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UNA LUNGA STRADA

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L’ASINELLO

L’ASINELLO

L’ultimo pezzo di strada si snodava in un bosco e, in alto, le fronde degli alberi si congiungevano, disegnando un arco. C’era un che di misterioso che affascinò i bambini… chissà che cosa avrebbero trovato alla fine di quel corridoio! Anche su Susanna quella galleria verde e ombrosa, in cui il sole infilava qua e là un raggio, come un dito, quasi a farle il solletico, ebbe un effetto benefico e la predispose con una certa benevolenza a incontrare la villa che stavano andando a vedere per la prima volta. La strada si restrinse, diventò di ciottoli, imboccò un piccolo ponte di pietra che sovrastava una ferrovia a un solo binario… Alzando lo sguardo, e allungandolo ancora un po’ in giù e un po’ in là, si scorgeva il lago, con i bordi racchiusi dai grappoli delle robinie in fiore. Una curva piccola e tonda e poi, più niente… la strada finiva in un piccolo prato all’ombra di una famiglia di giganti, sei cedri argentati, che vegliavano una cappellina, bianca rosa e dorata.

G. Quarenghi, L’estate di Susanna, Panini

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1 Sottolinea nel testo gli indicatori spaziali.

2 Immagina di essere Susanna e descrivi la facciata della villa. Utilizza opportunamente i dati sensoriali ed esprimi le impressioni.

LAVORO SUL TESTO

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