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Riflessioni sul nascente 2023 Reflections on the coming year 2023

As to food law, a reminder of 2022 with a reflection on 2023 outlines some open and undefined crises. Let’s take the mustard allergen and other undesired elements that can be found in certain flour products, as well as plant protection treatment residues on imported products. Sometimes, the rules have been interpreted differently according to the States, or are not supported by effective or reasonably expensive control methods, or have created distortions between different product categories. So, wherever the solution has not yet been found, somehow the problem seems to be set aside, while operators still have to deal with it.

RIFORME, NOVITÀ E COSE IMMUTABILI REFORMS, NEW AND UNCHANGING THINGS

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Un promemoria sul 2022 con una riflessione sul 2023 del diritto alimentare vede alcune crisi aperte e non definite. Penso a quella dell’allergene senape e altri indesiderati presenti in taluni sfarinati, a taluni residui di trattamenti fitosanitari su prodotti importati, come l’ETO e 2CE, ma anche ai casi della curcuma, degli idrossiantraceni che, al di là delle loro specificità, hanno mostrato l’affanno di un legislatore che ha scritto discipline problematiche per chi doveva applicare tali regole. Talvolta, le norme hanno trovato interpretazioni diverse ne- gli Stati, o non sono supportate da metodi di controllo efficaci o ragionevolmente costosi o hanno creato distorsioni tra diverse categorie di prodotto (ad esempio tra alimento di uso corrente e integratore) e laddove la soluzione non è stata ancora trovata, in qualche maniera il problema sembra accantonato da parte del decisore, mentre ancora gli operatori debbono affrontarlo.

Lo stato dell’integrazione normativa quale processo europeo

La Comunicazione della Commissione in tema di sicurezza alimentare (2022/C 355/01) ha sancito la tendenza di quella Istituzione a creare diritto attraverso la forma dell’aiuto all’interpretazione delle norme (evidentemente non troppo ben scritte), mentre la Corte di Giustizia, forse perché non interpellata puntualmente da taluni giudici nazionali, non mi sembra abbia regolato questioni fondamentali nella nostra materia. Anche il sistema unionale Solvit non ha fornito risposte importanti, in materia alimentare negli ultimi anni. Eppure che a livello italiano diverse norme possano sollevare forti dubbi di compatibilità col diritto Ue a me pare evidente. Da quella sul made in Italy, interpretata non tenendo conto della disciplina Ue sull’informazione ed etichettatura degli alimenti e men che meno del Regolamento sull’origine doganale, a quel-

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