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ALIMENTAZIONE
Frutta disidratata Un concentrato di benessere ∞ A CURA DI VIOLA COMPOSTELLA
Come snack, prima o dopo l’allenamento sportivo o per una colazione energetica. La frutta disidratata, sempre più diffusa negli ultimi anni anche sugli scaffali dei supermercati, può davvero diventare un alimento versatile da gustare in diversi momenti della giornata. Come ci spiega la dottoressa Emanuela Mosca, biologo nutrizionista. Dottoressa Mosca, cosa si intende per frutta disidratata? La frutta disidratata è la frutta a cui è stata estratta una grande quantità di acqua tramite tecniche di disidratazione ed essiccazione, tra i metodi più antichi di conservazione. Ma ha gli stessi valori nutrizionali della frutta fresca? Il processo di disidratazione provoca qualche cambiamento dal punto di vista nutrizionale. Nella frutta disidratata alcune vitamine, in particolare quelle termolabili (vitamine del gruppo B e la vitamina
C), sensibili alle temperature elevate, si degradano e la loro concentrazione si riduce notevolmente. Il contenuto di acqua diminuisce (ne resta il 10-15%), aumenta il contenuto calorico, si concentrano gli zuccheri e minerali: i frutti disidratati sono particolarmente ricchi di potassio e magnesio. Sono ricchi di fibre e hanno pochi grassi a differenza della frutta secca (frutta oleosa in guscio come mandorle, noci e nocciole). Quali sono i frutti più utilizzati? I frutti tradizionalmente usati sono: uvetta, datteri, prugne, fichi, albicocche, pesche, mele, banane e frutti esotici come ananas, mango, papaya e bacche di goji (vedi box). Come preparare la frutta disidratata in casa? Per preparare la frutta disidratata in casa dobbiamo prima di tutto scegliere frutta di qualità e non troppo ricca di acqua (melone, fragole e anguria). I frutti non devono essere né troppo maturi, né troppo
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acerbi. Una volta identificata la frutta più adatta bisogna tagliarla in fette sottili e uniformi in modo tale da ottenere una disidratazione
AL SUPERMERCATO... ATTENZIONE ALL’ETICHETTA! La frutta disidrata si può trovare in comodi sacchetti al supermercato. Bisogna prestare attenzione però all’etichetta nutrizionale. È bene evitare la frutta trattata con anidride solforosa, un prodotto che permette di allungare la conservazione ma che assunto in dosi elevate può essere dannoso per il nostro corpo. Inoltre nelle preparazioni industriali vengono aggiunti zuccheri, saccarina o dolcificanti artificiali quando vengono utilizzati frutti di scarsa qualità.