Lo specchio giapponese

LO SPECCHIO GIAPPONESE

di Luciana Zollo

Un interlocutore funziona come uno specchio. Un ospite, un amico con cui ci incontriamo di tanto in tanto non fa altro che riflettere la nostra immagine, il nostro aspetto del momento. Quando ci uniscono possibile

sensibilitá, interessi in comune e affetto particolari, é

osservarsi in profonditá e scambiarsi in poche parole il

riflesso piú autentico.

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Hideyuki Doi é italianista, docente e studioso di letteratura italiana

a

Kyoto,

dove

abita.

Per

formazione,

esperienze

e

frequentazioni, per la padronanza della lingua ma sopratutto per passione e per adozione, Hideyuki é vicinissimo all’Italia. Lunedí, 26 settembre 2022, si é raccontato nella sede del presidio letterario della Dante San Isidro, ricordando le sue ansie di dottorando a Bologna, il suo soggiorno a Firenze, il suo innamoramento per le cittá e per tanti luoghi dell’Italia. E, naturalmente, per la sua lingua, studiata con devozione. Tra le sue innumerevoli amicizie, di cui alcune di vecchia data, annovera tanti italiani d’Argentina (oltre a Buenos Aires, é stato a Córdoba, a Tucumán, a Mar del Plata) di cui é in grado di riconoscere l’italianitá profonda.

Nei luoghi, nelle persone e nel loro modo di essere, trova un sostrato, un’essenza profonda dell’identitá italiana che é frutto non solo delle migrazioni, sia storiche sia attuali, ma del legame coltivato tenacemente nel tempo nonostante la distanza che separa l’Argentina dall’Italia.

Una

distanza

impossibile

da

superare

e

tutta

da

compensare, attraverso un riconoscimento profondo dell’altro. Il Giappone é in una situazione molto simile. É cosí che Hideyuki paragona le principali cittá del suo paese a Milano, a Firenze, a Torino, con cui sono gemellate. Il suo sguardo un po’ nostalgico, ma tutto teso a costruire ponti, sottolinea le analogie storiche e costitutive dell’Italia e del Giappone dalla metá dell’Ottocento in poi (per noi, il percorso di unitá nazionale e per loro la modernizzazione).

Nel suo primo viaggio all’estero dopo la pandemia, trascorso un soggiorno nella frenetica Italia e nell’Europa scombussolata del presente, osserva che «forse, una vera Italia perdura in Argentina».

Una frase che gli sorge spontanea, dopo una conversazione sulla lingua e le traduzioni, sui gerghi e sulla loro attualitá, su Dante e Pasolini e su quel faro per il cinema mondiale che é stato il

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neorealismo

italiano.

Frase

nella

quale

noi,

suoi

interlocutori,

accomunati dalle stesse passioni, siamo onorati di vederci riflessi.

Abstract “Lo specchio giapponese”, articolo di Luciana Zollo sull’incontro, avvenuto alla scuola di italianistica Dante San Isidro di Buenos Aires (Argentina), con lo studioso giapponese della lingua italiana Hideyuki Doi.

Parole chiave Lo specchio giapponese, Luciana Zollo, Hideyuki Doi, Italia, Giappone, Argentina, Asia, Europa, intercultura, letteratura italiana, Dante, Pasolini, Scuola Dante San Isidro, Buenos Aires.

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