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NOTIZIARIO DELL’ ASSOCIAZIONE ONCOLOGICA ITALIANA M.d.V. - ONLUS Formazione di volontariato per la tutela e la riabilitazione dei laringectomizzati

Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in abbon. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona

(D.L. 460 del 04/12/1997)

A N N O X LV • n . 1 6 1 • N O V E M B R E 2 0 1 9

EDITORIALE Sanità, se ci sei batti un colpo PRIMO PIANO La follia dei volontari

SPECIALE PER VOI Rinnovate le cariche sociali RUBRICHE Il miele salino di barena

e 0,50 - In caso di mancato recapito restituire all’Ufficio di VR CMP, detentore del conto, per la restituzione al mittente, previo pagamento resi


SOMMARIO n. 161 • NOVEMBRE 2019

Notiziario dell’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce Onlus Direttore Editoriale Adriano Zanolli Direttore Responsabile Marta Camerotto Redazione testi G. Bianchini G. Pavan Impaginazione e grafica R. Cattellani Amministrazione sede AOI MdV Onlus Via Fratelli Rosselli, 11 37138 Verona Tel-Fax 045.561789 ccp n° 16702375 Stampa Industria Grafica SIZ spa Campagnola di Zevio - Verona Nel rispetto del D.L. 196/2003 si comunica che i dati in possesso dell’Ass. Onc. Ital. M.d.V. saranno usati con la massima riservatezza e non verranno ceduti a terzi, ma utilizzati soltanto per l’invio del giornale “Sottovoce”. Comunque chi lo desidera può esercitare i suoi diritti previsti dall’art. 7 del D.L. 196/03 chiedendo le modalità del trattamento o chiedere informazioni sull’origine, l’aggiornamento o la cancellazione immediata degli stessi. Il programma indirizzi viene trattato su supporti cartacei con i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla legge.

E D I T O R I A L E Sanità, se ci sei batti un colpo

PRIMO PIANO La follia dei volontari Una grande opportunità S A N I TÀ & S A L U T E Make Sense Campaign 2019 Sinergie e obiettivi comuni “SPECIALE” PER VOI Rinnovate le cariche sociali

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INFORMAREGIONE Padova capitale della Sanità Veneta 12 Un cordiale colloquio a Palazzo Balbi 13 Cariche elettive per il triennio 2019-2021 15 Organigramma dell’Associazione 17 Convocazione Assemblea dei Soci 18 INFORMASEZIONI Belluno 19 Treviso 20 Venezia 21 Verona 22 Vicenza 24 LETTURE La Festa della Salute 25 Venezia di ieri e Venezia di oggi 26 Poesie – Roberto Puliero 28 RUBRICHE Il miele salino di barena 29 Antenati altinati 30

Inserto speciale: Il Regolamento interno

Autorizzazione Tribunale di Verona n. 1691 del 20/01/2006

© Edizioni AOI Onlus www.aoionlus.it info@aoionlus.it Federata alla Favo di Roma Foto in copertina: Venezia - Canal Grande Ponte di Rialto

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Giovanni Bianchini, Linda Castellani, Carine Da Gioz, Gino Finotello, Mauro Giacon, Emilio Gigliotti, Maurizio Magnani, Mario Mala, Elisabetta Pasqualin, Giuseppe Pavan, Walter Segala, Marina Silvestrini, Alessandra Trezza, Caterina Vianello, Adriano Zanolli.


EDITORIALE

Sanità, se ci sei batti un colpo per andare avanti insieme

Il 21 settembre 2019, i Soci sono stati chiamati al rinnovo triennale delle cariche, sia regionali che sezionali (v. all’interno elenco dettagliato delle nomine). Il mio primo impegno riguarderà un graduale profondo cambiamento, dando la precedenza a quelle sezioni più bisognose (Belluno, Rovigo). Nei mesi di agosto-settembre abbiamo avuto incontri all’Assessorato Regionale, spiegando prima alla responsabile, Dr.ssa Manuela Lanzarin, e poi alle sue collaboratrici lo stato dell’arte, convenendo sulla necessità di un più organico intervento nei vari Distretti veneti. Per accettare la mia conferma a Presidente ho coinvolto il Consiglio Direttivo in un articolato organigramma (v. interno), distribuendo deleghe su precisi incarichi. Il 26 ottobre 2019, l’Assemblea Regionale ha ratificato le nomine, in presenza di circa 80 soci.

Sono intervenuti: Leonardo Ferrari, Consigliere del Comune di Verona, che ha portato il saluto del Sindaco, Avv. Federico Sboarina; il Dott. Roberto Veronese del CSV, che ha spiegato con molta chiarezza le nuove regole del Terzo Settore; il Prof. Luca Sacchetto, in rappresentanza del reparto di otorinolaringoiatria, diretto dal Prof. Daniele Marchioni, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona; il Dott. Maurizio Magnani Presidente dell’AILAR di Milano, con una relazione molto articolata, a seguito dell’incontro dei Rappresentanti Sanità in Senato; la Dr.ssa Linda Castellani, logopedista, che ha portato un caloroso saluto in assemblea. Nella mattinata sono intervenuti pure alcuni Presidenti di Sezione, portando il proprio contributo. Si è convenuto di mettere in cantiere, dal prossimo gennaio,

un corso speciale, coinvolgendo nuove figure di volontari, aiutati anche dalle esperienze dei maestri rieducatori, con la partecipazione di relatori medici, logopedisti, psicologi, ecc., per formare al meglio una squadra più ringiovanita. Altro punto importante riguarderà gli incontri da pianificare con le singole Sezioni entro fine anno, per verificare più attentamente le problematiche sul territorio. Un incontro urgente verrà dedicato all’ULSS 2 Trevigiana, per chiarire col Dott. Francesco Benazzi, le problematiche verificatesi negli ospedali di Vittorio Veneto, Treviso e Montebelluna; mi auguro che il buon senso abbia il sopravvento, per il bene degli ammalati. Nell’approssimarsi delle Festività Natalizie, giungano a tutti voi e alle vostre famiglie i migliori auguri. Adriano Zanolli Presidente Regionale

In occasione del Santo Natale e delle festività di Capodanno, mi pregio di porgere a nome dell’Associazione i più sinceri auguri. Il Presidente Adriano Zanolli

SOTTOVOCE

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PRIMO PIANO

La follia dei volontari declinata con i piedi saldamente ancorati a terra, per riprendere respiro e rituffarsi nel quotidiano I volontari sono una contraddizione vivente nella società fondata sul tornaconto materiale. Il dono gratuito del proprio tempo, delle proprie capacità, delle proprie idee, costituisce un’eccezione alla regola? Oppure è da considerare parte costitutiva del nostro modello di cittadinanza? Certamente i volontari testimoniano un’alternativa per tutti a una vita rinunciataria, difensiva, egoistica. Milioni di persone in Italia – tante ma non abbastanza – si “ostinano” in questa pratica di solidarietà. Attraverso innumerevoli gesti, il volontariato alimenta la fiducia nelle relazioni, rende più sostenibile la quotidianità, cambia le comunità nel tempo presente e in quello futuro. Nella diciannovesima conferenza nazionale, CSVnet ha posto al centro del dibattito le ragioni profonde dell’essere volontari, ma soprattutto la sua dimensione educativa e trasformativa. E analizzare quanto è forte, oggi, la capacità del volontariato organizzato di costruire alleanze, di “contaminare” le politiche, di incidere sulla qualità della vita nei territori. È una riflessione destinata a dare nuovo vigore alla presenza dei Centri di Servizio, chiamati a interpretare bisogni sempre più complessi e mutevoli, per assolvere al loro ruolo di sostegno a ogni forma di impegno volontario.

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LA FOLLIA DEI VOL NTARI Pensare diverso | Donare se stessi | Cambiare il futuro

www.csvnet.it

XIX conferenza nazionale di CSVnet Trento, 3-6 ottobre 2019

PROGRAMMA Quattro giorni all’insegna della CSVnet ha chiuso la conferen“follia dei volontari”, declinata za dei record. Intensa e ricca di stimoli. E so- però con i piedi saldamente anprattutto con una partecipazione corati a terra, per riprendere reda record: i 421 iscritti hanno spiro e rituffarsi nel quotidiano, fatto della conferenza naziona- che nei prossimi mesi promette le di CSVnet, che si è conclusa di essere molto impegnativo. a Trento dopo 4 giorni di lavo- Soddisfatto Stefano Tabò, preri, la più partecipata nella storia sidente di CSVnet, per un apdell’associazione dei Centri di puntamento in cui “sono state affrontate le sfide più attuali, Servizio per il Volontariato. Un fiume di delegati da tutta Ita- come le nuove tecnologie, le lia, che non hanno solo ascoltato connessioni con la scuola o con e discusso nelle quattro sessio- le pubbliche amministrazioni” ni plenarie e nei dieci gruppi di e che ha avuto come filo rosso lavoro in parallelo, ma hanno la riaffermazione in varie forme anche seguito le visite “anima- della “esperienza di volontariato te” nei luoghi più importanti come costitutiva dell’essere citdella città, hanno goduto della tadino oggi e anche determinanesibizione del coro di montagna te per un paese che vuole rafforTrento - Bondone in piazza Dan- zarsi ed essere competitivo”. te e hanno fatto festa nelle cantiA cura di Redattore Sociale ne di Mezzacorona - Rotari. SOTTOVOCE


PRIMO PIANO

Una grande opportunità Padova è Capitale Europea del Volontariato 2020 Con il CSV, il Comune e numerosi altri partner Il 2020 sarà una grande opportunità per rappresentare e coinvolgere a livello europeo il mondo del volontariato e dell’impegno civile. La sfida è trasformare Padova in città-laboratorio capace di attrarre idee, attivare progetti, avviare processi ed esperienze. Per stimolare un’azione collaborativa tra tutte le componenti sociali, favorendo così ricadute positive su Padova, il Veneto, l’Italia e l’Europa. «Padova, in quanto capitale europea del volontariato, vuole divulgare e allargare a livello anche internazionale le buone pratiche che le hanno permesso di ottenere questo prestigioso riconoscimento, che è frutto dell'impegno delle migliaia di volontari che in campo sociale, culturale e sportivo mettono le proprie competenze e il proprio entusiasmo a disposizione degli altri».

Parole del sindaco Sergio Giordani, che a Palazzo Moroni ha sottoscritto, insieme al direttore generale della Agenzia Nazionale per i Giovani, il protocollo di intesa che ha l'obiettivo, nell’ambito delle iniziative per Padova Capitale europea del volontariato, di promuovere e valorizzare le competenze dei giovani non solo a Padova, ma su tutto il territorio nazionale, in particolare all'interno delle attività di volontariato locale, europeo e internazionale. Un francobollo speciale per Padova capitale europea Sarà emesso nel primo semestre del 2020. È il terzo che lo Stato dedica al fenomeno, dopo quelli del 2000 e del 2009. Il primo fu emesso il 18 ottobre del 2000 e celebrava l’anno internazionale del volontario indetto dall’ONU per il 2001: valeva 800 lire, ma riportava già il controvalore in euro (41 centesimi). Il secondo uscì nel 2011, anno europeo del volontariato, e valeva 75 centesimi. Nel 2020 toccherà a Padova capitale europea del volontariato, avere un francobollo speciale: sarà quindi il terzo che lo Stato dedica all’impegno sociale gratuito e forse quello più importante, perché legato a un importante riconoscimento ottenuto dall’Italia. La notizia è arrivata da pochi giorni, quando il Ministero per lo Sviluppo economico ha diffuso il suo “Programma di emisSOTTOVOCE

sione delle carte-valori postali” per il primo semestre del prossimo anno. “Un altro piccolo riconoscimento al volontariato”, commenta Emanuele Alecci, presidente di quel CSV di Padova che, insieme al Comune e a numerosi altri partner, sta definendo il grande programma di eventi del 2020. Un programma già iniziato, in realtà, con la seconda edizione di “Solidaria” lo scorso settembre e proseguito in novembre, con il Festival della Cultura Paralimpica, ma che verrà ufficialmente inaugurato il 7 febbraio prossimo alla presenza del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella aprirà una tre giorni densa di incontri, spettacoli e dibattiti alla quale, spiega Alecci, “saranno invitati tutti i volontariati del Paese”. A cura di Redattore Sociale 2019 • NOVEMBRE

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SANITÀ & SALUTE

Make Sense Campaign 2019 dal 16 al 20 settembre AILAR protagonista

Gruppo dei partecipanti alla conferenza stampa nella biblioteca del Senato della Repubblica

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Volentieri abbiamo dato il patrocinio e la nostra adesione alla seconda edizione della campagna “Tieni la testa sul collo”, con un impegno dal 16 al 20 settembre, indetta dall’Associazione Italiana Oncologica Cervico-Cefalica (AIOCC), con il contributo etico e non condizionante del Gruppo Merck. Oltre al patrocinio nostro e del Ministero della Salute, hanno dato la loro adesione: AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica), AUORL (Associazione Universitaria Otorinolaringologi), FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) e la SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale). L’evento ha visto impegnati molti centri ospedalieri e clinici italiani, con varie iniziative: infopoint, distribuzione di opuscoli informativi, visite di screening. 2019 • NOVEMBRE

Le sedi vanno ricordate: Aosta, Bologna, Brescia, Candiolo di Torino, Cremona, Genova, Latina, Lecce, Lucca, Milano, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Pesaro-Fano, Reggio Emilia, Roma, San Giovanni Rotondo, Sassari, Torino, Trento, Verona e Trieste. Per un maggior dettaglio dei Centri interessati e alla loro modalità di intervento si rimanda alla pagina: www.makesensecampaign.eu. Con il termine di “tumori della testa e del collo” si intendono i tumori che originano dalle cellule di organi quali: bocca, laringe, faringe, cavità nasali e paranasali e ghiandole salivari. In Italia, alla luce dei dati statistici recenti (2017), sono circa 104.000 i pazienti che convivono con un tumore della testa e del collo. Nel mondo vi sono stati, nel 2018, 650.000 nuovi casi, con oltre la metà di decessi per neoplasia in stato avanzato. SOTTOVOCE

Le percentuali delle sedi anatomiche colpite sono a oggi così rappresentate: cavo orale (42%), faringe (35%), laringe (24%). Nonostante questo tipo di tumore venga incasellato nell’ambito dei tumori rari, esso rappresenta una percentuale del 5% di tutti i tumori mondiali, e si tratta di un problema non di poco conto. Come del resto vanno ben interpretati i sintomi di allarme clinico persistenti da almeno 15 giorni, come ulcerazione della bocca, disfonia, disfagia, mal di gola, mal di orecchio, raucedine persistente, masse visibili e palpabili al collo. Sottoporsi a una semplice visita ORL, maxillofacciale odontoiatrica, potrebbe salvare la vita di molti pazienti, in quanto questo tipo di tumori è facilmente riconoscibile, anche con una tecnologia semplice, che non richiede strumentazione costosa e sofisticata.


SANITÀ & SALUTE Una diagnosi precoce consente di evidenziare tumori limitati, che richiedono procedure chirurgiche non molto demolitive o radio chemioterapiche, con un’elevata percentuale di guarigione a cinque anni, mentre la diagnosi di tumori avanzati vede la percentuale di sopravvivenza al 30%. Ecco quindi l’importanza di una campagna di prevenzione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Di effetto gli slogan: “tieni la testa sul collo”, “non mettere la testa sotto la sabbia”, con immagini azzeccate sulle locandine diffuse. Nella mattina del 17 settembre 2019, la conferenza stampa nella Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”, con la partecipazione delle principali testate giornalistiche e della comunicazione televisiva e multimediale, ha dato il via all’iniziativa su scala nazionale. A fare gli onori di casa la Senatrice Maria Rizzotti, che ha ribadito l’importanza dell’evento e assicurato il suo interessamento nella Commissione Sanità, per incentivare le campagne di prevenzione; il Senatore Massimo Ferro si è associato nell’impegno, reso anche più emotivamente partecipato in quanto colpito anch’egli da una neoplasia della regione tonsillare. Il Presidente di FAVO, Prof. Francesco de Lorenzo, ha condiviso la necessità della campagna e segnalato la necessità di uniformare i trattamenti terapeutici su protocolli possibilmente condivisi in tutte le Regioni italiane, che riducano “le migrazioni” dei pazienti. La Conferenza è stata moderata con arguzia e ironia dal noto

giornalista Claudio Brachino, che, ammettendo di essere un poco patofobico, è rimasto colpito dall’allarme clinico di questi tumori. Il Prof. Valentino Valentini, Ordinario di Chirurgia MaxilloFacciale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha elencato le percentuali di guarigione di questi tumori, che si abbassano notevolmente quando la diagnosi è tardiva, e ha sottolineato che le moderne tecniche ricostruttive consentono di operare casi prima non trattabili con una buona qualità di vita. Importante informare per educare alla prevenzione, con la possibilità di diagnosi precoci e, nei casi diagnosticati, il valore aggiunto del trattamento multidisciplinare ove possibile. La Prof.ssa Lisa Licitra, Direttrice dell’Oncologia Medica Testa-Collo dell’Istituto dei Tumori di Milano, ha fatto il punto sui PDTA (Percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali), sottolineando che, dal 2016, 6 gruppi di lavoro con 80 esperti, sono stati coinvolti su temi inerenti la diagnosi patologica, la diagnosi radiologica, il trattamento chirurgico, il trattamento radioterapico, il trattamento chemioterapico e il follow-up. Purtroppo, in molti ospedali, il PDTA ha un andamento non univoco e sarà compito dei Centri di riferimento fornire un modello per le realtà locali. Il sottoscritto ha avuto il compito di illustrare il valore aggiunto delle Associazioni di pazienti; ho parlato a nome di AILAR, ma anche dell’Associazione AOI Mutilati della Voce di Verona, della quale avevo ricevuto delega. Ho elencato la “mission” che dalla rieducazione alla voce SOTTOVOCE

(elemento non trascurabile) è maturata nel tempo con la tensione verso un’accettabile qualità di vita, verso l’assistenza psicologica a pazienti e familiari, e verso la qualificata formazione dei volontari. Ma ho ribadito il ruolo di prevenzione con una buona informazione, con la promozione dei corretti stili di vita da proporre alle giovani generazioni, alla debita valorizzazione dei sintomi di allarme oncologico, con un inevitabile coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale. Infine ho concluso sostenendo il compito di tutela diritti dei pazienti su farmaci, ausili e leggi, adeguamento dei LEA, coinvolgimento nei PDTA, corretta informazione in tema di consenso informato, partecipazione a tavoli istituzionali a difesa dell’ambiente (aria, acqua e alimenti). Ho insistito anche sul tema della responsabilità, individuando dei risparmi di risorse economiche sanitarie, per utilizzarli in altre evenienze. Debbo confessare di aver ottenuto un piacevole consenso da parte del pubblico presente. In seguito si è svolta una vera tavola rotonda, con l’intervento di rappresentanti istituzionali: il Dott. Domenico Villari e il Dott. Giuseppe Ghirardini, che hanno evidenziato l’importanza della vaccinazione anti HPV e delle visite preventive. Per conto di AILAR, presenti la Consigliera Nazionale, Dott. ssa Alessandra Masiello, e la Segretaria di Roma, Dott.ssa Giada Di Consiglio, autrice del prezioso servizio fotografico. Dott. Maurizio Magnani Presidente AILAR 2019 • NOVEMBRE

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SANITÀ & SALUTE

Sinergie e obiettivi comuni tra associazioni di pazienti del distretto testa-collo Incontro del 18 settembre 2019 a Pavia

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Sempre nell’ambito delle iniziative della Make Sense Campaign, ho volentieri raccolto l’invito di AIOCC a un incontro con le Associazioni di volontariato oncologico, con l’obiettivo di offrire supporto alla creazione di una rete capace di creare sinergie future ed elaborare campagne di sensibilizzazione e prevenzione. L’invito era rivolto al Presidente Nazionale AILAR ma, essendo stato pregato di rappresentare anche l’AOI Mutilati della Voce di Verona, con piacere mi sono fatto carico anche dell’associazione consorella. A gestire l’accoglienza la Prof.ssa Lisa Licitra, Direttrice scientifica del CNAO e dell’Oncologia medica testa e collo dell’Istituto dei Tumori di Milano. Ella ha brevemente ricordato che l’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica (AIOCC) nasce con l’impegno dello studio e della ricerca nel campo dell’oncologia cervico-cefalica. AIOCC fa parte dell’European Head Neck Society (EHNS) e si 2019 • NOVEMBRE

pone l’obiettivo di favorire e stimolare il confronto e lo scambio di conoscenze nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione dei tumori, ma anche nella ricerca clinica sperimentale in campo oncologico relativamente al tratto cervico-cefalico. La Dott.ssa Barbara Vischioni, radioterapista della fondazione CNAO (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) ha illustrato la novità dell’adroterapia e le sue indicazioni cliniche con relative possibilità terapeutiche. L’adroterapia è una radioterapia particolare, eseguita con protoni e ioni di carbonio mediante una accelerazione delle particelle in una struttura lunga 30 metri come, in dimensioni più piccole, al CERN di Ginevra. A vanto nazionale, il progetto e il brevetto sono italiani, le apparecchiature per l’adroterapia sono poche nel mondo; in Italia esistono a tutt’oggi 3 Centri (Pavia, Trento e Catania) solo per patologia oculare. I vantaggi dell’adroterapia sono legati alla sua efficacia in caso di fallimenti di altri trattamenti e alla capacità di colpire il tumore, risparmiando molto tessuto sano. Questo trattamento è indicato nelle seguenti patologie cordomi e condrosarcomi, tumori ceSOTTOVOCE

rebrali e spinali, sarcomi, tumori oculari, tumori delle ghiandole salivari, dei seni paranasali e tumori solidi infantili. A partecipare all’evento, oltre il sottoscritto, Davide Petruzzelli (Lampada di Aladino), Paolo Ronchi (Tra capo e collo), la Dott.ssa Valentina Terenzi in rappresentanza del Presidente, Prof. Valentino Valentini e, in collegamento telematico, il Prof. Francesco de Lorenzo, Presidente FAVO. Al termine si è convenuto quanto segue: • importanza della logica di rappresentanza che è direttamente proporzionale al numero dei pazienti e degli associati; • indire un censimento nazionale delle Associazioni di volontariato oncologico testacollo; • evidenziare i bisogni dei pazienti con generazione di dati certi; • proporre ricette alimentari per contrastare la perdita di peso e la “fatigue” in corso di trattamenti chemio-radioterapici e post chirurgici. Per iniziare suggeriamo alle Associazioni di inviare il loro materiale informativo e didattico a Stilema, via Cavour 19, Torino. Dott. Maurizio Magnani


“SPECIALE” PER VOI

Rinnovate le cariche sociali Altri tre anni insieme ...e saranno 50 L'assemblea dei soci al “Payanini Center” di Verona Sabato 26 ottobre 2019 Assai numerosi, ci siamo ritrovati, molti per la prima volta, al “Payanini Center” di Verona, dotato di bellissimi campi sportivi, di ampie sale per ricevimenti o riunioni e, verso la fine dell’incontro, con dei cuochi veramente all’altezza… Molti hanno parlato, elogiando l’attività delle Associazioni di Volontariato e, in modo specifico, della nostra AOI MdV OdV. Primo è stato Leonardo Ferrari Consigliere del Comune di Verona, che parlava a nome del Sindaco, altrove impegnato. È seguito l’intervento di Roberto Veronese, Delegato del CSV di Verona, che ha mostrato due fotografie ben incorniciate, di un gruppo di nostri Soci, e ha spiegato quanto sia importante il contenitore, ma soprattutto il contenuto, cioè la motivazione del Volontario. Ha illustrato poi alcuni elementi sulla riforma del Terzo Settore, assicurando che,

Roberto Veronese

Leonardo Ferrari sulla figura del volontario, le novità sono positive e ispirate al buon senso. Bisogna allora, continuare come sempre nel rispetto delle regole e della trasparenza; ha invitato poi, a prendere questa riforma come strumento del volontario ad agire. È stata la volta del Prof. Luca Sacchetto, chirurgo del reparto di ORL dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, che ha portato i saluti del primario, Prof. Daniele Marchioni, e molto apprezzato l’attività della nostra Associazione, per la presenza nel suo reparto, sia nel pre-operatorio che postoperatorio, attività di fondamentale utilità per gli ammalati. Il Dott. Maurizio Magnani ha ricordato i tanti anni di collaborazione con la nostra Associazione e con altre consorelle. Ha suggerito, per il futuro, l’utilità di fare per tutte un’assicurazione sanitaria. Ha valutaSOTTOVOCE

to positivamente l’operato dei Maestri Riabilitatori per la loro attività, soprattutto dopo le dimissioni ospedaliere, invitandoli a coinvolgere pure le famiglie. Raccontando di aver assistito, nel mese di settembre, alla presentazione della Campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori Testa-Collo, presso l’aula del Senato, ha puntato il dito sull’ignoranza delle persone a proposito dei corretti stili di vita, riguardanti cibo, fumo, alcol, droghe, inquinamento ambientale e tutela dell’ambiente stesso. Conclude l'intervento, affermando prima, che il problema della diagnosi precoce dei tumori testa-collo deve essere divulgato soprattutto ai medici di base, che sono il primo contatto dell’ammalato; poi, che è necessario che le Associazioni come la nostra, abbiano la possibilità di avere peso nella Società senza influenze esterne (case farmaceutiche, ecc.), facendo una seria preparazione ad Associati e Volontari. Nel suo intervento, il Presidente Adriano Zanolli ha elencato tutte le nomine dei componenti degli Organi Sociali, sia delle Sezioni Locali, che del Consiglio Regionale, con le relative cariche. Nomine che sono state approvate dall’Assemblea all’unanimità. Poi è stato illustrato l’organigramma del Consiglio Regionale (già approvato nella riunione del 5/10/2019), con le varie deleghe assegnate. 2019 • NOVEMBRE

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“SPECIALE” PER VOI

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Il Prof. Luca Sacchetto ORL di Verona

Direttivo della sezione di Vicenza

Direttivo della sezione di Belluno

Direttivo della sezione di Padova

Direttivo della sezione di Rovigo

Direttivo della sezione di Treviso

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SOTTOVOCE


“SPECIALE” PER VOI

Direttivo della sezione di Venezia con Adriano Zanolli

Direttivo della sezione di Verona con Adriano Zanolli

Il Presidente ha fatto seguire una breve relazione sullo stato dell’Associazione, cercando di stimolare le Sezioni a promuovere sia le raccolte fondi, che l’attività negli Ospedali. Il Rappresentante del CSV ha dato consigli sul modo di organizzare eventi per raccolte fondi, però, viste le spese alle quali andiamo incontro, ha garantito che il CSV emanerà dei bandi (modalità sostegno economico) per assegnare fondi atti allo scopo, in seguito alla presentazione di validi progetti. È intervenuto nuovamente il Dott. Maurizio Magnani, puntando l’attenzione sugli approcci che si devono tenere con i Primari, i Medici e il personale ospedaliero; nonché sui corsi di formazione per nuovi Maestri Riabilitatori. È stato dato incarico a Luciano Olivo di organizzare, per l’inizio del nuovo anno, un corso per nuovi Maestri Riabilitatori e un aggiornamento per Maestri veterani. Ogni sezione ha presentato le attività in programma per il futuro, prima della chiusura dell’Assemblea. Alessandra Trezza

Il Consiglio Direttivo Regiomale con Maurizio Magnani e Roberto Veronese SOTTOVOCE

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INFORMAREGIONE

Padova capitale della Sanità Veneta Azienda Zero alla “Casa Rossa” e nuovo Policlinico in via Giustiniani

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Non per nulla il 16 luglio a mezzogiorno, davanti alla “Casa Rossa” in via Jacopo Avanzo, a tagliare il nastro dei lavori di ristrutturazione dell’edificio è stato il Presidente della Regione, Luca Zaia. Perché “Casa Rossa” è destinata a diventare uno dei due poli che farà di Padova «la capitale indiscussa della Sanità Veneta», cioè la sede di Azienda Zero, in pratica la cabina di regia di tutto il settore regionale. Cioè amministrazione, personale, contratti. contenziosi. Le parole sono del presidente della Commissione Regionale della Sanità, Fabrizio Boron e disegnano bene la situazione. Se infatti, fra 10 anni, «a Padova Est, nascerà con il nuovo ospedale, il grande faro dell’eccellenza regionale, è vero che, con Azienda Zero, Padova diventerà il nucleo dell’organizzazione regionale». Il personale – «Oggi ci entreranno 150 dipendenti, ma abbiamo già un piano per passare a 250 addetti, e dunque quelli che non riusciremo a prendere in mobilità saranno assunti tramite concorso». Oggi Azienda Zero è già a Padova, in passaggio San Gaudenzio, ma sta veramente stretta. Tanto che la Regione punta ad ampliare anche la sede di San Gaudenzio, acquisendo altri 6.000 mq. al piano terra dell’edificio, per articolare la nuova macchina amministrativa in due poli: il palazzo già parzialmente occupato dagli uffici e, appunto, la “Casa Rossa”. 2019 • NOVEMBRE

«Ma, in futuro, è facile prevedere che gli addetti dovranno per forza salire di numero, arrivando quasi a mille. Ed ecco perché l’idea di trasferire tutti gli uffici fra dieci anni al Sant’Antonio mi sembra che sia ragionevole». Non solo: al Sant’Antonio potrebbero entrare anche la sede dell’ULSS 6 e altri enti come l’Arpav o gli uffici veterinari. Per adesso la “Casa Rossa” ha mantenuto il colore per la quale era nota e riconoscibile, per il resto tutti gli uffici dei quattro piani, che facevano parte dell’ex distretto socio-sanitario dell’ULSS 16, sono stati ristrutturati per farli diventare spazi qualificati dell’Azienda Zero, che andrà a insediarsi in via Giusto De’ Menabuoi, incrocio con via Jacopo Avanzo. Inoltre, affitterà uno spazio vicino per l’area amministrativa e informatica. La gestione – Al comando, la direttrice generale Patrizia Simionato, che proviene dalla direzione dello IOV, la direttrice sanitaria Simona Aurelia Bellomettì. che ha ricoperto lo stesso ruolo nella ULSS vicentina, e SOTTOVOCE

la direttrice amministrativa Michela Barbiere, che ha lavorato nelle ULSS 17 e 5. Azienda Zero gestisce 55 mila addetti, 68 ospedali, più i convenzionati e 9 miliardi di euro di spesa corrente: fa concorsi e gare di appalto che vengono svolti, non sulla base delle necessità della singola ULSS, ma dopo aver raccolto le esigenze e i fabbisogni di tutte le aziende sanitarie venete, dalle tac, risonanze ed ecografi, ai farmaci in economia di scala. La gara per il riscaldamento, per esempio, vale 1,5 miliardi di euro. Non solo: sono stati avviati i concorsi per operatori socio-sanitari e per infermieri e dirigenti amministrativi. Gli unici concorsi che rimangono alle singole ULSS sono quelli per i primari. Il Policlinico – E il Policlinico come procede? «Le procedure burocratiche vanno avanti, siamo in tabella, e credo che, per la primavera del 2020, si potrà firmare l’accordo di programma fra gli enti coinvolti, che farà anche da variante urbanistica per i terreni». Mauro Giacon


INFORMAREGIONE

Un cordiale colloquio a Palazzo Balbi Abbiamo incontrato l’Assessore alla Sanità e ai Servizi sociali La salute è un bene prezioso, forse il più prezioso per l’essere umano. Sta a cuore a tutte le persone, molto probabilmente in maniera direttamente proporzionale all’età. In Italia della salute dei cittadini si occupa in particolare la Sanità, in collaborazione con i Servizi Sociali, con risultati non sempre omogenei da regione a regione, questo ci dicono le valutazioni ufficiali e oggettive. Parlare di Sanità significa anche riandare con la memoria alla legge 833/78, che istituì il Servizio Sanitario Nazionale, e il cui spirito ispiratore si basava su tre principi fondamentali: Universalità (i cittadini hanno uguali diritti); Solidarietà (al Sistema Sanitario contribuiscono tutti, a seconda della capacità fiscale); Uniformità (le prestazioni devono essere garantite in modo uniforme sul territorio nazionale). A una lettura semplicistica si potrebbe affermare che curarsi, richiedere farmaci o aiuti, in qualsiasi luogo italiano, non fa differenza. Dopo oltre quaranta anni di applicazione, la realtà si presenta un po’ più complicata e variegata, perché sono molti i fattori che entrano in gioco, tra questi la disponibilità economica di spesa, che non è illimitata. Tutto ciò porta a qualche differenziazione a livello nazionale, ma, stando a quanto ci riferiscono alcuni soci, anche a livello regionale ci sono delle diversità o delle resistenze a ottenere quanto serve. Di fronte a questo, il giudizio che il comune cittadino dà della Sanità non è oggettivo, ma strettamente legato alle proprie esperienze personali. Cercare di capire più approfonditamente e di rimuovere, se possibile, queste difficoltà e dare una risposta, il più possibile certa, a soci sfiduciati, è uno dei motivi che ci ha spinto a chiedere un incontro con il Presidente della Regione, Luca Zaia. Oltre a questo, nella richiesta c’era e c’è il desiderio di conoscere il futuro assetto della Sanità Veneta. In modo particolare l’omogeneità della stessa nei diversi territori e, inoltre, provare a capire se la dotazione di figure professionali, ormai indispensabili per i nostri operati, quali logopedista e psicologo, saranno incrementate.

Manuela Lanzarin Assessore Regionale Conoscere il disegno regionale permetterebbe alla nostra Associazione di adeguarsi alle esigenze sopra espresse e di dotarsi, se necessario, di personale altamente qualificato, per soddisfare i bisogni degli operati. La richiesta di incontro non è stata cestinata, dimenticata o sottovalutata, e questo ci ha fatto piacere, ma girata per competenza all’Assessore Veneto alla Sanità e ai Servizi Sociali, Manuela Lanzarin. C’è stata la convocazione, mercoledì 19 agosto u.s., alle 15, a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale, per i tre rappresentanti dell’Associazione: Sbalchiero, Zanolli e Pavan. L’incontro, pur svolgendosi in un clima di serenità, ha permesso di capire che i temi riguardanti assetti o piani futuri della Sanità non potevano essere approfonditi, sia per l’ermeticità dell’Assessore, SOTTOVOCE

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INFORMAREGIONE sia perché troppe sono, al momento, le variabili in gioco, prima fra tutte le risorse che il governo centrale metterà a disposizione. Più attenzione è stata dedicata all’insoddisfazione degli operati a proposito degli ausili. Su questo punto l’Assessore ha preso nota e si è impegnata ad approfondire l’argomento. Si è poi accennato ad altri temi legati alla burocrazia e alla carenza di medici, oltre che degli obblighi sempre più assillanti e impegnativi a cui devono sottostare le organizzazioni di volontariato appartenenti al terzo settore, come la nostra. L’Assessore Lanzarin ha mantenuto la parola, una quindicina di giorni dopo siamo stati convocati, appuntamento il giorno 18 settembre, a Venezia, con la Dott.ssa Rita Mottola, della Segreteria Direzione dei Dispositivi Medici dell’area Sanità e Sociale. Zanolli e Pavan si sono presentati puntuali, ma non l’interlocutrice. Non si sono persi d’animo, né risentiti, hanno lasciato le loro in-

formazioni e le considerazioni a due componenti dell’ufficio, con la speranza di un nuovo incontro. Non c’è stato un ulteriore appuntamento, ma una serie di telefonate partite da funzionari dell’assessorato verso l’Associazione e verso gli uffici di alcune ULSS, per cercare di capire ulteriormente, quali fossero le difficoltà e soprattutto con l’intento di superare incomprensioni e creare un clima più collaborativo tra le diverse componenti; cosa già avvenuta e verificata. Altri risultati, si spera, potranno arrivare in un futuro non molto lontano. Per questo ci piace concludere con un po’ di ottimismo questo percorso, con una frase di Tina Anselmi, parlamentare veneta che ha avuto un ruolo fondamentale nell’approvazione della legge che istituiva il Servizio Sanitario Unico: “solo operando tutti insieme si può conseguire il risultato”; frase datata 1978, ma quanto mai attuale. Giuseppe Pavan

Le brevi Associazione Veneta Medici Dirigenti Appello ai medici specializzandi Abbiamo fatto squadra per risposte concrete. Il piano: Saranno assunti a tempo determinato gli specializzandi di quarto-quinto anno. È stato disposto che i medici specializzandi del quarto e quinto anno possano partecipare ai concorsi di assunzione a tempo indeterminato di medici specialisti dipendenti del SSN negli ospedali. L’Anaao Assomed ritiene che questa sia un’occasione importantissima per i medici specializzandi e che non debba essere sprecata per pigrizia o difetti di comunicazione da parte delle Istituzioni e come tale ha deciso di rivolgere un appello agli specializzandi del quarto e quinto anno. Cari Colleghi è la vostra occasione per entrare celermente nel mondo del lavoro ospedaliero senza essere costretti a fare lunghi anni di precariato. Prendete questa occasione al volo.

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Carenza Medici “Buco” di otto mesi nei reparti ospedalieri. Lo ha reso noto l’altra sera a Romano d'Ezzelino il capogruppo della Lega in regione, il bassanese Nicola Fìnco. “Abbiamo aumentato i posti letto nelle aree che vanno più in affanno, come Geriatria e Medicina”, e quindi mancano medici al Pronto Soccorso. “Pure gli anestesisti, i pediatri e i ginecologi sono pochi. In totale al Veneto mancano circa 1300 medici”. Le cause sono chiare. “In Italia un medico per arrivare a essere assunto deve affrontare un percorso di circa 12 anni”. Manuela Lanzarin Assessore Regionale *** Pronto Soccorso, troppe finte urgenze “Abbiamo 200 accessi al giorno e solo metà riguarda pazienti gravi. Tempi d’attesa biblici? Priorità a chi è in pericolo di vita”. Dott. Roberto Castello - Verona


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Cariche elettive per il triennio 2019-2021 Consiglio Direttivo Regionale Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Tesoriere

Zanolli Adriano Ottorino Gigliotti Emilio Trezza Alessandra Candiani Guido Olivo Luciano Orsini Dino Segala Walter Bragantini Gaetano

Consigli di Sezione Belluno Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Bernard Erio Benato Vittorino Vettorel Maria Bruna De Bona Armando Padoin Marilena Padoin Marilena

Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Pastore Severino Nalesso Tarcisio Goldin Stefano Gusella Andrea Baggio Maria Grazia Pavan Giuseppe

Padova

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INFORMAREGIONE Rovigo Presidente Vice Presidente Consigliere Tesoriere

Guarnieri Massimo Andretto Adriana Candiani Guido Candiani Davide

Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Gigliotti Emilio Comarin Luciano Ornella Antonio Gasparin Luigino Olivo Luciano Olivo Luciano

Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Orsini Dino Finotello Gino Bottaro Flavio Peverelli Alfredo Rampazzo Giorgia Buzzoni Giuseppe

Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Segala Walter Beghini Alessio Sette Angelo Tambalo Ernesto Turato Italo Trezza Alessandra

Presidente Vice Presidente Segretario Consigliere Consigliere Tesoriere

Sbalchiero Mario Vivian Sergio Ghezzi Sergio Mella Gianluigi Zampierin Francesco Xamin Piergiorgio

Treviso

Venezia

Verona

Vicenza

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INFORMAREGIONE

Organigramma dell’Associazione Consiglio Direttivo Regionale Presidente Zanolli Adriano Ottorino Vice Presidente Gigliotti Emilio Segretario Trezza Alessandra Consigliere Candiani Guido Consigliere Olivo Luciano Consigliere Orsini Dino Consigliere Segala Walter Tesoriere Bragantini Gaetano Rapporti con la Regione (VE) Orsini Dino Rapporti con I.O.V. (PD) Pastore Severino Facilitatori (BL) Olivo Luciano (RO) Pavan Giuseppe «Sottovoce» Direttore Editoriale Zanolli Adriano Ottorino Direttore Responsabile Camerotto Marta Comitato di Redazione Bianchini Giovanni Cattellani Roberto Pavan Giuseppe Responsabile Sito web Galli Giordano Goldin Stefano Organizzatore Corsi Olivo Luciano Coordinatore Maestri Olivo Luciano Direttore Sanitario Dott. Paolo Zampieri Logopedista Dott.ssa Castellani Linda Psico-Oncologa in corso di selezione Rapporti con la Stampa a carico di ciascuna Sezione Coordinatore C.S.V. a carico di ciascuna Sezione Eventi di Raccolta Fondi a carico di ciascuna Sezione Rete con le Associazioni Pavan Giuseppe Prevenzione nelle Scuole Rossi Attilio Pavan Giuseppe Segreteria Mazzi Stefania Amministrazione Tosoni Pierina SOTTOVOCE

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Convocazione Assemblea dei Soci Siete invitati a partecipare all’Assemblea presso la Sede di Padova, in Piazza Donatori di Sangue, al n. 10. In prima convocazione il giorno 29 aprile 2020 alle ore 8.00. In seconda convocazione il giorno 30 aprile 2020 alle ore 9.30. Ordine del giorno

1. Relazione del Presidente 2. Relazione sulla gestione 3. Relazione del Sindaco

4. Approvazione del Bilancio 2019 5. Esame Bilancio di Previsione 2020 6. Varie ed eventuali

Verona, 25 novembre 2019 Il Presidente Rag. Adriano Zanolli

Rinnovo Tessere 2020 Invitiamo tutti gli Associati a rinnovare il tesseramento per il 2020, cercando anche nuovi Soci Sostenitori. Ogni Sezione si attivi contattando telefonicamente coloro che ancora non hanno provveduto.

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INFORMASEZIONI BELLUNO 5 aprile 2019 – A Prato, ho partecipato a un corso di aggiornamento su “La riabilitazione dopo chirurgia oncologica dei distretti testa collo”, capitanato dal Dott. Antonio Sarno, otorinolaringoiatra in tale città. Sono stati trattati temi complessi come la conservazione e la ricostruzione d’organo, tramite la chirurgia endoscopica laser della laringe, la chirurgia parziale e ricostruttiva, con e senza lembi, e la laringectomia totale. Largo spazio è stato dato alla chirurgia robotica trans orale (TORS), tecnica limitata dalla sede e dall’estensione della malattia, che offre però notevoli vantaggi rispetto alla tradizionale chirurgia, riducendo i tempi di ospedalizzazione e di recupero, poiché, non essendoci la necessità di tracheotomia, la ripresa delle funzioni deglutitorie e fonatorie è più veloce, inoltre sono ridotti i tempi di permanenza del sondino naso-gastrico, e il reintegro sociale avviene in tempi molto più brevi, accompagnato da un minor deturpamento estetico. Tutto il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo è centrato sul paziente, a 360°, pensato in modo sartoriale sulla persona nella sua totalità. Da anni l’obiettivo non è più solo curare il tumore, ma garantire una qualità di vita adeguato al paziente e ai familiari, scegliendo il piano terapeutico più idoneo, valutando caso per caso. *** 4-5 luglio – Si è svolto, allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano, il corso di aggiornamento, per 6 logopediste e 12 medici, “La riabilitazione vocale e polmonare dei pazienti sot-

Con lo staff del Dott. Roberto Bianchini nel reparto ORL toposti a laringectomia totale”, veramente magistralmente organizzato. Due giorni densi di contenuti e ricchi di confronti, una panoramica a 360°, dall’intervento di laringectomia totale ed eventuale applicazione della protesi fonatoria tracheo-esofagea, alla rieducazione vocale, polmonare e olfattiva. Largo spazio si è dato a un argomento a volte sottovalutato: la consulenza psicologica per il paziente e la sua famiglia, servizio proposto in ogni reparto dove si operi chirurgia oncologica, poiché la malattia presenta quattro macro-aree di difficile accettazione e conseguente crisi: la diagnosi (uno tsunami SOTTOVOCE

emotivo), l’intervento (accompagnato dal timore), la riabilitazione (una strada che sembra solo in salita) e la dimissione (“come ce la posso fare a casa da solo?”). È necessaria una grande forza per adattarsi alla nuova situazione e riuscire a gestire il disagio psicologico creato dall’afonia e dallo stoma, che brutalmente sbatte in faccia al mondo la malattia. Tassello non meno importante è la valutazione preoperatoria, che deve tener conto dell’estensione della malattia e di eventuali trattamenti adiuvanti (chemio, radio terapia), e l’atto chirurgico stesso, che deve “preparare il terreno” per un’e2019 • NOVEMBRE

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INFORMASEZIONI

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ventuale applicazione di protesi, allestendo un tracheostoma ampio e regolare. La riabilitazione vocale può indirizzarsi verso l’uso del laringofono, l’apprendimento della voce erigmofonica (o esofagea), cercando un buon accordo pneumo-deglutitorio, o l’applicazione della protesi tracheo-esofagea. Prima dell’applicazione di una protesi fonatoria è fondamentale fare un’accurata valutazione del paziente e della sua motivazione, fattore imprescindibile per una buona gestione della protesi

stessa; delle eventuali controindicazioni assolute all’applicazione della valvola, come per esempio cecità, demenza o comorbidità con gravi patologie cardiache, polmonari, metaboliche o immunodeficienze; e informare dettagliatamente anche i familiari per un sinfonico accordo. Poiché l’intervento di laringectomia totale sacrifica non solo lo voce, ma anche l’olfatto, diminuendo il gusto, la rieducazione olfattiva insegna tecniche specifiche per ritornare a sentire profumi e odori.

Si è visto come l’applicazione dei filtri HME, nasi artificiali, sugli anelli tracheostomali, migliori la qualità di vita del paziente, riducendo il muco e migliorando l’umidità dell’aria inspirata già nell’immediato post operatorio (rieducazione polmonare). L’alleanza terapeutica, per un ottimale iter diagnostico-chirurgico-riabilitativo, ha le sue radici nella compliance paziente/ medico/ logopedista. Carine Da Gioz Logopedista ORL di Belluno

TREVISO

fessionalità e l’impegno profuso per l’azienda ospedaliera dal Dottor Rizzotto: ricordo, infatti, che l’unità operativa ORL è un’eccellenza nazionale per quanto concerne il tumore alla laringe: abbiamo pazienti che vengono a farsi operare da tutta Italia”. “Il primario ci ha manifestato la propria disponibilità a continuare a prestare la propria opera, dopo la cessazione del servizio, in qualità di volontario, e noi siamo stati ben lieti di accogliere la sua proposta. Il Dottor Giuseppe Rizzotto rappresenta, infatti, un riferimento per la sua équipe e, dunque potrà continuare ad affiancarli e a effettuare un’attività di supervisione per i casi più complessi”, come ha sottolineato il Direttore Generale dell’USL 2, Francesco Benazzi. Questo permetterà al Dott. Rizzotto di continuare a lavorare ancora in ospedale per qualche anno, da volontario. A Vittorio Veneto si opera il 70% dei tumori alla laringe di tutto il Veneto, utilizzando tecniche chirurgiche all’avanguardia, come la laringectomia ricostruttiva. Molti sono i pazienti che arrivano dal vicino Friuli Ve-

nezia Giulia e poi dalla Sicilia, dalla Campania, per non contare quelli che arrivano dall’Europa. “Quando sono stato nominato primario, vent’anni fa – ricorda il Dottor Rizzotto – operavamo circa 70 tumori della laringe l’anno. Nel corso del tempo abbiamo più che triplicato l’attività, e oggi siamo a oltre 250 l’anno: sono numeri importanti, resi possibili dall’impegno e dalla dedizione dei miei collaboratori. Aver contribuito a far crescere degli ottimi specialisti, ormai più bravi di me, è stata una grande soddisfazione”. Emilio Gigliotti *** Caro Dott. Rizzotto, mi corre l’obbligo di informarLa che la “mission” della nostra Associazione viene svolta sul territorio Veneto, a sostegno degli operati e delle loro famiglie per l’80%, e che il rapporto con l’ospedale, serve per i vari controlli dopo l’intervento (follow-up). Nell’avvicinarsi del Santo Natale, mi auguro che spariscano i muri e vengano costruiti ponti. Cordialità. Zanolli Adriano Presidente AOI MdV

Vittorio Veneto – Con il primo di ottobre, è andato in pensione il Dottor Giuseppe Rizzotto, che per vent’anni è stato primario della locale Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, che sotto la sua direzione è diventata un’eccellenza nazionale per la cura del tumore alla laringe. Il Dottor Rizzotto, dopo 41 anni di servizio, non appenderà il camice, perché continuerà come volontario ancora per alcuni anni, così da garantire la continuità delle attività di studio e di ricerca portate avanti. L’USL 2, a riconoscenza del gran lavoro svolto con la sua équipe, anche dal punto di vista della ricerca, ha deciso di riconoscergli il titolo di “primario ospedaliero emerito”. Primario emerito fu anche il Professor Italo Serafini, deceduto nel 2010 e predecessore di Rizzotto, sempre alla guida della otorinolaringoiatria vittoriese, che pure contribuì a farne un centro italiano di riferimento per la cura del tumore alla laringe. “Si tratta di un riconoscimento doveroso, considerata la pro2019 • NOVEMBRE

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INFORMASEZIONI

22 giugno 2019 – Conferenza SVO a Mestre sui tumori di testa e collo – Mi chiamo Gino Finotello, ho 75 anni, sono maestro per la voce laringo-faringea dell’Associazione Oncologica Italiana Mutilati della Voce. Il primo intervento l’ho subito all’età di 55 anni, con l’asportazione di laringe, faringe e corde vocali. A quei tempi, anche se tutti i professionisti mi hanno dato un’assistenza d’eccellenza, l’informazione post-operatoria non era così attenta e capillare come oggi. Mi spiego meglio: la visione era divisa per compiti e la figura del maestro non era così presente e coinvolta nell’équipe multidisciplinare come è oggi. Se torno a 20 anni fa non posso dimenticare il giorno in cui entrò in stanza un uomo, mai visto prima, che mi diede una speran-

za, un supporto psicologico e sociale, informandomi che, anche se avevo subito un intervento mutilante, esercitandomi con impegno con lui, o dopo la dimissione a casa da solo, le probabilità di ricominciare a parlare sarebbero state elevate. Fino a quel momento io e la mia famiglia eravamo fortemente convinti che l’unico modo per comunicare con tutti fosse il depositare le mie parole scrivendole su un pezzo di carta. Perciò ho fatto mio questo strumento che mi ha permesso di avere un’ottima qualità di vita. Ed è per questo che da 12 anni entro nelle stanze di degenza o nelle abitazioni dei pazienti, mettendoli a conoscenza degli strumenti da utilizzare per vivere una vita esprimendo verbalmente le proprie emozioni. I maestri della voce dell’Associazione Oncologica Italiana

Mutilati della Voce, oltre a essere presenti nei reparti ospedalieri, sono presenti nelle numerose sedi del territorio veneto. Grazie a tutti per la partecipazione e per aver ascoltato la mia voce. Gino Finotello

Giovanni Bianchini, Giuseppe Buzzoni e Luigino Saba con il gruppo MdV di Pordenone

5 novembre – Dopo aver fatto “manca”, in occasione di altri inviti, ho trovato il tempo per andare a conoscere il gruppo dei Mutilati della Voce di Pordenone, assieme a Luigino Saba e Giuseppe Buzzoni. Tra questi nuovi amici, pochi per me i volti già noti, ma da tutti ci è stata riservata una calorosa accoglienza. Ho avuto occasione di conoscere pure una signora di Venezia, della quale purtroppo non ricordo il nome, che qui ha trovato grande aiuto, comprensione e numerose amicizie. Sono già partecipe a un gemellaggio tra una locali-

tà italiana e una francese, oggi ho avuto l’impressione che ne esista un altro tra San Donà di Piave e Pordenone, come quello già in atto con Portogruaro. Tra il nostro Maestro, che ha conosciuto il gruppo nel corso di un breve ricovero in tale ospedale, e quello del posto, ci sono stati scambi di vedute, di consigli ed esperienze; con tutti gli altri sono proseguiti interessanti discorsi, per meglio conoscerci vicendevolmente. Ripromettendoci di avere altri incontri, a un certo punto, ci è dispiaciuto dover abbandonare la compagnia. Giovanni Bianchini

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Il maestro Gino Finotello

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Don Franco Segala

sta chiesa Don Franco serviva Messa con la benedizione delle rose per Santa Rita, e oggi ha potuto regalare questo momento speciale a noi. Siamo grati a Don Franco per la sua presenza presso la nostra sede. Presenti i pazienti, i familiari, gli amici, i terapisti e i volontari della sede AOI onlus di Verona. Linda Castellani Logopedista *** 26 maggio – Straordinaria normalità – “Libertà è partecipazione. Ha senso fare le cose insieme agli altri. È attorno alle idee che nascono dalla partecipazione che si salvano e si dà futuro ai buoni sentimenti”. Questa semplice riflessione, a dir vero non è molto originale, ma credo corretta nella sostanza, mi è sorta, avendo avuto il piacere di partecipare, quale invitato, alla festa organizzata dal Presidente della Sezione di Verona, coadiuvato da alcuni soci e supportato operativamente dal “Circolo NOI Correzzo”, Associazione di Promozione Sociale della località di Correzzo, nel Comune di Gazzo Veronese. In detta località sono nati Walter Segala, ideatore e fautore

dell’evento, e Don Franco Segala, ex rettore di Santa Maria Antica e conservatore dell’Archivio storico della Diocesi di Verona, oltre che scrittore. È a quest’ultimo, a cui un centinaio di persone tra parenti, amici e conoscenti di Walter e di Don Franco hanno voluto donare, con la partecipazione alla Santa Messa e al pranzo, un simbolico abbraccio, nato da sentimenti di amicizia e stima particolarmente importanti, in un momento di estrema difficoltà, causata da una grave malattia, che limita l’opera di Don Franco verso la Comunità dei Fedeli e nei rapporti con il prossimo. È stato veramente bello poter cogliere, nelle parole che si scambiavano i convenuti, prima durante e dopo il pranzo, semplicità, amicizia e accettazione del prossimo. Ma ancora maggiore è stato il piacere di poter scambiare pensieri e riflessioni con Don Franco, che pur nella sua difficoltà di esprimersi verbalmente, ha saputo condividere con i presenti sintetici, ma profondi, pensieri di umanità e fratellanza. Grazie Padre Franco. Mario Mala ***

23 Giugno – Legnago – Rispettando la tradizione, la Sottosezione di Legnago ha organizzato una giornata di socializzazione tra soci, familiari e amici. La meta quest’anno è stata Brescello, che si trova in quella parte di pianura, che sta fra il Po e l’Appennino. È rimasto un mondo piccolo, fatto di gente semplice e genuina, buon cibo e paesaggi suggestivi. Il paese è meta di migliaia di turisti ansiosi di visitare i luoghi di Don Camillo e dell’Onorevo-

le Peppone. Anche noi abbiamo voluto seguire questo percorso, visitandone il museo a essi dedicato. Il sito è stato inaugurato nell’aprile 1989, grazie ad amici locali che fortemente l’hanno voluto; dentro si trovano materiali con i quali sono stati girati i famosi film, tra questi la moto sidecar, la bici, la cinepresa; inoltre esiste un assortito bookshop film. Abbiamo pranzato nella locanda “Peppone”, l’accoglienza è stata eccezionale, con il personale gentile e sim-

paticissimo, il menù con degustazioni di prodotti tipici locali. Dopo il pranzo c’è stata lasciata un po’ di libertà: abbiamo visitato la chiesa, la piazza, un po’ tutto il paese; la giornata è stata caldissima, ma ne è valsa la pena, proprio una bella gita. Verso le 19 siamo ritornati a casa. Salutando e ringraziando tutti della loro presenza, ho ricordato il prossimo appuntamento per il 20 ottobre: “Incontro di amicizia e solidarietà”. Walter Segala

VERONA 22 maggio 2019 – Nella nostra sede di Verona, in occasione della festività di Santa Rita, la Santa dei casi impossibili, sono stati consegnati, in simbolo, dei petali di rosa a ciascun paziente e familiare, ed è stata poi invocata la benedizione dal nostro operato Mons. Don Franco Segala. Proprio a lui questa Santa è particolarmente legata in quanto è stato per molti anni Monsignore presso la Chiesa di Santa Maria Antica alle Arche Scaligere di Verona. Ogni 22 maggio in que-

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INFORMASEZIONI 21 luglio – Gita a Boario Terme – Ci sono giornate che si ricordano per sempre con tanta felicità. Questa è stata speciale per la nostra Associazione. In occasione delle ferie estive, i pazienti, con i familiari, il nostro rieducatore Walter Segala, e la sottoscritta, si sono concessi una piacevole giornata di visita alle terme di Boario, ospitati dal signor Giacomo Gelmi, paziente dell’Associazione e socio. Giacomo risiede nelle vicinanze di Boario e, per festeggiare le ferie estive, ha invitato tutti a visitare la struttura termale, con tanto di assaggio delle acque e visita del parco. La giornata è proseguita poi con un prelibato pranzo all’Eremo dei Santi Pietro e Paolo, di cui si ringraziano il Parroco e le Suore per la generosa ospitalità. C’è stato anche il tempo per scattarsi delle bellissime foto assieme, per poi ripartire alla volta di Verona.

Un grazie a tutti per la giornata speciale e in particolar modo agli organizzatori e a Giacomo. Giornate così rasserenano l’animo *** 24 luglio – Tombolata – Presso la nostra sede di Verona si è svolta la giornata finale, in occasione della pausa estiva, in cui tutti insieme si ha giocato alla tradizionale tombola! I premi, come sempre, sono stati numerosi e belli. Sono venuti tutti i nostri pazienti, con i loro familiari, e anche chi non veniva da un po’ è venuto a salutarci e a partecipare. Il richiamo della festa insieme è sempre un momento di gioia! Ovviamente non è mancato l’esercizio: per vincere il premio è stato necessario usare la voce, per dire i numeri corretti e anche i modi di dire a essi collegati. Alla prossima tombolata! Linda Castellani Logopedista

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5 settembre – 17ª Giornata della Didattica – Presso il Palazzo della Gran Guardia si è svolta la prestigiosa “Giornata della Didattica”, importante appuntamento per insegnanti ed esperti della formazione e dell’educazione, per favorire la collaborazione tra scuola, famiglia e città. Tantissime le associazioni presenti, tra queste anche la nostra A.O.I. M.d.V. L’Assessore all’Istruzione, Stefano Bertacco, ha aperto i lavori. Nel salutare tutti i partecipanti, ha dato molta importanza a quanto queste Associazioni siano utili nelle scuole primarie, secondarie e superiori, promuovendo e coinvolgendo i ragazzi nelle loro attività, favorendo così la crescita culturale e sociale. Anche l’Assessore alla Cultura, Avv. Francesca Brioni, ha voluto dare il suo saluto. Walter Segala

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INFORMASEZIONI VICENZA

La riabilitazione olfattoria nel paziente laringectomizzato Ospedale San Bortolo di Vicenza La compromissione dell’olfatto e del gusto sono complicanze inevitabili dell’intervento di laringectomia totale. Questo fastidioso effetto collaterale dell’operazione è dovuto alla separazione delle vie aeree superiori da quelle inferiori. La respirazione attraverso lo stoma esclude il flusso nasale. L’apparato olfattorio rimane integro, ma le molecole odorose non possono più raggiungere i recettori specifici della fessura olfattoria, situata nel tetto delle fosse nasali. In questa condizione l’epitelio olfattivo non viene più attivato. Anche annusare attivamente non è più possibile e solo alcuni soggetti riescono spontaneamente a recuperare minime capacità olfattive.

Questa menomazione che contribuisce in maniera significativa al peggioramento degli indici della qualità di vita del paziente laringectomizzato viene considerata solo per casi individuali e sporadicamente in tutto il territorio nazionale. Per rispondere a questa carenza, ma anche per estendere e rendere efficace la riabilitazione dell’olfatto, il reparto di otorinolaringoiatria di Vicenza, storicamente impegnato nella riabilitazione della voce, ha organizzato un primo ciclo di riabilitazione olfattoria per un gruppo di 10 soggetti. La riabilitazione si basa sullo sviluppo di una “manovra di sbadiglio gentile” che deve essere allenata e ripetuta.

In inglese viene denominata NAIM (nasal airflow inducing maneuver). La tecnica a labbra sigillate permette di aumentare rapidamente il volume nella cavità orale. La prima conseguenza è la creazione di un vuoto, la seconda è la creazione di un flusso aereo dal naso verso la bocca. La ripetizione rapida di questi movimenti funziona come una pompa e sviluppa un flusso aereo sufficiente alla stimolazione olfattoria. In questo ambito la riabilitazione richiede tempo e insegnamento specifico. L’addestramento è stato condotto ricorrendo a dei test olfattivi. Questa iniziativa di cui siamo orgogliosi è stata resa possibile grazie all’impegno della logopedista Lucrezia Marseglia e all’A.O.I. M.d.V. e di altri laringectomizzati totali. A tutti loro siamo molto grati. Nella foto la sottoscritta, la Dott. ssa Lucrezia Marseglia e i componenti del corso. Dott.ssa Marina Silvestrini

Il gruppo dei partecipanti al corso di riabilitazione olfattoria al San Bortolo di Vicenza

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LETTURE

La Festa della Salute Tra il profumo d’incenso e l’odore delle frittelle

Sono oltre tre secoli che a Venezia, il 21 novembre, si tiene l’annuale Festa della Salute in onore della Madonna della Salute. La ricorrenza deriva dall’intercessione della Vergine Maria richiesta dal Doge Nicolò Contarini durante il terribile biennio del 1630-1631, in cui la peste colpì la città e le zone circostanti. La basilica di Santa Maria della Salute venne eretta proprio in seguito al voto fatto dal Doge, e ancora oggi, durante l’anno, sono migliaia i pellegrini che vengono in visita per ammirare e pregare in questo sacro luogo di culto mariano. La ricorrenza della Festa della Salute ha di certo una veste meno turistica, ma riceve un puro sentimento di fede religiosa, in particolare dalla popolazione locale e limitrofa. Le autorità civili tengono in grande considerazione questa festività, tanto da permettere la predisposizione del tradizionale ponte votivo, che permette ai fedeli di attraversare il Canal Grande da Santa Maria del Giglio, per raggiungere la basilica, davanti al cui altare possono trovare il loro momento di raccoglimento. Durante questo periodo, anche l’orario delle cerimonie subisce delle variazioni, per permettere ai numerosi fedeli di trovare a qualsiasi ora la celebrazione della Santa Messa. Un numero notevole di confessori sono presenti durante le giornate della Festa della Salute, per accogliere i fedeli e assolvere i loro peccati. L’inizio dei festeggiamenti per la Salute di Venezia è in genere fissato allo stesso giorno del taglio del nastro del ponte voti-

vo, che di solito si tiene il 18 novembre, mentre la fine avviene con lo smontaggio dello stesso, il 22 novembre. Il 21 novembre, giorno culmine della Festa della Salute, alla basilica, le messe sono celebrate ogni ora dalle 6 alle 22. Durante la Festa della Salute, chi si trova a Venezia percepisce subito il sincero spirito di partecipazione popolare, tanto religiosa quanto legata al passato e alle tradizioni della città. Numerosissimi sono i pellegrini che percorrono il ponte votivo, per raccogliersi in preghiera nella basilica, condividendo un sincero momento spirituale. L’attraversamento stesso del ponte rappresenta la processione che avvenne nel 1631. Accanto al lato sacro, con i fedeli che sfilano con i ceri accesi, non manca quello profano, con banchi di dolciumi e giocattoli presenti all’esterno della chiesa; una miscela perfetta a rappresentazione di questi giorni di festa e gioia. Anche in altre zone della città sono sparsi eventi quali cene per gustare i prodotti tipici, o concerti per immergersi nell’atmosfera solenne e gioiosa di questa festa. La data scelta è quella del 21 novembre, giorno festivo anche agli effetti civili, dato che il giorno del Santo Patrono di Venezia, San Marco, cade il 25 aprile, in cui la Repubblica Italiana celebra la Liberazione. In questi casi la legge consente che il Comune scelga un altro giorno per usufruire della festività patronale, e il Comune di Venezia ha scelto il giorno della Madonna della Salute. Redazionale SOTTOVOCE

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Venezia di ieri e Venezia di oggi Passeggiando dopo il ponte di Rialto

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Dal quotidiano del 2 settembre: «festa della voga segnata da una “garbata” protesta delle società remiere, che hanno appeso a poppa delle loro imbarcazioni un drappo nero. Lutto per protestare contro il moto ondoso». Notizia data dalla radio il giorno 8 dello stesso mese: previste due manifestazioni, una nel canale della Giudecca contro il passaggio delle grandi navi; mentre molti giovani hanno intenzione di occupare il «red carpet» della 76ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per protestare contro l’inquinamento di aria e acqua. Quanti segni di lutto potrebbero portare e quante proteste dovrebbero pubblicizzare i veneziani tutti (quei pochi rimasti in città) davanti ai molti cambiamenti e alle tante assurdità che si vedono e sentono oggi dalle nostre parti? Ricordo, nonostante l’ultima guerra fosse da poco finita e scarsi fossero i soldi a disposizione, una popolazione più unita, più socievole, anche più allegra, probabilmente a causa di qualche «ombretta» di troppo. (Mi scappa una divagazione: bere un’«ombra» viene dal fatto che in tempi lontani 2019 • NOVEMBRE

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si andava all’ombra del campanile di San Marco, dove si poteva gustare un bicchiere di vino). Nei campielli, di giorno, gli schiamazzi dei bambini impegnati nei loro giochi, a volte, facevano arrabbiare chi doveva riposare e desiderava un po’ di calma e silenzio; alla sera (non c’era ancora la televisione), invece, era usanza prendere la propria sedia, scendere in corte, per chiacchierare, scambiarsi le idee, raccontare il bello e il brutto della giornata trascorsa. Ovunque, in città, nei pressi della propria abitazione si poteva acquistare qualunque cosa necessitasse e si era in grado di pagare, anche se allora in molti facevano «segnare», con la speranza reciproca (di venditore e acquirente) che il conto venisse saldato a fine mese. Nei pressi di Calle della Testa, di Corte Paludo (dove ho avuto la sorte di nascere), rammento ancora lo spazzacamino, due calzolai, il carbonaio, il biadaiolo, un tappezziere, due latterie, una tipografia, il salumiere, il macellaio, tre tra bar e osterie, il giornalaio, il fruttivendolo, il merciaio, la tabaccheria, il fotografo.


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Certamente avrò dimenticato qualche negozio. Il mercato di Rialto era una dispensa variopinta di frutta e verdura d’ambo i lati della via principale, che proseguiva fino alla pescheria, dove c’era da sbizzarrirsi nel fare gli acquisti, dai più costosi a quelli più economici, che al giorno d’oggi sono diventati anch’essi cari… A piano terra (purtroppo), e in quelli superiori c’era gente che viveva sbarcando il lunario alla meno peggio. Ai nostri giorni, troppe volte, movendo i miei passi per le vie nella città, vedo nuovi alberghi, pensioni e «bed & breakfast». Ho continue notizie di palazzi venduti per farne «hôtels», di isole trasformate in «residence» di lusso. Gli spostamenti sono resi complicati in qualsiasi strada o calle, larghe o meno, per l’eccessivo numero di turisti. Si parla di adottare il numero chiuso. Sono stati messi e poi tolti i tornelli all’ingresso... E, intanto, a Mestre e Marghera continuano a costruire grandiosi alberghi e ostelli.

C’è una logica in tutto questo? Mestre e Marghera, ritornano ancora. Sì, perché i nostri concittadini in queste due località, per risparmiare qualche euro, preferiscono andare; oppure sono costretti a recarsi perché, grazie ai supermercati, i negozi sotto casa chiudono in continuazione. Passeggiando dopo il ponte di Rialto, oggi, ho la sensazione di entrare in un «suk», simile a quelli ammirati in passato in Siria, Tunisia o Marocco, però qui non si sa cosa sia originale e cosa sia di incerta produzione... Non voglio chiudere parlando male di tutto. Oggi vedo, più a Mestre che a Venezia, forse solo perché nella prima ora ho la mia residenza, più addetti alla pulizia delle strade (purtroppo solo in quelle principali) e un maggior numero di poliziotti e carabinieri per parchi e vie. Giovanni Bianchini

Le brevi Antonio Da Ponte (Venezia 1512-1597) fu un architetto e ingegnere veneziano, famoso per aver diretto la ricostruzione del Ponte di Rialto (158891) e aver collaborato alla costruzione della Chiesa del Redentore, disegnata da Andrea Palladio. Nel 1551 le autorità veneziane indissero un bando per il rifacimento del Ponte di Rialto: furono elaborati vari progetti, opera degli architetti più famosi del tempo, come Jacopo Sansovino, Palladio, Vincenzo Scamozzi, Vignola e persino Michelangelo. Nel 1588 l’incarico della ricostruzione fu alfine affidato ad Antonio Da Ponte.

Questi non era certo tra gli architetti di moda, essendo solo un proto del Magistrato al sal. Da Ponte era anche un ingegnere idraulico e fu forse questa sua competenza a fargli assegnare l’incarico. Il suo progetto fu realizzato in soli tre anni e con un costo altissimo per l’epoca, superiore ai 250 mila ducati. Alcuni critici dell’800, mettendo in dubbio che il disegno dell’opera fosse stato suo, ne assegnarono l’idea all’architetto Scamozzi, lasciando a Da Ponte l’onore dell’esecuzione. Redazionale SOTTOVOCE

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Roberto Puliero Attore, cronista sportivo, uomo di cultura e poeta

Per diversi anni ha tenuto su Verona Fedele la rubrica “No gh'è verso...” dove in versi dialettali ha analizzato con ironia la vita cittadina e non solo.

Grassie a chi m'ha curà Quando un giorno uno el se cata ricoverado a l’ospedal, più che ben, se po’ anca dir che, struca struca... te stè mal Ma, za dopo un par de giorni, te te senti consolà, e da una serie de attensioni circondado e confortà! Gh’è un bel sciapo de infermiere che come ti te le ciami, le se parcipita a iutàrte come un supìo de tsunami! Le te alsa, le te sbalsa, le te senta, le te sbassa, le te palpa, le te tasta, le te dindola e strapassa. Fin da mattina imboressàde la Federica o la Veronica un’iniesson de bonumor che la par la bomba ’tomica! E le prova ad una ad una sigalando un fià a la bona... ... che sia pronte par la sera le cansone del Verona, e le sistema le bandiere!, parchè riva fin lassù la gioiosità festosa dei colori gialloblù! ... po’ gh’è Andrea, che te lo senti quando riva el so vocion

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che’l par proprio vegnù fora da un Sior Todaro brontolòn E Francesco che po’ se casco, so a la fin contento istesso... son sicuro: co un colpetto el me tira su dal cesso! E gh’è la Elena col boresso sempre annesso e incorporado con la Kety a far da spalla a quel “duo” un fià scombinado Fin che intanto la Michela, coi so oceti birichini, la te fa solo pensar a pastissi e tortellini... ... e po’ gh’è la Paola capobanda: Per governar quelo che gh’è, ela ghe basta un bel sorriso, ’na parola, anca un giossetin de te... Du anni fa, forsi impisocado e de sonno ancora storno, m’era fin scapà da dir “quasi quasi qua ghe torno!” Ben, scusè, m’ero sbalià!... Voi tornar ma no malà... voi tornar pa ringrassiar chi ogni giorno m’ha curà con affetto e co umiltà impinando el so lavoro de amicissia e umanità. SOTTOVOCE


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Il miele salino di barena Cos’è, le caratteristiche e la produzione

Per una volta parliamo di Venezia non per varietà ittiche o per i prodotti ortofrutticoli degli orti lagunari. Evitiamo pure i bacari e i ristoranti e vi portiamo a fare un giro in laguna, per farvi conoscere il miele salino di barena. Prima di tutto, una breve spiegazione di cosa sono le barene: si tratta di terreni argilloso-sabbiosi che caratterizzano alcune zone a ridosso della laguna di Venezia. Sono aree salmastre che vengono sommerse quasi interamente durante le alte maree e che si ricoprono di vegetazione formata in particolare da astro marino (tripolium pannonicum), enula marina (limbarda crithmoides), salicornia veneta e limonio (limonium narbonense). Tra questi nomi latini da enciclopedia, quello che ci interessa è l’ultimo, il limonium, chiamato anche “fiorella di barena”, che fiorisce tra fine giugno-primi di luglio e la metà di settembre: è da questo infatti che si ricava il miele di barena. Prodotto già alla fine dell’800, è oggi una rarità presidiata da Slow Food: il continuo degrado delle barene, dovuto sia al moto ondoso che alla subsidenza (in pratica lo sprofondamento del suolo) rende sempre più rare le zone in cui trovare il limonium. Gli apicoltori tuttavia non si arrendono e nonostante le difficoltà continuano a produrlo. Già, appunto, ma come si produce? Lo abbiamo chiesto a Luca Semenzato, apicoltore di Mira che ogni anno, da agosto e fino a metà

ottobre, porta le sue api in laguna praticando la transumanza degli apiari (zona sud e nord-est, tra Dogaletto e Valli di Chioggia). Anche se ci sono alveari fissi in laguna, il modo più usato per produrre miele di barena è il nomadismo: significa che le api, che in primavera se ne vanno a raccogliere nettare in collina, sono poi trasferite in laguna, quando fiorisce il limonium. Così fa Semenzato che in primavera lascia le sue api libere di ronzare nella zona della Pedemontana e sulle colline trevigiane e poi ad agosto le trasferisce in barena. Il miele viene estratto a ottobre e novembre, filtrato, lasciato a riposo per 30-40 giorni e poi messo in vasetto. Per darvi un’idea della quantità, sappiate che le 200 arnie di Semenzato producono in media 7/8 kg di miele l’una. Produrre miele di barena è un’impresa, oltre ai problemi ambientali, si deve fare i conti anche con gli spazi: chi possiede molti alveari infatti, fa sì che le proprie api abbiano a disposizione un’area maggiore su cui muoversi, costringendo però così i piccoli produttori a spostarsi e a cercare zone meno affollate. Ma, poi, alla fine, tutta questa fatica vale la pena? Noi che abbiamo assaggiato il miele vi diciamo di sì. L’assaggio: le caratteristiche del miele di barena Ha un colore giallognolo molto opaco, a volte virante verso il nocciola. Cristallizza velocemente, con cristalli fini. Il sapore è inconfondibile: dolce in prima battuta, lascia emergere poi il salato e gli accenti balsamici, finendo poi con una nota amara. C’è chi lo usa abbinato a crostacei o formaggi non stagionati e chi lo usa per i dolci. Noi vi diamo un consiglio: oltre a programmare un giro in laguna, puntate verso Dolo e poi verso Porto Viro nel Parco del Delta del Po: dal 1998, all’interno del Centro Ca’ Cappellino, gli apicoltori del Delta hanno dato vita al Museo del miele. Oltre a un percorso espositivo e didattico, si può assistere anche al lavoro di smielatura: i produttori infatti portano i lori melari per l’estrazione del miele. Caterina Vianello SOTTOVOCE

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Antenati altinati Visita guidata al museo con gli archeologi del futuro

La mostra espone una selezione di scultura funeraria altinate di età romana, già parte della collezione privata della famiglia Guarienti. Nella prima parte della mostra, il visitatore avrà l’impressione di passeggiare lungo una delle antiche vie in uscita da Altino, fiancheggiata da monumenti funerari. Saranno gli “Antenati altinati”, raffigurati in questi monumenti, a narrare la propria storia, coinvolgendo il visitatore in prima persona.

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La protagonista della seconda parte dell’esposizione è l’edicola funeraria scomparsa dalla collezione Guarienti negli anni Sessanta e recuperata a Dosson nel 2017, grazie ai Carabinieri del Nucleo Tutela per il Patrimonio Culturale: essa sarà il punto di partenza per raccontare le vicissitudini della collezione stessa. Elisabetta Pasqualin



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