PaLazzo nervegna
La beLLezza in costituzione
La bellezza svelata di uno dei monumenti chiave della città di Brindisi
Due anni fa in sordina veniva depositata la proposta di legge dall’on. Serena Pellegrino
anno 1163 numero 1 maggio 201 6
Anno XI - n 1/5 Maggio 2016 -
IL MAggIO DeI MOnUMentI
bari Jazz FestivaL e iL sito di “Petra”
buon comPLeanno Paz!
Un concerto spettacolare nella Cattedrale di San Sabino con Luca D’Aquino e il quintetto della Jordanian Orchestra per il sito Unesco
In rete il sito ufficiale dell’artista Andrea Pazienza presentato nell’ambito del Comicon a napoli. Una banca data e una piattaforma dedicata a Paz!
primo piano
le novitĂ della casa
IL RAGGIO VERDE EDIZIONI
www.ilraggioverdesrl.it
eDItORIALe
In copertina e sopra: Napoli vista dal Maschio Angioino (foto a.f.)
Proprietà editoriale Il Raggio Verde S.r.l.
Quando è nato il progetto della rivista, nel 2005, non avremmo mai pensato che fosse possibile pensare ad una nuova versione dell’edizione cartacea che fosse sì sfogliabile ma... in rete. grazie al sito, la versione telematica della rivista ha continuato in questi anni la sua mission: raccontare la bellezza in ogni luogo e in ogni dove, stabilendo connessioni e relazioni tra nord e Sud, superando gli stretti confini regionali. Siamo partiti dalla Puglia, dall’estremo tacco d’Italia, convinti che la bellezza può contagiare. D’altronde ne siamo immersi noi, cittadini del Belpaese, che oggi più che mai dobbiamo essere consapevoli del nostro vero petrolio: l’arte, la nostra cultura e il paesaggio che abbiamo il dovere e diritto di salvaguardare. Perché “Il mondo non lo abbiamo in eredità dai nostri padri, lo abbiamo in prestito dai nostri figli”. e cosa salverà il mondo se non la bellezza? In questo numero, virtualmente sfogliabile, abbiamo focalizzato l’attenzione sul Maggio dei Monumenti, una iniziativa nata ventidue anni fa da un’idea della Fondazione napoli 99 e ogni edizione è occasione per riscoprire l’immenso patrimonio artistico e monumentale del centro storico di napoli che racchiude ventisette secoli di storia e risulta essere il più vasto d’europa e che dal ‘95 è patrimonio dell’Unesco. Ancora più a Sud, un focus su Palazzo granafei nervegna a Brindisi ci restituisce un esempio di valorizzazione dei beni culturali sui quali bisogna investire le nostre risorse. e in tal senso condividiamo la proposta di legge costituzionale n.2401 per il riconoscimento della Bellezza come principio della nostra Costituzione, depositata in sordina il 22 maggio 2014 dall’onorevole e architetto Serena Pellegrino con cui abbiamo ricostruito la storia di questo percorso. Siamo solo all’inizio ma, da queste parti si dice: Ogni petra azza parite e quannu è rossa cunta pe ddoi.
SOMMARIO
Direttore responsabile Antonietta Fulvio progetto grafico Pierpaolo Gaballo
Luoghi|eventi| itinerari: maggio dei monumenti 4 sybar itinerari 19 salento segreto 34 La crociera della legalità 38 Palazzo granafei nervegna 42
impaginazione effegraphic
arte: il regno ritrovato 5|dal papiro alla carta 10| itinerarte 21 antonio meneghetti 56 alle terme i gioielli di de benedittis 60 resònant 61
Redazione Antonietta Fulvio, Sara Di Caprio, Mario Cazzato, Nico Maggi, Giusy Petracca, Michele Bombacigno
musica: il canto del pane 36 buon anniversario bandadriatica 54 La musica per sostenere il sito archeologico di Petra 58
Hanno collaborato a questo numero: Michele Bombacigno, Ada Donno, Sara De Maio, Sara Foti Sciavaliere, Fabiana Lubelli, Monica Lisi, Silvio Rubens Vivone
i luoghi della parola: Le periferie senza scarti 13|dedicata ad antonio cassiano 16|tutta colpa del minotauro 18 Lo scrigno della memoria 40 teatro: voci a colori 39|in box. a siena va in scena il teatro 62|
Redazione: via del Luppolo,6 - 73100 Lecce e-mail: info@arteeluoghi.it www.arteeluoghi.it
Iscritto al n 905 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 29-09-2005. La redazione non risponde del contenuto degli articoli e delle inserzioni e declina ogni responsabilità per le opinioni dei singoli articolisti e per le inserzioni trasmesse da terzi, essendo responsabili essi stessi del contenuto dei propri articoli e inserzioni. Si riserva inoltre di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo, qualsiasi foto e qualsiasi inserzioni. L’invio di qualsiasi tipo di materiale ne implica l’autorizzazione alla pubblicazione. Foto e scritti anche se pubblicati non si restituiscono. La collaborazione sotto qualsiasi forma è gratuita. I dati personali inviateci saranno utilizzati per esclusivo uso archivio e resteranno riservati come previsto dalla Legge 675/96. I diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Non è consentita la riproduzione, anche se parziale, di testi, documenti e fotografie senza autorizzazione.
Libri: Luoghi del sapere 22-26 |armonia. narrazioni in terra d’otranto gg 27|sconfinamenti 33 cinema: Luigi Freddi l’uomo che inventò cinecittà 15 a Lecce il regista ivan cotroneo 54 I luoghi nella rete|Interviste: La bellezza in costituzione 45 Buon compleanno Paz! 51 Calos Irte 53 Numero 1|5 - anno XI - maggio 2016
Napoli, Piazza del Plebisscito e Piazza del Gesù foto di Peppe Guida. Il Maschio Angioino (a.f.)
iL maggio dei monumenti naPoLi ceLebra re carLo e PaisieLLo Antonietta Fulvio
“Maggio... Senti nell'aria Napoli Capitale” è il refrain della ventidueesima edizione del Maggio dei Monumenti la rassegna di eventi organizzata dall’amministrazione comunale di Napoli di concerto con gli enti di alta cultura cittadina. A partire dall'Accademia di Belle Arti che firma la campagna visiva e le collaborazioni con il Teatro di San Carlo, il Polo Museale della Campania, il Museo di Capodimonte, il Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella, la Biblioteca Nazionale e alcune importanti realtà culturali cittadine come il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus, la Fondazione Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini, l'Associazione Progetto Museo, l'Associazione Domenico Scarlatti, l'Associazione musicale Golfo Mistico. Sulla scia della campagna di sensibilizzazione, partita in Francia nel 1984 da un’idea del ministro dei beni culturali Jack Lang e sull’onda del successo di varie iniziative tra cui quella organizzata dalla Fondazione Napoli 99, da ventidue anni il Maggio dei Monumenti è sinonimo di bellezza, riscoperta, accoglienza. Tutto ruota intorno al patrimonio architettonico della città: si aprono le porte dei monumenti più prestigiosi e si creano occasioni per far conoscere luoghi e itinerari noti e meno noti grazie anche alle centinaia di visite guidate tematiche curate da associazioni, cooperative e guide turistiche del territorio. Nel solco di un format ormai più che collaudato le passeggiate tematiche saranno dedicate quest’anno al trecentenario della nascita di re Carlo di Borbone e al
Settecento musicale artistico e culturale con focus su Giovanni Paisiello a duecento anni dalla morte. Per la Giornata della Lingua e della Cultura Ellenica il 20 maggio e per tutto il mese si potranno effettuare visite guidate sui luoghi di Belisario Corenzio a cura della Comunità Ellenica di Napoli e della Campania. E puntuale ritorna il fiore all’occhiello, il progetto La scuola adotta un monumento curato dalla dalla Fondazione Napoli 99 che vede il coinvolgimento degli studenti delle scuole nelle vesti di giovani ciceroni pronti a raccontare i luoghi e le storie di questa straordinaria città. E ancora gli itinerari vichiani a cura degli studiosi del Certamen vichiano coordinati dal Professor Domenico Bianco che si concluderanno con una lectio magistralis del Professor Aldo Masullo sulla figura di Gianbattista Vico il 30 maggio nel Convento di San Domenico Maggiore, prologo della Notte dei Filosofi che si terrà il 1° giugno. L’apertura ufficiale della manifestazione si sovlgerà il 1° maggio dall’atrio di Palazzo San Giacomo dove si esibiranno il Coro delle Voci Bianche del Teatro San Carlo mentre nel pomeriggio sul Lungomare liberato fanfare e sbandieratori e immagini e suoni sul Castel dell'Ovo celebreranno la Festa dei Lavoratori che si chiuderà in serata con uno spettacolo di fuochi pirotecnici. Ma è solo l’inizio. Badsta dare uno sguardo al ricchissimo calendario di eventi per comprendere l’unicità del Maggio dei Monumenti che ha, manco a a dirlo, nel Maschio Angioino con la sua collezione d’arte recentemente ampliata il suo punto di forza. Sarà l’antico castello aragonese l’ideale scenografia per le performance teatrali - segnaliamo, tra gli altri, Emigranti tratto da Novecento Napoletano, uno spettacolo scritto e diretto da Bruno Garofalo con Saverio Mattei e Rosaria De Ciccolo (19 maggio) e lo spetta-
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musica, arte, itinerari nella napoli capitale
colo Eleonora Pimentel Fonseca con Annalisa Renzulli per la regia di Riccardo De Luca (27 maggio) - e gli spettacoli musicali dedicati al Settecento napoletano ma anche ad incursioni contemporanee di jazz. Tra la Sala della Loggia e il Cortile si celebrerà il tributo alla scuola musicale del settecento napoletano con concerti organizzati in collaborazione con il Teatro di San Carlo e la sua Academy Orchestra e il coro giovanile diretto dal M° Carlo Morelli. Tra i concerti, Le Male bolge: dieci luoghi malsani di e con Luigi Esposito (pianoforte) installazione audiovisiva dall' VIII cerchio dell'inferno di Dante (17 maggio), e lo spettacolo/lezione concerto Pierino e il lupo, in un libero adattamento del M° Egidio Napolitano, della favola musicale di Sergej Prokofiev. L'Associazione Domenico Scarlatti curerà l’esecuzione de La serva Padrona e i due concerti in do maggiore scritti da Paisiello per la granduchessa di Russia con l'Orchestra Classica di Roma (15 maggio). E a testimonianza degli scambi artistici e culturali tra Napoli e le altre città la partecipazione gratuita del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino che si esibirà in un concerto per fiati (22 maggio). Da Vienna a Napoli, la musica ed i balli delle corti reali - ballo delle debuttanti sarà invece l’evento musicale eseguito dall'orchestra Samnium Ami Benevento (12 maggio). La Casa del Mandolino di Napoli farà esibire gli studenti di mandolino dei
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licei musicali che suoneranno musiche di Paisiello, Gervasio, Cecere, Barbella. Ma Il Maggio è anche teatro. Al San Ferdinando dove tra si terrà il recital di Angela Luce, Napoli in Luce (13 maggio), lo spettacolo lucabanana's dream ovvero 63 artisti al servizio del sogno di un artista (11 maggio), Nel nome delle Donne (12 maggio) e Memento Domine di Dora Liguori, sul palco il ‘Munaciello’ racconta la vera storia del Popolo del Sud da Carlo III a Francesco II di Borbone con Vito Cesaro nel ruolo del Munaciello, Claudio Lardo nel Ruolo di Ferdinando II e la partecipazione straordinaria di Edoardo Siravo nel ruolo del brigante Carmine Crocco. E non può mancare lo spazio all’Arte. Tantissime le mostre allestite nei luoghi simbolo della città, ne citiamo alcune: al Pan The Mind's Eye. Henri Cartier-Bresson a cura di Simona Perchiazzi, Paestum nei percorsi del Grand Tour – la discoverta delle antiche ruine a Castel dell’Ovo. Completa il programma la sezione Accade a Maggio che vedrà numerosi eventi espressione della creatività delle associazioni culturali cittadine ma quello clou domenica 29 maggio quando per le vie della città si snoderà un imponente Corteo storico commemorativo che culminerà in una festa popolare in Piazza del Plebiscito ribattezzata la Piazza incantata dopo la straordinaria esibizione lo scorso 9 aprile dei tredicimila coristi per il coro più grande del mondo. Suggestiva nelle sere di maggio sarà l’illuminazione del Colonnato della Basilica di San Francesco di Paola. Gran sorpresa nel giorno dedicato alla Festa della Repubblica il 2 giugno.
naPoLi aLL’ePoca di re carLo
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Manoscritti e libri a stampa documentano l’arrivo del sovrano, le celebrazioni in suo onore, il matrimonio con Maria Amalia di Sassonia e altri eventi storici della Napoli capitale europea, meta privilegiata del Gran Tour.
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NAPOLI. Sarà un omaggio a re Carlo di Borbone, nel trecentenario della nascita, la XXII edizione del Maggio dei Monumenti. Nell'ambito del ricco calendario di eventi si inserisce la mostra "Il Regno ritrovato - percorsi culturali nella Napoli di Carlo di Borbone" che si inaugura domenica 1° maggio (ore 11) nella sala Esposizione della Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele III" in Piazza del Plebiscito. Il percorso bibliografico ricostruisce attraverso le preziose testimonianze conservate nella raccolte della Biblioteca alcuni momenti salienti del Regno nel XVIII secolo, analizzando dal punta di vista storico, economico e culturale un periodo particolarmente importante per la storia del Sud e dell’Italia, che vide Napoli grande Capitale Europea. Presso la sala Reference sarà possibile consultare una sitografia dedicata al grande sovrano. Manoscritti e libri a stampa documentano l’arrivo del sovrano nella capitale, le celebrazioni fatte in suo onore, il matrimonio con Maria Amalia di Sassonia avvenuto nel 1738 ed altri eventi sto-
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rici di particolare interesse. In mostra opere di grande rilevanza, fra queste il Breviario di proprietà di Paolo III Farnese (foto in basso), che fanno parte alla collezione Farnese, che Carlo ereditò dalla madre Elisabetta. Si tratta di uno dei nuclei librari di maggior pregio sui quali si è andata costituendo, alla fine del XVIII secolo, la Reale Biblioteca di Napoli, ora Nazionale “Vittorio Emanuele III”. La costruzione della Reggia di Caserta è documentata attraverso l’esposizione di alcuni autografi di Vanvitelli e del volume curato nel 1756, dallo stesso Vanvitelli, che racchiude i progetti dell'edificio e del parco. Un settore della mostra è dedicato alle scoperte archeologiche volute dal sovrano e che resero il Regno di Napoli meta privilegiata del Grand Tour: sono esposte le Antichità di Ercolano che nel 1757 diffusero in tutta Europa l’amore per
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l’antichità classica. La scoperta dei papiri ercolanesi avvenuta nel 1752 è testimoniata attraverso l’esposizione di un autografo di Antonio Piaggio, ideatore della macchina per lo svolgimento dei rotoli carbonizzati. Nel settore dedicato al fervore culturale e di studi dell’epoca sono esposti gli autografi di Vico e di Genovesi e testi di Giannone, Broggia e Galiani. La mostra si chiude con una sezione dedicata allo spettacolo, dove sono esposti alcuni testi teatrali del periodo ed un’immagine del Teatro di San Carlo, presente in un testo del 1749, dedicato ai festeggiamenti per la nascita dell’erede al trono Filippo, accompagnata da una lettera autografa di Pietro Metastasio a Ranieri Calzabigi, autore dell’opera in musica rappresentata per l’occasione. A corredo della mostra un interessante video proiezione dedicata al Fondo Farnese. Tra i
diversi fondi che andarono a costituire la Reale Biblioteca di Napoli va prima di tutto ricordata la celebre collezione farnesiana, quella che, avviata da Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III, ed accresciuta dai suoi nipoti, fu fatta trasferire a Napoli da Carlo di Borbone nel 1734. A differenza di altre raccolte librarie formatesi nel corso del sedicesimo secolo, la farnesiana non era una biblioteca di collezionisti. Apparteneva ad appassionati studiosi ed aveva avuto come bibliotecario un uomo di profonda cultura come Fulvio Orsini. Non meraviglia quindi che tra i suoi manoscritti si ritrovino non solo bei codici miniati vedi breviario di proprietà di Paolo III, ma anche volumi di significativa importanza per lo studio degli autori classici e scientifici come il testo in mostra.
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Il fondo Farnese, parte della Collezione che Carlo ereditò dalla madre Elisabetta è uno dei nuclei librari di maggior pregio sui quali si è andata costituendo, alla fine del XVIII secolo, la Reale Biblioteca di Napoli, ora Nazionale “Vittorio Emanuele III”.
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"Il Regno Ritrovato- percorsi nella Napoli di Carlo Borbone ". mostra bibliografica-iconografica 1 maggio-5 novembre 2016 Sala Esposizione apertura: lunedì-venerdi, ore 9-18.00; sabato ore 9-13.00
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daL PaPiro aLLa carta
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La trasmissione dei testi nell’area mediterranea dall’antichità classica all’epoca umanistica
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LECCE. Dai papiri tolemaici della collezione del Museo Papirologico alle antiche e pregiate edizioni della Biblioteca del Dipartimento di Studi Umanistici, una mostra per capire la storia “Dal papiro alla carta”: è la nuova proposta della rassegna “Non di soli libri”, promossa dalle Biblioteche dell’Università del Salento. L’appuntamento è nel complesso Studium 2000 (via di Valesio, angolo viale San Nicola – Lecce); l’inaugurazione è in programma nella mediateca lunedì 2 maggio 2016 alle ore 9; la
mostra potrà essere visitata fino al 6 maggio ogni giorno dalle ore 9 alle ore 13 nella sala di Storia della Scrittura. Nel corso dell’inaugurazione, verranno illustrati forme e modi della trasmissione dei testi nell’area del Mediterraneo dall’antichità classica all’epoca umanistica, partendo dai papiri e passando attraverso i manoscritti tardo antichi e medievali sino ai primi libri a stampa. Dopo i saluti di Antonio Lucio Giannone, Prorettore con delega al Sistema Bibliotecario e al Sistema Museale d’Ateneo, e del Diret-
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tore del Dipartimento di Studi Umanistici Giovanni Tateo, sono in programma le relazioni: Lo scrigno vegetale: il papiro e i suoi tesori di Mario Capasso, Ordinario di Papirologia e Presidente del Sistema Museale di Ateneo Un passaggio epocale: dalla maiuscola alla minuscola di Alessandro Capone, Ricercatore di Letteratura Cristiana Antica Dal manoscritto alla stampa di Saulo Delle Donne, Ricercatore di Lingua e Letteratura Greca.
NON DI SOLI LIBRI Rassegna di eventi a cura delle Biblioteche di Unisalento 20 APRILE - COLLEGIO FIORINI PARTICLE FEVER LA SCOPERTA DEL BOSONE DI HIGGS 22 APRILE - CHIOSTRO PALAZZINA NEOCLASSICA STUDIUM 2000 C’ERA INFINITE VOLTE IL SUD 27 APRILE - BIBLIOTECA ECONOMIA CONCERTO DI PRIMAVERA 27 APRILE - EDIFICIO “ANGELO RIZZO” INCONTRO CON I SUD SOUND SYSTEM 2>6 MAGGIO - MEDIATECA STUDIUM 2000 DAL PAPIRO ALLA CARTA 12>19 MAGGIO - EDIFICIO “LA STECCA” IL GENIO TRA LE PAGINE. LE MACCHINE DI LEONARDO 13 MAGGIO - COLLEGIO FIORINI UNO SPIRITO PURO. ENNIO DE GIORGI GENIO DELLA MATEMATICA 16>20 MAGGIO - MONASTERO DEGLI OLIVETANI LO SCRIGNO DELLA MEMORIA 19 MAGGIO - INAPLI UN ALTRO SALENTO. ITINERARI CULTURALI 20 MAGGIO - BIBLIOTECA DI.STE.BA LE ILLUSTRAZIONI SCIENTIFICHE IN BIBLIOTECA 23 MAGGIO - BIBLIOTECA ECONOMIA SHAKESPEARE AND COMPANY 24 MAGGIO - RETTORATO MEMORIE IN CITTÀ. I GUERRA MONDIALE PERCORSO GUIDATO 30 MAGGIO>30 GIUGNO - RETTORATO LA BELLEZZA DEGLI ORIGINALI. VITTORIO BODINI 31 MAGGIO - PALAZZO CODACCI-PISANELLI DONNE SALENTINE E MUSICA OTTOBRE - COMPLESSO ECOTEKNE INCONTRO CON I KALÀSCIMA OTTOBRE - BIBLIOTECA ECONOMIA MARE DI MEZZO NOVEMBRE - CITTADELLA DELLA RICERCA L’INGEGNERIA IMMAGINATA NOVEMBRE - BIBLIOTECA ECONOMIA I NOSTRI PADRI FONDATORI per informazioni: biblioteca.interfacolta@unisalento.it
Obiettivi Operativi 2016
1/2 Einstein’s Brain, 1/2 Moon Rock KARL HAENDEL
inaugurazione venerdì 13 maggio 2016 dalle 18,30 alle 21,00
dal 13 maggio al 30 giugno 2016 orari: dal martedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,00
Galleria Raucci/Santamaria Corso Amedeo di Savoia 190 - 80136 Napoli tel.+39 0817443645 email: info@raucciesantamaria.com www.raucciesantamaria.com
Le PeriFerie. senza scarti
“ ex Chiesetta Balsamo, Lecce
LECCE. “Valorizzare le periferie umane e geografiche” grazie alla promozione della conoscenza e all’applicazione dei modelli maieutici della filosofia: è questo l’assunto di partenza di “Le Periferie. Senza Scarti”, un ciclo di incontri e seminari gratuiti condotti da docenti universitari (ogni lunedì) e di laboratori con sessioni parallele per adulti e per bambini (ogni martedì) tenuti da psicologi, counsellour e pedagogisti. Dove? Negli spazi dell’ex Chiesetta Balsamo di Lecce che dal 2 maggio al 6 giugno 2016 ospiterà la prima edizione del progetto “Le Periferie. Senza Scarti”, promosso dal “Laboratorio per le congetture filosofiche” nato all’interno del Corso di Laurea in Filosofia dell’Università del Salento, in collaborazione con il Comune di Lecce e con il sostegno di Monteco, Ecomet, Gruppo Giovani di Confindustria Lecce e Arte Grafica, ideato e curato dalla professoressa Nadia Bray. Il progetto è rivolto a studenti e studentesse e al pubblico dei cittadini, con il quale si intendono attivare momenti di confronto e di dialogo, e punta a sensibilizzare sul tema dello “scarto”, portare la filosofia e le scienze fuori dalle mura dell’Università e dentro la vita della città, agire in collaborazione con figure professionali attive sul territorio, incontrare in modo naturale e produttivo il mondo delle imprese. «Il progetto promuo-
L’ex Chiesetta Balsamo fucina di incontri: un laboratorio per le congetture filosofiche per valorizzare i luoghi periferici
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verà momenti di consapevolezza nella cittadinanza», spiega la professoressa Bray, «nella profonda convinzione che proprio la consapevolezza possa condurre all’esercizio della titolarità di diritti politici, economici e sociali dei singoli e delle comunità, in nome di una cultura capace di mettere in relazione centri e periferie, partendo dai diritti delle persone, le quali sono sempre centri». Lunedì 2 maggio il programma degli incontri prenderà il via con “Esperienze di Pedagogia di Comunità” di Salvatore Colazzo (preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali, UniSalento), e “La Chiesetta Balsamo. Prospettive filosofiche per un utilizzo costruttivo della gentrification” di Valentina Cremonesini (docente di Sociologia Generale e Teorie sociologiche contemporanee, UniSalento). Lunedì 9 maggio appuntamento con “Scartare o riscoprire? Conoscere per non sbagliare” di Ennio De Bellis (docente di Storia della filosofia, UniSalento), e “Imparare a conoscere per imparare a pensare” di Marco Piccinno (docente di Didattica Generale presso il Corso di Laurea in Filosofia, UniSalento). Lunedì 16 maggio si prosegue con “Lo scarto, la follia, le streghe nella storia della filosofia” di Alessandra Beccarisi (presidente del Corso di Laurea in Filosofia,
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UniSalento) e “Il movimento medievale delle beghine: quando lo scarto è una scelta” di Marco Maniglio (dottorando in Forme e Storia dei Saperi Filosofici, UniSalento). Lunedì 23 maggio spazio a “Tra filosofia e psichiatria: l’incontro con il pensiero della libertà” di Eliana Forcignanò (dottoranda in Scienze della Mente e delle relazioni umane, UniSalento) e “Vite di scarto. La lezione di Bauman” di Antonio Quarta (docente di Storia della Filosofia contemporanea, UniSalento). I laboratori, con sessioni parallele per adulti e bambini, prenderanno il via martedì 3 maggio con “L’esperienza dello
scartare” di Salvatore Patera (sociologo, Dottore di ricerca in Pedagogia, UniSalento) e “Il giocattolo che io scarto. Cosa si può scartare?” di Ezio del Gottardo (Ricercatore in Pedagogia Generale e Sociale, Università Telematica PegasoNapoli) e Adalgisa Romano (artista, designer ed educatrice di Art and Ars Gallery). Martedì 10 maggio in programma gli “Scarti nell’anima” di Daniele Gabriele (direttore Istituto di Sophianalisi e Cosmo-Art, Scuola di Formazione di Counseling in A.P.E.) e Alessia Mitaritonna (psicologa, psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di Psicoterapia cognitivo interpersonale di Roma) e “La sca(R)Tola che qualcuno voleva” di Giuseppe Scarciglia (responsabile Orienta giovani, formatore e Career counselling presso il Consorsio Welfare di Poggiardo) e Annarita Cotardo (animatore presso l’Associazione Culturale Joy). Martedì 17 maggio appuntamento con “Valorizzazione del ‘maschile’ e del ‘femminile’ nei processi decisionali” di Stefano Marra (socio Formatore del Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti e Socio del Centro Studi De Risio) e Raffaella Scorrano (Socia del Coordinamento Nazionale Counselor Professionisti e Socio del Centro Studi De Risio) e “Una bella giornata. Laboratorio di philosophy for children” di Paola Teresa
Nella foto: Ammirato Culture House a Lecce
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Grassi (IACP teacher, Formatrice e operatrice culturale presso il Fondo Verri) e Alessia Mitaritonna (psicologa, psicoterapeuta in formazione della Scuola di Psicoterapia cognitivo interpersonale di Roma). Martedì 24 maggio l’ultimo laboratorio vedrà lavorare insieme adulti e bambini sul tema “L’errore e la paura di sbagliare. L’errore come occasione e non come motivo di scarto” con Anna De Nitto (direttore Istituto di Sophianalisi e Cosmo-Art, Scuola di Formazione di Counseling in A.P.E.), Simona Cleopazzo (direttivo e referente della biblioteca di quartiere - Ammirato Culture House), Paolo Potì (docente presso “It’s Time. Non solo dopo-scuola”) e Adalgisa Romano (artista, designer, educatrice di Art and Ars Gallery). Il progetto si concluderà lunedì 6 giugno con gli interventi della curatrice Nadia Bray (docente di Storia della Metafisica Antica e Medievale, Uni Salento) e di Laura Tundo (docente di Filosofia Morale e Bioetica, Uni Salento) e la tavola rotonda conclusiva alla quale prederanno parte anche Andrea Guido (assessore Politiche Ambientali, Protezione Civile, Igiene, Randagismo del Comune di Lecce) e Alessandra Beccarisi (docente di Storia della Filosofia Medievale e Presidente del Corso di Laurea in Filosofia, UniSalento). red. Arte e Luoghi
Luigi Freddi L’uomo che inventò cinecittà, La hoLLywood itaLiana
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Distrutta dalla guerra divenne poi centro di produzione per i kolossal americani. Fellini vi girò tutti i suoi film.
ROMA. Nell’immaginario collettivo Cinecittà vuol dire cinema. Non tutti sanno però che ad inventarla, nel 1935, fu Luigi Freddi, burocrate fascista, allora Direttore Generale per la Cinematografia. Luigi Freddi, però, non era un freddo burocrate di partito, ma un appassionato amante del cinema e delle arti. Si era formato nell’ambiente milanese del futurismo e, giovanissimo, aveva partecipato, seguendo Marinetti, ai moti interventisti. Durante due viaggi negli Stati Uniti, aveva visitato gli studios di Hollywood e aveva capito che per trasformare il cinema in un’arma fortissima avrebbe dovuto convincere Mussolini a creare un modello cinematografico simile a quello hollywoodiano. Fu Freddi stesso a dare l’incarico per la progettazione all’architetto Gino Peressutti che, dopo un giro dei principali studios europei, disegnò il polo cinematografico che divenne un’icona nel mondo. Un’icona che ancora oggi testimonia la sua passione per un modello di cinema e di industria cinematografica, molto distante dalle idee del Regime, ma in perfetto equilibrio tra le esigenze artistiche e quelle politiche della dittatura fascista. Luigi Freddi è stato completamente dimenticato: ma, probabilmente, i suoi interventi sull’industria cinematografica hanno posto le basi per tutto quello che è stato il cinema italiano dal dopoguerra ad oggi. E a Luigi Freddi è dedicato l’in-
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contro in programma il prossimo 7 giugno nella Galleria d'Arte Moderna a cura di Vanni Gandolfo e Valeria Della Valle in occasione della mostra in corso in Galleria, Roma Anni Trenta. La Galleria d’Arte Moderna e le Quadriennali d’Arte 1931 - 1935 - 1939, che presenta circa 120 opere selezionate nel patrimonio della raccolta capitolina provenienti dalle prime Quadriennali. Un percorso espositivo arricchito dai documenti storici e le immagini provenienti dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e dall’Istituto LuceCinecittà. Un incontro per scoprire qualcosa in più sull’inventore di Cinecittà, uno dei centri più importanti ed efficienti della produzione cinematografica mondiale. La produzione è firmata Istituto Luce-Cinecittà. Info e prenotazione obbligatoria Tel. +39 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
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dedicata ad antonio cassiano La Pinacoteca deL “castromediano” LECCE. A quasi un anno dalla sua scomparsa, la Provincia di Lecce rende omaggio con un evento speciale ad Antonio Cassiano (nella foto), “legando” il suo nome ad un luogo d’eccezione che lo rappresenta e ricorda in modo particolare e significativo. Storico d’arte e dirigente del Servizio Attività culturali e Sistemi museali della Provincia di Lecce, a lui sarà intitolata la Pinacoteca dello stesso Museo “Sigismondo Castromediano” che ha diretto dal 1994 al 2012, insieme al Museo della Civiltà bizantina di Santa Maria di Cerrate. La cerimonia della intitolazione della Pinacoteca si svolgerà martedì 17 maggio alle ore 19. Interverranno il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, la consigliera provinciale con delega alla Cultura Simona Manca, il direttore del Polo museale della Puglia Fabrizio Vona e il soprintendente delle province di Lecce, Brindisi e Taranto Maria Piccarreta. L’evento sarà preceduto (ore 18, auditorium del Museo provinciale) dalla presentazione del volume “Atlante del barocco in Italia. Lecce e il Salento 1”, dedicato ad Antonio Cassiano, già direttore del Centro studi sul Barocco della provincia di
Lecce. Curata da Vincenzo Cazzato e Mario Cazzato, la pubblicazione è stata realizzata da Provincia di Lecce, Arcus Arte Cultura e Spettacolo e Fondazione Cassa di risparmio di Puglia. Si tratta di un’opera colossale, un censimento capillare delle archietture barocche percorrendo il territorio e scandagliando tutta la bibliografia e le fonti documentarie in oltre centocinquanta centri urbani nelle province di Lecce, Taranto e Brindisi. Sono previsti gli interventi del presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, del presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia Antonio Castorani, del rettore dell’Università del Salento Vincenzo Zara, del direttore di Atlante del barocco in Italia Marcello Fagiolo. Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone spiega le ragioni dell’iniziativa: “Antonio Cassiano è stata una personalità che ha segnato in maniera determinate gli studi artistici di Lecce e del Salento e i rapporti con altre realtà nazionali ed internazionali. Il suo lungimirante lavoro e la sua appassionata dedizione sono stati fondamentali per far acquisire, negli anni, un prestigio crescente al Museo provinciale e al Centro restauri. La scelta di inti-
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A lui sarà dedicato anche l’Atlante del Barocco ai cui studi dedicò impegno e dedizione.
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in un atLante Le architetture barocche di Lecce e deL saLento tolargli la Pinacoteca nasce proprio dal sincero desiderio di lasciare un’ulteriore traccia del suo percorso di vita, di continuare a mantenere vivo il suo ricordo nel tempo”. Nato a Talsano, in provincia di Taranto, Antonio Cassiano è scomparso il 30 giugno 2015, all’età di 69 anni. Dopo essersi laureato in Lettere Moderne nel 1974, nell’Ateneo leccese discutendo una tesi su Vincenzo Ciardo si era specializzato in Storia dell’arte all’Università di Urbino. Avendo maturato esperienze professionali di altissimo livello, oltre ad aver ricoperto incarichi da dirigente, è stato docente dell'Università del Salento (dal 1995 al 2012) dove ha insegnato Storia dell’Arte Medievale in Puglia e Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica e Medievale “Dinu Adamesteanu” e ha tenuto corsi di Storia dell’Arte medievale in Puglia presso la Facoltà di Beni culturali. Tra le sue attività si segnalano allestimenti museali, organizzazione di convegni, di mostre e pubblicazioni. Lungimiranza e intelligenza sono le migliori qualità impiegate nell’allestimento di musei, come il Museo delle Tradizioni Popolari di Santa Maria di Cerrate (1976); la Pinacoteca del “Castromediano” (1979), che acquista un suo spazio autonomo nella nuova sede dell’ex collegio Argento, riadattata dal restauro di Franco Minissi; il Museo civico di San Cesario di Lecce
(1980), nell’attico del Palazzo Ducale, dopo un significativo restauro dell’architetto Roberto Bozza. Intuendo il valore storico-artistico degli affreschi scialbati che ricoprivano le superfici parietali della chiesetta di San Giovanni Evangelista, Tonino Cassiano convinse il sindaco di San Cesario a intraprenderne il restauro, promettendo il sostegno del Museo provinciale e quello della Soprintendenza pugliese. Il restauro ha poi consentito di recuperare e rendere leggibile un ciclo di affreschi, che arricchisce le conoscenze sul periodo bizantino nel Salento. Nel 1981 Tonino Cassiano ha organizzato due convegni: uno di livello internazionale, in collaborazione con ICOM e l’altro su “La pietra: interventi, conservazione, restauro”. Avendo acquisito una consolidata e straordinaria capacità organizzativa, ha allestito una sala del “Castromediano” dedicandola agli “Artisti salentini contemporanei” (1985) e ha organizzato un altro importante convegno “Santa Croce a Lecce: storia e restauri” (1989). In questo periodo è nata, con Marcello Fagiolo e Vincenzo Cazzato, l’idea di una collaborazione con l’istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Santa Croce e le stelle del barocco), che ha portato alla produzione di sette opere medaglistiche raffiguranti altrettante perle del barocco salentino (1990). Sua l’idea del primo Corso di studi sul Barocco, dedicato al restauro (3-7 maggio 1993) da cui nacquero poi un ciclo di cinque seminari al fine di mettere a confronto differenti metodologie. Da fine conoscitore e studioso ha rincorso le opere, dall’arte classica al Medioevo e fino al presente, per collocarle nel significato e nel contesto culturale del loro tempo. Con questo approccio rigoroso e scientifico ha curato gli allestimenti del Museo Diocesano di Gallipoli (2004), del Museo della radio a Tuglie (2004), del Museo Diocesano di Ugento (2005), della fondazione Museo Caroli a San Pietro in Lama e del Museo “Adolfo Colosso” di Ugento (2008) e l’avvio, nel 2013, del Museo Diocesano di Nardò. (an.fu.)
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tutta coLPa deL minotauro
I LUOgHI DeLLA PAROLA | Interventi
Monica Lisi docente di Arte e Immagine
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ochi giorni fa in occasione della giornata dell’arte presso il Liceo artistico statale di Lecce si è verificato un episodio a dir poco raccapricciante. Uno studente, Franco Matteo, ha visto censurato da alcuni docenti un suo murales che rappresentava un Minotauro urlante. Unica sua colpa quella di essere nudo e per questo definito volgare. Da due giorni su Facebook le proteste degli studenti che criticano aspramente la decisione presa dalla scuola. Tale gesto di censura mi appare fuori tempo, offensivo per chi ha scelto la strada dell’arte pensando di trovare qui la libertà d’espressione, requisito indispensabile all’espressione dell’io. Senza dover ricordare le storiche censure, dai nudi di Michelangelo ai recentissimi casi legati alle vignette satiriche della ben nota rivista francese mi appello all’intelligenza di noi artisti e docenti a trasmettere sempre fiducia alle giovani generazioni. E non esiste fiducia affiancata ad oppressione che si manifesta quando un dipinto viene ingiustamente cancellato. La scuola è il luogo dove si costruiscono significati, saperi, intelligenze, cultura, senso critico. E l’arte è da sempre massima espressione dell’intelligenza e sensibilità umana. Non distruggiamo luoghi di costruzione eliminando la fantasia, la creatività, l’immaginazione. Sono gli unici veri valori degni di essere salvati.
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Le Giornate dell’Arte e la censura nel Liceo Artistico di Lecce. Censurato il murales di Franco Matteo per la nudità del soggetto
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sybar itinerari aLLa scoPerta deL saLento
Sara Foti Sciavaliere
Gli ultimi anni hanno visto crescere il trend del Salento che risulta essere tra le mete turistiche più gettonate del Bel Paese. Questo estremo lembo meridionale della Puglia, terra di ulivi secolari, tradizione gastronomica ed enologica assai apprezzata, storia antichissima, folclore ricco di suggestione, spiagge da sogno, che si protende tra lo Jonio e l’Adriatico, è diventato l’attrattore di punta della regione. Non sarà un caso che tra le 6 top destination della Puglia per la primavere-estate 2016, giornalisti e opinion leader internazionali della BIT di Milano, quattro siano comuni del Salento, dalla brindisina Oria alle leccesi Melendugno, Castro e Nardò. Prende così il via il progetto Sybar Itinerari, promosso dall’Associazione Morfè, con lo scopo di promuovere il patrimonio del Salento e la cono-
scenza di questa terra. Giovani appassionati della propria terra e operatori del settore turistico che, con un portale di walking tour (forse una goccia nel “mare magnum” delle offerte in rete”), vogliono accompagnare i visitatori alla scoperta di questo territorio salentino, del suo patrimonio storico-artistico e paesaggistico, degli usi e costumi. I percorsi di Sybar non vogliono proporsi solo per i forestieri, ma anche ai curiosi “locali”, poiché si è soliti guardare lontano e perdersi le bellezze più vicine. I walking tour di Sybar Itinerari sono passeggiate culturali che intendono far conoscere una città, un paese al di là dei suoi monumenti, mettendo in luce i suoi aspetti intangibili: accanto all’illustrazione storico- artistica dei luoghi, si va ad aggiunge la tradizione popolare, gli aneddoti e tante curiosità
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Un’associazione, un portale di walking tour il desiderio di raccontare la bellezza dei luoghi.
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Associazione di Promozione Sociale MORFE' Formazione & Informazione Via Tremiti, 28 73045 Leverano (LECCE)
che rendono un posto di certo più interessante. Inoltre ci si sposta su rotte poco battute, con passeggiate in località note, ma seguendo percorsi inediti e, soprattutto, proponiamo walking tour in paesi della Terra d’Otranto in genere trascurati dai comuni itinerari turistici, capaci però di offrire centri storici ricchi di fascino, che vanno scoperti e valorizzati. È un progetto in work in progress poiché gli itinerari sono in continuo aggiornamento e gli utenti stessi possono partecipare all’arricchimento delle proposte di percorsi, attraverso una sezione specifica “Il walking tour che vorrei…”, suggerendo località da esplorare, magari quei piccoli paesi che appunto rimangono fuori dai percorsi convenzionali ma che nascondono tesoro che meritano, parimenti alle località note, di essere svelati. Sybar Itinerari affronta anche l’aspetto didattico, rivolgendosi alle scuole non solo percorsi tematici per approfondire aspetti, periodi e personaggi della storia, ma attraverso incontri formativi nelle scuole del territorio e un progetto “Alla scoperta del Salento” per poter avvicinare le giovani generazioni alla conoscenza della propria terra e della storia della propria comunità. Sul sito di Sybar Itinerari c’è la possibilità sia di scegliere su richiesta un itinerario di proprio interesse che partecipare ai walking che periodicamente vengono proposti in calendario. I prossimi appuntamenti sono:“Lecce immaginaria”, per conoscere una Lecce invisibile e per leggerne la storia ignorata nella toponomastica locale e nelle tracce poco in vista disseminate nel centro storico il 1 maggio, ore 16.00; “Brindisi”, un percorso tra le testimonianze storiche di una città e del suo porto che per secoli hanno strizzato l’occhio all’Oriente, il 1 maggio, ore 10.00. Inoltre il 22 maggio in occasione dell’evento nazionale “Cortili Aperti” che vede l’apertura dei palazzi e delle dimore storiche sarà possibile visitare cortili e giardini di molti dei palazzi nobiliari del centro storico di Lecce Info: itinerari.associazionemorfe.org Il ficus magnolia, giardino ex Conservatorio Sant’Anna, Lecce (a.f.)
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urban mining rigenerazioni urbane XXv edi-
alphonse mucha curata da tomoko sato
30 aprile 2016 - 17 maggio 2016 Palazzo Costanzi | Sala Veruda trieste venerdì 29 aprile alle ore 18, a cura di Daniele Capra. orario: da lunedì a sabato 10.0012.30 e 17.00-19.30; domenica 10.00-12.30 ingresso libero www.utopiaurbana.it info@utopiaurbana.it +39.040.311079 – 639187
zione del Premio nazionale arti visive città di gallarate
15 aprile -11 settembre 2016 Roma, Complesso del Vittoriano Ala Brasini
anna caruso. s·i·L·L·a·b·a·r·i di goffredo Parise 5 maggio 2016 - 19 giugno 2016 Studio d’Arte Cannaviello Milano
chiostro in Fiera mostra mercato di alto artigianato 13 maggio 2016 - 15 maggio 2016 Museo Diocesano Milano
Franco Fossa La figura e i suoi luoghi 30 aprile 2016 - 26 giugno 2016 Palazzo Leone da Perego Legnano (MI)
iPPazio Fracasso-baacKe Le tre dimensioni dei colori Sabato 14 Maggio 2016 Vernissage ore 19:00 Palazzo Vernazza, Vico Vernazza 8, 73100 Lecce
La vita moderna. gianni croce. FotograFie 1920-1960 9 aprile 2016 - 29 maggio 2016 Piacenza, Spazio ex enel Orari: da martedì a venerdì, 16.0019.30; sabato e domenica, 10.3012.30; 16.00-19.30 Ingresso gratuito
15 maggio 2016 - 17 luglio 2016 gallarate
Piero deLLa Francesca. indagine su un mito
carLo bernardini. dimensioni invisibili
Forlì, Musei San Domenico Dal 13 febbraio al 26 giugno 2016
18 maggio 2016 - 18 ottobre 2016 Aeroporto di Milano Malpensa, Porta di Milano Inaugurazione: mercoledì 18 maggio ore 11.30 Orari: dalle 8.00 alle 22.00 Ingresso libero Informazioni: tel. 02 232323
a tavoLa. i coLori deL sacro. 8^ rassegna internazionale di illustrazione
white. il bianco nella moda 15 aprile – 12 giugno 2016 1960-2010: da Pierre Cardin a Prada A cura di Manuela Rossi In collaborazione con Carpi Fashion System Carpi (MO) – Musei di Palazzo dei Pio Piazza dei Martiri, 68 Info: tel 059/649955 - 360 Orari: da martedì a domenica, ore 10-13; giovedì, sabato, domenica e festivi anche 15-19. Chiuso il lunedì. Ingresso intero 5 euro, ridotto 3 euro Inaugurazione venerdì 15 aprile, ore 19.00
heLmut newton FotograFie white women / sLeePLess nights / big nudes 7 aprile 2016 - 7 agosto 2016 Venezia, Casa dei tre Oci Fondamenta delle Zitelle, 43 30133 giudecca - Venezia Vaporetto: Fermata Zitelle; Da piazzale Roma e dalla Ferrovia linea 4.1 - 2 Da San Zaccaria linea 2 - 4.2 Orari: Tutti i giorni 10– 19; chiuso martedì Info: tel. +39 041 24 12 332 info@treoci.org - www.treoci.org Prenotazioni (obbligatorie per i
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Padova, Museo Diocesano Dal 20 febbraio al 26 giugno 2016 Informazioni e prenotazioni per visite guidate e laboratori: Museo Diocesano Padova tel. 049 652855 / 049 8761924 info@icoloridelsacro.org www.icoloridelsacro.org e www.museodiocesanopadova.it
Pashedu. un artigiano alla corte dei Faraoni Padova, Palazzo zuckermann Dal 19 marzo al 19 giugno 2016 orario 10:00-19:00 aperta da martedì a domenica chiuso tutti i lunedì non festivi, 1 maggio orario 10-19 Tariffe unico euro 5,00 scuole euro 3,00 i biglietti, acquistabili alla cassa dei Musei Civici agli Eremitani, consento l'ingresso ai Musei Civici agli Eremitani e a Palazzo Zuckermann prenotazioni 392 9048069 padovacultura.it www.cultouractive.com
il mondo visto da nespolo" a cura di tiziano giurin ex Convento dei teatini Lecce, via Vittorio emanuele dal 28 maggio al 30 giugno 2016 Vernissage 28 maggio, ore 18:30 orario di apertura_: tutti i giorni dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 18:00 alle 20:00, ingresso libero info:artecogallerie.it
ItIneR_ARte...DOVe e QUAnDO...
marco citron utopia urbana
LUOgHI DeL SAPeRe
FRAnCA DI MUZIO OPeRAIA (ALtAMente SPeCIALIZZAtA) DeLLA PAROLA Appronti nel giro di una sera un personale, parziale frasario interpretativo writer-friendly, ispirato ai tuoi colloqui dell’assurdo. Hai o no una Laurea con lode in Lingue? E allora, traduci!
FRAnCA DI MUZIO Lo scoPriremo soLo vivendo - L’odissea occupazionale di un’operaia della parola 2015 Panda edizioni 9788899091248 pagg. 204 €12,90 disponibile anche in versione e-book
È in riunione = Non vuole parlarti È fuori sede = Non vuole parlarti È appena uscito = Non vuole parlarti Sarà fuori sede tutta la settimana = Non vuole parlarti La faccio richiamare = Campa cavallo La richiamo io, senz’altro = Campa cavallo La richiamo la prossima settimana = Campa cavallo Sentiamoci la prossima settimana = Campa cavallo La terremo presente in caso di future necessità = Il tuo CV è appena stato cestinato Ti richiamo di sicuro, è che prima preferisco avere qualcosa di concreto da proporti = Non ho niente di concreto da proporti e non ti richiamerò.” … (Franca Di Muzio, “Lo scopriremo solo scrivendo”)
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rovo una particolare gioia quando, per caso o per suggerimento di un amico o grazie a una fortunata intuizione (suscitata da un titolo accattivante o da una copertina invitante), “scopro” un bel libro di un autore non troppo (o perlomeno non ancora) famoso. E fatalmente mi ritrovo a pensare con un pizzico di rammarico a quanti bravi scrittori e scrittrici, non di rado più dotati di altri ben più celebrati loro colleghi, restano o rischiano di restare ingiustamente nell’ombra, magari per anni o addirittura per sempre. Credo, invece, fermamente che non resterà nell’ombra Franca Di Muzio. Su consiglio di una cara amica ho letto il suo primo romanzo, “Lo scopriremo solo scrivendo” (Panda Edizioni, 2015) e ne sono rimasto incantato. Franca è una copywriter “per caso e per passione”, ma si diletta anche a scrivere racconti. È presente in importanti antologie e riviste e si è aggiudicata il Premio Teramo alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo. E che sappia fare bene il suo lavoro e che i primi riconoscimenti alla sua verve narrativa siano più che meritati lo si capisce a prima… lettura. Perché bastano poche pagine per rendersi conto, intanto, che la Di Muzio, come ha
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detto qualcuno, sa “trovare sempre le parole e mettere le virgole nei punti giusti”, il che, come sappiamo, non è sempre scontato in chi pubblica. Al già intrigante titolo del suo primo memoir, peraltro segnalato al prestigioso Premio Calvino, segue un ancor più stuzzicante sottotitolo, “L’odissea occupazionale di un’operaia della parola”. E infatti in duecento pagine nelle quali mestiere, cuore e talento balzano agli occhi da ogni riga la scrittrice narra le sue peripezie di amante della parola alla costante ricerca di un lavoro in un mondo che sa di nuovo girone infernale dantesco, quello del precariato, inquietante realtà dei nostri tempi, che naturalmente colpisce, eccome, anche il già difficile campo della comunicazione e dell’editoria. Il tema del precariato non è certo allegro, tutt’altro. Assume, anzi, per molti giovani e meno giovani, aspetti drammatici, ma Franca Di Muzio stempera e depotenzia la connotazione anche dolorosa e malinconica delle sue vicissitudini grazie a un felice uso degli strumenti dell’ironia, talvolta anche assai pungente, e dell’autoironia, che donano alla narrazione una bella leggerezza e la rendono, anche grazie a una grande capacità di “maneggiare” le parole, scorrevole e di piacevolissima lettura. Torti, cattiverie, promesse disattese, veri e propri tradimenti di datori di lavoro avari e cinici o fanfaroni e di colleghi scorretti, così come le proprie ansie, paure e insicurezze, sono affrontati e raccontati dall’autrice con grande senso di uno humor, spesso anche tagliente, che non risparmia niente e nessuno e che in definitiva è il modo più elegante ed efficace per colpire nel segno e per non farsi vincere dallo sconforto. E le avventure – e le disavventure – raccontate da Franca Di Muzio diventano esemplari di una generazione (che si lavori a una catena di montaggio o con una penna o, meglio, con una tastiera poco cambia) che soffre alla ricerca spasmodica di una qualche stabilità – sognando il benedetto e quasi chimerico contratto a tempo indeterminato – e costituiscono anche un prezioso messaggio, un invito a reagire, a non abbattersi, a lottare sempre e comunque per giungere infine alla propria agognata Itaca. Molto bella ed originale anche la prefazione curata da Marco Fossati che, premessa una certa sua idiosincrasia per le… prefazioni, preferisce indicare semplicemente undici validi motivi per leggere questo libro. Tra gli undici motivi, che comunque condivido integralmente e con convinzione (e del resto alcuni coincidono con quanto ho scritto), mi limito qui a riportarne un paio: scrive Fossati che “Lo scopriremo solo scrivendo” è un libro che “fa anche commuovere e incazzare parecchio”, ed è verissimo e per questo, aggiungo io, ti “prende” irresistibilmente dalla prima all’ultima pagina; e poi conclude che è un libro imperdibile perché “Franca scrive bene: se io fossi il titolare di un’agenzia di comunicazione l’assumerei subito con un contratto a tempo più che indeterminato… a tempo infinito!” Operaia della parola? Be’,a questa bellissima autodefinizione della scrittrice aggiungerei qualcosa… Perché con questo esordio Franca Di Muzio dimostra di meritare abbondantemente la qualifica di operaia… altamente specializzata della parola! E, ancora, se Franca si dice appartenente alla famiglia dei timidi/taciturni, quando scrive è invece brillantissima e spigliata. Insomma, non posso non concordare con l’autore della… prefazione/non prefazione quando dice che “Lo scopriremo solo scrivendo” è “assolutamente da leggere, rileggere e da regalare agli amici”. Michele Bombacigno
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LUOgHI DeL SAPeRe
ALLegORIA DI WALteR CeRFeDA
WALteR CeRFeDA Allegoria Il Raggio Verde edizioni 2016 pagg. € 18,00
Narratore e saggista, con il suo ultimo lavoro Walter Cerfeda sceglie di trattare il romanzo andando a rileggere una pagina dolorosissima di Storia, la presa di Otranto nel 1480 e la mattanza dei Santi Martiri. Allegoria però non è solo ricostruzione del passato: «è un romanzo intriso di attualità che attraverso la lettura di quelle vicende permette di leggere quelle di oggi. Allegoria è il completamento del bel romanzo di Maria Corti ed anche, credo, la prima opera narrativa sull’Isis, tema affrontato fin qui in chiave saggistica e solo indirettamente sviluppato da Houellebecq in “Sottomissione”» – anticipa lo scrittore pugliese che vive tra le Marche e il Salento. «Cominciando da Otranto, - si legge nella prefazione di Nello Wrona - perché Otranto anticipò secoli fa il nostro feroce presente, e perché dopo Otranto, e nonostante Otranto, la Storia si è ripresentata e ora fatalmente e per oscena ignoranza la dobbiamo ripetere: un inferno domestico e planetario, dove ci conduce con ironia e pietà Walter Cerfeda, che indaga le mezze verità e le bugie levantine, tra eserciti, papi, re, sultani e cancellerie, cioè il lato oscuro e meno esplorato di quella mattanza del 1480, che sembra accaduta invano. » Il libro, impreziosito dalla splendida copertina dell’artista Tonino Caputo, (“Assalto ad Otranto 1480”, olio su tela, 2014, coll. privata, ph. Mario Patriarca), si apre con una breve introduzione sugli avvenimenti di attualità riguardanti l’Isis. L’avvio è la conferenza stampa di Papa Francesco sull’aereo di ritorno dalla Corea (Agosto 2014) in cui per la prima volta parla dell’aggressione dell’Isis alle minoranze religiose in Iraq e Siria ed osserva che “Siamo nella terza guerra mondiale, ma a pezzi”. Il giorno dopo avviene la prima decapitazione di una lunga serie, quella di James Foley. L’atto suscita sgomento nell’opinione pubblica, ma la reazione politica appare confusa e balbettante. In realtà dopo l’uccisione di Osama bin Laden, da parte del mondo occidentale il tema del radicalismo musulmano sembra essere stato non soltanto rimosso, ma anche aggravato da una serie di errori come quello di aver armato ed addestrato gli oppositori al regime di Assad in Siria diventati poi i miliziani dell’Isis; non comprese le “primavere arabe”; sottovalutato il rancore profondo dei popoli musulmani dopo la guerra in Afghanistan ed in Iraq; aver distrutto il regime libico senza preoccuparsi del dopo. Il protagonista del romanzo è un giornalista, al seguito della missione del Papa, che dopo la conferenza stampa non si accontenta solo di seguire le azioni sanguinose dello Stato islamico, ma vuole cercare di capire anche le ragioni storiche e le motivazioni religiose che le hanno generate. Per questo inizia a studiare la storia e le azioni dell’Islam nel corso dei secoli e le prescrizioni religiose del Corano. In questa ricerca s’imbatte anche nel romanzo di Maria Corti “L’Ora di tutti” che racconta la presa di Otranto del 1480 e la decapitazione di ottocento tredici otrantini che rifiutarono di rinnegare la propria fede. Ma resta colpito dalla conclusione di quel romanzo che gli appare stranamente reticente, come se l’autrice avesse avuto pudore a raccontare cosa effettivamente fosse avvenuto. Approfondendo non solo ne capisce la ragione, ma si accorge che ciò che sta avvenendo oggi è incredibilmente identico a quanto era successo allora. Decide quindi di partire da dove Maria Corti aveva terminato il suo romanzo e di raccontare questa volta, senza sconti o ambiguità, tutta la verità di quanto effettivamente accaduto, perché Otranto non è altro che l’allegoria di ciò che sta avvenendo oggi. Da questo momento incomincia la parte storica del romanzo (documentata nei dettagli) in cui viene raccontato quanto avvenne dall’agosto 1480 con la presa della città fino al novembre 1481 con la liberazione prima e le fallite trattative di pace dopo.
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DIARIO CORALe IL nUOVO LIBRO DI LAMBeRtO PIgnOttI
LAMBeRtO PIgnOttI Diario corale Milella edizioni 2016 pagg. gg € 12,00
Asserzioni è una collana con cui la casa editrice Milella intende raccogliere testimonianze e testimoni contemporanei, protagonisti dell’arte e della letteratura internazionale che con il loro pensiero hanno caratterizzato la cultura della seconda metà del Novecento. Apre questa collana il libro “Diario corale” di Lamberto Pignotti. Diario Corale è una narrazione d’immagini che coinvolge il lettore tanto da immedesimarsi e ritrovarsi in una o più delle foto (una per ogni anno) estrapolate dall’autore dai giornali quotidiani dal 1962 al 2015. “…in quelle foto io c’ero, insomma non c’ero proprio dentro, stavo a una certa distanza, avrei potuto esserci, ero uscito poco prima, sono probabilmente quello coperto da un altro… Quegli avvenimenti fotografici parlano di me, sono una proiezione dei miei ritratti…” rileva Pignotti proiettandosi nel “lector in fabula” (U. Eco) da lettore coinvolto nella storia raccontata con cinquantaquattro immagini datate e firmate.“Il Diario di Pignotti esprime, tramite la scena fotografica, una relazione stretta tra firma ed evento reale, in cui è ‘da leggere’ la partecipazione performativa dell’autore, nella cui emozione empatica si può cogliere una sua rispondenza nei confronti di ciò che l’icona fotografica comunica” rileva Carlo Alberto Augieri.“Una serie di foto la cui patina ingiallita conferisce a ogni immagine, priva di didascalia, un’atmosfera attenuata e in un certo senso lirica… accentuandone nello stesso tempo il distacco emotivo dall’immagine. Tutte le foto totalmente autonome, isolate, si esprimono per la loro forza comunicativa, hanno un loro pregio estetico costituito spesso dalla sembianza evanescente, sfumata, che evocando coinvolgono in quell’evento archiviato dal tempo” scrive Salvatore Luperto. Interverranno durante la presentazione, l’11 maggio nel parlatorio del Monastero delle Benedettine, Carlo Alberto Augieri, Antonio Lucio Giannone, Francesco Pasca e il Gruppo Gramma (Bruno Leo, Salvatore Fanciano, Giovanni Corallo). In uno spazio antistante al parlatorio del Monastero sarà esposto un gruppo di opere che costituiscono il libro Diario Corale. Lamberto Pignotti, poeta, scrittore, saggista, ha fondato a Firenze, con altri autori, artisti, musicisti e studiosi il Gruppo 70 nel 1963 e nello stesso anno ha partecipato al Gruppo 63. Ha pubblicato libri di poesia, narrativa, saggistica, antologie e poesia visiva. La sua scrittura verbovisiva attinge in maniera critica e dissacrante a vari codici iconografici dei media. Per la poesia, nel 2012 ha vinto il premio Bodini (settima edizione) a Cocumola (LE); nel 2015 il premio Capalbio.
DOnne, MALInteSI eD eURO MALteSI
MARCO RIZZO Donne, malintesi ed euro maltesi giovane Holden edizioni pagg 104 2016 € 12,50
Si intitola “Donne, malintesi e ed euro maltesi” il libro d’esordio di Marco Rizzo studente in scienze criminologiche, già premiato in passato per i suoi testi d’autore. In tempo di euro-crisi senza fine, in ogni senso, vale la pena riderci su con questo divertente pocket libro da portare con sé ovunque. Il giovane scrittore di Cavallino (Lecce) con sette racconti a base di humor, brio e curiosità riesce catapultare il lettore nelle storie. Storie raccontate con leggerezza e ironia, fatte di incontri curiosi a partire dalle vicende calcistiche dell'ex azzurro Balotelli nel racconto Lecce-Pescara-Forlì dove al centro c’è la finale di una partita della nazionale ai tempi del mondiale e il vissuto di un giovane universitario alle prese con un esame di filosofia... Edita dalla Giovane Holden Edizioni, la prima opera di Marco Rizzo, è sorprendente per la scrittura incisiva e il ritmo della narrazione che fa incontrare personaggi diversissimi tra loro, accomunati da una sola incontrovertibile certezza: la nostra vita può cambiare da un momento all’altro, a volte grazie anche a due euro maltesi ovvero “quell’elemento capace di scompaginare la routine e farci provare l’ebbrezza dell’imprevisto”. Oltre alla passione per la lettura, Marco Rizzo adora il calcio e il cinema. (s.d)
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CARneFICI. StORIA DI Un genOCIDIO nASCOStO CInQUe AnnI DI RICeRCA neL LIBRO DI PInO APRILe
PInO APRILe Carnefici Piemme edizioni, 978-88-566-3256-9 2016 pagg.468 € 19,50 cartonato con sovraccoperta
«Io so. So tutti i nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove». È il cuore di un celeberrimo atto d’accusa di Pier Paolo Pasolini pubblicato sul Corriere della Sera. Anche Pino Aprile sa. Sa tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero “meridionali”. Lo ha appreso con stupore e sgomento, e lo ha raccontato in un libro spartiacque, Terroni, che ha aperto una breccia irreparabile sulla facciata del trionfalismo nazionalistico. Se mancavano ancora prove, ora le ha trovate tutte, al termine di un’incalzante e drammatica ricerca durata cinque anni. E sono le prove di un genocidio. Perché è questo l’ordine di grandezza che emerge dall’incrocio dei risultati dei censimenti disposti dai Savoia (nel 1861 e nel 1871) e dei dati delle anagrafi borboniche: un genocidio. Centinaia di migliaia di persone scomparse è la cifra della strage di italiani del Sud compiuta per unificare l’Italia. Si scopre, così, di come venivano rasi al suolo paesi interi, saccheggiate le case, bruciati vivi i superstiti. Si apprende come avvenivano i rastrellamenti degli abitanti di interi villaggi, e li si sottoponeva a marce forzate di decine di chilometri, e a torture. Ci si imbatte in fucilazioni a tappeto di centinaia di persone. L’Italia “liberata” è stata nella realtà dei fatti un immenso Arcipelago Gulag, di cui ora si può ricostruire la mappa e l’organizzazione: deportazioni, campi di concentramento, epidemie. Sono atrocità degne della ferocia dell’Isis. Per molto meno, sono stati processati e condannati ufficiali e gerarchi nazisti. Ma in Italia, invece, agli autori di quei crimini di guerra sono andate medaglie, promozioni e, talvolta, piazze e strade dedicate in quegli stessi paesi che insanguinarono. Monumenti ai carnefici. Con pagine di rara potenza, appassionate e documentate, forte di reperti e fonti che per troppo tempo sono stati celati, Pino Aprile svela il vero volto di molti dei presunti eroi della storia Patria, ed evidenzia le ripercussioni di questa tragedia negata e cancellata. Giornalista e scrittore, pugliese residente ai Castelli Romani, è stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente. Per la Tv ha lavorato con Sergio Zavoli all’inchiesta a puntate “Viaggio nel Sud” e al settimanale del Tg1, Tv7. È autore di saggi accolti con successo e tradotti in diversi paesi. Terroni, uscito nel 2010 e diventato un vero e proprio caso editoriale, e i successivi Giù al Sud, Mai più terroni, Il Sud puzza e Terroni ’ndernescional hanno fatto di Aprile il giornalista “meridionalista” più seguito in Italia e gli sono valsi molti premi, tra cui il Premio Carlo Levi nel 2010, il Rhegium Julii nello stesso anno e il Premio Caccuri nel 2012.
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armonia. narrazioni in terra d’otranto iL FestivaL Letterario di tricase
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A 38 anni dall’assassinio di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, Il Festival Armonia ricorderà il suo impegno ospitando il fratello Giovanni e il libro Resistere a mafiopoli
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TRICASE (Lecce). Jeffery Deaver, Giovanni Impastato, Walter Veltroni, Edoardo Nesi, Giuliana Sgrena, Diego De Silva, Federica Bosco, Gianrico Carofiglio, Bruno Tognolini, Mauro Ermanno Giovanardi, Walter Cerfeda sono solo alcuni degli ospiti che prenderanno parte agli incontri 2016 del Festival Letterario “Amonia” in programma a Tricase dal 20 al 29 maggio con un preludio, il 14 maggio con l’inaugurazione della mostra dedicata a Maria Corti e il 15 maggio con lo scrittore statunitense Jeffery Deaver che presenterà il suo ultimo libro “Il bacio d’acciaio” edito da Rizzoli, con la partecipazione dello scrittore e magistrato Francesco Caringella. A cento anni dalla nascita, l’esposizione intitolata Le voci della scrittura. Da Pavia a Lucugnano celebrerà, infatti, la
filologa, critica letteraria, scrittrice e semiologa italiana. Tra i suoi capolavori impossibile non ricordare “L’ora di tutti” il romanzo dedicato alla strage otrantina del 1480 e libro emblematico del suo rapporto con il Salento, una terra che ha amato tantissimo. Organizzata dal Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, dalla Fondazione Maria Corti e dal Comune di Tricase la mostra visitabile fino al 5 giugno 2016 sarà inaugurata nelle sale di Palazzo Comi a Lucugnano il 14 maggio alla presenza di Antonio Coppola (Sindaco di Tricase), Antonio Gabellone (Presidente della Provincia), Sergio Fracasso (Assessore alla cultura di Tricase), Nicoletta Trotta (Università di Pavia), Nicoletta Leone (Fondazione Maria Corti), Michela Santoro (organizzatrice Festival Armonia) e Brizio Montinaro
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(attore e scrittore) che per l’occasione presenterà il video Viaggio nella memoria, con immagini inedite della scrittrice. Ma il cuore del festival, con il ricco programma di incontri, sarà Palazzo Gallone a Tricase dove dal 20 al 29 maggio saranno ospitati autori di respiro nazionale senza però tralasciare i talenti del territorio. Il tutto nel solco di uno Spirito di Armonia come il titolo dell’opera del poeta salentino Girolamo Comi al quale si ispira il nome del festival letterario. Con una formula già collaudata lo scorso anno, la manifestazione, inserita tra l’altro nel Maggio dei Libri, è incentrata sulla grande narrativa, italiana e internazionale, con
dei focus sulla saggistica che consentiranno di affrontare temi quali la legalità, la lotta alla mafia, la violenza nelle declinazioni che attraversano la storia di eri come quella di oggi e il rapporto fra donne e religione. Temi coinvolgenti e che esprimono l’urgenza di un confronto che parte dai libri, dalla lettura per diventare riflessione sull’agire quotidiano. “Siamo davvero orgogliosi del Festival Armonia e di essere riusciti a realizzare la seconda edizione, dopo un esordio col botto come quello dell’anno scorso, coronato dalla presenza di un ospite come Roberto Saviano. Per noi il Festival è un momento importante, un'esperienza di
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arricchimento intellettuale e lo è anche per tutta la comunità del basso Salento e oltre – dichiara Michela Santoro, organizzatrice dell’evento -. Non si tratta di un singolo evento culturale (ormai ce ne sono a centinaia sul nostro territorio) ma di un programma strutturato di incontri e proposte letterarie, dalla presentazione di libri alla lectio magistralis, dai laboratori per bambini alla mostra, dai recital al flashmob, con l’unico intento di creare socialità intorno ai libri e agli autori, partendo da un territorio che non è più periferia, ma cuore pulsante di cultura e valori. Fra le novità di quest’anno abbiamo il piacere di mettere in evidenza la mostra dedicata alla grande scrittrice Maria Corti
che tanto ha dato al Salento, la presenza di un ospite internazionale come JefferyDeaver e la collaborazione con l’Ospedale “Cardinale Panico” di Tricase, presso il cui reparto di pediatria faranno visita gli autori ospiti della sezione per piccoli lettori Armonia Kids”. Non solo un cartellone di eventi ma una manifestazione di largo respiro che punta sulla promozione dei libri e della lettura curando tutti gli aspetti intorno all’oggetto libro senza tralasciare la crescita della propria terra. “Armonia è un'idea di Michela Santoro che mi ha coinvolto per diverse ragioni, una delle quali è il legame che ho con questo territorio – spiega il direttore artistico Mario
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Desiati. Quest'anno abbiamo fatto tesoro dell'esperienza dell'anno scorso e abbiamo creato un'offerta di incontri molto vasta ma mai in contemporanea, rispetto a un anno fa abbiamo strutturato anche gli incontri di scrittura creativa con la partnership della scuola Molly Bloom di Leonardo Colombati ed Emanuele Trevi. Gli ospiti sono alcuni dei narratori italiani più interessanti del panorama nazionale, da Carofiglio a De Silva, da Chiara Valerio a Federica Bosco passando per Edoardo Nesi e Gilda Policastro. La maggior parte degli ospiti quest'anno sono giovani e scrittrici, ma anche molti autori di esperienza e consolidato successo”. E ora uno sguardo al programma e, soprattutto, ai libri. Apre Walter Veltroni con Ciao, il libro edito da Rizzoli, tra le cui pagine l’autore intesse un dialogo con il padre scomparso prematuramente e che non ha potuto conoscere. Pensieri e parole per colmare un’assenza con cui si impara, nonostante tutto, a convivere, un romanzo per ritrovare se pur in un dialogo immaginario il conforto e la forza che solo un genitore sa dare. Alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, il festival ospiterà Giovanni Impastato, fratello del giornalista Giuseppe Impastato assassinato dalla mafia a Cinisi a pochi chilometri da Palermo il 9 maggio 1978, lo stesso giorno del ritrova-
mento del corpo di Aldo Moro. Resistere a Mafiapoli è la storia di Peppino ucciso perchè dalle frequenze della sua radio Aut, una radio autofinanziata e libera da influenze mafiose aveva ingaggiato la sua battaglia in favore della legalità; con i suoi programmi, tra cui il satirico “Onda pazza” , denunciava e prendeva di mira i politici e i mafiosi del tempo, in particolare Tano Badalamenti il mandante del suo feroce assassinio. Dopo averlo assassinato il suo corpo fu fatto saltare con del tritolo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani per simulare un’azione terroristica andata male. Una gigantesca macchina del fango costruita ad hoc per coprire la verità: la matrice mafiosa dell’omicidio che solo grazie alla determinazione di Felicia, madre di Peppino, e del fratello Giovanni è emersa dopo 23 anni, seguita dalla condanna dei colpevoli Vito Palazzolo e Badalamenti, entrambi morti in carcere. Tutto quello che siamo (Mondadori) il romanzo di Federica Bosco che racconta la storia della diciannovenne Marina, senza più la mamma e con un padre padrone, il peso della responsabilità di crescere un fratellino piccolo, di un lavoro accettato per rendersi autonoma a discapito del sogno di frequentare l’Accademia di Belle arti e dell’amore che arriva quando meno te lo aspetti. Allegoria (Il Raggio Verde edizioni) è il nuovo libro di Walter Cerfeda, narratore e saggista, che sceglie di rileggere una pagina dolorosissima di Storia, la presa di Otranto nel 1480 e
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la mattanza dei Santi Martiri. Allegoria però non è solo ricostruzione del passato: «è un romanzo intriso di attualità che attraverso la lettura di quelle vicende permette di leggere quelle di oggi. Allegoria è il completamento del bel romanzo di Maria Corti ed anche, credo, la prima opera narrativa sull’Isis, tema affrontato fin qui in chiave saggistica e solo indirettamente sviluppato da Houellebecq in “Sottomissione”» – anticipa lo scrittore pugliese che vive tra le Marche e il Salento. Di sottomissione femminile, mostrando quanto ancora oggi la legge della religione riproduca la la subalternità della donna al "primo sesso", parla la giornalisa Giuliana Sgrena nel suo Dio odia le donne, edito da Il Saggiatore. Un libro in cui la giornalista e scrittrice svela e denuncia tutte le forme di odio nei confronti delle donne: da fenomeni estremi come l'infibulazione "faraonica " e lo stupro di guerra alle tragedie quotidiane come il femminicidio, versione contemporanea ma non meno cruenta del delitto d'onore. Non adesso per favore, Marsilio Editori, è il romanzo sentimentale e crudo di Annalisa De Simone sullo sfondo la tragedia del terremoto avvenuto a L’Aquila la notte de sei aprile del duemilanove. nella sezione che il festival ha titolato Puglia Nera a confronti due scrittori Marcello Introna autore di Percoco,
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In arrivo tra gli altri Walter Vetroni, Giuliana Sgrena, Gianrico Carofiglio. Anteprima internazionale con lo statunitense Jeffery Deaver
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libro che ripercorre la drammatica vicenda del mostro di Bari che massacrò la famiglia nel 1956 e Gabriella Genisi autrice di Mare nero (edito da Sonzogno) un noir per la commissaria Lolita che indaga sulla morte di due giovani fidanzati usciti per una gita in barca con alcuni amici e i cui corpi il mare restituisce in una giornata di metà settembre, al largo di Bari. Un romanzo a due voci, maschile e femminile, è Terapia di coppia per amanti il nuovo libro dello scrittore napoletano Diego de Silva edito da Einaudi. Un libro capace di immergere il lettore nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura di affidarci all'amore e dargli mandato a cambiarci la vita. Passeggeri notturni è la raccolta di racconti a firma di Gianrico Carofiglio che tratteggia mondi diversi, spesso opposti tra loro, dove la morte si contrappone alla vita, la tragicità alla comicità più esilarante. Cella è il terzo romanzo di Gilda Policastro, edito da Marsilio, Cella che è l’insolito nome della protagonista del romanzo e per certi versi ne anticipa i contenuti è la storia di una relazione incentrata su una sessualità ossessiva, di un rapporto controverso, di un isolamento nel proprio dolore. L’estate infinita di Edoardo Nesi (Bompiani) è il romanzo di una famiglia agli inizi degli anni Settanta e il sogno di “una fabbrica di tessuti da far invidia ai milanesi” ne esce fuori l’affresco - come dice l’autore - “dell’Italia migliore di sempre”. Da non perdere due lectio, la prima Viaggio fra le biblioteche italiane di Antonella Agnoli con la partecipazione di Antonio Coppola, Vincenzo Santoro, Mario
Desiati, Michela Santoro, Valeria Bisanti la seconda sul tema Letteratura e matematica. E ancora la serata Omaggio a Claudia Ruggeri con le letture dei versi della poetessa leccese, tratte da Inferno Minore, a cura di Alice Torriani, lo spettacolo della Compagnia di cantastorie Cantacunti che interpreteranno La leggenda del santo bevitore liberamente ispirata all’omonimo romanzo di Joseph Roth e il flash mob a cura di Luisa Ruggio ispirato al suo romanzo Notturno (edito da Besa). Parole che si fanno anche danza con Ninfa Fersini. Spazio anche alla musica grazie all’incontro con il musicista Mauro Ermanno Giovanardi che con il trio La Crus (insieme a Cesare Malfatti ed Alex Cremonesi) parlerà di Dietro la curva del cuore il terzo album del gruppo. All’incontro parteciperanno il musicista e cantautore Gianluca De Rubertis (membro del duo Il Genio insieme ad Alessandra Contini e lo scrittore e giornalista Leonardo Colombati che tra l’altro nell’ambito del festival curerà a Palazzo Comi il laboratorio della Scuola di scrittura Molly Bloom. Infine, per la sezione Armonia Kids, si segnalano tre interessantissimi appuntamenti, tutti con inizio alle 17:30: mercoledì 25 maggio il laboratorio narrativo – illustrativo a cura di Daniela Morelli e Paolo D’Altan; venerdì 27 maggio l’incontro con il poeta e scrittore Bruno Tognolini; sabato 28 maggio lo spettacolo Betta Caretta e gli amici della Macchia tratto dall’omonimo libro di Gianluigi Cosi edito da Il Raggio Verde edizioni con le bellissime illustrazioni dell’artista Enzo De Giorgi. (an.fu.)
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sconFinamenti Le narrazioni di enza PiccoLo Ada Donno
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he cos’hanno in comune la barbarie dell’Isis e i morti del Bataclan con le avventure grottesche di Don Chisciotte? Che cosa ha a che fare l’esodo doloroso delle migliaia di migranti nel ventunesimo secolo di questa era cristiana, con la vicenda mitica dell’infelice Ifigenia sacrificata all’egoistica brama di gloria guerresca del padre Agamennone? E in che modo si legano l’orrore della guerra che da cinque anni sta funestando la Siria, la tragedia del popolo palestinese oppresso e disperso, le insopportabili ingiustizie del mondo e il pianto doloroso degli esclusi, con le irrequietudini di una giovane donna che ricerca se
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Il libro, impreziosito dallo scatto della fotografa romana Ines Facchin, invita ad una riflessione critica del presente e sul senso della vita
stessa intrecciando trame d’amore precarie in mezzo alle opportunità che offre una vita agiata? Apparentemente in nessun modo, o quasi. Eppure tutto questo sta dentro Sconfinamenti, l’ultimo romanzo di Enza Piccolo (foto in basso). Romanzo? O una raccolta di racconti che fingono di essere un romanzo? O un romanzo nascosto tra i racconti e perfino una tragedia classica? Di cui s’insegue il filo, il motivo dominante, e il possibile nucleo narrativo attorno a cui avvolgerlo? In verità non saprei come descrivere una narrazione fatta di sconfinamenti, appunto, fra generi letterari, salti vertiginosi di registri narrativi e balzi temporali, se non come frantumi accostati che diventano metafora della precarietà conflittuale della condizione umana. Dove cronaca e storia, narrazione di sé e mito sconfinano l’uno nell’altro audacemente, tenuti insieme,
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sembrerebbe, da un’urgenza che si libera nella scrittura. Una sfida impavida all’unità narrativa e all’arte codificata della costruzione letteraria per generi, un procedere a salti, a sprazzi, per imprevedibili corrispondenze. Ecco, il filo che lega il tutto, alla fine, sono sotterranee corrispondenze. Mediterranee. Che altro, se no? Sconfinamenti di Enza Piccolo Corrispondenze Mediterranee collana diretta da Ada Donno Il Raggio Verde edizioni pp.128 € 12,00
Salento Segreto
a cura di Mario Cazzato
La modernitĂ interrotta. La residenza dei Peluso LECCE. Costruita negli anni 20 accanto allo scomparso stabilimento dove all'ingresso c'era la colossale statua di Cristoforo Colombo, in via Arte del cemento ora via Don Bosco. Qui lavoravano fino a 300 operai adetti alla realizzazione di elementi prefabbricati in cemento che furono utilizzati nelle piu significative architetture del periodo. In quello che rimane del giardino esiste ancora il cavallo alato del Bortone proveniente dalla fontana di piazza Duomo rimossa nel 1957. Famosi in tutta Italia i Peluso dovettero chiudere la loro innovativa attivitĂ negli anni 40.
sombrino, iL casaLe scomParso e La chiesa che mutò orientamento di Mario Cazzato
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Luoghi e tracce del passato che hanno ancora qualcosa da dire
Sulla Supersano-Cutrofiano, circa a metà strada, il paesaggio è tra i più suggestivi della provincia. Vi capiterà ad un certo punto di imbatteri in alcuni ruderi. Del medioevale casale di Sombrino, abbandonato nel XV secolo, restano alcune strutture inglobate nelle masserie della zona (Stanzie, Pizzo Falcone)
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recentemente tornate a nuove funzioni. È ancora in piedi la chiesa del Casale chiamata santa Maria di Sombrino, con due facciate contrapposte, quella più antica e l'altra più recente crollata. Tale ribaltamento dell'orientamento fu dovuto alla traslazione, più a valle, della viabilità, che collegava Cutrofiano a Supersano e quindi a Ruffano. All'interno tracce di affreschi. Tutta la zona di Sombrino è area archeologica e anticamente vi passava la strada che congiungeva Otranto a Galliupoli. Sulla facciata si può distinguere lo stemma dell'arcivescovo di Otranto Pietro Antonio di Capua alla guida della sede idruntina dal 1536.
Storie. L’uomo e il territorio
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iL canto deL Pane
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Approda a Lecce lo spettacolo con la regia di Angela De Gaetano prodotto da Arterìa Associazione d’arte e Cultura di Matera
LECCE. Venerdì 13 maggio (ore 20.45 - ingresso 10/8 euro) sul palco del Teatro Paisiello di Lecce andrà in scena "Il canto del pane", spettacolo di ARTErìa Associazione d’arte e Cultura, organizzato da Calibro Forza 10, diretto dall'attrice, autrice e regista salentina Angela De Gaetano. “Il canto del pane” è uno spettacolo tratto da un testo di narrative art “La favola del pane” di Dario Carmentano. Con “La favola del pane” l’autore si addentra nelle vicende di Bellina, una ragazza rimasta orfana di padre, il cui canto è capace di creare un mondo denso di mistero e magia. Sboccerà l’amore tra Bellina e un bel giovane straniero, con tutte le conseguenze di questo sentimento. In questa storia, protagonista è senza dubbio il pane, con il suo profumo inebriante, che si spande all’alba, insieme al canto melodioso della
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ragazza. L’intento dell’autore, artista visivo, è di presentarci il pane come una “scultura antropologica”, frutto del sudore dei contadini, che con forza hanno lavorato la terra, e delle mani delle donne che lo hanno impastato con amore. Il pane come opera d’arte. Il paesaggio come luogo di vita e di cultura in cui interpretare il senso del “fare umano”. Un viaggio suggestivo nell’incanto di Matera con Angela De Gaetano, Nando Irene, Anna Rosa Matera, Giovanna Staffieri. Il testo e gli elementi di scena sono di Dario Carmentano; i costumi di Marilena Girardi, le musiche di Loredana Paolicelli; gli arrangiamenti e le interpretazioni di Nucleo Theatrón Ensemble. L'audio è a cura di Angelo Cannarile e le luci sono di Franz Catacchio. Subito dopo lo spettacolo è previsto un incontro pubblico con lo staff artistico.
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Prodotto nell’ambito del "Festival dei Paesaggi del Grano" e inserito nel dossier di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, lo spettacolo ha debuttato nel luglio 2015 nella Casa Cava nei Sassi del capoluogo lucano. Lo staff (composto da artisti, tecnici e collaboratori lucani e pugliesi) è espressione di un connubio che affonda le sue radici nel Sud ed è pronto a viaggiare in tutto il mondo. Dopo il debutto e le tappe in Basilicata, lo spettacolo è stato già rappresentato a Parigi nel centro polifunzionale del Tour des Dames e dopo Lecce proseguirà il tour a Sofia. «Ho scelto di affidare il testo della favola a tre attori e di rendere corale questa narrazione per far emergere con chiarezza la voce potente di una comunità intera, che sente la necessità di raccontare se stessa attraverso un’antica tradizione», sottolinea Angela De Gaetano. «Dopo il prologo, gli attori accompagnano lo spettatore nelle delicate atmosfere di una favola suggestiva, legata alla bontà del pane di Matera. Ho progettato la costruzione dello spettacolo attraverso una matrice fisica ed emotiva. Sono partita dai corpi degli attori in scena, mettendoli nelle condizioni di danzare tra i personaggi e di lasciarsi attraversare dal fluire delle parole, come in un canto polifonico ebbro di infinito, che esplode nel legame carnale con la terra. Ho voluto creare una visione in cui sensualità e spiritualità si fondono in un abbraccio: un inno alla vita, all’autenticità». Fondata nel 1990 nel Sasso Barisano di Matera, l'Associazione Arterìa si distingue per i diversi ambiti dell’arte e del pensiero in cui opera (arti visive e applicate, musica, teatro, letteratura, cinematografia, antropologia, educazione permanente e formazione). Da 25 anni organizza e promuove eventi culturali e sociali, attività di formazione e attività editoriali. Angela De Gaetano inizia il suo percorso artistico nel 2002 con "4:48 Psychosis" di Sarah Kane, diretta da Simona Gonella. Fino al 2009 è attrice in molte produzioni di Koreja - Teatro Stabile di Innovazione del Salento. Successivamente collabora con altre compagnie teatrali pugliesi (Factory, Maccabeteatro, Il Cerchio di Gesso, TerrammareTeatro) interpretando, tra gli altri, diversi ruoli femminili dei drammi shakespeariani. Partecipa alla creazione di spettacoli di successo, tra cui Paladini di Francia di Francesco Niccolini, Premio Associazione Nazionale Critici del Teatro, nel 2009. Segue il laboratorio di scrittura creativa con Renata Molinari (progetto regionale promosso da cinque realtà teatrali pugliesi). Approfondisce l’analisi del testo con Barbara Nativi, nell’ambito di Intercity-Connections (Riccione) nel 2004. Partecipa inoltre a seminari con esponenti di spicco del teatro contemporaneo nazionale e internazionale: Marco Baliani, Emma Dante, César Brie, Mario Perrotta, Augusto Omolù, Francesca Della Monica, Antonio Viganò, Mariagrazia Mandruzzato, Gennadi Nikolaevic Bogdanov. "Bocche di dama" (2013) rappresenta il suo debutto alla drammaturgia e alla regia. Inoltre, nel 2015 firma la regia dello spettacolo "Il canto del pane" per ARTErìa Associazione d'arte e cultura di Matera. www.angeladegaetano.it
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La crociera deLLa LegaLità da bari a taranto con idrusa
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Il mare come strumento di educazione e inclusione sociale
“Sentiamo che nei nostri confronti c’è un abbraccio che ci spinge a lavorare per raggiungere nuove mete. Il nostro obiettivo è portare il concetto di legalità a contaminarsi con chi rappresenta la legalità tutti i giorni e quotidianamente”. Con queste parole Simonetta Lorusso, presidente Circolo della Vela di Bari, ha presentato alla stampa la Crociera della Legalità, un progetto firmato “Alba Mediterranea Sailing Team – Messaggeri di Legalità” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la Gioventù e il Servizio Civile Nazionale, con partener Consorzio Emmanuel, CSV Salento e Assonautica Puglia. Partita dal Molo Borbonico del porto di Bari, sabato 7 maggio, la prima delle otto tappe del percorso della “crociera della legalità” sarà Brindisi, dove l'imbarcazione arriverà a bordo di “Idrusa” di Paolo Montefusco, campione mondiale di vela, con l’equipaggio composto dai ragazzi che stanno partecipando al per-
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corso rieducativo di Alba Mediterranea. “Faremo visite nelle scuole, nei circoli nautici, incontreremo prefetti, capitanerie di porto, forze dell'ordine. Ma più di ogni altra cosa cercheremo di far percepire la legalità non come sistema normativo da imporre a pena di sanzioni, ma come codice interiorizzato che aiuti a sviluppare le potenzialità dell’individuo, accrescendo le sue capacità di essere un membro responsabile del proprio gruppo sociale”. Si parte da Bari con arrivo a Taranto, con tappe intermedie a Brindisi, San Foca, Otranto, S. M. di Leuca, Gallipoli, Porto Cesareo; durante ciascuna di queste tappe i «Messaggeri di Legalità» svolgeranno interventi di animazione sulla legalità in almeno un istituto scolastico presso ciascun Comune, visite alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, al reparto Aereonavale della Guardia di Finanza, al Prefetto, al Sindaco e alle Istituzioni del territorio.
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voci a coLori ParoLe che escono daL cor(P)o
GENOVA. Per la prima volta a Genova, in piazza Matteotti davanti al Palazzo Ducale, sabato 14 maggio, con inizio alle 17:30, si terrà Life Festival Genova - Storie di vita omosessuale. Parole che escono dal corpo e dal coro attraverso le voci di Claudio Pozzani, Roberto Malini, Carlo di Francescantonio, Antonio Sgorbissa Barbara Garassino che si alterneranno sul palco per interpretare testi poetici e di prosa su tematiche Lgbt. Il reading poetico collettivo è a cura della Stanza della
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Poesia ed è inserito nell’ambito della manifestazione “Coloratamente”. A firmare l’organizzazione è Arcigay Approdo Ostilia Mulas in collaborazione con: Teatro della Tosse, Teatro dell’Archivolto, Teatro Altrove, Teatro Carlo Felice, Circuito Cinema Genova, Palazzo Ducale-Fondazione per la Cultura, Arci Liguria, libreria Feltrinelli, Comics Corner, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Stanza della Poesia di Palazzo Ducale, Coordinamento Liguria Rainbow, Left Lab.
Chiostro, ex Convento degli Olivetani, Lecce
Lo scrigno deLLa memoria
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Un ciclo di eventi per rafforzare l’identità territoriale
Si intitola “Lo scrigno della memoria” il ciclo di eventi in programma dal dal 16 al 20 maggio 2016 al Monastero degli Olivetani (viale San Nicola, Lecce) promosso dal Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, nell’ambito della rassegna “Non solo di libri”. Fil rouge degli appuntamenti il “recupero della memoria” come strumento per rafforzare l’identità territoriale, proiettarla nel futuro e innescare processi di “capitalizzazione sociale”. «Vogliamo offrire al pubblico un’occasione di approfondimento della storia e della realtà del territorio salentino», spiega il professor Fabio Pollice, Direttore del Dipartimento, «far conoscere la ricchezza del nostro Dipartimento e della sua Biblioteca, e più in
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generale accrescere e arricchire il rapporto tra il nostro Ateneo e la cittadinanza di Lecce, del Salento e di tutti coloro che giungono in questa terra per apprezzarne e scoprirne la bellezza ed il valore». Dal 16 al 20 maggio i chiostri cinquecenteschi del Monastero degli Olivetani ospiteranno una serie di mostre fotografiche e cartografiche. Si potranno ammirare la riproduzione di antiche carte della Terra d’Otranto e suggestive immagini del paesaggio attuale, con un richiamo alle permanenze del passato e approfondimenti sulla ricchezza dei fondali marini. Una mostra bibliografica accompagnerà i visitatori alla scoperta di molti testi sulla storia del Salento, dai tempi più remoti fino all’età contemporanea, permettendo di apprezzare l’ampiezza della produzione scientifica e
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degli studi di cui la Biblioteca dipartimentale è custode. Tra il 17 ed il 20 maggio i visitatori potranno assistere anche alla proiezione di alcuni documentari sul Salento, realizzati dai o in collaborazione con i Laboratori del Dipartimento. Nelle giornate del 17, 18 e 19 maggio nell’aula “Chirico” si svolgerà un ciclo di seminari (ingresso libero) dedicato allo “storytelling” dei luoghi, per approfondire come raccontare i territori per ricostruirne la storia, documentarne la bellezza, promuoverne la valorizzazione e accrescerne l’attrattività. In particolare per la sezione “Raccontare il territorio per immagini” si segnalano per la mattinata del 19 maggio, le relazioni di Salvatore Colazzo (Storytelling e pedagogia del patrimonio Dieci lezioni sul Salento), di Bruno Barillari (Fotografare il territorio Dieci scatti del
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Salento), di Elisabetta Giurdignani (Documentare la bellezza. Il ruolo del giornalista - Dieci articoli sul Salento), di Alessandro Valenti (I paesaggi nella narrazione cinematografica. Il paesaggio salentino raccontato nei film Dieci sequenze che narrano il Salento). La cultura gastronomica del territorio salentino sarà, invece, protagonista della cena-evento conclusiva, in programma il 20 maggio alle ore 20 (ingresso con prenotazione all’ind i r i z z o giuseppe.santoro@u nisalento.it, contributo 15 euro). Nel corso della serata si potranno visitare le mostre e assistere ad alcune performance: la lettura di brani sulla storia e l’identità del territorio dell’antica Japigia, l’esecuzione del Coretto Unisalento di brani musicali tradizionali e internazionali, la proiezione del documentario “I solisti” di Bruno Barillari.
Le foto sono state realizzate da Fabiana Lubelli
PaLazzo granaFei nervegna La beLLezza rivaLutata di Fabiana Lubelli
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alla riscoperta di Palazzo granafei nervegna, nel cuore di brindisi
BRINSDISI. Per Platone, la bellezza con cui noi entriamo in contatto ogni giorno è copia di una bellezza ideale, che ha la sua sede nell’Iperuranio. Il fatto che essa si trovi lontano dal nostro mondo spinge l’uomo, per ricongiungersi a essa, a intraprendere un percorso che mira al superamento della realtà contingente e mutevole per accedere a qualcosa di superiore. In questo senso, la Bellezza è la strada maestra per la conoscenza. Trasponendo il dualismo platonico ai nostri giorni e allargandone la lezione, risulta chiaro come valutare le bellezze architettoniche e paesaggistiche di un territorio sia un modo per iniziare un cammino di consapevolezza e miglioramento dell’uomo e del cittadino. Il percorso, tuttavia, potrebbe essere particolarmente
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arduo in un territorio, come quello del brindisino, che per anni ha vissuto l’abbandono e lo svilimento del suo patrimonio, in una sorta di letargo da cui si sta risvegliando gradualmente. Un esempio di questa ripresa è il Palazzo GranafeiNervegna, situato sulla strada che, nel centro storico di Brindisi, conduce al Duomo. L’intitolazione del palazzo svela la doppia appartenenza della struttura nel corso dei secoli: il nucleo originario fu costruito dalla famiglia Granafei, proveniente da Costantinopoli ma fuggita dalla città con l’arrivo di Maometto II. La famiglia, che si fermò a Brindisi dal XVI al XVIII, fece edificare il palazzo nel 1565, sull’antica sede della chiesa si S. Pelino, per poi cederlo, a seguito del suo trasferimento, per cinquemila ducati ai fratelli Dome-
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nico e Giuseppe Nervegna nel 1862. I Nervegna erano una famiglia di venditori provenienti da Ortona, il cui prestigio crebbe velocemente in città a seguito del loro ingresso nella pubblica amministrazione. La storia del palazzo si chiude con il Comune di Brindisi che nel 1930 lo rilevò per adibirlo a sede del Tribunale fino al 1973; oggi il Palazzo ospita una sede della Corte d’Assise. I segni della prima appartenenza sono riscontrabili nello stemma della famiglia che sovrasta il portale d’ingresso; esso rappresenta un leone rampante che stringe nelle zampe anteriori delle spighe di grano, spiegando l’etimologia del nome della famiglia, dal latino gra-
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na fert, con la leggenda secondo cui il primo Granafei era un commerciante di grano di Costantinopoli. Altri stemmi della famiglia sono presenti sia all’interno del palazzo, che all’esterno. Lo stile del palazzo può essere definito rinascimentale con influenze barocche, soprattutto nella plasticità dei balconi e nei dettagli delle finestre, tutte diverse, spaziando da motivi a intreccio a quelli, minuziosi, a foglie d’acanto. Il prospetto del palazzo è diviso in tre parti da cornici marcapiano, sulle quali è possibile leggere quattro aforismi in latino che ruotano intorno al tema della cura del proprio patrimonio e del proprio tempo: alla padrona di casa si dice:
Oceano e Teti, e le divinità minori, con sembianze pisciformi, in coppia sui lati. Oggi il palazzo, oltre a ospitare alcuni uffici dell’amministrazione comunale, apre frequentemente le sue sale a eventi culturali ed esposizioni temporanee volute dal Comune, nella speranza che dalla Bellezza si continui a generare altra Bellezza. “La donna sapiente edifica la sua casa; la stolta distrugge con le proprie mani la costruita” mentre ai passanti in generale si ricorda: “A che giova allo stolto aver ricchezze se non può comperare la saggezza?”; o “Chi risponde prima d’aver ascoltato si mostra sciocco e degno di biasimo”; e ancora “Non amare il sonno per non immiserire”. La menzione al latino permette di trattare un altro aspetto che sottolinea il prestigio del palazzo Granafei-Nervegna, cioè il suo collegamento con il mondo romano. Il palazzo sorge, infatti, come dimostrano recenti studi topografici, su quella che secoli fa era l’arx della colonia latina; non è stata del tutto una sorpresa, quindi, ritrovare sotto di esso pavimenti risalenti a una prestigiosa domus, databili al I o II secolo d.C., con i resti di un mosaico che si estende a diversi ambienti, tuttavia danneggiato da interventi di età medievale e dalla costruzione dello stesso palazzo. Perfettamente visibile e molto bel conservato, invece, è un altro illustre pezzo dell’eredità romana in territorio pugliese: nella sala della Colonna all’interno del palazzo, infatti, è possibile ammirare il capitello originale di una delle due colonne che segnano la fine della via Appia all’ingresso del porto della città; il capitello è decorato con dodici figure, disponendo sulle quattro facciate le divinità marine principali, probabilmente Nettuno, Anfitrite,
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La beLLezza in costituzione. una ProPosta di Legge di Antonietta Fulvio
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Due anni fa partiva la proposta di Legge per Riconoscere la Bellezza all’art. 1 della Costituzione
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C’è una targa a Firenze, in piazza dei Pitti, che ricorda la permanenza dello scrittore Dostoieskj tra il 1868-1869, anni in cui firma il celebre romanzo L’idiota. Che sia stata anche il trovarsi in una città d’arte quale quella fiorentina ad ispirargli la frase, attribuita al principe Myskin, “La bellezza salverà il mondo?” Ma cos’è la bellezza? Sempre per lo scrittore russo è un enigma e in fondo le cose belle non si possono spiegare. Ma un dato è certo non si può vivere senza bellezza e noi, italiani, siamo un popolo fortunato perché siamo immersi nella bellezza. Nonostante lo scempio che talvolta siamo costretti a subire. Carcasse monumentali di progetti mai conclusi, zone industriali che feriscono i paesaggi del Belpaese, da Sud a Nord, patrimoni architettonici lasciati in balia se non del tempo e dell’incuria degli uomini
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alla mercé di vandali e criminali – la storia di Carditello docet - rifiuti, di ogni genere, che trasformano le nostre periferie in discariche a cielo aperto per non parlare del pericolo che corre l’ambiente con le trivellazioni proprio lì davanti alla bellezza delle coste del mare che eppure ancora conquista vele blu. Saper riconoscere la bellezza, forse è proprio questo il problema. Capire che la bellezza è il nostro petrolio! E c’è chi ci crede e dando voce ad una buona fetta del Paese ha presentato quasi due anni fa una proposta di legge Costituzionale. L’iniziativa è dell’onorevole Serena Pellegrino, deputata di Sel, che ha proposto di aggiungere al primo articolo della nostra Costituzione il seguente comma: «La Repubblica Italiana riconosce la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale, la conserva, la tutela e la promuove in tutte le sue forme
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Per il riconoscimento della bellezza quale elemento costitutivo dell'identità nazionale
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materiali e immateriali: storiche, artistiche, culturali, paesaggistiche e naturali». «Negli ultimi 70 anni spiega l’onorevole Serena Pellegrino abbiamo smarrito la via e la Bellezza ha subito un colpo mortale Non possiamo negare che la promozione e produzione di Bellezza sia andata man mano riducendosi e purtroppo le politiche dei nostri governi non hanno certo contribuito a darle linfa. È ormai unanimemente riconosciuto che l'ultimo pensiero architettonico in Italia risale al ventennio fascista: un col-
po mortale per la nostra "giovane" democrazia.» La ricostruzione nel Dopoguerra ha visto modificarsi le nostre città, si è ricostruito e costruito ma anche quando sono state rispettate le norme urbanistiche non si è prodotto bellezza, «non si possono dire certamente belle Marghera, l’Ilva a Taranto, Mirafiori a Torino, Servola a Trieste, Corviale a Roma, quartiere Zen a Palermo, Quartiere Libertà a Bari, Quarto Oggiaro a Milano…» fa notare la stessa Pellegrino che spiega «Attuando le norme urbanistiche abbiamo potuto suddividere e sezionare il territorio, dimenticando che fosse un Patrimonio, come se fosse una torta, abbiamo realizzato le periferie residenziali - un tanto al metro cubo - suddividendole per gerarchie sociali, attraverso piccole e grandi lottizzazioni, relegato le aree industriali e artigianali lontane dai cen-
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Philippe Daverio, Antonella Bona e Giorgio Santelli © Foto Scognamiglio
La giornata conclusiva di "Riconoscere la Bellezza"11 ottobre 2015: Foto di Philippe Daverio con Serena Pellegrino e foto di Vittorio Sgarbi © Fotoimaginae.
tri abitati e infine abbiamo potuto "miracolosamente" salvaguardare i centri storici per una intuizione di chi ha inventato la "zona A": unico reperto da salvaguardare della famigerata zonizzazione. Finora hanno aderito: Borghi più belli d’Italia Commissione nazionale per l’Unesco Coldiretti Conservatori statali di Musica ISSM – Istituti Superiori Statali di Musica Federculture Federparchi Greenaccord Green Cross Italia Greenpeace Istituto nazionale Bioarchitettura
Ma questo nostro territorio con il patrimonio immenso che abbiamo avuto la fortuna di ereditare e che a nostra volta lasceremo ai nostri figli va tutelato e prima ancora riconosciuto. Così come in ognuno di noi deve
Legambiente LIPU Ordine degli architetti CNAPPC Union internationale des Architectes Verdi Ambiente Società Accademia Kronos ANCI Museo Egizio Associazione per la decrescita Federtrek Cormons Libri Per adesioni e approfondimenti: bellezzaincostituzione.it
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maturare la consapevolezza di possedere un grande patrimonio di cui tutti ma proprio tutti dobbiamo ritenerci custodi. Nel corso della storia il variegato popolo italiano ha saputo declinare con sapienza, cura e amore inestimabile il pensiero in realtà. Le opere artistiche e paesaggisti-
che, segni positivi inequivocabili dell'uomo, hanno avuto la massima espressione sul nostro territorio, lasciandoci un patrimonio di inestimabile Bellezza. È proprio per questo che la caratteristica distintiva e reputazione universalmente riconosciuta all’Italia è la Bellezza. Ed è per questo,
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dopo essermi confrontata e aver avuto l'appoggio, il sostegno e, immeritatamente, anche il plauso dei maggiori interlocutori in tema di storia, di arte, di cultura, di architettura, di musica, di ambiente e di paesaggio ho lanciato questa sfida». Una sfida partita il 22 maggio 2014 quando
la proposta di legge n. 2401 è stata depositata in totale sordina e poi presentata il 26 novembre 2014, nell’ambito del convegno “Riconoscere la Bellezza” al quale presero parte, tra gli altri, gli onorevoli: Massimo Bray, Salvatore Matarrese, Mario Marazziti, Alessandro Pagano,
Santuario di S. Maria de Finibusterrae, Leuca (Lecce), foto di Matteo Schiavo
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Roberto Marti, Paolo Grimaldi, Giorgia Meloni, Pia Elda Locatelli, Pino Pisicchio, Titti Di Salvo, Adriano Zaccagnini, Francesco Paolo Sisto presidente della I Commissione affari costituzionali, Dario Franceschini ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo e il critico e storico d’arte Philippe Daverio. E “Riconoscere la Bellezza” è diventata un’associazione, presieduta dalla stessa Serena Pellegrino, che organizza seminari e convegni, in lungo e largo per l’Italia, come quello svoltosi ad Udine lo scorso ottobre 2015, dialoga e si confronta con enti, scuole e realtà del territorio. «Dopo aver percorso L'Italia da Nord a Sud, raccogliendo adesioni tra le più diverse associazioni - piccole e grandi - ambientaliste, culturali, artistiche, associazioni di professionisti, di agricoltori, di musicisti... Più di 150 parlamentari, filosofi, critici d'arte, geologi... e tantissimi cittadini, più o meno famosi, che a titolo personale hanno aderito e sostenuto la PdL, oggi finalmente possiamo pronunciare la parola “Bellezza” senza timore di equivoci!» - sottolinea la stessa Pellegrino che continua: «In soli due anni, dopo decenni e I bronzi di Riace decenni di disprezzo e spesso derubricata tra la categoria dell'effimero, questa parola è stata finalmente riabilitata. Tant'è che lo stesso Governo la sta promuovendo, la parola! Prossimo passo? Farla calendarizzare in Commissione Affari Costituzionali perché il Parlamento si pronunci, dia avvio e si apra, fuori e dentro dalle istituzioni, un chiaro ed esplicito dibattito. Il progetto deve essere analizzato in tutte le sue sfaccettature altrimenti si corre il rischio di farne una icona senza concretezza. Le Rivoluzioni culturali passano sempre attraverso dibattiti accesi e profondi» conclude l’onorevole Serena Pellegrino. E passo dopo passo si moltiplicano le adesioni e il viaggio dell’associazione continua forte della propria mission: rieducare facendo ri-conoscere la bellezza perché come sosteneva Albert Camus «La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza.» Veduta di Roma (foto Ines Facchin)
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buon comPLeanno Paz! Presentato iL sito uFFiciaLe
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Presentato al Napoli Comicon il sito ufficiale, andreapazienza.it, dedicato all’artista
On line, dal 22 aprile, andreapazienza.it ovvero il sito ufficiale dedicato a PAZ . A presentarlo, nel corso della diciottesima edizione del Napoli Comicon, Marina Comandini Pazienza, Milo Manara e Tanino Liberatore. Una cornice straordinaria e ospiti d’eccezione per un evento imperdibile per tutti gli appassionati del fumetto e di Andrea Pazienza. ll sito è stato ideato, progettato e reso possibile grazie alla collaborazione fra Marina Comandini e Cluster Società Cooperativa. Il 23 maggio ricorerrà il sessantesimo anniversario della nascita di Andrea Pazienza (1956-1988) che nella sua breve vita è stato capace di rivoluzionare il linguaggio del fumetto con il suo straordinario talento muovendosi con disinvoltura anche in campo pittorico e grafico. Tantissime le collaborazioni artistiche per il teatro e la pubblicità. Un sito contenitore dove sarà possibile attingere alle informazioni
legate alla sua opera e alla sua vita,ponendosi come un valido strumento di ricerca e di studio accessibile a tutti. "Ci sarà l’opera, ovvero i suoi fumetti ma anche illustrazioni, quadri e le numerose collaborazioni con il teatro, il cinema, la moda". si legge nella homepage del sito che naturalmente conterrà anche le sue foto, i suoi appunti, i suoi viaggi, e tante altre piccole e grandi particolarità in alcuni casi accessibili qui per la prima volta perché appartenenti ad archivi privati. Una sezione con le fonti, gli apparati critici, gli interventi sui suoi lavori renderà il sito ancora più prezioso per tutti coloro che saranno sollecitati a studiare Andrea Pazienza. "Nel sito troveranno spazio anche diverse rubriche di approfondimento a cura di esperti e alcune anteprime esclusive dei vari progetti in
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corso, mentre l’archivio verrà continuamente aggiornato man mano che le informazioni giungeranno alla redazione.. E questa sarà la caratteristica principale di tutto il progetto: un processo in divenire, uno spazio aperto allo scambio d’informazioni e pronto alla loro integrazione, un laboratorio di ricerca che dovrebbe, nel tempo, rappresentare il luogo d’elezione per l’universo Pazienza".
I LUOgHI neLLA Rete
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benvenuta “caLos irte” accogLienza, cuLtura, turismo
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Per costruire ricordi
I LUOgHI neLLA Rete
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alos Irte” ovvero Benvenuto. Nel suo nome la cifra che contraddistingue l’agenzia di viaggi e servizi per il turismo Calos Irte che si ispira al vocabolo salentino di chiara derivazione grika ('Vocabolario dei dialetti Salentini' di G.Rohfls). È un’agenzia di viaggi e servizi per il turismo innovativa a cominciare dalla formula, rigorosamente on line, perciò a portata di click da qualsiasi angolo del mondo, basta digitare www.calosirte.it. Un progetto che lo staff, Maria Elena Perrone, Mario Perrone e Sara De Giorgi, ha scelto di costruire intorno al concetto di ospitalità partendo dal territorio salentino fermato negli scatti meravigliosi ed esclusivi del fotografo Alfonso Zuccalà. Puntiamo tutto sulla vera accoglienza turistica, la nostra idea è accompagnare il viaggiatore, accoglierlo con consapevolezza, sostenibilità e responsabilità alla scoperta della magica terra tra i due mari che abbiamo il privilegio di abitare. Calos irte è soprattutto un progetto d’idee selezionate da uno staff altamente qualificato pronto a soddisfare, con professionalità e cortesia, le esigenze di ogni singolo viaggiatore. “La nostra missione - spiega Maria Elena Perrone (nella foto) - è farvi vivere un’esperienza unica tra i magnifici scenari di ulivi, muretti a secco, giardini segreti, spiagge incontaminate e l’affascinante barocco leccese. Come pure le diverse declinazioni del barocco minore nei centri salen-
tini che custodiscono autentici tesori architettonici e un patrimonio naturalistico straordinario. Intendiamo offrire al turista un approccio autentico alle culture, le tradizioni e ai mille aspetti che compongono il viaggio nel Salento”. Ma non solo. Calos Irte è anche servizi per il turismo. Avete in programma di realizzare una vacanza all’estero? Che sia un viaggio semplice, articolato o su misura, a partire dalla singola prenotazione alberghiera, Calos Irte è a vostro servizio e potrà soddisfare ogni vostra esigenza grazie agli accordi con i più importanti Tour Operator. Ma chi è Calos Irte? Calos Irte è una cooperativa e nasce dal desiderio di realizzare un progetto innovativo, nonostante la sua forma d’impresa sia antichissima. “All’interno del nostro sistema solidaristico – spiega il presidente Mario Perrone - abbiamo cercato di coniugare la tradizione del nostro territorio con l’innovazione tecnologica, la quale ci permette di favorire la promozione e la valorizzazione del territorio, con l’obiettivo di offrire qualità di servizi, di organizzazione e di accoglienza degli ospiti. Tutto questo è rappresentato dalla passione che ci guida verso l’ammirazione e la promozione del nostro paesaggio intriso di aria di mare, profumi intensi e sapori forti. La ricerca di luoghi inesplorati, esaltazione dei particolari, arricchimento delle informazioni e dei luoghi da visitare fanno della nostra cooperativa un compagno di viaggio alla scoperta del vero Salento”. www.calosirte.it info@calosirte.it
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buon anniversario bandadriatica
MARE ADRIATICO. In mezzo al mare, sulle barche in viaggio verso l’Albania. Per festeggiare i suoi primi dieci anni la BandAdriatica si esibirà nel punto esatto dove idealmente è nata la sua musica, nel punto in cui il mare, un giorno di molto tempo fa, ha idealmente trasportato, onda dopo onda, nelle sponde dei viversi paesi che vi si affacciano, le musiche tradizionali che oggi conosciamo. La regata, 'Il mare che unisce' in programma dal 19 al 21 maggio, è giunta alla sua terza edizione e prosegue il suo obiettivo di costruzione di un ponte di amicizia verso l'Albania. Coinvolgendo molti navigatori e appassionati, riporta in mare i doni ricevuti nel tempo dai flussi migratori e dal mare. Doni fatti di musica nuova e al contempo già conosciuta, che porta in sé i semi di una fratellanza antica, quella delle genti d'adriatico. Doni fatti dai musicisti sbarcati in Italia, come Redi Hasa, compagno e cofondatore della BandAdriatica, virtuoso violoncellista albanese approdato in Italia alla fine degli anni 90, come molti altri suoi straordinari colleghi. La BandAdriatica torna in Albania dopo il successo dei concerti a Tirana e Durazzo del progetto Rotta per Otranto (Maggio 2008) e della partecipazione al Festivali i Kenges del 2009 insieme a Bojken Lako, noto musicista albanese che mescola rock e musica tradizionale. che sarà
nuovamente ospite della BandAdriatica per questa occasione. La manifestazione velica è ideata da Vincenzo Liaci, promossa da Uisp Lecce (Unione italiana sport per tutti) con la collaborazione tecnica di AssoNoProfit e il patrocinio della Vela Nazionale dell’Uisp ed è uno tra gli appuntamenti più attesi dai velisti italiani e dalla comunità di Valona. Il concerto/festa della BandAdriatica si terrà a Durazzo la sera del 20 Maggio in occasione dell'International Forum on the Creative Economy. L’evento è realizzato dal Teatro Pubblico Pugliese prevede tre giornate ricche di eventi e iniziative, tra cui l'incontro con i bambini ospiti di un istituto per orfani di Valona. I velisti, infatti, anche nel 2016 porteranno un “mare” di doni (materiale didattico, magliette, giochi, ecc.) e al tempo stesso offriranno ai piccoli una indimenticabile veleggiata nello specchio antistante il porto di Vlora (in lingua albanese significa “nave”). Gli studenti del Liceo artistico di Valona realizzeranno la mostra dei propri lavori, che saranno esposti nel Palazzo della Cultura della città albanese. Le tre tele più belle saranno acquistate da Uisp Lecce a sostegno dei giovani artisti locali. E durante la festa di premiazione sarà ufficializzato il gemellaggio con alcuni istituti alberghieri del Salento con la Scuola Alberghiera di Valona. www.bandadriatica.com
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a Lecce iL regista ivan cotroneo aLLa Proiezione di “un bacio”
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In occasione della giornata internazionale contro l’omofobia a Lecce il regista Ivan Cotroneo per parlare di bullismo e cyberbullismo
LECCE. In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia si segnala la bella iniziativa organizzata da Agedo Lecce. Mercoledì 18 Maggio il regista Ivan Cotroneo protagonista di un incontro / dibattito che avrà luogo dopo la proiezione del suo ultimo film “Un bacio” con inizio fissato per le ore 19 al Multisala Massimo di Lecce (in viale Lo Re). L’iniziativa ha lo scopo di creare un’occasione per riflettere su una tematica di grande attualità: bullismo e cyberbullismo. A moderare l’incontro sarà la giornalista Melissa Perrone, mentre al dibattito, oltre al regista Ivan Cotroneo, parteciperà anche il prof. Alessandro Taurino,
Docente di Psicologia Clinica presso l'Università di Bari. Il film “Un bacio”, proiettato in moltissime città e scuole italiane, tratta del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, purtroppo molto diffuso e conosciuto dai giovani, ma ancora troppo poco dagli adulti. Il film ha incontrato l’entusiasmo del pubblico più vario, dagli studenti, ai genitori, agli educatori, ai rappresentanti delle istituzioni. Tenuto conto del suo alto valore educativo, “Un bacio” è stato proiettato lo scorso 18 aprile anche presso il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, per iniziativa della presidente della Commissione Cultura della Camera. È un’occasione importante e imperdibile per confrontarsi non solo sul bullismo e l’omofobia, ma anche sul potere che l'amicizia e il dialogo hanno di salvar-
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ci. L’iniziativa è in partenariato con MaBasta (Movimento Anti Bullismo Animato da Studenti Adolescenti), CTS (Centri territoriali di Supporto), LeA-Liberamente e Apertamente, Consulta Provinciale degli Studenti e Puglia Pride 2016. Le sedi territoriali di Agedo in Puglia, fanno parte del Forags (Forum Regionale delle associazioni dei genitori della scuola).
Il regista Ivan Cotroneo, foto di Silvia Pastore
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1981, Scultura in ferro policromo verniciatura in polveri, 122x78 cm, Crediti fotografici: Andrea Guermani e Barbara Bernabei 2003, Palazzo Pianoforte (ispirato la sagoma dello strumento musicale), presso il Centro Convegni FOIL a Marudo (Lo) – Italia, Crediti fotografici: Andrea Guermani e Barbara Bernabei
antonio meneghetti L’uomo e iL segno Dal 20 maggio al 26 giugno 2016
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In mostra al Vittoriano oltre cento opere del maestro tra dipinti, sculture, oggetti di design e gioielli
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ROMA. Aprirà il 20 maggio, a Roma nelle sale del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, la mostra dedicata ad Antonio Meneghetti (1936 2013). Antonio Meneghetti è stato un profondo amante della vita in tutti i suoi aspetti, un raffinato osservatore del mondo e della natura umana. I suoi quadri sono caratterizzati da astratte pennellate di colore e sgocciolature di pittura mentre al centro degli oggetti di design c’è l'uomo: tutta la sua opera è caratterizzata da un’infinita varietà che si rifà alle poliedriche percezioni e ai molteplici punti di vista del soggetto. Egli stesso dirà della sua arte: “si tratta di cogliere tra due colori il loro denominatore universale, la trascendentalità, il punto di equilibrio luce dove tutti si armonizzano”. La mostra, prodotta dalla Fondazione Meneghetti, è la prima tappa di un percorso che vuole valorizzare e fare conoscere nel mondo l’opera unica e preziosa dell’artista anche attraverso la sua prima completa monografia edita da Gli Ori - Editori Contemporanei che sarà presentata in occasione della mostra. La mostra curata da Ermanno Tedeschi porta a
Roma oltre cento opere del maestro tra dipinti, sculture, oggetti di design e gioielli, ospitati in prestigiosi musei e sedi istituzionali in diverse parti d’Italia e del mondo come la Rocca Paolina di Perugia, Castel dell’Ovo a Napoli, Palazzo della Civiltà a Roma, le Corderie dell’Arsenale e Palazzo Ducale a Venezia oltre che a San Pietroburgo, Brasilia e Pechino - che, insieme ad alcune videoproiezione, rappresentano uno spaccato importante dell’immensa e poliedrica produzione di Meneghetti. Guido Curto, critico d’arte e Direttore di Palazzo Madama a Torino, scrive: “Antonio Meneghetti è stato un uomo geniale, generoso e gioioso. Questo aspetto della sua forte personalità lo ritroviamo nel suo fare artistico. L’arte per lui è stata soprattutto pittura, ma
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anche lavorazione del vetro e scultura, messa in atto dopo avere studiato e conosciuto da vicino la grande storia dell’arte italiana, soprattutto a Roma. Nel periodo in cui Meneghetti fu in Seminario, mentre compiva studi storici, teologici e filosofici iniziava giovanissimo a confrontarsi con gli Antichi Maestri e con la musica, anche se a vedere le sue opere risulta subito chiaro che lui non ha maniere da perseguire o stili del passato da inseguire”. I temi trattati nell’opera di Meneghetti sono diversi e vanno dal figurativo al minimale, di cui i bianchi e i neri sono quadri essenziali e assoluti e ne rappresentano la massima espressione. Nelle sculture di Meneghetti il vuoto è fonda-
mentale e il più delle volte è lo spazio più corposo che richiama il protagonismo del bianco sulla tela. Lo spazio puro è il luogo circoscritto dal segno visibile e dal segno della sua mente. I materiali usati nelle sue opere vanno dalla ceramica al vetro, dal ferro al bronzo. Al centro degli oggetti di design c’è sempre l’uomo, caratterizzato da una varietà infinita che si rifà alle poliedriche percezioni e ai molteplici punti di vista del soggetto. La moda e la progettazione architettonica sono altri due mondi in cui il Maestro ha lasciato un segno tangibile. Una significativa testimonianza del suo lavoro è evidente a Lizori, borgo medioevale tra
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Spoleto e Assisi dove ha vissuto dal 1976 iniziandone il recupero. Questo luogo magico si è trasformato nel corso degli anni in un centro di riferimento della cultura artistica e scientifica internazionale, così come il centro di Marudo nel Lodigiano. In occasione della mostra, Pamela Bernabei, presidente della Fondazione Meneghetti, ha voluto ricordare con la pubblicazione di un libro di circa 400 pagine, edito da GLI ORI Editori Contemporanei, le opere e l'immenso lavoro che Antonio Meneghetti ha realizzato nella sua vita in tutte le forme in cui si presenta l’arte. 20 maggio - 26 giugno 2016 Complesso del Vittoriano - Ala Brasini
Nelle foto: il musicista Gregory Porter e Luca D’Aquino e la Jordanian National Orchestra nel sito archeologico di Petra
La musica Per sostenere iL sito archeoLogico di “Petra”
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BARI. Note jazz nella bellissima Cattedrale di San Sabino il prossimo 2 giugno. Insieme l’Orchestra del Borgo Antico e la Jordanian National Orchestra per suonare sulle musiche del progetto Petra. L’evento realizzato nell’ambito della sezione dedicata ai ragazzi, il Bari in Jazz Kids, aprirà il Festival Metropolitano Bari in Jazz in programma dal 1 giugno al 28 luglio 2016. Giunta alla dodicesima edizione, il Festival Metropolitano Bari in Jazz è tra le rassegne più attese dell’estate pugliese e con il suo particolare format riesce a coniugare musica e promozione del territorio. I concerti, infatti, sono itineranti e attraversano i luoghi più suggestivi, teatri, castelli, cattedrali e piazze, trasformando le 11 città dell'area metropolitana - Bari, Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Conversano, Corato, Gioia del Colle, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Molfetta, Polignano a Mare, Turi - in straordinari palcoscenici sotto le stelle. Ma non è tutto. Con l’esibizione di Luca Aquino e il quintetto della Jordanian National Orchestra, il Festival metropolitano Bari in Jazz allarga il concetto di promozione del territorio oltre i confini nazionali presentando il progetto “Petra’ con le musiche composte per “A Journey to discover Petra’s Melody” realizzato all'interno della campagna UNESCO #Unite4Heritage, la campagna internazionale che mira a sottolineare l’importanza del patrimonio culturale quale strumento per la promozione del dialogo tra paesi e popoli. Utilizzando il riverbero acustico naturale quale parte integrante della composizione musicale, il trombettista beneventano Aquino nello scorso mese di novembre ha registrato “Petra”. Con lui il fisarmonicista Carmine Ioanna, Sergio Casale (flauto e arrangiamenti) e il quintetto della Jordanian National Orchestra formato dalla violinista tedesca Anna Maria Matuszczak, dal contrabbassista
Al via il Festival Metropolitano Bari in Jazz
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siriano Bassem Al Jaber, dal percussionista di New Orleans Brad Broomfield, dal violista armeno Vardan Petrosyan e dall’oboista rumeno Baciu Laurentiu. L’album è stato intitolato come il sito archeologico, situato in Giordania e considerato tra le sette meraviglie del mondo, dove, appunto, è stato registrato grazie al sostegno dell’Unesco Amman Office e la Talal Abu-Ghazaleh Organization. I ricavati andranno a sostegno del sito di Petra e dell’associazione no-profit Jordanian National Orchestra Association, che supporta l’orchestra nazionale giordana. L’intento è valorizzare Petra e promuoverla come meta turistica sicura e incoraggiare la discussione della musica tra culture diverse, come strumento di scambio culturale e reciproca comprensione. La Jordanian National Orchestra Association dedica parte delle sue attività alla promozione di iniziative a carattere sociale in coordinamento con locale il conservatorio nazionale (National Music Conservatory). Tra queste, particolare rilievo assume il corso di musicoterapia per il recupero di disabilità lievi legati a episodi traumatici e per i corsi per l’apprendimento pratico della musica destinati a giovani e giovanissimi con difficoltà di inserimento o provenienti da situazioni di disagio sociale. Particolarmente significativo sarà il workshop rivolto ai ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, che darà ai giovanissimi studenti la possibilità di entrare in contatto con musicisti/insegnanti provenienti da diversi Paesi. Il Festival Metropolitano Bari in Jazz si apre, dunque, con il botto ma il programma della rassegna è estremamente interessante e porterà a in Puglia protagonisti della scena nazionale ed internazionale: Ziganamana, Sade Mangiaracina feat. Francesco Bearzatti ed Ernst Reijseger (1, 3 e 7 giugno a Bari), Elida Almeida (11 giugno a Giovinazzo), James Taylor Quartet (12 giugno a Molfetta), Sunna Gunnlaugs (19 giugno a Turi), Pat Thomas (20
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giugno a Corato), Samy Thiébault (23 giugno a Gioia del Colle), Paola Turci - Casarano & Signorile duo e Carmen Souza (il 25 e il 26 giugno a Polignano a Mare), Enrico e Banda del Bukò (rispettivamente il 27 e 28 giugno a Gravina di Puglia), Christophe Chassol (4 luglio ad Acquaviva delle Fonti), Rusconi (8 luglio a Conversano), Håkon Kornstadh e Fresu, Sosa & Morelenbaum (il 27 e 28 luglio ad Alberobello) infine in data da definirsi Nino La Montanara The Visual Trio. Non solo musica. Mercoledi primo giugno dalle 17,30 alle 21 sempre nell’ambito del “Bari in jazz kids” Cittadeilibri, il Family Festival di cittadeibimbi.it diretto dalla giornalista Elisa Forte farà tappa a Parco Perotti. Genitori e figli, insegnanti e studenti potranno partecipare basterà portare libri da scambiare e strumenti musicali (dai
più semplici tamburelli alle maracas fino a trombe e chitarre), la cena al sacco e un plaid per assistere alle attività e al concerto finale su patckwork di coperte colorate. Sul prato saranno posizionate le cassette del bookcrossing di cittadeibimbi.it dove poter scambiare i libri oppure semplicemente lasciarli lì per chi vorrà leggerli nel corso della serata. I libri raccolti – sarà possibile portarli anche solo per regalarli –saranno distribuiti nelle stazioni di bookcrossing in città. L’elenco e maggiori approfondimenti sul sito: cittadeilibri.it. Il festival è organizzato dall'associazione culturale Abusuan in collaborazione con l'associazione Murattiano, con il patrocinio di Regione Puglia, dei Comuni della città metropolitana di Bari che ospiteranno gli eventi musicali, oltre a sponsor privati.
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aLLe terme di diocLeziano i gioieLLi di gianni de benedittis
"In Acqua: H₂O molecole di creatività" è il titolo della mostra a cura di Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno che si apre il 3 maggio 2016, alle ore 19:00, nell’Aula Ottagona – Ex Planetario delle Terme di Diocleziano a Roma (Via Giuseppe Romita 8). 91 creazioni, tra abiti e accessori, a firm dei più grandi stilisti e designer a livello internazionale per celebrare l’acqua, il liquido più prezioso del pianeta. Insieme con gli abiti di Armani, Ferrè, Scervino, Gattinoni, Margiela e Ferragamo, i preziosi accessori della Capsule collection di Gianni De Benedittis per futuroRemoto “La Classe è Acqua”, pezzi che invitano, in modo sorprendentemente descrittivo ma originale, ad un’attenta riflessione sull’importanza e l’adeguato uso dell’acqua, come il bene più prezioso per l’umanità.
Ecco, quindi, il divertente anello sigillo in argento smaltato H₂O Ring, un prezioso monito sulla priorità che gli uomini del terzo millennio non devono assolutamente dimenticare; gli orecchini pioggia, Rain Earrings, realizzati in argento e oro, con rubini e gocce di acquamarina che li rendono colorati e gradevoli come un prodigioso dono inatteso che può pioverci dall’alto. Must assoluto è la collana rubinetto, Dripping Necklace, una struttura articolata e dinamica realizzata in argento smaltato con particolare rubinetto bagnato in oro da cui cadono gocce di quarzi rutilati, sufficienti a nutrire il bellissimo pianeta terra e la sua vegetazione. Patrocinata dalla Regione Lazio e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra rimarrà aperta sino al 12 giugno 2016(s.d.c.)
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resònant. ritmi e suoni L’arte ritrovata
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Nel Museo di Vibo un omaggio materiale e immateriale alla cultura musicale
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VIBO VALENTIA. ReSÒNAnT Ritmi e Suoni: l’Arte ritrovata è il titolo della mostra che si aprirà il 25 maggio 2016, alle ore 11.00, a Vibo Valentia, nel Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”. Un omaggio, materiale e immateriale, alla cultura musicale; arte molto importante e assai praticata nel mondo classico, della quale non ritroviamo che pochi frammenti, spesso anche di difficile interpretazione e con tentativi di riproduzione sonora. Obiettivo della mostra è far conoscere il valore della musica antica e la sua applicazione, differente dalla nostra, attraverso un percorso che dia la possibilità non solo di prendere visione degli oggetti sonori, ma anche di percepire, attraverso l’uso di altri sensi quali l’udito ed il tatto, le emozioni e capire i significati e le usanze di un tempo. L’esposizione, infatti, propone reperti, siano essi provenienti da scavi archeologici o conservati presso altre istituzioni e ricostruzioni desunte da fonti letterarie o iconografiche, ritmi, suoni, declamazioni di testi classici, rappresentazioni scenografiche. Allestita su due livelli: al primo piano i ragazzi del Conservatorio racconteranno l’evoluzione storica della musica, mentre al piano terra saranno presentati i reperti archeologici e alcuni strumenti musicali del Conservatorio. In questo contesto troverà spazio il progetto Alternanza Scuo-
la-Lavoro in atto con l’Istituto Omnicomprensivo Bruno-Vinci di Nicotera, che illustrerà l’esperienza vissuta presso il Museo degli studenti. Interverranno al vernissage: Salvatore Patamia, direttore Segret ariato MiBACT per la Calabria; Angela Tecce, direttore Polo Museale della Calabria; Adele Bonofiglio, direttore Museo Archeologico Nazionale “V. Capialbi” di Vibo Valentia e Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide; Rossella Agostino, direttore Museo Archeologico Nazionale di Locri; Carmine Gesualdo, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza; Elio Costa, Comune di Vibo Valentia; Marisa Piro, Istituto Omnicomprensivo “B. Vinci” di Nicotera; Francescoantonio Pollice, Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia. La mostra archeologica ReSÒNAnT Ritmi e Suoni: l’Arte ritrovata rimarrà aperta al pubblico fino al 17 settembre 2016 con orario: 9.00 - 20.00 (19,30 biglietteria) tutti i giorni, escluso lunedì.
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in boX. a siena va in scena iL teatro SIENA: Siena capitale del Teatro. Dal 12 al 21 maggio 2016 la città si traforma in un palcoscenico a cielo aperto, una vera vetrina del teatro contemporaneo e un momento d’incontro fondamentale tra artisti, pubblico e operatori nella prestigiosa cornice del Teatro dei Rozzi ed in altri luoghi della città. Nata a Siena da un'idea di Straligut Teatro, In Box dal Vivo è una rete nazionale dedita alla promozione del teatro emergente attraverso due bandi: In-Box Blu per la prosa e In-Box Verde per il teatro ragazzi. E' un progetto promosso da Straligut Teatro con il sostegno del Mibact, del Comune di Siena e di Fondazione Toscana Spettacolo Onlus. Giunto alla sua ottava edizione, conta 46 partner Blu e 12 Verdi tra teatri, festival e soggetti istituzionali. L'edizione 2016 di In-Box Dal Vivo cresce ancora (10 compagnie ospitate) e si sdoppia, accogliendo sia i 6 finalisti di In-Box Blu (prosa) che i 4 di In-Box Verde (teatro ragazzi) che si contenderanno le 65 repliche complessive messe in palio da In-Box che ospita ed offre alla città alcune delle migliori realtà del panorama teatrale italiano. Si parte giovedì 12 maggio alle 9:30 nel Teatro dei Rozzi con la sezione dedicata al teatro per ragazzi che vedrà le rappresentazioni di "Piccolo Passo" di Kosmocomico Teatro (Lombardia) , lo spettacolo, liberamente ispirato al libro di Simon James, racconta la storia di una famiglia di ocarine che abitano un albero fatto di foglie e la loro voglia di stare insieme. A seguire "Andarsenen una piccola fiammiferaia" di Gloria Gulino/Heart associazione culturale proveniente dall'Emilia Romagna. Ispirandosi alla fiaba de “La piccola fiammiferaia” di Andersen e grazie ad un linguaggio diretto e leggero, a tratti anche divertente, lo spettacolo tratta da vicino l’esperienza della perdita della nonna e il percorso di accettazione della stessa come qualcosa di reale e naturale. In serata alle 21 "Capitani coraggiosi" di Bam Bam Teatro (Veneto) ispirato al famoso romanzo di Rudyard Kipling.Spettacolo ad ingresso libero. Venerdì 13 maggio appuntamento al Teatro del Costone, ore 10, con la compagnia Rosso Teatro/Atelier Teatrodanza (Veneto) che porterà in scena "Il paese senza parole" uno spettacolo di
narrazione e danza, un racconto sull’importanza delle parole e delle storie da poter raccontare anche attraverso il linguaggio del corpo e della danza. Si tratta dell'ultimo dei quattro spettacoli finalisti al termine del quale, alle ore 12:30, seguirà la premiazione del vincitore di IN BOx Verde 2016. Mercoledì 18 maggio prima di entrare nel vivo con l'ultima fase che vede in gara i sei spettacoli finalisti per la prosa, sul palco del Teatro dei Rozzi andrà in scena lo spettacolo vincitore dell'edizione 2015, L'insonne di Lab12 (Lombardia) tratto da "Ieri" di Agata Kristoff incentrato sul valore della memoria e del ricordo. Giovedì 19 maggio all'Auditorium Casa dell'Ambiente, alle 15:30, la Piccola Compagnia Dammacco (Emilia Romagna) porta in scena "L'inferno e la fanciulla" il monologo di una surreale bambina alla ricerca della propria dimensione di adulto, a seguire alle ore 18:00 sarà la volta di "Luna Park Do you want a cracker?" dei Leviedelfool (Lazio) una piecè, ispirata spirato all'opera di Cervantes e di Douglas Adams, sul sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della storia. In serata alle 21 al Teatro dei Rozzi si potrà assistere allo spettacolo "Little Europa" di VicoQuartoMazzini (Residenza In-Box 2015). La compagnia pugliese con questo lavoro indaga i luoghi comuni che definiscono le differenze presenti all'interno della comunità europea, le porta all'ec-
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Una rete di teatri e festival, due bandi, un sistema di residenze, un grande evento per la promozione della scena teatrale
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cesso, al punto di rottura. Little Europa immagina scenari posteuropei, apocalittici, mette l'uomo di fronte alla possibilità della fine.Venerdì 20 maggio la programmazione vedrà in scena al Teatro dei Rozzi "Il Minotauro" di Zaches Teatro (Toscana) lavoro anche questo realizzato nell'ambito delle residenze InBox 2015e che porta in scena il mito del Minotauro emblema della creatura mostrosa ma anche simobolo della civiltà cretese e del conquistatore Teseo che diventa eroe.
Alle 17 ci si sposterà all'Auditorium Casa dell'Ambiente invece per assistere allo spettacolo "Il sogno dell'arrostito" di Astorritintinelli Teatro (Lombardia). Dedicato al poeta Tavan, sul palco un uomo e una donna, due compagni, due militanti politici, si trovano a dar vita ad un comizio. Tentano disperatamente di animare una festa dell’umanità nel vuoto d’amore di questo tempo. Alle 21:30 si tornerà al Teatro dei Rozzi dove andrà in scena "Gianni" a cura de La Società dello Spettacolo/Caroline Baglioni (Umbria). Un delicato viaggio nella malattia e nel dolore attraverso la figura dello "zio Gianni", lo zio con problemi maniaco-depressivi che aveva affidato ad un mangianastri la sua voce i suoi desideri e tutta la sua tristezza. Gran finale sabato 21 maggio con una giornata densa di eventi al Teatro dei Rozzi. Nel pomeriggio alle 16:30 si comincerà con "Come un granello di sabbia di Giuseppe Gulotta, storia di un innocente" a cura di Mana Chuma Teatro (Calabria). La storia di Giuseppe Gulotta, un muratore diciotenne, costretto a confessare l'omicidio di due carabinieri ad "Alkamar", una piccola caserma in provincia di Trapani, capro espiatoroio per un delitto dai retroscena e che
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ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta, restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme ingranaggio. Alle 21:00 toccherà agli attori della compagnia Principio Attivo Teatro (Puglia) in Opera nazionale combattenti presenta I giganti della montagna atto III: una scrittura scenica originale di un atto mancante. Un gioco drammaturgico che da un lato rispetta fedelmente le ultime volontà di Pirandello, riguardo all'opera, dall'altro permette di cogliere e rilanciare con grande libertà, suggestioni e domande necessarie allora come oggi. "Siamo partiti dalle parole di Pirandello agonizzante mentre descrive a suo figlio la parte finale del dramma e a queste parole ci siamo attenuti in maniera fedele - spiega Giuseppe Semeraro nelle note di regia. Ne è venuta fuori una incosciente opera teatrale che dal teatro nel teatro Pirandelliano ambisce ironicamente a fare teatro per il teatro, l’arte per l’arte". Al termine della rappresentazione, intorno alla mezzanotte, sarà proclamato il vincitore e la selezione IN BOX Blu 2016 seguita da un immancabile party di chiusura. (an.fu.)
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