Impegno aprile 2018

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI CONVERSANO - MONOPOLI Anno 23 - Numero 4 - Aprile 2018 www.conversano.chiesacattolica.it

Cristo, luce del mondo Il messaggio del vescovo per la Pasqua 2018

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l cammino quaresimale della Chiesa è tutto orientato alla notte santa della Risurrezione del Signore Gesù. Gli occhi, la mente, il cuore, man mano che la meta si fa più vicina assaporano la bellezza di quel momento, unico e ineguagliabile, durante il quale le tenebre della notte saranno squarciate dall'annuncio: lumen Christi! È un annuncio che risuona da 2000 anni, ed è sempre fresco e carico di grandi speranze per tutte le generazioni credenti. Sì, Cristo è la vera luce di cui l’uomo ha assoluto bisogno, perché in Lui si incontrano Dio e l’uomo, uniti nella Persona del Verbo incarnato. In Cristo c’è tutto di Dio e c’è tutto dell’uomo: Dio si è donato totalmente rivelandosi e l’uomo, visitato nella sua carne dal Figlio di Dio, è stato elevato a dignità incomparabile. Per questo Egli può dire: “chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8, 12). Carissimi fratelli e sorelle dell’amata Chiesa di Conversano-Monopoli, mi rivolgo a voi in occasione della Pasqua per chiedervi di celebrare la grande solennità della Risurrezione del Signore aprendovi al dono della Luce. Convinciamoci che solo la luce del Cristo che risorge glorioso disperde le tenebre del cuore e dello spirito (cf Messale Romano, Accensione del Cero pasquale). Aiutati dall’esercizio ascetico della Quaresima abbiamo compiuto un viaggio interiore verso le radici del nostro essere e del nostro operare e, se abbiamo letto in profondità la nostra vita, vi avremo scorto le oscurità che la attanagliano e la schiacciano rendendola opaca e fredda. Il frutto di questo lavorio interiore deve essere ora la totale apertura all’irruzione della luce del Risorto, perché venga a ridare vita lì dove c’è la morte, a ridare vigore lì dove c’è debolezza e fragilità, a ridare coraggio lì dove c’è paura e disorientamento. Lasciarsi possedere dalla luce di Cristo deve diventare disponibilità a camminare nella luce. Solo così si potrà diventare figli della luce (cf Gv 12, 36). Accogliamo l’invito dell’Apostolo Paolo, quanto mai attuale anche per noi: “gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Rm 13,12), per combattere la buona battaglia della fede con la testimonianza della vita, chiamata ad essere Vangelo vivente. Cosa concretamente significa tutto ciò? Ce lo dice l’Apostolo Giovanni, quando con incisività e chiarezza afferma: “Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi” (1Gv 2, 9-11). Confessiamolo francamente: quanto siamo distanti da questa proposta, che pure è il cuore dell’esperienza cristiana! Dimentichiamo facilmente la responsabilità che abbiamo noi credenti in Cristo nei confronti della storia. Invece di essere sale della terra e luce del mondo in forza dell’amore, come ci ha chiesto Gesù (cf Mt 5,13-14), spesso siamo insipidi e spenti, con la conseguenza di non saper trasmettere gioia e speranza.

M.I. Rupnik, Cristo risorto, Chiesa del Beato Claudio - Chiampo

Carissimi, la Pasqua deve tornare ad essere il momento sorgivo della nostra vita cristiana. Immersi nella luce del Risorto, riappropriamoci della luce, che ci appartiene per vocazione originaria! Rivestiti del Signore Gesù Cristo (cf Rm 13, 14), irradiamo luce: • nella famiglia: vincendo l’egoismo e l’autoreferenzialità, che ne minano la stabilità, con la forza dell’amore oblativo, capace di esporsi fino al dono totale di sé; • nei luoghi di formazione: trasmettendo alle nuove generazioni i valori radicati nella ricerca del bene comune, che mettono al centro la dignità di ogni persona umana; • nella politica e nel servizio alla comunità: convincendoci che l’impegno nella polis è una forma alta di carità cristiana, perché è il luogo dove può farsi concreta la vicinanza agli ultimi e ai poveri, offrendo occasione di riscatto da ogni forma di emarginazione e di disagio; • nella comunità ecclesiale: dando volto alla comunione che non è omologazione massificante ma unità nella diversità, mettendo ciascuno a disposizione degli altri i doni ricevuti per l’utilità comune (cf 1Cor 12,7); • nel Presbiterio e nella vita religiosa: costruendo relazioni autentiche di fiducia reciproca e bandendo pessimismo e rassegnazione, che portano a non investire le migliori energie di cui pure si è dotati, preferendo nascondersi dietro la scusa che “tanto non cambia niente”; • lungo le strade delle nostre Città: testimoniando con le persone che si incontrano la gioia del Vangelo attraverso la bontà del tratto, della parola e dei gesti. Maria, donna rivestita della luce della Risurrezione del Figlio, interceda per noi! A tutti giunga, insieme all’augurio di buona Pasqua, la mia benedizione! + Giuseppe Favale


SINODALITÀ

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Chi dite che io sia?

a cura di don Sandro Ramirez

rima dell’incarnazione di Gesù c’erano omicidi, furti, sopraffazioni, egoismi, stupri, schiavitù, pedofilia, guerre, pestilenze, carestie…

E dopo che Gesù è venuto a visitarci? Dopo che Dio si è fatto carne per noi in Gesù? Cosa è cambiato? “La storia resta una drammatica lotta tra il bene e il male…” (Catechismo degli Adulti, 169). Insomma si potrebbe dire: non è cambiato niente. Ci sono ancora omicidi, furti, sopraffazioni, egoismi, stupri, schiavitù, pedofilia, guerre, pestilenze, carestie… E invece abbiamo una gioiosa certezza: “La storia resta una drammatica lotta tra il bene e il male; ma Cristo vive in essa, per orientarla nel senso del compimento ultimo attraverso le molteplici attuazioni dei valori di verità, libertà, comunione, pace, bellezza”. Dio, in Cristo Risorto e col dono del suo Spirito, continua ad abitare questa storia. La mia storia, la storia della mia città, la storia del mondo è abitata da Dio! Non ci ha lasciati soli nella “drammatica lotta tra il bene e il male”… Una lotta che anzitutto è dentro ciascuno di noi. Gesù è vivo, è presente, è qui. E non abita la mia/nostra storia da turista o da vagabondo: la “orienta”, la spinge, la indirizza verso la sua pienezza, verso il Regno che è già qui (presente “in mistero” nella Chiesa santa e peccatrice) ma non ancora pienamente realizzato. E in questo cammino tutto ciò che è attuazione della verità, della libertà, della comunione, della pace e della bellezza, ci dice la sua presenza che non viene mai meno alla promessa: “Sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20). Resistere e lottare sono verbi che appartengono alla spiritualità cristiana, ma con la consapevolezza che la forza e la direzione della resistenza e della lotta appartengono a Gesù Cristo.

S O M M A R I O Editoriale

Nella brezza leggera Eugenia Colella

Cristo, luce del mondo + Giuseppe Favale

Periodico d’informazione della Diocesi di Conversano – Monopoli 6

1 «Esercizi di libertà per i giovani “furbi”» Gabriele Caramia, Nicola Difino 7

Sinodalità Chi dite che io sia? a cura di don Sandro Ramirez

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Diocesi A Casalini un percorso per approfondire le dipendenze Marzia Lillo 3 Serviamo l’Amore don Michele Petruzzi

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Il Ministro Straordinario dell’Eucarestia don Biagio Convertini 4 Accompagnare le famiglie Équipe Consultorio Familiare Diocesano 5 Un pezzo alla volta Annalisa Pontrelli, Damiano Pascalicchio Pasquale Carone 5 Guardare a Gesù nella pietà popolare Francesco Russo 6

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“Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo” (Sal 44, 3) Équipe Catechesi con l’Arte 7

Verso il Sinodo a cura della Consulta diocesana di Pastorale Giovanile

Zone Pastorali Fasano ricorda Franco Zizzi Donato Marino

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Reg. Tribunale di Bari n.1283 del 19.06.96 Direttore Responsabile: don Roberto Massaro Redazione:

don Mauro Sabino don Pierpaolo Pacello Donato Marino Lilly Menga Anna Maria Pellegrini Francesco Russo Nicola Teofilo Angelo Coletta

Uffici Redazione: Via Dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano Tel. 080.4958888 - Fax 080.4955851 Indirizzo di posta elettronica:

Voci dal seminario Piccolo diario di una fantastica avventura don Francesco Ramunni 10

impegno@conversano.chiesacattolica.it

Sito Internet della Diocesi di Conversano-Monopoli www.conversanomonopoli.chiesacattolica.it

Memorandum ***

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Grafica e Stampa: EVI S.r.l. - Monopoli

Si prega di far pervenire alla redazione eventuali proposte di pubblicazione entro il giorno 5 di ogni mese.

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A Casalini un percorso per approfondire le dipendenze È partito il 18 febbraio, presso la Parrocchia Maria SS. Immacolata in Casalini il primo dei tre incontri chiamati “Glossario delle dipendenze”, rivolto ai volontari ed animatori Caritas, che con padre Tito si sono posti in ascolto di un fenomeno che lo scorso Settembre ha segnato la loro comunità, dopo la perdita per overdose di un cittadino della frazione di Cisternino. In pieno stile Caritas i volontari si sono posti l’obiettivo di osservare per animare, in rete, senza sostituirsi agli esperti, ma con la curiosità e l’impegno di chi si pone in ascolto senza la pretesa di risolvere, semplicemente con la voglia di stare vicini ai più fragili, alle famiglie e a prevenire il disagio. Il primo passo di questo progetto quindi, dopo la valutazione dei bisogni, è stato quello di conoscere quali e quanti tipi di dipendenze esistono, come riconoscere i campanelli di allarme, come poter animare per prevenire un fenomeno oggi molto complesso e che vede, oltre all’uso/abuso di sostanze chimiche, un comportamento o un’attività lecita, socialmente accettata come lavorare, fare acquisti, navigare su internet, giocare, ecc.. le cosiddette new addiction come la ludopatia, dipendenze affettive, dipendenza da internet, shopping. Alla formazione, tenuta dall’équipe diocesana di formazione Caritas, seguirà una fase di accompagnamento e super-

visione per la fase di programmazione, progettazione e concertazione sul territorio, per promuovere la legalità, l’informazione sul tema, e la condivisione di momenti di approfondimento, un cammino quindi che coinvolgerà parrocchia, volontari, famiglie, associazioni e istituzioni. Marzia Lillo

Serviamo l’Amore Proposte di servizio e formazione per i giovani nelle diverse opere-segno

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ell’ambito del percorso annuale della nostra Diocesi, la Caritas Diocesana, con la collaborazione dell’Ufficio Missionario, con le zone pastorali, con le parrocchie e con altre istituzioni ed enti presenti nel territorio diocesano, intende promuovere delle esperienze sporadiche o continuative di servizio, con un’intenzionalità formativa e con il desiderio di incontrare il Signore Gesù.

Le esperienze saranno possibili nelle diverse opere-segno disseminate nelle nostre comunità e in alcune terre missionarie. Il motivo di questa proposta è permettere, come diceva Benedetto XVI, alle opere di carità di essere “opere parlanti”, ossia servizi che parlano di Dio, di comunità, di amore, di condivisione, di fraternità, servizi che interpellano e chiamano per una vita autentica. Per questa ragione, credendo fermamente in quella provocazione che papa Francesco ha donato nel Messaggio per la GMG 2018, dove egli manifesta il desiderio che i giovani possano impiegare le forze per migliorare il mondo, fino ad assumere responsabilità importanti anche nella Chiesa, sta per giungere a tutte le parrocchie, scuole e movimenti giovanili un elenco di esperienze classificate in “case di accoglienza per senza tetto”, “servizi per minori”,“servizi per anziani”,“servizi per disabili”, “dipendenze ed adulti in difficoltà”,“mense”,“esperienze missionarie”. Parroci, educatori, catechisti, animatori, insegnanti di religione sono invitati a proporre ai ragazzi e ai giovani queste esperienze (alcune delle quali hanno la possibilità del pernotto), che hanno come canovaccio il servizio con e verso gli ultimi, la preghiera, l'ascolto della testimonianza, la possibilità di un percorso formativo anche attraverso opere artistiche. Accolta la proposta il singolo/a ragazzo/a o il piccolo gruppo potrà concordare i tempi dell’esperienza di servizio con la struttura scelta, attraverso Caritas diocesana (0809306865 o caritasmon@libero.it) che è a disposizione per qualsiasi informazione. don Michele Petruzzi

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UFFICIO DELLA PASTORALE DELLA SALUTE

Il Ministro Straordinario dell’Eucarestia: Nella Chiesa per servire il fratello, portando l’Amore di Dio. - Seconda parte -

Caratteristiche fondamentali di tale Ministero A CHI È AFFIDATO Ministro straordinario della santa Comunione può essere sia un uomo quanto una donna. La possibilità di questo servizio è un gesto di squisita carità della Chiesa: “perché non restino privi della luce e del conforto di questo sacramento i fedeli che desiderano partecipare al banchetto eucaristico”(CEI, Immensae caritatis, Introduzione). L’IMPORTANZA DELLA PREPARAZIONE SPECIFICA Come per ogni ministero nella Chiesa, anche per i ministri straordinari della santa Comunione “sono tenuti all’obbligo di acquisire la adeguata formazione richiesta per adempiere nel modo dovuto il proprio incarico e per esercitarlo consapevolmente, assiduamente e diligentemente” (can. 231, § 1). Ogni Corso di preparazione (a cura degli uffici liturgico e della pastorale della Salute) prevede i giusti incontri teologico/pastorali e termina con il conferimento del mandato nella chiesa cattedrale alla presenza del Vescovo. Determinante e proficuo è la presenza ai corsi e alla celebrazione del mandato, come segno di comunione tra i laici di tutte le comunità della Diocesi. LA FINALITÀ DEL MINISTERO Importante e comprendere la finalità ecclesiale di questo ministero. Difatto lo stesso concetto di “ministerialità” nella Chiesa e inserito nella dimensione costitutiva di “servizio”. “Ministro” (ordinario o straordinario), contrariamente rispetto al comune linguaggio, non definisce colui che si pone per poteri, importanza o qualità al di sopra degli altri bensì, facendo proprio il principio proclamato da Gesù, colui il quale si pone al servizio degli altri: «Voi però non agite così; ma chi tra voi è il più grande diventi come il più piccolo e chi governa diventi come quello che serve. Chi è infatti più grande: chi siede a tavola o chi sta a servire? Non è forse chi siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a

voi come uno che serve» (Cfr. Lc 22, 26-27). Questo ministero liturgico, ma soprattutto caritatevole, va inteso come un ministero indissolubilmente legato alla dimensione di servizio al prossimo. LA DIGNITÀ DEL MINISTRO STRAORDINARIO DELLA COMUNIONE Sempre nell'istruzione Immensae Caritatis si afferma che il ministro straordinario della Comunione è un fedele laico il quale, debitamente preparato, si deve distinguere per la vita cristiana, la fede e la condotta. Dovrà coltivare la pietà verso la Santissima Eucaristia, nonché essere testimone di Cristo per gli altri fedeli, nella “vita eucaristica” e nelle “opere di carità”. La dignità di tale ministero da una parte evidenzia il legame che deve esistere tra la comunità cristiana e il ministro, dall'altro sottolinea come la distribuzione della Comunione non è un semplice gesto liturgico, ancorché ricco di significato, bensì il contributo all’edificazione della Chiesa con tutti i fedeli, soprattutto gli anziani e gli ammalati, destinatari primari, dell’amorevolezza della Chiesa verso tutte le debolezze e fragilità dell’uomo d’oggi. Infine, possiamo affermare, che tutti i ministeri nella Chiesa si inseriscono in questa dinamica di servizio. Un tema molto caro a Papa Francesco che più volte ha ripetuto che bisogna “servire e non servirsi della Chiesa e degli altri” (cf. Omelia in S. Marta, 6 novembre 2015). I ministeri non sono elementi per rendere più grandiose le “cerimonie”, non sono una onorificenza e tanto meno una “carriera”, essi sono così come, sempre, ci ricorda Papa Francesco, una via dove: «… nella Chiesa ognuno di noi trova quanto è necessario per credere, per vivere da cristiani, per diventare santi, per camminare in ogni luogo e in ogni epoca» (cf. Udienza Generale del 9 ottobre 2013). don Biagio Convertini

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Accompagnare le famiglie Il Vescovo consegna gli Attestati ai nuovi Consulenti familiari di base

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artedì 20 febbraio scorso, in Episcopio a Conversano, mons. Giuseppe Favale ha ricevuto allievi e docenti del Seminario triennale sulla consulenza familiare, giunto al 22° anno consecutivo a cura del Servizio di rete del Consultorio familiare diocesano. È stata una festa per due nuove coppie di consulenti familiari, che hanno completato il triennio, ma non solo per loro. Erano rappresentate tutte le classi attuali del Seminario, alle quali sono stati restituiti corretti i questionari di fine anno; c’erano alcuni docenti del Seminario, fra cui il dr. Nicola Perta, il prof. Leonardo Ricci, il prof. Piepoli ecc. Indimenticabile la “Domenica insieme” del 12 novembre al Convento di Castellana sull’affido familiare in Puglia al mattino e l’interessantissima tavola rotonda col vescovo e lo psicologo al pomeriggio sul tema: “Accompagnamento psicologico e accompagnamento spirituale”. Con i parroci dei nuovi consulenti familiari: don Donato Rizzi del Sacro Cuore di Conversano e don Giovanni Amodio di S. Maria Assunta di Turi, erano presenti anche alcuni consulenti familiari di diversi paesi della diocesi: Conversano, Castellana, Polignano, Pezze di Greco,

Monopoli, Putignano, Fasano, Alberobello, Rutigliano e Turi. Assenti giustificati Cisternino e Noci. Dopo aver ascoltato con molto interesse la sintesi delle relazioni finali, presentata dagli stessi nuovi consulenti, e la valutazione fatta dal direttore Ricci, hanno preso la parola i parroci, ricordando come abbiano invitato e sostenuto le due coppie in questo percorso diocesano di formazione degli sposi. Prima della consegna degli Attestati, con la gioia evidente del suo paterno sorriso, è intervenuto il Vescovo. Anzitutto ha ringraziato l’Ufficio Famiglia e il Consultorio diocesano per a-ver dato continuità a un’opera pedagogica aperta a tutte le coppie sposate in chiesa, ha lodato docenti e allievi del Seminario triennale e ha dato nuovo vigore all’iniziativa con parole e ragioni chiarissime. Ha detto fra l’altro: “Io incoraggio più coppie di sposi a partecipare a questo corso triennale perché potranno rendersi utili nelle parrocchie e accompagnare meglio le famiglie. Ugualmente i parroci incoraggino a partecipare gli operatori della pastorale familiare,

Un pezzo alla volta L’esperienza dell’evangelizzazione al carcere di Turi

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nche quest’anno, dal 23 al 25 febbraio, la casa circondariale di Turi ha aperto le sue porte ad alcuni giovani della diocesi di Conversano-Monopoli che, insieme ad alcuni volontari dell’associazione “Fratello Lupo”, hanno animato l’esperienza di evangelizzazione. Nel solco della traccia pastorale della diocesi “Voi chi dite che io sia?”, accompagnati dal cappellano Nicola D’Onghia e il direttore diocesano di pastorale giovanile Stefano Mazzarisi, gli evangelizzatori hanno dialogato con i detenuti sul dono della persona di Gesù, raccontata attraverso le Beatitudini. Durante l’esperienza, condivisa sui social attra-

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verso gli hashtag #unpezzoallavolta #modularelavitacongesù, i giovani e i detenuti, divisi in gruppi, si sono chiesti “Quale aspetto del Maestro abbiamo fatto nostro?” e si sono confrontati con

in armonia con le altre iniziative di formazione presenti in diocesi”. L’incontro si è concluso con gli auguri ai nuovi consulenti familiari: Sebastiano Lo Caputo e Grazia Schiavone di Conversano, Domenico Coppi e Delia Coletta di Turi; un festoso buffet offerto dal consultorio e dai volontari presenti; e l’arrivederci agli incontri interzonali dei Centri Famiglia (marzo-aprile), al Campo scuola estivo (01-02 settembre) e al nuovo programma del Seminario triennale (3 ottobre-5 dicembre 2018).

Équipe Consuiltorio Familiare Diocesano

preziose testimonianze (don Pino Puglisi, Chiara Luce Badano...). Cuore dell’esperienza è stato sabato 24: in mattinata il vescovo Giuseppe Favale ha dialogato fraternamente con i detenuti; in seguito, i giovani evangelizzatori sono stati accolti in alcune celle per condividere il pranzo preparato dai carcerati, occasione concreta per abbattere ogni tipo di barriera, pregiudizio e lasciarsi coinvolgere. Come ogni esperienza di annuncio, si parte convinti di donare e ci si ritrova a ricevere cento volte tanto. Ancora una volta, gli evangelizzatori possono dire di aver incontrato Gesù in quei volti, in quegli occhi e aver compreso che è possibile scegliere di ricominciare da Lui. Annalisa Pontrelli, Damiano Pascalicchio, Pasquale Carone

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Guardare a Gesù nella pietà popolare Il cammino formativo delle confraternite della diocesi

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ta per concludersi il percorso formativo che l’Ufficio diocesano per le Confraternite, guidato da don Giuseppe Goffredo, ha predisposto per i sodalizi presenti sul territorio delle 12 zone pastorali della Chiesa di Conversano-Monopoli: l’itinerario, che si sta svolgendo dal 4 novembre scorso per un sabato al mese nell'auditorium di San Filippo Neri di Putignano, sta registrando un’ampia partecipazione tra i componenti dei consigli direttivi e dei collegi dei probiviri, segretari, tesorieri, cerimonieri, revisori dei conti, maestri dei novizi, giovani confratelli e consorelle, nonché soci aperti ad arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e spiritualità, ben oltre la partecipazione a riti che rischiano di diventare mera formalità e testimonianza poco autentica del Vangelo. Frutto della sinergia tra i vari uffici diocesani, il percorso è partito con la relazione di don Giuseppe Goffredo sul tema “Uomini e donne incentrati su Gesù” in sintonia con l’icona evangelica, tratta dallo scritto di San Marco e scelta dal nostro vescovo per quest’anno pastorale “Ma voi, chi dite che io sia?”: l’occasione è stata propizia per ripercorrere la struttura del Vangelo di Marco e i parallelismi tra alcuni passi significativi nonché individuare risonanze nelle parole di Mons. Favale e in quelle di Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium. Fondamentali poi la valorizzazione e la riscoperta della dimensione della carità, a cui è connaturata l’origine storica delle confraternite, come ricordato da don Michele Petruzzi, direttore dell’Ufficio diocesano Caritas. È toccato poi a don Davide Garganese, direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano, ribadire il primato della liturgia e il suo senso più autentico:“La liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia” recita la Costituzione del

Concilio Vaticano II “Sacrosanctum Concilium”, caposaldo di tutta la pastorale liturgica della Chiesa postmoderna, a cui fa eco il Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia, pubblicato nel 2002, che chiarisce ulteriormente la preminenza della celebrazione eucaristica domenicale e delle azioni sacramentali sulle forme pietistiche. Ad indicare l’approccio spirituale alle variegate ramificazioni della pietà popolare don Peppino Cito, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, alla luce del magistero di Papa Francesco: avere il cuore del Buon Pastore che accoglie senza giudicare e poi la capacità di utilizzare i riti per far passare il messaggio evangelico, che ha la forza di saper parlare anche alle realtà e agli uomini di oggi. Delicato e quanto mai stringente il rapporto giovani, nuove vocazioni e confraternite che è poi specchio della relazione della Chiesa con le generazioni dei millenials: a parlarne don Stefano Mazzarisi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile, che ha tratteggiato le caratteristiche e le sfaccettature dell’universo giovani che rappresenta una risorsa e una sfida per la Chiesa, chiamata a mettersi in ascolto di ansie, difficoltà, abitudini e desideri degli uomini del domani e a porsi in dialogo comunicando il Vangelo con l’ausilio di nuovi linguaggi e modalità. Gli ultimi appuntamenti si terranno sabato 14 aprile alle 16.30 con don Francesco Zaccaria sul tema “Il linguaggio della Pietà popolare” e sabato 23 giugno alle 16.30 con don Vanni D’Onghia e don Giuseppe Goffredo sulle “Problema-tiche amministrative e di gestione economica nelle Confraternite” con la presentazione di un prontuario per la vita dei sodalizi.

Nella brezza leggera

Allo stesso modo, tutta la nostra comunità, guidata da quella stessa brezza che soffiava su Polignano ha seguito Gesù, sui passi della Sua passione, della Sua croce e della Sua resurrezione, in un percorso guidato che ha toccato le piazze e i monumenti principali della città. Ad animare le stazioni, il contributo dei giovani della diocesi che con parole, musiche, balli e immagini hanno reso vivo il messaggio proposto. La Via Crucis è terminata sul lungomare Domenico Modugno con l’incisivo messaggio del nostro Vescovo: la Croce non rappresenta il “legno” del fallimento, della vergogna e della tristezza, ma è per noi cristiani il segno dell’amore donato fino all'ultimo, della vittoria della vita sulla morte e sul peccato, è il segno della speranza. Abbracciare la croce non significa essere dei perdenti, ma volare oltre il male che affligge questo mondo per giungere alla Verità e alla Vita senza fine con Gesù.

Giovani sui passi della croce Si è svolta lo scorso 17 marzo, nella splendida cornice di Polignano a Mare, alla presenza del nostro vescovo Mons. Giuseppe Favale, dell’assistente giovani di Azione Cattolica don Francesco Aversa e dei sacerdoti della zona pastorale, la Via Crucis diocesana dei giovani organizzata dall’équipe di Azione Cattolica di Conversano-Monopoli. Tutta la comunità diocesana si è riunita dinanzi alla chiesa Matrice, meditando il testo tratto dal capitolo 19 del primo libro dei Re. Il profeta Elia ascolta la voce del Signore, ascolta il Suo comando, si ferma sul monte alla Sua presenza. E poi, avverte la presenza del Signore, ma non nel vento, o nel terremoto, o nel fuoco, ma nel “sussurro di una brezza leggera”.

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Francesco Russo

Eugenia Colella

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«Esercizi di libertà per giovani “furbi”» Attraverso esperienze e meditazioni alla ricerca di Dio

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el primo pomeriggio di venerdì 16 marzo, noi seminaristi del seminario vescovile “San Michele Arcangelo”, in compagnia di altri giovani della nostra diocesi, abbiamo intrapreso il cammino degli esercizi spirituali, terminati domenica pomeriggio. A predicare gli «Esercizi di libertà per giovani “furbi”» è stato don Emanuele Spagnolo che, con serenità e semplicità, ci ha introdotti alla meditazione personale. Attraverso la lettura quotidiana di passi scelti dalla Bibbia, ci siamo “mossi” verso l’obiettivo propostoci all’inizio dell’esperienza: attivarci e capire a cosa

siamo stati chiamati. Lo abbiamo fatto utilizzando gli strumenti tipici della riflessione interiore: il tempo, il silenzio e la preghiera. Grazie a questi strumenti e all’impegno che ognuno di noi ha profuso per vivere in pienezza questi giorni, ci siamo posti l’interrogativo di riconoscere la nostra vocazione alla sequela di Cristo: l’icona è stata quella della chiamata dei primi quattro discepoli, tratto dal capitolo quarto del vangelo di Matteo. La nostra attenzione si è poi rivolta al tema della tempesta che ci affligge nelle difficoltà. L’episodio della tempesta sedata, citato nel capitolo quarto del van-

gelo di Marco, ci ha fatto comprendere che non c’è crisi senza sfida. Infine la nostra riflessione sul tema del coraggio ha fatto emergere dai nostri cuori “il Dio in cui crediamo” davvero e in cui troviamo la nostra forza principale. Ci ha sostenuti in quest'ultimo tratto la lettura e la comprensione del capitolo diciassettesimo del primo libro di Samuele con il racconto di Davide e Golia. Infine, grazie alla parabola del figliol prodigo del vangelo di Luca, ci siamo riscoperti figli di Dio e suoi collaboratori. A coronare questi tre giorni è stata la testimonianza arricchente di don Emanuele che ha saputo avvicinarci alla Parola, facendoci capire che, se Dio ci sta parlando, non dobbiamo ignorarLo per seguire uno schema da noi già stabilito, ma dobbiamo cercare di rimanere in silenzio per poterlo ascoltare. Possiamo affermare con convinzione quanto questi esercizi spirituali abbiano portato ognuno di noi alla riscoperta della relazione intima che ci avvicina a Dio e alla valorizzazione delle nostre esperienze di vita quotidiana incentrate sul discernimento vocazionale. Gabriele Caramia Nicola Difino

“Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo” (Sal 44, 3) Il laboratorio quaresimale dell’équipe di catechesi con l’arte

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l 6 marzo, presso la Chiesa “San Leone Magno” di Castellana Grotte, si è tenuto l’incontro di Catechesi con l’Arte per la Quaresima 2018 a cura dell’Équipe Diocesana. Il laboratorio, rivolto principalmente agli operatori pastorali, si è ispirato al Salmo 44 “Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo”. Due le motivazioni per la scelta del tema: l’anno Cristologico e il cinquecentenario della nascita di Aurelio Persio, autore dell’opera presentata. Il “Cristo Passo”, esempio di “Imago Pietatis”, è una scultura di pietra calcare che faceva parte di una struttura architettonica e scultorea collocata sull’altare maggiore. Oggi tale opera non esiste più in quanto smantellata a fine ottocento e le singole sculture sono collocate all’interno o all’esterno della chiesa. Interessante è il piano iconografico e iconologico dell’opera, che il laboratorio ha posto in evidenza. Nei vari momenti, i membri dell’Équipe, coadiuvati da don Vito Castiglione che ha curato la parte esegetica, hanno guidato il laboratorio facendo emergere la parte delle emozioni legate alla visione dell’opera, per poi giungere a comprendere lo stretto rapporto tra testi biblici e opera d’arte. Il laboratorio ha offerto un esempio di come si possono utilizzare le ricchezze storicoartistiche delle nostre chiese per educare alla bellezza della Fede. Alla serata erano presenti i discendenti della famiglia Persio. Équipe Diocesana E.C.A.

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COMPLESSITÀ

Step by Step in cammino verso il Sinodo Un cammino fisico e interiore, un tragitto per cambiare! Le date dal 1° al 6 agosto 2018 Il cammino da Turi a Cisternino Quota partecipazione: € 30 a persona Per iscrizioni (entro il 30 giugno) e informazioni: 345 3254925 (don Antonio Giardinelli)

Siamo quì incontro con Papa Francesco

CONSIGLI DEL MESE FILM - About a boy, con Hugh Grant, regia di Paul e Chris Weitz USA 2002 BRANO - Mondo in MI 7a, di Adriano Celentano, ITA 1966

Partenza verso Roma al mattino dell’11 e rientro nella prima serata del 12 agosto Quota di partecipazione: € 90,00 a persona (comprende Kit del pellegrino e viaggio) Le iscrizioni all’evento dovranno essere fatte attraverso l’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile anche per i gruppi parrocchiali che volessero iscriversi autonomamente. Per iscrizioni (entro il 30 giugno) e informazioni: 339 8407860 (don Francesco Ramunni)

La Parola

GMG Panama 2019 22-27 gennaio 2019 Per informazioni 349 4405903 (don Stefano Mazzarisi)

LEGGERE LA COMPLESSITÀ DEL LINGUAGGIO GIOVANILE Intervento di Paolo Contini Abbiamo chiesto al professor Paolo Contini, docente di sociologia presso l’università di Bari e la Facoltà Teologica Pugliese, di darci alcuni flash sulla realtà giovanile a partire dai contenuti della pubblicazione diocesana ‘Guardare Gesù. Guardare con Gesù’. “Ciò che sembra essere diventato oggetto di vergogna nel mondo dei ragazzi è il guardarsi dentro e il raccontarsi in profondità. I millennials hanno difficoltà ad interpretare diverse esperienze, come ad esempio quella dell’amicizia. Punto di arrivo di tale trasformazione è l’individualismo: io sono il centro di me stesso. Tutto ciò che mi fa rientrare in una massa, lo rifiuto. Tale tipo di percezione innalza barriere e porta alla frantumazione di realtà considerate fino a qualche tempo fa come aggreganti, anche le parrocchie. Davanti a tali mutamenti, l’utilizzazione di mezzi di comunicazione smart sono un buon tentativo per avvicinare il modello dell'altro (in questo caso del giovane). La parola ‘uscire’ che Papa Francesco sempre ci ricorda deve significare anche riuscire ad intercettare il modo attraverso il quale l'altro comunica, il suo linguaggio specifico. La cultura contemporanea è ‘giovanilistica’, nel senso che il modello vincente è il giovane rampante a cui anche l’adulto si adegua”. 8

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ZONE PASTORALI

Fasano ricorda Franco Zizzi A 40 anni della Strage di Via Fani

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ono trascorsi quarant’anni dal rapimento del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte di un commando delle Brigate Rosse. Erano le 09:02 del 16 marzo 1978 e in via Fani si scriveva una delle pagine più buie della storia della Repubblica. Nell’agguato persero la vita Domenico Ricci, che guidava l’auto di Moro, il capo scorta maresciallo Oreste Leonardi, e gli agenti di polizia Giulio Rivera, Raffaele Iozzino e Franco Zizzi. Una vicenda tragica che ha toccato da vicino la nostra comunità poiché uno degli agenti di polizia, il vice brigadiere di Pubblica Sicurezza Franco Zizzi, era un giovane ragazzo fasanese di appena trent’anni. La Città di Fasano, così come l’Italia intera, fu segnata in maniera profonda e indelebile da quella che è ricordata come “la lunga notte della Repubblica italiana”. È per questo che il sacrificio di Franco Zizzi e degli uomini della scorta è stato ricordato a Fasano in una solenne commemorazione lo scorso 19 marzo che ha coinvolto le autorità civili e militari, le istituzioni scolastiche del territorio e il mondo del volontariato. Per mantenere viva la memoria di quei tragici eventi della storia repubblicana, culminati con il brutale assassinio di Aldo Moro dopo 55 lunghi giorni di prigionia, sono previsti nei prossimi mesi importanti momenti di riflessione e di approfondimento. Anche la comunità cristiana di Fasano ha voluto ricordare il sacrificio di Franco Zizzi con una concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe Favale, che si è svolta lo scorso 23 marzo nella stessa Chiesa dove 40 anni fa l’intera comunità cittadina salutò com-

mossa questo umile servitore dello Stato. È un dovere morale, quello della memoria. Che, dinanzi ad una delle pagine più tragiche e oscure della nostra Storia, non può essere assolto esclusivamente attraverso i “cliché”, talvolta sterili, del cerimoniale. È un dovere che richiede, invece, un cambiamento radicale del nostro modus vivendi, della capacità di vivere il nostro tempo. Fare memoria deve significare avere il coraggio di imparare dalla Storia, dagli errori dell’Uomo. Renderemmo vano il loro sacrificio, e quello di tanti che hanno donato la vita per gli altri, se non provassimo, ciascuno nella propria quotidianità e con le proprie responsabilità, a cambiare questo Mondo. Sarebbe vano il loro sacrificio se

non ci opponessimo, senza se e senza ma, a qualsiasi forma di violenza e di terrore. E non costruissimo, invece, un mondo in cui a vincere fosse la pace, il dialogo, la solidarietà, l'accoglienza e la «convivialità delle differenze». Sarebbe vano il loro sacrificio se, ogni giorno, rinunciassimo a ricercare la verità e facessimo vincere il muro dell’omertà e della complicità. In un momento delicato della Storia come quello che stiamo vivendo, dove sembra prevalere il linguaggio dell’odio e della violenza, dove si preferiscono costruire muri e non ponti, dove sembra affermarsi con forza la «cultura dell’indifferenza» e non quella dell’incontro, fare memoria deve significare assunzione di responsabilità. La memoria deve trasformarsi in impegno civile, deve generare speranze collettive, deve servire a disegnare un futuro migliore per tutti. È un dovere morale al quale non possiamo sottrarci. Donato Marino

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VOCI DAL SEMINARIO

Piccolo diario di una fantastica avventura! Racconti all’indomani dell’ordinazione diaconale

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a felicità non è un semplice traguardo, ma la direzione del mio, del tuo, del nostro sguardo. Eccomi qui, a raccontarvi quella che è la direzione del mio sguardo. Mi presento: sono don Francesco Ramunni, ho 24 anni e sono di Conversano. Il 5 gennaio scorso, nella Cattedrale di Conversano, attraverso l’imposizione delle mani del nostro vescovo Giuseppe, sono stato ordinato diacono. Un dono grande per me e per la Chiesa. Da ottobre dello scorso anno sono stato inviato dal vescovo nella parrocchia “S. Maria della Salette” a Fasano, per vivere il cosiddetto sesto anno. Il sesto anno è un anno particolare, perché dopo il lungo cammino di seminario, ti introduci pian piano nella realtà pastorale della diocesi. Ho la fortuna di vivere questo passaggio nella mia vita accompagnato da figure sacerdotali come don Vito Palmisano e don Mario Lamorgese. È soprattutto grazie a loro, con i quali vivo una bella fraternità, che sto riuscendo a vivere il mio rientro in diocesi davvero in maniera entusiasmante. L’entusiasmo, il mettersi in gioco, il “fare comunità” caratterizza il contesto parrocchiale nel quale sto vivendo la mia prima esperienza pastorale. Una comunità piena di mille risorse: l’oratorio Anspi “don Cosimo De Carolis”, il gruppo scout “Fasano 1”, l’Azione Cattolica, i Giò Salette, il gruppo di “Fede e Luce”; carismi differenti che sto imparando a conoscere, che davvero insieme danno una bella identità di comunità in cammino verso Cristo senza paure. Non nascondo il timore con cui ho vissuto il mio approccio, però sono testimone anche della benevolenza di Dio nei miei confronti. Mi sono fidato di Lui e questo non ha fatto altro che portare benefici nella quotidianità

delle mie giornate da ottobre ad oggi. Don Lorenzo Milani, priore di Barbiana, aveva un motto: I Care, “mi sta a cuore”, mi interessa. Prendendo spunto da quest’uomo di così grande spessore, ho tradotto e sto cercando di tradurre le mie giornate avendo lo sguardo fisso su Gesù che mi chiama a servirlo nella Chiesa con quel motto. Non possono non starmi a cuore i tanti giovani che ogni giorno bazzicano per la parrocchia, le persone adulte che si impegnano per la comunità. Con il ministero del diaconato, sono chiamato a servire i fratelli. È così. Ma mi accorgo, che per quanto io possa dare, sono sempre gli altri che non fanno altro che arricchirmi umanamente e spiritualmente parlando. Avverto con gioia, che la comunità partendo dal vescovo, dai suoi pastori per arrivare ai più piccoli, ha cura di me, mi custodisce. L’attenzione e la cura che questi mi riservano non fanno altro che sostenermi nel ministero affidatomi e, così come ricevo, così anch’io mi riservo di dare. Nel mio quotidiano, la felicità di una vita donata per Cristo e per i fratelli, non lascia spazio a quelle che comunemente chiamiamo fatiche. Il desiderio di servire Cristo nei fratelli, in questi mesi, sta prendendo forma e la gioia, la passione, il vivere in pienezza stanno facendo, potrei dire, da corona a quello che è il progetto di Dio sulla mia vita. don Francesco Ramunni

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MEMORANDUM

Appuntamenti Aprile 1 11,30 7

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Maggio 1 11,00 18,00 3 20,00 5 19,30 6 6

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Il vescovo presiede il Pontificale del giorno di Pasqua Concattedrale, Monopoli WYD Sydney ’08 – Ritorno al presente Chiesa della Trinità, Polignano a mare Cresime – Parrocchia S. Maria Ausiliatrice, Turi Cresime – Parrocchia Addolorata, Rutigliano Cresime – Parrocchia S. Maria del Carmine Monopoli Giovedì vocazionale – Seminario, Conversano Ritiro del clero – Abbazia Madonna della Scala, Noci Ritiro mensile dei diaconi permanenti C.da San Bartolomeo – Monopoli Cresime – Parrocchia S. Maria del Pozzo, Montalbano Giornata del Seminario a Fasano e Fasano sud Ritiro ANSPI – Seminario, Conversano Cresime – Parrocchia S. Maria Addolorata, Rutigliano Assemblea Consultorio Diocesano – Episcopio, Conversano Celebrazione del mandato ai nuovi ministri straordinari della comunione – Cattedrale, Conversano Cresime – Parrocchia Immacolata, Casalini Cresime – Parrocchia Matrice, Turi Cresime – Parrocchia Ss. Cosimo e Damiano, Polignano a mare MiniINfesta – Parrocchia S. Cuore, Monopoli Consiglio Presbiterale – Episcopio, Conversano S. Messa in occasione del 50° anniversario di sacerdozio di don Vincenzo Togati e don Giovanni Bianco Chiesa Madre, Putignano S. Messa in occasione della festa della Madonna della Vetrana Parrocchia Matrice, Castellana Grotte Cresime – Parrocchia SS.mo Nome, Noci Cresime – Parrocchia S. Maria del Carmine, Conversano Cresime – Parrocchia Regina Pacis, Monopoli Giovedì vocazionale – Seminario, Conversano S. Messa – Festa liturgica della Madonna della Fonte presieduta da S. Ecc. Rev.ma Jan Romeo Pawlowski. Cattedrale, Conversano Cresime – Parrocchia S. Anna, Monopoli S. Messa presieduta da S. Ecc. Rev.ma Jan Romeo Pawlowski Chiesa Madre, Turi

Prossimi appuntamenti del Corso dei Ministri straordinari della Comunione lunedì 9 aprile 2018 • 19,30 - 20,30 Associazione “Vivere In” Il volto ministeriale della Chiesa: ministri a servizio della comunione ecclesiale don Peppino Cito domenica 15 aprile 2018 • 16,30 Parrocchia Sant’Antonio, Monopoli Ritiro e Celebrazione Eucaristica Presiede Padre Giustino Pege, abate Abbazia “La Scala” di Noci lunedì 16 aprile 2018 • 19,30 - 20,30 Associazione “Vivere In” Rito liturgico della comunione agli ammalati don Davide Garganese giovedì 19 aprile 2018 • ore 19,30 Cattedrale, Conversano Mandato e rinnovo dei ministri straordinari della Comunione Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Rev. Mons. Giuseppe Favale

WYD Sydney ’08 Ritorno al presente 10 anni dopo Sabato 7 aprile, alle ore 17,00 a Polignano a Mare i giovani che hanno preso parte alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney nel 2008 si sono dati appuntamento presso la Chiesa della SS. Trinità per incontrare un gruppo di giovani australiani, accompagnati dal loro parroco Father Maurice, che hanno ospitato presso la loro parrocchia il gruppo della nostra Regione. Dopo la celebrazione eucaristica delle ore 19,30 seguirà un momento di convivialità. Sono invitati tutti i partecipanti della GMG di Sydney.

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