure of yesteryear curiosities. The ‘Cola lola’ are baked in a smallish wood-fired kiln and painted with ruddy brushes. Because of his old age, Beniamino Loglisci gave up collecting and cleaning clay and today he can afford the ‘luxury’ of buying industrial ready-made clay. The presence of vast natural deposits of clay has certainly favoured the development of pottery and ceramic art even in Terlizzi where craftsmen are still active and produce beautiful majolicas, pottery, tableware, houseware and suchlike. Clay and the art of pottery is also in Alberobello, where visiting tourists climb uphill along the trulli alleys to buy those handmade items (Ceramiche D’Arte Impronte Di Lippolis Giuseppe Via Putignano, 83 Tel. 080/4325988), and see womenfolk crotcheting outside their homes. Laces, embroideries, coverlet, sheets and embroidered curtains are traditional handicraft items and a resource for the local economy in Triggiano, Capurso and Locorotondo which is also renowned for wrought iron. Here Nunzia Spalluto, a native of Locorotondo, knits linen and byssus cloth (‘fine linen cloth’) making centre-pieces and entire trousseaus in her atelier which she rather aptly named “Il tempo ritrovato” (Piazza V. Emanuele, 20 Tel e fax: 080/4313201). Whereas in Conversano two young women, Maria and Maria Antonietta, refreshed a traditional embroidery technique known as “chiacchierino” lace (www.chiacchierino.com). This special lace was first introduced by the nuns living in the Convent of San Benedetto in the 19th century. The pizzo chiacchierino was a popular lace during the Victorian times but its origins can be traced to ancient Egypt; archaeologists found similar pieces of embroidery in Egyptian tombs. In the olden times the spools were essential tools for this kind of embroidery and were often part of the ladies’ dowry. Furthermore, a neglected artisanal tradition is that of basket-weaving. Local basket makers were actually the first such artisans to reach a high degree of mastery among the Bari craftsmen. In their hands marsh grasses, rush, pine straw and wicker are moulded into baskets of all shapes and size, mats and a myriad of other tools.

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CYCLING TRACKS

The cultural and natural heritage of the Terra di Bari can be best enjoyed when taking the most eco-friendly means of transport, the bike. Cycle tourists planning a trip to Puglia can fully profit from the purpose-built cycle routes to discover this tract of land. Every trail has been designed as a themed route. The first route is named “Le cattedrali sul mare” (Cathedrals along the coast); it heads North, goes beyond the provincial boundaries and reaches Trani. The trail starts from Bari, continues along the seafront up to Lama Balice and leads to the promenade of Palese and terminates in S. Spirito. The next stops are Giovinazzo and Molfetta where, taking the SS16, the route heads towards Bisceglie and Trani, which is the end of the trail. The second route is devoted to the “Luoghi di Federico II” (the landmarks linked to the Frederick II of Swabia) and takes cycle tourists to travel 73 kilometres from Trani to Bisceglie, passing close to the wondrously majestic Castel del Monte and then heading to Ruvo and Corato. Those who enjoy riding uphill and downhill should not miss the “Pedalando tra le Murge” route (Cycling in the Murge). The whole trail (87 km) is a fascinating tour of the Bari province travelling between Ruvo di Puglia and Corato so that one can visit the ruins of the Garagnone castle, an old Swabian stronghold built to protect trade and commerce in the valley. The trail goes uphill to Gravina, then taking the road to Corato, getting through the Scoparella wood and finally get back to Ruvo. The fourth route is “Dai Dolmen alle Cattedrali”, “From the Dolmens to the Cathedrals” (53 km). Cycle tourists leave from Giovinazzo, head towards Terlizzi and come across the Dolmen San Silvestro and next the Madonna di Sovereto Church, an ancient and well-preserved settlement of the Knight Templars. The “Viaggio nel tempo” is by far the longest route (109 km), cycle tourists depart from Grumo Appula, head to Gravina and reaching the “Via Appia Antica” (the Appian Way) and the Masseria Jesce. Before getting to Altamura, not-to-be-missed stops are such enticing spots as Masseria Pontrelli where one can see a limestone plateau of a dismissed quarry on which the largest dinosaurs’ footprints ever discovered in Italy are to found. Another

place of interest is the Pulo, a massive karst cave. Those who still have some stamina left will be able to challenge the “Circuito delle Querce” (the oak trail), a 77 km cycle track connecting Bitritto to Sannicandro, continuing up to Cassano and Acquaviva delle Fonti and terminating in the Foresta Mercadante to get some fresh air near Altamura. “In bici per campagne e grotte”, (83 km) is also worth mentioning. This track departs from Capurso, gets through Cellamare and Casamassima, and stops at Gioia del Colle and Putignano. Cycle tourists continue up to Castellana Grotte and Polignano where they stop and visist the grottoes located between the inland areas and the coast. The last route “Per vigne e ciliegi” (73 km) winds through a series of nice towns (Noicattaro, Rutigliano, Turi, Castellana e Conversano) and get to the coastal outlying villages of San Vito and San Giovanni and finally reach Mola di Bari. Maps and journey planners of all cycle routes are available in both English and French. Many cycle paths provide a link to railway stations so that those who do not feel up to riding for miles can take the train. This project, the first ever made In Puglia, is part of “Cyronmed” (Cycle Route Network of Mediterranean), a recent initiative implemented by Puglia’s Regional Government. It aims at creating cycle tourist routes in Southern Italy, Greece, Malta and Cyprus, a cycle route network in the South-Eastern Mediterranean areas to attract cycle tourists who are estimated to be ten millions all over Europe.

English Translation by Umberto Cassano

© reproduCtion ForBidden


L’incontro organizzato da Capo d’Arte con il critico Ludovico Pratesi e sostenuto dal Comune di Gagliano del Capo, dalla Provincia di Lecce e dalla Regione Puglia, si pone come riflessione sul futuro dell’area mediterranea interessata a repentini e inattesi cambiamenti politici, economici, sociali, culturali.Pensatori, artisti, esponenti delle istituzioni dialogheranno con gli artisti al Castello di Acaya, il 28 luglio, dalle 9.00 alle 13,30, intorno al tavolo “Love Difference”, opera di Michelangelo Pistoletto, per comprendere e immaginare il futuro del Mare Nostrum. La mostra di arte contemporanea “ Mediterraneo: incontri o conflitti?” sarà invece inaugurata la sera stessa a Palazzo Gargasole (Gagliano del Capo, Lecce) dove le opere resteranno esposte per tutto Agosto e aperte al pubblico in orario serale, in ambienti ricchi di fascino e di storia.

dal 20 al 29 luglio 2012 Monte Sant’Angelo (FG) L’ottava edizione di Festambientesud, ecofestival delle questioni meridionali, la cui programmazione si intreccia con quella del Teatro Civile Festival di Legambiente, sarà dedicata al tema della crisi globale e de “la fine del mondo”. Saranno i piú grandi rappresentanti dell’indie rock italiano, gli Afterhours, ad aprire il 25 luglio la cinque giorni del festival nazionale di Legambiente per il Sud Italia, nell’ambito di una

14 luglio/27 agosto 2012 Ex Convento dei Frati Francescani Neri e Palazzo Risolo- Specchia (Lecce) Venerdì 13 luglio alle ore 19 presso Palazzo Risolo e successivamente presso l’ex Convento dei Frati Francescani Neri di Specchia ( Lecce) si inaugurerà la mostra di Flavio Favelli, organizzata dall’Associazione culturale Cactus, in collaborazione con Lia De Venere, del Comune di Specchia e dell’Accademia di Belle Arti di Lecce , con il sostegno della Provincia di Lecce e della Regione Puglia ed è curata da Art At Work. Ha come tema le luminarie, il decoro tipico delle feste patronali pugliesi, che diventa nelle mani di Favelli una materia prima aperta a molteplici manipolazioni e trasformazioni. da martedì a domenica 18-21 chiuso il lunedì e il 15 agosto Ingresso libero

serata dedicata alla salvaguardia dei beni culturali, a poco più di un anno dal riconoscimento UNESCO per il Santuario di San Michele Arcangelo, terzo sito pugliese ad essere riconosciuto patrimonio mondiale. Tra gli ospiti attesi, Marco Travaglio, Isabella Ferrari, Vinicio Capossela. Biglietti e abbonamenti in vendita al botteghino ufficiale presso l’Edicola “Lo Scarabocchio” di Monte Sant’Angelo e sul circuito www.bookingshow.com www.festambientesud.it

MusIcA

FesTAMBIeNTesud

LuMINARIA essAY

28 luglio / 31 agosto 2012 Gagliano del Capo (LE)

ARTe

MedITeRRANeO: INcONTRI O cONFLITTI?

a cuRa dI aNTONeLLa cuccOVILLO


A

l Regia in estate il tempo si dilata ci si può concedere uno spazio privilegiato in un luogo unico e suggestivo. Con lo sguardo inseguire ora un uomo che corre sul molo sino al faro, ora dei bagnanti in lontananza che giocano, ora le barche che si lasciano cullare nel porto dalle onde, ora la bellezza della cattedrale di Trani che si staglia nel cielo. Chiudiamo gli occhi e sentiamo il silenzio, il vento che ci accarezza, i profumi di oleandro e di salsedine. Il mare è negli occhi e sulla nostra tavola, le ostriche, i tartufi di mare, le noci sono un invito alla degustazione di piatti appetitosi e intriganti: a base di pasta casereccia, varietà di pesce, molluschi e crostacei accostati a verdure di stagione. Per finire con dolci e torte fatti in


casa e frutta fresca. Il comfort lo ritroviamo nelle camere arredate sobriamente con colori caldi e riposanti. E l’ospite viene coccolato da un servizio accurato e attento sin dalla prima colazione ricca di delizie locali e continentali.


LA NOTTe deLLA TARANTA

eVeNTI

XXXVIII FesTIVAL deLLA VALLe d’ITRIA 14 luglio / 2 agosto 2012 Martina Franca (Ta) – Cisternino (Br) – Noci (Ba) L’edizione 2012 del Festival della Valle d’Itria, storico appuntamento liricosinfonico estivo tra i più importanti d’Europa, che avrà per filo conduttore il tema dell’incontro/scontro tra culture, religioni e mondi diversi, quest’anno coinvolgerà anche i comuni di Cisternino e Noci e sarà inaugurata con un capolavoro del repertorio barocco, l’Artaserse di Johann Adolf Hasse, per la regia di Gabriele Lavia, grande uomo di teatro al suo debutto in un’opera barocca, al Palazzo Ducale di Martina Franca. La seconda opera in cartellone è Nur, una prima assoluta mondiale al Teatro Verdi. Dal 14 luglio al 2 agosto ventinove appuntamenti con la musica, il teatro, il cinema, il talento, ben più di “uno spettacolo al giorno”, nelle diverse, splendide cornici del Festival: lo storico cortile del Palazzo Ducale, il prezioso Chiostro di San Domenico e il Teatro Verdi di Martina, oltre all’Auditorium “Paolo Grassi” di Cisternino, all’Abbazia della Madonna della Scala e alla Basilica di Santa Maria di Barsento di Noci. www.festivaldellavalleditria.it

25 agosto 2012 Melpignano (Le) La “Notte della Taranta” il suggestivo festival itinerante di musica popolare salentina la “pizzica” si svolge ad agosto nei comuni della Grecìa Salentina.L’evento finale si terrà nella splendida cornice del convento degli Agostiniani a Melpignano e vede l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta diretta da celebri maestri concertatori (A. Sparagna, L. Einaudi) con la partecipazione di famosi cantautori italiani e internazionali. Quest’anno però, la Notte della Taranta travolge anche la Penisola Balcanica, dato che il maestro Einaudi lascia il suo posto al mitico Goran Bregovic. www.lanottedellataranta.it

FIcARRA e pIcONe IN “ApRITI cIeLO”

XVII Edizione dal 3 agosto al 10 agosto 2012 Carpino (FG) Si svolge in un tessuto folklorico, quello del Gargano, in paese alle pendici del promontorio tra il Lago di Varano e la Foresta Umbra, il festival per eccellenza della musica popolare. I vari concerti, tutti gratuiti, si terranno presso Piazza del Popolo di Carpino. E’ l’occasione per incontrare gli ultimi autentici interpreti della”tarantella del Gargano” o per ricordare i grandi cantautori garganici del passato.

© An�elo T�ndis

MusIcA

cARpINO FOLK FesTIVAL

5 agosto 2012 – Forum Eventi San Pancrazio Salentino (BR) Il nuovo spettacolo di Ficarra & Picone è costituito da quadri di vita presi in prestito dalla cronaca nera, dalla politica, dalla religione e da tanto altro. Il risultato è una riflessione spassosa sulla società italiana e sui paradossi della vita quotidiana del nostro Paese. www.bookingshow.it


al cinema. L’omaggio prevede la proiezione di cortometraggi e lungometraggi del grande autore italiano tra inediti e cult. Tra gli eventi speciali la cena dedicata interamente al comico italiano e ispirata alle sue ricette (il tutto accompagnato dai vini della “Tognazza”). Tra gli ospiti della serata saranno presenti le attrici Violante Placido, Isabella De Bernardi, Monica Scattini, Valentina Cervi e i figli dell’attore Ugo Tognazzi Ricky, Maria Sole e Gianmarco Tognazzi. Infoline: 080 2205532 www.salentofinibusterrae.it

IL FESTIVAL DEI SENSI 17-18-19 agosto 2012 Cisternino(BR), Locorotondo (BA) Martina Franca (TA) e Crispiano (TA) Promosso dall’Associazione Iter Itria in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari e con il GAL Valle d’Itria, il Festival è realizzato quest’anno anche grazie al supporto di Divella. La kermesse propone tra il 17 e il 19 agosto un programma di conferenze itineranti tra Cisternino (BR), Locorotondo (BA) e Martina Franca (TA), gite a lenta velocità, mostre, esperienze sensoriali, approfondimenti sulla bio-diversità e laboratori per i più piccoli sul tema dei

treni e del viaggio in ferrovia. Vari gli argomenti trattati: dalla musica alla scienza, dall’arte alla letteratura, dalla filosofia all’architettura dei giardini. La quarta edizione del Festival dei Sensi, raffinata manifestazione che per la qualità del progetto si è meritata una Medaglia d’onore dal Presidente Napolitano, ha il merito di aprire al pubblico masserie e dimore storiche di grande fascino, dove prestigiosi studiosi italiani e stranieri condividono originali riflessioni legate al mondo dei sensi.

Dal 5 al 9 settembre 2012 Libri nel Borgo Antico è una rassegna in programma a Bisceglie dal 5 al 9 settembre, che vedrà decine di autori presentare le loro ultime fatiche editoriali. Un esercito di scrittori affermati si riversa nelle incantevoli piazzette di Bisceglie e sulle antiche mura affacciate sull’Adriatico. Angelino Alfano, Luca Barisonzi, Fausto Bertinotti, Donato Carrisi, Letizia D’Attoma, Luca De Gennaro, Ciriaco De Mita, Giordano Bruno Guerri, Cristiano Militello, Federico Moccia, Alessandro Placidi, Angelo Polimeno, il campione del mondo ’82 Paolo Rossi, Gennaro Sangiuliano e Maurizio Tortorella. Sono soltanto alcuni dei protagonisti annunciati.

EVENTI

26 luglio / 4 agosto 2012 Fasano / Savelletri / Carovigno Ostuni / San Vito dei Normanni Il festival internazionale di cortometraggi ospiterà 40 ospiti tra registi, attori, produttori, sceneggiatori, costumisti e sette sezioni in concorso. Sarà inaugurato il 26 luglio nella splendida masseria e cornice naturale di Borgo Egnazia Resort , con l’omaggio a Ugo Tognazzi tra cinema, cibo, mostre e ospiti. Tra gli eventi la mostra dal titolo “Semplicemente…Ugo”, un’esposizione fotografica di 76 foto che lo ritraggono con la famiglia, in televisione e

Libri nel Borgo Antico: viaggio al “centro” di Bisceglie (BT)

Salento Finibus Terrae

www.librinelborgoantico.it

www.festivaldeisensi.it

Lech Lechà - Và verso te stesso Dal 2 all’8 Settembre 2012 Trani, Sannicandro Garganico, Manfredonia, Bari, Barletta, Andria, Brindisi, Oria, Nardò e Lecce Dal 2 all’8 settembre 2012 (ossia dal 15 al 21 Elul 5772 del calendario ebraico) si terrà in numerose città pugliesi la Settimana di arte, cultura e letteratura ebraica di Puglia Lech Lechà – Và verso te stesso- promossa e patrocinata dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalle Comunità ebraiche di Napoli e di Trani e dai Comuni e Provincie ospitanti gli eventi della settimana. L’evento partirà in coincidenza con la Giornata

Europea della Cultura Ebraica 2012 (domenica 2 settembre) e si svilupperà in diversi moduli artistico–culturali. Direttore artistico dell’intera programmazione di Lech Lechà è il pianista Francesco Lotoro. L’evento forse più inedito dell’intera Settimana sarà La Notte dell’ebraismo tranese, che si snoderà attraverso le principali strade della Giudecca e presso i luoghi ebraici più caratteristici di Trani, con illustrazioni itineranti di storia ebraica tra Scolanova, Scolagrande e le altre due ex Sinagoghe tranesi che per l’occasione saranno illuminate ad arte.


Il meraviglioso centro storico di Maglie, nel cuore del Salento, ospiterà la XII edizione dell’evento cultural-enogastronomico organizzato dalla sezione pugliese di Slow Food e supportato da tutte le istituzioni locali (Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Maglie, CCIAA di Lecce) oltre che da Aziende Private. La manifestazione prende il nome dalle tante bancarelle che si snoderanno lungo le piazze e le vie del centro storico cittadino: ai banchi le migliori aziende di vino, olio, birra artigianale, specialità gastronomiche, dolci, ortofrutta del territorio pugliese.

CALICI DI STELLE 2012

Il Mercatino del Gusto - Le vie dei sapori tra Corti Palazzi e Giardini

ENOGASTRONOMIA E TURISMO

1/5 Agosto 2012 Maglie (LE)

7 agosto 2012 Trani (BT) 10 agosto 2012 Copertino (LE) La quattordicesima edizione dell’evento enogastronomico, organizzato dal Movimento Turismo del Vino in collaborazione con l’associazione nazionale Città del Vino, è rivolta agli appassionati di vini di Puglia: due appuntamenti in programma per degustare le migliori etichette delle migliori cantine dalla Daunia al Salento. www.mtvpuglia.it

SPIAGGE D’AUTORE

Da luglio a settembre 2012 Ritorna il festival itinerante della letteratura sotto il sole, progetto voluto e finanziato dalla Regione. Da giugno fino a settembre in tutti i migliori stabilimenti balneari, dal Gargano al Salento, approderanno i più importanti scrittori del panorama nazionale ed internazionale. Un’occasione unica per poter interagire con gli autori, che va oltre l’ordinaria presentazione dei libri. Piacevoli conversazioni sui temi più intimi della letteratura, della scienza e della poesia nelle incantevoli atmosfere degli stabilimenti balneari pugliesi. www.viaggiareinpuglia.it www.spiaggedautore.it

Questa è solo una piccola selezione degli eventi presenti sul territorio. Usate il qrcode a destra con il vostro smartphone o tablet per scoprire gli eventi sempre aggiornati sul sito www.apuliamagazine.it 96

MUSICA

La redazione non è responsabile di eventuali variazioni che subiranno gli eventi segnalati. Se volete segnalare degli eventi scrivete a: segreteria@apuliamagazine.it. Ogni materiale inviato, qualora non espressamente richiesto, è utilizzabile per ogni possibile impiego a discrezione di apuliamagazine.


pag. 5 Apulia the most hidden and the most authentic is not revealed even on compelling wonderful coastline. This is especially true for the province of Bari, for that strip of land called Costa dei Trulli. That besides the sea is just as magical, just a little more private and more intimate. It ‘s the Apulia of the hinterland, an irresistible fresco of the landscapes, fields, expanses of olive trees, of vineyards, of trulli, masserie and castles, cathedrals, of towns of light and sun. A sort of natural artwork and timeless, a mix of history and people, as lively as their dialects and their gestures, that rather than describing carve out. Everywhere, you feel the flavor of the civilization and tradition. In the wines, the unique flavors of the cuisine, in the aroma of bread, in earth tones, in the shine of the stone ... It ‘s this “piece” of Apulai we want to tell and show in these pages, one that enchants those who spend their holidays and, often, it fascinates and enchants forever. pag. 16

THE MAGIC LIGHT IN 35 MM

By Alessandra Dall’Olmo I arrive in Molfetta in the afternoon, the scenery is a picture postcard. The light is beautiful, come to my mind the words of the book by Roberto Cotroneo, “Otranto” - “[...] there is only light. The light that dominates Otranto as an alchemist dominates its elements “, the light that enchants all directors of photography, fluid, changing, because it comes from the air, the wind. I approach the location, the Duomo of San Corrado overlooking the quay of the old harbor with its adamantine volume and I’m almost caught by the “Stendhal syndrome” in the presence of white and beautiful cathedral in the background of the blue Adriatic Sea. The set is quiet, a unreal calm reigns, the director, Rossella

De Venuto is about to start filming a scene with the two protagonists, Federico Castelluccio and Ray Lovelock dressed as clergymen. This is her first feature film, “Controra - Midday demons” which tells the story of a couple who, after years abroad, returns to the family palace guardian of a terrible secret. She says she spent all his summer holidays in Puglia (his parents were born here) and she preserves the the memories of her childhood and the film is based on these very memories and legends heard as a child.The territory acts as natural set with all the majesty: for the first time the the Apulian Romanesque becomes the protagonist in a film, clear and simple, the apotropaic masks that adorn the petrous cathedrals of North Bari, Giovinazzo, Molfetta and Altamura, frighten the main character. The film, a paranormal thriller, born from the Apulia region and arrives in South Tyrol, where it will find the key to the mystery: “Here n contrast, all burned, there all dry and green, more gothic” says the director. The debut of Rossella, scripted by writer Francis Piccolo, is an Irish-Italian co-production supported by Apulia Film Commission, with a cast high-level technical starting with the Irish Claran Tanham entrusted of the photography, to the editing of Cecilia Zanuso, and the costumes and set design of two Apulian the tarantine the Antonella Cannarozzi and from Brindisi, Sabrina Balestra. As they begin filming I walk away to talk to Francesco Lopez, of Oz film who handled the location and casting but he is also director and his company, which this year celebrates ten years of activity. He has worked with leading directors such as Ermanno Olmi, Edoardo Winspeare, Sergio Rubini, actor and director of Grumo Appula, Bari inland village, which has cured most of the casting: “The film of Rubini are not very simple , being an actor has a severe eye, but he is the director to who I’m more related. As a society we are specialized in the casting of the children, including the film “Io non

ho paura” by Gabriele Salvatores “- unforgettable talent of the two young protagonists -” and we did the casting of “Habemus Papam” by Nanni Moretti, called the away in Rome. The love for his land and his work shines through in his words “Puglia offers a few dozen of kilometers apart varied landscapes, there is the sea, hills, caves, historical centers different from one another ... Bari is a city subway enough, in fact a territorial diversity and obviously efficient logistics ... and smiling (I add) “not surprisingly are six the film in process, currently in Puglia supported by Apulia Film Commission, the Foundation that deals with attracting investments in the audiovisual industry in Puglia.Taking advantage of another break in filming and of the great availability, I get close to Federico Castelluccio, dressed as a priest, famous performer, in the hit American series of the Soprano’s, of the mafioso Furio Giunta. The actor, who plays the role of the protagonist’s brother, lives in New York, but also hasapulian origin , he, his mother was of Palo del Colle and he was born in Naples. A hilarious interview in Italian English where I talks about her passion for Italian art of the seventeenth century, being himself an artist and collector, and his love for Puglia: “Come back here makes me feel a sense of nostalgia” he says - “because having these sources, for me is like going back to my roots ... at home. I grew up with two dialects, one the Neapolitan and the other, the Barese ... the napolese and here all speak the dialect is a sound of my memory. “His dream: “To live in New York for 6 months and then the rest of the time here, I’m looking for a home in Polignano”. The sun is setting and I have to go away and I have no room to tell you a long talk with Antonella Cannarozzi, it will mean that you will have to wait for the next issue.

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THE DYNASTY OF WEATH

By Rosalia Chiarappa Apulia is a region in color: the blue of the sky where merges with the sea and the background is represented by the red soil, green vegetation and the whiteness of the stone walls. This vibrancy of colors is a sign of good people: the people of Puglia are eclectic, dynamic and generous. And in this “picture” will recognize the brothers Casillo, who have a family history that features 50 years of hard work in agriculture and in that time has made the Casillo t Group the world leader in the selection, handling, mixing, processing and marketing durum wheat. The Group’s history, but above that of a very close family, tell us Mimmo, in a bright room hosting us in the company at Corato. The four children have grown in mutual respect and tradition, inculcated by his father Vincenzo, a major figure of master of life, passed away six years ago. They grew up with agriculture in the DNA, so that - Mimmo reveals - “the smell of wheat still continues to excite me.” And ‘the fact that the main milling business, which for four generations and 80 percent, the Casillo Group characterized as one of the biggest international trader of wheatproducing countries. Therefore, the Casillo Group could not have been born elsewhere? No, I think our first value is the territory. The link to these lands is important not only personally, but also at the enterprise level. I consider that our mission should be included in the enhancement and preservation of the area. We were always very close to our land and personally I have anger causes by the inability to treat our land, which should be respected more. In this sense we try to set an example by pushing the use of local produce such as remilled semolina that became part of the main ingredient in bakery products of our two lines: Selezione Casillo and Agricola del Sole. Even in our targeted communication we try to get this concept, that of belonging to a land that gives us so much and that we must take care more. Like, for example, in the project with special testimonial that we have arranged for Identità Golose, the international congress of food held in Milan in February this year. Another way is to keep investing in renewable energies such as photovoltaics, by launching a careful environmental protection policy. For this we have started for a long time a 98

joint venture with a municipal of Veneto region. Moreover, in this area our company is an important reference point and also plays a real role in society: those who work with us and for us it is close to the culture and traditions of this land. Also grow with the company people and, vice versa, and I am convinced of need to carry on the business needs in a joint social development and agro-industrial development. Agricola del Sole: the reason for a name. The name has been chosen my brother Francesco. Our family owns land for over thirty years’, but from 1st January 2010 we wanted to create a division between a limited liability company (del Sole Agricola) managed as a modern farm and a trading company (Armonie Italiane) that would make the best through excelled productions, the raw material produced from the farm. And with this name we are marketing a product line of high quality food and wine typical of the Alta Murgia National Park and as such they are “carrying” abroad through a system that uses a sort of “cells” that offer from time to time and a number of occasions, from international trade fairs in all types of culinary events and not, our products make them known. What we propose is a marketing conducted in an intelligent way to reach a market range high as possible in targeted high-level national events linked to the FAI, to BNL Telethon and many others. What are the most requested products in Italy and abroad? Our most popular products are definitely the baked goods made with remilled semolina and extra virgin olive oil enhanced with flavors such as fennel, from simple snacks that are increasingly turning into little goodies that can raise the rank the local cuisine.

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LESS IS MORE

By Mara Giorgio “Dear Customer, the search for simplicity led me developing a kitchen apparently simple, clean and with a strong connection with tradition. I do not try to impress with unnecessary complications but with concrete and linearity ... “ With these opening words on his menu Angelo Sabatelli, chef and owner of the restaurant in

Monopoli at Masseria Spina, welcomes guests in a comfortable environment with his wife Laura, who takes care of the dining hall in all its aspects, from the decor to the service, with great taste and accuracy.Entering seems to be at home: the floors are chianche ( local stone plates, ie) , the whitewashed walls, a fireplace in one side brings to mind the cold days, wooden tables, cover here and there with white tablecloths, napkins, which still carry the mark of freshly ironed linens with a clip to remind you that everything is clean and smelling fresh. His experience is matured in years, he started with the hotel management school in Castellana, where he already revealed his curiosity; “stealing”, in fact, learning to master Angelo Consoli of which peeped secretly the preparations with the sugarpaste to set up the museum with the monuments of sugar.After school he began his apprenticeship as long as he arrived in Rome at the “Convivio” where, after just one year, has received a Michelin star ... he was only 24 years! From here Jakarta and then Hong Kong, at the prestigious hotel chain Hyatt International, and again the an exclusive resort in Mauritius. Angelo is a self-taught, caring, passionate, generous, a creative, an artist.His canvases are its dishes in which the skilful technical side we find the ingredient stripped of frills and covered by combinations of subtle emotions as suggested in the “Burrata 21 ... 25”, where the scent of lemon ‘s powder on te beetroot and the smell of sesame and spices on the zucchini, the colors created with tomato sauce bottons and olives interspersed with broccoli, peppers, eggplants and chicory, the consistency of tomato and oregano capsules, make this dish a little work of art .Angelo enchants me when speaking of his dishes, how are born: sometimes you just have to start his imagination just an ingredient, sometimes revisiting a traditional dish, it becomes an excellent “potatoes, rice and mussels in my way ...” a soft risotto with mussels, water emulsion of mussels, rice, potatoes and brunoise of zucchini, parsley and golden chips. And what about the kid roasted with wild onions crispy petals, and chamomile pampanella? A delicate dish, elegant and minimalist. Last but not least the “cold mango soup, with rice Venere and coconut sorbet “, which already in its ingredients invites the tasting and that reveals an explosion of freshness and lightness and recalls exotic atmosphere. © reproduCtion ForBidden


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