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Lezione di disegno

A Castelvecchio la mostra con una selezione dei disegni donati ai musei civici da Ferruccio Franzoia nel solco della lezione di Carlo Scarpa di cui l’architetto feltrino è stato allievo

Testo: Luca Ottoboni

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Foto: BAMS photo

Il Museo di Castelvecchio ospita in sala Boggian, dal 30 novembre 2022 a giugno 2023, una speciale selezione di disegni che l’architetto Ferruccio Franzoia ha donato all’Archivio Carlo Scarpa. La mostra, dal titolo “I disegni di Ferruccio Franzoia e la lezione di Carlo Scarpa”, a cura dello stesso Franzoia assieme ad Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso, presenta al pubblico una parte dei 1.600 disegni che l’architetto feltrino, allievo di Carlo Scarpa, ha voluto destinare all’incremento delle collezioni del Museo di Castelvecchio. Si rinnova dunque il legame tra Castelvecchio e Carlo Scarpa: con l’obbiettivo di offrire una conoscenza sempre più ampia e trasversale, il Museo svolge un continuo lavoro di conservazione, salvaguardia e valorizzazione dell’opera del maestro veneziano anche attraverso l’attività dei suoi allievi, la cospicua donazione e la mostra ne sono una testimonianza.

Ferruccio Franzoia (1936) è stato allievo di Carlo Scarpa all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia di cui frequentò il corso di Arredamento 1 e con cui sviluppò il progetto di tesi di laurea nel 1969; entrambi i disegni di queste prime esperienze progettuali sono presenti in mostra. Sono proprio questi gli anni in cui tra il giovane architetto e il maestro si instaura un forte rapporto di stima e di amicizia che si evolverà nella collaborazione degli anni avvenire.

Subito dopo la laurea Franzoia viene incaricato di progettare un giardino pubblico a Feltre, sua città natale; chiede e ottiene la collaborazione del maestro il quale produrrà il disegno autografo esposto in mostra, donato dallo stesso Franzoia all’Archivio Carlo Scarpa nel 2004-2005. Nella sua lunga carriera professionale, Franzoia si occupa a partire dagli anni Settanta di numerose campagne di scavo archeologico in qualità di ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica delle Venezie, occupandosi in

01-02. Due vedute della mostra allestita negli spazi di Sala Boggian a Castelvecchio.

03-04. Progetto non realizzato dell’area archeologica antistante il Duomo di Feltre, 1975-1978. Progetto Carlo Scarpa, disegni Ferruccio Franzoia. Livelli archeologici della piazza, pastelli colorati e grafite su copia eliografica ; assonometria del progetto, pastelli colorati su copia eliografica.

I Disegni Di Ferruccio Franzoia E La Lezione Di Carlo Scarpa

Verona, Museo di Castelvecchio

Sala Boggian

30 novembre 2022-giugno 2023 a cura di Ferruccio Franzoia, Ketty Bertolaso, Alba Di Lieto particolare degli scavi archeologici della città di Feltre. Fa parte del Comitato di coordinamento per il recupero delle opere d’arte danneggiate dal sisma del maggio 1976 operante nelle località friulane di Artegna e Venzone.

In mostra una selezione dai 1.600 disegni che l’architetto Ferruccio Franzoia, allievo di Carlo Scarpa, ha donato all’Archivio Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio. L’Archivio conserva, assieme ai disegni del suo restauro e allestimento, preziosi documenti grafici strettamente legati sia al museo stesso sia alla figura dell’architetto, grazie a diverse donazioni subentrate negli anni e all’acquisito da parte della Regione Veneto di disegni provenienti dalle imprese artigiane che eseguivano i lavori di Scarpa e da archivi privati.

L’archivio digitale è consultabile all’indirizzo: www.archiviocarloscarpa.it.

05.

Tra gli anni Settanta e Ottanta è consulente per il Servizio Beni Ambientali della Regione Lombardia con competenza sulle province di Mantova, Cremona e Brescia.

Negli anni Ottanta collabora con lo studio Foscari-Del Vicario di Venezia e si occupa di restauro e recupero di edifici e monumenti storici. Opera anche in Lombardia impegnandosi in importanti interventi di recupero ambientale e di restauro, collaborando con l’imprenditore e ingegnere bresciano Vitaliano Gaidoni.

Tema ricorrente nella carriera dell’architetto, intensificatosi soprattutto negli ultimi decenni, è la museografia per la quale si è dedicato a numerosi progetti; uno di questi è la copertura dell’area archeologica antistante la Cattedrale di Feltre progettata in collaborazione con Carlo Scarpa e non realizzata.

È invece stato realizzato il riordino della Galleria d’Arte Moderna Carlo Rizzarda a Feltre, completata con l’ampliamento della sezione delle arti decorative e l’esposizione di una collezione di vetro veneziano del Novecento e contemporaneo. Nel 2019 ha collaborato con il Museo di Castelvecchio alla mostra Carlo Scarpa, vetri e disegni 1925 - 1931, per la quale ha realizzato in collaborazione con Tobia Scarpa il progetto di recupero e consolidamento delle vetrine espositive realizzate da Carlo Scarpa (cfr. «AV» 119, pp. 6062). Dopo questo impegno, nel 2022 Franzoia ha donato al Museo scaligero 1.600 disegni eseguiti nel 1960 e recuperate stabilmente da Ferruccio Franzoia assieme a Tobia Scarpa per la mostra sui vetri veneziani del 2019. nella sua lunga carriera di progettista, suddivisi in tre tematiche: la tesi di laurea e i lavori iniziali; i progetti museali; la committenza privata. Di questo folto nucleo di disegni, la mostra propone circa 120 esemplari relativi a progetti per lo più realizzati, in cui l’influenza scarpiana è evidente nel tratto e nella modalità di espressione grafica, nell’attenzione ai materiali e nella accuratezza dei dettagli.

È la celebrazione del disegno a mano, il mezzo con cui Scarpa comunicava e che nella carriera dell’architetto veneziano è sempre stato centrale e fondamentale per la genesi e la comprensione dei progetti. A questo proposito il Maestro osservava:

“se si insegna a disegnare gli studenti più bravi possono capire prima che cosa possono fare in futuro”, e ancora “la cosa migliore che un giovane può fare è imparare la tecnica di espressione visiva e grafica. Questo è quanto mi è successo”. Il materiale in mostra prosegue nel solco scarpiano anche nella scelta che Franzoia fa dei diversi supporti (carta e lucido) e dei diversi strumenti grafici (matita, pastelli e penna), mostrando come la padronanza della tecnica del disegno venga valorizzata dall’uso dei colori dei pastelli per evidenziare le scelte materiche dei progetti. Nelle diverse ipotesi progettuali le prospettive e i dettagli a margine dei fogli sono lo strumento offerto dall’architetto per capire come si articolano alcune planimetrie e nodi costruttivi. Non si tratta di studi destinati alla committenza ma solo a se stesso, utili a calibrare in termini plastici, visuali e di continuum spaziale i diversi progetti. Osservando i lavori di Franzoia esposti, risulta chiaro come il disegno rappresenti per l’architetto un rigoroso strumento di progetto e conoscenza e non un mero orpello grafico. Lo spazio architettonico è sempre pensato per essere costruito, anche quando rimane sulla carta. Il disegno è una forma di pensiero fondamentale attraverso la quale l’architetto modella il materiale e analizza gli incastri, rappresenta una profonda analisi che una visione globale a priori non potrebbe dare. Citando ancora Scarpa: “voglio vedere le cose, non mi fido che di questo. Voglio vedere, e per questo disegno. Posso vedere un’immagine solo se la disegno”. •

06. Ferruccio Franzoia, in collaborazione con Tobia Scarpa: progetto di allestimento per la mostra “Carlo Scarpa. Vetri e Disegni 19251931” realizzata in Sala Boggian con il recupero e il consolidamento delle vetrine di Carlo Scarpa (1960). Prospetto delle vetrine per l’esposizione dei vetri, 2019. Grafite e pastelli colorati su carta.

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