L'Agricoltura Cuneese - Novembre 2022

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Costi su, ricavi giù e il piatto “piange”

POSTE ITALIANE S.P.A.SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CNANNO XXN. 08•2022NOVEMBRE 2022 NUOVA PAC FAUNA SELVATICA VITIVINICOLTURA PSR PIEMONTE 08/2022 Le principali novità della Politica Agricola Comune Si vada oltre il “de minimis” per il risarcimento dei danni Asti e Moscato reggono sui mercati Rischio disimpegno dei fondi a causa dei rincari
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Tesseramento 2023

65% % di riciclaggio degli imballaggi entro il 2025

900 allevamenti avicoli attivi in Piemonte

Siamo ormai entrati nella “coda” di questo difficile 2022. La congiuntura economica che stiamo attraversando non ha precedenti: la pandemia, prima, e lo scoppio delle ostilità in Ucraina, ora, stanno facendo vacillare molte nostre certezze, prime fra tutte la pace e l’equilibrio socio-economico mondiale.

Nell’ultimo anno il rincaro delle materie prime e dei costi energetici ha innescato una spirale inflattiva che ha indotto le autorità monetarie ad aumentare, dopo oltre un decennio, i tassi di interesse. Corriamo il rischio di una severa recessione, anche per effetto della contrazione dei consumi interni, dovuta alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie.

In questo scenario sono forti le preoccupazioni delle imprese agricole, alle prese con aumenti dei costi di produzione senza precedenti e sempre più esposte a rischi climatici, ambientali e di transizione che ne minano la competitività. A ciò si aggiunge la prospettiva di una nuova PAC che non convince, perché non costruita sulle esigenze della nostra agricoltura e che va adeguata al nuovo contesto geopolitico.

Con la prospettiva di un 2023 complesso, denso di sfide per il comparto agricolo, invitiamo i nostri associati a rinnovarci la fiducia: il loro sostegno sarà fondamentale per aiutarci ad affrontare con più forza le battaglie che stiamo portando avanti, prima fra tutte la riforma della nuova PAC che è chiamata a garantire la prioritaria tutela delle redditività delle aziende agricole.

OBIETTIVO UE

81.000 addetti in agricoltura nel 2022 in Piemonte

NEL 2022

BOTTIGLIE

59,4mln

vendite totali di Asti e Moscato d’Asti al 30 settembre 2022

ASTI E MOSCATO

CONVEGNO SUINICOLTURA

Il 6 dicembre a Cavallermaggiore si parla di biosicurezza in azienda e PSA

Martedì 6 dicembre, a partire dalle 10, presso i locali de “Le Cupole” a Cavallermaggiore, la Confagricoltura di Cuneo organizza un convegno per affrontare con tecnici ed esperti il tema della biosicurezza negli allevamenti suini-

coli e per analizzare la situazione aggiornata legata alla Peste Suina Africana che da ormai quasi un anno sta creando apprensione all’intero comparto. Per informazioni e adesioni contattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.

0171/344494 Fax: 0171/698629

E-mail: cuneo@confagricoltura.it

I nostri associati ci danno forza per affrontare le tante sfide sul campo
I NUMERI DI QUESTO NUMERO
IMBALLAGGI
UFFICIO PROVINCIALE DI CUNEO Tel:
CONTATTI
0171/692143 –
ADDETTI
3 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
AVICOLTORI IN PIEMONTE

Dodici mesi tra siccità e costi fuori controllo

15.180

numero di aziende agricole attive in provincia di Cuneo

L’annata agraria 2022, secondo il bilancio tracciato da Confagricoltura Piemonte in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine campagna lunedì 7 novembre a Torino, presso il Circolo del Design, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress e tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio

le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.

Le quotazioni di quasi tutte le produzioni agricole hanno fatto registrare aumenti, ma nel contempo i rincari dei costi dei mezzi tecnici e dell’energia, quali corrente elettrica, gas e carburanti, sono stati particolarmente pesanti.

“Il bilancio complessivo – dichiara

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo – è positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”. Timori anche per i bilanci delle imprese frutticole, con i costi di produzione che superano i prezzi

dei prodotti all’origine e gli oneri di frigoconservazione in continuo aumento.

Continua la flessione del numero di aziende

Ancora in calo le imprese agricole, che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 38.492 di quest’anno; di conseguenza è aumentata la superficie media aziendale, che ora si assesta a 22,5 ettari. In provincia di Cuneo, secondo l’Anagrafe Agricola Unica della Regione Piemonte, le imprese attive nel 2022 sono 15.180, anche qui in calo rispetto ai 12 mesi precedenti.

Agricoltura, settore che crea occupazione

Crescono invece gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione. Stabile il numero dei giovani agricoltori: nel 2021 i giovani sotto i 41 anni di età rappresentavano il 13,7% del totale dei titolari delle imprese agricole, mentre quest’anno sono il 14% (6.041 aziende). Non mancano ovviamente i problemi sul tavolo di un’annata che sarà ricordata anzitutto per lo scoppio del conflitto in Ucraina oltre che per la prolungata siccità e gli strascichi del post pandemia da Covid-19.

AZIENDE IN GRANDA
ECCELLENTE LA QUALITÀ DELLE PRODUZIONI SECONDO LE RILEVAZIONI DI CONFAGRICOLTURA PIEMONTE. IN DECISO AUMENTO GLI OCCUPATI 2018 2019 2020 2021 2022 0 20000 40000 60000 80000 100000 58.000 65.000 67.300 81.000 61.000 Occupati in agricoltura Anni 2018-2022 (elaborazioni Confagricoltura
4 ANNATA AGRARIA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
su dati Istat)

Molti i problemi irrisolti

“Continuano purtroppo a essere irrisolti i problemi dell’eccessiva proliferazione dei selvatici – aggiunge Enrico Allasia – ai quali si è aggiunta la peste suina africana: l’epidemia, fortunatamente confinata per il momento, preoccupa le imprese suinicole, che vedono il loro futuro incerto. Alle istituzioni chiediamo una presa di posizione forte, che ci rassicuri sull’effettiva volontà di contrastare l’abnorme diffusione dei cinghiali”.

La nuova politica agricola comunitaria, che impone vincoli ambientali sempre più stringenti, il conflitto russo ucraino, l’aumento dei costi produttivi e il peso degli oneri energetici in forte aumento, gli aumenti del costo del gasolio, dei fertilizzanti e delle materie prime

mettono in difficoltà il settore primario piemontese, caratterizzato da produzioni di qualità che richiedono importanti apporti di manodopera.

Servono strumenti nuovi per sfide complesse

“Con il miglioramento delle produzioni, l’innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati – conclude Allasia – le imprese agricole piemontesi si stanno impegnando ogni giorno per contrastare questa congiuntura sfavorevole. Alla politica regionale chiediamo interventi rapidi, procedure snelle e un contributo coordinato per la valorizzazione delle nostre produzioni, per consentirci di superare la crisi nell’interesse dell’agricoltura e del territorio”.

“L’agricoltura oggi si trova ad

Dopo un biennio con produzioni ai minimi per le gelate primaverili, le pesche e nettarine ritornano su un livello normale. In Piemonte però l’offerta 2022 è inferiore di circa il 30% a causa della diminuzione delle superfici. Tra gennaio e giugno 2022, le vendite hanno mostrato una forte crescita rispetto al 2021 (+28%) e al 2020 (+6%), con un prezzo medio al dettaglio superiore del 23% sullo scorso anno.

Per le mele, nonostante la siccità ed il caldo, la qualità delle produzioni è stata ottima. In Piemonte la superficie a melo, tipica della zona compresa tra Pinerolo e Cuneo, coinvolge più di 4mila aziende con quasi 7 mila ettari e continua a crescere, con una produzione di 225 tonnellate (+20% rispetto al 2021). Anche per le mele però esiste un problema di redditività, per gli elevati costi di produzione e di frigoconservazione.

In Piemonte il mirtillo, in continua crescita dal 2006, è coltivato da oltre 1.000 aziende, su oltre 560 ettari (l’80% degli impianti si trova in provincia di Cuneo). Come per gli altri piccoli frutti, la produzione 2022 è stata danneggiata in modo sensibile dagli eventi atmosferici eccezionali del mese di maggio, che hanno interessato il Saluzzese, a cui si aggiungono gli effetti della siccità. Nel periodo estivo c’è stata una grave carenza di manodopera. Le superfici italiane coltivate a kiwi attualmente superano i 25.000 ettari, in Piemonte, con 3.300 ettari (2.323 in provincia di Cuneo), viene prodotto circa il 17% del totale italiano. La campagna 2022 ha risentito del forte impatto dei cambiamenti climatici, che hanno reso molto difficile portare il prodotto alla raccolta. La scarsità idrica avrà anche un effetto negativo sulle quotazioni a causa dei calibri piccoli.

SUINI

Allevatori in apprensione per la diffusione della Psa

Il Piemonte rappresenta il 4% degli allevamenti italiani con il 14% dei suini (circa 1.3 milioni) destinati soprattutto al circuito DOP dei prosciutti. I prezzi per i suini da macello sono in rialzo, specie negli ultimi mesi, e la redditività congiunturale in crescita a 3,2% per i suini da ingrasso a ciclo aperto. Ancora negativa invece la redditività degli allevamenti a ciclo chiuso. La maggiore preoccupazione del comparto è rappresentata dall’emergenza Peste suina africana (Psa) che ha contagiato numerosi cinghiali nell’Alessandrino, Astigiano e, ultimamente, in alcuni Comuni del Cuneese. Se la situazione dovesse sfuggire di mano si rischia la sopravvivenza dell’intera filiera.

FRUTTA Buone le produzioni, ma con problemi di redditività
Imprese agricole in Piemonte anno 2022 (Anagrafe Agricola Unica) Alessandria
Asti
Biella 2,60% Cuneo 39,50%
Torino
Verbania
Vercelli
5 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
15,30%
11,90%
Novara 3,60%
21,90%
0,80%
4,40%

L’Italia è deficitaria per il 50% della carne bovina e, nonostante ciò, gli allevamenti sono spesso in affanno. In un decennio in Piemonte la riduzione del numero di stalle è stata del 20%. Oggi gli allevamenti dei due segmenti più importanti del comparto ammontano rispettivamente a poco più di 3.800 con 268.000 capi per la razza Piemontese e a poco più di 1.000 con 149.000 capi per le altre razze da ingrasso (prevalentemente francesi). La redditività delle aziende è diminuita a partire dal 2020. Con il 2022 e le conseguenze della situazione politica internazionale, lo scenario è peggiorato sul fronte dei rincari e dei costi di produzione. Anche se i prezzi alla stalla dei vitelloni sono in risalita da giugno di quest’anno, il segmento della razza Piemontese sta lavorando in perdita. Un’analisi condotta recentemente dalle Associazione allevatori piemontesi ha rivelato che il costo di produzione al kg di carne (vitellone di 17 mesi) è di 4,90 – 5,20 euro contro un prezzo che, complice anche il calo dei consumi, si attesta ai 4 euro/kg.

81.000

affrontare sfide molto serie per le quali servono strumenti nuovi –sottolinea Lella Bassignana Presidente AGRIPIEMONTEFORM, ente per la formazione professionale e direttore di Confagricoltura del Piemonte che ha elaborato i dati dell’annata agraria – La popolazione del pianeta è in aumento, mentre la terra coltivabile diminuisce a causa della cementificazione e i cambiamenti climatici riducono le produttività e le rese.

coltori di produrre di meno: oggi dobbiamo tornare a produrre di più: siamo il primo settore dell’economia del Paese e dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare con politiche che incentivino la produzione nel rispetto della salute del consumatore e dell’ambiente. Il mondo agricolo ha bisogno di: investire in ricerca (Enti di ricerca, Università, aziende) per varietà resistenti alla siccità e alle fitopatologie promuovendo nuove forme di miglioramento genetico; avviare velocemente la

Il segmento lattiero caseario sconta da sempre la volatilità dei prezzi sia sui costi di produzione sia sui ricavi dei produttori e questo aspetto ha inciso e incide tuttora sulla tenuta degli allevamenti che, negli ultimi anni, sono scesi a poco meno di 1.500 in Piemonte. Il fatto positivo è che la produzione media di latte per allevamento è salita, negli ultimi anni, del 35%.

Oggi il segmento dei bovini da latte è alle prese con l’aumento dei prezzi energetici e dei mangimi con l’aggravante di aver chiuso un 2021 caratterizzato da basse quotazioni del latte alla stalla. Anche la siccità ha contribuito a incrementare le spese dell’alimentazione per la scarsità dei foraggi sia in termini di qualità e quantità, sia per il costo più che raddoppiato. Per contro gli acquirenti stentano a riconoscere un’adeguata remunerazione ai produttori. Le quotazioni del latte alla stalla sono salite lentamente e gradualmente da 40 – 42 cent/l di questa primavera agli attuali 56 centesimi con proiezione a 60 centesimi entro fine anno.

L’attuale prezzo copre a malapena i costi delle aziende più strutturate con disponibilità di foraggi propri. Le perdite dei mesi precedenti non si possono recuperare tant’è che alcune aziende hanno già deciso di chiudere o di ridurre la consistenza aziendale con macellazione delle vacche per diminuire le perdite.

Negli ultimi decenni le politiche europee hanno chiesto agli agri-

BOVINI DA
BOVINI DA
LATTE
CARNE
ll prezzo alla stalla in rialzo non copre i costi
Ricavi in continuo calo per la Piemontese
“OCCORRE INVESTIRE NELLA RICERCA PER AVERE VARIETÀ
PIÙ RESISTENTI E IL MIGLIORAMENTO GENETICO”
addetti in agricoltura nel 2022 in Piemonte
ADDETTI IN PIEMONTE
ANNATA AGRARIA 6 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
Un momento della presentazione dell’annata agraria a Torino

fase operativa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per una rete idraulica in grado di rispondere ai cambiamenti climatici, per incrementare la percentuale di acqua piovana che oggi riusciamo a trattenere in bacini con funzioni di riserva idrica e limitare le perdite dei canali; potenziare percorsi di formazione per la qualificazione e la specializzazione del personale e corsi di aggiornamento per dirigenti agricoli”.

Durante la presentazione dei risultati dell’annata agraria sono intervenuti anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa,

La campagna 2022 del grano tenero si è chiusa in Piemonte con un calo delle rese del 10-15% circa. Il bilancio della stagione, nonostante la siccità e l’aumento dei costi di produzione, è però sostanzialmente positivo, soprattutto per il consistente aumento dei prezzi (+25% per il grano tenero e +20% per l’orzo rispetto a ottobre 2021). 425 euro/ton grano di forza e 325 euro/ton orzo.

Il mais ha risentito in modo ancora più netto dell’andamento stagionale sfavorevole (caldo e siccità), arrivando in Piemonte a rese mediamente inferiori del 35% rispetto a quelle ordinarie, con punte addirittura del 75%. Sul versante dei prezzi si segnala una discreta crescita delle quotazioni, intorno a un +30% su base annua (a ottobre 363-365 euro/ton), che comunque non riesce a compensare il crollo delle rese e l’aumento dei costi di produzione.

Federico Spanna, del Settore fitosanitario della Regione Piemonte, per un approfondimento sugli

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Rese in netta discesa ma quotazioni in aumento
effetti del cambiamento climatico e il professor Andrea Moglia del Dipartimento DISAFA Università 7 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

Le principali novità della Politica Agricola Comune

DOPO AVER ILLUSTRATO LE DEROGHE ALL’ALTERNANZA DELLE

COLTURE PROSEGUE L’APPROFONDIMENTO SULLA NUOVA PAC

Titoli PAC

In attesa che la Commissione Europea in questi giorni si esprima sulle osservazioni effettuate dall’Italia, proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle novità e dei dettagli presenti nella nuova Politica Agricola Comune (PAC) che, giuridicamente parlando, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Pur non essendoci ancora alcuna ufficialità al riguardo, è infatti tuttavia possibile analizzare i punti cardine e i principi su cui si fonda la nuova PAC.

Dopo avere riferito, nello scorso numero de L’Agricoltore cuneese (07/2022), delle deroghe all’alternanza delle colture, proseguiamo nell’illustrazione di quali sono le altre novità che attendono le aziende agricole italiane.

Gli ecoschemi sono la principale novità della nuova PAC in parziale sostituzione di quello che era il premio Greening, hanno l’obiettivo di premiare le aziende che adottano misure particolarmente virtuose a tutela del clima e dell’ambiente. All’Eco-1 sono ammissibili al primo livello gli allevamenti (bovini, ovini, caprini, bufalini, suini) che rispetto alla distribuzione della “mediana regionale” calcolata per l’anno precedente tramite il sistema integrato Classyfarm, mantengono valori DDD (dose media di mantenimento giornaliera presunta per un farmaco utilizzato) entro il valore definito oppure mantengono valori DDD entro il

La nuova programmazione prevede il mantenimento dei Titoli PAC già in essere alle aziende (stesso numero e superficie), ma con un ricalcolo del loro valore. Il titolo verrà infatti ricalcolato nella misura del 52% circa del valore attuale + Greening (l’obbligo per gli agricoltori che ricevono il pagamento di base di rispettare pratiche benefiche per il clima e l’ambiente o di attuare pratiche equivalenti che apportino un beneficio pari o superiore alle pratiche benefiche per il clima e l’ambiente ndr) il cui pagamento cesserà di esistere. Se, ad esempio, nel 2022 un Titolo base da 200 euro all’ettaro +100 euro Greening portavano a circa 300 euro circa ad ettaro, nel 2023 tali 300 euro verranno moltiplicati per 0,52 (nuovo coefficiente indicativo) per circa 156 euro all’ettaro.

Sostegno redistributivo al reddito

Nella nuova PAC, oltre a quello di base, viene inserito per la prima volta il pagamento redistributivo (CRISS) che prevede un pagamento per i primi 14 ettari ammissibili a premio anche se non coperti dai Titoli. Superati i 50 ettari di superficie a premio aziendale, il pagamento del CRISS (circa 81,7 euro ad ettaro) non viene più erogato (vedi tabella a lato).

Accesso alla riserva

Le regole per l’accesso alla riserva rimarranno sostanzialmente identiche a quelle attuali. Precisamente priorità a giovani e nuovi agricoltori, a cui seguono le zone montane, le zone svantaggiate, gli aventi diritto da decisioni giudiziarie e i soggetti aderenti a piani di ristrutturazione e sviluppo. La dimensione minima per richiede l’accesso alla riserva sarà pari a 1 ettaro e sarà introdotto un vincolo al trasferimento dei titoli assegnati dalla riserva pari a 3 anni. Per i titoli senza terra trasferiti in affitto sarà applicata una trattenuta.

Condizionalità

Così come nell’attuale, anche nella prossima

Gli ecoschemi (Eco) in parziale sostituzione del Greening

CON L’OBIETTIVO DI PREMIARE LE AZIENDE PIÙ SOSTENIBILI

valore soglia indentificato dal terzo quartile, ma lo riducono del 20% o ancora hanno valori DDD che passano dal quarto al terzo quartile con una riduzione di almeno il 10%. Al secondo livello sono ammessi solo gli allevamenti bovini da carne, latte o duplice attitudine e i suini con allevamento semibrado, che aderiscono al sistema di

certificazione volontario SQNBA impegnandosi al pascolamento dei capi, con il rispetto degli impegni del relativo disciplinare. L’Eco-2 riguarda invece le superfici occupate da colture permanenti (legnose agrarie) e altre specie arboree e premia, tra gli altri, chi non effettua diserbo chimico e chi durante tutto l’anno gestisce la

di Fabio Rubero
8 NUOVA PAC L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

AGLI AGRICOLTORI SARANNO

RICHIESTI COMPORTAMENTI

SEMPRE PIÙ VIRTUOSI E SOSTENIBILI PER COMPENSARE

COSÌ IL TAGLIO

DEI CONTRIBUTI DI BASE

programmazione sarà obbligatorio rispettare i parametri della condizionalità, che diventerà “rafforzata”. Ciò significa che gli agricoltori dovranno rispettare impegni più ampi e stringenti per ricevere il pagamento di base che, tra l’altro, diminuirà rispetto al precedente. Verrà inoltre introdotta la condizionalità sociale, vale a dire il rispetto delle norme fondamentali in tema di condizioni di lavoro e di occupazione dei lavoratori agricoli e di sicurezza e salute sul lavoro da parte dei beneficiari dei pagamenti diretti con riduzione o esclusione del premio PAC nel caso di mancato rispetto di tali norme.

Premio giovani

Così come la precedente, anche la nuova PAC ha l’obiettivo di premiare i giovani agricoltori,

copertura vegetale erbacea solo mediante operazioni meccaniche di sfalcio, trinciatura sfibratura della vegetazione erbacea. L’Eco-3 ha l’obiettivo di salvaguardare il valore storico e paesaggistico degli oliveti, mentre l’Eco-4 vuole incentivare l’introduzione in avvicendamento di colture leguminose e foraggere nell’ottica di compensare le emissioni di CO2. L’Eco-5, infine, contiene misure specifiche per gli impollinatori che nelle superfici a seminativo e nelle coltivazioni arboree, non eseguono sfalcio, asportazione, trinciatura o sfibratura delle piante di interesse apistico su tutte le coltivazioni arboree e dei seminativi, dalla germinazione a fine fioritura. [F.R.].

individuati come quelli sotto i 40 anni di età. Lo farà attraverso un pagamento annuale per i primi 90 ettari di circa 87 euro ad ettaro, con il pagamento solo per i primi 5 anni dall’apertura dell’azienda o dalla presentazione della domanda e con l’obbligo di avere adeguati requisiti (ancora da definire) di formazione o competenze. Per i soggetti con premi giovani nella precedente programmazione, gli stessi

verranno pagati per gli anni rimanenti con il nuovo importo. Quella che sta per entrare in vigore è dunque una nuova PAC nella quale la diminuzione dei contributi di base può essere compensata dal comportamento virtuoso delle aziende che dovranno essere sempre più attente, tra le altre cose, a sostenibilità, benessere ambientale, sicurezza sul lavoro e formazione dei propri addetti.

GESTIONE DEL RISCHIO

Come funziona il Fondo di Mutualità Nazionale

L’Italia ha deciso di integrare gli strumenti di gestione del rischio già presenti istituendo il Fondo di Mutualità Nazionale finanziato con il 3% dalla quota nazionale destinata ai pagamenti diretti e cofinanziata da risorse provenienti dallo sviluppo rurale. Tutti i soggetti percettori dei pagamenti diretti PAC subiranno dal 2023 un 3% di prelievo e tutti questi soggetti beneficeranno del Fondo in caso di eventi catastrofali. Questo 3% sarà versato nel Fondo di nuova istituzione e ciò varrà 105 milioni annui, ovvero il 30% del totale, a cui si affiancherà una quota pubblica, pari al 70%.

Il Fondo copre gli eventi catastrofali (gelo o brina, siccità, alluvione) che determinino perdite superiori a una soglia minima del 20% della produzione media annua dell’agricoltore nel triennio precedente o della sua produzione media triennale calcolata sui cinque anni precedenti (escludendo l’anno con la produzione più bassa e quello con la produzione più elevata).

Il tasso di sostegno potrà avere una soglia massima di contributo pari al 70% del valore del danno, che potrebbe variare sulla base di un meccanismo di premialità che favorisce chi ricorre ad assicurazioni agevolate e altri strumenti mutualistici, incentivando così gli agricoltori ad abbracciare la cultura della gestione del rischio. Si attende quindi l’approvazione definitiva del Piano Strategico Nazionale da parte della Commissione EU, con successiva produzione normativa nazionale, che andrà a definire con maggiore dettaglio le soglie di aiuto e le modalità di accesso al fondo in caso di eventi calamitosi.

Maggiori informazioni sui prossimi numeri de L’Agricoltore cuneese e negli uffici Confagricoltura.

AZIENDE Maggiore di 50 ettari Nessun pagamento Da 14 ettari fino a 50 ettari 81,7 euro/ha per i primi 14 ettari
a 0,5 ettari Nessun pagamento IMPORTO Fino a 14 ettari 81,7 euro/ha 9 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
Inferiore

Fauna, si vada oltre il “de minimis” per i risarcimenti

IN CRESCITA I DANNI PROVOCATI DAI SELVATICI ALLE

AZIENDE AGRICOLE. TIMORI PER LA SICUREZZA PUBBLICA

“La cronaca quotidiana locale ci consegna innumerevoli esempi di proliferazione incontrollata della fauna selvatica, con cinghiali che scorrazzano indisturbati sui viali centrali delle nostre cittadine e sulle arterie extraurbane o di lupi che con i loro attacchi colpiscono mandrie e greggi non più soltanto

in zone pedemontane o collinari, ma anche in pianura. Tutto questo non è più tollerabile perché si traduce in gravi rischi all’incolumità dei cittadini e in danni molto ingenti alle aziende agricole”. Confagricoltura Cuneo torna a denunciare con forza l’insostenibilità della presenza fuori controllo di selvatici in provincia e, in

Cinghiali sempre più liberi di scorrazzare generale, su tutto il territorio piemontese. I problemi sono di varia natura e ben noti, ma a mancare sono delle soluzioni concrete. Tutto questo mentre sul territorio continua ad incombere il rischio reale di espansione della Peste Suina Africana. “Il vaso è colmo e lo è da un pezzo ormai – attacca il presidente di Confagri-

BANDO REGIONALE

Contributi per misure di difesa del bestiame dai lupi

La Regione Piemonte ha aperto il bando Psr n. 2/2022 che concede contributi per la difesa del bestiame e il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico piemontese, tramite l’attuazione di misure di prevenzione quali: A) recinzioni per il ricovero notturno dimensionate in relazione al numero di capi secondo una delle tipologie descritte all’art. 8 di cui all’allegato 1 della DGR n. n. 19-3033 del 26 marzo2021 o provvedere alla stabulazione notturna degli animali; B) almeno due cani da guardiania dellle razze: Cane da pastore Maremmano-Abruzzese, Cane da montagna dei Pirenei); C) custodia degli animali da parte dell’allevatore, della famiglia o di suo personale o recinzioni per l’intera area di pascolamento; D) dissuasori faunistici che rilevano l’avvicinamento di animali e persone alle zone di ricovero/pascolo.

Gli allevatori per poter accedere all’aiuto per la prevenzione devono obbligatoriamente assicurare la prescrizione di cui alla lett. C) e devono aver messo in atto almeno uno dei sistemi di difesa di cui alle lett. A) o B). Gli allevatori devono impegnarsi, in caso di controllo in loco, a dimostrare il possesso dei sistemi di prevenzione adottati o documentazione relativa. L’ammontare del premio non potrà comunque superare il tetto massimo di 3.000 euro e potrà subire delle riduzioni. Le domande dovranno essere presentate sul sistema Siap – applicativo Nembo entro il prossimo 7 dicembre. Gli uffici di Confagricoltura sono a disposizione

coltura Cuneo, Enrico Allasia –; il numero complessivo di cinghiali abbattuti in Piemonte a fine ottobre per contrastare la PSA supera di poco le 10mila unità, un numero ben inferiore ai 55mila che si è data la Regione da abbattere entro l’anno e, intanto, tra gli allevatori cresce la paura. Vanno ricercate con urgenza tutte le soluzioni praticabili per arginare un’emergenza che non è risolta, anzi con il passare del tempo diventa più seria. Se non vogliamo mettere a repentaglio il futuro della filiera suinicola provinciale e regionale occorre agire con maggiore determinazione”.

Ora che il nuovo ministro Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, si è insediato alla guida del dicastero,

Confagricoltura Cuneo auspica un sempre maggior confronto sull’annoso tema dei danni provocati dalla fauna selvatica alle coltivazioni e agli allevamenti: “Oltre a rivedere, come detto più volte, la legge 157/92 che tutela la fauna selvatica e disciplina l’attività venatoria in Italia, occorre andare oltre il regime del de minimis sugli aiuti di Stato nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese con tutti i limiti da esso imposti.

Gli agricoltori che subiscono dei danni provocati da selvatici hanno il sacrosanto diritto ad ottenere un risarcimento pieno di quanto perso e in tempi consoni: troppa l’attesa media di 2-3 anni per la liquidazione da parte di ATC e CA”, conclude Allasia.

10 EMERGENZA SELVATICI L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

L’INVITO DI CONFAGRI È

A GARANTIRE IL PIÙ AMPIO USO

DELLE RISORSE EUROPEE

Confagricoltura Piemonte, pur apprezzando l’impegno della Regione Piemonte finalizzato a ampliare la platea dei beneficiari delle misure Psr di sostegno agli investimenti strutturali attraverso gli scorrimenti delle graduatorie dei relativi bandi, ha già manifestato da tempo la forte preoccupazione che i progetti di ammodernamento e miglioramento presentati recentemente dalle aziende agricole non vengano realizzati nella loro interezza a causa dei forti rincari dei materiali da costruzione.

Per questo Confagricoltura invita la Regione a mantenere alta l’attenzione affinchè sia garantito il più ampio utilizzo delle risorse europee da parte delle imprese agricole, anche rendendo meno restrittive le percentuali di realizzazione dei progetti sia in termini di spesa sostenuta sia in termini di investi-

PSR, rischio disimpegno per i progetti già approvati

A CAUSA DEI RINCARI DELLE MATERIE PRIME E DELLA SCARSA LIQUIDITÀ LE AZIENDE SONO IN DIFFICOLTÀ

menti portati a termine, senza incorrere nella revoca del finanziamento.

“Nonostante l’approvazione di molte iniziative di investimento aziendale, a causa degli aumenti delle materie prime e della sempre più ridotta liquidità delle aziende - dichiarano da Confagricoltura

Piemonte - si corre il concreto rischio che i lavori non vengano poi realizzati o eseguiti solo in parte, determinando l’applicazione di forti penalità e di conseguenza il successivo disimpegno delle risorse non spese e la loro restituzione a Bruxelles. Di fronte a questo, per ora, ipotetico, ma non auspicabile, scenario invitiamo dunque la Regione a monitorare attentamente lo stato di avanzamento dei lavori e soprattutto a rendere più elastiche le regole di decadimento dei progetti qualora questi ultimi non venissero realizzati in maniera perfettamente aderente a quanto approvato con l’ammissibilità a

finanziamento. “Siamo fiduciosi - conclude l’organizzazione - che la Regione farà del suo meglio per non lasciarsi sfuggire risorse finanziarie fondamentali al rilancio del comparto agricolo e per sostenere quelle aziende che hanno necessità di continuare a programmare il loro futuro, ancor più in un momento come l’attuale che le vede strette nella

PRIMO INCONTRO

morsa di costi di produzione ed energetici in rialzo e generalizzate difficoltà di mercato”.

Primi segnali dalla Regione

Un primo segnale di attenzione importante si è avuto nelle scorse settimane quando la Regione Piemonte ha deciso di incrementare la dotazione finanziaria sul bando 4.1.1, grazie all’utilizzo

delle economie originate dai bandi precedenti, da aiuti di Stato regionali non utilizzati e dalla dotazione finanziaria residua dello stesso bando 2021, il tutto per un ammontare complessivo di oltre 16 milioni di euro, che si sono aggiunte allo stanziamento iniziale di 28 milioni di euro. Grazie a queste nuove risorse sarà possibile avviare all’istruttoria i progetti di investimento di 180 aziende, molte in provincia di Cuneo, che avevano presentato domanda di contributo lo scorso anno ed erano risultate ammissibili, ma non finanziabili per carenza di fondi.

Sostenibilità, lavoro e energia sono i tre temi principali attorno a cui si sviluppano le priorità di Confagricoltura che il presidente, Massimiliano Giansanti, ha esposto durante l’incontro di venerdì 12 novembre a Palazzo Chigi al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La prima urgenza su cui la Confederazione chiede particolare attenzione da parte del Governo riguarda la tutela della liquidità delle imprese agricole, dato che le imprese necessitano di essere poste nelle condizioni di far fronte agli impegni finanziari assunti anche attraverso moratorie, misure di garanzia pubblica rafforzate e la possibilità di rinegoziazione dei prestiti, soprattutto dopo mesi durissimi di emergenze e rincari energetici.

Unitamente a questo primario intervento, Confagricoltura ha posto l’accento sulla necessità di intervenire sul versante lavoristico approntando una riduzione del cuneo fiscale, modificando le regole sui flussi in entrata di lavoratori dall’estero e garantendo incentivi all’occupazione, data la cronica carenza di manodopera che coinvolge il settore primario.

Il documento consegnato al Governo contiene, infine, le richieste di Confagricoltura di sostenere il settore primario nel processo di transizione ecologica ed energetica, ponendo particolare attenzione all’innovazione tecnologica e digitale.

Le richieste di Confagricoltura al presidente Giorgia Meloni
11 AGRICOLTURA E POLITICA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

La Commissione europea presenterà a breve la proposta per un “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio”. Tra i contenuti, la revisione, al rialzo, degli obblighi comunitari vincolanti per il contenuto minimo di materiale riciclato, il divieto di immissione di imballaggi non riciclati al 2030, nuovi adempimenti legati all’etichettatura nonché l’istituzione obbligatoria di sistemi di deposito cauzionale per contenitori monouso.

“La nuova normativa imballaggi dell’Unione Europea rischia di penalizzare le imprese agricole” denuncia Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo. Il Regolamento prevede infatti delle restrizioni sia per le cassette di plastica per frutta e verdura sia per il polistirene espanso che potrebbe portare delle difficoltà anche nel sistema di deposito su cauzione, detto drs (deposit and return systems) non tanto per quanto riguarda le bottiglie di plastica dato che vino, latte e caseari sono in gran parte esonerati, quanto il drs per i contenitori in metallo fino a 3 litri.

Imballaggi, preoccupa la proposta europea

RESTRIZIONI PER LE CASSETTE DI PLASTICA E INTRODUZIONE DI ETICHETTE COMPOSTABILI di Anna Pellegrino

“Per quanto riguarda l’etichettatura, non preoccupa la richiesta di apporre delle nuove informazioni obbligatorie, in quanto in Italia quest’obbligo sarà già in vigore dal 1° gennaio 2023 e Confagricoltura ha intenzione di organizzare a breve un webinar informativo sul tema a favore degli associati in collaborazione con Conai – continua Abellonio -. Allarmante però è l’ipotesi di estensione di richiesta di compostabilità, non soltanto ai sacchetti in plastica leggera, ma alle etichette da apporre sulla frutta: una

novità che potrebbe determinare ricadute sulle imprese che vendono prodotti ortofrutticoli e anche su importatori e distributori che saranno chiamati a verificare una serie di informazioni tecniche con un onere gestionale non indifferente”.

Infine, da approfondire la tematica della quantità di rifiuti di imballaggio biodegradabili sottoposti a trattamento aerobico o anaerobico che potrà essere utilizzata sul terreno: dovranno essere analizzati con attenzione i parametri che verranno definiti affinché tale

materiale sia considerato come utile per apportare benefici all’agricoltura.

In breve, un approfondimento sui principali temi del nuovo regolamento.

Obiettivi riciclaggio

La bozza di Regolamento della Commissione europea prevede un obiettivo generale di riciclaggio per il 2025 del 65% di tutti gli imballaggi in peso, con i minimi individuali per categoria (25% per il legno, 50% per la plastica e alluminio, 70% per vetro e metalli ferrosi, e 75% per carta e cartone). La quantità di rifiuti di imballaggio biodegradabili sottoposti a trattamento aerobico o anaerobico può essere conteggiata come riciclata se tale trattamento genera compost, digestato o altro output con una quantità simile di contenuto riciclato rispetto all’input, che sarà utilizzato come prodotto, materiale o sostanza riciclata. Nel caso in cui l’output sia utilizzato sul terreno, è considerato riciclato solo se tale utilizzo comporta benefici per l’agricoltura o un miglioramento ecologico.

Contenuto minimo di materiale riciclato

La bozza della Commissione prevede obiettivi vincolanti più elevati per il contenuto minimo di materiale riciclato: 50% per le bottiglie monouso e 45% per gli altri imballaggi entro il 2030, per arrivare al 65% in entrambi i casi entro il 2040. Le cifre rispettive per gli imballaggi in plastica “sen-

Cassette in plastica per la frutta nel mirino
65%
12 NOVITÀ DA BRUXELLES L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
% di riciclaggio degli imballaggi entro il 2025 OBIETTIVO COMMISSIONE UE

sibili al contatto” sono rispettivamente del 25% e del 50%.

Misure riduzione rifiuti

Per ridurre i rifiuti complessivi, la proposta di Regolamento suggerisce che tutti gli imballaggi immessi sul mercato a partire dal 2030 dovranno essere riciclabili. Potrebbe, pertanto, generarsi una criticità relativa alle cassette in plastica utilizzate per la vendita di frutta e verdura.

Etichettatura

Al fine di facilitare la selezione da parte dei consumatori, la bozza della Commissione prevede che

gli imballaggi dovranno essere contrassegnati da un’etichetta contenente informazioni sulla loro composizione e sulla loro riutilizzabilità, compresa la disponibilità di un sistema per il riutilizzo e di punti di raccolta.

Prevenzione dei rifiuti da imballaggio e sistemi di riutilizzo

Vengono previsti obiettivi di prevenzione dei rifiuti, con l’obbligo per gli Stati membri di “ridurre i rifiuti di imballaggio prodotti pro capite” del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040. Questo obiettivo

può essere raggiunto in parte “promuovendo la creazione e il funzionamento efficace dei sistemi di riutilizzo”.

Plastica compostabile

È necessario stabilire regole chiare sugli imballaggi compostabili, che impongano l’uso di tali materiali, in particolare della plastica, solo quando il loro utilizzo comporta un chiaro beneficio per l’ambiente o la salute umana. La bozza di Regolamento stabilisce che, ad esempio, le etichette adesive attaccate a frutta e verdura e i sacchetti di plastica “molto leggeri” dovranno essere compostabili

in impianti industriali di compostaggio entro due anni dall’entrata in vigore del Regolamento.

Sistemi di deposito cauzionale entro il 2028

Entro il 1° gennaio 2028, gli Stati membri dovranno istituire per le bottiglie in plastica monouso e i contenitori in metallo monouso con capacità fino a 3 litri un sistema di deposito cauzionale. Sono esclusi da quest’obbligo i contenitori monouso che contengono vino, bevande alcoliche, il latte e tutti i prodotti lattiero-caseari.

Vendita con ritiro in azienda previa ordinazione. Spedizioni in Italia e all’estero (UE) da valutarsi in base al quantitativo ordinato.

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Sono state ricevute in queste settimane dalle aziende agricole le prime fatture elettroniche emesse dal GSE, che addebita ai produttori di energia fotovoltaica la differenza sul prezzo dell’energia già corrisposto, in attuazione della previsione contenuta in materia di extra-profitti dall’art. 15bis d.l. 4/2022. Confagricoltura ha sottolineato che, nella maggioranza dei casi, le imprese agricole, già alle prese con i rincari registrati nel corso

Extra-profitti fotovoltaico la Confagricoltura ricorre

SFORZO MASSIMO PER OTTENENRE L’ANNULLAMENTO DI UNA MISURA DI DUBBIA LEGITTIMITÀ SECONDO L’ASSOCIAZIONE

dell’anno e con le gravi conseguenze derivanti dalla siccità, non abbiano a disposizione tali somme. È in corso un’interlocuzione con il GSE per ottenere una dilazione del termine di pagamento, con l’ulteriore possibilità di rateizzare le

somme dovute. In aggiunta permangono incertezze dal punto di vista fiscale, senza chiarimenti né dal Ministero né dall’Agenzia delle Entrate (poichè le fatture ricevute dal GSE sono rilevate negli acquisti, le stesse non do-

vrebbero incidere sull’ammontare dei corrispettivi con la conseguenza che le imprese agricole corrono il serio rischio di essere tassate su profitti che non hanno maturato). Confagricoltura ricorda come nei confronti della

delibera ARERA attuativa dell’art. 15bis d.l. 4/2022 penda un giudizio promosso, da Confagricoltura e numerosi soci, dinanzi al TAR Lombardia, con udienza fissata per fine novembre 2022. Considerato il giudizio pendente e le numerose incertezze che ancora caratterizzano la misura, lo sforzo di Confagricoltura è massimo per ottenere l’annullamento di una misura di dubbia legittimità e, nell’attesa, sia disposta la posticipazione del pagamento.

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Agroenergie e forestazione al centro della fiera Ecomondo

SUCCESSO PER IL DOPPIO CONVEGNO ORGANIZZATO DA CONFAGRI

A RIMINI. PER IL PIEMONTE HA PARTECIPATO IL PRESIDENTE ALLASIA

Si è tenuta dall’8 all’11 novembre a Rimini la 25a edizione di Ecomondo 2022, la manifestazione fieristica leader in Europa per la green economy. Confagricoltura Piemonte con il presidente Enrico Allasia in veste di presidente della FNP Risorse Boschive ha partecipato attivamente alla manifestazione che rappresenta una vera e propria community, che deve la sua unicità all’intreccio virtuoso tra

il business della parte espositiva e le relazioni istituzionali. Grande affluenza di visitatori allo stand di Confagricoltura in cui si sono svolti una serie di incontri programmati sulle agroenergie, sulla sostenibilità, sulla forestazione delle aree urbane, periurbane e rurali, e sullo sviluppo delle aree interne, con una attenzione particolare al carbon farming. Due sono stati i convegni organizzati da

Confagricoltura che hanno visto una notevole affluenza. Nel primo dal titolo “Farm to fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica”, si è discusso dell’importanza che la sicurezza alimentare e la sostenibilità rivestono nelle strategie produttive agricole e agroalimentari di oggi.

Il convegno ha previsto una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei presidenti di Confagricoltura, Federalimentare, Agrofarma, Assofertilizzanti e Assobiotec.

Il secondo “Nuove frontiere per le filiere forestali: policy e governance per dare valore ad una risorsa strategica per il nostro Paese”. Si è fatto il punto sulle recenti novità del comparto, a partire dalla pubblicazione della Strategia forestale europea e di quella italiana.

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“Agricoltura femminile singolare” un libro consigliato

AGRICOLA E DIVULGATRICE RACCONTA COSA C’È DIETRO AL CIBO di Anna Pellegrino

Èdisponibile il primo libro di Deborah Piovan, imprenditrice agricola che, oltre all’impegno nell’associazionismo agricolo, come presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura, si occupa di divulgazione delle tematiche relative all’innovazione nel settore agricolo, in particolare dell’accettazione da parte della società delle biotecnologie per il miglioramento genetico.

Il libro è stato presentato per la prima volta nell’ambito dell’evento “Sostenibilità Incrociate”, tenutosi durante la Fiera Internazionale del tartufo ad Alba, nel mese di ottobre. Ne parliamo con l’autrice: una bella esperienza?

“Sicuramente è stata una grande emozione avere, per la prima volta, la possibilità di raccontare al pubblico il perché di questo lavoro. In particolare, mi ha colpito il titolo dell’incontro ‘Sostenibilità incrociate’: l’ho trovato estremamente indovinato, geniale, perché è proprio dall’incontro delle diverse esigenze e delle varie sostenibilità che possono giungere le risposte e la spinta della società ad accettare l’innovazione”.

Il suo testo viene definito come un viaggio dietro le quinte del percorso che porta al cibo: cosa vuole raccontare?

“L’idea nasce dalla volontà di raccogliere delle testimonianze che raccontino che cos’è l’agricoltura e che cosa c’è dietro la produzione di cibo. Il lavoro degli agricoltori e delle agricoltrici, ma anche di chi fa ricerca o di chi racconta con il giornalismo scientifico e di settore o di chi lavora per far crescere l’agricoltura e le società dei Paesi in via di sviluppo. In questo libro voglio raccontare come tutta la produzione del cibo abbia un bisogno continuo di attenzione all’innovazione, sperando di aiutare le persone a vincere alcune delle paure che le frenano quando devono scegliere se usare o meno un’innovazione nel campo della produzione del cibo e dell’agricoltura. Lo faccio attraverso le storie di dodici donne, che si occupano a vario titolo di ricerca e agricoltura e che ci ricordano come in un mondo in continuo cambiamento sia sbagliato fermarsi e smettere di innovare”.

Dodici racconti che di ricerca e agricoltura, le protagoniste sono solo donne?

“Sono tutte donne perché voglio riequilibrare il racconto di quella che è l’attività dell’agricoltura, solitamente narrata tramite archetipi maschili. Mi piace l’idea di raccontare dei modelli, spero che ogni lettore e lettrice trovi dentro di sé un pezzetto di ciascuna delle pro-

tagoniste. L’obiettivo finale è anche quello di fornire dei ruoli a bambine e ragazze, ma anche a bambini e ragazzi: dobbiamo abituarci a vedere la componente femminile come membro attivo e paritetico del mondo del lavoro e della società.

E perché donne da tutto il mondo?

“Perché mi piace raccontare una componente variegata di quello che è l’agricoltura sul pianeta, visto che siamo così interconnessi: l’agricoltura italiana stessa dipende da importazioni che provengono da altri paesi, esportiamo in altri paesi, tutto ciò che noi facciamo qui in Italia o in Europa ha influenza su altri Paesi”. Un libro che racconta di innovazione sotto tanti punti di vista, si parla anche di editing genetico, biotecnologie, OGM?

“Nel libro ne parlo perché sono una componente importante delle innovazioni che oggi potremmo avere a disposizione; ne discuto, ad esempio, con Anna Meldolesi, tra le altre cose autrice di uno dei libri più importanti sugli OGM e sulla loro storia, con Vittoria Brambilla, ricercatrice che ha messo a punto un riso resistente ad una malattia funginea, e con Elena Cattaneo che parla dell’importanza del finanziamento della ricerca di base.

Presidente Federazione Proteoleaginose di Confagricoltura
A TU PER TU 16 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

BANDO PER INTERVENTI DI BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI SUINICOLI

La Regione Piemonte ha aperto un bando del Psr specificamente dedicato alle aziende suinicole con più di 10 UBA, con cui vengono sostenuti tutti gli investimenti previsti dal decreto del ministero della Salute del 28 giugno 2022 che accrescono la biosicurezza negli allevamenti anche al fine di contrastare la diffusione della Peste suina africana (Psa). Il bando, che rimarrà attivo fino al prossimo 20 dicembre, concede un contributo per la realizzazione dei seguenti interventi:

- Installazione recinzioni a prova di bestiame attorno ai locali in cui sono allevati i suini e agli edifici in cui sono stoccati mangimi e lettiere;

- Adeguamento ai criteri di biosicurezza rafforzata delle strutture di allevamento e delle zone filtro all’ingresso delle stesse, oltre che i varchi carrabili di accesso all’area di allevamento, le aree di carico degli animali e le piazzole di disinfezione dei mezzi;

- Realizzazione di box di quarantena per i capi di nuova introduzione;

- Acquisto di attrezzature per la pulizia e la disinfezione dei locali e delle attrezzature zootecniche, per lo stoccaggio sicuro degli animali morti e dei sottoprodotti di origine animale in attesa di smaltimento, nonché di cartellonistica, ad uso interno ed esterno,

che illustri le norme di biosicurezza in allevamento.

La dotazione finanziaria del bando è pari a 5,4 milioni di euro. Il contributo massimo erogabile è stato fissato a 100 mila euro per ciascuna domanda ammessa, con una percentuale pari all’80% della spesa sostenuta Possono essere presentate più domande di adesione purché relative ad allevamenti distinti (ovvero con codici azienda zootecnica diversi). Non è prevista una soglia minima di spesa.

Dal momento che si tratta di un intervento emergenziale, sono ammissibili anche le spese già sostenute dalle imprese nel periodo che va dal 7 gennaio di quest’anno (data di notifica della presenza della malattia in Piemonte) fino alla presentazione della domanda di adesione al bando.Viene data priorità agli allevamenti in ambiente confinato e agli allevamenti localizzati nelle zone di restrizione II (c.d. area infetta) e I (c.d. area di sorveglianza) definite dal Regolamento (UE) 2021/605 e smi.

Per informazioni e per la presentazione delle domande rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

NOVITÀ SULLA NORMATIVA ANTINCENDIO

Tre nuovi decreti del Ministero dell’Interno hanno introdotto, a partire dal 25 settembre 2022, sostanziali modifiche al quadro normativo sulla prevenzione incendi.

1 - Il decreto 1/9/2021 “Controlli”, entrato in vigore il 25 settembre, riguarda i criteri in base ai quali eseguire e registrare gli interventi di manutenzione e di controllo sugli impianti, le attrezzature e gli altri sistemi di sicurezza antincendio. 2 - Il decreto GSA 02/09/2021 “Criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed in emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio”, in vigore dal 4 ottobre, contiene le misure che il datore di lavoro deve adottare per la gestione della sicurezza antincendio, in esercizio e in emergenza, nei luoghi di lavoro. È anche inserito uno specifico capitolo sull’informazione e sulla formazione che devono ricevere tutti i lavoratori, la designazione degli addetti al servizio antincendio, i corsi specifici di formazione e aggiornamento; il piano di emergenza obbligatorio, etc. 3 - Il decreto “Mini-Codice”, in vigore dal 29 ottobre 2022, introduce, con l’Allegato I, criteri semplificati per la valutazione del rischio di incendio ed indica le misure di prevenzione, protezione e gestione antincendio da adottare nei luoghi di lavoro a basso rischio d’incendio. Gli uffici di Confagricoltura Cuneo sono a disposizione per informazioni e predisporre i documenti eventualmente richiesti.

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DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2022: ECCO QUAL È LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto con cui il Ministero della transizione ecologica intende sostenere, con una dotazione di 1.730,4 milioni di euro, la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale e prodotto da impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

La Dichiarazione dei Redditi va presentata dai contribuenti obbligati alla trasmissione o da coloro che intendono portare a deduzione e a detrazione ai fini Irpef sui redditi le spese sostenute nell’anno di riferimento della dichiarazione.

Il CAF Confagricoltura Cuneo è a disposizione per la compilazione e l’invio dei modelli 730 e UNICO. Per tutte le pratiche (anche per i precompilati) il CAF verifica i dati della dichiarazione dei redditi, impegnandosi a conservare la docu-

del coniuge e dei famigliari a carico;

- CU 2022 relativo a somme percepite nell’anno 2021;

- Assegni periodici corrisposti al coniuge;

- Copia Mod. 730 o UNICO anno 2021 (se non redatta presso i nostri uffici);

- Atti notarili relativi a vendite e/o acquisti di terreni o fabbricati anno 2021;

Possono accedere agli incentivi gli impianti per i quali gli interventi non sono stati avviati prima della pubblicazione della graduatoria e che completano la realizzazione delle opere ammesse a finanziamento ed entrano in esercizio entro il 30 giugno 2026. Il Ministero precisa che gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima attività che rende un investimento irreversibile, quale, ad

- Contratti di affitto per fabbricati locati e relativi estremi di registrazione;

- Ricevute di versamento premi assicurazione sulla vita o contro infortuni anno 2021;

- Ricevute di pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, nonché i versamenti dei contributi per la previdenza complementare;

- Mod. RAD per coloro che possiedono azioni (dividendi) e che non hanno optato per la ritenuta alla fonte;

esempio, quella relativa all’ordine delle attrezzature o all’avvio dei lavori di costruzione. L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità non sono da considerarsi come avvio dei lavori. L’incentivo consiste in un contributo in conto capitale pari al 40% delle spese ammissibili e in una tariffa incentivante applicata alla produzione netta di biome-

- Certificazioni relative a collaborazioni o gettoni di presenze anno 2021;

buti previdenziali ed assistenziali versati per gli addetti ai servizi domestici ed all’assistenza personale o familiare anno 2021 (badanti, colf);

- Attestati di versamento degli acconti d’imposta (Md. F24) eseguiti direttamente dal contribuente anno 2021;

- Per le spese sostenute per il recupero del patrimonio edilizio: ricevute dei bonifici bancari, quietanze di pagamento degli oneri di urbanizzazione, attestati di versamento delle ritenute operate dal condominio sui compensi dei professionisti, nonché le quietanze rilasciate dal condominio attestante il pagamento delle spese imputate al singolo condomino;

tano, per una durata di quindici anni, erogata dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Sono considerate spese ammissibili: a) i costi di realizzazione ed efficientamento dell’impianto quali le infrastrutture e i macchinari necessari per la gestione della biomassa e del processo di digestione anaerobica, per lo stoccaggio del digestato, la realizzazione dell’impianto di purificazione del biogas, la trasformazione, compressione e conservazione del biometano e della CO2, la realizzazione degli impianti e delle apparecchiature per l’autoconsumo aziendale del biometano; b) le attrezzature di monitoraggio e ossidazione del

- La ricevuta postale della raccomandata con la quale è stata trasmessa al Centro Servizio delle Imposte Dirette e Indirette competente la comunicazione della data di inizio lavori limitatamente ai lavori iniziati prima del 14 maggio 2011;

- Copia fatture e pagamenti effettuati per sistemazioni aree verdi.

- Per le spese sostenute per Superbonus 110% copia bonifici effettuati, fatture, asseverazione costi e attestazione energetica,

scheda informativa intervento eseguito, abilitazioni amministrative, attestato APE, comunicazione ENEA.

- Bonus Facciate 90% copia bonifici effettuati, fatture emesse anno 2021 da chi ha prestato lavori, asseverazioni tecnico abilitato, attestato qualificazione energetica APE, quietanze pagamenti urbanizzazione, comunicazione ENEA,

- Calcolo IMU dovuta per il 2021, se non effettuato presso i nostri uffici.

biometano, dei gas di scarico e di monitoraggio delle emissioni fuggitive; c) i costi di connessione alla rete del gas naturale; d) i costi per l’acquisto o acquisizione di programmi informatici funzionali alla gestione dell’impianto; e) le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto di brevetti e licenze, connessi alla realizzazione dei sopraindicati investimenti, nella misura massima complessiva del 12% della spesa totale ammissibile; f) i costi per la fase di compostaggio del digestato. Gli uffici tecnici di Confagricoltura sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.

Alla dichiarazione deve essere allegata copia della documentazione, che dovrà essere conservata in originale dal contribuente per tutto il periodo entro il quale l’amministrazione ha facoltà di richiederla e cioè, per la dichiarazione di quest’anno, fino al 31 dicembre 2027.

Il contribuente deve, inoltre, presentare al CAF la scheda per la scelta dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille (Mod. 730-1), anche se non espressa la scelta.

Per maggiori informazioni contattare l’ufficio CAF Confagricoltura nella propria zona di riferimento.

PUBBLICATO IL DECRETO MINISTERIALE CHE INCENTIVA IL BIOMETANO VENDITA NOLEGGIO ASSISTENZA COMPUTER e NOTEBOOK SOFTWARE e RETI MULTIFUNZIONI FOTOCOPIATRICI e STAMPANTI TELEFONIA REGISTRATORI DI CASSA ACCESSORI e CONSUMABILI MOBILI PER UFFICIO ALBA Viale Torino, 10/D - Tel. 0173.36.27.01 ASTI Via Porta Romana, 9 - Tel. 0141.55.69.22 www.bovo.com - bovo@bovo.com
18 INSERTO TECNICO

PSR INTEGRAZIONE SULLE MISURE

AGRO-CLIMATICO-AMBIENTALI E AGRICOLTURA BIOLOGICA

L’assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte ha assegnato 2,5 milioni di euro complessivi ad integrazione delle risorse finanziarie dei bandi 2022 del Programma di sviluppo rurale 2014-2022 relativi alle misure agro climatico ambientali e agricoltura biologica. Con questa ulteriore dotazione finanziaria si garantisce il sostegno alle aziende agricole piemontesi che hanno parteci-

pato ai bandi 2022 per interventi a favore della biodiversità nelle risaie, per le tecniche di agricoltura conservativa, per l’allevamento di razze autoctone minacciate di abbandono, per la gestione ecosostenibile dei pascoli e sugli interventi a favore della conversione agli impegni dell’agricoltura biologica, in quanto permetterà la copertura di tutti i beneficiari ammessi in graduatoria della misura del Psr

sull’agroambiente e della maggioranza dei beneficiari della misura sull’agricoltura biologica. Le cifre previste sulle varie misure

Nello specifico 2.376.000 euro sono ad integrazione del bando della misura 10 “Impegni agro climatico ambientali”, che ha una dotazione finanziaria di 4,5 milioni di euro; 200.000 euro sono ad integrazione del bando da

2,7 milioni di euro della misura

11.1.1 “Conversione all’agricoltura biologica”.

La presentazione delle domande per entrambi i bandi è scaduta nel mese di giugno 2022 ed

è in corso la definizione delle graduatorie dei soggetti finanziabili.

Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

C’È L’OK ALLE GRADUATORIE OCM VINO

L’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha approvato la graduatoria dei progetti regionali e multiregionali ritenuti idonei al sostegno della misura OCM vino promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi per l’annualità 2022 – 2023. La dotazione finanziaria di 8,7 milioni di euro sul bando 2022 interessa quasi 400 aziende agricole piemontesi e 5 consorzi di tutela: Consorzio tutela dell’Asti docg, Consorzio tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio tutela del Gavi, Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Consorzio tutela Roero. La graduatoria è sul sito della Regione Piemonte.

19 INSERTO TECNICO

QUALITÀ DELL’ARIA: VINCOLI INVERNALI ALLA BRUCIATURA DEI RESIDUI COLTURALI

Bruciare i residui colturali è una pratica da abbandonare, per motivazioni agronomiche, in quanto si distrugge sostanza organica, elemento alla base della fertilità del suolo, ambientali dato che si produce particolato fine, molto nocivo per la salute dei cittadini, e di sicurezza perché aumenta il rischio di incendi boschivi.

Dal 2021 (DGR 26 febbraio 2021, n. 9-2916) sono vigenti vincoli rafforzati nel periodo invernale, quando è particolarmente alto il rischio di superamento delle soglie massime di concentrazione delle polveri sottili:

- nelle aree di superamento dei valori massimi di particolato

nell’aria (Comuni delle Zone IT0118, IT0119 e IT0120), dal 1 settembre al 15 aprile è vietato bruciare le paglie e le stoppie di riso, mentre dal 15 settembre al 15 aprile è vietato bruciare qualsiasi materiale vegetale, sia erbaceo che arboreo, anche se in piccoli cumuli e/o al di fuori dell’ambito agricolo professionale (es. orti e giardini privati) né è applicabile da parte dei Sindaci alcuna deroga temporanea al divieto.Ad oggi, non è applicabile nemmeno la deroga prevista per le emergenze fitosanitarie, poiché in Piemonte l’Autorità competente non ha proclamato emergenze fitosanitarie che prescrivano la bruciatura dei residui

VINO - AUTORIZZAZIONI DI NUOVO IMPIANTO, NESSUNA SANZIONE

Il MIPAAF ha diffuso una nota che chiarisce la non applicabilità delle sanzioni previste dalla legge 238/2016 (3 anni di esclusione dalle misure dell’OCM Vino e sanzioni fino a 1500 €/ha) in caso di non utilizzo delle autorizzazioni di nuovo impianto per cause di forza maggiore e circostanze eccezionali.

La nota è il risultato di un confronto fra Regioni e MIPAAF sollecitato dalla richiesta di Confagricoltura mirata a tutelare i titolari di autorizzazione del 2019 scadute a luglio 2022 che non hanno potuto utilizzarle per cause legate alla situazione geopolitica ed economico-sanitaria contingente.

In più è stata ampliata la mancata applicazione delle sanzioni anche alle autorizzazioni in scadenza al 31 dicembre 2022 ovvero anche quelle assegnate nel 2017 e 2018 che erano già state prorogate di 1 o 2 anni. Non dovrà essere presentata nessuna pratica da parte dell’azienda, la Regione provvederà automaticamente al cancellamento dell’autorizzazione entro i termini previsti.

colturali.

- nel resto del territorio regionale (Comuni della Zona IT0121), il divieto di bruciatura decorre dal 1 novembre al 31 marzo; ai sensi della Legge regionale 1/2019, i Sindaci possono derogare con propria ordinanza per max 30 giorni, anche non continuativi, purchè siano tenuti in debito conto le condizioni meteoclimatiche sfavorevoli e i rischi per la pubblica e privata incolumità e la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili, nonché sia preventivamente verificata l’assenza della dichiarazione di “stato di massima pericolosità per incendi boschivi”.

MUTUI ISMEA A GIOVANI E DONNE

L’Ismea ha riattivato la possibilità di presentare domande di mutuo agevolato (tasso zero) e contributi a fondo perduto (fino al 35% della spesa per investimenti) da parte di giovani e di donne titolari, o soci in posizione preminente, di imprese agricole che presentino un progetto di sviluppo con investimenti di natura materiale e immateriale.

Si tratta del regime di aiuto conosciuto come «Più Impresa», per il quale sono disponibili due opzioni:

- Subentro: quando il beneficiario assume la gestione di una azienda agricola attiva da almeno due anni ed esegue operazioni di investimento per aumentare la competitività e migliorare le prestazioni dal punto di vista ambientale.

- Ampliamento: quando il beneficiario, che ha in gestione una azienda da almeno 2 anni, intende mettere in atto un progetto di sviluppo e affrontare degli investimenti.

Anche gli aiuti sono di due tipi cumulabili tra loro:

- Contributi a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili

- Mutuo a tasso zero.

I progetti finanziati possono arrivare a una spesa massima di 1.500.000 euro esclusa IVA e devono essere finalizzati a favorire la competitività, lo sviluppo sostenibile e l’innovazione tecnologica delle PMI agricole condotte da giovani e da donne.

Le domande per l’accesso alle agevolazioni possono essere presentate sul portale di Ismea.

RIVALUTAZIONE PENSIONI 2023 IN ARRIVO GLI AUMENTI ATTESI.

CONTATTARE IL PATRONATO ENAPA

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto che dispone a partire dal 1 gennaio 2023 un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni.

L’aumento, come previsto dalla normativa vigente, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat. Va ricordato anche che le prestazioni interessate dalla riva-

lutazione annuale sono quelle memorizzate nel Casellario centrale delle pensioni, anche erogate da enti diversi dall’Inps.

Gli aumenti

In sostanza si dovrebbe trattare di questi aumenti:

- per gli assegni delle pensioni minime, di 38 euro mensili netti in più;

- per le pensioni da 1000 euro, circa 75 euro mensili netti in più;

- per le pensioni da 2000 euro, circa 100 euro netti in più;

- per le pensioni da 2500 euro lordi, circa 111 euro di aumento;

- per le pensioni da 4000 euro lordi, circa 150 euro di aumento.

Per il calcolo della pensione e per informazioni riguardo lo stato contributivo, contattare il Patronato ENAPA Confagricoltura più vicino.

20 INSERTO TECNICO

In vetrina ad Alba i prodotti DOC e DOCG

SUCCESSO PER “INCONTRIAMOCI IN FIERA”

DI CASCINE PIEMONTESI E CONFAGRICOLTURA CUNEO

Grande successo per la quinta edizione della mostra mercato “Incontriamoci in Fiera”, organizzata dal consorzio Cascine Piemontesi e Confagricoltura Cuneo, tenutasi come di consueto ad Alba, nell’area di Piazza Garibaldi e Piazza San Francesco dal 29 ottobre al 1° novembre scorsi, in occasione della 92ª Fiera Internazionale del Tartufo. Tante le aziende consorziate a Cascine Piemontesi protagoniste della mostra, che hanno presentato i propri prodotti enogastronomici di qualità proponendone degustazione e vendita: dalle nocciole Piemonte IGP allo zafferano, dalle farine ai gelati artigianali, dalla verdura e frutta da aziende certificate Sqnpi ai prestigiosi vini Doc e Docg del cuneese, come Barolo, Barbaresco, Roero Arneis, Moscato, Barbera d’Alba e Nebbiolo, oltre a miele, formaggi, riso e salumi di produzione locale.

“Quest’anno abbiamo registrato un’importante presenza di visitatori, anche grazie alla maggiore durata dell’evento, che coincideva con il ponte dei Santi, oltre che ad un clima particolarmente gradevole che ha favorito il passaggio

di un gran numero di avventori – spiega Fabio Fogliati, referente di Incontriamoci in Fiera per Confagricoltura Cuneo, zona di Alba–. Anche la presenza degli stand in due piazze, che temevamo potesse essere un limite, è stato in realtà qualcosa di positivo, che ha spinto le persone a transitare da una piazza all’altra. Le aziende che hanno preso parte alla mostra mercato sono state molto soddisfatte dell’interesse dimostrato dal pubblico per i propri prodotti e delle relative vendite”. Particolarmente apprezzati i momenti divulgativi organizzati da Cascine Piemontesi presso il proprio stand istituzionale, dedicati alle produzioni di eccellenza del Piemonte: Moscato d’Asti DOCG, produzioni biologiche di riso e miele, Mela Rossa Cuneo IGP, Roero Arneis DOCG e Barbera

d’Alba DOC, che hanno incuriosito i passanti. “Incontriamoci in Fiera è una manifestazione tramite la quale Confagricoltura Cuneo desidera accompagnare i visitatori in un viaggio alla scoperta dei sapori del nostro territorio – conclude Fogliati –. Il successo di questo evento e il riconoscimento del marchio da parte del pubblico dimostra la grande opportunità di visibilità offerta dal consorzio Cascine Piemontesi per le aziende associate, che hanno così modo di farsi conoscere e promuovere la filiera agricola piemontese attraverso le produzioni tipiche”.

Diversi scatti della manifestazione che si è svolta nella capitale delle Langhe

DURANTE LA MOSTRA MERCATO MOLTO APPREZZATI I MOMENTI DIVULGATIVI NELLO STAND ISTITUZIONALE CASCINE PIEMONTESI
di Francesca Braghero

Allevatori di polli e conigli stretti nella morsa dei costi

IL SETTORE AVI-CUNICOLO CUNEESE CHIEDE PIÙ ATTENZIONE

DA PARTE DELLE ISTITUZIONI PER FAR FRONTE ALLE DIFFICOLTÀ

Iforti rincari delle materie prime e l’aumento dei costi energetici stanno mettendo in seria difficoltà anche il comparto avi-cunicolo piemontese. Il settore avicolo è, al momento, l’unico che garantisce auto approvvigionamento al nostro Paese: solo in Piemonte sono presenti quasi 900 allevamenti avicoli, per oltre 22 milioni di animali allevati tra galline, anatre, polli, tacchini e faraone e circa 350 allevamenti di galline ovaiole. Anche quello delle uova è un mercato tonico, con una crescita dei consumi fino a 219 uova in media per abitante e oltre 2.600 allevamenti in tutta Italia. Tuttavia, nell’ultimo periodo la redditività delle imprese del settore è messa a dura prova dalle spese di produzione, in costante incremento, al punto che molte

aziende stanno oggi lavorando ai limiti della sostenibilità economica. Oreste Massimino, presidente degli allevatori avicoli di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, spiega: “Oltre al costo energetico, sentito in particolare durante la scorsa estate quando le temperature elevate hanno costretto gli allevatori ad aumentare le spese per il raffreddamento degli ambienti, pesa sul comparto anche il rincaro dei mangimi, del mais, della soia, incidendo fortemente sui bilanci delle imprese. E, come se non bastasse – continua – a tutto ciò si aggiunge ora anche la paura dell’influenza aviaria. Ogni giorno sentiamo nuovi casi di contagi ad alta patogenicità con mortalità elevatissime in Veneto e Lombardia e, sebbene il Piemonte per ora resti fuori da questa situazione, viviamo in tensione, minacciati da questa

Prestigiosi riconoscimenti per l’azienda zootecnica F.lli Rinaudo di Fossano alla 42esima edizione della Mostra Nazionale della Razza Piemontese, che si è svolta al MIAC di Cuneo il primo weekend di novembre. La famiglia residente in frazione Murazzo, dove conduce un allevamento di 180 capi della storica razza autoctona, ha vinto il secondo premio con il toro Ercole nella categoria 5 (24-36 mesi), mentre Francesco, figlio di Giovanni Rinaudo, è stato insignito del riconoscimento Giovane allevatore in Fiera. “Siamo orgogliosi dei risultati espressi dai nostri capi alla Mostra perché ci ripagano almeno simbolicamente del duro lavoro svolto ogni giorno in stalla”, sottolineano dall’azienda.

numero di allevamenti avicoli in Piemonte per oltre 22milioni di capi

IN PIEMONTE

spada di Damocle che sarebbe un colpo durissimo per il comparto già provato”. A questo proposito è stato già organizzato un incontro con veterinari dell’ASL per sollecitare gli allevatori ad applicare rigorosamente le misure di biosicurezza.

Momento non facile per il comparto dei conigli

Sorte analoga, per alcuni versi anche peggiore, per il settore cunicolo, già per sua natura di dimensioni inferiori e rivolto ad un mercato più di nicchia. “I costi attuali sono troppo pesanti, non sostenibili da un’azienda di allevamento di piccole e medie dimensioni – afferma Denis Testa, allevatore di Tarantasca –. Non vediamo la luce in fondo al tunnel, considerando anche il fatto che quello cunicolo è un mercato particolare, non a largo consumo come quello avicolo. I nostri consumatori continuano ad apprezzare la qualità del prodotto e sono consapevoli che la causa dell’aumento dei prezzi al dettaglio è una conseguenza dell’incremento spropositato dei costi di produzione, ma nonostante questo, anche loro devono fare i conti con il caro vita e spesso si trovano costretti a ridurre l’acquisto di beni non indispensabili”.

Per questi motivi, oltre ai sostegni diretti agli allevatori già previsti a livello comunitario e nazionale e a quelli indispensabili finalizzati a contenere il costo dell’energia, è importante una maggiore attenzione da parte del mondo politico e delle istituzioni al comparto avi-cunicolo, da sempre concorrenziale e caratterizzato da un costo contenuto per le famiglie.

900
AVICOLTORI
a Cuneo l’azienda Rinaudo
RAZZA PIEMONTESE Premiata
22 ZOOTECNIA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
di Francesca Braghero

Spandimento reflui, tornano i bollettini della Regione

LO STRUMENTO SI INTEGRA COL SEMAFORO DI QUALITÀ DELL’ARIA

Èripartita l’operatività del Bollettino Reflui della Regione Piemonte che consente di verificare in zona vulnerabile ai nitrati i vincoli all’uso agronomico dei reflui zootecnici, digestati e assimilati quando vengono distribuiti su colture in atto o residui colturali. La valutazione della possibilità di distribuire viene svolta a scala di macroarea ZVN (Zona vulnerabile da nitrati), sulla base dei suoli prevalenti nella macroarea, del grado di saturazione idrica raggiunto e delle

previsioni meteo. Il bollettino 2022-23 si integra maggiormente con il “Semaforo di qualità dell’aria”, aumentando la propria frequenza da due a tre volte la settimana e dettagliando all’interno di ciascuna macroarea le zonizzazioni del Piano di qualità dell’aria e l’eventuale presenza dei relativi vincoli. Con semaforo arancione o rosso, le operazioni di fertilizzazione azotata (organica e minerale) devono essere svolte utilizzando solo tecniche a bassa emissione di ammoniaca:

iniezione diretta, interramento immediato contestuale alla distribuzione, distribuzione rasoterra seguita da una lavorazione del terreno (svolta con macchine combinate o separate che operano in modo consequenziale, nel minor lasso di tempo possibile) e, per i prati, distribuzione rasoterra in bande o con scarificatore. Quando invece il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione. Sull’intero territorio regionale è in ogni caso vietato l’utilizzo agronomico di qualsiasi matrice non palabile nel periodo dal 1° dicembre al 31 gennaio.

PER APPROFONDIRE

Inquadra il QR Code e accedi al sito della Regione Piemonte sull’uso agronomico di reflui e digestati

23 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022 Per la tua pubblicità su: TEC srl Via dei Fontanili, 12 Fossano (Cn) 0172 695897 - int. 2 adv@tec-artigrafiche.it tec-artigrafiche.it PIANIFICA CON NOI la TUA pubblicità. Qualsiasi sia la TUA attività offri più visibilità alla tua impresa. Rivolgiti a TEC Arti Grafiche Estate bollente tra siccità e costi folli ITALIANE S.P.A. A.P. 353/2003 (CONV. 27/02/2004 ART. COMMA NO/CN 06•2022 2022 CONTIENE LATTE SPIGHE VERDI CINGHIALI 06/2022 siglataguardiall’intesainLombardia Laprovincia Cuneo confermaprimainItalia PSA,senzaabbattimenti sirischiagrosso PESTE SUINA AFRICANA EMERGENZA IDRICA NOCCIOLO 04/2022 Perchè in Piemonte non si abbattono cinghiali? Il ruolo dei Consorzi irrigui contro periodi di siccità Innovazione e ricerca per contrastare clima che cambia I frutti ci sono ma la burocrazia blocca i lavoratori POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. 27/02/2004 ART. COMMA 1, NO/CN XX N. 04•2022 GIUGNO CONTIENE POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, NO/CN ANNO XX N. 03•2022 APRILE 2022 CONTIENE I.P. 03/2022 VINITALY 2022 GUERRA UCRAINA POLITICA EUROPEA ENERGIE RINNOVABILI Cuneo e Siena unite da vini e carni d’eccellenza Servono più risorse per l’agricoltura italiana Confagricoltura: la nuova Pac va rinviata e cambiata Parco Agrisolare per il fotovoltaico sui tetti Il peso dei costi su aziende e allevamenti

Sono numeri positivi quelli che contraddistinguono l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg nel 2022, nonostante il quadro geopolitico internazionale e i costi dell’energia che si stanno abbattendo sulle aziende. La sfida, come indicato dal Consorzio in una nota di inizio ottobre, è mantenere le cifre che hanno caratterizzato il 2021, quando si erano registrati oltre 60 milioni di bottiglie di Asti Spumante e 42 milioni di Moscato d’Asti.

Contrassegni

I dati relativi alla consegna dei contrassegni Docg alle aziende che imbottigliano Spumante e Moscato, tradizionale cartina di tornasole delle richieste di mercato, dicono che la consegna di contrassegni totale è di oltre 81 milioni, a fronte dei 78,8 milioni del 2021 (+2,87%). A fare la differenza è l’Asti che nei primi 10 mesi dell’anno ha totalizzato 51,4 milioni di contrassegni contro i 44,3 milioni del 2021 (+16,09%). In flessione (-14,11%) le richieste per il Moscato: dalle 34,4 milioni del 2021, si è passati alle 29,6 milioni del 2022.

Dati di vendita

Passando invece all’analisi dei dati di vendita (aggiornati a settembre 2022, ndr), il totale delle due tipologie raggiunge i 59,4 milioni di bottiglie vendute contro le 60,5 milioni del 2021, in leggera flessione nel periodo (1,04 milioni di bottiglie in meno, pari ad un - 1,73%). Nel dettaglio, molto bene l’Asti Spumante, che stacca la

24 VITIVINICOLTURA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022

Asti e Moscato reggono sui mercati

VENDITE IN LINEA CON QUELLE DEL 2021, SALE LO SPUMANTE, IN LIEVE CALO LA VERSIONE DOLCE

di Gilberto Manfrin

miglior prestazione dal 2019 con 38,7 milioni di bottiglie vendute a fronte delle 36,2 milioni del 2021 (2,5 milioni di bottiglie in più, pari a + 6,93%). Più in calo il Moscato d’Asti, che scende a 20,7 milioni di bottiglie vendute contro le 24,2 milioni del 2021 (3,5 milioni di bottiglie in meno, pari a -14,67%).

Sui mercati

Sul fronte dei mercati, la Russia si conferma punto di riferimento per l’Asti Spumante: con oltre 9 milioni di bottiglie vendute, la tipologia supera di gran lunga il risultato di fine settembre 2021, quando le vendite arrivarono a poco più di 6,5 milioni. Stati Uniti e Gran Bretagna si confermano sul podio dei Paesi di maggior consumo, subito davanti all’Italia. Le vendite di Asti risultano in crescita anche nel Belpaese: a

settembre 2022 sono state infatti vendute 2,6 milioni di bottiglie contro le 2,2 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Passando invece al Moscato, gli Stati Uniti con 12,6 milioni di bottiglie si confermano “patria” del prodotto, seppur con vendite in calo nell’ordine di 3,5 milioni. Stabili Italia e Corea del Sud, al secondo e terzo posto nelle vendite, rispettivamente con 1,6 e 1,4 milioni di bottiglie piazzate. La voce del Consorzio

“In questi 10 mesi di 2022 abbiamo avuto una minore consegna di Moscato d’Asti, mentre l’Asti Spumante continua a registrare un trend di crescita soddisfacente che avevamo già notato dalla fine del mese di giugno - afferma Stefano Ricagno, vice presidente senior del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti Docg -. A trainare è il mercato russo, quest’anno

con picchi davvero importanti. Il Moscato d’Asti, di contro, vive una territorialità e punta un mercato, quello a ‘stelle e strisce’, che in questi mesi ha avuto una piccola flessione dovuta a una sovraccarico dei magazzini che devono ancora essere smaltiti completamente. Da un’analisi dei volumi parliamo di un 4% sui volumi totali della denominazione: non ci si deve a mio avviso preoccupare di nulla, ma occorre come sempre monitorare la situazione. Le aziende stanno seguendo le tradizionali attività che devono fare per vendere e ce ne sono alcune, leader sul mercato americano, che non manifestano particolare preoccupazione per il calo. La tipologia spumante continua, invece, nel suo trend positivo ormai consolidato in particolare sul mercato russo; le misure che l’Unione europea ha adottato per mettere un freno alle esportazioni non hanno riguardato l’ambito enologico. Ci sono aziende che hanno una loro presenza molto importante su questo mercato e continuano ad esportare nonostante gli eventi bellici”. E se l’obiettivo del Consorzio non è quello della vendita, deve però lavorare per la valorizzazione

BOTTIGLIE

59,4mln

vendite totali di Asti e Moscato d’Asti al 30 settembre 2022 VENDUTE
Nei primi 10 mesi del 2022 è in aumento del 2,87% la consegna dei contrassegni

del prodotto: “l’obiettivo è quello di aiutare le aziende a vendere di più e meglio - conclude Ricagno -. Questi sono gli obiettivi principali di un Consorzio di tutela, finalizzati ad una giusta riconoscibilità della denominazione sui mercati, sia in Italia che all’estero”.

Sponsorizzazioni

L’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg continuano a celebrare il grande sport, schierandosi ancora una volta al fianco dei migliori esponenti della scena internazionale. A inizio novembre la denominazione è stata la bollicina ufficiale degli European Golden Boy Awards 2022, il premio calcistico istituito nel 2003 da Tuttosport e assegnato ogni anno al miglior calciatore Under21 d’Europa. Durante la serata di Gala, nella suggestiva cornice delle Officine Grandi Riparazioni, gli ospiti e l’élite del calcio hanno sorseggiato l’Asti e il Moscato d’Asti. Non solo: la Docg Asti si è resa protagonista, per il secondo anno consecutivo, in veste di Official Sparkling Wine e Silver Partner delle Nitto ATP Finals 2022 di Torino, il prestigioso finale di stagione dell’ATP Tour. Infine, mercoledì 16 novembre, presso l’Aula della Camera Italiana del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, il Consorzio ha presentato il Forum “Novant’anni di Bollicine. Storia e Prospettive della Denominazione Asti” e ha inaugurato la Mostra storica “Novant’anni di Bollicine” che il museo torinese ospiterà fino all’8 gennaio.

Viticoltura: le ultime novità della ricerca

Martedì 29 novembre, dalle 9 alle 13, presso la Cantina Terre del Barolo (via Alba Barolo 8) a Castiglione Falletto, si terrà la 51^ edizione degli Incontri Fitoiatrici su “Difesa sostenibile della vite dai patogeni fungini in uno scenario di cambiamenti climatici”. L’incontro, organizzato da Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino e da Confagricoltura Cuneo, mira a fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore vitivinicolo. L’appuntamento sarà moderato dalla prof.ssa Monica Mezzalama, del Centro di Competenza per l’Innovazione in campo Agro-Ambientale, Agroinnova, Università di Torino.

“Sempre più, a fronte dei repentini cambiamenti climatici, è opportuno lavorare sulla ricerca, in particolare alla luce delle evidenti ripercussioni che questi stanno avendo negli ultimi anni sulla viticoltura - dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte -. A Castiglione Falletto proveremo ad esaminare quali sono le possibili strade da intraprendere per attuare una difesa efficace e nello stesso tempo

sostenibile tra i vitigni, così da valorizzare sempre meglio il bagaglio di eccellenze, competenze e tradizioni di cui è ricco il territorio provinciale e regionale in questo importantissimo settore”.“Gli incontri fitoiatrici sono una serie di appuntamenti che ha iniziato il prof.Angelo Garibaldi quando fondò il centro di competenza per l’innovazione in campo agroambientale (Agroinnova) con la professoressa Maria Lodovica Gullino per comunicare a tecnici e operatori del settore i più recenti risultati ottenuti dalla ricerca scientifica nell’ambito della difesa delle colture - aggiunge Monica Mezzalama di Agroinnova -. Nel corso dell’appuntamento il focus sarà sulla viticoltura, in particolare sulla difesa dai patogeni fungini che colpiscono la vite. Affronteremo e proveremo a dare risposte alle problematiche in questo scenario di cambiamento climatico che non è più una novità, e che a seconda delle annate pone una nuova sfida nella difesa dai patogeni delle piante obbligandoci ad accelerare lo studio di nuove strategie e la messa a punto di metodi di lotta innovativi”. L’incontro entrerà nel vivo con l’intervento di Federico Spanna (Regione Piemonte - Direzione Agricoltura e cibo - Settore Fitosanitario

e servizi tecnici scientifici Sezione Agrometeorologia) su “Influenza sull’ecosistema vigneto delle anomalie climatiche nell’annata 2021-2022”; Vladimiro Guarnaccia (Agroinnova, Università di Torino) interverrà su “Patogeni del legno della vite in Piemonte, identificazione e diagnostica”. Spazio quindi a Massimo Pugliese e Matteo Monchiero, (Agroinnova ANT-net) per “Alcune esperienze sull’utilizzo di modelli previsionali per la riduzione dei trattamenti antiperonosporici”. Giorgio Gambino (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche - IPSP-CNR) illustrerà invece le “Risposte fisiologiche e metaboliche della vite agli induttori di resistenza impiegati nella lotta alle malattie fungine”. Chiuderà il programma Antonio Marino (Confagricoltura Cuneo) che fornirà il bilancio fitoiatrico dell’annata 2021-2022. Verrà ovviamente dato ampio spazio alla discussione dei temi presentati. Al termine è prevista una visita alle Cantine di Terre del Barolo. Per informazioni contattare Confagricoltura Cuneo al numero 0171/694123.

LA PARTECIPAZIONE ALL’INCONTRO È LIBERA A TUTTI E GRATUITA PREVIA REGISTRAZIONE ON-LINE SUL SITO DI CONFAGRICOLTURA 25 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
A CASTIGLIONE FALLETTO GLI INCONTRI FITOIATRICI CON CONFAGRICOLTURA E AGROINNOVA

Quotazioni delle uve 2022

Articolo 45 legge 203/82

DEFINITI DALLA COMMISSIONE RIUNITASI LO SCORSO 28 OTTOBRE

PREZZI UVE 2022

Valori indicativi (in €/kg) Accordo collettivo art. 45 Legge 203/82

Lo scorso 28 ottobre si è riunita la commissione di cui all’art. 5 dell’accordo collettivo sui contratti agrari (Legge 203/82) della provincia di Cuneo, per determinare i valori delle uve per ogni singola Denominazione, in modo che possa trovare applicazione il calcolo del canone d’affitto annuale secondo i parametri di percentuale convenuti nei singoli contratti. Dopo l’approfondita analisi circa l’andamento dell’annata agraria, della vendemmia e del mercato delle uve, la commissione nominata dalle Organizzazioni di Categoria che hanno sottoscritto l’accordo collettivo, ha espresso i valori della tabella a fianco

DOMANDE OCM VINO

Proroga al 30 novembre

Il Ministero dell’Agricoltura, con un provvedimento del 14 novembre, ha prorogato i termini per la presentazione delle domande di sostegno relative all’Ocm vino – misura investimenti 2022/2023. Le nuove scadenze sono state fissate al 30 novembre per il rilascio telematico delle istanze e al 7 dicembre 2022 (alle ore 18) per la consegna cartacea. Per maggiori informazioni contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.

26 VITIVINICOLTURA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
DA A Valore Medio UVA DESTINATA ALLA DOCG Nebbiolo per vino “BAROLO” 4,00 4,40 4,20 Nebbiolo per vino “BAROLO” con menzione aggiuntiva 4,80 5,20 5,00 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” 2,80 3,20 3,00 Nebbiolo per vino “BARBARESCO” con menzione aggiuntiva 3,30 3,60 3,45 Dolcetto per vino “DOGLIANI” e “DOGLIANI superiore” 1,10 1,50 1,30 Dolcetto per vino “DOLCETTO DI DIANO D’ALBA” 1,10 1,50 1,30 Nebbiolo per vino “ROERO” 1,70 2,20 1,95 Arneis per vino “ROERO ARNEIS” 1,30 1,70 1,50 Pinot e Chardonnay per vino "ALTA LANGA" 1,40 1,50 1,45 Moscato per vino “ASTI” e “MOSCATO D’ASTI” 1,18 1,28 1,23 UVA DESTINATA ALLA DOC Barbera per vino “BARBERA D’ALBA” 1,40 1,60 1,50 Barbera per vino “BARBERA D’ALBA superiore o selezionata” 1,60 2,00 1,80 Dolcetto per vino “DOLCETTO D’ALBA” 1,10 1,50 1,30 Nebbiolo per vino “NEBBIOLO D’ALBA” 1,70 2,10 1,90 Nebbiolo per vino “LANGHE NEBBIOLO” 1,60 2,00 1,80 Arneis per vino “LANGHE ARNEIS” 1,30 1,50 1,40 Freisa per vino “LANGHE FREISA” 1,20 1,40 1,30 Favorita per vino “LANGHE FAVORITA” 1,20 1,40 1,30 Chardonnay per vino “LANGHE CHARDONNAY” 1,20 1,40 1,30 Pinot Nero per vino “LANGHE PINOT NERO” 1,20 1,40 1,30 Pelaverga per vino “VERDUNO PELAVERGA” 1,60 2,00 1,80 Pelaverga per vino “COLLINE SALUZZESI PELAVERGA” 1,10 1,30 1,20

Danni da gelate: in arrivo i ristori per 370 aziende cuneesi

ALLA GRANDA AIUTI PER 7,8 MILIONI. PONSO: “QUESTE RISORSE SONO UN SOSTEGNO IMPORTANTE PER LA LIQUIDITÀ DELLE IMPRESE” di Anna

Dopo lunghi solleciti e richiami da parte di Confagricoltura, finalmente la Regione sta provvedendo alla liquidazione dei ristori per i danni causati dalle gelate del 7 e 8 aprile 2021. Sono 710 le aziende agricole piemontesi che ne beneficeranno per un totale di 13,4 milioni di euro, derivante dal Fondo di

solidarietà nazionale in Agricoltura. In provincia di Cuneo sono 370 le aziende, di cui 323 per produzioni vegetali, 35 per produzioni apistiche, 12 per produzioni apistiche più vegetali, per un totale di 7,8 milioni di euro di ristori. La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, ha stabilito di erogare la percentuale massima di contributo alle aziende agricole danneggiate da questo

evento calamitoso: la liquidazione dei contributi da parte dell’organismo pagatore del Piemonte Arpea agli agricoltori ammessi a finanziamento è prevista in breve tempo.

“I fondi assegnati erano attesi da tempo, tant’è che siamo intervenuti a più riprese sulla Regione affinché si accelerassero le istruttorie - spiega Michele Ponso, presidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura -. Queste risorse costituiscono un sostegno importante per la liquidità delle aziende alle prese con i rincari generalizzati e la drammatica situazione del reparto frutta: auspichiamo che questa sia davvero la volta buona per l’arrivo dei ristori. Condividiamo la scelta della Regione di erogare la percentuale massima di contributo a copertura degli ingenti danni subiti”.

27 FRUTTICOLTURA L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
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Nocciole, raccolta buona ma con numerose criticità

La campagna di raccolta delle nocciole 2022-2023, a livello di quantitativi e qualità dei frutti, può essere definita soddisfacente. A differenza dello scorso anno, quando

le gelate precoci avevano causato una produzione scarsa e deludente facendo registrare uno dei peggiori livelli degli ultimi anni, per questa stagione i numeri sono stati sicu-

ramente in aumento. Tuttavia, anche la campagna attuale è stata fortemente condizionata dall’andamento climatico, caratterizzato da temperature sopra la media stagionale

e prolungata siccità. Come nel resto d’Italia, anche in Piemonte ci si trova di fronte ad una situazione disomogenea sul piano produttivo, con zone più o meno colpite da un’importante cascola di frutti e calibri di frutti al di sotto della norma, ma la qualità delle nocciole in generale è buona e le quantità raccolte sono ovunque in netto miglioramento rispetto allo scorso anno. Questo è quanto è emerso dall’incontro

annuale UE-Turchia sulle nocciole, a cui ha preso parte anche Gianluca Griseri come rappresentante di Confagricoltura, illustrando l’andamento del comparto a livello nazionale. “Sebbene la situazione sia migliore dello scorso anno, non mancano i problemi – ha evidenziato nel suo intervento – dal continuo incremento dei costi di produzione agli attacchi parassitari, alla continua riduzione di molecole disponibili per la

LE NOTE DOLENTI C’È PRINCIPALMENTE L’ANDAMENTO NON SODDISFACENTE DEI PREZZI
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difesa fitosanitaria, fino ad arrivare alla fortissima preoccupazione delle imprese per la proposta di regolamento sull’uso sostenibile

dei fitofarmaci, meglio nota come SUR. Tutti fattori che stanno intaccando in modo preoccupante la marginalità economica delle imprese corilicole”. Inoltre, il prezzo delle nocciole al momento è stabile e si attesta sui 300 euro al quintale, con un crollo su base annua che va dal 18 al 23%, come evidenziato da Aldo Gavuzzo, presidente della sezione Frutta in guscio di Confagricoltura Cuneo: “La campagna è stata per

alcuni magra dal punto di vista quantitativo, ma la grossa nota dolente è l’andamento dei prezzi di vendita del prodotto finale al consumatore. Alla base di questa situazione c’è, ovviamente, la crisi economica dell’ultimo periodo, che porta ad un consumo di gran lunga inferiore alla norma del prodotto finito, che a sua volta si ripercuote sul prezzo finale”. Di fronte a questi problemi, ciò di cui il comparto avrebbe bisogno ora è

le caratteristiche e la qualità della nocciola piemontese, anche tramite una maggiore aggregazione tra produttori.

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IL PUNTO SULLO STATO DI SALUTE DEL COMPARTO DURANTE L’INCONTRO ANNUALE UE-TURCHIA
La nocciola Piemonte IGP è un’eccellenza
contenere i prezzi all’origine, oltre ad adottare misure per cercare di contrastare i cambiamenti climatici e lavorare per promuovere 29 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
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Domenica 6 novembre a ricevere il riconoscimento “Fedeltà al Lavoro e Progresso Economico 2022”, conferito dalla Camera di commercio di Cuneo presso il Palazzetto polivalente “C. Giraudo” di Boves, c’erano anche due imprenditori agricoli associati alla Confagricoltura di Cuneo: Onorato Rosso di Vottignasco e Teresa Soria di Castiglione Tinella. Onorato Rosso nel 1993 ha fondato, insieme al fratello Aldo, l’azienda agricola di famiglia: un allevamento suinicolo per l’ingrasso, che partendo da 600 capi è arrivato ad allevarne 1400, una parte nella

sede di Vottignasco e una parte a Savigliano. Tutti i capi sono per la produzione dei prosciutti Parma e San Daniele.

Teresa Soria, appena finiti gli studi nelle scuole medie inizia a lavorare nell’azienda vinicola di famiglia con i genitori Armando ed Anna, nel cuore della zona classica del Moscato d’Asti e dell’Asti spumante DOCG. Intuendo da subito quanto fosse importante aver la capacità di trasformare le proprie le uve, l’offerta dell’azienda si è ampliata negli anni, fino ad arrivare ad offrire la possibilità di visite in vigneto e degustazioni in cantina.

GIOVANI

CONFAGRICOLTURA

È Giovanni Gioia il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura, succede a Francesco Mastrandrea. “Ringrazio per questa grande responsabilità. Sono orgoglioso di avere raggiunto un traguardo con la vostra collaborazione, ma allo stesso tempo sono conscio - ha affermato il neopresidente dell’Anga - che si tratta solo di un punto di partenza e di un impegno per la crescita della nostra Associazione, in una fase storica così delicata. Un grazie a Claudia Guidi per il nostro confronto leale, che ha portato vivacità ed energia. Cominciamo oggi, con grande senso del dovere, insieme al nuovo Comitato, un’esperienza umana e sindacale all’interno di Confagricoltura”. Palermitano, 30 anni, Gioia rappresenta la quarta generazione di una famiglia attiva nell’imprenditoria agricola nell’entroterra siciliano, da sempre vocato alla cerealicoltura. È la coltivazione di grano duro da seme certificato il core business della sua impresa, l’Agricola Kibbò, nel territorio di Petralia Sottana. Oggi l’azienda produce, oltre a grano duro certificato, foraggi di qualità, leguminose da granella, olio extravergine d’oliva, canapa, lino e miele. Giovanni Gioia è affiancato dai vicepresidenti Domenico Parisi 31 anni, salernitano, produttore di kiwi, grano duro, olio e mais da trinciato; Giorgio Grani, 31 anni, di Viterbo, che coltiva seminativi, lavandeti biologici e conduce un agriturismo ed un centro equestre federale CONI e Luigi Saviolo, 30 anni, di Vercelli, imprenditore nell’azienda risicola di famiglia. Quest’ultimo, attuale presidente della sezione del Piemonte, appena eletto ha dichiarato: “Senza dubbio è un incarico che ricoprirò con discrezione e con molta responsabilità”. A livello europeo, Saviolo dallo scorso 2021 fa parte del Civil dialogue group sul riso in rappresentanza del Ceja.

“Fedeltà al Lavoro” agricoltori premiati
AGRICOLTORI
L’Anga ha un nuovo presidente nazionale, il vercellese Saviolo vice
I due premiati: in alto Onorato Rosso, sotto Teresa Soria (foto Foto Bruno Boves)
30 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
Giovanni Gioia, al centro, e Luigi Saviolo, secondo da destra

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La passione per le api sboccia in val Casotto

L’AZIENDA DI RODOLFO BONO A PAMPARATO

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Nei boschi che accarezzano i versanti della val Casotto i colori sono quelli dell’autunno. Un caldo sole pomeridiano illumina scenari variopinti capaci di conquistare occhi e spirito, prima che la penombra della notte torni a ricordare che qui la vita è aspra e bisogna sapersi arrangiare. Siamo a Pamparato, dove ha sede l’azienda agricola di Rodolfo Bono, di professione apicoltore. Un mestiere che soprattutto negli ultimi anni, in Pie-

monte, ha catturato l’interesse di molti giovani proprio come accadde a lui che fin da ragazzo, nel 1961 ad appena 15 anni, spinto dalla curiosità sfidava anche qualche “puntura” pur di vedere le api al lavoro nelle prime due casette comprate dal papà. Una passione cresciuta anno dopo anno, affiancata da tecnica e competenza, per arrivare ad avere un’azienda tutta sua. “Nel 1992 ho comprato un terreno, dove non c’era nulla a parte la splendida visuale sul castello – spiega Rodolfo Bono -. Ho realizzato i

terrazzamenti con muri a secco, su cui poi ho costruito una struttura coperta in cui collocare i miei 60 alveari e poterci lavorare tutti i mesi dell’anno, anche in inverno”. Sono 50/60 mila le api all’interno di ogni arnia, che l’apicoltore cura minuziosamente ogni giorno e

sposta in parte anche in altre zone della valle per ricavare prezioso miele di castagno e millefiori. “Sono anni che purtroppo non si riesce più ad ottenere miele di acacia, ma quest’anno l’annata è andata comunque bene grazie anche ad una bella fioritura dell’acero – racconta

32 L’Agricoltore cuneese N.08 • NOVEMBRE 2022
Rodolfo Bono con Cristiano Gallio e Valentina Sciandra di Confagricoltura Mondovì
LE NOSTRE AZIENDE
Da sinistra: le arnie di più recente introduzione in azienda, il telaino per constrastare la varroa, un alverare e il miele nel laboratorio di Rodolfo Bono

l’apicoltore -. Ho avuto qualche problema causato dalla siccità, per cui ho dovuto intervenire nutrendo le api, ma tutto sommato sono soddisfatto”.

Lotta alla varroa anche con trappole bio meccaniche

Ma oltre all’andamento climatico, che influisce molto anche sullo stato di salute e sull’economia del comparto apistico, la vera sfida da vincere è contro un nemico molto subdolo: la varroa. Un parassita giunto dall’Asia che si nutre del corpo grasso della covata in cui si riproduce e degli adulti di tutte le caste di api, causando malformazioni, alterazioni del comportamento e riduzione dell’aspettativa di vita delle api e conseguente indebolimento e collasso delle famiglie. “Non esistono antagonisti naturali

purtroppo – commenta Rodolfo

Bono -, i rimedi sono chimici e biologici, ma con risultati comunque ancora da migliorare. Io, ad esempio, utilizzo anche una trappola bio meccanica inventata da Michele Campero che consiste nell’inserire un telaino a tre settori all’interno della famiglia quando ha almeno sei favi di covata. Partendo dal presupposto che lo sviluppo della varroa avviene nella covata maschile nei fuchi in primavera, si inizia lasciando solo un settore aperto su cui iniziano a costruire. Dopo sette giorni controllo e se vedo che tutto procede regolarmente vuol dire che la famiglia sta bene e apro il secondo settore. Dopo sette giorni verifico nuovamente. Se in questo lasso di tempo noto che vi è varroa elimino il favo colpito e così tengo sotto controllo lo sviluppo del parassita, oltre che dell’alveare. Metto

un telaino di questo genere in ogni casetta”.

Questa dovizia nell’affrontare anche una minaccia così impattante per il settore la dice lunga sulla cura che Rodolfo Bono mette nello svolgere il lavoro che fa e si riflette anche in tutti gli adeguamenti da lui apportati alle arnie per lavorare in modo funzionale e far stare meglio le sue api.

“Se non ci fossimo noi apicoltori non avremmo più api allo stato brado a causa della varroa – sotto-

linea –, ma dobbiamo essere aiutati e messi in condizione di lavorare più agevolmente riducendo la tanta burocrazia che grava anche sul nostro settore sia nella fase di conduzione dell’allevamento che in quella della lavorazione del miele”.

Esempi di agricoltura eroica, come quello di Rodolfo Bono, che oltre a produrre eccellenze aiuta a preservare e mantenere un territorio bello, quanto impervio, occorre dunque sostenerli con gesti concreti… per il bene di tutti.

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