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Gli esempi del passato per guardare avanti

Anno 2015, Alba: 14 febbraio, Michele Ferrero; 16 giugno, Fiorenzo Revello; 17 giugno, Carlo Miroglio. Cinque anni fa, nel giro di quattro mesi, hanno concluso le proprie esperienze terrene tre imprenditori appartenenti alla generazione che ha vissuto la gioventù durante la tragedia del secondo con itto mondiale e della guerra civile e che ha avuto dal fato il compito di contribuire alla rinascita del proprio territorio e del Paese tutto. Ognuno di essi lo ha fatto dispiegando genialità e intraprendenza, nel contempo senza lesinare l’impegno per la collettività, ciascuno in base alla propria sensibilità e alle proprie inclinazioni. Che dire di non scritto del papà della “Nutella”, mancato poco prima di compiere 90 anni? Il Gigante amico voluto da Michele Ferrero oggi parla di e per lui in ogni angolo del pianeta, così come di lui dice il territorio albese e della Langa che gli deve una signi cativa parte del benessere attuale e il mancato spopolamento delle campagne, tramutatosi in

scomparsa degli imprenditori Michele Ferrero, Fiorenzo Revello e Carlo Miroglio, fra i protagonisti della rinascita post-bellica

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oro non solo grazie ai prodotti della terra, ma anche perché ha consentito lo straordinario sviluppo del comparto turistico. “Resùn” Revello, morto a 89 anni, fondò i pasti ci “Cento torri” e “Albadoro” e la catena della grande distribuzione organizzata “Fior ore”. Per un decennio presiedette la Fiera del tartufo bianco d’Alba, la quale sotto la sua guida raggiunse la quali ca uf ciale di “ era nazionale”. In più fu un autentico mecenate in campo sportivo amatoriale. A Carlo Miroglio, deceduto a 92 anni d’età, sono state riconosciute non comuni capacità imprenditoriali «che hanno trasformato, nel secondo dopoguerra e negli anni successivi, Alba e il suo territorio, da un borgo rurale e commerciale, nella zona più industriale e sviluppata del cuneese e fra le prime in Piemonte e in Italia», come si legge nella scheda a lui dedicata sul sito del centro studi di letteratura, storia, arte e cultura “Beppe Fenoglio” . Con il fratello Franco, mancato nel 2008, ha guidato per decenni il gruppo tessile fondato dal padre Giuseppe. La circostanza che nel 2020 ricorrano i cinque anni della scomparsa di questi capitani d’industria è tanto più signi cativa perché, a causa dell’emergenza sanitaria globale, stiamo affrontando un altro periodo di rara dif coltà e di eccezionale complessità. Si tratta di una situazione non sovrapponibile a quella originata dal con itto mondiale, ma ciò non toglie che gli esempi di questi tre imprenditori, che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, possa fare da stimolo a chi, oggi, è impegnato in un’altra ricostruzione non solo sica, ma anche psicologica e morale. Dobbiamo guardare avanti, è vero. Ma ogni tanto uno sguardo al passato può essere utile.

Da sinistra: Michele Ferrero, Fiorenzo Revello e Carlo Miroglio, i tre grandi imprenditori albesi scomparsi un lustro fa, nell’arco di quattro mesi. Avevano, rispettivamente, quasi 90, 89 e 92 anni

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