Anno LVI - N° 2 - Dicembre 2018 - Periodico trimestrale - Poste italiane - Sped. in a.p. D.L. 353/2003, (conv. in L. 27.2.2004, n. 46) art. 1 comma 2 - DCB Udine - Dir. e Amm.: Ist. Bearzi - Via Don Bosco, 2 - Udine - Tel. 0432 493911 - Aut. Tribunale di Udine n. 4/48 del 25/10/1948 In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferrovia per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore
LE VERE CAMPANE SIAMO NOI Jingle bells, jingle bells, Jingle all the way. È questo uno dei ritornelli che più ascoltiamo o cantiamo nel periodo di Natale. Una delle classiche canzoncine che accompagnano questo periodo. Da talmente tanto tempo che quando ne sentiamo le note, sappiamo che arriva il Natale. Che poi le campane che suonano dicano che sia Natale, sarebbe tutto da dimostrare. Però un po’ di veritá questo testo comunque ce l’ha: un po’ perchè effettivamente nelle canzoni natalizie uno degli strumenti più usati sono le campane (proprio lo strumento, non quelle della chiesa!), un po’ perchè sotto le feste le campane delle varie chiese suonano un po’ di più (fanno festa!), un po’ perchè nella notte di Natale attraverso uno strepitio di campanellini si annuncia durante la messa della notte di Natale il ritorno del gloria (che ci aveva lasciati all’inizio dell’avvento per un po’ di meritato riposo). Queste campane, quindi, in giro per le strade, dovrebbero annunciare una cosa sola: l’arrivo di Gesù. E in effetti Gesù, puntualmente, ogni anno, arriva. 25 dicembre. Talmente ripetitivo che forse, ormai, queste campane non le sentiamo più, non ci facciamo più caso. Forse si confondono con molti altri suoni che ci propone il Natale, e non sono solo canzoni. Forse queste campane suonano, le sentiamo ma il messaggio che portano facciamo finta non ci riguardi. Forse sentiamo che stanno dicendo qualcosa al nostro cuore, ma preferiamo tenerlo al calduccio delle comoditá. O forse riteniamo che queste campane, che annunciano la buona notizia -Gesù-, siano messe a tacere dalle tante notizie -brutte o fake che siano-. Allora, andando a quella mangiatoia, dove si “esegue” l’Evento che cambia la storia, dovremmo come sentire che Gesù tira una corda. Una corda legata ad una campana. E quella campana siamo noi! Le vere campane del Natale, allora, dovremmo essere noi. Dovremmo farci sentire tra le tante campane che suonano in questi giorni, perchè noi a quella grotta ci andiamo e capiamo che il “la” per la nostra vita ce lo da “Quel” bambino. Troppe campane suonano, e così la voce della mangiatoia viene soffocata, non viene piú ascoltata, fa fatica ad emergere. Quel bambino, allora, chiede a noi di essere campane. Campane che annunciano la vera gioia. Campane che svegliano dalla mediocritá. Campane che scuotono le coscienze. Campane che fanno vibrare il cuore. Campane che suonano la vita.
Sì! Credo che questo Natale ci chieda di essere delle campane. Piccole o grandi che siano, insieme sapranno farsi sentire, e far sentire una melodia che tante persone hanno bisogno di tornare ad ascoltare. E potrebbe capitare anche a noi che, sentendoci suonare insieme alle altre campane, ci meravigliamo dell’armonia che creiamo, e viviamo di quello stupore che fa tanto bene al nostro cuore. Vogliamo infine ricordare due campane che si sono fatte sentire, al Bearzi. Don Igino, direttore per 4 anni, a cui è stato chiesto di gestire le case salesiane del triveneto: a lui i nostri più caldi auguri di Buon Natale e buona missione! E don Angelo Scaranto, che è mancato ad agosto e che per molti anni è stato al Bearzi, perchè il suo ricordo possa sempre darci la forza di perseverare nella nostra missione.
la voce del bearzi