IL COMMERCIO N° 03 - Marzo 2015

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PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DELLA PROVINCIA DI VERCELLI

Poste Italiane. Spedizioni in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - numero 3 - anno 2015 - 13100 Vercelli Via D. Jolanda, 26 - Tel. 0161 250.045 (5 linee r.a.) Stampa Litocopyvercelli - Case Sparse, 202 - Zona A - 13100 Vercelli - Tel. 0161 39.20.11 - Fax. 0161 27.15.86 - E-mail: ilcommercio@litocopy.com Concessionaria pubblicitĂ : PUBLYCOM s.a.s. di Mattiuz Rita, Via Custoza 8 - 13100 Vercelli - Tel. 0161 21.04.39 - Fax 0161 20.23.93 - Email: info@publycom.it

ANNO 83 n° 03 - marzo 2015

associazione commercianti della provincia di Vercelli

Indirizzo Internet: www.ascomvc.it E-mail: info@ascomvc.it

Al centro della foto Antonio Bisceglia e Carlo Sangalli articolo a pag. 5

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vizzere, nude e senza veli. Chi ha paura dello striptease delle banche elvetiche? Qui c’è il rischio che la trasparenza dei conti in banca faccia venire un coccolone a Vincenzo Visco. Ve lo ricordate? Un ministro delle finanze con un’ossessione: l’evasione è antropologicamente di destra, ed i commercianti sono i peggiori, evadono dal mattino alla sera. Dall’altra parte, nella visione di Visco, c’era l’intellighenzia giusta, equa e moralista della repubblica degli ipocriti, quelli che fingono di non sapere dove sta il cuore e dove il portafoglio. Quelli, insomma, che per motivi di marketing e di reputazione pubblica non possono proprio far sapere che i soldi non puzzano. Bisogna capirli. Fosse per loro andrebbero in giro con macchinone da super-tassa di Berlusconi, ma poverini, devono rispettare il copione, la maledizione dei ricconi che stanno nei salotti-bene della sinistra è non potersi godere in pace i milioni nascosti. Quando vanno dal commercialista imprecano contro le tasse, ma in pubblico devono sostenere, sorridendo, che non c’è nulla di più bello e giusto di Equitalia. E così li vedi in giro, nei talk show televisivi, costretti nel loro personaggio, assumere l’aria austera, segaligna, mortificata di chi sente sulle spalle il peso dell’unanimità. Il miglior esemplare di questa tribù è naturalmente Gino Paoli. C’è più sapore di sale che di mare nei suoi ottant’anni. Arrivare all’età dei miti e rotolare dal piedistallo in un attimo, per la solita debolezza che accomuna piccoli e grandi, miserabili e facoltosi, poveracci e danarosi: i soldi, sempre i soldi. Certo l’immagine che Paoli vuole difendere ad ogni costo, chiedendo espressamente di riportare e di “scudare” i due milioni di euro, è la stessa imCanzoni stonate. Il diversamente simpatico Gino Paoli, finito alla berlina per magine che aveva quando aveva deil suo conto in Svizzera ciso di nasconderli sotto la mattonella svizzera. Ma c’è una differenza: al tempo, così facevano tutti, i rischi di essere rovinati erano praticamente nulli, adesso con quest’aria che tira degli accordi tra governo italiano e quello elvetico, l’artista annusa il serio rischio della vergogna pubblica. Paoli è l’icona della poesia e dell’emozione, è un cantante impegnato, voce degli onesti, quasi un filosofo e un pensatore, lontano anni luce dei banali zuzzurelloni delle canzonette. Non è pensabile di passare improvvisamente dalla parte dei soliti italiani furbastri e profittatori, in fila al confine per nascondere dobloni nei paradisi fiscali. Naturalmente è partita la controffensiva. In testa il difensore d’ufficio Beppe Grillo che, oltre ad essere concittadino di Paoli è anche un suo grande e storico amico. Il Grillo che agli altri italiani non perdona nemmeno un brufolo e all’amico Gino concede tutte le cautele ed i garantismi del mondo. Insomma “eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”. Il mondo, o forse il conto. Per ora sono due (Paoli e Grillo) in odore di evasione. Conoscendo i tipi resta un solo dubbio: ma questi quattro amici lo hanno pagato il conto del bar?

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EDITORIALE

di Felix Lombardi

Sapore di soldi


FISCO

Gli schiavi delle tasse D

i fisco si parla molto. Magari anche troppo. Ma quello che conta è il punto di vista di cui si parte. Si può partire dal punto di vista ragioneristico: l’Irap è una tassa assurda perché colpisce anche il costo del lavoro e gli interessi passivi, oppure la progressività delle imposte sulle persone è eccessiva. Un secondo punto di partenza può essere più generico: la pressione fiscale deprime i consumi, l’aumento delle imposte indirette potrebbe distorcere il mercato. Chi ci ha governato e chi ci governa ha cercato di dare una giustificazione sociale all’imposizione: le tasse sono belle; grazie ai tributi si sostengono i più deboli; è necessaria una ridistribuzione dei redditi. La circostanza per la quale l’eccesso di tasse riduce gli incentivi a produrre e lavorare (e, dunque, accrescere la ricchezza di un paese) è il dato oggettivo da cui far derivare una critica ben più profonda che dovrem-

mo fare alle tasse in sé. In parole povere, il fatto che le troppe tasse facciano ammalare un’economia (cosa su cui, oggi, tutti paiono concordare) non è che un dato di fatto: il vero problema è la malattia.

“L’eccesso di tasse mina la nostra libertà” Qualcuno ci aiuti a scoprirla. Nel suo libro “Stato Padrone”, Antonio Martino riassume la situazione: la tassazione equivale, da un punto di vista logico, alla sottrazione dei propri spazi di libertà. Se per sei/otto mesi all’anno lavoro per procurarmi le risorse da fornire allo Stato, sono, di fatto, un suo schiavo, anche se a mezzo servizio. Per cui si arriva alla logica conseguenza che l’eccesso di tasse mina la nostra libertà.

BOOM DELLE TASSE LOCALI, RISCHIO STANGATA DA 72 MILIARDI Sui contribuenti italiani pesa il rischio di una stangata fiscale da 72 miliardi di euro se dovessero scattare le clausole di salvaguardia contenute nella legge di stabilità. È quanto denuncia lo studio della Confcommercio su pressione fiscale e spesa pubblica. “La Legge di Stabilità – spiega l’ufficio studi della Confederazione – contiene un macigno la cui attivazione implicherebbe per i contribuenti 72 miliardi di tasse in più nel triennio 2016-2018”. Dalla ricerca emerge anche che le tasse sugli immobili sono più che raddoppiate negli ultimi tre anni: tra il 2011 e il 2014 gli italiani hanno pagato 31,88 miliardi di tasse sugli immobili (+ 115,4%). La cifra non è destinata a scendere nel 2015. Altra grande “mannaia” sui contribuenti italiani viene dalle tasse locali, più che raddoppiate in 10 anni, visto che sono passate dal 2,9% al 6,5% del Pil. In termini nominali il prelievo è passato dai 88,7 miliardi del 1995 ai 104,7 miliardi del 2014 e, in media, ogni famiglia italiana spende 4.200 euro per le tasse locali.

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Assemblea di Confcommercio-Imprese per l'Italia, in rappresentanza delle oltre 700 mila imprese associate del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, ha confermato, per acclamazione, Carlo Sangalli alla guida della Confederazione per il quinquennio

2015-2020. Nella sua relazione all'Assemblea, Sangalli ha evidenziato, tra le azioni più significative della Consiliatura appena conclusa, l'avvio di un importante processo di riorganizzazione, riqualificazione e rinnovamento della Confederazione, anche grazie all'adozione del

CONFCOMMERCIO

Sangalli confermato presidente nuovo Statuto e del Bilancio sociale, con l'obiettivo di rendere il sistema associativo più moderno, più agile e più efficace a tutti i livelli. "Un processo – ha proseguito Sangalli – la cui completa realizzazione rappresenta uno degli obiettivi centrali della Confederazione nei prossimi anni insieme al rafforzamento del proprio ruolo di rappresentanza nei confronti delle istituzioni e della politica – soprattutto sulle questioni legate al fisco, al lavoro, al credito, alla legalità – all'impegno per restituire al turismo la centralità che merita nelle politiche economiche del Paese, alla valorizzazione delle imprese del terziario di mercato". Nel corso dell'Assemblea sono stati anche rinnovati i componenti del Consiglio Generale, del Collegio Sindacale e del Collegio dei Probiviri.

BISCEGLIA ANCORA NEL CONSIGLIO Antonio Bisceglia, Presidente dell’Ascom Vercelli, è stato confermato per il quinquennio 2015-2020, quale componente del Consiglio Generale di Confcommercio - Imprese per l’Italia, in occasione dell’Assemblea svoltasi il 12 marzo 2015 a Roma e conclusasi con la rielezione, per il medesimo quinquennio, di Carlo Sangalli alla Presidenza nazionale. La riconferma di Bisceglia, risulta molto significativa a dimostrazione del riconoscimento a livello nazionale sia delle capacità del Dirigente, sia della conferma del valore organizzativo e dimensionale dell’ASCOM VERCELLI, che si è posizionata al primo posto nella provincia di Vercelli, come organizzazione di rappresentanza delle imprese del territorio, in occasione dell’ultimo rinnovo camerale di ottobre 2014. “Sono emozionato e fiero - commenta il presidente dell’Ascom Vercellese - perché la mia rielezione è il giusto riconoscimento al lavoro quotidiano con il quale cento persone dell’Associazione fanno della nostra Organizzazione un punto di riferimento, non solo in Piemonte ma in tutta Italia, per i commercianti, gli operatori del turismo e dei servizi”.

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MERCATO DEL LAVORO

Convegno dell’Ascom: con il Jobs Act A

Vercelli, presso la sede dell’Associazione Commercianti di Vercelli, si è svolto un seminario dedicato al tema del Jobs Act al quale ha partecipato, in streaming, il segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Paolo Pennesi.

“Il Jobs Act è un campo d’azione su cui il governo si muove” A introdurre i lavori è stato il Direttore dell’Ascom Andrea Barasolo "Questo tema - ha detto Barasolo - è fondamentale per Confcommercio, perché la regolazione del lavoro per chi fa impresa è determinante". Barasolo ha ricordato il do-

cumento che Confcommercio ha elaborato alla fine del 2014 dedicato al lavoro e nel quale vengono declinate le modalità di funzionamento tipiche dei settori che Confcommercio rappresenta. L'analisi completa dei decreti approvati dal governo (contratto a tutele crescenti e tipologie contrattuali), sono stati affidati al Consulente del Lavoro dell’Ascom Mario Ferraris ed a Cinzia Ferraris responsabile del servizio paghe dell’Associazione. “Il Jobs Act - hanno osservato - non è un unico provvedimento, ma è un campo d'azione sul quale il governo si è mosso a partire dal decreto Poletti del maggio scorso sulla acasualità del lavoro a tempo determinato e poi con la legge di Stabilità (articolo 1, comma 118) che ha introdotto nuove assunzioni agevolate, ovvero gli sgravi contributivi per i datori di lavoro privati che assumono con

Assunzioni e licenziamenti. Mario Ferraris e Cinzia Ferraris: i temi del Jobs Act

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contratto di lavoro a tempo indeterminato nel 2015”. Sono state ampiamente illustrate tutte le novità contenute nei decreti legislativi.

Il contratto a tutele crescenti stabilisce una nuova disciplina per i licenziamenti Il contratto a tutele crescenti si applica ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dopo l'entrata in vigore del decreto, per i quali stabilisce una nuova disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi (per i lavoratori assunti prima dell'entrata in vigore del decreto restano valide le norme precedenti).

(foto Greppi)


Per i licenziamenti discriminatori e nulli intimati in forma orale resta la reintegrazione nel posto di lavoro così come previsto per tutti i lavoratori. Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione resta solo per quella in cui sia accertata “l'insussistenza del fatto materiale contestato”. Negli altri casi in cui si accerti che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, ovvero i cosiddetti 'licenziamenti ingiustificati', viene introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all'anzianità di servizio e, quindi, sottratta alla discrezionalità del giudice. La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni anno

di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi. Per evitare di andare in giudizio si potrà fare ricorso alla nuova conciliazione facolta-

CON “GARANZIA GIOVANI” TIROCINIO GRATUITO Attraverso il piano “Garanzia Giovani” lo Stato e le Regioni offrono ai giovani - nell’età compresa tra 15 e 29 anni e che non studiano e non lavorano - un’opportunità di lavoro. Questa opportunità può tradursi in un’occasione importante anche per le imprese attraverso i benefici, anche economici, previsti dalla Regione Piemonte qualora decidano di investire su giovani motivati, rinnovando il loro capitale umano. Il piano consente all’impresa quattro vantaggi: l’affiancamento, nella ricerca e selezione dei candidati più idonei, da parte di Formater, l’agenzia formativa dell’Ascom accreditata dalla Regione Piemonte; l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento che consentono un bonus fino a 3000 euro, che copre le spese di rimborso dei tirocini previsti dalla normativa: di conseguenza il tirocinio sarà gratuito; il servizio di tutoraggio sui nuovi inserimenti in azienda, grazie ad esperti del mercato del lavoro e la consulenza sull’apprendistato, con la possibilità di accedere ai fondi per la formazione degli apprendisti. Per qualsiasi ulteriore informazione contattate gli uffici dell’Ascom (Enrica Scodeggio, tel. 0161/250045); siamo a vostra disposizione per valutare le opportunità offerte dal piano “garanzia giovani”.

MERCATO DEL LAVORO

scatta l’ora delle tutele crescenti

tiva incentivata. In questo caso il datore di lavoro offre una somma esente da imposizione fiscale e contributiva pari ad un mese per ogni anno di servizio, non inferiore a due e sino ad un massimo di diciotto mensilità. Con l'accettazione il lavoratore rinuncia alla causa.

“Il licenziamento ha come principio un indennizzo economico” Il seminario si è concluso con l'intervento in streaming di Paolo Pennesi, segretario generale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Sul licenziamento discriminatorio e quindi nullo - ha detto - la situazione è quella di prima, cioè la reintegra del lavoratore. Ma ciò che è importante è che abbiamo introdotto un principio generale che nella legge Fornero non c'era: il licenziamento ha come principio generale un indennizzo economico; in questo senso il governo, in distonia con i pareri delle Commissioni parlamentari ha agito anche sui licenziamenti collettivi".

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Fatturazione elettronica alle PA, nuovo servizio dell’Ascom L’

Ascom ricorda che, dal prossimo 31 marzo, tutte le Amministrazioni dello Stato non potranno piÚ accettare dai propri fornitori di beni/servizi fatture emesse o trasmesse in forma cartacea e procedere al relativo pagamento, neppure parzialmente, finchÊ non riceveranno la fattura in formato elettronico conforme ai requisiti previsti dal Decreto Ministeriale 55/2013. La fattura elettronica emessa nel formato XML deve rispettare i requisiti di autenticità , integrità e leggibilità e deve contenere, oltre ai tradizionali dati fiscali obbligatori ai sensi dell’articolo 21 del Decreto del Presidente della Repubblica 633/72, il codice dell’Ufficio destinatario della fattura elettronica ed il codice

CUP e il codice CIG attribuiti all’operazione. La Pubblica Amministrazione, infatti, provvede ad indentificare con un apposito codice gli uffici incaricati alla ricezione delle fatture elettroniche dal Sistema di inter scambio.

La fattura elettronica deve essere conforme ai requisiti Dopo aver predisposto la fattura in formato elettronico, la stessa va inoltrata, attraverso il Sistema di interscambio, affidato alle Entrate ed a SOGEI al competente ufficio tra-

mite il relativo codice univoco. Infine, la norma prevede anche la conservazione digitale delle fatture e dei messaggi ritornati dal Sistema di Interscambio. “L’ASCOM è in grado di offrire, a costi davvero contenuti, a tutti coloro che debbano obbligatoriamente emettere fatture in formato elettronico, un servizio completo - spiega il direttore Andrea Barasolo che prevede la creazione del file xml, l’invio della fattura elettronica, la gestione di tutte le notifiche e la conservazione sostitutiva di tutta la documentazioneâ€?. Gli interessati possono rivolgersi al servizio di fatturazione elettronica dell’Ascom: tel. 0161/250045 (int. 302 - 347); e-mail: info@ascomvc.it.

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a Giunta esecutiva dell’Ascom ha esaminato la situazione della cosiddetta Cittadella dell’Artigianato di Prarolo, alla luce delle conclusioni della Conferenza dei Servizi convocata dalla Regione per il riconoscimento di una localizzazione commerciale L2 nel Comune di Prarolo. “Si tratta di attività puramente amministrativa, in ossequio all’articolo 34 del Decreto Legislativo 267/2000 ed agli articoli 11 e 15 del Decreto Legge 261/1990, - spiega il direttore dell’Ascom Andrea Barasolo - e le organizzazioni di categoria sono state invitate a seguire i lavori della Conferenza dei Servizi nelle vesti di uditori, quali senza possibilità di intervenire, ma solo di commentare le conclusioni”.

le norme vengano rispettate anche se, è ovvio, eventuali insediamenti di quelle dimensioni possono produrre effetti negativi sull’offerta commerciale tradizionale di Vercelli e Prarolo. Al riguardo abbiamo scritto al Comune di Prarolo suggerendo che la priorità per eventuali insediamenti venga data ad operatori interessati di Prarolo e di Vercelli”. Dall’Associazione di Via Duchessa Jolanda arrivano anche i dati della dinamica della rete distributiva e delle

GRANDE DISTRIBUZIONE

L’Ascom e la Cittadella di Prarolo autorizzazioni di grandi superfici di vendita in Piemonte dal 2000 al 2012. Su 210 autorizzazioni 122 (pari al 58%) sono state attivate, 88 (pari al 42%) erano da attivare. Di queste 88, solo 35 erano in corso di validazione, mentre 53 avevano richiesto la proroga. Uno scenario che non si sarà certamente modificato nel biennio 2013-2014 nel quale i morsi della crisi si sono fatti sentire pesantemente anche nel mondo della G.D.O.

“Suggeriamo che la priorità degli insediamenti venga data ad operatori locali” Così è stato: l’Ascom ha riconosciuto che la procedura adottata per il riconoscimento era corretta e conforme alla normativa vigente. Conclude Andrea Barasolo: “Vigiliamo e vigileremo perché

Un flop clamoroso. La Cittadella dell’Artigianato: il primo tentativo venne stoppato dall’Ascom. Ora, almeno, le norme sono state rispettate

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PUBBLICI ESERCIZI

Bar, rumori e schiamazzi: cala la responsabilità dell’esercente A

ttraverso una recente sentenza della Cassazione viene dato seguito ad una giurisprudenza che, da un paio di anni, sta rivalutando la posizione dei gestori dei pubblici esercizi nei confronti degli schiamazzi esterni al locale provocati dagli avventori, in base all’articolo 659 del codice penale.

Il titolare non può essere considerato responsabile dei rumori esterni al locale La Corte afferma infatti che, se il titolare si è attivato attraverso l’esposizione di cartelli per dissuadere i clienti dal tenere comportamenti rumorosi al di fuori dell’esercizio o attraverso attività analoghe di avviso per evitare situazioni di disturbo, non può essere considerato responsabile dei lavori molesti provocati all’esterno del proprio locale, per aver fatto quanto nella sua disponibilità per impedire tale situazione. Discorso diverso vale per l’interno del locale, in cui il titolare ha un potere di azione maggiore, potendo quindi intervenire più incisivamente per impedire comportamenti rumorosi (chiamare le Autorità, accompagnare fuori dal locale le persone più moleste, ecc.).

Questa sentenza si inserisce in una tendenza giurisprudenziale che circoscrive la responsabilità dell’esercente ai soli casi in cui lo stesso non si sia attivato per impedire i comportamenti molesti dei propri avventori.

Discorso diverso per l’interno del locale, in cui il titolare ha più potere d’azione Questo perché effettivamente il potere coercitivo dell’esercente nei confronti dei clienti al di fuori del locale è pressochè nullo in caso di rifiuto degli stessi a mantenere un comportamento silenzioso e, pertanto, il titolare non può essere punito al posto di coloro che concretamente tengono la condotta molesta.

La pronuncia in oggetto inoltre afferma che non è lecito il sequestro dell’interno locale per il ru-

more dell’amplificazione, ma che il sequestro debba essere limitato a tale impianto.

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ei giorni scorsi il Mise ha emanato una circolare di chiarimenti in merito alle sanzioni applicabili per le violazioni del Regolamento (Ue) n. 1169/2011 che sono già presenti nell’ordinamento italiano attraverso il Decreto Legge 109/92. È bene ricordare che le sanzioni cui si riferisce il Ministero riguardano proprio l’articolo 18 del Decreto Legge 109/92, ovvero la vigente normativa italiana sull’etichettatura degli alimenti, e quelle applicabili sono esclusivamente quelle relative a precetti già presenti nella legge italiana e confermati dal Regolamento. La conclusione cui si perviene è che, per quanto riguarda l’obbligo di indicazione degli allergeni nei prodotti sommi-

nistrati , di cui all’articolo 44 del Regolamento (UE), al momento non vi sono sanzioni applicabili. Infatti, la circolare ministeriale non può estendere o prevedere nuove sanzioni, ma si limita a chiudere l’interpretazione di quelle già esistenti. Ma è pur vero che, attraverso una interpretazione dell’art. 18 del Dl 109/92, potrebbe venire applicata la sanzione per la mancata o errata comunicazione ai sensi del Regolamento UE. Agli operatori dell’alimentazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, gastronomie) ricordiamo, comunque, di adottare alcune procedure: garantire la presenza e l’esattezza delle informazioni sulla presenza degli allergeni; informare tutti gli addetti (dipendenti, col-

NORMATIVA

Ultime notizie dal fronte allergeni

laboratori, ecc.) sugli adempimenti previsti dal regolamento sulla presenza degli allergeni negli alimenti (con presa visione sottoscritta dal personale dipendente), utilizzare il software dell’Ascom per riportare sul menu o su appositi registri o cartelli e le informazioni sugli allergeni al consumatore.

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ECONOMIA

2014: vendite al dettaglio ancora in calo I

l 2014 passa agli archivi come un altro anno “nero” per il commercio al dettaglio, con le vendite scese dell’1,2 per cento. Lo rileva l’Istat. Si tratta del quarto anno consecutivo in calo, anche se rispetto al 2013 la caduta rallenta. Nel 2014 male sia il settore alimentare (-1,1 per cento) che il resto dei comparti (-1,2 per cento). Per quanto riguarda, invece, il solo mese di dicembre, il risultato è in chiaro scuro, visto che rispetto a novembre c’è una diminuzione dello 0,2 per cento, la prima dopo tre mesi. L’Istat registra però anche un dato positivo, anche se solo dello 0,1 per cento su base annua, grazie alla spinta degli alimentari (+0,8 per cento).

La caduta rallenta, ma rimane in calo per il quarto anno consecutivo Dall’altra parte dicembre è il mese delle feste natalizie. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2014, l’indice diminuisce dello 0,1 per cento sui tre mesi precedenti. Nel confronto con novembre 2014, le vendite diminuiscono dello 0,2 per cento sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari. Rispetto a dicembre 2013, l’indice grezzo del valore del totale delle vendite registra un aumento dello 0,1 per cento. L’indice del valore delle vendite dei prodotti alimentari aumenta dello 0,8 per cento, mentre quello dei prodotti non alimentari segna, invece, un

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calo dello 0,3 per cento. Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di dicembre 2013, le vendite segnano un aumento

per le imprese della grande distribuzione (+0,6 per cento) ed una flessione per quelle operanti sulle piccole superfici (0,4 per cento).

2015: TENDENZA AL MIGLIORAMENTO PER I CONSUMI Nel mese di gennaio 2015 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è rimasto invariato rispetto a dicembre ed è sceso dello 0,2 per cento rispetto allo stesso mese del 2014. In termini di media mobile l’indicatore mostra, dall’autunno, una modesta tendenza al miglioramento: se la fase più negativa del ciclo sembra dunque ormai conclusa, la dinamica dei consumi è comunque ancora troppo debole per garantire in tempi ragionevoli il ritorno dei consumi sui valori, già depressi, di fine 2012. La stabilità registrata dall’ICC a gennaio rispetto a dicembre è il risultato di una domanda immutata sia per i servizi che per i beni. L’incremento più elevato c‘è stato per i beni e i servizi per la mobilità (+0,8 per cento). Positivo anche l’andamento della domanda per i beni e i servizi ricreativi (+ 0,5 per cento) e per i beni e i servizi per la casa (+ 0,3 per cento). Una tendenza al ridimensionamento, abbastanza marcata, ha interessato gli alimentari, le bevande e i tabacchi (- 0,8 per cento) ed i beni e servizi per la cura della persona (- 0,6 per cento). La diminuzione tendenziale riflette, invece, un calo della domanda per i servizi ed i beni di analoga entità (-0,2 per cento). Si sono avute variazioni positive, su base annua, per beni e servizi per la mobilità (+ 2,4 per cento) e per beni e servizi per le comunicazioni (+1,2 per cento). Più contenuta la crescita per alberghi, pasti e consumi fuori casa (+ 0,3 per cento). Variazioni negative superiori al punto percentuale per gli alimentari, bevande e tabacchi (-1,2) e per beni e servizi per la cura della persona (- 1,1). In significativa riduzione i consumi di beni e servizi per la casa (-0,8 per cento) e di abbigliamento e calzature (-0,8 per cento).


CONVENZIONE

Ascom e Atena, insieme a favore delle imprese È

dei giorni scorsi la convenzione sottoscritta da Ascom con Atena Trading per la fornitura di energia e elettrica e gas, che consentirà ai soci Ascom di risparmiare fino al 35%. L’Ing. Aillinn Scotti, Amministratore unico di Atena Trading ed il Presidente dell’Ascom Antonio Bisceglia hanno sottoscritto un accordo che vede i due enti lavorare fianco a fianco, per supportare le imprese del territorio e offrire loro vantaggi concreti. Tutti i soci dell’Ascom avranno diritto ad uno sconto di 0,5 €/Mw per la fornitura di energia elettrica, e di 0,5 c€/mc per la fornitura di gas. Presso gli uffici dell’Ascom sarà attivo, dal 15° aprile, uno sportello di consulenza presso il quale le aziende potranno chie-

Partnership. L’intervento del direttore Barasolo alla conferenza Stampa di Atena

dere informazioni sulla lettura delle bollette e sulla valutazione delle offerte. “Siamo soddisfatti di questo accordo - commenta il Direttore dell’Ascom Andrea Barasolo - unico nel suo genere nella provincia di Vercelli, proprio perché, grazie alla formazione

del nostro personale delle sedi, avremo la possibilità di dare alle aziende un servizio di consulenza importante, facilitando il loro contatto con Atena Trading attraverso canali preferenziali”. Per info: info@ascomvc.it Tel 0161-25.00.45

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INFORMAZIONI

N. 3 Poste Italiane. Spedizioni in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 Via D. Jolanda, 26 - Tel. 0161 250045 r.a. Stampa Litocopyvercelli - Case Sparse, 202 - Zona A - 13100 Vercelli Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione N. 5161 Concessionaria pubblicità: PUBLYCOM di Mattiuz Rita, Via Custoza 8 - 13100 Vercelli Tel. 0161/210439 - Fax 0161/202393 Email: info@publycom.it

Direttore: Antonio Bisceglia Direttore responsabile: Marco Barberis Reg. Canc. Trib. VC n. 11 del 29.3.1966 Ord. Pres. Trib. Vercelli 17.2.1987 SEDE CENTRALE VERCELLI - Galleria Verdi - Via D. Jolanda, 26 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0161-25.00.45 r.a. - Fax 0161-25.90.95 UFFICI DI ZONA BORGOSESIA - Viale Varallo, 35 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0163-25.804 - Telefax 0163-26.870 CIGLIANO - Piazza Partigiani, 11 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0161-43.30.65 - Telefax 0161-43.30.65 CRESCENTINO - Via De Gregori, 20 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0161-84.10.27 - Telefax 0161-84.18.15 GATTINARA - Corso Vercelli, 81 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0163-82.65.89 - Telefax 0163-82.65.89 SANTHIÀ - Piazza Vittorio Veneto, 25/a Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0161-92.31.29 - Telefax 0161-94.869 TRINO - Corso Italia, 1 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0161-82.98.14 - Telefax 0161-82.98.14 VARALLO - Corso Roma, 74 Aperto tutti i giorni da Lunedì a Venerdì Tel. 0163-53.193 - Telefax 0163-51.504

Le attività di casa ASCOM 05|03 TRINO INCONTRO CON COMMERCIANTI 12|03 ROMA ASSEMBLEA CONFCOMMERCIO 16|03 VERCELLI CONSIGLIO FNAARC 18|03 TORINO COMITATO DIRETTORI CONFCOMMERCIO PIEMONTE CONSIGLIO CAT CONFCOMM. PIEMONTE VERCELLI GIUNTA CCIAA 22|03 VERCELLI FIERA STORICA ANTICO LUPINO 23|03 VERCELLI INCONTRO RESPONS. ASSOFRANCHISING 26|03 ROMA COMMISSIONE FONDO PREVID. M. NEGRI 27|03 TORINO CONSIGLIO CAT CONFCOMM. PIEMONTE COMITATO DIRETTORI CONFCOMM. PIEMONTE VERCELLI CONVEGNO ASSOCIAZIONE 50&PIÙ 31|03 VERCELLI CONSIGLIO SECOM SRL CONSIGLIO ELCOM SRL CONSIGLIO IMM. COMMERCIO CONSIGLIO COMTUR SRL GIUNTA CCIAA RIUNIONE FATTORIA IN CITTA’ VARALLO ASSEMBLEA SOCI VIVA CONSORZIO

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SCADENZE SIAE E SCF

Come ripetutamente ricordato (attraverso news, e-mail e Sms) il 20 marzo scorso è scaduto, per le attività commerciali, il termine per il pagamento dei diritti d’autore (SIAE) con le agevolazioni (sconto 25%) riservate ai soci Ascom. È stato, invece, prorogato al 15 aprile 2015 il termine per il pagamento (con sconto 30% pe i soci Ascom) dei diritti SCF per tutte le tipologie di attività: bar, ristoranti, negozi, concessionari auto, palestre ecc.

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Ho la tessera, dove consulto le convenzioni? Tutti i possessori della tessera devono registrarsi sul sito dedicato www.mondodiclienti.ascomvc.it. La registrazione servirà per gli accessi successivi al portale. Una volta registrati sarà possibile quindi entrare nel portale e visionare tutte le offerte, filtrandole per settore merceologico, per comune, per nome azienda. Inoltre, la registrazione al portale dà diritto a ricevere la newsletter periodica con le novità legate all’iniziativa e alle ultime offerte disponibili.

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