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Il mondo delle erbe

L’ARTERIOSCLEROSI SECONDO SANTA ILDEGARDA (e gli occhi come “segno di vita”) L’Absinthium Elisir è anche utile nel prevenire l’arteriosclerosi, basata secondo Ildegarda su processi a catena che partono dalla non corretta depurazione del sangue attraverso i reni e dalla conseguente formazione di depositi aterosclerotici, destinati a causare calo della vista, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e problemi cardiocircolatori. Quando Ildegarda, parlando dell’assenzio, dice “schiarisce gli occhi” sicuramente si riferisce alla capacità di impedire la formazione di questi microdepositi ma ancora una volta dobbiamo leggervi un significato simbolico. Per Ildegarda gli occhi sono “segno di vita”: «Quando un uomo è sano nel corpo e i suoi occhi sono puri e trasparenti, di qualsiasi colore siano, egli ha in sé il segno della vita; così se i suoi occhi sono puri e trasparenti come una nuvola bianca, attraverso la quale, talvolta, si intravede un’altra nuvola azzurra, egli vivrà e non morirà presto». L’Absinthium Elisir rivela dunque attraverso gli occhi, il suo effetto benefico sullo stato di salute dell’uomo.

lavoro e di riposo, la meditazione o preghiera, la disintossicazione, il digiuno, l’utilizzo di rimedi e di pratiche naturali.

Le basi del suo pensiero medico Il telaio teorico su cui si basa l’esperienza di Ildegarda è il pensiero medico medioevale, ovvero la medicina ippocratico-galenica fondata sulla dottrina tradizionale dei 4 elementi: (Fuoco, Aria, Terra e Acqua); allo stesso modo l’uomo è formato dai 4 umori (bile gialla, sangue, bile nera e flemma). I 4 umori combinano caldo, freddo, secco e umido (ad esempio la Bile gialla, corrispondente al Fuoco, è caldo e secco). Il principio essenziale del corpo umano è considerato il calore, a sua volta temperato dal freddo. Dunque la salute dipende dall’equilibrio tra caldo e freddo, e tra secco e umido, e poiché anche le piante vengono considerate in base alla loro proprietà (calda o fredda, secca o umida) i rimedi verranno scelti in base all’equilibrio da ristabilire.

Le mirabili proprietà dell’assenzio Per quanto riguarda l’assenzio, nel “Libro delle Crea-

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ture divine” la Badessa dI Bingen ci descrive così l’Elisir e le sue molteplici funzioni: «L’assenzio è molto caldo e pieno di virtù ed è il rimedio sovrano contro tutti i languori (“Principalis magistra ad omnes languores”). Quando l'assenzio è fresco, pestalo e spremine il succo attraverso una benda, poi fai cuocere a fuoco moderato con vino e miele. Questo liquido, freddo, placa in te i dolori ai reni e la melanconia, schiarisce gli occhi, riconforta il cuore, impedisce al polmone di indebolirsi, riscalda lo stomaco, purga le viscere e assicura una buona digestione». L’assenzio è dunque “caldo e secco”. Esso è nel contempo amaro, astringente e acre.

I benefici dell’Elisir Tra le sue virtù vi è quella in primo luogo di giovare allo stomaco, favorire la “cozione”, conferire calore e mitigare i dolori. Agevola inoltre l'espulsione delle scorie tossiche, lenisce gli spasmi addominali, è vermifugo, giova nell'ittero, blocca la diarrea e i flussi catarrali. L’assenzio è adatto a tutte le costituzioni, sia quelle dove prevale l’umidità (“flemmatica” e “sanguigna”) sia quella “melanconica” (ove prevale la Bile nera, fredda e secca): in questi individui com-


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