Bergamo Salute - 2017 - 40 – settembre/ottobre

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Quello che gli altri pensano della tua persona, dice molto su di loro ma niente su di te”

Accettatele. Questo è il primo passo: non possiamo evitare di essere criticati, non viviamo su un’isola deserta e quindi ci sarà sempre qualcuno che dirà qualcosa di negativo su di noi; vivere con la convinzione che “devono smetterla di criticarmi” porta inutili frustrazioni.

➋ Evitate di passare al contrattacco: rispondere per le rime è la prima cosa che ci verrebbe da fare, una reazione quasi automatica alla critica dell’altro; in realtà il più delle volte questa reazione è data dall’aver percepito la critica come un attacco al nostro ruolo, alla nostra posizione, al nostro potere, e per questo cerchiamo di rimettere l’altro al suo posto. Ma è sufficiente respirare contando fino a cinque (non serve arrivare a 10…) per disinnescare l’automatismo e valutare se davvero quella singola e specifica critica ha un così grande potere.

quelle che sono le nostre opinioni e preferenze; dare peso, invece, alle critiche di chi ci conosce e ci sta a cuore, significa intraprendere la strada del miglioramento.

Chiedetevi se c’è del vero nelle critiche che ricevete: diciamo la verità, a volte le critiche fanno così male perché colpiscono proprio il nostro punto debole o perché esplicitano un difetto o una mancanza di cui siamo consapevoli ma che speravamo di aver camuffato bene. Quindi provate a riflettere su quello che, a volte anche sgarbatamente, vi viene detto e utilizzate la critica come uno sprono a migliorarvi.

➌ Cercate di capire da dove arriva

Mantenete un atteggiamento aperto: ricordatevi sempre che una critica non vi definisce come persone, ma semplicemente fornisce una valutazione su un vostro comportamento; per questo è anche importante chiedere a chi ci sta difronte di essere il più specifico possibile nel muoverci un’osservazione, in modo che poi sia per noi più facile migliorare e non ripetere lo stesso errore. Meglio ancora sarebbe riuscire ad aprire un dialogo con la persona che ha espresso la critica, per ascoltare e magari accogliere un nuovo punto di vista, che arricchirà e sarà di grande aiuto in future situazioni simili.

la critica: domandatevi subito “che valore ha nella mia vita la persona che mi sta criticando?”. Se ascoltassimo il giudizio di chiunque perderemmo certamente di vista

Alcune volte però le critiche sono palesemente distruttive… In questi casi applicare le regole citate nella nostra quotidianità di-

venta davvero difficile: si tratta di giudizi che colpiscono la persona, generici e sempre negativi, mai legati a una specifica situazione. Questo tipo di critica è quella che richiede maggiore sforzo, perché solitamente la volontà dell’altro è la provocazione; spesso l’unica cosa da fare è armarsi di pazienza e mostrare indifferenza. Vivere lontano dalle critiche? È impossibile, ma è invece possibile imparare a liberarci dei loro effetti negativi: accettate le critiche costruttive e usatele per migliorare, ignorate quelle ingiuste e cattive, allontanandovi più che potete dalle persone tossiche che ve le rivolgono. Evitate, se possibile, di essere voi a criticare senza motivo, in modo da non dare vita a litigi controproducenti. In questo modo vi abituerete, e farete abituare chi vi sta vicino, a uno stile comunicativo costruttivo e a un atteggiamento più morbido

DOTT.SSA LAURA GRIGIS Psicologa e Psicoterapeuta A Bergamo

Settembre / Ottobre 2017 | Bergamo Salute | 27


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