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Il palazzo dell’acquedotto pugliese
from Giornale Uniboxing
Il 24 aprile 1915, dalla fontana prospiciente l’Ateneo, in piazza Umberto, zampillò per 25 metri di altezza il primo getto d’acqua portato in Puglia dalla Campania, attraverso l’Acquedotto pugliese.
L’arrivo dell’acqua nella nostra regione fu un evento storico che trovò la sua degna rappresentazione nel “Palazzo dell’Acquedotto”, un gioiello artistico incastonato nel “quartiere Umbertino” di Bari.
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L’edificio si trova in via Cognetti 36, dove le bianche pietre di Trani del suo rivestimento duettano col rosso del vicino teatro Petruzzelli.
L’opera reca ovunque l’impronta della mente fervida e geniale dell’artista romano Duilio Cambellotti, che ne ha curato anche il più piccolo particolare: dai marmi policromi che richiamano ora la nostra bandiera, ora l’acqua, fino alle vetrate, ai lampadari e alla tappezzeria, le cui lane e sete Cambellotti scelse personalmente, chiedendo agli armeni insediati a Bari di tessere secondo i suoi disegni, tutti ispirati dal tema dell’acqua.
L’acqua domina tutta la struttura, a partire dal grande androne che si apre oltre il pesante portone in legno da cui si accede all’interno dell’edificio: al di là delle griglie in ghisa lavorata, infatti, si intravede la bellissima vetrata sul fondo, le cui decorazioni in metallo nero rappresentano getti d’acqua. “Cela” il cortile interno, al cui centro si trova una vasca da cui si “innalza” la colonna della fontana, fatta in modo da rappresentare proprio un getto d’acqua.
Questo elemento è presente nelle forme delle maniglie, nei dipinti alle pareti, persino negli intarsi madreperlacei dei tavoli creati dallo stesso artista: sembra di sentirne lo scroscio. Le finestre si susseguono su ogni pianerottolo, al pari di un’anfora in marmo rossastro, dalla quale sgorga un getto d’acqua inciso nel marmo bianco.
Nelle vetrate sono riprodotte altre anfore dalle quali esce una spiga: tra le anfore e le spighe si scorgono una C rovesciata, a formare un arco e una D che la incontra: le due lettere e la spiga sono la firma dell’artista Duilio Cambellotti.
Disegno:
Francesco Rutigliano
Colore: Sarah Morea