Psichiatria maggio agosto 2011

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EVOLUZIONE A LUNGO TERMINE DELLA PSICOPATOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA

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del funzionamento psicosociale nel tempo trascorso dalla dimissione dal Servizio al momento del follow-up, dimostra come il miglioramento riscontrato sia da intendersi come effetto del trattamento ricevuto durante la presa in carico presso il Servizio Semiresidenziale, poi sostanzialmente mantenuto nel tempo. A rinforzo di tale dato, si può notare che suddividendo i pazienti in base al periodo di dimissione e cioè all’intervallo di follow-up (superiore o inferiore ai 36 mesi) non si osserva alcuna differenza significativa in relazione all’evoluzione clinica (misurata dalla GAF al follow-up). Parrebbe quindi che la fine del percorso terapeutico non porti ad una graduale attenuazione o perdita dei miglioramenti conseguiti, come ci si potrebbe aspettare. Al contrario l’effetto del trattamento si mantiene a distanza di tempo e (sul piano puramente descrittivo) tende addirittura ad aumentare col tempo; un risultato questo che potrebbe essere influenzato anche dagli interventi terapeutici successivi e dai diversi eventi di vita seguiti alla dimissione, oltre che dall’efficacia a lungo termine del trattamento semiresidenziale. Tuttavia le limitazioni di questo lavoro di follow-up e la carenza pressoché totale in letteratura di studi su questo specifico tema (Shepperd et al., 2009), (Lamb, 2009) impediscono di trarre per ora conclusioni analoghe riguardo all’efficacia del trattamento semiresidenziale con adolescenti gravemente psicopatologici e richiamano la necessità di ulteriori ricerche, studi prospettici e metanalisi per studiare l’effetto di questa interessante e innovativa modalità terapeutica nell’approccio al disagio adolescenziale. Riassunto L’evoluzione della psicopatologia in età evolutiva rappresenta una problematica complessa in merito alla quale sono disponibili ancora scarse evidenze, salvo la tendenza ad un grado elevato di persistenza nell’età adulta. Questo studio intende indagare il cambiamento nel tempo del comportamento psicopatologico e del funzionamento psicosociale globale di adolescenti affetti da disturbi psichiatrici di entità medio-grave. Il campione comprende 36 soggetti di età media pari a 19, 6 anni (DS= 3, 26), sottoposti ad una intervista semistrutturata e ad alcuni test per la valutazione del funzionamento globale (GAF) e del profiilo psico-comportamentale (YSR di T.Achenbach) dopo un intervallo di tempo medio post dimissione da un servizio semiresidenziale di 4, 9 anni. Fra i fattori che influenzano maggiormente l’outcome risulta significativa la qualità dell’alleanza di lavoro stabilita con i genitori (misurata dalla WAI-O). Differenze significative si riscontrano anche in relazione al tipo di intervento terapeutico attuato e alle problematiche riscontrate nell’adolescente: i dati suggeriscono che i pazienti affetti da disturbi internalizzanti e sottoposti a trattamento più intensivo, non solo mantengono nel tempo i miglioramenti ottenuti, ma soprattutto continuano a migliorare in seguito alla fine del trattamento. Pure con la limitatezza numerica del nostro campione clinico, i risultati ottenuti confermano l’alto grado di continuità della patologia adolescenziale. Parole chiave Adolescenza – Psicopatologia – Intervento multiprofessionale – Semiresidenzialità – Follow up.


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