Bisceglie 15 Giorni n. 314 del 31 Marzo 2012

Page 11

Pagina 11 - Anno XIV N. 314 (6) 31 - 03 - 2012

Vertenza Casa Divina Provvidenza di Salvatore Valentino Dopo i primi, sbandierati cordiali, colloqui con le delegazioni provinciale e comunale, le Ancelle della Divina Provvidenza spiazzano tutti (amministratori, dipendenti e sindacati) e chiedono al Ministero del Lavoro la Cassa Integrazione in deroga a zero ore per 664 dipendenti di varie qualifiche: 435 a Bisceglie, 177 a Foggia e 52 a Potenza. Vibrata protesta delle Organizzazioni Sindacali e sconcerto e stupore da parte dell’Amministrazione Comunale di Bisceglie e Provinciale della B.A.T. A tempo di record il Ministero del Lavoro, in meno di sette giorni, convoca a Roma la legale rappresentante dell’Ente Ecclesiastico e le parti sociali per l’esame congiunto relativo della CIGS, che dovrebbe durare dal 16 aprile al 14 ottobre di quest’anno.

SETTE GIORNI DI FUOCO PER L’OPERA “DON UVA” L’

idillio, o presunto tale, fr a Dirigenza dell’Opera Don Uva e le delegazioni espresse dall’Amministrazione Comunale di Bisceglie e dal Consiglio Provinciale della B.A.T. sembra essere durato poco. Alle dichiarazioni distensive e prodighe di buone intenzioni, espresse dalla Dirigenza della Casa Divina Provvidenza a più riprese nei colloqui ufficiali è seguita, come un fulmine a ciel sereno, la richiesta da parte di quest’ultima al Ministero del Lavoro l’intervento della Cassa Integrazione Guadagni in deroga a zero ore dal 16 aprile al 14 ottobre di quest’anno per complessivi 664 dipendenti di varie qualifiche. La richiesta, fatta partire il 22 marzo scorso, ha da subito incontrato la netta contrarietà delle Organizzazioni Sindacali che, in pari data, nel rigettare totalmente il documento della C.D.P. hanno richiesto un incontro urgentissimo con le rispettive Segreterie Regionali di Puglia e Basilicata, bollando come “irresponsabile” il comportamento della Casa, sia sotto l’aspetto occupazionale, sia sotto l’aspetto umano per il venir meno dei requisiti minimi di assistenza ai pazienti ospiti della struttura. Ancora una volta si sta assistendo ad un comportamento, da parte della Casa, che definire controverso è un eufemismo. Così come appare assordante il silenzio da parte della Regione Puglia, la cui inadempienza dura da circa dodici anni. Mentre fra i lavoratori, impegnati da due

mesi in un presidio civile e rispettoso dell’ordine pubblico, si fa sempre più concreto il dubbio che i Parlamentari del territorio, ed in special modo biscegliesi, a bb i a n o abb a n d o n at o l a D i v i n a Provvidenza ad un irreversibile, drammatico destino. Come già in altre occasioni il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, ha incontrato il presidio di lavoratori innanzi ai cancelli dell’ex ospedale psichiatrico anche nella serata di martedì 27 marzo, continuando ad esortarli a mantenere viva la protesta con la consueta moderazione, ha promesso loro che chiederà a stretto giro un incontro con il Presidente della Regione Nichi Vendola, e si è detto pronto a mettersi alla testa della delegazione sindacale indossando la fascia di Primo Cittadino, a conferma che la Città è dalla parte delle maestranze e della suprema funzione sociale dell’Opera Don Uva.

Casa della Divina Provvidenza, lunedì 2 aprile tavolo al ministero della Salute il Pdl chiede stop alla cassa integrazione e dimissione degli amministratori I mpedire con ogni me zzo i 435 continui buchi di bilancio e di una gestione ministero del Lavoro. Ognuno deve

licenziamenti annunciati dalla Casa della Divina Provvidenza per mantenere gli attuali livelli occupazionali come previsto dal piano di riconversione dell'ente. Il Popolo della Libertà di Bisceglie, in vista del tavolo che si terrà lunedì 2 aprile a Roma presso il ministero del Lavoro, chiede l'immediato ritiro della richiesta della cassa integrazione. «In questo momento difficile per oltre 400 famiglie bisce gliesi - dichiar a l'eurode putato Sergio Silvestris esprimiamo la massima solidarietà nei confronti dei lavoratori. Alla luce dei

sciagurata e poco trasparente dell'istituto, chiediamo il tempestivo ritiro della richiesta della cassa integrazione dei lavoratori della Casa della Divina Provvidenza, le dimissioni degli amministratori e il taglio di tutte le spese, le consulenze e le assunzioni che hanno prodotto sperperi e debiti». «Prima di parlare di licenziamenti e cassa integrazione - afferma il senatore Fr a n c e s c o A m o r u s o - c o l o r o c h e gestiscono l'ente dovrebbero guardare alla loro incapacità gestionale e alle loro responsabilità. Proprio su questi punti chiediamo chiarezza al Vaticano e al

assumersi le proprie responsabilità». «Soltanto dopo aver capito e valutato seriamente quanto incidono esternalizzazioni e consulenze superflue - conclude l'assessore provinciale alle attività produttive To n i a S p i n a possiamo sederci a un tavolo e iniziare a parlare di crisi della Casa della Divina Provvidenza. Di certo un piano di rilancio non può assolutamente iniziare chiedendo un sacrificio a oltre 400 lavoratori». Nei prossimi giorni il Pdl annuncerà dieci proposte per il rilancio della Casa della Divina Provvidenza.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.