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SOSTENIBILITÀ VISTA DALLO SPAZIO

La società attiva nella new space economy Picosats guarda al futuro: entro il 2023 testerà in orbita il primo prototipo di rice-trasmettitore satellitare miniaturizzato

LaNewSpaceEconomystacambiandoivecchi paradigmidellospazio.Ricercaedesplorazione lascianoilloroprimatoaiserviziperlasocietà, finalizzati all’utilizzo dello spazio esterno per scopi pacifici, e benefici socio economici. La sostenibilità della Space Economy può quindi esserevistasottodueaspetti.Daunapartemolte di queste attività spaziali utilizzano le stesse regioni dell’orbita terrestre con conseguente affollamento e potenziali interferenze fisiche ed elettromagnetiche. Le azioni non sicure di un attore potrebbero avere conseguenze a lungoterminepertutti.Senonusiamolospazio in modo corretto, il costo potrebbe diventare insostenibile e compromettere la sicurezza nazionaleeinternazionale.

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Dall’altra parte la sostenibilità può essere valutata in base ai benefici che le attività spaziali possono portare alla società civile. Basta menzionare pochi concetti quali l’Osservazione della Terra, la Navigazione Satellitare e le Telecomunicazioni per intuire l’importanza dell’argomento e gli effetti sullo sviluppo economico globale. In tempi brevissimicisiamoabituatiaosservarelaTerra dallo Spazio per valutare l’inquinamento, lo stato di salute delle nostre foreste o dei campi agricoli, o ancora per analizzare gli effetti dei disastri naturali quali incendi o terremoti devastanticomequello recentissimo in Turchia e Siria. Ancora più palese è l’utilizzo della navigazione satellitare che ormai ciascuno di noi ha imparato a utilizzare sui nostri smartphone come se GoogleMapsoWazefosserosempliciApp. Sono circa quattro miliardi le persone che non hanno accesso alla banda larga. Un problema di accessibilità a internet che ogni giorno marginalizza una fetta importante della popolazione mondiale e che rischia di accentuarsi sempre più. Picosats, società spin-off dell’Università degli studi di Trieste fondata da Anna Gregorio, punta a costruire una costellazione di piccoli satelliti dedicati alle telecomunicazioni, struttura che avrebbe un costo minore rispetto alla costruzione di un’infrastruttura sulla terra. Per questo la società da anni lavora a un nuovo ricetrasmettitore satellitare miniaturizzato, il cui prototipo sarà testato in orbita entro il 2023. Ma questo sarà solo il primo passo verso uno spaziopiùaccessibileeinclusivo.

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