Drosophila, il moscerino "modello"

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Drosophila melanogaster: UN MOSCERINO “MODELLO” Mariarosaria Musarò

Un moscerino s’avvicinò quatto quatto al naso di un leone. Il re degli animali socchiuse le palpebre degli occhi, vide l’insetto proprio davanti ai suoi occhi. -Oh! Oh! Tu, insignificante moscerino! Come puoi avere il coraggio di starmi sul naso, e davanti agli occhi….. Ma tu forse non sai chi sono io! disse il leone…… Io sono, o miserabile, insignificante e maleducato moscerino, Io sono il re degli animali, sono il re leone, il possente sovrano. Mai sentito parlare? Guarda quanto sono grosso, forte, implacabile con i miei artigli e le mie zanne….. (dalla favola di Esopo, “Il leone e il moscerino”) ….. Questo breve scritto non vuole “raccontarvi” la bellissima favola di Esopo, ma ha lo scopo di “avvicinare” il lettore alla conoscenza di un piccolo insetto, a prima vista insignificante e fastidioso, che noi chiamiamo moscerino della frutta, ma il cui vero nome è Drosophila melanogaster. Il moscerino lo si conosce nelle favole, nelle poesie, nelle canzoni per bambini, lo si incontra nella vita di tutti i giorni, attratto dalla frutta molto matura o marcia, dal vino o dall’aceto, ma il suo ruolo da “protagonista” nella scienza? Nella scienza, il moscerino racchiude in sé una storia antica, avendo rappresentato l’organismo di elezione per gli studi nel campo della genetica ed anche una storia nobile se si pensa che ha regalato diversi premi Nobel agli scienziati che lo hanno usato nelle loro importanti ricerche. La genetica è quella scienza, che studia le leggi e i meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari, ossia di tutte quelle caratteristiche biologiche, che vengono trasmesse dai genitori ai figli.

La scienza e gli organismi modello La storia della scienza e, in particolare, quella della biologia, è stata continuamente contraddistinta dalla ricerca degli strumenti più adatti per affrontare l’indagine scientifica. Molto spesso per capire un problema complesso, risulta utile scegliere e utilizzare un “modello” più semplice, nel quale il fenomeno biologico da indagare si presenti in modo particolarmente "puro" ed esemplare. Tutto ciò che verrà “capito” nel modello sarà, poi, estrapolato e verificato in contesti più complessi. Il continuo intreccio tra semplicità e complessità, tra strutture e relazioni che si realizza in tal modo, consente alle conoscenze scientifiche di progredire.


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