The Lifestyle Journal #27

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L I F ES T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Poste Italiane Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1,c. 1, DCB Milano

SLOW TRAVEL TRAVEL LIKE A LOCAL FOOD CUCINE D’ITALIA DESIGN CONTEMPORARY LIVING VERSO EXPO 2015 FOTOGRAFARE CON LA LUCE WINE STORIES I PROTAGONISTI DEL VINO IN ITALIA N°27 Inverno 2015 Costo copertina € 3.50

I nuovi talenti del made in Italy Un esercito di cre-attivi che fa delle mani il vero potere


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“Indossare lo stile, vestire il colore�.

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Ph. Massimiliano Capo



EDITORIALE

Pochi giorni prima di scrivere questo editoriale, sono stata invitata a partecipare come relatrice alla presentazione del libro di Chicco Testa “Contro (la) natura. Perché la natura non è né buona, né giusta né bella” edito da Marsilio. In questo libro il dottor Testa porta molti esempi di come la natura faccia il suo corso senza nessuna valenza morale e critica la figura di quello che lui definisce l’ “ambientalista collettivo”, anche valutando come superficiali e un po’ modaiole la corsa ai cibi km0, la presa di posizione contro gli OGM e più in generale gli assolutismi ambientalistici che vogliono fermare a tutti costi il progresso tecnologico. Certo, una discussione che andrebbe affrontata da molti punti di vista; per quanto mi riguarda, come da direttore di un magazine che spesso affronta questi temi, quello che ho voluto sottolineare come osservatrice di queste tendenze è che ognuna di queste è comunque spinta da una ricerca della qualità: di quello che si mangia, che si acquista e soprattutto una qualità del proprio tempo. Si torna sempre dunque al concetto di slow, di lentezza, come un positivo rallentare per scegliere con più consapevolezza cosa è meglio per ciascuno di noi. É una forma di libertà che sentiamo necessaria: dai canoni prestabiliti, dalle multinazionali, dagli oggetti omologati e uguali in tutto il mondo; la ricerca, si sa, richiede tempo, porta però a riscoprire le nostre tradizioni e le nostre origini e riporta l’uomo al centro. Apprezziamo dunque le cose ben fatte ( ne sono un esempio i “nuovi talenti del Made in Italy” in copertina) e vogliamo fare anche qualcosa di nostro, da un orto che ci regali qualche verdura da portare con soddisfazione sulla nostra tavola, a un oggetto unico realizzato con una stampante in 3D. La tecnologia infatti non è assolutamente da demonizzare quando apporta dei benefici alla nostra vita, ci aiuta in un percorso volto al benessere personale, che non può che riflettersi su un benessere sociale e del pianeta. Al di là delle mode, infatti, progresso e tecnologia non sono per forza negativi, ma, secondo me, vanno vissuti e interpretati con questa chiave di lettura, dove il rallentamento è un modo per salvare l’uomo da una corsa impazzita dove si stavano perdendo radici e valori morali.

Giovanna Caprioglio

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L IF E S T Y LE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Direttore Responsabile GIOVANNA CAPRIOGLIO

Publisher MARCO POLI

Progetto grafico BUREAUBUREAU

Art Editor DANIELA SAVOCA

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Diana Barbetta, Denise Battistin, Daniele Buzzonetti, Pompea Gualano, Elisabetta Margheriti, Giovanna Moldenhauer, Marco

Magalini, Carlotta Nespoli, Alice Notarianni, Giada Strazzella, Chiara Viola

Concessionaria di pubblicità MILANO FASHION MEDIA Corso Colombo, 9 - MILANO Tel. +39.02/58153201 Responsabile di testata ELISABETTA ARADANAS BATALLA ebatalla@milanofashionmedia.it Anno III, Numero27 Registrazione del Tribunale di Milano autorizzazione numero 672del 21 dicembre 2010 The Lifestyle Journal è una rivista di edita da Biblioteca della Moda srl Via Alessandria, 8 – 20144 Milano redazione@thelifestylejournal.it www.thelifestylejournal.it In copertina: Matteo Gioli, Ilaria e Veronica Cornacchini di Superduper Hats ph. Studio Quagli Photo credits: Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L’editore è a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.

Stampato in Italia presso VELA WEB SRL Via Copernico, 6/8 - Binasco (MI) grafichevela.it

DISTRIBUZIONE: Intercontinental S.r.l. - Via Veracini, 9 20124 Milano Telefono: 02.6707.3227 Fax: 02.6707.3243 e-mail: ic@intercontinental.it SERVIZIO ABBONATI* : Gli abbonamenti possono ave­re inizio in qualsiasi periodo dell’anno. Per sottoscrivere un abbonamento, per co­ municazioni di servizio e informazioni relative allo stato del proprio abbonamen­to scrivere a: Servizio Abbonamenti, c/o Biblioteca della Moda Srl Corso Colombo, 9 • 20144 Milano o inviare una e-mail a: pconti@milanofashionmedia.it, oppure chiamare il numero +39 02 92853174 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00, costo massimo della chiamata da tutta Ita­lia per telefoni fissi e 0,12 + iva al minuto senza scatto alla risposta, per cellula­ri costo in funzione dell’operatore). GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiedere gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D.leg. 196/2003 scrivendo a: Servizio Abbonamenti - c/o Biblioteca della Moda Srl Corso Colombo, 9 • 20144 Milano o inviare una e-mail a : pconti@milanofashionmedia.it *I prezzi per l’Italia si intendono spese di spedizione e IVA incluse. Lo scon­to è computato sul prezzo di copertina al lordo di offerte promozionali edicola. La presente offerta, in conformità con l’art. 45 e ss. del codice del consumo, è formu­lata da Biblioteca della Moda. Si può recedere entro 14 giorni dalla ricezione del primo numero. Per maggiori informazioni visitare www.libreriadellamoda.it/libreria/

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contents N°27 / INVERNO 2015 SLOW LANE

SLOW MOTION

THE GUIDE

14 Web&Tech Nasce Nextdoorhelp, l a piattaforma online ocntro lo spreco di cibo -I nuovi domini sono ecologici -Crowdfounding per la Green Economy

26 Cover story I nuovi talenti del Made in Italy

78 Design

32 People Vino a fior di pelle

82 Fashion

36 Slow Travel Travel like a local

85 Kids

16 Green Architecture Una serra agricola galleggiante per produrre cibo senza consumare suolo 18 Smart Cities Active Packaging -Le cabine telefoniche di Londra cambiano colore -7 mila luci a led illuminano la Cappella Sistina 20 Natural Beauty Dieci usi alternativi del limone -La tinta naturale è al caffè -Come preparare una maschera per il viso al limone 22 New Mobility Eurovelo -Una App che trasforma i km in bicicletta in traffico telefonico

42 Food Cucine d’Italia 49 Wine Stories I protagonisti del vino in Italia 54 Verso expo 2015 Fotografare con la luce 58 Role Models I difensori della Terra 60 Cittadellarte Superortopiù, coltivare la città 64 Outdoor Camminare senza più confini 71 Design Contemporary living

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86 Food 89 Travel 90 Pets 91 Green 92 Beauty 94 Books 96 Automotive 98 Horoscope


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ELISABETTA MARGHERITI Dottore agronomo, direttore commerciale di Torsanlorenzo Gruppo Florovivaistico e direttore di Agrilazio Ambiente International, si occupa della strategia aziendale, dell’organizzazione di convegni, seminari, workshop e iniziative culturali e della partecipazione a manifestazioni floricole e paesaggistiche.

MARCO MAGALINI Veronese d’origine, ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia, per poi specializzarsi in Luxury goods communication a Milano. Vive e lavora a Milano, dove scrive di moda e design per magazine come Urban, Fashion Illustrated, Design Illustrated, Modaonline e Designspeaking. Autore del libro “Moda. Il nuovo mada in Italy”. Magalinimarco.com DENISE BATTISTIN E’ giornalista pubblicista dal 1992, socio professionista Ferpi e ha conseguito anche l’attestato di Tecnico Pubblicitario. Ha lavorato presso alcune Agenzie pubblicitarie come copywriter e poi dal 1987 fino al 2008 ha gestito l’ufficio Stampa Italia di Fiera di Vicenza, dove poi si è occupata di sviluppo business e marketing fieristico. Web editor di siti aziendali del settore dei preziosi, scrive di gioielli ed enogastronomia. Alla collaborazione continuativa presso testate locali (Giornale di Vicenza) e nazionali (Orafo Italiano, Vogue Gioiello) ha affiancato anche la direzione di testate on line (Comacchio Web e Free Web).Ha scritto anche un e-book dal titolo “Ricette d’ufficio”.

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N°27 / INVERNO 2015 DANIELE BUZZONETTI Parmense di origine, ha iniziato l’attività giornalistica nel campo dei motori a Roma, nel 1970. Ha sempre abbinato l’interesse per le corse automobilistiche alla produzione e alla storia. Entrato nella casa editrice del settimanale “Autosprint” nel 1976, ha svolto varie mansioni in redazione e sui circuiti, per concludere come inviato in F.1 fino al 1987. Successivamente è stato vice-direttore del mensile “Auto” e direttore di “Gente Motori”. Ha proseguito l’attività come vicedirettore di “AM-Automese” per poi tornare ad “Autosprint” in veste di condirettore all’inizio degli anni 2000. Contemporaneamente, dal 1998 al 2009, è stato autore di newsletter per conto della Ferrari nell’ambito del Ferrari Challenge.

GIOVANNA MOLDENHAUER

Giornalista professionista dal 1994, ha frequentato un Master di aggiornamento dell’Ordine dei Giornalisti. Sommelier scrive con passione e competenza per le testate specializzate Cucina & Vini, Artù, Viniplus di Lombardia. Gli articoli riguardano interviste a titolari di aziende vitivinicole italiane e francesi, incontri con personaggi di spicco, racconti di viaggi eno-gastronomici, approfondimenti su denominazioni, territori, vitigni. Redattrice interna di Famiglia Casa ha scritto di arredamento, d’arte della tavola di cui ha una specializzata e approfondita conoscenza. GINNY ALIAS CHIARA VIOLA La rima è una parola che esce sincera/Ma con la pochette ed il vestito da sera/E dalla Parker della Ginny con un sorrisetto/Appoggia sul foglio il suo dolce culetto/Per dirvi che ovunque vi portin le stelle/La vita riserva sorprese più belle/E a tutto da sempre c’ è un’unica cura:/Rider di brutto e senza paura!/Dalla mia casetta sul fiume a Milano/Cerco le stelle allungando la mano,/Amo i pensieri e lo straordinario/Ho anche un cane ma è immaginario,/Abbino i cappelli agli occhiali da sole/Mi piace la gente che sa quel che vuole./Il caleidoscopio mi fa impazzire:/due volte lo stesso non ti può riuscire…/È questo che adoro a chiunque predire/Che tutto scorre e potrebbe avvenire! - unaparolabuonapertutti.it

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slow lane RIFLESSIONI SUL MONDO CHE CAMBIA

Ph Courtesy of Tine K Home


N EWS slowLANE

NASCE

NEXTDOORHELP, LA PIATTAFORMA ONLINE CONTRO LO SPRECO DI CIBO Grazie a Nextdoorhelp lo spreco di cibo non sarà più un problema. Quante volte, magari prima di partire per le vacanze, ci siamo ritrovati con il frigorifero pieno di alimenti senza sapere a chi darli? È proprio da questa esigenza che tre giovani ingegneri torinesi, Daniele Merola, Fabio Gagliano ed Emiliano Marzo, hanno dato il via alla prima piattaforma di food sharing in Italia con la collaborazione di Slow Food. Grazie a questa intuizione, ora ci si potrà mettere in contatto chi ha troppo cibo e chi ne ha bisogno per evitare che il cibo ancora mangiabile finisca nei cassonetti. Programmare lo scambio è semplice. Basta registrarsi sulla piattaforma online, scrivere quale alimento si desidera condividere e aspettare che qualcuno risponda. Chi invece è alla ricerca di un alimento in particolare o ha difficoltà a fare la spesa, può inserire la sua necessità sulla piattaforma, inserire il raggio d’azione e controllare cosa è disponibile in zona. A quel punto helper (l’utente che condivide sulla piattaforma) e finder (chi riceve l’oggetto) si danno un appuntamento per lo scambio, questa volta di persona e, se vogliono, possono recensire il contatto con una serie di feedback, commentandone la puntualità piuttosto che l’affidabilità.

I NUOVI DOMINI

livello .bio, acquistabile da Register, vuole essere così la sintesi di tutto questo con lo SONO ECOLOGICI scopo di permettere agli utenti di sfruttare Domini Internet ecologici sulle nuove piat- il valore intrinseco che intercetta perfettataforme di hosting. “.bio” è solo uno dei circa mente l’immaginario comune di milioni di 700 nuovi possibili domini per chi volesse persone in tutto il mondo. L’acquisto del connotare ecologicamente la propria atti- dominio include, per 59 euro all’anno, spavità sin dall’indirizzo web, abbandonando zio web illimitato, sottodomini illimitati, tre i più banali .it piuttosto che .com. “Bio” è indirizzi email da 2GB, antivirus e antispam, infatti uno dei principali trend degli ultimi webMail per la posta in remoto e 3GB di anni, una prospettiva di scenari futuribili, traffico FTP. Anche Aruba ha portato nel un’identità ben precisa. Il dominio di primo web il dominio .solar che, a partire da 49,16 TLJ Diary of Slow Living - 27 — 14 —

euro all’anno, strizza l’occhio al mondo delle rinnovabili e in particolare a tutte le aziende del fotovoltaico o solare termico. I meno noti Serverplan e Dominiando entrano invece in gara con un piatto forte, l’appetibilissima estensione .eco., per il momento solo prenotabile, ma non ancora in vendita. .eco promuoverà l’interazione umana con l’ambiente, tratterà tematiche principalmente incentrate sulla tutela dell’ambiente e sulla sostenibilità e agevolerà la distribuzione e lo scambio di informazioni.


WE B & T EC H

Crowdfunding per la green economy Si chiama Greenfunding ed è la prima piattaforma di crowdfunding dedicata esclusivamente all’autofinanziamento di progetti green. Privati, associazioni, imprese ed enti: chiunque può rivolgersi a Greenfunding per attivare una campagna di raccolta fondi per i progetti della green economy. La piattaforma, si propone di essere infatti uno strumento alternativo di finanziamento e raccolta fondi, oltre che una rete di contatti mirati a tutti coloro che abbiano nel cassetto un buon progetto con valenza di sostenibilità ambientale. Inoltre, Greenfunding è un servizio di Associazione Greencommerce, associazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza e il beneficio collettivo di diffondere pratiche di produzione, distribuzione e commercio più sostenibili dal punto di vista ambientale, stimolando così l’affermarsi di una vera e propria “economia verde” e la riattivazione di filiere locali virtuose. Il nuovo green network si conferma così uno strumento semplice ed efficace per creare una campagna di raccolta fondi e coinvolgere i donatori, dedicato a chiunque abbia buoni progetti nell’ambito della green economy e della sostenibilità ambientale e voglia farli conoscere a un pubblico più ampio e in target, comunicandoli e raccontandoli, per farne apprezzare il valore.

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N EWS slowLANE GR E E N A R C H I T EC T UR E

UNA SERRA AGRICOLA GALLEGGIANTE PER PRODURRE CIBO SENZA CONSUMARE SUOLO In un pianeta dove le risorse sono sempre più scarse, come verrà prodotto il cibo di cui le comunità hanno bisogno, dove reperiremo l’acqua necessaria e dove troveremo nuove aree destinate alle coltivazioni? Un team multidisciplinare di architetti e botanici, coordinato dal professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, propone una rivoluzionaria risposta a queste domande. Si chiama Jellyfish Barge ed è una serra agricola galleggiante che produce cibo senza consumare suolo, acqua dolce ed energia. Pensata per comunità vulnerabili alla scarsità di acqua e di cibo, la struttura è costruita con tecnologie semplici e con materiali riciclati e a basso co-

sto: è infatti composta da un basamento in legno di circa 70 mq che galleggia su dei fusti in plastica riciclati e da una serra in vetro sorretta da una struttura reticolare. Ideata per sostenere circa due nuclei familiari, è quindi appositamente di dimensioni contenute per rendere semplice la sua costruzione. L’acqua dolce viene fornita da dissalatori solari disposti lungo il perimetro, ideati dallo scienziato ambientale Paolo Franceschetti. Questi sono in grado di produrre fino a 150 litri al giorno di acqua dolce e pulita da acqua salata, salmastra o inquinata. Il prototipo funzionante è installato dall’ottobre 2014 nel canale Navicelli, tra Pisa e Livorno.

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s u p e r t r e e s

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ACTIVE PACKAGING

L’ultima frontiera della conservazione degli alimenti Da una ricerca tutta italiana nasce Active packaging, l’ultima frontiera della conservazione degli alimenti. Un cartone “attivo”, proprio come dice il nome stesso, che preservi la qualità del latte o del vino senza l’uso di conservanti. Ma non solo: borse della spesa biodegradabili resistenti e impermeabili sono alcuni esempi di prodotti che potranno diffondersi ed entrare nell’uso quotidiano grazie alle intuizioni di un team di scienziati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Guidato da Valentina Beghetto, ricercatrice e docente di Chimica organica industriale, il team lavora per realizzare imballaggi alimentari attraverso l’uso di materiali che siano il più possibile biodegradabili. Per questo motivo, vengono individuati molti materiali di scarto delle industrie manifatturiere, come cartiere o aziende alimentari, che vengono recuperati e riutilizzati trasformandoli in materie prime secondarie. Questa nuova tecnologia semplifica processi produttivi e abbatte costi di almeno 10 volte, rendendo accessibili innovazioni che oggi esistono solo sulla carta, ma che nessuno ha messo in pratica perché fino a ora economicamente insostenibili.

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S M ART CIT I ES

7 MILA LUCI A LED ILLUMINANO LA CAPPELLA SISTINA

LE CABINE TELEFONICHE DI LONDRA CAMBIANO COLORE Non saranno più rosse ma verdi: le tradizionali cabine telefoniche di Londra diventano eco-sostenibili e si trasformano in SolarBox. L’idea è di Harold Craston e Kirsty Kenny, due ex studenti della London School of Economics, con l’obiettivo di recuperare le oltre 8000 cabine rosse presenti all’interno della capitale inglese in stato di abbandono. Le nuove Solarbox funzionano grazie a un pannello solare di 86 cm montato sul tetto che permette di captare l’energia necessaria per la ricarica di circa 100 telefoni smartphone al giorno che si

effettua gratuitamente, grazie a un’ampia gamma di prese all’interno della cabina, a patto di seguire la pubblicità mostrata durante il tempo di ricarica. Il progetto unisce così perfettamente il concetto di recupero urbano alla fornitura pubblica di un servizio che fa davvero la differenza. La prima cabina telefonica 100% green è già stata inaugurata a Tottenham Court Road e molte altre ne appariranno a partire da gennaio, grazie anche alle 20 mila sterline vinte dai due ideatori al concorso “Mayor of London’s Low Carbon Entrepreneur”.

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La Cappella Sistina si illumina di nuova luce. Un progetto dell’Unione Europea ribattezzato “Led4Art”, ha infatti portato all’installazione di 7 mila diodi led che permetteranno un risparmio energetico e una fruizione più reale degli affreschi. Una vera e propria rivoluzione, considerando che nel 1980 i Musei Vaticani ordinarono la chiusura delle finestre poiché i raggi ultravioletti del sole stavano deteriorando gli affreschi. Da quel momento a illuminare i capolavori del Rinascimento sono state soltanto delle lampade a bassa intensità che tuttavia non permettevano di ammirare in maniera soddisfacente la perfezione delle opere. Così per ovviare al problema si è pensato a questa nuova installazione, che consente un livello d’illuminazione omogeneo e di elevata qualità, assicurando anche un notevole risparmio energetico: il 60% in meno di consumo rispetto alla soluzione attuale. Il preciso orientamento della luce permette, inoltre, di illuminare le pareti e la volta della Cappella in modo naturale, senza abbagliare il visitatore. Gli apparecchi d’illuminazione saranno inoltre installati in modo non visibile proprio per ricreare un effetto naturale della luce tanto che il fascio luminoso sembrerà provenire direttamente dalle finestre.


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Dieci usi alternativi del limone per una bellezza naturale Sbiancante, detergente, lucidante e rinforzante: i dieci usi alternativi del limone per la cura della propria persona. Questo agrume, infatti, è capace di risolvere in maniera ecologica ed economica tanti piccoli problemi quotidiani. Può essere usato come tonificante per il viso o per rendere la pelle più luminosa: la vitamina C e l’acido citrico, in esso contenuti, hanno infatti un potere schiarente e illuminante per la pelle. Inoltre, se applicato con costanza, il succo di limone può aiutare a schiarire le macchie causate dal sole, dall’età piuttosto che dai brufoli. Ottimo lucidante per i capelli per chi ha capelli opachi, grassi e sfibrati, il limone combatte la forfora e l’eccessiva produzione di sebo sul cuoio capelluto se mescolato con dell’olio extravergine d’oliva.Spremere il succo di un limone in un contenitore aggiungendo un cucchiaio di bicarbonato e imbevere lo spazzolino strofinando sui denti può rivelarsi un’ottima soluzione per sbiancare i denti naturalmente. Il limone, è anche un ottimo rimedio casalingo per rinforzare le unghie, disinfettare le mani o lenire le labbra screpolate. Infine, l’olio di limone è ottimo come prodotto anticellulite e tonificante per gambe e glutei.

LA TINTA NATURALE È AL CAFFÈ Tinta naturale per i capelli castani? Da oggi ci pensa il caffè. Esistono moltissimi prodotti naturali che possono sostituire le creme chimiche per tingere i capelli e, una recente scoperta, indica il caffè proprio come un prodotto che può regalare una nuance perfetta a chi ha già capelli castani. Oltre a essere molto efficace come tintura, il caffè possiede anche proprietà stimolanti e disintossicanti che aiutano a prevenire la caduta del capello e ne stimolano la crescita. Imparare a tingere i capelli con il caffè è un’ottima abitudine per tutte coloro che non vogliono utilizzare

gli elementi chimici che inevitabilmente si trovano nelle tinture comuni e danneggiano sia i capelli che la cute. La preparazione è molto semplice: è sufficiente preparare un espresso molto forte, metterlo da parte e utilizzare poi il fondo rimasto nella macchinetta, applicando la maschera al caffè sui capelli appena lavati, lasciandola in posa per circa 10 minuti. Per avere un effetto più intenso, il caffè può essere mescolato al tè nero oppure all’hennè naturale, così da garantire un colore morbido ed estremamente coprente.

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NAT URAL BE AU TY

Come preparare una maschera per il viso fai da te al limone

Nel nuovo millennio la bellezza è fai da te. Molto diffusi sono infatti i tutorial per preparare in casa creme e rimedi naturali, tutti i consigli per farsi in casa balsami, tonici e maschere per combattere rughe e occhiaie ed essere sempre fresca e tonica in maniera naturale, green e low cost. Ecco una ricetta semplice e veloce per realizzare una maschera per il viso adatta soprattutto per le pelli impure e oleose. Prepararla è molto semplice, ma il risultato sarà strabiliante. L’occorrente necessario? Due cucchiaini di limone, due cucchiaini di miele, tre cucchiaini di yogurt magro e 1 albume d’uovo. Una volta reperito tutto il materiale, sbattere in una ciotola l’albume dell’uovo e aggiungere yogurt, miele e limone. Mescolare fino a ottenere una crema spalmabile senza grumi e applicare la maschera sul viso, facendo attenzione al contorno occhi. Dopo circa 20 minuti, risciacquare il tutto con cotone e acqua tiepida. Le maschere con gli agrumi, in questo caso il limone, sono utilissime contro le pelli impure poiché questo tipo di frutti hanno poteri disinfettanti. In alternativa, è possibile anche aggiungere al preparato del bicarbonato di sodio per risultati ancora più stupefacenti.

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N EWS slowLANE NEW MOBILITY

EUROVELO, LA RETE CICLOTURISTICA GREEN EUROPEA Quindici percorsi ciclistici a lunga percorrenza che attraversano ben 42 Paesi per oltre 70 mila chilometri. Stiamo parlando della rete EuroVelo, la rete ciclistica più grande d’Europa che unisce percorsi ciclistici nazionali già esistenti ad altri creati appositamente per essere integrati. I percorsi Eurovelo sono numerati da 1 a 15: in generale, gli itinerari con numeri dispari percorrono il continente da nord a sud, quelli con numeri pari invece da ovest a est. La rete europea è un progetto dell’European Cyclists’ Federation che ha visto la luce alla fine degli anni ’90 anche se è solo a partire dal 2007 che si sono resi disponibili sia un gruppo di lavoro ad hoc sia i primi finanziamenti. Assicurare che tutte le Nazioni europee siano attraversate almeno da un itinerario ciclabile di qualità, favorire la cooperazione internazionale e la armonizzazione degli standard nelle infrastrutture ciclistiche e promuovere la bicicletta come migliore pratica di turismo sostenibile sono solo alcuni degli scopi principali di EuroVe-

UN’APP CHE TRASFORMA I KM IN BICICLETTA IN TRAFFICO TELEFONICO Un’ applicazione che premia chi si muove in modo sostenibile e amico dell’ambiente: è l’app ViviBici di Coop Voce, l’operatore di telefonia mobile Coop, che permette ai suoi clienti di convertire i chilometri percorsi in bicicletta e a piedi in traffico telefonico e internet gratuito. La novità introdotta da ViviBici consiste proprio

lo. Il progetto, infatti, si propone anche l’obiettivo di portare benefici economici alle comunità locali oltre che indurre maggiore utilizzo del trasporto pubblico a scapito dell’auto privata o dell’aereo: la bici si sposa naturalmente con mezzi di trasporto come il treno, il traghetto o il bus che sono quelli a minore impatto

nei cosiddetti “Km Voce” ovvero la possibilità, riservata ai clienti CooopVoce, di convertire i Km percorsi in bici o a piedi in minuti di chiamate nazionali verso tutti e in Megabyte di traffico internet nazionale gratuito. L’applicazione è inoltre collegata anche con il portale dei Ciclisti Urbani per scoprire le novità e le attività di Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus – che ha partecipato alla realizzazione del progetto con la sua collaborazione tecnica.

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ambientale. Informazioni più tecniche, rivolte a professionisti della mobilità in bici di lunga percorrenza, alle organizzazioni e alle persone coinvolte nella rete EuroVelo, sono disponibili all’indirizzo www.eurovelo.org mentre su www.bikeitalia.it è possibile trovare descrizioni, foto e tracciati Gps di tutti i percorsi della rete.


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slow motion PR EN DI I L T E M P O P E R . .. · 26 · Scoprire: I nuovi talenti del Made in Italy| · 32 · Conoscere un nuovo modo di colorare la pelle | · 36 · Vivere una vacanza da local| · 42 · Assaggiare i piatti della cucina tipica | · 49 · Incontrare i protagonisti del vino in Italia | · 54 · Ammirare fotografie che sembran quadri | · 58 · Incontrare i difensori della terra | · 60 · Coltivare la città | · 64 · Camminare senza più confini | · 71 · Ispirarsi per una tavola contemporanea


slowmotion COVER STORY

* I NUOVI TALENTI DEL MADE IN ITALY

IL POTERE DELLE MANI

UN ESERCITO DI NUOVI DESIGNER SI FA STRADA. LE ARMI? UN PICCOLO CAPITALE INIZIALE E LA VOGLIA DI DEDICARE LUNGHE ORE ALLA PROGETTAZIONE E AL LAVORO MANIFATTURIERO PER CREARE DEGLI OGGETTI UNICI. LA VERA VITTORIA È RIUSCIRE A GIOCARE UNA PARTITA gloCALE . Di Marco Magalini

N

el mondo c’è una voglia incredibile di italianità, una fame di Made in Italy, che solo noi italiani, famosi ovunque per il cibo, sappiamo placare in tanti modi, tanti quanti le nostre cucine regionali. Che lo si voglia o no, infatti, il nostro Paese è fatto di eccellenze locali, tanto nel cibo quanto nella moda e nel design; non ha senso, dunque, accanirsi contro un modello che ha dimostrato di funzionare cercando invece di puntare su un sistema centralizzato. In Italia la moda è un po’ a Napoli (la sartoria maschile), un po’ a Roma (l’alta moda), un po’ a Firenze (la moda uomo e la pelletteria), un po’ a Milano (il ready to wear), un po’ sulla riviera del Brenta (le calzature) e così via, senza confini troppo netti. Che possiamo farci? L’Italia è nata e cresciuta così. La storia e il fare delle nuove generazioni hanno dimostrato che il nostro è un Paese che cresce e

si sviluppa a partire dal territorio locale, vive una fitta vita di provincia. Protagonisti del rilancio del saper fare italiano nel secondo dopoguerra sono state le medie e grandi imprese; oggi, grazie alla rete, si aprono spazi importanti anche per le aziende più piccole o addirittura le startup. Del resto, quanto è importante il contesto nelle cose? Nulla è un caso. La cucina di un territorio è tale solo perché l’ambiente offre determinate materie prime. “Il design italiano è il frutto di un dialogo continuo fra i designer e gli artigiani che lavorano nelle imprese – aveva detto Luca Nichetto alla fiera del design di New York (ICFF) –. Ho iniziato la mia carriera a Murano, fra i maestri vetrai. Ho capito lì che il design è come una partita a ping pong: ha successo quando le parti sanno rilanciare facendo leva sul proprio sapere specifico”. E questo accade tanto nell’arredo quanto

NELLA PAGINA ACCANTO, MATTEO GIOLI, ILARIA E VERONICA CORNACCHINI DI SUPERDUPER HATS NEL LORO STUDIO-LABORATORIO IN TOSCANA. Nei due scatti in alto ph. Lorenzo Ferroni in basso ph. Studio Quagli

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nella moda... Ecco che, soprattutto all’inizio, i talent costruiscono un dialogo proficuo con la sarta. Una vera squadra che rischia insieme, condividendo insidie e successi. Un percorso, quello dei nuovi designer, tra la boscaglia in crisi del made in Italy che è leggermente in discesa. Quando i super–big di oggi sono nati, tutto era da fare. A loro si deve la creazione di un contesto assolutamente favorevole alla manifattura italiana, ma non è una strada del tutto spianata per le nuove leve. La sfida che oggi subentra è anche un’altra: bisogna saper innovare. Dal modo in cui si racconta il proprio lavoro agli strumenti con cui si utilizza la rete, ci troviamo davanti a una manifattura avanzata, una vera e propria generazione di makers 2.0. Da un lato, quindi, occorre puntare sul saper fare artigianale, dall’altro far comprendere a un ascoltatore sempre più distratto e bombardato di informazioni lowcost–oriented, cosa significhi esattamente realizzare un prodotto ben fatto in modo

eccellente. “C’è molta fame di Italia nel mondo, ma è giusto prendere consapevolezza che a desiderarci sono dei gourmet, grandi conoscitori del cibo ‘biologico’, e non una massa di affamati da fast food – ha detto Mario Dell’Oglio, presidente di Camerabuyer -. La rivoluzione dei cre-attivi del made in Italy deve essere una rivoluzione nobile, sotto i vessilli della qualità e della concretezza, capace di coniugare ideale e reale. Ma chi sono i nuovi nomi? Tra i tantissimi esempi di eccellenza che partono dal territorio c’è senza dubbio Benedetta Bruzziches, la cui unicità nasce in un comune di neanche seimila abitanti, arroccato su un versante dei Monti Cimini. Un piccolo borgo che però è abituato all’idea di bellezza avendo il gioiello architettonico del Palazzo Farnese a valorizzarne il panorama; un paese avvezzo a maneggiare l’arte della musica e del teatro con centinaia di musicisti di riconosciuto talento e con diverse compagnie teatrali attive nel custodire e aggiornare le preziose tradizioni popolari. Una borsa per Benedetta Bruzziches è un vero e proprio veicolo di comunicazione che viaggia su due binari. Da un lato la voglia di mantenere vivo un dialogo con se stessi, dall’altro un ruolo nel diffondere al mondo una tradizione artigianale che, diversamente, andrebbe dimenticata. “Con le mie borse voglio recuperare e attualizzare le peculiarità artigianali italiane. La parte più interessante consiste nell’andare a scovare lavorazioni e tecniche antiche (come ad esempio la Tarsia Lignea di Sorrento) che, se non venissero rese contemporanee, andrebbero perdute per sempre. La sfida è quella di impiegare tali abilità manifatturiere, preziose e a rischio di estinzione, nella creazione di accessori che siano al passo con i tempi. Si tratta di un made in Italy complesso che va ben oltre la sola etichetta: è un valore culturale e antropologico, ancor prima che economico, oltre il valore energetico

IN QUESTA PAGINA ANDRÈS CABALLERO DI SAN ANDRÈS MILANO NEL BACKSTAGE DURANTE ALTAROMA. NELLA PAGINA ACCANTO, STEFANO UGHETTI DI CAMO NELL’HUB CREATIVO A BIELLA E BENEDETTA BRUZZICHES AL LAVORO ASSIEME AD UN ARTIGIANO. NELLA PAGINA SEGUENTE ALESSIA CREA E DAVID PARISI DI CASAMADRE.

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IL POTERE DELLE MANI


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che ne viene dal fatto che queste borse vengono realizzate da mani che hanno assorbito un know-how secolare e che spesso vengono prodotte in contesti familiari che arricchiscono le borse di una energia straordinaria”. Anche Stefano Ughetti del brand Camo fa di Biella la sua “America”. “Made in Italy non vuol dire solo ‘fatto meglio’. Che i nostri capi siano qualitativamente ben fatti deve essere una caratteristica imprescindibile ma non è la vera differenza con l’estero poiché, andando avanti con gli anni e con le sempre più intense interazioni con il resto del mondo, questo margine di distacco si affievolirà. Made in Italy è il senso del bello. Il senso dell’accostamento, della semplicità e della raffinatezza,

frutto di una cultura millenaria che ci ha influenzato – qualunque sia il nostro ambito lavorativo – e che nessuno ci può togliere. I competitor stranieri possono acquistare i nostri macchinari, assumere le nostre sarte, imparare il nostro know-how ma non potranno mai acquistare il nostro innato senso del bello”. Un altro caso emblematico è quello dei toscani Ilaria Cornacchini, Veronica Cornacchini e Matteo Gioli di SuperDuper Hats. Ogni cappello è realizzato interamente a mano: tutti i modelli esistono grazie a diverse ore di laboriosa trasformazione di materie prime di alta qualità in oggetti unici realizzati interamente a mano. Il risultato non può che essere il frutto di una lunga lavorazione tradizionale, ormai quasi del tutto perduta nel caos del prodotto di massa. Riaffiora l’esperienza del saper fare eccellente, come quello di un’anziana modista o dei bottegai artigiani fiorentini che si sono messi a loro disposizione dando consigli importanti e veicolando il loro sapere concreto. Oppure ancora i ragazzi di Casamadre, David Parisi e Alessia Crea. “Tutte le fasi produttive che di ricerca sono artigianali. È l’elogio del sartoriale. Le nostre calzature sono prodotte al momento nelle Marche, ma abbiamo girato e testato un po’ tutti i distretti italiani, da nord a sud. Un Made in Italy vero, che è la certificazione che garantisce non solo alta qualità, ma una storia e una cultura progettuale che appartiene a pochi. Per questo motivo siamo molto gelosi della nostra progettualità (italiana); nel nostro percorso abbiamo incontrato molti artigiani che ci hanno insegnato tantissimo, decisamente più di ciò che è scritto sui libri... Il momento non è dei migliori, è vero, ma non chiamiamolo crisi, quanto cambiamento”.

Titolo: MODA. IL NUOVO MADE IN ITALY Autore: Marco Magalini Editore: Giubilei Regnani Il libro MODA. IL NUOVO MADE IN ITALY di Marco Magalini racconta le storie di 12 talenti di nuova generazione, italiani e non, che hanno deciso di produrre le loro collezioni in Italia. Vanta la prefazione di Renzo Rosso, patron di Diesel (Only The Brave). Il libro è arricchito dall’immagine di copertina dell’illustratore Alvvino e le postfazioni del giornalista Federico Poletti e di Mario Dell’Oglio presidente di Camera Italiana Buyer Moda. Ecco i nomi: Angelos Bratis, Benedetta Bruzziches, Camo, Casamadre, Christian Pellizzari, Co|te, Marcobologna, Paula Cademartori, Quattromani, San Andrès Milano, Stella Jean, SuperDuper Hats. (magalinimarco.com/book)

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PITTI IMMAGINE AND FIERA MILANO PRESENT WOMENSWEAR ACCESSORY COLLECTIONS 28 FEbRuARY - 2 MARCh 2015 MILANO FIERAMILANOCITY PAD. 3 vIALE SCARAMPO GATE 5 WWW.PITTIMMAGINE.COM PH. MICHELE DE ANDREIS

DESIGN. LABORATORIUM MMXIV

THANKS TO A.N.G.E.L.O.


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VINO

A FIOR DI

PELLE GRAZIE ALL’INVENZIONE DI UNA CONCIA ECOLOGICA A BASE DI VINO ROSSO, TOMMASO CECCHI DE ROSSI HA RIVOLUZIONATO LA FILIERA DELLA PELLE. LO ABBIAMO INCONTRATO PER SCOPRIRE LA SUA RICETTA INEDITA. Testi e fotografie di Benedetta Blancato

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a qualche stagione la vera pelle è tornata protagonista sulle passerelle. La Toscana, da sempre all’avanguardia per la sua filiera conciaria, ha visto nascere una nuova generazione di artigiani sperimentatori, che stanno sviluppando modalità alternative di lavorazione abbandonando l’uso immoderato di sostanze chimiche per scelte più in linea con una ricerca globale di sostenibilità. Una delle punte di innovazione è rappresentata da Tommaso Cecchi de Rossi, nato nel bacino prolifico fra Pescia e Pistoia e creatore della linea Pelle e Vino: una produzione limitata di borse e accessori di lusso, che si rinnova da otto stagioni in parallelo all’avanzamento costante delle sue ricerche. Borse, borsoni, pochette e accessori interamente in pelle pensati per essere multifunzione e durare nel tempo. Il suo approccio inedito ai processi antichi della trasformazione della pelle, che i più grandi marchi vorrebbero far proprio, è destinato a fare scuola. ll suo credo ? Abbandonare il cromo per il vino rosso.

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COME È NATA L’IDEA DI PELLE E VINO? “Direi che è nata per caso: è stato un momento di serendipity, quelli che accadono quando si sta facendo altro. Ero ancora un agronomo all’epoca, stavo lavorando nella cantina dell’azienda agricola di famiglia e del vino è schizzato sulla mia borsa in pelle. Il corto-circuito è stato immediato: ho pensato a come avrei potuto sfruttare questo mix improbabile. In più, conoscevo bene l’industria vinicola e sapevo che nel mondo si produce un esubero del 40% di scarti, perché non riutilizzarli per farci qualcosa di inedito? IN COSA CONSISTE PRECISAMENTE IL TUO PROCESSO DI CONCIA? “In molti pensano che io tinga i miei accessori con il vino, ma la realtà è più complessa: in reltà ho sostituito completamente l’acqua e agli additivi chimici con il vino rosso nel processo di tintura delle pelli, ma il colore è dato da pigmenti naturali, come la clorofilla e la curcuma. La mia concia è 100% vegetale ed eco-compatibile: Il vino mi permette non solo di far penetrare i colori grazie all’alcool, ma anche di fissarli stabilmente grazie ai tannini. Inoltre, anche se utilizzo i macchinari classici della

conceria, risparmo energia e acqua.” COME SCEGLI IL VINO? Ci tengo a rispettare la regola del Chilometro zero, e mi appoggio alle aziende che sono più vicine ai miei stabilimenti di produzione. Per questo utilizzo principalmente le vinacce del Sangiovese e dei ceppi utilizzati nella produzione del vino “IGT Toscana Villa Guardatoia.” C’È UNA VOLONTÀ ECOLOGICA, DIETRO A QUESTA SCELTA? “Sicuramente, anche se non ho mai cercato alcuna certificazione ufficiale perché non credo nelle etichette, credo piuttosto nel valore di un lavoro svolto coscienziosamente e nell’attenzione minuziosa ad ogni dettaglio. È per questo che sono ecologico fin nelle cuciture, dove uso del filo in cotone ricoperto di resina piuttosto che il nylon, e le nostre zip sono tinte secondo gli stessi processi. Tutti gli inserti in metallo sono in alluminio, un materiale ecosostenibile e senza nickel. Probabilmente ho dei costi di produzione più alti, ma le mie macchine si usurano meno e le mie colorazioni sono più resistenti di quelle classiche o industriali, esattamente come il prodotto finale, che sa invecchiare “bene”,

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VINO A FIOR DI PELLE

“Tendo a produrre oggetti dalle linee pure ma solo apparentemente semplici: ognuno di loro può evolvere nel corso del tempo e in una stessa giornata.” patinandosi senza mai perdere la sua qualità eccellente.” CHE RUOLO SVOLGE IL DESIGN NEL TUO PROCESSO PRODUTTIVO? “Capitale. Ho un modellista che mi aiuta a dare vita alle mie idee, a renderle funzionali, perché ogni mio pezzo è un piccolo capolavoro di ingegneria. Tendo a produrre oggetti dalle linee pure ma solo apparentemente semplici: ognuno di loro può evolvere nel corso del tempo e in una stessa giornata. Per esempio, un borsone può diventare una tracolla o una pochette grazie a degli accessori modulabili. Non mi accontento della bellezza di una borsa, voglio che sia pratica e che si adatti a tutte le esigenze”. I TUOI PROGETTI FUTURI?

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“Mi concentro costantemente sulla ricerca di soluzioni inedite e alternative per la lavorazione della pelle. Per esempio, la mia linea “Soft Wall”, che è una delle più vendute, riproduce al tatto l’impressione di un muro; dietro a questo effetto particolare, che lascia a bocca aperta i miei clienti, ci sono mesi e mesi di ricerca e sperimentazione, due costanti irrinunciabili del mio lavoro. Fortunatamente i miei sforzi sono apprezzati anche dai professionisti e da qualche stagione le grandi Maison di moda mi corteggiano per propormi delle collaborazioni in esclusiva. Ho accettato di lavorare con la conceria Guidi 1896, una pietra miliare del settore, ma per il momento preferisco difendere ancora la mia indipendenza.”


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TRAVEL LIKE A LOCAL VIVERE LA VACANZA COME UN “LOCALE” PERMETTE DI ENTRARE NELLE LOGICHE DEL POSTO, INSERIRSI NEI SUOI MECCANISMI E ASSAPORARE MEGLIO QUANTO TI VIENE OFFERTO. Di Denise Battistin

NELLA PAGINA ACCANTO, UNO SCATTO DI AIRBNB DI UN APPARTAMENTO IN AFFITTO A COPENAHAGEN.

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slowmotion SLOW TRAVEL

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CEGLIERE DI VIAGGIARE SOGGIORNANDO NELLE CASE ANZICHÈ IN ALBERGO È UNA TENDENZA SEMPRE PIÙ DIFFUSA. L’Italia è al terzo posto al mondo per numero di alloggi per affitti turistici, preceduta da USA e Francia, mentre le tre città italiane con più residenze utilizzabili sono Roma, Milano e Firenze, dove l’età media degli host (affittuari) italiani è di 42 anni, oltre l’80% ha più di 30 anni e il 56% sono donne. Questi i dati ufficiali forniti da AirBnb, azienda nel settore degli affitti di seconde case per vacanze che contende a Homelidays la palma di leader mondiale del mercato. Testimoni di un fenomeno in continua crescita, i due portali (www.homelidays.com e www.airbnb.com) sottolineano con i loro numeri di accesso e di fruizione che la vacanza oggi è cambiata e, lungi dal coincidere come in passato con il tempo della sospensione dell’identità e del riposo, sta via via divenendo un momento forte di ricerca e affermazione di sé, dei propri valori e delle proprie passioni. Se da un lato l’offerta turistica si sta sempre più specializzando nel servire specifiche nicchie di clientela, è la domanda stessa a richiedere proposte sempre più tailor made. Il turismo è sempre più esperienziale e oggi, nell’epoca delle tribù valoriali e delle communities on e off-line, significa essenzialmente mettere in scena delle avventure, in grado di portare il turista a godere della località prescelta in tutte le sue sfumature, arrivando ad abitare realmente il luogo di vacanza come fosse casa propria, scoprendone i lati più tipici e più veri, secondo una dimensione più a misura d’uomo. Vivere la vacanza come un “locale” permette di entrare nelle logiche del posto, inserirsi nei suoi meccanismi e assaporare meglio quanto sa offrirti. E non necessariamente per soggiorni a lungo periodo. Proprio per seguire questo trend, sia che si tratti di un appartamento per una notte, di un castello per una settimana (ce ne sono almeno 600 da affittare) o di una villa per un mese, AirBnb mette in contatto le persone con autentiche esperienze di viaggio a qualsiasi prezzo, in oltre 34.000 città e più di 190 paesi. A tutt’oggi si calcola che abbiano usufruito di tale servizio oltre 25 milioni di

HOUSE BOAT A BERLINO IN AFFITTO SU AIRBNB

ospiti con più di 800 mila annunci in tutto il mondo. Nel tempo AirBnb ha perfezionato un complesso sistema per capire quanto sono affidabili gli iscritti che offrono un’abitazione in affitto: ad esempio, i precedenti inquilini possono scrivere recensioni dettagliate e assegnare voti di qualità. Inoltre, anche coloro che vogliono prenotare hanno un loro profilo come in un social network e possono ricevere feedback di valutazione. Altrettanto, Homelidays crea la connessione fra proprietari che affittano la loro casa e milioni di viaggiatori nazionali e internazionali che cercano l’alloggio perfetto per le loro vacanze: più di 95.000 proprietari e agenzie immobiliari pubblicano i loro annunci su questo sito ad alto traffico (216.000 visite al giorno e 646.000 recensioni), e in continua crescita dalla sua creazione nel 2001. Ci sono

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APPARTAMENTO A LONDRA Courtesy AIRBNB


TRAVEL LIKE A LOCAL

“oggi, nell’epoca delle tribù valoriali e delle communities on e off-line, il turismo è sempre più esperienziale ”

infatti sempre più persone, spesso adulti sui 40-50 anni, oppure coppie con bambini, che preferiscono una soluzione più morbida al solito bed & breakfast, con la libertà e il calore di una casa, soprattutto al momento di visitare una città d’arte. Molto diffuse sono le proposte in regioni come la Toscana o il Veneto, oppure in capitali europee come Copenhagen o Madrid, piuttosto che Parigi o Londra.

Esistono poi siti come www.trip4real.com che sanno offrire al viaggiatore una dimensione esperienziale particolare: si può scegliere se farsi guidare da un vero artista di strada per le vie di Londra, oppure girare in bicicletta sulle orme di Gaudì a Barcellona con una studentessa d’arte, o ancora, farsi cucinare dei piatti da uno chef professionista a Madrid. Il tutto all’insegna del vivere la vacan-

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za “dentro” la realtà del territorio che si è scelto per la propria visita. Perché un territorio non si visita, si vive. E per questo, possono essere adatte le proposte di www.italianstories.it, una piattaforma che offre ai viaggiatori la possibilità di visitare botteghe e laboratori artigiani di una determta realtà territoriale, non avendo solo l’opportunità di scoprirne le chiavi di lettura, ma bensì anche appren-


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“Viaggiare diventa un modo di vivere il soggiorno colmando il divario culturale fra turista e abitante del luogo” dere le tecniche di tali visioni seguendo workshop dedicati. Da segnalare anche la dimensione eco-friendly di queste soluzioni, spesso ribadita dagli stessi gestori di servizio. Il lato green di questo modo di viaggiare nasce anche dalla necessità di entrare in un concetto giusto per il nostro tempo, sfruttando al massimo le risorse esistenti. Si riduce così l’esigenza di tenere aperte le seconde case, spesso lasciate vuote gran parte dell’anno e diventa un modo di vivere il soggiorno colmando il divario culturale fra turista e abitante del luogo. Simili opportunità possono risiedere anche in città italiane come Milano, ad esempio, che sta preparandosi all’Expo 2015 e cerca così di aiutare tutti quei proprietari che non solo vogliono mettere a reddito il proprio immobile, ma che lo vogliono rendere idoneo per il mercato eco-turistico (www.houseinmilano.com). Infine, per gestire la propria vacanza come un abitante del luogo e goderne di tutti i vantaggi, esiste anche la pratica dello scambio di case, dove i proprietari mettono a disposizione la propria residenza, abitando nel frattempo in quella del proprio ospite. Un esempio ci viene dai siti www. homeexchange.com e nella versione italiana www.scambiocasa.it. In alcuni casi, basta una piccola quota annua per dare diritto al proprietario di fare entrare la propria casa nella lista delle abitazioni fruibili, mentre poi di fatto l’alloggio vero e proprio è a costo zero. Rimangono solo le spese vive come il viaggio per raggiungere la località scelta, il vitto, i divertimenti e quello che fa da contorno alla vacanza vera e propria. I dati offerti dalle agenzie specializzate parlano di decine di migliaia di schede di fruitori di questo servizio, con almeno un milione di scambi in 150 paesi nel mondo.

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TRAVEL LIKE A LOCAL

INDIRIZZI UTILI WWW.HOMEEXCHANGE.COM

Iscrizione di 130 euro all’anno per poter essere inseriti nel circuito, che conta 55.000 soci iscritti in tutto il mondo. Una versione italiana è www.scambiocasa.it

WWW.GTI-HOME-EXCHANGE.COM

APPARTAMENTO AD AMSTERDAM - Courtesy AIRBNB

Community di scambio casa principalmente in Inghilterra (Londra), Canada, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Spagna e Italia. Grande attenzione al lato green e sostenibile della vacanza.

WWW.COUNTRYHOLIDAY.COM

Country Holiday è un portale italiano dedicato alle dimore di campagna e a chi in campagna ama trascorrere le proprie vacanze lontano dal fragore cittadino.

WWW.HOUSEINMILANO.COM

Appartamenti arredati per affitti brevi nel centro di Milano; attenzione alla sostenibilità dell’offerta.

WWW.HOMELIDAYS.IT

Appartenente al Gruppo HomeAway, è tra i leader del settore affitti turistici.

WWW.AIRBNB.IT

Un’ascesa continua dal 2008 quando nasce come start up a SanFrancisco. AirBnb mette in contatto le persone con autentiche esperienze di viaggio a qualsiasi prezzo in oltre 34.000 città e più di 190 paesi. A tutt’oggi si calcola che abbiano usufruito di tale servizio oltre 25 milioni di ospiti con più di 800 mila annunci in tutto il mondo.

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CUCINE D’ITALIA SE C’È UN LUOGO DOVE L’ITALIA È VERAMENTE UNITA, QUESTO È LA TAVOLA. PERCHÉ AL DI LÀ DELLE LOGICHE DIFFERENZE REGIONALI, IL TESSUTO CONNETTIVO DELLA CUCINA ITALIANA IN REALTÀ È COMPOSTO IN GRAN PARTE DAGLI STESSI INGREDIENTI, I QUALI, PREPARATI E PROPOSTI SECONDO LE CULTURE LOCALI, NE DIVENTANO IL COMUNE DENOMINATORE. Di Denise Battistin

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artiamo dall’antipasto, chiamato internazionalmente “all’italiana”, dove gli insaccati svolgono il ruolo del primo attore. Se la patria per eccellenza di questi prodotti è l’Emilia Romagna, anche nelle altre regioni non mancano prodotti di eccellenza, come la Soppressata in Calabria, la Soppressa in Veneto, la Finocchiona in Toscana o la Mocetta in Val D’Aosta, dove fra i componenti troviamo anche i semi di finocchio oppure un misto di carni vaccine e ovine aromatizzato con erbe di montagna. I PRIMI PIATTI Accade lo stesso anche nei primi piatti, ad esempio nelle varie paste ripiene, che, a seconda della loro collocazione geografica prendono nomi diversi, ma che in effetti nascono tutte dall’esigenza di creare dei piccoli bocconi golosi, che aprendosi, rivelino un cuore di prelibatezze, in un doppio gioco: da una parte celebrare i giorni di festa con una pietanza particolare e insolita, dall’altra adoperare ed esaltare i prodotti del proprio territorio.

Un primo piatto che si trova molto nel Nord, partendo dalla Liguria che i suoi ravieu li prepara con un ripieno fatto di vitello, animelle, uova, erbette varie, pangrattato e parmigiano, e li serve asciutti, passando al Piemonte, che porta in tavola gli agnolotti al sugo d’arrosto. Si continua in Lombardia - accomunata alla vicina Emilia dal piacere dei tortellini o dei cappelletti in brodo - dove famosi sono i tortellini di Valeggio sul Mincio, dalla sfoglia così sottile da cuocere in un minuto. Nelle regioni più settentrionali, questi preziosi scrigni si chiamano casiunzei nel bellunese e nel Trentino, da mangiare asciutti conditi con burro fuso e semi di papavero, o cialzons delle valli friulane, preparati spesso ripieni di rape, ingrediente ricorrente di questa cucina e tipico di un altro piatto, la brovada, da gustare assieme al cotechino o “muset”. Scendendo più a Sud , li troviamo ripieni di pecorino fresco, bietole, noce moscata e zafferano nei culungiones de casu in Sardegna. La tradizione emilio-romagnola dei cappelletti in brodo si è poi allargata praticamente in tutta la Penisola, tanto

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CUCINE D’ITALIA

che nei giorni di festa li troviamo anche sulle tavole delle Marche, del Lazio, della Toscana o dell’Umbria, che li propone ripieni di cappone e piccione. I SECONDI DI CARNE Con il cappone, entra in scena un altro protagonista della cucina invernale, che si propone in modo autorevole in molte regioni. Partendo sempre dal Nord, il cappone lesso si gusta in Liguria, e resta nel nome del famoso cappon magro, invece preparato a base di pesce e verdure. Il cappone di Morozzo, invece, è fra le principali specialità alimentari piemontesi e lo si gusta al forno, insieme al bue bollito. Ancora in Lombardia, Friuli e Veneto, il cappone è ingrediente principale di brodi sostanziosi con relativi bolliti misti (arricchiti allora anche da manzo, gallina e lingua) o terrine in gelatina con castagne, e si mangia ripieno di macinato misto, uova, grana e mortadella, accompagnato dalla mostarda di Cremona o dalla salsa pearà, fatta con il midollo di bue. In Emilia invece, il volatile si contende le attenzioni dei commensali con

cotechino o zampone, corredati da crauti e lenticchie di prammatica. Via via che si scende lungo lo Stivale, eccolo arrosto e ripieno in Toscana, accostato anche alla faraona, e sempre al forno nelle Marche o bollito in Umbria, mentre in Campania diventa cappone imbottito e componente per il brodo della minestra maritata, che, come anche in Calabria, è creata con cicoria, scarola e un’erba chiamata borraccia, con aggiunta di uova sbattute con peperoncino e carne di vitello. Sempre per restare in tema di secondi piatti di carne, l’alternativa al cappone è l’agnello, preferito specialmente dalle cucine del centro Sud, come quella abruzzese, che lo presenta arrosto con le patate, o quella laziale, che lo chiama abbacchio, fino alla pugliese che lo serve insieme ai lampascioni, una sorta di cipollotti selvatici dal gusto amarognolo, oppure lo cucina per tre o quattro ore con spezie e verdure, battezzandolo cuturidd’. Anche in Sicilia è il piatto forte, cotto al forno con verdure e patate. Mentre in Sardegna contende la palma del protagonista al porceddu al mirto.

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I SECONDI DI PESCE Sulla tavola festiva degli italiani non può mancare il pesce. Si parte dal capitone laziale fino all’anguilla arrostita con alloro che in Puglia si gusta affiancata al baccalà fritto o in umido con cipolla e olive. E per quanto riguarda il baccalà, altre sono le regioni che si servono del merluzzo conservato sotto sale. Come la Basilicata che in cucina lo prepara lesso con peperoni cruschi (seccati al sole e colati pochi minuti nell’olio bollente), o il Molise dove il baccalà arracanato (mollica di pane, aglio, prezzemolo, origano, uva passa, pinoli e noci) si affianca a quello cotto al forno con la verza. Ancora merluzzo, ma stavolta essiccato (stoccafisso), che in Calabria chiamano pesce stocco e viene preparato, spugnandolo con l’acqua dello Zomaro, con la ghiotta, un sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta. Ma se parliamo di baccalà non può mancare il Veneto, l’unica regione nella quale è lo stoccafisso a chiamarsi baccalà. Qui si troveranno allora il baccalà mantecato, sbattuto insieme all’olio e aromatizzato all’aglio, oppure il baccalà alla vicentina, cotto sott’olio per ore con latte e acciughe. I DOLCI Ora il menu termina con i dolci. Anche qui le similitudini sono frequenti e diffuse. Fra gli ingredienti più usati, frutta secca (noci, mandorle, fichi, uvetta, nocciole e pistacchi) e miele, più qualche altro a piacere, come mele, vino o liquore, cioccolato. Così, se rinchiusi in panzerotti dolci e poi cotti si chiamano ferratelle in Abruzzo, fristingo nelle Marche, calciuni in Molise, buccellati o mustazzoli in Sicilia o porcedduzzi in Puglia. Oppure, mescolati con latte, burro, uova, lievito e farina diventano Pan de Toni, il classico panettone in Lombardia, Panone di Natale in Emilia, Gubana in Friuli Venezia Giulia, Pandolce in Liguria, Strüdel in Trentino Alto Adige, Pangiallo in Lazio e Panpepato in Umbria. Infine, dulcis in fundo, la frutta secca che si unisce all’albume d’uovo montato con lo zucchero – soprattutto nocciole, pistacchi e mandorle - dà vita ai più classici torroni, che si trovano in tutta Italia, anche in formato mignon, oppure, usando solo mandorle, si trasforma in mandorlato, tipico dolce del Veneto, che a Natale si porta in tavola assieme al Pandoro e alla mostarda di cotogne da gustare con il mascarpone. Nord, Centro o Sud: ingredienti simili, preparazioni diverse, ma la stessa voglia di riunirsi a tavola per godere di piacevoli momenti in compagnia di amici e parenti.


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I PROTAGONISTI DEL VINO IN ITALIA A PARTIRE DAGLI ANNI CINQUANTA LA PRODUZIONE DEL VINO IN ITALIA HA INTRAPRESO UN PERCORSO DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO. ALCUNI PRODUTTORI, MOTIVATI DA INTUITO E PROFONDA PASSIONE, HANNO SCELTO LA QUALITÀ SIA IN VIGNA CHE IN CANTINA DIVENTANDO I PROTAGONISTI DEL RINNOVAMENTO. Di Giovanna Moldenhauer

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NTRAPRENDIAMO UN VIAGGIO IMMAGINARIO NELL’ITALIA DEL VINO, DA OVEST A EST, PER RACCONTARE STORIE DI PRODUTTORI CHE CON PASSIONE HANNO PORTATO AVANTI NEGLI ANNI IL LORO MESTIERE DI VIGNAIOLO con un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità, spesso con produzioni biodinamiche. Spazieremo nel nostro percorso da vini bianchi a rossi, a uno spumante metodo classico adatti ad accompagnare momenti celebrativi, conviviali durante il corso dell’anno. Nel numero successivo parleremo del centro e del sud. Il nostro percorso comincia in Piemonte da La Raia nata nel 2003 tra le colline di Gavi, terra incastonata tra la Liguria e la Pianura Padana. L’azienda di Giorgio Rossi Cairo estesa su 180 ettari, di cui 42 vitati, ha al suo interno oltre la coltivazione delle uve una produzione di seminativi con cereali, l’allevamento a pascolo di mucche Fassone. L’intento del produttore di creare un posto equilibrato e armonico in tutte le sue componenti agricole, paesaggistiche, architettoniche si è concretizzata nella costruzione della cantina realizzata costruita secondo criteri di bioarchitettura. All’attività dell’azienda agricola si sono aggiunti negli anni una scuola steineriana

frequentata da bimbi del posto, un servizio di consegne a domicilio Portanatura dedicata alla produzione, commercializzazione di frutta, verdura, alimenti biologici, vini e, da settembre 2013, una Fondazione che si occupa di arte, cultura, territorio diretta da Irene Crocco. Il vino più rappresentativo di La Raia è la selezione Gavi Pisé Docg 2012, certificata Demeter, presente con ottimi punteggi sulle guide più conosciute. Proseguiamo il nostro viaggio in Lombardia per incontrare l’enologo Casimiro Maule della cantina Nino Negri che ha progettato con Giacomo Mojoli Sciúr 2011 rosso Valtellina Docg da uve nebbiolo denominato chiavennasca in Valtellina. L’enologo trentino di nascita è sposato professionalmente alla cantina da più di 40 vendemmie passate fra i filari a contatto con la natura. Un dialettico lavoro di squadra svolto tra l’ambito agronomico orientato alla sostenibilità e quello di cantina ha portato dal 2011 alla realizzazione del vino con il fattivo coinvolgimento di giovani designer, di docenti universitari del Politecnico di Milano e della sua Scuola del Design, di manager esperti di marketing e comunicazione. Sciúr rappresenta un’ibridazione di conoscenze professionali che, proprio attraverso il lavoro pratico d’adempimento

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del prodotto finale dalla vigna alla cantina, proseguendo negli aspetti della comunicazione, packaging, identità e rapporto sociale con il territorio si è trasformata in piattaforma di scambio. Il nome del vino creato dagli studenti del Politecnico è un acronimo di parole chiave identificative del progetto. S significa sostenibile, c concreto, i innovativo, u unico e r responsabile. L’accento sulla ú vuole essere un richiamo al dialetto tipico della valle. A Mezzane di Sotto tra le colline della Valpolicella, a est di Verona, troviamo Corte Sant’Alda nata nel 1986 per la volontà di Marinella Camerani di far rivivere una


I PROTAGONISTI DEL VINO IN ITALIA

proprietà di famiglia utilizzata come dimora del fine settimana. Dagli iniziali cinque ettari vitati gli impianti sono saliti a venti. Dopo una produzione iniziale orientata alla coltivazione biologica una latente insoddisfazione nei confronti della viticoltura sino ad allora praticata, motiva nel 2004 la scelta di optare per quella biodinamica secondo i principi dell’antroposofia di Rudolf Steiner. Le uve dell’azienda possiedono dal 2010 la certificazione biodinamica Demeter, il Valpolicela Cà Fiui dall’anno successivo seguito, tre anni più tardi, dall’Amarone della Valpolicella Docg 2010, ottenuto dalle varietà autoctone

IN APERTURA: La torre di vinificazione Tör Lowengang della cantina Alois Lageder. IN QUESTE PAGINE DA IN ALTO IN SENSO ORARIO: La Tenuta La Raia con le

sue vigne, seminativi e boschi; da destra Mario Pojer, Elisa e Fiorentino Sandri della relativa azienda; veduta autunnale dei vigneti sulle colline di Rosazzo (Livio Felluga); Livio Felluga e la bottiglia magnum del vino 100 a lui dedicata. TLJ Diary of Slow Living - 27 — 51 —


slowmotion WINE STORIES

Corvina grossa per la metà con un completamento di Corvina e Rondinella, primo fra tutti a ottenere l’ambito riconoscimento. Marinella Camerali stimata e innovativa donna del vino, premiata viticoltore dell’anno dalla guida Gambero Rosso nel 2009, produce ogni etichetta da un vigneto specifico, scelto per la posizione, la varietà delle uve, l’età e il tipo di coltivazione per ottenere tipicità e qualità, dare un’identità delineata a ogni prodotto. Il nostro viaggio ci porta dapprima in Trentino a Faedo da Pojer e Sandri il cui progetto condiviso è di produrre vino di pregio dai vigneti tra la Valle dell’Adige e la Valle di Cembra. Dai 2 ettari iniziali l’azienda è cresciuta sino agli attuali 26. La conduzione dei vigneti effettuata nel rispetto della natura, del territorio rispecchia la concezione che la qualità di un vino nasce in vigna. I produttori amano non solo sperimentare metodi di vinificazione, ma anche realizzare, brevettare macchinari innovativi dedicati ai passaggi produttivi di cantina. Due progetti degni di nota sono costituiti da una pressa per lavorare le uve bianche in atmosfera controllata, utilizzando in seguito meno solfiti nella vinificazione, e da una lava-uva che asportando i residui della campagna mantiene integro il carattere del vitigno evidenziando le caratteristiche del territorio. Vino rappresentativo della loro produzione è lo spumante metodo classico Brut Rosé Dolomiti affinato 24 mesi sui lieviti. Il mosto dello Chardonnay e del Pinot nero è fatto fermentare in piccoli fusti di rovere con la scelta, per il Pinot Nero, di piccole botti precedentemente usate per invecchiare un distillato

aziendale ottenendo un vino profumato, complesso, di grande bevibilità. Poco più a nord rendiamo visita ad Alois Lageder che rappresenta, a Magrè sulla strada del vino, la quinta generazione di una famiglia di vignaioli. Sin dagli anni ottanta il produttore convinto che la sua terra avesse un grande potenziale ancora inespresso ha investito sulla qualità, sulla selezione delle varietà in base ai vigneti, su metodi d’avanguardia diventando uno degli artefici del rinnovamento per la vitivinicoltura altoatesina. Dopo l’acquisto di 30 ettari a Magrè nel 1995 optò per l’ architettura sostenibile nella costruzione della cantina Tor Löwengang dove i passaggi della vinificazione avvengono per forza di gravità. Il percorso qualitativo intrapreso è stato ulteriormente evidenziato

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I PROTAGONISTI DEL VINO IN ITALIA dalla sua scelta di seguire una viticoltura biologico-dinamica perché il rispetto per la natura, la biosfera, l’adoperarsi per sfruttare al meglio le peculiarità e i pregi di ogni singolo vigneto rappresentavano sin d’allora aspetti primari. Gli ettari di proprietà, circa 50, sono tuttora coltivati secondo le regole della coltivazione biologico-dinamica e vantano la certificazione Demeter istituto garante internazionale. La gamma produttiva è stata recentemente ampliata dal Lagrein riverva Conus 2011 della linea Tenutæ Lageder. Continuiamo il nostro viaggio in Friuli Venezia Giulia, terra di confine con l’Europa centrale dove incontriamo Livio Felluga. Uomo dotato di forte intuito, di amore per la sua terra ha creato con passione, a partire dagli anni cinquanta, un’importante realtà vitivinicola per numero di ettari, per notorietà. La sua convinzione che i declivi dei Colli orientali, del Collio per la posizione tra il mare e l’arco alpino, le particolari condizioni di clima, la composizione del terreno fossero vocati alla produzione di qualità gli ha permesso di ottenere il titolo riconosciuto di Patriarca dell’enologia friulana. Giunto alla ragguardevole età di 100 anni ha lasciato ai suoi quattro figli, motivati dalla sua stessa passione la conduzione dell’azienda, dei vigneti dell’Abbazia di Rosazzo, edificata nel XIII secolo, riconosciuta come emblema della viticoltura. Tutti i vini Livio Felluga inconfondibili per profumi e stile, sono connotati sin dal 1956 da una carta geografica, riportata in etichetta, che sugella il loro forte legame con il territorio. Un vino simbolo è senza dubbio il Terre Alte 2012 Rosazzo Docg assemblaggio di uve Friulano, Pinot bianco e Sauvignon dalla grande struttura, complessità ed eleganza.

IN QUESTE PAGINE DA IN ALTO IN SENSO ORARIO: Alois Lageder; i vigneti

autunnali di Corte Sant’Alda; Marinella Camerani osserva lo stato delle uve dopo la vendemmia; Casimiro Maule enologo della Cantina Nino Negri; locale di invecchiamento della cantina Pojer e Sandri.

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slowmotion VERSO EXPO 2015

FOTOGRAFARE CON LA LUCE I PRODOTTI DEL TERRITORIO RACCONTATI PER IMMAGINI CHE SEMBRANO QUADRI CARAVAGGESCHI. IL LAVORO DI RENATO MARCIALIS “CARAVAGGIO IN CUCINA” PER IL PROGETTO FOTOGRAFI NEL PARCO. Di Giovanna Caprioglio

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n lavoro fotografico davvero unico quello di Renato Marcialis, famoso fotografo di food, che ha partecipato, con alcune immagini del suo “Caravaggio in Cucina”,all’iniziativa dell’ AFIP “Fotografi nel Parco”, coordinata dal Parco Agricolo Sud di e la Provincia di Milano. Immagini fortemente poetiche, che di primo acchito possono davvero sembrare quadri; una suggestione che riporta ad un passato lontano e dà valore ad ogni ingrediente della nostra cucina italiana, dall’aglio al carciofo, alla farina. La selezione per il progetto del Parco Agricolo Sud non poteva

che riguardare i prodotti tipici del territorio lombardo: il cavolo cappuccio, (“Bocciolo d’Autunno”) verdura principe della cucina lombarda, la zucca (“Chi ha detto che son dura”) altrettanto tipica, molto usata nei tortelli e nel risotto, nonchè tutti gli altri ortaggi (“Di tutto e di più”) coltivati in molte cascine del Parco Agricolo, come ad esempio la Cascina Mischia di Cislano dove è anche possibile acquistare nello spaccio aziendale. E ancora la farina di mais da polenta (“La saggezza della nonna”), indispensabile nella cucina povera e tutt’oggi molto utilizzata e i salumi tipici (“Stagionarsi in Can-

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slowmotion NATURAL FABRICS

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slowmotion VERSO EXPO 2015

tina”), anche quest’utimi prodotti da molte Cascine del Parco Agricolo Sud, senza l’utilizzo di coloranti o addensanti, con una stagionatura nei tempi naturali all’interno delle vecchie cantine, non in celle di stagionatura e con l’uso di solo budelli naturali e una legatura fatta esclusivamente a mano. Infine il latte (“Un ricordo lontano…lontano”), così importante nella produzione del Parco, da essere stato “censito” attraverso un percorso tra le Cascine produttrici promosso dal FAI con l’iniziativa “La via Lattea”: una mappa e una brochure destinati al grande pubblico per renderlo maggiormente consapevole e mostrare le relazioni territoriali che generano ricchezza e producono alimentazione, anche in vista dell’EXPO 2015. Caravaggio in Cucina è comunque un lavoro molto più ampio della selezione che vediamo in queste pagine, iniziato per caso quando un cliente nel 2007 chiede a Marcialis di fotografare delle castagne. Un’idea diversa, quella di illuminarle con una “pistola di luce” acquistata molti anni prima, lasciando aperto l’obiettivo, ha reso uno scatto che rischiava di essere scontato e banale in qualcosa di unico nel suo genere. Un calore e una intensità che solo la luce può dare e solo un grande professionista può interpretare. Marcialis infatti lavora nella fotografia sin da ragazzo e dal 1992 unicamente per il mondo del food, uno dei primi in Italia a specializzarsi in questo settore, oggi tanto di moda. Una scelta dettata

“Una suggestione che riporta ad un passato lontano e dà valore ad ogni ingrediente della nostra cucina” forse dai cromosomi, come ama ricordare, visto che il nonno era chef a bordo delle navi da crociera, lo zio Cordon Bleu de France e il papà chef, ma soprattutto barman molto conosciuto. Il suo moderno studio fotografico rispecchia questa passione: una grande cucina, vissuta ma perfetta, dove si preparano i piatti che dovranno poi essere fotografati e un’immensa collezione di stoviglie e pentole accumulate negli anni; una zona isolata ospita un grande tavolo in legno grezzo, il set per le sue opere del Caravaggio in Cucina, molte delle quali poi appese alle pareti. A guardarle di primo acchito sembrano davvero quadri: una luce che ricorda quella del lavoro del grande pittore Lombardo - che usava le lanterne in posizioni specifiche per far sì che i modelli venissero illuminati solo in parte, evidenziando così le parti della scena che più riteneva interessanti lasciando il resto nel buio dell’ambiente- una stampa su tela “fine art” e delle pennellate di vernice che intensificano le parti illuminate fanno il resto, l’opera d’arte è servita.

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slowmotion ROLE MODELS

I DIFENSORI DELLA TERRA STEVE MCCURRY FIRMA PER LAVAZZA UN CALENDARIO DEDICATO AGLI EARTH DEFENDERS, DIFENSORI DELLA TERRA AFRICANA.

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a Nadia, orgogliosa paladina dell’olio di argan in Marocco, a John, guardiano delle zucche di Lare in Kenya. Da Anna, che si batte per la qualità del cuscus di miglio salato sull’Isola di Fadiouth, in Senegal, fino ad Asnakech, sentinella a guardia delle piantagioni di caffè in Etiopia. Il Calendario Lavazza 2015 - realizzato in collaborazione con Slow Food e firmato da Steve McCurry, con direzione creativa di Armando Testa - è un viaggio fotografico nelle storie di quotidiano eroismo degli Earth Defenders: donne e uomini che ogni giorno con coraggio, orgoglio e dedizione difendono i propri progetti in Africa. Il primo calendario Lavazza ad andare nella direzione della attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità e alla difesa delle tradizioni alimentari; nonché il primo calendario Lavazza ad essere venduto in edizione limitata per aiutare il progetto di Slow Food “10.000 orti in Africa”. Lavazza lavora con l’Africa da molti anni e da

sempre cerca di rispettarla; grazie a questo calendario - a cui Francesca Lavazza, Responsabile Comunicazione del Gruppo, ha preso parte attivamente- l’azienda ha potuto ulteriormente approfondire il suo rapporto con questa preziosa terra, conoscendo le storie dei suoi “difensori” e raccontandole a tutti noi. Noi a nostra volta abbiamo voluto raccontarvi la storia di la storia di Asnakech, che è intervenuta alla presentazione del Calendario a Torino e ci ha molto toccato con le sue parole. Asnakech Thomas Biene è una donna incredibile, l’unica donna produttrice ed esportatrice di caffè in Etiopia; si adopera viaggiando tra Addis e le altre zone del caffè per sviluppare metodi sostenibili di produzione e tutelare il valore di quello che considera l’”Oro Verde”. Siamo nella regione di Kafa, dove ha radici la pianta di caffè arabica più antica del mondo, la vera ‘ terra madre’ da cui deriva il suo stesso nome e che è stata riconosciuta “biosphere

reserve” dall’Unesco. Qui il caffè è più che una pausa: è un rito intorno al quale nascono leggende e racconti e grazie al quale tradizioni e segreti si tramandano e dove le donne svolgono un ruolo principale. “Per esempio - racconta Asnakech -la tradizione del matrimonio prevede che quando gli uomini vanno in cerca di moglie e si recano in una casa, se il “primo caffè” è pronto o il caffè sta per essere versato, è fatta, significa che il matrimonio va a buon fine”. Asnakech ha come obiettivo nella vita quello di far interessare donne e giovani etiopi alla valorizzazione del caffè etiope, così da tramandare questo amore alle generazioni future , rivalutando il loro ruolo e aiutandoli a lottare contro i soprusi e un prezzo di vendita troppo basso. “Quello che vorrei vedere esaudito prima di andarmene, perché tutti prima o poi dobbiamo andare, è che il caffè in Etiopia e in Africa diventi il numero uno nel mondo, acquisendo la qualità e la visibilità che si merita”.

TUTTI POSSIAMO ESSERE EARTH DEFENDERS, PROTEGGENDO LE NOSTRE TRADIZIONI E SOSTENENDO UN GRANDE PROGETTO DI SLOW FOOD CHE, CON IL SUO PATRON CARLO PETRINI, RITIENE CHE IL FUTURO DELLA NOSTRA COMUNITÀ RISIEDA PROPRIO IN AFRICA: Calendar2015.lavazza.com: www.fondazioneslowfood.it.

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slowmotion

SUPERORTOPIÙ COLTIVARE LA CITTÀ COLTIVARE LA CITTÀ È LA CONDIZIONE NECESSARIA PER TORNARE A VIVERE FELICI IN COMUNITÀ CHE INTEGRANO NEL TESSUTO URBANO L’AGRICOLTURA. Di Margherita Cugini

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CON EXPO 2015 RITORNA SUPERORTOPIÙ - COLTIVARE LA CITTÀ, L’INSTALLAZIONE DA MICHELANGELO PISTOLETTO INAUGURATA PER IL FUORI SALONE DELLO SCORSO ANNI SUL TETTO DI SUPERSTUDIO, IN VIA TORTONA A MILANO, che accoglie il tracciato del Terzo Paradiso, segno creato dal Maestro Pistoletto per promuovere l’incontro tra natura e attività umane, diventato un simbolo di rigenerazione dei luoghi e dei territori che lo ospitano. Un’opera che unisce ecologia, architettura, nutrimento, design, arte, elementi fondamentali del tema “Nutrire il Pianeta-Energie per la Vita” di

Expo 2015. Il Terzo Paradiso è raffigurato simbolicamente da una riconfigurazione del segno matematico dell’infinito. Con il “Nuovo Segno d’Infinito” si disegnano tre cerchi: i due cerchi opposti significano natura e artificio, quello centrale è la congiunzione dei due e rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso. L’evento, curato da Fortunato D’Amico e Tiziana Monterisi di _n.o.v.a. civitas in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e A.I.A.P.P. sezione Piemonte e Valle d’Aosta – Sezione Lombardia, nella sua passata edizione ha ospitato installazioni di artisti, mostre dedicate al

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paesaggio, proposte di aziende che operano per la costruzione delle città inserite nell’ecosistema; ora riaprirà a maggio in occasione di Expo 2015, animato durante tutti i suoi 6 mesi da iniziative mirate alla diffusione di una cultura etica della trasformazione sociale e del territorio, a partire dalla simbiosi tra architettura e agricoltura. Una vera risaia e un modello di casa realizzata in paglia di riso, collocato nell’area, diventeranno il simbolo della svolta culturale e pragmatica che reintegra l’architettura al ciclo della natura e sostiene la qualità dell’ambiente riducendo i consumi e rimettendo in circolo gli avanzi


slowmotion CITTADELLARTE

inutilizzati. In questo contesto Superortopiù ospiterà delle eccellenze che attraverso processi multidisciplinari e partecipativi si sono impegnate nella costruzione del nuovo mondo, promuovendo la filosofia della responsabilità sociale, la sostenibilità ambientale, rinnovando gli equilibri del rapporto uomo-natura. Artisti e creativi, architetti, designer, personalità della scena mondiale coinvolti nella comunicazione e nella promozione della sostenibilità e della trasformazione sociale si avvicenderanno in un percorso formativo che avrà come fulcro e seme di rivoluzione proprio il chicco di riso . Anche l’ubicazione al Superstudio Più di via Tortona è molto significativa: luogo simbolo della moda, del design, dell’arte e della comunicazione della città in una circoscrizione (zona 6) dove convivono due microcosmi profondamente diversi: la Milano più esclusiva e la Milano popolare. È per questo che tra le iniziative per il 2015 - proprio dall’incontro tra queste due realtà – verrà riproposto il progetto sociale di Superortopiù: maestri ortisti pensionati e promotori sociali dell’associazione COAAS di Barona metteranno a disposizione le loro conoscenze creando sia un rigoglioso orto, i cui prodotti verrnno donati alle famiglie bisognose della zona, sia, grazie al lavoro di Lorenza Daverio, una virtuosa rete di relazioni umane. Nello stesso spazio artisti, architetti, paesaggisti porteranno la loro esperienza con opere, dibattiti ed eventi culturali. Superortopiù è una piazza che crea contaminazioni: nello stesso spazio dialogano natura, scienza, innovazione, cultura popolare, visione artistica e azione sociale. Il centro entra in dialogo con la periferia. Superortopiù è un giardino sociale che vuole contribuire a coltivare la città, dentro e fuori i propri confini . “Coltivare la Città” significa mettere al centro la persona: coltivare le relazioni umane vuol dire quindi progettare un’attitudine responsabile nei confronti del sistema mondo. Per rigenerare la relazione tra uomo e natura è necessaria una visione partecipata della vita: un atteggiamento propositivo e soprattutto condiviso può produrre cambiamenti sociali, politici ed economici consapevoli.

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CITTADELLARTE

SUPERORTOPIÙ - COLTIVARE LA CITTÀ

Cittadellarte è stata fondata da Michelangelo Pistoletto nel 1998 e ha sede a Biella in un’ex manifattura laniera (sec. XIX), complesso di archeologia industriale, lungo il torrente Cervo. É un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che come tale, si differenzia dalle accademie e dai musei, sviluppando, oltre alle già consolidate funzioni espositive e di formazione, attività artistiche direttamente implicate nei diversi ambiti della società. É un luogo in cui convergono idee e progetti che coniugano creatività e imprenditorialità, formazione e produzione, ecologia e

architettura, politica e spiritualità. Un organismo inteso a produrre civiltà, attivando un cambiamento sociale responsabile necessario ed urgente a livello locale e globale. La missione sociale di Cittadellarte è incorporata nel mito del Terzo Paradiso É organizzata in sezioni operative tra loro collegate ciascuno dei quali è dedicato all’interazione tra l’arte ed una specifica area del tessuto sociale: dalla produzione all’economia, dalla comunicazione alla politica, dall’educazione all’architettura, dalla spiritualità al lavoro, dall’ecologia al nutrimento. L’Ufficio Arte organizza specificamente progetti, opere, installazioni, rassegne di arti visive, cinematografiche e performative, incontri, concerti e festival, partecipando ad eventi nazionali ed internazionali. L’ufficio Educazione, propone UNIDEE Università delle Idee, piattaforma educativa organizzata in moduli della durata settimanale in collaborazione con università, accademie di belle arti e centri di ricerca europei e internazionali. I nuovi moduli formativi, realizzati sia a Cittadellarte sia nei centri dei partner accademici, si svilupperanno parallelamente a programmi di residenza consolidati (come il network RESO’) e nuovi (Residenza Connettiva), e saranno aperti ad artisti e curatori, così come a studenti, imprenditori sociali, direttori di progetti culturali e in generale ai membri della società civile, interessati ad approfondire le tematiche su cui Cittadellarte ha sempre lavorato:responsabilità sociale, trasformazione urbana, processi artistici partecipativi, modelli alternativi di sviluppo economico locale, sostenibilità nell’ambito della moda e dell’architettura. www.cittadellarte.it

IN APERTURA E IN QUESTE PAGINE: Immagini del SuperOrtopiù (foto di Lorenza Daverio) e un rendering del progetto 2015.


slowmotion OUTDOOR

CAMMINARE SENZA PIÙ CONFINI NATO DA POCHI ANNI , IL WINTER NORDIC WALKING OFFRE A TUTTI LA POSSIBILITÀ DI CAMMINARE TRA LE VETTE INNEVATE ASCOLTANDO SOLO IL RUMORE DEI PROPRI PASSI . Di Giovanna Caprioglio con la collaborazione di Pino Dellasega Ph. Pino Dellasega

I

L PANORAMA DEGLI SPORT INVERNALI STA LENTAMENTE CAMBIANDO, VENGONO PREDILETTE DISCIPLINE CHE FANNO APPREZZARE LA MONTAGNA IN TUTTA LA SUA BELLEZZA, cercandone un rapporto più diretto e meno competitivo. La grande suddivisione delle attività invernali sulle nevi è cambiata in modo radicale negli ultimi quindici anni. Agli inizi degli anni novanta la ripartizione contava ancora un 90% di sciatori alpini ed un 10% di fondisti, mentre ora

la suddivisione si è diversificata con l’arrivo di nuove e accattivanti attività sportive quali snowboard, freestyle, freeride, telemark, sci alpinismo, ciaspole e Nordic Walking. Ed è proprio il Nordic Walking che sta prendendo sempre più piede anche in inverno, grazie ad una nuova attrezzatura, il Rak, una sorta di ciaspola molto leggera che permette la rullata del piede. E così nasce e trova già molti appassionati il Winter Nordi Walking, nuova disciplina inventata e brevettata da Pino Dellasega e

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Flavio Dalle, della Scuola Italiana Nordic Walking. Ma che cos’è esattamente il Nordic Walking? Non è il semplice utilizzo dei bastoncini per facilitare la camminata, bensì una vera e propria disciplina sportiva. Nato nei Paesi Scandinavi tanti anni fa, era inizialmente praticato dagli atleti dello sci di fondo durante la preparazione a secco estivo-autunnale è stato poi perfezionato e sviluppato in un vero e proprio esercizio di fitness, arrivato in Italia alla fine degli anni ‘60, ma popolare da relativamente pochi


GUANTI Per prevenire eventuali vesciche, per le mani più delicate possono essere usati degli appositi guanti, che presentano un’imbottitura tra pollice e indice, lasciando libere le dita nella parte alta. Durante la stagione invernali o comunque ai primi freddi il consiglio è quello di usare un guanto leggero e in pelle dove la mano si mantiene calda e rimane a contatto con l’impugnatura del bastoncino.

SCARPE Le scarpe da ginnastica o jogging vanno solitamente bene. L’ideale, su percorsi tradizionali, sarebbe la scarpa da walking che supporta la rullata del piede. Se si scelgono invece percorsi in montagna è consigliabile usare apposite scarpe da nordic walking che presentano una suola più strutturata e solitamente rivestite in Goretex per proteggere il piede da umidità, fango o pioggia. Con il RAK viene abbinato uno scarponcino molto comodo che si aggancia all’attrezzo con uno step-in, quindi semplicissimo da mettere e da togliere.

COME VESTIRSI PER IL NORDIC WALKING INIZIALMENTE, COME ABBIGLIAMENTO, PUÒ BASTARE QUELLO NORMALMENTE UTILIZZATO PER IL JOGGING. PER AVERE LA MASSIMA LIBERTÀ DI MOVIMENTO IL VESTIARIO SULLE ARTICOLAZIONI DOVREBBE ESSERE SAGOMATO, ELASTICO E CON TESSUTO PIÙ MORBIDO, CON APERTURE DI AREAZIONE SOTTO LE ASCELLE.

CALZINI Non meno importanti sono i calzini che debbono essere molto aderenti e antiscivolo onde evitare che facciano delle pieghe nelle calzature che porterebbero a fastidiose vesciche.

BORRACCIA E PORTABORRACCIA Consigliato è portarsi al seguito un portaborraccia che abbia una tasca dove inserire la propria bibita.

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slowmotion OUTDOOR

anni, dove i bastoncini non servono da appoggio ma da spinta alla camminata. In realtà è a tutti gli effetti uno sport tra i più completi, semplici e anche economici che si possano fare; soprattutto è all’aria aperta, a contatto con la natura, in svariate condizioni di terreno e clima, fa bene al cuore e circolazione, rafforza braccia e spalle, migliora la postura della schiena e tonifica glutei e addominali, a tutte le età. E’ infatti indicato anche per persone che non sono allenate , perchè è dimostrato che abbassa notevolmente la percezione della fatica il che consente di poter effettuare una attività fisica più lunga. Detta così sembra un miracolo, eppure con la giusta tecnica si riesce ad ottenere il massimo dei benefici ed avere la massima efficienza dai movimenti. La camminata del Nordic Walking è assolutamente naturale alla quale viene aggiunto l’utilizzo funzionale di due bastoncini che hanno la funzione di spinta per coinvolgere il maggior numero di muscoli possibile al fine di aumentare il dispendio energetico e per favorire un esercizio benefico a livello cardiocircolatorio. Il passo alternato (cioè l’alternanza dei movimenti di braccio e gamba opposti) che vi

accompagnerà nelle lunghe camminate, se fatto correttamente, diventa un tutt’uno con la mente portando enormi benefici fisici e mentali.Nel Winter Nordic Walking grazie al Rak la tecnica non cambia: la Rak, un attrezzo molto simile ad una ciaspola, ma al tempo stesso diverso: più versatile, leggero e soprattutto studiato in maniera tale da permettere al piede il caratteristico movimento di rullata che porta innumerevoli benefici a livello cardiovascolare per gli arti inferiori. Inoltre, la Rak adotta un sistema chiamato step-in che è praticissimo e semplice da utilizzare. Bastano pochi secondi per metterla e toglierla, non è più necessario inginocchiarsi e neppure litigare con i laccioli ghiacciati per la neve, dato che basta una manovra con il bastoncino per aprire e

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chiudere il sistema di aggancio. Anche i ramponcini in acciaio sono stati ridotti nelle dimensioni rispetto a quelli delle ciaspole ed è stato addirittura eliminato quello posizionato davanti, poiché i pendii per il Nordic Walking non richiedono mai così tanta tenuta. Poco ingombranti a tal punto da poterci camminare per ore senza sentirne il peso e studiate in modo tale da permettere di galleggiare benissimo anche in neve fresca ed alta, le Rak sono però pensate per le piste battute sulle quali si muovono i Nordic Walkers. Pino Dellasega, “inventore” del Rak e istruttore della Scuola Italiana Nordic Walking ci conferma che la manifesta tendenza di oggi, dovuta forse alla sempre minore disponibilità del tempo e delle risorse a disposizione per lo svago, è quella di chiedere attività rilassanti e di fruibilità quasi immediata. Così, grazie alle Rak è possibile camminare in alta montagna su terreni comodi, anche al solo scopo di raggiungere una malga dove consumare il pranzo o la cena con una camminata salutare al chiaro di luna. Gli itinerari sono sempre più numerosi, dalla Val Di Fiemme, alla Val di Fassa e quella di Primiero , dove Pino organizza percor-


CAMMINARE SENZA PIÙALGARVE CONFINI

I BASTONCINI Nel nordic walking la scelta corretta del bastoncino rappresenta uno dei momenti più importanti. Nella scelta va tenuto conto che il bastoncino è formato da 3 elementi: l’asta, l’impugnatura-lacciolo e il puntale. Andiamo per ordine:

L’ASTA L’asta rappresenta il bastoncino. Nella scelta bisogna tenere presente del materiale di costruzione, resistenza, bilanciamento, flessibilità, assorbimento del colpo durante l’impatto con il terreno in fase di spinta e per ultimo l’utilizzo che si andrà a fare. Leggerezza e resistenza è dato dal materiale di costruzione che passa dal carbonio, alla fibra di vetro e all’alluminio, tutti leggerissimi e con forte resistenza.

IL PUNTALE Il puntale è costruito generalmente in materiale plastico ed è inserito nella parte bassa del bastoncino e alla sua estremità è inserita una punta di metallo in vidia che serve per dare una maggior aderenza su tutti i terreni, soprattutto quelli più duri, dove le normali punte in acciaio non avrebbero molta tenuta. Inoltre molti modelli hanno la possibilità di inserire per la stagione invernale una piccola papera in plastica per non sprofondare nella neve.

L’IMPUGNATURA Se l’asta è importante, l’impugnatura e il lacciolo sono determinanti, per avere la massima sensibilità e massimi risultati nel nordic walking.; costruite in plastica e nella zona dove sono a contatto con la mano tenendo il pugno chiuso possono essere in sughero, plastica, sughero artificiale oppure plastica rivestita di pelle. Quello che fa la differenza sulla scelta del bastoncino è la possibilità di sgancio immediato del lacciolo dal bastone. Con il sistema clic and go ormai adottato da quasi tutte le case costruttrici si sgancia e riaggancia il bastoncino in meno di un secondo. E questo una funzionalità veramente apprezzabile in un bastoncino da nordic walking.

BILANCIAMENTO Un bastoncino è ben bilanciato quando durante la fase di recupero in avanti si ferma immediatamente senza avere la tendenza ad avanzare ulteriormente. Più il peso dello stesso sarà verso il basso e più oscillazioni si avranno.

* La lunghezza del bastoncino deve essere proporzionata all’ampiezza del passo del camminatore. Per calcolare l’altezza corretta del proprio bastoncino si dovrà avere una misura che, una volta impugnato, permetta di avere un’apertura del gomito di circa 90°. Ultimo ma non meno importante dilemma è quello se scegliere il bastoncino tutto di un pezzo o quello telescopico: quest’ultimo utile se ci si deve spostare, ma quello tutti di un pezzo più performante

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slowmotion OUTDOOR

si che uniscono sempre al piacere di fare attività fisiche in un panorama mozzafiato anche la piacevolezza di una sosta in uno dei tanti rifugi delle Valli. Ci piace concludere proprio con una sua considerazione: “Il mondo bianco in questo modo d i venta nostro e, se il Winter Nordic Walking è bello di giorno, la sera o la notte acquisisce qualche cosa di magico. Con la luna piena il bosco diventa un gioco di ombre. Dove arriva il fascio della luce frontale vengono messi in risalto i cristalli di neve e,

spesso, i riescono a scorgere in lontananza gli occhi rossi di qualche animale selvatico. Praticato sotto una fitta nevicata diventa qualche cosa di indescrivibile, da provare. Con il Winter Nordic Walking la camminata nordica non conosce più frontiere e apre possibilità di pratica tutto l’anno per gli appassionati sempre più numerosi di questo sport. Una riscoperta del rapporto uomo-natura com’era prima che esplodesse il boom turistico che ha sicuramente portato tanto benessere nelle nostre valli e

che ha reso quasi tutte le mete e le cime alpine raggiungibili con estrema facilità, ma che ci ha un po’ alla volta allontanati dal sapore che le nostre montagne avevano quando a percorrerle erano i nostri nonni. Un andar fuori che è un “andar dentro”, la scoperta della forza del silenzio, la grandezza del saper osservare per ascoltare, l’entrare nella natura con profondo rispetto e senza sfide - come buoni ospiti della madre terra – adattandosi ai suoi ritmi e seguendone il cammino del sole”.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI : www.scuolaitaliananordicwalking.it

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Contemporary Living I DETTAGLI CHE DEFINISCONO LO STILE E ARRICCHISCONO LA TAVOLA SPAZIANDO DALLE TONALITÀ FREDDE E NEUTRE TIPICHE DEL GUSTO NORDICO A QUELLE METALLICHE CHE TANTO CONTRADDISTINGUONO I LOFT NEWYORKESI IN PERFETTO STILE INDUSTRIAL, SENZA DIMENTICARE PATTERN GEOMETRICI E TONALITÀ PASTELLO CHE RAVVIVANO ANCHE LE GIORNATE PIÙ GRIGIE CON LEGGEREZZA E IRONIA. Di Daniela Savoca

BITOSSI HOME

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slowmotion DESIGN

TINE K HOME

Nordic Folk

In alto mestolo e paletta per dolci bitossi | In basso Bicchiere ITTALA | Portacandele in acciaio FERM LIVING | Ciotole in ceramica con bordi argentati TINE K HOME | Caraffa VAN VERRE | Tovagliolo in stoffa FERM LIVING

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CONTEMPORARY LIVING

Industrial

In alto sedia TOLIX di Xavier Pauchard | Porta candele in marmo STENHUGGARDOTTERN | In basso Lanterna MADAM STOLTZ | Piatto Mediterraneo DRIADE | Posate H-Art Copper | Bicchiere SERAX | Vassoio MADAM STOLTZ

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slowmotion DESIGN

Pop-à-porter

In alto alzatina rossa per dolci BITOSSI HOME | In basso Piatto YVONNE ELLEN | Ciotola FORT STANDARD | Bicchiere mano SELETTI WEARS TOILETPAPAR | Magneti Anna G ALESSI | Bollitore ALL’ORIGINE

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CONTEMPORARY LIVING

POTTER’S WORKSHOP

Pattern & Geometries

In alto tovaglietta HOUSE OF RYM | In basso Tovaglioli Half Moon FERM LIVING | Porta candele Lup quadrato rame HAY | Piatto MARIMEKKO | Bicchiere CARLO MORETTI | Tribal Dark Blue Dinnerware DA TERRA

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INFO-POINT PER LA MODA

Biblioteca della Moda in occasione di Expo Milano 2015 racconta e diffonde il grande patrimonio della moda italiana. Biblioteca della Moda Via Alessandria, 8 20144 Milano info@bibliotecadellamoda.it Tel. +39 02. 83311200/211 Fax +39 02. 83311203

Con il Patrocinio di

MILANO 2015 NUTRIRE IL PIANETA ENERGIA PER LA VITA

L’INFO-POINT DELLA MODA SARÀ ATTIVO DAL 1 MAGGIO AL 31 OTTOBRE 2015, 7 GIORNI SU 7, CON ORARIO CONTINUATO DALLE 9.30 ALLE 19.30. UN SERVIZIO DI ACCOGLIENZA E INFORMAZIONI IN MULTI LINGUE SARÀ IN GRADO DI SODDISFARE LE DOMANDE E LE RICHIESTE DEGLI APPASSIONATI E DEGLI OPERATORI DELLA MODA. AL PATRIMONIO DI OLTRE 50.000 TITOLI DI BIBLIOTECA DELLA MODA SI AGGIUNGERÀ IL MATERIALE ATTUALE FORNITO DAI PROTAGONISTI DEL SETTORE. DAL 1 GENNAIO INOLTRE IL SITO WEB WWW. FASHIONPOINTEXPOMILANO.IT PERMETTERÀ AGLI UTENTI DI ORGANIZZARE LA PROPRIA VISITA E RICHIEDERE INFORMAZIONI IN REMOTO.


the guide

Ph Courtesy of Ferm Living

BREVIARIO ILLUSTRATO DEL RALLENTAMENTO

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the guide DE S I G N

WINTER IN RELAX

IL VERO LUSSO È REGALARSI DEL TEMPO PER APPREZZARE I PIACERI DELLO STARE ASSIEME IN UN NIDO MAGICO. UN INNO ALLO SLOW LIVING PIÙ PURO.

PIUMITO. SOFT POWER Nasce nuovo brand di bedwear di lusso che punta sull’online. Ma lo fa con alle spalle il know-how di MED1994, azienda vicentina che da vent’anni progetta prodotti che ottengono anche la certificazione

di dispositivi medici per le caratteristiche scientificamente provate. Una produzione artigianale all’avanguardia, rigorosamente made in Italy, realizzata con tessuti innovativi e materiali naturali. La collezione si compone di tre prodotti, il cuscino Piumio, il coprimaterasso Piumat e il piumone Piumon che, grazie ad una perfetta regolazione della temperatura corporea e del tasso di umidità, sono in grado di assicurare un

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sonno rigenerante. Da sottolineare l’impegno dell’azienda nel garantire la trasparenza e la piena tracciabilità dell’intera filiera della fornitura dei piumini, che non provengono da animali vivi, certificata dall’Istituto di Prova Indipendente IDF e dall’Istituto di Normalizzazione Indipendente DIN CERTCO (TUV). Piumito racconta la storia di un lusso privato, senza distinzioni, che diventa energia vitale.


the guide DE SI GN A cura di Marco Magalini

GLOOOK. IL CARTONE DIVENTA SARTORIALE Una casa di carta, quella di Gloook. Ma non per questo poco funzionale, tutt’altro. Il mondo cambia e così anche i materiali di uso comune, grazie a innovazione e ricerca di nuove appliazioni come appunto il cartone, che fino a pochi anni fa aveva un utilizzo di mero imballo ed oggi arrenda le nostre case, i nostri negozi e le nostre aziende. Il protagonista della collezione Gloook è proprio questo materiale, semplice ed eco-sostenibile per eccellenza. Perché il cartone è un prodotto green, riciclato e riciclabile, rispetta l’ambiente e quindi la vita di ognuno di noi. Oltre al fascino estetico, a sorprendere è anche l’inaspettata robustezza, duttilità e funzionalità, poiché nonostante sia incredibilmente leggero è eccezionalmente forte: ha una resistenza di 17kg al cmq. Il cartone ha poi un’ottima planarità e garantisce un eccezionale isolamento termico; inoltre non contiene elementi nocivi ed, utilizzando adesivi a base acqua, può essere riciclato come carta nei suoi normali flussi di smaltimento. Una soluzione pensata per il quotidiano domestico ma anche per uffici e negozi.

TANGO

design Fabio Biavaschi

iFLAME. DESIGN DEL FUOCO iFlame è il bio-caminetto del terzo millennio, un vero e proprio gioco col fuoco. Un caminetto? Non solo. Piuttosto un sistema d’arredo integrato dal design essenziale, che permette infinite combinazioni personalizzabili secondo l’ambiente e mood della propria casa. Lo potremmo definire intelligente, perché con le sue forme e i suoi colori riscalda arreda e illumina con un tocco di design ogni ambiente della casa e, perché no, dell’ufficio, di un circolo, di un bar, aggiungendo un complemento che crea impagabili atmosfere. Tra i vari modelli, tutti studiati, disegnati e prodotti interamente in Italia, si distingue il modello iWall H Plus, un camino da parete in acciaio smaltato, disponibile in bianco o nero, che crea un ambiente perfetto, a cavallo tra eleganza e ipercontemporaneità.

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the guide DE S I G N A cura di Marco Magalini

BAMBOORYIST. Stile in sella

Estetica e funzionalità su due ruote con le bici Bambooryist, la cui foggia e struttura sono pensate per creare un incastro perfetto tra il corpo umano e la meccanica, due caratteristiche che generano un rapporto di profonda intimità tra il ciclista ed il veicolo che inforca. Un unicum vincente, vissuto in modo quasi viscerale da Luigi Cacciatore, studente di medicina, e Davide Daddelfio Dottore in Scienze Politiche, ciclisti per passione e ora manager. Dal garage di casa, dove sono nati i primi prototipi, fino ad arrivare al primo vero telaio e infine alla commercializzazione. Guardando le biciclette da una prospettiva più ampia nasceva l’esigenza di creare un mezzo che rivendicasse il suo inscindibile legame con il ciclista, non riducendolo al mero ruolo di passeggero o propulsore ma rendendolo protagonista dell’atto stesso di attraversare lo spazio, modellandolo in funzione della

meta. La bicicletta diventa quindi tutt’uno con l’individuo, ne denuncia i costumi, la visione del mondo, lo stile. “Per queste ragioni abbiamo scelto un materiale con una tradizione millenaria come il bambù – raccontano a TLJ -, materiale in grado di sintetizzare alla perfezione efficienza ed eleganza. A differenza degli altri mezzi di trasporto, pensiamo che la bicicletta integri l’individuo nello spazio anziché isolarlo da questo e lo fa in virtù del legame profondo che si instaura con l’ambiente esterno, finalmente fruibile, indagabile, godibile”. Una bici concepita come vero e proprio pezzo di arredamento, affinché non diventi qualcosa da nascondere una volta tornati a casa, ma qualcosa che esalti ed arredi l’ambiente domestico. Linee pure, assenza di fronzoli tecnici e asciuttezza delle forme sono l’obiettivo perseguito. Eleganza urbana alla massima potenza.

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the guide P LACES

NASCE PER EXPO L’INFOPOINT PER LA MODA Biblioteca della Moda, la casa di The Lifestyle Journal, non poteva che diventare attrice di un’iniziativa che intende raccontare e diffondere il grande patrimonio della moda italiana in occasione di Expo Milano 2015. Un Info-Point per la moda che prevede l’apertura gratuita al pubblico dei 1600mq della sede di via Alessandria 8, in zona Navigli a Milano, all’interno della quale già oggi risiedono oltre 50.000 titoli che rappresentano un archivio unico della storia del costume e della moda dal 1860 ad oggi. Al patrimonio di Biblioteca della Moda si aggiungerà il materiale attuale fornito dai protagonisti del settore: cartelle stampa, cataloghi, look book. L’Info-Point sarà attivo dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, 7 giorni su 7 con orario continuato dalle 9.30 alle 19.30, con un servizio di accoglienza e informazioni in multi lingue in grado di soddisfare le richieste sia degli appassionati che degli operatori della moda. Sarà inoltre on-line il sito web www.fashionpointexpomilano.it che permetterà agli utenti di organizzare la propria visita e richiedere informazioni in remoto. www.bibliotecadellamoda.it

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the guide FA SH I O N A cura di Marco Magalini

FREITAG LANCIA UNA LINEA TOTAL-BIO. Un vero e proprio viaggio quello che Freitag ha fatto per arrivare al tessuto F-Abric. Chi desidera produrre capi d’abbigliamento biodegradabili deve infatti fare un passo indietro e ritornare all’inizio della catena di produzione, proprio dove tutto ha inizio con le fibre. “Durante la nostra ricerca delle materie prime più adeguate, ci siamo imbattuti in due vecchie conoscenze e anche in una nuova” raccontano dal brand. Il lino è la più antica materia prima tessile al mondo. La sua coltivazione richiede parecchia esperienza, ma in compenso ben pochi fertilizzanti, pesticidi e nessuna irrigazione aggiuntiva. C’è poi la canapa, le cui fibre sono versatili e facili da pulire, una pianta che non richiede molta acqua e nemmeno un pesticida. Last but not least il Modal, una fibra prodotta sinteticamente ma di origine naturale, che si ricava dai trucioli di legno di faggio, una pianta in grado di autoregolare le proprie scorte interne, che quindi permette di non dover essere coltivata appositamente per ottenere il Modal. Dal mix tra queste fibre (e grazie ad una sperimentazione durata 5 anni) nasce appunto “F-Abric”, il tessuto del futuro ricavato da fibre vegetali liberiane del passato e ora venduto al pubblico sotto forma di Workpant, Workdress, T-Shirt, Longsleeve e Concept Bag firmati Freitag. Tra i vari esempi il E550 Male Workpant, un pantalone tipo chino con pratici dettagli come taschino per il telefono cellulare, tasca posteriore chiudibile e portamonete. Una curiosità: una volta rimossi i bottoni, i Workpant sono biodegradabili al 100 %, poiché anche il filo da cucito e l’etichetta del logo sono compostabili.

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the guide FASHI ON

EXKITE. LA NUOVA VITA DEL KITE SURF EXkite è un marchio italiano fondato dall’ex pro kiter Renzo Mancini. Mentre lavorava come tester/sviluppatore per il marchio storico di kite Wipika iniziò a nascere in lui il desiderio di vedere nuovamente i suoi ex aquiloni “volare” , dando loro una nuova vita. Insieme alla stilista norvegese Eirinn Skrede inizia così la prima produzione di giacche in una ventosa estate 2006 in Sardegna. eXkite nasce così, da una semplice idea di riciclare il materiali degli aquiloni e dare loro una nuova vita e un nuovo significato. Tutti gli aquiloni raccontano la propria storia: alcuni hanno viaggiato in tutto il mondo, altri hanno vinto concorsi importanti; alcuni hanno vissuto la loro vita in condizioni nevose e altri ancora hanno assaggiato i sali di molti oceani, lavati in enormi onde. “Tutti i nostri aquiloni hanno la propria storia e vogliamo che chi indossa questi capi unici possa un po’ riviverla. Non solo dunque dei capi originali e che e proteggono dal vento, ma anche un lavoro di riciclo delle vele per una moda sempre più eco sostenibile, che tuteli l’ambiente che tanto amiamo e frequentiamo proprio facendo kite surf”. La collezione è disponibile per donne, uomini e bambini.

JACOB COHEN. Il jeans ad impatto zero tailor-made Sostenibilità ambientale, dalle materie prime al packaging (sono state eliminate le buste in plastica per il sottovuoto). Il denim di Jacob Cohen parte da una filosofia eco, che si traduce nell’impiego di materie prime le cui lavorazioni bandiscono le componenti chimiche e limitano gli sprechi d’acqua. Il primo passo è la tintura del tessuto denim che, sin dagli esordi del brand, è stata fatta utilizzando colori naturali come le polveri di indaco naturale. Circa invece i lavaggi, le sfumature e le abrasioni, vengono utilizzati metodi di lavaggio ad acqua, in lavanderie che adottano sistemi di filtraggio ad impatto ambientale pari a zero, il tutto senza clori e per i finissaggil’impiego della pietra pomice. Una novità in arrivo riguarda invece un nuovo processo che utilizza il ghiaccio secco per il lavaggio, anziché l’acqua, alfine di minimizzare ancor più l’impatto ambientale.

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the guide K IDS

LA PIMPINELLA. ABBIGLIAMENTO PER BIMBE ECO-CHIC La Pimpinella è un giovane brand italiano che pone al centro della sua filosofia aziendale il rispetto per l’ambiente e l’attenzione al benessere dei più piccoli, senza tralasciare l’eleganza italiana. Nascono così collezioni un po’ retro per bimbe chic le cui mamme sono molto attente non solo alla bellezza degli abiti , ma anche alla loro composizione. I filati utilizzati da Pimpinella provengono infatti dalla lavorazione di bambù, mais, corteccia, fibra di latte, banana, rosa, alga, cotone e seta. Nato in un piccolo borgo della campagna aretina dall’idea di Katia, una giovane mamma, aiutata dalla stilista Silvia, il marchio prende il nome da “Pimpinella la Sbruffoncella” un fumetto storico degli anni cinquanta/ sessanta la cui protagonista era una ragazzina alta, magra e bionda con la coda di cavallo che soffriva di protagonismo e così ne inventava di tutti i colori… e come lei le proposte della collezione sono colorate, ispirate a una bimba un po’ monella con uno stile romantico che guarda al passato, ma con un occhio al futuro grazie alla sua visione eco-compatibile.

CREMA AL TIMO PER I BIMBI RAFFREDDATI. Nel periodo invernale tosse e congestioni nasali sono all’ordine del giorno e spesso sono i bambini i più colpiti; un aiuto del tutto naturale può arrivare dalla Crema al Timo dellʼIstituto Cosmoceutico Montherm. Un unguento che massaggiata sul petto dei bimbi (ma anche dei genitori) aiuta a liberare le vie respiratorie, sprigionando gli olii essenziali al suo interno: olio essenziale di Timo bianco, che oltre a proprietà antibatteriche ha anche funzioni tonicizzanti; olio essenziale di Camomilla con propietà antinfiammatorie, lenitive ed antidepressive; olio essenziale di Eucalipto che svolge funzione disinfettante, antibatterica, antivirale, balsamica e antisettica e infine l’olio essenziale di Menta Piperita che possiede proprietà energizzanti, rinfrescanti e stimolanti.

PoPoLiNi®. I pannolini ecologici e lavabili. Le mamme attente alla sostenibilità e al benessere della delicata pelle del proprio bimbo usano pannolini lavabili, evitando così un grande consumo di pannolini non riciclabili e laciando la pelle dei piccoli a contatto con materiali naturali. Popolini è un marchio austriaco che da 20 anni ormai produce questo genere di pannolini i cui materiali utilizzati sono esclusivamente naturali e il cotone utilizzato è biologico al 100% e offrono alte prestazioni sia a livello di assorbenza che di resistenza e durata nel tempo, tanto da poter essere utilizzati anche per un secondo figlio o passati ad amici e parenti. Sono taglia unica, si comprano quindi una sola volta, sono pratici perchè lavabili anche con altri capi d’abbigliamento e soprattutto confortevoli per il bambino, che resta a contatto con un materiale mobido e traspirante, senza contare il grande risparmio economico, calcolato in circa il 70% comprese le cure di lavaggio, e l’incredibile risparmio di rifiuti: un bimbo nei primi 2 anni di vita consuma circa 4.000 pannolini usa e getta, circa 1.000 kili di rifiuti! TLJ Diary of Slow Living - 27 — 84 —


Il magazine del vivere slow e sostenibile

the guide KI DS

Un diario del nostro tempo, dove trovare ispirazioni per un vivere autentico e consapevole.

The

LIFEST YLE JOURNAL DIARY OF SLOW LIVING

Poste Italiane Sped. In A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1,c. 1, DCB Milano

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the guide FOOD

frittelle di spaghetti Girandole rosso fuoco che strappano sorrisi e regalano felicità. Sono scenografiche, buonissime e irresistibilmente seducenti.

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the guide FOOD A cura di Guido Tommasi Editore

FRITTELLE & C O.

CHIARA PA GUIDO TOMM LLOTTI ASI EDITORE 19 X 19 CM CARTONATO , 72 PAGINE, 978 88 6753 0 304 € 12,50

PREPARAZIONE 1. La versione “mini” di un grande classico napoletano: la frittata di spaghetti. In una terrina mescolate gli spaghetti avanzati con le uova sbattute, il parmigiano grattugiato, il sale e le olive denocciolate tagliate a metà. Se volete potete aggiungere altri formaggi grattugiati misti. 2. Versate in una padella antiaderente un filo di olio extravergine d’oliva e quando è ben caldo adagiatevi una girandola di spaghetti (prelevateli dalla terrina arrotolandoli semplicemente su una forchetta). Fate tante frittelle quante ce ne stanno nella padella e cuocetele a fiamma media rigirandole a metà cottura: devono risultare belle croccanti. 3. Potete utilizzare anche spaghetti avanzati ai formaggi, alla panna, al pesto, alla puttanesca, al sugo di verdure, al ragù, alla salsiccia...

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INGREDIENTI PER 4 PERSONE 200 G DI SPAGHETTI AL SUGO AVANZATI 2 UOVA 40 G DI PARMIGIANO SALE OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA OLIVE VERDI E NERE DENOCCIOLATE FORMAGGI GRATTUGIATI MISTI (FACOLTATIVO)


the guide F O O D

CHILOMETRO CINQUE. LA FARINA DEI BISSARI Chilometro cinque perché cinque sono i chilometri tra Vicenza e Costabissara, dove, dal recupero di un vecchio terreno di proprietà della Famiglia Schiavo, viene coltivato il frumento poi macinato a pietra in un Antico Mulino nella vicina Monteviale. Da qui nasce una farina di frumento “tipo 1” o “integrale”davvero speciale, la cui intera filiera produttiva avviene nel raggio di cinque chilometri. La macinatura a pietra del grano significa una più elevata presenza di crusche e totale conservazione del germe, che contiene la parte più nobile e saporita del seme. Ecco il perché del colore più grigio, del suo aspetto più grezzo, del suo caratteristico sapore ma soprattutto della sua ottima digeribilità. La lavorazione a pietra, però, porta ad una perdita del 50% del macinato; dunque solo chi predilige la qualità alla quantità come Chilometro Cinque può fare questo tipo di scelta.

CIBOCRUDO. I SUPERFOOD A PORTATA DI CLICK

Il raw veganism, ultima frontiera della scelta vegana, di chi sceglie cioè di nutrirsi di cibi che non abbiano comportato lo sfruttamento animale (carne, pesce e derivati sono banditi da questa dieta) è sicuramente accreditata come una delle possibili diete prevalenti nel futuro, perché Etica, Ecologica ed Economica. C’è un’azienda tutta italiana che fa del paradigma delle 3E il proprio statuto, CiboCrudo. Nata dalla esigenza personale di una giovane mamma, CiboCrudo è la prima azienda in Italia specializzata nella commercializzazione a proprio marchio di prodotti plant based, esclusivamente crudi, biologici e certificati. Gli alimenti non sottoposti a cottura e non raffinati, quindi integrali, rimangono “vivi” e trasmettono tutti i propri benefici intatti all’organismo: vitamine, enzimi, proteine e minerali che ci danno tanta energia, rafforzano le difese immunitarie, combattono i radicali liberi e l’invecchiamento, permettendoci di affrontare le intemperanze delle stagioni e lo stress della vita quotidiana. CiboCrudo, in soli due anni di attività, ha seleziona-

to oltre 200 prodotti suddivisi in diverse categorie: frutta essiccata, bacche, semi, alghe, erbe e verdure, farine, dolcificanti, fiori e superfood, fino ai macchinari come estrattori, germogliatori ed essiccatori. I superfood o “super alimenti”, ad esempio, sono quei cibi estremamente ricchi di sostanze nutritive come vitamine, minerali, fibre e antiossidanti che possono contribuire a combattere l’invecchiamento e garantire una salute di ferro. Capaci di rafforzare il sistema immunitario, aiutano a combattere le malattie e contrastano l’invecchiamento. A partire dal mese di dicembre, la sezione dei superfood si è ulteriormente arricchita di alimenti pressoché introvabili nella normale distribuzione. Il maitake, chiamato anche “re dei funghi” o “fungo danzante”, perché in tempi antichi le persone che lo trovavano danzavano in segno di festa, felici di poterlo scambiare con argento pari al suo peso, lo shilajit, di cui Aristotele enunciava le proprietà antisettiche, o il tribulus terrestris, il viagra dell’antichità, usata negli anni ’90 in Bulgaria dagli

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atleti che la assumevano per aumentare le prestazioni sportive. Sul sito www.cibocrudo.com, oltre al funzionale shop online che raggiunge tutto il territorio italiano, è possibile trovare numerose ricette di chef ed esperti, informazioni su una corretta alimentazione e lo spazio per la condivisione di esperienze e suggerimenti. Il mondo crudo d’eccellenza a portata di mano e facile da fare proprio, grazie anche ai consigli e ai trucchi del mestiere.


the guide TRAV EL

WHITEPOD. La montagna come non l’avete mai vissuta

Lontano dalla folla, ma con i più alti standard di stile, comfort e servizio, Whitepod offre un’esperienza di montagna indimenticabile. Semplicemente unica e assolutamente esclusiva. Whitepod non è un normale albergo, ma un resort esclusivo, assolutamente originale e per di più ecologico. Nove unità, una separata dall’altra che sembrano degli igloo e offrono una sistemazione senza

precedenti, rivoluzionando lo stile del soggiorno alpino nel rifugio di montagna. A 1400 metri di altitudine, raggiungibile solo a piedi o con gli sci, Whitepod ti porta in un altro mondo, dove vivere la montagna nella sua completezza. Potete scegliere tra tre tipologie di “pod”: Expedition Pod, Pavilion Pod e Group Pod (che può ospitare fino a 8 persone); tutti sono arredati in stile nordico con-

temporaneo e riscaldati da una stufa a legna che assicura un comfort climatico perfetto. Numerose attività sono disponibili in tutto il resort, tra cui una stazione sciistica aperta solo per gli ospiti, notte e giorno.

DER DABERER.

trote o dai fornitori di frutta di nostra fiducia, cure disintossicanti a base di sole verdure (chiamato digiuno basico) e tanto spazio al relax con piscina interna e lago naturale esterno, saune e zona relax yoga. Diverse tipologie di camera per accontentare tutte le esigenze. In tutta la struttura è proibito fumare...qui la parola d’ordine è rigenerarsi.

Relax in un resort naturale Un hotel molto particolare; al di sopra del piccolo paese di St. Daniel in Austria, direttamente ai bordi del bosco, il Der Daberer è il luogo ideale dove rilassarsi, puruficarsi e ricaricare le batterie.Attento ai principi di bio-architettura, anche i suoi servizi sono in piena armonia con la natura: cucina del territorio, con prodotti che arrivano direttamente fattoria biologica vicina, dall’allevamento di

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LES CERNIERS 1871 Les Giettes | Svizzera +41 24 471 38 38 www.whitepod.com

SANKT DANIEL 32, 9635 Sankt Daniel im Drautal, Carinzia, Austria +43 4718 590 www.biohotel-daberer.at


the guide P E TS A cura di Pompea Gualano

PETSITTER IN UN CLICK “Se hai animali domestici – cani, gatti ma anche roditori, pesci, rettili... - saprai bene quanto è difficile allontanarsi da casa senza l’aiuto di amici e parenti, o senza dover optare per una pensione!

Da oggi sul sito www.petme.it potrete registrarvi, inserire le caratteristiche del vostro pet (età, razza, alimentazione, esigenze specifiche, problemi di salute) e prenotare il petsitter più vicino a voi, comodamente da casa vostra con un click. Non dovrete più affidare cane, gatto, furetto, ragni e pesci rossi a pensioni impersonali, dove spesso gli animali devono essere tenuti in gabbia, ma sarete sicuri che saranno accolti e trattati in maniera più familiare e dedicata. Il portale assicura: competenza, prezzi concorrenziali e,

incluso nel servizio, l’assicurazione veterinaria in caso il vostro beneamato dovesse incorrere in un incidente o un malanno proprio in vostra assenza. E per la scelta del petsitter più affidabile, potrete sempre consultare le sue referenze all’interno del suo profilo. PetMe offre servizi di pet-sitting sia a domicilio, sia in house sitting, ovvero persone che accolgono gli animali nella propria casa a tariffe vantaggiose e sempre in piena sicurezza. I proprietari di animali potranno godersi il viaggio, senza alcun senso di colpa!

ANCHE BUGS BUNNY MANGIA BIO Non è un novità assoluta, abbiamo già visto mangimi biologici per animali da compagnia “tradizionali”, cani e gatti in primis. Novità assoluta è invece, il recente ingresso sul mercato e nei negozi specializzati di fieno per conigli e roditori da agricoltura biologica, così sicuri e appetibili, da far gola anche a noi. Grazie alle proteine nobili del fieno, al calcio biodisponibile ed al betacarotene che l’erba medica contiene è l’alimento ideale per i cuccioli e giovani coniglietti nani e piccoli erbivori. Fioriscono e compaiono incessantemente nell’ultimo periodo, all’interno di packaging ricercati e accattivanti, fieni all’erba medica, alla melissa, alla menta selvatica, alla camomilla o alla più medicamentosa echinacea. Ce n’è davvero per tutti i gusti, dovrete solo scoprire quale fa di più al vostro caso…o meglio, al gusto del vostro bugs bunny di famiglia.

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La casa green per piccoli roditori Innovativa, spaziosa e csoprattutto green, in in legno ecologico dell’albero della gomma . E’ la nuova casa per piccoli roditori, facilissima da montare e smontare, trasportabile grazie alle rotelle e soprattutto senza sbarre, ma lastre in plastica trasparenti e una copertura dotata di feritoie di ventilazione con pannello rimovibile di fibre di densità media che può essere bloccato mediante due chiusure in legno girevoli. Le Gabbie Green Eco Habitat sono consigliate dai veterinari e sono dotate di Certificazione BNA per il corretto allevamento degli animali. Una dimora da sogno per i vostri piccoli amici.


the guide GR EEN A cura di Elisabetta Margheriti di Vivai Torsanlorenzo

SYRINGA: PROFUMO DI PRIMAVERA Un tempo si usava piantare la Syringa vicino alle case perché secondo la tradizione attirava le fate e teneva lontani gli spiriti maligni. La sua fioritura, del resto, è incantevole e intensamente profumata: i piccoli fiori cerosi riuniti in ricche pannocchie, dalle varie sfumature di bianco, rosa e viola, sbocciano in primavera (da aprile a giugno, a seconda del clima). Originario dell’Asia e dell’Europa, questo arbusto a foglia caduca, detto anche lillà o serenella, è oggi considerato una pianta mediterranea a tutti gli effetti, vista ormai la sua presenza nei giardini e spontaneo sui vecchi ruderi tra rocce e mura. In Europa è arrivato nel 1562, quando venne introdotto a Vienna dalla Turchia. Il nome scientifico del genere Syringa è di origine greca: syrinx significa tubo, in riferimento alla forma delle corolle. Appartiene alla famiglia delle Oleaceae, il lillà è un arbusto di notevoli dimensioni a più tronchi o un piccolo albero deciduo, a portamento eretto e crescita media, e foglie cuoriformi. Il suo maggior pregio è la fioritura, anche se dura solo una decina di giorni, piogge permettendo, merita l’attesa di un anno. La maggior parte delle specie richiede un lungo periodo di freddo invernale per fiorire, inverni miti possono determina-

re il fallimento della fioritura dell’anno seguente. Syringa vulgaris è la specie più comune e quella dalla quale è stato ottenuto il maggior numero di ibridi e varietà, a cominciare dai primi del ‘900, periodo della sua maggior fortuna: in p a r t i c o l a r e, venne tanto coltivato e ibridato dai vivaisti francesi (tra cui sopratutto i famosi coniugi Lemoine), che rifornivano i fiorai di tutta Europa, da diventare il simbolo stesso della primavera parigina. In seguito, la ricerca di nuove cultivar si spostò dalla Francia al Canada, vista la resistenza di questa pianta alle basse temperature. Si spiega così la celebre canzone: “Aveva una casetta piccolina in Canada con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà…”. A quei tempi, non c’era davvero giardino, grande o piccolo, senza la presenza di questo arbusto. Il lillà è oggi considerato una pianta vintage, perché non è più utilizzata come una volta, dovrebbe invece riprendere il posto d’onore che le spetta, viste le po-

c h e esigenze idriche (in piena terra), la resistenza alle basse temperature e al caldo estivo, l’adattabilità e la facilità di coltivazione in qualsiasi clima, anche in montagna.

COME SI COLTIVA Si adatta a ogni tipo di terreno, anche pesante, pur preferen- maggio-giugno e talea legnosa in piena estate. Cresce bene dolo ben drenato e a pH intorno alla neutralità, al pieno sole sia in vaso, che in piena terra, nel qual caso conviene mettercome all’ombra (in questo caso però la fioritura è meno ab- lo a dimora in ottobre, quando le temperature sono ancora bondante). Inoltre, non ha bisogno di una vera e propria pota- miti e la pianta ha il tempo di sviluppare le nuove radici prima tura: basta rimuovere le infiorescenze e, nello stesso periodo della primavera. In giardino può essere utilizzato per formare diradare i rami troppo fitti, ma fate attenzione: poiché il lillà siepi o come esemplare singolo isolato. Poiché sono piante fiorisce sui rami dell’anno precedente, una potatura drastica molto robuste, resistono bene all’inquinamento atmosferico, causa la mancata fioritura dell’anno successivo. Durante il pe- sono quindi adatte per abbellire strade e zone industriali. Infiriodo estivo è inoltre utile spuntare i germogli eccessivamente ne, un ultimo consiglio: per decorare le nostre con i rami recisi, lunghi. Lo si può moltiplicare per talea erbacea nei mesi di vanno raccolti quando i fiori sono aperti.

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the guide B EAU TY

RILASSARSI TRA LE BOLLE Un momento per coccolarsi e riattivare i sensi

In Inverno aumenta la voglia di relax e di prendersi più tempo per la cura di sé, con un bagno caldo e delle attenzioni speciali per corpo e capelli . Perché non dedicare qualche minuto in più a una maschera ristrutturante per capelli stressati, oppure a un massaggio con olii essenziali naturali che stimolano la sensazione di benessere o anche semplicemente a una buona idratazione del corpo con creme che aiutano a contrastare la secchezza tipica dell’inverno? Scegliete una giornata o una serata tutta per voi, immergetevi in un bel bagno caldo, accompagnati da una musica che amate, candele profumate e magari una buona tazza di thè…il relax è assicurato!

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the guide BE AUT Y

MASCHERA ALL’OLIO DI GIRASOLE CONTRO LO STRESS DEL CAPELLO Molte volte i capelli hanno bisogno di cure extra, soprattutto dopo un periodo di forte stress. La maschera ristrutturante ai semi di girasole prodotta da Maternatura, può essere la giusta soluzione per nutrire profondamente la capigliatura, riparare i danni e restituire splendore. Questo trattamento, realizzato con estratto di avena, estratto d’olio di moringa, olio di semi di lino e miglio, è infatti ideale per capelli danneggiati dal calore della piastra o da trattamenti chimici come tinte piuttosto che colpi di sole. L’olio di moringa, ingrediente principale del preparato per la cura dei capelli, è ricco di numerose sostanze proteiche tra cui l’acido palmitoleico, oleico e linoleico, vitamina A e C, oltre agli acidi grassi che proteggono, nutrono il cuoio capelluto e aggiungono una dose extra di idratazione. L’estratto di semi di girasole, inoltre, grazie ai polifenoli, garantisce ai capelli stressati un’intensa azione idratante, ristrutturante e riparatrice. Già dopo il primo utilizzo di questo prodotto si riscontrano tanti benefici: i capelli restano morbidi, lucenti e docili al pettine. www.maternatura.it

L’IDRATANTE PER IL CORPO INVERNALE PROFUMA DI MIELE E GELSOMINO Da una ricca miscela di miele, pregiati oli biologici di oliva e olio di riso nasce il fluido idrante corpo al miele di Biofficina toscana. Ideale per nutrire la pelle durante la stagione invernale, ne migliora l’elasticità lasciandola più compatta e vellutata. Ma non solo. Estratti vegetali dalle proprietà rassodanti, come l’achillea, l’equiseto, l’echinacea, l’edera e il ginepro uniti ad Uviox, l’estratto brevettato dall’azienda stessa e potente concentrato di sostanze antiossidanti, completano infatti l’azione tonificante ed antiossidante di questa crema per il corpo al 100% naturale. Il miele impiegato da Biofficina Toscana è prodotto localmente, nel litorale toscano, e proviene dal Parco di Migliarino San Rossore. L’azienda che lo produce non pratica lo sfruttamento intensivo delle api offrendo un pregiato miele biologico che conserva tutti i profumi del litorale. Dalle proprietà elasticizzanti e rassodanti, dal delicato e raffinato aroma di gelsomino con note vanigliate, fruttato e finemente muschiato lascia la pelle compatta e vellutata e una

fragranza naturale da puri oli essenziali. Perfetto per concedersi un momento di cura del proprio corpo e relax durante le feste, il fluido dalle molteplici virtù aromaterapiche, sviluppa infine una positiva influenza sulla sfera emozionale. www.biofficinatoscana.com

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Coccole per il corpo all’olio di macadamia Per dedicare un momento di coccole a se stessi o a una persona amata, Alkemilla consiglia il suo olio di Macadamia. Ricco di acido palmitoleico, dalle spiccate proprietà ristrutturanti, nutrienti, idratanti e addolcenti, quest’olio per il corpo si caratterizza per l’ottima scorrevolezza, il tocco non untuoso ed un assorbimento rapido. Particolarmente indicato per il trattamento di pelli spente, secche e sensibili e grazie alle sue proprietà sebo-affini viene anche impiegato in prodotti destinati alla cura ed al trattamento dei capelli e del cuoio capelluto: restituisce il corretto grado di umidità e contrasta la disidratazione rendendo i capelli lucidi, morbidi e setosi. Preziosi oli essenziali esclusivamente naturali insieme a oli vegetali purissimi sprigionano fragranze aromatiche che agiscono positivamente sullo spirito, sui sensi e sulle emozioni, regalando alla pelle l’estrema morbidezza della seta. Per donare nuova bellezza al corpo, concedersi una pausa di vero benessere, e infondere una profonda sensazione di armonia.

www.alkemillacosmetici.it


the guide BOOKS A cura di Diana Barbetta

Stile ribelle

Julia Chaplin, giornalista per diverse autorevoli testate tra cui The New York Times, ci porta alla scoperta del gypsy glamour, in cui la filosofia gitana incontra quella sofisticata del jet set internazionale. Lo spirito che lega il tutto è simile a quello che gli inglesi chiamano “wanderlust” , un termine che nasce nel pieno del romantismo tedesco e che identifica l’impulso verso l’esplorazione, il viaggio. È da questo concetto che prende vita un racconto attraverso personaggi che hanno subito il fascino della scoperta: i cosiddetti “gypsetter” viaggiatori disinvolti e assolutamente poco convenzionali. Bohémienne che vivono e lavorano in tutto il mondo, per lo più artisti, designer o viveur che si sono appropriati della cultura nomade rivisitandone l’estetica. Il libro incontra persone famose tra cui Devendra Banhart, Ashley Bickerton, Consuelo Castiglioni, Damien Hirst, Jade Jagger, alcuni illustri antenati della controcultura dei Gypsetters come Frida Kahlo, vecchi esploratori d’epoca vittoriana, diversi esponenti della cosidetta “generazione perduta” e poi gli immancabili beatnik e hippies.

Gypset Style di Julia Chaplin Assouline, pp. 160, € 36.00

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the guide BOOKS

GYPSY - UN MONDO DI COLORI & INTERNI SIBELLA COURT

L’Ippocampo Edizioni, pp. 272, € 29.90

L’autrice è tra le più autorevoli stylist d’interni australiane ideatrice dell’originale The Society Inc, una realtà commerciale dal concept unico, a metà tra una bottega di stranezze e curiosità provenienti dai più disparati luoghi e negozio dove reperire ricercati tessuti sia locali che globali. Sulla scia delle precedenti pubblicazioni edite da L’Ippocampo Edizioni , Etcetera e Nomad, il suo nuovo libro Gypsy affronta il tema del colore e delle sue declinazioni in relazione agli oggetti raccolti in viaggio. Percorsi visivi dalla grande forza narrativa che vanno a indagare il rapporto sinergico tra oggetti della nostra memoria e luoghi del quotidiano. L’autrice per la prima volta svela alcuni segreti del suo lavoro, dai nomi dei suoi fornitori di fiducia alle sue principali risorse proponendo inoltre cinque nuove tappe con le corrispondenti tavolozze cromatiche: Galapagos & Ecuador, Indocina, Turchia, Scozia, Transilvania, il tutto in chiave Gypsy.

STAY GOLD | FIRST AID KIT COLUMBIA RECORDS

First Aid Kit , duo svedese composto dalle sorelle Klara e Johanna Söderberg, ha esordito nel 2008 con l’EP Drunken Trees ricevendo l’attenzione dei Fleet Foxes, che dopo aver ascoltato la loro versione su YouTube del brano “Tiger Mountain Peasant Song” gli hanno offerto l’apertura di un loro concerto in Olanda. Nel 2010 arriva The Big Black & The Blue, pubblicato dall’etichetta londinese Wichita e nel 2012 The Lion’s Roar, due prove in cui i consensi di critica e pubblico, anche se contra-

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stanti, crescono. Stay Gold è il loro terzo album uscito a giugno del 2014 per una major, la Columbia e sotto la direzione artistica di Mike Mogis già producer del loro precedente album e di una delle loro band di riferimento, i Bright Eyes. Un percorso quello del duo originario di Stoccolma che parte dalle atmosfere sonore del country/folk di stampo più anglossasone per poi “sporcarsi”, seppur timidamente, con un sound made in usa. L’art work dell’album è già di per se emblema di questo cambiamento.


the guide AU TOMOTIVE A cura di Daniele Buzzonetti

NUOVA FIAT 500X 500x SPIRITO VERSATILE

ULTIMA DI UNA FAMIGLIA CHE SFOGGIA PERSONALITÀ E DOTI PRATICHE, LA FIAT 500X (in consegna all’inizio del 2015) è una crossover compatta. È lunga 425 cm in versione base, due in più nelle versioni Cross e Cross Plus, dalla maggiore vocazione fuoristradistica ma differenti, nell’aspetto, solo per i paraurti più sporgenti, per i mancorrenti sul tetto e per la maggiore altezza da terra (18 cm invece di 16 cm). Al lancio, tre i motori disponibili per base e Cross: 1.4 turbo a benzina (140 Cv/190 km/h), 1.6 a benzina

(110 Cv) e 1.6 Multijet diesel (120 Cv/186 km/h). Per tutte, trazione anteriore, abbinabile (Cross), al sistema Traction Plus che aiuta sui terreni difficili. Il 2.0 Multijet a gasolio è riservato alla Cross Plus, con trazione integrale e cambio automatico a 9 marce. Prezzi: da 17.500 euro (1.6/110 Cv), a 30.650 euro (Cross Plus). Di serie sulla base: 6 air-bag, ABS con correttore di frenata, ESC con ASR (stabilità e antislittamento), MSR (anti- blocco delle ruote in scalata), DST (sterzo elettronico) e ERM (anti-ribaltamento).

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the guide AUTOM OTIV E

NUOVA SMART FORFOUR. LA PICCOLA “CITTADINA” CON I VANTAGGI DI UN’AUTO GRANDE

RENAULT TWIZY CARGO.

L’elettrica tuttofare

La precedente Smart a 4 posti aveva una linea lontana dall’agile e simpatica sorella a due posti. Un errore e un insuccesso. Al contrario, la nuova Forfour riprende in pieno lo stile allegro e le caratteristiche della “piccola” Fortwo (ora rinnovata), rispetto alla quale è più lunga di 80 cm (350 in tutto). Non è un record tra le “cittadine”

(Citroen C1 e Peugeot 108 sono un filo più corte) ma le porte posteriori sono ampie, e l’angolo di apertura permette a due adulti di accedere bene al comodo divano. Le sue doti: facilità di guida nel traffico e nelle manovre di parcheggio, ma è a suo agio nei viaggi veri. Motore di 999 cc (61Cv/151 km/h) e prezzi da 12.640 euro.

Libera di muoversi anche nei centri cittadini offlimits e con il diritto alla sosta gratuita: la Renault Twizy Cargo mantiene i vantaggi della versione biposto ma sacrifica la possibilità di trasportare un passeggero, con la comodità di un ampio vano di carico: ben 180 litri, appena 5 in meno rispetto a una vera auto come la Fiat 500. Dotata di un motore elettrico (autonomia 80 km), la Twizy Cargo è proposta in due versioni: 45 Life e Life. La prima arriva a 45 km/h e può essere guidata a 14 anni, la seconda arriva a 80 km/h ed è utilizzabile dai 16 anni con patente A1. Prezzi, a partire da 8.090 euro.

MERCEDES CLASSE C. TOP SECURITY 2014 Dal 1998 tutte le auto vendute in Europa sono sottoposte ad una serie di test sulla sicurezza da parte di un’unica organizzazione ufficiale, nota con la sigla Euro-NCAP (European New Car Assessment Programme). Per ogni modello sono previsti vari crash-test, con differenti caratteristiche (frontale, laterale, contro un palo e contro un pedone). I sofisticatissimi manichini utilizzati rilevano le conseguenze, che si trasformano in una valutazione, da una a cinque stelle. I test Euro-NCAP hanno favorito lo sviluppo di vetture più sicure, tanto che da anni sono ormai numerosi i modelli a 5 stelle e, quello che più conta, indipendentemente dalla tipologia e dal prezzo di acquisto. Nel 2014 sono stati 42 i nuovi modelli sottoposti ai test: di questi 19 hanno ottenuto le 5 stelle, mentre i “quattro” e i “tre” stelle sono stati rispettivamente 14 e 9. Oltre alle stelle, sono previste

delle valutazioni a punteggio, secondo quattro settori diversi: protezione passeggeri, protezione bambini negli appositi sedili, conseguenze per il pedone investito e presenza di dispositivi di sicurezza di serie. In questa classifica, la media migliore è stata ottenuto dalla Mercedes Classe C (114 punti), seguita

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dalla Mercedes GLA e dalla Land Rover Discovery Sport (113). Significativo però che appena dietro (111 punti) si collochi una “media” come la Nissan X-Trail, e che a quota 110 ci sia (con la Subaru Outback e la VW Passat) un modello ancora più popolare: la Nissan Qashqai.


SLOW ASTROLOGY L’OROSCOPO DELL’INVERNO • BIANCO COME LA NEVE • unaparolabuonapertutti.it ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile

Iniziate l’anno col botto, anzi con un concerto di fuochi d’artificio, cari Arietini! Tutto gira nel verso giusto. Fate notevoli progressi, qualsiasi siano i vostri desideri, si realizzeranno senza nemmeno faticare troppo! Che volete di più? Potrete certo cimentarvi in una gara di SLALOM GIGANTE, sicuri di avere la vittoria in mano! TORO 21 Aprile - 20 Maggio

Vi siete ormai liberati di quel noioso di Saturno, amici del Toro, ma in realtà questo mese vi vede a lottare un po’ coi pianeti non proprio amici del vostro segno. Non scoraggiatevi però. I compiti da fare sembrano interminabili, alzarsi al mattino… un incubo, cercare di imparare a suonare il flauto prima che la maestra interroghi… ancora peggio…e pure sulla neve non ve la caverete un granchè! Ma ce la farete! Accontentatevi di fare un bel PUPAZZO di NEVE. GEMELLI 21 Maggio - 21 Giugno

Gemellini miei, questo mese siete proprio scoppiettanti, grazie al transito favorevole di Venere, Marte e Mercurio. Furbetti e un po’ birbanti, otterrete tutto quello che volete, senza nemmeno chiederlo! Quel casco da sci che desideravate tanto…è già vostro! Senza nemmeno aspettare il prossimo Natale! Sulla neve vi concederete addirittura dei FUORIPISTA, lasciando tutti a bocca aperta! CANCRO 22 Giugno - 22 Luglio

Pieni di energia e voglia di fare, sarete propositivi e carichi come non mai piccoli Cancretti. sarete una fonte inesauribile di proposte e idee, con voi non ci si annoierà di certo. Il giro al museo, il laboratorio di teatro, la gara di corsa ad ostacoli anche se fuori si gela…nessuno potrà fermarvi. Ma dove la trovate tutta questa energia?sulla neve vi aspetta una bellissima CIASPOLATA per fare un po’ di fatica e gustarvi un paesaggio mozzafiato!

LEONE 23 Luglio - 23 Agosto

Leoncini belli, a Gennaio Giove vi fa compagnia e vi aiuta a ritrovare la calma, quando Marte e Mercurio vi fanno degli scherzi! Sarete un po’ permalosetti. Mi raccomando, mantenete la calma e ogni cosa si risolverà in fretta e senza lasciare tracce. Lo diceva anche Mary Poppins…”Basta un poco di zucchero e la pillola va giù…”! Se avete voglia di svagarvi sulla neve, non esagerate e non entrate in competizione; meglio delle belle e divertenti DISCESE con il BOB. VERGINE 24 Agosto - 22 Settembre

Ok piccole Vergini! Saturno questo mese si è proprio messo in mezzo a dare fastidio… ma che ci possiamo fare? Non potete certo mettere la testa sotto la sabbia e aspettare che passi! Coraggio! Reagite! Niente è insormontabile! Svagatevi un po’ e concedetevi una bella tazza di cioccolata calda su una sdraio GUARDANDO LA NEVE. BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre

Altro che inizio dell’anno super, voi Bilancine, sembrerete proprio dei supereroi! Unico neo sarà il fatto di essere un po’ insofferenti alle regole e allo stare chiusi a scuola o in casa. Avete bisogno di aria aperta e vento sul viso. Concedetevi GARA di VELOCITA’ sulle piste, discesa dopo discesa, senza fermarvi mai! SCORPIONE 23 Ottobre - 22 Novembre

E anche se non ci credete…sarà un successo! Pianificate le vostre mosse e guardate lontano…i risultati arriveranno. Vi meriterete anche il podio in una GARA di SUPER G…e direi che non è poco! CAPRICORNO 22 Dicembre - 20 Gennaio

Questo mese sarete dominati dalle passioni, cari miei piccoli Capricornini! Vi ricorderete di avere una testa, solo quando servirà per metterci un cappello stravagante sopra. Siete quelli dei sentimenti esagerati. Avrete voglia di stare sempre insieme a parenti e amici più intimi e desidererete fare per loro mille carinerie. In vacanza sulla neve preparerete CIOCCOLATA CALDA per tutti! Quale dolcezza migliore? ACQUARIO 21 Gennaio - 19 Febbraio

Diciamo che questo mese avrete i pianeti dalla vostra parte, miei piccoli amici dell’Acquario e questo vuol dire che vi sentirete carichi di energia e voglia di fare. Vi cimentate in nuove e strabilianti scoperte, come imparare a camminare e a parlare o diventare il migliore della vostra classe. Cercate però di tenere i piedi per terra e di non esagerare, siete sempre molto impulsivi e questo a volte può giocare brutti scherzi! Un FREESTYLE con lo SNOWBOARD in effetti potrebbe essere un po’ troppo, ma perché non tentare?

Cari Scorpioncini, questo mese siete proprio pungenti come si addice al vostro segno. Punzecchiate chiunque vi sia vicino e cercate PESCI 20 Febbraio - 20 Marzo di mettere tutti alla prova. Nessuno sembra Marte questo mese è vostro sostegno e essere alla vostra altezza. Avete voglia di vincere in ogni occasione e tutto diventa una vostra energia, piccoli Pesciolini. Sarete instancabili e molto concreti…forse gara. Che ne dite di sfogare la vostra competitroppo!in effetti sarete un po’ su un’altività con una BATTAGLIA A PALLE DI talena che dondola tra realtà e fantasia. NEVE? Molto più divertente, no? Concedetevi dei sogni ad occhi aperti, SAGITTARIO ma poi tornate con i piedi ben saldi a 23 Novembre - 21 Dicembre terra. Come nel SALTO CON GLI Il mese di Gennaio è all’insegna dei buoni SCI, si vola..ma è anche importante propositi, piccoli Sagittario. Anche se lo tornare e piantare i piedi a terra! In avete detto mille volte, questa forse sarà la fondo a voi Pesciolini, tutto è concesso! volta buona per mettervi a studiare inglese.


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