Bergamo Salute - 2020 - 57 - settembre/ottobre

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IN SALUTE

STILI DI VITA

Cohousing I vantaggi del vivere insieme

NON SOLO PER I GIOVANI, ANZI...

∞  A CURA DI MARIA CASTELLANO

Un nuovo modo di concepire l’abitazione e gli spazi comuni in una sorta di “villaggio urbano” che favorisce lo scambio, le relazioni e la solidarietà tra vicini. Nato in Scandinavia una cinquantina di anni fa il fenomeno del cohousing o coresidenza si è diffuso prima in Australia, Usa e Giap-

pone per poi approdare anche in Italia, dove al momento sono attive start up a Ferrara, Milano, Forlì, Torino, Lucca, Bolzano, Bologna e Reggio Calabria. Ma di che cosa si tratta? E quali sono i vantaggi? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Erica Chitò, psicologa clinica.

Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, gli anziani che vivono in contesti di cohousing restano autosufficienti per una media di 10 anni in più rispetto agli anziani che vivono da soli. Continuare ad essere parte attiva della comunità in cui vivono infatti li stimolerebbe a rimanere autonomi e in buona forma fisica.

Una nuova famiglia “allargata” contro la solitudine Come evidenziato da sempre più ricerche sociali, nelle grandi città soprattutto negli ultimi decenni si è sempre più diffuso il fenomeno delle “nuove solitudini”. Se una volta infatti le famiglie numerose e allargate (che spesso comprendevano anche i vicini) costituivano una rete di sostegno “naturale”, oggi per diversi motivi (ad esempio per spostamenti per lavoro o per studio) spesso ci si ritrova soli in contesti nuovi e senza appoggi “familiari”. Ecco allora che il cohousing può diventare un’occasione per recuperare dinamiche relazionali e di sostegno reciproco del vicinato, tipico delle generazioni passate.

20 | Bergamo Salute | Settembre/Ottobre 2020


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