A p ar mv news n 6 anno 6

Page 1

A.P.AR. Associazione Parkinsoniani Aretini Sezione Valdarno ‘ Frere Elza’- c/o“La Bartolea” Via dei Mille 2 - 52025 Montevarchi Aperta il sabato da 9,30 a 11,30 - Resp. Andrea Guido Checcacci Tel.3393771813 - Email: apar.valdarno@libero.it. Codice IBAN c/c postale: IT04W0760114100000079124087 - Visitate il CONOSCEREXAIUTARE

COMUNICATO

sito: http://aparparkinson.wordpress.com/ C.F. A.P.AR. 92040450519 per destinare il 5 per mille.

N. 6 anno 6

A.P.AR. news

Indice 1 2 3 4

A. Checcacci,Notizie dall’Associazione. I. Mariani,AFA A. Guerrini – Il Parkinson: esperienze di vita. L. Laschi – La Logopedia, M. Prosperi – I Proverbi M. Alvisi – Il Tema, C. Fratini – Operatori A.P.AR.

NOTIZIE DALL’ASSOCIAZIONE

5 6 7 8 9

ONLUS Sezione Valdarno

ottobre

2015

D. Dini – La dieta I. Fadda, La sofferenza G. Mantovani – I Pensieri R. Favaro - Amarcord E. Focardi - Locandina.

di Andrea Guido Checcacci

Ciao a tutti, riprendiamo i contatti dopo la pausa estiva. A breve comunicheremo gli orari delle attività, nel frattempo è già ripresa alla casa di riposo l’AFA con l’amico Tommaso. Sono numerose le idee sulle scelte e le iniziative e le vorremmo realizzare tutte. Le problematiche sono cicliche, per legge naturale il tempo scorre e le energie diminuiscono, seppur con tanta voglia d’impegnarsi. Presto ci ritroveremo in assemblea per parlare anche dell’organizzazione dell’Associazione. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, vecchi e soprattutto nuovi soci, anche il minimo aiuto può contribuire a realizzare i progetti più ambiziosi. Ricordo le nostre iniziative: Cantoterapia e Logopedia con Elisabetta e Lara; Danza terapia con Gianna; con Chiara e Mario il Sostegno Psicologico ai soci e il Sostegno Psicologico ai Familiari (attività ripresa alcuni mesi fa, vi chiediamo di stimolare caregiver e familiari a partecipare agli incontri); gli incontri sull’alimentazione e il progetto ricette con Daniela, continuate a inviarci le ricette della nostra tradizione mediterranea. L’associazione ATRACTO ha elaborato una serie d’iniziative alcune delle quali possono essere interessanti per i parkinsoniani, pubblichiamo a pagina nove i programmi dei numerosi eventi. Noi, lo ricordo, siamo un’associazione di persone, il contributo di tutti è essenziale, sia per realizzare le varie attività sia con un concorso d’idee innovative.

AFA – Attività Fisica Adattata

di Ida Mariani Responsabile corsi AFA Valdarno

La ripresa dei corsi AFA suscita in me sempre un senso di soddisfazione ed anche benessere, perché è bello vedere i partecipanti che si prendono cura di sé, del proprio fisico e della propria persona. E' da tre anni che abbiamo iniziato ed in Valdarno abbiamo attivato 46 corsi di AFA semplice e 9 corsi di AFA complessa per un totale di circa 900 partecipanti. Abbiamo realizzato corsi di AFA complessa o adattata verso categorie di persone che hanno bisogno di attenzioni coerenti alla loro condizione fisica e di salute, quali ad esempio sono i parkinsoniani. Con la collaborazione dell’A.P.AR. Sezione Valdarno si è cercato di tenere in massima considerazione le peculiarità di una malattia cronica degenerativa. Già in passato i parkinsoniani avevano usufruito di un progetto ex-AVISE, che prevedeva la multifunzionalità e non più ripetibile. Stiamo oggi valutando la possibilità di proporre gruppi il più possibile omogenei per non disperdere l’acquisizione dei benefici. Pensavamo anche, d’intesa con le persone interessate, di promuovere altre forme d’iniziative , che possano apportare benefici quali gruppi di cammino "controllato"… che alla luce dei più recenti studi sembrano avere una certa importanza nel controllo della malattia. Siamo ancora in fase di studio ed organizzazione per la realizzazione di questa nuova proposta. L’ammissione ai corsi di AFA speciale avviene previa un’accurata visita medica , le persone sono periodicamente controllate dal personale sanitario dedicato all'AFA e la tipologia di attività può essere anche modificata o indirizzata a cure diverse in sintonia con le mutate esigenze del soggetto. Con questo sistema la persona è sempre seguita nel suo iter e può avere a disposizione un punto di riferimento certo.

1


IL PARKINSON

di Angiolino Guerrini

Esperienze di vita: l’Ospedale. Sono molto preparato, sul piano teorico, o almeno ho creduto di esserlo su come gestire il cambiamento (in questo caso il termine è sinonimo di aggravamento). Ho sofferto prima di accettare il "naturale" processo di deterioramento fisico, di un corpo che si trasforma nel percorso di un invecchiamento precoce e doloroso. Come accettare che le parti fisiche, senza onta alcuna, disobbediscono ai comandi della razionale mente. Invece devi essere consapevole e maturo nel comprendere e accettare la patologia che ha queste manifestazioni comportamentali. L’inopia potrebbe raggiungere un livello da rischiare il sorgere di una patologia all’interno di un’altra malattia, il Parkinson appunto. L’individuo costituito da natura umana è più che comprensibile possa esternare momenti d’intolleranza e insofferenza, situazioni di cedimento del proprio temperamento talvolta più portato a una tendenza di scoraggiamento e condizione depressiva o sensazione persecutoria o vittimistica. Assolutamente assume rilevanza il superamento dello stato critico, con o senza l’ausilio di un caregiver, prima di essere risucchiato in una spirale, con una sola direzione di marcia, cioè verso il basso. Forse è lezioso ricordare che quanto più profonda è la discesa tanto più è gravosa la risalita e il risultato di riuscita è senza garanzia. La regressione è, infatti, un fenomeno che coinvolge lo spirito, l’essenza della persona e della sua dignità d’individuo a esistere nella pienezza dei propri diritti umani. Io nei quarantanove giorni di ricovero all’Ospedale della Gruccia credo aver sperimentato, tutti o quasi, gli stati d’animo negativi sopra citati, salvo rendermene conto in seguito. Si ripetono sempre gli stessi concetti e ciò può apparire noioso, ma la patologia è questa e con tale realtà dobbiamo contrastare o, più efficacemente, si potrebbe utilizzare un verbo pertinente e edulcorato, quale accompagnare la malattia, con serenità e amore, senza trascurare le cure farmacologiche e le attività riabilitative. La ricerca scientifica ha conseguito negli ultimi anni efficaci risultati e altri ancora sono in arrivo, con cure e interventi, e un migliore indirizzo, con attenuazione considerevole del dolore e tecniche chirurgiche sempre meno invasive. Non siamo come a Capodanno, il botto non c’è, essere troppo realistici non è detto possa essere considerata una virtù, forse un pizzico di fiduciosa speranza male non fa, ma moderatamente nutrita in paziente attesa e senza smisurate illusioni. L’autunno è la stagione delle riflessioni, con i convegni e i congressi, in preparazione della Giornata Nazionale del Parkinson indetta per sabato 28 novembre 2015.

Riflessioni e passatempo durante la degenza

I pazienti parkinsoniani che condividono la nostra patologia viaggiano molto e, anche fuori dall’Italia, sempre alla ricerca di un’attività terapeutica e farmacologica ancor più risolutiva. Noi abbiamo il Centro Riabilitazione Terranuova, è un’efficace struttura riabilitativa, da valorizzare e incoraggiare a migliorare.

Guardi la flebo e le bollicine, pensi al passato, al presente e al futuro in ogni istante, con le multiformi medicine. L’evento non fu annunciato, per un imprevisto malanno all’Ospedale del Valdarno, mi ritrovai subito ricoverato.

Sono in un centro d’eccellenza, insieme a tanti altri ammalati, dove tutto è preciso e lineare, con tante regole da rispettare. In professionalità sono preparati. Così, sono uscito dall’emergenza. Angiolino Guerrini 2

-

Agosto 2015


LA LOGOPEDIA

di Lara Laschi

Corso di formazione: linee guida logopediche nella malattia del Parkinson: La recente pubblicazione delle Linee Guida per la valutazione e il trattamento dei disturbi cognitivi-comunicativi e deglutitori nei pazienti con Malattia di Parkinson è quindi un ulteriore tassello a sostegno della pratica clinica, dell’efficacia riabilitativa e della professionalità del Logopedista che opera in sinergia all’interno di un Team, dove al centro dell’interesse di tutti vi è la Persona con i propri bisogni di Salute. Per tale motivo vi volevo comunicare che martedì 29 settembre 2015 parteciperò al Corso di Formazione che si terrà a Torino di presentazione ufficiale di tali linee guida. Tale corso propone di fornire un importante contributo disciplinare Evidence-Based, per perseguire in ambito clinico logopedico le buone pratiche con caratteristiche di Efficacia, Appropriatezza, Affidabilità e quindi Qualità del proprio agire per la cura della malattia di Parkinson. Agire in questo contesto per i Professionisti della Salute, significa sviluppare una forte cultura multidisciplinare e interprofessionale basata sul concetto di competenze professionali avanzate e specialistiche che sappiano dimostrare la loro efficacia ed efficienza condividendo Linee Guida, performance di processo e di esito, cartelle cliniche integrate secondo modelli di Governance. Questo evento è un importante traguardo, ma anche un punto di partenza per i logopedisti e per tutti coloro che vogliono conoscere gli strumenti per la gestione e la cura delle problematiche relative alla malattia di Parkinson. Pertanto vi riporto il programma del corso e rimando nuovi aggiornamenti al prossimo articolo. PROGRAMMA Sessione I -Epidemiologia e aspetti clinici della malattia di Parkinson Diagnosi differenziale Parkinson e parkinsonismi - Evidenze scientifiche e Linee Guida nell’intervento logopedico nei pazienti con malattia di Parkinson. Sessione II - La valutazione e il trattamento nella disartria - La valutazione e il trattamento nei disturbi della deglutizione e scialorrea - Aspetti etici e deontologici nella gestione e assistenza della persona con malattia di Parkinson.

I Proverbi

dalla collezione di Maria Prosperi

SEGUITO DAI NUMERI 3, 4, 5 DEL 2015 67 - Il Signore manda il freddo secondo i panni, 68 - Lontano dagli occhi lontano dal cuore, 69 – Agosto donna mia non ti conosco, 70 – In tutte le cose ci vuole la giusta misura, 71 - Senza passato non c’è futuro, 72 - Ambasciator non porta pena, 73 - Tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile, 74 - Quando canta la rana, la pioggia è lontana, 75 - Casa mia casa mia benché piccola tu sia a me sembri una badia,

76 - Quello che non ammazza ingrassa, 77 - Chi è senza peccato scagli la prima pietra, 78 - Gallina vecchia fa buon brodo, 79 - La morte ci deve trovare vivi, 80 - Presto e bene non stanno insieme, 81 - Pinco pallino scuola di violino, 82 - Contadino scarpe grosse e cervello fino, 83 - Non c’è sabato senza sole non c’è donna senza amore, 84 - A pagare e a morire siamo sempre in tempo, 85 - Se non avanza non basta, 86 - Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi,

3


IL TEMA

di Mario Alvisi

DESIDERIO E LIBERTÀ Il desiderio e la libertà sono elementi fondanti il cambiamento psicoemotivo ed anche il cambiamento dello stato fisico ne risente. Normalmente ed in maniera quasi automatica conosciamo il desiderio nel mangiare quello che appare ben cucinato e che ricordiamo appetitoso. Questo è uno dei desideri che hanno un percorso automatico di rispecchiamento tra soggetto e oggetto tanto da chiamarsi riflesso. Esistono però desideri non a carattere riflesso che coinvolgono la memoria, l’esperienza e la cultura della persona che valuta la moralità e il pericolo della realizzazione di quanto desiderato. Tra questi ricordiamo il desiderio di Libertà e quello di Amore. La libertà, mantenuta o riconquistata anche in un cerchio ristretto di persone, permette, infatti, di raggiungere quella graduale presa di coscienza del patologico mancato controllo di alcune nostre funzioni vitali che è alla base della cosiddetta “compliance” (= sottomissione Sansoni Dizionario Ingl.>Ital.). Questo principio si è confermato nel corso di numerosi anni di lavoro nel presidio pubblico del S.I.M. e nel lavoro privato basato sulla formazione in Psicoterapia Analitica per i Gruppi ed è stato sempre più palese che la “compliance” si doveva sviluppare in una “alliance” per la libertà. Già in questo primario livello psicologico è evidente l’importanza del desiderio (de: rafforzativo e sidus: stella) e dell’amore (inteso come autoconservazione) per cui secondo Freud gli istinti dell’Io vi corrispondevano – (Charles Rycroft). Propongo il termine mitopoiesi nel dialogo interno all’individuo tra libertà e regole socioculturali per sottolineare l’importanza che questa ha nell’aspetto importante della vita affettiva e nella sua comunicazione. Risulta impossibile pensare alla vita lavorativa suddivisa in giorni di fatica ed uno di riposo senza pensare a quanto fa Dio nella creazione del Mondo. Sottolineo anche la mia opinione che il mito produce una realtà nel vivere quotidiano, ove viene riproposto nei vissuti personali e sociali a cui il mito fa riferimento e nelle parole usate per descriverli (Peter Russell: “lascia parlare il linguaggio: è il dono dell’uomo” ). Uno dei miti più pertinenti al lavoro Psicoterapico inteso in senso ampio, cioè dalla prescrizione dei farmaci al colloquio che tende a far emergere conflitti rimossi, è che Psiche cammina staccata da terra, donna delicata ed aerea indistinta per la femminilità e per la maschilità. E’ quanto accade nel passaggio dall’organo primitivo del feto dalla forma femminile a quella maschile. L’ontogenesi (nascita di una parte) ricapitola la filogenesi (sviluppo famigliare). Detto questo avrei piacere, liberamente, chi lo desidera possa formulare domande o proporre argomenti a cui tenterò di dare risposta (3204470900).

A.P.AR. – INCONTRO DEGLI OPERATORI

di Chiara Fratini

Il 18 settembre 2015 si è riunito il gruppo degli operatori delle varie attività terapeutiche per fare il punto della situazione e organizzare la ripresa delle varie attività. È stato così concordato di portare l’attività del canto e della logopedia il sabato mattina alle 9,30. Questa scelta è stata fatta perché l’orario dell’attività fisica adattata (AFA) rendeva difficoltosa la possibilità di inserire il canto e la logopedia a seguito dell’AFA. Inoltre ci è sembrato utile poter inserire due attività per il sabato mattina così da poter accorpare più terapie in una mattinata e ridurre le problematiche dovute ai trasporti. L’attività di sostegno psicologico sarà ogni 15 giorni il sabato mattina dalle 10,30 alle 11,30 dopo l’attività del coro. Per l’attività della danza aspettiamo di vedere la manifestazione d’interesse per costituire un gruppo minimo di persone così da poter riprogrammare l’inizio dell’attività. A breve sarà disponibile il calendario delle varie attività che riprenderanno i primi di ottobre. Un caro saluto da tutti gli operatori. 4


Una dieta speciale per i malati di Parkinson

di Daniela Dini

Biologa Nutrizionista

La prima, importantissima regola della corretta alimentazione è quella della varietà dei cibi e delle ricette per la preparazione dei pasti. Solo in questo modo, infatti, possiamo soddisfare il fabbisogno del nostro organismo in tutti i nutrienti. La composizione ideale della dieta bilanciata dovrebbe essere la seguente: la maggior parte dell'energia (55-58%) dovrebbe provenire dai carboidrati (cereali integrali e derivati, patate), una quota del 25-30% dai grassi e il 12-15% dalle proteine (la quota proteica raccomandata non dovrebbe superare i 0.8 g/kg concentrata nel pasto serale). L'alimentazione bilanciata o equilibrata prevede l'assunzione di cinque pasti principali: colazione, pranzo, cena e due spuntini. La prima colazione prevede sempre una parte proteica derivante da latte o latticini (yogurt) e una parte di carboidrati complessi provenienti dai cereali, quindi fette biscottate, pane, biscotti secchi oppure cereali da prima colazione tipo muesli o cornflakes. È possibile aggiungere anche una piccola parte di zuccheri semplici (zucchero, miele, marmellata). La regola del variare gli alimenti resta sempre valida, quindi alternare pane con biscotti, fette biscottate, cereali e il latte con yogurt, latte fermentato o formaggi a ridotto contenuto di grassi. Il pranzo e la cena sono i due pasti principali. A pranzo è consigliabile consumare un primo piatto con contorno di verdure, un panino e 1 frutto. In alternativa un piatto unico (tipo pasta e ragù) dove, però, le proteine siano presenti in quantità ridotta. Il primo piatto (pasta o riso) può essere preparato in brodo oppure come piatto asciutto. Per condire i primi si consiglia di privilegiare sughi semplici a base di verdure. Per la preparazione del brodo è meglio utilizzare brodo vegetale o di carne, preferibilmente sgrassato, preparato in casa, piuttosto di far ricorso ai dadi o granulati pronti in commercio. La sera è possibile consumare un secondo piatto a base di carne, pesce, uova, formaggio e legumi, seguito da pane o patate, verdura fresca e 1 frutto. Il contorno di verdure, fresche o cotte, dovrebbe essere presente sia a pranzo sia a cena. È possibile aggiungere anche uno-due spuntini a base di frutta fresca a metà mattina e metà pomeriggio come merenda. E' importante sforzarsi di seguire una dieta povera di grassi saturi (burro, lardo, strutto, salumi); la quantità di colesterolo non dovrebbe superare i 300 mg al dì. L'uso moderato di cibi grassi può contrastare il ritardato svuotamento gastrico, se presente. Quanto bere e cosa bere. Valgono le stesse indicazioni dell'individuo sano: almeno 2 litri d'acqua. Questa quantità va aumentata in caso di sudorazione profusa e nei periodi caldi dell'anno. L'acqua può essere assunta in qualsiasi momento della giornata, anche sotto forma di tisane come ad esempio senna, oppure caffè d’orzo sempre con poco zucchero. Chi fosse abituato a consumare vino ai pasti si consiglia di non superare la quantità di 1-2 bicchieri al giorno. È opportuno ridurre o eliminare dalla dieta i superalcolici. Si consiglia di non superare la quantità di 2 tazze di caffè al giorno. Stipsi. Spesso i pazienti affetti da morbo di Parkinson soffrono di stitichezza. In questi casi si consiglia di: 1.Bere abbondantemente, 2.Passeggiare almeno 20 minuti al giorno, 3.Abituarsi a regolarizzare l'evacuazione, 4.Non fare uso di lassativi, 5.Assumere a cicli regolari fermenti lattici, 6.Consumare ogni giorno 4-5 porzioni di frutta e verdura, 7.Consumare 1 porzione di legumi 1- 2 volte alla settimana, 8.Consumare 3-4 porzioni di amidi possibilmente integrali, 9.Integrare l'apporto giornaliero di fibra eventualmente con l'assunzione di fibre del commercio ( ES: semi di lino, semi di psyllio), 10.Utilizzare prodotti integrali. Riassumendo: Sale: limitare l'uso di sale da cucina, dadi ed estratti di carne. Pane: scegliere pane comune oppure di tipo integrale, limitare l'utilizzo del pane condito con strutto o con olio. Primi piatti: pasta di semola, riso, farro, orzo ed evitare pasta all'uovo e paste elaborate tipo tortelli, ravioli, lasagne. Carne: i tipi di carne (manzo, vitello, maiale, cavallo, tacchino, pollo, coniglio), privilegiando i tagli più magri. Formaggi: privilegiare i formaggi meno grassi (crescenza, mozzarella, ricotta fresca di latte vaccino) e limitare il consumo di formaggi stagionati (massimo 2 volte alla settimana). Insaccati: dare la preferenza a bresaola, prosciutto cotto sgrassato o prosciutto crudo magro. Legumi: per il loro contenuto proteico è importante utilizzarli in sostituzione al secondo piatto, non come contorno. Condimenti: consigliato l'olio extravergine d'oliva o di semi ben definito (mais, girasole). Da evitare grassi animali tipo lardo, strutto; da limitare il consumo di burro. Verdura: tutta, si consiglia di consumare quella di stagione e di variarne i colori. Frutta: tutta, stesse indicazione della verdura. Vino e Birra: massimo 1-2 bicchieri al giorno.

5


SOFFERENZA. Passione e redenzione dell’uomo.

di Ignazio Fadda

Le domande che tutti si pongono, sono fondamentalmente queste:- che cosa è il doloresofferenza? Che cosa rappresentano per l’Uomo? Qual è il senso della sofferenza per l’Uomo? Le risposte non sono facili, ma si può cercando di definire ciò che è il denominatore comune di questi interrogativi: chi è l’Uomo? San Tommaso affermava che l’’Uomo è persona, e persona significa ciò che vi è di più perfetto in tutta la natura, quindi l’Uomo è l’essere più unico e irripetibile dell’Universo. Sussistere per la persona, significa esistere, da sé, essere autonomo e libero di decidere, che è un essere intelligente e cosciente, in grado di tornare su se stesso, quindi di avere coscienza dei propri atti, per sé, la persona è fine a se stessa e non può mai essere usata come mezzo. La dignità dell’uomo dunque scaturisce dal fatto che egli è persona in una triplice dimensione (corpo, psiche e spirito. Ma la persona umana, come affermava un dottore della Chiesa del IV secolo (Isidoro di Siviglia) è un essere fragile. La manifestazione della fragilità dell’uomo sono il dolore, la debolezza, la sofferenza, la malattia e come nota riassuntiva di tutte queste dimensioni, San Paolo ha chiamato, l’ultimo nemico, cioè la morte. Che cosa è il dolore - sofferenza? Ognuno di noi, nel corso della propria esistenza ha provato questa esperienza. Per alcuni il dolore può essere quello fisico, legato alla malattia, che può essere un evento traumatico o, una situazione familiare dolorosa, per altri invece può essere un dolore emotivo, legato ad altri affetti, morte, separazioni, divorzi ecc. Per l’uomo stesso può essere quello dell’anzianità, la vecchiaia. Infatti, il dolore entrato nel nostro corpo, è vissuto in diverse maniere. Il dolore, qualsiasi sia la sua natura è sempre sofferenza e la sofferenza può essere quella che succede nel corpo della persona, ed ogni persona lo attribuisce al momento della propria vita. Nessuno può affrontare e capire il dolore e la sofferenza degli altri se non inizia dalla sua. Come si può percepire la sofferenza e il dolore nell’uomo, il tutto è legato al suo vissuto, che è diverso tra il credente e il non credente, basta avere fede che è un dono che Dio fa gratuitamente all’uomo. Chi la accoglie, il credente, la vive e trova in essa la via per scoprire il senso e il valore del soffrire; coloro che la ripudiano, i non credenti, come afferma S. Paolo che dice, hanno fatto naufragio nella fede, non riusciranno a comprendere il significato del soffrire e percorreranno la via della disperazione. Infatti, la sofferenza non distrugge l’uomo, lo distrugge una sofferenza senza senso. La sofferenza offre una possibilità misteriosa all’uomo di spingersi oltre il limite umano, in una prospettiva nuova in cui il soffrire stesso acquista un significato specifico e diviene per l’uomo CHIAMATO A VIVERE QUESTA ESPERIENZA, fonte di realizzazione, di compimento. Una sofferenza dotata di senso è rivolta sempre al di la di se stessa, rimanda a qualcosa per il cui amore si soffre. In una parola, una sofferenza con pienezza di senso è il sacrificio. La buona notizia VANGELO della sofferenza è che la sofferenza non è inutile ma può diventare un momento decisivo di crescita umana e spirituale. Quando la fragilità della condizione umana, che non è in grado di eliminare la malattia, il dolore ci porta sofferenza, il Signore ci fa sentire di più la sua presenza viva al nostro fianco insegnandoci a vivere bene la sofferenza, come momento di maturazione, mostrandoci attraverso la sua vita come Egli abbia vissuto la stessa esperienza. L’uomo, fragile ha bisogno di essere aiutato a sentire la presenza del Signore, dell’umanità di Cristo che ha voluto sperimentare la sofferenza umana nelle sue manifestazioni estreme, per condividere, con la sua fedeltà, il progetto di amore del Padre per la salvezza dell’umanità. 6


I PENSIERI

di Giovanna Mantovani

1) LA VOCE DEI FIORI Siamo in un negozio, dove vendono bulbi, semi e tutto l’occorrente per fiori, quando il negozio è chiuso, specialmente la notte, i bulbi si mettono a parlare, sono creature gentili dai colori più belli, che la natura potesse regalare … Dice un tulipano al fratello Tulì “quando saremo insieme in un bel giardino, tutti ci ammireranno, saremo fra i primi a fiorire la prossima primavera”, sentì un giacinto bianco e rispose “e dove mettete il mio candore e il mio profumo?" In quanto a fiorire se si sbrigano a togliermi da questo freddo, così nudo fiorirò prestissimo anch’io, e il mio profumo farà girare la gente e saranno costretti a guardarmi ….” I fiori usano il diminutivo e i tulipani rispondono a Giaci, fanno tanti progetti, ma se nessuno avesse cura di noi? E se non ci saranno case con un lettino (il vaso con il terriccio) come faremo? Non ci pensiamo. Pensa dice Tuli “l’anno scorso ero in una grande conca, proprio alla fermata del pullman, come mi divertivo ad ascoltare tutti quei ragazzi che al mattino presto erano lì a grandi gruppi e parlavano un po’ di tutto ed io ascoltavo, e quando la gente scendeva dal pullman, era costretta a guardarmi, perché ci batteva il naso. Pensa, Giaci, la signora che aveva cura di me, dopo aver preparato un morbido letto per me e, i miei fratelli, tutte le mattine ci veniva ad accarezzare, ci chiedeva se avevamo sete, e qualche volta ci portava un ghiotto bocconcino (il governo per le piante), guarda come sono grassottello”. Gli anemoni, si chiedeva se avevano sete e qualche volta ci portava qualche ghiotto bocconcino (fertilizzante), guarda come sono grassottello. Gli anemoni, poco distanti, ascoltano in silenzio, dopo un po’, uno dal colore azzurrissimo, “e noi dove ci mettete?” Davvero siamo i primi a fiorire! Al mattino entra una signora nel negozio e scelse proprio lì le tre cassette che la notte avevano parlato a lungo; videro in silenzio che la signora aveva comprato tutto quanto serviva e ci sentivamo sicuri. Furono portati in un bel giardino, un uomo prepara le aiuole, nel centro c’è una bella fontana, si sono dei bei prati vellutati e verdissimi, stiamo bene tutti assieme e vedremo crescere i nostri piccoli, qui furono trattati bene e quando rimarranno solo i bulbi, dialogheranno con il telefono, perché qui è tutto attrezzato. Crebbero molto bene i nostri amici, erano curati, ma un po’ di nostalgia c’era nel tulipano che aveva parlato dell’anno scorso, “vedete – diceva – qui siamo curati e si sta bene, ma non ricevo le carezze dell’anno scorso”. 2) LA ROSA BIANCA C’è una Rosa bianca che il mio cuore infiamma. Questa Rosa è la mia mamma. Questa Rosa nella vita ha avuto tante spine … Un giorno questa Rosa sembrò essere appassita, invece si scoprì che più forte era il suo profumo. E che dolce e affettuosa se ne stava sempre lì. La mamma aveva capelli bianchissimi.

7


LA VOCE DEI SOCI

(Ideata da Marco Matteini)

Noi ragazzi di una volta.

Amarcord di Renata Favaro

(terza e ultima parte. Le precedenti sono state pubblicate nei nn. 4/2015 e 5/2015) Non esistevano i problemi legati al denaro: conti correnti, banco-mat carte di credito risparmi, investimenti. Nessuno di noi sapeva quanti soldi entravano in casa, se eravamo ricchi o poveri? Significato che a noi ragazzi sfuggiva. Per il resto bastava la fantasia. A noi ragazzi di una volta ci mandavano a lavorare in tenera età. Tredici anni quindici anni circa e questo ci costringeva a diventare adulti all’improvviso di colpo in modo brusco e per molti di noi, affrontare il mondo dei grandi e il lavoro, non era affatto facile, anche se molti ragazzi hanno imparato un mestiere che ha permesso loro di guadagnarsi da vivere. Da tener presente che i soldi duramente guadagnati da noi venivano versati nella cassa comune della famiglia e a noi veniva dato qualche spiccio. I ragazzi più grandicelli, ma mica tanto, si compravano le prime sigarette “Nazionali senza filtro”.Quanto era diversa la giornata della gente di una volta mentre oggi la giornata è freneticamente caotica, e la gente moderna non trova mai il tempo per fermarsi per riflettere a pensare a osservare e a casa si torna sempre molto tardi, stanchi e con poca voglia di parlare o guardarsi in faccia. Ma c’è sempre tempo e posto per chattare, per giocare col telefonino, distrazioni che assorbono il tempo libero, sottraendolo al pensiero che perde profondità, Sono le droghe moderne, che seducono e lusingano, sono come le sirene che stregavano Ulisse. Invece dovremmo poter trovare qualche minuto per pensare, soffermarci su noi stessi e dove questa vita convulsa ci sta conducendo. A noi ragazzi di una volta in famiglia nessuno ci impartiva lezioni di moralità, ma conoscevamo il significato e il peso di parole come vergogna, rimorso, pentimento, e quando questi “precetti” venivano trasgrediti dovevamo renderne conto, oltre che alle persone che con il nostro comportamento avevamo offeso, anche a noi stessi e alla nostra coscienza. Al giorno d’oggi queste parole sono state spogliate del loro profondo significato, parole dimenticate, la trasgressione invece impera: è permessa e approvata, emulata, giustificata. Per noi ragazzi di una volta quei “precetti” sono stati la nostra fonte di riflessione. La fonte dove attingevano i ragazzi e gli adulti di una volta. Non sono molte le persone che si rendono conto che la società in cui viviamo si sta sfaldando per la mancanza di freni inibitori in un mondo che non sa più fermarsi ma anche non sa più dove andare. Denaro, successo, divertimento sono più importanti dei sentimenti, si perché al giorno d’oggi il sentimento, si va esaurendo si va impoverendo giorno dopo giorno. è stato anestetizzato e sostituito dal superfluo. Tutto è lecito tutto è giustificabile tutto è tollerabile. Lo spirito e i dettami religiosi che animavano la fede si vanno sempre più affievolendo. Forse se tornasse di moda la religione!!!… perché ormai solo le mode dettano legge e suscitano interesse fra giovani e meno giovani ed è tassativo seguirle. I “ragazzi di una volta”, andavano alla domenica alla “Messa del fanciullo”. Dopo la messa c’era il catechismo e le Suore si occupavano dell’insegnamento della dottrina e dei suoi valori. Nel pomeriggio della domenica alle 14,30 il Parroco presiedeva l’adunanza. dove si parlava di avvenimenti quotidiani spesso legati a episodi del Vangelo e della Bibbia. La nostra formazione cattolica è stata per noi ragazzi il sostegno morale, il viatico che ci ha accompagnato nel duro cammino che ci attendeva. La parrocchia ovvero il “patronato” (ora oratorio) era per i ragazzi una seconda casa, la babysitter dei “ragazzi di una volta”. Naturalmente in Parrocchia c’era anche il cinema, i film venivano proiettati nel pomeriggio della domenica, ma non tutte le settimane, Quando poi ci fu l’avvento della TV che pochi fortunati possedevano, noi ragazzi di una volta, andavamo a vedere la trasmissione che a quei tempi furoreggiavano come “Lascia o raddoppia” (giovedì) e il Musichiere (sabato) al bar di fronte a casa nostra dove per poter occupare la sedia era d’obbligo “consumare” (anche allora…) e noi assolvevamo ’l’obbligo con un ghiacciolo perché il gelato solo raramente potevamo permettercelo. E quando non potevamo consumare per mancanza della materia prima (le lire) vedevamo le trasmissioni attraverso una rete che separava il nostro spazio erboso dal bar. Armati di una sedia, ci piazzavamo dietro alla rete tutta la sera. Questo succedeva quando d’estate il televisore con il bar e sedie al seguito veniva sistemato all’aperto. Questi valori, questi principi hanno accompagnato il cammino di noi ragazzi di una volta, ci hanno aiutati a crescere e a vigilare su noi stessi, e come insegna la parabola: “A dividere il grano dal loglio”, (che significa separare il bene dal male, distinguere il buono dal cattivo dal Vangelo secondo Matteo 13,24-30 e dal vangelo di Tommaso) e ci ha insegnato ad avere una morale, anzi un codice morale Quel codice morale che aiuta tutti noi a vivere in modo rigoroso anche in un mondo immorale.

8


”UNO SPAZIO PER ME.

Attività culturali, artistiche e sportive per una maggiore integrazione sociale delle persone con disabilità acquisita." Il presente progetto nasce dalla necessità per le persone con disabilità acquisita di integrarsi con altre associazioni e strutture territoriali per ridurre il forte rischio di isolamento sociale derivante da tali situazioni e per dare una corretta informazione e sensibilizzazione su tale patologia. I principali obiettivi sono: 

Scoprire il ruolo degli altri e la possibilità di stare in gruppo per giocare, per lavorare, per capire e costruire.......  Sviluppare la creatività ed acquisire maggiori capacità comunicative imparando ad usare nuove tecniche.  Permettere l'acquisizione delle regole e dei ruoli attraverso una formazione specifica e nello stesso tempo favorire la stimolazione delle funzioni cognitive indispensabili nello svolgimento di qualsiasi attività sportiva e artistica.  Promuovere comportamenti e/o atteggiamenti socialmente positivi che mirino al rispetto degli altri, all' accettazione e alla valorizzazione delle capacità di ognuno  Promuovere una nuova cultura della diversità con la partecipazione degli alunni delle scuole alle attività previste nell’evento conclusivo. Il progetto prevede quindi varie attività che si svolgeranno tra settembre 2015 e marzo 2016, il mercoledì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.00. CALENDARIO ATTIVITA’ Tiro con l’arco ed equitazione all’Agriturismo Rendola Riding

   

Incontri di scrittura creativa con la Dr.ssa Chiara Sighel Parrocchia del Ponte alle Forche

16 30 14 16

settembre 2015 settembre 2015 ottobre 2015 marzo 2016 Incontri con il gruppo di lettori “Seminalibri” Ginestra. Fabbrica della Conoscenza 11 novembre 2015, 9 dicembre 2015, 13 gennaio 2016

  

28 ottobre 2015 25 novembre 2015 27 gennaio 2016

Cineforum tematico Ginestra. Fabbrica della Conoscenza

Sabato 12 marzo 2016 dalle ore 9 alle 13 Incontro con l’autore Flavio Maracchia Ginestra. Fabbrica della Conoscenza

17 febbraio 2016

Domenica 10 aprile 2016 giornata conclusiva all’Agriturismo Rendola Riding aperta a tutta la cittadinanza

PER INFO E ISCRIZIONI 3402754003 - 3476024683 presidente@atracto.it

LOCANDINA

a cura di Elisa Focardi 9


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.