Prospettiva EP gennaio aprile 2011

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ETICA E CITTADINANZA: LE PROPOSTE DI IERI E LE PROSPETTIVE PEDAGOGICHE DI OGGI Sira Serenella Macchietti All’emergenza educativa di cui tutti parlano e che ognuno di noi può constatare sembra collegarsi una rinnovata attenzione per l’educazione alla cittadinanza, che oggi costituisce una disciplina di studio ‘autonoma’ indicata con l’espressione Cittadinanza e Costituzione, alla quale si chiede di promuovere nelle giovani generazioni la capacità di costruirsi come cittadini attivi e responsabili. Per comprendere le ragioni e il significato di questo insegnamento e le sue potenzialità educative sembra opportuno richiamarsi pur rapidamente alla sua storia, per conoscerne l’evoluzione e per renderlo storicamente puntuale, culturalmente ed eticamente produttivo e coerente con l’antropologia che è alla base della nostra Costituzione e della nostra democrazia.

Dai ‘doveri’ ai ‘diritti’ del cittadino Nel nostro Paese fin dalla prima metà dell’Ottocento il compito di contribuire al «cemento dell’unità nazionale» è stato affidato alla scuola e particolarmente a quella primaria. Questa fiducia nella possibilità della scuola di formare la coscienza civile e nazionale dei cittadini dell’Italia unita è infatti già presente nella cultura risorgimentale e successivamente è testimoniata dai vari programmi scolastici per l’istruzione primaria, in cui figurava l’insegnamento dei Doveri dell’uomo e del cittadino, il quale, a seconda della varietà del clima politico, assumeva connotazioni diverse, rischiando anche di configurarsi come una proposta di morale laica, chiamata a sostituire quella legata alla religione cattolica1. Nel corso dell’Ottocento però l’attenzione è stata rivolta prevalentemente all’educazione ‘ai doveri’, come dimostrano, ad esempio, le Istruzioni ai maestri delle scuole primarie sul modo di svolgere i programmi approvati con R.D. del 15 settembre 1860 di Angelo Fava, Ispettore Generale degli Studi tecnici primari e delle Scuole normali2, che chiedevano agli insegnanti di ‘ammaestrare’ gli alunni in modo da renderli capaci di obbedire alle leggi dello Stato e di rispettare ‘le podestà costituite’3. 1 S.S. MACCHIETTI, La scuola elementare e l’educazione del cittadino tra l’ultimo Ottocento e primo Novecento, in «Prospettiva EP», n. 4, lug.-ago. 1985, p. 51. 2 Ivi, p. 52. 3 S.S. MACCHIETTI, Dai “doveri del cittadino” all’“educazione civica e costituzio-

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