Ater notiziario 02 2012

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

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ANNO I - N.02 - DICEMBRE 2012

Abitare il futuro Le nuove politiche per la casa tra inclusione, innovazione e sostenibilitá ambientale



NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario

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EDITORIALE Dall’Europa nuove opportunità per l’housing sociale Di Alessandro Almadori, Presidente Ater Umbria

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INTERVISTA Fondi strutturali: un’opportunità per le politiche della casa e la riqualificazione energetica? Intervista ad Anna Maria Pozzo, architetto e consulente Federcasa

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INTERVISTA Le politiche regionali e il futuro dell’edilizia residenziale pubblica Intervista a Diego Zurli, coordinatore “Territorio, infrastrutture e mobilità” della Regione Umbria

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INTERVISTA Maggiore efficienza e qualita’ dei servizi al cittadino Intervista a Gabriele Bonini, Direttore Generale dell’Ater di Terni, dal 1978 al 2003

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ATTUAZIONE Prossimi appalti Immobili prossimi alla consegna Immobili consegnati

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NOTIZIE Varata la nuova legge per l’edilizia residenziale pubblica di Umberto Marini

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NOTIZIE Sinergie e collaborazioni, le buone prassi di Ater Umbria Il coinvolgimento di altri soggetti permette all’Azienda di realizzare progetti che sono all’avanguardia nel settore delle costruzioni

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ATER UMBRIA ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

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ATER UMBRIA - N.01 - GIUGNO 2012

EDITORIALE

Dall’Europa

nuove opportunità

per l’housing sociale

La sfida: riqualificare gli edifici e gli spazi urbani. Editoriale di Alessandro Almadori, Presidente di Ater Umbria

Fondamentali saranno le priorità che lo Stato e la Regione definiranno come modalità di accesso ai fondi strutturali europei 2014-2020

Avere una visione di futuro. Per quanto ci riguarda, significa essere parte attiva delle politiche di crescita, inclusione e coesione sociale che nei prossimi anni la Regione riuscirà a mettere in campo. Nonostante i prezzi degli appartamenti continuino a calare e il numero di quelli sfitti sia enorme, sempre meno persone riescono ad accedere all’alloggio, a causa delle difficoltà economiche connesse alla scarsità del lavoro e alla sua qualificazione, assieme alla difficoltà delle banche nell’erogare mutui. Con il risultato che sempre più giovani, giovani coppie, anziani, single e famiglie monoreddito sono alla ricerca di una casa. Tutto ciò produce effetti devastanti dal punto di vista della coesione sociale, della crescita demografica (le ricerche evidenziano come la sicurezza dell’alloggio, nelle giovani donne, porti a una maggiore predisposizione nell’avere figli) e quindi della crescita economica e sociale del paese. Le caratteristiche strutturali della crisi che investe il settore dell’edilizia rendono ancor più evidente quanto la stessa sia tutt’altro che congiunturale. Ciò comporterà un ripensamento

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generale del modello di sviluppo nel settore dell’edilizia privata, che dovrà puntare, lo dicono i numeri già adesso, sempre di più sulla riqualificazione dell’esistente. Queste difficoltà dell’edilizia privata producono, allo stesso tempo, l’impossibilità per i Comuni di agire attraverso la leva urbanistica. Se poi consideriamo la scarsità di risorse degli stessi enti locali e il sostanziale fallimento dei fondi comuni d’investimento come possibilità di mettere a disposizione delle fasce più deboli della popolazione un ragionevole numero di alloggi, si capisce quanto sia reale il rischio di una forte emergenza abitativa nei prossimi anni. Lo stesso Governo, il Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Ciaccia in questi giorni ipotizza un nuovo “Piano Fanfani” per l’housing sociale, con il coinvolgimento di tutti gli attori in campo. “Un grande patto tra cittadini, Cassa Depositi e Prestiti, sistema bancario, Fondazioni e mondo delle costruzioni” in cui il primo indizio di futuro(!) per gli ex Iacp è rappresentato dalla gestione degli immobili eventualmente costruiti. Detto questo, è d’obbligo un’ulteriore riflessione


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sull’importanza che assumono l’inclusione e la coesione sociale nelle nostre città, vere protagoniste delle future possibilità di crescita e benessere della nostra Regione e del paese intero. Due su tre abitanti del pianeta nel 2050 saranno “cittadini”. I centri urbani saranno sempre più il motore evolutivo della nostra conoscenza e il luogo dove questa troverà applicazione. Lo studio della città e dei meccanismi complessi che le riguardano, con il ruolo che assumono le aree più degradate e periferiche rispetto alla capacità di “funzionare” nel loro complesso, saranno strategici per i prossimi anni. La rigenerazione delle città attraverso opere di riqualificazione degli edifici e degli spazi pubblici diventa, quindi, cruciale rispetto alla capacità di ripensare i nostri luoghi. Con quali risorse e attraverso quali soggetti, resta la domanda a cui dare una risposta. Nell’ottica delle risorse, fondamentali saranno le priorità che lo Stato e la Regione definiranno come modalità di accesso ai fondi strutturali europei 2014-2020. Questo perché la novità di rilievo è costituita dall’eleggibilità totale dell’alloggio ai fondi FESR. Le linee guida, già definite, comprendono l’inclusione sociale,

la lotta all’emarginazione, la riqualificazione delle città e il risparmio energetico. Dal punto di vista della realizzabilità si tratta di comprendere gli obiettivi prioritari e scegliere i soggetti con i quali perseguirli. Ater Umbria, dopo aver dimostrato, anche con i numeri, la bontà dell’operazione alla base della sua nascita, coglie l’importanza di queste nuove opportunità europee e si candida a gestirne i processi in auspicabile partenariato con gli enti locali, le aziende e con nuovi soggetti, come le fondazioni bancarie, il cui ingresso in campo potrebbe rappresentare una importante novità per il sistema umbro.

Alessandro Almadori Presidente Ater Umbria Foto: Olimpio Mazzorana

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INTERVISTA

Fondi strutturali:

un’opportunità per le politiche della casa e la riqualificazione energetica?

Intervista ad Anna Maria Pozzo, architetto e consulente di Federcasa, che si occupa di sviluppo sostenibile e di tematiche europee connesse alla casa

Federcasa, insieme all’Associazione Europea dell’alloggio sociale (Cecodhas Housing Europe), in prima linea nella definizione di proposte e progetti, utili alla messa a punto dei Programmi Operativi Regionali

Anna Maria Pozzo Architetto e consulente di Federcasa

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Concentrare al massimo le risorse disponibili su obiettivi ben identificati a livello regionale, che rappresentino le reali esigenze socio-economiche dei territori. Questo lo scopo delle linee guida della nuova programmazione comunitaria per il periodo 2014-2020, dei Fondi Strutturali Europei, per la definizione della quale è necessaria, ed è stata avviata, un’ampia fase di concertazione e confronto, alla cui conclusione si deve arrivare alla condivisione delle problematiche a livello locale e a un elevato livello di partecipazione degli attori del territorio. Le novità che caratterizzano i finanziamenti dell’Unione Europea sono molte e interessano anche l’Edilizia Residenziale Pubblica. Ne abbiamo parlato con l’Architetto Anna Maria Pozzo, Consulente di Federcasa, che è stata per oltre trent’anni nel settore dell’Edilizia Residenziale pubblica, prima nel Consorzio Regionale degli IACP del Piemonte, poi in Federcasa, come Direttore tecnico e responsabile delle questioni europee. Anna Maria Pozzo ha contribuito alla creazione in Italia dell’Associazione Europan (nel 1989), che promuove la creatività dei giovani architetti sui temi della riqualificazione urbana e della casa e all’istituzione del Cecodhas Housing Europe (nel 1988). Oggi si occupa di tematiche europee connesse alla casa e di sviluppo sostenibile.

Sta avviandosi la concertazione per la definizione dei nuovi programmi per i Fondi Strutturali per il Periodo 2014-2020. Quali sono le novità e quali gli obiettivi principali? Il pacchetto legislativo per la futura politica di coesione, adottato dalla Commissione europea il 6 ottobre 2011, contiene le cinque proposte di regolamento per il periodo 2014-2020, relative ai vari Fondi già esistenti, come: il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e i Fondi europei per la cooperazione territoriale. Vi è poi un regolamento di carattere generale che presenta le disposizioni comuni a questi fondi, al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Quali sono le novità? Le novità proposte sono molte e riguardano soprattutto gli obiettivi di concentrazione tematica su finalità definite in coerenza con la Strategia europea 2020. Inoltre interessano il ruolo maggiormente importante attribuito alla concertazione e al partenariato locale, e finalmente una quasi piena eleggibilità dell’alloggio, che era stata finora negata o relegata a ruoli marginali (comunità rom e una quota del 4% massimo per la riqualificazione energetica).


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Quanti e quali sono gli obiettivi tematici? I nuovi regolamenti incentrano l’azione su undici obiettivi che vanno dalla ricerca e innovazione, alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), dalla competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI), alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, fino all’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi e la tutela dell’ambiente e all’efficienza delle risorse. Grande attenzione è data anche al trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete, l’occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori, l’inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione, competenze e apprendimento permanente, il potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti. Per quanto riguarda l’alloggio sociale, quali sono le opportunità che si possono intravedere in questo nuovo metodo di programmazione? Il punto principale che ci interessa è la totale eleggibilità dell’alloggio ai Fondi Europei di Sviluppo Regionale. Nella proposta della Commissione ci sono almeno due aree in cui gli investimenti nella casa possono essere co-finanziati dal FESR. Una riguarda l’efficienza

energetica (per la quale le Regioni devono riservare almeno il 20% del Piano Operativo Regionale a investimenti che supportino il passaggio a un’economia low-carbon in tutti i settori e dunque supportare l’efficienza energetica negli edifici pubblici e nel settore della casa, che è una delle cinque priorità). Poi c’è l’area delle infrastrutture sociali. La CE ha previsto un codice di spesa per l’alloggio. Ciò significa che è possibile per le Regioni finanziare il rinnovo del proprio stock residenziale attraverso investimenti in salute e infrastrutture sociali che contribuiscano allo sviluppo nazionale, regionale e locale, riducendo le ineguaglianze e andando nella direzione della rigenerazione fisica ed economica delle zone urbane e rurali degradate. Le politiche di edilizia residenziale pubblica si dirigono verso la riqualificazione urbana, seguendo così le direttive comunitarie. Quali novità ci sono al riguardo? È previsto lo sviluppo di Strategie di sviluppo locale integrato implementate da Gruppi locali di azione. Il regolamento prevede che almeno il 5% dei fondi del FESR a livello nazionale debba essere destinato ad Azioni integrate di sviluppo urbano sostenibile e delegate ai comuni attraverso il meccanismo denominato Investimenti Territoriali Integrati (ITI), associato alla

costituzione di una Piattaforma di sviluppo Urbano. Che cosa possono fare le Ater per usufruire di questa opportunità? La cosa principale da fare consiste nel creare le condizioni per lo sviluppo di partenariati locali, quindi avviare contatti principalmente con i Comuni e con gli altri operatori interessati, come le cooperative, le imprese di costruzione, i sindacati, le associazioni che gravitano attorno alla casa (ad esempio le cooperative che forniscono servizi sociali). Attraverso questa Piattaforma sarà possibile costruire dei progetti di riqualificazione dei quartieri degradati che coinvolgano tutti gli aspetti toccati dalle aree tematiche dell’Unione europea: la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, l’inclusione sociale, l’occupazione, l’istruzione ecc., costruendo nel contempo dei modelli efficienti di gestione. Con queste proposte ci si potrà rivolgere alle Regioni per chiedere loro di tenerne conto nella messa a punto dei loro Programmi Operativi (POR). Federcasa, insieme all’Associazione Europea dell’alloggio sociale (Cecodhas Housing Europe) metterà al più presto a disposizione gli strumenti necessari per rendere efficaci queste azioni.

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INTERVISTA

Le politiche regionali

e il futuro dell’edilizia residenziale pubblica

Housing sociale, riqualificazione urbana ed energie rinnovabili in Umbria. Ne abbiamo parlato con Diego Zurli, coordinatore dell’Ambito di coordinamento “Territorio, infrastrutture e mobilità” della Regione Umbria L’interesse e l’impegno del Governo Regionale in questo settore non si sono affievoliti. La nuova legge per l’ERP ha ridefinito obiettivi, regole e strumenti di programmazione per tentare di rispondere in maniera efficace alle nuove problematiche del disagio abitativo in Umbria

Diego Zurli Coordinamento “Territorio, infrastrutture e mobilità” della regione Umbria

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«Il presente dell’Edilizia Residenziale Pubblica riveste non poche criticità e, soprattutto, alla luce dell’attuale congiuntura, il suo futuro non sarà probabilmente quello che tutti vorremmo. L’Edilizia Residenziale Pubblica che ho conosciuto nella mia precedente esperienza lavorativa aveva la possibilità di disporre di ingenti risorse dello Stato, dei cosiddetti fondi Gescal che tutti i lavoratori dipendenti versavano mensilmente con le proprie buste paga e soprattutto sapeva di poter contare su una programmazione pluriennale che offriva garanzie di continuità alla programmazione regionale. Oggi la Regione Umbria può disporre delle sole risorse proprie o di quelle che possono derivare dalle vendite del patrimonio pubblico gestito dall’ATER». È questa la fotografia di Diego Zurli, architetto e coordinatore dell’Ambito di coordinamento del Territorio, infrastrutture e mobilità della Regione Umbria (con riferimento alle infrastrutture, politiche territoriali e abitative, trasporti e urbanistica). Per oltre dieci anni nella sua carriera professionale si è occupato di Edilizia Residenziale Pubblica e si è dedicato alla realizzazione e gestione di grandi schemi idrici di interesse nazionale. Secondo Zurli, nonostante sia un periodo difficile per l’Edilizia Residenziale Pubblica,

l’impegno della Regione dell’Umbria non si è affievolito: «È di questi giorni - afferma - l’approvazione della nuova legge per l’ERP, che ha ridefinito obiettivi, regole e strumenti di programmazione per tentare di rispondere in maniera efficace alle nuove problematiche del disagio abitativo in Umbria». Si può parlare secondo lei di un nuovo atteggiamento congiunturale verso l’Edilizia Residenziale Pubblica? Il ruolo che mi sembra si stia delineando per questo settore è quello che individua nei soggetti pubblici che si occupano di questa materia (Regione, Comuni e Ater), i protagonisti di una nuova fase che cerchi in primo luogo di offrire risposte efficaci alla domanda che proviene da soggetti che non trovano nel mercato la soluzione ai propri problemi abitativi. La forte crisi economica, che pesa sul reddito delle famiglie, quanto incide sull’emergenza abitativa in Umbria? I dati mostrano con chiarezza un notevole aumento del disagio sociale, conseguente ai cambiamenti che hanno interessato anche la nostra regione e per effetto di questi, di ciò che l’Assessore alle Politiche della Casa, Stefano Vinti, ha definito l’aumento della fascia grigia ne è conseguito l’aumento della domanda


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proveniente da ceti particolarmente colpiti da nuove forme di povertà. Si tratta di giovani coppie, famiglie senza reddito, anziani, immigrati, separati e divorziati e via dicendo, che non possono accedere alla proprietà o all’affitto di un alloggio sul libero mercato e che si rivolgono sempre di più al soggetto pubblico per avere delle risposte che, purtroppo, non sempre quest’ultimo è in grado di dare. Nella nostra regione ci sarebbe bisogno di almeno diecimila alloggi a canone agevolato per affrontare un problema certamente non inedito ma preoccupante soprattutto per le dimensioni rilevanti che ha assunto negli ultimi anni. Quale attenzione la Regione riserva all’Housing Sociale? Pur in assenza di nuovi finanziamenti nazionali il Governo regionale cerca di rendere disponibili risorse proprie del bilancio regionale per fronteggiare un problema sempre più difficile e complesso. Tali politiche si propongono di fornire una risposta a segmenti diversi della domanda di alloggi pubblici. Tra questi, oltre alle tradizionali forme dell’intervento pubblico relativo agli alloggi in locazione a canone sociale, sono state previste altre modalità di sostegno alla domanda come quelle sugli affitti a favore degli inquilini. Le politiche abitative della Regione dell’Umbria e di Ater vanno nella direzione della riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente e del recupero urbano, per ottenere il massimo risparmio del suolo. Come? La Regione e l’Ater, che ne rappresenta il braccio operativo, hanno individuato da sempre nel recupero e nella riqualificazione urbana il punto centrale del proprio operare. Lo hanno fatto intervenendo in forme e contesti differenti - dal recupero insediativo nei centri storici piccoli e medi all’intervento integrato nelle città di maggiori dimensioni - ed anche mettendo a punto nel tempo strumenti normativi a scala urbanistica assai innovativi come i programmi integrati di recupero e riqualificazione urbana che sono stati utilizzati anche nella straordinaria esperienza post sisma 1997. Il tema del

recupero e della riqualificazione urbana resta quindi l’asse fondamentale delle politiche dell’intervento pubblico sulla città costruita, storica e non, ma è chiaro che, a fronte di una drastica riduzione delle risorse disponibili, il futuro che ci attende sarà probabilmente molto diverso da quello che abbiamo conosciuto. In questo quadro, quale può essere il contribuito dell’Ater? Penso che il suo ruolo può risultare di grande utilità non solo per i tradizionali settori di intervento in cui si esplica la sua attività, ma anche quale strumento operativo della Regione e dei Comuni nelle politiche di riqualificazione della città costruita. Gli Ater hanno una grande storia alle loro spalle. Sono figli degli Istituti Autonomi per le Case Popolari che sono stati creati, con la prima legge varata per iniziativa dell’On. Luigi Luzzati, per permettere la costruzione di case popolari. Questa legge s’inseriva nel quadro di una politica sociale (oggi la definiremmo di welfare) che, agli inizi del secolo, diffuse in Italia nuove modalità d’intervento dello Stato a beneficio dei ceti meno abbienti, le quali rappresentavano anche un fattore importante dello sviluppo economico del paese. Pertanto nel trasformare e migliorare le condizioni di vita dei ceti più deboli, coniugando solidarietà ed equità distributiva della ricchezza prodotta, si intendeva probabilmente anche disporre di uno strumento che consentisse alla mano pubblica di partecipare ai processi economici non per surrogare il ruolo dei privati e delle imprese, ma per evitare la marginalizzazione dei soggetti più deboli e meno tutelati dai meccanismi di formazione della città. Tutti sappiamo purtroppo come sono andate le cose nel nostro paese e comunque, per l’Ater di oggi, si può senz’altro immaginare, in aggiunta ai tradizionali settori di intervento, anche un ruolo abbastanza simile a quello che fu concepito dalla legge istitutiva dei vecchi IACP, cioè quello di garantire agli interessi pubblici di concorrere, con pari dignità ma con finalità sociali ovviamente del tutto differenti, ai nuovi e per certi aspetti

inediti processi di riorganizzazione della città costruita. Housing sociale e ambiente, sostenibilità e utilizzo di energie rinnovabili, quali sono i vantaggi per istituzioni, enti e cittadini? Ci sono esempi interessanti che mostrano una crescente attenzione della Regione al tema dell’impiego delle energie rinnovabili, del contenimento dei consumi energetici e delle tecniche di bio-architettura applicate all’edilizia residenziale pubblica, che comportano costi iniziali superiori a quelli che si avrebbero nel caso di interventi tradizionali, ma che determinano costi gestionali nel tempo nettamente inferiori a carico degli utenti, unitamente al miglioramento dei livelli di comfort. Al momento non possono che avere un carattere essenzialmente dimostrativo poiché l’estensione su larga scala di tali modalità di costruzione risulta difficilmente compatibile con i limiti di costo previsti per l’edilizia pubblica. Tuttavia registriamo una crescita d’interesse e un utilizzo crescente anche per l’edilizia privata e ciò ci incoraggia a proseguire sulla strada della sperimentazione di nuovi programmi d’intervento ed anche nella direzione di migliorare un apparato normativo regionale già molto innovativo e attento ai temi della qualità edilizia e del contenimento dei consumi energetici.

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INTERVISTA

Maggiore efficienza e qualità dei servizi al cittadino

Intervista a Gabriele Bonini, Direttore Generale dell’Ater di Terni, dal 1978 al 2003, ora nel Nucleo di Valutazione di Ater Umbria

L’obiettivo è di snellire le pratiche e migliorare la qualità del servizio ai cittadini

Dal 1993 è in uso nella sede di Ater di Terni, un innovativo sistema di archiviazione dei documenti. Fu istituto dall’allora Direttore Generale della sede di Terni dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale, Gabriele Bonini, dal 1990 al 1995 consulente nel Comitato per l’Edilizia Residenziale del Ministero dei Lavori Pubblici e ora nel Nucleo di Valutazione di Ater Umbria. Questa procedura, serve a identificare e classificare atti e documenti istituzionali, a renderli tracciabili e rintracciabili, insomma facilmente consultabili. È stata affiancata all’archivio cartaceo, sulla scia dell’efficienza, della velocizzazione dei servizi agli utenti. Si tratta di una banca dati, che fornisce in tempo reale notizie, informazioni, variazioni, temporizzazioni, avanzamenti di ogni atto o documento, legati a ogni procedimento inerente l’attività istituzionale dell’Azienda e le conseguenti connessioni con ogni ente, impresa, fornitore o utente. Questo grazie all’iniziativa di Gabriele Bonini, che negli uffici dell’Ente adottò questo nuovo sistema. Qual è la natura e la finalità del procedimento? L’esigenza era, ed è, quella di rendere più efficiente possibile il lavoro dell’Azienda,

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ma anche di trovare una possibilità alternativa all’archivio cartaceo. Per questo, sotto la mia direzione, decisi di sperimentare la banca dati all’Ater di Terni. Decisi di creare un vocabolario universale con cui individuare, nella loro essenzialità, gli oggetti descritti e i loro derivati e connessi, in modo da renderli sempre richiamabili e individuabili in via informatica. Ho ritenuto necessario individuare uno strumento alternativo di organizzazione del lavoro. Quanto ne guadagna l’efficienza di gestione? Quello in uso nella sede ternana dell’Ater è un archivio organizzato e immediato. Non sostituisce certo quello cartaceo, perché i documenti originali devono essere conservati obbligatoriamente, ai sensi della Legge. C’è un altro aspetto che rende la banca dati utile: ci si può collegare da qualsiasi località e in qualsiasi orario, da parte del personale autorizzato o degli utenti, per quanto di loro interesse e nei limiti consentiti. Da quanto tempo è attivo questo sistema? Il nuovo sistema fu avviato nel 1993. Allora ero il Direttore Generale dell’Ater di Terni e pensai all’esigenza dell’Ente di velocizzare il lavoro negli Uffici, di snellire le pratiche,


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di razionalizzare il lavoro dei dipendenti, in modo da rendere un servizio in più all’utenza che può accedere all’anagrafica e conoscere direttamente la propria situazione. Nell’Edilizia Residenziale è importante creare un filo diretto con i cittadini, in modo da tenerli informati sulle iniziative intraprese, sulle offerte abitative presenti nel territorio e sui servizi a loro disposizione. Come ha risolto questo problema? È stata una delle nostre priorità, per questo la banca dati consente ai cittadini-utenti di riscontrare in prima persona i procedimenti che li riguardano e, occorrendo, sollecitarne la definizione nei limiti delle regole prefissate dalle norme e dai regolamenti. Qual è il procedimento di archiviazione dei documenti? Ho studiato un modo molto semplice, così che tutti i dipendenti potessero farvi riferimento senza alcun problema. Tutti i documenti devono essere scansionati e catalogati per poi essere inseriti nel sistema, con numeri e identificativi progressivi. Tutto il materiale va a confluire in quello che io chiamo il contenitore, che, di fatto, è il punto di riferimento di tutto ciò che produce l’Azienda: atti, documenti, corrispondenze,

controlli, verifiche, collaudi e quanto altro. Questo sistema è attivo da molti anni, quali vantaggi avete riscontrato nel tempo? È utile a tenere sotto controllo tutti i procedimenti e le attività dell’Ater e consente anche di verificare il lavoro negli uffici. Ritengo che abbiamo migliorato notevolmente la qualità del servizio ai cittadini. Nessun Ente ha in uso un sistema simile, per questo ritengo che oltre alla sede ternana dell’Azienda, debba essere trasferito anche in quella perugina. Sono convinto che diventi urgente e importante omogeneizzare i procedimenti in questa fase di unificazione dell’Ente, in modo da rendere più efficiente possibile l’organizzazione delle due strutture. Non appena il sistema sarà sintonizzato tra le due unità, l’Azienda potrà ricorrere al cloud computing risparmiando tempo e risorse. Acquisterà maggiore sicurezza dei dati senza doversi preoccupare dei loro salvataggi.

Gabriele Bonini Direttore generale dell’Ater di Terni dal 1978 al 2003

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PROSSIMI APPALTI

< MASSA MARTANA (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di alloggi per anziani autosufficienti che prevede la costruzione di 6 alloggi da locare a canone sociale, integrati da alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessibilità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di ascensore.

< NORCIA (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di 2 edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a Canone Sociale su un’area in loc. S.Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e una cisterna per l’accumulo delle acque piovane.

< PIEGARO (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.

< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio L’immobile versa in pessimo stato di conservazione. L’intervento prevede il recupero dell’edificio con la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. Al piano terra saranno realizzati 2 ampi alloggi con patio; al piano primo saranno realizzati altri 2 alloggi ciascuno composto da soggiorno, cucina, due camere e bagno.

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

< BEVAGNA (PG) Intervento di nuova edificazione Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ed alla sola realizzazione di 4 alloggi.

< CASTEL RITALDI (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 4 alloggi in loc. Castel San Giovanni. L’immobile, disposto su 2 piani sarà suddiviso in 4 alloggi di tipo “duplex” ciascuno dotato di soggiorno, cucina o angolo cottura, due o tre camere, uno o due bagni, scala interna, disimpegni e terrazzi a loggia.

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale di 8 alloggi da locare canone sociale. L’immobile sarà disposto su due piani, ciascuno con 4 alloggi composti da ingresso, soggiorno, angolo cottura, 2 camere, disimpegni, e 2 servizi igienici più terrazzi e logge. È previsto un alloggio per disabili. Verranno inoltre installati pannelli solari termici e fotovoltaici.

< FOLIGNO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 12 alloggi e relative autorimesse su un’area in Via G.B. Vitelli. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni singolo appartamento.

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

< GUALDO CATTANEO (PG) Intervento di completamento Completamento delle infrastrutture a rete e pavimentazioni del centro storico di Torri, con l’applicazione di materiali tipici della tradizione costruttiva locale. Oltre alla pavimentazione sono state progettate le principali infrastrutture a rete (opere di urbanizzazione primarie) con l’eccezione dell’adduzione gas in quanto già predisposta.

< MARSCIANO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.

< PANICALE (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero di un edificio per la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’edificio, situato lungo via Vannucci, fu realizzato nel 1609 e denominato “Palazzo Pieri”. Attualmente viene identificato come Palazzo Sellari. Articolato su 4 piani di cui uno seminterrato, è attualmente in disuso ed in pessimo stato di conservazione.

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 16 alloggi su un’area in loc. Ponte San Giovanni - Strada dei Loggi. È prevista l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. L’edificio rappresenta il completamento del comparto dei Loggi dove già sono presenti altri sei edifici progettati e realizzati da Ater.

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< PERUGIA Intervento di recupero edilizio Recupero della Torre, della Chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi. Il recupero della torre degli Sciri è di grande impatto sulla città sia dal punto di vista turistico che di nuova offerta residenziale, recuperando alloggi da assegnare a canone concordato a giovani coppie

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 20 alloggi e relative autorimesse da locare a canone concordato, in zona Villa Pitignano. Sono previste serre solari e, sulle coperture, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria nella misura non inferiore al 50% del fabbisogno di ogni alloggio.

< PERUGIA Intervento di nuova edificazione Realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 20 alloggi e relative autorimesse da locare a canone concordato, in zona Villa Pitignano. Sono previste serre solari e, sulle coperture, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua Nella tabella: gli interventi calda sanitaria nella misura non inferiore di prossimo appalto. al 50% del fabbisogno di ogni alloggio.

< PIETRALUNGA (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 2 edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su 2 piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico. Per il recupero delle acque piovane sarà costruita una cisterna di accumulo.

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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero dell’Ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 2 alloggi da locare a canone sociale.

< SPOLETO (PG) Intervento di recupero edilizio Recupero dell’edificio denominato Palazzo Leonetti-Luparini per la realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato oltre a spazi per uffici pubblici da destinare all’associazionismo cittadino. Il palazzo del Cinquecento, oggi di proprietà comunale, presenta uno degli interni spoletini di quel secolo meglio conservati.

< SPOLETO (PG) Intervento di nuova edificazione Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Al fine di contenere i costi di gestione e di elevare il confort abitativo vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

< TUORO SUL TRASIMENO (PG) Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile di proprietà del Comune, è situato in pieno Centro Storico, tra Piazza Santa Maddalena, via della Paglia e Piazza Matteo dall’Isola. L’intervento, in attuazione del Piano di Recupero di iniziativa pubblica, prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione.

IMMOBILI CONSEGNATI

< GIANO DELL’UMBRIA (PG) Intervento di recupero edilizio L’intervento prevedeva la demolizione di vari manufatti pertinenziali presenti all’interno dell’area sita a Bastardo e la riqualificazione complessiva delle parti scoperte degli edifici tramite la realizzazione di 30 autorimesse, con spazi verdi, tettoie e posti auto di pertinenza, nonché di aiuole e marciapiedi e la sistemazione degli impianti a rete.

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ATER UMBRIA - N.02 - DICEMBRE 2012

NOTIZIE

Varata la nuova legge

per l’edilizia residenziale pubblica

di Umberto Marini

La nuova legge, oltre a confermare il forte impegno dell’Esecutivo verso il soddisfacimento del sempre crescente fabbisogno di alloggi, prevede anche una maggiore attenzione ai problemi di quanti non possono accedere al libero mercato non potendone sostenere gli alti costi locativi

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Nello scorso settembre il Consiglio Regionale ha portato all’approvazione la revisione, il riordino e l’integrazione della legge regionale 23/2003 in materia di edilizia residenziale pubblica. Si tratta di una rivisitazione ad un disposto legislativo che ha interessato in particolare tutto il sistema di assegnazione e snellito gli organi preposti all’attuazione delle nuove norme. Il disciplinare, ratificato a maggioranza, oltre a confermare il forte impegno dell’Esecutivo verso il soddisfacimento del sempre crescente fabbisogno di alloggi, prevede anche una maggiore attenzione ai problemi di quanti non possono accedere al libero mercato non potendone sostenere gli alti costi locativi. La novità più sostanziale è rivolta in particolare a quei nuclei familiari in seria difficoltà economica per il loro basso livello reddituale, per la perdita di occupazione, per condizioni di mobilità o cassa integrazione, per l’insorgenza di gravi malattie o per il decesso di componenti della propria famiglia. Casi, questi, che assai spesso hanno determinato sfratti per morosità “incolpevole” e sui quali la nuova normativa contempla interventi pubblici. La revisione introduce anche la modifica alle tipologie di intervento: dalla locazione a canone sociale o concordato, alla costruzione di nuovi immobili, anche con procedure innovative, quali l’autocostruzione.

Altra riforma dal sapore di novità è quella che va a ridurre l’iter procedurale di quanti sono in attesa di unità abitative. Nella nuova legge, per quanto concerne l’assegnazione e la gestione di alloggi a canone sociale, è stata difatti introdotta la possibilità di consentire l’emanazione di bandi biennali anche dall’Unione speciale di Comuni, qualora costituita. Inoltre sono stati modificati i tempi di approvazione delle graduatorie, stabiliti in 90 giorni per i Comuni che hanno meno di 500 domande e in 120 per quelli che superano questo limite, prevedendo, per quanto attiene i punteggi da assegnare, una riduzione di quelli disponibili per particolari condizioni di disagio a disposizione dei singoli Comuni (da sette a quattro punti) e di valorizzare la situazione di nuclei familiari che da più tempo sono presenti nelle graduatorie. Al fine di fornire soluzioni definitive ai propri problemi abitativi ai nuclei familiari, collocati nelle graduatorie di Comuni con carenza di alloggi, è prevista la possibilità che la Regione promuova specifiche intese con i Comuni limitrofi in condizioni di eccedenza di patrimonio abitativo. Per accedere ai benefici di legge è necessario essere residenti o di lavorare in Umbria da almeno cinque anni, anche non consecutivi.


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

NOTIZIE

Sinergie e collaborazioni, le buone prassi di Ater Umbria

Il coinvolgimento di altri soggetti permette all’Azienda di realizzare progetti che sono all’avanguardia nel settore delle costruzioni

Scelte mirate che conducono ad una maggiore efficienza, in termini di qualità architettonica e di contenimento dei costi

Sostenibilità, risparmio energetico, qualità architettonica sono l’obiettivo che Ater si prefigge in ogni ambito della propria attività. Nell’ottica di impiegare al meglio le risorse a disposizione, l’Azienda umbra fa la sua parte attivando una serie di sinergie con altri soggetti, che conducono a una maggiore efficienza, sia in termini di qualità architettonica che di contenimento dei costi. Segno di buona prassi, Ater punta da tempo alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Non solo, nel tempo ha perfezionato collaborazioni con partner eccellenti. Ciò è accaduto ad esempio con l’Andil (l’Associazione produttori Laterizi) con la quale ha sottoscritto un accordo che prevede la realizzazione di alcuni progetti eccellenti. A San Sabino, nel comune di Spoleto, è in corso la realizzazione di un complesso residenziale (18 alloggi in affitto a canone concordato) che per il 95 per cento della superficie è realizzato in laterizio, fornito appunto dall’Associazione. Vi sono stati adottati tutti i sistemi più innovativi per conseguire la massima efficienza strutturale ed energetica, per evitare le dispersioni termiche e idriche, con impianti solari e per il recupero delle acque piovane. Il progetto ha già superato la fase di controllo energetico dell’Agenzia CasaClima, per ottenere la classificazione ‘CasaClima-Classe A’. Forte anche il coinvolgimento del mondo accademico regionale. È oramai consolidata la collaborazione con il Dica (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) della Facoltà di Ingegneria, dell’Università degli studi di

Perugia, che si è tradotta in un Accordo nelle Applicazioni innovative e sperimentali su interventi di recupero e fabbricati. Due i progetti. Uno riguarda la straordinaria Torre degli Sciri a Perugia, l’altro l’Ex Convento annesso alla chiesa di San Pietro a Terni. Eretta nel XII secolo, quella degli Sciri è l’unica torre medievale in città ad essere rimasta integra. Con il Dipartimento di ingegneria Civile ed Ambientale, l’Azienda ha avviato una fase di studio per il consolidamento e il miglioramento della parte strutturale dell’edificio attraverso una serie di interventi di qualità con tecnologie innovative. L’opera arricchirà il patrimonio di edilizia residenziale regionale, con alloggi da affittare a canone concordato alle giovani coppie e spazi per attività. Nell’ex Convento del complesso duecentesco annesso alla chiesa di San Pietro in via Manassei a Terni, grazie all’apporto dell’Ateneo, si procederà al miglioramento della parte strutturale dell’edificio in un importante intervento di recupero del patrimonio edilizio esistente. C’è di più. Nella stessa città, in accordo con il Comune di Terni, è stato istituito un gruppo di lavoro per riqualificare alcune aree dove il vecchio Istituto di Case Popolari realizzò insediamenti di edilizia economica e popolare. La decisione è stata presa con una delibera di Palazzo Spada del 7 novembre scorso. L’obiettivo è quello di migliorarne la mobilità e la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico e promuovere forme di partecipazione dei cittadini.

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ATER UMBRIA - N.01 - GIUGNO 2012

ATER UMBRIA

Consiglio di Amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Andrea Alunni - Consigliere Maria Grazia Ricci - Consigliere Carlo Rozzi - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere

Collegio Sindacale Emilio Landi Anna Maria Baroni Paola Tardioli

Nucleo per la Valutazione e il Controllo Strategico Gabriele Bonini Mario Guidetti Katiuscia Papi

Direttore Luca Federici

Unità Operativa di Terni Sofia Trocchi - Dirigente e Responsabile Contabilità e Bilancio Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico Anna Maria Oddi - Responsabile Affari Generali e Responsabile Gestione

Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile Gestione

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ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Unità operativa di Perugia

Mattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

Unità operativa di Terni

Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

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ATER UMBRIA - N.01 - GIUGNO 2012

UNITÀ OPERATIVA DI PERUGIA: ZONE DI MANUTENZIONE E TECNICI RESPONSABILI

AREA 1 Responsabile di Area - Stefano Calzoni - stefano.calzoni@ater.umbria.it - tel. 0744482458

ZONA 1

PERUGIA + CASTEL DEL PIANO (Alloggi e locali proprietà Ater)

Responsabile di Zona - Enrico Ravano

PIEGARO

enrico.ravano@ater.umbria.it - tel. 0744482452

TODI

CITERNA

TORGIANO

CITTA’ DI CASTELLO

TUORO SUL TRASIMENO

COSTACCIARO

ZONA 3

FOSSATO DI VICO GUBBIO

enrico.millucci@ater.umbria.it - tel. 0744482433

MONTE SANTA MARIA TIBERINA

PERUGIA - PONTE FELCINO (alloggi di proprietà Ater) Via Bariletti, 2-6 Via della Trota, 2/4/8 Via Maniconi, 90 Via Messina Via Monza - RIPA Via Scardazza PERUGIA - PONTE SAN GIOVANNI (alloggi di proprietà Ater) Strada dei Loggi Via Adriatica, 74/76 Via Cestellini Via Monacchia PERUGIA - PONTE VALLECEPPI (alloggi di proprietà Ater) Via Adige, 2 Via Garigliano Via Ombrone Via Rubicone Via Tagliamento RIPA Via degli Armati Via Erminia, 3 Via Lombardia COLOMBELLA Via delle Marche, 89 S. ORFETO Strada Torrente Mussino

MONTONE PIETRALUNGA SAN GIUSTINO SCHEGGIA E PASCELUPO SIGILLO UMBERTIDE

ZONA 2

Responsabile di Zona - Laudio Caracciolo claudio.caracciolo@ater.umbria.it - tel. 0744482446

ASSISI BASTIA UMBRA CASTIGLIONE DEL LAGO CITTÀ DELLA PIEVE COLLAZZONE CORCIANO DERUTA FRATTA TODINA LISCIANO NICCONE MAGIONE MARSCIANO MASSA MARTANA MONTECASTELLO VIBIO PACIANO PANICALE PASSIGNANO SUL TRASIMENO

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Responsabile di Zona - Enrico Millucci


AREA 2 Responsabile di Area - MARCO COCHETTA - marco.cochetta@ater.umbria.it - tel. 0744482449

ZONA 4

Responsabile di Zona - Antonello Pasquinelli antonello.pasquinelli@ater.umbria.it - tel. 0744482443

BEVAGNA

ZONA 6

Responsabile di Zona - Marco Castellini - Elisa Lucaroni marco.castellini@ater.umbria.it - tel. 0744482487 elisa.lucaroni@ater.umbria.it - tel. 0744482423

CAMPELLO S.C.

PERUGIA (Alloggi di proprietà comunale)

CASCIA

Corso Cavour Capoluogo

CASTEL RITALDI

Corso Garibaldi Capoluogo

CERRETO SPOLETO

Piazza Raffaello Capoluogo

FOLIGNO (Alloggi proprietà Ater)

Piazza Giordano Bruno Capoluogo

GIANO DELL’ UMBRIA

Piazza Morlacchi Capoluogo

GUALDO CATTANEO

Strada Brufa-Collestrada Fraz. Collestrada

MONTEFALCO

Strada Eugubina Fraz. Piccione

MONTELEONE SPOLETO

Strada Fosso Infernaccio Capoluogo

NORCIA

Strada Perugia Pontevalleceppi Fraz. Pontevalleceppi

POGGIODOMO

Strada Santa Maria Rossa Fraz. Santa Maria Rossa

PRECI

Via Archiloco Fraz. Ponte Pattoli

S.ANATOLIA NARCO

Via Bariletti Fraz. Ponte Felcino

SCHEGGINO

Via Benincasa Capoluogo

SELLANO

Via Borghetto di Prepo Capoluogo

SPOLETO

Via Chiusi (Capoluogo) 83-101-550-554-558-702

TREVI

Via Chiusi 550 Capoluogo

VALLO DI NERA

Via Chiusi 558 Capoluogo

ZONA 5

Via Chiusi 702 Capoluogo

Responsabile di Zona - Enrico Ravano

Via Colombo Capoluogo

enrico.ravano@ater.umbria.it - tel. 0744482452

Via degli Sciri Capoluogo

BETTONA

Via del Cortone Capoluogo

CANNARA

Via del Melo Capoluogo

GUALDO TADINO

Via Deledda Fraz. Ponte Felcino

NOCERA UMBRA

Via della Cera Capoluogo

SPELLO

Via della Gabbia Capoluogo

VALFABBRICA

Via delle Filatrici-S.Orfeto Fraz. S. Orfeto

VALTOPINA

Via delle Marche, 160/M Fraz. Colombella Via Floramonti Capoluogo

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ATER UMBRIA - N.01 - GIUGNO 2012

ZONA 6 (segue)

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Piazza Meneghini Fraz. Uppello

Responsabile di Zona - Marco Castellini - Elisa Lucaroni

Via Adriatica Fraz. Casenove

marco.castellini@ater.umbria.it - tel. 0744482487 elisa.lucaroni@ater.umbria.it - tel. 0744482423

Via Bolletta Capoluogo

Via Goldoni Capoluogo

Via C. Antonietti Capoluogo

Via Gregorovius Capoluogo

Via Chiesa Vecchia Fraz. Colle San Lorenzo

Via Grieco Fraz. Ponte San Giovanni

Via dei Quartieri Capoluogo

Via Ibico Fraz. Villa Pitignano

Via del Sasso Fraz. Pale

Via Manzoni Fraz. Ponte San Giovanni

Via delle Conce Capoluogo

Via Mascagni Fraz. San Sisto

Via Flaminia Nord Fraz. Scanzano

Via Pedini Fraz. Castel del Piano

Via Gramsci Capoluogo

Via Pergolesi Fraz. San Sisto

Via Istituto Denti Capoluogo

Via Pinturicchio Capoluogo

Via Madonna del Giglio Capoluogo

Via Quintina Fraz. Ponte San Giovanni

Via Mazzini Capoluogo

Via Ricceri Fraz. Pretola

Via Monte Cologna, 19 Fraz. Scafali

Via Ritorta Capoluogo

Via Piermarini

Via Santucci Capoluogo

Via Pignattara Capoluogo

Via Sardegna Fraz. Ponte Pattoli

Via Rinaldi Capoluogo

Via Serao Fraz. Ponte Felcino

Via San Giovanni delle Acque Capoluogo

Via Tuscania Capoluogo

Via San Salvatore Capoluogo

FOLIGNO (Alloggi di proprietĂ comunale)

Via San Salvatore Piccolo Capoluogo

Largo Marchisiello Capoluogo

Via San Vito Capoluogo

Piazza Innamorati Capoluogo

Via Santa Caterina Capoluogo

Via Buozzi Fraz. Belfiore


AREA 3 Responsabile di Area - Alessandro Mazzei - alessandro.mazzei@ater.umbria.it - tel. 0744 482203 Coordinatore Manutenzione - Donatella Di Giovanni - donatella.digiovanni@ater.umbria.it - tel 0744 482234

ZONA 7

GIOVE

Responsabile di Zona - Flaviano Dominici

GUARDEA

flaviano.dominici@ater.umbria.it - tel. 0744482234

LUGNANO IN TEVERINA

TERNI (zona sud-ovest)

MONTECCHIO

NARNI

MONTEGABBIONE

OTRICOLI

MONTELEONE D'ORVIETO

CALVI DELL'UMBRIA

PORANO

STRONCONE

SAN VENANZO

ACQUASPARTA

ZONA 9

MONTECASTRILLI

Responsabile di Zona - Massimiliano Massi

AVIGLIANO UMBRO

massimiliano.massi@ater.umbria.it - tel. 0744482232

ZONA 8

TERNI (ZONA EST)

Responsabile di Zona - Agostino Paolone

PENNA IN TEVERINA

agostino.paolone@ater.umbria.it - tel. 0744482217

MONTEFRANCO

TERNI (ZONA NORD)

SAN GEMINI

ORVIETO

ALVIANO

ALLERONA

AMELIA

ATTIGLIANO

ARRONE

CASTELGIORGIO

FERENTILLO

CASTELVISCARDO FABRO FICULLE

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Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Umberto Marini Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n째 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria Filiale di Perugia.


Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unità operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127

unità operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax 075 5000507

e-mail info@ater.umbria.it

www.ater.umbria.it


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