Poligrafici il Borgo s.r.l. - Via del Litografo, 6 - Bologna
È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (GDPR. 2016/679). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy.
Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, angiologia e flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e chirurgia estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, centri estetici, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e CEDA.
MEDICINA ESTETICA
Dr. Salvatore “Piero” Fundarò
Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica - Modena e Bologna
Membro del Comitato Scientifico SIES
Docente CPMA - VALET - Bologna
LLA RINOPLASTICA NON CHIRUGICA:
UNA REVISIONE DI LETTERATURA
Un’alternativa temporanea ma efficace alla rinoplastica tradizionale per correzioni della piramide nasale, con un alto grado di soddisfazione del paziente
a rinoplastica non chirurgica è una procedura che ha guadagnato popolarità come alternativa alla rinoplastica chirurgica o per correggere piccole imperfezioni post-chirurgiche. Trova particolare indicazione in pazienti che non desiderano un trattamento chirurgico. Implica generalmente l’uso di filler (sia sintetici che autologhi) iniettati in specifiche aree del naso al fine di raggiungere un rimodellamento esterno che ne ridefinisce la forma e il profilo. I materiali iniettabili più comunemente utilizzati sono l’acido ialuronico (HA) e l’idrossiapatite di calcio (CaHA).
Possono essere utilizzati anche grasso o cartilagine autologhi, sebbene questi richiedano un sito donatore per il prelievo. Materiali sintetici come l’acido ialuronico e l’idrossiapatite di calcio, invece, evitano la necessità di prelevare tessuti [1-4]. I vantaggi di questa procedura includono la relativa facilità, la possibilità di eseguirla in ambulatorio, un tempo di recupero minimo con poco gonfiore post-operatorio e una visualizzazione quasi immediata dei risultati. Tuttavia, i risultati sono di natura transitoria, richiedendo iniezioni ripetute. In questo articolo riportiamo la sintesi di una revisione della letteratura che include 23 studi con un totale di 1.600 pazienti sottoposti a rinoplastica non chirurgica [5], al fine di definire le tecniche più utilizzate e soprattutto analizzare le complicanze più comunemente riscontrate.
TECNICA DI INIEZIONE
La tecnica di iniezione è risultata abbastanza coerente tra i vari studi inclusi nella revisione. Per quanto riguarda l’anestesia pretrattamento, generalmente si applica un anestetico locale topico, mentre è meno
riducono il dolore durante l’iniezione. L’inoculo del filler è eseguito tramite l’iniezione di piccole quantità di filler con tecniche a microboli seriali o con tecnica lineare retrograda. La maggior parte dei medici utilizza una cannula smussa o un ago di calibro da 27 a 30G. Il piano di iniezione più comune è quello supraperiosteo o suprapericondrale.
Le aree più frequenti di aumento con filler sono il dorso e la punta nasale. Il filler più usato è l’acido ialuronico (73,38% dei pazienti), seguito dall’idrossiapatite di calcio (12,44%). È stato descritto anche l’uso di tossina botulinica, collagene e grasso. Il volume medio di filler iniettato per pa-
ziente è di 0,54 ml (dato basato su 11no specificamente tale dato). Circa il 52,9% dei pazienti inclusi nella revisione aveva precedentemente subito una rinoplastica chirurgica e riceveva iniezioni per correggere deformità post-chirurgiche persistenti. Tale dato è sicuramente alto e probabilmente determinato dal fatto che la maggior parte dei medici che avevano eseguito i trattamenti inclusi nella revisione sono specialisti in chirurgia plastica e ricostruttiva.
ALTO GRADIMENTO
La soddisfazione del paziente è stata complessivamente molto alta, con un tasso medio del 94,94%. La soddisfazione a breve termine (misurata entro 6 mesi) era del 95,19%, mentre quel-
il filler a base di HA l’opzione più sicura in relazione al rischio di compromissione vascolare.
ALTERNATIVA EFFICACE
In conclusione, la rinoplastica non chirurgica è un’alternativa temporanea ma efficace alla rinoplastica tradizionale per correzioni della piramide nasale, con un alto grado di soddisfazione del paziente. Tuttavia, le complicanze potrebbero essere sottostimate, e sono necessarie ulteriori indagini per comprendere meglio la selezione dei pazienti, le migliori tecniche e la vera incidenza delle complicanze maggiori legate alla compromissione vascolare. ◼
RIFERIMENTI
1. Baptista C, Nguyen PS, Desouches C, Magalon G, Bardot J, Casanova D. Correction of sequelae of rhinoplasty by lipofilling. J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2013;66:805–811.
2. Erol OO. Injection of compressed diced cartilage in the correction of secondary and primary rhinoplasty: A new technique with 12 ye-
LA RINOPLASTICA MEDICA CON FILLERS, TOSSINA BOTULINICA E FILI
Obiettivo del corso
corso teorico-pratico
Offrire un approfondimento completo e altamente specialistico sul rimodellamento non chirurgico del naso, con un focus teorico e pratico su tutte le tecniche attualmente più efficaci. Si partirà dall’anatomia dettagliata del naso, analizzando struttura ossea, muscolare, vascolare e cutanea, per passare poi alle valutazioni morfometriche, fondamentali per una corretta pianificazione del trattamento. Saranno affrontate in modo sistematico le tecniche con filler, tossina botulinica e fili, con particolare attenzione alla scelta dei materiali, alle modalità d’inoculo e alla gestione delle complicanze. La giornata si concluderà con una sessione pratica su pazienti in live streaming, offrendo un’opportunità unica di confronto e approfondimento con i docenti.
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Salvatore “Piero” Fundarò
DATA DEL CORSO: 23 Maggio 2025
CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
4. Humphrey CD, Arkins JP, Dayan SH. Soft tissue fillers in the nose. Aesthet
Surg J. 2009;29:477–484.
5. Williams LC, Kidwai SM, Mehta K, Kamel G, Tepper OM, Rosenberg JD. Nonsurgical Rhinoplasty: A Systematic Review of Technique, Outcomes, and Complications. Plast Reconstr Surg. 2020 Jul;146(1):41-51
13 TELECAMERE LEICA LEADER MONDIALE NELLE TECNOLOGIE DELLA REALTÀ VIRTUALE AUMENTATA
MAPPATURA E ANALISI DETTAGLIATA DEI VARI STRATI DEL TESSUTO CUTANEO
CREA L’AVATAR 3D DEL TUO PAZIENTE IN POCHI SECONDI
Milano-Roma info@medpharm it infoline 02 48012331 www.medpharm.it
Prof.ssa Paola Molinari
MEDICINA ESTETICA
Specialista in Chirurgia Generale, Medico Estetico - Modena
Coordinatrice del Comitato Scientifico SIES e Direttore Scuola CPMA VALET - Bologna
Dr.ssa Lucia Calvisi
Specialista in Dermatologia e Venereologia - Cagliari
Membro del Comitato Scientifico SIES
Docente CPMA - VALET - Bologna
Il peeling chimico (dall’inglese “to peel” , che significa “sbucciare” ) è un atto medico che consiste nell’applicare sulla cute un acido organico o una miscela di essi, con conseguente rigenerazione dell’epidermide e rimodellamento del derma. A seconda della profondità di penetrazione dell’acido, possiamo distinguere un peeling molto superficiale, qualora interessi il solo strato corneo; superficiale, se interessa la parte vitale dell’epidermide fino ai cheratinociti basali; medio, qualora si spinga fino al derma reticolare; profondo, quando interessa il derma papillare. Il medico, pertanto, può scegliere il tipo di peeling più adeguato a seconda della problematica del paziente che ha di fronte e, correggendone i difetti, promuovere la bellezza della pelle. Questa metodica è conosciuta fin dall’antichità: i primi cenni storici risalgono al tempo di Cleopatra, che soleva fare il bagno nel latte acido di capra allo scopo di ottenere una pelle più liscia e soffice. Dagli Egizi in poi, numerose sono le testimonianze storiche di popolazioni che facevano uso di questa metodica, come gli Antichi Greci e i Romani. Nella seconda metà del XIX
LA RISCOPERTA DEI PEELING CHIMICI
È importante ridare nuova dignità a questa metodica e riappropriarcene come medici, dato che per molti anni si è creata notevole confusione con altre eseguibili presso i centri estetici
famoso fu il viennese Ferdinand von Hebra, hanno pubblicato articoli su trattamenti basati su agenti caustici ed esfolianti, in particolare fenolo e olio di crotontiglio, ma anche acido cloridrico, nitrico e solforico.
DA UNNA IN AVANTI...
Il primo impiego di un peeling chimico, con un danno controllato a scopo terapeutico, si deve al dermatologo tedesco P. G. Unna che nel 1882 descrisse le proprietà esfolianti dell’acido salicilico, dell’acido tricloracetico e del fenolo. Per quasi un secolo, per il peeling chimico sono state adottate prevalentemente soluzioni o miscele basate su fenolo e acido tricloroacetico e solo nel 1975 Ruey J. Yu e Eugene J. Van Scott depositarono le prime domande di brevetto per l’utilizzo di alfa-idrossiacidi e alfa-ketoacidi che producevano un’esfoliazione più controllata e potevano essere inseriti anche in formulazioni cosmetiche. Attualmente rappresenta uno strumento estremamente valido ed efficace per il medico che si occupa di Medicina Estetica, poiché consente di trattare diverse problematiche sia di natura estetica (crono e foto-
sma, cheratosi), migliorando sempre la qualità e la luminosità della pelle. Pertanto, seppure ci troviamo in un periodo in cui l’alta tecnologia spopola, ha comunque senso parlare ancora di peeling, perché si tratta di un trattamento maneggevole, facilmente replicabile, versatile, economico, imprescindibile nella nostra pratica quotidiana, sia per il medico alle prime armi, sia per quello con più vasta esperienza. È dunque importante ridare nuova dignità a questa metodica e riappropriarcene come medici, dato che per molti anni si è creata notevole confusione con altre eseguibili presso i centri estetici.
MECCANISMO D’AZIONE
A livello dell’epidermide il peeling, diminuendo le coesione o lisando i cheratinociti, rimuove lo strato corneo della cute e il tappo cheratinico dei comedoni, aumenta il turnover cellulare con relativa esfoliazione, inibisce l’attività delle ghiandole sebacee e in base alla profondità di penetrazione, la sostanza chimica adoperata può coagulare la struttura proteica delle cellule (frosting ).
A livello del derma, invece, il peeling esercita un effetto irritante con conseguente eritema ed edema e stimola i fibroblasti a produrre glicosamminoglicani, glicoproteine, elastina e nuovo collagene, con conseguente ristrutturazione della matrice del derma. Gli effetti del peeling chimico si possono considerare come una combinazione di un effetto distruttivo, che va dalla desquamazione alla denaturazione o liquefazione e necrosi dei tessuti con cui viene a contatto, e un effetto stimolante sui meccanismi fisiologici di rigenerazione e riparazione cutanei.
COME AVVIENE LA PROCEDURA
Condizione ideale sarebbe quella per la quale, dopo una prima visita in Ambulatorio, il Medico prescrive una skincare personalizzata, in maniera tale che, il giorno del trattamento, si possa avere il massimo beneficio dalla procedura. Anche in Ambulatorio, il giorno del peeling, dopo opportuna rimozione del make up , si procederà a quello che viene chiamato “priming” della cute, ossia applicazione di una sostanza sgrassante o debolmente esfoliante, in maniera tale che nel successivo passaggio (applicazione del peeling vero e proprio), l’acido (o la miscela di essi) possa penetrare in maniera omogenea nella cute.
PEELINGS CHIMICI
Obiettivo del corso
corso teorico-pratico
Dare una corretta conoscenza dello stato dell’arte nel campo dei peelings chimici, con una completa illustrazione degli agenti a nostra disposizione, con le indicazioni terapeutiche, le modalità di utilizzo e i possibili eventi avversi. Nella seconda giornata ogni medico effettuerà differenti trattamenti con peeling chimico su modelle sotto la guida del tutor, mettendo immediatamente in pratica quanto appreso in precedenza.
DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Lucia Calvisi
Prof.ssa Paola Molinari
DATA DEL CORSO: 26-27 Settembre 2025
CREDITI ECM: 13,2 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna
della prima seduta e di cute parti colarmente reattiva, è quello di non esagerare con il numero di strati, in maniera tale da saggiare la reattività della cute del paziente. Il peeling può essere applicato con pennello, cottonfioc, garza, anche con le mani; modalità di applicazioni diverse condizioneranno la profon dità di penetrazione delle sostanze a parità numero di passaggi, tempo di posa e ovviamente sostanze uti lizzate.
Rimozione del peeling: del tipo di sostanza usata, dopo un tempo di posa, condizionato sempre dalla reazione della cute del pazien te, si procederà alla neutralizzazione e/o dilavamento del peeling stesso.
CHE COSA ASPETTARSI
DOPO IL PEELING
Il giorno del trattamento, la cute sarà eritematosa e si potrà avere una sensazione di leggero bruciore, ben tollerata con l’applicazione di una crema lenitiva.
Nei giorni successivi comparirà la desquamazione (solitamente in seconda/terza giornata), che potrà essere più o meno evidente a seconda della profondità di penetrazione del peeling stesso.
Fondamentale istruire il paziente sull’utilizzo di creme lenitive apposite e sull’importanza del filtro solare, buona norma a prescindere dal trattamento peeling. ◼
l’inizio di una nuova fase di crescita, in cui continueremo a investire nell’innovazione e nel miglioramento costante della nostra offerta». Per medici estetici, dermatologi e operatori del settore, il futuro si prospetta ricco di nuove opportunità, con tecnologie sempre più avanzate a supporto della pratica professionale. La fusione tra Biotec Italia e Quadrivio non è solo un’evoluzione aziendale, ma un vero passo avanti per tutto il comparto medico-estetico, che potrà beneficiare di una gamma di soluzioni sempre più efficaci, sicure e orientate ai bisogni reali dei pazienti. Il meglio deve ancora venire! ◼
PER INFORMAZIONI
Biotec Italia Medical biotecitaliamedical www.biotecitalia.com medicaldivision@biotecitalia.com
PREMIO FOLLADOR 2025
DORA INTAGLIATA
ENRICO NEL CUORE
Ricevere il Premio Follador quest’anno è stata per me un’emozione profonda, difficile da raccontare a parole. La mia relazione sul Full Face Dinamico con acido ialuronico è stata premiata, e dietro quel riconoscimento non c’era solo un lavoro tecnico e scientifico, ma tutta la mia storia, il mio percorso, e soprattutto le persone che hanno contribuito a renderlo possibile. Sono cresciuta nella Scuola Valet, e lì ho ricevuto non solo una formazione solida e appassionante, ma anche valori, stimoli e relazioni che mi hanno accompagnata in ogni passo. Ho sempre sentito la SIES come una grande famiglia, un luogo dove il sapere si trasmette con generosità, dove c’è spazio per tutti: per chi inizia, per chi ha esperienza, per chi ha voglia di mettersi in gioco e condividere.
Tra i tanti incontri che hanno segnato il mio cammino, Enrico Follador ha avuto un ruolo speciale. È stato uno dei miei primi docenti, ma soprattutto è stato la persona che mi ha fatto innamorare della Medicina Estetica. Il suo modo di rac contarla, di viverla, la sua curiosità, il suo rigore unito a una profonda umanità, sono stati per me una fonte d’ispirazione autentica. Grazie a lui ho capito che questa professione non è solo tecnica, ma cura, ascolto, empatia e visione. Leggere il suo nome su quel premio è qualcosa che mi commuove e mi
Premiazione della Dr.ssa Dora Intagliata
Crescenzo Di Donato Award 2025
PREMIO FOLLADOR 2025
UNO STIMOLO IN PIÙ
Negli ultimi anni, la medicina rigenerativa e quella estetica hanno assistito a un’evoluzione senza precedenti. Una delle novità più interessanti consiste nell’introduzione degli esosomi, vescicole extracellulari ricche di fattori di crescita, microRNA e proteine in grado di modulare i processi di riparazione tissutale e rigenerazione cutanea. All’ultimo congresso SIES ho presentato una relazione dal titolo “Studio tramite l’impiego di sonda ecografica 20Mhz e algoritmo informatico open source per la determinazione della variazione degli spessori di epidermide, derma e SLEB in pazienti trattati con esosomi di nuova generazione” che è stato insignito del Premio Enrico Follador. Il lavoro presentato ha dimostrato infatti che gli esosomi di nuova generazione non solo accelerano i processi riparativi e rigeneranti, ma possiedono anche benefici capaci di indurre modificazioni strutturali dermiche durature.
Così pure l’impiego di sonde ecografiche ad alta frequenza nella pratica clinica e nella valutazione dei risultati ottenibili con nuovi trattamenti regala agli stessi scientificità e autorevolezza, avvicinando sempre più la Medicina Estetica alla professionalità che merita. Sebbene non abbia avuto il privilegio di conoscere personalmente il professor Follador, dalle testimonianze dei colleghi che hanno lavorato con lui alla scuola SIES, riconosco in questo premio i valori che hanno guidato il suo modo di fare il docente e sono certo che avremmo condiviso la passione per la ricerca rigorosa e la voglia di affrontare la medicina con curiosità e professionalità.
Per questo sono orgoglioso di essere stato insignito del premio a lui dedicato, che ha confermato l’importanza della ricerca continua nell’ambito della Medicina Estetica e la possibilità di integrazione tra terapie combinate, portando così a nuove indicazioni terapeutiche.
Questo riconoscimento non rappresenta un punto d’arrivo, ma piuttosto un incoraggiamento a proseguire nell’esplorazione delle potenzialità terapeutiche delle combinazioni innovative, sempre con l’obiettivo di coniugare l’eccellenza scientifica con l’applicazione clinica responsabile. Dedicando questo premio a tutta la comunità dei medici di Medicina Estetica che ogni giorno lavorano presso il proprio ambulatorio con passione e professionalità, ribadisco la convinzione che solo attraverso la condivisione del sapere e la validazione
ANDREA MARANGON
Premiazione del Dr. Andrea Marangon
Sala Italia
MARIA FEDERICA ATZENI
IL FASCINO DELLA CARBOSSITERAPIA
La scelta di elaborare una tesi sulle applicazioni cliniche della carbossiterapia e specificamente nel trattamento della cellulite è nata dall’interesse per le tecniche non invasive utilizzate in Medicina Estetica, e in particolare dai numerosi studi che evidenziano l’efficacia di questo trattamento nel miglioramento della microcircolazione e nel rimodellamento dei tessuti. Ho iniziato con un’approfondita ricerca bibliografica per comprendere a fondo le basi fisiologiche, i meccanismi d’azione e le diverse applicazioni della carbossiterapia, in particolare in ambito estetico e dermatologico. È stato sorprendente scoprire quanto potenziale terapeutico abbia questa tecnica. Ho poi esaminato i meccanismi fisiopatologici della cellulite, concentrandomi sulle alterazioni del tessuto adiposo sottocutaneo, della circolazione linfatica e della microcircolazione. Successivamente, ho delineato un progetto strutturato, scegliendo di concentrarmi su alcuni aspetti specifici: l’efficacia clinica, la sicurezza, le indicazioni terapeutiche e il confronto con altre metodiche. Durante questo processo, inoltre, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con professionisti del settore che hanno condiviso le loro esperienze pratiche. Raccogliere i dati e analizzare i risultati è stato un processo stimolante ma impegnativo, che mi ha permesso di mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il mio percorso accademico all’interno del Master in Medicina Estetica presso l’Università degli Studi di Sassari che, in collaborazione con VALET, combina attività teoriche e pratiche, tra cui moduli, seminari e stage.
L’IMPEGNO DI SIES
Come professionista nel settore della Medicina Estetica, ho avuto modo di apprezzare l’impegno di SIES nel sostenere i propri iscritti attraverso un’ampia rete di servizi, iniziative formative e attività di aggiornamento.
Anche quest’anno ho preso parte al Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica SIES, appuntamento di rilievo a livello europeo, che rappresenta un’occasione unica di confronto scientifico e aggiornamento, offrendo possibilità di collaborazioni, confronti clinici e crescita reciproca.
L’impegno attivo della SIES nella tutela legale e normativa della Medicina Estetica, mi permette inoltre di sentirmi rappresentata e supportata anche sul piano legislativo e professionale.
UNA GIOIA CONDIVISA
Mi sento sinceramente onorata per aver ricevuto il Premio Di Donato per la mia tesi di Master al Congresso SIES 2025. Questo premio rappresenta per me un riconoscimento non solo del lavoro tecnico e scientifico che ho messo nella tesi, ma anche della passione e dell’impegno con cui ho cercato di contribuire all’avanzamento di una terapia dalle grandi potenzialità, nonché una gioia condivisa anche con chi mi ha supportato lungo il percorso: i miei relatori, colleghi, amici e familiari.
PREMIO DI DONATO 2025
Sessione LIVE nell’Acquario di Sala Europa
Premiazione della Dr.ssa Ilaria Rossiello
Creative Lab
PREMIO DI DONATO 2025
FABIA CAROLINA DEDE
PER AMORE DELLA RICERCA
La mia tesi nasce dalla profonda passione che nutro da sempre per la ricerca scientifica. In particolare, mi ha sempre affascinato il legame stretto tra la Medicina Estetica e l’Odontoiatria, motivo per cui ho deciso di integrare questi due ambiti all’interno del mio percorso professionale. Durante il master in Medicina Estetica Teoria e Pratica Innovativa, diretto dalla professoressa Antonella Franceschelli presso l’Università Unicamillus di Roma, ho avuto l’opportunità di approfondire il rapporto tra bruxismo e tossina botulinica.
Ho constatato che, sebbene la letteratura scientifica conti numerosi articoli sull’argomento, molti risultano piuttosto generici. Da qui è nata l’esigenza di raccogliere e selezionare i dati più pertinenti, secondo precisi criteri di inclusione, per realizzare una revisione della letteratura solida e ben strutturata. Il lavoro si è rivelato estremamente stimolante, e i risultati ottenuti mi
hanno spinta a proseguire nella ricerca, valutando anche l’idea di svilupparla ulteriormente in nuove forme. Ho conosciuto la SIES grazie al percorso formativo presso Unicamillus, mentre la realtà VALET è entrata nel mio cammino in occasione della convocazione al Congresso 2025.
Inizialmente sono rimasta sorpresa dalla mia nomina, ma subito dopo ho provato un forte senso di orgoglio e soddisfazione all’idea di poter presentare il mio progetto a una platea così ampia di colleghi. Partecipare come relatrice a un evento di tale rilevanza è stata un’esperienza straordinaria, resa ancora più speciale dalla vittoria del prestigioso Premio Di Donato. Questo riconoscimento mi ha profondamente emozionata e rappresenta per me un ulteriore stimolo a proseguire con impegno nella mia carriera, dedicando sempre più spazio alla ri-
IL BENESSERE
DEI PAZIENTI
Il mio primo incontro con la VALET è avvenuto grazie al modulo di flebologia, poiché mi ero resa conto che la mia formazione in diagnostica non era sufficiente a rispondere ai bisogni dei pazienti. Sono poi passata al mondo dell’estetica dolcemente, dopo aver scoperto gli usi molteplici della Carbossiterapia che già usavo per le ulcere venose.
La scuola di Medicina Estetica quadriennale di Bologna mi ha aiutata a trasformare questa parte della medicina (che, in tutta onestà, prima non consideravo appetibile) in una passione.
Mi ha davvero sorpresa essere stata selezionata per il premio Di Donato e ho apprezzato molto questa apertura verso chi ha appena iniziato a esercitare in questo ambito.
Il taglio pragmatico ma esaustivo della scuola è davvero utile e i docenti dei veri punti di riferimento, a mio giudizio. Come si dice, chi disprezza compra e mi auguro che sempre di più si prenda consapevolezza che tramite il nostro lavoro aumentiamo il benessere del prossimo.
PREMIO DI DONATO 2025
ILARIA ROSSIELLO
Premiazione della Dr.ssa Fabia Carolina Dede
SIES Arena
20-22 Febbraio | February
Palazzo dei Congressi - Bologna
TUTTI GLI SPONSORS
A.D.O.
ACCURATE SOLUTIONS
ACETAIA MALPIGHI
AGORÀ
AITEB
ALLERGAN AESTHETICS
a Division of Abbvie
ALGENESS
ALTA CARE
AMBULATORIO MEDICO
ASTERIA PHARMA
ATTIVA
BIOSCIENCE INSTITUTE
BIOSKIN
BIOTEC
BONTEMPI
CANFIELD SCIENTIFIC
CARESS FLOW
CLARIUS by IREDEEM
COTONIERA FACCHINI
DEKA
DERMAPENWORLD
DTA
EBAM
EDIZIONI MINERVA
ELAXEE MED by ALTAIR SYSTEM
ENERMEDICA
ERBOZETA
ESQUIRE
EUFOTON
EXPO DENTAL
FARMACIA DEL PAVAGLIONE
FARMACIA METALLA
FIDIA
FILLMED
GALDERMA
GENERAL TOPICS
GLORIA MED
GLORIA MED PHARMA
GP DERMAL SOLUTION
GRIFFIN
GUNA
I AM INNOVATIVE AESTHETIC MEDICINE
I SAPORI DELL’EMILIA ROMAGNA
IBSA
INMODE
INNOVARES
L’ARTE DELLA PASTA
LA PELLE
L’AMBULATORIO MEDICO
LASER.COM
LG CHEM
MAC
MASTELLI
MED & TECH
MED PHARM
MEDICAL TREND
MEDWELLNESS
MESOESTETIC
NEAUVIA
N.T.S. NEW TECNOLOGIES SUPPLIES
O.E.O. OFFICINA EDITORIALE OLTRARNO
PICCIN NUOVA LIBRARIA
PIESSEFARMA
PROEON
PROMOITALIA
RELIFE
RPF
SEFFILINE
SELTEC MEDICAL
SEVENTY BG
SIES
SINCLAIR
SKINMAKERS
SMILE PATIENT SOLUTIONS
HENRY SCHEIN ITALIA
SOFTFIL by VISOMED
SOLTA MEDICAL
STUDIO LERRO - PLEBANI & ASSOCIATI
TAUMED
TECHNOLUX
TEMA MEDICINA
TEOXANE
TMEDICAL
TOP QUALITY AESTHETICS
VALET
VIVACY ITALY
WIDE GROUP
WIQO
dermatologicamente testata
VALET TRAINING CENTER - BOLOGNA
La pelle è una delle prime cose che le persone notano di te ed è probabilmente anche una delle prime cose che noti di te stesso quando ti guardi allo specchio ogni mattina. La salute della pelle ha un forte impatto sul benessere emotivo e mentale, poiché un colorito spento, una pelle secca e stanca e la comparsa di linee sottili possono minare profondamente la tua autostima. Ecco perché una pelle dall’aspetto sano può trasformare la tua percezione di te stesso e della vita. In risposta alla crescente domanda di trattamenti per migliorare la qualità della pelle, Laboratoires VIVACY è orgogliosa di presentare STYLAGE® Hydromax Skin3 Complex, una soluzione iniettabile di nuova generazione progettata per rigenerare, ripristinare e ridensificare la pelle dall’interno, per un incarnato radioso e dall’aspetto sano.
STYLAGE® HYDROMAX SKIN3
COMPLEX: UNA NUOVA ERA PER LA SKIN QUALITY
La Medicina Estetica sta evolvendo verso soluzioni di well-ageing, con un focus su idratazione, stimolazione del collagene e salute cutanea generale, per preservare e migliorare la qualità della pelle nel tempo
KEY INSIGHTS SUI CONSUMATORI
Circa il 70% delle donne è molto preoccupato per la qualità della propria pelle [2].
Il 50% delle donne è consapevole che l’acido ialuronico (HA) svolge un ruolo essenziale nel mantenimento della qualità cutanea ed è una molecola naturalmente presente nel corpo umano.
I principali motivi che spingono a scegliere trattamenti iniettabili sono:
1. Migliorare la propria immagine
2. Mantenere e migliorare la qualità della pelle
3. Sentirsi e apparire più giovani.
DAL VOLUME ALLA SKIN QUALITY
L’industria estetica sta attraversando una trasformazione significativa. Le più recenti ricerche di mercato indicano che circa il 70% dei consumatori sta valutando trattamenti cosmetici, con una particolare attenzione alla qualità della pelle. In particolare, l’80% delle persone è preoccupato per la texture cutanea [1]. Questo cambiamento riflette una trasformazione più ampia nei comportamenti dei consumatori, che si stanno allontanando dall’idea di correggere esclusivamente i cambiamenti strutturali del viso per dare maggiore priorità alla salute e qualità della pelle. Sempre più pazienti cercano trattamenti in grado di migliorare idratazione, texture e luminosità, per ottenere un aspetto più naturale e ringiovanito. Questo trend evidenzia una crescente consapevolezza del fatto che un aspetto giovane non dipende solo dalla struttura del viso, ma anche dalla qualità della pelle. Di conseguenza, la Medicina Estetica sta evolvendo verso soluzioni di wellageing, con un focus su idratazione, stimolazione del collagene e salute cutanea generale, per preservare e migliorare la qualità della pelle nel tempo.
LA SCIENZA ALLA BASE DEL RINNOVAMENTO CELLULARE
Con il passare del tempo, acido ialuronico (HA), collagene ed elastina – i componenti essenziali che garantiscono tonicità ed elasticità alla pelle – diminuiscono gradualmente. Questo porta a disidratazione, perdita di luminosità e ridotta compattezza. Fattori esterni come esposizione ai raggi UV, inquinamento e stile di vita accelerano ulteriormente questo processo, rendendo l’idratazione e la rigenerazione cutanea elementi fondamentali nei trattamenti estetici. VIVACY ha sviluppato STYLAGE® Hydromax Skin3 Complex, un innovativo iniettabile a base di acido ialuronico, progettato per:
Ripristinare la pelle dall’interno, riequilibrando l’idratazione.
Rigenerare il rinnovamento cellulare, stimolando la produzione di collagene per migliorare elasticità e compattezza.
Ridensificare il derma, contribuendo a mantenere la tonicità ed elasticità della pelle.
I risultati sono immediati [4], sicuri e duraturi [5], con tempi di recupero minimi. Grazie alla combinazione di acido ialuronico reticolato, acido ia-
Ricerca & Sviluppo
Prima e dopo 7 giorni dal trattamento con STYLAGE® Hydromax Skin3 Complex
luronico libero e sorbitolo, STYLAGE® Hydromax non solo stimola i tre strati della pelle, ma agisce anche come scudo antiossidante, proteggendo la pelle dallo stress ossidativo e dall’invecchiamento precoce.
UN PASSO AVANTI
NELL’ESTETICA RIGENERATIVA
« Questo nuovo approccio alla rigenerazione cutanea riflette il nostro costante impegno nel migliorare la nostra offerta, per soddisfare le esigenze dei nostri clienti con un livello di eccellenza sempre maggiore. In VIVACY, manteniamo un dialogo continuo con i medici, offrendo loro
INNOVAZIONE ESTETICA
CON UN APPROCCIO SCIENTIFICO
Supportata da ricerche approfondite e da una solida esperienza nelle soluzioni a base di acido ialuronico, VIVACY continua a ridefinire gli standard della Medicina Estetica.
STYLAGE® Hydromax è stato progettato per i medici che desiderano offrire trattamenti mirati alla qualità della pelle, rispondendo alle aspettative dei pazienti in termini di idratazione, luminosità e ringiovanimento.
CHI È LABORATOIRES VIVACY
un’esperienza riconosciuta in diversi ambiti medicali, tra cui: Oftalmologia (I.SPACE®), Reumatologia (KARTILAGE®), Ginecologia estetica e funzionale (DESIRIAL®), Dermo-cosmesi anti-ageing.
Tutti i prodotti VIVACY sono fabbricati in Francia, nel rispetto delle normative europee e internazionali. L’impianto di produzione si trova nella dinamica regione dell’Alta Savoia, vicino al confine svizzero, e rappresenta un avanzato centro di ricerca e sviluppo. La sede globale dell’azienda è situata nel cuore del XVI arrondissement di Parigi. ◼
Laboratoires VIVACY è specializzato nella progettazione, produzione e distribuzione di dispositivi medici iniettabili di alta qualità per la Medicina Estetica e l’anti-ageing.
dichiara Bertrand Frohly, Presidente &
Tutti i prodotti iniettabili VIVACY si basano sulla tecnologia brevettata IPN-Like (“Interpenetrated CrossLinked” ), che stabilizza l’acido ialuronico per garantire effetti terapeutici sicuri e duraturi. Fondata nel 2007, l’azienda ha acquisito nel tempo una solida reputazione a livello internazionale, distribuendo i suoi prodotti in oltre 80 Paesi.
La gamma STYLAGE®, che combina acido ialuronico e antiossidanti, offre soluzioni complete per il trattamento delle rughe, l’idratazione cutanea e il rimodellamento del viso. Oltre alla Medicina Estetica, VIVACY vanta
RIFERIMENTI
1 - American Society for Dermatologic Surgery (ASDS) 2023 Consumer Survey on Cosmetic Dermatologic Procedures. Data were collected from 3,503 consumers through a blind online survey in 2023.
4 - Born T. Hyaluronic acids. Clin Plast Surg. 2006; 33(4):525–538
5 - Faivre J, Pigweh AI, Iehl J, Maffert P, Goekjian P, Bourdon F. Crosslinking hyaluronic acid soft-tissue fillers: current status and perspectives from an industrial point of view. Expert Rev Med Devices. 2022;18(12):1175-1187.
L’indurimento del cuoio capelluto è una negativa conseguenza di prelievi numerosi e diffusi in zona donatrice (Figg. 1-2-3).
IL FUTURO È OGGI
Il futuro del restauro capillare si coniuga già al presente. La ricerca scientifica ha provato e pubblicato nelle più prestigiose riviste di dermatologia il superamento di tutte le difficoltà e limitazioni succitate. Una metodologia di Medicina Rigenerativa è stata trovata da due scienziati olandesi, il Dr. Conradus Gho e il Prof. Martino Neumann dell’università Erasmus di Rotterdam. Questa rende la zona donatrice praticamente illimitata (Fig. 4)
I risultati dello studio partono dal presupposto che, in ogni tecnica di restauro capillare, quello che viene trapiantato e che genera il successo dell’operazione non sono i capelli, ma le cellule staminali pilifere. La ricerca ha dimostrato che queste cellule staminali non si trovano alla radice dei capelli, ma sui lati. Si è dimostrato che non sono necessarie tutte le cellule staminali pilifere per effettuare un trapianto. FUE e FUT, prelevando unità follicolari intere, utilizzano quindi la totalità delle cellule staminali pilifere del follicolo. Attraverso sperimentazioni scientifiche si è dimostrato che è sufficiente il prelievo e l’impianto di una piccolissima parte del follicolo per gene -
rare nuovi follicoli.
L’innesto estratto viene fertilizzato per assicurarne la sopravvivenza, vista la sua dimensione molto esile. L’unità follicolare oggetto del micro prelievo, attraverso un fenomeno di clonazione “in vivo”, genera due nuove unità follicolari, questo grazie alle cellule staminali presenti in ogni porzione nella quale l’ unità follicolare di origine è stata divisa.
La porzione lasciata in zona donatrice, ricreando l’unità follicolare di partenza, rigenera quindi la zona donatrice. La porzione estratta e impiantata in zona ricevente diventa la gemella di quella di partenza: una duplicazione capillare viene così realizzata.
È così che un utilizzo ripetuto illimitato della zona donatrice diviene possibile. I giovani, che vedono la loro alopecia evolvere e continuare con il passare degli anni, possono cosi risolvere con soddisfazione il loro problema.
La scelta della FUE è nefasta per questi pazienti che con il tempo, se sottoposti a trapianti FUE, non avranno più sufficiente zona donatrice a disposizione. Nello stesso tempo, chi non ha sufficiente zona donatrice per restaurare una vasta calvizie, ha la possibilità, attraverso multipli interventi successivi, di generare le unità follicolari necessarie per realizzare il restauro. È un piccolo miracolo offertoci dalla natura.
Nella tecnica HST, Hair Stemcell Transplantation, o secondo il nome scientifico PL FUT (Partial Longitudinal Follicular Unit Transplantation), si utilizzano bisturi circolari di 0,5 – 0,6 mm, di dimensioni inferiori a quelli dell’unità follicolare media, che ha una dimensione che varia tra 0,9 e 1,2 mm. Il prelievo avviene dunque all’interno dell’unità follicolare.
Nell’immagine (Fig. 5), si vede chiaramente il rapporto di dimensioni in una sezione di tessuto cutaneo.
La dimensione dell’impronta circolare dei punches utilizzati con HST è inferiore del 33 per cento rispetto al più piccolo punch utilizzato in micro FUE. Sono aghi più piccoli di quelli utilizzati per gli esami del sangue. Essi sono stati concepiti con una sagoma tale che non danneggia l’unità
Fig. 2: strip (FUT) vs FUE
Fig. 3: strip (FUT) vs FUE
Partecipare alla scuola di Bologna vuol dire entrare a far parte di un gruppo, vuol dire crescere professionalmente insieme, ma anche imparare a lavorare da soli con punti di riferimento di altissimo livello provenienti da tutta Italia.
La Scuola quadriennale di Medicina e Chirurgia Estetica di Bologna, per questo, offre numerosi moduli didattici, composti da corsi monotematici teorico-pratici (anche frequentabili singolarmente) di immediato apprendimento, con Docenti che trasmetteranno nozioni tecniche, indicazioni, capacità di inquadramento, sicurezza.
I moduli, incentrati su grandi aree tematiche, permettono di acquisire una completa preparazione sull’argomento, mentre i singoli corsi si concentrano su specifiche tecniche e trattamenti più nel dettaglio, come filler iniettabili, tossina botulinica, applicazione di tecnologie. In tutti, la parte pratica, quella che si impara rubando con gli occhi: i Docenti mostreranno dal vivo o con filmati quanto hanno illustrato in teoria.
L’obiettivo è infatti quello di formare futuri colleghi e di fornire basi soprattutto pratiche per iniziare subito a esercitare.
UNA SCUOLA SOLIDA CON OLTRE 40 ANNI DI ESPERIENZA
Il Training Center VALET, con la propria Scuola di Medicina Estetica CPMA, Centro Postuniversitario della Medicina Ambulatoriale si basa su radici profonde, frutto di oltre 40 anni di attività nel settore. Questa consolidata esperienza rappresenta una garanzia di qualità e autorevolezza per i professionisti che scelgono di intraprendere il percorso formativo.
QUALI SONO I PUNTI DI FORZA DEL VALET TRAINING CENTER
FORMAZIONE VALET: L’ECCELLENZA È IL NOSTRO OBIETTIVO
La proposta formativa VALET è studiata per accompagnare i partecipanti verso il raggiungimento dell’eccellenza. Attraverso un’analisi approfondita dello sviluppo della Medicina Estetica, i corsi teorico-pratici offrono una preparazione altamente specializzata, fondata sulla supervisione e sulla collaborazione di un team di docenti dal profilo scientifico riconosciuto.
CONDIVISIONE DELLA CULTURA DELLA MEDICINA ESTETICA
La Scuola VALET è orientata alla diffusione della cultura della Medicina Estetica. A completamento della formazione, i partecipanti hanno la possibilità di assistere a comunicazioni di ricerche e studi clinici presentati in congressi scientifici e workshop, per mantenere un costante aggiornamento sulle più recenti innovazioni del settore.
FLESSIBILITÀ E PRATICITÀ AL SERVIZIO DELL’ALLIEVO
La Scuola VALET offre la massima libertà di formazione, con la possibilità di scegliere tra moduli tematici e corsi monotematici, in base alle proprie esigenze di tempo e disponibilità. Ogni percorso prevede una combinazione di lezioni teoriche e sessioni pratiche, per un apprendimento immediato e concreto delle tecniche.
UN TEAM DIDATTICO DI ECCELLENZA
L’equipe didattica della Scuola VALET è composta da professionisti di prestigio, selezionati dal Comitato Scientifico per garantire un’esperienza formativa di alto livello. Inoltre, il percorso è riconosciuto con Crediti ECM per la formazione continua in Medicina.
PERCHÉ AVVICINARSI ALLA MEDICINA ESTETICA
La Medicina Estetica rappresenta un ambito in continua espansione, con una domanda in costante aumento da parte dei pazienti. Formarsi in questo campo permette ai medici di ampliare significativamente il proprio portafoglio di servizi, offrendo trattamenti innovativi, altamente richiesti e con un elevata opportunità di crescita economica della professione.
AGGIORNAMENTO CONTINUO E APPROCCIO INNOVATIVO
I corsi VALET si contraddistinguono per un approccio estremamente pratico e innovativo, che consente di rimanere costantemente aggiornati sulle ultime tendenze e tecnologie del settore. Ciò garantisce ai medici una preparazione all’avanguardia, in grado di soddisfare le esigenze più moderne dei pazienti.
Prof.ssa Paola Molinari
Direttore Scuola CPMA - VALET
Centro Post-Universitario Medicina Ambulatoriale
SUPPORTO E COLLABORAZIONE DI UN TEAM DI ESPERTI
La Scuola VALET mette a disposizione dei partecipanti un team di docenti altamente qualificati, composto da medici e ricercatori di fama nazionale ed internazionale.
Questo supporto garantisce un percorso di apprendimento completo e di elevata qualità, favorendo lo sviluppo di competenze nel settore.
rappresenta un investimento strategico per i medici, che potranno ampliare le proprie opportunità professionali, diversificare i propri servizi e acquisire un riconoscimento distintivo nel mercato
Da più di 40 anni, una didattica chiara che ha permesso a migliaia di medici di mantenersi aggiornati grazie a docenti selezionati e a strumenti d’insegnamento e di comunicazione moderni.
Dal 2009, la Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica è diventata “Quadriennale”, strutturata quindi in 4 moduli didattici tematici composti da 200 ore cadauno, a loro volta composti da corsi monotematici teorico-pratici, di immediato apprendimento.
Il discente può decidere di frequentare l’intero modulo tematico oppure il singolo corso monotematico
Il diploma quadriennale di frequenza alla Scuola di Medicina e Chirurgia Estetica viene rilasciato al conseguimento dei quattro moduli didattici:
Modulo VISO base
Modulo VISO avanzato
Modulo CORPO base
Modulo CORPO avanzato
Per gli iscritti ai Moduli è prevista l’iscrizione gratuita alla SIES (Società Italiana di Medicina e Chirurgia Estetica) della durata di un anno solare.
Centro Post-Universitario Medicina Ambulatoriale
DEDUCIBILITÀ FISCALE: COSTO D’ISCRIZIONE E SPESE FORMATIVE
La fatturazione avviene all’iscritto o alla ragione sociale indicata all’atto dell’iscrizione. Il costo d’iscrizione può essere totalmente dedotto ai sensi dell’art. 9 della L.81/2017 (Jobs Act). Sarà possibile dedurre anche le spese di viaggio e soggiorno sostenute per poter partecipare al corso di formazione professionale.
SCANSIONA IL
per scoprire i programmi della Scuola, dei Moduli e dei Corsi Monotematici
VALET - provider standard ECM 1328
Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna 051 63.88.334 | 051 32.01.70 info@valet.it www.valet.it
Associata a:
Seguici!
MEDICINA ESTETICA
FILLER OCCHI: PRECISIONE E SICUREZZA PER
Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Medico Estetico - Brescia
Il trattamento della regione perioculare rappresenta una delle sfide più complesse, ma anche più soddisfacenti, della Medicina Estetica. È un’area in cui il minimo dettaglio può produrre un grande impatto visivo e, al tempo stesso, è una delle più delicate da trattare, principalmente perché il tessuto sottocutaneo è virtualmente assente: fra tutte le zone del corpo, la palpebra superiore è quella che presenta la pelle più sottile, seguita immediatamente dalla palpebra inferiore. Si tratta anche di una delle zone del volto che presenta più precocemente, e visibilmente, i segni dell’invecchiamento. Questi si presentano innanzitutto come svuotamento del terzo medio, e in particolare dell’area orbitale. Il rimodellamento parte dall’osso: l’orbita si allarga, la sua proiezione cambia
UN RINGIOVANIMENTO NATURALE
La Medicina Estetica sta evolvendo verso soluzioni di well-ageing, con un focus su idratazione, stimolazione del collagene e salute cutanea generale, per preservare e migliorare la qualità della pelle nel tempo
e si verifica una progressiva perdita di tessuti molli, dal grasso al derma. L’effetto è quello di un occhio stanco, appesantito, ed è immediatamente percepibile; ecco perché la richiesta di questi trattamenti dedicati è così alta, sia da parte delle pazienti donne, sia da parte degli uomini.
NON SOLO BISTURI
A livello clinico, negli ultimi anni il paradigma di intervento è molto cambiato: alla chirurgia sottrattiva tradizionale (blefaroplastica classica), oggi si affianca un approccio volumetrico conservativo. Laddove il paziente non desideri (o non possa affrontare) un intervento chirurgico o un lipofilling autologo, l’uso di filler a base di acido ialuronico rappresenta una soluzione ideale. Per questa indicazione utilizzo esclusivamente Redensity 2 (Teoxane), un filler studiato specificamente per la regione periorbitaria, ideale per lavorare su occhiaie, deformità del solco lacrimale (tear trough), presenza di solco palpebro-malare marcato, in assenza di marcate borse palpebrali. Le sue caratteristiche reologiche sono la bassa viscoelasticità, l’alta integrazione tissutale e minimo potere igroscopico, cioè di richiamare acqua; un punto, quest’ultimo, essenziale per evitare il più possibile rigonfiamenti post-trattamento, che rappresentano uno degli effetti indesiderati più diffusi. Nella mia esperienza clinica ho potuto trattare una casistica estremamente ampia, con oltre 600 procedure dal 2013 a oggi. Per quanto riguarda la tecnica iniettiva, la mia scelta si orienta esclusivamente sull’uso della cannula, che mi garantisce il miglior controllo possibile e un elevato grado di sicurezza: punta smussa, minore
rischio di iniezione intravascolare o di ematomi, e la possibilità di trattare l’intera area con un unico punto di ingresso. La procedura inizia con un piccolo bolo anestetico sottocutaneo a base di carbocaina con adrenalina, che riduce il dolore e soprattutto induce vasocostrizione per minimizzare la comparsa di ecchimosi. La cannula (25 o 27 G, a seconda del caso) viene introdotta nel piano sottomuscolare orbicolare.
BASTANO 10-15 MINUTI
Alcuni medici preferiscono iniettare superficialmente al muscolo orbicolare, dove il derma è praticamente assente, ma nella mia esperienza il piano profondo consente maggiore
precisione e minore incidenza di visibilità del prodotto. Il prodotto viene rilasciato in microdepositi sequenziali, con particolare attenzione alla correzione del tear trough, del solco palpebro-malare e, quando indicato, della palpebra superiore incavata. Il trattamento ha una durata media di 10-15 minuti, con ritorno immediato alla vita sociale e lavorativa. L’effetto anestetico transitorio della lidocaina (contenuta nella formulazione del gel a base di acido ialuronico) può provocare ipoestesia locale per circa 30 minuti. La procedura che seguo con i miei pazienti prevede un controllo a 14-15 giorni dal trattamento: è questo, infatti, il tempo necessario per l’assestamento completo del filler e, dunque, per valutare se il risultato è stato conforme alle aspettative dal punto di vista estetico. Con un’esecuzione attenta, le reazioni avverse sono rare e generalmente lievi. Le ecchimosi sono infrequenti se si impiegano tecnica corretta e anestesia con vasocostrittore, e se si opera dedicando il giusto tempo a tutta la procedura, per non stressare i tessuti. Il cosiddetto “effetto Tyndall” – una discromia blu-violacea visibile attraverso la pelle – è una complicanza tipica di un deposito troppo superficiale: in questi casi, la ialuronidasi rappresenta una soluzione rapida ed efficace, con la possibilità di ripetere il trattamento a distanza di 2-3 settimane.
ESPERIENZA E COMUNICAZIONE
Una particolarità dell’area perioculare è la lunga durata del filler: mentre in altri distretti del volto il prodotto si riassorbe nel giro di 6-12 mesi, qui può persistere anche per anni. È quindi fondamentale dosare il prodotto con parsimonia, tanto che, in fase iniziale, ritengo sia preferibile “ipocorreggere”: l’esperienza mi ha insegnato che una paziente che, immediatamente dopo il trattamento, vede scarsi miglioramenti rispetto a quanto si immaginava, al controllo dei 15 giorni sarà invece pienamente soddisfatta. Al contrario, se si inietta da subito una quantità eccessiva di prodotto, il rischio è che dopo due settimane il risultato possa essere eccessivo e non armonico. Fondamentali, dunque, sono l’esperienza
dello specialista, la sua capacità di valutazione, nonché una corretta comunicazione con i pazienti riguardo le possibilità e il funzionamento del trattamento. Questa comunicazione deve includere anche indicazioni e limiti dei filler a base di acido ialuronico. Questa opzione, infatti, non si adatta al 100% dei casi. Il trattamento è indicato nei pazienti giovani che hanno, “per costituzione”, un solco lacrimale marcato, mentre per i pazienti senior i casi devono essere selezionati in base alla qualità cutanea, al tono della palpebra inferiore e all’eventuale presenza di borse o lassità. In presenza di borse palpebrali accentuate, lassità marcata o cute eccedente, è opportuno orientarsi verso la chirurgia. Infine, per risultati perfetti, è molto importante dedicare la giusta attenzione alla fase post-trattamento. Per la palpebra superiore consiglio massaggi domiciliari quotidiani (5 minuti per 10 giorni), per
favorire la distribuzione del filler e ridurre il rischio di piccoli accumuli. Nella palpebra inferiore, invece, sconsiglio la manipolazione e prescrivo solo topici lenitivi per eventuali ecchimosi. Attenzione al dettaglio, precisione e consapevolezza, dunque, sono i fattori chiave che, nel trattamento della regione perioculare con i filler, consentono in tutta sicurezza di restituire al paziente uno sguardo fresco, per un ringiovanimento naturale, armonico e duraturo. ◼
PER INFORMAZIONI
Tear Trough, Redensity 2 – 0,5 ml per lato
Dr. Alessandro Frullini
ANGIOLOGIA & FLEBOLOGIA
Specialista in Chirurgia Vascolare
Presidente Onorario AFI
Figline e Incisa in Val D’Arno (FI)
Resp. Modulo Angiologico CPMA VALET - Bologna
La settimana scorsa viene in ambulatorio una paziente di mezza età con una grossolana varice ma, soprattutto, una ben più pericolosa trombosi venosa superficiale.
Mentre eseguo l’ecocolordoppler, le domando il perché sia arrivata a quel punto senza essersi preoccupata di fare qualcosa prima.
La signora mi risponde candidamente che il suo medico di famiglia le aveva detto che le “vene” si tolgono se non piacciono, ma altrimenti non si toccano! Le rispondo che sarà stato un medico molto anziano: questi sono concetti di 50 anni fa, però la paziente mi dice che no, la sua dottoressa è molto giovane.
Questo piccolo episodio ci fa capire che, ancora nell’anno 2025, ci sia molto da fare in tema di informazione del pubblico ma, soprattutto, di formazione della classe medica.
LA MALATTIA VENOSA CRONICA: ESTETICA O PATOLOGIA?
È giunto il momento che la classe medica prenda coscienza dei rischi dell’insufficienza venosa e della prevalenza delle sue complicanze
INSUFFICIENZA VENOSA
(propedeutico a Scleroterapia delle Varici)
Obiettivo del corso
corsi teorico-pratici
Uno stage base che permette di acquisire le nozioni principali sulla malattia varicosa, sul tromboembolismo venoso, sulla metodica eco(color)Doppler, sull’edema e la elastocompressione, il tutto finalizzato a una gestione ottimale del paziente flebopatico e del proprio ambulatorio flebologico più in generale.
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Alessandro Frullini
DATE DEL CORSO: 12-13 Settembre 2025
CREDITI ECM: 22,3 crediti (previa compilazione del test)
SCLEROTERAPIA DELLE VARICI
ED ESAME ECO-COLOR-DOPPLER
Obiettivo del corso
Con questo corso è possibile conseguire un significativo bagaglio di nozioni teoriche e pratiche sulla terapia sclerosante delle varici degli arti inferiori; accanto a una base sulla fisiopatologia delle varici e il loro studio morfologico e emodinamico mediante esame Eco-color-Doppler, si forniscono le conoscenze fondamentali sui materiali più idonei e le tecniche classiche e più innovative di scleroterapia.
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Alessandro Frullini
Dr. Mario Forzanini
DATE DEL CORSO: 10-11 | 24-25 Ottobre 2025
CREDITI ECM: 42,8 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
R ISPOSTE ADEGUATE
Certo, le varici sono anche un problema estetico, come una grossa ernia inguinale o un tumore sulla cute della fronte o del naso ma nessuno si sognerebbe di considerarli solo un problema estetico. I primi stadi della malattia venosa cronica sono chiaramente un problema in buona parte estetico (il sanguinamento di una teleangectasia è un evento raro), ma via via che si sale di stadio il problema assume connotati sempre più medici (e la possibilità di complicanze cresce di conseguenza). È giunto il momento che la classe medica prenda coscien-
za dei rischi dell’insufficienza venosa e della prevalenza delle sue complicanze. La trombosi venosa superficiale si complica in un caso su quattro in trombosi profonda, ciò è chiaramente dimostrato dalla letteratura. L’ulcera venosa è conseguenza, nella stragrande maggioranza dei casi, dell’insufficienza venosa superficiale e, quindi, delle varici che ancora troppi medici considerano solo “un problema estetico da risolvere solo se non piace”! La moderna flebologia è in grado di dare risposte adeguate e minimamente invasive alla malattia venosa cronica, sarebbe assurdo non approfittarne. ◼
Dr. Attilio Cavezzi
Specialista in Chirurgia Vascolare - San Benedetto del Tronto (AP)
Docente CPMA-VALET
con Simone Cameli, Sara Cavezzi e Roberto Colucci
Eurocenter Venalinfa - San Benedetto del Tronto (AP)
La Biofisica può fornire un ausilio diagnostico e terapeutico per la salute umana e il benessere. In medicina, la biofisica ha assunto un ruolo sempre più rilevante nello studio dei meccanismi di comunicazione cellulare, nella diagnosi funzionale e nello sviluppo di terapie non invasive basate su stimoli fisici controllati.
Negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse per tecnologie biofisiche capaci di modulare il tono del sistema nervoso autonomo (SNA), ma anche una serie di percorsi metabolici cellulari, l’attività mitocondriale e di autofagia, e in generale lo stato infiammatorio cronico cellulare, tutti processi di fondamentale importanza nella modulazione della senescenza cellulare. Tra le biotecnologie terapeutiche di tipo fisico più diffuse in ambito di medicina della longevità ricordiamo:
1. la stimolazione del nervo vago (SNV), sia invasiva che transcu tanea, che permette di attivare i circuiti parasimpatici e modu lare la risposta infiammatoria sistemica;
2. la fotobiomodulazione (FBM) mediante luce a bassa intensi tà (generalmente laser o LED), che interagisce con una serie di organelli cellulari, mitocondri in primis, per stimolare la produ zione di energia cellulare (ATP) e favorire la riparazione tissuta le e la produzione di ormoni ed altri mediatori chimici essenzia li per la salute umana;
3. i campi elettromagnetici pulsati (CEP), che agiscono su cellule e tessuti mediante effetti biofisi ci, promuovendo rigenerazio ne, azione antinfiammatoria e analgesia;
TERAPIE BIOFISICHE E LONGEVITÀ
La Biofisica è una scienza interdisciplinare che applica i principi della fisica per comprendere i fenomeni biologici a livello molecolare, cellulare e sistemico
4. l’ esposizione a basse (crioterapia) e alte (sauna) temperature, che contribuiscono su base ormetica alla salute in toto; la biorisonanza di più recente introduzione.
STIMOLAZIONE DEL NERVO VAGO
La neuromodulazione vagale (anche nota come stimolazione del nervo vago o biofeedback del nervo vago) è in grado di regolare l’azione parasimpatica sull’organismo umano e con essa ottenere effetti salutogeni in ambito cardiovascolare, neuropsichiatrico, sindromi algiche, ecc. [1-2]. Negli ultimi decenni, la SNV è emersa come un’importante strategia terapeutica per il trattamento di patologie neurologiche e infiammatorie. Questa terapia biofisica può essere
somministrata attraverso approcci invasivi e, soprattutto, non invasivi, con implicazioni cliniche significative in moltissime condizioni morbose. Il nervo vago, il principale nervo parasimpatico, innerva diversi organi chiave tra cui cuore, polmoni, fegato, intestino e reni, influenzando numerosi processi fisiologici. Questa struttura nervosa (nervo cranico X) è una struttura bilaterale che origina dal tronco encefalico e si estende verso numerosi organi periferici, regolando funzioni chiave come l’attività cardiovascolare, la digestione, la respirazione e la risposta infiammatoria. L’importanza del nervo vago nel mantenimento dell’omeostasi ha portato a un crescente interesse per la sua stimolazione terapeutica in ambito biome
dico [3]. La SNV può essere ottenuta attraverso dispositivi impiantabili (invasivi) o tecniche transcutanee (non invasive), ciascuna con vantaggi e limitazioni. Più specificamente la stimolazione del nervo vago agisce attraverso tre principali meccanismi: riducendo la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa attraverso il suo effetto sul nodo senoatriale e sul sistema ortosimpatico; aumentando la secrezione di enzimi digestivi e la motilità intestinale; attivando con la sua attività colinergica una risposta anti-infiammatoria sistemica, già descritta da Tracey [4], mediata dai macrofagi e con riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie. La stimolazione non invasiva del nervo vago utilizza la trasmissione di un segnale elettrico mediante elettrodi posizionati sulla pelle, in particolare sulla regione dell’orecchio o del collo, collo, dove le fibre più fini periferiche del nervo vago sono più facilmente accessibili [5] (Fig. 1). Questa procedura, a bassissima invasività, trova la sua applicazione in disturbi dell’umore, nel dolore cronico, nella epilessia farmaco-resistente. Appare però più interessante la SNV transcutanea nel trattamento di malattie infiammatorie croniche, tra cui artrite reumatoi-
de e morbo di Crohn, insieme a una potenziale pletora di malattie croniche infiammatorie degenerative (autoimmunitarie, cardiovascolari, neurodegenerative, ecc.). La SNV espleta la sua azione anti-infiammatoria riducendo la produzione di citochine infiammatorie [6], grazie al suo ruolo nella regolazione del SNA. Ricordando che il processo di invecchiamento e la senescenza cellulare sono espressione di un’infiammazione cellulare cronica di basso grado (da cui il nome di “inflammaging”, coniato da Franceschi), viene naturale immaginare come questa terapia biofisica possa rappresentare una promettente opzione nei soggetti con squilibrio del SNA e con un invecchiamento consequenzialmente non salutare.
FOTOBIOMODULAZIONE
La FBM è una tecnica biofisica non invasiva che utilizza luce di varie lunghezze d’onda, comunque a bassa intensità (soprattutto nella banda del rosso o infrarosso vicino, tra 600–1100 nm, ma anche con lunghezze d’onda della luce blu o ultravioletta), emessa da laser a basso livello di energia e soprattutto diodi, per stimolare i processi biochimici e bioenergetici all’interno delle cel-
lule. Questo approccio terapeutico è supportato da una solida base biofisica ed è oggi studiato nell’ambito di molteplici patologie, ma anche nella medicina della longevità e nella Medicina Estetica, in virtù della sua azione su metabolismo, infiammazione, proteine quali collagene ed elastina, cellule staminali e così via. I meccanismi d’azione coinvolgono l’assorbimento della luce in particolare da parte di cromofori intracellulari; sono stati descritti molti altri processi/molecole quali target della FBM, in base al tipo di lunghezza d’onda utilizzata, con ricadute terapeutiche in ambito medico potenzialmente molto interessanti [7]. La FBM viene impiegata nella stragrande maggioranza dei casi per via transcutanea, ma negli ultimi anni sono state studiate altre vie di somministrazione (transauricolare/nasale, intravenosa) con successo. Questa biotecnologia si è dimostrata efficace nel promuovere la rigenerazione tissutale, ridurre il processo infiammatorio e migliorare il metabolismo cellulare e interstiziale. Il principale target intracellulare della FBM è la citocromo c ossidasi, un enzima mitocondriale coinvolto nella catena di trasporto degli elettroni e quindi nella produzione di ATP. È stato dimostrato che l’assorbimento di fotoni da parte di questo enzima è in grado di stimolare la produzione di ATP, migliorando così i processi metabolici; ridurre la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), deleterie per la salute cellulare; modulare l’espressione di geni coinvolti in apoptosi, infiammazione e rigenerazione cellulare (tutti processi fondamentali per la longevità umana) [8] Fondamentalmente, questi effetti si traducono in un aumento della vitalità cellulare, diminuzione della flogosi e accelerazione della guarigione tissutale. Altrettanto interessante è l’interazione fra FBM e acqua intra/ extracellulare, con la possibilità di aumentare la quota di acqua strutturata (detta anche EZ, da exclusion zone) e quindi anche il potenziale di membrana cellulare, che a sua volta risulta di importanza fondamentale per le comunicazioni intercellulari e interstiziali. Negli ultimi anni, è emersa la possibilità di usare la FBM
Fig. 1: elettrodo, per la stimolazione del nervo vago, posizionato sul lobo dell’orecchio
per stimolare il nervo vago in modo non invasivo, in particolare attraverso l’irradiazione della regione del polso e naso-auricolare o cervicale (Fig. 2)
Ciò attiva circuiti parasimpatici con effetti anti-dolorifici e soprattutto antistress e antinfiammatori utilizzabili per esempio nelle neurodegenerazioni (dove peraltro l’azione della FBM sui mitocondri e di liberazione dell’ossido nitrico sono di altrettanta importanza) e nelle psicopatologie. La FBM ha dimostrato di migliorare la rigenerazione di tessuti in ferite croniche, ulcere e post-chirurgia, promuovendo angiogenesi, proliferazione cellulare e rimodellamento del collagene [8] Questi ultimi aspetti hanno portato a un progressivo estendersi delle applicazioni della fotobiomodulazione anche in Medicina Estetica, sfruttando il suo effetto definibile come “antiaging” sulla cute, i tessuti sottocutanei e le mucose [9].
CAMPI ELETTROMAGNETICI
PULSATI
I CEP sono onde elettromagnetiche a bassa frequenza e intensità, somministrate in impulsi brevi e ciclici, utilizzate da decenni in ambito medico per promuovere la guarigione dei tessuti e ridurre dolore e infiammazione. Il crescente corpo di evidenze scientifiche ha esteso il loro utilizzo ben oltre la medicina fisica e riabilitativa, coinvolgendo discipline come la neurologia, la dermatologia, la reumatologia e l’ortopedia. Dal punto di vista biofisico, i CEP influenzano il comportamento cellulare modulando l’attività elettrica e biochimica delle membrane, con effetti documentati (10-12) su modulazione del potenziale di membrana e delle pompe ioniche, in particolare del trasporto di calcio (Ca2+), fondamentale per la proliferazione e il differenziamento cellulare; attivazione di pathway intracellulari coinvolti nei processi rigenerativi e anti-infiammatori; effetto sul ciclo cellulare e sulla sintesi proteica, attraverso l’induzione delle Heat Shock Proteins, che favoriscono la sopravvivenza e la riparazione cellulare in ambienti danneggiati. I CEP promuovono inoltre la neoangiogenesi, la deposizione di collagene e la differenziazione di cellule staminali
mesenchimali, con effetti documen tati in fratture ossee, tendinopatie e ferite croniche. Questa terapia biofi sica è anche e soprattutto nota per agire sui recettori nervosi periferici e centrali, modulando la trasmissione del dolore e aumentando il rilascio locale di endorfine, agendo anche sulla plasticità neuronale e i ritmi corticali. In virtù delle suddette po tenzialità salutogene, i CEP trovano applicazione crescente nel riequi librio del sistema neurovegetativo e dell’infiammazione cellulare, con potenzialità interessanti anche nella medicina della longevità.
ALTRE METODICHE
TERAPEUTICHE
Tra le altre metodiche terapeutiche di tipo biofisico attualmente impiegabili in medicina della longevità ricordia mo la Biorisonanza, che usa l’intera zione tra un sistema capace di ero gare oscillazioni elettromagnetiche specifiche e tessuti diversi, sfruttando la capacità dell’organismo di ricevere ed emettere segnali energetici. Me diante tecniche di biorisonanza è così possibile trattare stati infiammatori, problematiche muscolo-scheletriche e più in generale lo stato neurovegetativo del soggetto [13]. Una forma particolare di terapia biofisica attivante i processi ormetici salutogeni per l’organismo umano è rappresentata dall’esposizione a basse o elevate temperature, per esempio mediante crioterapia o sauna. Negli ultimi anni la letteratura internazionale ha documentato con evidenza crescente le capacità di questi stress ormetici (quindi capaci di indurre una stimolazione cellulare che a basse dosi è benefica per la salute umana, mentre risulta dannosa ad alte dosi) di ridurre l’infiammazione cellulare cronica di basso grado, migliorare l’attività mitocondriale, l’autofagia (la “pulizia”) cellulare, con ripercussioni estremamente interessanti sulle funzioni cardiovascolari, neuronali e metaboliche in generale. La cosiddetta crioterapia espone il corpo umano a temperature molto basse per un breve periodo, obbligando l’organismo a reagire producendo una serie di meccanismi cellulari-metabolici che promuovono un’azione globalmente configurabile
come “anti-aging” [14]. L’esposizione al freddo può essere per contatto, mediata dall’acqua o mediante specifiche celle refrigeranti, e ha trovato impiego soprattutto nel mondo dello sport, del benessere e delle sindromi osteo-artro-muscolo-tendinee; più recentemente, vari specialisti del biohacking hanno portato evidenze interessanti sull’azione anche sistemica/ cellulare di questa forma di terapia biofisica [15]. Negli ultimi decenni, la letteratura scientifica ha dimostrato come anche l’esposizione alle alte temperature, sia mediante sauna che attraverso altre modalità, risulti di grande efficacia per l’ottimizzazione di molteplici funzioni dell’organismo umano, derivandone un netto miglioramento di molteplici parametri cardiovascolari (con efficacia superiore a qualunque farmaco in commercio) e un significativo allungamento dell’invecchiamento in salute [16]. Oltre 1.600 studi riportati su Pubmed hanno documentato una serie significativa di effetti benefici della sauna (soprattutto quella finlandese, ma anche
Fig. 2: dispositivo laser a basso livello di energia per FBM naso-auricolare
MEDICINA INTEGRATA DELLA LONGEVITÀ
corso teorico-pratico
Obiettivo del corso cquisire le nozioni di base sui meccanismi dell ́invecchiamento e delle patologie croniche degenerative, sulle possibilità dei provvedimenti della medicina integrata e sulle relative nuove frontiere diagnostico-terapeutiche.
DIDATTICA A CURA DI: Dr. Attilio Cavezzi
DATA DEL CORSO: 13 Dicembre 2025
CREDITI ECM: 8 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
quella a luce rossa/infrarossa) su ipertensione, cardiopatia ischemica, neurodegenerazione, broncopneumopatia cronico-ostruttiva, disturbi osteo-artro-muscolo-legamentosi, sonno e immunità [17].
ONCLUSIONI E PROSPETTIVE
’integrazione della biofisica nella medicina moderna, ancor più nell’ambito delle terapie utili nella medicina della longevità, rappresenta una delle evoluzioni più promettenti per migliorare la regolazione del SNA, ottimizzare la resilienza psico-fisica e ridurre lo stato infiammatorio cellulare, migliorando l’attività mitocondriale. I progressi nella comprensione dei meccanismi cellulari e sistemici di comunicazione elettromagnetica e luminosa hanno permesso lo sviluppo di approcci terapeutici che interagiscono con la fisiologia umana in modo intelligente, personalizzato e privo di effetti collaterali significativi. Dal punto di vista biochimico, queste tecnologie – proprie delle terapie biofisiche – condividono la capacità di interagire con il processo mitocondriale di formazione di radicali liberi e ATP, mitigando la produzione di molteplici mediatori pro-infiammatori e regolando moltissimi meccanismi di segnalazione molecolare, così configurandosi come dei veri e propri strumenti di medicina “elettroceutica” e luminosa. Le future direzioni della medicina biofisica potranno includere la combinazione terapeutica multimodale di varie terapie biofisiche, con la creazione di sistemi indossabili intelligenti per diagnosi e terapia in un continuum temporale persona-
lizzato e automatizzato; si potrà così favorire in definitiva una personalizzazione della terapia sulla base del profilo autonomico e metabolico del paziente, all’interno di una medicina della longevità che non sia solo curativa, ma anche regolativa, integrativa e preventiva. ◼
RIFERIMENTI
1. Burger AM, Van der Does W, Brosschot JF. [2019]. “Ambulatory assessment of tVNS effects on autonomic function in healthy participants”. Physiol Behav., 206:177–185.
2. Shaffer F, Meehan ZM. [2020]. “A practical guide to resonance frequency assessment for heart rate variability biofeedback”. Front Psychol., 11:589803.
3. Bonaz B, Sinniger V, Pellissier S. “The Vagus Nerve in the Neuro-Immune Axis: Implications in the Pathology of the Gastrointestinal Tract”. Front Immunol. 2017 Nov 2;8:14524.
4. Tracey, K. J. [2009]. Nature Reviews Immunology, 9[6], 418-28.
5. Butt MF, Albusoda A, Farmer AD, Aziz Q. “The anatomical basis for transcutaneous auricular vagus nerve stimulation”. J Anat. 2020 Apr;236[4]:588-611.
6. Fan S, Yan L, Zhang J, Sun Y, Qian Y, Wang M, Yu T. “Transcutaneous vagus nerve stimulation: a bibliometric study on current research hotspots and status”. Front Neurosci. 2024 Aug 16;18:1406135.
7. Hamblin MR, Demidova TN. [2006]. “Mechanisms of low-level light therapy”. Proc. SPIE, 6140:614001.
8. Cameli S, Cavezzi A, Colucci R, Cavezzi S. “Fotobiomodulazione nella
9. Nestor M, Andriessen A, Berman B, Katz BE, Gilbert D, Goldberg DJ, Gold MH, Kirsner RS, Lorenc PZ. “Photobiomodulation with non-thermal lasers: Mechanisms of action and therapeutic uses in dermatology and aesthetic medicine”. J Cosmet Laser Ther. 2017 Aug;19[4]:190-98.
10. Funk RHW, Monsees T, Özkucur N. “Electromagnetic effects – From cell biology to medicine”. Prog Histochem Cytochem. 2009;43[4]:177-264.
11. Peng L, Fu C, Xiong F, Zhang Q, Liang Z, Chen L, He C, Wei Q. “Effectiveness of Pulsed Electromagnetic Fields on Bone Healing: A Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials”. Bioelectromagnetics. 2020 Jul;41[5]:323-337.
12. Del Seppia C, Mezzasalma L, Luschi P, Ghione S. “Exposure to PEMF decreases plasma levels of proinflammatory cytokines in healthy volunteers”. Electromagn Biol Med. 2007;26[1]:33-9.
13. Worcester M, Nejad S, O’Donnell D, Arian S, Mishra P, Naeini AE, Li S, Yang K, Anbir A, Guevara M, Yuan NY, O’Leary S, Kaul M, Zandi R, Kuhlman TE. “Human Stress Response Specificity through Bioresonance Selectivity”. bioRxiv [Preprint]. 2025 Mar 10:2025.03.05.641735.
14. Kunutsor SK, Lehoczki A, Laukkanen JA. “The untapped potential of cold water therapy as part of a lifestyle intervention for promoting healthy aging”. Geroscience. 2025 Feb;47[1]:387-407.
15. Cold comfort: wellbeing through extreme environmental exposure. Lindfors A, Kinnunen T. cap.53, “Encyclopedia of Happiness, Quality of Life and Subjective wellbeing” https://doi. org/10.4337/9781800889675.00064
16. Laukkanen, J. A., & Kunutsor, S. K. [2024]. “The multifaceted benefits of passive heat therapies for extending the healthspan: A comprehensive review with a focus on Finnish sauna”. Temperature, 11[1], 27–51.
17. Patrick RP, Johnson TL. “Sauna use as a lifestyle practice to extend healthspan. Exp Gerontol”. 2021 Oct 15;154:111509.
MEDICINA ESTETICA
LABORATOIRES FILORGA
Ricerca & Sviluppo
SKIN LONGEVITY & SKIN QUALITY, LA COSMETICA D’AVANGUARDIA DI FILORGA
Dalla ricerca dei Laboratoires Filorga nasce NCEF-REVITALIZE SERUM: risultati clinicamente dimostrati nel potenziare i benefici di un protocollo di iniezioni rivitalizzanti [2]
In un’epoca in cui la longevità è alla portata di tutti, l’ambizione deve essere quella di vivere una longevità in salute, anche per la pelle. La bellezza e l’aspetto in salute della pelle hanno infatti un “peso specifico” nella scienza della longevità ,
Come valutare la Skin Longevity? Attraverso l’osservazione e l’analisi dei parametri di Skin Quality.
L A SKIN QUALITY
La Skin Quality definisce lo stato ottimale della pelle, valutato secondo le caratteristiche di tonicità, densità, idratazione, uniformità dell’incarnato, luminosità, rughe e grana. Una pelle con una buona qualità è naturalmente più resistente ai processi di invecchiamento e agli stress ambientali, è una pelle che si prepara alla longevità in bellezza.
di Alta Cosmetica ispirata alla Medicina Estetica, che ha appena ottenuto la conferma nella cosmetica in Italia in farmacia per il [1], ha intuito sin dalla sua fondazione come primo laboratorio francese di Medicina Estetica nel 1978, la necessità di offrire alla pelle attivi ad azione rivitalizzante, in grado di migliorarne globalmente la qualità, favoren-
IL BLEND POLITIVITALIZZANTE
New Cellular Encapsulated è il complesso unico di Filorispirato alla biorivitalizzazione in
10 attivi più efficaci e concentrati in grado di fameccanismi di riparazione, difesa e rigenerazione cu-
Skin Quality e Skin
La sua efficacia risiede nella medegli attivi: ervitamina E , potenti antiossidanti contro lo stress ossie vitamina
B3 per stimolare il rinnovamento cellulare, amminoacidi e minerali per rinforzare la struttura cutanea e acido ialuronico a basso peso molecolare per un’idratazione intensa e profonda.
Questi ingredienti sono stati incapsulati in cronosfere multilamellari, vettori più piccoli delle cellule cutanee, per permetterne l’assorbimento ideale e il rilascio mirato nella pelle. L’ NCEF è al cuore della linea NCEF-REVITALIZE, ultimo traguardo formulistico della casa cosmetica. Il siero NCEF-REVITALIZE ha ottenuto risultati di efficacia clinicamente dimostrati nel potenziare i benefici di un protocollo di iniezioni rivitalizzanti [2] . Un risultato che rappresenta una svolta, offrendo ai consumatori trattamenti domiciliari di alto livello, in grado di supportare e potenziare i protocolli professionali in studio medico.
CONTINUA INNOVAZIONE FILORGA
Guidata da un solido know-how scientifico e da una costante vocazione alla ricerca , Filorga continua a innovare la Skincare con soluzioni ispirate alla Medicina Estetica e validate da rigorose evidenze cliniche. ◼
RIFERIMENTI
1 - Fonte Pharmatrend Dati farmacia, parafarmacia, Corner GDO, Online IQVIA 12/2024, vendite valore nel mercato antiage.
2 - Studio clinico comparativo tra 2 gruppi di 25 donne (fototipo I-IV -pelle caucasica): il primo gruppo ha ricevuto un protocollo di 3 iniezioni rivitalizzanti ogni 3 settimane e il secondo gruppo ha usato Filorga NCEF-REVITALIZE SERUM due volte al giorno.
[1] Fonte Pharmatrend Dati farmacia, parafarmacia, Corner GDO, Online IQVIA 12/2024, vendite valore nel mercato antiage.
[2] Studio clinico comparativo tra 2 gruppi di 25 donne (fototipo I-IV - pelle caucasica): il primo gruppo ha ricevuto un protocollo di 3 iniezioni rivitalizzanti ogni 3 settimane e il secondo gruppo. ha usato Filorga
SERUM due volte al giorno. Dopo 9 settimane: il miglioramento sull’aspetto della pelle in termini di luminosità, uniformità e rughe è paragonabile tra i 2 gruppi. [3] Test di autovalutazione Filorga - 27 donne che hanno utilizzato il siero
63 giorni due volte al giorno. *Fondato nel 1978.
zuccheri raffinati (come merendine, biscotti, gelati) e spesso preconfezionati (surgelati) e ricchi di sodio (insaccati, carni lavorate, snack).
Patologie associate: ad esempio i soggetti affetti da particolari sindromi (come quella di Prader-Willi o quella di Cushing) sono più predisposti di altri, e i soggetti affetti da artrite, che hanno difficoltà a svolgere attività fisica, tendono ad aumentare di peso se non compensano con una dieta ipocalorica.
Farmaci: alcune terapie, come quelle per il tono dell’umore, possono influire sul peso.
Disturbi di sonno: causano cambiamenti ormonali che portano all’assunzione di carboidrati per fornire l’energia adatta a un corpo non correttamente riposato e molto stressato.
CONDIZIONI PATOLOGICHE
L’insieme di questi fattori o condizioni che hanno portato all’eccesso ponderale, se non corretti, innescano con l’obesità una serie di condizioni patologiche che possono avere ripercussioni sulla qualità di vita del soggetto. In particolare:
Diabete di tipo 2: questo tipo di diabete è strettamente correlato all’obesità, in quanto i soggetti obesi sviluppano una certa resistenza all’insulina.
Ipertensione: la resistenza all’insulina determina un aumento dei livelli circolanti di questo ormone, che favorisce l’aumento della pressione arteriosa.
Sindrome metabolica: non si tratta di una singola patologia, ma di un insieme di fattori di rischio (ipertensione, ipercolesterolemia, iperglicemia, circonferenza addome) che aumentano la probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari e ormonali.
Inoltre l’obesità ha anche un forte impatto sulla qualità di vita: spesso questi soggetti mostrano disabilità dovute all’ impossibilità di compiere movimenti a causa del peso eccessivo che grava sulle articolazioni, depressione e vergogna a causa della non accettazione del proprio corpo, colpevolezza per aver permesso a
se stessi di raggiungere una tale con dizione, isolamento sociale possibilità di trovare lavoro perché spesso impossibilitati fisicamente a svolgere determinate mansioni (e talvolta discriminati dal loro aspetto).
NON SOLO FARMACI
Questo è il quadro non proprio roseo della condizione attuale in tutto il mondo, e l’Italia – patria della dieta mediterranea – purtroppo è ben alli neata con il resto dei Paesi. Infatti I dati riferiti di peso e altezza portano a stimare, per il biennio 2020-2021, che il 43% della popolazione adul ta è in eccesso ponderale, ovvero il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso. Oggi per fortuna, la Farma cologia, ha messo a disposizione delle particolari molecole in grado di ridurre l’eccesso ponderale con ampi margini di efficacia e sicurez za. Tali molecole, conosciute come agonisti LGP-1 e GIP, impiegate pri ma per la terapia del diabete, hanno dimostrato la loro azione specifica sulla riduzione del peso e pertanto immessi nel mercato con la precisa indicazione “riduzione dell’eccesso ponderale” . Finalmente si è risolto il problema e quindi addio all’obesità? Assolutamente no! Questi nuovi far maci sono un’arma eccezionalmente valida, ma devono essere associati a una terapia dietetica e a un corretto stile di vita.
Per questo, la Scuola CPMA VALET di Bologna, sempre attenta nel cogliere i mutamenti sociali e comportamentali dei tempi, nel corso dedicato alla Nutrizione Clinica, composto da due moduli, ha voluto considerare un percorso formativo che tenga conto dei numerosi aspetti (clinici e comportamentali) per poter arrivare a un inquadramento diagnostico corretto e successivamente formulare una terapia dietetica e farmacologica personalizzata.
PASSO DOPO PASSO Infatti, partendo dal concetto di comprendere quanti e quali sono i principali e indispensabili nutrienti per l’organismo umano, si inizia il percorso formativo, andando quindi a riscoprire la composizione del cibo (glucidi, protidi, lipidi ecc.) e quali
sono le reazioni endo ed eso ergoniche che accadono durante la loro trasformazione.
Successivamente, l’approccio diagnostico avrà una fase anamnestica, atta a capire la tipologia del paziente e il suo stile di vita, non esclusivamente “cosa mangia” . A questa fase fondamentale è sempre legata la successiva, che è quella diagnostica funzionale in cui si utilizzano strumentazioni medicali, quali l’ impedenzometria e l’ adipometria per valutare la composizione corporea, l ’accelerometro lineare a tre assi (Arm Band) per analizzare lo stile di vita in base allo studio del dispendio energetico, il dinamometro per valutare la preservazione e la qualità del tessuto muscolare. La fase diagnostica strumentale è strettamente legata alla prescrizione di esami
Immagine di FreePik
ematochimici specifici al fine di poter valutare in maniera appropriata la condizione iniziale del paziente e le eventuali anomalie riscontrate, senza che il paziente ne sia a conoscenza, come capita molte volte, un esempio per tutti, avere la glicemia oltre i valori normali o/e un’iperinsulinemia.
Raccolti questi dati, dopo averli analizzati, si prepara la prescrizione dietetica che deve comprendere sia la parte quanti/qualitativa degli alimenti da tradurre in fabbisogno giornaliero per il paziente in termini di calorie da introdurre, sia la terapia fisica al fine di stabilire la quantità di energia che l’organismo deve utilizzate per mantenere a livello ottimale il proprio stato di efficienza. A questo punto del percorso formativo compare la parte fondamentale, in cui si spiega come effettuare praticamente una prescrizione dietetica formulata mediante l’impiego di tabelle nutrizionali e software alimentari specifici.
NESSUNA SCORCIATOIA
L’ultimo gradino di questo percorso viene riservato alla comprensione e all’impiego dei nuovi farmaci sopracitati, da usarsi sempre e solo in sinergia al percorso prima descritto.
PRINCIPI DI DIETOLOGIA (propedeutico a obesità)
corsi teorico-pratici
Dalla fisiologia della nutrizione alla prescrizione dietoterapica. Pratica su casi clinici
Obiettivo del corso
Fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta.
DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu
DATE DEL CORSO: Contatta la Segreteria
CREDITI ECM: 22 crediti (previa compilazione del test)
OBESITÀ: STRUMENTI DI VALUTAZIONE E PROTOCOLLI DIETOTERAPICI
Obiettivo del corso
Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale.
DIDATTICA A CURA DI: Prof. Giorgio Maullu
DATE DEL CORSO: 23-24 Maggio 2025
CREDITI ECM: 22 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
Infatti il trattamento farmacologico deve essere esplicato e impiegato come integrazione alla terapia die -
tetica e comportamentale, e che insieme devono essere improntati alla modificazione degli aspetti alterati/ patologici dello stile di vita. Infatti i farmaci, seppur utili ed efficaci, non possono e non devono essere visti come una scorciatoia per avere un fisico più attraente senza rinuncia, ma un’arma in più per modificare in bene il proprio stato di salute, in quanto un organismo in equilibrio nutrizionale/comportamentale rimane efficiente anche in tarda età. A questo proposito, basti pensare alle famose 5 blue zones del pianeta in cui vive un alto numero di centenari in perfetta forma fisica. Una di queste 5 si trova in Sardegna, in cui l’alimentazione sana, connessa con le relazioni sociali, permette di avere una qualità di vita notevolmente superiore alla norma. Noi tutti, con piccoli accorgimenti e poca fatica, possiamo aspirare a migliorare la nostra qualità di vita non tanto per vivere più a lungo in termini di anni, ma avere più anni da vivere bene. ◼
SELTEC MEDICAL
Ricerca & Sviluppo
L’evoluzione della Medicina Estetica ha portato a una sempre maggiore diffusione del rinofiller come procedura minimamente invasiva per la correzione morfologica del naso, rappresentando una valida alternativa alla rinoplastica chirurgica nei casi selezionati. L’efficacia e la sicurezza del trattamento dipendono dalla corretta integrazione di tre elementi chiave: valutazione morfologica approfondita (statica e dinamica), selezione del filler in base alle sue proprietà reologiche e tecnica iniettiva.
LA VALUTAZIONE MORFOLOGICA TRIDIMENSIONALE
L’analisi pre-trattamento deve prevedere un approccio tridimensionale che includa sia la valutazione statica (analisi delle proporzioni naso-facciali, simmetrie, profilo, proiezione e rotazione nasale) sia la valutazione dinamica, finalizzata a studiare le interazioni tra la struttura nasale e i muscoli mimici perinasali (principalmente il muscolo procero, il depressore del setto e il muscolo nasale). In particolare, la valutazione dinamica consente di identificare eventuali alterazioni funzionali che possono interferire con il risultato estetico (ad esempio, retrazione
L’EVOLUZIONE DEL RINOFILLER
Integrazione di analisi statica e dinamica con l’impiego del filler Y-Phasic per la profiloplastica non chirurgica MEDICINA
“Elasticità” (Capacità dell'Acido laluronico di tornare alla sua forma originaria)
“Coesività” (Capacità delle particelle di Acido laluronico di attrarsi a vicenda )
L'Elasticità è correlata al miglioramento del volume del viso 1
La Coesività è correlata alla capacità di preservare le forme dei volumi 2
di strumentazione fotografica in alta definizione, riprese video dinamiche e software di simulazione digitale consentono una diagnosi precisa, standardizzata e documentabile.
FOCUS SU Y-SOLUTION 720
La scelta del filler è determinante per garantire predicibilità, stabilità e integrazione tissutale. Y-Solution 720 , sviluppato da LG Chem, azienda attiva nella produzione di acido
Pelle
Pelle
Un Filler che ritarda l'invecchiamento deve fornire Elasticità e Coesività
Particella HA
T ECNICA INIETTIVA
ra Y-Phasic, che combina le proprietà tipiche dei filler bifasici (elevata elasticità) con quelle dei monofasici (fluidità, plasticità e omogeneità di integrazione).
Y-Solution 720 è costituito da alta
L’efficacia del trattamento dipende dall’applicazione di una tecnica iniettiva a livelli anatomici differenziati, che rispetti i piani fasciali e la vascolarizzazione della piramide nasale. Le aree tipiche di trattamento includono:
Radice nasale (sellion): per migliorare l’angolo naso-frontale.
YVOIRE Y-Solution® 720 è un Filler "Y-Phasic" con elevata elasticità e alta coesività
Dorso nasale: per uniformare il profilo o correggere gibbosità.
Punta: per aumentare la proiezione e migliorare la rotazione.
Columella: per sostenere la punta e contrastare l’azione del depressore del setto.
forze dinamiche (muscolari e gravitazionali).
Modellabile in modo preciso, ideale per il rimodellamento del dorso, della punta e della radice nasale.
L’impiego di microcannule o aghi a calibro ridotto, associato a una tecnica retrograda lineare o a microboli , permette un deposito preciso del prodotto, con minimo traumatismo tissutale e massima sicurezza.
I NTEGRAZIONE
ESTETICO-FUNZIONALE
L’obiettivo finale del rinofiller non è solo la correzione di irregolarità l’armonizzazione , in linea con i principi della profiloplastica. Grazie all’elevata performance del , è possibile ottenere un rimodellamento strutturale non chirurgico, stabile e naturale, in piena sintonia con la mimica e la
’approccio contemporaneo al rinofiller si fonda su un modello integradiagnostica avanzata, tecnica
, con la sua architettura Y-Phasic, rappresenta oggi una delle opzioni più avanzate correzione nasale non chirur, in grado di garantire performance elevate, biocompatibilità e risultati estetici armonici e durevoli. Per il professionista della Medicina Estetica, l’integrazione di questi strumenti e materiali rappresenta l’evoluzione della pratica clinica, orientata a standard qualitativi sempre più elevati e a trattamenti personalizzati su base morfo-funzio -
Particella HA
Elasticità Coesività
MEDICINA ESTETICA
Prof. Domenico D’Angelo
Perf.to in Chirurgia Ambulatoriale
Perf.to in Flebologia
Membro del Comitato Scientifico SIES
Docente CPMA VALET - Bologna
In un’epoca in cui l’innovazione tecnologica ridefinisce costante mente i confini della medicina, i laser emergono come strumenti in dispensabili nel bagaglio professio nale di ogni medico, in particolare per chi opera nei campi della medi cina estetica, della dermatologia e della chirurgia plastica. Non si tratta più di una tendenza futuristica, ma di una realtà clinica consolidata, che offre soluzioni terapeutiche avan zate, efficaci e sempre più richieste dai pazienti.
IL FUTURO È LASER
Vi spieghiamo perché ogni medico dovrebbe dominare questa tecnologia
UN’UNICA TECNOLOGIA POTENTE
Dalle procedure di ringiovanimento cutaneo non invasivo alla rimozione precisa di lesioni pigmentate, dal trattamento di malformazioni e inestetismi vascolari alla rimozione di tatuaggi permanenti e semipermanenti, dal trattamento dell’acne alla correzione di cicatrici, fino ad arrivare a interventi chirurgici sempre più mirati e con tempi di recupero ridotti, la tecnologia laser apre un ventaglio di possibilità terapeutiche in continua espansione. Ignorare questo potenziale significa privarsi
di uno strumento fondamentale per offrire ai propri pazienti le soluzioni più all’avanguardia e personalizzate.
INVESTIRE NELLA FORMAZIONE LASER È CRUCIALE
Rispondere a una domanda crescente: il desiderio di trattamenti estetici efficaci e minimamente invasivi è in costante aumento. I pazienti sono sempre più informati e richiedono procedure laser per la loro comprovata efficacia e i risultati spesso supe-
riori rispetto alle tecniche tradizionali. Essere competenti in questo ambito permette di intercettare e soddisfare questa crescente domanda.
AMPLIARE IL PORTFOLIO DI TRATTAMENTI
La conoscenza, l’abilità nell’utilizzo di diverse piattaforme laser consente di offrire un ventaglio di trattamenti più ampio e diversificato, attraendo una clientela più vasta e fidelizzata. Questo si traduce in una maggiore competitività nel mercato medico-estetico.
MIGLIORARE EFFICACIA E PRECISIONE
I laser offrono una precisione millimetrica, consentendo di trattare specifiche aree cutanee o sottocutanee con un impatto minimo sui tessuti circostanti. Questo si traduce in risultati più efficaci, tempi di guarigione più rapidi e un minor rischio di effetti collaterali per il paziente. La tecnologia laser è in continua evoluzione, con nuove applicazioni e protocolli che vengono costantemente sviluppati. Un medico che investe nella propria formazione in questo
Immagine di Alice Pien, MD (www.amaskincare.com) su Wikimedia Commons
Laser frazionale CO2 sul mento
campo dimostra un impegno verso l’aggiornamento professionale e la volontà di offrire ai propri pazienti le migliori cure disponibili.
COLLABORARE
CON ALTRI SPECIALISTI
La conoscenza dei principi e delle applicazioni laser facilita la comunicazione e la collaborazione con altri specialisti, come dermatologi, chirurghi plastici e ginecologi, creando un approccio multidisciplinare e integrato per la cura del paziente.
ENTRARE NEL MONDO
DEL LASER CON COMPETENZA
Il nostro corso intensivo è progettato per fornire ai medici una solida base teorica e pratica sull’utilizzo dei laser in medicina estetica, dermatologia e chirurgia plastica. Attraverso sessioni teoriche approfondite, dimostrazioni pratiche su modelli e, ove possibile, interazioni con pazienti reali sotto supervisione, i partecipanti acquisiranno le competenze necessarie per utilizzare in modo sicuro ed efficace diver-
PRINCIPI DI LASER IN MEDICINA ESTETICA:
CAMPI DI APPLICAZIONI
Obiettivo del corso
corso teorico-pratico
In queste sessioni affronteremo i principi fondamentali e le applicazioni della tecnologia laser in medicina estetica, dermatologia e chirurgia vascolare. Analizzeremo inizialmente la fisica delle radiazioni laser e il loro meccanismo d’interazione con i tessuti biologici, esplorando gli effetti fotochimici, fototermici e fotomeccanici. Vedremo quali lunghezze d’onda sono utilizzabili in campo medico e quali cromofori vengono eccitati. Approfondiremo alcuni laser chirurgici come CO2, Er:YAG e frazionati, analizzando le loro indicazioni specifiche. Tratteremo inoltre tecniche di ringiovanimento cutaneo ablativo e non ablativo mediante l’impiego combinato di laser, luce pulsata e radiofrequenza.
DIDATTICA A CURA DI: Prof. Domenico D’Angelo Prof. Fabio Marini
DATA DEL CORSO: 17 Ottobre 2025
CREDITI ECM: 6 crediti (previa compilazione del test)
RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI
SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it
se tipologie di laser e per applicarle a un’ampia gamma di condizioni cliniche ed estetiche. Investire nella formazione laser oggi significa investire nel proprio futuro professionale e nella capacità di offrire ai propri pazienti cure all’avanguardia.
Unisciti al nostro corso e diventa un esperto in una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie della medicina contemporanea. Contattaci oggi stesso per scoprire di più sul programma del corso e sulle prossime date disponibili! ◼
Dr. Franco Paolini
TERAPIA ANTALGICA
Medico Chirurgo - Roseto degli Abruzzi (TE)
Rappresentante SIES Abruzzo - Marche - Molise
Docente CPMA VALET - Bologna
Negli ultimi decenni si è assistito a un crescente interesse verso tecniche terapeutiche complementari impiegate nel trattamento del dolore e delle disfunzioni muscoloscheletriche. Tra queste, Agopuntura, Mesoterapia e Dry Needling condividono l’uso di aghi sottili e l’obiettivo di modulare risposte fisiologiche locali e sistemiche, pur differenziandosi per principi, modalità di applicazione ed evidenza scientifica. Di Agopuntura e Mesoterapia ho scritto numerosi e consultabili articoli reperibili sulle riviste L’Ambulatorio Medico ( www.valet.it ), pertanto mi limito a descrivere brevemente quanto segue lasciando più spazio al Dry Needling. L’ Agopuntura è una pratica terapeutica derivante dalla Medicina Tradizionale Cinese (MTC), con oltre 2.000 anni di storia e con solide basi neurofisiologiche. Si basa sul concetto di riequilibrio del Qi lungo i meridiani, attraverso l’inserimento di aghi in punti specifici. Si apprende in diversi anni di studio, mantiene intatto il suo costrutto teoretico ed è da considerare a tutti gli effetti una Medicina rivolta non solo al trattamento del dolore, ma a molteplici condizioni patologiche anche se gli studi contemporanei hanno reinterpretato i meccanismi d’azione alla luce della neurofisiologia moderna, mostrando che:
L’inserzione stimola terminazioni nervose periferiche, attivando circuiti spinali e vie discendenti inibitorie.
Si induce il rilascio di endorfine, serotonina e dopamina, modulando il dolore a livello centrale.
Si evidenziano attivazioni corticali specifiche tramite Risonanza Magnetica funzionale (functional MRI).
AGOPUNTURA, MESOTERAPIA E DRY NEEDLING: DIVERGENZE E CONVERGENZE
Modalità terapeutiche distinte ma potenzialmente sinergiche. Tutte e tre le tecniche sfruttano stimolazioni cutanee e sottocutanee, attivano risposte neuro-immunitarie e sono utilizzate nel trattamento del dolore cronico
Numerose revisioni Cochrane e metanalisi ne supportano l’efficacia per dolore lombare, cefalea tensiva, emicrania e osteoartrosi.
MESOTERAPIA
La Mesoterapia, o tecnica delle infiltrazioni farmacologiche localizzare e a basso dosaggio fu introdotta da Michel Pistor nel 1952 e consiste nell’iniezione di piccole dosi di farmaci nello strato dermico o sottocutaneo.
I principali meccanismi includono:
Azione farmacologica locale e prolungata dei principi attivi.
Stimolazione dei riflessi segmentari attraverso l’innervazione cutanea (azione antalgico-riflessologica).
Azione bioumorale-immunologica Viene impiegata nella terapia del dolore, nella Medicina Estetica e in ambito sportivo. Alcuni studi controllati ne hanno dimostrato efficacia nella gonartrosi, nella lombalgia cronica e nella fibromialgia. Riduce notevolmente effetti collaterali sistemici dei farmaci utilizzati. La tecnica si apprende in un fine settimana.
DRY NEEDLING
Il Dry Needling (DN), ovvero “infiltrazione a secco” , può essere considerato un approccio miofasciale moderno tra stimolazione neuromuscolare e modulazione del dolore. È una tecnica di trattamento sviluppata a partire dalla metà del XX secolo per la gestione delle sindromi miofasciali e del dolore muscoloscheletrico. La metodica si basa sull’inserimento di aghi solidi (simili a quelli dell’agopuntura) direttamente in corrispondenza di trigger points (TP) attivi o latenti, ovvero noduli contratti all’interno di una banda tesa muscolare, responsabili di dolore locale e riferito, disfunzione motoria e limitazione articolare. Le origini e basi teoriche sono tratte dal concetto di trigger point (TP) che è stato introdotto da Janet Travell e David Simons, che descrissero queste aree iper-irritabili nel muscolo scheletrico come centri di generazione di dolore riferito, spasmo e alterazioni posturali. A differenza dell’agopuntura tradizionale, che si basa su concetti energetici e sistemici della medicina cinese, il Dry Needling si fonda
Buona per muscoli specifici Discreta, in evoluzione
può rappresentare un’importante risorsa nelle mani di clinici formati, in combinazione con esercizio terapeutico, educazione e terapia manuale. È generalmente ben tollerato. Gli effetti collaterali più comuni sono dolore post-trattamento, ematoma e lieve affaticamento muscolare. Complicanze gravi (es. pneumotorace) sono rare, se la tecnica è eseguita correttamente da operatori formati.
CONCLUSIONI
Agopuntura, Mesoterapia e Dry Needling rappresentano tre modalità terapeutiche distinte ma potenzialmente sinergiche. Tutte e tre le tecniche sfruttano stimolazioni cutanee e sottocutanee, attivano risposte neuro-immunitarie e sono utilizzate nel trattamento del dolore cronico. Hanno un basso profilo di rischio se eseguite da operatori formati.
L’integrazione dei loro meccanismi e l’uso consapevole, basato sulle evidenze scientifiche e sulla personalizzazione del trattamento, può offrire al clinico strumenti efficaci per affrontare il dolore e le disfunzioni muscolari. La tecnica del D.N. ha acquisito autonomia terapeutica per semplicità di apprendimento e utilizzo. Nella nostra Scuola, storicamente, adottiamo un approccio multimodale e integrato che unisca tradizione, biologia e innovazione tecnologica. Voglio sottolineare che la tecnica del D.N. è implicita nei trattamenti agopunturali, in quanto
è risaputo che ogni punto dolente (ASHI points), anche al di fuori dei Meridiani di Agopuntura, diventa di fatto un punto di agopuntura ed è prevista la loro infissione con aghi da mantenere in loco durante il trattamento di riequilibrio energetico effettuato sui classici punti di agopuntura (SHI antichi).
A fronte di un’evidenza scientifica della Mesoterapia definita “Discreta, in evoluzione” , è possibile constatare, utilizzandola, gli ottimi risultati terapeutici su gran parte delle patologie osteo-articolari su base artrosico-degenerativa. ◼
RIFERIMENTI
• Vickers AJ, et al. “Acupuncture for chronic pain: individual patient data meta-analysis”. Arch Intern Med., 2012.
• Linde K, et al. “Acupuncture for tension-type headache”. Cochrane Database Syst Rev., 2016.
Manheimer E, et al. “Acupuncture for osteoarthritis: a systematic review”. Arthritis Rheum., 2007.
• Paolini F. “Agopuntura e Mesoterapia: tra antico e moderno – L’Ambulatorio Medico n.60” www.valet.it –Pubblicazioni.
• Gosselin R, et al. “The pharmacology of mesotherapy”. Pain Pract., 2011.
• Paoletti S, et al. “Mesotherapy in osteoarthritis knee pain: randomized study”. Clin Exp Rheumatol., 2009.
• Di Renzo L, et al. “Mesotherapy versus oral therapy for localized pain: a randomized trial”. Evid Based Complement Alternat Med., 2.
• Travell JG, Simons DG. “Myofascial Pain and Dysfunction: The Trigger Point Manual”. 1983.
• Kietrys DM, Palombaro KM, Azzaretto E, et al. “Effectiveness of dry needling for upper quarter myofascial pain: a systematic review and metaanalysis”. J Orthop Sports Phys Ther. 2013;43(9):620–634.
• Liu L, Huang QM, Liu QG, et al. “Effectiveness of dry needling for myofascial trigger points associated with neck and shoulder pain: a systematic review and meta-analysis”. Arch Phys Med Rehabil. 2015;96(5):944–955.
• Cummings TM, White AR. “Needling therapies in the management of myofascial trigger point pain”. BMJ, 2001.
• Gattie E, Cleland JA, Snodgrass S. “The effectiveness of dry needling for musculoskeletal conditions: a metaanalysis”. J Orthop Sports Phys Ther. 2017;47(3):133–149.
• Dommerholt J, Fernández-de-lasPeñas C. “Trigger Point Dry Needling: An Evidence and Clinical-Based Approach”. 2013.