SALVO BONNICI - LÙCERE a cura di Antonio Vitale

salvo bonnici

LÙCERE a cura di antonio vitale

© 2017 copyright - Antonio Vitale

SALVO BONNICI

LÙCERE

a cura di Antonio Vitale

Frammenti di pensieri, 2001 - installazione - 350x80x5 cm

LÙCERE Antonio Vitale

Conosco da tempo, da prima, da mai, da sempre, Salvo Bonnici. Forse non lo conosco, o forse lo conosco troppo bene.

Un uomo vero, entusiasta della vita, curioso del mondo, innamorato delle persone che sono diventate lungo la linea del tempo la sua famiglia, i suoi amici, i suoi affetti, le sue motivazioni, le sue azioni.

Tutto frequentandolo s’illumina e diventa semplice, ma rischieremmo di fare una leggerezza neanche troppo lieve se sottraessimo alla sua etica del fare arte una componente intima e nascosta che in lui vive e cresce, che trova nella “tristezza”, quale sentimento apparentemente a lui non riconducibile, una compagna di viaggio, lacerante, straziante e al contempo suggeritrice e riparatrice. Una tristezza, beninteso, che non è mai arrendevolezza rispetto le “cose” della vita, quanto piuttosto uno sguardo lento e pensoso sulle storture del mondo e sulle ferite di talune dinamiche umane, vicine o non a lui.

Una condizione, questa, tutta privata, che lo porta a tradurre nel mondo della tela, della carta, della materia, un suo disegnato desiderio di realtà come vorrebbe che fosse, ovvero intriso di “luce”, o un disincantato sguardo sul quotidiano che, talora vivendo nell’afflizione del “buio", sapesse comunque sempre trovare la strada per risorgere, senza mai stancarsi, senza mai mancare di sorprendere, senza mai allontanarsi dall’avere qualcosa di curioso da raccontare. Ecco dunque che “Lùcere” diventa una condizione inevitabile che attraversa e si espande in tutte le sue opere, una vocazione a cui i suoi segni, le sue forme, i suoi colori obbediscono, spinti da un irrefrenabile poetico e comunicativo.

“Cromie”, “Ritmi” e “Silenzi”, rappresentano le ultime vicende artistiche di Bonnici, un unicum che si sversa da una serie all’altra in un principio dei vasi narranti, che comunicano esperienze e suggeriscono nuovi approdi, dove le tele quasi ormai tutte di forma quadrata diventano la metafora del viaggio: zattere che traghettano la voce sottile del silenzio. E questa azione, mai priva di tensione, di voler liberare il taciuto, il sottopelle, diventa per Bonnici, non una questione di tecnica, ma di stile.

Tantissimo bianco, in queste opere, non vela o sottrae racconto alla pittura, ma è esso stesso il corpo della pittura. Ed ancora questo luminoso e al contempo debole bianco incontra il segno nervoso o placido di un non-corpo, che asintoticamente guarda all’invisibile e lo protegge dal pericolo di un significato, regalandogli il vestito del mistero, la certezza di non assomigliare a niente se non a sé.

Coltivare quadro dopo quadro il dubbio e conservare l’ambiguità del testo pittorico, affermare e testimoniare sulla tela i luoghi mutevoli delle ombre, delle luci, dei chiaroscuri, ma tutto ciò per quel tempo minimo necessario per percepirli, senza mai pienamente scoprirli, rivelarli.

Tra

Tra questi non-formali momenti, in cui le opere “Cromie” e “Ritmi” guardano con interesse le opere dei “Silenzi”, s’innestano anche, più o meno velate, citazione dal vero che strizzano l’occhio al patrimonio visivo ed iconografico “pop” di ora e di sempre di una, per esempio, vezzosa formalità femminile dalle vesti gonfie fino al limite d’un cerchio di una contemporanea rivisitata Marylin Monroe di “Quando la moglie è in vacanza” nella sua opera “Silenzi_15”, o di un personaggio tronfio, come quello in “Silenzi_18”, tutto tamburato con un cuore impavido in primo piano, e con pennacchio irto sulla testa alla stregua di una figura composta, severa e ieratica come quella del generale José Rebolledo de Palafox dipinto da Goya.

In tutte le opere però, al di là della loro natura formale, Bonnici ci consente di accarezzare la lirica del silenzio e la voce della Storia che lascia tuttavia spazio ai rumori quotidiani, bellissimi da riscoprire e assiepati nel nervosismo con cui egli concepisce alcuna “materia” depositata sulle sue tele. Ed è così che idealmente l’artista vede queste sue ultime opere, con gli occhi veri e puri di un bambino venuto dal mare, dal deserto, dai cieli azzurri di Mirò, i cui incessanti sorrisi di colore, che pervadono fortemente tutte le tele, risvegliano in noi immagini e ricordi ancestrali, arcaici, cullati dalla colonna sonora, impalpabile ma sapientemente presente, di una musica dal titolo “Oltre Icaro” che accompagna la mostra di queste ultime opere.

Ed ancora, portati per mano dalla speranza della possibilità sempre, della comunicazione umana che ricorre nella vita in tutto il suo incanto riparatore e tenace spirito di sopravvivenza, non possiamo che scorrere la serie delle sue opere dal titolo “Ritmi” come un album di fotografie in movimento quadro dopo quadro, senza tempi morti o noiose pause; come uno specchio allo specchio che guardandosi produce se stesso in una confortante ed incessante, lieve ma varia, ripetizione. La Vita.

Ecco per Bonnici la sua personale ipotesi circa l’elogio del ritmo, quale quello di un presente che vibra vivo e vivido nei colori e che non conosce autunno perché parla di un tempo che ciclicamente e senza fine si rinnova e si replica come quello luminosamente descritto ne “Le Confessioni” di Agostino, il quale scrive “[…] il tempo dura per il passaggio di molte brevi durate, che non possono svolgersi simultaneamente, mentre nell’eternità nulla passa, ma tutto è presente, a differenza del tempo, mai tutto presente; come il passato sia sempre sospinto dal futuro, e il futuro segua sempre al passato, e passato e futuro nascano e fluiscano sempre […]”.

“Lùcere”: una strada per sottolineare il desiderio di Salvo Bonnici di dar vita a realtà che non esistono pienamente e che tuttavia entrano, a pennellata piena, a far parte del corpo di un quadro. Utilizzare cioè il quadro per andare sin da subito oltre il quadro. Intendere l’area di una tela confinata da un telaio un modo per circoscrivere una superficie che sappia raccontare o suggerire gli echi dello spazio di una nuova idea.

Una “idea” che diventa una “cosa”. Una cosa che è un’immagine e che diventa altre immagini e nuovo pensiero nella testa del più vario fruitore.

“Lùcere”. Non mi spengo. Splendo.

Verso, 2012 - t.m. e collage su cartonpane - 50x70 cm

silenzi

Silenzi_01, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_02, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_03, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_04, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_05, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_06, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_07, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_08, 2016 - t.m. e collage su tela - 50x70 cm

Silenzi_09, 2016 - t.m. e collage su tela - 60x100 cm

Silenzi_10, 2016 - t.m. e collage su tela - 60x100 cm

Silenzi_11, 2016 - t.m. e collage su tela - 60x100 cm

Silenzi_12, 2016 - t.m. e collage su tela - 60x100 cm

Silenzi_13, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_14, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_15, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_16, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_17, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_18, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_19, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_20, 2016 - t.m. e collage su tela - 70x100 cm

Silenzi_21, 2016 - t.m. e collage su tela - 80x100 cm

ritmi

Ritmi_01, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_02, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_03, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_04, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_05, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_06, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_07, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

Ritmi_08, 2017 - t.m. su tela - 30x30 cm

cromie

Cromie_01, 2017 - t.m. e collage su tela - 30x30 cm

Cromie_02, 2017 - t.m. e collage su tela - 30x30 cm

Cromie_03, 2017 - t.m. e collage su tela - 30x30 cm

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Cromie_10, 2017 - t.m. e collage su tela - 30x30 cm

Cromie_11, 2017 - t.m. e collage su tela - 30x30 cm

Cromie_12, 2017 - t.m. e collage su tela - 70x70 cm

biografia

Ritratto di Salvo Bonnici – ph. Antonio Vitale

SALVO BONNICI

Nasce a Siracusa nel 1956, città nella quale vive e lavora. Dopo il conseguimento della maturità d'arte applicata nel 1977 si diploma in pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. È insegnante di discipline pittoriche, di educazione artistica, di disegno e storia dell'arte. Notevole è stato il contributo dato in questi anni nel campo teatrale con incarichi di scenografo, di regista e di direttore di scena.

PRINCIPALI MOSTRE 1972: Mostra presso "La Loggia di Pittura", Siracusa. 1975: Personale di pittura presso la galleria "L'angolo", Firenze / Personale di pittura presso la galleria "Arte visive Perseo", Firenze. 1977: Personale presso la "Galleria 14", Firenze / 2a Biennale d'Arte Contemporanea Botticelli. 1988: Presente alla prima Biennale d'Arte Sacra, catalogo a cura di M. Bignardi, G. Pedicini. Relatore L. Marziano - ed.

U.T.E.. 1991: Direttore artistico al premio CLOWN D'ORO - Rassegna internazionale presentata da M. Giovanna Elmi, coordinatrice giuria Rosanna Vaudetti al Teatro Vasquez di Siracusa. 1991: Illustrazione del quaderno ed. T.O.R. "Un fenomeno mafioso dentro e fuori" / Personale di pittura al "Palazzo Datini" di Prato / Personale presso la Basilica di San Giovanni alle Catacombe, Siracusa / Personale presso "L'Abbazia di S. Francesco "Forza d'Agrò - Messina, presentata da G. Radice - coordinamento Art Club Catania. 1992: Presente alla 10a mostra nazionale d'arte contemporanea "NUNC EST BIBENDUM" presso “Palazzo dei Vini” (FI) e sala consiliare M.C.L. Panzano in Chianti (FI), presentato da E. Crispolti, M. I. Erra, P. Giansiracusa - Cat. Ed. Defalco. 93/94: Presente alla 2a mostra itinerante "IncartamentoIncantamento", Milano c/o N.O.A., Takefuc/o Art Gallery, Tokyo c/o Espace 21, Osaka do Fuyi Gallery, Siracusa c/o Cavalieri di Malta, presentato da R. Bossaglia. 1993: Presente alla "3a Biennale d'arte Sacra" a cura di P. Giansiracusa - cat. U. T.E. Siracusa / Presente su "Quadri e sculture" rivista mensile d' arte Italiana n° 4 / 3a mostra di pittura Mediterranea Contemporanea "Albergo Reale dei Poveri" Cat. G. Marchese, G .Bertin, F. Carbone - Ed. Palma. 1995: Mostra itinerante "Artisti italiani per la pace" AKKO, HEDERA, NATANIA, TELAVIV, ISDRAELE / Arte contemporanea 4a mostra Itinerante: TOKIO, Siracusa, Milano. Cat. N.O.A. Presentato da P. Campanelli / Collabora ed esegue l'opera "XI Muro del Silenzio" per la Biennale di Venezia dello scultore egiziano M. SHAFIK (al padiglione viene conferito il Leone d'Oro). 1996: Presente al Gran Premio Venezolano-Caracas-Accademia Int. Dei Dioscuri (Ta) / Personale "Palingenesi" Galleria Studio 71, Palermo - cat. F. Carboni, P. Campanelli / Personale galleria "II Cortile", Catania

Catania - Cat. D. Cutajar, V. Toffiaselli / Mostra d'arte contemporanea "Arte in festa" a cura di G. Vitale e G. Radice, Grammichele - Catania / 1997: Presente al museo a cielo aperto Comune di Balestrate "Avenida murales" cat. F. Carbone / Presente alla rassegna internazionale d'arte contemporanea "Permeazione", Fortezza da Basso, Firenze / Presente alla IV Biennale d'Arte Sacra, Siracusa, cat. C. Strano, G. Radice, G. Dibert, organizzazione G. Vitale, spazio espositivo collegio S. Maria / 2006: Mostra itinerante U.S.A. Southern Alleghenies Museum of Art: Franciscan University of Loretto-Pensilvania U.S.A; Altona - Brett building-Johnstown - Pasquerilla Performing Art Center; Ligonier Valley-one Boucher Lane And Route 711 South Loretto- Saint Francts; University Mall Cat. Graziella Marchicelli, Ornella Fazzina. 2011: Presente alla mostra “Made in Sicily” alla GAM “Le Ciminiere” di Catania a cura di Nicolò D’Alessandro / 2012: “Energie fluide”, Galleria Civica “Montevegini” di Siracusa a cura di Diego Gulizia. 2013: “L’ininterrotto punto” a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania / “La vertigine e il senso” a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania / “Distratti teoremi” a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania / “Tutto a tratti attratti da un tutto” a cura di Antonio Vitale, Castello di Milazzo (Messina) / “Icone" a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania.

2014: "Naufrago", Palazzo Granafei-Nervegna, Brindisi. - Galleria Civica "Montevergini" di Ortigia, Siracusa. Mostre a cura di Antonio Vitale / "Fertilità visive", “Palazzo Moncada”, Caltanissetta a cura di Diego Gulizia / "Se il vero prende corpo" a cura di Antonio Vitale, Provincia Regionale di Siracusa / "Origini" a cura di Antonio Vitale, A.C. “SPAZIOVITALEin”, Catania. 2015: “LA COLLEZIONE permanente d’Arte Contemporanea di Palazzo Bellomo”, a cura di Ornella Fazzina, Giovanna Susan e Antonio Vitale, Ortigia (Siracusa) / "Destini incrociati" a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania. 2016: “L’Arma dell’arte contro la violenza” a cura di Antonio Vitale, Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa / "Urgere urgere urgere" a cura di Antonio Vitale, A.C. SPAZIOVITALEin, Catania / "RAPSODIA DEL SILENZIO – ECHI ELOQUENTI" a cura di Mario Lentini e Antonio Vitale, “Palmento Rudinì”, Marzamemi (Siracusa) / "RAPSODIA DEL SILENZIO – ECHI VIBRANTI" a cura di Mario Lentini e Antonio Vitale, Palazzo Guttadauro Principi di Reburdone - Palazzo Ceramico, Caltagirone (Catania) / “Travisibile” a cura di Francesco Piazza e Antonio Vitale - A.C. SPAZIOVITALEin, Catania SI SONO OCCUPATI DELLA SUA OPERA S. Bartolucci, R. Bossaglia, P. Campanelli, G. Candrilli, G. Cappuzzo, F. Carbone, E. Crispolti, D. Cutajar, N. D’Alessandro, F. Di Parenti, I. Erra, O. Fazzina, V. Ferroni, F. Gallo, P. Giansiracusa, D. Gulizia, V. Librando, M. Lentini, C. Martinelli, F. Masseria, F. Piazza, E. Politi, A. Polizzi, N. Portoghesi, N. Sciavarrello, G. Susan, G. Radice, M. Romano, A. Vitale Tra