Sottovoce 148

NOTIZIARIO DELL’ ASSOCIAZIONE ONCOLOGICA ITALIANA M.d.V. - ONLUS Formazione di volontariato per la tutela e la riabilitazione dei laringectomizzati

Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona

(D.L. 460 del 04/12/1997)

ANNO XL • n.148 • III QUADRIMESTRE 2014

EDITORIALE C'è posta per...

PRIMO PIANO Un Convegno di Qualità INFORMAREGIONE Assemblea Generale CONOSCERE Le Dogaresse e 0,50 - In caso di mancato recapito restituire all’Ufficio di VR CMP, detentore del conto, per la restituzione al mittente, previo pagamento resi

SOMMARIO 148 • III QUADRIMESTRE 2014

Notiziario dell’Associazione Oncologica Italiana M.d.V. Onlus Direttore Editoriale Caporedattore O. Adriano Zanolli Direttore Responsabile Marta Camerotto Redazione Impaginazione G. Bianchini R. Cattellani G. Zanuso Amministrazione sede AOI MdV Onlus Via Fratelli Rosselli, 11 37138 Verona Tel-Fax 045.561789 ccp n° 16702375 Stampa Grafiche SIZ spa - Verona divisione Novastampa

E D I T O R I A L E C’è posta per...

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PRIMO PIANO “Make Sense Campaign” Un Convegno di “Qualità” 11th International SVO

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S A N I TÀ & S A L U T E Il “dopo” Convegno Appunti da un Seminario

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“SPECIALE” PER VOI All’Angelo con la SVO

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INFORMAREGIONE Convocazione Assemblea dei Soci “Prenditi cura di te”

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INFORMASEZIONI Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza

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CONOSCERE Le Dogaresse Mirano Le brevi

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LETTURE Il richiamo della poesia

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RUBRICHE Venezia... la dolce: i baicoli

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Nel rispetto del D.L. 196/2003 si comunica che i dati in possesso dell’Ass. Onc. Ital.

M.d.V. saranno usati con la massima riservatezza e non verranno ceduti a terzi ma utilizzati solamente per l’invio del nostro giornale “Sottovoce”. Comunque chi lo desidera può esercitare i suoi diritti previsti dall’art. 7 del D.L. 196/03 chiedendo le modalità del trattamento o chiedere informazioni sull’origine, l’aggiornamento o la cancellazione immediata degli stessi. Il programma indirizzi viene trattato su supporti cartacei con i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla legge.

Autorizzazione Tribunale di Verona n. 1691 del 20/01/2006

© Edizioni AOI Onlus www.aoionlus.it info@aoionlus.it Federata alla Favo-Roma Federata alla Fialpo-Verona Foto in copertina: Castelletto di Villa Belvedere Mirano - Venezia

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero

Alessandro Abramo, Giovanni Bianchini, Efrem Carraro, Linda Castellani, Maurizio Magnani, Giorgio Saiani, Mario Sbalchiero, Walter Segala, Umberto Tassini, Gabriella Veronese, Adriano Zanolli, Giò Zanuso

EDITORIALE

C’è posta per...

Il Prof. Roberto Spinato Gli amici operati e familiari Egregio Professor Spinato, innanzitutto un particolare ringraziamento per avermi coinvolto, in veste di relatore sul “Ruolo del Volontariato in Veneto”, nell’ambito del Congresso Medico Internazionale, realizzato all’Ospedale all’Angelo l’8 ottobre u.s. E un “grazie” sentito per la dedica autografa sulla corposa edizione degli atti congressuali.

Mi rivolgo a Lei confidando nel suo ruolo istituzionale di collegamento tra le diverse figure di medici specialisti, per chiedere di sostenere il “Progetto Veneto Salute”, che la nostra Associazione intende realizzare con il parziale finanziamento della Fondazione Cattolica di Assicurazione.

Il progetto, che ha come peculiare finalità l’assistenza e la riabilitazione psico-fisica degli operati per patologie tumorali testa-collo, prevede mirati metodi riabilitativi e una rete assistenziale nel post-dimissione ospedaliera, particolarmente rivolta al recupero fonetico e alla deglutizione. La condivisione allo spirito del progetto significa estendere la collaborazione ai medici e a tutte le altre figure professionali del reparto ORL, con i quali poter individuare l’adeguato apporto assistenziale post-operatorio e le soluzioni riabilitative più efficaci e nel minor tempo possibile. Il quadro riabilitativo previsto nel progetto si completa con la stretta collaborazione tra gli specialisti e i volontari, adeguatamente prepa-

rati da professionisti e supportati da strutture mediche, in vista di una formazione estesa per altre patologie. Mi permetto di segnalare alcune criticità che ostacolano le nostre attività di sollievo fisico, conforto morale e sussidio economico. L’assistenza pre e post-operatoria è ostacolata in nome di una fantomatica “privacy”, nonostante una specifica convenzione con le ULSS. È difficoltosa e non omogenea la fornitura gratuita degli ausili; il nostro appello in tal senso, esposto con chiarezza ai responsabili V Settore Commissione Sanità (Presidente Dr. Padrin – Vice Presidente Prof. Sinigallia), è caduto nel più assordante silenzio. Le rendo noto che la nostra Associazione adotterà tra breve un nuovo Statuto, che prevede l’estensione della mission agli operati testa-collo e la richiesta di personalità giuridica.

Egregio Professore, conoscendo la Sua disponibilità, Le chiedo di accompagnarci in questa nobile “crociata”, in nome della dignità, diritto inviolabile di ogni uomo. il Presidente Regionale Rag. Adriano Zanolli *** Amici carissimi, i problemi da risolvere non sono né pochi né di facile soluzione.

Il 2014 è ormai alla fine e i nostri appelli ai Responsabili della Sanità non hanno risposte. Ci si nasconde troppo spesso dietro le difficoltà economiche, quando si insiste a investire somme SOTTOVOCE

da capogiro in nuovi ospedali (tranquillamente rinviabili a tempi migliori...), lasciando senza risorse operatori, assistiti e le fasce più deboli. Una decisa alzata di scudi viene anche dalla Stampa. Il Corriere della Sera/Salute del 26 ottobre u.s. denuncia i preoccupanti, eccessivi rientri in ospedale dopo le operazioni. L’Arena di Verona e il Corriere della Sera del 9 novembre u.s. pubblicano a lettere cubitali “ORA BASTA”: basta al degrado progressivo della Sanità pubblica nel Veneto, che il Governatore Zaia insiste a definire d’eccellenza (?!?). È tempo che i responsabili della Sanità scendano dalla torre, ascoltino le proposte del territorio, si confrontino con le Associazioni, le più accreditate fonti dei reali bisogni. Quanti errori e disparità si potrebbero evitare! E quanta più assistenza!... E meno “tagli”!...

Per quanto riguarda la gratuità degli ausili, confidiamo che i Dirigenti medici contattino i responsabili dei distretti ULSS (ufficio protesi), segnalando le forniture necessarie.

A tutti giungano i migliori auguri in occasione delle prossime festività natalizie e di fine anno.

Il 2015 sarà un anno difficile, ma superabile se lo affronteremo con impegno. Facciamo tesoro di quanto dichiara il Prof.

Spinato: «La chirurgia senza il supporto dei Volontari, non ha futuro». E il futuro è nelle nostre, vostre, mani.

Adriano Zanolli 2014 • QUADRIMESTRE III

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PRIMO PIANO

“Make Sense Campaign” Il cancro della Testa-Collo Seconda campagna europea Per il secondo anno consecutivo Ailar/FIALPO sono state coprotagoniste nella settimana di campagna europea “Make Sense Campaign” di EHNS/ECPC, che si è svolta dal 22 al 26 settembre, culminando nella partecipazione al Congresso ESMO 2014 che si è tenuto a Madrid dal 26 al 30 Settembre.

La campagna contro il tumore della Testa-Collo è guidata dalla EHNS (Società Europea Otorino Oncologi) in collaborazione con ECPC (Alleanza Europea Pazienti con il Cancro) e la sponsorizzazione delle case farmaceutiche Merck-Serono, Boehringer Ingelheim e Transgene.

In tale ambito è stato costituita una task-force costituita da rappresentanti di altrettante associazioni di Belgio, Francia, Croazia, Polonia e la cui leadership è stata affidata ad Ailar/FIALPO. Altre associazioni saranno interpellate per entrare a farne parte.

La settimana prevedeva il seguente programma: Lunedì: Lancio della Campagna Make Sense, tramite eventi e conferenze stampa in tutta Europa. – Martedì: Giornata del Parlamento Europeo: incontro in Europarlamento ospitato da un Membro e da EHNS ECPC. – Mercoledì: Giornata della diagnosi precoce: screening di cancro T-C verso pazienti in vari entri medici in tutta Europa. – Giovedì: Giornata dei giovani: visita a Università e scuole per informare sul cancro T-C. – Venerdì: Giornata d’informazione

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2014 • QUADRIMESTRE III

ai medici: Esperti della Campagna Make Sense discutono con i medici sul cancro Testa-Collo.

In particolare l’impegno richiesto ad Ailar/FIALPO era nel lancio della Campagna, nell’audizione all’Europarlamento e sulla giornata d’informazione per la formazione di una task-force europea tra le Associazioni di Volontariato verso i pazienti della Testa-Collo.

L’incontro all’Europarlamento è stato moderato dal giornalista inglese Mark Dailey.

Il benvenuto e l’introduzione all’incontro è stata dell’on.

Ciprian Tanasescu, il quale ha commentato l’istanza presentata dall’on. Daciana Sarbu riguardo alcuni punti concernenti le problematiche del cancro della Testa-Collo: • Insufficiente conoscenza del cancro della T-C da parte della popolazione dei medici di base.

• Esplorare e verificare le opportunità da parte della Commissione Europea di supportare la “Make Sense Campaign”.

• Identificare e concordare le azioni future per portare la Campagna d’informazione/prevenzione del cancro T-C e dei suoi segnali sintomatici a livello di tutta l’Europa. *** La dr.ssa Lisa Licitra, Responsabile Unità Complessa Oncologica Testa-Collo dell’Istituto Tumori di Milano, ha quindi ribadito quali sono gli organi interessati al cancro T-C, esponendo alcuni fatti salienti riguardo SOTTOVOCE

tale neoplasia: – il cancro T-C è al sesto posto tra le neoplasie più comuni; – è diagnosticato a 150.000 persone ogni anno in Europa; – il 50% di questi non sopravvive ogni anno; – 85% dei casi diagnosticati è conseguente all’uso di fumo e alcool e HPV; – il cancro della T-C è più comune del doppio rispetto a quelli cervicali.

La conseguente richiesta d’intervento da parte del Parlamento Europeo alla Commissione Europea deve prevedere: – un effettivo e attivo interessamento sulle campagne di prevenzione e informazione sulle sintomatologie; – fornire il supporto alla diagnosi precoce e l’invio dei pazienti agli specialisti; – fornire supporto al trattamento multidisciplinare dei pazienti (chirurgo, oncologo, radiologo oltre a personale sanitario dedicato e Caregiver volontari); – fornire delle Linee Guida Europee al fine di assicurare che tutti i cittadini europei abbiano accesso equitario alle migliori cure disponibili, supportando la divulgazione delle informazioni sulle procedure ottimali di gestione del cancro T-C in ambito Europeo; – la promozione di programmi di riabilitazione dei pazienti per supportare il loro impegno e osservanza dei trattamenti previsti al fine di ottenere il miglior risultato sanitario finale; – l’incoraggiamento alla ulteriore ricerca sul cancro T-C, assicurando migliori strategie di prevenzione, alternative di trattamenti e fondamentalmente

PRIMO PIANO

Audizione all’Europarlamento - Make Sense Campaign risultati sanitari finali per tutti i pazienti.

La Make Sense Campaign ha tutti gli scopi di cui sopra poiché è sicuro che una maggior consapevolezza dei rischi e dei sintomi del cancro della T-C è l’unico mezzo per salvare la vita dei pazienti che ne sono affetti.

In aggiunta a tutto quanto detto è in atto da tempo una rete di centri di esperti sui casi di cancro T-C di tipo raro. I dati si riferiscono a sottogruppi in collaborazione con Registri Tumori selezionati.

In sequenza sono indicati il Paese, il periodo di osservazione e il numero dei casi di cancro T-C: – Slovenia – 2009/2010 – 219; Bulgaria – 2010 – 979; Belgio – 2009/2010 – …; Olanda – 2009/2010 – 6.587; Finlandia – 2009/2010 – n.d.; Irlanda – 2009/2010 – 1.330; Italia (3 regioni) – 2007/2009 – 1.000. – Totale 10.115. *** Sempre al riguardo dei casi rari, dall’analisi del tempo che tra-

scorre tra la diagnosi di cancro della T-C all’inizio del primo dei possibili trattamenti (chirurgia, RT, CHT) mediamente passa circa 1 mese. È necessario poi un tempo più lungo per essere sottoposti ai trattamenti coadiuvanti dopo un intervento chirurgico.

Purtroppo, oltre 1/3 dei casi diagnosticati sono risultati in stadio avanzato, mentre circa il 6% erano metastatici. *** L’on. Enrique Terol, membro della Commissione Europea, ha preso atto di tutta l’informazione riguardante il cancro della T-C, ribadendo che la lotta al cancro da parte della C.E. è in atto sin dal 1985. Nel 2013 sono stati previsti finanziamenti per 14 milioni di Euro. È prevista una nuova azione congiunta sul cancro per il triennio 2014-2017, fornendo nuove opportunità di finanziamento verso: – programmi di prevenzione; – diagnosi e trattamento precoce.

SOTTOVOCE

Sono considerate anche altre problematiche, quali: aumento della specializzazione delle cure; – frammentazione di cure in malattie complesse; – diseguaglianza delle cure tra i vari paesi membri.

Direttive in tal senso, per il diritto al rimborso per le cure ottenute in altri paesi europei, sono volte a una maggior trasparenza, tenendo presente che questo si applica alle forme particolari di malattie.

I casi di comune conoscenza medica vanno invece risolti a livello del proprio paese. *** Da parte Ailar/FIALPO sono stati trattati gli argomenti relativi ai pazienti. A parte la conferma delle sintomatologie e la descrizione del percorso personale nel cancro della laringe, è stata posta particolare enfasi nel discutere sulle necessità dei pazienti dopo le varie cure e trattamenti riassumibili in: – necessità di un supporto psicologico; – riabilitazione fonatoria e sensoriale; 2014 • QUADRIMESTRE III

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PRIMO PIANO – reinserimento sociale; – reinserimento in ambito lavorativo, se possibile; – raggiungimento di un livello di Qualità della Vita ottimale in relazione al tipo di trattamenti subiti.

Il moderatore Mark Dailey ha quindi sottoposto il dr. Tassini a una serie di domande sullo status dei pazienti, le condizioni effettive di lavoro delle associazioni di volontariato, quali sono gli interventi verso i pazienti in qualità di Caregivers, quali compiti possono assumere i Caregivers volontari.

Su quest’ultimo punto si è ribadito il concetto e la necessità che i Caregivers (diciamo ex-Maestri Riabilitatori ) siano regolarmente inseriti nell’ambito dei Team Multidisciplinari, in quanto realmente unici nel poter fornire un adeguato supporto ai pazienti cui viene comunicata la diagnosi di cancro.

Riguardo altri compiti è stato evidenziato come le campagne contro fumo, alcool, ecc., condotte tramite testimonianze delle nostre associazioni, creano uno stato emotivo più profondo rispetto a campagne condotte da soggetti che non hanno subito conseguenze da tale uso. Indubbiamente il risultato finale di tali campagne risulterebbe sicuramente molto più efficace per la cessazione di tali abitudini. *** La prof.ssa Stina Syrjanen ha illustrato quali risorse (costi) sono necessarie nei casi di cancro T-C: – degenza; – chirurgia totale/parziale/ricostruttiva; – chirurgia secondaria per recidiva; – assistenza infermieristica; – riabilitazione; – gestione psicologica; – chemioterapia (gestione effetti collaterali, ospedalizzazione); – radioterapia.

Il costo delle cure per paziente

T-C in UK è di 324,7 milioni di Euro per 11.403 pazienti, con costo medio per paziente di Euro 28.470, di cui il 94,7% del costo totale è relativo alla degenza.

Da notare che il costo medio per paziente vede la spesa maggiore nel 1° anno (24.583 Euro), mentre il rimanente della spesa è usato in maniera decrescente fino al 5° anno.

Allo stato attuale quindi bisogna considerare che: – la diagnosi tardiva del cancro T-C è costosa e complessa; – la prognosi è fortemente dipendente dallo stadi azione della neoplasia all’atto delle diagnosi; – gli stadi tardivi sono complessi, spesso associati a complicanze e recidive, e possono richiedere tempi lunghi con conseguente necessità di assistenza e quindi richiedono un forte impegno economico; – la gestione dei casi in stadio iniziale ha una durata breve, meno

Panoramica della delegazione durante l'audizione all’Europarlamento

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2014 • QUADRIMESTRE III

SOTTOVOCE

PRIMO PIANO costosa e la sopravvivenza risulta 80-90%; – da qui l’impegno a fare di più per sensibilizzare e aumentare la consapevolezza sui tumori della T-C al fine di migliorare ulteriormente i risultati per i pazienti *** Il prof. Jean-Louis Lefebvre ha poi illustrato la necessità di utilizzare i Team Multidisciplinari nell’approccio con il paziente.

Tra i vari specialisti medici occorre includere anche i Caregivers volontari delle associazioni oncologiche del settore. Soltanto in questo modo le decisioni riguardanti il paziente risultano ottimali. Attualmente sono 5 gli stati membri che offrono il trattamento multidisciplinare: – Belgio; – Francia; – Polonia; – Olanda; – UK. Il percorso multidisciplinare per il cancro T-C è considerata procedura ottimale, sebbene non applicabile in tutti i paesi membri, a causa delle infrastrutture sanitarie e per il suo costo.

La pratica della multidisciplinarietà ha i seguenti benefici: – maggior soddisfazione del paziente; – diagnostica e trattamenti più tempestivi; – continuità delle cure, incluso post-trattamento; – maggior possibilità di reclutamento per la sperimentazione clinica; – possibilità di accedere alle cure più recenti; – subire trattamenti in accordo alle Linee Guida. *** L’on. Tanasescu ha quindi concluso l’audizione riassumendo le criticità: – il cancro T-C ricopre una ruolo significativo nei costi sanitari in ambito europeo e richiede una “priorità urgente”; – necessità di incrementare la consapevolezza di questo tipo di cancro tra gli stessi medici

e la popolazione europea; – la diagnosi precoce è vitale per aumentare la possibilità di sopravvivenza dei pazienti colpiti; – le cure in tutta Europa devono essere standardizzate e multidisciplinari, ove possibile; – consapevolezza, comunicazione e supporto ai pazienti rimangono argomento critico; – il cancro T-C deve essere inserito tra quelli di maggior profilo nell’agenda politica europea; – il coinvolgimento e l’azione della Commissione Europea è basilare per ottenere quanto sopra. *** La “Head & Neck Make Sense Awreness Week” si è conclusa con i seguenti risultati: – la campagna ha avuto una maggior estensione a livello europeo; – la risposta della C.E. si è avuta durante l’incontro in Europarlamento; – più di 130 centri ospedalieri in Europa hanno proposto uno screening gratuito con oltre 10.000 pazienti visitati; – il primo coordinamento europeo di Associazioni di Volontariato Oncologico Testa-Collo vede una rete di 10 paesi; – il sito Make Sense ha avuto oltre 5.000 visite nella settimana. *** Riguardo il Congresso ESMO 2014, si è tenuto un incontro separato tra EHNS e Associazioni di Volontariato per proporre l’organizzazione di una rete di supporto oncologico ai pazienti.

Tale rete farà capo a ECPC per svariati motivi, tra cui la non trascurabile dislocazione in Bruxelles e la possibilità di coordinamento verso la UE. Sono state discusse alcune opportunità che dovranno essere verificate, tra cui: – organizzare un galà con concorso canoro tra i cori di laringectomizzati esiSOTTOVOCE

stenti; – progettare una Health Mobile App. Si è quindi concordato di elaborare le “Linee Guida per pazienti con cancro Testa-Collo”.

A questo proposito si sottolinea che Ailar/FIALPO sono state sollecitate nella persona del dr.

Umberto Tassini a partecipare attivamente alla revisione delle linee guida che ESMO (Società Europea Medici Oncologici) intende editare a favore dei pazienti. Contemporaneamente è pervenuta richiesta da parte EMA (Agenzia Europea del Farmaco) a far parte del team di esperti per verificare i risultati delle sperimentazioni farmacologiche in qualità di pazienti.

Tutto quanto sopra dimostra come il momento sia favorevole per una maggior visibilità delle problematiche connesse alle nostre patologie e quindi di forte sviluppo delle attività associative da intraprendere in futuro non più relegate alla semplice riabilitazione fonatoria.

Dopo la fine dei lavori presso l’Europarlamento, l’on. Patriciello ci ha comunicato di aver preparato una “Risoluzione” (istanza di interrogazione) nei confronti della Commissione Europea riguardo le azioni che la Commissione stessa intende intraprendere a sostegno delle necessità per la lotta al cancro della T-C. Si sottolinea che tra tutti i vari MEP italiani invitati a partecipare al dibattito e che si dichiarano impegnati in vario modo nei confronti delle varie lotte al cancro, l’on. Patriciello è stato l’unico a considerare il nostro invito e promuovere un’azione formale nei confronti della C.E. Umberto Tassini 2014 • QUADRIMESTRE III

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PRIMO PIANO

Un Convegno di “Qualità” Cronaca leggera Argomento serio

Aula Magna dell'Azienda Ospedaliera di Cremona

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Ho partecipato con entusiasmo al convegno riguardante la “Gestione della qualità di vita del paziente oncologico della testa e del collo” che il nostro Presidente dott. Magnani, ha organizzato il 3 e 4 ottobre presso l’Azienda Ospedaliera di Cremona nella triplice veste di Direttore Scientifico/Presidente AILAR e FIALPO. Devo prima di tutto fare testimonianza della grande partecipazione di pubblico che ha gremito l’Aula Magna: medici, infermieri, logopedisti provenienti da varie sedi nazionali e da volontari AILAR e AOIMdV di Verona.

Al tavolo della presidenza il dott. Magnani, il rag. Zanolli e la dott.ssa Franzoni, per gestire al meglio le relazioni e per ricondurle nell’ambito di un confronto costruttivo con il pubblico.

Anzi il dott. Magnani nella sua prolusione ha voluto proprio impostare i lavori con un confronto formativo con la platea. Di buon 2014 • QUADRIMESTRE III

auspicio infatti l’immagine proiettata in sala di un APE-CAR, quel piccolo motocarro dai mille usi che si trasformava in un veicolo accessoriato con la scritta “da grande sarò un TIR”, a testimoniare che la fatica congressuale doveva divenire costruttiva e di arricchimento culturale. Debbo convenire che così è avvenuto, non solo per me, ma anche con tutti i partecipanti con cui mi sono rapportato.

Di grande effetto la relazione del prof. Gabrielli, Preside della Libera Università di Lugano di Scienze Umanistiche e Mediche (LUDES), chiamato a parlare del significato della Qualità di Vita (QL); una lezione magistrale che ha spaziato in vari ambiti, dalla psicologia alla filosofia e al misticismo, con erudite citazioni dei filosofi presocratici, di Kant e Hegel, per concludere che la QL è estremamente variabile in rapporto alle aspettative della persona. Persona in effetti deriva SOTTOVOCE

dal latino “per se unus” cioè ogni individuo è unico come mentalità, forza morale e capacità di sopportare le avversità. Rimane il mistero della sofferenza che anche il filosofo Nietzsche considera capace di “scavare profondamente nell’animo umano”.

La dott.ssa Franzoni ha quindi rimarcato l’importanza della corretta respirazione, specie nei portatori di tracheostoma, che va sempre protetto sia per decoro ma soprattutto perché i bavaglini e i filtri sono surrogato della climatizzazione nasale mancante.

Chiari e utili gli esercizi proposti in ambito della riabilitazione respiratoria. Il dott. Anni nella sua relazione sulla gestione alimentare ha ribadito che gli studi epidemiologici mondiali vedono tra le cause del cancro non solo fumo e alcool, ma anche la scorretta alimentazione con cibi molto salati, cotti alla brace, ricchi di conservanti e di grassi animali saturi. Ha quindi esposto un decalogo di comportamento alimentare che sarà oggetto di un prossimo articolo scientifico sul nostro giornale.

Chiara ed essenziale la relazione del dott. Magnani, “Gestione della fonazione e della deglutizione”, che sono state condensate, in quanto le due funzioni sono strettamente connesse nella evoluzione embriogenetica; nelle laringectomie parziali la fonazione non rappresenta un problema, mentre nelle laringectomie totali la voce esofagea è un caposaldo importante con i metodi inspi-

PRIMO PIANO

Prof. Fabio Gabrielli

Dott.ssa Mariuccia Franzoni

Dott. Angelo Anni

Dott.ssa C. G. Caldarazzo

Inf. Cristina Clerici

Dott. Giorgio Danelli

ratorio, deglutitorio e buccofaringeo scientificamente riconosciuti. L’utilizzo della protesi tracheo-esofagea garantisce una maggior intensità vocale ma richiede una certa destrezza da parte del paziente e determina una maggior dipendenza medica per i periodici cambi della protesi e per le complicanze infiammatorie e per infezioni micotiche. Il laringofono, pur producendo una voce metallica e monocorde, ha ancor oggi un ruolo nel recupero comunicativo di persone anziane e fragili. Sentita e apprezzata la “Gestione della tracheotomia” della dott. ssa Caldarazzo, che ha ribadito l’importanza della corretta umidificazione ambientale e l’istillazione di soluzioni acquose di bicarbonato di sodio nel tracheostoma, come norma igienicopreventiva, al fine di favorire la miglior espettorazione possibile.

In linea con questi principi la comunicazione della I.p. Clerici, che ha sottolineato l’importanza dell’assistenza infermieristica sotto il profilo umano, psicologico e di corretta comunicazione alla famiglia come elementi di una buona riabilitazione. Il dott.

Danelli, primario anestesista, ha invece passato in rassegna tutte le possibilità farmacologiche per lenire il dolore, convenendo come gli oppioidi di recente formulazione transdermica siano di grande efficacia; nelle patologie lievi, come quei dolori sordi post-operatori che insorgono nei cambiamenti climatici, è indicato l’impiego del paracetamolo, eventualmente in associazione con la codeina. Ricca di foto illustrative la presentazione del dott. Roffi, collaboratore del dott. Magnani, che ha fatto notare come la QL del paziente operato di chirurgia maggiore della SOTTOVOCE

testa e del collo preveda anche da parte del chirurgo la ricerca e il rispetto dei nervi del distretto cervico-cefalico come il vago, il facciale, il frenico, lo spinale e il plesso cervicale. La loro integrità, quando questo sia ontologicamente possibile, è garanzia di una miglior funzione muscolare; anche la corretta sutura per piani anatomici consente una minor dolorabilità, mentre l’estetica della via cutanea di accesso chirurgico va anch’essa perseguita con l’applicazione preventiva dei punti di repere per le suture cutanee. Il distretto va massaggiato con creme elasticizzanti e idratanti o deve essere trattato con applicazione di lamine di silicone. Quando subentrano delle disabilità del cingolo scapoloomerale legate alla sezione del nervo spinale e del plesso cervico-brachiale, il ruolo del fisioterapista diviene efficace come ha sostenuto la dott.ssa Stefanini nella sua relazione con la proiezione degli esercizi di rieducazione motoria e delle possibilità terapeutiche con tecnologia strumentale (tens, magnetoterapia, laserterapia, cerottazione propriocettiva ). Nell’ambito della riabilitazione della QL è determinante anche la corretta comunicazione Medico-Paziente e Paziente-Maestro riabilitatore, che vanno perseguite secondo i canoni PNL (Programmazione neurolinguistica), ha sostenuto il dott. Magnani, ricordando che è patrimonio di AILAR il “progetto Zerneri” circa il modo più opportuno per approcciarsi al paziente.

La seconda giornata, incentrata maggiormente sulle problematiche psicologiche ed esistenziali, ha visto il dott. Magnani esporre, al posto del relatore ufficiale ing. Maggi, del Politecnico di 2014 • QUADRIMESTRE III

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PRIMO PIANO

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Milano, assente per sopraggiunti impegni professionali, le possibilità attuali e futuribili della tecnologia informatica nella gestione della QL dei pazienti disabili. Di grande impatto la relazione del dott. Magnani circa il contatto con l’ambiente naturale nella gestione del processo riabilitativo e nel percorso di guarigione: “La natura vista come madre e non come matrigna”.

“La coltivazione dell’orto fa partecipe il paziente del processo creativo dei frutti e distoglie il pensiero dalla malattia.

La bellezza del giardino incanta il malato, lo avvicina alla trascendenza e la stessa fruizione del verde diventa terapia”.

Stesso elemento terapeutico diventa anche la psicologia, come ha ribadito la dott.ssa Sironi, del Servizio di Psicologia Clinica di Cremona; la riabilitazione inizia quando il paziente si rende conto della realtà di malattia.

Il pensiero positivo può migliorarla, come la psico-oncologia insegna, con l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisario.

Interessante aver illustrato i segni di allarme psicologico verso l’instaurarsi di una sindrome depressiva.

“La componente mistica e trascendente si pone come un elemento di costante emergenza” ha affermato il nostro Presidente Nazionale, introducendo la relazione del padre spirituale AILAR, don Carlo Nazzari, che ha tenuto una relazione magistrale sulla sofferenza, rimarcando come il suo mistero avvicini a Dio, mettendo a nudo la fragilità umana.

Famiglia e Società sono stati gli ultimi argomenti trattati dal dott. Magnani e dal rag. Zanolli; il momento economico attuale potrà produrre delle crisi 2014 • QUADRIMESTRE III

di valori. Le associazioni di volontariato dovranno adoperarsi perché questo non accada, moltiplicando il loro impegno nella vita sociale e societaria con un rispetto dei ruoli e perseguendo obiettivi condivisi. I pazienti stessi possono proporsi come bussola per un mondo che sembra aver smarrito i valori umanistici.

A tutti i relatori sono stati consegnati degli omaggi preziosi, a gratificare il loro impegno. Devo, con forza, sottolineare la grande partecipazione di pubblico, che ha seguito fino al termine le due giornate senza sentire fatica.

Un bel regalo per i congressisti: la visita guidata alle bellezze della Piazza di Cremona, con il Duomo e il Battistero condotta dal Sovraintendente diocesano ai beni architettonici, mons.

Achille Bonazzi, che ci ha permesso di gustare le meraviglie di una delle più belle piazze del mondo. Altrettanto di pregio l’ospitalità offerta dall’Azienda Ospedaliera, per i lavori in aula magna e per i rinfreschi a buffet.

Nella serata del 3 ottobre una piacevole cena sociale riservata al volontariato FIALPO e ai relatori, presso il ristorante “Incanto” di Cremona, ha rallegrato gli animi e cementato maggiormente l’amicizia.

Sento infine il dovere di sostenere che vada riconosciuto pubblicamente al nostro Presidente Nazionale, dott. Maurizio Magnani, e al Presidente dell’AOIMdV di Verona, rag.

Zanolli, il grande impegno profuso per pensare e realizzare questo evento di pregio che dovrà divenire elemento qualificante per la futura attività comunicativa e assistenziale del nostro volontariato.

Giorgio Saiani SOTTOVOCE

Dott. Giampiero Roffi

Dott.ssa Stefanini

Dott.ssa Patrizia Sironi

Don Carlo Nazzari

Rag. Adriano Zanolli

Dott. Maurizio Magnani

PRIMO PIANO

11th International SVO Conference on Head & Neck Cancer Una sintesi qualificata

Dal 5 all’8 ottobre si è tenuta l’11ª Conferenza Internazionale SVO sui Tumori della Testa e del Collo. L’evento si è svolto presso il meraviglioso Auditorium del Centro Congressi Rama all’Ospedale dell’Angelo ed è stato realizzato in collaborazione con il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, con la Mayo Clinic di Scottsdale in Arizona e con il Gruppo Studi Tumori Testa Collo di Venezia.

Oramai da quasi 20 anni la SVO è protagonista di una delle più importanti opportunità di confronto e di aggiornamento, in ambito oncologico e otorinolaringoiatrico in generale, tra i maggiori esperti nazionali e internazionali.

Hanno partecipato relatori provenienti dai centri statunitensi del MSKCC di New York e della Mayo Clinic di Scottsdale, nonché da Centri d’eccellenza tedeschi, polacchi, svizzeri, francesi, greci e rumeni. Il comitato organizzatore, presieduto dal Prof.

Spinato, ha voluto invitare colleghi amici con i quali, dice Spinato «ci confrontiamo abitualmente oramai da tanti anni e con i quali abbiamo instaurato

una fattiva e costruttiva collaborazione». Il Congresso ha potuto in più avvalersi della presenza dei maggiori rappresentanti della nostra comunità otorinolaringoiatrica nazionale Universitaria e Ospedaliera, dei centri di cura e ricerca scientifica, dei colleghi oncologi medici e radioterapisti, dei medici radiologi e di medicina nucleare, degli anatomopatologi e di tutti gli specialisti che partecipano al management del paziente oncologico.

Non è stato semplice, in tempi di ristrettezze economiche e di crisi mondiali, coagulare gli sforzi per organizzare una “kermesse” di elevato livello; d’altronde l’obiettivo fondamentale della Scuola è stato da sempre quello di estendere i propri confini, cercando il confronto e l’aggiornamento continuo, per sviluppare linee guida e approcci diagnostici-terapeutici moderni e tecnologicamente avanzati, proponendo nuove frontiere di ricerca scientifica e di apprendimento multidisciplinare.

In quest’ottica il Congresso ha focalizzato i lavori sulla gestione multimodale del paziente oncologico, con un programma scientifico che ha preveduto numerose sessioni dedicate ai tumori del rinofaringe, del basi-cranio anteriore e laterale, del cavo orale, dell’orofaringe, della laringe, della tiroide e dell’orecchio.

Sono stati affrontate le nuove possibilità diagnostiche, i nuovi approcci miniinvasivi e multidisciplinari, le metodiche tecnoloSOTTOVOCE

gicamente avanzate.

Con un occhio di riguardo alla formazione delle nuove generazioni di operatori è stata organizzata una sessione di Corsi di Istruzione Opzionali Monotematici a prevalente contenuto pratico e operativo. Inoltre per dare ulteriore spazio alle “giovani leve” è stata istituita una sessione dedicata alle Comunicazioni Libere, con l’istituzione del Premio Marco Fontana, a ricordo del nostro caro collega.

Ma la Scuola si è rivolta anche ai nostri collaboratori più stretti, gli infermieri, le audiometriste, le logopediste; a loro sono state dedicate, in una intera giornata, cinque sessioni dense di contributi didattici sulla gestione del paziente oncologico, della professione infermieristica, dello screening uditivo neonatale, del risk management e della riabilitazione fonodeglutitoria.

In questo ambito ha avuto spazio anche l’Associazione Mutilati delle Voce: il rag. Zanolli ha piacevolmente descritto il ruolo fondamentale che ha avuto l'associazione nella riabilitazione e nella reintegrazione del laringectomizzato. Nell’ottica di un continuo adeguamento dell’azione multidisciplinare, si è discusso delle prospettive di integrazione riabilitativa che, negli anni a venire, potrà riguardare a tutto sesto il malato oncologico cervico facciale e non solo il laringectomizzato. a cura del Dott. Alessandro Abramo 2014 • QUADRIMESTRE III

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SANITÀ & SALUTE

Il “dopo” Convegno Considerazioni personali Qualità di vita e riabilitazione Quando scrivo ho da poco smaltito la fatica dell’organizzazione del Convegno sulla tematica della “Gestione della qualità di vita del paziente oncologico della testa e del collo”. Nonostante tutto sono soddisfatto per aver assolto all’impegno preso in Consiglio AILAR e FIALPO di formalizzare un evento pilota sulla gestione della QL. Per me si è trattato del coronamento di un percorso iniziato nel 2006 con i Corsi base e avanzato per l’assistenza al paziente laringectomizzato, con 3 edizioni negli anni successivi e proseguito nel 2011 con l’Integrazione clinico assistenziale del paziente laringectomizzato nell’ottica di una osmosi di assistenza tra Ospedale e territorio e nel 2012 con il Convegno “La terapia laser in patologia laringea” con relativo Corso teorico-pratico sulla riabilitazione degli esiti della terapia laser laringea.

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2014 • QUADRIMESTRE III

Nel 2013 Corso teorico-pratico sulla gestione della cannula tracheale con una nuova edizione nel 2014.

Ritengo che i tempi e le istanze di politica sanitaria ci impongano di tendere alla promozione della miglior QL possibile, certo del fatto che la QL è personale, legata alla cultura e alla esperienza ma anche al grado di autonomia in ambito familiare e sociale.

Un vivo ringraziamento a chi mi ha accompagnato in questo viaggio: Az. Ospedaliera di Cremona, Servizio di Formazione Ospedale di Cremona, Segreteria AILAR e FIALPO, Libera Università di Lugano di Scienze Umanistiche e Mediche (LUdES), ai miei Collaboratori e agli Sponsors.

Sono convinto che si debba da adesso in poi parlare in effetti di riabilitazione a tutto tondo, tesa alla promozione della qualità di vita residua tenendo conto che

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già viene fatto nella pratica quotidiana; occorre estendere il nostro orizzonte anche ai malati di tumore della testa e del collo poiché tutte le associazioni scientifiche e assistenziali parlano di questo. Non dobbiamo avere paura: i malati sono numerosi e debbono avere assistenza e tutela; i nostri Maestri andranno preparati anche per questo in modo adeguato.

Aver visto la grande partecipazione di giovani studenti del Corso di laurea in Infermieristica mi ha infuso ulteriore speranza di essere nel giusto. Ho raccolto testimonianze dirette del loro interesse senza aver provato noia; di questi tempi non è poca cosa.

La vicinanza di intenti e la promozione da parte dell’Assessorato della Sanità della Regione Lombardia, per il nostro recente evento, ha accresciuto la mia convinzione.

Dott. Maurizio Magnani

SANITÀ & SALUTE

Appunti da un Seminario Competenza ed esperienza diretta Un binomio ottimale Il 17 maggio 2014 si è svolto a Villa Santa Maria di Onè (Caprino Veronese), il Seminario “Logopedista e rieducatore: approccio integrato nella laringectomia totale”, che sintetizzo con alcuni appunti.

• Le competenze del logopedista e l’esperienza diretta del rieducatore garantiscono ottimi risultati e una migliore gestione della persona laringectomizzata.

• Il rieducatore: ha esperienza diretta dell’intervento; – offre rieducazione fonatoria e insegna ai pazienti come apprendere la voce esofagea; – fornisce indicazioni sulla gestione delle problematiche quotidiane e pratiche che comporta l’intervento; sostiene moralmente.

• Il Logopedista: è un professionista sanitario; – pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali; – propone l'adozione di ausili, ne addestra all'uso e ne verifica l'efficacia.

• La Persona laringectomizzata: reduce da un intervento chirurgico; – svuotamento laterocervicale; – asportazione di alcuni muscoli e nervi; – indurimento dei tessuti e rigidità muscolare nel distretto testa-collo.

• La Radioterapia può indurre: difficoltà nella masticazione; – dolore dell’articolazione

temporo-mandibolare; – xerostomia (scarsa salivazione); – irrigidimento della muscolatura del collo e del viso; – secchezza e irritazione cutanea; – rischio di carie dentarie; – secchezza delle fauci.

Si possono presentare: minor espansione del torace nella respirazione; – movimenti limitati di estensione/flessione/rotazione del capo, delle spalle e delle braccia; – difficoltà nel movimento di propulsione linguale; – rigidità della muscolatura della bocca e del collo: – difficoltà nella deglutizione del cibo; – difficoltà nel movimento di propulsione linguale; – rigidità della muscolatura della bocca e del collo; – difficoltà nella deglutizione del cibo.

• A cosa serve il Trattamento Logopedico: a mobilitazione e rinforzo delle strutture muscolari coinvolte nella respirazione, nella fonazione, nella deglutizione. – Counsuelling logopedico.

• La Valutazione Logopedica prevede: colloquio con il paziente; – osservazione del paziente; – esame della morfologia, mobilità e sensibilità delle strutture bucco-linguo-facciali; – verifica della modalità respiratoria, – bilancio logopedico per inquadrare i bisogni della persona e le sue potenzialità; – terapia logopedia.

• La Deglutizione comporta: difficoltà nel trasporto di cibo dalla bocca allo stomaco; – fuoriuscita di cibo dal naso; – difSOTTOVOCE

ficoltà di salivazione causata dalla radioterapia; – difficoltà di salivazione causata dalla radioterapia; – sarà utile stimolare la salivazione con caramelle senza zucchero o gomme da masticare.

• L’importanza dell’Igiene Orale suggerisce di: utilizzare dentifrici/collutori appositi; – lavare correttamente la protesi dentaria.

• Contattare il Medico o il Logopedista: in caso di difficoltà nella propulsione del bolo o fuoriuscita di cibo dalle cavità nasali, globo faringeo o senso di oppressione.

• Il Caregiver, utile per meglio comunicare con la persona operata di laringectomia, deve rispettare i turni di eloquio, senza mettergli fretta, incentiva la comunicazione non verbale.

• È necessario costruire dei momenti di confronto tra logopedista e rieducatore, per decidere cosa è meglio per il paziente; è da sottolineare l’importanza della collaborazione.

• I Risultati del trattamento sono verificati dal logopedista con il rieducatore, che valutano: – il miglioramento della fonazione erigmofonica; – la minor tensione muscolare; – la minore difficoltà nella deglutizione; – la maggior soddisfazione del paziente. a cura della logopedista Linda Castellani

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“SPECIALE” PER VOI

All’Angelo con la SVO 8 ottobre 2014 Un giorno per capire e sapere personale e per il rapporto con le persone assistite: Autostima e intelligenza emotiva”.

Non sarebbe stato facile o, meglio, sarebbe stato impossibile per noi “non addetti ai lavori”, seguire le magistrali esposizioni di alto livello scientifico che si alternavano nelle relazioni dell’11ª Conferenza Internazionale SVO su “Tumori della testa e del collo” che si è svolta nei giorni 5, 6, 7, 8 All’Angelo.

Un grande merito organizzativo è stato di affiancare un “corso satellite” con il coinvolgimento di relatori che offrono la loro preziosa professionalità al laringectomizzato per farlo sentire non un caso clinico ma un caso umano, per sostenerlo nei momenti più bui o per accompagnarlo, attraverso la propria autostima, nella ricerca di una nuova identità o ancora fornendogli le tecniche più idonee al recupero fisico. Ricorderemo quindi (al di là di molti termini medici per noi oscuri) le relazioni che ci sono sembrate più in sintonia con le nostre problematiche post-intervento. *** La psicologa dr.ssa Monica Cielo ha sviluppato la tematica “Strumenti per il benessere

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Nella sua accurata esposizione ha premesso che un nuovo, rivoluzionario e più funzionale approccio con il paziente si deve spostare sull’operatore che utilizzerà come strumento al servizio del paziente l’intelligenza emotiva.

Per intelligenza emotiva si intende “tutto ciò che concerne il capire e controllare i propri sentimenti, entrare in empatia con gli altri, trovare l’equilibrio fra casa e lavoro, fra piacere e dovere, essere ottimisti e realisti, avere la giusta fiducia in se stessi… Tra pensiero ed emozione, infatti, deve costruirsi un giusto equilibrio: conoscendo le proprie e altrui emozioni si prendono le decisioni migliori.

Mayer e Salovey definiscono l’intelligenza emotiva come ‘la capacità di percepire le emozioni, accedere a esse e saperle generare per sostenere il pensiero razionale, comprendere sentimenti altrui, e saperli gestire in modo da promuovere la crescita, intellettuale ed emotiva’ […].

L’intelligenza emotiva pertanto si può sviluppare: imparando ad avere più coscienza di sé e self control, incominciando ad ascoltare e capire i sentimenti degli altri, non trascurando che in palio non c’è solo l’abilità sul lavoro ma anche e soprattutto la qualità della vita, propria e altrui. L’intelligenza emotiva si forma nello sviluppare grande SOTTOVOCE

capacità di adattamento e nel convogliare opportunamente le proprie emozioni, sfruttando i lati significativi di ogni situazione.

Il benessere che deriva dall’instaurare relazioni significative apporta benefici individuali (qualità della vita dell’operatore), benefici terapeutici (tempi di risoluzione abbreviati), bilancio positivo. […].

Gli strumenti operativi includono, oltre a un’analisi personale, anche incontri di supervisione nel gruppo di lavoro. Non vanno esclusi monitoraggi soggettivi con test ad hoc (test di profilo, test ansia, test burn out, ecc.), i cui tempi di somministrazione sono ridotti e consentono un feed back di tipo oggettivo, da sfruttare strategicamente”.

Ha sottolineato che questo approccio, ancora in evoluzione e frenato dalla nostra organizzazione sociale, richiede all’operatore una maggior spinta alla motivazione nel “perseguire un obiettivo anche innanzi alla frustrazione (esempio: perdita di un paziente e attacchi di familiari per incompetenza)”.

Ha indicato in sintesi i punti cardine per una formazione di base: • “Educare al riconoscimento di sé: capacità e limiti. • Educare al riconoscimento dei bisogni personali e altrui. • Istituzionalizzare didatticamente percorsi o training a carattere relazionale.

• Educare i fruitori a una modalità relazionale e comunicativa di scambio in cui il dolore per-

“SPECIALE” PER VOI sonale venga guidato, sostenuto, elaborato in modo sincrono e non egosintonico”.

A noi è arrivato chiaro il messaggio: il nuovo approccio operativo basato sull’intelligenza emotiva, da rivoluzione professionale e sociale, chiude il cerchio, ritornando con grande beneficio al paziente. *** Un altro argomento che ci “tocca da vicino” è stato proposto dal Dottor Doriano Politi e dalla Dottoressa Federica Zanetti (UOC di ORL, Ospedale dell’Angelo, Mestre-Ve): “Follow-Up nel Paziente Oncologico”. Per follow-up si intende quel periodo di tempo dopo la fine del trattamento in cui si è sottoposti a visite e accertamenti strumentali periodici per individuare precocemente eventuali recidive. Abbiamo appreso che un’elevata percentuale di secondi tumori si riscontra nei primi due anni dalla fine del trattamento, che quindi deve proseguire per almeno cinque anni.

“Attualmente – hanno precisato – i punti maggiormente controversi nell’effettuare il follow-up oncologico sono rappresentati dalla durata del follow-up stesso, dagli intervalli di tempo tra i controlli e il tipo di accertamenti diagnostici da utilizzare con lo scopo di ottenere un’efficacia ottimale e contemporaneamente razionalizzare le risorse economiche.

In relazione a queste considera-

zioni sono state suggerite delle linee guida nel formulare degli schemi di follow-up.

A tutt’oggi non esistono comunque delle linee guida universalmente accettate con raccomandazioni che possono variare da paese a paese. Alcune di queste pongono indicazioni generali applicate a tutti i tumori testa collo, altre che pongono delle indicazioni a seconda delle varie sedi di neoplasia.

Le varie società di oncologia focalizzano l’attenzione durante il periodo di follow-up nei primi tre anni. L’American Head Neck Society raccomanda 25 visite e 5 radiografie nei primi 5 anni dopo la fine del trattamento. La British Association of Head and Neck che suggerisce una visita ogni 4-8 settimane nei primi 2 anni, ogni 3 mesi il terzo anno, ogni 6 mesi il quarto e quinto anno, passando poi a cadenze annuali.

Recentemente le linee guida del National Comprehensive Cancer Network raccomandano una visita ogni 1-3 mesi nel primo anno, ogni 2-4 mesi nel secondo anno, ogni 4-6 mesi dal terzo al quinto anno, per poi passare a controlli annuali […].

In conclusione il follow-up dei pazienti trattati per neoplasie della testa e del collo deve essere considerato parte integrante del piano di cura e proseguito per almeno 5 anni con una frequenza elevata di visite nei primi 2 anni. Le indagini radiologi-

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che TC, RM, PET, oltre a essere utilizzate prima del trattamento, vanno eseguite a distanza di 2-3 mesi per la valutazione del risultato dei trattamenti stessi”. *** Il Dottor Lorenzo Trombetta e il Prof. Roberto Spinato (UOC di ORL, Ospedale dell’Angelo, Mestre-Ve) hanno trattato un aspetto per noi del massimo interesse: “Gestione del Percorso Post Operatorio nel Paziente Oncologico”. La riabilitazione funzionale è per il laringectomizzato il primo spiraglio di luce dopo il buio della diagnosi e dell’operazione.

“La riabilitazione in questi pazienti deve essere precoce, con inizio in 5ª-6ª giornata, deve effettuarsi quotidianamente e prolungarsi fino alla 3ª-4ª settimana, e richiede l’impegno costante del paziente, dei familiari e del logopedista, seguendo il paziente durante i pasti.

Altro aspetto importante è la gestione delle medicazioni nel decorso post-operatorio, che deve essere eseguita in ambiente idoneo, con materiale sterile o monouso, seguendo gli step per quanto riguarda la rimozione dei drenaggi e la gestione della cannula tracheostomica.

Altro aspetto della riabilitazione è quello della riabilitazione logopedia della voce, infatti i pazienti sottoposti a chirurgia oncologica del distretto testacollo possono andare incontro a una mutilazione della voce, che

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“SPECIALE” PER VOI

Ospedale all'Angelo di Mestre

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può presentarsi come un semplice disturbo di articolazione, come nel caso degli interventi per le neoplasie della lingua, o a disfonie importanti, come nel caso della laringectomia parziale, o ad afonia totale nelle laringectomie totali. Tutti questi pazienti devono intraprendere un percorso di riabilitazione durante il ricovero, proseguendolo per un tempo anche lungo (dalle 16 sedute tradizionali fino a periodi di alcuni mesi). Il logopedista istruisce i familiari sulle modalità di deglutire e nutrizionali del paziente nell’immediato post-operatorio”. *** Il paziente, reduce dalla rimozione di un tumore cervico-facciale è soggetto alla “disfagia”, ossia a disturbi o disfunzioni nella deglutizione di cibi e bevande.

Questo aspetto è stato trattato dai Dottori D. Codognotto e L. Loira (UOC ORL, Mestre-Ve) nell’intervento “La Riabilitazione della Disfagia dopo Laringectomia”. Hanno evidenziato l’importanza dell’apporto logopedico per un rapido e funzionale recupero riabilitativo “mediante il mantenimento del tono e della mobilità delle strutture anatomiche conservate, che vengono utilizzate poi per favorire meccanismo di compenso e posturali”. *** 2014 • QUADRIMESTRE III

Il ripristino della funzione fonatoria è stato illustrato dal Dottor M. Stellin e dal Dottor M. C. Ferrari (UOC ORL, MestreVe) in “Protesi Fonatorie: Management e Riabilitazione”. Non sottovalutando che la prima difficoltà è senza dubbio l’accettazione della nuova condizione anatomica, dovendo superare timori e resistenze, hanno precisato che “il processo riabilitativo pre-impianto consiste in un’impostazione corretta della respirazione costo-diaframmatica e in esercizi di rilassamento della muscolatura e del cingolo scapolare”. L’inconveniente più frequente legato all’impianto della protesi fonatoria è l’afonia determinata da un ipertono dei muscoli costrittori o a stenosi cicatriziali dell’esofago. È bene sapere che le protesi di nuova generazione sono state progettate per ridurre al minimo l’incontinenza valvolare e la pressione durante la deglutizione, e che esistono in commercio una serie di dispositivi per ottimizzare l’utilizzo della protesi.

“Tra quelli principalmente utilizzati si ricordano: i cerotti, rotondi od ovali, con foro centrale, in plastica rigida, da posizionare intorno allo stoma; i filtri di ricambio, con funzione di naso artificiale, per favorire una maggiore umidificazione e un corretto flusso dell’aria. […]. Altri SOTTOVOCE

ausili sono un dispositivo per emettere la voce senza l’utilizzo delle mani, un dispositivo da utilizzare durante la doccia che evita l’entrata di acqua in trachea, salviette detergenti per la cute.

Tutti questi dispositivi, prescritti dallo specialista sulla base delle singole necessità, sono spesso di grande importanza per garantire al paziente la miglior qualità di vita possibile”. *** “Disfonia e Postura” è il tema esposto con chiarezza dalla Dr.ssa Emanuela Rado. Abbiamo appreso che la disfonia è un’alterazione del processo di produzione dell’atto vocale e che per postura si intende la posizione del nostro corpo nello spazio rispetto all’ambiente, alla superficie d’appoggio e alle regolazioni spaziali tra segmenti scheletrici.

La classificazione della disfonia è un tema complesso ma è possibile ricondurlo a due grandi categorie: – le disfonie che non sono direttamente correlate ad alterazioni e/o problematiche posturali, per esempio disfonie neurologiche, organiche, oncologiche; – le disfonie disfunzionali che, invece, sono strettamente correlate alle alterazioni posturali.

“Tutti sappiamo – ha ben evidenziato – che la voce viene prodotta dalle corde vocali, le quali hanno sede nella laringe, organo che rappresenta un quadrivio importante, in cui convergono quattro delle principali funzioni del nostro corpo: respiratoria, deglutitoria, fonatoria e posturale. In corrispondenza della laringe, si trovano anche altre strutture anatomiche importanti che concorrono, seppure non direttamente, alla produzione della voce e più precisamente

“SPECIALE” PER VOI le vertebre cervicali C3-C4-C5, dalle cui radici spinali parte il nervo frenico che innerva il diaframma, organo fondamentale nella respirazione e nella stabilizzazione posturale”.

Nei soggetti disfonici si riscontrano, con una certa frequenza, i seguenti segni: alterazione in generale della postura del cranio, della lingua, della mandibola e non di rado un’alterazione della masticazione/deglutizione.

L’obiettivo logopedico della riabilitazione in un soggetto disfonico è di “portare il soggetto a realizzare una voce eufonica, ovvero un’emissione vocale ottenuta secondo i criteri di economia ed efficacia e risultante nel segnale migliore possibile per quel soggetto in quella situazione”. *** L’intervento del nostro Presidente, Rag. Adriano Zanolli, ha chiuso la giornata del “Corso Satellite”. Dopo aver ricordato con legittimo orgoglio che l’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce opera da 42 anni, con oltre 30 centri di riabilitazione dislocati su tutto il territorio del Veneto e che vanta la federazione con FIALPO e con FAVO-Roma, ha toccato i punti più “scoperti” e gli obiettivi più importanti.

“Da tempo – ha esordito rivolgendosi ai relatori che l’hanno preceduto – stiamo avvertendo un cambiamento radicale della patologia otorino, ed è maturata l’idea di cambiare rotta, cercando di allargare il nostro impegno a testa e collo a 360°; riteniamo quindi indispensabile il contributo delle vostre équipes mediche per quanto attiene la formazione e l’informazione dei nostri volontari per meglio rispondere ai bisogni dell’am-

malato e dei suoi familiari”. E, riferendosi a un’oggettiva difficoltà del nostro volontariato di rieducazione, ha precisato: “È necessario sbloccare il problema ‘privacy’, che crea una barriera di comunicazione, essendo i nostri maestri autorizzati dalle varie direzioni sanitarie”.

Così ha sintetizzato l’attuale situazione: sono in diminuzione i casi di cancro laringeo e le laringectomie totali; sono invece in aumento le laringectomie parziali, l’impianto di protesi fonatorie e i casi di cancro del cavo orale. Ha evidenziato che i nuovi protocolli di preservazione d’organo e le relative linee guida, in considerazione delle competenze richieste, impongono una formazione più approfondita dei nostri volontari e un contatto più stretto con i medici specialisti in ORL, oncologia, psicologia, logoterapia e fisioterapia. Ha espresso un giudizio altamente

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positivo nel processo rieducativo, del rapporto di integrazione tra le competenze del logopedista e il valore emulativo offerto dal “maestro” laringectomizzato. Ha illustrato i varî supporti, anche informatici, finalizzati al miglioramento della Qualità della Vita dei pazienti T&C, ovviamente tutto e sempre in collaborazione con Aziende Ospedaliere e ULSS. “Per puntare ai risultati migliori – ha annunciato – abbiamo ideato con il sostegno della Fondazione Cattolica Assicurazione il progetto ‘Veneto Salute’”. *** P.S. – Doverose scuse ai relatori degli interventi che, pur apprezzati dal nostro uditorio, non sono stati inclusi in questo resoconto.

Ringrazio il Dottor Maurizio Magnani per la preziosa supervisione al testo. a cura di Giò Zanuso fonte: atti congressuali

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INFORMAREGIONE

Convocazione Assemblea dei Soci Siete invitati a partecipare all’Assemblea presso la Sede di Padova - Piazza Donatori di Sangue n. 10 In prima convocazione il giorno 23 aprile 2015 alle ore 22.30 e in seconda convocazione il giorno 24 aprile 2015 alle ore 9 per discutere e deliberare sul seguente Ordine del Giorno A) In sede Straordinaria 1) Modifica Statuto 2) Ratifica Autorizzazione Personalità Giuridica 3) Modifica Regolamento 4) Codice Etico 5) Varie ed eventuali B) In sede Ordinaria 1) Relazione Presidente 2) Relazione sulla Gestione 3) Relazione Sindaci 4) Approvazione Bilancio 2014 5) Bilancio di previsione 2015 6) Varie ed eventuali Verona, 01/12/2014 Il Presidente Rag. Zanolli O. Adriano

“Prenditi cura di te” Corso di scrittura terapeutica “Sottovoce” segnala il Corso di scrittura terapeutica, organizzato a Mestre da AVAPO. Il percorso, già collaudato positivamente all’Istituto Oncologico Veneto di Padova e al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, è rivolto a coloro che stanno vivendo l’esperienza della malattia oncologica o che l’hanno fatta.

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La finalità è di valorizzare la scrittura come autosservazione, come punto di forza e di sostegno, per far emergere emozioni e sentimenti senza timore di essere giudicati.

La scrittura terapeutica è particolarmente indicata ai laringectomizzati prima e durante la rieducazione fonetica, in trattamento oncologico e in follow-up.

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Per informazioni e iscrizioni contattare: – Dott.ssa Lucia Bazzo: tel. 041-5350918 cell. 347-8179219. info@avapomestre.it Redazionale

INFORMASEZIONI ROVIGO 28 ottobre 2014: Consiglio di Sezione Presenti: De Stefani - Pellegrinelli – Rondanin – Venturella – Candiani – Andretto.

Intervenuti: Presidente Regionale Zanolli – Vice Presidenti Pavan – Olivo.

L’incontro è stato promosso per fare il punto sulle attività associative nel Polesine, per verificare il quadro attuale e per superare le criticità da tempo riscontrate.

Si è affrontata in modo fermo la situazione, invitando i presenti ad aprirsi a un volontariato attivo, cercando figure nuove capaci di allargare il dialogo e motivare i vari addetti ai lavori. È indispensabile raccogliere i segnali positivi emersi dal convegno del 7 giugno u.s., che ci ha offerto l’opportunità di conoscere importanti collaboratori del Primario dott. Tonoli, col quale è in atto una positiva collaborazione.

Dopo la pausa-pranzo, il gruppo di partecipanti ha raggiunto l’ospedale, attesi dal dott. Tonoli, al quale abbiamo portato un quadro (molto apprezzato) con un manifesto e le foto dei relatori intervenuti il 7 giugno. Al Primario abbiamo chiesto un fattivo interessamento per una sede all’interno dell’ospedale, per meglio collaborare e risolvere le problematiche dei nostri assistiti.

Abbiamo concordato un incontro conviviale per il 20 dicembre p.v. (sabato), con la graditissima partecipazione del Primario Tonoli e dei suoi collaboratori. Sarà un’importante occasione, offerta a tutti gli iscritti, per aprire una nuova pagina di vita associativa.

Per la partecipazione all’incontro del 20-12-2014, contattare: - De Stefani - Candiani - Pellegrinelli - Ballarin

Un nuovo servizio per i Soci

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INFORMASEZIONI TREVISO

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14 settembre 2014 – A Gemona del Friuli, un importante centro della Carnia orientale, sviluppatosi in parte sulle pendici del monte Glemina e in parte nella pianura alla sinistra del Tagliamento, abbiamo fatto una salitina molto impegnativa, fino a raggiungere i resti del castello medievale distrutto, come il Duomo, dal terremoto del 1976.

Le vedute della vicina pianura sono incantevoli e quasi non si riesce a concepire la distruzione in quanto tutto è a posto e ordinato. Il Duomo, la cui facciata romanica, anche se danneggiata è rimasta in piedi, ricorda i fasti passati. All’interno gli affreschi e le parti murarie ricostruite con certosina pazienza e maestria. A Venzone, non è poi tanto diversa la storia del terremoto e della ricostruzione; ma qui ci sono il celeste della lavanda, che spunta in ogni dove, e un variopinto mondo di colori su case, portici, biciclette, ornamenti floreali freschi e secchi. Mi ha impressionato un negozio tappezzato di fotografie del tempo del terremoto, che testimoniano la sua distruzione quasi totale. E adesso è ricostruita con molto garbo, rispettando le linee guida di paese montano e soprattutto carnico. Altro luogo da noi visitato è stata la Valle di Resia, dove il Tagliamento lascia profonde “gole” tra le montagne.

Vera fonte di ammirazione, anche per il menù locale, molto buono e apprezzato da tutti. Sulla strada del ritorno, passando per San Daniele del Friuli, abbiamo sostato presso un prosciuttificio, con immancabile degustazione del prosciutto locale, dopo aver seguito con attenzione la spiegazione, da parte di un produttore, delle fasi di lavorazione, stagio2014 • QUADRIMESTRE III

natura e confezionamento per la vendita. Sia all’andata che al ritorno, alle fermate d’ordinanza non sono mancati gli spuntini a base di panini imbottiti e bibite d’ogni specie. In conclusione: un’occasione all’insegna dell’arricchimento culturale e della socializzazione, di cui siamo stati pienamente soddisfatti. Naturalmente, ho ringraziato tutti per la partecipazione e la riuscita della giornata.

21 settembre 2014 – Da un po’ di tempo aspettavo la convocazione del Sindaco di Preganziol per partecipare alla “Festa del Volontariato” che si sarebbe tenuta domenica 21 settembre presso le piscine del paese. Tre giorni prima dell’avvenimento mi ha convocato e, molto gentilmente, mi ha invitato a presenziare. Domenica mattina alle 8.30, ora dell’appuntamento, ci siamo presentati con il nostro gazebo sotto braccio, un tavolo e due sedie, ad aspettarci c’era in Sindaco, sig. Paolo Galeano che ci ha assegnato il posto e fornito una piantina del luogo. Il tempo era incerto, ma per fortuna non ha fatto il cattivo, e per tutta la giornata è rimasto a posto. C’è voluto un po’ di tempo per montare il gazebo, ma alla fine, con buona volontà, ci siamo riusciti.

L’afflusso di gente è stato relativamente soddisfacente, in base al tempo e alla dislocazione, ma non ci possiamo lamentare. C’è sempre qualcuno che, per sentito dire o per esperienze familiari, si interessa a noi e al materiale che avevamo in bella mostra sul tavolo: “Sottovoce”, il libretto del quarantesimo dell’Associazione, varî depliants , gli inviti a versare il 5‰, i “Quaderni della Salute”.

Verso mezzogiorno è tornato il Sindaco, per vedere se tutto era a posto e per ringraziarci della SOTTOVOCE

nostra presenza; ma siamo noi che dobbiamo ringraziare il primo cittadino di Preganziol per l’ospitalità, con l’augurio che questo sia il primo evento di una lunga collaborazione con il Comune. Verso le 17.00, Olivo è andato al centro della manifestazione, dove il Sindaco elencava i partecipanti e li presentava al pubblico. Alla fine della giornata, smontato il gazebo, eravamo stanchi ma soddisfatti della riuscita della manifestazione.

12 ottobre 2014 – Siamo andati, su invito, a San Fior, in Provincia di Treviso, per festeggiare il 30° anno di fondazione dell’Associazione “Lotta contro i tumori Renzo e Pia Floriot”. L’appuntamento era alle 8.30 per la Santa Messa, celebrata dal Vescovo Mons. Pizziolo, che nell’omelia ha ricordato la bontà del signor Fiorot e il suo lodevole impegno a favore dei malati di tumore.

Al termine della Messa, ci siamo spostati nella sala polifunzionale dell’Associazione, dove il Prefetto di Treviso ha rivolto un saluto al signor Fiorot. L’Assessore alle attività produttive, in rappresentanza del Sindaco, ha augurato lunga vita alla lodevole Associazione. Il signor Silvano Fiorot, Presidente della stessa, ha raccontato brevemente, chiamando un signore tra il pubblico, come è nata. Ha ricordato di quando, 30 anni fa, erano entrambi in ospedale con i propri figli malati di tumore, e come quel giorno abbiano preso l’impegno di fondare un’associazione per tutti i malati di tumore, uno nel Veneto, l’altro in Friuli. Sono intervenute diverse persone autorevoli come il dott.

Artemisio Gavioli, co-fondatore dell’Associazione, la dott.ssa Vittorina Zagonel, Direttore Dipartimento di Oncologia Cli-

INFORMASEZIONI nica e Sperimentale, IOV IRCCS Padova, il dott. Gian Antonio Dei Tos, Direttore Generale ULSS 7. Tutti ricordavano l’incessante e incisiva azione di volontariato dell’Associazione nei confronti dei malati di tumore.

Sono inoltre intervenuti: il prof.

Elvio Poloni, dirigente scolastico con cui l’associazione fa opera di prevenzione, molto apprezzata, nelle scuole, il dott. Luigi Salvagno, Primario di Oncologia dell’Ospedale di Vittorio Veneto, con cui c’è una collaborazione totale e continuativa di pre e post cura, e per ultimo,

ma non di importanza, il dott.

Andrea Veronesi che fa parte del comitato scientifico dell’Associazione “Renzo Pia e Fiorot”.

In conclusione il sig. Fiorot si è detto soddisfatto di tutti gli elogi, che lo imbarazzavano, e che lui, come ripetevano quasi tutti i relatori, si reputa solo un uomo buono. Ho ringraziato per l’invito alla nostra Associazione e, rispondendo al Presidente ULSS 7, ricordando i tagli in generale alla Sanità, come è solito fare il nostro Presidente Zanolli, ho chiesto a quando i tagli al personale amministrativo. Ho ricor-

dato anche che piace sentire da un malato di tumore coniugare i verbi al futuro, perché vuol dire che sta guarendo. Ci siamo ripromessi che andrò a trovare il Presidente dell’ULSS e nel frattempo gli ho consegnato il nostro libro del 40° anniversario di fondazione che è stato, penso, gradito. Al termine, uno spuntino e un brindisi.

Il sig. Fiorot mi ha detto che ha un progetto da fare con noi. Se son rose, fioriranno. Ci siamo lasciati con un saluto e un abbraccio.

Efrem Carraro

coloro che avevano realizzato l’opera, in tenuta da lavoro, e finale da spot elettorale...).

2-3-4 ottobre – Una macchina con quattro persone a bordo, nel pomeriggio del primo giorno, ha intrapreso la via per Cremona.

Ci aspettavano le due interessanti giornate del corso “Gestione della qualità della vita del paziente oncologico della testa e del collo” (vedi pag. 8).

Quelle che ci hanno interessato maggiormente (forse perché più

alla portata di tutti) sono state le relazioni che indicavano i modi migliori di approccio ai nostri ammalati e i consigli da dare loro per aiutarli a migliorare nei rapporti con quelli che hanno l’opportunità di avvicinare. In “Primo Piano” trovate la relazione più dettagliata del Corso.

Voglio sottolineare la meravigliosa, particolareggiata illustrazione di mons. Achille Bonazzi, nel corso della seconda serata, all’interno e all’esterno del duo-

VENEZIA 22 luglio 2014 – Autorità civili e militari, primari, medici, infermieri, volontari, hanno affollato il piazzale davanti al “Padiglione Jona” in occasione della sua inaugurazione. Le Autorità erano sul palco predisposto; padrone di casa: il Direttore Generale dell’ULSS 12, Giuseppe Dal Ben, che ha illustrato il rinnovato edificio. Prima della benedizione, del taglio del nastro e di visitare l’interno, ha dato la parola al Presidente della Comunità Ebraica, Paolo Gignati (nuove e interessanti, credo per molti presenti, le notizie riguardanti la vita, la morte e le volontà testamentarie dell’ex-Presidente della Comunità Jona, ricordato da una lapide posta all’ingresso del padiglione a lui dedicato); il rappresentante del Comune, Sergio Pomponio; l’architetto della Soprintendenza, Francesco Trovò; il “nostro” Patriarca, Francesco Moraglia; il Presidente della Regione, Luca Zaia (inizio un po’ teatrale: ha voluto essere attorniato da un folto gruppo di

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INFORMASEZIONI mo, apprezzata moltissimo da me e da tutti, pur essendo io già stato altre volte in tale città e avendo già posato i piedi all’interno del sacro edificio, della piazza e delle vie circostanti.

7 ottobre – “Tumore: la prima cura è scoprirlo presto”, così è stata presentata la “Giornata sulla Prevenzione Oncologica”, a cura dell’Azienda ULSS 12 Veneziana. È stato ribadito che è essenziale rispondere agli inviti per lo screening, a cura della nostra ULSS, riguardanti i tumori più frequenti: mammella, utero, intestino. A tutt’oggi, poco più della metà delle persone interessate in base all’età ricontattano l’Azienda. Sarebbe utile che più persone seguissero il percorso consigliato. Questo il senso dell’odierna iniziativa.

8 ottobre – Assai soddisfacenti gli incontri con primari, medici, logopediste e infermieri, della sezione che più ci interessava, svolti nella Sala Blu dell’Ospedale dell’Angelo.

Anche in questa occasione si è maggiormente apprezzato, cercando di memorizzarli, gli interventi che insegnavano come meglio aiutare, con raccomandazioni e consigli, quanti riusciamo avvicinare con l’intenzione di essere loro utili. In “Speciale per voi” (pag. 14) trovate la sintesi di alcuni interventi.

9 ottobre – Per questa data avevo ricevuto l’invito dal dott.

Giovanni Poles a presenziare al convegno tenuto alla Scuola Grande di San Marco presso l’Ospedale Civile di Venezia; essendo quel giorno già impegnato nell’Ospedale di San Donà di Piave, ho chiesto a due nostri soci di partecipare. Era il primo convegno che, in collaborazione con il Centro Regionale Biomar-

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catori, sviluppava la tematica: “Il medico di fronte ai dilemmi della salute. PSA nella diagnosi precoce nel cancro della prostata: utile, inutile, dannoso?”.

Ecco ciò che ha riferito Alfredo Peverelli: “Il giorno 9 ottobre 2014, nell’Ospedale Civile di Venezia, si è tenuto un simposio di medici per confrontarsi, attraverso varie esperienze, sulla diagnosi precoce del tumore alla prostata.

In Italia nell’anno 1982 c’è stato un picco di mortalità notevole dovuto proprio alla leggerezza con cui si affrontava questo tipo di malattia. L’esame del PSA è molto valido, come diagnosi precoce, fino ai 60 anni di età, poi dovrebbe essere supportato da ulteriori accertamenti radiologici (risonanza magnetica, ecc.).

Sarebbe auspicabile la collaborazione tra urologo e radiologo per arrivare così a un risultato più certo e completo.

Da questo incontro si è evidenziato che gli Stati Uniti d’America, giovandosi della sinergia tra urologo e radiologo, hanno raggiunto già da molti anni (circa 10) i risultati che i nostri medici hanno ora come obiettivi”.

26 ottobre – Sono rientrato a casa da poco, dopo la giornata trascorsa con 59 persone, per l’annuale pranzo sociale. Tutti i partecipanti mi sono sembrati, all’uscita dal ristorante, contenti e questo basta per darmi soddisfazione. Non conoscevo i nomi di tutti, perché ci sono soci che si vedono spesso e altri assai meno.

Per me, quelli che ho occasione di incontrare di sovente, in ufficio, nella loro casa, in ospedale, oppure che vengono, al mercoledì, al giovedì o al sabato nei locali messi a nostra disposizione negli ospedali di Mestre, di San SOTTOVOCE

Donà di Piave e di Portogruaro, non sono solo soci, ma sono diventati veri e propri amici; peccato che non ci siano dei legami così importanti con tutti. Prima di chiudere queste poche righe riguardanti la giornata, non posso dimenticare di sottolineare la calorosa accoglienza che ci ha riservato ancora una volta il Parroco della Comunità parrocchiale di San Leopoldo Mandic, a Favaro Veneto, riservandoci in chiesa i primi posti, i più vicino all’altare. Inoltre, usa trattare grandi e piccoli in modo veramente eccezionale: anche chi non è solito andare in chiesa, si trova veramente a suo agio, durante la cerimonia religiosa, per quella sua abitudine tutta “brasiliana” di scendere dall’altare e dialogare con gli astanti.

4 novembre – Invitati dal Sindaco di Portogruaro, siamo stati presenti, con il nostro labaro, alle manifestazioni per il “96° Anniversario della Vittoria – Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”. Per l’Associazione hanno partecipato i soci Magi Guido e Saba Luigino.

Mestre Diciassette infermieri veneti (11 veneziani, 3 padovani, 2 bellunesi e 1 veronese), con le migliori caratteristiche professionali, sono stati selezionati per trasferirsi per lavoro in Inghilterra. Il progetto che ha coinvolto il collegio degli infermieri del Veneto (IPASVI), presieduto da Luigino Schiavon, offre un’importante opportunità lavorativa e di crescita professionale. Il primo gruppo di infermieri partirà a fine dicembre, il secondo a fine gennaio. Si prevede per marzo p.v. un’altra prova di selezione.

Giovanni Bianchini

INFORMASEZIONI VERONA 15 giugno 2014 – I soci della Sottosezione di Legnano hanno visitato, a Sotto il Monte (BG), la casa natale di Papa Santo Giovanni XXIII e hanno assistito alla Santa Messa nella chiesa dove ha ricevuto il Battesimo, la Comunione e la Cresima. Dopo una visita al paese, hanno pranzato, con gli amici della Sottosezione di Bussolengo, in un ristorante accanto alla casa natale.

La prevista visita a Bergamo Alta è stata sospesa causa maltempo.

4 settembre – Dodicesima giornata della didattica – Circolo Ufficiali – Sala Boggian – Museo di Castelvecchio – Il Comune di Verona ha organizzato la dodicesima giornata didattica per presentare i percorsi didattico-educativi proposti nella pubblicazione “I ragazzi alla scoperta di Verona 20142015”. Pubblicazione che vuole valorizzare le ricchezze della cultura, della storia e delle tradizioni di Verona. L’iniziativa è stata un’occasione di confronto tra insegnanti ed esperti dell’educazione e della formazione, che vuole favorire la collaborazione tra la scuola, la famiglia e la città, per promuovere la crescita di una comunità educante.

Era presente anche la nostra associazione, una giornata proficua per i molti contatti, soprattutto con insegnanti delle scuole secondarie.

Prima dell’apertura dei lavori l’assessore Alberto Benetti ha spiegato il valore di questo incontro e incoraggiato a proseguire nel nostro operato.

28 settembre – La Sezione Provinciale di Verona, con le Sottosezioni di Legnago e Bussolengo, hanno partecipato alla “Festa del Volontariato” che si è tenuta in Piazza Bra, la più bella e più grande piazza di Verona. Erano presenti 81 Associazioni, tutte di Volontariato. È stata una bella giornata di sole, i

nostri volontari hanno avuto diversi contatti con parecchie persone e questo ha dato la possibilità di parlare della nostra Associazione e delle loro campagne di sensibilizzazione nelle scuole secondarie sui fattori di rischio come il fumo e alcol causa di tanti tumori alla laringe. Il nostro auspicio è che i ragazzi riescano a percepire i messaggi che i nostri professori volontari e i testimonial operati danno con esempi di vita vissuta.

12 ottobre – Ritrovo annuale – Come sempre, la Sottosezione di Bussolengo ha riunito soci, amici e familiari per trascorrere una giornata di socializzazione. Dopo la Santa Messa ci siamo trovati, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, per un incontro conviviale. Numerosi i partecipanti, tra quali il Presidente regionale Rag. Adriano Zanolli e il Presidente provinciale Walter Segala. Un grazie particolare a Renzo Recchia per l’organizzazione della giornata.

19 ottobre – Incontro di solidarietà e amicizia – I soci della Sottosezione di Legnago hanno iniziato la loro festa con la Santa Messa, a Porto di Legnago. Confortati da una giornata di sole, si sono ritrovati tutti presso la sede, per un rinfresco. Era presente, a nome del

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Sindaco, l’assessore Luigi Santi, che ci ha lodato per il lavoro svolto e ci ha incoraggiato per i progetti futuri per gli ammalati della nostra patologia e per il progetto di prevenzione nelle scuole contro fumo alcool e droghe “Aiutiamoci a Crescere”. Incontro conviviale a Villafontana, con la presenza del Presidente regionale Rag. Adriano Zanolli e delle segretarie Stefania e Piera.

27 ottobre – Alle ore 21.00 si è svolto un concerto di beneficenza presso la Chiesa di San Bernardino da Verona, tenuto dal gruppo di Ottoni di Kronach, a favore della nostra Associazione per il progetto di prevenzione nelle scuole. Il repertorio del gruppo, fondato nel 1923 a Kronach (Baviera), prevedeva musiche sacre da Bach a Vivaldi ed è stato accompagnato da musicisti provenienti da altre città tedesche. Il concerto è stato diretto dal Maestro Marius Popp, anima ispiratrice del complesso musicale dei medici della Germania meridionale. Alla serata, con patrocinio del Comune di Verona e del CSV, erano presenti l’assessore ai Servizi Sociali, Anna Leso, e quello al Decentramento, Antonio Lella.

La signora Leso ha portato i saluti del Sindaco, Flavio Tosi, e ha in-

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INFORMASEZIONI coraggiato la nostra Associazione a proseguire nell’aiuto a favore degli ammalati e nell’attività svolta per i giovani nelle Scuole Medie.

A nome dell’Associazione, il nostro Presidente regionale, Adriano Zanolli, ha ringraziato i musicisti e i partecipanti per la loro disponibilità. Un saluto è stato fatto anche dal nostro Maestro Giuseppe Magagna, a nome della Sezione di Verona. La partecipazione è stata soddisfacente, sia per la presenza di pubblico, sia per i commenti dei presenti.

Avviso Entro dicembre riprenderà, nelle Scuole Medie di Verona e provincia, il progetto “Non bruciarti la vita”, per la prevenzione “alcool – fumo – droga – fattori ambientali – alimentazione”.

• Prossimi incontri per scambio auguri natalizi: 17 dicembre (mattina): Sottosezione di Bussolengo.

18 dicembre (ore 15.00): Verona, in sede.

20 dicembre (mattina): Sottosezione di Legnago.

3 Febbraio 2015: Festa di San Biagio (programma da definire)..

Walter Segala

VICENZA 9 ottobre 2014 – A Vicenza, presso i locali della Parrocchia “Maria Immacolata”, in Via Doria, messi a disposizione da don Antonio, si è svolta la prima lezione autunno-inverno del corso di “Rieducazione fonetica”, tenuta dal maestro rieducatore Vivian Sergio. Presenti gli iscritti dei Comuni di Isola Vicentina, Vicenza, Alonte e Barbarano.

Presenti anche alcuni familiari.

Gli argomenti, per questo primo

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Verona - Chiesa di San Bernardino - Concerto Ottoni di Kronach

incontro, sono stati vari: dallo spiegare le modalità e la finalità del corso, il rapporto ammalatofamiglia, l'importanza della cura e dell'igiene dello stoma, il buon uso degli ausili. Molto importante è stato il coinvolgimento dei familiari presenti. Mi fa piacere mettere in evidenza la presenza nel nostro gruppo di suor Pierangela (laringectomia totale). Il corso si terrà ogni 15giorni, salvo aggiornamenti. Se ci fossero persone interessate all’argomento o al corso, per informazioni SOTTOVOCE

contattare Mario Sbalchiero, cell. 3489241605. *** Un pensiero poetico per tutti gli amici di “Sottovoce”: Il regalo più grande / che tu possa fare a qualcuno / è il tuo tempo. / Perché quando regali / a qualcuno il tuo tempo, / regali un pezzo della tua vita / che non tornerà mai più indietro. / Quando curi una malattia / puoi vincere o perdere. / Quando ti prendi cura di una persona / vinci sempre.

Mario Sbalchiero

CONOSCERE

Le Dogaresse Da Felicia a Elisabetta Protagoniste nell’ombra

Sotto il soffitto, lungo le tre pareti della Sala del Maggior Consiglio (la quarta di fondo è occupata dall’immensa tela del “Paradiso” del Tintoretto) e nell’attigua Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, sono raffigurati i volti, molti sicuramente inventati, dei dogi della Serenissima dall’804 al 1789. Un drappo nero dipinto sostituisce l’immagine del doge Marino Faliero, l’unico doge decapitato, come vedremo più avanti.

Accanto ai volti dei “Serenissimi” non appaiono le sembianze delle loro consorti, le dogaresse, considerate “un nulla” dal punto di vista governativo. Sulla loro “nullità” si può avanzare qualche riserva; l’influenza di consigliere, sotto e fuori le lenzuola nuziali, ha avuto spesso notevoli ripercussioni, nel male come nel bene. Essere sposato era una delle condizioni indispensabili per aspirare alla massima carica della Repubblica di San Marco. Un doge vedovo, doveva risposarsi in tutta fretta. La futura dogaressa doveva essere di illustri, nobili e ricchi natali. Solo due le eccezioni nel corso del dogale millennio: la plebea Caterina, descritta dai contemporanei “queta come un cielo sereno” e Margarita, una procace ballerina sulla corda di Costantinopoli, sposata in segrete seconde nozze; bollata come “falsa dogaressa” e “di costumi infami”, non comparve mai a fianco del doge. La dogaressa, dopo la sfarzosa doppia cerimonia del matrimonio e dell’incoronazione,

entrava nell’ombra, in una sorta di prigione dorata. Per vivere un altro momento di “luce” doveva aspettare il proprio funerale. Se sopravviveva al doge non le restava che dedicarsi alle opere pie o la via del monastero. *** Gli sposalizi dogali, per tradizione, si celebravano nell’ultimo giorno di gennaio, giorno dedicato alla rievocazione della traslazione del corpo di San Marco. Il popolo festante accompagnava dalla discesa dal Bucintoro alla Basilica, tra applausi, scampanio a festa e una pioggia di petali di fiori, il corteo nuziale di parenti, alti dignitari, nobildonne e nobiluomini. La promessa sposa, sontuosamente vestita e ornata di perle preziose, teneva fra le mani l’arcella (cofanetto), simbolo della cospicua dote che portava in dono. All’imponente rito religioso, seguiva il complesso cerimoniale dell’incoronazione, con l’imposizione sul capo del corno (corona dogale), del manto e del velo dorato, le insegne del suo rango. Gli sposi dovevano accettare la “Promissione”, le regole per entrambi di fedeltà allo Stato e i limiti imposti, tra cui non accettare doni non commestibili e, per la consorte, di non uscire mai da sola, di non far debiti e commercio di “fromento, vino, sale”. Gli sfarzosi festeggiamenti si protraevano per tre giorni e tre notti, con musiche, danze, tornei, giostre e sfilate delle innumerevoli “Compagnie delle Arti e dei Mestieri”.

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Morosina Morosini Grimani

Elisabetta Querini Valier

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Non pochi dogi hanno subito l’indole bellicosa o “chiacchierata” delle loro “Soavità” (così erano chiamate le dogaresse). Leggenda vuole che Marino Faliero abbia perso la testa, non solo metaforicamente, non per una congiura contro lo Stato, ma per la giovane, bella moglie Aloica (o Aloisa) e per la sanguinosa serie di vendette seguite a un inequivocabile polizzino (biglietto): “Marin Falier, da la bela mujer, altri la golde (gode) e lu la mantien”. La galleria umana delle 62 dogaresse ha innumerevoli e, il più delle volte, edificanti “ritratti” psicologici. La saggezza di Lucia “donna d’assai”, la fedeltà di “un amore grandemente straordinario” di Loredana, la caritatevole generosità di Costanza, Laura, Cristina, Pisana, Marina, la modestia di Felicita e Paolina, la fede di Agnese e Berta, fondatrici di monasteri. Ovviamente non mancano l’amore sfrenato per il lusso di Zilia, la frivolezza corrotta di Teodora (meritevole, però, di aver fatto conoscere, con l’uso della forchetta, un po’ di educazione a tavola) e la perfida seduzione di Gualdrana. Prendiamo un po’ di fiato e, proseguendo nella nostra galleria incontriamo l’innovativa Maria, che ha imposto alcune modifiche alla “Promissione”, Cassandra Fedele, che ha influenzato la cultura dell’intera città, Giovanna, “patrizia degna di onorevole ricordanza”, che ha fatto prosperare l’industria dei merletti, Loredana, appassionata di botanica, di lettere e della dotta conversazione. Un particolare alone circonda Elisabetta, sposa di Ludovico Manin, dogaressa nel 1789 in una Venezia “molle e dissanguata”, che non voleva avvertire l’incombente minaccia napoleonica. Colta dall’angoscioso presentimento della fine del dominio della Serenissima e del governo ducale, si rifugiò a Murano per sfuggire ogni ufficialità, ma fu costretta a tornare nel palazzo ducale. Umiliata dalla inettitudine del marito, doge fiacco, inetto, spaurito, morì a Treviso dopo soli quattro anni. Ed è stata l’ultima dogaressa.

Giò Zanuso fonte: Le Dogaresse – Pompeo Molmenti P.S. – Fino al 15 febbraio 2015 è visitabile presso il Palazzo Ducale la mostra: “Il Serenissimo Principe - Storie di Dogi e Dogaresse”.

Il suggestivo percorso museale dedica ampio spazio alla figura delle dogaresse, in particolare a Morosina Morosini Grimani (1595), con un ritratto attribuito a Palma il Giovane e una tela celebrativa della sua incoronazione, e a Elisabetta Querini Valier (1694).

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Mirano Tra arte e folclore Città con medaglia Il toponimo di Mirano, condiviso con la vicina Mira, deriverebbe da mira (ossia “specula”, “osservatorio”), in riferimento a una torre di avvistamento d’epoca romana, posta a salvaguardia del territorio, prima bonificato e poi suddiviso a “graticolato” (31 a.C.). E l’attuale impianto stradale ne ricalca l’antica geometria. Fiorente centro in epoca romana, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, per secoli, la sua storia s’intreccia con la storia di tutto il territorio che corrisponde al nord-est: invasioni barbariche, sottomissione alle Signorie dei Collalto (Treviso) e dei Carraresi (Padova), teatro di sanguinose lotte tra Scaligeri ed Ezzelino da Romano, fino alla dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, dai primi anni del 1500 alla sua resa a Napoleone. Con Napoleone diventa dipartimento di Padova, con l’Austria capoluogo del distretto di Padova e nel 1853 viene aggregata alla Provincia di Venezia. Nel 1866 è annessa al Regno d’Italia. Tra il 1943 e il 1945 si prodiga generosamente per sbandati e oppressi e “sacrifica” 15 partigiani. Mirano è stata insignita del titolo di “Città” nel 1996 e nel 2002 è stata decorata con la croce di guerra al Valor Militare. ***

Il miranese vanta l’artistico primato di 79 ville venete censite e dei loro parchi e giardini storici.

Attraversato dalla coreografia acquea del Brenta e del Musone (o Muson), era il luogo preferito dal patriziato veneziano per l’inserimento delle loro prestigiose dimore di “campagna”. Mirano è legata alle figure dei Tiepolo: Gian Battista, che ha

impreziosito palazzi e luoghi di culto tra cui la Parrocchiale di San Miche con la Pala di Sant’Antonio, e il figlio Gian Domenico, che ha affrescato a Zianigo la sua villa con le famose raffigurazioni di Pulcinella. Il centro di Mirano ruota attorno a Piazza Martiri della Libertà in cui spicca il “Monumento al Partigiano” e sulla quale si affacciano eleganti edifici tra cui Villa Corner-Valier (oggi sede municipale). Lambito dal Musone, in memoria di antiche laboriosità, si profila l’ottocentesco opificio dei “Mulini di Sotto”, purtroppo in stato d’abbandono. A pochi passi dal centro, è piacevole passeggiare tra i parchi unificati dalla neopalladiana Villa Morosini, detta XXV Aprile, e di Villa Erizzo, detta Belvedere. ***

Villa Erizzo, con l’annessa barchessa, un teatro e il parco ottocentesco, costituisce il luogo più suggestivo di Mirano. Costruita nel 1500 per la famiglia Bollani, passò da erede in erede agli Erizzo che la ricostruirono. L’ultimo discendente, Vincenzo Paolo Barzizza, tra il 1840 e il 1850 la completò con la barchessa, il castelletto neo-gotico e con la ristrutturazione del giardino, dotandolo di laghetto, isole, montagnole, ponticelli e 250 metri di grotte sotterranee artificiali. Il parco, che è stato menzionato tra i 10 più belli d’Italia nel 2010, è oggi proprietà comunale.

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CONOSCERE La prima stampa conosciuta del “nuovo e molto dilettevole zogo di loca” appare a Venezia nel 1640.

Questo gioco semplicissimo affidato ai dadi si diffuse rapidamente in ogni classe sociale e nel 1680 era conosciuto in tutta Europa. Il “Gioco dell’oca” è il momento “clou” della “Fiera dell’oca” che anche quest’anno tra l’8 e il 9 novembre ha realizzato nella piazza di Mirano la rievocazione storica di una fiera del 1900. Ma l’oca non è soltanto “buona” per un gioco, è “buona” da mangiare. E perché proprio l’oca? Tutto nasce da una credenza riassunta in questo venetissimo proverbio: “Chi no magna l’oca a San Martin, no fa el beco de un quatrin”. E proprio in novembre le oche (il “maiale dei poveri”) erano, e sono, grasse al punto giusto per essere mangiate; insomma, quel che si dice: un “goloxéso”. *** Nella placida distesa del miranese, impreziosito da gioielli architettonici, accarezzato da acque fluviali, l’uomo ha ricreato ampi spazi boschivi, a imitazione delle grandi foreste del passato. E vivo aleggia l’eco di quando sulla Brenta scivolava il Burchiello, dove nobili e patrizi, avventurieri e canonici, dame e cicisbei, commedianti e artisti, godevano gli ultimi splendori della Serenissima.

Giovanna Zanuso

Antica stampa del "gioco dell'oca"

Le brevi • L’origine delle Oselle, le monete coniate per la Serenissima Repubblica dal 1521 al 1796, è legata ai dogi, o meglio, alla umana propensione all’omaggio, naturalmente adeguata ai tempi.

Il doge neo-eletto, per riconoscenza, omaggiava tutte le alte cariche dello Stato, e i nobili che lo avevano votato, con un certo numero di anatre selvatiche, cacciate nelle valli di Marano, chiamate “mazzarini” o “oselli” (uccelli). Le più prelibate erano le femmine, ossia “le oselle selvadeghe dai pie rossi”. Quando il ritmo produttivo, regolato dalla saggia natura, non soddisfò l’enorme richiesta, il Maggior Consiglio deliberò che, al posto della prelibata selvaggina, fosse coniata e offerta una moneta che, in chiaro riferimento all’originario omaggio, si chiamò “Osella”.

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Nicolò Contarini - Osella anno I (1630) Accanto alle oselle ufficiali in “argento buono”, circolavano altre oselle: in dote alle figlie, in regalo per il battesimo, premio per le migliori allieve della scuola di ostetricia...

Particolari erano le “Oselle delle Dogaresse”, medaglie in oro/argento/rame emesse per l’incoronazione delle mogli dei dogi. Le Oselle sono le monete considerate fra le più importanti al mondo per la bellezza e il significato storico.

LETTURE

Il richiamo della Poesia L’incanto dell’amore Il disincanto del dolore VORREI LASCIARTI Vorrei lasciarti un aquilone per poterti immergere in mezzo alle nuvole e sognare.

Vorrei lasciarti dei sassolini, due macchinine, dei colori per colorare il mondo.

E ricordarti i giochi della tua infanzia.

Vorrei lasciarti un cuoricino e tanto amore, perché tu possa amare, e pensare a chi ti ha tanto amato.

Vorrei lasciarti un arcobaleno, e prati verdi, alberi enormi per ripararti all’ombra del solleone.

Vorrei lasciarti conchiglie, perché tu possa spaziare oltre al confine del mare, appoggiando i piedi sulla rena calda.

Vorrei lasciarti un abbraccio, e dirti che se non sarai in grado tu, ci sarà qualcuno che ti sorreggerà.

E poi non vorrei lasciarti mai.

AIUTARE L’anima è piena di grandi stelle cadenti.

Dopo il verbo amare, aiutare è la parola più bella del mondo.

Dove la pioggia si adagia su rocce antiche, e il sole si sveglia dal suo letto di bambagia, quando la luna sonnacchiosa accende le stelle e si incammina, invitandoci a dormire, soli con il nostro bagaglio.

Gli occhiali della vita, non tutti ce li hanno, costano troppo alle volte, e non tutti vogliono comprarli per non dover aiutare.

VECIA MIA Vecia mia, ti te ricordi la neve che cascava, i zoghi, le impiraresse, i salti d’altessa, el campanon, ‘e vèce in cale che faceva el gazetin, butando un ocio a noialtri fioi che zogavimo, atente che no fasessimo barufa?

Quanti sogni, quante aspetative dala vita a quela età.

Ghe gera felicità, ghe gera amor, no ghe gera termo, ma se stava tacai e se se scaldava, se rideva e se andava più d’acordo.

Dove ti se andada vecia mia, cara la mia Venessia.

No te conosso più.

Ti parli inglese, francese, giapponese, tedesco, marochin, indian.

Ti va par torte un pan e i te vende tapei, No se capisse più gnente.

Me sa che semo deventae vece tute do.

Voria meterte un sial par scaldarte un fià, par darte un fià de calor, de quelo de na volta che se ciamava amor.

E dirte: “Tien duro, tanto me sa che fra poco, se andemo avanti cussì, no ghe saremo più né ti né mi”.

Gabriella Veronese Le liriche di Gabriella Veronese vibrano di sottili, variegate sfumature emotive. Poetessa per “vocazione”, è nata a Venezia e risiede a Mestre.

Da “L’albero dell’amore”, Ed. UTL. SOTTOVOCE

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Venezia... la dolce: i baicoli Data la loro facile conservazione, erano i biscotti delle provviste delle navi mercantili della Serenissima; si chiamano così per una vaga somiglianza nella forma ai piccolissimi cefali, chiamati appunto “baicoli”. Sotto il disegno sulla storica scatola di latta Colussi del 1911, si può leggere: “No gh'è a sto mondo, no, più bel biscoto, più fin, più dolse, più łisiero e san par mogiar ne ła cìcara o nel goto del baìcoło nostro venessian”.

Ingredienti per 6 persone: 1 dl di latte – 400 g di farina – 50 g di zucchero semolato – 80 g di burro – 1 albume d’uovo – 15 g di lievito di birra.

Come si fa: In 1 dl di latte tiepido sciogliere 15 g di lievito di birra. Disporre 100 g di farina a fontana e versarvi al centro il composto di latte e birra.

Impastare fino a ottenere un insieme sodo. Formare una palla, incidervi sopra una croce e metterla in una terrina infarinata a lievitare per mezz'ora, coperta con un canovaccio.

Mescolare 300 g di farina con un pizzico di sale e 50 g di zucchero semolato. Porre al centro il panetto di pasta lievitata, disponetelo a cono e al centro lavorare 80 g di burro ammorbidito e mescolato con l’albume montato a neve.

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2014 • QUADRIMESTRE III

SOTTOVOCE

Impastare aggiungendo il 1 dl di latte tiepido rimasto. Quando l'impasto sarà consistente, dividerlo in quattro parti uguali. Sistemare i cilindretti su una teglia imburrata o coperta da carta da forno per farli lievitare per due ore circa.

Infine, infornare a 180° per una decina di minuti.

Farli raffreddare e metterli a riposare per due giorni, coperti. Tagliare i paninetti a fettine sottili.

Disporli su una teglia e infornarli nuovamente a 170° per 10 minuti, stando attenti a girarli fino a che assumeranno un colore dorato.

Perché rimangano croccanti bisogna conservarli ben chiusi in una scatola di latta.

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