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≠ Paul Schutzer

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A soli dieci anni d’età, Schutzer cominciò a scattare le sue prime fotografie utilizzando una fotocamera rotta trovata dentro ad un cestino dei rifiuti a Brooklyn, NY. Alcuni anni più tardi, dopo aver effettuato degli studi per diventare pittore e poi avvocato, realizzò che l’unica cosa che veramente amava fare era scattare fotografie. Sebbene la sua carriera fu molto breve - morì infatti a 37 anni, il 5 giugno ‘67, fotografando il primo giorno di scontri fra Arabia e Israele - i suoi scatti passarono alla storia. Nelle sue opere si percepisce chiaramente un forte grado di ricercatezza e di composizione. Gli anni in accademia influenzano in maniera evidente tutta la sua produzione. Anche nei rullini impressi a Berlino questi fattori sono ben tangibili: si prenda ad esempio l’immagine della bambina che, attraverso un vetro madido di pioggia, guarda con malinconia il muro dinanzi a casa sua. In un solo scatto vediamo il volto della ragazza, deformato dalle gocce d’acqua sul vetro, e il muro, riflesso sempre su di esso. Shutzer ha lasciato all’archivio Time/LIFE un repertorio di immagini, scattate fra il 61 e il 62, molto ricco e sicuramente toccante, proprio per merito della grande poetica che riusciva a imprigionare nei suoi scatti.

≠ a lato e in seguito: Paul Schutzer ¬ 1961, scene di vita a muro eretto. Un ragazzo dell’est scappa dalla sua zona scavalcando il filo spinato.


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