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Andres Serrano

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William E. Smith

William E. Smith

Nel ciclo di fotografie di Andres Serrano intitolate “The Morgue”, il cadavere viene immortalato così come si presenta. Il focus è concentrato sulla materialità della morte, esaltato dalla sapiente luce utilizzata per ritrarre i soggetti. Il corpo morto è un dato di fatto come la morte stessa. La fotografia predilige alcuni dettagli: nel viso, gli occhi chiusi ci rimandano al sonno, quando Serrano sceglie di inquadrare le mani dei defunti, le ritrae nella loro immobilità e nel loro colorito sbiancato. Il titolo dato a ogni foto, invece, ci racconta la causa di morte. La bellezza è una componente essenziale del lavoro di Serrano. Attraverso di essa, l’artista intensifica la tensione che seduce lo spettatore con il fascino proibito dei temi tabù. Di fatto, Serrano ha confessato che il suo obiettivo come artista è sempre stato quello della bellezza: “Credo che sia necessario cercare la bellezza anche nei luoghi meno conven- zionali o nei candidati meno insospettabili. Se non incontro la bellezza non sono capace di scattare alcuna fotografia”. Serrano non censura mai le sue foto e non scende mai a compromessi. Muovendosi sulla sottile linea che separa il sacro e il profano, il morale e l’immorale, il lecito e l’illecito.

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In alto a sinistra “Knifed to Death I”, “The Morgue”, 1992 In basso a sinistra “Homicide”, “The Morgue” 1992 In alto a destra “Knifed to Death II”, “The Morgue”, 1992

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