PORTFOLIO architecture






Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
012 02 03 04 05 06
Antwerp’s Industrial Heritage: Co-Living on the Scheldt master thesis project
Stage Set in Paestum fifth year 2023-2024
Artistic residence in Calolziocorte fourth year 2022-2023
Laboratorio di Progettazione Architettonica A.A.2019-2020
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
LAUREA TRIENNALE IN PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA
Cittadella degli Archivi, Milano terzo anno 2021-2022
Torre Pantera, Como
terzo anno 2021-2022
Casa unifamiliare al QT8, Milano primo anno 2019-2020
It is a study that aims to make a significant contribution to the management of disused industrial heritage, with a focus on promoting social inclusion. The research is part of the Triennale 2025, which aims to reduce inequalities through architecture.
The second part, the project part, which follows an initial part of research on the history and urban structure of Antwerp, with special attention given to the morphology of the Schelda river and social issues, deals with the reconversion into a co-living space of an abandoned industrial complex, located in Hemiksem, a small village south of Antwerp, situated along the Schelda river. The project, suggested by Architect Giuseppe Farris in collaboration with Professor Matteo Poli, stands out for its concrete character and the potential of the site, between the Schelda River and a large park with the Cistercian Abbey of St. Bernard. Currently, the site is partly privately owned and partly abandoned, but it will be converted to residential use. Therefore, specific regulatory constraints, established by the 2009 implementation plan, have been followed in implementing the project.
The objective is to alleviate the problem of integration in Belgium with regard to foreigners: a country characterised by high levels of immigration but at the same time by poor integration efforts. The project was inspired by an initiative called Curant: an association that supports young unaccompanied migrants in Antwerp by promoting interaction with local communities in a context of cultural mix. In the project, an attempt was made to ensure a fair distribution of living space: accommodation is provided for local residents on a long-term basis and accommodation for protected users on a short-term basis, for the time needed before they become economically and linguistically independent. In addition to these two types of accommodation, there are common spaces for socialisation and interaction, such as shared living areas and distribution spaces.







The main objective of the project is to enhance the still visible portion of the amphitheatre by treating it as a theatre, accepting and integrating the history that saw the interruption of the ancient structure due to the 19th century road. This element becomes a part of the project, keeping the existing conditions intact as much as possible.
The area of the amphitheatre was chosen from among those proposed because, although it is part of the archaeological site, it lies on its border. This particularity offers the opportunity to interface with the contemporary city, exploring also the physical boundary represented by the gate, which becomes a further design cue.
A particularly stimulating aspect was the dialogue between elements belonging to different epochs: on the one hand the Roman amphitheatre, whose geometry (based on the cycloid) was studied in detail; on the other hand the 19th-century street and the adjacent small house, intended to house the services for the actors. The surrounding forest has also been interpreted as a permanent scenography, enriching the visual and spatial experience.
The area is also located in a strategic position, in the centre of Via Magna Grecia, in the immediate vicinity of the railway station, a junction capable of conveying a considerable flow of people. The project envisages two different configurations: during the day, it adapts to the existing conditions, while at night it transforms into a temporary performance venue, active during the summer months.

The project concerns the restoration and re-functionalisation of Scuola Elementare Sala, an abandoned building located in Calolziocorte, in the province of Lecco, carried out by the group of architects BCGZ. The new use chosen is that of an artistic residence, with a respectful approach to the existing structure. Few demolitions have been carried out, and the furnishings have been designed to dialogue deeply with the building, making them integrated and inseparable from it. These furnishings offer multiple functionalities, exploit the building’s niches and include movable elements that can be adapted to the different needs of the artists.
In contrast to the conservative approach to the interior, a more decisive intervention was adopted for the exterior space, creating a new centrality and an attractive pole for the village, in addition to the existing square to the north. This new space consists of a succession of squares located at different heights, accessible both to the guests of the residence and to the inhabitants of Calolziocorte. Considering that the artists will stay for about a month, the squares are designed to perform two distinct functions depending on the period. In particular, the central square has a covered space that can be used as an outdoor studio or exhibition area, while the square near the main entrance serves as a place to relax and can host lectures and conferences held by the artists themselves.

















Il progetto prevede l’ampliamento della Cittadella degli Archivi di Milano, introducendo il primo esempio di archivio meccanizzato. L’archivio è progettato seguendo un’impostazione a corte, concepita come un insieme di spazi interconnessi che possono operare in modo autonomo. Per sviluppare il progetto, sono stati utilizzati strumenti di supporto alla progettazione come Qgis, Perspective Rectifier, Metashape e Rhinoceros, analizzando il contesto abitativo.
La corte permette di collegare l’archivio, suddiviso in sezioni meccanizzate e tradizionali, a una serie di spazi funzionali all’interno di un nuovo corpo a forma di C. Gli spazi legati all’attività di archiviazione si trovano nella campata aggiunta, adiacente alle tre campate esistenti del padiglione Arrighetti. L’archivio è composto da due volumi separati da un taglio: un volume in alluminio che si erge sopra la preesistenza e ospita l’archivio meccanizzato, e un corpo massivo in calcestruzzo, caratterizzato da una scalettatura, che accoglie l’archivio tradizionale.
La struttura del corpo a C presenta una base puntiforme, con pilastri inclinati e un rivestimento in vetro e uglass, scelti per evidenziare la destinazione pubblica di questi spazi rispetto all’archivio.
I riferimenti progettuali includono il convento della Tourette di Le Corbusier per l’impianto a corte, l’archivio di Bordeaux per la sezione “a scaletta” e la sua forte matericità.

Il progetto ha riguardato il restauro e la rifunzionalizzazione di Torre Pantera, una torre medievale situata nel cuore della città di Como. L’intervento non si è limitato al recupero della struttura esistente, ma ha incluso anche un’aggiunta progettuale pensata per dialogare con l’edificio storico e il contesto urbano circostante.
Dopo un’attenta analisi urbana, è stata scelta la funzione di ostello, con arredi ispirati alla torre stessa. Le camere da letto, collocate all’interno della torre, presentano configurazioni diverse a causa della variazione della forma della torre da piano a piano. Un elemento di grande importanza nella progettazione degli arredi è la diagonale che dalla porta conduce alla grande finestra, enfatizzata da una pavimentazione in resina e da isole di legno che coprono le restanti superfici del solaio, ospitando i mobili principali.
Al piano terra, la torre accoglie una cucina comune, mentre il nuovo volume adiacente ospita un caffè letterario, accessibile sia agli ospiti dell’ostello che ai cittadini. L’obiettivo di queste scelte progettuali è trasformare la torre e gli spazi esterni in luoghi attrattivi per la comunità locale.


Oggetto di progetto
Il progetto, sviluppato individualmente, riguarda la realizzazione di una casa unifamiliare situata nel quartiere QT8 di Milano, su un lotto stretto e allungato tra via Laigueglia e via Versilia, da me scelto tra le aree assegnate. L’obiettivo principale è stato ripensare un nuovo volume, differente da quello esistente, che instaurasse precisi rapporti di altezza, forma e scala con l’edificio originale, progettato dagli architetti Cicconcelli e Sacripanti.
riferimenti e temi progettuali
Destinata a una famiglia di tre persone, la casa si sviluppa su due piani. Al piano terra si trova un ampio open space che comprende cucina, sala da pranzo e soggiorno, insieme a una camera singola, un bagno e un patio interno, vero cuore dell’abitazione. Quest’ultimo può essere utilizzato come zona pranzo o soggiorno all’aperto.
Al primo piano, troviamo la camera matrimoniale, dotata di bagno privato e cabina armadio, e uno spazio dedicato a biblioteca/studio, dal quale si accede a una terrazza parzialmente ombreggiata da un albero che attraversa il solaio.
Lo spazio esterno, circondato da un muro perimetrale, è articolato su diversi livelli, trattati con materiali differenziati. L’area verde che ospita la piscina è situata a una quota superiore rispetto alla zona pavimentata che segna gli ingressi.
un lavoro di scavo, per sottrazione del poetica di tre architetti da me assunti come Barragàn, Tadao Ando e Alberto Campo sviluppati sono: portante come una corte a cielo aperto
Metodo di lavoro, riferimenti e temi progettuali l volume, nato tramite un lavoro di scavo, per sottrazione del terreno si ispira alla poetica di tre architetti da me assunti come punti di riferimento: Luis Barragàn, Tadao Ando e Alberto Campo Baeza. I temi progettuali sviluppati sono:
• il recinto
• la presenza di un asse portante
• l’albero
• il patio concepito come una corte a cielo aperto
del Messico, Luis Barragàn
Architetture di riferimento
• Casa Gilardi, Città del Messico, Luis Barragàn
• Casa Azuma, Sumiyoshi-ku, Osaka, Giappone, Tadao Ando
• Casa Moliner, Zaragoza, Spagna, Alberto Campo Baeza
Sumiyoshi-ku, Osaka, Giappone, Tadao Ando Zaragoza, Spagna, Alberto Campo Baeza
di Milano
Politecnico di Milano
Politecnico di Milano
Politecnico di Milano
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Progetto di una casa al QT8
Progetto di una casa al QT8
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
Oggetto di progetto
Oggetto di progetto
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Studente:Benedetta Bertoletti
Studente:Benedetta Bertoletti Matricola
Metodo di lavoro, riferimenti e temi progettuali
Metodo di lavoro, riferimenti e temi progettuali
Progetto sviluppato individualmente di una casa unifamiliare nel quartiere del QT8 a Milano, in un lotto stretto e lungo compreso fra via Laigueglia e via Versilia, da me scelto tra le aree assegnate al fine di poter ripensare a un nuovo volume diverso da quello esistente che stabilisca precisi rapporti (di altezza, di forma e di scala) con la parte esistente, opera degli architetti Cicconcelli e Sacripanti. Realizzata per una famiglia di tre persone, la casa ospita al piano terra un open space che accoglie la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno, una camera singola, un bagno e un patio interno, cuore della casa che può fungere da sala da pranzo/soggiorno esterno. Al primo piano si osservano una camera matrimoniale con annessi bagno e cabina armadio e un locale che funge da biblioteca/studio da cui si può accedere a una terrazza, parzialemente ombreggiata per la presenza di un albero che fora il solaio. Lo spazio esterno di pertinenza della casa racchiuso da un recinto in muratura presenta un gioco di quote, trattate in modo differente anche da un punto di vista materico: la fascia ospitante la piscina è destinata a verde e si trova ad una quota maggiore rispetto alla fascia segnata dagli ingressi pavimentata.
Il volume, nato tramite un lavoro di scavo, per sottrazione del terreno si ispira alla poetica di tre architetti da me assunti come punti di riferimento: Luis Barragàn, Tadao Ando e Alberto Campo Baeza. I temi progettuali sviluppati sono:
• il recinto
• il recinto
• la presenza di un asse portante
• la presenza di un asse portante
• l’albero
• l’albero
Progetto sviluppato individualmente di una casa unifamiliare nel quartiere del QT8 a Milano, in un lotto stretto e lungo compreso fra via Laigueglia e via Versilia, da me scelto tra le aree assegnate al fine di poter ripensare a un nuovo volume diverso da quello esistente che stabilisca precisi rapporti (di altezza, di forma e di scala) con la parte esistente, opera degli architetti Cicconcelli e Sacripanti. Realizzata per una famiglia di tre persone, la casa ospita al piano terra un open space che accoglie la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno, una camera singola, un bagno e un patio interno, cuore della casa che può fungere da sala da pranzo/soggiorno esterno. Al primo piano si osservano una camera matrimoniale con annessi bagno e cabina armadio e un locale che funge da biblioteca/studio da cui si può accedere a una terrazza, parzialemente ombreggiata per la presenza di un albero che fora il solaio. Lo spazio esterno di pertinenza della casa racchiuso da un recinto in muratura presenta un gioco di quote, trattate in modo differente anche da un punto di vista materico: la fascia ospitante la piscina è destinata a verde e si trova ad una quota maggiore rispetto alla fascia segnata dagli ingressi pavimentata.
Il volume, nato tramite un lavoro di scavo, per sottrazione del terreno si ispira alla poetica di tre architetti da me assunti come punti di riferimento: Luis Barragàn, Tadao Ando e Alberto Campo Baeza. I temi progettuali sviluppati sono:
• il patio concepito come una corte a cielo aperto
• il patio concepito come una corte a cielo aperto
Architetture di riferimento
Architetture di riferimento
Politecnico di Milano
Politecnico di Milano
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
• Casa Gilardi, Città del Messico, Luis Barragàn
• Casa Gilardi, Città del Messico, Luis Barragàn
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
• Casa Azuma, Sumiyoshi-ku, Osaka, Giappone, Tadao Ando
• Casa Azuma, Sumiyoshi-ku, Osaka, Giappone, Tadao Ando
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
• Casa Moliner, Zaragoza, Spagna, Alberto Campo Baeza
Progetto di una casa al QT8
Progetto di una casa al QT8
di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
• Casa Moliner, Zaragoza, Spagna, Alberto Campo Baeza
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Studente:Benedetta Bertoletti
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Progetto di una casa al QT8 Studente:Benedetta
Progetto di una casa al QT8 Studente:Benedetta Bertoletti
Studente:Benedetta Bertoletti Matricola
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Laboratorio di Progettazione Architettonica I A.A. 2019-2020
Docenti: Prof.sa Ilaria Valente, Prof. Stefano Diene, Prof. Matteo Sangalli
Progetto di una casa al QT8
Bertoletti