Arte e Luoghi maggio 2016

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Per il riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale

materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali». «Negli ultimi 70 anni spiega l’onorevole Serena Pellegrino abbiamo smarrito la via e la Bellezza ha subito un colpo mortale Non possiamo negare che la promozione e produzione di Bellezza sia andata man mano riducendosi e purtroppo le politiche dei nostri governi non hanno certo contribuito a darle linfa. È ormai unanimemente riconosciuto che l'ultimo pensiero architettonico in Italia risale al ventennio fascista: un col-

po mortale per la nostra "giovane" democrazia.» La ricostruzione nel Dopoguerra ha visto modificarsi le nostre città, si è ricostruito e costruito ma anche quando sono state rispettate le norme urbanistiche non si è prodotto bellezza, «non si possono dire certamente belle Marghera, l’Ilva a Taranto, Mirafiori a Torino, Servola a Trieste, Corviale a Roma, quartiere Zen a Palermo, Quartiere Libertà a Bari, Quarto Oggiaro a Milano…» fa notare la stessa Pellegrino che spiega «Attuando le norme urbanistiche abbiamo potuto suddividere e sezionare il territorio, dimenticando che fosse un Patrimonio, come se fosse una torta, abbiamo realizzato le periferie residenziali - un tanto al metro cubo - suddividendole per gerarchie sociali, attraverso piccole e grandi lottizzazioni, relegato le aree industriali e artigianali lontane dai cen-

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Philippe Daverio, Antonella Bona e Giorgio Santelli © Foto Scognamiglio


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