3 minute read

Il palazzo Giusti a San Quirico

14. Particolare della facciata di casa Giusti su via Scala.

Advertisement

15. Particolare del portale tardo gotico della facciata di palazzo Giusti in via Mazzini, 19.

16. La parte inferiore della pala d’altare di Antonio da Vendri proveniente dalla parrocchiale di Santa Maria in Stelle. Londra, National Gallery.

Diamo Un Volto Ai Giusti Di San Quirico

Alla National Gallery di Londra è conservata la parte inferiore di un quadro a olio su tela che potrebbe raffigurare dei membri della famiglia Giusti. Si tratta invero della parte inferiore della pala d’altare, probabilmente centinata, attribuita ad Antonio da Vendri (Vendri 1485? - Verona 1545) proveniente dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta a Santa Maria in Stelle e smembrata alla metà del XIX secolo per essere venduta sul mercato antiquario. Al Museo di Castelvecchio di Verona sono conservati tre frammenti della parte superiore della pala raffiguranti: Madonna col Bambino, san Sebastiano, san Rocco (Enrico Maria Guzzo).

Per capire se si tratti effettivamente di un ritratto di gruppo dei Giusti di San Quirico o delle Stelle (Guzzo propende per i membri di una confraternita e data la pala intorno al 1530), possiamo porci la domanda del perché la prima figura di giovane sulla sinistra, appaia con la bocca coperta da un lembo del cappello del giovane che gli è accanto. Invero potrebbe trattarsi di Vincenzo Giusti, muto, nato intorno al 1528. Il padre è Giovan Francesco Giusti di San Quirico, proprietario di Palazzo Montagna alle Stelle, jureconsulto e kavalier, nato nel 1485 circa e morto ante 1544, figlio di Giusto III e Lucia d’Arco. Giovan Francesco ha una sorella maggiore, Teodora nata intorno al 1480, professa a Santo Spirito, una seconda sorella, Lucrezia, nata intorno al 1482 e morta ante 1506. Una terza sorella, Egidia, nata nel 1487 circa sposata nel 1525 al medico Antonio Frisoni. Una quarta sorella,

Timotea, morta molto presto, e una quinta sorella Aurelia sposata a Gabriele Vimercati. Giovan Francesco in primo voto aveva sposato Caterina Serego, che gli aveva dato tre figlie: Alessandra, nata nel 1504 circa, Cassandra, nata nel 1505 circa, ed Eleonora, nata intorno al 1510. Moglie e figlie risultano tutte morte post 1514 e ante 1517.

Dalle anagrafi del 1544 (per la contrada di San Quirico mancano gli anni dal 1518 al 1540, ma è solo nel 1544 che riappare la famiglia di Giovan Francesco) Giovan Francesco risulta deceduto, mentre sono censiti la seconda moglie Margherita Sambonifacio, nata intorno al 1502, il primogenito Giusto IV, nato nel 1527 circa, che sposerà ante 1546 Lucrezia Malaspina; il succitato Vincenzo, muto (che risulta sposato solo nel 1570 con Paola, ignoto il casato, nata intorno al 1550, dalla quale avrà un figlio morto infante); Ludovica, nata intorno al 1531, sposata nel 1553 a Giovan Francesco Malaspina. Non risulta la figlia Lucrezia, già professa a San Daniele, ricordata dalla madre Margherita nel testamento del 21 aprile 1562. Ora se effettivamente la prima figura è quella di Vincenzo, è necessario spostare la datazione della pala agli anni Quaranta. Accettata questa ipotesi, la figura centrale di uomo barbuto maturo dovrebbe essere Giovan Francesco, morto ante 1544. Quindi la commissione della pala dovrebbe risalire al più tardi ai primi mesi di quell’anno, ma potrebbe essere precedente.

Il primogenito Giusto IV dovrebbe essere il giovane con cappello. La figura femminile di profilo che guarda l’uomo barbuto maturo, ossia Giovan Francesco, potrebbe essere la secon- da moglie Margherita Sambonifacio. Così le figure femminili a destra con velo monacale, potrebbero ritrarre, la giovane, Lucrezia monaca a San Daniele e, l’anziana, Teodora professa a Santo Spirito, rispettivamente figlia e sorella di Giovan Francesco. Le altre figure femminili, tutte con il caratteristico copricapo chiamato balzo, potrebbero raffigurare la figlia di Giovan Francesco, Ludovica, e le sorelle di Giovan Francesco, Egidia e Aurelia. Se così fosse, la figura maschile orante tra il giovane Giusto e il padre Giovan Francesco, potrebbe ritrarre uno dei due cognati di Giovan Francesco, il medico Antonio Frisoni (morto però ante 1541) o Gabriele Vimercati. •

Cenni bibliografici

Raffaello Brenzoni, Il puteale dei Giusti in San Quirico, in «Studi Storici Veronesi», VI (1955-1956), pagg. 127-133.

Maria Teresa Cuppini, L’arte a Verona tra XV e XVI secolo, in Verona nel Quattrocento, Verona 1981 (Verona e il suo territorio, IV/1), pagg. 301-302.

Stefano Lodi, Lo Iustianum. Una villa umanistica nei pressi di Verona, in «Italia medioevale e umanistica», XXXIX, 1996. Enrico Maria Guzzo, Il patrimonio artistico veronese nell’Ottocento tra collezionismo e dispersioni (prima parte), «Atti e Memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona», CLXIX (19921993), pagg. 486-488 nota 64.

NB Mentre l’archivio Giusti del Giardino è conservato presso l’Archivio di Stato di Verona, è ignoto il destino dell’archivio Giusti di San Quirico o delle Stelle e dei fuochi da questo derivati.

This article is from: