Bergamo Salute - 2017 - 36 –gennaio/febbraio

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In Italia, ma non solo, gli inibitori di pompa protonica (ppi) sono nella top ten dei farmaci più venduti ottenuti. Le complicanze infettive sono in particolare infezioni che si possono verificare per la proliferazione di “batteri cattivi” nell’intestino, come il Clostridium difficile, batterio che normalmente vive nell’intestino umano senza dare segno di sé, ma che in caso di alterazione dell’equilibrio della flora intestinale può riprodursi in modo incontrollato. La problematica infettiva, però, può essere molto ridotta con un’applicazione più rigida delle normali norme igieniche, prima fra tutti lavarsi le mani spesso, con acqua e sapone. … alla riduzione dell’assorbimento di ferro, magnesio e calcio Tra le complicanze non infettive è importante ricordare la difficoltà a digerire e che alcuni nutrienti vengono assorbiti con maggiore difficoltà, se l’acidità dello stomaco diminuisce. L’alterazione dei

LA TERAPIA SPECIFICA è costituita da farmaci che tamponano l’acidità gastrica (a base di bicarbonato di sodio, carbonato di calcio e idrossidi di magnesio e alluminio) o che riducono la produzione di acido da parte dello stomaco (come gli inibitori di pompa protonica).

livelli di pH gastrici, riduce l’assorbimento della vitamina B12 e del ferro, a rischio anche l’assorbimento di magnesio. La diminuzione del magnesio nel sangue può causare una serie di problemi come i crampi più o meno gravi e le aritmie. Per questo è raccomandato a tutti i cardiopatici ad alto rischio, che richiedano un trattamento prolungato con PPI, di controllare periodicamente la magnesemia (concentrazione di magnesio nel sangue). Diversi studi hanno dimostrato un’associazione tra impiego di alcune classi di farmaci per l’acidità gastrica (gli inibitori di pompa protonica) e il rischio di fratture, sia negli uomini sia nelle donne. Alla base di questo effetto potrebbe esserci la ridotta biodisponibilità orale di calcio indotta dai PPI; la diminuzione dell’acidità gastrica (obiettivo della terapia) e lieve ipomagnesemia inoltre stimolano la produzione di un ormone che induce un maggior riassorbimento dell’osso. Insomma ce n’è abbastanza di che riflettere, anche se alcune indicazioni emergono ben chiare e cioè: • gli effetti indesiderati dipendono in gran parte dalla dose e dalla durata della terapia; • fate attenzione al “fai da te”. Il medico è la persona più competente cui rivolgersi (Internet invece non è laureato); accanto a lui il farmacista che può dare consigli e utili spiegazioni.

REFLUSSO : NON SOLO BRUCIORE DI STOMACO Bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgito. Ma anche asma, tosse cronica, abbassamento di voce, mal di gola e otiti. Sono molti e a volte “insospettabili” i modi in cui si può manifestare la malattia da reflusso gastroesofageo, disturbo cronico che consiste nel reflusso dell’acido gastrico all’interno dell’esofago e affligge circa il 25% degli italiani con un impatto anche molto negativo sulla qualità di vita. LE CAUSE. Possono essere diverse. Tra queste l’incontinenza dello sfintere esofageo inferiore (valvola situata tra esofago e stomaco, che permette il passaggio del bolo alimentare durante la deglutizione e dovrebbe impedire il ritorno di cibi o liquidi in senso inverso), la presenza di un’ernia jatale, la lassità delle strutture muscolari e legamentose che mantengono la corretta anatomia esofagogastrica, oppure l’associazione di due o più cause. I SINTOMI. I più comuni sono il bruciore di stomaco che a volte arriva fino alla gola, il dolore toracico, la difficoltà a deglutire (disfagia), la tosse secca, il mal di gola, il rigurgito, una sensazione di corpo estraneo in gola. Quando si presentano almeno due volte alla settimana o se interferiscono con la vita quotidiana, si parla di MRGE. LA CURA. In molti casi si può controllare il bruciore, evitando grassi, fritti, piccante, cioccolato, the, menta, vino bianco, agrumi, passata di pomodoro e in generale tutti i cibi che aumentano l’acidità gastrica e attraverso una terapia medica al bisogno. Una volta diagnosticata la MRGE è in genere necessaria una terapia specifica. Bergamo Salute

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