ITS prima definizione profili professionali

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Istituto Tecnico Superiore “Nuove tecnologie per il made in Italy Sistema meccanica” in Provincia di Chieti

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FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE ISTITUTO TECNICO SUPERIORE “Nuove tecnologie per il made in Italy Sistema meccanica”

Sintesi Iniziativa e profili (documento in progress)

Ottobre 2010


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1. L’Istituto Tecnico Superiore (ITS) un modello concreto per il trasferimento delle competenze tecnologiche. ................................................................................................................................................ 3 2. ISTITUTO TECNICO SUPERIORE “Nuove tecnologie per il made in Italy Sistema meccanica” in Provincia di Chieti .................................................................................................................. 3 3. Percorsi, profili, competenze e contenuti ................................................................................ 4 3.1 Quadro europeo delle qualificazioni (EQF) (allegato E MIUR)..................................................... 4 3.2 Competenze ............................................................................................................................................ 6 3.2.2 Livello competenze per la meccanica................................................................................................ 6 3.3.3 Prima griglia descrittiva di figura professionale .......................................................................... 7


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Presentazione dell’Iniziativa

1. L’Istituto Tecnico Superiore (ITS) un modello concreto per il trasferimento delle competenze tecnologiche. Per realizzare reali programmi di collaborazione tra scuola, impresa e ricerca scientifica, occorre che ci sia una comune volontà e una comune visione. Occorre creare delle vere alleanze che possano mantenersi nel tempo e arricchirsi progressivamente, generando così loop virtuosi tra giovani diplomati assunti, giovani studenti, insegnanti, ricercatori, ecc.. L’elemento chiave per il successo dell’iniziativa è ancora una volta il fattore umano, capacità e le motivazioni che le persone delle due parti mettono nello sviluppo dei vari progetti, e una gestione che sia fortemente orientata a ricoprire un forte ruolo istituzionale. Questa lunga e approfondita esperienza ha fatto nascere la convinzione che in questa relazione, per avere successo, non si possa prescindere da un rapporto strutturato. Il fatto che con gli ITS si debba costituire un nuovo soggetto giuridico è sicuramente un fatto importante; in qualche misura mette in gioco i soggetti e li obbliga a confrontarsi non più sulla singola iniziativa, ma su un progetto di lungo periodo. Gli ITS in correlazione con le Università potrebbero essere di stimolo anche alla creazione di nuova imprenditorialità, dando respiro a potenziali iniziative che dovessero nascere in ambito laboratoriale 2. ISTITUTO TECNICO SUPERIORE “Nuove tecnologie per il made in Italy Sistema meccanica” in Provincia di Chieti La dimensione del settore automotive e le iniziative già intraprese determinano condizioni favorevoli perché la Regione Abruzzo possa programmare la sperimentazione di un ITS su Nuove Tecnologie Made in Italy sistema meccanica; Obiettivi • assicurare, con continuità, l’offerta di tecnici superiori a livello post-secondario in relazione a figure di tecnico superiore che rispondano alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato in relazione alle aree strategiche per lo sviluppo economico del Paese; •

sostenere l’integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro, con particolare riferimento ai poli tecnico-professionali di cui all’articolo 13, comma 2, della legge n. 40/07, per diffondere la cultura tecnica e scientifica;

sostenere le misure per l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese;

diffondere la cultura tecnica e scientifica e promuovere l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie verso le professioni tecniche;

stabilire organici rapporti con i fondi interprofessionali per la formazione continua dei lavoratori, nel rispetto delle competenze delle parti sociali in materia;


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Tipologia di attività (come da allegato a) del DPCM) • ricognizione dei fabbisogni formativi per lo sviluppo, a partire dalle esigenze di innovazione scientifica, tecnologica ed organizzativa (fabbisogni di innovazione) delle imprese realmente attive sul territorio, con particolare riferimento alle Piccole e Medie Imprese e alle sedi della ricerca; •

progettazione e realizzazione di percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore relativi alle figure di tecnico superiore di riferimento a livello nazionale;

l’accompagnamento al lavoro dei giovani specializzati a conclusione dei percorsi;

la realizzazione di attività di aggiornamento destinate al personale docente di discipline scientifiche e tecnico-professionali della scuola e della formazione professionale, oltre a quelle relative alla formazione dei formatori impegnati nella realizzazione dei percorsi;

l’orientamento dei giovani verso le professioni tecniche, anche con il coinvolgimento delle loro famiglie;

ogni altra attività che risponda alle linee guida della programmazione regionale riferita alla specializzazione tecnica superiore.

ricognizione dei fabbisogni formativi per lo sviluppo, a partire dalle esigenze di innovazione scientifica, tecnologica ed organizzativa (fabbisogni di innovazione) delle imprese realmente attive sul territorio, con particolare riferimento alle Piccole e Medie Imprese e alle sedi della ricerca;

progettazione e realizzazione di percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore relativi alle figure di tecnico superiore di riferimento a livello nazionale;

l’accompagnamento al lavoro dei giovani specializzati a conclusione dei percorsi;

la realizzazione di attività di aggiornamento destinate al personale docente di discipline scientifiche e tecnico-professionali della scuola e della formazione professionale, oltre a quelle relative alla formazione dei formatori impegnati nella realizzazione dei percorsi;

l’orientamento dei giovani verso le professioni tecniche, anche con il coinvolgimento delle loro famiglie;

ogni altra attività che risponda alle linee guida della programmazione regionale riferita alla specializzazione tecnica superiore.

3. Percorsi, profili, competenze e contenuti 3.1

Quadro europeo delle qualificazioni (EQF) (allegato E MIUR)

L’EQF è un quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi, fungendo da dispositivo di traduzione utile a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra paesi e sistemi europei differenti. Due sono i suoi principali obiettivi: promuovere la mobilità transfrontaliera dei cittadini e agevolarne l’apprendimento permanente.


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La Raccomandazione, entrata formalmente in vigore il 23 aprile 2008, stabilisce due date limite: il 2010 per rapportare i propri sistemi nazionali di qualificazione all’EQF e il 2012 per introdurre nei singoli certificati di qualifica un riferimento al livello corrispondente dell’EQF. L’EQF collegherà i quadri e i sistemi nazionali di qualificazione di vari paesi basandosi su un riferimento comune europeo: i suoi otto livelli, che prendono in considerazione l’intera gamma di qualifiche previste, da un livello di base (Livello 1, ad esempio uscita dall’istruzione primaria) ai livelli più avanzati (Livello 8, ad esempio i dottorati). In qualità di strumento per la promozione dell’apprendimento permanente, l’EQF include tutti i livelli delle qualifiche acquisite nell’ambito dell’istruzione generale, professionale e accademica nonché della formazione professionale, occupandosi inoltre delle qualifiche acquisite nell’ambito dell’istruzione e della formazione iniziale e continua. Gli otto livelli di riferimento sono descritti in termini di risultati dell’apprendimento. L’EQF riconosce che i sistemi di istruzione e formazione in Europa differiscono al punto che è necessario spostare l’attenzione sui risultati dell’apprendimento perché sia possibile effettuare raffronti e dare vita a una cooperazione fra paesi e istituzioni diverse. Nell’EQF, il singolo risultato dell’apprendimento viene definito da ciò che un individuo conosce, comprende e sa fare al termine di un processo di apprendimento. L’EQF si concentra pertanto sui risultati dell’apprendimento (piuttosto che sugli input, quali la durata del periodo di studi), che vengono delineati secondo tre categorie: conoscenze, abilità e competenze. Ciò significa che le qualifiche, in combinazioni differenti, si riferiscono a un ampio ventaglio di risultati dell’apprendimento, incluse le conoscenze teoriche, le abilità pratiche e tecniche e le competenze sociali, che prevedono la capacità di lavorare insieme ad altre persone. In Italia, al momento, si sta lavorando al Rapporto di referenziazione che verrà presentato alla Commissione entro febbraio 2011. Il Rapporto è organizzato in tre livelli progressivamente più specifici: Ø la descrizione generale aggiornata dei diversi sistemi educativi, formativi e professionali di qualificazione presenti in Italia; Ø l’illustrazione delle principali qualificazioni ( ovvero titoli, certificati ecc.) rilasciate ad oggi e delle loro principali caratteristiche; Ø la griglia di referenziazione all’EQF contenente solo le qualificazioni italiane ad oggi collocabili nel quadro con i criteri e le modalità di attuale e successiva inclusione. Il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore si colloca al V livello EQF. CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE LIVELLO 5 Conoscenza teorica e pratica Una gamma esauriente di Saper gestire e sorvegliare attività nel esauriente e specializzata in abilità cognitive e pratiche contesto di attività lavorative o di studio un ambito di lavoro o di necessarie a dare soluzioni esposte a cambiamenti imprevedibili. studio e consapevolezza dei creative a problemi astratti Esaminare e sviluppare le prestazioni limiti di tale conoscenza proprie e di altri Definizioni di conoscenze, abilità e competenze applicate dall’EQF: Ø Conoscenze – indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. Ø Abilità – indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). Ø Competenze – indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.


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3.2 Competenze Dal DPCM 25/01/2008, “Linee guida per la riorganizzazione del sistema di Istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori, ITS” - art. 4 - “Caratteristiche dei percorsi” - punto 2 c - “I curricoli dei percorsi fanno riferimento a competenze comuni, linguistiche, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative, comunicative e relazionali, di differente livello, nonché a competenze tecnico-professionali riguardanti la specifica figura di tecnico-superiore, declinati in relazione agli indicatori dell’Unione Europea relativi ai titoli e alle qualifiche.” - art. 7, comma 3 - “I giovani e gli adulti accedono ai percorsi realizzati dagli ITS con il possesso del diploma di istruzione secondaria superiore.” Nel corso degli incontri sono stati indicati tre livelli di competenze: comuni, meccanica e specifiche. 3.2.1 Competenze comuni La definizione delle competenze “comuni” dei percorsi realizzati dagli ITS parte dalla rivisitazione delle competenze “di base e trasversali” dei percorsi IFTS sancite con l’accordo 19 novembre 2002 in Conferenza Stato-Regioni. Ai fini dell’accesso ai percorsi degli ITS è necessario il possesso di prerequisiti correlati ai risultati di apprendimento degli Istituti tecnici e professionali riferibili all’area tecnologica considerata. Le competenze comuni si identificano, pertanto, come sviluppo dal quarto livello al quinto livello dei descrittori dei risultati di apprendimento e comprendono: - competenze comuni alle diverse aree tecnologiche; - competenze comuni di ambito tecnologico. Da una prima analisi, effettuata dal gruppo di lavoro, si sono delineate le dimensioni da considerare per descrivere le competenze comuni alle diverse aree tecnologiche e precisamente: - Dimensione gestionale: processi produttivi di beni e di servizi; sistemi organizzativi; risorse umane e/o ambienti di lavoro; mercati internazionali; tecniche di negoziazione con riferimento ai diversi contesti del mercato, per il rafforzamento della competitività, in relazione ai contesti culturali e sociali e alle caratteristiche economiche delle realtà territoriali di riferimento; tecniche di analisi statistica. - Dimensione cognitiva: saper esaminare sistematicamente le situazioni, cogliendone gli aspetti problematici; proporre e gestire processi risolutivi di situazioni problematiche; prendere decisioni anche in situazioni di incertezza; controllare l’adeguatezza delle soluzioni adottate e delle decisioni prese; sviluppo di capacità di rapida contestualizzazione rispetto alle problematiche di settore. - Dimensione relazionale: comunicare efficacemente all’interno e all’esterno dell’organizzazione in lingua inglese, con specifico approfondimento della microlingua di ambito tecnologico; eventuale conoscenza di altra lingua straniera; gestire positivamente relazioni e collaborazioni ( relazioni interpersonali e istituzionali). 3.2.2 Livello competenze per la meccanica Di seguito si riportano gli STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI per le 2 figure professionali individuate in questa prima fase. DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE Tecnico di gestione della produzione è uno specialista in grado di analizzare il processo produttivo, pianificare e gestire attività e personale. ATTIVITA’ PROFESSIONALI FONDAMENTALI 1. Collabora alla definizione del programma di produzione, in termini di quantità/qualità, tempi, costi, efficacia ed efficienza e gestire la produzione industriale


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opera nel sistema assicurazione qualità e perseguire il miglioramento continuo, tramite il controllo dei processi produttivi nei profili di attenzione (qualità, costi, performance, impatto ambientale, sicurezza, ecc.), contribuendo all’innovazione e allo sviluppo della competitività applica tecniche di gestione operativa e controllo della produzione, proponendo iniziative per migliorare l’efficienza dei processi e della prestazione globale dell’impianto nello specifico dell’unità produttiva ed eseguire valutazioni economiche della produzione collabora alla fase di sviluppo dell’industrializzazione del prodotto e del processo, definendo tecnologie e processi produttivi per la realizzazione di nuove produzioni o di miglioramenti significativi delle produzioni esistenti gestisce gli impianti di produzione e le risorse umane in modo ottimale, per la realizzazione del programma di produzione

DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE Il tecnico superiore per la conduzione e la manutenzione degli impianti cura la pianificazione e segue l'attività di manutenzione. Controlla e valuta l'andamento dei dati sullo stato di funzionamento delle macchine/impianti e l'efficacia degli interventi, adottando gli opportuni provvedimenti. ATTIVITA’ PROFESSIONALI FONDAMENTALI 1. Organizzare il servizio di manutenzione e di installazione, pianificandone le attività secondo i criteri dell’ottimizzazione del tempo e della qualità del prodotto finale; 2. effettuare interventi di manutenzione o modifica, intervenendo anche ai lavori dei gruppi addetti alla prima installazione di macchine automatiche e di impianti di produzione, con relativa messa in funzione e regolazione in base alle specifiche di progetto concordate tra progettisti e committenti; 3. operare nel rispetto delle norme di sicurezza del servizio di manutenzione, conformando ad esse le attività dei manutentori degli impianti negli interventi di riparazione e regolazione di funzionamento; 4. predisporre, installare e manutenere dispositivi meccanici, pneumatici, elettrici- elettronici e programmabili, ricercandone guasti ed anomalie, segnalandole e documentandole. 3.3 Prime griglie descrittive di figure professionali Si riportano prime indicazioni su competenze di riferimento del sistema imprese; oggetto di ulteriori approfondimenti ed integrazioni. Di seguito vengono proposte due griglie descrittive, realizzate attraverso il contributo di un primo panel di imprese e condivise con le scuole, riferite a: 1. “Tecnico di gestione della produzione”. 2. “Tecnico Superiore per la conduzione e la manutenzione degli Impianti”

La griglie sono impostate secondo la matrice prevista dal MIUR:


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1) Tecnico di gestione della produzione DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE: è uno specialista in grado di analizzare il processo produttivo, pianificando e gestendo attività e personale. A: Standard minimo delle competenze Unità Capitabilizzabile

il soggetto ha il soggetto è in grado bisogno di sapere come: di:

B: Declinazione del livello

quindi deve dimostrare di:

gli indicatori sono: A.1.1 individua le operazioni e i materiali da un flussogramma attraverso nomenclatura e codici

A.1 Saper leggere un disegno meccanico

A. Analizzare il processo in ogni fase e sottofase

A.2 Conoscere gli standard operativi

1. Collaborare alla definizione del programma di produzione, in termini di Applicare metodologie quantità/qualità, e tecniche di mappatura dei tempi, costi, efficacia ed processi efficienza e gestire la produzione industriale

B. Pianificare e gestire il processo

A.1.2 verifica la correttezza delle operazioni e dei materiali rispetto al disegno A.1.3 utilizza a livello base i programmi di disegno meccanico (es. Autocad, Catia) A.2.1 Individua l'aderenza o meno delle operazioni rispetto agli standard A.2.2 Addestra il personale ad eseguire il lavoro seguendo gli standard

A.3 Conoscere la capacità degli impianti

A.3.1 Utilizza indicatori di capacità nominale degli impianti

B.1 Pianificare il corretto bilanciamento delle attività e conoscere i principi di TMC, integrati ai più moderni aspetti di ergonomia e dei concetti di TIE (Total Industrial Engineering)

B.1.1 Utilizza tecniche e strumenti quali: MOST, TMC, TIE

B.2 Coordinare e gestire le attività

B.1.2 Programma e regola le fasi automatizzate B.2.1 Associa ad ogni attività il numero di persone necessario B.2.2 Gestisce le persone assegnando loro attività/postazioni/operazioni B.3.1 Utilizza programmi gestionali (es. SAP, MAPICS, MPR)

B.3 Gestire gli ordini in entrata ed uscita utilizzando l'approccio Just In Time

B.3.2 Verifica che il livello delle scorte in magazzino permetta il raggiungimento degli standard di produzione


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A.1.1 Individua l'aderenza o meno del processo rispetto gli standard

2. operare nel sistema assicurazione qualità e perseguire il miglioramento continuo, tramite il controllo dei processi produttivi nei profili di attenzione (qualità, costi, performance, impatto ambientale, sicurezza, ecc.), contribuendo all’innovazione e allo sviluppo della competitività

A. Applicare gli standard del Sistema Qualità

Applicare modelli e standard dei sistemi qualità

A.2 Aggiornare le proprie conoscenze del Sistema Qualità

B.1 Applicare controlli di processo e di prodotto

B. Verificare l'applicazione degli standard del Sistema Qualità

3. applicare tecniche di gestione operativa e controllo della produzione, proponendo iniziative per migliorare l’efficienza dei processi e della prestazione globale dell’impianto nello specifico

A.1 Conoscere gli standard del Sistema Qualità e relative procedure per la gestione/ceritificazione per ambiente e sicurezza (ISO 14000, OSHA etc.) e del Safety Risk Management

Implementare e gestire sistemi di monitoraggio delle performance dei processi produttivi

A. Individuare sistemi di monitoraggio idonei per valutare le performances dei processi

B. Gestire il sistema di

A.1.2 Collabora alla ridefinizione degli standard operativi A.1.3. Promuove la cultura del Safety Risk Management A.1.4. Collabora con la sezione Safety and Environment, monitorando e sensibilizzando il personale al rispetto dell'ambiente (trattamento adeguato dei rifiuti e sostanze inquinanti, coretta compilazione registri richiesti a norma di legge, etc.) A.2.1 Ricerca informazioni per migliorare le proprie conoscenze e competenze documentandosi e confrontandosi con l'ufficio preposto B.1.1 Effettua i controlli periodici previsti per verificare l'applicazione degli standard B.1.2 Individua i correttivi necessari per rispettare e migliorare gli standard B.2.1 Affianca e sensibilizza il personale in relazione ai temi della qualità

B.2 Conoscere e applicare tecniche di problem solving e di prevenzione dei problemi della qualità (Plan, Do, Check, B.2.2 Collabora alla definizione dei Act) e curare il rispetto degli piani formativi in tema di qualità e standard operativi da parte del ne verifica periodicamente personale l'efficacia

A.1 Conoscere i sistemi di monitoraggio utilizzati

A.1.1 Utilizza metodi e strumenti consolidati per la raccolta ed elaborazione dei dati utili per valutare le performance del processo produttivo

A.2 Individuare miglioramenti dei sistemi di monitoraggio

A.2.1 Elabora procedure alternative per la raccolta ed elaborazione dei dati utili per valutare le performance produttive e qualitative del processo

B.1 Verificare l'efficienza dei processi

B.1.1 Calcola i costi


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dell’unità produttiva ed eseguire valutazioni economiche della produzione

monitoraggio

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B.1.2 Verifica sul campo i tempi standard B.1.3 Individua gli sprechi B.2.1 Individua i dati di performance di reparto da trasmettere al personale B.2 Creare e gestire un sistema di condivisione delle performance raggiunte dal reparto

B.2.2 Individua il metodo idoneo per trasmettere i dati al personale B.2.3 Individua le persone da coinvolgere nelle comunicazioni

A.1 Compiere analisi e sintesi per integrare le verifiche effettuate

A. Pianificare azioni correttive e di miglioramento

4.collaborare alla fase di sviluppo dell’industrializza zione del prodotto e del processo, definendo tecnologie e processi produttivi per la realizzazione di nuove produzioni o di miglioramenti significativi delle produzioni esistenti

A.2 Collaborare alle fasi di implementazione della manutenzione preventiva dei macchinari

A.3 Collaborare nella definizione di contromisure e azioni di miglioramento 4) Pianificare, implementare e valutare azioni correttive e di moglioramento

A.1.1 Utilizza la reportistica a disposizione A.1.2 Sintetizza i risultati delle verifiche effettuate A.2.1 Verifica che i macchinari vengano controllati periodicamente secondo procedura A.2.2 Organizza tempi e modalità per gli interventi di manutenzione preventiva A.3.1 Raccoglie e valuta i suggerimenti/proposte del personale diretto di produzione A.3.2 Individua azioni di miglioramento o correttive B.1.1 Coordina le attività per garantire i tempi dell'implementazione

B. Implementare e monitorare le azioni correttive e di miglioramento

B.1 Gestire l'implementazione B.1.2 Coordina gruppi di lavoro per delle contromisure informare il personale sulle attività di miglioramento da utilizzare e fornisce feedback per il miglioramento

B.2 Verificare l'efficacia delle contromisure

B.3 Standardizzare le contromisure

B.2.1 Elabora i dati e li confronta con i risultati attesi B.2.2 Raccoglie una reportistica completa per i responsabili B.3.1 Collabora alla stesura e/o modifica di nuovi standard operativi


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A. Verifica la corretta gestione del personale in rispetto della normativa vigente

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A.1Conosce la normativa relativa alla gestione amministrativa del personale (diritti e doveri dei lavoratori, rapporti con i sindacati etc.)

Controlla la correttezza dell'applicazione della normativa in materia di personale

A.2 Conoscere la normativa sulla sicurezza (sia dal punto di vista degli impianti che dal punto di vista degli operatori)

Controlla la correttezza dell'applicazione della normativa in materia di sicurezza Adotta misure temporanee per la gestione dell'emergenza del rischio

B.1 Valutare le competenze del personale

Utilizza criteri di valutazione adeguati e condivisi per ogni item da valutare Fornisce feedback costruttivi al personale valutato

5. gestire gli impianti di produzione e le risorse umane in modo ottimale, per la realizzazione del programma di produzione

B. Crea e gestisce 5) Gestisce il un sistema di coordinamento e lo aggiornamento/mig sviluppo delle persone lioramento continuo del personale

B.2 Analizzare il fabbisogno formativo di reparto

Verifica la corrispondenza tra le effettive capacità degli operatori e le abilità richieste dalle mansioni evidenziando eventuali incongruenze Assicura l'effettivo rispetto dell'attuazione del piano di formazione

B.3 Collabora con la funzione "formazione" allo sviluppo delle Programma periodicamente attività competenze di affiancamento/aggiornamento per favorire una efficace job rotation in reparto B.4 Saper organizzare e gestire un sistema di circolazione dell'informazione

C. Sensibilizza e favorisce l'iniziativa del personale all'individuazione delle problematiche e all'individuazione delle soluzioni

C.1 Saper promuovere e gestire working team per favorire la condivisione delle informazioni e della soluzione dei problemi

Utilizza gli strumenti di informazione più efficaci richiesti dal caso (organizzazione di meeting, web, power point, etc) Delega e favorisce la crescita di leader intermedi Definisce ruoli e responsabilità per l'attività di raccolta dei suggerimenti e per l'implementazione delle contromisure


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TECNICO SUPERIORE PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE: Il tecnico superiore per la conduzione e la manutenzione degli impianti cura la pianificazione e segue l'attività di manutenzione. Controlla e valuta l'andamento dei dati sullo stato di funzionamento delle macchine/impianti e l'efficacia degli interventi, adottando gli opportuni provvedimenti. Unità Capitabilizzabile

A: Standard minimo delle competenze il soggetto è in grado ha bisogno di sapere di: come:

A.applicare le metodologie di organizzazione della manutenzione per i vari tipi di impianto

• Pianificare, in relazione all’impianto, la manutenzione preventiva o quella di pronto intervento

Individuare le principali attività del processo manutentivo

1) Organizzare il servizio di manutenzione e di installazione

B. applicare procedure di manutenzione in relazione al sistema qualità

C. utilizzare software dedicati

garantire il mantenimento nel tempo della funzionalità e della adattabilità a eventuali nuove esigenze degli impianti

B: Declinazione del livello quindi deve dimostrare di:

A.1 • saper definire i livelli di funzionalità, produttività e sicurezza delle macchine al fine di programmare la manutenzione ordinaria e metodologie di intervento in caso di guasto.

gli indicatori sono: A.1.1 • La qualità della programmazione delle attività di ispezione, piccole riparazioni, sostituzioni di parti usurate (cosa, come, quando);

A.1.2 • la descrizione delle attività per l’emanazione delle disposizioni di lavoro;

A.1.3 • la gestione e il controllo degli ordini.

B.1.1 La predisposizione degli ordini di manutenzione e di riparazione;

B.1 saper impostare un sistema per gestire gli interventi di manutenzione B.1.2 l’individuazione delle variabili e raccogliere i dati relativi che incidono sui costi; ai costi del fermo raccogliere ed macchina. elaborare informazioni B.1.3 l’utilizzazione di: sistemi di per migliorare l’uso dei diagnosi, di taratura della mezzi e ridurre i costi strumentazione di misura e di del sistema controllo, ricorrendo a sistemi informatici.

operare con strumenti di supporto alla gestione del sistemamanutenzione

operare con software dedicati alla gestione delle manutenzioni di impianti, attrezzature, materiali e ricambi

C.1.1 La classificazione degli interventi programmati e di quelli in funzione dell’effettivo utilizzo;

C.1 saper operare con sistemi e programmi informatici di gestione del C.1.2 la predisposizione del piano di lavoro; servizio manutenzione che prevedono C.1.3 la gestione delle priorità di l’inserimento di nuovi dati intervento; e la gestione di dati storici C.1.4 la registrazione dei dati storici sulle attrezzature e sugli impianti


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A.

programmare, coordinare e controllare l’attività di manutenzione o modifica;

acquisire dati significativi ed elaborare i documenti necessari allo svolgimento dell’attività di manutenzione o modifica di apparecchiature, macchine, impianti e sistemi industriali;

organizzare un gruppo di manutentori e controllare il loro operato

2) Effettuare interventi di manutenzione o modifica B. acquisire e memorizzare i dati di guasto e dell’intervento di manutenzione;

3) Operare nel rispetto delle norme di sicurezza del servizio di manutenzione

raccogliere i dati significativi dell’intervento eseguito;

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A.1.1 La predisposizione e la compilazione del documento che preveda: descrizione dell’attività, stima del tempo per professione e specialità, ed elenco delle attrezzature necessarie; A.1 saper pianificare e preparare gli interventi di manutenzione in accordo con il responsabile di produzione

A.1.2 la verifica della disponibilità e prenotazione dei materiali;

A.1.3 la formalizzazione della richiesta d’approvazione del programma di lavoro. A.1.4 Organizzazione di turni per garantire la presenza di gruppi di lavoro in grado di intervenire per ogni criticità B.1.1 L’emissione gli ordini esecutivi e la predisposizione dei documenti necessari per l’esecuzione del lavoro;

B.1 • saper redigere il piano lavori, avviarli e B.1. 2 la registrazione dei dati controllarne relativi all’utilizzo di risorse e l’analisi l’avanzamento, degli scostamenti rispetto al predisporre i documenti di programma originario; chiusura

compilare la reportistica imposta dal sistema di B.1. 3 l’esecuzione della gestione segnalazione di fine lavori. manutenzione eseguire una lettura C.1.1 La produzione di un rapporto analitica dei dati storici tecnico statistico sugli interventi sugli interventi effettuati e sulle risorse impiegate; manutentivi; inquadrare gli C. analizzare e C.1 saper analizzare i dati interventi in una C.1.2 l’identificazione delle standardizzare gli sugli interventi di politica razionale ed situazioni di maggior debolezza; manutenzione interventi manutentivi economicamente vantaggiosa di manutenzione delle C.1.3 l’elaborazione di nuovi apparecchiature, standard sugli interventi di macchine, impianti e manutenzione sistemi industriali A. applicare le · analizzare la A.1 saper analizzare, A.1.1 L’individuazione dei normativa vigente disposizioni normative comparare e valutare i regolamenti e delle normative vigenti sulla sicurezza e riguardanti la salute e piani della sicurezza e nel settore elettrico ed in quello della la sicurezza sul luogo l’igiene relativa a dell’igiene riguardo meccanica industriale; di lavoro; specifici settori all’installazione di impianti produttivi; e macchine. analizzare e valutare A.1.2 la formulazione di istruzioni piani di sicurezza e di operative tecniche; igiene relativi all’installazione e alla A.1.3 la scelta e l’utilizzo dei


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manutenzione di impianti e macchine industriali · porre in relazione i mezzi e le procedure della sicurezza B. rispettare la impiegati nella normativa vigente in manutenzione e materia di prevenzione installazione di degli infortuni, tutela impianti e macchine della salute e igiene con i rischi potenziali nell’ambiente di presenti nell’ambiente lavoro, adottando di lavoro; comportamenti analizzare e valutare adeguati e utilizzando casi concreti di i dispositivi necessari incidenti occorsi nella per la propria e l’altrui realizzazione di attività sicurezza di manutenzione e installazione di impianti e macchine 4) Installare dispositivi meccanici ed eseguirne le manutenzioni

dispositivi di protezione individuale.

B.1.1 L’individuazione delle cause per le quali la sicurezza è a rischio; B.1 saper impostare comportamenti adeguati alle situazioni di pericolo per la propria ed altrui incolumità nello studio di casi relativi ad ogni tipologia di intervento di manutenzione

· scegliere il più opportuno sistema di variazione del moto; B. scegliere l’organo di comando;

A.1 saper classificare e individuare vantaggi e svantaggi dei diversi sistemi di trasmissione di energia e del moto.

· classificare le principali cause di guasto nei dispositivi meccanici; · individuare i tipi guasto degli organi di comando, nei riduttori e nei variatori.

B.1.3 la definizione di un piano di attuazione per affrontare la situazione creatasi; B.1.4 la determinazione dei mezzi e delle procedure per fronteggiare la situazione di pericolo

A.1.2 I criteri della scelta tra diversi tipi di cinghie (piatte, trapezoidali, dentate); A.1.3 l’individuazione delle principali sollecitazioni meccaniche in gioco nelle trasmissioni flessibili e rigide; A.1.4l’uso di manuali specifici nel dimensionamento degli organi

B.1 saper determinare quale debba essere l’organo di comando più adatto al compito di fornire il moto al particolare da azionare

individuare il motore ed il riduttore più idonei C. individuare le principali cause di guasto dei sistemi meccanici;

B.1.2 l’enumerazione e la descrizione delle misure che avrebbero evitato l’incidente preso in esame nel caso;

A.1.1 I criteri della scelta dell’uso di un giunto rigido, articolato o elastico;

· trasmettere l’energia con diversi organi meccanici; A. individuare il sistema meccanico di trasmissione di energia più adatto allo individuare vantaggi e scopo; svantaggi dei diversi sistemi di trasmissione del moto

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B.1.1 L’individuazione delle condizioni al contorno: trasmissione della potenza, condizioni di funzionamento, ingombri eccetera; B.1.2 la scelta del motore in funzione dell’impianto; B.1.3 il dimensionamento del riduttore da accoppiare al motore.

C.1 saper classificare i componenti che costituiscono il complessivo meccanico, e valutarne le caratteristiche funzionali

C.1.1 L’identificazione dei singoli componenti del complessivo meccanico;

C.1.2 l’individuazione della motivazione tecnica che può provocare l’affaticamento o il guasto.


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· interpretare le convenzioni UNI-ISO relative al disegno; D. trarre informazioni da disegni quotati di particolari, complessivi, attrezzature, impianti

6) Installare dispositivi elettrici ed elettronici ed eseguirne le manutenzioni

A.

individuare dallo schema le caratteristiche funzionali dell’impianto e la relativa componentistica elettrica ed elettronica;

· classificare i dispositivi elettronici che compongono schemi funzionali complessi; Interpretare cicli di funzionamento realizzati dai circuito elettrico ed elettronico

· scegliere i componenti in base alle loro caratteristiche B. installare i funzionali; componenti elettrici ed elettronici nel rispetto procedere alla corretta del progetto e installazione dei secondo la normativa; dispositivi rispettando le norme CEI e le norme di sicurezza ·

C. ricercare ed individuare guasti;

D. effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

D.1 Analizzare disegni quotati di particolari attrezzature e di impianti;

D.1.1 L’estrapolazione di informazioni da un disegno tecnico, in merito a: quotature, tolleranze, segni di lavorazione, nell’ottica del corretto funzionamento del sistema;

D.2 interpretare i segni grafici delle norme internazionali.

D.2.1 l’indivduazione dei dati essenziali per la funzionalità del sistema

· analizzare il funzionamento di complessivi, attrezzature e impianti;

classificare i principali componenti meccanici unificati

effettuare analisi di ricerca guasti utilizzando la strumentazione necessaria;

ricercare e raccogliere documentazione sulla componentistica elettrica ed elettronica dedicata e sul relativo funzionamento · eseguire operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria; ricercare le

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A.1 saper individuare il funzionamento di un sistema dalla lettura del relativo schema elettrico

B.1 saper scegliere ed installare componenti elettrici ed elettronici in conformità allo schema

A.1.1 La conoscenza della simbologia della componentistica e la lettura di uno schema elettricoelettronico;

A.1.2 l’individuazione della funzione svolta e il campo di applicazione di ogni specifico componente

B.1.1 La scelta della componentistica in funzione delle specifiche di progetto;

B.1.2 l’installazione e la configurazione nel rispetto delle norme previste C.1.1 L’analisi della funzionalità del sistema; C.1 saper localizzare i componenti che provocano i guasti e le anomalie di funzionamento dell’apparecchiatura

D.1 saper pianificare ed eseguire gli interventi e gli aspetti logistici connessi alle procedure di manutenzione, ordinaria e straordinaria

C.1.2 l’utilizzo della strumentazione di test; C.1.3 la predisposizione della raccolta dei dati per la loro analisi; C.1.4 la documentazione di ipotesi formulate sull’identificazione dei componenti guasti D.1.1 L’identificazione dei componenti critici di un sistema;

D.1.2 la programmazione degli gli interventi di manutenzione ordinaria;


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caratteristiche tecniche dei componenti per effettuare sostituzioni con componenti equivalenti

A. realizzare programmi nei diversi linguaggi di programmazione dei PLC (Programming Logic Control); 7) Installare e programmare i PLC assicurandone il funzionamento in conformità delle disposizioni tecniche secondo le normative in materia di sicurezza

B. interfacciare i PLC agli altri sistemi;

C. intervenire nella riparazione degli eventuali guasti

• scegliere il sistema di programmazione più adatto per i diversi usi;

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D.1.3 la predisposizione della “messa in sicurezza” dell’impianto; D.1.4 l’attivazione degli interventi per il ripristino funzionale dell’impianto A.1.1 La predisposizione di ingressi e uscite; A.1.2 l’efficacia della A.1 saper realizzare un programmazione delle funzionalità programma per il PLC che richieste, implementando gli appositi rispetti l’ assegnata logica costrutti logici; di funzionamento

• programmare nei diversi linguaggi

A.1.3 il trasferimento del programma e la verifica del funzionamento.

· configurare l’hardware del PLC;

B.1.1 L’identificazione dei segnali elettrici in campo;

collegare il PLC al PC ed ai sensori utilizzati

· identificare la natura del guasto o del malfunzionamento;

localizzare il guasto e formulare ipotesi di intervento

B.1 saper configurare il sistema di connessioni elettriche e dati tra PLC e sua periferia.

B.1.2 la realizzazione dei collegamenti idonei al trasferimento delle singole informazioni; B.1.3la realizzazione di disegni e grafici facilmente interpretabili per gli interventi di manutenzione

C.1 saper analizzare un guasto o un malfunzionamento nel sistema controllato dal PLC

C.1.1. L’utilizzo degli strumenti a disposizione per effettuare una ricerca guasti; C.1.2 l’identificazione della natura hardware o software del guasto; C.1.3 la proposta di un intervento di manutenzione che risolva il problema


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