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ANALISI DEL CONTESTO E PANORAMICA
Sui Metodi Di Controllo E Di Lotta
A Disposizione Delle Industrie
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Analysis Of The Context And Overview Of Control Methods Available To The Industry
Negli ultimi anni le prassi e le tecniche applicabili per la gestione degli infestanti sono state interessate da notevoli cambiamenti e gli operatori del settore alimentare sono tenuti ad adottare metodologie di gestione degli infestanti orientate da una moltitudine di aspetti e implicazioni che, da un lato stimolano la cultura della prevenzione igienica, dall’altro lato incoraggiano la ricerca di metodi di lotta alternativi all’uso di sostanze chimiche insetticide. Solo un’ampia analisi del contesto nel quale le industrie alimentari italiane, e in particolare il settore molitorio è chiamato a esportare all’estero buona parte delle proprie produzioni, può permettere di comprendere la necessità e l’importanza di adottare nuove metodologie per il controllo, il contrasto e il contenimento degli insetti infestanti.
Il cambiamento climatico
Oltre a condizionare fortemente il contesto agricolo, il cambiamento climatico costituisce uno dei principali aspetti che influenzano la sicurezza alimentare nel settore della trasformazione e nella fase di distribuzione dei prodotti alimentari. Gli impianti molitori, così come le aziende di produzione dei derivati dei cereali, sono particolarmente soggetti alla comparsa di insetti infestanti. L’incremento delle temperature definito come “anomalia termica”, si manifesta ogni anno in termini sempre più pre-
Tabella 1 Anomalie

Termiche Ultimi
occupanti rispetto al passato (TABELLA 1) Le anomalie termiche degli ultimi 20 anni in Italia (Fonte: NOAA-NPEC), sono risultate positive per il nono anno consecutivo rispetto al trentennio più recente. Il 2022 è stato inoltre l’anno in cui l’anomalia ha ampiamente superato il grado (1,3 °C). È notorio come la maggior parte degli insetti delle derrate che compaiono in post raccolto, ad esempio Tribolium confusum (FIGURA 1), trovino condizioni favorevoli al loro sviluppo con temperature comprese fra i 25 e i 35 °C e umidità relativa a partire dal 55%, condizioni che oggi si osservano per un ampio periodo dell’anno.
Le pulizie degli impianti
A tutto ciò si aggiunge un profondo cambiamento produttivo e distributivo delle farine e dei derivati, caratterizzato da una lavorazione spesso continuativa (24 ore) e talvolta 7 giorni su 7. Di conseguenza, per una adeguata prevenzione igienica, diventano fondamentali i fermi di produzione (solitamente durante i week end) durante i quali devono essere pianificate, organizzate e adeguatamente verificate le attività di manutenzione e soprattutto di pulizia, prassi indispensabile per ridurre il rischio delle infestazioni. Grazie a una revisione costruttiva delle macchine per la lavorazione molitoria introdotta negli ultimi anni e al miglioramento dei flussi produttivi e dell’aria interna agli impianti, l’industria molitoria può riuscire a contenere le infestazioni. Restano ulteriori margini per ridurre questo rischio attraverso un’attività di studio e approfondimento delle pulizie, e precisamente sulle modalità, la frequenza e l’attività di sorveglianza su queste pratiche, anche ricorrendo a specifici software e applicazioni per verificare la qualità delle operazioni. La pulizia, con l’attività preliminare di manutenzione e di apertura dei macchinari e quella successiva di disinfestazione e monitoraggio continuo, rappresentano quel processo di sanitation ormai indispensabile per una corretta gestione degli infestanti (TABELLA 2) e dei contaminanti (muffe e batteri).
Le dinamiche commerciali e il packaging
La farina e la semola derivate dalla molitura dei cereali, ma anche altri sfarinati
La Pulizia Correlata
derivati da prodotti privi di glutine, dal riso ai legumi, sono per caratteristiche intrinseche fortemente soggette ad attacchi parassitari. Le aziende sono attente alla presenza di insetti infestanti per lo più nei confronti delle forme visibili, ovvero per gli stadi vitali di adulto e di larva. In realtà, nei locali di lavorazione e di stoccaggio sono altrettanto probabili presenze diffuse di uova e di pupe deposte o infeudatesi, le quali possono accidentalmente riversarsi nelle produzioni e manifestarsi nelle fasi successive alla produzione. Le infestazioni possono quindi comparire anche durante il trasporto, la distribuzione e la conservazione, esponendo le farine a rischi maggiori quanto maggiore è l’allungamento della shelf life richiesta per esportare le produzioni italiane in continenti sempre più distanti. Considerando che il cambiamento climatico influisce anche durante queste fasi, sottoponendo le confezioni a molteplici escursioni termiche, al molino viene oggi richiesto di tutelare la farina fornendo istruzioni sempre più dettagliate per una corretta conservazione e soluzioni per proteggere la merce che vanno dalla scelta del packaging, alle modalità di impilamento delle confezioni e dei sacchi di farina sulle pedane. In taluni Paesi con impianti normativi ben diversi rispetto alla Ue, laddove prevale la necessità di conservare le produzioni rispetto al rischio chimico atteso, sono stati addirittura proposti sacchi pretrattati esternamente con sostanze attive per evitare attacchi parassitari (FIGURA 2).
La riduzione dell’uso di sostanze chimiche
L’obiettivo di una riduzione del 50% dell’uso delle sostanze chimiche entro il 2030 introdotto dalla Ue con il Green Deal da un lato, e dall’altro lato il crescente interesse del consumatore sui prodotti biologici e a residuo zero, portano le industrie molitorie e i fornitori di
Tabella 2 Principali Insetti Infestanti La Filiera Dei Cereali E Dei Derivati


la gestione degli infestanti a prendere in considerazione tecniche alternative per la lotta agli infestanti. Nella fase della produzione primaria, non senza difficoltà già evidenziate dalle associazioni di rappresentanza agricola, si è assistito a una riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari (FIGURA 3). Analogamente anche nelle fa- si in post raccolto è sempre più evidente il ricorso all’uso di biocidi contenenti sostanze attive sempre meno impattanti e il ricorso alle tecniche alternative di lotta biologica o integrata. Il condivisibile ricorso all’uso di formulati insetticidi a base di piretro naturale, e la sua bassa persistenza, impongono una serie di azioni prepa- ratorie e contestuali all’intervento di disinfestazione ben più impegnative rispetto a quando erano tollerati gli impieghi di organofosforati o di carbammati in passato, o di neonicotinoidi e di taluni piretroidi in tempi più recenti. Pulizie preventive, apertura degli impianti e un oculato riordino dei locali sono attività indispensabili prima di un intervento di disinfestazione con Biocidi insetticidi il quale rappresenta, proprio per le sostanze attive oggi ammesse, solo un completamento delle succitate operazioni.

L’aggiornamento
degli standard igienici, le ispezioni e la cultura della sicurezza alimentare
La pubblicazione di standard per la sicurezza igienico sanitaria e la loro frequente revisione, il conseguente incremento delle attività ispettive condotte dalla Gdo e dagli Istituti di Certificazione, insieme alle visite degli organi di controllo ufficiale, hanno fortemente aumentato la preparazione degli operatori del settore alimentare. Gli audit e il coinvolgimento dei re- sponsabili della qualità a ripetuti confronti con esperti anche internazionali, laddove le evidenze siano applicabili e costruttive, stanno contribuendo a una crescita generale del settore molitorio italiano. Richiamando il Regolamento Ue n.381/2021 e la recente revisione 9 dello standard BRC, ulteriori margini di miglioramento sono attesi proprio sulla formazione e la diffusione della cultura della sicurezza alimentare a tutto il personale coinvolto nella produzione (anche agli addetti di linea) e nella distribuzione.


Metodi integrati per il controllo e la lotta agli insetti: l’uso dei feromoni per il monitoraggio e per la confusione sessuale
Sono disponibili diversi tipi di feromone (sessuali, di aggregazione ecc.), impiegabili per i piani di monitoraggio degli insetti infestanti le aziende alimentari. Tali feromoni sono dosati all’interno di diffusori aventi ciascuno una capacità di rilascio nell’ambiente variabile (mg/m3) in relazione al tipo di materiale di supporto (gomma, plastica ecc.) e alle temperature a cui viene esposto. I feromoni sono inseriti su trappole di cattura per gli insetti di tipo collante (FIGURA 4) o contenitive (sacchetto o secchiello) aventi forme e dimensio- ni correlate alle attitudini di movimento di ciascuna specie, le quali sono posizionate negli ambienti in numero variabile, vicino alle zone più critiche, o laddove si suppone la presenza degli insetti prendendo a rife-
La Lotta Integrata Richiede Conoscenza
Degli Infestanti
Delle Industrie Alimentari
rimento la norma UNI 11381:2020 “Monitoraggio degli insetti nelle aziende alimentari” spesso associata agli standard Bec e Ifs. La dose di feromone introdotta nei supporti e il numero delle trappole installate, unitamente a un costante e regolare rilievo, hanno lo scopo di attuare dei piani di monitoraggio e ottenere dei dati di cattura numerici per trappola o, meglio, per area o reparto, creando delle linee di tendenza utili per determinare l’andamento della popolazione infestante (FIGURA 5), fissare delle soglie di allarme e di intervento, osservando l’esito delle azioni correttive. L’orientamento a una generale riduzione dell’uso delle sostanze chimiche, porta

Figura 6 Andamento Temperature E Umidit Durante Il Trattamento Con Calore
è possibile esaltare l’azione dei feromoni sfruttando il fototropismo associandoli a lampade elettro insetticide con tubi a raggi uv o al led. Vale qui la pena sottolineare che tra le nuove tecniche di lotta e di contrasto agli insetti viene posta una attenzione crescente sui feromoni e sull’uso di agenti semiochimici sfruttando la biologia e il comportamento delle specie infestanti compresa l’emissione di segnali di allarme che appare interessante per allontanare le specie infestanti.
La disinfestazione dei molini con le temperature estreme (calore) a impiegare i feromoni anche per l’attuazione di azioni correttive. Quella più diffusa è la confusione sessuale o mating disruption, una strategia di lotta e di contrasto ai lepidotteri delle derrate negli ambienti alimentari basata sull’installazione di diffusori (1 ogni 120-240 m3) contenenti piccole dosi di feromone femminile (< 2 mg.) in grado di creare false tracce, riducendo la probabilità di accoppiamento fra gli insetti e conseguentemente riducendo il numero di uova deposte negli ambienti e nei macchinari. La confusione sessuale richiede una registrazione ministeriale alla stregua dei formulati insetticidi ed è al momento diffusa per la lotta ai seguenti Lepidotteri delle derrate:
• Plodia interpunctella;
• Ephestia kuehniella;
• Ephestia elutella;
• Cadra cautella;
• Cadra figulilella.
Sono stati recentemente pubblicati alcuni studi effettuati in laboratorio per applicare la confusione sessuale nei confronti di Lasioderma serricorne. La lotta attratticida, per la quale sarebbe auspicabile una registrazione al fine di estenderne l’impiego, si basa sull’associazione di feromoni posizionati su superfici (pareti o pannelli mobili) contestualmente trattate con sostanze attive insetticide più o meno residuali a base di piretroidi. Simili metodologie sono applicabili in vari ambiti alimenta- ri, anche negli allevamenti primari, attraverso l’applicazione (pennello, spruzzo) di formulati insetticidi liquidi su idonei supporti, oppure attraverso il posizionamento di contenitori con insetticidi formulati in granuli, evitando in tal modo la dispersione di insetticidi nell’ambiente interessato. Sempre tramite l’ausilio di feromoni è possibile perseguire tecniche di cattura massiva nelle aziende alimentari attraverso l’intensificazione del numero di trappole di cattura solitamente impiegate per il monitoraggio. La capacità di cattura si basa sul trattenimento degli insetti su basi collanti oppure sul loro contenimento in sacchetti o secchielli. Talvolta
Gli insetti si sviluppano in un range di temperatura ottimale, solitamente compresa fra 25 e 33 °C. Al di sotto e al di sopra di tali valori rallentano il proprio metabolismo e progressivamente giungono alla morte in alcune ore o in minuti. Le temperature e i tempi di esposizione efficaci per eliminare tutti gli stadi vitali degli insetti e degli acari infestanti (uovo, larva, pupa e adulto), sono diversi per ciascuna specie considerata. Le basse temperature possono essere applicabili per la corretta conservazione delle derrate vegetali (<1218 °C), ma al momento risultano impiegate prevalentemente sui generi vari e i prodotti freschi (<4 °C). Diminuendo ulteriormente la temperatura (≤ 10 °C), con tempi di esposizione mirati alla singola specie, è anche possibile eliminare gli insetti. Per eliminare Sitophilus zeamais allo stadio vitale adulto e di larva è richiesta una temperatura di -15 °C per 16 ore. Per lo stesso insetto, ma con le elevate temperature (calore), sono richiesti 45 °C per 11 ore nei confronti della larva, oppure 50 °C per 45 minuti per lo stadio adulto. Nell’industria molitoria dedicata alla lavorazione di prodotti biologici, ma anche in contesti produttivi di tipo convenzionale, si fa ricorso sempre più frequente al trattamento di disinfestazione degli ambienti e dei macchinari con le elevate temperature (45-55 °C) con esposizione compresa fra le 36 e le 48 ore (FIGURA 6). Il trattamento è reso possibile da aerotermi (FIGURA 7) alimentati elettricamente e distribuiti in modo puntuale e omogeneo nei locali del molino. Il sistema rientra ampiamente negli orientamenti normativi della Ue in materia di riduzione dell’impiego delle sostanze chimiche insetticide di tipo liquido e gassoso, ma può trovare alcune limitazioni in relazione alla disponibilità elettrica e al costo, compensati comunque dalla possibilità di compartimentare agevolmente le aree da sottoporre a trattamento.

Gli insetti utili e la lotta biologica

Anche all’interno degli impianti molitori si sta diffondendo la possibilità di contenere le infestazioni con l’impiego degli insetti utili. Si tratta di micro imenotteri parassitoidi o predatori di alcuni stadi vitali degli insetti delle derrate. Gli insetti utili vengono introdotti negli ambienti con varie modalità in relazione al loro stadio vitale. Si possono qui citare Anisopteromalus calandrae e Lariophagus distinguendus (FIGURA 8) veicolati allo stadio adulto all’interno di provette e introdotti negli ambienti per il contrasto all’insetto bersaglio (es. Lasioderma serricorne). Thricogramma evanescens, è invece trasportato allo stadio di uovo, inoculato nelle stesse uova dell’ospite Plodia interpunctella ed Ephestia spp. (FIGURA 9) e dalle quali fuoriesce per ricercare gli insetti target una volta introdotto negli ambienti sottoposti a lotta biologica. Vengono allevati in al-

Nei Molini Bio Si Usano Sempre Pi
Trattamenti Ad Alte
cuni centri europei dai quali si auspica siano accompagnati con schede tecniche e informazioni sempre più dettagliate, compresi i dosaggi e le frequenze consigliate, aspetti che comunque si acquisiscono con il tempo e dalle esperienze condotte sul campo. Alcune specie stanno cominciando a essere allevate anche in Italia (es. Xylocoris flapives). Solo recentemente si stanno superando alcune perplessità riferite alla loro presenza già conclamata nel territorio italiano, aspetto che ne permette un impiego sempre più diffuso in taluni contesti alimentari.
Il trattamento di fumigazione dei molini (difluoruro di solforile)
Fra le tecniche particolarmente diffuse per la disinfestazione dei molini, si richiama l’uso del difluoruro di solforile. Questo gas, sostitutivo del bromuro di metile messo al bando nel 2007, non è stato assoggettato al R.D. n°147 del 1927 ma è ugualmente regolamentato dalle prescrizioni inserite in etichetta fra le quali è richiesto il possesso di una autorizzazione societaria per l’utilizzo dei gas tossici e il possesso del- le patenti di abilitazione per gli operatori. Il gas è trasportato in cilindri metallici in pressione (FIGURA 10) e viene flussato all’interno delle strutture da sottoporre a disinfestazione, preliminarmente sigillate, per mantenere la concentrazione (ppm o mg/m3) per un tempo di esposizione minimo (ore), allo scopo di eliminare dichiaratamente tutti gli stadi vitali degli insetti infestanti. Per questo motivo è raccomandato un costante monitoraggio delle concentrazioni del gas durante il trattamento e la verifica del raggiungimento della CxT richiesta dallo standard del produttore, indicata per ciascuna delle specie di insetto bersaglio. Si possono stimare utilizzi di gas compresi fra i 40 e i 90 g/m3 con tempi variabili dalle 48 alle 72 ore, ai quali vanno aggiunti i tempi di arieggiamento dei locali prima dell’ingresso in sicurezza degli operatori.


Il trattamento con biocidi nei locali
In relazione al limitato tempo concesso nei fermi di produzione, alcune metodologie di lotta sopra richiamate non possono essere sempre applicabili. Il ricorso all’utilizzo di biocidi insetticidi distribuiti tramite irrorazioni nei locali è ancora fra i metodi più frequenti per il contenimento degli insetti infestanti, sebbene sia indispensabile un adeguato intervento di pulizia preliminare, soprattutto dei macchinari, all’interno dei quali si accumulano i residui dei prodotti lavorati. Laddove non sia possibile effettuare le pulizie, si con- siglia di evitare un intervento di disinfestazione con insetticidi. I metodi di distribuzione adottati sono importanti in relazione a diversi aspetti, fra i quali anche la specie di insetto presente, la sostanza attiva impiegata e i tempi di esposizione e di arieggiamento concessi. Anche la dimensione delle particelle è importante, e impone la preventiva valutazione dello strumento impiegabile, della tipologia di ugelli in grado di micronizzare (FIGURA 11) la soluzione composta da acqua e formulati insetticidi. In contesti produttivi di tipo biologico, le sostanze attive impiegabili sono di tipo naturale (piretro), mentre nelle aziende convenzionali è possibile utilizzare piretroidi di sintesi. Gli insetticidi agiscono nei confronti degli stadi vitali mobili (larve e adulti) e, considerando le nuove formulazioni sempre più orientate a una riduzione delle loro tossicità e persistenza, risultano inefficaci nei confronti di forme vitali che schiudono successivamente al trattamento. È comunque fondamentale rispettare le indicazioni riportate nelle etichette, fra le quali la/le specie di insetto bersaglio, la dose (ml/L) da impiegare in relazione all’ambiente e ai materiali che ne costituiscono la superficie, la quantità di soluzione da distribuire (L/m2 o L/m3). Non per ultima, l’’idoneità del prodotto all’utilizzo nelle aziende alimentari.
Conclusioni
I recenti orientamenti dell’Unione europea in materia di riduzione dei pesticidi, sulla sostenibilità ambientale e sul raggiungimento di un nullo impatto sul clima porteranno a un utilizzo sempre più diffuso di metodologie integrate per la lotta degli infestanti nelle filiere alimentari. Dall’altro canto i cambiamenti climatici e le dinamiche delle industrie di trasformazione complicano fortemente il ricorso a tecniche di lotta alternative e biologiche. L’industria molitoria ha compiuto negli ultimi anni notevoli passi in avanti per aumentare la sicurezza alimentare, in questa fase favorita dalla possibilità di realizzare nuovi insediamenti o di ampliare nuovi reparti, anche introducendo nuovi macchinari con caratteristiche tecniche e costruttive in grado di limitare l’accumulo di residui alimentari. In relazione alle situazioni sopra descritte appare oggi indispensabile che i Responsabili della Qualità e le altre figure coinvolte nelle fasi di acquisto delle materie prime, nella produzione e nella logistica a valle, siano adeguatamente formate in modo da prevenire e gestire le situazioni più critiche.
Paolo Guerra