Impegno settembre 2017

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI CONVERSANO - MONOPOLI Anno 22 - Numero 7 - Settembre 2017 www.conversano.chiesacattolica.it

PROGETTARE INCENTRATI SU GESÙ

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o scorso giugno, il 19 e il 20, abbiamo vissuto un forte momento ecclesiale durante il Convegno diocesano, che ha visto raccolti nella città di Putignano i nuovi Consigli Pastorali Parrocchiali. Quell’appuntamento si poneva a conclusione di un intenso anno, durante il quale abbiamo avuto modo di riflettere e di confrontarci su uno degli aspetti caratterizzanti l’identità della Chiesa: la sinodalità. La Chiesa è per sua natura un popolo che cammina insieme, nella sequela del Cristo, percorrendo i sentieri della storia quotidiana per costruire il Regno di Dio, per dare carne al Vangelo della gioia. E nella Chiesa, pellegrina nel tempo e serva dell’umanità redenta dal Sangue di Cristo, lo stile da attuare nelle relazioni tra le diverse componenti del popolo di Dio è quello del dialogo, da vivere nel comune ascolto della Parola e nella lettura sapienziale dei segni dei tempi. Per questo, si è voluto dare ampio spazio nei diversi appuntamenti formativi alla riflessione riguardante uno dei frutti più maturi del cammino sinodale, ovvero il discernimento comunitario, in cui tutti – vescovo, presbiteri, diaconi, religiosi/e, fedeli laici – sono coinvolti per rispondere all’interrogativo di fondo di ogni azione pastorale: cosa dice oggi lo Spirito alla Chiesa e come attuare quanto lo Spirito suscita nelle coscienze dei credenti? Come dare volto alla Parola nell’oggi concreto della gente? Per avviare il nuovo anno pastorale e rilanciare quanto acquisito nel lavoro fatto lo scorso anno, viene offerto in questo numero di Impegno il materiale scaturito dai lavori assembleari di giugno, perché possa essere utile in vista del primo appuntamento dei Consigli Pastorali Parrocchiali in questo mese di settembre. Come è ormai prassi consolidata

in molte parrocchie, tale momento deve servire per progettare il percorso delle singole comunità durante l’anno. Senza voler cadere nella “malattia” della pianificazione a tutti i costi, credo che sia ormai un dato acquisito che la pastorale non può più affidarsi a quella sorta di “navigazione a vista”, in cui ognuno ripete quello che si è sempre fatto, risolvendo magari il problema contingente che si affaccia, e spesso pure in maniera superficiale. No, carissimi, è necessario lanciarsi in una pastorale intelligente e lungimirante, che legge gli eventi con uno sguardo di fede illuminato e guidato dalla Parola di Dio, non più stando ad aspettare all’interno delle nostre chiese, ma uscendo per raggiungere i luoghi dove si svolge la vita delle persone. Accogliendo le tante sfide che il Santo Padre ci lancia quotidianamente, a cominciare da quanto affermato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, il documento programmatico del suo pontificato che vogliamo avere come riferimento di ogni nostro progetto pastorale, educhiamoci sempre più a pensare la fede, incarnandola nelle reali condizioni di vita dei nostri contemporanei. Credetemi, sono grato alla Provvidenza – e alle persone che sono state strumento nelle sue mani – per quanto è già stato realizzato nella nostra Chiesa diocesana; però, lasciatemi anche dire che per qualcuno forse il cammino si è un po’ rallentato, fino a fargli perdere entusiasmo e voglia di spendersi per la causa del Vangelo. È mio vivo desiderio, in questo inizio di anno pastorale, che tutti ci impegniamo a riappropriarci di quella gioia che, ridando slancio all’impegno comune, ci rende testimoni credibili della Pasqua del Signore. Non una gioia qualsiasi, però, ma la gioia che nasce dall’aver visto il Signore, essendo stati suoi commensali al banchetto dell’Eucarestia. Carissimi, ricentriamo la nostra vita su Gesù, il Salvatore che dà vita, e ripartiamo da lui e con lui, consapevoli che, come compagno vivo e invisibile nel nostro cammino, egli fa ardere il nostro cuore donandoci la sua Parola. E proprio perché tutto nasce da lui ed è finalizzato a lui, in questo anno chiedo a te, amata Chiesa di Conversano-Monopoli, di interrogarti su come vivi il rapporto con il tuo sposo Gesù Cristo. Guidata dalla pagina evangelica di Marco 8, 27-31, lasciati provocare dalle domande del Maestro e verificati… nella verità!

Icona di Bose sull’amicizia.

IN EVIDENZA

+ Giuseppe Favale

Venerdì 15 settembre 2017 - ore 9,00 Plenaria Uffici Curia Oasi - Maria dell’Isola, Conversano Giovedì 12 ottobre 2017 - ore 18,30 Assemblea diocesana Parrocchia S. Anna – Monopoli


SINODALITÀ

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bbiamo ascoltato e letto più volte, nello scorso anno pastorale, che la scelta della sinodalità per la Chiesa non è un tema tra i tanti possibili, ma un’opzione fondamentale che definisce la nostra identità ecclesiale. Per tale motivo vogliamo riprendere quest'anno pastorale da dove ci eravamo lasciati, lo scorso giugno, nel corso del convegno diocesano a chiusura dell’anno dedicato alla sinodalità. Il nostro Vescovo Giuseppe, nelle conclusioni del convegno, ci ricordava tre scelte importanti per essere cristiani e comunità sinodali: amare il Signore, amare la Chiesa, amare la storia. L’accento sull’amore è un richiamo al fondamento dell’esperienza cristiana: tutti i nostri sforzi pastorali sono mossi dall’esperienza di essere, per primi, amati da Dio nel suo Figlio Gesù Cristo, dall’essere toccati dalla Sua Grazia e dal nostro desiderio di rispondere al Suo Amore, amandolo a nostra volta. Amare la Chiesa, perché è nella comunità cristiana che abbiamo ricevuto

Stile sinodale

quest’annuncio della Misericordia di Dio per noi; dobbiamo quindi continuare a costruire questa Chiesa con partecipazione e amore, perché ci è cara la nostra comunità e vogliamo che sia ancora madre per tante persone che hanno bisogno della Buona Notizia del Signore Gesù. Amare la storia, perché l’Amore non sia solo

a cura di don Francesco Zaccaria

una bella parola ma sia esperienza concreta di accoglienza, inclusione, integrazione, solidarietà, misericordia, accompagnamento, aiuto verso tutti quelli a cui il Signore ci manda come missionari della sua Carità. Ecco il profilo di una comunità che vuole continuare, anche in questo nuovo anno pastorale, a crescere nella sinodalità: una comunità innamorata di Cristo, che ha a cuore la comunità dei fratelli e che vive incarnata nella storia di tutti gli uomini.

S O M M A R I O Editoriale Progettare incentrati su Gesù + Giuseppe Favale

Sinodalità Stile sinodale a cura di don Francesco Zaccaria

Diocesi Nuovi incarichi nella nostra diocesi + Giuseppe Favale

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IX Centenario Monopoli rivive il mese mariano Michele Fanizzi

Verso il sinodo... Giovani, è tempo di ascolto! don Stefano Mazzarisi 4

Caritas Servire non per fare qualcosa, servire per costruire relazioni don Michele Petruzzi

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Ecumenismo V centenario della Riforma Protestante don Carmelo Semeraro 6

Esorcismo Il mistero del male della vita della Chiesa don Vincenzo Togati 7

Convegno diocesano Vivere la sinodalità nella Chiesa locale Francesco Russo 4

Le voci del convegno don Pierpaolo Pacello

Periodico d’informazione della Diocesi di Conversano – Monopoli

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Apostolato biblico «Non parlava alle folle se non con parabole» (Mt 13, 34) don Leo Giuliano

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Padri, madri e figli nella società liquida Carlo Tramonte 9

Voci dal Seminario Pellegrini per una Chiesa in riforma Mikael Virginio 10

Memorandum 6

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Reg. Tribunale di Bari n.1283 del 19.06.96 Direttore Responsabile: don Roberto Massaro Redazione:

don Mauro Sabino don Pierpaolo Pacello Donato Marino Lilly Menga Anna Maria Pellegrini Francesco Russo Nicola Teofilo Angelo Coletta

Uffici Redazione: Via Dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano Tel. 080.4958888 - Fax 080.4955851 Indirizzo di posta elettronica: impegno@conversano.chiesacattolica.it

Sito Internet della Diocesi di Conversano-Monopoli www.conversanomonopoli.chiesacattolica.it

Grafica e Stampa: EVI S.r.l. - Monopoli

Si prega di far pervenire alla redazione eventuali proposte di pubblicazione entro il giorno 5 di ogni mese.

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DIOCESI

Nuovi incarichi nella nostra diocesi Conversano, 21 luglio 2017

Carissimi confratelli presbiteri, carissimi fratelli e sorelle in Cristo, vi raggiungo per comunicare le decisioni che, nella preghiera e dopo ponderata riflessione coram Domino, ho assunto all’interno della nostra comunità diocesana per la cura pastorale di alcune Parrocchie. Ringrazio di cuore tutte le persone coinvolte in questi avvicendamenti, mentre affido il loro ministero al Buon Pastore, certo che sapranno rendersi strumenti docili nelle sue mani per la santificazione dei fedeli che vengono loro affidati. Questa mattina ho celebrato l’Eucarestia con il formulario “per i Sacerdoti” e ho ricordato tutti i nostri presbiteri, in particolare coloro che ricevono nuove responsabilità. Sono stato particolarmente colpito dai testi eucologici – suggerisco di prendere tra le mani questi testi per la preghiera personale – e ho chiesto allo Spirito Santo di illuminare e fortificare la nostra vita sacerdotale, perché nel ministero, fedele e generoso, cerchiamo unicamente la gloria di Dio nella salvezza delle anime. Il Signore chiede a tutti noi di assumere nella nostra esperienza ecclesiale lo stile del pellegrino, pronti a metterci sempre in cammino per andare lì dove la voce di Dio, attraverso la mediazione della Chiesa, ci invia. Alle comunità parrocchiali interessate, pur comprendendo in pieno la sofferenza per il distacco dai pastori con cui hanno condiviso un bel tratto di strada, rivolgo l’invito a vivere nella fede questo momento, consapevoli che il sacrificio, accolto con amore e nell’amore, sarà benedetto da Dio. Ecco allora, di seguito, quanto ho stabilito: 1.

MONOPOLI Unità pastorale del centro storico, che comprende le parrocchie Cattedrale, S. Maria Amalfitana e Santi apostoli Pietro e Paolo, parroco don Peppino CITO, vicario parrocchiale don Gianni GRAZIOSO che si affiancherà a don Carlo SEMERARO; parrocchia S. Antonio, parroco don Davide GARGANESE.

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CASTELLANA GROTTE parrocchia S. Leone Magno, parroco don Vito CASTIGLIONE MINISCHETTI; parrocchia S. Maria del Caroseno, parroco don Vito CASSONE; parrocchia de Il Salvatore, vicario parrocchiale don Antonio ESPOSITO.

3.

NOCI parrocchia Maria SS. della Natività, parroco don Stefano MAZZARISI.

4.

PUTIGNANO parrocchia S. Pietro, parroco don Giuseppe RECCHIA; parrocchia S. Domenico, parroco don Daniele TROIANI.

5.

PEZZE DI GRECO parrocchia S. Maria del Carmine, vicario parrocchiale don Mauro SABINO.

6.

CONVERSANO Seminario minore diocesano, vice rettore don Filippo DIBELLO.

I sacerdoti sopra indicati inizieranno il loro servizio dal prossimo mese di settembre, nelle date che insieme concorderemo. Una particolare parola di gratitudine e di affetto desidero rivolgerla a don Leonardo MASTRONARDI, che lascia l’incarico di parroco della parrocchia S. Leone Magno in Castellana Grotte per raggiunti limiti di età. Carissimi, affido alla materna intercessione di Maria il presbiterio e l’intera diocesi, chiedendole di rendere la nostra Chiesa icona della bellezza di Dio, capace di testimoniare la carità di Cristo in ogni ambito della vita dei fedeli. Chiedo il dono della preghiera per il mio ministero, nella fiducia di trovare sempre in tutti piena collaborazione per consolidare nell’unità il nostro cammino. Insieme non stanchiamoci mai di «guardare a Cristo Signore», fonte della nostra speranza. Augurando un sereno periodo di riposo in questa “torrida estate”, su tutti invoco la benedizione del Signore. + Giuseppe Favale vescovo di Conversano-Monopoli anno 22 • n. 7

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CONVEGNO DIOCESANO

Vivere la sinodalità nella Chiesa locale A Putignano il Convegno diocesano

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ono stati circa 600 i partecipanti al convegno “Vivere la Sinodalità nella Chiesa locale”, promosso dal Coordinamento pastorale della nostra diocesi presso l’auditorium del Polo liceale “Majorana-Laterza” di Putignano il 19 e 20 giugno scorso. Punto di arrivo del percorso vissuto durante l’anno in tutte le parrocchie, il convegno è stato voluto e presieduto dal vescovo Giuseppe Favale, insieme con don Francesco Zaccaria e don Pierpaolo Pacello, coordinatore e segretario del Coordinamento pastorale. Vi hanno partecipato i presbiteri della diocesi e i laici membri dei nuovi consigli pastorali e dei consigli per gli affari economici delle diverse parrocchie. Le parole di base del convegno, presenti lungo tutto l’itinerario annuale, sono state ‘sinodalità’ e ‘discernimento’, in sintonia con il Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze e col magistero di Papa Francesco. Il primo giorno è stato vissuto in maniera laboratoriale. Dopo l’introduzione, l’assemblea è stata divisa in 23 gruppi da 25 persone circa, coadiuvate da un moderatore e da un segretario. Ogni gruppo ha riflettuto sulle piste fornite dalla sintesi diocesana del discernimento, definite come “Accompagnare la vita” sull’iniziazione cristiana e sulla catechesi, “Sostenere la vita” sulle fragilità e dipendenze,“Impegnare la vita” su giovani, società e politica e “Nutrire la vita” su cultura, comunicazione e tecnologia. Il secondo giorno si è aperto con la restituzione sintetica del lavoro vissuto

all’interno dei diversi gruppi e con gli interventi del prof. Michele Illiceto, docente di filosofia presso la Facoltà Teologica Pugliese e presso il Liceo classico “A. Moro” di Manfredonia, e di don Pio Zuppa, docente di teologia pastorale presso la Facoltà Teologica Pugliese. Entrambi i relatori, a partire da alcune domande rivolte loro da don Francesco Zaccaria, hanno potuto esprimere pensieri e riflessioni rivolgendosi ad un’assemblea composta da presbiteri e laici agli inizi di un nuovo mandato nei diversi consigli.“La sinodalità è la capacità di mantenere ferma la nostra identità, lasciandoci costruire dall’altro – ha sottolineato Illiceto – La fede è un’esperienza di alterità verticale e orizzontale”, esortando a purificarla dalla paura e a “superare il narcisismo: molti credono per mettersi in mostra” e a raccogliere la “sfida della crisi dei legami” diventati liquidi, proponendo il “per sempre” e la logica del dono: ai consigli pastorali l’appello a fare discernimento e a capire i cambiamenti e le nuove domande dell’uomo di

oggi. Un invito al dialogo è arrivato da don Pio Zuppa, che, riprendendo l’espressione di Paolo VI nell’enciclica Ecclesiam Suam “La Chiesa si fa colloquio”, ha sottolineato l’urgenza di recuperare la dimensione relazionale e progettuale all’interno delle strutture di partecipazione. “Molte volte ci accorgiamo che i consigli pastorali non funzionano” ha sottolineato con forza don Pio, ma perché ciò non accada c’è bisogno di recuperare “una riflessività nell’azione, pensando mentre si fa e dando dignità a quanto ogni Chiesa o parrocchia può realizzare, e percependo le comunità parrocchiali come ‘comunità di pratica’, come quelle antiche botteghe dove si imparava il lavoro facendolo”. La conclusione dell’itinerario annuale e del convegno è stata affidata alle parole del vescovo Giuseppe, il quale, ringraziando organizzatori e partecipanti, ha espresso piena soddisfazione per quello che le nostre comunità hanno saputo realizzare. “Quanto abbiamo vissuto è esperienza di Chiesa, di una Chiesa raccolta attorno al Signore Gesù che si interroga, pensa, fa discernimento e insieme indica strade da percorrere”. Per questo le due parole chiave, ‘sinodalità’ e ‘discernimento’, e le proposte fatte dai diversi gruppi “diventeranno la base di partenza delle iniziative che il vescovo e gli uffici diocesani faranno nei prossimi anni”. A tutti, infine, l’invito a vivere con passione il servizio all’interno delle comunità. Francesco Russo

Verso il Sinodo… Giovani, è tempo di ascolto!

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er allargare il più possibile la partecipazione al prossimo Sinodo “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, oltre al questionario che conclude il documento preparatorio, che il 26 maggio scorso ci ha visti impegnati in un’esperienza di discernimento a sostegno della stesura del documento di lavoro (Instrumentum laboris), la segreteria generale del Sinodo dei Vescovi ha aperto un sito per ascoltare il punto di vista, il vissuto e i sogni dei giovani. Il sito è navigabile all’indirizzo http://youth.synod2018.va ed, oltre a fornire notizie sul Sinodo, offre a tutti i giovani un questionario, un’occasione da non perdere. Le risposte dovranno essere inviate entro il 30 novembre 2017. Pubblicizziamo con creatività ed entusiasmo questo spazio di ascolto e di partecipazione al Sinodo non scordando mai che i giovani non vanno aspettati, ci aspettano! Allora, raggiungiamoli e coinvolgiamoli tutti, “vicini” e “lontani”. Ci appartengono. don Stefano Mazzarisi

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CONVEGNO DIOCESANO

Le voci del convegno Restituzione dei lavori di gruppo

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l confronto tra i 600 partecipanti al Convegno diocesano, divisi in 23 gruppi di 25 persone circa, con la presenza di un animatore e di un segretario, si è concentrato su 4 piste di riflessione elaborate a partire dalla sintesi diocesana del discernimento vissuto nelle parrocchie. Ad ogni gruppo veniva chiesto, al termine del confronto, di elaborare alcune proposte concrete utili per l’area di riferimento. Qui riportiamo una sintesi schematica di quanto emerso. Accompagnare la vita 1) Famiglia: Creazione del ‘Ministero della/per la famiglia’: coppie formate che sostengono le difficoltà delle coppie e curano cammini per giovani coppie (proposta del ‘Gruppo giovani coppie’). 2) Giovani: Creazione del ‘Ministero per i giovani’ da affidare ad altri giovani, giovani coppie e coppie più esperte che affianchi i giovani con uno stile comunicativo rinnovato. 3) Laicato: investire nella formazione di un laicato adulto, corresponsabile, che progetti e coadiuvi i parroci. 4) Catechesi: maggiore attenzione agli adulti e alle famiglie dei piccoli della catechesi; rinnovo delle modalità comunicative (alternare gioco, preghiera, contenuto) e della proposta (esperienza e non solo contenuto); 5) Formazione: progetto unitario di formazione per laici e presbiteri a livello zonale; formazione degli operatori pastorali alla sinodalità e alla corresponsabilità (livello diocesano); formazione catechisti per la gestione dei gruppi (livello diocesano, zonale o parrocchiale); percorsi formativi per chi vive in parrocchia l’ascolto o l’accompagnamento. 6) Zone pastorali: – Formazione comune fra laici e presbiteri anche nelle zone (come a livello diocesano quest’anno); – Istituzione di ‘laboratori’ zonali: condivisione buone pratiche, coordinamento dei gruppi e delle energie; percorsi formativi mirati per operatori pastorali; attenzione alle diverse parti del territorio. 7) Varie: Cura ambienti (soprattutto per i piccoli); attenzione ai diversamente abili (coordinamento tra parrocchie e associazioni di volontariato); età sacramenti; coordinamento tra insegnanti IRC e parrocchie; ‘Chiesa in uscita’ con proposte forti di preghiera-spiritualità-celebrazione oltre le mura parrocchiali. Sostenere la vita Meta comune indicata nei diversi gruppi è stato il potenziamento della capacità di ascolto delle situazioni e delle persone. Le proposte emerse: 1) ‘Ministero della consolazione’: persone formate e motivate che a livello zonale o parrocchiale si occupino del sostegno alle persone/famiglie in difficoltà; visite domestiche periodiche o nei tempi forti del calendario liturgico o in momenti decisivi come la morte o la malattia. 2) ‘Consultorio familiare diocesano’: investire, conoscerlo e sfruttarlo maggiormente. 3) ‘Collaborazione’ tra parrocchie di una stessa zona, associazioni di volontariato (cristiane-laiche), istituzioni. 4) ‘Banca del tempo’: in senso proprio è un ‘ente’ organizzato in cui ognuno mette a disposizione un tot del proprio tempo e delle proprie competenze (cf sito www.associazionenazionalebdt.it). In senso lato è un mettersi a disposizione del prossimo per un tempo stabilito e regolare (non episodico). 5) Potenziare i ‘Centri di ascolto zonali’ (Caritas) già esistenti anno 22 • n. 7

con diverse figure professionali (avvocato-medico-consulente del lavoro-psicologo-insegnante). 6) ‘Consiglio pastorale parrocchiale’ deve animare e sollecitare la comunità alla lettura e alla segnalazione delle fragilitàsofferenze del territorio. Sostenere la vita Avendo la chiara consapevolezza di dover essere Chiesa in uscita, ‘per la strada’, ecco le proposte: 1) Formazione, relazioni e dialogo costante tra ‘operatori pastorali’. 2) Rivedere i cammini di accompagnamento dei giovani e della catechesi dei ragazzi, attraverso ‘esperienze di servizio’ (inserimento nel mondo dell’alternanza scuola-lavoro fornendo la possibilità di esperienze nelle caritas parrocchiali). 3) Maggiore conoscenza del ‘Progetto Policoro’, dei ‘Fondi diocesani di microcredito’ (esempio di associazioni che mettono insieme lavoratori disoccupati o percorsi professionali dove artigiani mettono a disposizione il loro tempo per trasmettere abilità e conoscenze di diversi mestieri) e degli aiuti già dati ai bisognosi, attraverso una sempre maggiore trasparenza della destinazione delle offerte. 4) Formazione politica e dimensione politica della fede (cf associazione ‘Cercasi un fine’). 5) Alleanze fruttuose, ridestinare competenze e luoghi (locali parrocchiali in disuso che diventano mense per poveri; terreni parrocchiali messi a disposizione di chi non ha lavoro). 6) Il ‘Consiglio pastorale zonale’: strumento per la lettura del territorio, per la creazione di una rete di collaborazione tra parrocchie, associazioni e istituzioni. Nutrire la vita 1) Dire un ‘sì chiaro alle nuove tecnologie: tablet nella catechesi, siti web parrocchiali o pagine facebook (naturalmente senza sminuire i contatti umani diretti). 2) Scoprire la bellezza della fede e nella fede (catechesi con l’arte), valorizzando musei-chiese-opere-linguaggi-risorse culturali (preparazione specifica di alcune persone - guide turistiche ecclesiali) e promuovendo attività pastorali in ambienti diversi dai soliti 3) Cappellano scolastico: un sacerdote che, in modo particolare per gli istituti superiori, offra del tempo per l’ascolto dei ragazzi. 4) Marketing della parrocchia: produzione di contenuti mediatici da utilizzare per la catechesi e la pastorale (sfruttando le naturali competenze dei giovani in tali ambiti) e attivando buone pratiche di comunicazione che rendano presente la parrocchia nei contesti social. 5) Media education: attraverso esperti del settore, attivare percorsi formativi che sostengano nell’utilizzo dei new media soprattutto i giovani, perché possano essere abitanti della rete da ‘credenti’ e da ‘protagonisti’. don Pierpaolo Pacello

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ESORCISMO

Il mistero del male nella vita della Chiesa L’esperienza ministeriale dell’esorcista diocesano

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‘esorcismo’ è un’imposizione fatta al demonio perché liberi una persona o un oggetto tenuto sotto il suo influsso. Ci sono due tipi di esorcismo: quello “semplice” o “minore”, che di solito viene proferito durante la celebrazione del battesimo, è una preghiera rivolta a Dio affinché liberi il battezzando dal potere di Satana, dal momento che tutti nasciamo segnati dalla colpa originale. L’esorcismo “solenne”, invece, è un’imposizione fatta al demonio, in nome di Dio e con l’autorità della Chiesa, perché esso liberi la persona o le cose tenute sotto l’influsso malefico. Non è facile riconoscere se una persona è disturbata, è posseduta dal demonio o è affetta da malattie psichiche o di altro genere. Si ha il sospetto di una possessione diabolica quando la persona indicata parla lingue sconosciute e che non sono nel suo scibile; quindi lingue diverse, di altre nazioni o incomprensibili. Un altro è la forza sovrumana, superiore alle possibilità della persona. Un altro ancora, il più comune, è il rifiuto del sacro: anche l’acqua benedetta, che di solito viene aspersa sugli ossessi, reca loro una reazione sproporzionata e fortissima, perché avvertono come se quest’acqua fosse bollente e procurasse sul loro corpo delle scottature di alto grado. Le scottature non sono percepibili da chi è presente, ma sono sofferte dall’interessato. Per quanto riguarda la levitazione, a me non è ancora capitato di assistere a questo fenomeno. Mi è successo invece di assistere a reazioni terrificanti, proprio perché la persona posseduta è investita di una forza straordinaria. Ho compreso, nel corso del mio ministero, che bisogna affrontare una vera e propria lotta, per cui è necessaria la presenza di persone che affianchino l’esorcista come collaboratori, nel senso che occorre pregare e, se necessario, usare la forza fisica per neutralizzare gli attacchi che vengono sferrati dall’ossesso. Il cattolico che non crede nella presenza del diavolo non deve chiamarsi più cattolico, se vuole essere coerente, perché il maligno fa parte del corredo del nostro credo, della nostra fede. Se non ammettiamo la presenza del diavolo nel mondo, diventa vana la redenzione. Da che cosa ci avrebbe redenti Gesù Cristo, se noi non fossimo caduti nella schiavitù di un tiranno che non perdona, e che anno 22 • n. 7

non può essere facilmente sconfitto dall’uomo, ma solo da Dio? L’esistenza del demonio, per un cattolico, è una verità di fede, in quanto la sua esistenza entra nella tradizione della Chiesa Cattolica. Il demonio è un “essere pervertito e pervertitore”: lo definì così Papa Paolo VI. Si tratta di un essere non fisico (difatti non si può toccare), ma di una realtà spirituale, la cui presenza viene percepita attraverso l’azione malefica, espressa dalla tentazione, dall’ossessione e dalla vessazione. Noi siamo venuti al mondo con la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita: queste sono le ferite che ci portiamo in seguito al peccato originale, ed anche se questo peccato ci viene tolto col battesimo, resta in noi l’impegno “ad agonem” (così dice il Concilio di Trento per indicare il combattimento). Le armi principali sono i sacramenti lasciatici da Gesù, che costituiscono un’azione di Dio nella nostra vita e nella nostra anima. Poi occorrono molta preghiera, le rinunce, le mortificazioni ed il digiuno: sono queste le armi più importanti che la Regina della Pace ci ha indicate come i cinque

sassolini, di cui il piccolo Davide si servì per atterrare il gigante Golia. Non è facile comprendere per quali ragioni si venga posseduti. A volte ciò dipende da una vita di peccati continui, per cui si vive sempre nei piaceri. Con una vita dissoluta, piena di peccato, senza mai ricorrere alla preghiera o ad altri mezzi di salvezza, la persona, anche senza saperlo, si consegna a Satana. Può succedere che si può essere fatti oggetti di malefici operati da maghi veri e propri, nel senso di veri operatori dell’occulto, oppure si può essere addirittura consacrati a Satana o nel ventre materno o alla nascita. Aggiungo solo questo: vorrei che le considerazioni contenute in questo mio scritto non fossero lette per un mero spirito di curiosità, ma che si cercasse di farne tesoro, perché la nostra vita è un combattimento: il demonio esiste realmente, e, per odio contro Dio, tenta l’uomo per condurlo al male. Quindi non snobbiamo la sua presenza, ma prendiamo le precauzioni necessarie per non cadere sotto i suoi lacci. Questo è l’augurio che rivolgo a me e a tutti i gentili lettori di questo articolo. don Vincenzo Togati

Andrea di Bonaiuto, Diavoli di guardia al limbo, Santa Maria Novella, Firenze.

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IX CENTENARIO

Monopoli rivive il mese mariano L’Agosto del IX Centenario dell’approdo della Madonna della Madia

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rchiviata la proclamazione di Monopoli “Civitas Mariae” del 1° luglio, momento importante per la città che da 900 anni ha un vincolo indissolubile spirituale e di identità con la Madonna della Madia, Monopoli ha avuto, come del resto ogni anno, il culmine delle celebrazioni mariane nel mese di agosto. È con la tradizionale apertura della porta della Cattedrale, a mezzanotte del 31 luglio, che iniziano tutte le celebrazioni di devozione e di festa in onore della Madonna della Madia. Ad officiare tale rito introduttivo quest’anno è stato il Card. Ernest Simoni, che ha portato la sua personale esperienza di granitica fede e di devozione alla Madonna. Ascoltare la sua esperienza personale di perseguitato per lunghi anni a causa della fede, nella dirimpettaia Albania, e la sua vita passata in carcere e ai lavori forzati estremamente umilianti, per ben 28 anni, sorretto solo dalla fede incrollabile in Cristo e dalla venerazione filiale verso la Madonna, è stata una grandissima lezione che quest’uomo in apparenza fragile ma temprato nell’amore per Cristo, per la Madonna e per la Chiesa, ha offerto a tutti i presenti. La serata, accompagnata da musiche meditative dell’ensamble ICOM diretta dal M.o Martino Palmitessa, sì è appunto conclusa con l'apertura delle porte della Cattedrale da parte del card. Simoni e del Vescovo Mons. Favale e con l’ingresso dei fedeli per il primo saluto agostano alla Madonna della Madia. Quest’anno la novena è stata presieduta e predicata da illustri prelati: nell’ordine da Mons. Stefano Sanchirico, Prelato di Anticamera della Casa Pontificia, da P. Giustino Pege, Abate di Noci, da Mons. Felice Di Molfetta, vescovo emerito di Cerignola, da Mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria, da Mons. Luigi Renna, vescovo di Cerignola, da Mons. Giuseppe Satriano, vescovo di Rossano-Cariati, da Mons. Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta, da Mons. Domenico Padovano, nostro precedente vescovo e, infine, da Mons. Giovanni Intini, vescovo di Tricarico, che della Basilica Cattedrale era stato rettore fino a qualche mese fa. Ogni prelato ha proposto un tema di meditazione. Tutte le parrocchie di Monopoli si sono alternate ad animare le celebrazioni liturgiche della novena, dando un segnale di coralità e coinvolgimento di tutta la città e delle sue contrade. Il 14 agosto, culmine della celebrazione agostana della Madonna della Madia, dopo la solenne celebrazione eucaristi-

Mons. Galantino, Mons. Favale e Mons. Fusillo durante la processione.

L’approdo dell’Icona della Madonna della Madia.

ca presieduta da Mons. Nunzio Galantino, segretario Generale della Cei, si è ripetuta la tradizionale rievocazione, presso cala Batteria, dell’approdo dell’icona della Madonna della Madia accolta dallo stesso Mons. Galantino e dal nostro Vescovo. Nell’accogliere la sacra icona, Mons. Galantino ha rivolto alla immensa folla presente quanto questa rievocazione gli suggeriva. La zattera che trasporta l’icona, a mo’ di vela, ha affermato, è la metafora della nostra vita: per poter avanzare nel mare della vita c’è bisogno di una vela che, come è avvenuto per Maria, deve essere gonfiata dalla parola di Dio, che ci mette al riparo da ogni egoismo. Ha, quindi, esortato ad accogliere con la stessa commozione e disponibilità quelle altre zattere, meno sicure, che arrivano cariche di volti e storie di uomini in fuga da guerre e miseria. Che Mons. Galantino sia rimasto entusiasta e commosso dell’esperienza monopolitana, lo dimostra quanto egli scrive sull’Avvenire del giorno seguente che ripropone il suo tema di meditazione: “Non esito a riconoscere di esserne rimasto tanto partecipe quanto commosso....Vi assicuro che nell’alzare l’icona di Maria ho sentito sulle braccia e sul cuore il peso di questa umanità dolente e umiliata; ma nel gesto con cui ho benedetto la folla di Monopoli, c’era anche le fiducia che con Maria è possibile affidarci al principe della Pace, affinchè ispiri propositi e impegni di pacifica convivenza tra tutti”. Il solenne pontificale del 15 presieduto dal nostro vescovo e la processione serale, questa volta, con una statua argentea di Maria (della cui storia sarebbe lungo soffermarci in questa sede) ha suggellato la festa di Maria della Madia Assunta in cielo. Intanto riprenderà la peregrinatio Mariae nelle parrocchie della diocesi. Seguiranno, nei prossimi mesi, altre iniziative per continuare a celebrare degnamente questo nono centenario dell’approdo. Michele Fanizzi

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APOSTOLATO BIBLICO

«Non parlava alle folle se non con parabole» (Mt 13,34) Il Discorso parabolico di Mt 13

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l tema del “Regno dei cieli” attraversa anche questo terzo Discorso. Dopo essersi soffermato nei cc. 11-12 sul rifiuto crescente da parte delle autorità giudaiche, Mt riporta una serie di parabole che hanno lo scopo di esplicitare la natura e le dinamiche del regno inaugurato da Gesù con il suo ministero profetico. Gesù parla con parabole. Si serve di un linguaggio comprensibile fatto di immagini e similitudini che coglie dall’ambiente circostante e da situazioni di vita quotidiana. Lo scopo è di suscitare un vero e proprio processo e/o sviluppo dialogico per coinvolgere il destinatario. La parabola è un racconto in cui il dialogo è parte fondamentale. La vicenda raccontata, inoltre, deve avere un suo sviluppo coerente e porre il lettore nelle condizioni di poter dare un giudizio di valore. Il regno è sempre una realtà indecifrabile, soprattutto per i giudei che si sono opposti alla sua accoglienza.Viene, invece, accordato a tutti coloro (= discepoli) che si pongono in un atteggiamento di disponibilità e accoglienza. I destinatari sono le folle e i discepoli. Le prime incarnano l’atteggiamento del rifiuto, a differenza dei secondi che fanno propria la disponibilità richiesta perché il regno sia accolto e cresca. Perché ciò avvenga è necessario il dono: non a tutti è dato di conoscere pienamente i misteri del regno dei cieli, ma è concesso dall’alto a chi accoglie l’insegnamento di Gesù. La separazione, poi, non è di questo mondo, ma appartiene alla fine della storia: finché si è in questo “presente” entrambi i gruppi dovranno convivere (vedi la parabola del grano-zizzania e quella della rete gettata nel mare). Il Discorso parabolico si snoda in due parti: 1) Mt 13, 1-35 (Conclusione nei vv. 34-35) e 2) 13, 36-52 (Conclusione nei vv. 51-52). L’evangelista accosta le parabole in forza del loro significato. Nella prima parte (Mt 13, 1-35), riporta la parabola del seminatore e la sua spiegazione (13, 3b-23); la parabola della zizzania (13, 24-30); la parabola del granello di senape (13,31-32); la parabola del lievito (13,33). Nella seconda parte (Mt 13, 36-52), l’evangelista include la spiegazione della parabola della zizzania (13, 36-43); la parabola del tesoro e della perla (13, 44-45) e quella della rete in mare (13, 47-50). Il regno in Mt, realtà misteriosa e impercettibile, contrasta la visione trionfalistica e nazionalistica dei giudei anno 22 • n. 7

e quella escatologica del Battista che contemplava l’eliminazione drastica dei peccatori. Il regno, invece, comporta una lenta gestazione, con la possibilità che venga rifiutato. Tutto ciò riguarda Gesù e il suo ministero: in Lui le forze positive del regno si sono manifestate e, nonostante gli iniziali fallimenti della sua missione, attestano il bene e la superiorità

di quest’ultimo sul male. Accolto, il regno è capace di generare nuova vita tra i credenti. Questi, in quanto segno e a servizio dello stesso, dovranno attenderne il compimento, coabitando con i malvagi, lasciando che la separazione si realizzi nel giorno del giudizio che spetta solo a Dio! Con il Discorso parabolico l’evangelista non vuole soffermarsi sul rifiuto di Gesù da parte d’Israele (si veda Mc), quanto piuttosto sulla comunità-Chiesa perché questa non desista dal perseverare nell’amore di Gesù fino al giorno del giudizio. Il “risultato” dipenderà principalmente dalla personale risposta all’insegnamento di Gesù e dal conseguente impegno nella diffusione del suo regno. Il Lezionario domenicale del Tempo ordinario ripropone integralmente il Discorso parabolico suddividendolo nella XV Domenica (Mt 13, 1-23: Introduzione + Parabola del seminatore con la sua spiegazione); nella XVI Domenica (Mt 13, 24-43: Parabola della zizzania + granello di senape, lievito, I conclusione + spiegazione della prima) e nella XVII Domenica (Mt 13, 44-52: Parabole del tesoro e della perla; della rete + II conclusione). don Leo Giuliano

Padri, madri e figli nella società liquida La presentazione del libro del prof. Illiceto al Carmine di Monopoli

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erata dedicata alla cultura, a cura dell’Associazione Parrocchiale di Azione Cattolica, con la presentazione dell’ultimo libro scritto dal professor Michele Illiceto “Padri, madri e figli nella società liquida” dove è sempre più difficile creare legami profondi e duraturi. L’autore, docente di Filosofia presso la Facoltà Teologica Pugliese, nell’illustrare l’opera, che offre una lettura postmoderna della società, ha tracciato un quadro della situazione in cui versa oggi la famiglia. Questa schiacciata tra consumismo e globalizzazione, fatica a sostenere i cambiamenti profondi e strutturali, che hanno modificato il tessuto sociale segnato da un analfabetismo affettivo, generato da un problema di fondo quale la crisi dell’adultità, che ha nella crisi della genitorialità una delle sue conseguenze. Il professor Illiceto nel libro analizza i cinque legami familiari (sponsalità, paternità, maternità, figliolanza e fratellanza) e propone quale medicina per uscire fuori da tale situazione un’antropologia della mancanza e della generatività quali vie per aprire percorsi di alterità ispirati alla logica del dono e della cura. Rivisitando la figura della madre, come colei che lascia venire il figlio senza trattenerlo e del padre come colui che lo lascia andare via senza smettere di amarlo, il professor Illiceto invita a guardare al figlio come dono e sorpresa. Tutto ciò esige adulti che sappiano essere custodi e mai padroni in una logica di ospitalità che ne fa dei testimoni più che dei semplici trasmettitori. Il professore illiceto ha chiuso l’intervento con l’invito a non perdersi nelle paure dell’oggi, ma a dare un contributo concreto per il bene della famiglia, nucleo centrale per lo sviluppo della società come delineato nei documenti conciliari. S.E. Mons. Giuseppe Favale, ha ringraziato il professor Illiceto per il suo contributo su un tema così importante quale la famiglia, e si è soffermato sull’aspetto del possesso dei genitori verso i figli che spesso soffoca le vocazioni dei figli stessi combattuti tra un cammino da voler intraprendere e le volontà dei genitori. Carlo Tramonte

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VOCI DAL SEMINARIO

Pellegrini per una Chiesa in riforma Il Seminario Regionale sui passi di Martin Lutero

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l 31 ottobre 2017 tutta la cristianità ricorderà il V centenario dell’affissione delle 95 Tesi circa le indulgenze da parte del monaco tedesco Martin Lutero sul portale della chiesa del castello di Wittenberg: questo evento viene considerato come l’inizio della Riforma luterana, che ha provocato un grande scisma all’interno della Chiesa occidentale. In occasione dei 500 anni della Riforma diverse sono state le iniziative che hanno coinvolto i cristiani di ogni confessione, come l’incontro ecumenico svoltosi a Lund (Svezia) tra papa Francesco e il vescovo Munib Yunan, presidente della Federazione Luterana Mondiale lo scorso 31 ottobre. Per contribuire al dialogo ecumenico e camminare in sintonia con tutta la Chiesa anche noi giovani seminaristi del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta abbiamo scelto di lasciarci provocare dalla figura di Lutero, padre del movimento di Riforma, e, accompagnati dai nostri formatori e da alcuni presbiteri pugliesi, abbiamo vissuto un insolito pellegrinaggio nella Germania luterana dal 10 al 15 luglio guidati da fratel Matthias Wirz, monaco di Bose calvinista. Il primo momento for-

mativo si è svolto a Berlino presso la casa del pastore evangelico Dietrich Bonhoeffer, vittima del regima nazista. In questo luogo sospeso tra fede e memoria la figura di Bonhoeffer rifulge come esempio di vita donata fino alla fine nel nome di Cristo e della libertà che il Signore ci ha acquistato con la sua Pasqua. La seconda tappa dell’itinerario è stata Wittenberg: qui, nella chiesa del castello,

riposano i corpi di Lutero e di Filippo Melantone. In questa città è situata anche la casa di Lutero, dove egli abitò con la sua sposa Katharina von Bora e i sei figli nati dal loro matrimonio. Un’ulteriore tappa del viaggio è stata Eisleben, dove Lutero nacque il 10 novembre 1483 e concluse il suo pellegrinaggio terreno il 18 febbraio 1546. Abbiamo proseguito il viaggio nella città di Lipsia, presso la tomba e il museo dedicato al grande musicista e compositore evangelico Johann Sebastian Bach. Fondamentale è stata la visita al castello di Wartburg: nel celebre palazzo Lutero portò a termine la traduzione del Nuovo Testamento, dedicata al principe di Sassonia Federico il Savio, suo protettore. In questo castello qualche secolo prima visse S. Elisabetta d’Ungheria, moglie del langravio Ludovico. L’ultima tappa dell’itinerario ecumenico è stata la città di Erfurt, sede del convento degli agostiniani e dell’Università in cui Lutero maturò le proprie idee teologiche riformatrici. Nelle città visitate abbiamo potuto riscontrare l’elevato tasso di secolarizzazione della popolazione e l’impegno congiunto dei cristiani sia cattolici sia luterani per un’azione evangelizzatrice finalizzata alla riscoperta di Dio, del senso della vita e della morte. La centralità della Scrittura e del Cristo nell’orizzonte di fede evangelico-luterano sono per noi cattolici un richiamo all’essenziale, alla riscoperta di tutti gli elementi religiosi che ci rendono fratelli nonostante le differenze. Ci guidino nel nostro cammino di testimoni dell’unico Vangelo le preziose parole di Bonhoeffer: «Noi dobbiamo ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la sua Parola. Solo se le mani non si ritengono troppo preziose per l’opera di amore e di misericordia in una disponibilità quotidiana al servizio, la bocca è in grado di predicare con gioia e credibilità la parola dell’amore e della misericordia di Dio». Mikael Virginio

Gruppo ecumenico del Seminario Regionale di Molfetta.

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MEMORANDUM

RADIO AMICIZIA INBLU

Palinsesto 06:45 07:00 07:05 07:06 07:30 07:36 08:00 08:15 09:00 09:03 10:00 11:00

Appuntamenti Settembre 12 20,00 13

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Ottobre 1 20,00

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Inizio del ministero pastorale di don Peppino Cito Concattedrale, Monopoli Inaugurazione anno formativo Seminario Diocesano, Conversano Festa del Crocifisso – Matrice, Rutigliano Plenaria degli uffici di curia Oasi S. Maria dell’Isola, Conversano Consigli parrocchiali di Azione Cattolica Biblioteca diocesana, Conversano Cresime – Parrocchia San Filippo Neri, Putignano Cresime – Parrocchia Maria Regina, Antonelli Inizio del ministero pastorale di don Daniele Troiani Parrocchia San Domenico, Putignano Cresime – Parrocchia S. Lucia, S. Lucia ai monti Inizio del ministero pastorale di don Peppe Recchia Parrocchia S. Pietro, Putignano Cresime – Parrocchia Matrice, Rutigliano Inizio del ministero pastorale di don Stefano Mazzarisi Parrocchia S. Maria della Natività, Noci 50° di istituzione della parrocchia Parrocchia Madonna del Rosario, Cozzana Festa dei Ss. Medici – Basilica Ss. Medici, Alberobello Inizio del ministero pastorale di don Vito Cassone Parrocchia S. Maria del Caroseno, Castellana Grotte Cresime – Parrocchia Matrice, Rutigliano

12:00 12:06 12:26 13:00 13:12 15:06 17:00 17:03 19:00 19:15 20:00 22:00

Inizio del ministero pastorale di don Vito Castiglione Minischetti - Parrocchia San Leone Magno, Castellana

Prima di Tutto Commento al Vangelo Radio Amicizia News Informazione Buon giorno InBlu Intrattenimento Oggi in Edicola Rassegna Stampa 1 Buon giorno InBlu Intrattenimento Oggi in Edicola Rassegna Stampa 2 Notiziario Radio Vaticana Informazione Buon giorno InBlu Intrattenimento Radio Amicizia News Informazione Piazza InBlu Attualità Radio Amicizia News Informazione MATTINANDO 1a parte Intratt. - Informazione Radio Amicizia News Informazione MATTINANDO 2a parte Intratt. - Informazione Radio Amicizia News Informazione Cosa c’è di buono Intrattenimento MATTINANDO 3a parte Intratt. - Informazione Radio Amicizia News Informazione Ecclesia Informazione religiosa Pomeriggio InBlu Musicale - Informazione Radio Amicizia News Informazione nel pomeriggio RADIO SERA Musica e Rubriche S. Rosario e S. Messa CLUSTER Musica e Rubriche Musica specialistica Musicale Gimme Five Musica e intrattenimento

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