Camper Professional N15

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L’editoriale di Antonio Mazzucchelli

C’era una volta un’informazione attenta, scrupolosa, verificata e c’erano una volta i giornali e i giornalisti. Incipit un po’ forte, lo riconosciamo, ma non troppo lontano dalla realtà. Oggi le scelte di investimento di molte aziende sono orientate per lo più al marketing diretto attraverso Facebook, Instagram e Google e questo toglie risorse agli editori, che sono in difficoltà.

L’informazione di qualità è un elemento essenziale per orientare ed educare i lettori, nonché guidare il mercato e aiutarlo a crescere. L’era digitale, insieme all’opportunità per ciascuno di noi di trasformarsi in media, ha portato a una deriva dell’informazione, dove spesso le fonti non sono attendibili e le notizie sono distorte o manipolate. I blogger, gli influencer (o meglio i content creator) e i gruppi su Facebook parlano quasi sempre a un pubblico che è già di appassionati.

Ma come si fa ad ispirare una nuova clientela? Dove si informa chi vuole documentarsi sul mondo del camper e delle caravan? Noi non abbiamo dubbi: sulle testate giornalistiche online e offline del nostro settore. Nel nostro Paese ci sono quattro testate giornalistiche che vanno in edicola, una decina tra testate online e blog gestiti da professionisti dell’informazione e un paio di giornali sfogliabili online. Per un mercato che non arriva alle 7.000 immatricolazioni annue è un record ed è un patrimonio che va preservato.

Molti sono convinti che la quantità di “mi piace” su Facebook o Instagram sia la cartina di tornasole del grado di apprezzamento del loro marchio, della loro azione, dei prodotti che rappresentano. Ma dovremmo parlare piuttosto di qualità. Qualità del lettore, innanzitutto. Mettere un “like” è

Sommario

• 14 Focus aziende: SiFi

Componenti e accessori in evidenza

• 20 A tu per tu con Christian Bauer La storia, e il futuro

• 24 Intervista con Robert Crispens

First class motorhome

• 28 In conversazione con Erna Povh Caravan first!

• 34 Intervista con Prisco Vicidomini Gusto italiano, respiro europeo

• 38 I protagonisti: Michele Cusmai Passione al cubo

• 42 Opinioni: Paolo Ferrario

Come è cambiato il ruolo dell’allestitore

• 44 Focus aziende: AL-KO VTE

Un successo la prima edizione di AL-KO VTE Open Day

Direttore responsabile: Antonio Mazzucchelli

Caporedattore: Paolo Galvani

un’azione veloce e meccanica che si dà spesso a una foto con didascalia. Ben diverso è il lettore che legge da cima a fondo un articolo ben scritto, argomentato e approfondito, su un giornale cartaceo o elettronico. Il digitale avanza, ma la carta stampata non è finita. Il numero delle edicole è diminuito, ma l’interesse dei consumatori è ancora importante, come testimonia un’indagine di Confcommercio condotta in collaborazione con Format Research che ha rilevato che “più di un italiano su tre va in edicola ogni settimana con una spesa media di quasi 10 euro e che l’83% degli italiani ritiene importante l’informazione in edicola”.

Chi ha cancellato gli investimenti sulle testate del nostro settore, dimentica che il ruolo della carta stampata è stato fondamentale per far crescere il caravanning in Italia. Tutte le aziende ne hanno beneficiato, dai produttori ai rivenditori di camper, caravan e accessori, ed è sbagliato ora non sostenere più le testate giornalistiche, che continuano ad avere un ruolo primario nella diffusione della cultura del turismo all’aria aperta. Un settore che non è rappresentato in edicola è un settore fortemente penalizzato. Vogliamo essere rappresentati da un’informazione di qualità e non da appassionati dopolavoristi che chiacchierano liberamente sul web. Le testate giornalistiche, ma anche alcuni blog, sono realtà strutturate che impiegano professionisti ed esperti e che non possono accontentarsi di un “prodotto in cambio merce”. Il settore deve sostenere l’editoria specializzata o rimarrà presto orfano di una sua componente essenziale. E questo vale anche per il nostro giornale, un prodotto editoriale di nicchia, che, per la sua trasversalità riesce a trovare le risorse per proseguire. Ma il business non starebbe in piedi se non ci fosse passione e amore per il comparto del caravanning.

• 46 Focus aziende: Lippert

L’unione fa la forza

• 48 Focus aziende: AL-KO

Un appoggio livellato stabile e sicuro

• 50 Focus aziende: Teleco

Telair EcoEnergy Lithium: potente, silenzioso ed eco friendly

• 52 Notizie dal mondo

Australia, USA, Giappone

• 56 Focus: invenzioni di successo Storia dei moduli fotovoltaici

• 60 Associazioni: Assocamp

L’importanza della formazione

• 64 Associazioni: APC

Prosegue la campagna pubblicitaria di APC sul camper

• 66 Associazioni: Promocamp

Prosegue l’attività istituzionale a favore del Turismo Itinerante

Team editoriale: Enrico Bona, Renato Antonini, Elisabetta Croce, Giorgio Carpi, Francesco Rossi, Terry Owen, Craig Ritchie

Progetto e realizzazione grafica: Federico Cavina

Stampa: Pixartprinting - Quarto d’Altino VE

Email: redazione@camperprofessional.com

Editore:

Periodicità: Trimestrale

Registrazione del Tribunale di Milano n. 179 del 2/9/2019

La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’Editore. Camper Professional aiuta i professionisti del settore a tenersi aggiornati con le ultime novità commerciali e le tendenze del mercato. Con la dicitura “In collaborazione con” indichiamo articoli a carattere pubbliredazionale.

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camper professional n.15 maggio 2023
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Fuori Media srl -
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Il Caravan, Camping and Motorhome Show fa segnare un numero record di visitatori

Dopo il tutto esaurito del 2022, il Caravan, Camping and Motorhome Show 2023, che si è tenuto presso il National Exhibition Centre (NEC) a Birmingham tra il 21 e il 26 febbraio, ha attirato un numero record di oltre 108.000 persone. Questo evento è la più grande esposizione di veicoli per il tempo libero, tende, trailer tent, prodotti per il campeggio, tecnologia e gadget del Regno Unito per l’inizio della stagione. I principali produttori, esperti e rivenditori del settore hanno riempito cinque padiglioni al NEC. Molti espositori, tra cui Bailey of Bristol, RP Motorhomes, Wildax Motorhomes, Premium Motorhomes, Knaus, Auto-Sleepers, Adria, Campervan Co, Bradcot Awnings, SUP Co e altri hanno elogiato il successo della fiera, in particolare grazie al numero record di visitatori e al volume di vendite.

Terry Dullaghan, amministratore delegato di NCC Events, ha dichiarato: “Siamo entusiasti del risultato dello show. È stato un evento con numeri record e siamo lieti che l’ondata di nuovi visitatori abbia portato a un livello alto le vendite per così tanti dei nostri espositori. È bello vedere che, nonostante i tempi economicamente difficili, l’appetito e l’interesse per le vacanze in campeggio e itineranti, e per lo stile di vita all’aria aperta, continuano a crescere. Come sempre, vorremmo ringraziare enormemente tutti gli espositori e i visitatori per il loro supporto e non vediamo l’ora di offrire un altro fantastico evento - il Motorhome and Caravan Show - qui al NEC in ottobre”.

Auto-Trail saluta Dave Thomas: Shane Devoy è il nuovo amministratore delegato

Dopo 28 anni in Auto-Trail, Dave Thomas, amministratore delegato, è andato in pensione. Il suo successore è Shane Devoy, entrato in Auto-Trail nel 1998, a cui si sono uniti nel consiglio di amministrazione il direttore commerciale, Scott Stephens e il direttore tecnico, Steve Moverley. Dave Thomas ha guidato l’azienda attraverso un periodo di crescita e successo continui e significativi, supervisionando l’introduzione di numerose gamme popolari nel mercato dei veicoli per il tempo libero e portando la forza lavoro dell’azienda a oltre duecento membri presso la sede centrale di Grimsby. La leadership e il contributo di Dave in un periodo di quasi trent’anni sono stati molto apprezzati in Auto-Trail e mancherà profondamente a tutti.

“Lasciando Auto-Trail, mi mancherà il settore, le persone che ci lavorano e i miei colleghi di Trigano, ma ora è il momento di passare più tempo con la mia famiglia e fare qualcos’altro per occupare il mio tempo”, ha detto Dave Thomas.

Dopo 25 anni in azienda, il nuovo amministratore delegato, Shane Devoy, ha una vasta esperienza nel settore ed è fiducioso nella capacità di Auto-Trail di crescere sempre più per soddisfare la crescente popolarità dei veicoli ricreazionali. Devoy ha sottolineato le difficoltà economiche e di approvvigionamento subite dall’industria, ma vede positività all’orizzonte.

Intrattenimento di bordo made in Italy

Macrom è un marchio con 35 anni di presenza specialistica nel mondo RV nella progettazione e produzione di sistemi audio e video per l’intrattenimento di bordo. Per gli installatori in aftermarket e, in particolare, per i van converter, Macrom offre una serie di kit di installazione Plug & Play dedicati alle principali meccaniche in uso nel mercato camper: Fiat Ducato III, Fiat Ducato 8, Citroën Jumper II, Peugeot Boxer II e Ford Transit (a partire dal 2019). Ai professionisti del settore, inoltre, i prodotti Macrom offrono una progettazione specifica realizzata in Italia e un’efficiente rete di vendita e assistenza post vendita su tutto il territorio dello Stivale. Macrom, soprattutto, offre al cliente un servizio personalizzato, a partire dalla

progettazione degli impianti fino all’installazione. Macrom investe molto in ricerca e in ogni certificazione di qualità e sicurezza, e si propone come partner tecnico ideale, nell’area infotainment del veicolo, per chi cerca un prodotto tecnicamente di prima fascia ma economicamente molto sostenibile. Per maggiori informazioni: www.macrom.it

Serbatoi GPL, una precisazione

Sullo scorso numero di Camper Professional abbiamo pubblicato, a pagina 16, l’articolo “Serbatoi mobili di GPL, cosa dicono le norme?”. Ci è stato segnalato che la citata MC Camper, che commercializza i prodotti di Eco World Gas, non sarebbe in possesso di tutte le abilitazioni previste dall’attuale normativa. Come scritto nel pezzo, senza citarne la ragione sociale, l’installazione a bordo del veicolo è però curata da un’altra azienda, la Autoriparazioni Bellazzi e Venturini Snc di Vigevano, installatore autorizzato di impianti GPL su veicoli a benzina e gasolio con regolare firma depositata in Motorizzazione, nonché installatore di zona Campko.

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AL-KO Vehicle Technology apre un nuovo centro clienti a Ramsau, in Austria

AL-KO Vehicle Technology Group (AL-KO VT) aprirà presto un nuovo centro clienti a Ramsau, in Austria, che si affiancherà agli altri in Europa, in particolare in Germania, nei Paesi Bassi per il Benelux, in Francia e in Italia.

Günther Schöllenberger, direttore generale della sede di Ramsau, ha così commentato la nuova iniziativa: “Il nuovo centro clienti di Ramsau, nella valle Zillertal in Austria, è un altro passo verso una maggiore vicinanza ai clienti e rappresenta un’aggiunta di prim’ordine alla fitta rete di assistenza di AL-KO VT in Europa”. Il nuovo centro è in una posizione geografica ottimale sull’asse nordsud, ideale anche per una sosta durante un viaggio di vacanza. I clienti del settore caravanning della AL-KO, avranno così a disposizione accessori di alta qualità con cui

equipaggiare i loro veicoli grazie anche a quest’ultimo nato. Nella regione montuosa di Ramsau, tra l’altro, la manutenzione e la riparazione professionale dell’impianto frenante sono di fondamentale importanza per la sicurezza. “Ma anche gli agricoltori, i commercianti e le imprese turistiche della regione potranno beneficiare del nostro know-how in tutti gli aspetti dei rimorchi commerciali fino a 3,5 tonnellate di peso lordo,” ha aggiunto Schöllenberger.

Stellantis investe 155 milioni di dollari per l’elettrificazione in Nord America

Aguti celebra 30 anni di innovazione nelle sedute

Aguti, fornitore leader di sedili per motorhome e camper van, ha iniziato la sua attività nel 1993 per crescere costantemente e raggiungere vendite annuali per oltre 50.000 unità tra sedili, panche, fissaggi girevoli e sistemi di binari, consegnati in oltre 20 paesi dalla sede centrale di Langenargen in Germania e da vari siti di produzione in tutta Europa. Per celebrare il suo anniversario, Aguti ripercorre la sua straordinaria storia di innovazione, nonché il terzo anno di crescita come parte di ALKO Vehicle Technology Group e DexKo Global Inc.

“Congratulazioni a tutti in Aguti per l’importante anniversario”, ha dichiarato Fred Bentley, Presidente e CEO di DexKo Global Inc. “È una pietra miliare importante per l’azienda e sono rimasto impressionato dal modo in cui Aguti è cresciuta nel corso degli anni pur mantenendo l’approc-

cio creativo e incentrato sul cliente per il quale è diventata famosa negli ultimi tre decenni”.

Harald Hiller, Presidente e CEO di AL-KO Vehicle Technology Group ha aggiunto:

“In oltre 30 anni, Aguti ha sviluppato una solida posizione di leader in un mercato competitivo. Nei tre anni dai quali Aguti fa parte del gruppo DexKo e AL-KO VT, ho stabilito solide relazioni con i colleghi di Langenargen e stiamo già pianificando insieme i prossimi 30 anni”.

Aguti inizialmente ha attirato l’attenzione dei produttori creando uno dei primi sedili per camper con cinture di sicurezza integrate, sviluppato per il cliente Knaus, prima di espandere il proprio portafoglio clienti. Ha quindi sviluppato una gamma più ampia di prodotti, tra cui fissaggi girevoli, panche e sistemi di binari, tutti caratterizzati da ingegneria di alta qualità, facile utilizzo e conformità a rigorosi standard di sicurezza. Alla base di questo impegno c’è la certificazione DIN EN ISO 9001 di Aguti, ottenuta per la prima volta nel 1997. Dal 2023, Aguti si espande nel mercato giapponese grazie a una prestigiosa collaborazione con Toy-Factory, il principale allestitore giapponese di veicoli ricreazionali. Si prevede che le vendite aumenteranno ulteriormente con l’ultima innovazione di seduta, la panca comfort Slide-Out.

Stellantis sta investendo 155 milioni di dollari in tre stabilimenti di Kokomo, nell’Indiana, per produrre nuovi electric drive module (EDM) che aiuteranno ad alimentare i futuri veicoli elettrici assemblati in Nord America. Con oltre 25 lanci di veicoli elettrici a batteria (BEV) pianificati negli Stati Uniti tra oggi e il 2030, l’EDM costruito da Kokomo sarà integrato nei veicoli progettati sulle piattaforme STLA Large e STLA Frame. l’EDM, che offre una soluzione all-in-one per i propulsori dei veicoli elettrici, è costituito da tre componenti principali: il motore elettrico, l’elettronica di alimentazione e la trasmissione, combinati in un unico modulo per offrire prestazioni e autonomia migliorate a un costo competitivo. L’efficienza ottimizzata del nuovo EDM aiuterà ogni piattaforma a raggiungere un’autonomia fino a 500 miglia (800 km). Gli investimenti saranno effettuati presso Indiana Transmission, Kokomo Transmission e Kokomo Casting Plants. La produzione dovrebbe iniziare nel terzo trimestre del 2024, dopo il retooling. Dal 2020, Stellantis ha investito quasi 3,3 miliardi di dollari in Indiana per sostenere la sua transizione verso l’elettrificazione. Ciò include i recenti annunci di 643 milioni di dollari per la produzione di un nuovo motore per applicazioni convenzionali e PHEV, una trasmissione a otto velocità di nuova generazione e una joint venture con Samsung SDI. In totale, questi investimenti supportano l’ambizione di Stellantis di raggiungere l’azze-

ramento delle emissioni di carbonio entro il 2038, come stabilito nel suo piano strategico Dare Forward 2030.

Stellantis attualmente gestisce cinque impianti per la produzione di powertrain in Indiana: tre impianti per le trasmissioni, uno per le fusioni e uno per i motori. Il portafoglio di trasmissioni comprende cambi a sei, otto e nove velocità, nonché la trasmissione SiEVT per il minivan ibrido plug-in Chrysler Pacifica, costruito nello stabilimento di Windsor Assembly in Ontario, Canada. La fonderia produce parti in alluminio per componenti automobilistici, trasmissioni e monoblocchi motore. Lo stabilimento di motori produce il GMET4, il turbo a quattro cilindri in linea Global Medium Engine da 2,0 litri.

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La CIVD (Associazione dell’industria del caravaning in Germania) vede con soddisfazione che le opportunità e le sfide che l’industria del caravaning deve affrontare sono state discusse in parlamento. Il settore ha bisogno dell’attenzione dei politici, per esempio riguardo all’imminente trasformazione nel settore della trazione. L’amministratore delegato della CIVD, Daniel Onggowinarso, ha dichiarato: “Anche se il Parlamento non ha trovato un consenso sull’argomento, è molto importante che le questioni relative all’industria del caravanning siano discusse nel Bundestag tedesco. Non siamo solo driver dello sviluppo turistico, ma anche un’industria interessata dalle trasformazioni del comparto motori e guida. Migliaia di posti di lavoro e 14 miliardi di vendite industriali dimostrano che siamo decisamente rilevanti per il futuro industriale della Germania. Questo è il motivo

per cui apprezziamo il dibattito e continueremo a essere disponibili per il parlamento e il governo in futuro, perché lo sviluppo del nostro settore offre molte opportunità per la Germania come business location” L’Associazione rappresenta gli interessi del ramo industriale del settore tedesco del caravanning. Oltre ai produttori tedeschi ed europei di veicoli ricreazionali e case mobili, i suoi membri includono anche numerose aziende del settore forniture, provider di servizi, istituzioni pubbliche e associazioni.

Commissione europea e politica sulle patenti B

Da diversi anni, l’industria del caravaning si batte per l’estensione della patente B a veicoli fino a 4,25 tonnellate. La European Caravan Federation (ECF) è attivamente coinvolta nelle deliberazioni della commissione UE ed è un importante punto di riferimento per i decisori a Bruxelles. Le preoccupazioni del settore sono quindi ascoltate a livello dell’Unione europea. Il 1° marzo la Commissione UE ha pubblicato la sua bozza per la quarta policy sulle patenti di guida. Il progetto riprende anche l’estensione della patente B, ma la limita ai veicoli a trazione alternativa. Dal punto di vista dell’industria del caravanning, il CIVD (Associazione dell’industria del caravaning in Germania) ritiene che questa restrizione non sia opportuna e debba essere rivista, perché la flotta attuale deve essere presa in considerazione e quindi l’estensione del limite a 4,25 tonnellate deve essere possibile per tutti i veicoli.

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CIVD accoglie con favore il dibattito del Bundestag tedesco sulle opportunità e le sfide che l’industria dell’RV deve affrontare
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Adria Home: 20.000 mobile home prodotte

Adria Home è presente sul mercato con la sua vasta gamma di case mobili e modulari, proposte in diverse famiglie, e si è guadagnata la reputazione di partner affidabile con prodotti dal design di alto livello e dalle linee contemporanee. Un ulteriore traguardo raggiunto oggi è senza dubbio la produzione della casa mobile numero 20.000, a dimostrazione della grande fiducia riposta dai proprietari delle strutture in questa azienda e della passione di Adria Home per questo settore. Un obiettivo raggiunto restando fedeli alla missione di creare unità abitative mobili innovative e confortevoli per i propri clienti.

L’ultima casa mobile realizzata, in ordine di tempo, appartiene al progetto dell’azienda olandese ACSI Touroperating B.V. ed è destinata al Centro Vacanze Pra’ Delle Torri in Italia, che è solo uno dei numerosi campeggi e resort in cui l’azienda è presente. La casa mobile che ha permesso di raggiungere questa importante cifra fa parte della serie SLine ed è caratterizzata da comfort e funzionalità di alto livello. La SLine si affianca alle altre tre famiglie di case mobili Adria Home: Aurora, XLine e MLine, tutte caratterizzate da interni di lusso, progettate pensando al comfort e nello stesso tempo alla praticità con accessori ed elettrodomestici di alta qualità.

Il marchio ecologico europeo EU Ecolabel certifica anche le aree di sosta camper

Da oggi anche le aree di sosta per camper possono ottenere il marchio ecologico europeo EU Ecolabel e dare così un contributo al turismo rispettoso dell’ambiente. Il numero sempre crescente di parcheggi per camper, infatti, comporta che si stabiliscano dei criteri per renderli sostenibili e in sintonia con l’ambiente circostante, rispettandone l’autenticità. Per questo l’EU Ecolabel, che contraddistingue prodotti e servizi ecologici in tutta Europa, si è occupata di mettere a punto un percorso garantito per la certificazione di tali aree. Come fa già da tempo per hotel, campeggi e strutture ricettive open-air. Attualmente ci sono 461 strutture ricettive certificate con l’EU Ecolabel, che hanno implementato misure concrete per una maggiore sostenibilità e soddisfano i criteri dell’Ecolabel. Come rendere sostenibili le aree di sosta? Le piazzole esistenti possono essere migliorate con varie misure mirate a salvaguardare l’ambiente e le nuove strutture possono essere costruite e gestite in modo rispettoso del clima. L’Ecolabel UE prevede varie opzioni per rendere sostenibili le aree di sosta, per esempio la gestione delle risorse, come sanitari o docce economiche, nonché la tecnologia a risparmio energetico (ad es. LED) possono essere implementate nelle piazzole per camper, nei campeggi e negli hotel; l’elettricità per gli ospiti e per l’azienda può essere fornita in modo climaticamente neutro mediante elettricità verde o autoproduzione.

Erwin Hymer Group firma un accordo per 6.000 furgoni Volkswagen Crafter

Erwin Hymer Group ha chiuso un accordo con Volkswagen Veicoli Commerciali (VWCV) per 6.000 furgoni Crafter come veicoli base per i camper del marchio EHG. L’accordo è stato firmato da Alexander Leopold, CEO di Erwin Hymer Group, e da Lars Krause, membro del Board responsabile delle vendite e del marketing di VWCV. I veicoli saranno consegnati al gruppo Erwin Hymer dal 2024.

Volkswagen Veicoli Commerciali è un produttore leader di veicoli commerciali leggeri ed è un marchio del Gruppo Volkswagen. Erwin Hymer Group è la filiale europea di Thor Industries, il più grande produttore mondiale di veicoli ricreazionali.

Alla firma del contratto, Lars Krause ha annunciato: “Siamo lieti di avere Erwin Hymer Group come nuovo partner, che offrirà le proprie soluzioni per il turismo itinerante utilizzando i

nostri veicoli come base meccanica. Consideriamo il Crafter un punto di riferimento nella sua categoria. Offre molto spazio e grande flessibilità per un’ampia gamma di soluzioni, ed è un primo passo nella nostra collaborazione. Non vediamo l’ora di discutere ulteriori progetti per altri nostri veicoli, come il telaio Crafter e il successore del T6.1”.

Negli ultimi anni, caravan e camper sono diventati un argomento di lifestyle, che ispira persone di tutte le età. In particolare, i target group composti dai giovani e dalle famiglie apprezzano la flessibilità e l’usabilità quotidiana dei camper van compatti. Questa tendenza si riflette anche nel numero di veicoli immatricolati. Nel 2020, i camper van hanno fatto segnare una quota del 44% nelle immatricolazioni di camper in Europa. Questo dato è salito al 50% nel 2021 ed è cresciuto ancora, fino al 54%, nel 2022.

Alexander Leopold: “Con il Crafter come meccanica di base, siamo in una posizione ancora migliore per soddisfare la forte domanda di camper van potenti e compatti. Inoltre, possiamo già immaginare progetti congiunti con il nostro partner Volkswagen Veicoli Commerciali in settori come, ad esempio, i sistemi di propulsione alternativi”.

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Fiat Professional celebra il 25° anniversario della commercializzazione di Ducato in Brasile con il lancio della quarta generazione del modello

Per celebrare l’importante traguardo del 25° anniversario della commercializzazione di Ducato in Brasile, e gli oltre 15 anni di leadership in questo segmento nel paese, Fiat Professional compie un ulteriore passo verso il proprio consolidamento nel mercato sudamericano con il lancio del veicolo commerciale leggero più apprezzato del marchio: la quarta generazione del Ducato. Nel 2022, il mercato totale dei furgoni in Brasile ha raggiunto le 64.000 immatricolazioni, con Fiat Professional che ha raggiunto una quota di mercato del 37%, leader assoluto nel segmento. Un traguardo raggiunto grazie a continue innovazioni e novità, come dimostra anche il lancio del nuovo Fiorino nel 2021 e del nuovo Scudo l’anno successivo, anche nella sua versione elettrica.

Il Ducato, che dal 1998 Fiat ha venduto in oltre 130.000 unità, riafferma con il nuovo modello la sua leadership puntando su tecnologia e connettività, rinnovando

anche il design e l’aspetto generale degli interni.

In Brasile, il nuovo Ducato è equipaggiato esclusivamente con il motore 2.2 Turbo Diesel da 140 CV e 340 Nm, oggetto di sviluppi per ottimizzare il peso, aumentare l’efficienza e diminuire le emissioni.

re come ambulanza, negozi di alimentari, trasporto scolastico, camper e altro. Chi acquista il nuovo Ducato ha accesso alla più grande rete professionale del Brasile, perché Fiat Professional è presente in oltre 230 punti vendita e post vendita su tutto il territorio nazionale, con un programma di prodotti, servizi e soluzioni per i clienti professionali.

Il nuovo Ducato offre molteplici configurazioni sia per il trasporto di merci che di passeggeri, e può essere attrezzato per svolgere innumerevoli compiti: può servi -

Il marchio vanta personale specializzato e un servizio prioritario, fondamentale per chi utilizza il veicolo come strumento di lavoro. Fiat Professional è consapevole che per questo tipo di clientela la disponibilità del proprio veicolo è essenziale, per questo garantisce la disponibilità al 100% dei pezzi di ricambio nei magazzini delle concessionarie in modo che le revisioni programmate possano essere effettuate anche nel giro di poche ore. Lo stesso vale per la manutenzione, che ha piani consolidati, tempi di inattività ridotti e beneficia dell’inventario dei pezzi.

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Il Gruppo Carthago inaugura il nuovo stabilimento sloveno dedicato ai Malibu Van a Ormož

Esattamente un anno dopo, lo stesso giorno in cui è stata posata la prima pietra, il Gruppo Carthago inaugura il nuovo stabilimento sloveno di Ormož, dove ha sede la produzione del tanto apprezzato Malibu Van. Con investimenti totali fino a circa 50 milioni di euro, si prevede di raggiungere i 300 posti di lavoro entro la fine dell’anno prossimo. L’affiancamento dello stabilimento di Ormož a quello di Odranci, sempre in Slovenia, è un segnale molto chiaro dato dal gruppo imprenditoriale che firma i famosi marchi premium Carthago e Malibu: Carthago è un partner stabile e punta indiscutibilmente sulla crescita anche in questo clima di incertezze politiche ed economiche.

Il grande valore del Gruppo Carthago, con ben due stabilimenti su territorio sloveno, è dimostrato dalla lista degli invitati alla cerimonia di inaugurazione, a iniziare dalla Presidente della Repubblica di Slovenia Nataša Pirc Musar e dal Ministro dell’Economia, del Turismo e dello Sport Matjaž Han, oltre che dal Sindaco di Ormož, Danijel Vrbnjak. Non c’era soltanto il direttivo della società slovena Carthago d.o.o, ma era presente l’intero consiglio di amministrazione del Gruppo Carthago, tra cui il fondatore e titolare, Karl-Heinz Schuler. Queste presenze sottolineano l’importanza del legame tra il produttore tedesco di autocaravan e i suoi stabilimenti in Slovenia.

La stretta collaborazione tra le sedi slovene e quella tedesca è stata messa in evidenza anche da Karl-Heinz Schuler.

Il nuovo stabilimento moderno e altamente specializzato di Ormož nella zona Nord della Slovenia è nato letteralmente dal nulla, su una superficie che misura ca. 100.000 metri quadri. La produzione com-

prende tra le altre cose una falegnameria, il pre-assemblaggio, l’assemblaggio e tutta la logistica. Gli investimenti ammontano in tutto a circa 50 milioni di euro.

Nella prima fase di espansione a partire da maggio, il nuovo stabilimento avrà una capacità annua di 3.000 Malibu Van. Per avviare la produzione a Ormož saranno occupati circa 180 collaboratori, un numero destinato a salire a circa 300 entro la fine del primo anno completo di produzione, nel 2024.

Finora il Malibu Van è stato fabbricato in parallelo ai camper Carthago e Malibu nel vicino stabilimento del Gruppo Carthago a Odranci. I due stabilimenti distano appena mezz’ora di auto l’uno dall’altro, il che ha permesso di avere ben 100 collaboratori esperti che si spostano dallo stabilimento di Odranci a Ormož come pendolari, in modo da partire fin da subito con un primo, solido gruppo di base. Con il trasferimento della produzione dei van nel nuovo stabilimento si lascia spazio alla produzione di camper in quello di Odranci. Non ci saranno dunque perdite di posti di lavoro, anzi: la sede sarà ampliata e verranno assunti nuovi collaboratori.

Carthago celebra il 10° anniversario dell’apertura di “Carthago City”

Cathago, il marchio tedesco premium e indipendente di motorhome, festeggia il 10° anniversario del trasferimento dalla vecchia sede aziendale di Schmalegg al nuovo headquarter di Carthago City situato ad Aulendorf, nel sud della Germania.

L’apertura della sua nuova sede è stata celebrata nel 2013 con numerosi visitatori e una grande cerimonia di inaugurazione. Carthago City si estende su circa 100.000 m² e combina gli uffici con un grande showroom, una stazione di noleggio “Test & Rest”, un centro servizi con annesso magazzino ricambi e l’impianto di produzione. 10 anni dopo la sua apertura, la location è ancora un punto di riferimento in tutta Europa.

Carthago incoraggia i visitatori a recarsi a Carthago City, che dispone di un parcheggio per i camper degli ospiti e offre test drive e factory tour su appuntamento.

Con la costruzione dello stabilimento di Ormož, oltre a una produzione altamente moderna ed efficiente, si è prestata attenzione alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità. Markus Kern, CEO di Carthago: “A Ormož si incontrano in modo esemplare economia ed ecologia. Un terzo dell’area è occupato da piante e vegetazione. L’illuminazione a LED consente di risparmiare energia ed è in uso un sistema di recupero del calore dalla produzione di aria compressa e del vuoto. L’alimentazione di energia dello stabilimento è garantita da un impianto di cogenerazione e da un impianto fotovoltaico con la potenza di tutto rispetto di un megawatt. I picchi di potenza sono coperti da pompe di calore ad alta efficienza. Tutti gli ambienti di produzione e gli uffici possono essere tanto riscaldati quanto raffreddati, con aerazione o aspirazione controllate”.

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Stefan Weiß, Danijel Vrbnjak, Sandra Županec, Karl-Heinz Schuler, Nataša Pirc Musar

Thetford vince il Milestone Award per i suoi 50 anni nel settore del caravanning

Thetford ha ricevuto un Milestone Award in Germania dal gruppo di giornalisti CTJ come riconoscimento dei 50 anni che ha dedicato al settore caravan, camper e turismo. “Milestone” è il riconoscimento annuale di CTJ che premia risultati eccezionali nel settore turistico da parte di aziende che, generalmente, offrono pernottamenti - in veicoli ricreazionali, navi, hotel, pensioni, campeggi, parchi di divertimento - o offrono servizi eccezionali alle industrie del turismo.

I membri del CTJ hanno visitato la sede centrale, e lo stabilimento, di Thetford nei Paesi Bassi venerdì 31 marzo. Nella stessa occasione hanno consegnato il premio. Il gruppo ha partecipato a un tour della fabbrica e a un seminario su iNDUS, il sistema di sanificazione intelligente di Thetford. Norbert van Noesel, Marketing Manager di Thetford ha commentato: “Siamo davvero orgogliosi di ricevere il Milestone Award. Questo premio “alla carriera” dimostra davvero l’apprezzamento rivolto al marchio e al team Thetford. È fantastico essere insieme a brand come Erwin Hymer, Dethleffs, Tabbert, Hobby, Knaus e Frankana. Questo riconoscimento ci motiva a continuare a dedicare le nostre risosrse a questo bellissimo mercato!”

Da aprile 2023 Francesca Tompetrini ha assunto il nuovo ruolo di Marketing Manager Caravanning and Rail presso Lippert Europe: è responsabile del marketing team e riporta a Lorenzo Manni, Vice President of Sales Caravanning EMEA. Francesca è laureata in Comunicazione e ha iniziato la sua carriera in Lippert nel 2017.

“Siamo certi che Francesca, nel suo nuovo ruolo, contribuirà a raggiungere gli obiettivi di crescita e di vendita di Lippert e a promuovere e sviluppare sempre più la comunicazione strategica, insieme alla brand identity e alla brand awareness,” afferma Lorenzo Manni.

DOMETIC FRESHJET FJX4

Novità 2023

Condizionatori a tetto FreshJet FJX4

Design rinnovato, alte prestazioni, flusso d’aria ottimizzato e funzionamento silenzioso: ecco la nuova generazione di condizionatori camper Dometic. Tre livelli di potenza (1500 - 1700 - 2200 W) e due versioni disponibili: manuale con manopola o elettronico con pannello di comando touch.

Diffusore ad altezza ribassata con potente flusso d’aria anteriore e posteriore Rapida regolazione dei diffusori aria con la punta delle dita

• Design moderno: unità a tetto dalla forma aerodinamica

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Francesca Tompetrini, marketing manager di Lippert Europe

Per il CEO di Dometic le tendenze a lungo termine sono positive

All’AGM di Dometic a Stoccolma, in Svezia, Juan Vargues ha analizzato i risultati del 2022 e ha fornito approfondimenti sulle attuali tendenze del mercato e sulla visione, la strategia e le trasformazioni a lungo termine in corso presso Dometic. “Siamo positivi riguardo alle tendenze a lungo termine nel settore del Mobile Living. Questa tendenza verrà consolidata e sono orgoglioso dei risultati dei nostri collaboratori poiché abbiamo ottenuto un risultato record nel 2022, il tutto in un macroambiente estremamente impegnativo. È anche incoraggiante vedere gli importanti passi avanti che abbiamo compiuto nel nostro percorso di trasformazione per diventare un marchio di outdoor lifestyle”, ha affermato Vargues.

I punti salienti del rapporto finanziario annuale di Dometic sul 2022 includono vendite nette in aumento del 38%, a 29.764 milioni di corone svedesi (32.526 l’anno precedente), una decrescita organica delle vendite nette del 3% e un utile per l’anno di 1.784 milioni di corone svedesi (1.726 nel 2021).

Trigano ha avviato trattative in esclusiva per l’acquisizione di quasi il 100% del capitale delle società Loisirs Evasion, Loisirs 40, Loisirs 47 e ATC 64 (gruppo Alonso). Acquisisce inoltre il 100% del capitale delle società Bretagne Camping-Cars, Bretagne Camping-Cars Quimper, SO.DI.CA. e Britways Car (gruppo Abalain) – distributore di motorhome in Bretagna.

Il gruppo Alonso è un dealer di veicoli ricreazionali motorizzati nel sud-ovest della Francia, impiega circa 40 persone e ha realizzato un fatturato totale di circa 30 milioni di euro nel 2022, nei suoi quattro punti vendita.

Data la quota delle vendite di Trigano a queste società, il contributo al fatturato consolidato derivante da questa acquisizione sarebbe di circa 25 milioni di euro.

Queste acquisizioni sono pienamente in linea con la strategia di sviluppo di Trigano attraverso la crescita esterna.

L’integrazione del gruppo Alonso completerebbe la copertura territoriale della rete Libertium, che conta già 50 punti vendita in Francia.

Le vacanze open-air saranno il successo dell’estate, secondo l’osservatorio di Human Company

L’estate 2023 si prospetta come una delle migliori degli ultimi 10 anni per quanto riguarda le mete open-air. I principali dati che emergono dell’Osservatorio del turismo outdoor firmato da Human Company, azienda attiva da oltre quarant’anni nel turismo all’aria aperta, in collaborazione con Thrends, sono eccellenti, e stimano 56,6 milioni di presenze per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, in aumento del 2% rispetto al 2022 (55,5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55,9 milioni). Altro dato importante riguarda l’incoming dall’estero: si stima che raggiungerà il 51% del mercato, diventando quello trainante e dimostrando così la voglia degli stranieri di viaggiare e di muoversi verso il Mediterraneo e in particolare verso l’Italia. Il turismo italiano, che rappresenta il restante 49%, è stabile rispetto ai due anni precedenti e propenso a rimanere entro i confini nazionali, a causa della situazione economica incerta e dell’aumento sia delle spese in generale che dei prezzi

dei trasporti, nello specifico.

“Quella del 2023 sarà un’estate da record per il turismo outdoor, una delle migliori degli ultimi 10 anni, segno evidente che questa forma di accoglienza sta diventando sempre più mainstream sia per gli italiani, per i quali non è più una necessità post pandemia, sia per gli stranieri, che – da sempre amanti di questo tipo di vacanza – stanno tornando nel Belpaese”, ha dichiarato Domenico Montano, General Manager di Human Company.

“Investire nella qualità, prendersi cura degli

ospiti e del loro tempo, prestare attenzione alla sostenibilità, oltre al legame con il territorio, sono tutti elementi chiave della nostra forma di ospitalità, fondamentali per continuare a crescere ed essere sempre più un punto di riferimento nel settore del turismo in Italia”.

Le stime riportate dall’Osservatorio derivano da un’analisi del contesto macroeconomico. Tra gli elementi ritenuti più determinanti c’è l’elevato prezzo del carburante, che ha determinato anche un aumento dei costi del trasporto turistico: le tariffe aeree e ferroviarie del periodo estivo ne risentono già. Inoltre, l’aumento dei prezzi dell’energia e delle utenze dovuto all’inflazione e la crescita delle tariffe medie in tutti i settori ricettivi hanno influenzato l’organizzazione e la durata delle vacanze. Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature, ha portato anche a una diversa pianificazione delle vacanze, rendendo mesi come giugno e settembre più attraenti per i viaggiatori.

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Trigano acquisisce il gruppo di concessionari di camper Alonso e Abalain

Assocamp ha incontrato Daniela Santanchè e Ivana Jelinic

Qualcosa sembra muoversi sul fronte dell’attenzione al turismo all’aria aperta. Alla presentazione della campagna promozionale internazionale “Italia: open to meraviglia” , realizzata dal Ministero del Turismo e dall’ENIT con il contributo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, è stata infatti ufficialmente invitata anche Assocamp. La presidente Ester Bordino e la consigliera Monica Magli si sono quindi recate a Roma, cogliendo l’opportunità per incontrare personalmente la Ministra del Turismo Daniela Santanchè e l’amministratrice delegata dell’ENIT Ivana Jelenic. Le due rappresentanti istituzionali hanno ascoltato con interesse la rappresentazione delle esigenze del nostro comparto, incentrate soprattutto sulla necessità di incrementare il numero degli approdi disponibili per chi usa un veicolo ricreazionale. Bordino ha anche colto al balzo l’affermazione di Santanché sull’esigenza di destagionalizzare il turismo, spiegando come il turista itinerante sia di per sé un candidato ideale per girare l’Italia anche nei periodi di minore affluenza. Un po’ perché si tratta spesso di persone senza figli, quindi non legate ai calendari scolastici, magari pensionati e spesso provenienti dall’estero, dove il calendario lavorativo è scandito in modo differente dall’Italia.

“Siamo stati invitati alla presentazione,” ha detto Ester Bordino, “abbiamo parlato con Daniela Santanchè e Ivana Jelinic e a entrambe abbiamo chiesto quale fosse l’impegno istituzionale per il turismo itinerante, cercando di capire se si stesse pensando a qualche azione specifica. La risposta è stata che si è al lavoro per cercare di capire se e come sia possibile aumentare il numero delle aree di sosta” . La presidente di Assocamp ha anche evidenziato come uno dei problemi sia la prolungata chiusura di aree e campeggi, spesso da settembre ad aprile, che non va nella direzione dell’auspicata destagionalizzazione. Il dialogo avviato tra Assocamp, Ministero ed ENIT apre quindi uno spiraglio affinché le tematiche legate al turismo outdoor emergano all’interno del più ampio contesto del turismo nazionale e internazionale, anche tenendo conto del fatto che molte delle presenze legate all’utilizzo del veicolo ricreazionale arrivano dall’estero, in particolare dalla Germania.

La campagna promozionale presentata a Roma e destinata ai mercati esteri fa leva su una testimonial all’altezza di rappresentare l’Italia nel mondo. Qualcuno di molto moderno, ma con una grande storia alle spalle. È la Venere di Sandro Botticelli, una delle donne più conosciute al mondo. Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli, questa nuova Venere, in veste di virtual influencer, viaggerà lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la “meraviglia” dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell’offerta turistica ricca e variopinta che rendono così unico il patrimonio dell’Italia.

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Daniela Santanchè Ester Bordino e Monica Magli di Assocamp Ester Bordino e Ivana Jelinic

Componenti e accessori in evidenza

La bella stagione è iniziata e i campeggiatori sono alla ricerca degli ultimi accessori prima delle partenze in caravan e camper. Vediamo una serie di best seller dal catalogo SiFi ed Euro Accessoires 2023...

A cura della redazione

Climatizzatore da tetto RTA-2600

Contenuto nelle misure come nel prezzo, il climatizzatore Mestic RTA-2600 dispone di unità interna sottile, che non penalizza l’apertura di sportelli e lo svolgimento di attività interne al veicolo. Particolare attenzione è stata dedicata al design moderno e aerodinamico, con la possibilità di scegliere alcuni dettagli interni in modo che l’unità si possa abbinare al meglio ai colori del veicolo.

Il climatizzatore Mestic, è silenzioso, efficace e delicato nel raffreddare o riscaldare il veicolo in modo uniforme e armonioso. Raffredda fino a 16°C e riscalda fino a 30°C., e lavora anche in condizioni avverse senza perdere in potenza ed efficacia. Dotato di deumidificatore, distributore d’aria, funzione timer e molto altro, il climatizzatore Mestic RTA-2600 dispone anche di un display digitale molto intuitivo e un telecomando semplice da utilizzare per gestire i 4 livelli di ventilazione. Garantisce ottime prestazioni anche su veicoli di grandi dimensioni, l’installazione è semplice e non presenta criticità. È da sottolineare l’assistenza che lavora incessantemente per offrire sempre il miglior servizio possibile, fino a organizzare la sostituzione del pezzo.

• Dimensioni complessive: 107,7 x 72 x 28,3 cm

• Silenzioso: solo 53 db

• Potere di raffreddamento: 2.600W

• Potere di riscaldamento: 2.400W

• Peso: 35 kg

Climatizzatore split SPA-3000

Il climatizzatore split SPA-3000 Mestic è un apparecchio compatto, leggero e competitivo nel prezzo senza, però, alcun complesso d’inferiorità in termini di potenza verso dispositivi analoghi. Split SPA3000, infatti, ha una capacità di raffreddamento pari a 895 W e temperatura regolabile da 16 °C a 30 °C, caratteristiche che garantiscono di mantenere i veicoli fino a 5 m di lunghezza perfettamente clima-

Vantaggi per l’utente

Split SPA-3000 Mestic è ideale per il campeggiatore che vuole concentrare raffrescamento e riscaldamento in un solo apparecchio, per chi ha poco spazio e per chi, in particolare, desidera un climatizzatore mobile e facilmente trasportabile, per dimensioni e leggerezza, dalla caravan o dal camper alla tenda e, perché no, persino nella propria casa. Le due componenti dell’apparecchio sono collegate da tubi flessibili sottili, tali da permettere alla finestra di rimanere socchiusa. Il prodotto viene fornito completo di una speciale staffa regolabile per inserirlo nell’apertura di qualsiasi finestra. L’unità esterna, rimovibile durante il rimessaggio, ha una classe di isolamento IPX4 ed è comunque resistente alle più dure intemperie.

tizzati. Il consumo energetico nominale dell’apparecchio è di soli 405 W, ideali per le prese di corrente a bassa tensione che sono in uso standard nella maggior parte dei campeggi. Il climatizzatore funziona con tre modalità di ventilazione, con un livello di rumorosità massimo di 53 dB e l’opzione per il funzionamento notturno, a luci spente e ventilazione ridotta.

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prodotti novità

Kit COVER ABS

COVER ABS è un kit dell’azienda Car Fibreglass, composto da pannelli preformati sulle fiancate del veicolo, che permette di rendere il vano di carico lavabile, impermeabile e resistente ai disinfettanti. L’azienda, infatti, con la propria divisione BRBNI ABS Components, dedicata in particolare ai veicoli ricreazionali, è costantemente alla ricerca di innovazione sia del prodotto, sia degli stampi, per raggiungere l’adattabilità ad ogni marca e modello di veicolo.

L’ABS è un materiale termoplastico che, grazie alla sua particolare leggerezza, incide in maniera pressochè impercettibile sulla

Batteria Tempra al Litio

La batteria Tempra ha il miglior rapporto peso/potenza del mercato, raggiunto grazie alle nuove celle NDS HDP (High Density Power) che consentono di concentrare molta potenza in uno spazio ridotto.

Garantisce fino a 150 Ah di capacità nelle dimensioni di una classica cassetta L5, che entra sotto il sedile del Fiat Ducato.

La nuova batteria Tempra, a parità di dimensioni, ha il 50% di capacità in più ed è operativa anche a basse temperature. Chimica ed elettronica interna concorrono a rendere questo tipo di batterie completa-

Pop-up roof Vela

Tetto pop-up con tecnologia costruttiva twin sheet, a doppio guscio in termoformato con intercapedine d’aria interna, un sistema leg gero ma resistente, che permette all’occor renza di incanalare aria calda o fredda nelle intercapedini.

mente esente da manutenzione. Tempra è controllabile tramite il Display Bus o tramite NDS app Mobile, in modo facile e intuitivo: è possibile monitorare tutti i parametri della batteria, controllare lo stato di carica (SoC), la corrente di carica e scarica, la funzione staccabatterie, la temperatura, il tempo residuo di carica o di scarica.

I sistemi di sicurezza del nuovo BMS, la gestione della carica e lo Smart Balance del BMS rendono le celle sempre efficienti e

massa del veicolo e nello stesso tempo, offre alte proprietà di lavabilità, impermeabilità e resistenza agli agenti chimici. Il rivestimento in pannelli di ABS dell’interno del vani di carico, inoltre, agevola notevolmente le operazioni di manutenzione. Nel caso di sinistri, soprattutto, il cliente può contare sulla pronta sostituibilità di ogni singolo modulo. Gli allestimenti possono essere acquistati completi o a sezioni e senza limitazione di pezzi. Il minimo quantitativo viene richiesto solo per veicoli speciali, ma Car Fibreglass è sempre pronta a servire le esigenze anche di quei clienti che hanno tirature limitate o di pezzi unici.

La zona notte che si crea sollevando il tetto è equipaggiata con diversi tipi di luci: quelle poste in alto, per un’illumina zione diffusa, e gli spot di lettura, per una luce più mirata. Non mancano le prese USB. Particolare di rilievo è il fatto che il tetto di Vela è compatibile anche con la presenza di un oblò e persino di ospitare un condizionatore d’aria. Per Fiat Ducato H2, con letto matrimoniale 200 x 130 cm

prestanti nel tempo.

Il sistema NDS è in grado di supportare l’utente in ogni esigenza, dal rinfrescare il veicolo al fare il caffè.

“Con la prima versione del pop up roof Vela abbiamo proposto soluzioni innovative per il segmento camper van,” spiega Emilio Gambineri, Lippert’s Director of Product Management Caravanning EMEA, “offrendo un prodotto pensato appositamente per il Fiat Ducato, il modello di camper van più diffuso. Nel 2022 Vela è stato migliorato, con il duplice obiettivo di aumentare l’abitabilità interna e facilitare le operazioni di sblocco.”

15 CAMPER PROFESSIONAL In collaborazione con
Veicolo originale Veicolo con rivestimenti Car Fibreglass

Fondatore di Plein Air

Togliamo il punto interrogativo

L’atmosferache si respira in Italia nella componente commerciale del veicolo abitativo, il camper in particolare, nelle sue varie caratterizzazioni, è a metà strada tra la sfiducia e la speranza. Le motivazioni non mancano, ma questo percorso sta penalizzando un comparto che, va detto senza indugio, opera nel territorio a diretto contatto con le più svariate componenti della potenziale domanda. Le vie di uscita da questa strettoia devono essere individuate con responsabilità dal lato della produzione in una intesa che protegga dai rischi di una corrosione dell’immagine del veicolo abitativo. È necessario non solo sotto l’aspetto economico ma, ancor più, nel ruolo che i prodotti cosiddetti di nicchia hanno nella formazione della specializzazione, la base per un mercato che non può navigare nel mare della casualità, ma scegliere rotte precise. Offerta e domanda non sono due terminologie, ma ricerca e costruzione di una identità che il veicolo abitativo ha disegnato intorno a sé. Una strategia fondamentale per formare un’area commerciale che si basa su particolari orientamenti motivazionali, l’energia indispensabile per il successo di ogni prodotto. Il camper, per dirlo con chiarezza, non è una curiosità, tanto meno una moda. Il veicolo di cui parliamo è la risposta a un orientamento in forte evoluzione nei modelli comportamentali nel tempo libero, nella vacanza, in scelte di vita impostate sulla sostenibilità. Non è l’alternativa alle svariate formule della ricettività turistica ma è lo strumento al quale si affidano i motivi fondanti della mobi-

lità: la conoscenza, la scoperta, il rapporto con i luoghi, con la molla della creatività che l’interprete, affidandosi al veicolo, fa germogliare in una ricca varietà di di scelte.

Le trasformazioni prodotte dalla rivoluzione digitale e dei processi della transizione ecologica fanno del camper uno strumento che, detto con una espressione commerciale, è pronto all’uso.

In questo scenario un mercato dal fiato corto è una contraddizione, come giocare una partita senza regole. A chi assegnare la colpa? Non è tempo di processi, ma nell’interesse dei due gangli del mercato, cioè della produzione e della commercializzazione, è urgente trovare una intesa che unisca nel reciproco interesse.

Guardiamo da vicino lo scenario nazionale e vediamo che si inceppa partendo dalla produzione, che si rivolge alle aree di più forte maturazione e lascia in secondo piano quelle di dimensioni inferiori. Per dirlo con chiarezza si verifica in Europa uno squilibrio che vede, per fare un esempio, il mercato tedesco e quello francese assorbire oltre centodiecimila veicoli contro i seimila di quello nazionale. Uno squilibrio che funziona nell’immediato ma che ignora il futuro, quello della formazione di una domanda che in Italia ha motivazioni e interpretazioni aperte a una sicura crescita.

Per dirlo in sintesi: la produzione deve trovare gli orientamenti per raggiungere un mercato che non può essere tenuto in secondo piano.Non dimentichiamo che in Italia il camper ha la “Toscana Valley” che, pur titolata ad assetti proprietari non più nazionali, possiede conoscenze, tecnologie, competenze di sperimentato valore. Parlare di crisi, questo il messaggio, significa alimentarla sempre di più. Parlare di speranza è solo un palliativo. Quale l’alternativa? Una produzione che guarda verso un terreno dove la pianta della domanda ha motivi per poter crescere.

Non si può dire che domani sarà un altro giorno, ma bisogna avere un calendario nel quale produzione e commercializzazione coprono le stesse caselle.

Al di là delle statistiche, dei convegni e delle celebrazioni è necessario un piano disegnato per la realtà del nostro Paese, individuando prodotti in sintonia con la potenziale domanda. Il prodotto, non dimentichiamolo, è come una pianta: attecchisce nel terreno giusto.

Questa sarà la vera innovazione che ha nel mercato Italia concrete possibilità di sviluppo.

A settembre si svolgerà il Salone del Camper. Gli operatori hanno, nella prestigiosa sede, l’opportunità per costruire nuovi percorsi per un mercato basato su chiari e responsabili motivi di sviluppo.

Sarà possibile? Togliamo senza indugi il punto interrogativo.

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La coperta corta condiziona il mercato: tirarla da una parte all’altra è un’anomalia che blocca lo sviluppo e priva il comparto del motore della rinascita
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I suggerimenti della consulente di Assocamp ai concessionari per ridurre i rischi e muoversi in sicurezza nei (difficili) rapporti con clienti, fornitori e produttori di veicoli ricreazionali

Garanzia senza tagliandi: quando?

Se non sono stati effettuati gli interventi di manutenzione previsti dal costruttore e questi sono causa del vizio, la responsabilità è del cliente. Che negli altri casi va assistito, rivalendosi eventualmente sul fornitore.

Ho richiesto l’autorizzazione al produttore per l’esecuzione di un intervento in garanzia. Mi ha risposto di non poterla concedere perché il cliente non ha eseguito tutti i tagliandi previsti. È legittimo?

Francesca Guerra: È bene ricordare ancora una volta la differenza tra garanzia legale di conformità e garanzia convenzionale, concetto purtroppo mai del tutto chiaro agli operatori del settore e ai clienti. La garanzia legale, nel caso in cui il cliente rivesta la qualità di consumatore, è disciplinata dagli artt. 128 e seguenti del Codice del Consumo. Per essere conforme al contratto di vendita, il bene deve possedere i seguenti requisiti soggettivi (art. 129):

a. corrispondere alla descrizione, al tipo, alla quantità e alla qualità contrattuali e

possedere la funzionalità, la compatibilità, l’interoperabilità e le altre caratteristiche come previste dal contratto di vendita;

b. essere idoneo a ogni utilizzo particolare voluto dal consumatore, che sia stato da questi portato a conoscenza del venditore al più tardi al momento della conclusione del contratto di vendita e che il venditore abbia accettato;

c. essere fornito assieme a tutti gli accessori, alle istruzioni, anche inerenti all’installazione, previsti dal contratto di vendita;

d. essere fornito con gli aggiornamenti come previsto dal contratto di vendita.

Oltre a rispettare i requisiti soggettivi sopra indicati, il bene deve possedere anche i seguenti requisiti oggettivi:

a. essere idoneo agli scopi per i quali si impiegano di norma beni dello stesso tipo, tenendo eventualmente conto di altre disposizioni dell’ordinamento nazionale e del diritto dell’Unione, delle norme

tecniche o, in loro mancanza, dei codici di condotta dell’industria applicabili allo specifico settore;

b. possedere la qualità e corrispondere alla descrizione di un campione o modello che il venditore ha messo a disposizione del consumatore prima della conclusione del contratto;

c. essere consegnato assieme agli accessori, compresi imballaggio, istruzioni per l’installazione o altre istruzioni, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi di ricevere

d. essere della quantità e possedere le qualità e altre caratteristiche, anche in termini di durabilità, funzionalità, compatibilità e sicurezza, ordinariamente presenti in un bene del medesimo tipo e che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene e delle dichiarazioni pubbliche fatte dal o per conto del venditore, o da altre persone nell’ambito dei precedenti passaggi della catena di transazioni commerciali (es pubblicità, cataloghi, depliant, ecc.).

In estrema sintesi, al momento della consegna, il bene non deve essere difforme dal contratto e quindi non deve presentare vizi. Di tali vizi è responsabile obbligatoriamente il venditore e la garanzia legale non si può escludere in alcun modo. Ne è responsabile se il difetto si manifesta entro due anni dalla consegna.

La garanzia convenzionale (art. 135 quinquies), invece, è di tipo facoltativo e vincola chi la offre secondo le modalità indicate nella dichiarazione di garanzia medesima e nella relativa pubblicità disponibile al momento o prima della conclusione del contratto. Solitamente è fornita dal produttore. Può però anche essere fornita dal venditore stesso o da un soggetto terzo per conto del venditore. La garanzia convenzionale:

• è facoltativa, ma una volta offerta è vincolante;

• è cumulativa, nel senso che si aggiunge a quella legale e non si sostituisce a essa: sarà il consumatore a decidere quale forma di garanzia attivare;

• è libera, nella determinazione dei suoi contenuti, nella durata, nell’estensione

18 CAMPER PROFESSIONAL l’avvocato risponde francesca guerra

territoriale, purché questi elementi siano chiaramente specificati nel certificato di garanzia.

Riguardo al quesito posto, non vi è dubbio che si tratti di garanzia convenzionale, poiché è offerta dal produttore (che viceversa non avrebbe alcun obbligo diretto nei confronti del consumatore-acquirente) in aggiunta a quella obbligatoria del venditore. Come tale vale nei limiti e secondo le condizioni che la garanzia stessa stabilisce. Se, analizzando le condizioni di garanzia, emerge la necessità di svolgere i tagliandi (o almeno alcuni di essi), non vi è dubbio che

Dimenticarsi la targa

detta garanzia non si possa applicare. Diversa è in questo caso la posizione del venditore: se si tratta di difetto di conformità (intendendo per tale quello presente al momento della consegna come sopra descritto) è chiamato obbligatoriamente a risponderne. L’esclusione della garanzia convenzionale del produttore, tuttavia, non impedisce al concessionario di agire poi in regresso nei suoi confronti (e, quindi, in questo caso, anche se non erano stati effettuati i tagliandi) poiché è una specifica norma di legge (l’art. 134 del Codice del Consumo) che gliene attribuisce il diritto. L’affermazione non vale (e nemmeno il venditore/concessionario

Ho venduto a un cliente un camper usato. Purtroppo, però, mi sono scordato di indicarne la targa nella proposta di vendita. Ora mi scrive il legale del cliente affermando che, mancando l’individuazione dell’oggetto della compravendita (a causa dell’assenza dell’indicazione della targa), il contratto non può ritenersi concluso. Pretende la restituzione della caparra…

Francesca Guerra: Secondo l’art. 1418 c.c. un contratto è nullo quando manca uno dei requisiti di cui all’art. 1325 e quando nel suo oggetto mancano i requisiti stabiliti dall’art. 1346 c.c., secondo cui requisiti essenziali del contratto sono l’accordo delle parti, la causa, l’oggetto e la forma (quando è prescritta dalla legge a pena di nullità). Per l’art. 1346 c.c. “l’oggetto del contratto deve essere possibile, lecito, determinato o determinabile”. Dunque, è necessario che il veicolo venduto sia determinato in contratto o quantomeno determinabile.

Per comprendere se il veicolo venduto è determinabile nonostante la mancata indicazione della targa bisogna esaminare concretamente il contratto

sarà responsabile) se è stata proprio la mancata effettuazione dei tagliandi a provocare il vizio.

Si è rivolto alla nostra concessionaria un cliente per l’acquisto di un autocaravan nuovo. Ci riferisce di aver già fatto proposta di acquisto per il medesimo modello da un concorrente. Ora vorrebbe recedere da quel contratto e concludere l’acquisto con noi, ma il concorrente non gli vuole restituire quanto versato a titolo di caparra. Può?

Francesca Guerra: Il concorrente in effetti può. Una volta concluso il contratto (mediante l’incontro della proposta di una parte e dell’accettazione dell’altra parte) non è consentito recedere, salvo che il contratto stesso non preveda espressamente un diritto di recesso (facoltà solitamente non prevista nei moduli utilizzati dai concessionari). L’unica possibilità di ripensamento si ha nel caso di conclusione della vendita al di fuori dei locali commerciali (per esempio in fiera) o a distanza (per esempio via Internet), per cui il consumatore ha 14 giorni di tempo per esercitare il recesso.

Il cliente che “cambia idea” viene dunque considerato inadempiente. Conseguentemente, il venditore può attuare tutti i rimedi a sua disposizione, ovvero:

• chiedere l’adempimento;

• chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento;

• intimare l’esatto adempimento entro un determinato termine specificando che, in mancanza, riterrà il contratto risolto.

In ogni caso potrà richiedere il risarcimento del danno oppure (via più semplice perché non ci sarà bisogno di dimostrare la sussistenza di un danno) trattenere la caparra versata.

e considerare come si sono svolte le trattative. Per la giurisprudenza, infatti, è sufficientemente determinato l’oggetto quando ne siano indicati gli elementi essenziali che, logicamente coordinati, non lascino dubbi sull’identità del bene prevista e voluta dai contraenti. Contemporaneamente, l’oggetto può essere identificato con ogni mezzo a ciò idoneo, purché atto a realizzare un risultato che non lasci possibilità di equivoci (e non è escluso che l’identificazione possa avvenire mediante elementi estranei, altri atti o documenti collegati al contratto da valutare, ovvero con criteri che il contratto stesso o la pratica suggeriscono).

Si tiene conto, a riguardo, oltre che del comportamento tenuto durante le trattative e la stipula, anche del comportamento successivo alla stipula stessa. Nel caso de quo, il cliente aveva visto il veicolo e lo aveva appositamente scelto. Aveva dichiarato, dopo la stipula, di essersi reso conto di non poter agevolmente corrispondere il prezzo pattuito e di aver pertanto cambiato idea. Ma, come detto anche precedentemente, non è consentito un diritto di recesso, salvo che non sia espressamente previsto nel contratto.

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“L’oggetto è sufficientemente determinato quando ne siano indicati gli elementi essenziali”

La storia, e il futuro

Abbiamo intervistato il Presidente di Hymer: ecco come l’azienda, brand leader di Erwin Hymer Group, sta reagendo al mix di euforia, problemi e cambiamenti di questa complessa ma intrigante fase di mercato

a tu per tu con christian bauer
Testo di Antonio Mazzucchelli - foto Enrico Bona

Hymer è forse il marchio più conosciuto nel settore dei veicoli ricreazionali a livello europeo. Questo sia perché ha scritto capitoli importanti nella storia del camper in Europa, sia per l’immagine di qualità e prestigio dei suoi prodotti. Oggi a capo dell’azienda c’è Christian Bauer, che ha risposto alle nostre domande sulla situazione del mercato, sulla partecipazione alle fiere e sulla crisi della filiera di approvvigionamento di materie prime e componenti; ma abbiamo anche parlato del rapporto tra nuove categorie di prodotti e nuovi gruppi di utenti.

Camper Professional: Come è finito il 2022 per Hymer? Come è stata la vostra esperienza dell’ultimo periodo della pandemia e della grande euforia del mercato?

Christian Bauer : Tutto sommato, il 2022 è stato un grande anno per noi, con molti momenti salienti come l’attesissimo lancio sul mercato dell’Hymer Venture S, la presentazione di una nuova generazione di caravan e camper van, l’apertura di un nuovo padiglione nello stabilimento di Bad Waldsee per la produzione di Super Light Chassis (SLC) e molto altro.

Dopo due anni difficili segnati dalla pandemia, il business sta finalmente tornando alla normalità. Abbiamo vissuto un grande boom del turismo en plein air , un interesse notevole per questo tipo di vacanza, e siamo quindi molto ottimisti per il futuro.

Camper Professional: In Germania le immatricolazioni di RV, soprattutto di camper, hanno raggiunto numeri mai visti prima: è stato così anche per Hymer?

Christian Bauer : In effetti, la domanda per i nostri veicoli è ai massimi storici. Possiamo guardare indietro e vedere un anno di grande successo.

Camper Professional: Ora la domanda è in calo: su quali cifre si assesterà? Ci saranno numeri su cui costruire un futuro solido?

Christian Bauer : È un po’ come guardare in una sfera di cristallo durante i periodi di volatilità, ma, visti gli sviluppi positivi nel nostro business e nel settore camping, riteniamo di essere molto ben posizionati per il futuro.

Camper Professional: Qual è il ruolo di Hymer nel mondo dell’Erwin Hymer Group? I rapporti con le altre società del Gruppo sono cambiati negli ultimi anni? Sono prevedibili cambiamenti in futuro?

Christian Bauer : Hymer rimane il marchio principale dell’Erwin Hymer Group, con la brand awareness maggiore. Continuiamo a essere i leader dell’innovazione nel settore e, quando serve, mettiamo naturalmente in campo scambi e sinergie con altri brand del Gruppo, con i quali abbiamo un buon rapporto. E questa situazione non è destinata a cambiare.

Camper Professional: La decisione del vostro Gruppo di non partecipare ad alcune fiere è stata una scelta sofferta da parte di Hymer? Quali sono stati i risultati di questa scelta? Quali azioni alternative sono state implementate?

Christian Bauer : A causa della pandemia, abbiamo dovuto aumentare la nostra enfasi sui nuovi formati digitali e canali di vendita invece che sulla presenza alle fiere tradizionali. Ciò è andato di pari passo con un rafforzamento delle capacità di consulenza nel punto vendita. Abbiamo avuto ottime

esperienze con questo approccio. Tuttavia, naturalmente, continueremo a mantenere i contatti con clienti e partner commerciali per i quali è indispensabile una visita a una fiera o a un evento dal vivo. Ecco perché miriamo alla rappresentanza in fiere chiave (come il Caravan Salon) mentre la partecipazione ad altri eventi sarà valutata di caso in caso.

Camper Professional: In generale, secondo lei c’è stato o ci sarà un cambiamento forte nel modo di vendere e comunicare?

Christian Bauer : Una buona interazione tra produttori e rivenditori è fondamentale, sia online che offline. Tuttavia, le vendite digitali e le opportunità di marketing continuano a crescere. Ecco perché è importante professionalizzare la nostra presenza su tutti i canali Internet. Una consulenza di prima classe e un buon servizio clienti saranno sempre fondamentali per un marchio premium come Hymer.

Camper Professional: In che modo Hymer ha risentito delle difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e componenti?

Christian Bauer : Questa è davvero la più grande sfida che il nostro settore deve affrontare e richiede una grande flessibilità da parte di tutte le parti della nostra forza lavoro. Tuttavia, siamo orgogliosi di essere stati in grado di gestire molto bene tutti i problemi che si sono verificati finora.

Camper Professional: Avete attuato piani precisi per ovviare alla penuria di telai? Avete optato per una maggiore differenziazione delle basi meccaniche?

Christian Bauer : No, siamo molto ben posizionati con i nostri attuali partner commerciali (in primis Mercedes-Benz) e continueremo a mantenere un rapporto molto

Sopra: Eriba Touring 430

A sinistra: Hymer Venture S

21 CAMPER PROFESSIONAL

a tu per tu con christian bauer

trasparente e basato sulla fiducia.

Camper Professional: L’aumento dei costi di produzione ha fatto lievitare il prezzo finale dei prodotti: troppo elevato per i vostri clienti?

Christian Bauer : Come nella maggior parte dei settori, negli ultimi anni ci sono stati aumenti di prezzo, alcuni dei quali abbiamo dovuto trasferire ai clienti. Tuttavia, ciò non ha influito sulla domanda dei nostri prodotti.

Camper Professional: Pensa che d’ora in poi il camper dovrà essere un prodotto di lusso, per una clientela più ristretta?

Christian Bauer : I veicoli ricreazionali non sono beni di largo consumo e quindi le decisioni di acquisto saranno sempre ponderate. Ci consideriamo un produttore di beni “emozionali”, rivolti ad appassionati che non subordinano tutto al prezzo. Inoltre, negli ultimi anni l’acquisto di un RV si è rivelato un investimento di valore stabile.

Camper Professional: motorhome e

Hymer a colpo d’occhio

camper van di altissimo livello, come il Venture S e i van a quattro ruote motrici, sono stati realizzati per sottolineare che Hymer si rivolgerà sempre più a clienti con elevata capacità di spesa?

Christian Bauer : Hymer è un marchio premium innovativo. Questo è ciò per cui i nostri clienti ci conoscono e ci apprezzano. Poiché seguiamo i loro desideri e aspettative, tutti i nostri veicoli stanno diventando sempre più completi e confortevoli; non solo un prodotto di punta come il Venture S.

Camper Professional: Anche per Hymer c’è stata una crescita significativa nel segmento di mercato dei camper van? Quanto pesano questi prodotti sulle vostre vendite totali oggi? Avete implementato programmi specifici per questo tipo di veicolo?

Christian Bauer : Il segmento dei camper van in Hymer

Hymer ha iniziato la propria attività nel 1957 ed è diventata famosa per le caravan, ma già nel 1961 ha prodotto il suo primo veicolo a motore. Poi, nel 1971, fu lanciato il primo modello della fortunata serie di motorhome Hymermobil, che entrò a far parte della storia del caravanning in Europa. Nel 1978 è stata introdotta la tecnica costruttiva PUAL, oggi diventata PUAL 2.0, che prevede pannelli sandwich composti da due lastre di alluminio e schiuma poliuretanica in mezzo. La società (Hymer GmbH & Co. KG) ha sede a Bad Waldsee (Baden Württemberg, Germania).

è in continua crescita da molti anni. Oggi possiamo puntare su un ampio portafoglio con molti modelli speciali che soddisfano anche la crescente domanda di trazione integrale.

Camper Professional: Molti dicono che il camper van porti nuovi clienti nel mon-

Hymer è uno dei tanti marchi di Erwin Hymer Group, con una rete capillare di oltre 300 punti vendita e assistenza. I prodotti Hymer GmbH & Co KG spaziano dai motorhome ai camper van, oltre alle caravan a marchio Eriba.

22 CAMPER PROFESSIONAL
Hymer Grand Canyon S “CrossOver”

do dei camper: vale anche per Hymer?

Christian Bauer : Sì, certo. I camper van di solito si rivolgono a un target group più giovane e più attivo, che vuole seguire le proprie passioni in modo indipendente e non è costituito principalmente da campeggiatori entusiasti. Tuttavia, i camper van sono naturalmente anche l’ingresso più conveniente nel mondo del campeggio e del caravanning.

Camper Professional: Hymer mantiene a catalogo diverse gamme di caravan. Quanto è importante per voi questa tipologia di prodotto? Gli sforzi produttivi e commerciali sono proporzionati alle vendite sul mercato?

Christian Bauer : Con il nostro marchio Eriba, che sta diventando sempre più indipendente, siamo decisamente impegnati nel segmento del caravanning. Uno sguardo ai numerosi veicoli di culto, come l’Eriba Touring, dimostra l’importanza che questo brand ha avuto nella storia del settore e ha tuttora.

Camper Professional: Qual è il rapporto tra vendite sul mercato interno e esportazioni per Hymer? In quali mercati siete maggiormente coinvolti? Quali cambiamenti ci sono stati nell’ultimo periodo?

Christian Bauer : Siamo un produttore tradizionale tedesco, quindi il mercato di lingua tedesca è naturalmente molto importante per noi. Ma siamo ben rappresentati in tutti i principali mercati europei, come Inghilterra, Francia e Paesi Bassi, e stiamo anche espandendo costantemente la nostra presenza nell’Europa dell’Est, in particolare in Polonia e Repubblica Ceca.

Camper Professional: Quale evoluzione ha affrontato Hymer nei mercati dell’Est Europa e quali cambiamenti ci saranno a causa del conflitto Russia-Ucraina?

Christian Bauer : Ucraina e Russia non sono mai stati mercati primari per il nostro business. Ma, naturalmente, le conseguenze del conflitto hanno colpito anche noi in

termini di sfide tuttora in corso in relazione alla filiera di approvvigionamento.

Camper Professional: Le difficoltà degli ultimi mesi hanno causato problemi alla vostra rete di distribuzione? State facendo qualcosa per supportare i dealer in questo momento?

Christian Bauer : Abbiamo un‘ottima rete di concessionari con cui lavoriamo a stretto contatto e in piena fiducia. Per fornire il miglior supporto possibile, negli ultimi mesi ci siamo concentrati su un ulteriore innalzamento della qualità. Le misure includono l‘istruzione e la formazione, ma stiamo anche portando avanti la digitalizzazione dei nostri canali di vendita.

Camper Professional: Come gestite la distribuzione dei prodotti sui diversi mercati quan-

do c‘è meno disponibilità? La Germania fa la parte del leone o cercate un equilibrio anche con i mercati più piccoli?

Christian Bauer : Naturalmente, ci sforziamo di rispondere alla domanda di prodotto nello stesso modo in tutti i mercati. Date le circostanze, possiamo dire che stiamo andando molto bene.

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Da sinistra: Hymer B-Klasse ModernComfort I, Hymer B-Klasse MasterLine, Hymer Free Blue Evolution. Sotto: Eriba Touring 820 Christian Bauer (a destra) con il nostro direttore

Premium class motorhome

Morelo è sinonimo di motorhome di prima classe, tra i migliori al mondo. Con questa idea, in pochi anni, Morelo è diventata uno dei costruttori di veicoli ricreazionali di lusso che ha maggior successo in Europa

Il progetto Morelo è iniziato nel 2010, con un prototipo al Caravan Salon. Oggi l’azienda costruisce oltre 530 veicoli di lusso all’anno, in uno degli impianti di produzione più moderni della Germania. MORELO offre attualmente otto serie, ha circa 430 dipendenti ed è rappresentata in Germania da oltre 15 società commerciali. Gli amministratori delegati sono oggi Reinhard Löhner e Robert Crispens: quest’ultimo, giovane padre di famiglia, ha già avuto molto successo in azienda ed è diventato un prezioso membro della famiglia Morelo.

Camper Professional: Morelo è stato un fenomeno degli ultimi anni, ed è entrato in un mercato difficile. Come è nata e come si è sviluppata l’azienda?

Robert Crispens: Negli ultimi anni, Morelo si è posizionata come fornitore leader nel segmento di mercato dei motorhome di lusso e ne è il principale produttore in Europa. L’azienda è stata fondata da Jochen Reimann nel 2010 e la produzione è iniziata nel 2011 a Schlüsselfeld. Per rendere possibile l’impressionante sviluppo che abbiamo avuto in questi anni, MORELO ha investito continuamente nell’espansione dell’impianto principale. L’ultima fase della costruzione ha compreso l’aggiunta di un capannone produttivo di 3.600 m², incluso un prolungamento della linea produttiva. Poiché anche l’area vendite e l’area espositiva sono cresciuti di 715 m², lo stabilimento Morelo misura oggi 15.300 m². Presto costruiremo un secondo, grande impianto.

Camper Professional: Quali sono i legami dell’azienda con il gruppo Knaus Tabbert?

Robert Crispens: Morelo fa parte di Knaus Tabbert Aktiengesellschaft dal 2020. Tuttavia, operiamo come azienda completamente indipendente.

Camper Professional: Qual è stato il maggior numero di veicoli prodotti in un anno? E in quale anno?

Robert Crispens: Siamo stati in grado di aumentare continuamente la nostra produzione per quasi 10 anni. Pertanto, lo scorso anno, il 2022, è stato il nostro anno più produttivo fino ad oggi, con 532 motorhome di prima classe.

Camper Professional: Se un cliente ordina oggi un Morelo, quanto tempo aspetta per averlo?

Robert Crispens: Dipende dal modello a cui i nostri clienti sono interessati. Per i veicoli su telaio Iveco Daily, ad esempio un Morelo Palace, il tempo di consegna attuale è di circa 18 mesi. Con i modelli grandi, come il nostro Morelo Grand Empire, i clienti devono pazientare ancora di più: il tempo di consegna è attualmente di circa 24 mesi.

Camper Professional: Quale area copre il sito di produzione? Quanti dipendenti avete? Quali sono le best practice di cui siete più orgogliosi?

Robert Crispens: Al momento abbiamo una superficie di 130.000 m2 che corrisponde a circa 20 campi da calcio. Circa 460 dipendenti lavorano attualmente presso Morelo a Schlüsselfeld. Siamo molto orgogliosi di essere diventati in un tempo relativamente breve il marchio più popolare per i motorhome di lusso in Europa, e di godere di un alto livello di fedeltà al mar-

24 CAMPER PROFESSIONAL intervista con robert crispens

chio da parte dei nostri clienti.

Camper Professional: Sviluppate internamente il design dei prodotti o vi avvalete di studi esterni?

Robert Crispens: Collaboriamo da molti anni con un rinomato studio di design che ha creato il linguaggio dinamico e inconfondibile di Morelo e lo sviluppa costantemente. L’incoraggiamento dei nostri clienti ci dimostra che siamo un passo avanti in termini di design.

Camper Professional: I vostri motorhome sono tra i più costosi oggi commercializzati in Europa: come giustificate un prezzo così alto?

Robert Crispens: Molto semplicemente: i migliori materiali e la passione artigiana. Più del 70 per cento dei costi per un motorhome Morelo First Class sono dovuti ai materiali.

Camper Professional: Chi è il vostro cliente tipo?

Robert Crispens: La maggior parte delle volte abbiamo a che fare con coppie di età compresa tra i 55 e i 70 anni, che spesso si sentono però più giovani. Di solito lui è il referente per la tecnologia, mentre a lei piace occuparsi del design degli interni. I nostri clienti

spesso vogliono godersi la pensione dopo una vita di lavoro, e realizzare così i propri sogni. Le loro passioni sono i viaggi, e godersi la vita e la natura. Finanziariamente sono benestanti, ma vogliono sapere che i loro soldi sono ben investiti e hanno sempre bisogno di contatti affidabili.

Camper Professional: Inflazione, guerra in Ucraina e incertezza diffusa: questi fattori, così incisivi in questo momento, influenzano le scelte dei vostri clienti? Oppure la capacità di spesa e le intenzioni di acquisto del cliente Morelo sono rimaste invariate?

Robert Crispens: Durante le crisi economiche, il segmento del lusso viene solitamente risparmiato per lungo tempo. Fortunatamente, la domanda per il nostro marchio Morelo è ininterrotta. Ovviamente è più difficile, per chi ha un reddito medio, effettuare un investimento o addirittura completarne uno quando l’inflazione è alta. I clienti del segmento del lusso di solito hanno abbastanza capitale per potersi permettere l’acquisto di

un motorhome di prima classe senza alcun problema. Tuttavia, spesso è proprio una crisi che accelera una decisione di acquisto, poiché i clienti diventano consapevoli di quali siano gli aspetti della vita su cui vogliono concentrarsi.

Camper Professional: L’Europa impone molti vincoli alla guida di veicoli oltre i 3.500 kg di massa lorda. Queste restrizioni limitano le vendite dei vostri prodotti?

Robert Crispens: I nostri veicoli partono da una massa totale consentita di 5,6 tonnellate. Il nostro ultimo modello, il Morelo Grand Empire 120 GSB / GSO, ha un peso totale consentito di 26 tonnellate, quindi è necessaria una patente di guida per camion. Per tutti gli altri veicoli fino a 7,49 tonnellate è sufficiente una patente di guida C1 o la vecchia classe 3, quest’ultima per i possessori di patente di guida che hanno superato l’esame prima del 1999. Molti clienti Morelo vorrebbero passare alla classe “liner”, ovvero oltre 7,5 tonnellate. A tale scopo, offriamo loro corsi su misura in collaborazione con una scuola guida, in modo che possano sostenere l’esame direttamente presso Morelo in un ambiente familiare.

Camper Professional: Su quali settori di mercato siete presenti al momento?

Robert Crispens: Ci concentriamo esclusivamente sul segmento del lusso, nel settore dei motorhome. Offriamo diverse classi di veicoli, che si differenziano per dimensioni e livello tecnico. Ci sono molte opzioni di personalizzazione: non abbiamo mai costruito due camper esattamente uguali. Tuttavia, le opzioni sono limitate, per esempio in termini di colore del legno o di planimetrie, sebbene offriamo una gamma notevolmente ampia di layout e di equipaggiamenti.

Camper Professional: State pianificando un’espansione in altri mercati?

Robert Crispens: Non ancora. Ma come dice il vecchio proverbio, “mai dire mai”.

Camper Professional: Cosa significa essere un dealer Morelo? Ci sono requisiti speciali?

Robert Crispens: Richiediamo una buona competenza nella vendita di motorhome. Un concessionario ha il compito di fornire ai clienti un supporto completo, soprattutto nell’area post-vendita. Ciò significa che il rivenditore deve dimostrare competenza nell’assistenza in tutte le aree che possono essere rilevanti per i motorhome di grandi dimensioni: dal know-how nel campo della vetroresina alla carpenteria, dall’idraulica all’impianto elettrico. Lo spettro è molto ampio.

Camper Professional: Pandemia e conseguente mancanza di forniture: quali problemi avete dovuto affrontare? Qual è la situazione attuale?

Robert Crispens: La crisi dovuta al Coronavirus ha colpito duramente anche noi. Fortunatamente siamo riusciti a mantenere in funzione la produzione senza restrizioni drammatiche. Tuttavia, spesso non siamo stati in grado di consegnare i veicoli perché mancavano componenti importanti, come il wc. Al momento abbiamo la situazione sotto controllo, grazie al grande supporto dei nostri fornitori.

Camper Professional: Come prevede che si evolverà il mercato della classe premium nei prossimi anni?

Robert Crispens: La pandemia di Covid-19 ha contribuito a far sì che molte persone scelgano di viaggiare nel proprio camper come opzione “sicura”. Una frase che è stata spesso pronunciata dai nostri clienti negli ultimi due anni è: “Ora o mai più” - e questo la dice lunga. Un fattore importante che potrebbe influenzare la crescita del mercato è lo sviluppo di tec-

nologie che possono essere integrate nei camper di lusso. In futuro, i clienti potrebbero esprimere una maggiore richiesta di veicoli dotati di tecnologie come i sistemi di guida autonoma, i sistemi di monitoraggio intelligente e i sistemi di intrattenimento avanzati. Nel complesso, tuttavia, è difficile prevedere l’esatta evoluzione del mercato nei prossimi anni poiché dipende da molti fattori tra cui gli sviluppi economici, politici e sociali.

Camper Professional: Cosa vi differenzia dai vostri competitor?

Robert Crispens: Anche i nostri concorrenti costruiscono bellissimi camper. Quindi ciò che noi facciamo, soprattutto, è mettere i nostri clienti al centro di tutti gli sforzi che compiamo: vogliamo che i clienti si sentano in buone mani, desideriamo che si sentano capiti.

Camper Professional: Avete mai pensato

intervista
Morelo Grand Empire
con robert crispens

di produrre un veicolo per patenti B entro i 3.500 kg?

Robert Crispens: Certo, pensiamo regolarmente a queste possibilità, ma al momento non ci sono piani concreti al riguardo.

Camper Professional: Può elencare 10 caratteristiche che rendono Morelo un veicolo unico?

Robert Crispens: I nostri motorhome sono progettati, sviluppati e costruiti da camperisti per camperisti. Dal punto di vista tecnico e tecnologico sono all’avanguardia, e vengono continuamente testati nell’uso pratico. Noi siamo in costante dialogo con i nostri clienti e prendiamo molto sul serio le loro esigenze e i loro desideri. Abbiamo standard elevati quando si tratta di design e funzionalità e non ci accontentiamo di soluzioni “a metà”.

Ciò di cui siamo orgogliosi, poi, è che i nostri veicoli sono davvero adatti per l’in-

verno: un viaggio a Capo Nord in inverno a -36°C? Nessun problema con un Morelo First Class.

Il nostro centro service, con punti di assistenza professionali per tutte le esigenze post-vendita, contribuisce notevolmente alla soddisfazione del cliente.

Camper Professional: Come fidelizzate i vostri clienti? Avete partnership con campeggi? Organizzate eventi? Avete un’attività di marketing specifica? Siete direttamente coinvolti in club e associazioni di camperisti?

Robert Crispens: Alcuni anni fa abbiamo lanciato il club dei clienti Morelo VIP. L’iscrizione è completamente gratuita per i proprietari di Morelo e consente grandi esperienze che non si possono comprare col denaro. Ad esempio, la nostra serie di eventi “Morelo am Ring”: allestiamo il nostro Morelo fan camp direttamente nel paddock del Nürburgring in occasione di

noti eventi motoristici, permettendo ai nostri ospiti di vivere momenti indimenticabili. Garantiamo anche momenti speciali durante il Morelo Lapland tour: slitte trainate dagli husky, motoslitte, renne e aurore boreali. I nostri ospiti sperimentano tutto questo in un tour guidato al circolo polare artico.

Infine, non dimentichiamo il nostro Morelo Open, annuale: un super festival che si tiene direttamente nello stabilimento Morelo di Schlüsselfeld. L’anno scorso siamo stati in grado di accogliere oltre 800 veicoli in quattro giorni, facendone uno dei più grandi raduni di motorhome in Europa. Oltre ai nostri grandi eventi, siamo sempre aperti al dialogo con i camper club privati, che accogliamo regolarmente nel nostro parcheggio interno con 52 posti, ad esempio per invitarli ai tour della fabbrica Morelo. I camperisti, qualsiasi brand abbiano scelto, da noi sono sempre i benvenuti!

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Morelo Palace

Caravan first!

La caravan ha ancora possibilità sul mercato europeo? Lo scopriamo in questa intervista con Erna Povh, che per Adria Mobil cura il segmento caravan

Erna Povh lavora per Adria Mobil da più di vent’anni e ora è product manager del settore caravan. Ha cominciato nel reparto vendite occupandosi di ricerche di mercato, poi è diventata market executive per la maggior parte dell’Europa e per alcuni anni anche sales operation manager. Successivamente, nel 2016, è diventata product manager cominciando con il precedente progetto Alpina. Oggi gestisce l’intero portafoglio caravan, seguendone i cicli di vita, guidando nuovi progetti di sviluppo del prodotto, gestendo il design e molto altro. Dal 2016, Adria ha lanciato sette gamme e ha raddoppiato la sua quota di mercato in Europa, dal 4,9% al 9,4%.

Camper Professional: Adria ha sempre mantenuto alto l’interesse per il segmento caravan, incrementando nel tempo la pro-

duzione di camper motorizzati. È una decisione vincente?

Erna Povh : Storicamente, Adria ha iniziato con le caravan ed è diventata un’azienda internazionale, conosciuta per i prodotti di buona qualità e il favorevole rapporto qualità-prezzo. Quindi la caravan è ancora il nocciolo della nostra offerta. Tuttavia, dopo la crisi del 2008, il mercato si espanse nel segmento dei motorizzati molto più velocemente che nel segmento caravan: era l’epoca della generazione dei “baby boomer”, che aveva soldi e poteva permettersi un camper. Adria ha iniziato la sua produzione di camper negli anni ‘80 e di camper van alla fine degli anni ‘90. Oggi crediamo ancora di più in un portafoglio bilanciato tra i segmenti caravan, camper e camper van. Il segmento dei motorizzati ha un valore aggiunto più elevato che, per la solidità finanziaria dell’azienda, è molto impor-

28 CAMPER PROFESSIONAL in conversazione con erna povh
Testo di Antonio Mazzucchelli - foto di Enrico Bona

tante; ma la caravan è un segmento che non muore. Oltre ai tradizionali mercati della caravan, vediamo anche molti nuovi clienti in questo segmento: il futuro è la vacanza libera a un prezzo accettabile.

Camper Professional: Quindi a causa dell’aumento dei prezzi, una caravan ora potrebbe essere più attraente?

Erna Povh : L’aumento dei prezzi ha colpito tutti i segmenti. In passato, il consumatore leggeva tutto su Internet ed era davvero preparato su ciò che voleva esattamente: quale layout, quali caratteristiche, ecc.; ma nei due anni di pandemia abbiamo visto nuovi acquirenti che non conoscevano esattamente il prodotto. Erano più consapevoli del tipo di vacanza che stavano acquistando. E ciò era valido per tutti i segmenti. Credo che la caravan sarà sempre un’alternativa; tuttavia, ciò che vediamo in questo momento non è una situazione del tutto realistica, perché vendiamo principalmente prodotti di lusso - sia camper che caravan - quindi a me questa non sembra essere la normalità futura. Credo che l’azienda con un portafoglio stabile debba includere un segmento caravan perché, storicamente, ci sono più persone che hanno ricordi della propria infanzia in una caravan; e poi anche per avere una gamma di prezzi completa da offrire ai clienti.

Camper Professional: Caravan e camper sono due segmenti distinti in termini di utenti, design e produzione?

Erna Povh : Gli utenti sono diversi nei diversi segmenti, e queste differenze esistono anche tra i mercati. Tuttavia, dal punto di vista del design e della produzione, i segmenti non sono poi così distinti. Pertanto, abbiamo stabilito un linguaggio per il design Adria esteso a tutto il nostro portafoglio. In passato c’erano più differenze, e anche i team erano più specializzati sul camper o sulla caravan: ma ora abbiamo riunito

molte conoscenze tra i diversi programmi. Oltre 10 anni fa, abbiamo iniziato a introdurre l’innovazione nelle caravan in modo molto sistematico. In quel periodo abbiamo stabilito una grande collaborazione con uno studio di design esterno, sloveno, che ci ha aiutato a stabilire il processo di gestione del design. Abbiamo iniziato a monitorare le esigenze dei consumatori. Gli utenti tradizionali, che erano caravanisti, molto spesso vogliono rimanere caravanisti. La grande sfida sono i nuovi clienti, che in tante occasioni sono vincolati dal budget che hanno a disposizione e sono anche sensibili alla prima esperienza che hanno con il loro nuovo prodotto. Conduciamo almeno una ricerca sul design ogni anno per comprendere le esigenze dei consumatori. Abbiamo anche creato un team interno di designer e continuiamo a lavorare con due agenzie esterne: una è slovena e si occupa principalmente di caravan, e poi abbiamo un’agenzia di design tedesca con cui collaboriamo per il nostro programma camper. Devo dire che, per noi, le nostre relazioni a lungo termine con queste due agenzie sono molto importanti. Solo con una collaborazione di anni, un’agenzia di design può apprendere e com-

A sinistra: luce led “silhuette”

Sotto: ambiente luxury - profili in alluminio

prendere le nostre esigenze e le esigenze dei nostri clienti. Diciamo che capiscono il nostro DNA.

Camper Professional: La caravan ieri, oggi e domani: qual è la visione di Adria?

Erna Povh: Come accennato in precedenza, le caravan sono storicamente un segmento molto importante per Adria. Credo che negli ultimi cinque anni abbiamo fatto un enorme passo avanti nella brand recognition con le nostre caravan e, naturalmente, abbiamo molte iniziative nella nostra tabella di marcia per il futuro. Anche se tutti parlano di mobilità elettrica e leggera, vendiamo ancora molte caravan pesanti e costose. Credo che sia molto importante, nel futuro prossimo, mantenere il livello di prezzo di ingresso del nostro portafoglio, o anche abbassarlo un po’, quindi stiamo lavorando su materiali leggeri per realizzare alcuni nuovi concept che saranno più facili da trainare con le auto elettriche; stiamo anche collaborando con alcuni utenti finali che possiedono le nostre caravan più pesanti e le trainano con una Tesla, quindi stiamo facendo studi sull’aerodinamica. Se mi chiedi: Erna, pensi che le caravan moriranno? Io ti dico

29 CAMPER PROFESSIONAL
Adria Alpina

di no, non moriranno. Penso che ci sia un grande futuro per le caravan; non credo che torneranno ai livelli raggiunti intorno al 2000, ma abbiamo in mano ancora un buon business con i numeri attuali.

Camper Professional: Ha citato le auto elettriche e Tesla: che tipo di nuove sfide sta portando questa tecnologia al segmento delle caravan?

Erna Povh : Naturalmente, il peso è il primo problema, e poi le dimensioni del corpo, una caratteristica che influisce sulla velocità o, in combinazione con la velocità, definisce il consumo energetico delle batterie. Il nostro settore sicuramente non è carbon neutral, soprattutto perché l’85% della carbon footprint (impatto ambientale) viene prodotto durante l’utilizzo dei veicoli, ma d’altra parte nessuno calcola davvero che le persone possano possedere una caravan per 30-40 anni; quindi inserendo questo aspetto nel calcolo, l’impronta diventa molto più contenuta. Tuttavia, dovremo cambiare le nostre abitudini: come viaggiamo, a quale velocità, ecc., poiché potremmo ridurre l’impatto ambientale di oltre il 15% se guidassimo rispettando alcune regole di base. Quindi, le caravan più leggere, più strette e più aerodinamiche sono la soluzione più semplice, ecco perché stiamo lavorando molto intensamente anche in questo campo: la nostra gamma entry-price Aviva e la gamma Altea lanciata di recente sono molto focalizzate sul peso. Ma co-

Camper Professional: Con la gamma Astella avete stabilito un nuovo punto di riferimento nel settore caravan: ci racconta come è nato e si è sviluppato questo progetto?

Erna Povh : È stato un ottimo progetto e continuo a pensare che l’Astella sia davvero un prodotto eccezionale. Eravamo al punto di svolta nel ciclo di vita del nostro portafoglio prodotti. All’epoca avevamo cinque gamme nel segmento e ci siamo resi conto che nella nostra gamma top, che all’epoca era l’Alpina, alcuni clienti avrebbero voluto un aggiornamento del prodotto, ma non c’era nulla sul mercato che potesse offrire più comfort e dare comunque la libertà di movimento. Questa era una parte dei consumatori di questo segmento; poi c’era un’altra parte, che abbiamo incontrato e che era alla ricerca di un comfort di livello casalingo: ma questi acquirenti non volevano acquistare una casa mobile, perché poi sarebbero rimasti fermi in una sola località. Quindi, abbiamo studiato cosa avrebbe portato un miglior comfort e una migliore esperienza dello spazio, e ciò che è venuto fuori dal primo concept di design è stato piuttosto radicale. Lavoravamo a questo progetto anche in collaborazione con un’azienda slovena, esperta nella tecnologia “light plane”, che ci ha aiutato con studi aerodinamici e ci ha fornito alcune proposte di design. Quindi, abbiamo trovato alcune soluzioni molto simili a quelle che si possono vedere sui grandi camion. Dopo il progetto di innovazione, abbiamo iniziato a valutare i layout che avrebbero consentito una vera esperienza domestica e al tempo stesso lussuosa, compresi i materiali di alta qualità come pia-

Dall‘alto della pagina, in senso orario: prove in camera climatica; design degli interni; aerodinamica con diffusori vento; cutout del veicolo

CAMPER SIONAL
Adria Astella
in
conversazione con erna povh

ni di lavoro in vero legno e corian. Siamo entrati in collaborazione con un buon partner dall’Italia e insieme abbiamo progettato e sviluppato una porta panoramica unica. Questa grande porta panoramica, larga 150 cm, è uno degli elementi più riconoscibili dell’Astella. Successivamente, con lo stesso partner ne abbiamo sviluppata anche una più stretta, una porta di 90 cm, che ora abbiamo su un’Astella e anche su un’Alpina.

Camper Professional: Avete già quattro modelli Astella: i clienti come utilizzano questa caravan - ferma in un campeggio oppure in viaggio?

Erna Povh : È così diverso da come l’avevo immaginato: quando abbiamo intervistato i consumatori prima di iniziare il progetto, pensavamo che gli utenti tipici avrebbero tenuto la propria Astella per metà dell’anno in un campeggio estivo, per poi spostarla in un camping invernale per il resto dell’anno, ma non è così semplice... per esempio, la Germania mi ha sorpreso molto. Con la nuova Astella eravamo più concentrati sul mercato scandinavo, ma poi abbiamo visto che gli appassionati tedeschi sono bramosi di avere un prodotto come questo. E poi hanno buone macchine... quindi, tenendo presente questo, direi che il 60% degli utenti rimane fisso in una o al massimo due località durante l’anno, ma il 40% di loro guida Astella su strada.

Camper Professional: Le caravan economiche hanno un futuro? Quali sono i progetti di Adria in questo settore?

Erna Povh : Crediamo che ci sarà bisogno di caravan entry-level, in quanto i nuovi acquirenti, consumatori al primo acquisto, non osano comprare in prima battuta un prodotto costoso: hanno bisogno di provare questo stile di vacanza, viverlo. Ad esempio: la generazione precedente di Aviva è stata progettata sette anni fa ed era una ca-

ravan molto innovativa; la fascia di prezzo era 10.000 euro, cioè poco di più di una caravan usata. Quindi, le persone acquistano un’ Aviva e in due anni si rendono conto che l’esperienza gli piace, quindi acquistano una caravan di livello superiore. Io ho una famiglia numerosa e ogni anno andiamo in vacanza in caravan; ciò di cui abbiamo veramente bisogno è passare del tempo insieme, ci piace stare all’aperto, ci piace dormire e giocare in una caravan, ci piace stare in un posto per un po’ e divertirci. Le caravan sono perfette per tali esigenze.

Camper Professional: Molti sostengono che il design esterno delle caravan, con poche eccezioni, ha subito pochi cambiamenti sostanziali negli ultimi vent’anni.

È vero?

Erna Povh: Credo che con la nostra nuova generazione di caravan, a cominciare da Astella, abbiamo fissato nuovi standard; e inoltre Alpina e Adora, che hanno seguito Astella, hanno molti elementi di design esterno della sorella maggiore e uniscono una migliore esperienza di guida a un aspetto attraente. Abbiamo molta più libertà nella progettazione degli interni e crediamo che ogni caravan abbia la sua storia. Il nostro portafoglio prodotti è ben strutturato e copre tutti i segmenti di prezzo, con uno stile degli interni appropriato e un livello di equipaggiamento adeguato. L’ambiente è molto importante, e anche il contrasto dei colori e lo styling: mette serenità o innervosisce, o emoziona. È come una casa. Abbiamo prestato molta attenzione agli interni, portando il mood giusto alla corretta categoria di prodotto.

Camper Professional: Siamo stati su tutte le vostre caravan al CMT di Stoccarda, e siamo rimasti sorpresi nel constatare come sia possibile percepire la differenziazione tra le diverse categorie, è davve-

ro interessante e non molto comune. Erna Povh : È vero. Avendo diversi gruppi di utenti ci si aspetta, ovviamente, un diverso tipo di esperienza, attrezzature e stili diversi, maggiore attenzione ai dettagli, ai materiali e alle decorazioni moderne o classiche.

Qui abbiamo iniziato a innovare di più, prima iniziando a portare una migliore esperienza in cucina con la speciale unità di cottura Adria, poi un concept di bagno ergo che offre la migliore combinazione di prestazioni di spazio e funzionalità. È stato interessante anche studiare il comportamento dei consumatori che utilizzano i nostri prodotti: ad esempio, negli ultimi dieci anni, ogni famiglia utilizza in media dieci dispositivi e se li porta in vacanza. Ciò significa molti cavi e luoghi dove riporre tutti questi oggetti, quindi abbiamo preparato molte soluzioni multifunzionali per lo stivaggio interno, ben integrate nel design generale. Ecco perché prestiamo molta attenzione anche agli elementi soft negli interni, a come le persone li utilizzano: come lasceranno il libro quando vanno a dormire? Dove cercheranno gli occhiali al risveglio? Penso che i nostri ambienti differiscano dal resto dell’offerta nel segmento caravan anche in virtù di questi dettagli.

Camper Professional: Come può il rivenditore fare leva su questi aspetti durante il processo di vendita?

Erna Povh : Negli ultimi tre anni la situazione è stata diversa rispetto al passato perché c’era più domanda che disponibilità, quindi lo sforzo necessario per la vendita è stato inferiore rispetto a prima. A questo proposito, sono un po’ cauta riguardo ai prossimi anni.

In passato il processo di sviluppo di Adria coinvolgeva i nostri partner distributori e prevedeva incontri con i dealer per le richieste del mercato: la nostra ambizione

A sinistra: il mood notturno “sotto le stelle” del living - A destra: il modello 613 PK con soluzioni flessibili per bambini sotto la finestra panoramica posteriore

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Adria Adora

è sempre quella di ascoltare, perché mercati diversi molto spesso hanno esigenze diverse. Con l’attività di ricerca che conduciamo, più la lunga esperienza e le competenze che abbiamo, possiamo creare i migliori prodotti. I rivenditori sono il primo contatto con i nostri consumatori, quindi conoscono anche tutti i punti deboli che i clienti riscontrano utilizzando molti diversi prodotti: ecco perché la comunicazione diretta è, per me, molto importante. Ci fidiamo davvero molto gli uni degli altri. Per me, come product manager, la cosa più importante è avere un contatto con il consumatore finale, quindi ascolto anche i dealer e i partner distributori. È così che puoi portare il design giusto nei nuovi progetti. Questo aspetto è molto prezioso e penso che questa sia anche la formula del successo: partire dal consumatore finale, guidare il progetto attraverso l’intero processo di sviluppo end-to-end e convalidare i concept con i partner. Infine, io sono presente anche al lancio del prodotto con i clienti finali.

Camper Professional: Ci ha parlato dell’ambiente, dei dettagli: e l’illuminazione?

Erna Povh : L’illuminazione è un argomento molto specifico sul quale ho un’opinione leggermente diversa rispetto alla maggioranza del settore. Non sono molto entusiasta di avere troppa luce nell’ambiente. Certo, devi sapere a cosa ti serve la luce, quindi forse un buon esempio è Alpina: il progetto sviluppato negli ultimi anni è molto ricco di soluzioni di illuminazione, ma non è troppo affollato di luci. D’altra parte, ci sono alcuni elementi fondamentali del comfort interno che abbiamo cercato di affrontare. Con Alpina abbiamo sviluppato una lampada ricaricabile interna che assicura una sensazione d’ambiente davvero piacevole; ma se vuoi leggere al di fuori del veicolo, devi portarti la tua luce perché quelle standard della veranda non sono adatte. Bene, questa lampada ricaricabile che abbiamo creato per Alpina può essere estratta e portata all’esterno, in modo da poter leggere anche all’aperto con la luce giusta. Allo stesso tempo, abbiamo aggiornato la luce della veranda migliorando le prestazioni luminose ed enfatizzando l’estetica generale della caravan. Insomma, cerchiamo di capire il comporta-

mento dell’utente, cerchiamo di capire anche il colore della luce e la sua temperatura, in modo che susciti le giuste sensazioni. Cerchiamo di non essere troppo “rumorosi”.

Camper Professional: Nei prossimi anni cosa ci si può aspettare, in termini di design, per gli interni e gli esterni di una caravan?

Erna Povh : Per me, il design non riguarda quanto sarà bello qualcosa. Certo, l’estetica è un elemento molto importante, ma può vincere solo in combinazione con funzionalità ed emozioni. E dobbiamo vedere come si comporteranno i clienti in futuro. Penso che dovremo stare più attenti alle giovani generazioni: da un lato, vogliamo offrire loro la migliore esperienza nelle nostre caravan; d’altra parte, con il maggior numero di auto elettriche, dovremo adeguare i prodotti in modo che le persone non abbiano paura di acquistare una caravan da trainare. Non dobbiamo promettere alle nuove generazioni ciò che non possiamo offrire. Penso che con alcuni sforzi su questi punti chiave, come il peso, come la gestione dell’energia alla caravan, affronteremo alcune delle esigenze future e sono convinta che i consumatori ti rispettino quando sei onesto. Credo che non possiamo realizzare una caravan completamente elettrica con la tecnologia attuale, garantendo allo stesso tempo la giusta user experience nella vacanza in libertà. Molti produttori esplorano nuove soluzioni di progettazione di prodotti sostenibili. Noi siamo molto attivi su questo e crediamo che la sostenibilità non riguardi solo il peso e alcuni nuovi materiali, che potrebbero non essere durevoli nel lungo periodo. Ecco perché penso che la lunga durata dei nostri prodotti sia ancora molto importante. Gli ultimi anni hanno spinto la nostra industria oltre le capacità produttive. Credo che tutti noi ci adopereremo per prodotti di buona qualità da consegnare ai nostri consumatori, e gli OEM dovrebbero concentrarsi insieme sulle principali sfide che il futuro porterà. L’industria dei veicoli ricreazionali dovrebbe agire come un solo uomo nel compiere sforzi onesti per dare in futuro alle persone i prodotti e le esperienze migliori.

Le generazioni attuali delle caravan Adria (da sinistra: Astella, Adora e Alpina); l’ultima a destra è la generazione precedente di Alpina che permette il confronto del design esterno (linee più pulite e migliore accessibilità per lo stivaggio)

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Erna Povh con Antonio Mazzucchelli
in conversazione
Adria Altea soft living
con erna povh

• CON.VER da oltre trent’anni sul mercato, è un produttore di tende, verande e attrezzature per il campeggio che ha fatto della qualità la sua arma vincente. I prodotti CON.VER sono Made in Italy e vengono venduti attraverso una rete di punti vendita in tutta Italia.

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Gusto italiano, respiro europeo

Abbiamo intervistato Prisco Vicidomini, direttore commerciale di Luano Camp, casa costruttrice dei veicoli a marchio Rimor e XGO, entrati nel 2015 a far parte del gruppo Trigano

Prisco Vicidomini ha iniziato la sua carriera in Autocaravans Rimor (ad oggi Luano Camp) 16 anni fa, come ispettore tecnico commerciale per i mercati esteri. Successivamente è diventato export manager e nel 2015 direttore commerciale. Oggi, Vicidomini si occupa di tutti i mercati e di tutti i brand della Business Unit, coadiuvato in Francia da un responsabile commerciale per seguire e sviluppare la rete. Luano Camp è un’azienda di medie dimensioni e produce circa 3.600 pezzi all’anno, con una media di 16 veicoli al giorno sui marchi Rimor e XGO, quest’ultimo commercializzato solo in Italia e in Germania. Inoltre, produce anche camper per il marchio Ahorn, distribuito principalmente in Germania.

Camper Professional: Siete una business unit all’interno della galassia Trigano, qual è il vostro grado di autonomia?

Prisco Vicidomini: Il Gruppo Trigano gestisce i suoi marchi in modo indipendente, ma coordinato tra tutte le business unit. C’è una forte collaborazione: ogni unità decide come far evolvere il proprio prodotto e stabilisce le strategie commerciali per ciascun Paese, ma all’interno di un coordinamento centrale di Trigano che gestisce l’evidente complessità derivante dal possedere molti marchi del settore. Siamo quindi liberi di proporre e organizzare i nostri brand all’in-

terno di un coordinamento, dal quale derivano solo aspetti positivi. Cerchiamo sempre di più di collaborare e di offrire anche al cliente (sia esso il concessionario o il cliente finale) le migliori possibilità all’interno dell’esperienza Trigano, per esempio nella gestione delle convention o delle fiere. Si parla, si discute e si cerca di sfruttare al meglio le peculiarità di ogni unità produttiva.

Camper Professional: Quali sono i vostri mercati di riferimento?

Prisco Vicidomini: Come business unit il punto di riferimento è la Germania, perché avendo la distribuzione di due marchi, XGO e Rimor, più la produzione dei veicoli per il brand Ahorn, è evidente che una buona parte della nostra produzione viene impegnata dai prodotti che vanno in terra tedesca. Come brand Rimor, il nostro mercato di riferimento è la Francia: siamo cresciuti tantissimo arrivando a una distribuzione su 55 punti vendita in un mercato complesso, dinamico, veloce. Dopo la crisi che poi ci ha portato nel gruppo Trigano abbiamo iniziato a ricostruire il mercato in Italia, dove distribuiamo Rimor e XGO come marchi complementari, diversamente dalla strategia adottata in Germania.

Quello che intendiamo fare in Italia e in Germania è di continuare a strutturarci. Stiamo cercando di arrivare a una situazione

in cui i concessionari avranno dei punti di riferimento dedicati al Paese. In questo momento abbiamo tutto centralizzato, ma con un mercato che sembra stia diventando più dinamico stiamo progettando di creare delle strutture dedicate ai singoli paesi. In passato non offrivano una proposta commerciale differenziata, ma con il tempo abbiamo seguito un percorso mirato a strutturarla seguendo le esigenze di ogni paese. Anche in un mercato per noi emergente come quello inglese, abbiamo cominciato a progettare layout ad hoc per le particolari caratteristiche ricercate dalla sua clientela.

Per tutti i paesi utilizziamo Fiat Ducato Camping Car e Ford Transit. Mentre in Francia, Italia e Spagna utilizziamo anche Renault Master, solo per il marchio Rimor. È un puzzle piuttosto complesso, ma fino a quando riusciremo a mantenerlo così abbiamo la possibilità di andare incontro alle molteplici esigenze dei nostri clienti.

Camper Professional: Come avete caratterizzato i vostri veicoli per il mercato inglese?

Prisco Vicidomini: Abbiamo sviluppato delle piante esclusive per l’Inghilterra, con la dinette posteriore a “U” e sperimentato soluzioni più particolari che poi abbiamo replicato con successo anche sul mercato tedesco, come l’Evo 77 Plus che è il nostro semintegrale su Ford con dinette a U posteriore e doppio letto basculante, anteriore e posteriore. Lo abbiamo sviluppato grazie al supporto del mercato inglese e ci siamo ritrovati con un veicolo che in fiera a Düsseldorf ha venduto quanto i modelli più tradizionali, perché la dinette a U è una soluzione conviviale che permette di stare un po’ più comodi all’interno se fuori è brutto tempo, e quindi va bene un po’ anche per tutto il nord d’Europa.

Camper Professional: Pianta interessante. C’è qualche altro layout particolare che vi caratterizza?

Prisco Vicidomini : Noi siamo molto presenti sul segmento del mansardato, che in questo momento copre il 42% della nostra produzione: quasi la metà di quello che realizziamo con i brand Rimor e XGO è di questa tipologia. Una pianta particolare? Il Rimor Seal 50 è un mansardato con il dop-

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Testo di Antonio Mazzucchelli, foto Enrico Bona

pio letto a castello posteriore, con in mezzo il bagno. Si è rivelato un best seller. Ha una dinette molto grande con due divanetti a “L” contrapposti e la mansarda. In pratica, sei posti letto sempre pronti. È un veicolo che sta funzionando molto bene sia in Italia sia all’estero.

In Germania stiamo poi proponendo con successo XGO Dynamic 39 Lounge, mansardato con letti a castello trasversali in coda e una zona giorno molto accogliente con un divano longitudinale molto lungo e contrapposto a un mobile con maxi TV a scomparsa. È ovviamente pensato per i paesi nordici dove si spende più tempo a bordo che all’esterno.

Camper Professional: Quanto conta il van nella vostra strategia?

Prisco Vicidomini: Diciamo che il 12% del nostro fatturato europeo è composto dai van, che per noi sono ancora una bella e stimolante sfida. Una delle cose che più mi piacciono della struttura attuale di Luano Camp è che abbiamo una linea di produzione dove produciamo sia i van, sia i camper: è modulare ed è in grado di passare rapidamente da una produzione di veicoli tradizionali a una produzione di furgoni. Questo ci ha anche aiutato in periodi di difficile distribuzione delle materie prime, dandoci la possibilità di produrre furgonati o camper, armonizzando al meglio le attività di magazzino. Questo fattore, insieme alla differenziazione delle meccaniche, ci ha permesso di avere una certa continuità in produzione. Oggi possiamo arrivare a costruire 4-5 van al giorno, destinati principalmente al mercato francese. Lì i van rappresentano oltre il 50% delle nostre vendite. È un modello su base Fiat che abbiamo deciso poi di produrre anche per l’Inghilterra, da quest’anno con piante esclusive per il mercato UK in linea con la strategia di distribuzione di cui parlavamo prima.

Per quanto riguarda il resto del mercato europeo utilizziamo le potenzialità di una delle strutture più interessanti del Gruppo: la Trigano Van. Questo è un altro esempio delle sinergie che si sviluppano nel gruppo: non saremmo riusciti a coprire la richiesta di van con la nostra produzione. Ci appoggiamo dunque a loro con due serie completamente personalizzate per il brand Rimor in Germania, in Italia, in Belgio e in Spagna e per il brand XGO in Germania e in Italia.

Camper Professional: Come sta andando il mercato in Italia?

Prisco Vicidomini: Abbiamo un po’ reinventato il marchio XGO, differenziandolo in modo evidente da Rimor e rendendolo il miglior brand per l’ingresso nel mercato dei camper con una distribuzione territoriale basata sull’esclusiva regionale, con un concessionario per macroarea o regione. Anche se potrebbero esserci alcune regioni in cui sarebbe utile aggiungere nuovi concessionari, il sistema funziona molto bene così com’è. I concessionari collaborano tra loro per quanto riguarda le fiere e la distribuzione, e abbiamo offerto un prodotto completamente diverso dal resto del mercato.

All’inizio, abbiamo proposto lo stesso prodotto venduto in Germania, ma poi abbiamo sviluppato l’identità di XGO Italia in modo che fosse completamente diversa da quella tedesca. XGO Italia è prodotto sul Ford, perché questo ci permette di posizionarci a un livello di ingresso sul mercato decisamente diverso dai prodotti su meccanica Fiat.

Abbiamo sviluppato su Ford dei modelli di camper che non abbiamo su Rimor, o che non abbiamo con le stesse caratteristiche. Per esempio, il modello mansardato con il garage grande esiste su Rimor sia su Ford sia su Fiat, e su XGO esiste con dimensioni leggermente diverse e un allestimento completamente differente. Su XGO abbiamo il modello mansardato con i letti gemelli e quello con il letto nautico: il primo lo abbiamo anche su Rimor ma solo su Fiat, il secondo rimane esclusivo al brand XGO. In questo modo, evitiamo zone di competizione diretta tra i due brand posizionandoli in un’ideale linea di continuità a beneficio delle varie tipologie dei clienti e dell’attività dei concessionari.

Camper Professional: Come va il mercato in Germania?

Prisco Vicidomini: In Germania abbiamo in questo momento una quota di mercato importante. Circa l’11% della produzione del brand Rimor va in Germania (il 13% in Francia). Tra Rimor e XGO raggiungiamo circa il 20% e se aggiungiamo Ahorn arriviamo ad una percentuale decisamente molto alta di prodotti destinati esclusivamente al mercato tedesco.

Ci sono 23 piante diverse per XGO e 33 piante su Rimor, per un totale di 56 soluzioni differenti. L’offerta XGO è quindi completamente diversa da quella italiana ed è ancora caratterizzata dalla meccanica Fiat. Le piante classiche (letto trasversale, centrale, gemelli) sono tutte disponibili su XGO in diverse tipologie: mansardati, e profilati con o senza letto basculante. Questa flessibilità ci permette di intercettare i clienti a 360 gradi, offrendo loro molte opzioni di scelta. In Germania, il mercato dell’entry level è ancora spumeggiante rispetto ad altri paesi, con la presenza di discount e grossi centri di distribuzione che mantengono alto il livello di competizione con XGO.

Una delle cose che riusciamo a fare meglio è gestire questa complessità con un’impostazione della produzione per lotti abbastanza classica, andando a comporre il nostro piano di produzione con una certa attenzione per coprire tutta l’offerta e in piena sinergia con i concessionari. Con loro abbiamo un rapporto di partnership diretta, nel senso che studiamo assieme la stagione più che subirla come si faceva in passato.

36 CAMPER PROFESSIONAL intervista con prisco vicidomini
XGO XVAN

Camper Professional: Rimanendo al mercato tedesco, che cosa si aspetta dal futuro? Come potrà evolversi?

Prisco Vicidomini: La Germania è un mercato che ha avuto una fase esplosiva che forse nessuno si immaginava. Quello che è accaduto negli ultimi due anni è stato pazzesco: durante la pandemia tutti i concessionari hanno esaurito i veicoli a loro disposizione ed è arrivata una nuova clientela con una capacità di spesa magari non maggiore, ma direi un po’ più immediata, perché comunque anche il sistema bancario di finanziamento in Germania ha reagito in maniera forte alle domande del settore. Di conseguenza, il mercato ha iniziato a correre: ci sono molti “newcomer” e il concessionario ha ancora ampi spazi di manovra per orientare le vendite. Non penso sia il momento per fare previsioni che evidentemente lasciano il tempo che trovano. Per quello che riguarda il nostro prodotto siamo impegnati a rispettare gli impegni presi anche se consegniamo ovviamente con tempi più lunghi, gestendo tutte le problematiche che questo comporta, dove quella del prezzo ovviamente è la prima.

Presidiamo con attenzione la fascia entry level del mercato tedesco, iniziamo a far evolvere il brand Rimor anche sul medio prezzo, lasciando fuori dal nostro perimetro operativo l’alto di gamma. La fiera di Stoccarda è stata molto positiva, le fiere locali funzionano e i concessionari sono molto tranquilli. Ci stiamo concentrando sullo sviluppo della rete di concessionari, perché siamo cresciuti molto e dobbiamo fare degli assestamenti, tra cui coprire le zone dove ancora non siamo troppo presenti, come nel Nord del Paese.

Camper Professional: Per quanto riguarda il mercato italiano, che cosa si aspetta dal futuro? Ha un’idea di come potrà evolvere?

Prisco Vicidomini: Forse possiamo dire che in Italia il Covid si è abbattuto su un mercato ancora in ripresa dalle crisi precedenti,

facendo intravedere delle potenzialità di recupero che ancora non credo siano pienamente sfruttate. Le dinamiche di prezzo hanno avuto e continuano ad avere un impatto e conseguenze importanti sull’orientamento alla spesa dei clienti finali, soprattutto nelle fasce di ingresso nel nostro settore o in quel segmento particolare del mercato che costituisce lo spartiacque tra l’usato e l’acquisto del primo camper nuovo: l’entry level evidentemente esiste ancora, ma rispetto a 2-3 anni fa, dove per la fascia d’ingresso si parlava di 41 mila euro, ora sono necessari circa 10 mila euro in più. Bisogna continuare a lavorare sulla promozione e sull’immagine del nostro settore in linea con questa evoluzione importante del perimetro di spesa necessario per i nostri prodotti.

Camper Professional: A suo modo di vedere la campagna pubblicitaria e di comunicazione lanciata da APC potrebbe aiutare concretamente il nostro mercato?

Prisco Vicidomini: È sicuramente una campagna che serviva e che serve a confermare a chi si è avvicinato al nostro settore che ha fatto la scelta giusta. Dovevamo riposizionare il turismo in camper un po’ più in alto nell’immaginario collettivo. In Italia abbiamo una grande tradizione nel settore caravanning, e il modello di camperista classico appartiene a un mondo un po’ chiuso, autoreferenziale. Il Covid ha portato una nuova clientela, che ha affrontato una spesa importante per regalarsi un sogno. L’emozione di una vacanza in camper deve essere supportata e deve essere confermata anche all’esterno del settore. La campagna APC va in questa direzione e mi piace anche molto che sia una campagna che dà una giusta posizione alla vacanza del camper, cioè non quella di vacanza di serie B. Nei camper nuovi non ci si arrangia, ma si vive un’esperienza di qualità, accompagnati dal comfort e dalla tecnologia che noi produttori siamo in grado di garantire a tutta la nostra clientela, giovane e meno giovane.

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Rimor Seal 50 Rimor Evo 77 Plus

Passione al cubo

L’impresa di famiglia giunge alla terza generazione: Michele Cusmai ci racconta la storia della sua concessionaria, le cui radici affondano nella passione del padre per le attrezzature da campeggio, e che oggi gestisce insieme ai figli Giulio e Massimiliano e alla moglie Marica. Camping Sport Magenta è il più grande dealer lombardo del settore e dal 2013 opera in una sede su 18.000 metri quadrati, di cui due terzi coperti, realizzata appositamente e arricchita da un’area sosta gratuita

Testo di Paolo Galvani, foto Enrico Bona

i protagonisti michele cusmai

Camping

Sport Magenta è un’istituzione nel Nord Italia. Non esiste camperista che non conosca questa enorme struttura inaugurata ormai dieci anni fa e frutto di un’evoluzione e di grandi investimenti iniziati negli anni ’70. Oggi il concessionario lombardo si presenta con un edificio da 18.000 metri quadrati distribuiti su tre piani: sul terrazzo l’area di stoccaggio dei veicoli nuovi e usati in attesa di preparazione, al primo piano 6.000 metri dedicati alla vendita e al piano terra l’officina e un market da 4.000 metri quadrati.

A tutto questo si aggiungono un’area sosta camper gratuita e aperta al pubblico, con servizio di carico e scarico, e un e-commerce tra i primi in Italia per volume di vendite. L’azienda rappresenta oggi Benimar, Caravelair, Crosscamp, Challenger, Eriba, Hymer, McLouis, Mobilvetta e Font Vendôme. Camper Professional ha incontrato Michele Cusmai, che dall’inizio degli anni ’80 gestisce questa attività e che, insieme ai due figli Giulio e Massimiliano e alla moglie Marica, nel 2012 ha dato il via alla costruzione dell’attuale sede.

Camper Professional: Ci racconta le origini di Camping Sport Magenta? Come è nata l’azienda e che ricordi ha di quei tempi?

Michele Cusmai: Mio padre ha cominciato come “tendaiolo”, perché all’epoca vendevamo tende da campeggio, in viale Lombardia a Monza. Poi, intorno al 1972/73, è venuto a trovarci un olandese che abitava a Firenze e che aveva cominciato a importare le prime caravan. Avevo 18 o 19 anni quando, passando da Monza, mi ha proposto di andare in Germania, alla Bürstner, a scoprire questi veicoli. Da lì è partita la nostra passione per le caravan. Nel 1980, a Magenta, mio padre ha colto l’occasione per rilevare un centro vendita, e me l’ha affidato in gestione. È stato un periodo in cui le caravan si vendevano bene: installare il gancio di traino era semplicissimo, le roulotte erano leggere, i campeggi cominciavano ad attrezzarsi per accoglierle e poi invogliavano i clienti a lasciarle in rimessaggio. È nata così la politica stanziale: tenevano la caravan per tutto l’anno, il campeggio si riempiva e il cliente era garantito anche per l’anno successivo.

Nel 1982 abbiamo iniziato a vendere i primi camper, sempre di Bürstner. L’incontro con Pierluigi Alinari, imprenditore molto capace e “tosto”, ci ha poi portati ad aggiungere i marchi CI e McLouis. Lui ci ha insegnato a ragionare per obiettivi numerici. La vendita secondo lui non andava pensata sul pezzo singolo, ma sulla quantità. Poco dopo, da Silvano Tresoldi è arrivata la proposta di commercializzare anche i veicoli Challenger. L’idea mi è piaciuta subito, perché all’epoca lavoravamo già con François Feuillet, la cui azienda produceva i carrelli-tenda Ranger, e noi ne vendevamo davvero molti. Lì abbiamo creato un rapporto più ravvicinato con il dottor Feuillet, un grandissimo imprenditore, ottima persona, che ci ha aiutato molto a crescere.

Quindi, nel 1984/85 abbiamo preso Arca, il cui

modello New Deal era stato disegnato esternamente da Giugiaro: un mezzo eccezionale. Anche Bürstner aveva idee molto innovative. Abbiamo venduto questi veicoli fino al 1999. Nel 2016 abbiamo infine avviato la relazione con Hymer aggiungendo un marchio di lusso. In generale cerchiamo di non cambiare troppo: manteniamo nel tempo gli stessi brand per poter offrire al cliente un’assistenza di alto livello. Siamo tra i pochi a riuscire ad avere dei ricambi che non ha più neanche la ditta produttrice.

Camper Professional: Questa è un’impostazione non comune nel settore, dove è più facile vedere strategie improntate a obiettivi di breve periodo...

Michele Cusmai: Avendo lavorato con la Germania per tanti anni abbiamo sempre avuto l’abitudine di programmare gli ordini e avere un quadro di acquisto annuo completo. Questo ci ha portato ad avere una sorta di magazzino di veicoli per garantire consegne veloci: in Italia se il cliente vede il mezzo lo acquista, altrimenti preferisce magari farsi centinaia di km per comprarlo da un’altra parte.

Camper Professional: Camping Sport Magenta non è solo Michele Cusmai. Dietro c’è tutta la sua famiglia…

Michele Cusmai: Mia moglie Marica ha avuto un ruolo fondamentale, ed entrambi i miei figli sono nati e cresciuti in azienda. Loro lavorano ufficialmente qui dal 2013 e sono diventati due colonne portanti: Giulio ha preso in mano tutta la vendita degli accessori, mentre Massimiliano si occupa dei veicoli. È grazie al loro impulso se abbiamo dato il via alla costruzione di questo edificio: se non ci fossero stati loro francamente non l’avrei fatto. Si vede che gli piace il lavoro, e questa è una grossa soddisfazione per me.

Camper Professional: Come è cambiato il mercato dagli anni ‘80 a oggi? Tralasciando il capitolo degli ultimi due anni che è molto particolare...

Michele Cusmai: Le esigenze dei clienti sono cambiate completamente, compresi il modo in cui facevano le ferie e si divertivano. Una volta si acquistava il camper e quando montavi veranda, portabici e antifurto eri a posto. Oggi chiedono di tutto e di più. Poche settimane fa abbiamo realizzato un impianto elettrico da oltre diecimila euro composto da batterie al litio, pannelli fotovoltaici e moduli elettronici che fino a qualche anno fa non esistevano neanche. È un’evoluzione rapida alla quale bisogna stare dietro, formando il personale.

10 o 15 anni fa, quando vendevo i camper in fiera, tra le richieste principali del cliente c’erano il garage, un frigo grande, e dimensioni contenute sotto i 6,99 metri. Se una di queste esigenze non veniva soddisfatta, la vendita non si concludeva. Oggi c’è molta più varietà, ci sono veicoli estremamente compatti. Prima con tre piante soddisfacevi l’80% della richiesta, oggi le richieste sono molto più diversificate. E fino a tre anni fa vendere un furgone 4x4 da 150.000 euro era impensabile, mentre oggi ci sono clienti che senza nemmeno guardare la cellula mettono questa soluzione come precondizione.

Camper Professional: Che cosa comporta per voi, da un punto di vista anche pratico, l’avere non più l’80% dei veicoli su base Ducato ma anche su molte altre meccaniche?

Michele Cusmai: Un problema è sicuramente legato alla gestione dei pezzi di ricambio e degli accessori, che spesso devono essere realizzati su misura per la meccanica. Basti pensare al classico oscurante plissettato che prima era solo per Fiat, mentre oggi serve la versione

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specifica per Mercedes, Ford, Renault. Poi c’è da mettere in conto la formazione dei nostri venditori, che si trovano a gestire ogni giorno modifiche di tutti i generi. Ormai prendiamo quello che arriva, perché se vuoi il materiale sul piazzale bisogna adattarsi. Abbiamo fatto ordini basati su Fiat, poi modificati in Citröen e infine arrivati come Peugeot. Fino a due o tre anni fa, se non era Fiat il cliente non lo prendeva nemmeno in considerazione. Oggi dobbiamo vendere più la cellula che la meccanica.

Camper Professional: Che cosa ne pensa della percezione che spesso i vecchi camperisti hanno rispetto alla qualità dei mezzi moderni? È vero che i veicoli “di una volta” erano qualitativamente migliori mentre quelli di oggi sono più fragili?

Michele Cusmai: L’evoluzione dei materiali è stata notevole e a livello progettuale i produttori hanno lavorato abbastanza bene. Diciamo che la percezione del camper datato, realizzato con vero legno, può essere fuorviante. Oggi abbiamo materiali più leggeri ma ugualmen-

te solidi. E con le attuali normative sui pesi questo è stato un passaggio obbligato. Forse siamo ancora un po’ indietro rispetto al settore automotive, ma da lì arrivano le indicazioni su quella che sarà l’evoluzione.

Camper Professional: Vediamo invece che cosa è successo in tempi più recenti. La pandemia da Covid come ha modificato questo mercato?

Michele Cusmai: Questa pandemia ha cambiato il mondo, non solo il nostro settore. Ha cambiato anche la testa alle persone, a ogni livello, compresi i dipendenti. È stata veramente uno tsunami, che ha portato le persone, sia i clienti che i nostri collaboratori, a volere più tempo per loro stessi. Prima era più facile organizzare i turni per rimanere aperti sette giorni su sette, o durante i ponti. Oggi bisogna tenere conto di esigenze che sono molto cambiate.

Ma ci sono anche risvolti positivi, come quello dell’esplosione del noleggio o della richiesta di veicoli nuovi.

Oggi stiamo vedendo un nuovo target di clien-

tela che fino a tre anni fa era più difficile intercettare. L’asticella del lusso si sta spostando molto più in alto, con prezzi che aumentano vertiginosamente. Stiamo accogliendo clienti che sono in giro con Porsche e Ferrari e che cercano un’esperienza simile a quella a cui sono abituati in albergo o a casa propria. Non bisogna però dimenticare che c’è sempre lo zoccolo duro del nostro settore, fatto di clienti che cercano un entry-level da 45/55mila euro che oggi non esiste più. Questa clientela si è spostata sul veicolo usato. Il cui valore è a sua volta cresciuto del 30%, quando va bene... Tutto questo ci mette in grande difficoltà. Alla fine, tutti questi aumenti non potranno sorreggere il mercato. Penso che prima o poi ci troveremo ad affrontare una caduta verticale dell’usato, con conseguente delusione da parte delle persone che si vedranno svalutare notevolmente il loro veicolo. E non avendo mai visto prodotti nuovi scendere di scendere di prezzo, temo che l’unica strada sarà reiventarsi mezzi di primo prezzo, come fece, da grande stratega, Alinari: realizzò il CI Turistico su

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i protagonisti michele cusmai
L’officina

Ford Transit 100 a un livello di prezzo che era intorno ai 18 milioni di lire e ne vendemmo una valanga.

Camper Professional: Torniamo a Camping Sport Magenta. Che cosa vi ha portati a fare un investimento così grande e unico come questa nuova sede?

Michele Cusmai: Quando ci si sveglia tutte le mattine con un obiettivo e con la voglia di fare, di andare avanti, diviene naturale. Non si ha paura, perché si sa effettivamente quali sono le proprie forze e quelle della propria famiglia. Non è come saltare nel vuoto e vedere cosa succede.

Camper Professional: E poi avete questa caratteristica unica dell’area di sosta che volete ampliare per il futuro. Che valore aggiunge alla vostra attività?

Michele Cusmai: Offrire un ottimo servizio al cliente, che si sente sicuro, e valorizzare il suo mezzo parlando con altri camperisti. Un’area di sosta serve anche a far discutere le persone davanti ai prodotti che hanno acquistato. Si può anche sfruttare per dormirci la notte, per essere a un passo dall’officina, in un’area comunque videosorvegliata. La nostra viene a volte utilizzata anche da turisti stranieri che, magari nel loro viaggio verso sud, si vogliono fermare a Milano: hanno la stazione ferroviaria a due passi e un market ben fornito, con anche la possibilità di farsi installare un accessorio. Per noi ha quindi una doppia valenza: di servizio al cliente e di aiuto alla vendita. Un giorno abbiamo avuto 12 camper con 10 targhe di nazionalità diverse.

Camper Professional: Quale considera il suo più grande successo in tutti questi anni di lavoro e di carriera in questo settore?

Michele Cusmai: Il mio più grande successo è aver portato i figli in azienda.

Camper Professional: E c’è qualcosa invece

che non rifarebbe?

Michele Cusmai: Parecchie cose, col senno di poi, ma complessivamente quello che ho fatto secondo me va bene. Penso che non saremmo qui, con queste dimensioni, se ci fossero stati errori clamorosi. Su dieci cose che fai, sbagliarne due fa parte del gioco, mentre se ne sbagli nove vuol dire che devi cambiare mestiere.

Camper Professional: Come sta andando con Hymer, visto che è l’acquisizione più recente?

Michele Cusmai: Come marchio in sé, nel nostro settore è portato sul piedistallo. Abbiamo problematiche con i numeri come le abbiamo con Trigano. Con Hymer forse un po’ di più, perché loro sono molto focalizzati sul mercato tedesco. Noi cerchiamo di strappare più pezzi possibile per cercare di far salire le quote di mercato di Hymer anche in Italia...

Camper Professional: Perché il concetto è che si venderebbero ma non ce ne sono abbastanza?

Michele Cusmai: Quello è il primo elemento. Il secondo è che anche Hymer sta approcciando un segmento nuovo. Fino a due o tre anni fa era impensabile ipotizzare, sia come cifre sia come dimensioni, un 4x4 su Mercedes. Oggi lo vengono a cercare, e mentre in Germania ci sono altri produttori, in Italia c’è solo Hymer. E poi propongono dei motorhome di alto livello, con doppio pavimento, omologati per la guida con patente B, anche sullo Sprinter. E a livello di pesi e omologazioni bisogna essere a posto: non si può più chiudere un occhio come si faceva un tempo. Il gestionale Hymer è fatto benissimo: si entra nel portale e si configura il camper come desiderato, vedendo quanto costa, quanto pesa esattamente e sapendo se si possono mantenere tutti i posti omologati inizialmente previsti. Per esempio, si può scoprire che se lo si sceglie grigio invece di bianco il

peso aumenta di 30 kg: dato che il colore scuro trattiene più calore, Hymer preferisce aumentare lo spessore dell’alluminio e, di conseguenza, il peso del mezzo. Che è dichiarato in fattura. Sono attenzioni che i marchi blasonati italiani non mettono più.

Camper Professional: L’unica speranza è che l’Europa estenda la validità della patente B alla guida di veicoli che pesano fino a 42,5 quintali...

Michele Cusmai: Le vecchie patenti che in Germania consentivano di guidare mezzi anche molto pesanti stanno ormai scomparendo, e quindi sono loro a spingere per questa soluzione. Forse così potremo raggiungere questo risultato a lungo atteso.

Camper Professional: Chiudendo con i numeri, avendo avuto rallentamenti nella consegna delle meccaniche fino all’anno scorso e poi il rialzo dei prezzi, che previsioni avete per i prossimi due o tre anni? È un mercato che riuscirà a crescere in termini numerici o si limiterà a lavorare meglio sul margine ma con numeri più piccoli?

Michele Cusmai: Se i produttori capiscono cosa sta per accadere e seguono l’onda, appena l’onda inizierà ad abbassarsi adegueranno il listino, anche se lo ritengo improbabile, oppure usciranno con un prodotto più abbordabile.

Oggi c’è una fascia di mercato che non siamo più in grado di soddisfare, ma se avessimo un veicolo del genere potremmo passare da 6.000 a 10.000 immatricolazioni in un attimo.

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Sotto e a sinistra: il market

Come è cambiato il ruolo dell’allestitore

Negli ultimi decenni il lavoro di officine e artigiani specializzati si è radicalmente trasformato, tra normative, nuove tecnologie ed esigenze in continuo cambiamento. Ne abbiamo parlato con Paolo Ferrario, che dal 1984 è un punto di riferimento tecnico per i camperisti dell’area milanese

Ilmondo degli allestitori italiani è andato riducendosi nel corso degli anni. Mercato una volta fiorente, oggi è ridotto a poche aziende concentrate per lo più nel nord Italia. La sempre più variegata offerta proveniente dal mondo industriale, l’esplosione dei camper van e le sempre più stringenti normative hanno spinto parecchi marchi storici a chiudere o a guardare verso altri mercati. Chi, stoicamente, continua a proporre soluzioni realizzate su misura ha dovuto affrontare un percorso evolutivo fatto di

corsi di formazione, certificazioni, ricerca. Per capire meglio che cosa è accaduto a questa nicchia, Camper Professional ha incontrato Paolo Ferrario, titolare della milanese Ferrario Camper. Nata come officina specializzata in assistenza e manutenzione nel 1984, l’attività si è arricchita un paio d’anni dopo con i primi allestimenti su Volkswagen T2. Dieci anni più tardi, la creazione di veicoli personalizzati è diventata un business importante e da quel momento Ferrario Camper ha avuto una presenza

fissa alla locale manifestazione Italia Vacanze di Novegro.

L’inizio degli anni Duemila ha visto l’approccio con le grandi aziende dell’impiantistica, per le quali Ferrario è diventato un punto di riferimento per l’assistenza nel capoluogo lombardo. Oggi l’azienda è partner ufficiale di Truma, Dometic, Eberspächer, Teleco, Telair e Viesa. Campeggiatore dall’età di cinque anni, Paolo Ferrario ha vissuto e vive il mondo dei veicoli ricreazionali a 360 gradi continuando ancora oggi a mettere a disposizione dei camperisti la sua grande esperienza.

Domanda esplosa dopo il Covid

“All’inizio eravamo più impegnati a fare modifiche ai furgonati prodotti in serie,” ricorda Paolo Ferrario. “C’era chi aveva bisogno di caricare una moto in un Adria Van e chi in un Pössl voleva dormirci più comodamente in quattro. In questi casi si rifacevano intere porzioni del layout interno. Poi ci siamo lanciati nel realizzare prodotti completi, che hanno però visto un calo notevole negli anni Duemila. Sei o sette anni fa la richiesta è ripresa e nel post-Covid è letteralmente esplosa”. A crescere vertiginosamente è stata per esempio la richiesta di tetti a

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opinioni paolo ferrario
Testo e foto di Paolo Galvani

soffietto, prima relegati a componente (obbligatoria) dei più piccoli polivalenti. Ferrario Camper lavora molto con Reimo e da qui all’estate sono già previste numerose installazioni. In generale, uno dei grattacapi maggiori nei lavori di modifica e allestimento riguarda le variazioni alla carta di circolazione e l’omologazione come veicolo ricreazionale. “Il periodo degli anni ’90 è stato probabilmente il migliore, da questo punto di vista,” racconta Ferrario. “Allora si riusciva a omologare qualsiasi cosa, fosse stata persino una Panda con un letto. Poi è arrivato il periodo in cui ci sono stati scandali vari in diversi uffici della Motorizzazione e a quel punto è diventato difficile trovare chi si prendesse la responsabilità. A noi è toccato trovare soluzioni creative, appoggiandosi a colleghi di altre aree geografiche. Mi è capitato di partire alle tre del mattino da Milano per presentarmi a colludo a Ravenna. Dal 2014 abbiamo aperto un rapporto di collaborazione con un’agenzia specializzata e le cose sono un po’ migliorate. Oggi ricorriamo spesso alla soluzione del cambio di destinazione d’uso nei veicoli omologati N1, trasformandoli a ‘uso speciale abitativo’. La limitazione maggiore è che possono rimanere al massimo a tre posti, perché pur potendo rimuovere la paratia di separazione tra cabina e parte posteriore, almeno secondo alcune sedi della Motorizzazione, non si possono aggiungere posti a sedere”.

Il problema Motorizzazione

Proprio il fatto che in alcuni casi la paratia debba essere mantenuta e in altri no apre il capitolo delle differenti visioni tra le diverse sedi. “È un po’ un Far West, in cui in ogni ufficio c’è una specie di ‘sceriffo’ con ampi poteri decisionali,” spiega Ferrario. “Negli ultimi anni sono emerse problematiche assurde. Un ingegnere di una sede periferica si è posto il problema della sicurezza nel fissaggio dei pannelli solari e ha respinto la richiesta di omologazione di un veicolo. Così, andando a collaudare due mezzi nella primavera dell’anno scorso, mi sono ritrovato di fronte a un altro ingegnere che,

saputa questa cosa, ha approvato tutto tranne i pannelli, rifiutandosi di chiudere la pratica nonostante la nostra certificazione di installazione a regola d’arte. Sono dovuto tornare in officina, smontarli, ottenere l’omologazione e poi rimontarli…”

Un altro grande capitolo si è aperto quando, nel 2018, è stata normata l’installazione dei serbatoi GPL anche per scopi non legati all’autotrazione. Pur presentando tutto quanto richiesto – quindi progetto certificato da un ingegnere abilitato, certificati di omologazione del prodotto e dichiarazione di installazione a regola d’arte – la Motorizzazione ha richiesto che l’azienda Ferrario Camper fosse iscritta a un consorzio di installatori di impianti a GPL. Questo ha comportato un iter durato qualche mese, la necessità di dotarsi di attrezzature specifiche, pensate però per gli impianti destinati all’autotrazione (e quindi inutili per un’officina camper) e un allungamento enorme dei tempi di trascrizione del serbatoio sulla carta di circolazione. Anche perché a quel punto sono state richiesta anche la “visita e prova” in sede di Motorizzazione, cosa non più necessaria alla luce delle più recenti normative.

La strada tedesca

Il ricorso all’omologazione tedesca, tramite TÜV, è ancora percorribile, ma sempre più costosa e complessa. Ora l’attenzione è più alta anche in Germania e molte soluzioni adottate in passato non sono più omologabili nemmeno lì, dove il focus sulla sicurezza è più sostanziale che formale.

“In Italia le normative ci sono, ma vengono applicate in modo casuale a seconda della persona che prende in mano la pratica,” aggiunge Ferrario. “La soluzione sarebbe quella di seguire proprio la strada tedesca, con un ente certificatore unico esterno, come il TÜV, che sarebbe senz’altro in grado di rendere più univoche le interpretazioni normative. Alla motorizzazione rimarrebbe solo la parte burocratica, con la responsabilità dei lavori demandata ad altri. Così sarebbe molto più semplice”.

Rischi e opportunità del fai-da-te Omologazioni a parte, negli ultimi anni sono cresciute vertiginosamente le installazioni di accessori fai-da-te. E quando si toccano impianti delicati come quello del gas e del riscaldamento o quello elettrico può nascere un tema importante che riguarda la sicurezza. “Il problema è che oggi è diventato molto facile reperire materiali, anche online, che prima si trovavano solo fisicamente presso un rivenditore,” spiega Ferrario. “Il solo fatto di doversi personalmente confrontare con una persona preparata che quanto meno poteva dare consigli riduceva molto il rischio di un’installazione completamente sbagliata. Oggi si vedono cose allucinanti, con batterie autocostruite e sezioni di cavi improbabili. Questo per noi officine rappresenta un’opportunità, ma anche un rischio. La prima è di far crescere l’attività rimettendo mano a installazioni fatte male, il secondo di perdere molto tempo cercando di capire la logica con cui il cliente è arrivato a una scelta tanto assurda per poi dover intervenire in spazi inadeguati, con il rischio di rimetterci denaro o perdere un cliente prima ancora di avere completato il lavoro.”

Anche chi si affida alle officine non sempre lo fa in modo avveduto. La tendenza è di andare a caccia sempre del prezzo più basso, percorrendo anche molti chilometri pensando di risparmiare qualcosa. Poi ci si accorge che, al primo problema, tra tempo perso, gasolio consumato e autostrada i 50 euro risparmiati all’origine si sono trasformati in un costo imprevisto.

Un’altra cosa molto cambiata negli ultimi anni è la voglia di avere accessori una volta non esistenti o meno utilizzati, dalla batteria al litio alla macchina espresso. Oppure la moda dei veicoli “gas free”. Alla fine, sono tutte richieste che spesso arrivano da utenti inesperti, dove la consulenza di professionisti come Paolo Ferrario può diventare fondamentale nella configurazione di un veicolo veramente adatto all’esigenza specifica e non inutilmente superaccessoriato e costoso.

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Un successo la prima edizione di AL-KO VTE Open Day

All’evento una cinquantina i professionisti presenti e numerose le novità e gli aggiornamenti introdotti, a cominciare dall’ampliamento della gamma dei moduli fotovoltaici, che vede il debutto della versione full black, fino ai dispositivi di gestione e ricarica delle batterie dei marchi CBE e Nordelettronica

AL-KO

Vehicle Technology Electronics (VTE), con i suoi brand CBE e Nordelettronica, ha organizzato nelle scorse settimane il suo primo Open Day presso la sede di Trento. Obiettivo dichiarato era quello di migliorare ulteriormente la collaborazione con i propri centri autorizzati e di intraprendere un percorso di formazione specifica legato alle tematiche relative al mondo dei camper e delle caravan. Si è trattato di un’occasione importante per sviluppare relazioni dirette con

il network di assistenza e distribuzione dei prodotti a marchio CBE e Nordelettronica, ma anche per presentare le numerose novità introdotte nel catalogo 2023. La giornata ha visto la partecipazione di una cinquantina di professionisti in rappresentanza di circa 30 centri di vendita e assistenza. I seminari tecnici sono stati condotti da Corrado Fiori, Responsabile Assistenza Tecnica brand CBE, e Matteo Collaut, Responsabile Assistenza Tecnica brand Nordelettro-

nica. Il tutto con la regia di Alessandro Chies, direttore commerciale di AL-KO VTE, e con il supporto organizzativo e logistico di Maria Nano e Ludovica Tomasi.

L’evoluzione della famiglia Solar System Protagonista della mattinata è stata la linea Solar System,

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MF100P e MF170 Corrado Fiori e Matteo Collaut presentano i seminari tecnici

che vedrà presto un ampliamento. Ai due moduli fotovoltaici già presenti nella gamma, il policristallino MF100P e il mono-cristallino MF170, si aggiungerà una versione intermedia da 145 watt di potenza. I tre modelli saranno poi disponibili anche in versione “black”, per chi desidera un look diverso e coordinato ai colori del proprio van o camper. Altra novità è il nuovo pannello test PT742, ora con display touch OLED, che consente la visualizzazione della tensione della batteria servizi, nonché il controllo della corrente e della potenza erogata dai moduli fotovoltaici.

Per quanto riguarda la gamma dei regolatori solari, sono state illustrate le caratteristiche tecniche del nuovo PRM 350, ultimo nato nella linea Solar System, dotato di tecnologia MPPT. I nuovi kit fotovoltaici, nella loro completezza, offrono prestazioni elevate atte a soddisfare prestazioni e affidabilità elevate. La personalizzazione dei kit a brand CBE permette di dimensionare l’impianto fotovoltaico in funzione dell’esigenza del cliente.

ONDA

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permette a tutti i dispositivi a marchio CBE e Nordelettronica di dialogare tra loro. Al sistema possono essere collegati anche numerosi altri accessori, come sistemi di riscaldamento, condizionamento, frigoriferi, luci, che possono essere controllati non solo dal pannello di comando a bordo del veicolo, ma anche a distanza tramite app. Un vero passo avanti verso la domotica anche sui veicoli ricreazionali.

Elettricità in primo piano

Sono stati poi presentati i caricabatterie switching della serie CB5xx, tra cui il modello CB522-LT, specifico per la ricarica di batterie al litio; il caricabatterie NE287 nelle due versioni da 17A e da 21A; e il DC-DC converter NE325 nelle versioni da 25A e 40A. La gamma conta ora ben dieci dispositivi, che si differenziano per potenza e per consentire la ricarica delle diverse tipologie di batterie presenti sul mercato. Il corso di aggiornamento ha affrontato anche tematiche relative al noto BDS-180, il selettore automatico per due batterie di servizio, collegabile a un’app specifica. E a proposito di connettività, ha fatto la sua comparsa ufficiale il sistema “ONDA”, un gateway che

Ultima novità della giornata, la nuova serie di inverter 12V DC/230V AC, sia con onda pura sia con onda modificata, proposta in sette versioni di potenza: da 300 watt fino a 1.500 watt. È stata eseguita una dimostrazione pratica di funzionamento di una macchina per il caffè espresso collegata all’inverter top di gamma ERP1500 a onda sinusoidale pura. Punto di forza è l’utilizzo di un comando remoto unico, MCI3, compatibile con tutta la gamma. “Siamo molto soddisfatti della riuscita di questa prima edizione del nostro Open Day,” ha dichiarato Alessandro Chies, direttore commerciale di AL-KO Vehicle Technology Electronics. “Non è stata solo l’occasione per aggiornare i nostri partner tecnici e commerciali sulle ultime novità e tecnologie, ma è stata anche e soprattutto un’opportunità di incontro e di relazione. La pan demia ci ha abituato alle video conferenze, ma ritrovarsi di persona rende i rapporti, anche quelli professionali, più veri e concreti”.

Con l’occasione sono stati pre sentati anche i pannelli esposi tivi e i roll-up che saranno di stribuiti ai partner commerciali di AL-KO VTE. Grazie a una nuova grafica e a un sistema di presentazione “tridimensiona

le”, che unisce la possibilità di toccare con mano il prodotto e ottenere allo stesso tempo informazioni tecniche e pratiche, offrono una visione completa dei prodotti CBE e Nordelettronica per il settore aftermarket, aiutando il cliente a orientarsi con più facilità nella sua scelta d’acquisto.

Queste iniziative vanno ad aggiungersi all’importante lavoro svolto da Maria Nano sul fronte del marketing commerciale, che sta acquisendo sempre maggiore importanza per seguire una strategia oggi più aperta al mercato aftermarket rispetto al passato. Anche il rinnovato catalogo che riunisce entrambi i marchi è uno dei frutti di questo nuovo orientamento, che si arricchirà nel giro di qualche mese di un sito unificato capace di raggruppare l’offerta di prodotti sotto un unico cappello. Un altro lavoro in fase di finalizzazione è la revisione del packaging di prodotto, che vedrà superata la logica del blistering con contenuto informativo limitato in favore di una nuova soluzione con una veste grafica più ricca di informazioni.

I nuovi roll-up, pannelli espositivi e il catalogo generale rinnovato

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A destra: Maria Nano consegna gli attestati di partecipazione Sotto: Alessandro Chies

L’unione fa la forza

La crescita dell’azienda in questi anni è stata impetuosa, anche grazie a un’attenta politica di acquisizioni. Lippert sta oggi lavorando per orchestrare al meglio le sue attività, soprattutto in Europa, e per tradurre le sue potenzialità in soluzioni e prodotti di grande qualità, in maggiore efficienza operativa e in un’esperienza utente sempre più coinvolgente

Lippert è una realtà industriale che oggi riunisce oltre 140 tra impianti produttivi e strutture dedicate alla distribuzione sparsi tra Nord America, Africa ed Europa. La sua crescita in questi anni è stata impetuosa, anche grazie a un’attenta politica di acquisizioni che ne ha ampliato il

perimetro d’azione. Se nel nostro settore è conosciuta soprattutto per le soluzioni dedicate ai veicoli ricreazionali, Lippert ha in realtà un raggio d’azione molto più vasto, che comprende i treni, la nautica, i veicoli industriali e i bus. A tutto questo si aggiunge l’attività aftermarket dedicata al

caravanning, all’automotive e alla nautica. Una realtà così grande e variegata, cresciuta non in modo organico, si traduce, oltre che in straordinarie opportunità, anche in grandi sfide. Lippert sta quindi lavorando per arrivare a orchestrare al meglio le sue attività, soprattutto in Europa dove il mar-

Un esempio concreto

Il problema era costituito da un supporto non efficace nel mantenere in posizione corretta i componenti durante l’assemblaggio. Questo comportava problemi di ergonomia, qualità e rispetto dei tempi del ciclo produttivo. La soluzione è stata creare fissaggi rapidi con materiali che si trovano comunemente in commercio: semplice ed efficace, poi ripresa in altri stabilimenti.

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chio è più giovane rispetto agli Stati Uniti, traducendo le sue potenzialità in soluzioni e prodotti di grande qualità, in maggiore efficienza operativa e in un’esperienza utente sempre più coinvolgente. Tutto questo passa da un’attenta condivisione di esperienze tra reparti produttivi, oltre che da una completa revisione del sito web multilingue dedicato a utenti finali e partner.

Just Fix It!

Lippert ha lanciato un programma interno chiamato Just Fix It, nato dalla creatività dei lean manager e dei lean director. Si tratta di una modalità strutturata per permette a persone che lavorano in realtà produttive completamente diverse tra loro di condividere miglioramenti di ogni genere che possono avere un impatto su qualità dei prodotti, efficienza produttiva, risparmio di costi o miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro. Attraverso la piattaforma social interna, Lippert Life, ogni dipendente o team di lavoro può illustrare in un video di un minuto quale sua idea ha portato un beneficio ai processi interni, ai prodotti o all’ambiente di lavoro.

“Soprattutto in Europa, Lippert nasce da una serie di piccole aziende che si sono riunite un po’ alla volta sotto un unico cappello,” spiega Giovanni Casarini, Lean Manager della divisione Caravanning e Railway per l’Italia e la Tunisia. “Uno dei principali vantaggi di essere parte di un grande gruppo è quello di avere moltissime esperienze sparse nei nostri stabilimenti. Con Just Fix It esortiamo le persone che lavorano con noi a non esitare a proporre miglioramenti anche minimi, ma a farlo con continuità. In questo modo, tutte le piccole mi gliorie che nell’ambito del proprio lavoro ognuno ha sempre fatto possono es sere condivise, invece di mantenerle in una realtà circoscritta, con benefici che possono essere ap plicati anche a situazioni diverse e in altre parti del mondo”.

Tra gli esempi di Just Fix It c’è la sostituzione di una

Ti presento Lippert

Non solo prodotti e tecnologia, ma anche un’esperienza utente all’altezza del marchio Lippert. Per questo l’azienda ha deciso di ristrutturare completamente il suo sito europeo. L’obiettivo nel restyling è stato quello di mettere l’end user al centro, permettendo all’utente finale di aver a disposizione tutti gli strumenti per conoscere l’azienda, per trovare le sue soluzioni e per saperne di più sui suoi prodotti.

Nel nuovo sito Lippert (www.lippertcomponents.eu) vengono oggi evidenziate tutte le industrie in cui l’azienda opera: Caravanning, Marine, Rail, Retail (che fa riferimento al brand olandese DoubleCool) ed Equestrian.

Nella sezione Product si possono trovare tutte le proposte Lippert divise per categoria, mentre nella sezione Support sono presenti il Dealer Locator e la pagina dedicata al Platinum Circle Service Center, ovvero il programma dedicato ai partner Lippert.

“È stato un lavoro piuttosto lungo, durato quasi un anno, realizzato a strettissimo contatto con i tutti i team convolti,” ha detto Francesca Tompetrini, Marketing Manager Caravanning and Rail EMEA.

La rinnovata versione del sito web europeo di Lippert è attualmente disponibile in italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e olandese.

saldatura con un rinforzo assemblato. A parità di qualità del pezzo finito si sono risparmiati i costi di un’operazione altamente specializzata come la saldatura. Il rinforzo assemblato può essere realizzato da chiunque, dato che non

serve un operaio specializzato e con questa soluzione il rischio di non conformità è più basso, perché con l’assemblaggio è molto più difficile rovinare il pezzo. C’è quindi un risparmio di tempo, fatica e materiali. “Questo è una caso emblematico,” spiega Casarini. “Di per sé il concetto di Just Fix It non è tanto il miglioramento epocale che porta grandi guadagni a fronte di grandi investimenti. Molti dei Just Fix It sono improntati proprio alla sicurezza, senza un ritorno economico immediato, ma di grande valore aziendale”.

Rivolto ai dipendenti e i team di lavoro di Lippert, al programma Just Fix It possono partecipare tutti, così come tutti possono votare per scegliere le best practice migliori. Ai vincitori vanno dei piccoli gadget che stimolano la partecipazione attiva.

47 CAMPER PROFESSIONAL In collaborazione con
Giovanni Casarini

Un appoggio livellato stabile e sicuro

AL-KO Vehicle Technology (VT) ha inserito nella propria offerta i sistemi di livellamento automatico LevelM e LevelC per camper e caravan realizzati dall’olandese E&P Hydraulics, che dal 2018 fa parte di DexKo Global. Completamente idraulici, possono mettere automaticamente “in bolla” qualsiasi veicolo in meno di due minuti

Ilcomfort a bordo di un veicolo ricreazionale in sosta passa anche dalla sua stabilità e dal suo livellamento. Le soluzioni disponibili per il pubblico italiano si ampliano oggi grazie all’impegno di AL-KO Vehicle Technology (VT), che ha inserito nella propria offerta i sistemi di livellamento automatico LevelM e LevelC realizzati da E&P Hydraulics, parte di DexKo Global dal 2018. Da oltre 15 anni, l’azienda olandese pro-

pone soluzioni professionali che consentono, in meno di due minuti, di posizionare perfettamente in piano qualsiasi veicolo ricreazionale alle semplice pressione di un pulsante. Il sistema LevelM è dedicato ai camper di qualsiasi dimensione, dal piccolo van fino al pesante liner. Il sistema è composto da quattro piedini stabilizzatori idraulici, da un blocco pompa con serbatoio dell’olio integrato, da una centralina

De Haan, accessori per rimorchi

Acquisita lo scorso anno, l’olandese De Haan ha arricchito il portafoglio di prodotti e soluzioni di AL-KO VT con attrezzature dedicate ai rimorchi, tra cui parafanghi in acciaio zincato, lamiera stampata in alluminio e plastica e contenitori per attrezzi in alluminio e plastica. Nata nel 1924, l’azienda è certificata ISO, impiega una ventina di dipendenti, ha due linee di produzione completamente automatizzate e una capacità giornaliera di 8.000 pezzi di parafanghi in acciaio. Oltre ai prodotti in acciaio e plastica, la gamma comprende anche parafanghi e contenitori realizzati in alluminio mandorlato. www.de-haan.nl

A cura della redazione

elettronica e da un pannello di controllo. A richiesta si possono avere un modulo Wi-Fi che ne consente la gestione tramite app o un pannello touchscreen per aumentarne la flessibilità. Il peso del LevelM per veicoli fino a cinque tonnellate varia tra 60 e 65 chili, mentre può arrivare fino a 80 nel caso dei liner più grandi. Ogni piedino può sostenere da due a 10 tonnellate di peso, a seconda della versione.

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AL-KO LevelC AL-KO LevelM

Sicuro e flessibile

I piedini vengono sollevati e abbassati tramite un sistema di controllo a due vie e possono quindi funzionare anche se bloccati nel fango o congelati. In caso di necessità è anche possibile sollevare il veicolo solamente da un lato per svuotare completamente i serbatoi delle acque reflue.

Il sistema LevelM è sempre pronto all’uso e garantisce un appoggio stabile e sicuro. Completamente idraulico, è adatto a camper da 3,5 a 22 tonnellate. In caso di mancanza di corrente è previsto un sistema per lo sblocco di emergenza e i piedini possono essere installati anche in presenza di sospensioni pneumatiche.

Il LevelC è invece pensato specificamente per le caravan ed è in grado di livellare in modo completamente automatico il rimorchio in meno di due minuti. Il sistema comprende sei supporti installati sul telaio per garantire una perfetta stabilità del veicolo ed evitare qualsiasi sollecitazione alla cellula.

Controllabile anche tramite app

Il sistema, che aggiunge non più di 20 kg al peso della caravan, è composto da due piedini idraulici per l’assale, da quattro piedini d’appoggio, da un blocco pompa con serbatoio dell’olio integrato, da una centralina elettronica e da un pannello di controllo. A richiesta si possono avere un modulo Wi-Fi che ne consente la gestione tramite app, un pannello touchscreen per aumentarne la flessibilità o un pratico telecomando. Il LevelC è disponibile anche in versione Compact, senza i quattro supporti Big Foot. In questo caso, dopo l’operazione di livellamento automatico sull’asse trasversale è necessario pareggiare la caravan utilizzando i normali supporti a manovella. Adatto a caravan con asse singolo o doppio fino a 3,5 tonnellate, il LevelC previene il deterioramento degli pneumatici sollevando le ruote da terra ed è privo di manutenzione. Estremamente leggero, nella versione completa comprende quattro supporti idraulici AL-KO Big Foot e funziona come sistema di protezione antifurto.

I sistemi LevelM e LevelC di E&P Hydraulics sono applicabili alla quasi totalità dei veicoli circolanti e completano l’offerta AL-KO aggiungendosi alle soluzioni AL-KO Hy4 e AL-KO Hy2 già presenti sul mercato.

Il tema del trasporto delle biciclette sui camper van è sempre molto sentito. Le soluzioni tradizionali presentano spesso delle limitazioni, sia per il peso quando il portabici è installato sul portellone sia per la praticità d’uso quando viene utilizzata una soluzione per il gancio di traino. Sawiko, marchio di Al-KO VT, ha così realizzato Trigo-Van, una proposta che unisce portata elevata, sicurezza, comfort e praticità. Una volta ripiegato, questo sistema occupa pochissimo spazio, limitando l’ingombro in lunghezza. Montato direttamente sul telaio sfruttando due passaggi ricavati nella parte alta del paraurti posteriore, Trigo-Van è incernierato sul lato destro: con un semplice sblocco, controllato da un bullone di sicurezza, si apre completamente per dare accesso ai portelloni posteriori, che possono così essere aperti anche con le biciclette caricate. Il sistema di blocco si reinserisce automaticamente una volta richiuso il portabici. Fornito con due binari (il terzo è optional) può essere utilizzato per biciclette standard, fat bike ed e-bike, per un carico massimo fino a 80 kg. Trigo-Van ne pesa 50, è dotato di spazio per la targa e di impianto luci, e quando ripiegato permette di utilizzare l’eventuale gancio di traino. A richiesta è disponibile una rampa per il carico delle biciclette. Trigo-Van è progettato per Fiat Ducato, Citroën Jumper e Peugeot Boxer a partire dal 2006.

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AL-KO LevelC AL-KO LevelM
La genialità di Trigo-Van

Telair EcoEnergy Lithium: potente, silenzioso ed eco friendly

Il nuovo caricabatterie Telair EcoEnergy è stato progettato per tutti quei camperisti che vogliono una maggior indipendenza energetica anche lontano dai campeggi. Un accessorio che offre grandi performance, semplice da utilizzare e che vanta un costo di manutenzione minimo

Negli ultimi anni l’EcoEnergy ha riscosso un grande successo grazie al suo ottimo rapporto qualità/prezzo, alle performance e alla sua affidabilità, tutti fattori che sono stati molto apprezzati dai camperisti. Sulla base di questo risultato, il reparto di Ricerca e Sviluppo di Teleco Group ha continuato ad apportare una serie di miglioramenti al fine di consolidare la qualità dell’EcoEnergy nel mercato europeo.

“Continuiamo a ricevere testimonianze della soddisfazione dei clienti dell’EcoEnergy, perché è un prodotto affidabile e utile a chi ama il turismo in libertà, anche e soprattutto in inverno, quando le batterie sono sottoposte a un carico superiore al normale” ha affermato Vittorio Simioli, socio co-fondatore di Teleco/Telair.

Nella versione 2023 il caricabatterie Telair EcoEnergy si rinnova nella meccanica e nelle sue prestazioni, anche in relazione alla tutela dell’ambiente.

EcoEnergy è in grado di ricaricare qualsiasi tipo di batteria (al piombo-acido, al piombo-gel e AGM) e ora è stato ottimizzato anche per le batterie al litio. Il nuovo motore a due tempi, a basse emissioni e alimentato a gas, è stato costruito con un numero ridotto di componenti per garantire dimensioni e pesi contenuti,

allo stesso tempo aumentandone l’affidabilità.

La struttura del motore a due tempi offre anche il grande vantaggio di ridurre al minimo le operazioni di manutenzione, riducendo i costi a vantaggio del risparmio finale per il camperista.

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A cura della redazione

Il nuovo caricabatterie EcoEnergy ha una capacità pari a più del doppio rispetto a un Fuel Cell o a un pannello solare da 100W. Inoltre, grazie alla gestione elettronica molto avanzata, è possibile caricare le batterie in maniera completamente automatica. Quando la centralina avverte che la carica della batteria si abbassa sotto gli 11,9 V viene avviato il motore dell’EcoEnergy: non appena si raggiunge il livello massimo della batteria (14,5 V), il motore si arresta. Grazie a questa gestione dell’elettronica, le tensioni di start e stop si possono adattare a tutti i tipi di batterie, litio compreso, senza necessità di intervenire sulla centralina. Durante la fase di progettazione è stata dedicata particolare attenzione all’isolamento acustico, attraverso l’applicazione di speciali materiali fonoassorbenti che rendono il livello del rumore quasi impercettibile.

L’EcoEnergy può essere alimentato a butano o propano, oppure con una miscela dei due. Si tratta di gas facilmente reperibili

nella rete di distribuzione e nei negozi di accessori per camper in tutta Europa. Sono tre le versioni dell’EcoEnergy disponibili a catalogo: quelle che offrono una corrente nominale di 20 A/h (TG 480, TG 480 MEF) hanno un consumo di 270 grammi per ora, mentre quella da 25 A/h (TG 600 MEF) ha un consumo leggermente superiore: 290 grammi per ora.

Le versioni MEF dispongono di uno speciale sistema di combustione ottimizzato che gli permette di funzionare anche quando il camper circola a quote superiori a 2.300 metri di altezza.

Infine, le dimensioni molto compatte (56,5 per 38 per 25 centimetri) costituiscono un ulteriore vantaggio per rendere più semplici le operazioni di installazione, poiché il nuovo caricabatterie Telair EcoEnergy può essere fissato nella parte inferiore del veicolo o addirittura in un doppio fondo, nel momento in cui fosse disponibile.

Pannello di comando

Il pannello di comando visualizza i principali parametri che permettono di monitorare in maniera immediata il corretto funzionamento dell’EcoEnergy. La spia di segnalazione a sinistra indica temperatura e livello dell’olio, subito sotto, si trova invece la spia di segnalazione che indica le fasi di funzionamento dell’EcoEnergy. Al centro, l’interruttore per l’abilitazione della modalità automatica e lo spegnimento; a destra, il pulsante per l’accensione manuale.

Il gruppo

TELECO GROUP è un gruppo di aziende leader nel settore dei veicoli ricreazionali, con sede nel Nord Italia. Teleco SpA progetta, produce e commercializza una gamma completa di dispositivi e apparecchiature per la ricezione dei segnali TV sia terrestri che satellitari, televisori, dispositivi satellitari per la navigazione, telecamere e monitor, sistemi multimediali e moduli fotovoltaici.

Telair Srl è specializzata nello sviluppo e produzione di climatizzatori, generatori e inverter.

I prodotti del gruppo sono commercializzati in tutta Europa, dove è presente una capillare rete di assistenza. In Germania e in Francia TELECO GROUP ha due filiali: Teleco GmbH a Deisenhofen e Teleco Sas a Saint-Jean-de-Muzols. Info: www.telecogroup.com

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Solar Panel 100 W/h Fuel Cell 105 W/h EcoEnergy TG480 240 W/h
Caratteristiche tecniche EcoEnergy TG 480 EcoEnergy TG 480 MEF EcoEnergy TG 600 MEF Funzionamento automatico Start 11,9V Stop 14,5V Start 11,9V Stop 14,5V Start 11,9V Stop 14,5V Temperatura di funzionamento con gas propano +50°C ÷ -25°C +50°C ÷ -25°C +50°C ÷ -25°C Corrente nominale A/h 20 A/h (480 A/24h) 20 A/h (480 A/24h) 25 A/h (480 A/24h) Alimentazione a Gas GPL 30 mBar ± 2 30 mBar ± 2 30 mBar ± 2 Consumo Gas/Ora 270 g/h 270 g/h 290 g/h Consumo olio lubrificante 1 lt/115 h 1 lt/115 h 1 lt/115 h Rumore a 7 mt LpA 51 dBA 51 dBA 52 dBA Peso 19 Kg 19 Kg 19 Kg Dimensioni senza staffe 565x380x250 mm 565x380x250 mm 565x380x250 mm Batterie consigliate 160 ÷ 300 Ah 160 ÷ 300 Ah 160 ÷ 300 Ah Cavo collegamento con centralina di controllo 5 mt 5 mt 5 mt

Numeri record al Victorian Supershow di Melbourne

Melbourne Showgrounds ha accolto il più grande Caravan and Camping Show d’Australia in febbraio per l’edizione del 70° anniversario. Il Victorian Caravan, Camping & Touring Supershow 2023 si è tenuto da mercoledì 22 febbraio a domenica 26 febbraio.

Quasi 48 mila visitatori hanno preso parte all’evento: un numero record per una fiera di cinque giorni in Australia. Truma (distribuita da Leisure-Tec Australia) è stata ancora una volta il partner principale per il Victorian Caravan, Camping & Touring Supershow 2023.

Paul Widdis, CEO di Leisure-Tec: “Truma è stata orgogliosa di essere la principale sostenitrice del più grande Supershow australiano

di caravan e camper, ed è stato fantastico vedere il ritorno di così tanti visitatori a Melbourne”. Oltre 200 aziende hanno esposto al Victorian Supershow 2023, tra cui 75 produttori di veicoli ricreazionali. Il Best Caravan Stand Award di quest’anno è andato a Lotus Caravan, il cui stand ha attirato grandi folle per tutta la durata dello spettacolo. Chris Holland, Marketing Manager di Lotus Caravans: “Il nostro stand quest’anno è stato speciale perché volevamo mostrare lo stile di vita che molti dei nostri clienti vivono oltre la parte di viaggio con la caravan. Sappiamo che i nostri clienti amano camminare, pescare, alcuni amano le dirtbike, alcuni le gare di drag

A cura della redazione

racing. Abbiamo cercato di mostrare tutte queste cose e il premio è una ricompensa per lo sforzo del nostro team”

Il CEO di Caravan Industry Victoria, Daniel Sahlberg ha presentato gli ultimi dati sulla produzione al lancio della fiera mercoledì mattina. Il nostro direttore, Antonio Mazzucchelli, ha partecipato alla fiera di Melbourne e ha creato un rapporto video sull’evento e sul mercato australiano dei camper, comprese le interviste con i principali attori dell’industria australiana dei camper.

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Inquadra il QR-code per guardare il nostro video report sulla fiera dal canale YouTube di Fuori Media

In Australia il mercato tira forte

La Caravan Industry Association of Australia ha pubblicato i numeri di produzione e importazione del settore del 2022 con quasi 50.000 immatricolazioni nuove. Le unità prodotte localmente hanno raggiunto quota 28.031 (+17,1% rispetto all’anno precedente), un numero che non si vedeva dall’epoca del ciclone Tracy (un ciclone che ha devastato l’Australia del nord nel 1974) e, se combinato con i veicoli importati (20.498, cioè + 8,36% rispetto all’anno precedente), ha visto il più alto tasso di nuove caravan che entrano nel mercato australiano. Questi numeri sono dovuti alla forte domanda interna di tutto ciò che riguarda il caravaning. Anche le esportazioni hanno registrato un record di 9.568 unità (+229,93% rispetto all’anno precedente) a fine dicembre 2022, dimostrando il prodotto “Made in Australia” è considerato di alta qualità.

Il CEO della Caravan Industry Association of Australia, Stuart Lamont, ha dichiarato: “Non sorprende che gli australiani continuino a investire in prodotti realizzati con dinamiche industriali, dal momento che il caravanning e il campeggio rimangono una delle migliori opzioni di vacanza convenienti e accessibili, soprattutto per le famiglie”.

“Il nostro settore durante il Covid è stato in grado di ruotare e mobilitarsi durante i periodi difficili, e ora che le interruzioni del lavoro e della catena di approvvigionamento sono ridotte al minimo, continuiamo a vedere una forte produzione, in particolare da parte dei produttori locali,” ha aggiunto Lamont, che ha proseguito: “L’Australia è rinomata per la produzione di prodotti robusti adatti al nostro terreno mozzafiato ma spietato. Con la capacità di fornire momenti di evasione dalle città o nuovi spostamenti verso lo smart working in remoto, la nostra industria rimane salda e guarda con fiducia alla forte domanda dei consumatori prevista in futuro”

Mentre le incertezze globali e l’aumento dell’inflazione continuano a smorzare la fiducia dei consumatori, l’industria del caravanning e dei campeggi rimane ottimista per il futuro nonostante i venti contrari e si assesta su un valore di 27 miliardi di dollari di ricavi annuali per l’economia australiana. “Queste cifre rafforzano ulteriormente la posizione e l’importanza del settore della produzione di veicoli ricreazionali come uno dei più interessanti settori australiani nella produzione automobilistica”, ha concluso Stuart Lamont.

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Da sinistra: Nat Schiavello, Presidente della Caravan Industry Victoria; Daniel Sahlberg, CEO della Caravan Industry Victoria; Stuart Lamont, CEO della Caravan Industry Association of Australia

Stati Uniti in difficoltà, secondo le previsioni “RV Roadsign”

Le vendite di veicoli ricreazionali (RV) dovrebbero calare nel 2023 a causa delle difficili condizioni economiche, secondo la previsione trimestrale preparata da ITR Economics per l’RV Industry Association “RV RoadSigns”.

La nuova previsione prevede che le immatricolazioni di RV del 2023 si aggireranno tra 324.300 e 344.000 unità l’anno prossimo, con un punto medio di 334.100 unità, una diminuzione del 32% rispetto al volume di 493.300 unità registrato nel 2022. “La previsione di ITR Economics riflette le attuali condizioni di mercato - un’economia incerta, alta inflazione e tassi di interesse in aumento. Tuttavia, le segnala -

zioni incoraggianti di un forte afflusso di pubblico alle mostre di RV e di traffico nei concessionari di RV indicano che l’interesse dei consumatori per i viaggi e il campeggio in camper e caravan non è

Airstream e Porsche insieme per la caravan del futuro

Airstream e Porsche si sono unite per creare un concept di caravan futuristico. Immaginiamo il design di una Porsche 911 mescolato con lo stile della mitica caravan americana in alluminio, la famosa “Silver Bullet”. Questo è ciò che lo studio di design del produttore automobilistico e il marchio di caravan Airstream vogliono realizzare con un progetto che mira ad essere aerodinamico e di dimensioni ragionevoli per soddisfare le esigenze di traino anche con auto elettriche.

Airstream e lo Studio FA Porsche Concept hanno lavorato sull’ottimizzazione del flusso d’aria sulla carrozzeria, mantenendo allo stesso tempo l’aspetto generale della Silver Bullet. Il tutto combinato con un’estetica futuristica e un approccio che ricorda lo stile di Porsche. Sul retro, la caravan perde la sua forma ovale e viene sostituita da una parete dritta con angoli arrotondati. Questa forma consen-

tirebbe di migliorare l’aerodinamica. Il retro si apre e rivela una piattaforma dotata di due sedili nella parte inferiore e un portellone nella parte superiore che funge da tettoia. Le misure compatte di cinque metri sono eccezionali per gli americani. Di conseguenza, la caravan diventerebbe il modello più piccolo del marchio. All’interno, c’è un’area living che si trasforma in un letto nella parte posteriore, una cucina all’avanguardia con un’ampia finestra panoramica nella parte anteriore. Nell’angolo anteriore, accanto al blocco cucina, il vano toilette. Progettata per essere autonoma, è alimentata da una batteria al litio e da un sistema a moduli fotovoltaici.

Un’altra caratteristica interessante, oltre al tetto sollevabile, è la sospensione regolabile in altezza del rimorchio. Ciò consente di adattare l’altezza per ottimizzare i viaggi in autostrada e anche di abbassarla per farla entrare in un garage. Progettata con materiali compositi e leggeri, la caravan potrebbe essere trainata da veicoli elettrici o ibridi di piccole dimensioni e potenza (anche se per esigenze di marketing, l’illustrazione mostra una caravan trainata da una Porsche Macan, per enfatizzare la somiglianza tra il veicolo trainante e la caravan)

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diminuito” , ha detto il Presidente e CEO dell’RV Industry Association, Craig Kirby. “Sebbene ci aspettiamo che le immatricolazioni scendano nel primo semestre del 2023 rispetto al 2022, prevediamo che il ritmo di questa diminuzione rallenti e il mercato inizi a riprendersi nella seconda parte dell’anno”. Le immatricolazioni di RV dovrebbero diminuire nel primo semestre del 2023 poiché i consumatori sono preoccupati per l’inflazione, i tassi di interesse più elevati e un’economia che rallenta. Per contro, il parco veicoli presso i concessionari si sta normalizzando e le fiere di veicoli ricreazionali indicano un forte interesse.

Lightship: caravan con autopropulsione elettrica

Lightship ha rivelato una caravan aerodinamica alimentata a batteria. Si chiama Lightship L1 e potrebbe entrare in produzione alla fine del 2024. È la prima caravan costruita con un sistema di autopropulsione che consente di evitare l’aggravio dei consumi per il veicolo trainante. Questo grazie a un propulsore elettrico alimentato da una batteria che raggiunge gli 80 kWh. Un sistema di batterie in piena efficienza è in grado di fornire una settimana di alimentazione off-grid senza ricarica. Il sistema fotovoltaico può fornire un massimo di 3 kW.

“Abbiamo iniziato creando un rimorchio abitabile completamente elettrico che è diverso da qualsiasi caravan disponibile oggi. E questo è solo l’inizio”, ha dichiarato Toby Kraus, co-fondatore e presidente di Lightship. “Stiamo sfruttando la nostra esperienza nello sviluppo e nella progettazione di veicoli elettrici per costruire un marchio che crei straodinarie esperienze di viaggio all’aria aperta per tutti e porti ancora più persone nel settore”.

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Successo per la fiera di riferimento di Tokyo: Japan Camping Car Show 2023

La fiera più importante di veicoli ricreazionali si è svolta quest’anno nella prima settimana di febbraio. A partire dal 3 febbraio e per 4 giorni la Makuhari Messe situata alla periferia di Tokyo ha accolto oltre 51.000 visitatori. Un successo secondo la maggior parte dei 79 produttori di veicoli ricreazionali che vi hanno preso parte, con un’affluenza di clienti di alta qualità e buone vendite. Anche quest’anno, la fiera è cresciuta di dimensioni rispetto all’anno precedente con un totale di 165 espositori tra veicoli, componenti e prodotti relativi ai viaggi in camper su oltre 16.000 m2.

A differenza di altri mercati, la domanda di camper in Giappone è lungi dal rallentare e continua a registrare una forte domanda con un tempo medio di attesa per la consegna attualmente di circa un anno e mezzo. Inoltre, non vi sono segnali di rallentamento di questa tendenza nella seconda parte di quest’anno, anche se il mercato continua ad affrontare la sfida delle capacità produttive, che non sono in grado di

tenere il passo con la domanda. Grazie alla visita dei membri del consiglio di amministrazione della Caravanning Industry Association (CIVD) è stato possibile compiere passi importanti per riconfermare l’interesse reciproco e l’intenzione di collaborare. La Japanese RV Association (JRVA) ha espresso un profondo interesse a comprendere ulteriormente e analizzare la vasta esperienza europea per affrontare le sfide che il mercato presenta quando si espande. Dopo una visita congiunta al Ministero del Territorio, dei Trasporti e del Turismo (MLIT) e diversi incontri chiave durante la manifestazione, i due Presidenti delle associazioni, Herman Pfaff (CIVD) e Kenji Araki (JRVA) hanno ufficialmente firmato il Memorandum of Understanding. Nel complesso, la fiera ha dato il via a un altro anno brillante per l’industria giapponese dei veicoli da campeggio con nuove offerte e una forte domanda da parte del mercato sia sui veicoli di base locali sia su quelli nuovi europei. Con l’alleggerimento del-

le catene di approvvigionamento e dei tempi di consegna da parte dei fornitori internazionali, la maggior parte dei principali attori del mercato ha prospettive positive per il prossimo anno.

Fiat Ducato sbarca in Giappone

La grande novità del mercato è stata il lancio di Ducato Camper progettato e prodotto per la prima volta per i costruttori di camper giapponesi. Stellantis Japan ha lanciato la vendita dei furgoni Ducato nell’autunno del 2022 e, nonostante i tempi estremamente stretti e le varie sfide della fornitura, alcuni produttori sono riusciti a presentare in fiera le loro interpretazioni giapponesi

per questo popolare veicolo di base. Anche i media nazionali del mondo RV hanno raccolto questa notizia in modo molto positivo creando molto interesse tra i visitatori per queste nuove soluzioni. Il veicolo è offerto da Stellantis nelle varianti L2H2, L3H2 e L3H3 che offrono un significativo aumento dello spazio interno rispetto a Toyota che ha dominato il mercato dei furgoni.

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Testo di Bartek Radzimski

È stato un viaggio incredibile e non è ancora finito

Ripercorriamo lo sviluppo dei moduli fotovoltaici, dalla loro scoperta nel 19° secolo fino ai giorni nostri e oltre, esaminando l’impatto che hanno e avranno sul nostro settore

Quando ho iniziato a praticare il caravanning nel 1974, la cosa più vicina a un modulo fotovoltaico era il minuscolo rettangolo presente sul mio esposimetro. L’esposimetro era qualcosa che dovevi consultare sulla tua fotocamera “professionale”

prima di scattare una foto. Fortunatamente, le fotocamere Kodak Brownie dell’epoca non avevano mai bisogno di un esposimetro. Guardando indietro, è incredibile che abbiano sempre funzionato, ma lo hanno fatto.

Fast forward al 2017: camper e.home di Dethleffs. Ha fatto scalpore quando è apparso con ogni centimetro della sua superficie esterna ricoperto di celle solari. Certo, si trattava solo di un concept, ma indicava, e continua a indicare, la strada per il futuro.

I primi tempi

La storia dell’energia fotovoltaica inizia con un giovane fisico, Edmond Becquerel, che lavora in Francia e nel 1839 scopre il cosiddetto ”effetto fotovoltaico”. Si tratta di un processo che produce una tensione elettrica in un materiale quando questo viene esposto alla luce. Il dispositivo di Becquerel utilizza cloruro d’argento o bromuro d’argento su elettrodi di platino.

Per molti anni l’effetto rimase una curiosità di laboratorio, ma nel 1883 Charles Fritts costruì la prima cella fotovoltaica a stato solido rivestendo il semiconduttore di selenio con un sottile strato d’oro per formare le giunzioni. È stato un grande passo avanti, ma il dispositivo era costoso e l’efficienza si fermava circa all’1%. Tuttavia, ha mostrato cosa si poteva fare e ha portato al primo impianto solare da tetto al mondo, installato nel 1884 su un tetto di New York City.

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Testo di Terry Owen

La vera svolta iniziò nel 1946 quando un inventore americano, Russell Ohl, che lavorava per i laboratori Bell, brevettò la moderna cella solare a semiconduttore a giunzione. Basata sull’elemento silicio, divenne parte di una successione di progressi che avrebbero portato infine all’invenzione del transistor. Tuttavia, fu solo negli anni ‘50 che i Bell Labs iniziarono a utilizzare il silicio per produrre celle solari. Qui sopra, a destra, vediamo un’affascinante immagine che proviene da una

Gli anni ‘60, poi il decollo

Sopra: il primo impianti da tetto

pubblicità apparsa in un numero del 1956 di Look Magazine: mostrava la “Bell Solar Battery” al pubblico americano. Sembra qualcosa che potremmo portarci in campeggio ancora oggi!

Ma a quel tempo l’efficienza era solo del 2%

Negli anni ‘60 decolla la corsa allo spazio e con essa l’utilizzo dei pannelli solari per alimentare i satelliti. In quegli scenari il costo passava in secondo piano rispetto a prestazioni e affidabilità: ingenti somme venivano investite nello sviluppo. Poi, con il miglioramento dell’efficienza e dei costi, l’uso dei pannelli solari è cresciuto. Tuttavia, è stato solo negli anni ‘70 che i prezzi sono scesi in modo significativo, rendendo conveniente l’utilizzo dell’energia solare in località remote.

circa, con ogni cella che produceva solo un piccolo numero di milliwatt. E con un prezzo per watt che si avvicinava a 2.000 dollari, questi sistemi erano ancora molto lontano dall’essere un’opzione conveniente per il consumatore medio.

Una tendenza che ha preso rapidamente piede è stata quella delle celle solari a pellicola sottile, utilizzate in oggetti come le calcolatrici, che hanno cominciato ad apparire a partire dal 1978: utilizzavano silicio amorfo piuttosto che la forma cristallina impiegata fino a quel momento, ed erano molto più economiche da produrre, anche se un po’ meno efficienti.

Nel 1985 i ricercatori dell’Università del New South Wales hanno finalmente infranto la barriera del 20% di efficienza in un altro prototipo di laboratorio. Poi, finalmente, all’inizio degli anni ‘90 i moduli fotovoltaici hanno raggiunto un livello di efficienza commerciabile. I pannelli solari portatili per il campeggio iniziarono ad apparire in questo periodo e ricordo di aver acquistato il mio primo intorno al 1995: 55 watt e un’efficienza di circa il 18%. In estate la mia caravan poteva resistere tranquillamente per oltre una settimana off-grid, senza alcun problema.

Già nel 2014 i produttori di camper montavano pannelli solari come standard su alcuni dei loro modelli. Ciò si è rivelato di grande aiuto per lo stoccaggio off-grid, in particolare quando sono installati sistemi di tracciamento.

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Oggi

Oggi i pannelli solari sono più economici ed efficienti che mai, e hanno rivoluzionato la produzione di energia rinnovabile insieme alla tecnologia eolica. Mentre scrivo questo articolo, in una giornata luminosa e fredda, il 13,1% dell’elettricità del Regno Unito è fornita dall’energia solare. Chi l’avrebbe mai detto, anche solo 10 anni fa? Inoltre, molti fornitori e produttori del nostro settore hanno installato pannelli fotovoltaici sui tetti dei loro capannoni e delle loro fabbriche con l’obiettivo di ridurre i costi e allo stesso tempo di diventare più ecologici. In effetti, il solare fotovoltaico ha fatto registrare nell’ultimo decennio il calo dei costi più evidente e consistente rispetto a qualsiasi tecnologia elettrica. Un rapporto dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha rilevato che tra il 2010 e il 2019 il costo del solare fotovoltaico è diminuito globalmente dell’82%. La tecnologia del film sottile, che utilizza il silicio amorfo, è notevolmente avanzata e ha dato un grande impulso alla produzione di pannelli flessibili. Sebbene non siano così efficienti o di lunga durata come quelli al silicio cristallino convenzionale, questi pannelli si distinguono però decisamente per il risparmio di peso e per la loro capacità di essere montati su superfici curve.

Gran parte dei veicoli ricreazionali odierni è dotata di un pannello solare di serie o opzionale, in risposta alla tendenza verso il campeggio off-grid, cioè non collegato alla rete elettrica. In effetti, l’efficienza raggiunta oggi è ormai così buona che spesso i pannelli solari possono essere utilizzati per alimentare i frigoriferi a compressore quando non sono collegati alla rete.

Uno dei problemi con i pannelli solari è che possono degradarsi con l’età. La luce solare fa sì che il boro e l’ossigeno nello strato di tipo N della cella si leghino in -

sieme, producendo un difetto che può intrappolare l’elettricità e ridurre la quantità di energia generata dal pannello solare. È noto da tempo che il gallio è superiore al boro se utilizzato in questo ruolo al suo posto, ma un brevetto di 20 anni ne ha impedito l’uso fino a tempi recenti. Il brevetto è scaduto nel maggio 2020. Da allora, l’industria è passata rapidamente dal boro al gallio, al silicio trattato con drogaggio di tipo N.

All’inizio del 2022, il principale produttore Hanwha Q Cells ha stimato che circa l’80% di tutti i pannelli solari prodotti nel 2021 fosse passato dal boro “drogato” al gallio, una transizione massiccia in un tempo così breve.

Attualmente, i migliori pannelli solari in silicio disponibili in commercio hanno un’efficienza di circa il 24%, una cifra che difficilmente verrà superata di molto nella produzione commerciale.

Anatomia di una cella...

Una cella fotovoltaica è costituita da un materiale semiconduttore (come il silicio) diviso in due strati, uno sopra l’altro. Lo strato superiore (molto sottile) è drogato (infuso) con una sostanza come il boro. Il processo noto come drogaggio di tipo “N” produce una superficie caricata negativamente, cioè un surplus di elettroni. Il secondo strato sottostante (molto più spesso) è drogato in modo opposto (tipo “P”), per produrre una carica positiva, cioè un surplus di “bu-

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Il futuro (non così lontano)

Il futuro è la volontà di migliorare ulteriormente l’efficienza e i costi. Sembra che la cella di giunzione in silicio abbia fatto abbastanza bene il suo lavoro e ora dobbiamo rivolgerci ad altri materiali per ottenere i risultati che cerchiamo. Il gallio, sotto forma di arseniuro di gallio, è superiore al silicio in termini di efficienza: le celle infatti raggiungono quasi il 30% in ambiente di laboratorio. Tuttavia, è probabile che i costi elevati continuino a limitarne l’uso alle sole applicazioni specialistiche, come per esempio i veicoli spaziali.

I materiali che stanno suscitando tutto l’interesse ora sono le perovskiti. Scoperta per la prima volta negli Urali della Russia da Gustav Rose nel 1839, la perovskite prende il nome dal mineralogista russo Lev Perovski (1792–1856). La perovskite ha una struttura quasi cubica, simile a un diamante. In realtà è titanato di calcio con la formula CaTIO3.

Da allora, gli scienziati hanno scoperto che possono produrre sostanze simili con la stessa struttura, ma da altre sostanze chimiche, molte delle quali sono facilmente disponibili ed economiche. Questa nuova classe di materiali è nota come “perovskite” e ha la formula generale ABX3 dove A e B agiscono come cationi e X come anione (un catione è uno ione caricato negativamente, un anione è caricato positivamente).

Allora perché tutto questo entusiasmo? Le perovskiti possono produrre celle solari altamente efficienti ed economiche e con molto meno materiale rispetto a quelle a base di silicio. Questo è l’ideale per la produzione di pellicole sottili e per risparmiare peso. Inoltre, la capacità di “sintonizzare” le perovskiti utilizzando diverse sostanze nella loro composizione significa che possono essere ottimizzate per lunghezze d’onda specifiche. Ciò consente la produzione di celle tandem, o multi giunzione, che possono utilizzare una parte molto maggiore dello spettro luminoso rispetto a una cella solare convenzionale. L’efficienza di tali celle ha già raggiunto il 30% e potrebbe raggiungere il 40% o più.

Fino ad ora le celle di giunzione di perovskite hanno avuto un grosso inconveniente: la stabilità, o meglio la sua mancanza. Ad oggi non è stato possibile produrre una cella con una durata di vita commercialmente valida. In effetti, è stato riscontrato che alcuni esemplari, quando vengono esposti a luce intensa e calore, durano solo poche ore.

Ma un team della Princeton University, negli Stati Uniti, afferma di aver prodotto un dispositivo che è estremamente durevole pur rispettando le attuali efficienze di conversione. I det-

...di giunzione fotovoltaica

chi” (Holes, cioè atomi privi di elettroni). Quando i due strati sono fusi insieme, si crea una zona di esaurimento in cui gli elettroni riempiono i buchi. Ciò crea un campo elettrico che impedisce agli elettroni nello strato di tipo N di riempire i buchi nello strato di tipo P. Quando i fotoni della luce solare colpiscono la superficie superiore, gli elettroni vengono espulsi dal semiconduttore lasciando “buchi” carichi positivamente. Una corrente elettrica fluirà se i due strati sono poi collegati.

tagli sono piuttosto tecnici: comportano l’inserimento di uno speciale strato protettivo tra due degli strati all’interno della cella. Il miglior risultato fino ad oggi ha mostrato che queste celle funzionerebbero a un minimo dell’80% dell’efficienza di picco, per 5 anni continuativamente, a una temperatura media di 35°C. Il team ritiene che possa essere equivalente a circa 30 anni di attività all’aperto.

Anche altri stanno lavorando sui temi dell’efficienza e della durabilità con buoni risultati. Quindi, vista la quantità di lavori in corso, sembra sia solo una questione di tempo prima che i pannelli solari a base di perovskite arrivino sul mercato. Le celle di perovskite, inoltre, eccellono rispetto al silicio nella loro capacità di convertire la parte blu dello spettro luminoso in elettricità: una cosa che le celle di silicio non possono fare. Quindi una prima applicazione di celle di perovskite potrebbe essere in tandem con celle di silicio.

Nel frattempo, i costi di produzione sembrano destinati a diminuire ulteriormente, grazie al basso costo di produzione delle celle di perovskite. È quindi probabile che vedremo sempre più celle solari adornare i nostri camper sin dall’uscita dalla fabbrica. La tecnologia a film sottile così adatta alle perovskiti consentirà ai pannelli solari di essere facilmente montati (anche retrofit) su superfici curve, e integrati nel guscio del camper in modi non sempre scontati.

Il camper completamente elettrico, con gran parte della sua potenza proveniente direttamente dal sole, è decisamente più vicino.

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Perovskite

L’importanza della formazione

Un nuovo corso proposto ai membri di Assocamp ha fornito ai concessionari una serie di stimoli per affrontare il cambiamento con consapevolezza. Il mercato sta infatti trasformandosi e l’esperienza maturata negli anni spesso non basta più. Ecco come affrontare una nuova tipologia di clientela e vincere le nuove sfide

Lalibertà non è un lusso. È questo il titolo scelto da Assocamp per un interessante corso di formazione proposto ai suoi associati (in presenza) con l’obiettivo di affrontare il cambiamento con consapevolezza, ritrovando quella carica emotiva che permette di trovare soluzioni alternative per stimolare nuovi o vecchi clienti in un mercato in evoluzione. Ester Bordino, presidente dell’Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per il Campeggio, ha aperto i lavori dicendo che “tutti abbiamo sempre bisogno di formazione”, e sottolineando l’impegno di Assocamp per dare a tutti i suoi associati l’opportunità di crescere professionalmente attraverso corsi specifici. In questo evento di Reggio Emilia i contenuti sono stati curati da OSM Partner Leonardo, franchisee della società di consulenza internazionale OSM - Open Source Management,

presente con i soci Enrico Pittaluga e Fabrizio Garbelli. Al primo è stata affidata la sessione del mattino, iniziata sottolineando come il target di clienti si stia ampliando: non più solo le tradizionali famiglie o le coppie in età relativamente avanzata, ma una vasta platea che nasce dalla segmentazione generazionale formata da Baby boomers (1946-1964), Generazione X (1965-1980), Millennials (1981-1996) e Generazione Z (1997-2012). Tutti con esigenze diverse. A questo si aggiunge l’evoluzione del mercato in termini di prezzo che ha spostato l’asticella dell’acquisto verso l’alto. Per affrontare quella che a tutti gli effetti è una nuova tipologia di clienti bisogna quindi cambiare alcuni paradigmi.

L’esperienza non è tutto

Il primo punto affrontato è stato quello rela-

tivo alla necessità di non continuare a basarsi esclusivamente sull’esperienza. Se il contesto cambia, questo elemento può essere fuorviante, spingendoci a ripetere comportamenti che alla fine possono rivelarsi controproducenti. Bisogna quindi uscire dalla propria zona di comfort. Pittaluga si è spiegato portando due esempi, quello del luccio e quello dell’allenatore di pallavolo Julio Velasco.

Ricercatori americani hanno dapprima abituato un luccio a trovare del cibo al momento di una stimolazione luminosa e poi, a comportamento consolidato, hanno messo una parete di plexiglass trasparente tra lui e il cibo. Per una settimana il luccio ci ha sbattuto la testa, prima di arrendersi e smettere di reagire allo stimolo luminoso. I ricercatori hanno così eliminato la barriera, ma il luccio, stufo delle craniate, non ha più cercato

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Testo di Paolo Galvani, foto Antonio Mazzucchelli Ester Bordino apre i lavori del corso di formazione insieme ai relatori Fabrizio Garbelli (sopra) ed Enrico Pittaluga (a destra)

di raggiungere l’obiettivo. Fino a quando è morto non di fame, ma di esperienza e abitudine. Julio Velasco, invece, ha spiegato con il suo consueto tono scanzonato che gli specialisti schiacciatori pensano sempre a come vogliono ricevere palla per essere messi nelle migliori condizioni, ma tendono a non concentrarsi su come battere l’avversario in qualsiasi modo arrivi la palla. Quello lo sanno fare solo i veri campioni.

Da questi due esempi emerge quanto sia fondamentale non rassegnarsi all’abitudine quando le condizioni cambiano e quanto sia importante avere in squadra dei veri campioni. I quali, per altro, non bastano: i risultati arrivano solo se tutti sono coinvolti, se tutti sono capaci di guardare al quadro completo e non solo al proprio compito. Bisogna fare di tutto per stimolare il coinvolgimento. È questa, per esempio, la ragione per cui si preferisce parlare di collaboratori e non dipendenti. il contributo di tutti è quello che determina il successo di un’azienda o meno.

Dalla colpa alla responsabilità

In questo contesto è necessario capire se considerarsi un effetto (punto ricevente) oppure la causa (punto sorgente). Il vero tema di fondo su cui riflettere è che bisognerebbe sempre mettersi a pensare a cosa si può fare in prima persona, in ogni condizione. Anche quando siamo certi che il problema non nasce da noi, come per esempio è avvenuto con i lockdown, con i ritardi nelle consegne o con gli aumenti di prezzi. Rimanere in una posizione passiva non porta mai a buoni risultati.

Importante è anche abolire l’uso del termine “colpa”, da sostituire con “responsabilità”, perché questo fa un’enorme differenza in termini di percezione: il primo non ci aiuta ad affrontare e risolvere il problema, mentre il secondo ci spinge a fare qualcosa di diverso per arrivare a una soluzione. In sostanza, tutte le volte che il soggetto si considera un effetto (colpa di altri) e non una causa è più difficile arrivare a una conclusione positiva. È fondamentale quindi trasformare i pensieri negativi legati anche a condizioni esterne in pensiero causativo.

Non è per nulla facile farlo costantemente, ma si può attivare un percorso conoscitivo: quando si nota una cosa non ottimale, bisogna considerarsi causa e iniziare a sviluppare idee su come affrontarla. E anche se le prime reazioni non portano al risultato sperato bisogna continuare su questa strada, perché questo porta alla conoscenza che potrebbe permettere di risolvere il problema. La soluzione pronta non esiste, ma passo a passo ci si può avvicinare.

I consigli pratici

Oltre ai suggerimenti legati all’impostazione del pensiero, Pittaluga ha puntato l’attenzione su alcuni consigli molto pratici. Partendo dall’idea che non si possa ottenere ciò che

• Lamentarsi non è una strategia

• Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono.

Quali sono le tue strategie per schiacciare bene palloni alzati male?

• L’organizzazione produce libertà

• Non puoi delegare azioni, devi delegare un risultato

• Stiamo tutti lavorando per far vivere una bella esperienza al nostro cliente?

non si riesce a misurare, ha caldamente consigliato di tenere sempre aggiornato un foglio di Excel in cui riportare informazioni come il fabbisogno di cassa mensile, l’incidenza dei costi fissi sul fatturato e il margine generato da ogni prodotto. Evitando ovviamente di considerare l’IVA. Un secondo elemento importante è focalizzare l’attenzione sull’organigramma aziendale, anche nelle microimprese. Individuare le responsabilità e suddividerle tra tutti i collaboratori è un passo di chiarezza che va poi rafforzato attribuendo le corrette mansioni a ciascun ruolo. L’obiettivo è non avere mai ambiguità su chi fa che cosa, con una suddivisione delle responsabilità inequivocabile. Tendenzialmente, la direzione deve occuparsi di utili e strategie, l’amministrazione deve garantire tutto il denaro che serve, la produzione deve avere clienti entusiasti e le vendite una rete di clienti in crescita e con marginalità adeguata. Sono tutte cose com-

plicate da realizzare, per questo servono persone causative e responsabili.

La prima parte dell’incontro di Reggio Emilia si è chiusa affrontando il tema del marketing, fondamentale per mantenere i clienti esistenti e acquisirne di nuovi. Questa attività va impostata e seguita, indipendentemente dalla dimensione aziendale. Bisogna buttarsi sempre e poi misurarne gli effetti. Per iniziare basta partire dall’elenco clienti e coinvolgerli con newsletter, auguri, richiami. Bisogna raccontare delle storie e utilizzare più canali. In generale ci vuole un piano marketing da attuare nei momenti più adatti.

La strategia motivazionale

Nel pomeriggio le redini del corso sono passate nelle mani di Fabrizio Garbelli, che ha iniziato partendo dall’importanza di motivare le persone. Un apprezzamento e il riconoscimento di un merito sono gesti capaci di dare nuovi stimoli alle persone che lavorano

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in azienda. E ha proposto un metodo pratico, forse banale ma efficace, per cercare di rendere questo comportamento parte del nostro agire quotidiano: tenere in una tasca dieci monetine e spostarne una nell’altra tasca quando facciamo un apprezzamento. In azienda ci sono senz’altro più di dieci motivi ogni giorno, ma presi dagli impegni facciamo fatica a vederli. Impegnarsi a spostare quelle dieci monetine ci abitua a essere più motivanti nei confronti di chi ci circonda. Le persone vanno poi coinvolte. Quindi, senza esagerare, è fondamentale ricavare dei momenti di confronto. Il consiglio di Garbelli è quello di provare a pianificare settimanalmente gli obiettivi, in modo da reagire per tempo a eventuali deviazioni. Anche una sola riunione ogni sette giorni di una decina di minuti aiuta a rifocalizzarsi. Le riunioni hanno lo scopo di mettere le persone in azione, che quando ne escono devono sapere esattamente cosa fare. Ricordandosi di gratificare i collaboratori. Oggi è fondamentale

• Rallentare il lavoro di altri

• Rendere un budget irraggiungibile

• Demotivare collaboratori

• Perdere clienti

• Distruggere un brand

• Distruggere te

coinvolgerli tutti per diventare una squadra più forte e più resiliente. Questo fa la differenza.

E in generale bisogna sempre fare ritorno al concetto del pensiero causativo. Focalizzarsi sui problemi o focalizzarsi sulle soluzioni comporta lo stesso sforzo mentale. Nel primo caso ci troviamo in una zona di comfort, perché reputiamo normale riflettere sui problemi. La parte difficile è spostare l’attenzione sulle soluzioni, diventando causativi e responsabili.

I rischi da non correre…

Una particolare attenzione va posta nella scelta delle persone nei ruoli chiave: un solo errore di valutazione può vanificare tutti gli sforzi fatti, rallentando il lavoro degli altri, rendendo un budget irraggiungibile, demotivando i collaboratori, perdendo clienti e rischiando di distruggere un brand e l’azienda. Per questo, se da un lato bisogna agire in termini motivazionali, non è opportuno nemmeno lasciarsi andare alla compiacenza: se gli obiettivi non vengono raggiunti è necessario agire. Anche eventualmente riconoscendo che quello specifico ruolo non si adatta alla persona a cui l’abbiamo assegnato e cambiandogli mansione.

Poi c’è il rapporto con il cliente. Acquistare un camper è un investimento in emozioni e quindi il cliente deve vivere un’esperienza positiva in ogni fase della vendita. Si dice che una persona contenta parli bene di te a un massimo di tre altri individui, ma solo se interpellata. In caso di scontentezza, invece, vengono raggiunte fino a sette altre persone e in modo del tutto spontaneo. E questo prima dell’avvento dei social, dove invece una reputazione può essere distrutta in pochissimo tempo. Ecco che l’importanza del venditore e dei modi con cui il cliente viene gestito cresce di molto rispetto al passato. Un nuovo elemento di cui tenere conto è legato all’aumento dei prezzi. I camper si stanno trasformando in beni di lusso e in questo segmento di mercato i clienti non si spaventano per i rincari o le lunghe attese. Da gennaio 2022, marchi del mondo dell’orologeria o della moda hanno aumentato i prezzi del 20/25%, e nonostante questo, prevedono un mercato ancora in crescita. Ecco perché oggi bisogna trasformare l’immagine del camper da mezzo per la vacanza economica a un so-

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Una persona sbagliata in un ruolo chiave può:
Il lusso da sempre ha imposto le regole del mercato senza spaventarsi dei rincari

gno per il cliente. Deve diventare un oggetto di desiderio e sinonimo di lusso, perché chi gioca al prezzo più basso non prospera.

…e gli errori da non commettere

Nella vendita va poi posta attenzione sulle idee “virus”, quelle che hanno un’accezione negativa, che possono anche involontariamente essere trasmesse al cliente: prezzi cresciuti a dismisura, limitazioni nell’uso del mezzo, difficoltà pratiche eccetera. Così come va bandita la tentazione di etichettare il cliente in base al suo aspetto. Oggi la moda è molto più fluida di una volta e basta un’errata interpretazione dell’abbigliamento per rischiare di ignorare, e quindi perdere, un potenziale nuovo cliente: l’attenzione deve sempre essere massima.

Quando al cliente si parla è necessario non trasferire nozioni, che pure possono essere importanti, ma soprattutto emozioni. Bisogna ascoltare per l’80 per cento del tempo e dedicare il 20% restante alle domande di indagine. Oggi molti dei potenziali clienti stanno cambiando, diventando più esigenti, ed è necessario avere ben presenti anche altre tipologie di utilizzo del mezzo (come ufficio mobile o come abitazione permanente, per esempio). Bisogna entrare in una comunicazione “win-win” con il cliente, con uno scambio di interlocuzioni aperto e confidenziale.

Se al cliente non si riesce a offrire un’emozione, questi finirà per focalizzare la sua attenzione sul prezzo. Servono quindi empatia e capacità di entrarvi in contatto emotivo.

E poi c’è il tema della strategia di vendita. Non bisogna mai generalizzare e vanno sempre trovate soluzioni positive. Rimanendo sull’argomento prezzo, per esempio, sottolineando che oggi i mezzi mantengono molto di più e molto più a lungo il loro valore.

La tecnica della piramide rovesciata

Il disegno della piramide rovesciata è una tecnica di vendita comprovata: mostra in ogni momento della trattativa il livello di

Pronti per l’assemblea annuale

Il 22 maggio è il giorno scelto da Assocamp per la sua assemblea annuale. Organizzato all’Hotel Parma Congressi, l’evento riunirà tutti i membri dell’associazione per un’occasione di incontro e networking. Verranno quindi presentati i programmi dell’associazione, un resoconto delle attività svolte per i propri membri - concentrati quest’anno anche e soprattutto sulla formazione - e delle attività

promozionali. In questa occasione saranno anche resi noti i risultati della ricerca di mercato condotta da OSM - Open Source Management dedicata al marketing digitale che racconta come gli utenti delle principali piattaforme (Google, YouTube, Facebook, Instagram, TikTok) si relazionano con il settore dei veicoli ricreazionali, sottolineando la crescita impetuosa delle generazioni Millennial e Gen Z.

sforzo necessario per arrivare a una conclusione positiva. Lo sforzo maggiore va profuso nell’approccio iniziale con un potenziale nuovo cliente, mostrando curiosità e cercando di saperne tutto. Ci vogliono feeling ed empatia, e se per un qualsiasi motivo nella prima fase non si è fatta un’ottima impressione bisogna andare a cercare i punti di contatto, come eventuali passioni comuni. Bisogna interagire fino a che il viso di chi si ha di fronte non si illumina. Questo serve ad affrontare la piramide rovesciata nel modo migliore, altrimenti è difficile comunicare. In questa fase è meglio fare domande “aperte”: Cosa vi piace fare nel tempo libero? In che senso? Perché? Cosa intende? E in ogni caso è necessario che la cosa non sembri un interrogatorio, offrendo anche qualcosa di noi.

La fase due è costituita dall’indagine, momento in cui vanno comprese prevalentemente due cose: qual è il sogno del cliente e cosa gli sta impedendo di ottenerlo. Bisogna evitare di presentare la soluzione, senza avere prima completato l’indagine. La fase tre è la stimolazione, che spesso i venditori non portano avanti. Qui andrebbe fatto un riassunto all’interlocutore, chiedendo se si è capito bene e mettendo sempre sul piatto sogno e impedimento. Fino a questo momento è bene rimanere in posizione attendista, in

ascolto attivo.

Verso la conclusione della trattativa La quarta fase è la presentazione della soluzione, che deve calzare perfettamente la necessità dell’interlocutore, seguita dalla risoluzione delle obiezioni, che possono essere generalmente di due o tre tipi. Tra quelle vere, c’è l’affermazione “ne devo parlare con la moglie”. In questo caso bisognerebbe proporre un appuntamento con la consorte, non chiedere al cliente di ripassare con lei. Un’obiezione vera è ripetuta, mentre se cambia significa che in fase di indagine non è stato centrato l’obiettivo di capire sogno e impedimento. Ci sono anche obiezioni che sono segnali di chiusura, per esempio quando il cliente chiede quando il mezzo verrà consegnato o quali sono le condizioni di pagamento. In tutta questa seconda parte, orientata alla chiusura, bisogna essere decisionisti e proattivi.

La giornata di formazione proposta da Assocamp è stata ricca di informazioni utili e di suggestione, e soprattutto si è rivelata molto interattiva con un contributo di dialogo e confronto con la platea molto importante. L’idea dell’associazione è di continuare con appuntamenti di questo tipo, che possono essere uno stimolo importante per tutti i partecipanti.

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La campagna pubblicitaria di APC sul camper non si ferma

Itelespettatori italiani, comodamente sdraiati su poltrone e divani, dal 5 febbraio scorso hanno potuto vedere in TV degli spot inediti che ritraggono persone felici, di età diverse, in situazioni di comfort, che fanno sport immersi nella natura e si godono il proprio tempo libero con partner, figli e animali domestici. “Vivi la libertà con stile: Scegli il camper” è il messaggio degli spot da 15 e da 30 secondi che APC ha realizzato per promuovere il camper, come strumento “cool & trendy” per il tempo libero e con l’obiettivo di ottimizzare l’immagine del camper e dei suoi utilizzatori. Ovviamente, è il camper, in tutte le sue forme, il vero protagonista degli spot, ma solo in quanto rende felici i protagonisti umani. La campagna di comunicazione APC è iniziata sui canali RAI il 5 febbraio scorso e si è appena conclusa: due mesi e mezzo di presenza costante hanno permesso di ottenere una buona visibilità sulle reti RAI. Molti spot, usciti su RAI1, RAI2 e RAI3, sono andati in onda in prime time e in posizioni speciali, come – ad esempio – prima dei telegiornali di ora di pranzo e di cena su RAI1 e RAI2 e prima dei TG regionali. Alcuni spot sono stati trasmessi anche durante trasmissioni di successo come “Cattelan” e “Belve” su RAI2, “Linea Bianca”, “Linea Verde” e “Che Dio ci aiuti” su RAI1, nonché durante momenti di entertainment condotti dallo showman Fiorello.

Si trova invece ancora nel pieno del suo svolgimento la campagna televisiva in onda sui canali SKY, iniziata a metà febbraio scorso. Complessivi

3.500 spot da 30 secondi verranno trasmessi su dodici settimane, due settimane al mese, fino a metà luglio prossimo su un panel variegato di canali: tra gli altri, principalmente Sky TG24, Sky meteo 24, Sky Nature, Sky Documentaries, Sky Crime e Sky Comedy. Proseguono poi – ininterrottamente dal novembre 2022 – le campagne digital e social che hanno anch’esse, come obiettivo, quello di veicolare

un’immagine più moderna del camper e dei suoi utilizzatori, mirando a intervenire sull’aspetto culturale: fare informazione per mostrare che il mondo del camper possiede un vestito “glamour”, adatto a essere indossato anche da una nuova clientela, attenta alle ultime tendenze di lifestyle. Stanno dando ottimi risultati anche le “incursioni” digital verso il settore della nautica.

E, a proposito di lifestyle, la campagna di comunicazione APC sta svolgendosi in questi mesi anche

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È entrata nel vivo lo scorso febbraio e proseguirà fino a luglio la campagna di comunicazione di Associazione Produttori Caravan e Camper
Direttore Generale APC

su alcune testate di lifestyle e viaggi della carta stampata. A partire dallo scorso febbraio e fino a giugno la campagna advertising di APC è uscita e uscirà in formato piena pagina su riviste di tendenza come, ad esempio, Vanity Fair (anche sul numero speciale dedicato al Salone del Mobile e al design), e il mensile di lifestyle maschile GQ. La campagna è uscita anche su La Cucina Italiana, un punto di riferimento per gli appassionati di cucina, e su Traveller, magazine “alto di gamma” che racconta non solo destinazioni ma anche cultura e i cui lettori hanno un profilo socioeconomico e culturale superiore. Da febbraio a maggio sono previste uscite anche sul mensile de Il Sole 24 Ore How to Spend it, che ha lettori dal profilo culturale alto (40% di laureati). La combinazione dei canali stampa individuati mira ad accreditare il caravaning presso una nuova audience di profilo alto, interessata alle nuove tendenze di lifestyle.

Grande interesse del pubblico per il “camper style”

Naturalmente siamo consapevoli che l’obiettivo di questa campagna pubblicitaria sia estremamente ambizioso e che servirà tempo per raggiungerlo: l’immagine di un prodotto come il camper non si cambia certo in una sola stagione. Vediamo però che l’interesse suscitato da questa ondata di comunicazione è alto. Un dato per tutti: sulla landing page sceglilcamper.it sono atterrati, fino a fine marzo 2023, oltre 150.000 utenti, segno che la campagna ha suscitato interesse e curiosità per il “camper style”. Ovviamente, è nostro auspicio che tale interesse possa trasformarsi in approfondimento concreto, con visite di persona presso i centri vendita. Per facilitare questo percorso, sulla landing page, oltre alla possibilità di scaricare la guida alla camper life, è presente anche un tool di ricerca del concessionario più vicino. Sono già state fatte diverse migliaia di ricerche da parte degli utenti.

Un ringraziamento va ai colleghi del Comitato Marketing di APC che contribuiscono in maniera importante e preziosa alla definizione degli aspetti marketing, sia tattici che tecnici, della comunicazione. Rinnoviamo inoltre i nostri ringraziamenti a tutti gli Associati APC, produttori di camper, che hanno finanziato questo primo anno di campagna.

Iniziate le attività di

lancio del Salone del Camper 2023

È già partita l’attività di promozione del Salone del Camper, edizione 2023, che si svolgerà presso Fiere di Parma dal 9 al 17 settembre prossimi. L’evento, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con APC, si annuncia “frizzante” e ricco di prodotti in esposizione. Saranno infatti presenti, come espositori, tutti i principali brand europei di camper e caravan. Importante sarà anche la presenza di componentisti ed accessoristi, così come la sezione “Turismo e Mete”, dedicata alle località turistiche, che sarà particolarmente ricca ed attrattiva. Il lancio del Salone, dal punto di vista della comunicazione, è iniziato subito dopo Pasqua con la diffusione di un primo comunicato stampa, già ripreso da diverse testate print e online e con l’organizzazione di un webinar da parte del “Salone del Camper Lab”, dal titolo: “Digitale e Metaverso: Opportunità e Strumenti per il Turismo Open Air”. Il webinar, che si è tenuto giovedi 13 aprile 2023, ha visto la partecipazione di molti esperti in qualità di relatori. Durante il webinar sono stati evidenziati i vantaggi degli investimenti nel digitale e nel metaverso, sia per quanto riguarda la comunicazione, sia per quanto riguarda le opportunità che le nuove tecnologie offrono nella gestione di campeggi, villaggi e aree di sosta camper. Durante l’estate sarà previsto, come ogni anno, un battage pubblicitario per segnalare al grande pubblico lo svolgimento del Salone del Camper. Nel corso del mese di maggio verrà inoltre realizzato un mega-pannello pubblicitario che verrà poi esposto davanti al quartiere fieristico, lato autostrada. Il mega-cartellone, recante logo e date del Salone del Camper, sarà visibile a tutti coloro che transiteranno sull’autostrada A1 Milano-Bologna per diversi mesi, diventando così un veicolo pubblicitario assolutamente rilevante per la notorietà della manifestazione.

La biglietteria online aprirà già dal primo di giugno e – per tutto il mese – sono previste azioni promozionali per l’acquisto di biglietti di ingresso, per tutti i visitatori che vorranno assicurarsi con largo anticipo un “posto in prima fila” al Salone del Camper.

APC auspica inoltre che la campagna di comunicazione promossa dall’Associazione stessa durante la stagione 2022/2023 possa “solleticare” l’interesse di nuovo pubblico a visitare il Salone del Camper. Insomma, gli sforzi di tutti sono volti a sviluppare un insieme di attività sinergiche, con l’obiettivo di creare attenzione intorno al mondo del camper e della caravan, con una immagine rinnovata e sempre più attraente.

Per approfondimenti sull’edizione Salone del Camper 2023: salonedelcamper.it

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Abbiamo incontrato Massimiliano Romeo, Senatore leghista e capogruppo al Senato, che ha mostrato profondo interesse alle dinamiche del Turismo Itinerante

Prosegue l’attività istituzionale a favore del turismo itinerante

Lo scorso mese di marzo ha registrato una nuova tappa del lungo lavoro di Promocamp Italia a favore del turismo itinerante.

L’associazione è attiva da molto tempo su questo fronte, con l’intento di apportare il proprio contributo alla risoluzione di alcuni problemi ancora insoluti che riguardano il mondo dei veicoli ricreazionali, e più ampiamente il turismo itinerante; problemi legati alla ricettività nazionale, ma anche alla legislazione relativa ai veicoli, che risente della scarsa considerazione che i governi di tutti i colori succedutisi negli anni hanno sistematicamente riservato a questo comparto della più grande industria del Paese.

Se infatti da un lato ProgettAree Group è divenuto un importante punto di riferimento per privati e Comuni che intendono realizzare un’area di sosta per i veicoli ricreazionali, svolgendo un importante lavoro di promozione del business dei nostri associati senza costi aggiuntivi per i committenti, dall’altro l’associazione in prima persona continua a perseguire i propri obiettivi di sensibilizzazione istituzionale.

Ultimo atto di questo lavoro, in ordine cronologico, l’incontro recentemente svoltosi a Roma tra me e Massimiliano Romeo, Senatore leghista e capogruppo al Senato accompagnato da alcuni component del suo staff, con i quali sono state sviscerate ed affrontate alcune criticità del nostro mondo.

Molti gli argomenti trattati, alcuni già noti all’esponente politico, che ha mostrato profondo interesse alle dinamiche del turismo itinerante e ai suoi problemi, mettendo a disposizione l’attività del suo ufficio per affrontare i temi sul tavolo con l’obiettivo di arrivare a breve alla stesura di un Disegno di Legge finalizzato ad affrontare - e si spera risolvere - alcuni dei problemi esistenti, sia interni alla nostra legislazione che relativamente all’adeguamento alle direttive europee.

Dal confronto è emersa una forte volontà politica di mettere a terra la maggior parte possibile dei fondi resi disponibili dal PNRR, argomento già intavolato dall’allora Ministro Massimo Garavaglia, che si espresse per l’apertura di 1.000 aree

di sosta ed una serie di incentivi che garantiscano la fruibilità del paese al turismo itineranteper 365 giorni all’anno anche nelle zone meno frequentate dal turismo generico, proprio quelle che il nostro turismo di scoperta privilegia…

Lo svolgimento di questo incontro in un momento particolare come i primi tempi di una legislatura è particolarmente importante; si sa come questi siano infatti i mesi in cui la classe politica è maggiormente sensibile all’analisi delle problematiche e all’avvio dei percorsi necessari alla loro soluzione, sull’onda di un entusiasmo che mette le ali alle buone intenzioni più di quanto accada dopo i primi due o tre anni di governo. Registriamo quindi la già nota disponibilità di Promocamp Italia e quella della politica nazionale: chissà che sia la volta buona per vedere recepita qualcuna delle istanze che da tanti anni vengono avanzate, da tanti soggetti e dalla nostra associazione in primis.

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