L'illuminismo I

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culturo,idee

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llluminismo Il concetto di "illuminismo"' si aefinis."abitualmente

svilupPatosiinEuropanellasecondametàdel settecentoche ,,*o;fi-:-iìGt [tiourliiiionai I orooon" -ovimento di lotturecontrotutti i residuiirrazionalipeduranti nellavita poi; maorei "ì medianteh morale,intellettualee controI'ignomnza'i prcgiudizi' tià, eco.,omlc", "ocitle' a perpetuart- farma assuntaper questalotta è la Ggione: gli le superstizioniche valgono spazzare\'1a illuministi sono persuasiche basti diffondere i "lumí", i principi lazionali' Per appunto deriva le causeili oppràssionee infelicità degli uomini ll temine "illuminisúo" Nei vari pregiudizÍo e del datl'lmmagine aeu'ìuce" che cacciaú "tenebre" 'lell'ignoranza simili, che contengonosemprc I'idea europeivengonoimpiegate formule contesu cr.r'lturali in in francia' tnlightenment lnghiltera' AujklàrunginGermania àe a"luce": Agedeslurniàres rago s".."ao gli iÌÌuministi occorre sottoporre all'esame liberc e cÍitrco della ;iiii;*i;;61 esse .r" tuttu le m..,ifest"rioni della realtà, accettandoleo rcspingendolea seconda'llè gande piìì o meno a tale esame.It pinciPio è esPressocon estrema-chiarezzadal reggano -àiofo prcfazione alla prÍma tedesco di quest'epoce,Immanuel Kant (r/24-I8o4), nella f

edizione detta Critico della rcgion p ro \tlar\, La r.|igio (( La nosna epoca e la vela e propna epoca della cnlica, cui tùtto deve sottomertelsi' di solito ns mediant; h su. sanrita e la legisldzidnem€diant€ ìa sua nassla vogliono 'orÙarsi non e sospetto giusro jn sé un di Possono precontro €sse sus.itano tal caso alla.ritita. Ma a ciò che ha saputo supe_ tendere un risperto s€nzafinzione' che la ragione conced€soltanto rate il sùo €samelibero e pubblico tt Grad.jt .li G. co ii

l" t"tta Europala ragioneviene assuntacome meÍo di giudizio assoìuto'come la guida di alcuna 'riiài"rrr"totitil facoltà capacecli mggiungerela verità in ogni campo dello scibile senza che nel 1784diede autodtà, teligiosao alialùo genere Anche qui è illuminante la nsposta Kant alla domanda "che cos'èl'llluminismoT": (c stessDMinor' Lllllninismo ÈI ur.ita dell'uomodallo stato'li ninorita .'heeglídde impild rc 4 se altto guida dj un I-sapÙ'drd']Ab I di valeEidelprcprio intelleltosenzala t.i è l incapacità bi il cora;8iodi s€rvirtidella ttraPropdaintelligenzalÈ quesìoil motro d€Ìl'lllumjni'mo It Gtad it dic soìariec vidan guardano aLpassato (sciipàJti I confidando nela forza della ragione, gìi illuministi " "iiti, prattutto al Medio Evo)come a una lunga serie di errori e di aberaziom e ne sottopongon: preresa di I+ ; critica tutti gli istituti politjci, giuridici, cutturali e religiosí, rcspingendo ogni convjnti che -: sittimita fond;ta soto sr.rllatraahzione,sull'autorità e sulla fede;sono inoltre iri fin'lmenle perche dara oernglo J ro,o eta ""gn, un" suoha lonoamentalenella slona r:av.r'io al m: oei',|umr i ,io res.rà aei "tumi", e cioè a un mondo nuovo e migliore, conforme "t itraverso cui saràpossibilevincere tutti i mali sociali' morali e fisic: dello della ragione,

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i*""g,"*u anui. aìì;;:;,:#lili,"Jli:n:i: iî".:,T;i:::ii,ìj"îlXlilili 'rivelazione, sui dosmiimpostidalt,autorità eccle"i"".i"" Ini*i. i","ù."ìi., "#;"í#l:i:

ruministi,devescatuiredal convincimento " ""ia"n" àiviiìiì,?""iì""" o* C,,umzio""ru,t,ia"" **mtmentea a ngioneatel,uomo, non ala sìrafeal" *"ar"*" _me I'Essere Supremorcgotatorc det mondorè t" p"";i""" "," "rre .r" ,i"""ì"or-n"rrjl." ""-"liil-""* p. 34t. Nonmancanoperònelt,ruuminismo i,,*, an.t," .o."",t .i";;;;;;" , ." dicalematedalismo quindi e ""i"-", all,ateisrro_ "" Il !elSiSPO,,n postocentraleoccupato.cla'a Ggionene a cutru," detÌ,tltuminismo , deisent'menrjl non r ruob dà luogotuttaviaa un razj --:;;;,;;;;;,,Ji""'""mo aridoe astratto.Latendenzaa Drivilesiare . r,"".t,"; jn pardcolarea Partjredalìaseconda metà del secotoquanalou ."r,on",,.-'l

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"'^lllta,ura e attodetconoscere au'esperienza sensìbiJe, q*1"

I espenenza è ancheil criteriodi verità "r'r*"ì"ilJ;;;"#,,,,.,",",, o"t""t quaÌsiasiidea o teodachenon si fondisu essa,quatita teologiae l" or""uce atcunaconoscenza. È la teodafondante 'li aeu,Irr.rmintsmo lo-nì;",;i;;il;;","" -",.6"r.".," sforzo-dirinnovamentopoliticoe sociale' ì fon'lamentimateriali o"t;:-oltl-"lo " "r,r."t,

f,tiriT.Ti:,*ili:il;;'":J"'::à:::,::i"i#ii:J';ijX.j;:jiJ:f;il:il::Tffi::"

! vua sentrmentate,affettiva,-fantasticadeve ve"ir" e6doie gria"," orio""l_ mente, non liberarsiin modo selvageio.Jean ",l;.f"i,uno JacquesRousseauiu certamenie aei mag_ gon esponenti delle teorie sensisteral

*"esna unposto prena*" Ji"-" ;ì;ffi;i',,:,":Î:::: il:f :il'" "" --** Le

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rudicicutturaÌidi rutti questiatteggiamenti iluministicisonofacit

nuova scienza dicop";'.;;A;;, il;;", *-.* ff'::Îi#,l"1f;", ouoolo ":rra ::1::':1111*l' metodlco e nel lempiflsmo razrc

""'ijil:Pr':*k" "fi$:[*iii:fi"",; G;;; ; ;ìi ;ffilì:T:":ff':;:ffi1,'ifi cardrnenel percorsodi conoscenzalcontrot,astratrezza dele cosidaletre ia"É ,i"""ì",1. it ,". reno di svituppoe di irradiazionedel,ÌltÌj è soprattuttola fruncia' ma Èli stessiintel lettuali francesi,che diffondonob.ill"n,"'-tttt-o

mirazione a,,,rnshi,rera r"*"", "i"ìli,lllij.;:,'*::l:i::î:[::;iil:.ii:"":Ì1,:i,

Lo scenaflo: cuJtura,idee

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r-eaoio."aar* I mo"imento illuminista è infatti esprcssionedella classeemergentenell,Eu_l o{lgr€$a ener8€ffi | ropa del settecento: la borghesia, che aspira a diventare cìasse di;gente impa, dronendosidel potere ed esercitandola sua egemoniasu tutta la societa.Ciò ;on r,.uotdi_ re che gli intellettuali illumiDisti provengano esclusivamentedalle file della borghesia; spesso,anzi,sono a-ristocraticidi nascita,me si fanno comunque portavocedella usrone e delle esigenzedella classeemergenre.La quele,per aftermarsi,aeve aisgegare le vecchie stnrtture monarchiche e assolutistiche che ne bloccano lo.sviluppo, e liberarsi clall'egemc nica oppre_ssione dell'aristocraziafeudale e del clero. _. rlluminismoe lLa fiducia nella ragione, come fora che può trasformere il mondo, cliventa mv(yrrroíé r.nces€| quindi I'emblema delle borghesia,potenzialmente dcca di energiee di possibilità ivoluzionarie. In effetti la cultura illuministica Éppresenta Ìa premessa ideologica alella Rivoluzione ftancese. îrttavia, gli intelletfuati illuminisu non preveclevanoche lo sconùo tra la borghesiae il vecchio mondo a\,Tebbeprcdotto uno sconvoigimentoÈantoviolento e auspicavano, al contrariq iI Eionfo della ragione per via pacifica e indolore, ettraverso d_ forme determinate dalt'alto dai sol,Tani.illuminati', conquistati dalla nuova .,filosofia..

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Le radlqi culturatte i caratteri de[' tuminismo Razionalismo cartesiano

NuovascienzadiCopernico,Catit€i,Newton

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3. Lìlluminismo


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all'ampio consenso guadagnatosipresso l"'opinione pubblica". riidaltne lNell a ivìtà degri scriLtorie spermenuP I dei pensaton illuminisLi rines sione reoricae impeglo cjvile e politico si fondono: gendi scienziati(Nevrton,ad esemll romonzo: nuove regole pio) e fiÌosofi come Locke e Hume () M3, per il "gioco letterario" p.334)grungonoa demolirei presuppostimei"o"rr" No" a un caso che la cultura tafisìci della conoscenzauadizionale (su cui 'iià*'*l ingese, della nazione,cioè, che si propone al I antico regjme avevafondato la propria egemondo come modello indiscutibile di progresmonia cuÌturale), rivoluzionando i metodi so nei decenni che preparanoe accompagna- della ricerca,che essi incenùano sui dsultati no le pime fasi della Rivoluzione industdale, dell'indaginesperimentale. abbia favodto la nascita di nuove forme e nuove regole d-el€ioco letterario. Defoe e il giornqlismo Éotnazione del I lalro tassodi alfabetizzaziule alortotEinterret. ! ,,. Lìncontro t.a esrgenzecommercia-idi circola. clrcolazlone :.deepubblrco zione dei beni, prcduzionedi questi e istanze delle idee, stimolata daÌÌ'accesodibattito pointellettì.al:e creativesi concrelaappienonel. ùtico,sono fattorí concomiranti nel detemila vita e neÙ'opera di DanielDefoe{ /Percorsor, nare una sostanzÍaleuaslormaz:onedel tradizionale €pporto tra I'intellettuale e il suo unFolessionista lA2, p. 3ro). Studiosodi econo.,uomo d'affari", politìco e detmondo edirorare I mia e pubblico,dovuta a numerosi fattori. agente segeto, egli fu in buona sostanzaun I gomali$Ìro lTfa questi, vi è sicuGmente la diffusione del giomalismo che,da strumento SeniaÌe osservatore della realtà, pronto a raccogliereed elaborarelnformazioni per chiundr di\,.ulgazìoneerudiLa,si a!.vicinavia via a que lo pagasse,in questecircostanzematura un pubblico piùr vasto (composto dal "ceto I invenzionedelledue iorme dicomunicazione medio' emeryente).DaÌ giornalismo provengono molti dei nuovi romanzieri. Alla nuova destinate a rivoluzionarc modi e tempi delta circolazione delle idee e deÌla creatività intelcategoriadi lettori, i letterati si rivoÌgonocon -l un genere,il romanzo appunto, in grado di riT"srùGJico tett,.,atee lettera a: il "foglio periodico" che propone annunci economici, soddisfarne ie esigenze di evasione, senza notizie e saggi sull'attualità, di cui il pnmo tuttavia nunciare a diffondele I'esigenza esempioè fornlto oal "The Review'{Larivista), delf impegno sociale,civile e poÌitico. rcalislico !rlerr6tt!6recome i Uintellertualeinglese,da sud- rl'îomanzo I da Ìui fondatanel r7o4,e il "rot€roprobssionisra"l dito asservi(oa_lacorte, divie- modemo" lmanzorealisricomoderno", ne proBressivamente"libero professioni tratto, cioè, dalla realtà vissuta e inteso come sta , assumendo un ruolo sociale attivo documentoobiettivodi un'esperienzaesistencome rappresentante delle esigenze dell€ ziale (RobinsonCrusoe,deÌ r Z19,naÌra la sopravdiverse classi sociali. La spinta al rinnovavivenza di un naufrago in un'isola deserta alle mento sociale e politico, dettata dall'esigenfoci del fiume Orinoco in America Latina; Moll za di sopprantarel antico regime, Fattosi nanderc,del Lr22,rccconia di un altrasopmv sempre meno permeabile alle esigenze di vivenza in un ambiente ostile, questa volta nel una società in veloce trasformazione, prola Londra dei bassifondi, la cui protagonista è muove i nuovi intellettuali, afftancati dalla una donna orgogliosaopprcssada una misena dipendenza dai vecchi mecenati, al ruolo di prcfonda). mediatontm la socieLàe il porerc co.titui- Addisoí eSt€€le ! A due grandr letteratr clel lem(o. pronti all azionecivile e politica grazie po. JosephAddison (r672-r /r9) e Richard

Novitò dello situozione inglese: noscito del romonzo reolistico e dello stompo periodica

Loscenario: cultura.idee

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tori dell'aristocrazia,entrambÍ propensra Steele(r672-r729)va il meito di averideato e imitare i'esempio ingÌese)e delle frange più realizzatoun periodicomi€to alla diffusione dell'idealepudtano (che\,.uole,appunto,"pureazionariedell'aristocraziae del clero. rificare" la chiesa dalla soggezioneallo Stato La situazione politica impose pertanto agli e dall'egemoniadeÌ clero) deÌÌa Chiesadfor' intellettuali progessisti soluzioni diverse da quelle adottate in Inghilterra, dove invece la mata caÌvinista.La volontà di dnnovamento dei costumi della classeborghesesi attua atlibertà di stampa costituiva uno dei pilastri traverso Ìa diffusione di nuovi principi morali del nuovo assetto politico e culturale. fineparrprleb e filosoficipermezzo di fogli periodici,i cosid censum I telettual€ dissidentefrancese (manoscritquindi defti volanti" scegÌie di raggiungereil suo pubblico | "rodivohÍti" "fogÌi i attraversobrevi opere saggistiche(pamphlets) ti o a stampa, diffusi capillarmente sovente per iniziativa individuale),che in brcve evol stampate in clandestinità,in cui spesso,per veranno nella forma compiuta deì giornale, aggirarela censuraecclesiastica,il nome dell'autore, la data e il luogo di stampa indicati diventando un accessodoindispensabilenel ntua e della colazionemalluÙnain miglia;a sono fittizi. ,Tlpspecratol ldi caselondinesi."The specta- rrraglio divulSaiivo e Í Lo stiÌe del pamphletsi camtte pe|suasivl tor" (Lospettatore)uscì conla€o sùccessotra gliintenli I rizza per 1abrevità e il tagtio divulgativo a dimostrazione di una scrittura il rTrr e il r7r4. Lo schema narrativo adotta' dinamica e immediètamente -rcèrtiva nei to, innovativo e accattivante, consiste nella confronti dell'attualità e delle questioni cultnscizione di immaginari dialoghi tra persoturali più brucianti. Lo scopo persegÌÌitodalnaggi fissi di un alrrellanlo immaginario "SpectatorClub" (Circolodello spettatore): I'intellettuale è infatti quello di convincerer propd destinatad della fondatezzadelle tesi centrale è il ruolo di Mr Spectator(il Signor Spettatore)che proponecontinuamentenuosostenutee smuovernele coscienze,offrendo argomentiin gradodi inc nare le certezzesu vi argomentl di discussioneai suoi interlocutori, promuovendo10scambiocivile di idee e cui si reggela cultura tradizionale. garbata ircnia sulle tesi deI'eserciziodi una gli awelsan La formu a sarà ripresacor sucY Enciclopedia cesso,variandone leggermente le modalità, o La stesura della monumentale Enciclopedia anche in ltalia nella secondametà del secolo ragianarc delle scienze e àelle orh Dtzionarta dalla dvista milaÌÌese"ll Caffè"() Percorso3, {r75r-r777)ha come obiettivoquello di inven' î3,p.367). . -lan1lg b glob,alità delle conoscenze del temur nuovonoderro tpo, organizzatecome le voci di I un dizionario-Fondatasull'ap proccio empiristico di derivazioneinglesedi cui s'è detto in prccedenza O nemessa,p. 29fl. fu "un'opeE capacedi produtre I'EncicÌopedio col tempo una rivoluzionedegli spùiti, (Didell pamphlet rot). ll meriîo e I'innovazionedell approcoo rinaspnmento del ! II connillo lrd esipenzedj Indegh enciclopedislinsiedesoprallJLlonelcorflitroideolorico. e. rovazione all opposto. di I'aver sistematizzatole acquisizioni,oltre clt€ ;;i;;i;*-* consewazionedeì pri\,rlegidell'anuco regìne della scienza,del saperetecnìco (le "adi" e: (mestieri', come recita il titolo stesso del generòin lrancia I'inasprimento dell'antagonismo tra opposteposizioni ideologichee I'opera).sul piano politico e socialeI'EncicloF cultulalí incarnate dagli esponenti delle clasdiafu una vela e propria"macchinada guene' si emeryenti (bo€hesia imprenditoriale e seteretta contro l'oncien/égimeperaverincama&

L'llluminismo froncese: lo letteroturo polemico e I'Enciclopedía

3. Lìlluminìsmo

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ùr spinte ideali a fondamento dell,età dei Lua seconda delle esig€nze)pemise all'opera a3 ia fiducia ne}a ragionee nel pro$esso e i di adaitarsi sia aljd va-ieràdelle pos:zioni €iori di Ìibertà,uguaglianzae toÌleranzaconespressedagli autori nelle singolevoci. sia so i priviÌegi, l'oppressione e i dogmatismr alle difficoltà che insorgevanonelÌ,opera di ú€lÌ antico rcsime, definizione della nuova cultum, che faceva ,||ho.esroica ! Peri.ontemporanei, termine dell'evoluzionecontinua un suo princrpÌo .,8-c i"encicloped:sradivenrasrno- fondamentale. Emo di "philosophe'e "ilÌuminista",a dimosrra, Nonostante la mole e il prczzo,\'Enciclopediaatdella centralità che il Dizionalio assunse tenneimmediatoe vastosuccesso. La presenza -one ÈIia culturadelÌ'epoca.fopera comprendedidi un ampio e accuratoapparatodi tavoleillu@ssette volumi di testi di ampio fomato (detstrative (relativea oggetti,utensili,macchÌnab in folio) e undici di tavole illustrative (interi e tecniche di lavonzione) fu ragione non jrate, nel 1777-e nel r78o, da ulteriori volumi)_ trasculabiledell'alto gradimento da pate del bt eD'al€mbert i Alla realizzazione del progero, linterl3$per { pubblico. L ambito della tecnodaborato insieme a rean Baptiste D'Alembert lenateriebcnlchéI logia, settorc della realtà fonaa,r7r7 1783),dedicòbuona pafe deÌla sua vita mentale dal punto di vista economicoe sociale Ixnis Diderot () Percorso2, Ar, p. 329).frmma fino a quel momento estraneo agli intelletFesa dovefle coordindreil lavoro dicentinaia tuali, entmva così per la plima volta uffÌcialà autorevoÌi collaboratod (tra gli intellettuali mente nel mondo della cultula, accostando aÌ €Dinvolti spiccano i nomi di Montesquieu, VoÌ, la trattazione colta della rcaltà fasce di lettori àire e Rousseau), non semprei-l pieno e rccifino a quel momento escluse per via delFoco accordo.Ma i promotori furono in grado l astraÉezzadella riflessioneculrrxaletr-adizio. (ii superare con eccezionale deteminazione le Lap€rúm alaÉittàlnale. t quesro, forse. il seBno difficoltà che si frapposero negti anni alla sua lpiu evidentedella novira so. stesura e diffusione. stanziaÌe e rivoluzionaria dell'opem, che dimortrlv? hnù stra I'apertula degli intellettualiilluministi n€i lTali difficolràded'"aronoin pri ?ere I mo luogo dall'ambiziosa e audaconfronti della realtà concreta del lavoro. - ce aspinzione a una ridefinizione generale d€l sapeÉ umano, esposta da D'Alembert nel Discorsop/eliminare aÌl'Enciclopedia,che suscitò rofondo dissensoneitGdizionalisti.lasuddetia premessaaffefna!? la cenftalita deÌla dcerca scientifica e filosofica nel percorso di conoscenCarotteri distintivi ra umdna,in opposizionealla religioneriveiata dell'Illuminismo itolicno e alla teologia, fino ad allora considerate fonti prime e superiod del sapere(nel r7S9t,Enciclope- !'i"n;; f';;;; I s" l, tuminismo francese r& fu tacciata di ateismo e condannata alllndic€). prende le mossedall'esempioe dalle elabomfostacolo alla realizzazionedi questo ambizioni reoricheingl€si,quello italjano sl svi ziosoprogetto em inoltre rappresentatodalluppa cetamente sotto lo stimoÌo della corÈ Ì ampiezzastessadei tempi di rcalizzazione battività degli intellettuaÌi francesi e della e dall'approcciovivo e dinamico della dcerca loro efficace opera di divulgazione. Nono, a cui ìa nuova cultuG facevadfedmento, che stanlequesro,ltlluminismoitalianosi cararJnplicavala prowisorieta di molre acqu:sizioterizza poi in base ai contesti cultumli dei Éilrtad.[e lni. Ma l,imDostazione stessa singoli Siatj. raggiurgendo esfti originali e riIdeìl Lnciclopedra (un dizionario, _Fva!,ti !,9! piano culturale più ch€ su que o ffitr'-'" appunto,cosùuito pervoci distinte e relativa, fanstrabza fpolitjco F sociale. Il fatto che mente indipendenti, ampliabiti a piacimento dell6socieb !gli ideali settecentescnidi nn-

Lllluminismo

Loscenario: cultura,idee


novamento morale, civile e intellettuaÌe non ;.ú;n" ìseÌ'ItluminismonaPoletano isi formó :n ambiro accademipotino a risultati ampi e concrcti altrettanto &onalistico co-universitario,senza mai lealmente diposilivi nel cosLumee nela socieLaitaliani staccarsene,quello lombardo si preoccupò, travaÌidipende da un insieme di fattod che invece, di divulgare le nuove idee presso un cano la portata deÌl'azioneculturale dei nopubblico di non letterati mediante Ìo stru_ strí ceti intellettuaìí (soioin Parte aderenti fimento giornalisiico.in forme spigliaLee bio no in fondo alle posizioni illuministiche). Il (con "It Caffè", ) I luoghi dellaproàu one se in ltaman.alo rinrovamentocivilee sociale lia si spiegaessenzialmentecon la debolezza cuìturale,p. 298, e Percorco3,'13, p 367).fl prcgramma culturaÌe degìi illùministi mila' obiettiva di una borghesia ìmprenditoriale nesi puntava su una letteQtura fatta di argo_ numedcamente esigua e pertanto incapace menti vivi e attuali, cìvilmente impegnata e potere tradizionale di sostituirsi ai centi del intesa a promuoverela Dubblicautilità a(tra' 0a propdetà terriera e la Chiesa) verso la diffusione delle nuove icteeprogres' Le pnncipali cina in cu, Ia cklcurailluministica italiana ebbemodo di fionre furono Napo' ,"ùtt"iriJ ì siste. Il gmppo aveva posizio' rntbcc€demiche lni vivacemente battaglìere € ;i;p"i ![ e Milano. A Napo]i le nuove giurirdlrloíalisno... polemiché nei conftonLidella cuìturaaccaI tendenze culturalì trassero un linguaggro 'mpulso dalla politjcadi r'forme inaugureLa demica.PropugnavaI'uso di immediato, libero dagli impacci del classici_ dalla dinastía dei Borboni,al potere dal t734, autostato finalmente smo, che si awaleva di termini adatti a esprì_ vita a uno che diede appoggiavamere con maggior chiarezza le nuove idee nomo. Gti intellettuali illùministj emancipandosi dai crited tinguistici puristi no le iniziative giurisdizionalistedei so!,lani. imposti dall'Accademia della crùsca (nella intese a dvendicarei didtti dello Statocontro deprima metà del Settecento,il Voccbolario i secoted pdviÌegi della chiesa.Tla questi figiunto sùa alla era Antonio Geno_ g1i àella Crusca come Accaàemici gurano insigni studiosi quarta edizione). vesi (r7r3-r769), Ferdinando Geliani G728 La Ievaruradel pens'erode: nostri intelìeltua_ r/87) e Gaetano Filangieri (r753-rl88), ifondatori della moderna ecoli iluministi fa sì che la fama di alcuni di lom .-;slr;i-* politico€coíomici s'impongaall attenzioneeuropeacome 8ià lnomia potitica e delle discipti (f']an e€itrialaiÍstiirÍo e [duton moneLane, I era awenuto per Ciannone. Èil ne economichee generale gieri in particolare) di una rifoma !g*;Ì'cxato" lcaso di cesaie neccaria che della giurisprudenza. nel suo trattàto Dei d€litti e dellepene(r74 c.tlabo.s. a rritano: iA Milano il dom nio arstr'a.o ) Percorso3,Tr, P. 355),affermacon esemPle_ movi di un ir sorsere re lucidità la necessitàdi una nuova legrsla_ ilfr"'fij",ifl*$Ìr"""'i per dei soimpulso menio illLmi;'slico che, zione com€ condizionePrimada dell'incí' ill v*ani illuminali Mana'felesae Giuseppe mento deÌ costumesociaÌe:fondamentaleèh condusse,in accordocon i ceti boryhesiemernetta distinzione da lui sostenutatra peccF genti, un'opera di svecchiamentodelle strut' to" (valÌrtabile e condannabile solo da Dio) . dell'apparato turc feudali,di doryanizzazione "reato"(giudicabiìesultabasedel danno inf6_ attività amministÉtivo, di incremento delle to dal reo alla comunità). industríali e commerciali. IntellettualÍ come PieEoverri () Percorso3,A2,P. 362),AlessanLo condizione dell'intellettuole dro verri () Percorso3, A3, p. 37o) e cesare jirle-l Durante il Settecento il I€ Beccariae Percorso3,Ar, p.355)guardavano Pòi€66i0í6iiz una conosce con favoreal dformismo asburgicoe colÌabo- ffi,fiiln {inteìlettuale prolessionali.4 la verso gessva evolu?ione Gvano col govemo,enùando spessonell'amzione. Nel raDporto di collaborazionecoDl ministmzione pubblica.

3. Lì1ììrminismo

tuale gued ragione dr delegate:, aio e delle iegislatlvr

scana. i'ir lollocaaq :(ieaÌi. ì,la =rà chia! Suono sc! 'o e dettat loddìsfal!

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addiittura negti Stati Uniti d'America, ma a .or.fano o con gli apparati statali, l'intellet' restarc lettera morta nel paesein cui furono rdre suadagnèv:a v:a aJtonomiae folza ln formulate. =eìone dell'ìîporranza delle lun?lonl è lìr iOccorreràcomunquemolto Ledifficoltà stu jelegate: eglí infatti è incaricato dello meÍto t tempo pima che in ltalìa sj atdisoslent :ro e oeila reè izzazionedi quegl;irrervenli tuino le stessecondizioni che permettono a ,egislativi o economìci necessari aÌ funziomolti ìetterati del Settecentoinglese o fran:amento della macchina statale. Per alcunl cesédi rivÉredpi guadagn'dellaloro arl'vrta :ecenni, a Milano, Napoli e più a lungo inTodel ricavato,cioe,dFllavénoiraderreproprie :rana, l'íntellettuaìe illuminista trova una opere a stampa. Perla maggior parte, i lette.ollocazionepolitica perfettamenteadatta af rati italiani del secoloprcvengonoda famiglie e !ue coÎpetènze e dl e sLe asPlrazion; agiate e coltivano I'attività letteraria come ,r€ali. Ma il Épporto si interromperà quando passatempo,oppufe come estensÌonenarue inteÌlettuaìi perse-€rà chiaro che sovrani ;ate deÌla propia attività di funzionai pÌrba.ronoscopi diverci: un riformismo contenublici (come neì caso di Pietrc Verri e Cesare e dettato dall'alto,perì primi;Ìa volontà di Beccaria);poche,ma in realtà notevoli,ie ec_ -:odalisfarele nchieste di autenticaeguagìian cezionì: GiusePPeBaretti G7r9-rl89)' che a :a sociale provenienti dai ceti sociali em€r Londra vive deÌì'attività di traduttore e soienti, per i secondi. prawive in ltalia con i orovenddel a sua r; divulgazione delle idee | vista ("La frusta Ìetteraria") e Carlo Goldoni 'rano:l;À;.1La rrogressistesi awale di un nuovo strumento () Percorso4, P. 378),commediografoprofesjr orunicazione in grdoo d; "accrescere' sionista di rinomanza eurcpea. EssÌvrvono 'rm. e Ia culturaoe 'ldz:onari"è di srdbi're esclusivamentedei guadagni del loro lavoro '.:ncontatto efficacetra l'intellettuale e quelirreheirualee drtisrico.posto al serviz:o'i :a parte alìpopolazionepotenzialmente intespettivamente del mercato editodale e del con lL::il penodico'di :e..at: . collegarsi 'u' teatro Pubblicoa Pagamento . esempioper eccellenzaè la riusta milanese ì o"" a"i letteÉti citati ptoven'il Caffè" (da cui abbiamo tratto la crtazlone 'irrrini.tiloteh""igono dall'aistocmzia (Veln e Beccaria)e dÙe .pper; proposta)pubblicaia rel bien' o darlaborghesra{BarFlLie Goldoni):ma Iuili .j64-1766. combattonoperraggÌungeregli stessidsuitar;ii.q*' I I-"g"t" ul circuito dell'insegna',"oori ti di rinnovamenlocunura.ee riformaso(iaiÉrnoúniverslbio :mento universita o è invece le, accomunatitra loro e;dealmente vi'ini : azione aleipensatori napoletani che fiandel resto d'Éuroaeli intellettuali ..lpa.illuminati Jìeggianoe dirigono i'processo di ammoderè il caso dei Emblematico dello sLatornÉlero ..;;rsto;ùi .amenLoe laicizzazione Gozzi carlo e 1786) nobili CasParo\1713 CaiBorboni.Significativaè la decisionedi Areconecessrta (r720-r806).Stretti dalle stesse che tenne le sue tonio Genovesi(1713-1769) nomiche, compiono scelteopposte Mentré il ',zioni di F(onomiapolidca;r ilal:anoan7: prímo scende a patti con i meccanisrni deì .hé in latino, spezzando una consuetudine mercato ealitonale,fondando e dirigendo due faz:one dei Borbonisi rivFloeffica:ecolare. periodici,i cui profitti gti consentonodi man:e nella ialefinizione dei rapporti giuridici tra tenelsi, ii secondonfiuta ogni compensoper Statoe Chiesa,ma restò praticamentelimita il suo lavoro di autore teatrale,legatoin mota a questo campo specÍfico,in mancanzà di do conl:ruaúvoa una (ompagnià"Ltivanei rna fasciasufficientementeampia diborgheteat pubblici di venezia. ln realtàLla produsia imprenditoriale;lo stessomotivo spiegail zione teatrale di CarìoGozzi è profondamen_ :arattere palticoÌarmente ardito e inevitabiÌ te segnatadalla rivalità con il "borghese" -nerre urop:co de- e proposredi GaetanoFicoldon , al quale vuole slrapDarelÌ 'avore destinatea esserelodate langieú G753-r78S),

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del pubblico veneziano,anche per dimostmre che il successo del rivale non è dovuto ad una supposta superiorità delle idee Pfogressisteda lui propugnate. P€rAlferi I Prettamenrearisrocratico.pel

ni O Percorso5, p.484),iÌ più importante rappresentantedella poesiaitaliana deÌ secondo Settecento;nell'Accademìa dei Pugni prese forma la dvista più famosa delÌ'Illuminismo :taliano,"ll Caffe' ( DercorsoJ, TJ. D. 36?J. nmaseI ar. f decllnodefacc+ lLAccademia d'Arcadia Detse :S}T#[H""" i quantolibertario, d'Arcadia I progresstvamente it potere ai reggiamento del conte vittorio dé|nia a55éRío arpot€rei AÌfieri ( . Percorso6. p. 556)che rìnuncio, in assicunre su base nazionale la celebrità di cambìo di un vitalizio, al titolo e al godimenÌrno scrittore: la fama di Beccaria,ad esemto delÌe rendite feudaÌi per Ìibelarsi dagli obpio.si diffusein ltaliasull onda de' successi blighi personali che lo legavano,in quanto padgini. ---' nobile,al serviziodel monarca piemontese.tl iFu, invece,lastampapedodica tragediografo resterà sempre persuaso del 'pefu; ad assicuGre Ìa ceÌebrità degli intellettuali. fatto che soltanto un uomo agiato e libero Essaper Ìo più ospitava,oltre alle notizie di dalla necessitàdi dover prowedere al proprio cronaca,una sezionededicataaila recensiosostentamentoeconomicopossagoderedel, ne delle opere nLrove,sul modelio del Cjor I'indipendenza necessariaa un impegno innale dei letterati d'ltalia", fondato a VenezE telÌettuale e creativoautenticamentedisintenel rTro daApostoloZeno(r668-r7So). ressato,non asservito,cioè, alle logiche del I periodici illuministi si caratterizzaronoper potere o dell'interesseparticolare. I inlento divu gativo e commercrale,che imponevauro stiledirelto.vivacee polemico.li. I luoghi dello produzione bero da cautele accademiche. culturole: occodemiq, stompq Grr.**r"a"-rrrl oftr" lodare chiaramente le "Frustú lettenria" lopere " utili alla lotta contro periodico, corte e solotto I'ignoranzae la superslizione. leditoria peI modi stessi della circoÌazione culturale e odica non esitò in molti casi a stroncare I acLorciarsidelle disLanregrazieal migliorasenzapierà,usandol armd della comicitàe mento dei servizi postali portò a una perdita dell'ironia, le opere giudicateinutili, dannose di prestigio delle accademie,per Io più legate o superate.EsempÌarein ltalia fu "La ftusE a un circuito cittadino o provinciale.Esse leiteraria" (r763 r/65) di GruseppeBdreni, mantennero uDa funzione propulsiva come che condusseuna polemica senzaesclusione luogo di drbattiro e di scambio interdisciphdi colpi contro la cultura (sopodferaDe pronare là dove le spinte innovative si rivelarono ' !l:*qem". lpiu forri. E it casodelle accadeI &ii€.al' I ratta eccezioneper "ll Caffè'. edeiAani I mie m i lanesidei Tfasformatie conosjoíl dei Pugni.Nella plima si Gdunava una nobil- chehffulscono$r i dedicatosoDratruttoalla divul. naú|? e ofco|aio||e | .: tà apeta alle nuove istanze iÌluministiche, deiperiodrcl i gazlonee otscussronedì noac> ni tecniche e scientifiche,la maggior parte ild ma con posizioni modetaLe,[avorevolicioe a period:ciitalianr mantenne un cararteresqLD un cauto riformismo in campo político-socn, le e, in campo culturaìe,a una conciliazione sitamente letterado:il che testimonia Ìa diÉ tra una cultura modema civilmente impe. coltà obiertivainconùaLada),inteJeÈtuale iÈ gnatae la uadizioneclassicai la seconda, liano nel tenlativodipropone una cultura Fa in vece,assumevaposizioni piir battagliere nel vicina alla realtà sociale, civile e poiilicadiflonderela cultura dei lumi e nel conú."L;mitdzione dej modeli inglesi risulta perEi porsi alla letteratura classicistica. in qualche misura imperfetta. Si sente in * àtini---'. ì N"ff'accademia aleiTrastorsranzala mancanzadi un pubblicoamp-. mati maturò la poesiaciùÌe di ciuseppe Pariche si ponga come interlocutore costanted

3. f llluminismo

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to. Per fere un esempio significetivo, la tiratura del'Caffè . che si rivolgevaa un publlico socialmente piuttosto "alto" e omogerestò fissa a 5oocopie. Come la maggior pate delle accademie, anche le corti vennero progessi vamente perdendo I'importanza conquistata secoli prima come centri di elaborazionedi cll]tura: questo anche in rcgione del legame aempre più stretto degli intellettuali iluminrsti con I'apparatostatale:ad esempioneli'or, tanizzazione burocratica e nella scuola pubùlica (gande conquista laica del secolo).Ciò Àonescludevache i sovraniilluminati d'Euru pa svolgesserc il nroìo di mecenati e si ergesaero a difesa dei pensatori innovatori osteg-

Biatinei Ìoropaesi.FededcoII di Prussiae Caterina lI di Russiaospitarono,ad esempio. Voltairc e Diderot; alla cote di Parma visse a lungo iI filosofo franceseÉtienne Bonnot de Condillac{- Premessa. D. 2qo). rsarotù €icaiè | Contraltari borghesi delle cortÍ, i salotti delle case patrizie si aplirono spesso,specialmentein lrancia, a guppi di intellettuali progessisti. Un atteggiamento ancor più democntico denuncia l'abitudine degli enciclopedisti di dunirsi nelle "botteghe del caffè', ritrovi pubblici aperri a chiunque volesseentrarvi: I esempio piu celebreè il ceffè Procope, a cui gi illuministi milanesi si ispirano per Ìa testata del loro pe odico 'Il Caffè".

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illluminìsmo

I sensismo,teorizzaro dalÌlqlcsc JoÌùr Lockc () Mrl. p. :lil4) c dil lE Saggistica letteraria. irdrccs. Éti.nne Bonnot de CondiÌlàc O ,o s.elano, p. 290), àffennà iÌ pùrcipio secondoil qu.le la senstìzioneè il fonddncnlo della dtaÌità psichicà dellà persona.Dalle posizioni sensÌstededv3 anche la consàpevolezza che il gusloeslclicopog€iasu basipersonè]i,non aùitlane, ma certàmenteautononr-; dalla moda conenie e. da qresto pfesupposlo, si $ilùppcrà ìa cdtìca miÌitmtc. Iln primo esempioè lor nito daÌla figura ùùn"€jnaria di Aristarco Scaùubùe, ù bluano, sdegnoso e violento fcdattorc dela ''lrruslnÌellerdia ' (171i31765)del ioúneseGiuseppeBarct (1719-1789).Origùulitàdi scdrtua e ù giudizio, aulonomia daÌÌa tradizione tedaniesca e gusto per l'esotico sono1ecaÈiterisliche salienli dr; ladvisla.ll cornpitodcÌ Ìetteratoè, per Baretti,quellodÌ medìaretra la cdtura alta eilelLoriconù. lú, dì iarsi agìttìtore dìdee e sfczde seMa pìeta, con la metajoica "frusia", Ì'àstràtiezza,Ì'ìnuti1ìtàe L lQotagginedel erurlizìonedei lcltcrati dù.adia. lln'araloga forzapolenica ànìmagI irìtenenri dÈl gesuitaSaverìoBeiiureìlj(1718-1808)che,nellcl,.llere rirsilìanp (175A),tedamòcon sÌancìola n.ccssltà e llrgena dello sv,"cchiamentodel lirÉugSro e degh àll.'€gwrcnli prcdominmri neÌÌ mbie* te lellerdio ùfficialc, dcadico e cnscante. lnteressante, per I apertua al gusto sentimenlrùe e per al cune artìcipàziorú delÌa sersibiÌità romantìca, è il suo salgia ltulL'e1tursa.renndeLle beLleaùi (]769 nel quale I <entusiasno, irÌleso come il momenio in cui, spontaneamentee al di iuori dì ogni riÍé, sioneintelÌettuale,si accendenel pocta lispiÉzione artistica, ùene indjcàiocomela lbnie prirnarL" Supenta la posizlone classicisricà. che irtrplicava una concczionc dcll artc come rcaÌtà' statica e inù pcndcntc da.ldivente storico, ])er Ìà pÍnla volla i lelrerati si rpprcslano alÌ claborazionc di ùna !c." = prolriasrofa dclÌalclÌÙatura.ll pdmo esenrpioin tlllsensoè la Slr/1r.l.lld ltrLteratutulttllhnìi ll GerolamoTiràboschi( I 73r I 794), pubblicatatrlÌ ìl 1772e il t 782:!eìì'o!elà ìa tratta?ioneletteraria+ srìtà scànditaper secoLi, secoîdounmodcllo stonografi.o.he troi? alpìicaziofeàncomoggi.

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.lrl gùrlo (enraÌ'bi del 1785) dcll'cntdito.poììglottae tmduttore Melchiolle Cesafoúi(17J0 l&i propo.gonouna soluzioneÍìteressùrtc allc acces-"discùssionitla gli iìhnninisliiìnovatod. Ufope.r con Al.ssadro ved (') Percorso3, p. 370) all assùÌuionedifctta dcÌ lir\quaggiotecni.o s.ì-"nùir. delÌanùola cùÌlua c il confomismoimnrobilistae autudlado dei cruscdfi () Pcrcorso3, p. l5l :!. ' sliiguendo la ìiqgua parÌala da qu-"IÌas.úttà, Cesàxotti alièrna là necessitù del ùùrolazionc .onrr ì del lhgu4qgio adollato dalla cdhrra. secofdo cÍteri ispirati a[ uso e àì principi di ugioncm].zza c :;ziorunirii. Lresaforri si dcvc inoltfe lat.adu2ioneh endecsillàbiscioltidellePoesied.i Ossìana,:^ co paek! ceLlica lnscita rtu iÌ 1Trjjl e il 180I , a pochi annj dalla pubblcàzione i\qlese ad opcu di Jdr= Va.Dhemor), opefache in{tuìnolcvolncnte $n repertoúotemàti.o e sui modi espressividcllarrr< iralianadcl ridmo Otto.enîo.

3. Lìlluminismo

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llJ romanzo. NeUos dtu,upú.rama dethnanarÌvailatianasetrccentesca dalleoùqaaílombrara

! dpr gm J " o îd z .è n i rl p l n . ó îrd n .p s iJ. bbondrrl òn 4 rdt^r In t.àri J,. n* , ," ,," " ,." rì" , "r jerazioncil b.escianoPi€rroChiari (1712,1785).commediogra.fo úvìì_te {ti cokloni, ro anchesaggisra : prolnco romauicre. Tta la qùardrjna diromanzi da tui s.riftj, trtcressarìtìcomectocurÌenridei gu:!o e del cosrùm-A del renrpo,sì distìryuono1-)rorb d'un alttu mÒ".to (176|). ncco ili spùnrirft .r ja Swilt e da Montesquicù,e L,isota dett.o. ù|Ld (t ZZa). Si segnalaancorait litrraioe siànpatorc Jart ZnccariaSedmàn (Ì708 1784), àùrore.tei Vttl.gsi di Enrico Wanî.fn dtte tcùe í caanite austrati e.t, * rcstui delLesctttùLie e d.eicrno.pîaLi Iresft .ti . aiFl I I ?48I SLrrdLrad I u r3 saùa d, brd npn voÌ, :-:rianoì in cui esori,smo e aw.ntùla concononoà esprimereun ris-aniÍogrùdjziosuÌÌasocieràoer

Le istaze inuninjsrìche dì rimovamento Ìiryuìsrico cvìdenziatc nelìa prosa nanàiiva e lE liricr. sggiliica incontrùo jn po.sia ìe resisl.nz-adeììatndizione, cdatrerizzaràilan.lingu4Elio arcaicoc la un lessicod'ascend€nza peirarchesca. i,e ionne meidche prefcdre dalla lrica d,"ì secon.ìoS-aftecenrosono il poomefto ln endecasillabi sciol a (vicino in quàlche modo alla prosa), ì,episrola in verst, l.odc e it soncÚo. NeUepoesie Jirìrrccciaro ;pcssoconcettle.l cspressiorn fmta.silcheo cclebnztod di nuoli vdto.itl1oìatìo acora.lelÌc co.ouisre { ientìllchee civjÌi:ìa prcdùzione(jlile .ìì cnrseppeprm r.- F,eL.rso b, rr 48r) F lJ,rJÌ scrso.I c.Lr, lio più ilÌusire delsecolo.AÌ!ersalite.e aìtoraceÌcbràtìssimo, Cato Innoc-"nzo l.n\qoni (Ì692 tZ68) sr .leveinveceuna pocsiacelebratú.edell'erorìsmoesoricoe deìl,efoismo de[a romanita.Infinc.l,edorùJÌo O M3, p. 3:J,{),diffuso dal gusro rococò e ùlta iilosofla .ti fire secoÌo,Ìspfa la poesia ticerlziosadr ,lrdbattjsta Càsti( 172,11803)I grandefortùna incoÌitrao.o al lcmpo te su. No ljelteaahntí n orL_ 1e( 177818 0 2 ).

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/ lA letteratura drammatica, La dtoma reattulcperseguìtada CarlocoÌdonj() p.rcorcoa, :178)surcisceiìpassaggiogladuàtedaimodiedall..onvenzionideùaOomedjàdcl,Arieaou.,tÌju,

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f,ì tealrod aùtofe.basatosullàfed.l. rapprcsentujonedel tcsr.o:.ascccosììl ,rearroborliresc,..sDe.

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tr ùn drrrocollo h s€gufo àlÌamppresentuionedeUedicci esirosec fdrasrich. ataóe teatrati ( 1T6l i765) di Cdlo Oozì, gnzic atÌaccorrouso deÌlenuschc.e, deliti diifici sccnogla|cj,d.gti eternenti :ifo istici. fmtasùri, nonchéalla vivrcftàdegtilNcrti saiiricihcliizzari conrrorÌroìr.i peNonaggr.on :.nrporanci.lnambìlom.ofa pieruncnte settc(Ìresco, ma sùtlelljìÌf c îmgico,sj mììole:ùbpDosl ì ncer.a creàti\r di Vittorio Alfien () pcrco$o 6. p. 556), tes,ìaìla contestazione radicaledì osrù as|eito dellaso.ìeràcontcmpomneà.

Lamappadellaletteratura


\ un homento di lefiuro e con. lronrÒ ùd i.oìlobÒratori del l tn.ìcbpediq nelo bibùot(o dì Dènìs Dident. Dideot è iì veF arlenc dello nNitd o d.llo vi luppo del pogetto delì Fncicro. pedia. Eli nÒn blhnto .ftd úo dirige e c@rdina lovoio, af lmntondo i molteplici 6to@li e rlProttutlo le dispute e le defe. ziónl dèi.olldborotori,.ome qùelle di voltoire, di Róushu, olte che deì motemotico D'Alemb. , condnèttÒn dÈl pDgeno. Dor I759 Djderotè$. lo alla guido dèlì'En.i.l'pédia

l€an.Loùis-Ernest Meissonie\ Lettura di ut passo dÉll'En.y.lópédieir .asd di Drd?rol, Xlx solÒ, tn.tstÒn€

ccesslÌa l). nella I ( 177.1 fiazia e. de pr.ì ùe ì prù flzLpren-

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scritti sforìcopoliticì di \blialle (S(Lggiasui.osllrxt.i e srLlk) l1 ;,;r. dÒtt.noì;ói;, t7bó),\,tona,quìé,i\rt,;,,t, .t.u..

:î:î[3lHT'î,,"f,,,r,; r;ra ó Rousscau ' D.. ., .. s"t] ,;.t... . .t tond,) rnento rJellr.t dísugucrgLianzd tra gli uomiù,775ó; ) T4, p. 346).influen zati dalleteoùe empfistichedj Lockee dal materiaìismo() M3,p. 334),se gnanoinfatti una svoltadecisivanelìaconcedonedello Statoe prospettfiro rilblme tese a gaÉntire una maggjore libertà del'individuo nel rispetto deÌ benecomunedeìì'inferacitladinanza ,i

L'Enciclopedia e il phitosophd Nascc il p/r.iloso?il2e, una nuovafi€u? di intellettuàlc e letterato, pre qto urr"r"*trg"À ! imitaa ol,r^ "onJm"..hF allargdLìproprio a-po cli in,ia dlirtellettu'le I gjn, , ogniJnbjr o dpla .onos Fnzaumana mo"soclour'idpr , di !rll!]lJl,q!11ì.9"sce dal campoesclusivodell'erudizioneper diventarc stnùren tEnchlopedia lto concreto a vantaggio dclÌ'utile sociale.Questi presupposti diDlderol i preserocorpo neÌl'operadivenuta il simbolodell'Età dei Lùrú, l'8 .ùr:lop.r.lid (1751-1772),voluta da Didemt e T1, p. 329J ch-"presiedet|e a.llasuaventeÌùìaÌecornpilazioneawalendosi di ilÌustrì collaboratoú. l-iimpresa ]lcarna ura conceziorÌenuova della c!ùturà, proposta da fiou.iane|jè Irurgnropodi inréla UJ hp ra via6 ìadagna "fu;;r'gone rerra ll,ot-n7iaLiradè[a ra6ior" un"JìJ,al m,lanìani.jFUa $ardè instabilità che gli uomini del secoìoprecedenle avevaÌìovissuto, conhapponendo al gusto per iÌ fantastico che ave\? conlraddisllnto il Baroccol'osservaziou" *"i" *o"ir" I ne raz.onaì.delJar"alta. Ld, ono..p'ì4. parrimoniodj turrr " I frlrro dcl ncor.o cosranrpa|jo"aJiofip.nonc ptuappannaggo dci so[ eruditi, e si avventum in ambjti fino ad allora inesplorati, nello sforzo di ìibcrarsi da ogni dogmatismo e pregiudìzio culturale. Vi è interesse per i mestien, per ìa politica e la socictà,pcr gli usi e i costuni di altre civiltà: "co

Queslo tovolo illustro dettogliatamente lo botlego e gli strumenti che venivono utilizzoti do un fqbbricont€ di .Òltèlli o Pdrigi .ci sidmÒ iìvolrj di più abni oh qioni di Potgi e del rcqno. Ci siomo pre. si lo bdga dì ondo€ nei lo.o opifici, in t.Íogorli, sùiveF sotto loro deftoturo, sviluppore i lorc pensieri, trovore temini oddri oi lo.o mesierì, rd..idfu l. Fldri ve torole e definirle". Questo l'impegno degìi enciclopedisn,convinti del pin.i piÒ .he I dndlisi delle dnivlld proti.he degli ortigioni in quanto fonte di conorenzo sia nlevante per lo filosotio n cohellin io, Iúoln òd fEn !.1òp&1iè dl Dtderot e D,{l€mb€.t, 1751-1772.

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Lù.ónoscénzd deue.Ìvène fo99e dl por rucche, ùn occ€ssorioimportonte delI epoco, ero esnziqle per un obile paÈ rucchie.e. lro Seicènto e sèite.èntò, hfottl 9h ùomini delle closi nobih del. I Eurcpo occidentole ùsovqno differenti pdm..hè, lùnghe e mohÒ pesdnli, per le divese occosioni: ne esistevono on.he dq cqmpognq e dq viqggio,

Paftuc.h. dl varl. fogge, ratolo da L En t lopédledi Dtd€rct € D'Al€mb€rt,

Percorso 2 Llllumrnlsmo in Francra

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'rt|EF Ld Vitd. Dcnis Uaeroi nacquenel 1713a Langresin Franciada un fabbÌicantealicol tra cul l Parzslcnllo telli. Consegùla laureaìn Letlere a Pariginel I ?32.Le operc{:ì'esotdio, gli e costalonola detenzionenel carce soriíi (1?,16),fuono osleggiatedal potereecclesiasi.ico re di Vincennes (1749). Dai tardi anni Quaxantafino al 1772 si occupò quasj esclusivamente della progettazione e rca]izzazione del)'EncicLaped?4.Nel Ì??9 soggiomò cuni mesi a Piero bùrgo su ir\'ito dell'iùperutúce Caterina Il di Russia.Iìienhato in patria, fino ala mofte (178'1) si dedrcòalla stesura di mù,neroseopere dl siìggisticae nalTàtiva,molte delle qua-livenncrc pubbìicatepostume,

ti chirì!,._

, filosofi .frziorÌe Elosollca u pef le pessoglr la -'slÉdr Mon.1789)dr xùcolo8rE!!ore. Iì lell olto-

Lagbvhezza di $udieilG'@E LEncidk'pèd/r: !ffi6n"

storrca fì 1746úsaleìÌ prcgetroeditorialedelltnc?,./oprdia Funziore bll annl 0gll EnClCI)pellA dell'oFn portatoa compinìentodopoun venie ]jo cliduro impegno:so]orn'incrollablledetermìnazione maì prìma permiscal filosofodi sùperarci numerosiostacoLi dcdvarti dall'audaciadi Lul'opera prima delle acqùisizioÌnonumenlale catalogazione crilica lerrlata. L'EncìcloperJ.'ìaenì i!Ìfatti la ni del saperemodemoredattaa scopodi dinrl&ìzione.Alle difficoltàtecnjclìeinierne, donrte le ostllitàda parsi sommavano alÌesigeMadi coordlrìarel'rìpportodei nunìerosicolìaboratori, più prime fra tutte la Compagnia reazionaxie, te del poterecostituito,"delleìstituzioniculluali di Gesìì.Limpresa,iniziatalrel 1751,fu coÌnpletatasolonel 1772(all.rivoluni dr supplemenlie di tavolefuono pubblicatinel 1777e nel 1780).

Di,lèfnt siclcdicò Tprmircto Ì urpesno, filosofica, narrativaeteatrale. L'opera àlla ìeli eratùtì, pubblicardo i.GiÒieIIi it1d,íscîeîí (1747) , romanzolibcltino sui \,izi rìiìscosticlcl frr ,zo11ocd(1796), foscadescrizjonedellavita claustmle;1l nipote di RanBau l alta societàL; iL sua ptTdrone(l?96), origlnaìjssimo (1821),dirìlogofilosofico-ntoúlee Júcq es iLfetutli.sta.e rcmanzo fÌlosofico in forma dialogica,in cùi Diderol affrontiì - senzadsolverla - la questione del hberc arbitdo. Preziose,inoltre, le dilessioni sul nascente"drall1maborghese" (iÌ genere teatxa ìe che metterà jn scenafino a tutto l'Ottocento le vicende moralj e sentimentalÌ della borghesia) di cui offre un primo esempioneì drammiI /igLio naturale (1757) e IL paclre dr.familllia ( 1758) . Celebreè il Pomd ossosul|atî.o P (1778) , sa€gjosulìa queslione dell'tnmedesimazione da interpretare, (le tecnicaespressiva attràversocui I'alfore'!ive" le passìonìdel personag€iÌo con un cffetto di $arìde crcdibìlità). ll saggiodiede il via alla ricca e complessariflessione, an cora attuale. intomo all'aÌ1edell'attore.

Denis Dideror 11@lt:E!S!9!-op9!lt

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nEclettismoo

LastlsLrra de a,'ocedapafledDd.roirsaEa pefocoll54'l50.ecoèapfn'an1 0e npe q!as competamente pef e s!3 efefge. Lrnventenn o assorbì che !no rclrr sìio, s m. (Storiddeliafiloso/iddnti.d .' nodcrnd).LccletLìcoè un filosolo che,calpestandorl pregiudizio.Ìa tradizione,l'andchità,il co.scnso universaÌer,l'au|ori|à, insomnìaturlo ciÒche soggÌogaì animo del volgo'],osapensarecon Lapropna lesla,risaÌi1.consoso ùilm.lq

il iafto.he tuo (univeNlè) s Itovlrudlccofdo ( consentano'I

2 fllluminismoin Francia Percorso


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re ai pnncìpi generaliPirl chiari, esaminarli,discuterli, aslenendosidall'ammettereale della ragione;che. dopo avervagliatotulte le li.trn.}re ."nin ti pto"o àeli'espetienza 1oso6ein modo spregÌudicatore impalzìale.osafarseneuna propna' pnvata e domesuca; djco una filosofiaprlvatae domesrica",perchél'ecletticoambiscead esserenon tanto il precetore quanlo il discepolodel genereumano, a dformare non Énto gli altn quanto_sestesso,n;n tanto aalinsegnarequanto a conoscereil vero [ ] ll serrarioè un uomo che ha abbracciatola dottrina di un filosofo;I eclettìcoinv€ceè un gli uomo che non riconoscea nessunon qua tà di maestro;sicché,quando si dice che a meno eclenicifurono una settafilosofÌca,sì mettono insiemedue ideeconlraddittorie. che non si vogìia intenclereper "selta"un certo numero di uomini che condìvidonoun ìa volontà di solo principio:il rifiuto tli piegare1l propno giudizio dinanzl a chicchessia, vederecon i propri occhi e di Porre in dubbio una cosavera. pÌultosto che esporcrao una cosafalsa [ ] ammelLeresenz'esame Ne consegueche l'eclettÌsmo,nel s€nsoslretto del t€mine, non è una filosolianuova' perchénJr esìstecapo di seitache non sia staio più o meno ecleuìco;€ che gli €cleltici iupp.e."trt"tro Ltui filosofi ciò che i r€ sono sulla terra:i soll uomini che sÌanorimasii al lo siato di naturaa,ove rutto appanenevaa luttl L l per JnJomo'l_F\r.r{eiIn molipde'rP_ rmbrtla I mcl_ \4a.omeeqrd,i rmpo,s.h..e. te religioni, non vacillarenei propd sentÌmendreligiosi,è altrettantodifficile per un uoad una setta'e mo saegio,che frequentamolte scuoledi filosofÌa legarsiesclusivamente

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o nel1oscetlicismo' non scivolaren€ll'eclettismo5 Nor rlobbr.:n,'on ond'rc l(.lerri'mocon rl:rrcrerismo ll 'rn'-err{aeLn\ero'Pr'd úoì si è posto sotlo cer€ bandieree quasi non osaallontanarseneHa un capo ctelquale o Newionro o chiun' pona il nome: potrebbeesserePlarone,o Aristoteles,o Descanese, i que. Si concedesoltanLola lìbertalconcessa,di modificare sentÌmentidel suo-maeslro' ii ."r,.ing... opprlt. u-pliare le idee úceYut€da lui, di altingeme ad altú e dj punlelsior_ Jlerrpo!eolÍc(onetne ldre lqi.rem,rquandon'rra'.ud'.rolìar€>P -nm,rgir : meglro\eql e'raPpj id unol.rgraccd rerlooerpoPri5lrr( .'bttlr 'Lr D.s5anri 'l_ formì ùna bizzara livrea d'ognì coloree d ogni queste s1 spoglÌe I'altro il manlello, e con stoffa,avreteun'immaginepÌuttosto esattadel sìncretista.L l e. rurr'alpiu un ,pprendrraLodelleclerri'moI l ll srncreri-mo Sonoapparsi,di tempo in tempo. alcunì autenticiecleltìciìma il Ìoro numero non è stau fo.-are una setlaì e posso assicurare che, fta ì numerosi filosofi che to ".rtficie"t" -ui a\.rto qùesto nome. ve ne samnno aPpenacinque o sei che l'abbiano mentato Vehanno ecc EPicu/€ismo, dere gli articolilr Aristoi€lie1o,Pldtonismo, isolaie;e meno ancorasr oslr le lascia verilà;non delle a caso non raccoqli€ Leclettico quando ha esamìnatoed ammesso quaìche piano delerminalo: na a sisiemarlein un o si riallacciain nella sua attenzione, subito segue, un principjo, 1aproposizioneche Nel pngh opposla o è affatlo. si rÌallaccia moào eviàentea quel principio, o non vì

da t. slÌ.dadir^otlibetu daprcgirdizi, l a oroPosto 4. 3úto di úru: slveda pensero Rous$au {)A4, d leanlacques ficsolrcoconsL 5. .cl.ni.ro: metodo dlvars elqall'ntefno st€nFne0 sceS chealrpaio c,queSeiement stemLllosol conquestunnu0v0 nov€recornpore modo d Pro drquesìo si*emaA||abase si_ chen€ssln staa persuasione cedere

3. LIllumìnismo

hlsoe cosa conrp elamente st€rìra f oEof vero completamente nessuno ó, frticisso:alte88iaÎìentrrlilosolico n n0 lapossibìàd conoscere cheneSr: tNoavertae,diconse dochiaro e d€lin 08nEuozo sospúoe 8u€nza, anzad dottffe 7, sinsrismo: m€sco a unasmìesf 0' dterseclrenonpefliene soic, 0 rcl8os confncente 322a C), 1384 3,AtbrorcL:ilo€olo8rec0 londatofede ascuoa'L.eo' 1danomedel

e s€cfodedcaioadapoo Lloo), t€mpio ' della. nìass mof lcoiq nsemea Plalone, € hanno nfuenzto rlch$Leoroopere srora delaf osofas noa Sornîos. (Caftes. Descaftes t, D.*.rt6: René fisico e i Iosoè malematco 159ó 1ó501, (ló42172Neùton 10-Ndron: saac osofonglese;ei-_ mabnratcqlscoefi !n vers€ delaSrav $zrone ciÒa legge

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(aso 1aconsideÍÌ \'era,n€l secondo,sospendeil giu(lìzio finché nozioni lnrcnÌ€die 'ro fra ìa proposizroneesanrmatael:lil prirìcipio anìn€sso non gli.tinrostrino o rt lcgaÌn. o lopposi:ionea raleprincipio:nell olrimo casota rifiutacome làtsr Fccoitmctod., Leclcrtrsrno,chc f,n dalla nascuadel rnondo fu la tìtosofiadci sani ingegm, I...1qucstr fì, losofiacosl saggu,resla,scpoltaneìì oblio flno alla finc del secoloX\.l r\llora la natLrra nÌastalungamentejntorpìchrae quasiesalrsra.fece uno sforzoe gencròlìnaìmenreuo mini lcdeli alìa più beììapr€rogaLr\aumana,la libe ri di pensiero,€ si vide rinas.erete 1ìlosofiaecl.rtrcacon ciordano Bruno dr Nota. crrotamo a:ardano,Fra.cescoBrrcne cl:r \trutanio, TommasoCàmpan€11a. Refatu Descarr€s. TommasoHobbes,GollrcctoGuglelmo Lcil)niz. CristianoThom:rsius,Nicoia Girclamo Cufdlngius, FrancescoBu(lae. Andrea Rudigems.cian GiacoÌro Syrblus,cìovanni Lecìcrc,Matebranch€r2. ecf. NoÌì 1àlinjrcmmo piir, se qui conrinciassimoad esporret,operadi questigran!ìi uonini a seguirela storiadel ìo,o pensie,oc ad annolar€.he leceroper il progressoLìc a fiLoso lia in generalee delle IilosofiaeclerLica modernajn perLrcoìire.preleriamorima.dare ciÒ che li concerneagli anicoh loro deLìicarr, e timitarci ad abboz:arebrelemente iì clrradro dcl innovanlc.io d€lla osofiaeclerLica ll prcgressodcììe conoscenz€umane è una srradatracciala,dalla quaìeè cluasrLrr:possjìrrl€che kr sprnro umano devii. Ogni secoloha i suoi grandi uonìini. ch gene.tÌc spe_ cie panicolarc Svemuratrcoloro chtÌ, d€srìnalrper i krrc ralemi n.ìturaha prim!èkirare rn un ceflo secoLo,nascononet succcssivo,c sono Lrascrnatidelì.ì conenre .ìi cukura dominanLeyersooccupazioniterrerancp€r le cìualinon so.o eguatmenreadarrrtAvreb_ bcro lavorarocon srLccesso e facilirà,si sarebberoÍatri un nome: Lalora.o inlecc co. Ía, tica. con scaFl frurri e senzagloria, e muoiono r!:noti. Seta natura, che li ha rncssral monclorfoppo iardi. poresse ricondlrrlrcasuatmenre I quct genereormaresaurLro, rcl quale non è prir possibiledrrcnrarecelcbri, dallc loro ezioni si \€drebbe che sarebbero staù pan a!:LruominL p neggi.ìnÌi in taLgencre,se losserosrari loro .onremuoraftr. Non !'è raccohaaccadcmicache non (limosLriesaurienlcm€nre cò che .rffermo,fh€ .Lr, sa awennc dunquc alìennasc a deììcletrereìNon si pensavaneanchea comporrc otre, re; non erî naturale.esscfdoÍene Le.tc gìà composre,chc non si capivano così in_ 8L t€lìettisi lolsero aLlarLcgrammaricile,alleruclizìone, alta crùica,altc anrichrra.a ta leticrarura Quando si fu rn grado di capireglì eutori anLichi.ci si propos€di imilarh e sr scnsseroorazionie lersi di ogni specie.Anche la l€rrlrrader fiLosofiti:cenascereun r! po panicolaredi emuìazionerr.si argom€nrò,si costrusserosìsremi,c clEcurendoìis€nc scoprÌ ben presroil lato forte ed il lato deboìc:da quel nromenrosi scnrÌ Limpossibilirà dr ammeL[cm€o cli rilrurarnealcuni in blocco lì risuharo d€gli sforzrinr€sia risarareiL sÉremaal quaLeci si crÀ aff€zionalr.ponendo nparo a lurto ciò che l,esperienzaquon_ dianamenlechstruggeva,lu il sincrelisllìo.La nccessiràdr abbandonercun ectificioche cad€vain rorina da og.j parre,di ntu$arsi ir1un alrro che subiva ben presrolA sressa sort€,e .li passarepoi .la quesroad un t€r:o, che il rempo nuovamenredisrrugBc\a,tr! dusseinfìnealrricosrruttori(per for abbandorìare ia simrliructine) a rrasferirst rn:pcr ta campagna.a cosrruirsi.con i matenali ancor soLidisaìvaridatìerovrn€,una clità.lu reYoLe. cterna.e capac€di resisLere agli asselLirhe a\evanodisrru!o tutre le ahrc. quesu

r2 Giordaùo Bruúo ,.. Mal€br.n, .h.: g stuoos crat apnaf€n8oio a oe 'rd. fe jrada a so.ondameràde ci rtreceito aise€n10:utt hamr lasato0 Í raer.neosumetodo spermenue 0 :- r irrtode e donrnede oassaio.ons

derate n0saut birdaa.utlntradzofae aurator de'edzonc taanatuccZ17531 s serr'ofoncbogodorcisa.e:rCas.u r0 sacnrcùefager:e, essanoos tloppo ascata anrlare fe be,opensero, senTa c0!1ene6 entro mt mpostc daaIeoe

s ea€ punto sratrtaanea:agoneîes sa .ondanna SrLrctúf,ag ateI pú sflortat i jn.lrbesrafo.muab 00non Írava8anl $ me,I prorare da:un don, 13 ehùllzjoùc .rnpelro.e rr':/rra desrdero d e8úag areo slperarea rrc

Percorso 2 LIllumìnismo in FranciaJJI


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nuovi costruttod si chiamavanoeclerrici.Ma appenaebbero gettato le prime fonda menta, si accorserodi esserpdvl di un'inlini!à di matenaìi;di dove( getiaÌ via le pietre più beÌle, p€r mancanzadi altre che avrebberodovuto cementareqr.reste nell'opera,e dissero:{ma i materiali che ci mancanosi trovano in natura, cerchiamoli}';sÌ misero a cercarlinellà voÌta del cielo, nel ventre della ierra, in fondo alle acque,€ ciò fu definiroi coltivare1afilosofia sperimentale.Ma prima di únuncìare al prog€tto dì cosùuire, pdma di lasciarei materiali sparsisulla terra come tanrepietre d'addentelÌato1a, quegLi uomini dovetteroaccefiarsi,combinandoli fra loro, che era assolutamenieimpossibìle ricavameun edificio solido e resolare.sul modello dell universo che avevanodavantÌ agli occhi: poiché essisi propongononiente di meno che di rÌtrovarela mappadel grande ArchÌreuor5ed i pianir6 perduri dr qu€sCuniversoì ma le combinazionipossibili sono inlinìle. Ne hanno !en!a!o un gran numero con scarsosucc€sso;nondimeno segurtano semprea renlarne:possiamochiamarli €cle$ici (sistematiciD. Coloro i quali non solúmo sono convrntrche ci mancanoi materÌali,ma disp€ranoche si possamai fare alcunchédi buono con quelli che abbiamoallo stato auual€.sÌ dedicano instancabilmentea raccogliernedi nuovr; coloro che, invece,pensanodi pot€r co, minciare qualcheparte del grandeedificio,non si stancanodi far combinazioni.e alli\.ano col tempo. a lorza di lavoro.a indi\,iduarele cavedonde trarre alcunedel1epietre di cui hanno bisogno.Eccolo statoin cui sono le cosein filosofia.staronel qualerimarranno ancoraa lungo e necessariamente rfom€ranno, seguendoil circolo da noi tracciatorT,se, per causeimpensale,la terra dovess€copnrsÌ dÌ lunghe e fÌtre tenebre,ed ogni op€ra restarsospesaper alcuni secoìir3. D. DideroreJ. B.d'Alembetr, En irlop.diao diziondno rcEiotato à.lLes.i.tze,d.lLeatÌi e deimesîieri ordi@îiàaD|letuLe.lAlembert-cnrae t ad.ir di P Casini.laterza.Ban Ì 9ó8 ^

14.pictrc d'addentellllo:petrespor alrestrem tdd unao€rctqcl're 8ent,poste vengono appos tamente lasca1en r sat0 perasscurare las0dtàde coeganrenlo ronunevenlua e n!0v0 mLrr0

15.graùde Ar.hiretrù: Dio 16 pi,^nl ptante,ptagetÌi dettagliati t7. segúddo .,. rncciaro: slardoal GCEnanEnn0anù etpcslt 13.per caNe .,. .lcùni secoli:l'auto'

fenofì0s.udeun rnprow s0afesodel proSrcssot ria è renode lattoch€a nuopaf1 vafaed r ve8liodebba € dalepos

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I STORIE DI

PROCRE

nalisi

d el te sto

Un metodo critico. Definendo il concetto al qual€ lavoce è d€dicata, I'autore non for nisce soÌtanto ùn rit?tto di sé come flÌosofo, ma espone ùn ca.ratterc distintivo della ncerca awiata ir ftìtti i crmpi deÌ sapere dal nuovo secolo: I'identificaz ione, cioè, della "fì losofia> con la rìcerca, secondo un modello operativo che àbbiamo visto espresso esempla-rmente da Ga.lilei. La conoscenzà non consist€ in ùn irìsieme di nozioni acquisit€, ma in un metodo- Dopo aver identificato le ascend€nz€ stoúche dellà nuova filosofia, Di derot si soffema infatti sulle negoÌe operative ch€ ganntiscono la coÍetteza del procÈ dimento: ha esaminato ed a.mmesso ruì púncipio [...]. Nel primo caso f...1 neÌ se "quando condo t...1neh'ìtimo caso t...1.Ecco ll lnetodo {...1,. Ma il progresso, per Diderot, non e-qui?.le a.l rifiuto del'espedeÌìza deÌ passato. Anch€ sorto quest'aspetto il lilosofo ripropone l'atteggiamento di calilei, attento a distinguere trAdstotele € i suoi seguac| Da.Ìle parole di Diderot, inoltre, emerg€ chiaÈmente la volonta di estendere I'applicazion€ del metodo già ùtilizzato da calil€i nello studio deÌta natum a tutti i campi d'hdagìne. <Filosofia' infatti, nel bmno, è t€mine che coprc tutti gli ambiti delÌa ricerca intellettuale, nella dupÌice accezione di natlÌrale, ("scienza') e di "lilosofia

3. Lìlluminismo

Nell'ant ic


fonda

delinrqueglì 'ssibrle I gran

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drlosofia mom.le" ("ftlosofia' o "scienze umane'.) Entrambe sono accomurate, secondo il filosofo, da.ll'applicazione sist€matica d€lìo stesso metodo, basato suÌl'accertamento ligoarlFndrhiLta déi dali forruI i dal l ossérv^zionè roso 'lell La centralità della natura. Qùestìltrmapadicolarità, di cùi I'autore sololinea Ìano_ (la cosuxzione del nuovo edij:rcio "in apeúa campagna"), finaÌe vità attraveÉo l'alÌegorià fllosoftL dì Diderot, e in genem'Ìe degli iÌuministi: il specificità d€Ia rinvia a un'ùlteriore deìla natun ciò comporia ì'inqùadranento di ogrli 'spedmentale' suo essere conoscenza più ,mpio, che abbmcci l'intera realià' macontesto t'uono in un qu€stione concemente del mondo puo ora essere spi€gaiir toll ftmzionamènto teriale e concreta. delÌ'ùniveFo a.l suo intemo, senza che sia necessado al e agiscono foE€ che nascono me la nsultante di scientìfìche di Newton e Ìo naturai le scopeÍe estemo alla cun intar,'ento 'prowidenziale" la religione dall'am sepaÉto ùÌf:ìiti definitivament€ ha.nno naturili sviÌuppo deÌle scienze dei 'mimcoÌi del tutto l'eqÌrivoco natura, fugando delÌa materiaìe bito d€lìa conoscenza incomprensibili apps-rentemente ali fenomeninaturaÌi come spiegazione

"r.'n'"-",1

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ledi.a

tutl€le q0alilòposilive 5uunacolonna unoschema, dLtribuendo illumnista.Costruire del"titosofo" è un ntrèltoid€ale tl Ddsso equdilddlllleù(ho(l'esonopr0piedelperrelodoqrnali(oeselldlio d;l-fir09oto'. e 5uundllrè

l I STORIE DI PAROLE

PRO6RESSO It tarinoprog.es"r","omposto (avantl)

proe dallaparlic6lla dalressus,partjciPio Passalo

EIa n Ila.fi

nel l as t or ia sti cotui tè l e si ngol esi orìeconl l ui scono dl di !i na:l avenul adi C ri sto portaal a persuasionè v v" ' e l el l ul l i ma èradèl mol do, n, Ji l Jl l a pL òpiu e l uturo;m a la accadere e fend€si noni miprogresso metadel c' i straroè I Jnron€.orD roe l a {i ta l err ena i asetransl orra. unasempl i ce

dig/ a d l(c a mmi n a red),e n o tamo v i me nton avantr,In s ensos i a l e tl s ra l es i a fi q u ra i o l n d i cai mi gl i oram ont oo p e rl e izo n a me n ido€| s i n g ol o n el l aformazi on iec ul tu fa è o n e l l a v d !r,L a c re s c i ta di ci tl aeresni si afe,ns i l p ogr es sc,eni i ti ca. C oì l a R ,vol Lzrone pot er ee b e n e s s e re I' a , !a n z a me ndtoe l l acul turaedel del l dst oria so comeco.r el roun ve sal edi l rl osofi a s ape rev e rs ou n l i v e l l os u p e ri o re . iltet.n.ine, Per la culturailluminisladell'Enciclopedia del sapere,è | che i i di ca conti nuoaccresci merto i, Nell' a n t c h l a ìn d i c a vsau c c è s s i o ndel e l emeni pas' di un processoche i rve st èla centrodl i ftadi azi one a d un' al tra€t s as s i og ra d u a l ed a u i a c o n d i z i o n e uf cosci enzaetca,l asci enzael al ecnoLogi a , I or ganiz i mpl rcasse s è n z a c h e c i ò r r av e rs o' e s p e ri e n z a , i vi ta e.ond zi onimatèri aldi zazi onesoci al ee i nl esacome c onc e ttop l ù a mp i od i i ra s fo rrn a z i o ne, e l m o n d on s e n s oe i i coe soci al èLa m igL i o ra me ndto N el l ' Ottocentocomeparol ad' ordi nedel l apo lit ica c onc e z i o ndee te mp od e g l i a n ti c h i e r ianl attìdi ti po ùnl uturoapertoe domi nabi l ae,l inchepresuppone c rco are,e presupponevaritornoauno stato pfeceprocessodi accelerazione continua,il pro_ terno di un dent es p .o n o ol a s i c rl i c h e p e r' d p v adJl qt 6 l a ri fFi l vesl el aro'r pr a qrè." o fo?d npar' oral e L1a " percro petbl l ta d e Lp a s s a l on e l fu tu roo, p p onendosi I nnovazìone ci vi l ee tecfol ogi casec ondo l a cu l ura, d p ro s re s scoo m ea v anzamenll Lo all de amo d e rn a unanecessi tansl i anel l asl ori a.l l i ermi neè i nv eslit o near ce l ra s îo rmaoz n ei rre v 6 É i b i l e ro az ori oeoogi cl ' "d vpr.o i l eoci i i vino ved " on _ a mi gl i ora m eiio de nel l asc enzai nl i n1epossi bi l i idi o ." ' \o di s' e ra l e o d i J 1 o rs a p .v o l c /rd La ' sèr del mondon sefso l i beral e rl formsl a,l l marxism o ùppoo e l lL o îo o ' i e rl a rov é ' \o rl m e qroe' agal dàl pensaaÌl ' i fevi tabl e ri vol uzi ofe e al l a nuovafut ur a ' alf e rma z i o ndee l l mp e rcro ma n oe al l apol ogetca ,po rd der" evo /' ore gLa . La a daMi ri d Lmari ra un versal i ' s i o n e d i tl po c r s t i a n a .S tl l a b a s e d l u ra v '

in Francia Percorso 2 Llìluminismo


o i o l o g i c oL i d e ol ogi d dd al p' oor es s coo n e s v i l u Pp b r ons €r v at r ic leè,s a taa r1 6d d e s ad € l l tÙ to ri tàe dèl rd pr o d u c eu n afo e c rl ti c aa l l ' i d e ad i prot r adiz ione, gr es s oc om 6m o d e rn i tav ,i s i oL o m€d e c a d e rz a ' ppF diladlqualit ad i c i ò c h oè o i ti m oe d e l e v a l o aro f $l X x s ec ol od e l e s L e r' €mo n o i a ldi e l l i n c u bo m ic oe dpl diÉ a s roe c o l o s .op e n s a ro cr o re Ben.a-

mettonoin luc€illesametral'ideadi mine Horkheimer alorcoressoe la caiastrcle:latècnicasi accompaqna Dallacrisi del prcsresso,néllsra ia disumaninazione. inaE Ciel col c€rtodr " decresr de a g obal i ul azi one. ta". ovverouno sviluppososlenibilelondatosulcam' n base degl i sti l i di vi tasuscal apl anetariia' bi arn€nto lorestee ac_ a valorid i rispèttod i beni qualiatmosfera, ri sorsè. le que,edi unapi uequari dìstri buzi onedel

Microsdggio 3

Razionalismo, empirismo, moteriolismo " razi oU a m p l i a rs i d e l c a m p o d ' i nl ervento del l a ragi one. l n fi l osol i asi defi ni scono l meni e 0rgani zqual i îondamenl a l a real tà è l e n a l i s ti € h 6q" u e l l ec o re n ti d i p ensi erosecondo di conoscenza p€rciò lo slfumenio zata in modo logico e coerent6.La ragioneumanarisulta i onei nterna presi €dono a l l ' organi zzaz si mi l i aquel l eche p i i ri d o n € op, o i c h éo p e ra c o nmodal i tA perl ' ampl i arsi deicampi del l areal tai n cui si ri conosce s Ìc o n i ra ddi sti ngue l l p e n s i e rcm o d e rn o comsvalidala suaapplicazione.Lo dimostranole riflessionld i MachiavelLisullapoliticanelCin)T4' nota20' p 348) quecentoil'operadelfilosolo e giuristaoÌandeseHugoGroiius(15831645i graziealla qualeprendelorma il concetlomodernodi diritto pubblico;il deismosei'settecenai ci() [44' conoscesvi l uppii n temi ni deci samenil e te s c oc o nc u i l a ri l l e s s Ìo ns€u l l arel i gi on€ razioo1' appl i cazi oned€l cri tèri nel S el tecenl o' p .3 4 1 ).Ap a rti red aI S e i c e n toe,compl ul amente n a l e a o g n i c a mp o d e l a re a l tàsi radi cal i zza:si arri vaanegareogni val oreai dogmi eal l a Rivecomenel l e i l a sci €nza' o smenti tasu si nqol ipunticapi tal per l a z i o n eb i b l i c a(fe s as u p e rfl u a, sconfl anecessi tadi D i o' sscl udendo g ), i u n gendoaconcl usìoni che, q u e s ti o n i a s fo n o m i c h e del fondamento tutto n a n on e l l " ' a t€ ìs moL" a ra g i oneumanapuÒi nl attiessereconsi d€rata e del l agi usti zi a d e lb e n emo ra l e(c omeaffermai l l ranceseP i err€B avl e,16471706)' s u l fi c j e n tè del c' ' te' i o razi onal e a suavoha'i nl ul cne Iapp | cazi one d e rl al e l c i ta .C a rtè s i o (1 5 9 61 650), delLa realtad€ll'univervastila (da posto realia) alla della a fondamèn1o matematico-fislco lui pal esò ma l l noi nl onpercui non moti vo al e i sti cÌ' i al mente a € si ti s o stanz s o a v r€ b b e c o n d o tto di uni fi catore pri nci pi o m€todol ogi co di un d o l o s c o p od e l l a s u ari c e rc a : l ' i ndi vi duazi one,€i oè, D opo seguaci dai suoi poi poftato compi ménto a L .o b i e l ti v odi C artesi ofu o g n i c o n o s c e n !a G a l i l e i e C a rte s i o ,i l ra z i o n a l i smomodernopunl aal l aspi egazi on€del mondosul l abasedeir isultati raccolti dallesingolescienzedella natura,llberandola ricercascientilicadalla soggez i o n en e i c o n l ro n idi e ld o s marel i si oso

loSll"

l i l osol i codel X V I e X V l l secol o l l ra z i o n a l i s m o " s l o ri c o " . A l l ' i ni ernodel razi onal i smo pfopri amente d61to,dal l ' eri pi ri smol l pri " stori co" , i l ra zi onal i smo è o p p o (u n od i s ti n g u e re ponenl i l uronoC artosi oe i l l edescoGottfri ed l e- ì cui maggi ories mo ,d i o ri g i n ec o n tìn e n ta e di unosch€mal osi co{azi onaldi W i l h e l m L é i b n i z(1 6 4 6 -1 7 16) - si fondasul ìacostruzi one da appl i care sci enti l i ca, dal l ' oss€rvazi one p o rl a tag e n è ra l e a s u p p o rtod ei ri sul ìatlemergentl a l l è d i s c i o l i n e c h e s tu d i a n o l areal l A concrel aernai eri al e(come,adessmpi o' l amatemat r cae L a l i s i c a )i d e l ' e m p l rl s mo ,di ori gi nei ngl ese,compementareeoppostoal razi onal i smo, t r ait e' di mostrazi onl spi ratoal l e sul metodol ogi co_anal i tiico . a rtè s i op o n €l' accento re m o l rap o c o C qu€l l e i dee " evi denti diper sé" ' che grado a di rìsal i re rn a t€ m a ti c h e .T aml e to d os a rebbel n

3. Lllluminismo

dil


c o s ti l u i re b b e ro i l l o n d amento pi ù profondo, ta strutturastessadeìtarazi onati leà 0ui nd de||a i ,,i nnatè,,, re a l tàQ . u e s l èl d e 6s a rebbero patri morìiori o gi nari o del ,uomo. L ' e mp i ri s m o : i l ru ol o del l ' esperi enza. purconcordando conte prem€sse togi co _m ale_ ma ti c h e 6 c o n l ' i mp ostazi onerazi onati sl i cadei pensatori conti nsntati ,i ti l osof iinqt esidet seiSe l te c 6 n roi fi u ra n oo e' l o p' i r .eci stenzadi dee i nnarÉC. osl orocredonorrra i Lheo ue t e i d e e" o ri g i n a ri es"i a n oanch' esse i t prodotl odi un pfocessodi sedi mentaz onee associazt onè c rra s tfa z i o nci o n c s tt ual, operatodal l ' uomosutteconoscenze acq!i si tedopota nasctai a t osi ro v o rta q! u e s rec o n o scenze nonsonoa tl o che i è acqui si zi oni der]vanlda i ,accumut ardei d a ti d e l a re a l tae s te rnaregi stratadai sensi . fondamento del a reatl ànaturate, che com _ p re n d ea n c h eI' u o mo,andrebbepercÌòri cercatonel tanaturastessa:ne| € coseche t,uom o

I p.3{8) i (- Ma. la R,ve-

l, tt'b

ó OrÉ rqr'!.

rI tF úrl lt[.,

Lenpiisnoldal stecoenpell,ra,esperienza)londa dunqueitsaperesul ,esperienza, mertendo a p u n tou n m é to d oc o nosci tÌvo basatosutt,etaborazi one raztonate dei dati trattida| ,os ser va_ z l o n ed e l l are a l tàc o fcfeta.Laconoscenza scÌenl i fi ca si confi gu,aqui ndicomeI, nsi emede e certezzecomprovatedallaverificasperimentate del e ipotestreoriche. L,èmpirismo trovaitsuo londamentofilosoficonelpensierodiJohn Locke (1€,32-1704), che basata conoscenzaumana s u l l e s e n s a z i o nel s te rnee sul l a ri l tsssi onee associ azi one dei concel tideri vantida q ue e osperienz6. Con David Hutné (17111776), t,empirismoconoscepoi una svottascettica. fito_ s o fo i n fa l ti re s p i n g e perci nol apossbi ti tàdi tfovarene ' esperi enzaprati cal aprovade avat i_ d i ta d e l mo d e l l ol o g i c o-fazi onate posl utaro da C arl esi o,o comunque di quatsi asi schem ar a_ z i o n a l e(c o mu n èa l l a menteumanae atl anatura)chetdenti fi chi asl ratramente un ori nciDio o u n as ru ttu rau n i v e rsaldel e l areatta. Malèriafismo ed edonismo. Matetialisnohdi.a ta Ì€ndenza a I ìcercarcne a materiata causadi ogni lenomeno.Con l'tnglés€ThomaB Hobb€s (15S8-1679), I materiatismolrova i s u oîo n d a m e rtoc o memetodosci enti fi co: sottanl oi concettidi corpo,mai eri ae movtm enio sonoda lui considefttìidoneia lonìrc una spiegazioneaccettabitee coercnte dei fenaneni n a l u ra l il.l m e to d od a appl i care ai l ostudi ode a reattàl ìsi ca(tafi tosoti a ,atrl a/e)puòesser e trasteritoall'esamedella societàumaia (fitosoiÌaciyle). In essa to Stato apparecometorma " a d i fl c i a l e " d i s o c i a l itA ,natapercontemperaret,i stiasopfavvi ni oa venzaei tdi ri ttoa asicu, re z z ad e g l ii rd i v i d u t,u ni l i da un " coni rattosoci ate"garanti toda ,autori tà di un govern ochè vegliasull'oss€rvanza del patto costitutivo. D a l p u n to d i v i s ta m o f aÌe,n€l l i nguaggi ocomune,materi al i smoe.tedorl smove ngonoassim i_ a ti ,Ìn d i c a n deon fa m b iunamoral echefa detp acerei t cri teri oe l a gui dadetcomporta m ent o u ma n o .T i cpo d e l S è l teceni o è | co egamento i fa edoni smo e materi ati smo, con t,i nsta ur ar si d l u n o s tre tl ora p p o rt oi ra real l àbi o ogi caèctesperl enza psi chi ca.L,edoni smo dotffan cese C faude-Adrien Helvél iu3 (17151 771),che s espr Ìme neI tratiato Del/osDirito(1:,5gtcandan n a l oa l ro g on e l 1 7 5 9 )si, col l egacosìat mai eri ati smo psi coj i si co.ti paut H énry d,H otb ach (1 7 2 3 -1 7 8c 9 ) p fo p o ne he un' i nterpfetazi one detl av ta psi chi cacomeeffei l ode ,azi one co m bi n a tad e i p ro c e d i m e n t i l ico-chi s mi cch6 presi edono a a vi ta bi otogi ca de ' orgafsmoumano. ll materlalsmo trova poi nell'operadet medicoGeorgès Cabanis (17S7_tS6S) ta sua conlerma s c i e n ti fl c an,e l a d i m o si razi one del l adtpendenza de e arIvi i Apsi chi che datsi stemanervosoe i a te ri a lci h e n€ spi eganotttunzi onamento d a p ri n c i p m senzache si a necessari postut ar e o l ' e s i s te n zdai u n ' a nm a .

Éat

Percorso 2 LIllumÌnismo in Francia

I


Percorso 3 tema

L'llluminismo in ltalia ir

Milano e Napoli daidcccmiccntmLi dcl Settccento, i govemieuropeigo -Apartìre rlclrcoscrltto sccoSli jdettcrodi Lùtpcriododi distensione neimpportinterrazio me n to d e l l e l d e e

pietD veni, nello suo inston@bile ottivitò di rilùmotore .hè lÒ impegnò Ìutto lú v o, nontenno sènpro un dttègqio mento aìlico nei conhonli dello clo$e ollo qudìe dppdrtenùd dttribúèndo lo nosno importonzo ollo cultùro e ol l'impegno civile. verri è qui itato in lerte do comero mentre oddita un p6 so delle filrppi.he di Cicerone, che si n. leisce dllo.ei.ezzo Lheun uomo giusto . saggió .Òma ortovronÒ non obuserò del poreF o lui conceso dol popóló e dol senoto rcmono, soddìsfotto di per segun! il bene prbhli.Ò, ùi.o suo vero qlono. r'ilumnsto italiano, che ncqlr onni ra iI1765 eiÌ1770tu invè*iio di prcf rgiosi incori.hi diretramenr. dol govemo di vienno, .on qùesto ritÌo11o volle indi.dre il prùp.b mÒdello nel p.6ono99ro di Romo ontrca Anonimo, PieÍo vdti.he addita uno matsima potitico d?lte Fitippicne, r76s r 7 7 0 . d , o l i Ò s u tè la , M ilú n o , collezione Sormoni V€ni.

3. flllumìnismo

_. -irm.r. r- 1718.ù,."Ír iiu,ì,iire i" rtil.a r,l, lÌJpJ.adi qqui.Sana. -a. conflilti lra Irnperc asbugico àustriaco, Prussja, Inghiltelra, Frtuìcll e Spiì' gna) che favorì il dralogotm le nazioni. In Italia l'llluminisnìo ìnglese e quello fiancese trovarono urÌ fcrtlle contcsto cL tulale in cur attecchlre ìà dove gl Slati erano guidati da so\Tani rifomutod:la llllano dÌ Mrìria Teresad'Austda e la Napo[ dì Caxlodi Borbone. Fu blatti ir rNesl.edue cil.làclìe si fonnaronoÉlj esponentipììì ilhfluènza contrcrifoF italiano,sebbenein Italiall fifonnisnro ìlustú dell'IlhÌminismo misticae rclstenue irr'^ìirr"" ,. s" a - s -ards(È, n aìi7,, ;;ii;;:";.;;-'r. ìd.ulura nazron.ìera ancoraprofondamentesegnàiadàll'influerìzacontroriformisiicae le istanzedellanascenieborghesiasi scorìtft!'anocon le resistenzedi una società in cui l'arislocrazia e il clero eÌano sempremolto i luenti. Il coniìe del polozzo dì Brero Con Ìo sopprcsione dell'oròne dei Cesuiti nel I 773, il lnlozo lu dcquisùÒddl gÒvèinodsbur gjco e divenne sededeUeS.uoLÉ Pdrdrine cÒn uno spìrno d. qno del secolo dell Sn.i.Joped,o diventò il aorc cultumÌe deLld nùovd Milono, centro sper: úèdtolè per ld rilondozi.n. ú senso 'modemo dello culturc letteroio, rientjfico, onisti.d . ndturolisri.d. Neì suo dnpr coltìle lincontrovono g jovor: è onzidni .on inteÉssi dn.ipl, non e compètenze n: opefj allo scoúbi. 'livesr e ol ... ftÒnb degli esiìi deìle l!ru . cerche.t Pieto Vem, h und lctrcra al frorclló alcsondrÒ aÍermdvo, .a Brero n,r.úli;: di e!!eP in un poesecolto". v..luÎo del .ùile ai a.e.a dove \ono e.ztte le Regí? sqo,? dale kiee ,e ael|e Afi, 1746. Milono. Civia roc.olto dèI€ s|1mDe ,{. Bendrulli.

e I A..odùio

ria

95


LA..odenio dei Puqni, ùblrd o$ocroziónè di giovoni orsto .rutici opertj oll. nuove ideel era nolo ner 1761, pÈr nizio livo dello rcs$ Pietro Vern, enlusiufd delle ide. degli illu ministi ft on.èsi Lesùberonte :odolìzio milonèse ero solilo rodùnu6i , tÌo i l r7ól ci ì1767, in una dèlle sole di polozzÒ Veni, in cóntodo del Monr. d Milo.o (ooqi vid Monrenopo leone) Quefo prccóI. dipinto .itroe M momenlo di conkr

ghi, poi aìe$ondb veri, cionbaftìsto .onro ciu:èppe visconti dr Solièto antonio

Pèregó, r'À..od€nia

d€i Pq'il

no identili.obiri i prctogonisri: do sinlstro fobore Àlfonso Lon 8ifi, cèsoE Beccona, tuigi Lonbertenghl Fièro veùi e it 176ó, olio sù rèlo, Miìono, ollaione

sùml

L'Accademia deiPugnie "ll Caffè"ll 3Ììropeigoinle[ìazio rciè e Spase c quelìo là dovegli a d,\ustúa €nti più ilifonnismo Lnazionale dr una so

NeIa Milano austdaca si teàllzza un tèlice contionto Lra intellet v -tano,rtdonnuuo d..Fl^.at é l Ènrnror.l, ii,ntmano I rrah" eo'"rno' g" r1,pu frontespuÒ delh secondoe utùmd !îr3 a,ìe .sovenoarbuEEo L2 LJlura ìi1.aorral, lorna"dogruvirrdijppriî.tp,o Ilonnoro I del "cdflè/ o765,1766),lo n intomo àllAccademiadei Pugni,poi alla rivisia "Iì Caliè" (i764-l?66), fon- vi$o pùbblicoto tra 1764 e il 1766 deì Pùgni. Dópo ld dàta da Pieto e Alessandro Verri () Lo s.eulîio, p. 290. e A2, p.362, A3, doll'A..odenio nonjno di PraùÒvefti o consigtjere p. :J7Lì). Conil contnbuto,tra gli altri, d€Ì llosofo e lettemtoCesaÌ.eBeccs- del sup.emo Consiqtto di e.onomio, nel maggìo del 1766, in concom dn ria () _A1,I 355), il periodico diveme il prhcipale strumento di diftusione zo col viooqio di AleMndo veni e di p"n.;",,,,t unÌ-n..,i.oialidro pui pro!Fnpnoo dJdr:- B€..drio o Poúgi, la nvisrd .hìuse i ;;;i;Ìf,'".:,,,,,, ia" eEtrtuzronatrI"ro.m,.ia :uorford-lorèa{rnr'orj,iiè,1ropoddvo.èdèl- Ir "coffè", onno 17651766,ioDtele istanze culturali. sociat e politiche delle cÌassiemergenti nella alirezionedi una mzionalizzazionedelÌ'appatato stalaìe e di Lùtosvecchia,ÌÌentodelle isti luzioni. Emblematiciin qucstosensosonogli scritti che propugnarola ne cessità di ga$rtìre la dignità dei cii.tadini e deÌl'orgaIìismo statale attraver so l'abolizionedella tortura e della pena di moîtè (OssercdziorLì sulLa ,penedt L esarcBec todzúro di Pietrc Veri, ) î2, p. 363 Dei delttti e .Lel,Le caria,) Tl, p. 355). lì Caffè", nato a imitazjone del modello giornalistico inglese () Zo o r, o. p 2e0, .tiv^I J t€, :1..adi n. onù,zàcJFt.,po. iz oi,j"-:TnI.:T eranuova curura1 L.". i.ird.piomuo\é,doùr'rparIde'cafe lruprld\tu,zdledèLlanuovo.. m cosnìopolita e spazìandoin ogni campo della conoscelùa 1 Ìana, Cesore Becúno, nónno úotemo di Alesndó Monzoni. D€i de,fri è dette pne tu Fdofio net oirc di r /Òip .tq p n n d o dd Irò4, InFot'oIopd-r' thl noar s h n F i llo L r o ' .Òd e o,oi o.otl.tiivÒ delì'A.codemia, in qudnro ciosono dara it pmprio.ont bulo di rdèè e suggennÈnri.,Jès sandm vefi, in paÍicolore, oreva.on$dìdro come l,ontiquara p@durc aibinole fo$e fonlÈ di numercsi emn glùdizio.i Beccono,.he tnuolmenre non sapeva nùlto de ,aryomènró,cominciò ad intèrersoni di prcblemr sÒcioli e giudiziori, jn pdrti.Òì.re deùe condizloni deuo qiuisdujon. @ n o l " o p l.p n p o p Ja r e lo d r .n q u \r o .' r n J.b .L lp.on'rcqo..oh.k.uprîD r.r,n.heo.;rc \ , l o .p n r vo n o d ' b o n i o o o o .o n d r F n {.p,i n\pro,.on. .on qt dr ci o;,t a..oopr,d ou.. ' 1 jn dè.ine di oppùnlì, poj ,ordindti in tualmènìe dd lui Egishote moniera oraonico e DubbÌicafl in C€ere B{corio,

XVIII s€olo, incisione.

Percorso3 Lllluminismoin ltalia


er sgrava a a favore fu più lrn ||fe etero Ita ad una iismo dei

t, p.371), m). auto.ln essoil te c[ una conchia PerCesa rù- ln un ftLsodella iino negìi di questo mle. par-

Primogenitodi un'influentee nobilefamiglià,CesareBeccaúanacqrea Milanonel 1?38, sludlòa Parmapressoi Gesuitie si laureòin LelFlea Pavia(1758).I mahìmonioconla vivàce e voÌubileTeresaBlasco,di umili origini,gÌi costòùr apertoscontrccon i genitori;dall'uruone Manzoni.In compalFìia di altri giovanipro nacque,nel 1762,Giulia,futuraÌnadredi Alessandro gressisti,lesseconvivo interessei tesli degìiillumhisti ftancesi(in pa-rticolare le Lettereper p.343). 2, T3, s?dÍ€_di Montesquieu, Percorso > lI sa€gioDei dELitti,e deilepeî?, scritto di gettolra il 1763e il 1764su a sciadì a,]limate discussioniconi fÌatelli Veùi, conobbeun successotravolgente,proieitandoI'autorcal cenho dellacultua pro$essistaeuropea-Loperunon dimostmvasoltantoIa barbariedei sistemiinquisitoria.lie ca(erari del tempo,ma ponevala questionefondamentale del fine dellapena;an nlllàva Ìa iradizionaleidentificazionetra peccaloe reato e collegavain modoestremamenle pemuaslvoqueCiliorroÌi conla shuttura stessadelloStatotmdizlona.le e iÌ dispotismocheque' storc_alizzava nelleistituzionie nellesuemodalitadi interventorecepitedall'impenfdceCaterim Il di l€ indicazionidi Beccariafuronoirnrnediatamente Russianellaifomra del sistemagiudiziaxiorusso;iI testocilcoÌòin tutta Europa,solle ndoun panEn6 femento di adesioni,confutazionie polemiche.Invitatoa Parigi(1767),Beccariafu per qualchemesea.lcentrodel vivaceúteressedei cfcoli illurninisti;dmpatlìò pima del previsto,rifiutando il ruolo di grarde intellettuale che Ciliem stato servato.Rinùnciòancheallìnvito pressartedi CatednaII, la qualelo volevacon séa Pietroburgo;otteme in compensola nomina a professorcdi economiapoliticapressole ScuolePalatinemilanesi,dovePadniinsegnava eloqu€nza. delle,qic€J.càe Il restodellavita fu assorbitodagùstudi d'econoÍ'ìrae da.llacompilazione (17?0), genera.le progresso una stoia del civiÌe deÌl'urnanità, intanto a)la n&tux-adello sri;le che tuttavral'autorenon arrivò a concludere.Ricoprìiúportinti carichenellarnministrazione i suoi impegnicon soleuia,equilibrioe intelligellza.Le sìre asburgicadelÌoStato,assoÌvendo (relazioni) malurae polìticamentearvertitadei problemi rivelanourÌacomprensione "consulte" Molì nel 1794. conoeti dellaDoDola?ione.

CesareBeccariar da DeídelittiedelleDene,ca

e X X V lll

Contro la tortura e la pena di morte, verso un governo "illuminato" dello stato ! f."d"t-

Beccar a delinea ne duebranseguentqle a cheè consderataa (svota decsrvade d rìfiope(Ca con a iortura€ nae) arnandre ): la penanf tta ai colpevonondev€cornenveceavvrene I esecuzonecapiaLeI prodLrrrema€ generato da de tto stesso,perchécotneqr-reo,ta e pena pfovocherebbe noife. usode a penad rnorte apre soos€nlm€nidi(cornpass one)e (sdegno). ches a eciioao Siaio!n attoprob to a s nlo o, lracontraddzonefsanabe presupponendo n€gi errorg àcomput è l(sautare funcosentmentoLrt eaeducareco pevoli a nonr cadere onee de la daI esemp ar ià dellapenacomene casodi lna ufgacaraeraz ierrore,provocalo

Percorso 3 Lllluminismo ln ltalia


ta ncLrla scatLrr fe soo da!na nal on€pro0red lof forzat Labc zonedeaoe.ad mortepLrò coLett vo solranià de o S:a:.tfoN3.rr m te ne ' spell!.le a d !n tà e de rteresse

30

A) .lelle veritàfin qui espostetegfièr erjdenrc che il fine d€l Dallasempliceconsrdcrazione né di dislarerun delitto già ìe penenon è di tolmentareed atlliggereun ess€rescnsiìri1e. commesso.Può egli ìn un corPopoliticoJ.ch€, ben lungì di agire5PerPessione,è il tran qu€stainuÌile crudeltà quìllo moderaroredellc passionifanicÒlarió,può egli albergareT Le srrida di un inlelice richialanatismo o dei deboli tiranni? de1 furor€ e del stromenlo già ll fine dunque non è al.o. nlorna le azìoni consumate?3 mano lorsedal rempo che to gli altd d.rl e di rimuovere tro che d impedireìl r€o .lalqler nuo\'i danni ai suoi ciltadini prescelro che larne uguali. Qu€lle pe.e dunque e quel m€todo d'nlliggerle deÍe esser serbaú la proporzioncrr, Iafà una inìpressionep]ù ellicacee piir durevolesugll sninn sul corPodel rco. degli uomini, € la mcno LonnenLosa

35

B) Questainutile prodigal!àdi suppliciirr,.h€ nor1ha tnai resiÌnigllorigL uomini. mr ha spinto ad €sanrinarese la morte sia veramenteuLìlee giustain un governo bene or ganizzato.Quaì può essereil diritto cÌìe sr a!!nbuiscono gli uomini di Lrucidar€i lo quello da cui risullaÌj la sovramtàc le leggi. Essenon so rLrsìlllili? Noù cerLaLnenLe no che una somma .li minime porzÌonr dellà pri\'ara libertà cl ciascunot+:esst rappresentanoìa voìonLàgenerale,che è l'aggregerodell€ particoleri Chi è nlai colu che abbia Íoluto ìasciaread altri uominì I'arbitrio di ucciderlo?Come nui nel mìni n1osacrificiod€lla liberliì di ciascunovi può esscrerjquelÌod€l massimoLratutti i be ni, 1avìta? E se cjò lu fatto, come sÌ accordaun Lalprincipio coìì aliro, che Ì uomo ror è padrone dr uccidersi, e doveva esserlot6se ha poruto dare aìtrur questo diritio o al Non è dunque la pena di morre un diritro, memretTho drmostraloche tale esserenof o urile ì: può, ma è una guerradella nazionecon un cittadìno,perchégÌudicanecessana dislruzionedel suo cssereMa se dìmostrerònon esselela mori€ né ulile né necessaia. avrò vinto Lacausadell'umanita. haanrof L Dalla...€sposr.:rlutore oe0 staro latoirproDena deIondamento slc0 ,0 lciersoven senso'contfaitua è unpatto,uncontratro stpuat! l'3 51at0 g ndvdutesoa nteresseionmel rra a a na deinto reato cone"dannolatto aqu$tone zone,(enonaDo)erraposto da.nsJrare seÉrdo der'utìàdee pene, ea p re l e n I . r t er ode a 0 ro e fi c a n ca

ó. rr.nquilo,,, particohú:errnrde iamreprcrii.. ltEnquill0) derlÉr,assronr de rrSorr 4dÀ/rdr'lpartlcolari) ' 7. alh€rg.rc: ,sl,dor,p( n !n o'g3nost 3. ll sftida,., orsù'natc!: iolsecbe r-olia dr.blore,el ictu€ro (hìfelice)evo .aro lrlchlamano)drl renpoprssaro (chenon ritomaì i féri (azionil.he s0r0

eant 9.impedirc il ro daÌ mredrc aiEo dr 1asnocoto 2.egliè:è,iormade eSllcne 10. rinùoyerc: drsfogle€, .lsradere. co:usope0iastc0 deipron.me rafoEt!o devefb0 1t, ssbara ló prcpór:ion€:ísPetar vare come dorl (guro) rappofto 3.disfare ,ntllke dlfrtu lt.irc00ae oenal 12.prodigal à di sùppli.ii: abbor 4, corpo polilico: 0r6rn0rsi't!2/orale anaSsfatural0purngere.ae,or darzadrúnrretpÌodigalitàs rfer sce 1.ome pJ propram-ante perasscuraie pacee a !na geierosta denata staral€r 8allzzrzone da lrenevoìenuat0r.i neè qu e! dente a ro p raa z o nae eus t z adev esp ra rc s lungi di agi.c:rort ro drrr?gre

3. Llììuminismo

nenteut zzatonlonororco 13. d. cui risulra: dacÙ hr oryn€

14 minime.-. ri.s.trùo: ,,!ra.oi. pafrlela rrberiridrú1J.rr-o 1nreloed L_ lîÈressea0 tutta cstas elvochetute anas.:a:e s0îodo)è a.onczonede zazonepot.a re a r0nt.4, ri: crSan Ro!s si.a d l0in-l3cques contratlra a4,p 3!-41, clreBe: seau 1) Pe'.ofso2 (ve{ a ua opefa ftÍaenunraa' nzode 15.Come,.. Gsere:..ne e Posi,ir' ahgrnqùelnmlmosa.irr.roisucr s rr_ da cont.atto socae ra I uom.rr! libe$ridrú:ili. dàcrgreagstaiI derrr (diclascunolorssa erserecorrurestvr u:: 1ó.e dovdr s.do: (Padronec der)ses an'rîone crìea socetapcs:: d unodesuoîoni doade€a mofte ane 17.me\n . xatnan,ànlu

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La mone di un cittadlno non può cred€rsi necessariache per due morlvr. primo. tl quando anch€prjro dì liberrà egti abbia ancorarali relazionle tal pore.za che i;teres!,, la sicurezzad€lla nazioner3tquando la sua esìsrenzapossaprodurre una ri\îluzione pericolosanella forma di governosrabìÌrraìeLa nrorrel:hquaichecitta.lino divLendun quandola nazioneicupera o perdeìa sua tibertà.o nel remìrodel Ianarchja,quando i disordtni sressitengonluogo di legglro;ma duranie il rranqurllo re An. detleleggr.Inunr tonnJdi Aovern.ter la qualei voti deìtanazronesianoirLrnLtir,, \.n|rra.ldr rnri.J L o.nr .r.t.riuì rr Jr\ p rp.,. o.. la iorza medesima.dove ìl comandonon è che press.rrii u"-,or.r"o, ao,. t".i. chezzecomprano piaceri e non auLontri,io non veggo nec€ssilàaicuna di distrues€rr un cluadino. se non quando la di luì mone fossetl i.ero ec]unico fren" t", d"I,,;ìì"r" gli alld del comme(ere deli!ti. s€condomotrro per cui può cre.tersigilrsra e neccisaria Quandola speúenzadi turrì secoli,nei quali l,uhmo stlpplicior+non ha mai .tistolri gli uomini deLerminaridall olènd€rerr ta socjetà,qlLandoI esempìodei chLadiniromani, e renL.ì.ni di regnodelllmperatnce Eljsabetàdi MoscoYiar6, nei quali die.le ai pa.ln dei popoii,T quesfillurre esempio che equivalealmeno a mdie conquisre.,,-;r^," .. sanguedei figli clellapatria. non persuadessero g1irLomini,à cui il iinguaggiodelta r:r ltone è sempresospeÌtoed etticaceqLrcto deììaurodrà,basraconsuìr; bnarum clel, Iuomo p€r sentirela venrà della mia assersioner8. Non è l'intensione)edclla pena che l.r jÌ mag$or etfetrosulì,animoumano, ma l,esten_ sionerodi essa,perchéla nosrras€nsibiìitàè pjù facilm€nrec stabitmenremossada mr_ nìme ma repiicateimpfessioni ch€ da un forre ma pass€ggiero moyimenro |impeorr dellabiudine è universalesopra ogni essereche senre,e come ì.uomo partae camrni.a e procacciasi} i suoi bìsogni cot dì lei aluro, cosi I idee mofati non si stampanone a mente che per durevoli ed irerarep€rcosserr.Non è il ierribile ma passeg.gier; speftaco io della,monedi uno scelleraro,ma iL ìungo e st€nratoesempiocli un uomo privo di li_ b€lt4 ch€, diveruro bestiadi seNigiora,úcompensacolÌe sLrefarichequella iocieLà che ha ollesa,che è il freno più forìe contro j deÌirli perchespe..,".t-o .ip" eueU,eftìcace, ruto nromo sopradi noi medesimrst.ìd fessosdrò ridattoa caitlungae misera conùziint secommetferÒ simìtil]1is/dfti,è assalpiir possenteche non l,ideadella morte, che gli uo mlni veglon semprein una oscuralontananza. t-a pena di morte la unimpressioneche colla sua forza non suppliscea a pronia dìmen tican:aró,naturaleall'uomo anchenelle cosepiir essenziali,ed àccelerara àatìe passioni.

13,an h..., nazion.:arche,aprAiú nÉa \píl{o dl llbertà)nantsga rctazúnt e paÉn !1t danetferca rcpentaEto tehe ilreressl la $ùrcra detlanéncre. 19.fona ... srqbilit : 8úveno.ost 20. qù.ndo ,.. Ieggt:qurrdo / dEórd/fl 1rventanoI cttexa su ai dettat te{qe qùanoo.0€ s r corea s0uzoft esî8rie 21. vorl .,, nùùni: A, ifteles, I desrire. r (votilder.dÈdiri (natone)sraro.!n, 22. b4 .,. opiùión : ben,tuteda lmunita)/e6o /esre o e al sùoirEno lat di tuod e al dademol dal/aioza (mlrra€le dataúncadÉ dellÒptnnne tAùAt)úJ 23. dov. ,,, pr€so: r, Jr, ,azore cio.à

rÉae)tlpntercè mlantarclre ret?auate 24.ultimo sùppllcio:rlsftÉnórenala

31.ímptu lataa, nllùenza

2s.noD... olf6d.n: ,o, h, narsúao (distolril8/idnrnrdeclsr {déteíninatl,

33.it.6t. percc*: rreùr cotpr 3,4.h6d! di *rùgio: rnrn /ed, ra,lro 3s.Qu€U.flì.ac. ..,n€.I€simi: qù€r /aÉfi.are(rlesone rferúa a rftseche seSue Ùostesso.__ niyant)pei.td r pelrla.ontrlrnerrÉ (sp€ss tssimo) co ne rr ronero(rúomo)a (sopndDm,

26.inpdlrlie ... Mos.ùia: E sa bettaPetovna i a Moscovia eÉufìarcgro nerussal s a tono.0nuncopodrstato ne 1741, ne 1753.1754aboÌta pena d rn0rteEssa fúùst u ta,r realà,conpeDe corpoEr morocrudeespe$o IaE Oel conoannal, quest r'autore ùt nro €iorava 27 p.dn dei popoli: 1arll soyrarl 23. aíemazóne ^s*tsí.\e.

3ó nob sùpplise ,., dinúricaE.j nor.ónrersa(supptisce) /, re/ocifà Frontalcon.r, srdrnenr.a

Percorso 3 Llllumìnismo in ltalia


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Regolageneraìe:ìe passìonillolenLesorprendonoglÌ uominÌ, ma non per lungo tempo, e peròr7sono a||e a farequelle rìvoluzioni che di uomini comuni ne fanno o dei Persìa' ma in un liberc e lranquillo governole rmpressionidebbonoesni o deÌ t-acedemonirs, serepìù frequenhchc loúi La pena di Ìnorie drvieneuno spellacoloper la maggior parte e un ogllello dì compasquestisentim€ntìoccupanopiù Ianìmo degLi sion€mista dr sdegnoper alcùni; an1bidLLe spettatoriche non il salu[areterrorereche la leggepretendernsprrareMa nele penemoderalee conlinue iÌ sentimentodominanteè L'ultimoperchéè il soloJo.tl limite ch€ fis sar dovrebbeil legislatoreal rigore delle pene sembraconsisterenel semimentodi com passione,quando comlncia a prelalere su di ogni altro nell animo degli spertatorid un supphcropiÌi la!!o per essiche per il reo. i...1 Ecco pressoa poco ìl ragionamenLoche fa un ladro o un assassino,ì qualì non hanno altro conirappesoarper non violare le leggi che la forca o la ruouaz So che lo svilup pare+rl senrimenri del propdo animo è un'arte che s apprende colla educazioneinra perché un ladro non r€nder€bbebene i suoi pnncipliJa, non per ciÒ essiagisconme no Qlrdlrsonoquest€l€&aich'ia .lebbarispetteic,.hr ldscidnorr .osì grdndèintervelllaai e si s.ùrd .ol comdndarmiun travt trd mt . il tlcro?Egli mi nt8d un soldoctu gli cerco46, glioaT.he Íon cdnos.c.Chi hd fatLcquesk |eg:í?Uomini ric(hi e paLenti,.he non si sono mdi degndtrlisirdre ie squdllideúpanne tl':l poverc,ch( non hdnnomai dtuisoun dmmuffi magli(. Rampiama ta panc lrallc innLllcntigrida degli aJJdm.ltifislíu{,li(:ìle ldtntne deLLa peote pochi e.i indolenti tiranni, Ittdc qucsttlegmi latulí a\a m.lyt:ior ed utili drl tllcúnl chiLrma l'ingiusti.ia ntlla su4 sorgrnte. Ritotneù ncl mio statad'indiprndtnzetnatwalúq , .!turòlibcro e klice per etLtalctu t(mpa coiJtutu d.l mio carag4iae dclld m14inAustna4e, 'lerÌt.forft il BiornodtL àalarc,. dtl pentimento,ma srvà brc\c qu,.stotempa,ed arrò un .o rr.ggerr)gli giarna.11stentopú mabt annidi libèrtdt di pidrcn Rt rli un ptccolnumera5o, errorrdcllaJortuna,e rcù Òquestitiranni impallidirt . palpiLdrca1lapresenzadi rclui ch( con un insultunre JastoposponrÌdnorr.ri lon)..rvalh, ai lora canì Allora la religione si al tacciaalLamente deìlo scelìerato,chc abusadi turro. e presenrandogljun facile Pen rimento ed una quasl ceriezzadi ererl1alelicìLà.diminuisce di molio ì orro.e dì quelI ultina iragedia Ma colui che sì \'edeavannagh occhrun gran numero danni, o anchetutÌo il corcodel la lita che passer€bbe n€lla schravitiie n€l doìore in lacciaa suoi concirradini.co que]r vive libero e socìabileJ,,schiai-od, queììeìcggLdalle quali era protetio, fa un utiìe para gonedi iuuo crò coll jncericzzadell esi!ocle'suoìdelitti. coLLa brevlà deì tempo di cui ne goderebbeì lruttL LesempioconLinLlodi quelli ch€ attualmentevede littrnle della propria ina\aedurezza,gli fr una impressioneassaìpi,i fort€ chc non ìo spellacolodi un supplicio che lo jndLrriscepìù che non lo corregge.

33. Lacedenori: Srdftarrlnsemea passt rappresentanooueDopo Pelslana a a stofaper 'aurortarsflo dè golern 39. qú.sti sentim€nii ... teuore: qùesteennzlaaLp\úcheI terarc \atatla r |enlro utle snoanno I anlnadi chicE 40, r.ll. .,,. $lo. ,elle pere ,o, esre melmoderatele dre trerdrfanorel ernpo (continuate: a carceraz onee avoi lofzat,adesempo)l'llhmó(sentmenlo soprac talo, temre) prévalepr.chéè ir

3. Llììuminismo

f nane:vsl0cnequeste oene s0i01cne nonsuscrtano nècomp8sionenésdé. 42.l. forc. o la rmt :,ltalbolo.41, r00ta, sfumefto d tonura ancoG14 usoa .3. srlúpp&:

esPrmet€ a sPleaare

4rl.ma -.. principii: rîa 1s00)percne unladn nannsaettercbbe l€rflercbbe bene)re l",6Er dervantda edu lpnncipii, 45,itt r\dllot drwn ùstaccÒ

46.m: úÒnan'atneen;\na smo) 47.r,fuSlio: révcro llrances 13.Rilondò... ruturot.:r pels|naS. d su0 stato 80fa8onaserondore€ofe natu|a'eaborate sopratrutto daleanlac ques () Percocr Roussau 2 A4p.3441 nEtatita 19.ínilúÍíot labarcsltà, so. Re... Ntuo. caPad uM Plcùxa tl..d ú" i6úlrdr. -..posportr estùzane dtsupetn no:.anùnÒllensva r/pÉsso rta,reerdevano cedesse rc' 52.*i.biL: pantúedtntattenete

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Non è utiL€Lapena di mort€ p€r l'esempiodi arrocì!àch€ dà agli uomini. Sel€ passionÌ o la necessitàdella guerrahanno insegnaloa spargereil sanEiu€ umano, tc ìeggimodera trici delìa condofta degli uomini non dovrebbono aumenrareil fiero5resempio,tanr p lunr'.qu"n lJ n-or. esrlec d.,r-.on r.rrdro r. rn tomrl r-i,. prr- r |,.-rrdo che le leg$ che sono lespressionedelLapubblicavolomà. chc d€testanoe puniscono lo. r, .. neJ.-rft e pF-, nrra-,r. . rractrnc, ;*a..'e,onn-" nìo, orcìrninoun pubbììco assassinio. Quali sono le veree le prir utili leggi?euer paiti. queìlecondizioni che lurri vorr€bberoosseNaree proporrej mentre raceìa voce sempr. ascoltatadell'interessepnvato o si combina con quello clelpubblico. euati sono i s€ntrmenLi d] cìascunosulla pena di mortel Leggiamoli negli afti d,indegnàzrcnee dì djspr€zzocon cui ciascunoguardail carneficett,che è pure un innocenreesecuroredella pubblica volontà,un buon cìuaclinoch€ comribuisc€al ben Dubblico.lo srrome.ro ne ,.*,r .rÒ,lL pubbli.J ur< zaa dr lpnr-u..on-pi v,i .otddr dr tu..,., 7er,l -, ^'." è dunque l oúgìne di quesracontradizione?E p€rchéè indeÌebileneSti uominr quesro senrimentoad onta58deìla ragione?Perchégli uomini nel più secrerodeì toro anìmj pane, che pÌìi dognalrra consewaancor la fonna originatedella vecchianatura,hanno semprecredutonon esserela vila propúa in polestàdì alcuno fúon che della necessiràte, , he , o .uo ,rerrrodr terroreggeI un.rer.o. Che debbon pensaregli uomìni nel ved€rei savi úagistrad e i gra\,']sacerdoti6o dela giu stìzia,che con indìfferentetranqurllrràfanno slrascÌnarecon lenro apparatoórun reo aì la morle, e mentre un misero spasimanelle uhime angosce,aspettandoi1 colpo farale, passa6ril giudicecon ìnsensibilefreddezza,e fors'anchecon seqreracompiacenzaór dell,: oropnrauro a.dgu-r,rr.r..nodrerpiJ.. rdell.!i.r)Ah,J.rannoe."rd qr,vrkq. e;a,n,.'t.,h(ipt.tc,rtd.ltapaattt,n.d'n^,,,,)del;lorrra!,tak|aSn,enr.,r.!;ù clÉ un lin8iJagqiaai con,leraionepcr iÍlmolatci .on magtlioresi.urezza,rome yìttíme destinrr te in sa.nlicio, dll idola insaziabib àtl dispotisma. Làssdssiruo, che.i rien predì.atocomeun tt:nibilemisJ.ltto,loreggl.ima pure senzanpugndn ddopcrato.Prt\tdlghiamaci6s za e senzd.furore dtll esempio. Ci pdte\,dla morreúolentauna scenaLernhiLenelledescri.úni checi yenftan Idtte, ma lo regsi..moun dJtlrc ù /|tam to66 QuantoIo sarà menoin chi. nan aspett.lndola,ne risparmiLr6Tqudsi tutto ciÒ(hehd ai dotarosol Tali sono i funestìparalogìsmi63, che, se non con chiarezza,confusamenrealmeno. lanno gli uomini dispostia delitti, ne quaÌi, come abbiamveduro,ìabuso dela religù re pr o piu, he l, relgro'l. mede. nr Semi si opponesse6e l'esempiodi quasi tuu i secohe di quasi luue le nazioni, che han no darapenadi morte ad alcunì deljrtì, io risponderòche egtiTosì annienrain facciaalla yerità. contro della quale non vì ha prescrizioneTr, che la srorìadegli uomini ci d t,idea

s4,con isrùdio.-. tohalirà: lsura base d ùnraSoDamefto chenrprca)r leseorefstudio)e secondo ronyen2loni Òe,srall/re(confof|ftliti)

vtaeaamonedeg uomn èquead na tuú íon dest no,néaDv'na Prowdenza 60.gmvi 6rcddoii: so/ernr m/nsl4per eslens oie',sacedote' è chunque eserc t ]apropralunz0ne coîÈsesifanasse d

5ó.Io í$menro re6.rio: *condo sosten l0r dea penad mofte 57,llh ,., .l di fuod: arasidrcza in tenadetta stata,únr€lo so"Ld t útwrÒ r so/drtr(0erqùea)esrena

ó t..pp ar.ro. caîeo,cennonta ó2.passa:lfrsdrr€( ProPr0tenrp0) ó3.compia.mza:aornPÉcrm€rto

59 ú<6silà: l€8,re natutale n4essrna persercara pres ui c. e88e crre edeala

66.di núdbt

6s. Prúalghìaneit awtaliftiana, lac nnnentaneÒ, diúnal

67 Qta to .,, nspdmiatAranto \a nrorte) saramero(aroce, t€menda, doo rosAinftlaa chl,on se/?spéda ldalmo menro cheg ) eúb{nspamia) 63 p.r.lógtini. rressionl, consd€ra. zon logich€ e coere, anclre ses.stan zarnente etralenele0r0concusonl ór. oppors.. prcsertssecone],rov, 71.non ri h! prescdrioft: a prescrizione e 'sttutog urdco n base a qrae,superato unceftonúmero d ann, 'arteice d unreatononé piÌ pùnble

Percorso 3 Lllluminismo in ltaìia


oLUSlLrrUrnlll;1 E

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lIO IAP EIJETEIJImUIiJEZUèJAJJIPUI,TIAU {<!Ioros r}Iottl rp au63ru €lErau3^ EI,) prEqr?q ru '?rEptroEuor prtlErd Ìxn ap ouo6 odop iounrseD oluot8 slepuEurErl 3rnuols allap oluaun)souoru Ir tp alerpouur a aaueluods orzEar allap EuadoJsu a I^ Er.r€rrag Ip rqPuì?,trèp o4ùo) IY otÌ?l'os a àlÈnpúQur €2 "{ ualsrsalt srErrd$ e qEruerLIJ 'Elr\ lp n€r.ur8 Lrèlu) !p ouoFtnJop o Erratlr u! oll?nÌì3lt3]ur èuoÉsagu €t opù€rìroJsut 'arEtorrrEd € lsEnsrad €pErgJa,tm EurnssE osrorslp I or.Ir li P.J3^4oul3 rsn€ù€ 3 €r€ot rp orJJarrur[ o^Jrouo aupro ]p ruolzE !pu] a€Irard Ip èltas "un ou€BaIor Is alenb erc 'auolzErlsorlqp eltop oJ6or oluErdrurilop EzzdrÌxq, €Itl? 3lll\op ouos p) P rr3ol rrA odr ud rl ru e rn u rre n s e l J e l .r? .,.,i rtr l rorsdr tdp€unùoJeì Ju(' rl r' LuJ

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I èp I s I I €u oPe$ In ll uor aru?tsouo!:ons ouo8uPu r aql la rsouors at)lealepr!;oiuapt^lp)atapoaît1)lts1l) 'tetatu qrtal eq\e\uuul eùhpezùan --,setdqrrJ,a^a/úlos0ru.s. .repùB ouos3!l 4talros olos ]sero4 alesrar rùrar3aletsanb e :.uElJi! _ rP r'91 auosrao a/ taptzlerorfStlrere:oraunu - IE sl rÙeu, ii4fits

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n!tnEd r r.q oBonlourud lÌ €u8rssl]IÉ lr .rsod !]snri zt:rt:r: uonìsrnbuo:rràperutl "s ourn8uxsEl6rrnl p EbJ"l ur r:r?iu .qr ?r.ldrs'LuÌuon rL8ùur rp rìàrFàssroo^.o.rN.\urE L\ Elp.qr Hddts ouor ons t? ourt :ì.llunr8 2ons optrî ìEu l:lreuour un Ep outurruol -lrl.1irp loìnso nrulur.F t.rl .:^s.ro.lElur,\ Nl as 3 iuon) olol rp ouruur,ll.u orà ouu!: El tu mar e1:p Errrel qtns rsrEdsouo. rqr L8:Esrq:od Ì Eu ra,pnrrìlsLLorE:l:Ir plep u -rprn8 uos:rp Duprrp pptrtslrt i ntnunr r olltor rloclrp oddorr i olosotÌ+un rp r:ro^ P] or3uEt:r^utor )utE attúpràpr,\rpolnto,\ ELtúlruÌlur EzuJd ÈSEI .lrltr4uar rlos àl :q. r:ro.uUnuis. àlrpue ouos 3u uoú àlì:srà^runà3îàt Ùsrnb :uLor 'Eìuàr Bt rnr ur 'plrunuoJ Ep à ,ror:runu uErji ìrrd ll] pH!ì.rrÉdd" .ro!r I ?roLLLl r13rS1o-rut:qr ànou Esorq:r:r r E8untBlpp ,uo8tr Erodrl p.run6.rolrt I uo51 rurLLron -Edur 'odruq un rqr ? uou ,t?nb . :p ÈrErnpEl 'rrur,\ rpuErî r[3p Eunì]oj EII! aturolttol olsoùntd ? Iul o1:) l]ort El lEp ÌEp.rnusrsEou I Qt] ?qrÌ.d ouÌr.nuoriqr:lo\lo^ì1 . 'ru ls rs ':runuvlos odurr orod r:rd :r'ì?rànosàq)od .unrle rLp irtÎrrsnrs prrso 'qr rurun r1,1.4rutpnuuÙdos !loà^'0LrEls orzÈurl .!nr ts?nbE rumuoruornl rlr)rlr.rtrEs rp rllE-u:rurrpuEf E: 'rsnluoJ. rqrod llEnb r Erl úoI. ,p zrotrtàd osuàLlrlurun tp

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grafica di ineludìbi

Pietro Verri i dal "Catfè"

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, scientifì-

uCos'equesto"Caffè"?> È aftcooC apeftura Ce !. mcnLrjnero de .er odco che nzò eoi,bbcazcn Ìrerglgnot764.

dell'orga

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né 1...) né t5 miglianze

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G;l lono pfe-

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,"r""t d.I 'i Pronet- | leoliscril-|

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23

Cosè q&rsro"C.4f "?È un fogÌio di stampache si pubblicheràogni diecì giomi. Cosd.on tetù cluesta lagliodi stampd?Cosevarie, cosedisparatissime.coseinedireÌ, cosefatte da dlr'erslauton, cosetune dirette aÌÌa pubblìca u!]hrà. Vdbene:rur on qudle nilc s dnno .glino, s.nrri q esli.togli? Con ogni stÌle,ch€ non annol E sind quandoJate \tai Lontodt cÒn tinuart quenaperullnsln a tanto che avrannospaccio3.Seiì pubblico sì dererminaa leg g€rli. noi continueremoper un anno. € per piìj ancora.e jn fin€ d'ogni anno dei rrenla sei logli se ne Iar un tomoa di mole discrera:se por rl pubblico non 1i 1egge,la nostra lallcasarebbejnu!Ìle, perciò ci f€rmeremoancheaì quarto,ancheal rerzofoglio cli sram p^. Q dlJint:ri haJattonasctrcun tdl pragettÒ? ll hnc cl'unaaggradevole5 occupazione per noi. il line di lar quel bene,ch€ possiamoalla nosLraparia. il fine di spargeredelle ulilÌ cognizioniófra l nos[ri cithdi.i, dirertendoii, come gi?Laìrro\-€f€ceroe Steele.e S$,i[i.e Addison,€ Pope7,ed altri. Ma yrcha chiamateqú.stìfogli "ll Cúf.t?"? Ve lo dirÒ;ma andia-

Un Grecoorigìnarìodi Cìtera,lsol€ttanposta fia la Moreae Candias.mal soffrendolav, vilimento e la schial,itrì,in cui i Greci ùrti vengon Ènurj dacchégli Orromaniehanno conquistataquella conlrada,e conservandoun animo anricoromalgradol'educazìone€ gli esempi,son già ùe anni che s1rlsolrerted'abbandonareil suo paese:egli girò per drIerse città commerciantiÌr,da noi detle le s.dledelIrrdnteì egli vide ìe cosredel Mar Rosso. e molto si rrattennein ÀlochaÌ2,dove cambiò pane delle sue merci in caffèd€l piÌ. squisÌroche dare si possaal mondo; indi preseil parlioÌ3 di srabilirsiin lialia, € da Li, vornora senvenne in Milano, dove son già tre mesi che ha aperrauna bouegaaddobbata con ricchezzaed eleganzasomma.In essabouegaprimjerameniesi beveun caffèche meúta iLnome veramentedì caffè;caffèvero Íeússimo di Levanle,e prcfumato col legno d'aloer', che chiunque lo prova. quand anche tosseluomo il più $ave, l'uomo il più pìombeor6della terra bisognache per necessitàsì úsvegli,e almenoperuna mezz'oradiventi uomo ragionevole.in essabouegavi sono comodi sedili, vi si respiraun'ariasempre tepìdae profumatache consola:la notterTè illuminara, cosicchébrilla Ìn ogni part€

prm, 1.iùedne maistampate 2,.giiM: é antc0PmnomePeMnaed purae:esrt q! rt zzato lerzape60na 3. hsir .,. sprc.io: iiro a qùardo afiénrosnerdo,ossa anefcato edl0rae 4 tomo:qrun€,s€zlone d oDema sl;np€ s. .ggadsle. pia.evo/e 6.@edÀúi: cú6enze, rcziúr in 7,.st€el.,.. Po!e:s0n0 8l scfittor geslRchard potco, Slee e (16/21729), comrned ograJo e 86rnalstad ralenro, e l0hnAddson uorn0 l1ó72r7r91 00lc0 e scrtlorecascsta daa or0c!aborano nenacque lhespeclator" spetatorc 110 nrode o d moti )roscen rio,P.290) perrona de seÍecento, 80ria europe

tfìaiswitt Percorso1 A1,p30ótrpoegodeile taa exander Polre(1ó88 174,1t d per poemeftor/rrc,0/0 ampa notoreta rrpfo1r712), Íad0tt0e mtatoanche n 8-Cir.r. ... C.ndia:Cltera(Ktlrra nelladzioneSreca) è unap ccoa is.ras . (rlposta) tuala traaDen$la dePeopon(chiamato neso Moreada conqústator venezranelxvl se.o0)e I solad crcta o Lacanea è cenroprnld cucandla, 9.OnonúI 1laQuatto e Cnquecento 'intefa p€ns0abacanca,crccia compfe. s€,erastataronquistata da lurclr (fero 10,.nino aùrico:aie8garne,rto e 6etal.Òneqùelladeisratantenatr.

t1. commdci.rti: commer.rar, sono g 'scade Levan1e", c oèecrdponúa de Medteraneo orentae menz onate 12,Moch.: Moc,(oMoka, Moklraiin ara boa/Mr*hal, crtàyeneorta su a costa arabcade MarRoss,uogod esprrtaz È n€dunapfegataqua 1àdcafè p0rt0franmesca' 1!. Urotu: al',€poc! 0 princpae sua rottadelL4anre 15,I.arod'alos ar0mat co,usato an (gove) 1ó.il ... pìonbeor/ prnserió ruanoùr plunbea, e caèqnga,nÈtn@

Percorso 3 LIllumìnismo in ltalia


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l'indere negli specchie ne' cnstalhsospeî inromo le parerie in mezzoaÌlabollega;in €stror? semprej logli di novellerepolìtiche.e queì di Colonia. sabo(e8a chi \.'uoÌLegg€re € qu€i di Lugano,e \ari allri: in essabortegachi l'uol leggeretrova e qriei di Sciaffusa,o, per suo uso e il GìolndleEnciclorydiLa, e I'Estrettto dellaI etkr.ttlffd Eurorya':r.e $mili buone úccolle di novelleinreressanti.le quali fanno che gli uomini che in pama erano romanr, fiorentini, genovesì.o lombardi, ora sienoruui pressoa poco europeliin essabotregav è dì piìl un buon atlante,che decidele quesrioniche nascononelle nuove polrichei in essabottegaper fine,, si radunanoalcuni uomini, altri ragionevoli,altri ir ragionevoli.si discorre,sÌ parla. si scherza,si sta sul seno; ed io, che per narural€incli nazìoneparlo poco. mi son compiaciutodi legislraretutle le sceneintercssan!ìche !i vedo accadere.e tutt'ì discorsi ch€ \'i ascolio degni da r€gìstrarsi;e siccome mi troYo poichéappund'avernegià messiin ordìne vari, cosìlÌ dò aììeslampecol titolo ll C.:!'Jd. to son naLìin una boitegadi caffè. si chiama Demelrio) è un uomo che tl nostro creco adunque (il quale per parenLesi'zr rallionevole, e ùauandolo si conosceche la figura ch€ ha ha tutto lesteriored'un uomo gli srabene,+,n€lla sua fisionomranon sr scorgené quella stupida gravi!àr5che la per lo più 1'u[icio della cassafelrau d un falliro)6,né queLsorrÌsoabiluale che ser\,€spes se volte d insegnaa una iimrda falsitir.D.metno ride quando vede qualchelampo']Tdi ridìcolo, ma porta sempre in fronte un onoralo caratteredi quella sicurezz.ìche un uomo ha dì sÉ quando ha ubbrdito alìe ìeggi. Labito orìentale,ch ei vÈste,gli dà una maestosadecenzaaì portamenro, cosicchéÌo crederesiedi condlzìor signorile anzi ché il padroned'una bollega di caffè:e convi€n']sdir€, che vr sia realmenteuna intrin secaperf€zìonenel vesli!o asìalicoin paragonedel nostro, poiché laddovei fancÌuìli in Costantinopolinon cessanomai dì dileggíarenoì Frdn.hi2e,qui da noi, non so s€ per Limore,o per dverenza,non sr vcde che osino render la pangìia ai Levanlinpo.Gli Eu fopei che sì srabihsconoin quelle conîradevestonoquasi tuttl l'abito o armeno, o gre co, o talarerr in qualunque modo, né se ne ùovano male, anzi ripa[rìando risentoÌìoil rormento del nostro abi!o con maggiorenergia.in v€c€che nessundi essi.slabiÌ€Ììdo si fra dr noi nelle cìùà dove il commercio lì porta. può rlsolversia làre altrettanto Nor cambiamdÌ nrode ogni venfanni, e \edremmo la più ndicola incostanzadel mondo se ci si pr€sentasse una collezionedegli abrti europei da soli quarrro secoli a questapar re: i drrarri antichi ce ne tànno lede, sembrache andÌamo ciecamenleprovandocl con ripeturì rentativi per rrovare r.rnevolla la forma dell'involtorr in cui deve rinchiudersi il corpo umano, ch è pLlr semprelo slessoie quel ch'è più si è che, malgrado tutte ìe nostre instabihn, e malgradola sicurezzain cuj sramo,che da qui a vent'annichi si ye stissecome facciamoora noi sarebberidicolo. Dure crediamoddicoLeI€ raeionrmede-

lunrn050 mrlh.!/o 13.l.indq / nfiesso rada /et nideè osp€hrcela@ches n motrcolor e cl're s p'oduco scompo attrave& unp6ma nendo a llcelranca I ur as t an zLau mn a ta d a l au a e d e l e n€rvetr candee rlEssanegspecchie (crirtallildovelanosenza ornamenta produrs dubb0 uninintàdifessmuft varab cooricontnúamenle 19.logli di ùove[€:Aofia,cnerrofta dea svrz 20.sciaflirs: crttae cantone 2l.Ciomale,,.Eumpet Ptn è

3. fllluminismo

'rournai Enclcbpedque" ic ornaeencics pedco)Doîavo.e l deglencrcoped6l; secondo è únperodrod nformazrone erudrapúbbcaton ta anoú svrzzera

(cassa l'ufficiolda.assalúÍe ferratarcbùsracnusa)a chiha lattÒfaltnent.

23.p€r p.r6rsi:

29.úi Fú.hi: na F,Ytl ltben\FraÈ

iìeÍo ru Petr.crso,

24,taraùdolo ,,, bcf.. ar."rdo.ra cnetuiesiscoprc(sicono!.el.hei/ suo cúnspande al. aspetto frzúa)8L canfà, l, srapeEonarÈ ialistabene). serela, 2s. srupid. Snvirà: rnmoall.p d reazLone. chervea úcapacta 2ó..\. .,. Îtllilo. chepeiaoitjseM lta

27. l^mp.: baùune,segnoruSqeiate

30.rcùder. .., Ldrrtiúi: Y€ndi.ars sù6íeala,: delebefleicevutefacendole coéunSo s io; 31.rahrc:s.erdotale,

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sime che ci drnosrrano l'ìrragioneÍolezzadel nosrro vesriro cli Orienrali in !r(c ia_ gliano gli abui loro sulla stessaforma su cui li ragLiavano i Loroant€narialcunì secoljta. poiché quando sì sta bene non v è ragione per radaret l,ab o toro perflnca3è prll ete ganre,pru piroresco,più sano,più comododel nosrro.Su quesl,arqonìento rLrscnve rei volentrerimolrc pagine,se non.edrssr chc sLscrLrLrcbbem ,.rrìih"nt. r..rn"r" perchél€ scnle.er?perché ro naro, alìevaroin tralia non ho mai Ìromto naruralizz.ì,nrI coF4mioveslito;equandodevoognrm,:rrna sotfrrcchemLsr suJrrLìt.:pocolìapo_ Ìnala, ch€ mi si rormenti con cinquec€nroe non so quanti colpr di pe[inc,;he n]j s,in_ Iarini, € mi si ncmpian gli occhi, Bli or€.chi, il naso ìa boccacli polverj: quan.kr ve " do rlnchiudere i mrei capelli €ntro un salLo ehe mL pende .LL e sprlte quando mi s€mo cingereil collo, i fianchr, le braccia,le gìnocchia,i piedi .ta tanri tormenrosÌvrn colì. e che tairo luuo ciò al mìnimo soflio d aria la semo drsi srradasino alla pelle e in ridzzarmi nell inverno; e devo porrar meco un pezzo jnutile dj panno, che si chiama cappello,benchénon sia un cappe oì e devo po.ru. *".o spudr. quand,ancheva, do dove son stcuro da ogni olùaggio, né ho idea di fame; ""a non so conlenerrniche non esclamr:(Oh ragionevoli,oh felici sarrori. berettied16,e uomini dell,Asia.ridere di noi che avete ben ragion€di rideret,. Son pochi dì dacchér7il nosrroDem€lrioebbe occasionedì parlar deì suo mesrjcre,e ne parlÒda maestro.Si trovavanonel caffèun negozianre,un giovanesrudenledi filosolìa, ed uno dei mille e ducenlo curiali3s,che r,rvonone1nostro paese;Ìo sravatranquiila mente ascolrandoh,non contribuendocon nu a del mio alla loro conversazione. ( ca{ fè è una buonabevanda,, dicevail negozÌame,( io lo facciovenlredalla pane di venezia, lo pago cjnquanlasoldi la libbrare,né mi discosreròmaì dal mio coraspondeme+o; alùe volte lo facevavenìr da Livorno, ma v era djversilalaìmend,un sotdopeilibbra, <V,ènel caffeo,soggi1115s 11gi.tane, (una virrù rìsvegliarivadegli spiriti animatìaÌ,come nelÌ.op pìo vè la ùrtù assoporarìva e donniriva4tr,.(cran iauo,, replìcòil cunale, nchequerre, gume del caffè.quella favaarci d€bbaveniresino da Cosrantinopotìt>.

34 nórùalizzarni col: ,Òrrrainlal pohe uprd 35. pone ./pra a cermona è descrtra li!. 37. Soù ... dtc.la: sú, prssaripochl $. cùnaù: espeÍr di legge,awocal e

I É l C l nalisi

ma8stat. fazzec.agatuS,d Manu on ne é unle ceesenpioeìterarlo 39.libbra. a lV anoequlaevaa oraa 40. hi discosîùò ... conispond€n rc: abbaadúetÒ nat I nn fanttarc 41 vitùr ... aninali: rapadiàdrruve e ptauehe Statete racatútntetlexuatt

42. dsopomriva . dorniliya: sópor {3. l.gùn€ ... tara: .aflè,comes s0e8anerratc0l0suc.essivq noné né 'u n o n è 'a t , o , ao p p o s rdoq l e c he a t

del testo

Un dialogo rra pari. r tono coltoquialee schi€no det thguaggio testimoniàl,inten_ *^w--J --,,-'ll",jÌllzione da part€ de bre ettuat€ llluminista di instaùare un rappoÍo nùovo con il t€ttorej j € .ioe un diaìogo tm pafi, apeÍro e cordiat€, n€Io spirito di tolleranza cofiese! arrenzrone € disponibilftà reciproca che ùnisce persone attive e intellig€nti, aperte alle novita. È que_ | sto il tipo d'uono che ftequenta <ta botrega {ìet ca.ffè, d]Ìa ricerca di uno svago r|assaùe I ! .àfè m rc e istnrttj vo. Alla corte, ail'a ccademia o aÌ salotto t'int€Iettuate progessista sostituisce un l l"bìe'nÌrffl luogo aperto,dove chruque può entmxepuché dispostoa paga; prczo detÌaconsu_ mazione per godere di un amabile conveE^zione (esfian€a a quaÌsiasì prct€sa ali erudi_ I _ | I | zione pedart€sca),dèlta tenura dei giomali stranieú _ fn€sira apertasuì mondo edeÌ_

Percorso 3 Llìluminismo in ìtalia


rmopoÌiti

lÙèlÌa che rsioner gli

onalita di dica nella nibilità al

è i popoli .il ìegrme à civili: lè

mrìdo ur giudizio nettamente negativo sugJiambienti inteÌlettua.li progressìsti,e a Londra, dove conobbeLauence Steme () Perco$o 1, p. 305 ). Lasciòun interessantecarteggrocon il Irarello.consideratoil Diùricco e imDortantedÌ tullo il Setlecenloitaliano. )i stabilì a Roma, per mggjungere la piena indipendenza dalla famiglia e viverc accanto BoccapaduleGentile.Vi rimasefino allamorle (1816),ùnpegnatoin aìlamarchesaMa-rghedta numeroseatlività letterarie:la traduzione,tra Ì'altro,dell,4mlefoe dell'Otellodi Shakespeare e la stesura di due tmgedle. NotevoLiper foma e contenuto i romanzi: ,e aD,enture dì Safò, poetessddi M.itilene (1782), Le notti romane dl sepalcra d,egliScipiozi (la primà pafie dcl qua]efu pubbÌicatanel 1792,la secondanel 1804;la terza è rimastainedita fino al 196?) e Ld oitll di, Erostrato (18151.Alla matuazione di temi e atteggiamenti più pessimistici influenzata dal di-ffonde$i nella cultrùa italiana di quel gusto deÌle rovine e d€ll'ollido che segna la nascita della sensibilità rcmantica - corrisponde l'allontaramento prcgressivo dalle posrzio ni più avaMate dell'llllùninismo. Notevole iÌfine u].la Stol-i,ad'ltal,ia di tagJlodi\,1ilgativo,risa daparte deÌl'autore,deipresuppolenie agLianni mllanesic rinÌastaineditadopo I'abbandono, sti illuministicì dà cui em nata.

Alessandro Verri r dal "Caffè"

![

Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca Vefr,al a r v sta Cones L'artcoorsaea 116,1 e cost:tu sce prmocontrbutodA essandro d,al d€sLrme da t to o (Sinur2ia ar'antrnataia.Jeqll a\tan d,"lpt."s."ntelosliopetia.licoalVa.:abolaria /aCfusca) o d porta,roce de ntero!fLrppc sLr!n arlornento d notevo er e eC assurne rLro

irett€ alla : la prima

Cum sitr che gli aurod del (Caffè> siano estremamente)portati a preferirele idee aÌle parole. ed essendoinimicissimi d'ogni ìaccior ìngìusto che imporre si voglia all'onestaa libert:Lde loro pensierì e della ragion loro, perciò sonoven ti ìn pdrere' di fare nelle forrne6soìenne rinunzia alla pretesapurezza della tos.dndld1,elld7,e ciò per le seguentiragioni l. PerchésePelrarca.se Dant€,se Boccaccio,se Casa3eg1ialtn testidi lingua hanno avu to la lacoìù d inlentar parolenuove e buone,così pret€ndiamoche tale libertà convcn ga ancoraea noi: conciossiaché'0 abbiamodue braccia,due gamb€,un co?o, ed una !e com'eglinorrl'ebbero. sta fra due spa11e CdeciLia PLautaclu( LlahitRamanrsademptum Vírglio Vdrioetw?.So cur dàquirerepauca L cnn sn: esserdos îa1tad unarots

rc aficoìi difetti del l), matu

3.la..io: v,r.o/ornpedrnerm f conoscefe egr ., otr6t.ra cus oeve pe[héndrzzata t mtaeonore af€azza L 5.sono... paw, hanna dectsa)tecn

smoI urdco,a ocuzione eraacco tane vaúbaka dellaÙusca. ledebite nada 6. úll f@: se.ÒndÒ gurdco,rpreso lrà;recn csnro da auro lnlamls. 7,tostuJ@lld, il toteftina:arcasna cruscnte gnorGiovannr 3. Casr:mons Delacas:

6dae0ede eRlme f5031ssó),autorede 9.coùvmg. ùcor.: spelípef.@fÉ, za,anche 10..oni6sù.ha:pÒrrre;ar.!.0et0 ntentparo scaneSSaite conanaoSrr! d s1., saret usalaxconcosacoeros seclré, 11.€gliro:ess,

Percorso 3 Lìlluminismo in ìtalia


t15

si possuminrideot? quum lìngutr C'tonil et Enni sennanem patnumditareritac no\)drerum naminaProtuleùtrl. (HoÀ{r..d. An. Poer)

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2. Perché,sino a che non saràdimosrratoche una lingua sia giunta a ut[ima sua perfezionerr ella è un'ingiusraschiavitùil preicndereche non s,osiarricchirtae migliorarla. 3 Perchénessunaleggeci obbliga a \,rneraregll oracoli delta CruscaÌa.ed a scrn€re o parìaresoltamocon quelleparol€ch€ si srìmò bene di racchiudervi. 20

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4. Perchése italianizzandoIe perole francesi,redesclÌe,inglesi, lurche, greche,araDe, sclavoner'. noi porremo rendere meglio Lenoslre idee. non ci aslerremodat farto per timore o del Casa.o del Crescimbeni,o del Vittani16.o di rant atrri che non hanno mar pensarodr erigersiin Lifanni delle menti d€l decimo olravo s€colo,e che risoreendosarebberosrupirissimiin rirrovarsilanro cetebn,buun grado laLìrotontaLra servirrìr di que medrocriingegniche neue operepiù grandisi scandaÌizzano dj un.odunIdi più o di meno. di un accentograve in \-ecedi un acuto. tntorno a chers abbianLopre so in serjaconsiderazioneche se iì mondo fossesemprestato regolalodai grammalrcr, sarebberostati depressiin manierarqglingegni e le scienzech€ non avremmo ruftora né case,né morbide coliri.ro,né carrozz€,né quanfahi beni mai ci DrocacciòI indu strÌae le meditazionizr deghuominr.cd , proposto {lr Larro:zecgh e benerl úfleiiere ch€ se le co!:nizioni umane dovesserostare ne'limiti slrettissimi che glì asselirútroL grammalicij sapremmobensi che .drlozzd va scrirro con due .rre, ma andremmo rurrora a pleol.

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5. Consideriaftoch'ellaè,2 cosaragronevotcche le parole senano alle idee, ma non le ideeall€parole,onde} noi vogìiamoprendererl buono quand'anchefosseaì contìni delI universo,e se dall'indazao dall'americana tinsua cì si fornissequalchevocaboto ch'esprimesse unidea nosrramegìio(h€ ron ta t'"gua rraÌL:nanor t" aàopereremo,sem, pre però con quel giudizio che non mura azt capncciola lingua, ma laÍicchisce e ìa fa Di:.eris.grdgenoiun1si .allida wttrum rctlAiArftjuncLurano!am.Si /orir n..irssedn iu.liciismonstrdrerc.entibusabàiteL rerum, .inctutis non èxaudita Cethegis finBere

12.ryíil ... ptuttlqtu . ecnelqw c ne Rom an c o n .e s s ear! c e cl o e a P aut0negh o e raanVrg n oo " a a Va r0 e ? qua. s .ioedscednrodùr"" Der.hém chenuolotem ne,sepossq damomento .he a iguadrcalone e d Fnnohaarrc chto d omanaEeofirendonuo! termn perndcaree cose?, (0|a:., 4rspóeri.a, w 5358)0r a z 0 q ú i rv e n ddirn c aoa rnnovazone nSLr stlcainsemeaS aulo r modernVrgl o e Varo,clreiu r c0n0 scLuto ag s.rtor de passato catone e 13.rll'últin. sùapùfdione armrs gtadaars'r\lùpp.) srnae cettnltLva 1!. oracoli,,, Crusc.: testrd n

3. f Illuminismo

Sra sú qua s compeo spo8o per vacabatarÒ degtt ccade niù detraC scr,appaBo n vareedz ona partieda t6t2()sez I ros.enro,t 4) 1ó.C..s.imh€ni-..villmi: Covann MaroCresùnben 1/23), l0ndato,e l1óó3 de Accaden adarcad a() sez2,tosce nanop.2rù|aúlarc le Etaú delanlEal paesta (693)e .te la agaDetlabelleza (17t0)r d€ra/0r8rfp0es6 ciovannrv an aurore dea coric,teftfan. f23cr308), 0, conD,4a casa, sostenevano I p0rsmo ngusrcosu rnodeo de toscano porrar 17 bùor gndo li. A|azea//a.

13.lnrono r chc e prterdlr d, qleria re, dcpr€$i ... mani.m: s.0ra88Él,a 20 cokri: .úpe4edaiefo 21.pm.ac.iò .-. n.dit..ioni: pro.r m I operaJfa(industriale /, rice[r rì€] 22.Corsideriamo,., è: ,&r€fro.he sút ella é sSgettop eonasrc0de a fgu; 23.onder ddcu (dare paroe)

70


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continget:dabltutetueli,centiasumpttlpudentca et noy.tfa.ctaque nuperhab(búntfiàemz6. (HoRAr'. .o.1

a p€fleliorarla 50

55 vilu dr

I indu iettere

60

65

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6. Porleremoqueslanostraindlpend€nteliberràsu e squallidepranuredet dispoticore gno onopral, o,i. (,or rornc cno!'1..u< legeiJt,,,Àon. d,{e. rpJn.r(he.rr,ruri 1eil replicare3o le consonanrìo l'accenlarìe vocatj,e rurrequ€lle reqoteche il caDrìccio na rnrrodcrre e.or.ag,re\: n,,rn,.n.. .p",."r"r.o -o pedanri.m.,rr lnoltre considerandonoi che le coseulili a sapersjson molre e clìe Lavrla è breve.ab biamo consagaroil preziosorempo aÌ1'acquisro detÌeidee', ponendonet numero del{. secondariecognizioni la pura.fatella3a,deì che sìamo tanto lonrani d.arrossjrneche n. facciamoanendehonorabl.r5avantia turri gìj amaroride,úbobolì16noiosissìmideLl.infi niamente noioso MdlmdntilerT,i quali sparsiqua e ìà come ,aìoiellinelle tombardecica a erssonop-opnorl gro-r<.,o'odplleb<,,el. rrere 7. ProÈstiamoaoche useremone'fogli nosln di quella lingua che s,intendearclagliuominr. úrll dr Feggiodr ( alab- .i.1orrle Ator r.r.r.o.ìo | .on rni . l-ern rrs.ramo. on " "m_ pìa lacoìtàdi voìar talora di là da1mare e dai monrì a prendereil buono in oenÌ dove a.ralrn"otu.,on.. i -.amonor rndol pe'. he gc o*s, midi qu< a po, a trhe-raJh" nma. ne aÌl'uomo socievolea,dopo tanre leggi, tanri doveri, tanrecateneondè caricato;e se dobbiamosotto penadell'inesorabilendicolo vesrircÌa mo +3deglìallri. parlareben spes soaa-a mo' degli a1tri,viverea mo degìi altri, far rantecosea mo'degli allrj, vogÌiarno,in tendìamo,prot€stnmo dr scdveree pensarecon rufta quellaliberà che non offendeque pnncipì che ven€riamors E perch'abbiamo osservab che bene spessoval più I'autoriL che la ragione, quindi ci siamo serviridi quelladi Orazio p€r me[ere la novi!à de, nosùi pensierisouo ì eerdadella venetunoa anIchrraab. oenpe..JJ{ !he le .re..este,srr.ime cosednr. dr nori dr Òra zio laranno una diversaimpressionesu di coloro che non amano la verìràse non sono Per ulùimo diamo amplìssimapermissioneas ad ogni generedi viventi, dagti irì.serriaIe baìFnedr p onun,iJre ,oro bJoro o .altivo parejeju nosrl s\ n i. Drano li(eìzd rn

2ó.Disis ...t,Lr: (Dtaproprobe 31.caprl(ciosopedanrl3ho: 'attegnes€anraverso unsapenteacco$am€nto d chi,senza s€8!ùeuncriterio I amento r us c ra a d a r-è n u 0 v 0 s 8 nútcnaato p aa. @onale, vuole d€tarnorme conm€rco roracnetun conoscono Secaptasse di oov€r esporecoserSnote r correndo a pa 32.consagar€: resendscútbrcono r0edrnudoconrq accadE d crcarne d sconosc utearceteSi anìchl 33,.oBagnro .., td..: dedicab larRoman lconnele orovests{ccnie:ec Òs€ràperîìes e{ata) candewznrcI tanpoprczjon sqa pattochesenelsi concritero e attG a//écoroscerza acqubto, lcheèscopena, |a eultnenovtàoftefannocfedlo,{ora, t4, n l .,.JNll4: n,Pl nnerc detEm 27.eod.:ablrreviazone delatnoeodÉm, nascen2e d|secondaa tnpadanza \sechesrgn fca'ne0 stesùúo8o' coîdanecoSniÀoni) lapurc2za d,plhlin. 28.sùlle,., orto8lallco:attenels rg. darn enteallereSo e delonograf a,senza 35.Md. nùorù14 onùevoè.n cMsrderafe avvactàdellerinSueetatorone ta, pubbltca at:Ìadlscrisa\îan|€se) evoúzonecuturaq equvae perver ad ptaveúial,ar 36 nbobún: esprcssiani ess€f€ suddti diunre8ìr0n cuv 8eúnrc de Forcntn Sutee conceltose, e nc0le eg8,fiazonae 31.M6lnd"tílet è | MatnÉnùle I meassolulo rccqui. n8idelonodisDot camente mpo$e poema dall'a stéio, erocomico d Lo€nzo Lpp l ó0ó16ó5),pLrbbl caroner 1ó7ó, ncùi s 29.contorh@mo: adalteremo passnon rassegna nrotr,ocuzion e def 30.t pri..r.. GddÒppiarc t liorentnirnel1ó88 videtatuceun'etua

nearSanrente anno€ta daPaooMnucc ún poslifelinSLlstiche accrcsciub ancora daicfuscaft Amon Mara8i$lone anbn MaraSaMnper'edlzonede 1750 39.grort6.ó: eemento cheprovocar 0c00pefnconguenza bzara 10.Prorestíúo: dichiaiana confotza 4'l. s int€nd..V/ene comp€sr. 42,so.1úole:insetanellarctedetrcp44.ù€nspe$o:motosp€sro 45,venei.mo: onoramo e ossefv/arîú canscrupata rcxgosa, alI sop?d aSni !ó, I'e8ida... anrtclirà: réyorerire ( etldaeEpropr arnente o scúdo d Mi. ne"val dellawnezblèan ctttàdiaraio 47,se.olod'otu:dea n8ìra;per icru 43.tqmissionccon.Èssióre,la.o/rd

Percorso 3 Lllìuminismo in ltalia


75

ogni miglbr modore dj censurarli,di sorridere.dì sbadigliarein leggendoìiro.d] ntro \arli pìenì di chùrerctr, di sÌraraganze.ed ancheinutilì, ridicoli, ìnsullii in qualsi!oglìa maniera I quali sentimentisic.ome ci rlncrescerebbe assaissimoquaìoranasccssero nel clroredc lilosoli,i soh suffragìde quali desideriamosl; cosìsaremoconte.trssrmr,. levrcmo per un isquisito elogÌose sor|iranno'r daììeganuìesabocchedegh alltifilosolì -

49. in ogni miglior noilo: n rl!r0i. qoenadaappalaptùutjte,atnsnade ln 50, in l.ggendoli: tei r-.8ger, 51. cùinft: ianlarerr@r.sni, 52.r qù.li ..- desiddiano:.osicone

na lisi

.r rn.res.efebbe nolt6srnúse lslccomel qresrlerÙfnent nas.€sserc ld úndanna) nelcù.rcdel,lasaft,datquatsaltanta aie. pateifar.rcvoltlsul. sÍlenananceverc tfa$ 53.l'aremo ... sÒrtir.nno: l0rorsr

derercno orne (l avremopei !n r.-e: .rtó egradrolisquisito)erog.selb pó prorr. fefilavorcvo Lsrlr,nr0,srrrn/1o .raíere,pet4lair t.. 8adl.: srriderli,

d el tes t o

1.

I Il philosophe e il "pedante". Questo axticoÌo è il primo dei trentadùe inl€lventi dì Alessandro VelTi sul "Caffè"; nei successivi aÌ'ticoli, I'intelettuale tocchera i temi piir s!"riati: letteratura, politic4 giurisprudenza, morale, psicoloeia e pedagogia. Limmagìn€ det eiovane Alessandro ch€ si dcava dal 'Oaffè' è quella" nuova per I'ItàIia, delphilîsophe: rn uomo di cultua che elàborà razionalment€ i dati osseNati athaverso Ì'esperienz4 da cÌri trae indicazioni utiÌi a migliomre ìa condizione generale delÌa comunita in cui vive e agi, sce. Per raggiungere questo scopo, sottopone le propde prolvisorie conclusioni alla di, scussione e al giudizio dei suoi simili. Passaggio ineÌiminabile di questo prccesso è la comunicazione delle propÍ€ idee a.l numero più ampio possibile di persone dispost€ ad ascoltaxle e a discuterle. Si spiega allora perché I'attéggiamento pedantesco, chiuso a ogni imovazione, rappresentato dal vocab.tlarío della Crus.e sia it ptimo obiettivo polemico dei giovàni redartoli deÌ 'Ca.ffè". Non si tratta soltanto di dimostr,le la legittìmità di un nuovo stile fatto di "cose" più che di paroÌe, ma di a-ff€mare solennemente e con la massima decisione il diritto a coshxire strumenti efficaci per una più ampia circotazione delle idee. Alla devozione acritica tributatà da.lla Crusca agli .oracoÌì),, I'autore contrappone la venerazion€ deì mzionali,; alla realtà pietificata delÌe <squallide pianure del dispotìco "princìpi regno oúografico>, la viva comùnita ideale degÌi <uomini colti da Reggio di Calabúa si-

LJn nuovo rapporto tia individuo e istituzioni. Ladozionedel linguaggro giuridico è un modo per parodiarelo stile dotto dei cruscarti e allo stessotempo sug ge sce la seúetàd€ll:ì proposta di Verri, vale a dtueI'istituzione dì un rapporto criticD nei conftonti della tradizione linguistica. l,à lingua della cultura, ufficialmente ricono sciuta come tale, è un patrimonio potenzialmente ben piii ampio di quello accolto n€l Vocaboldrio. Occone perciò far prevalere, sd pnncipio ch€ vuole sìî Ìecito soltant{) quanto è espliciiamente Ìrdicato come tale (stando ai dertamì úgomsì dell'accademr smo dei cruscanti), il più liberalc pdncipio secondo il quale è lecito tutto ciò che non e espressamente vietato; e infine, nello stabìlire che cosavada proibito o p€rmesso, è necessaÌio privilegiarc il criterio dell'efficacia pratica, giudicando s€condo l,zionalità € buon senso (senza la caÍozza, frutto deìl'<industrib disprezzata dai <mediocrì inge gni', si a.ndrebbe tulti a piedi). Il ricoNo aÌ'autoútà di Omzio non è soltanto un espè diente per dimostmxe la fragilità di un cÌassicismo retúvo: è anche la prova deÌ fatto che

3. Lllluminismo

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Percorso 4 Autore -:i ' ì

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Carlo Goldoni

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lncontroconI'opera La locandiera,p. 4oB

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vita : AT

giovanili Levarie esperienze Goldoninàcquea Venezianel l?0? da unà famigliadi -Carlo -'1 ip,irir*i conaizione borghese. l1padrc,medicodi professione, erauno spiito inequieto,semprcin movimentotla diversecittà iialia ne, ir cercadi ùna sistenuzionceconomica. Il mgazzolo segù a Peru gia, dovecompli pdmi studi pressoi Gesurti;poi fu inviato a Rimim per afftontaregìi studi superiori,Ìnadi lì fùggìsr la bar.a di rna compagrÌiadi comiciper raggiurìgere la madrea Chioggia.Frà il 1723e il 1725studiòleggeal'Urúvelsitàdi Pavìae Iu ospìtedel prestìgiosocol' legioGhislìeri,mane fu cacciatoin segùitoa Lmasatlradalui composta sullc dorìnedellacitià. Segùironoa1ìniùìqùieii,di conl,inuispostamenti e awentureamorose. Rìpresigljstudidi legge,sj irnpjegò comecoa1. L'ingre$o del Canol Crdnd€ ddl bdcino di sdn Mdro d vene zio, lo cittò notole di corlo coldoni. Nel xvlll s€cololo Repubblico venezidno non giddvd piir qu€l ruolo di gronde polenzo .lre, nei se.oli di úoggìore splendóre, ovwo €seritolo sul ponoromo mondiole, sopranrtto ve6o Onente. SÍetto tro I Austid e lo spdgnd, l€ dùe supe.potenz€dell'epoco, dretuto miÌitormèn te e iinonziodoúenîe iú crisi,lo Repubblicoscehelo shdtegia dello neutúlitù politico,gordntendosi un lùngo pedododi poce che durò tutto il secolo,dol 1718o11797.h qu€slose.olo1ootta conobbe sùl piono oltùmle ùno slogione d'oro: vì erono ben diciossette teot i, per uno popolozionedi soli 140OOO obitonh. Conoletto, Lgrerso del Caroi Gmad€, 1730co, olio su t€lo, Houston (Iex6), Mueum of Fine AÌts.

3. Lllluminismo

2..Sono nató o Venezio,nel1707, ì. una grond€e bello coso, silùolo trd il ponte dei Nomboli e queuo delÌa Donnd onesto, oll'dngolo dellq colle di Cq' Centonnì,nello porroc.hio di Son Iomà". Così l'ottonlenn€ Corlo Goldoni, o fongi ómoi da ven tìcinqùe onnì, dcordo lo suo cosonotole, oll'inizìo dei Mémo! es. Lo coso,er€ttonel Xvsecolo,è un polozzotrogÒticoorndto do uno icco quodnforo ch€ si ofioccìosul conole.Vi si entro da Colle dèi Nomboli è n€l cortil€ . è uno scolo esteno o due rdmp€ delimitota do uno ringhìerd o colonnine di pielro d'lstrio.In qu€stoedilicio,ve6o lo ffn€ delxvll secolo,si srobi. lisce il nonno poterno dj Corlo Goldoni, un notoio di óngine î o d c n " , p , p ì o . L o f o m i g l i oq o b o f i r o d l l T l o o . l o v i p o so gli onni dell'infonzio,ch€ tros.oùe tro i ùbn e con ùn redtn.

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bJni8lìa di úfessione, citlà italiaFì a Peruo a Rimini i ùù1 com! li:3 e r.l i8ioso col ,cìomposta pctamen mme coa-

(espenenza liùtore aggilùì:oallacancelleriacdminaledi Chio€igra che per ìe Ba,núle fomirà la Ìnaterià rùÌo dei suoi capolavori, ahi.ozzot8l ;€).poicomecoadiutore allacancelleria di Feltue(1729-90). necessìtà mortedel pade, nel 1731,lo mised ìaìzi a.l1a di -l,a prowedere allanudre.Affrettòil conse€luunenlio dellalaweain Leggea di awocato.Nelfrat ririÀúl paaoua,e si awiò allaprofessione "vo.u.io,e teaftalechesi €mpopeÌòavevaprcsocorpoquellaprcpotentevocazione in lùi sindaìprimiallni,e cheemstatacoltivataconas erapre.aJùìncùta e stmnieme confrequenti $duelettue dellaletteratua teatraleita.liana contattrconil mondodellascena.ln uÌa dellesuepereginazioniconob CiuseppeLner,e $azie a lui otlen bea Verona,neì 1734,il capocomico di SanSa,ÌlueÌe. nelìncaíco di scdverei testiperil teatroveneziano questaprima fasedeÌlasuapmdùzioneper il teaho scris-ln s€ neì più vad geneditmgiconìmedie,melodranmi,intermezziOrevi spptta.olida rc.itaròirra un atto e altror.È qucsrau a produziono scarsamente odginale.MaGoÌdonisi prcvòprestoarchenelgenerccogli mico,che era più coruleniale,e, in polemicacon la OolllmediadelI'Arte che ancoradominawle scene.ar./iò una radrca.le "rifonna" del gtadualita pofiò prudente () aIî?a7i che avarti con leatro comico, Jotma gmduale. p. 389).DalÌaflra attivitàdi scrittoreper il teatronon úcavaviìperòarcora di chevivere,Le suecondizionieconomicheerano alquantoprecaxie,tanto chenel 1743dovettefull€lireda Veneziaa causadei debiti. Tm il 1?45e Íl 1748si stabjÌìa Pisa,dovedpresela prcfessioneforensee doveentrò nelÌaloca.le"colonia"dell'Arcadia. \on smiseperòla suaproduzionedi testi per il teatro,néi contatticon a Livomoil capocomi' r, poie$oné-----liÌ monaodellascena.Conosciuto ó;poebdrteatro"lco GirolamoMe<telac,fu da questiconvhto a impie, conrm contratto 8a$i come"poetadi teatro"pressola suacompagnia, fabile, cheprevede€la stesuradr otto coftmedieall'allllo,e dietrour OosìGoldonilasciòdefisso,abbastarzasoddisfacente. ceftocompenso fnitivamentel'awocaturae divennescrittoredi teatroDerprcfessione. no di monoDettedonotogli dùl podre, Attuolmente la coso è roto tosfomoto in museo ed ospito ùn .€ntrc dj stùdi teoîmù Co$ di codo coldoúi (Poloz2o Centoni), .ortile @n sro e Fzzo, Vúezio, Sú Polo 2794. 3, Carto Goldoni ritrotto do alessondrc Folco, figlio dì Piet ó lónghi, pittoe veneziono di pochi onni più onztono del comúediogmfo, do lùi molto opprezdto. Folco i&mtto dl Carro Cúldo4l, olio su t€lo, part., ^l$rdio Cos di Codo Goldoni. \erezio, ,L a Rimini, dove il podre Ciulio lo dvevo lNioto o sludiore fìldofio pÉ$o i podrì domeblcont, tl quottordic€nne cdrlo liequenta il teotrc l@qle e fomìliùizd ón ùno.ompognio di .omici che in qùel mome.to r{itavo su piozzo. venuto o sopere dle ìa @mpognio stdvd pèr solpole ouo volto di Chioggio, si ùisce o loro ln un'owenturoso tugo in borco v€6o lo cittodino loqunore, dw€ potrd riobbracooe ld mdù€. viD<enzo cobionco, lT gieiretto CoLlÒú rel súo p tu vlog-

gio îro | .omi.] do Rimlnl o càioggia, 1858, olio su telo, port,, 5,Il diphto nprcdùce uno stompq che romguravd, 6n ùnd litto drspoizione di spechi e di Lùmi, l'illùmin@ione del teotrc dl son samù€len€l 17s3. Perqùestoledt o Coldoni sclve i suoi plihi tèsli, ch€ gli vengono commlssionqti o porùre doìl'anno successlvo doll'tmpresonoGiuseppeInei Il tedtrc di sdn sdmuele tu demolilo neu'Ottocento, dopo over conosciuto sboordinon successiper lo nchezzo dell€ messinkene. Cobri€l tefld, to l'@arLo e l'lllumhùlon .lel t@rro ctt san Somu€l€, Xl4ll se., olio su tera, ven€zia, Fonddiore Quenni Stmpolio. 6,Lo roppF'pn lozionpdl un "úFmezzo rn un teotrovererono. Duronte ll suo oppreldistoto di outore, Goldoni ne scnss€diveai: si tmttovo di bÌwi rappres€ntozioni - sp€so ddnete - do recitori ho un dtto e l'dltlo di ùno cóhmedid o d' uno rogedio. Seolo di PietE l-nghi, lnrmezo, XVIII se,, olio su telo, Dort., Mllono, Mlrs Tehole ouo scolq,

Percorso 4 CarloColdoni


perilteatro: L'attività discrittore Medebac lacompagnia b questo un dato socìologicomolto imporlante NeÌ panora ir!.'nnr"rto oieoio-i i ma aeg[ intellettuali del Settecento Goldoni rapprecome iúelktnrab f senta una figura nuova: in un'età in crd gJi scittori o famo parte deì ceti púvilegiati (nobillÌt e alto clero) che vivono delle loro rendite, oppùe sono al seÌ_riziodei pdlilegiati, godendo della pro' teaone di un granalesEnore che funge da mecenate,GoldoÌúè lo scnttorc che vive dei proventi della suaprofessioneìlÌtelleltua.le, di ciò che guìdagna scrivendo.Ilr questo anticipa la figura dello scdl|(rle quale si inìporrànella societàborghesea partfe dall'OttocelìtoNon solo,ma Goldoni non scnve piiì esclusivamenteper uì pubbLicodi letterati, come em propúo degli intellettua.li del suo tempo, bensì per jl mercato ll teairo è un impresacommerciale:àgLispettacoÌiÌl pubblico,ploveniente dai vari strati sociali, accedea pàgamento,qundi il propnetano della sala (che ò jn genere ur nobileJ e il capocomicone ncavaio Lùl utile. Essi investono derìaro nel leatro, e vogliono úcavame denaro: lo speltacolo di conseguenzadeve ìncontrarc i gusti del pubbìico pagan te, deve aver successoe attimÌe molti spettatoi Lo scrivere coÍìmedìe deve alulque obbedire a e leggi {ìeì --l mercatoi e a questo obbl+lo Goldoni si a{.ìattòsempre è"roor,r "tr"" p€tll metcato I con $ande disponibùtà, cercandodi compiacelei gusti e le richieste del pubblico,producendodelle "merci" che si 'lendessero" bene. Anche in questolo scrittore antìcipa uÌa condjzioneche saÈ prcpda dell'età successiva.E si può faciìmente capfe perché: il teaffo era alora in Italia (speciaLnentea Venezia,in cur gjl spettàcoli erano molto piir diffusi che nelle aÌfuecittà ita.Liane)Ltmico campoculturale in cui già esistesseùn mercato verc e prcpdo, quindi presentavacondizjoni che emno in cefto modo in anticipo sù€li allrì settoú, e plefigural? realtà a venire. Nùlla del generepoteva úscontJa$i nel campostrcttarnenle let teraio, poiché i libri avevanolÙìa circoìazioneeslremamente limitata a.lÌÌntemo dr una cerchia dstretta di "addetti ai lavod", quindi non esi steva (se non in misura tmsculabile) la fi8ura dello scrittore che si ri t. Dopo over lrqscoso nove onnì con lo comPognio lmer in ou olitd d, po etour f ic olc ,npl 1744G o don. lor ( r ov en e z i oe r ihbilise ; Piso. aù troscoft quolch€ onno, porteciPondo dl_ l€ riunioni d€ll'Arcodiolocdlecon il nome di Poliss€noregeio ed esercitondo 10prolesione di owocato. ll diPinto ìo ntme in poso declomatono dì fronie oll uditono ottento dei Postori lo o( oh"r o no . or c lon om i. r / io e . o n n ; lLo or d' Piso , "h " Alnibole Cotti, CofdoDi delano uno.lelle sue comnÉ.lie di ftonte oq'A..o.temia .legli Arcodi nel giardltu kotto o Pilq 1340, olio su t€lo, Romo, Mú@ I€otrole del Bùr.ùdo a. Nella composiztonedelle su€ PiècesCorlo Goldoni ricerco l'odeÌenzool leole.EgliosPiroad uno comúedio chesio v€ns! mile, .he rifletlo.eolistlcomentelo societòcoltemporoneo,ld Èoltò di tutti ì glomir i cdrotted úmoni che vi si muovono, ben

3. Llììuminismo

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diveMúente dalld dssitÀ dej tipi delle údshere e ddlo nPeú zìone omoi stoncd di certi scheúi Propn deuo Commedio del' Èùi@ Gomùo, coldori stùdio du I wm, xvIII 3€c , oÌio su tero. 9. Un ndotto veneziqno, dde i fequentoto.i, che qui indssono Io mds.heú, pot€vdno .onvesor, giocoÉ d ozzordo e divédúsi con le corhgidn€ (il termin€ "ridolto" è Possotopoi d indicft le úle di un t€olrc dove il pubblico sì rltrcvo per convenore pn' úo deuo rdpp.esentozion€ e, duúnte lo spettdolo, negli r.tù' voUi). Il coúttere frivolo di questo luogo d'incontro è reso cd vivocità do Pietrc Longhl il pittor€ che lomico Goldonì deiìni_ sce "sinqolo.issiúo imitotore dello naturo". Com€ Goldoni l]ru un nuo;o tipo di tedtF isPiroto oìlo vito r€ole, Longhi, neì d pingeÈ scenedeuo vtto quotrdrond, iroduce in pittùro un dtl€F

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deìla I r,,. di.iú.hi e quiìresi teralr.cú o- profe Dpnelano lenaro:lo cú paSarì'legiqrdel b sempre erc i gusti ! san pro[ealro em ùto molto r in cui già tzio che ta realu a e l]mitata, li non esi' che si ri'

tolgesseaÌ mercato per dcavame un lucrc. Solo nel secolosuccessivoil ìblo comincerà a divenirc a.nch'essouna "merce" di larga diffusione. lavoròper la compagniaMedebac,che recitavanel -ooìdoni r qiduz;; I teatro Sant'tu€elo, da] 1748 al 1?53, scdvendo un nupercegui' i mero elevato di commedie,in cui conthuò a #;Ttt" progressirtmente le resistenze aecon tenacia ìa sua rifomìa, vhcendo lel pubblico,degli attori, dell'impresario.Dopo l'insuccessodi una commeclia,al fhe di stimolaÈ nuovamenteì'interessedel pubbLico, prese con gli spetlalori l'jmpegnodÌ scrìvercper la stagione GoìdorLi quelladel 1750-1751, ben sedicjcorìÌnedienuove,e duscì successiva, Ììell'jmpresacon LÌnroui. d€rrat che ha dello stEordhario, e che get ra luce sulÌa sua qualità non solo di attisia fecondo (alcunj di quesii te.\i, (:am..La botte!:ld.LeIcdJtè,sono pregevoìi), ma anche, come si dicevà, di produttore di mcrci per il nìercato. ll mercato in\rlica ," porenrìdre I concorrenza: e Golalonidovctte ajfrontare quella del :olchiari I suo dvaie Pietro Chiari.uno scúttore spregiÌrlicatoe disinvoÌto che, per ottenere successoiricorreva a lutti i mezzi e pmti_ cava tutti i generi di conmedie. La "sÍìda" con il Chiaxi durò a lungo, iÌ pubbìjco e suscita.ÌÌdofierc polemiche, che provocaappà-ssionando rono addirittura I'intewento della censura.

Luca a Parigi Dalteatro San f. .Ìa compagniaMedebacperò Goldonientròin attrito, so-Con Nel1753passòalrp"tiJò lpraltutto per questionieconomiche. delte€trosantuca I loru al tealro san Luca, cLipropriei.:Ldel noblle Ftancesco Vendramin. Seguìun pedodo diffÌcile, in cui. anche per vincere la concoùenzà di Chiari, Goldoni tentò vie diverse dalla conmcdia realjstica sino allorape$eguila, sperimcntandolenìaticheesotichee av_ venturose. All L timo periodo di attività per il San Luca (1759 62) ap_ L"pir".r"r'" i partengono però alcuni dei suoi i esl.ipiù maturi, come concadoGozi I ve.lremo. lntanlo lìtorno alla conlnedia goldoniana si to ossenozìonè dello reoltà, o6€ndo uno crono.o Punluole del co$ùúe sociolèvèú€zionodell'epoco Pi€tro Longhi, Doma .or mar.her" ol .idot'ao,olio su telo, pofi ., 1757-1760,Milono, coll€zionepnvoto, l0,N€I1762 Goldóni,con lo moglie e ìl nipot€ antonio,Iosclò Venezjoperre.a6i a Pongi, dovevisÉ per trenî'onnj, tìno olta morte.Lo.aso pongino di Coldonisi dfiocciovosio sullo ru€ ?a_ vé soint-soùveùr (l'ottuolÈ rue Iiqùetonre) sio sùlld rue Fronadis€,non lontono dol Loùu€. oo qùi carlo Coldoni si recovo ol vicinissimol€otro dell'Hóteldc BoùÌgogne,sededèllo conédie iiair'ennedollo fine del xvII secolo. lohon ùorthord longkind, to Senna e Notre-Dotue d Poriql con ll ponre saint-Míchel, 1864,olio su telo, Porigi, Musé€ 1t. a Po.igi conoscevoltair e Diderot e fteqùento numerÒsi ìllùminisi e progressistiLoncesi.voltoire monifelo ir dive4i scrìttrviva simpolio e ommìrozionep€. Góldoni (lo definhce

.pittore è figlio dello Notùro') e lodo la semplicitàdegli intr€c.i, lo vivocità del dìologhi e la dÈs.nzione deì corotteri e dei coslumi d€lle commedie goldonion€. Nicolos d€ Lorgillière, Rn.drto di voll.ir€, 1718, ollo su telo, Ginewo (svizzero), M!úe vonaire. 12,Uno toupe dello Comnedio dell'Af€ rodunotosùl Pdlcosc_ nico. ?.ìúo oncoro che Goldoni panissedau'Itolio, nel 1262 I Opéro Caniqùe e 1o Canérlie laiienne le dù€ compogbie ch€, stipèndidte dollo Core rron.es€, r€citdvdno nello stes$ teolrc, pu con repenoh distinti eronó stote fuse in ùn ùnico orgonjsmo (il lhÉ.ill€ /talien). A questo proposito nei Ménoter Goldoni scivei "ved€vonei giorni detl oÉrd conique un'orauenzdsbo_ lodtivo e neì giomi degli Ìtolioni lo solovuóto. Qùestonon mi sorpÉndevori mi€i con cohPotrioti non ddvdnoche.ommedie logore, commedie d conotoccio di cdtlivo genere,di quel gener che io ovevo iforhoto in ltalio". ln elletti o Porigi i comici del. lo compogúio iloliond non vogliono commedieint€romèntè

Percorso4 Carlo Coldoni


, ulì lettefoponenon. Amargli il suo lezzac}].e ltemente I I in\'Ìto a on Ia spe tscn ore gere del) a lofiare Dmici,dilla Lngua, dùmature si Lmitasarsl a tor, tuttavia, francese, Évail mo rp€nsione, stonvolto I Srxlpenhi mes| in ú ì'AssemDevanelle

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Goldoni eI'llluminismo visione delmondo:

delsuotempo eilclima culturale Goldoni Goldoninon fu certoun illuministami[tante, comelo f[rono a Milanoun PietroVelli -o un CesaleBeccaia,e neancheuno scrittoreimpegnatonellabattagliaci\dleir nomedei nuoii pdrìcipi dîomatori, conìelo fu Parini.D'altrondel'ambientevenezianoem ben dive6o da quellomilanese.È vero chenei primi decenÌl del secolopenetraa Veneziala culhlra europea piìì modemae illumhata: i ceti burocraticie borghesi,attrave$oi contatti diplomaticie comdelleidee più innovatrìcie intxoduconoin mercialiconi paesislranieri,vengonoa conoscenza patúai primi saggidi rùÌafilosofiadei "lu]ni",edamchei nobili,attraversoi via{gi (cheìn questo secolocosmopolitaper eccellenzasonoftequentissimi),divengonoil harnite di un aggioma mentocùlturale.A Veneziaholtre è inlensàla produzionelibraÌia,chedjffondele operepiìì im porlàntìdellanuova"filosofia",cosìcomemoltoviva è 1apubblicistica:tra il 1710e il 1762nasconoben 2? periodici,cheinformanotú I'altrosui Libriediti in Fraìcirì,h ln€hilterra,in olanda,in Geúnanìa.Il pensieroinnovatorevienecosìassoîbìtoda ampistrali dellasocietacivile aanchese questeideenon dannovita a un'autenticaazionerifonnatdce,datala chiùsuú conseNatricedell'oLi€archiaveneziana). Goltìoni,pur non essendouomodi vastaculhùa,dsentìdel climageneraleattmveNo -gli intensi contatLiconla rcaltà del suotempostabùti durantei suoiftequentiviaggih ltalia e altraversol'amicizlaconpersonalitàstmniereprcsentìa Venezia,chegli pemise di conoscele realtàeuropeepìrì awnzate,di cui sentìfofiemenieil fascino.Ad assorbirele idee nuoveera al cetoborghese,di cui condivldeui principi e i va d'altrondedispostodallasuaappartenelìza a livello concettualcpjù lori fondamentali:in fondola fiIosofiadei "lr.lmi"era Ìa delaborazione elevatodellavisionedellavita del borgheseattrvoed aperto.In Goldonisi possonodunqueIile componentidi quela .mediaciviltàiluministica', comebenha messoin lucein un conoscere diffusanel suosaggio['alter Binni (da cui ricaviamoqui molteindicazioni),di quellaments.Lità ceti mediche aveÉnoassimilato.adattandoleal lorc orizzontementalee alleloro esigenze,le ideedomhantì,mettendolein pruticain fome prudentie al tempostessoconcrcte.

inGoldoni "illuministici" Motivi monImrìnzitutto vi è in Goldoniul'adesionea.llavita nellasùaescìusivaalimensione per qui fomu di me I'antipatia ogni Di denva dara, un'estmneitàad ogniansiadi tîascendente. protafsica e l'esaltazionedi unafilosofiapraticrì,fondatasul "buonsenso",chesi misud coni blemiconcrc dellavita civi-le.avendocomeÎine il benecomlme.Goldonihafofiissimoil senso alellasocialità,dei Èpporti cheleganogli uominiin una coìletlività-Tutto ciò chepuò compro è respjntoda metterequestoserenoe prcduttivoviveresociale,comel'ipocdsiae la menzogna, dei comportamenquanto rispetto della sincerità, la trasparenza dprovevole. Il dannosoe lui in ti, la fedeltàagliimpegnipresisonoi tipici va.loridl unacìviltàboryIesee mercantjle,chcè la societàin cui GoldoÌúsi foma. Questacentralitàdellafigùa dell'nuomodabbene',del cittadino (onorato",leale.onesto,attivo,è legataallafiduciah lÙìaconvivenza unìanalibera,apelta,ìspimta agìjidealidella"raeione, e della<natrla>.Di qrli nasceI'antipatiaper ìa supeùia e la pre_ 4 CarloColdonì Percorso


e per il lopotenzadei nobiii, per la ìorc ostentazionevacuadei titoli, per iÌ lorc puntigìio îeuda]e loco'?dz€Îo" ) T3' p 408) ro ozio oamssitario (di cu vedremo esempi eÌoquenti leggendo 'o a va€heggiaÌeuÌl'Wuaglún borgheseantipatia per iì privilegio polta Goldoni pe -Qùesta primitivà degll uominl, al di là delle gerarchie sociali stabilite' Tali spunti egualìtari sono za non pretendono cel' rò, natìlraùnent€, miti poehci, va€heggiamentiutopici ùna realtà ideale' 'li RivoÌuzionefrancese della to di essereappìicati alla lettela nella realta: Legualitansmo€tacobino e autoritario La menta' era ancora ben di h da vedre, con le sue fome ali ra'licalismo vioìento gerarchico delle cla'slita di Gotdoni è prudentemente dfomutúce: lo scrittore rispetta I'ordine fisionomìa speciîica' le si e auspicarura tranquilla convivenzatra l vari ceti' ciasctmo con Ìa sÙa sue diverse vftù, la sua divetsà ftmzione nel corpo sociale paÌtecjpaP". qu""to Gnldoni anmira le società mercantili deÌ Nord, dove i bo4hesi ...__ e civlli' virtù morali le !èr l'hghlltefl! no alla vita poùtica accanto ai noblli, e le idoleggia come la sede di tutie questa disposizionecodell'onesta,ìel'apertura mentale, della ma'ncanzadr prepludizi Anche civiltà illuminislicÀ smopollta è un tratto che collega GoÌdoni a'ìleidee dominantì dellà "media è queÙodi una ci L'idealedi vita che aspareda questaafimiÉaone per 1'lnghilterîa e l'Olanda più quelÌo aristocEtico vlltà laboúosa e pacjlica, in cui si afferna Lm nuovo tipo di eroe' non gueriere' ma llromo della civiìtà classica, che si distilìgueva essenzialmenteper le sue viltù bene della sÙafami_ onesto che sì realjzzaneìh sfela della sua attività produttiva, solìecito del s[a rlla anche del benesseree del progressodella sua città' può affernare questa paca La aimensionedella vila cittadina è quela ìn cui meglio si _ più valie attività, dei haffici, de!ù scam|a, fattjva socievolezza.leÌl.uomo:la città è la sededelle e di gioia collelbi, della civile e Sarbatrìconversazrone'ma anche dei momenti di divefiimento hra. deÉlispettacolj,delle fèsle induceGoldonia vederenegalivauS,on" isprata ad LÙìapFrlasocievoÌezza JQ,"rt, peNonaìità nei suoj rapmente og; clùusua retdva, che mortiichi Lxlibera espansione 'lella Sior Todem porti con.-glialtri, con ta vita socia.lePer questo, i comrnediecome1/26iegàí o í\ oppdmono mogli e flgli órozioloz, presenta in una luce critjca i paùi di famiglia autoritaxi, che Agli occhi di GoÌdorri rrn ìmponendoìoro un coslurne alivita soffoca'ntenella suatetra arÌgustia simiÌecompoltalìeÌrtoèU]lattentatocontrclarnatÙaoela.mgione),chceslgonoche]ìndi e insensato An viduo possaespdmere liberamente se stesso,al di fuod di ogni vlncolo assurdo l' stauralsj di LÙI che qlti Gokloni non c cefio un sowefillorc L:leicostumi: conìe sempreauspica delÌ'inali\iduo e quelìe della famiglia' in obbedienzaalla rqqioìevote equ ùúo lfa le esr€iel1ze delle due commedie ci le;e dclla rispettabilità sociale,come sì può cogliere nella conclusione fra ceti e individui taú. In questo ottimismo sL la possibilità di comporre in eqÙilibrio i conflitti si riflette I'otlimismo che è prcprio di tutlo il secoloillÙministico' è il annt.op.o* dela sintonià lra Goldoni e la \isione media dell'età ilÙministica .lL" lbliaire lo elogiò come Qittorc ll6udi2b giudizjo positivo che del suo teatro diedero gli illùministi stessi <un fondo di viltù veru' degl'i[ù|ninili sue coÌnmedie ae a Naiura,l sul "Caffè" Pietm Vem scolgeva nelle questi elogi non al'Lmadtà, ù benevolenza,d'a.ìnordel alovere' Come lÌa osservato Pefronio' un compagnonella erano genericamentemoralistici, <ma signjficavanoúconoscere in Goldoni Ìotta Del una nuo\raetica sostanzialmente"borghese"')'

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3. fìlluminismo


ì p€lil loI,p. 408). Bnagtianrkno cerr hancese a mentablle claseciiica. le

6tfrHàílEftditllILe radici storico-€ultu.aliclellacommediagoldoniana

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Bltecipaù e civù, aone co únisica,di una ci locratico |a I UOmO sua Íami

socreta Ot! mlsmosullapossibilitàdi risolverei conîitti socialicon glÌ strumentidel a ragione

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5ra pacalr scamDiscolletne9tl suoi mP,r Todero oel e figìi bldod un che l'indi rusi dr lm Fenzaalla medie ci : individui ristica è iì e <Pitlore iÍù veÈ, elogi non gno neÌla

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della commedia riforma

dell'Arte ll declino della Commedia la suaattivitàdi scrittoreperil leatrola scenacomicaeÌa UuandoColdoniintrapresè ancomdominatada.llaConmediadell'Afte,cheavevatrionJatonell'etàbarocca() IL teatroper il Dot imrnagini,1 23'),edin cuigjrattori impe$onavanole Íaschere tradizionalj(Panta.lone, tore, Bdghella,Arlecchino),improwisarìdole battùtesenzaseguireun testointeramentescdt to, ma solosuÌlabasedr un sornÌnariocanovaccioche indicìva le azionidell'intdgo.Nei con fronti di questotipo dr teatro Goldoniassunseatteggiamentifortementepolemic| Comeegli stessoebbepoi mododi spiegarein vari scritti di carattereteodco(qualila prefazioneallapri ma edizionedellecornmedle.IIteltrc camico e piìì tadi i rfd?roires), i motivi del suoriiuto emnorìa voÌgadtàbuffonescaa cu ela scadutala comicità,la Ìigidezzastereotipataa cui si erano ridotti i tipi ùruni rappreseniatidallernaschere,la ripetitività dela recitazionedeg.liattori, che dproducevanosemprepllistessilazzi,le stesseazionimimichee le stessebattute con\en_ e incoerentedetli inziona.li,perfettamenteprevedibilidalpubbìico,la costruzionesgangherata trccci avi.entùlosie sentimentalie la loro assolutainvercsimi€lianza. Effettivamente,dopola splendìdastagionevissutaneÌ secoloprecedente,la Comme_ e mostmla segnidi involuzionee ùu.ddimentonelladpetizione dia dell'Arteem in decadenza Percorso 4 CarìoColcloni


ormaìSlancadiceltischemi'Tuttavia'abenvedere,lacriticadiGoldoninoÌrsiapptmtav:ìtansuo irìpianto stesso' sìrl' to su quesle degeneraziun| quaito sriìla CoÍÌnledia dell"Arte in sé sul la visione del reale che essoprcsupponevzì

eil\{ ra ci .l aúl

<Mondon e<Teatrorr

bisognodj una dformasi orEinavànel (ltna dellacl tula alcadicae mzionalistica' -ll qua.leripl€na1'aquanlodi stÈvaganza e di bizzaxriabaroccaeÈ arcorapresentenellaCom alla iune n"pilavll alla sempùcità,a'll'ordjnemzionaÌe,a'ìbuongustoe allanatura.eaio a"l',qrù. na- in " "t " lezza.Goldoll.cometuttigliintelettua.lideìsì.lotempo,siemformatoilìquelclima'enonpo-arìticz le\anorrri!Fntina(ur.ha5Àh sua'ulrJraaralu lo s"-uratolrttatlì ff'e6e cla ll razionalìsmoàrcadicoavevagÈ ispirato pnma di Goldonitentativi di riJoÙna conIi Giqli parte cli alcuni scrìtton toscani,GiovanBattistaFagiuoli,IacopoAìgelo Neli' Girolamo leife in un ambitopuÌamente 2, p 27?),maiioro tentativisi collocavano i)Sez.2, Percorso ruo lù nellaree."no ,i*u"ti confinatineì chiuso{:ìelleaccadenìie,senzainciderevemmente ìio ,ioldo puro letterato:em un 5rr"d altà della scenae alellospettacoloGoldonial contÌarionon em ur pubbìicoe ne conosceva tenticouomoclìteaho, chevivevae lavomvaa contattodfetto conil dall'intemoi meccanìsmie le esigen_ perfettamentegh Lùnone i bisogni,coslcomeconosceva ela unaveraca ìedi( ze delJascena.fn questoerafavoritoda.lfatto di viverca Venezia'rùlacittà che nume 'rhe si pitale euopeadeì teatrc, tanto maìicatae diffusàvi erala civlltà dellospeltacolo'tanto quindi solo è non sua "riforma" La .r.1"t"utr^li e le compagúechevi operavano ,o"" e innpresa "runol" arcadico :and algustodèLmzlonalismo la dfomraalìun generelettemrio,in obbealienza rm ri diunatradizioneillustle,classicaerhascinents,le'maùn'operazionediambìtopiùvasto'che vita sociale suod mira a hcialercsopEttutio sullo spetlacolo.nei suoimpporti conÌa pdnìaedizio prcfazione alla nella gùnde lucidità proclama con i nol Gotaor,i _com" "lesso tarto non siè úforma p sua nella 396), (1750,pressoBettinei, ) Tl, r.\ L ne dellesuecofiìmedie !Mon(libri' il sono lìa studiato su cui poiché ì due libreschi, e a modelli ispiratoa precetlistiche modoGoldonisìnte do) e il lTeatro>,cioèla reallàvissutae la scenaviva,lo spettacoÌoln lal ;-rbùl \"uoleprodÙrre lato un da dfoma: della sua fondamentali cliretlrici pe le due etlarnente tizza sulle scene'tenendoprc al pubblico,che possanovivereautenl'icamente tes ;he piaccia.no cheslauve sentclo specificolìngùag€jo{:ìellospettacolo'dall'altroegliaspùaadunacommedla i caraltenumanìcnevl sl mllola societàcoÌltempofiuÌea, úsimiler, cherifletta realisticamente vono,i prcblemichevi si agitaro

al"carattere" "maschera" Dalla qu".to rìtiene che non siano piìì utilizzabili le mascheretradiziona[ La sua "8ù -P". caratterì coltì nella loro conmedìa nveisìmile,, ispìrata a.lla<Natula>' \'Ìrole mpprcsentare dei jn delle lorc sfirmamutevolezza tutta la complessitàe ìndividua.Ìità,illipetibìli e inconfondibjì, realtà ùssuia Le masche ture psicologiche e compofiamentali, come quelli che aglscononellà comunì ad ura vtriere jrvece costìtuiscono dei tipi fissi, che nasconodall'astmzione dei tratti ildottobonuso tà di individuiconcrel, comeappuìto vecchioavaloe ìibidinoso[Pantalone)' il "ca' (il Dottore),il seÌvosciocco(fulecclúno),il selvoastuto(Briglella) Tra la'maschert'e dall'attorc) indossàto rattere" vi è la stessadistanzache sepa.rala maschelà (l'oggetto matedale

3. Lllluminismo

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mtava Lan fesso, 5L

ionalstica, nella Oomùa natura, enonpo dforma da ùamoCiqli enle leiteP nellareem Lmau 'le esjgen |a Veriìcanto numeFindi solo m ripresa

ma edizioLsiè tanto n il "Mon bni sìnteI produrre endo pre hesianveu$muo

di- La sua nellaÌorc ro sfuna! maschema varie IO DOnOSO

i" e il "carÌ'attorc)

e il volto: questo è infinitamente \,?rio da uomo a uomo, e infinitatÌenle mutevole nelle sue espressiod che traducono ì moti interìoú, quella hvece è sempreidentica, ilTigìdita nella mateda che la compone. Goldonì affenÌa che i caratted sono jr nlntero ftnito in quanto àl generc o'avaro, il geloso, ll bugiaxdoecc.), ma sono jnfinili nelle specie, nel senso che ci sono in-finitì nìodl di essereavari, geÌosi,bugiaxdi,a secondadegli individui e degll ambienti sociali.In uno dei suoì lesti più maturi, 1 rust€gài, adverà a mppresentare ben quattro \,'axiantidiverse di uno stessocarattere, quello dell'uomo <rustico>, sconhoso e ruvido, ri.erca dell individualtaconcrela,nellasuadjmensionepe$onaleill.ipetìbile, -lJuesla è un aspetto caratteúzzante jl nuovo gusto che nascedall'jmporsi della civiltà bo4hese moderna, irl contrapposizionealla tendenza ad una liplcità astmtta che era propria deÌl'alte classica antjca e inascimenlale. Lafie classicamppresentava delle categorie dì individui, queÌla borghesemodema delle hdìvidualità sìngole.In questo si esprime l' ìdividuaìismo che, in rmione con l'adercnza al concreto, è propúo delÌo spinto bo€hese. La capacitàdi cogliere l'individuale concreto saraun tratlo tipico della letteratura reaìjstlca del secolosuccessivo(come vedremo iì suo luogoi ma basti solo pensarc ai pe$onaggi dei Pronpssí sposi): ancheper questo aspetto Goldoni antìcipa tendeMe della Ìetteratua a venlre. .afattere rost "borglìese"della ,,tsìonegoldonjanaè indubbiamenteascdvibile(sia -ll pur senzameccanici deteminismi) alla sua condizione sociale, alla sua provenjenza da.lceto medio e alla sua stessacollocazioneprcfessionale (di a\'vocato pima, e poi di "poeta di teatro", che si guadagnada vivere con ilsuo lavoro). Ma non saFbbe comprcnsibile senzail contesto di Venezia,jn cui, a differenza di altre zone d'ltalia più arretrate, grazie alle aniiche tndizionj mercartili si era affermata de tempo rlna soljda e prospem cìasseborghese.con una coscienzadi sé ed un sistemadi loi fortemente delineati (arche se taie borghesianon aspiravaad imporre il suo dominio poìjtico, ma si àccontentavadi rivendicare la sua visione della vita diversa da quel la nobiliare. fondala sulla laboúosità attiva c sulÌa úspettabililà, aMiché sull'ozio e sullo sperpero). La nascjtadi rma cornmcdiarcalistica, ìtesaa metterein scena"ca.ratteri"tmtti daìlavita \issuta e prcblemi del costlùne contemporaneo,è favorita dalla presenzaa Veneziadi LùÌvasto pubbìjco bolghese, che si compiaceal veder mpprcsetÌtaxese stessoila propfa psicologia,i propri principj etici sL le tavoledel palcoscenico.

ll rapporto tracaratteri eambienti: lacommedia borghese f'.ì,"calatteú" goldoúani non sonoperò hdividualità tla loro isolate,collocatesu uno -l slondoneulro e aslratto:essisonosempreradicatii un contestosocialcmolto concretoe precisa.Ìnentedelheato, che rncide in modo profondo slìÌlà loro coffoùÌuzione psicologica.Secon do Goldoni ì senttnenti, i vizi, le vjÌlù degli individui assurìono una divetsa fisionomia a secollda dell'ambiente social€in cui essÌsi sono fonnati e vivono. Egli stesso,nella prefaziore ad una p,%der,lar,lo affernìa in modo molto chiaro. La gelosia, egli sostiene, e coÍîllredia, Ld dc)ninaL passione Lma comune a tulti llli uomini, ma si maNfesta ir modi diversÌ nei vari ceti sociali. l;uo, mo di bassacondizione, se è geloso della moglie, non ha difficoltà a rivelado, mentre il nobilr, in nome delle conveÌrzioni del suo ambiente, si vergognaa maniJestarela sua debolezzaed ò costretto a cela-rla.Per questo Ìe cornrnediegoldoniane, se sono fltte di caratted individual sapìentemente tratteggìati, ricostruiscono anche ambientì sociali colti in tutte le loro componen

Pe.corso 4 CarloGoldoni


ì nellapro conlmcclÌe lisrinzione : eloca inrratlerj intÌì lettura !\i possie, LIisociàli). ia coglrere elìneatedi ) sullerìve riìÌìe spic eSClusl\'a d . r).4iltiJ. I realismo oloil.aLlei

nlesca,la clima dell. p.329). la lecchia per 1evjr ne eroica

sentarela lnà lotma r? storica È eviclenma il "po ;ponoenD tico e del

quanio è emersofirrorasi puÒ cornprcndereperrihél'imprcwisazionedella vec- rlrifiuto -UA chia Commediadell'Arte non fossepiìì pmticabiÌe da coldonj. Gli attori non improvÍisavano dal nìl]la, ir ogni recil.a,battute e testi: la loro jmpml1isaTionc cra rcsiì possibjle dal fatto che essi si basavanosu eìenÌcnti fÌssi. dcoffenti: i canovacci,con le kiro vicende meccanicamenteri!eI'rte, i Ltlzzí,i g.treri/.i, qúei repefiori di tilate che venir?.norccìtate identìche in deieminatc st tua-zìoni.Solo su questabase,all'jnlemo di convcnzioni minutamentc e lfidamente fissate, I at tore poteva poi imprcvldsare. La sua brawra poteva daxe origine a soluzioni straordina-rìe.ÍÌa prcpdo qucste convenzioni, irigidendo ll rcale entro sclìemi fissì, rendevano ìmpossibile rap prcsentarc le inJinite sfumaturc dei cantted e degli ambicnti del (Mondo,. a cui Goldoni si vo levaispi.are. ar- .\ènonsirra ddldjlararzèJr"valor".ri"ti.o.madiJuemodirroricd -fUpèl mente deteminati e diversidi intendereil teaho e di rapportarsialla reirltà:il modulo della (lonmedia dell'AÌte era làtto per ottenerc alti eîfetti, ma tÌon era adatto alla rappresentaziofle leaÌistica del vissuto, alla quale Goldonìmilava. La perfetta fusìone di <Mondo>e (Teatro" a cui egli aspìravavi ela impossibllc, ed il "Teatro", neìla sua dimensione di speftacolo, autonoma dalla realtà oggcttiva, avevail sopmwento. La ricchezza di sfumature della realtà vissutà poteva esserecoltasolose lo scrjttorestcndevaprevenli\.amente ll copionepet inlero,se ognimini mo aspettodellavicendad:ì rappresenlareera preordinàtocon cula, e se l'attorcem costrelto a ìmpamre fedelmente a mcmoria ciò che ìl "poeta di teatrc" :ì!eva scdtlo,

" graduale riforma Una ltlel l.ondrrnpìa suabettagliapcr h nuovacommediaColdonijncontròinerìtabilnìen le ostacoli e difricoltà. InnalìzÌtutl.o da pafe degli attorì, che, essendoabituati a recitare "alì 1m- diatton prcwiso" e con le mascherc, e avendo sviluppato in tale canÌpo un'eccellente professionalità (con Goldoni lavomvaro allori bravissjmi come l"'Adecchino" Sacchic i "Pantaloni" GoLinettie D'Arbes), si trovawno a disagio nel mutarc údicalmentc modr i di recitazione e nel dovet im parare a memorià la parte. Goldoni se.ppetuttavia situttaxe abilnente prcpdo la professionaìjl,à degl attori: pìù volle. ìn yaú testi, egli afferma di aver modellato ll "cr-Ìatterc" della commeorù clìe stava scdvendo sulle pecùliaxi possibìli1.iiespressivedell'rìttore, addilittum sL la sua particolarepsicologia.Cosìduscì a tmsfoÌmàrequelloche em un ostacoloestemoirì uno stinÌolo per la suacreaaone. iì pubbL.o a tuttJ pdma res[ò sconcertatodàlle commedie"rea]istiche"cli -Anche jn Goìdoni, cui non dtrcvavapiÌl gli intrighi complicatiche ìo awinceiano, le maschcrea uui cra tanto aflezionaloed i lazzìche lo divettivano.Di ()nseguenzaÉllistessiinìpresaúguafda vaìo con sospetto le innovaziom goldoúalìe, poiché temevano di perdere il îavore del pubbLi co, c quindi ìl profitto dei loÌo investimenti.GoldoÌú,confoÌmemelÌtea.lsuo caratterc,non st lanciò in una dvoluzìone radicale con àtieggianenti di rottua, polenìjcj e provocaton, ma edottò ura tatticì prudentee graduale,che gli consentìdi vincerea poco a poco hrtte le resisten ze, sia degli attori e degli impresadsià del pubbljco.Bisognaanchelener ptesenteche I'idea della nuova commedia monera in lui così chiara siì dall'esordio, ma a,ldò prccisaidosi a po(rl a poco altraversouna seriedi tentativie di esperimenti,con battuted'arrestoe ritomi hdictro a recuperareforme superate.Lidea di un percorsocoerentee Ìineare,in nome di una prepotenfe "vocazione"che lo gùidavae lo sostenevafemamcnte a ogni passosenzanÌai lado de

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la suavii;r' eft nciumleper doninante,cheriempj!3 quasiinleramente e la passione l'interesse si ùsolvesseprincipalnentenellaricosl'rÙzione alellaproprìaesistcnzi:r ciò chela ricapitoÌazione l'affennazionedelìasuavocazionedi dei suoiÉppo;ti conil teatrc' GoldonisegueminÙtalnente lettur'einfantil a'lpljnÌo incont:rocon mondorcascriltore comico,dallea\ide e appassionate pdme provecome"poefadr trJe netlaf,rgaàa ffir,,lrùa ChioggiasLrllabaxcadegli'ìttod' ale ricoslruzionea posteteatro",a.lìabatla!ùaconclottaper il dinovamenlo'lella conxnediaNeìla doideìlalecchiaialadtolmaclellacoÌnmediaappalecomeì]npelcoNolettlLineoecoerente' chenon fu cosi,e possiamoanchecoglìereelrori nelledatee neÌleúcostluNoi oggisappiamcì di hìtta per aoni dei ia i: i Mdmoiresrcstanotu aviaun documenloprezioso Ìa comprensione unÀSp.ri.nzd. ma conlrene libro talorasi appesartiscedr lunlllù elenchie riassr'ntìdì cornmedìe' delvec ironico il distacco con -h e anchcrnoìtispuntinarratjviù cì Gol{lonidevocaconarguzia le av' le scapeshataggini' cÌùole vicenàedellasuagroventri,le peregriÌìazionidì città in città' picca'Ìlti'anzisfuÌundo o tacendo ventue amotose(senzapemltronÌai indulgerea particolari non furono plecisamenteplaionicì) molti aspetti,speciealeisuoi rapportì con le attdci, che jn statariA*a .i ratti di peÎsonaflgi,delineahconÙù vivacita cruè semprc Àpi""-à ^"n" conosciutalasuaabùtàdiuomoChteatro,eche.lannovitaavereeplopdescenedicoNnedia: jl musicistaVivaldi,a curGoldonidà prola dellasuabÌa'ura e ÉpìdiÎa il"ont o Cou*il" "on e 'tustico" Rousseau' neisistemie rurtestoaamusicale,o quelloawenutoa Pad$ conil famoso e bÙonoa nùlla' e.tantealtre.fiÉrrine oppureancorait ritratto del fîatello mìlitare,IanJaxone del comrs;hizzateln pochitratti Maappaionosaporcsesopmttuttole notazionisrÌll'a'rîbienle le ri.*a,jn,iuevo i meúti pmfessionalimaanchei tlath pslcoìogici,i capricci, al "J*.o "r. vatità, i puntigli. vengonoa compoìTeancheIe prcfazionipremesseda Goldo_ uu,ottiogta.Îica IÙnl_op".u pasquali,iniziatanel 1761e prcsegùitasinoa.l17?8.in ,ri ui rz uoto*ia"u" op"re nell,edizìone in rapportoal suoteatro,sicui lo scrittoreracconiaÌe vicendedellasuavita, prevalentemente no al 1?43-QuesteprcfazionivengonoalefiniteusvakrcrileMùnríe'íktliojle -

!a! ela !J3 ima 49! ei -e-! _. da!b-Ù9fu Il

nccalta dellecommedie

nMondoo e '(Teatro> nella poetica di Goldoni

pf rnaedz onede e sue da GoclonlaLLa oneprem€ssa a dela prefaz amo passessenz RlDort hacotnncaloaa!0 nelll48 r lr-50Godon chedueannlprrfa coî*"c e pies"ogettn"llne ha ormardecsamenle a [r]edebac pef la compagn I tesl .areper I teairoSanlAngeo scfvenclo poet ca d€ autoree de a prezioso la de ru o"lru", iàrma' lLtestoè un doclmento " " "t*ià* a onede a comtned suaconcez In drlla n3'' ta I 'l rPrroprr'Lodr roBi-oard,.'ni'-.d-F..heglr uon'rn.turrrLr;ggono one( d ir Joro ar di proLe'5 -o Cirro . ce gl',p gncr o,.rao uru' he rd un rI ro genPr< lJ.erlarìenlcmr 'onosen'ilo oual,,hr ,r anprgra.r.,le-'u-rr\î(ormrr:b.<la.r"r" or"" prL'e''.€,amia '; r€ar'"lr''r rL'|d' atli l'rz" n,L'lerrbr'e .'.rn; ;",;." ";"; dre o Dr'mÎ ro \i rro\J\c P'nre dPl': e Éor.n.. :r. t adenclomr''ile mrn C'n-n 2.rl qúù nfert0a SeneB

3. Lllluminismo

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ùrale peÌ

' -poeta dì lea poste e dcos[rxne cli tutta

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a corÌliene Eini, le av o tacendo pÌatonici). re siatan lrrllnecta: e mpidità Rousseau, fe figunne l dei comincci, le ri-

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30 da Goldoal 1778,in si' teatro, 35

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dicolarloal Lsrudio,

: delizie:e

mi so\.viene,che sul solo esemplarerdi quelle del CicogniniJrn eià di ott'anni in crrca, una Commedia,qual e11a si fosse.composi, prima d arernc veduto nppresentar alcuna in sulleScene1.... Cr€bbein me vieppìù qu€stogenio.quandocomincìaiad andarespessoa' Teain,né mar mi abbandonÒessone'vari mì€i giú per diverseCirtà dell'lulia, .loye mè conlenulo passare,o a cagone dr studìo, o di segurrmio Padresecondole dife successivament€ r€nti direzionìdellamedicasuaprofessione.tn Perugia,in Rìmìni, in Miìano, in Pavia,in mezzoaLÌadisgustosaoccupazionedi queLleapplicazioni,che a viva forza mi sÌ volevan far gustare,come la Medicinapnma, e poi la Ciurispruclenza,si andò semprern quaìche maniera slogandoil mio trasporto per la DrammaticaPoesia,or con Dialoghi, or con Commedi€.or con rappresentarnelle nobili AccadeÌnieun qualch€TearralPersonaggio. Finalmenteritornato rn Venezu mla Patna, fui obbÌigatoa darmi alleserciziodel Foro, pcr pron'edere.mancatodi vita mio Padre,alla mia sussistenza, dopo dessereslaro già in Padoraonorato della laureaDottorale,e di aver qualchelempo servilo neìle assessorìe di aÌcuni ragguardevoliReggimenli'di questaSerenissima Repubblicain Terraferma Ma chiamavami al Teatro iL mio Genio, e con ripugnanza penosaadempila i dorerì d'ogni aÌrro, comecchéonorevolissimoUffizio6.tn fattì, se mai in altro rempo applicai con dil€tto e con ossemzion diìigentealle DrammaticheComposizioniche su que'famosr Teatri rappresentavansi. ccrtamentetu in qu€sto. Dimodoché, sebbeneda miei pnncipì lòrmar polessiun non inleìicepresagiodell'arvenìrenella professionnobilissrma dell'A!.vocatoin queÌ ceìebreForo, pure rapito daLlar'rolentamia inclinazione,mi tolsr alla PatnaT,nsoluto dr abbandonarni affartoa quella interna forza. che mi voleva tuuo alla DranmaricaPoesia.Scorsemolte lralianeCfrà. imenro ad aDDrendere i Yan usi e costumi. che pur diversi fioriscono n€ rari Domini di quesranostra deliziosapafie d Europa, fermatomr lìnalmcnie in Mrlano, colà púncipiai a compor di proposito per servj$o deglì liaìiani Tealri TLrLlociò ho voìulo nlerir ineenuamenlecolla soÌamira di far nlevareil vero e sodo strmolo ch ebbi per danni intieraftenle a questogeneredi studio. Altro non fu essocertament€ senon sela ìnvincrbil lorza del Geniomio pel Teatro.alia qualenon ho potuto far lronte. Non è perciò maraviglu se rn tutti i niei \.raggi,Lemie dimore. in ruui gLiaccidentl della nì]a uta, in tutte le mie osservazroni, e fin ne' miei passatempimedesimi,renendo semprerivoìto ì animo e llssoa questasorta di applicazrone,m'abbia fattaun'abbondanle p(Nvisione di malerla a!!a a lavorarsipel learro, la quale nconoscerdebbo come una inesaus[amìnierad'argomentiper ìe Teatralimie Composìzioni:ed eccocomc inscnsìbilmen!em] sono andato impegnandoneÌla presentemia professionedi Scnttor di Conrnedie. E per le.itàr come mai ìusngar alcuno, senzadi questoparticolar Gemo daìlaNaturastessadonato,di poter riuscrrelecondoe feÌicelnvemoree Scrittordi Com medre?[...] Ora Iu ìn me queslo Cemo medesimo,che rendendomi osservatorattentissùnodeììe (.nîe.ìie h".ur \,n,c,ir.'dlr r,4'r rr.tr' ,ppr€-.1d\ar -l -d-dr.r.rt,.,,\r me ne lèce conosceree compiangereil guslo cofrolto, comprendendonel tempo stesso, chè non poco utlle ne srìrebbepotuto derivareal Pubbìrco,e no. islarsalode a chi 11riu scisse,se qrialche lalenlo animaro dallo spirito comlco tentassedi nalzare I abbattuto Tealrol[a]iano Questalúsingadi gÌorìa tinì di dctemrinanni all'impresa.

nrdel/o 3.rd elo Gmtlae srrso/o /r.Cicoanini:c acnloAndrea Cco8nn ló0ó veneu a 1óó0), autore d lFrenze ruúr0de na8gor dra.i.îe.ommedre,

esponent de teatro 0r8ust0 spaSnoeS n ltaa c sno attrbutcrcacn Srante

a8 ncamhd coad uto€a e cancs €re c.rî na d clr088ra e d Fefe pmlessrore ó.uflìzio: lnprego,

a ude 5..ss.seri. ... Rcggimenri:

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Era in fatti corrotto a segnosda piir di un secolonella nostralralia il Comico Tealro,che sì era resoabomìnevoleoggettodi disprezzoalle OltramomaneNazioni. Non correvano sulle pubbliche Scenese non sconceArlecchinatee.laidi e scandalosiamoreggiamen!ì, e motreggiìlavoleromalinventate,e peggÌocondoue,senzacosrume.senzaordine,le qua li, anzichécorreBgereil vizio, come pur è il primario, anrico e più nobile oggeúodell. Commedia.lo lomenuvano, e riscuoiendole risa dalla ignorameplebe, dalla giovenlù scapestrata, e dalle gemi più scostumate,noia poi facevano€d ira alle personedorre e dabbene,Lequali se frequenuvantalvolta un così cauivo T€atro,e vi erano strascinare dalÌozio, molto ben si Buardavanodal conduri la famigliuolaìnnoceme,afinché il cuo r€ non ne losseguastaro[ ] Mold però negli ultimi tempi si sonoing€gnatidì regolari1lèarro. e di ncondun,i il buor gusto.Alcuni si son provali dì iarlo col produrre in iscenaCommediedallo Spagnuoloo dal Franceseùadotte.Ma la senìpljcetraduzionenon potevafar colpo ìn ltalia.I gusrìdel le Nazionì son diflerenti, come ne son differenti ì costumì e i lìnguaggr E perciÒ i mercenanrl Comìcinostd, sentendocon lor pregiudizrol,l'effettodi questaverirà.si diederoac alterarle.e recìtandoleall impror.visoB,l€ sfiguraronper modo. ch€ più non si conobbero per Opere di que'celebri Poeli, come sono Lopezdi Vega'. e ìl MoÌièreÌt. che di là da Monti. dove mìglior gusto fioriva. l€ avevanfelicementecomposte.Lo sressocrudel govemor6hanno fattodelle Commediedi Plautoe di îerenzìoui né Lansparmiaronoa rurr€ le altre antìche o modeme Commedie ch eran na!e, o che andaran nascendonell'ltalia medesìma,e specialmentea quelle della puljtissimaScuolaFiorentinars,che andavanloro cadendotra mano. lntanto i Dotti fremevanoiil Popolos'jnfastidiva:tutti d'accordoesclamavanocontra le cartì\,?Commedie.e la maggrorpaile non avevaid€a delle buone. I...1 lo frattanio ne pìangeafra me slesso.ma non aveaancoraacquistatilumi sufficìemiper tenrameil dsorgimento.Avevaper verità di quando in quando oss€Naro.che ne11e sresse cattive Commedieeravi qualchecosach'eccìtaval'applausocomune e I'approvazion de'miglion, e mì accorsiche ciò per lo più accadevaall'occasioned'alcunì gravi ragionamentlìeed istruttivi, d'alcun diiicalo scherzo2o, d'un accidenreben collocato.dÌ una qualche\.rvapennellata2r,dÌ alcun osseNabilcarattere,o di una dilicata critica di qualche moderno correggibilcosrume:ma piri dj tuuo mi accertaìche, sopradel maravigLÌoso, la unce nel cuor del1'uomoil semplicee ìl naturale. Aì barlume dì questescopenemi diedl immediate a compone alcune Commedie.Ma prima di poter fame delle passabilio delle buone, anchio ne feci delle cattìve.Quando si suidia sr.rllibro della Naturae del Mondo, e su quello della spenenza,non sÌ può per verità dilenlre Maestrctutto d'un colpo; ma egli è ben cerroche non vi si dÌ.!'renegiammai, se non si sludiano codestiÌibri. Ne composialcunealla manieraSpagnuola,cioè a dire Commedied intreccÌoe d'inviluppo2r;ed ebberoqualcheúsolita buonariuscitaper un ceftochédÌ metodicoe di regolaro,che le dìsringuevadalle ordinade, e una cert'ada

L Ad€c.ùiùa(.: sir feiscea8 scenar deracommed a de ane,n cu av€va una parteevante a mas.fre6 no d Arecch 1l. Dm6ùi: cne€crtano Perr cvar neun ucroquinddiDendono dalfavore 13.rll'iùlmis: rrrprowsrrdo s!/a s.ena,5ec0nd0 i dea com. e consue&d 14,Lole di VeB.rFex LoPe deVeEa

3. f llluminismo

spagnoro fsó2 l{3s),auloredlarnmarco 15,Molière:) Sez.1, Perco[o 3 A5, 17,Pl.ùro .,- îd.Dtio: r duenrass ml autord com.ned e atin. I t0Macc 0 Pau to,vsutotra e seao o a.C, iuaLrtG rcde anitiane,deautulatia, delta Pseud0l01c sooopervenute nrereventi pub0 rerenzjo commedie)t afq seco0 a c,lú aútae Frctell,de deasuacEQ,óe Prrltoredl seslÉsso(d u abbamose

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13,sooL Fior.ùtiu: s rferscees senzameitea 6 ovanBattstaFa8iuo eteratchenel'amb i]óóG]742),unode t0dea cuturaarcad caawiafono lar loF r9. r.8ioú6údú dtsco|sr 20.dilic.ro schco: s.hezoror Aros 2l, úv. p6Rllat.: nertrarearcata decostume o quachecaralere 22.tíì|ùppo: dalllnîeítaMPIú

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di naiuralezza,che in essescoPrivasiFra ìe altre mi so\1'reneaverneuna data al Teatro rePlÌintìtolata:Cdnro. qudrlloaccidú, in unlnottt, che per \'?ne seresuccessrvamente cara,iuscÌ anchedall universalecompatita2r.Non ne reslai perÒrnterament€conlento Mr provai a farne una di caratlere,intitolala il MomolaCorLisianoPiacqueessaeslremache tui allora tenratodì me.re, e fu tante volte repìican con istraordinaúoconcorso2a. cred€rlaDerfettaCommedia [...]. scrivere Tullaviapr€s]da esMa conobbi di poi quanto mrgìiori Commediesi Pot€ssero po d.\.Jùr^nr \e c r ' ur"ncnt' d tr t . l< ' -J.ora$,u "n volleJdllrto, aìle quali vcnne Lrecolpivano,composi il Morulo súlid Brenl.l,e I altro duc riuscite Commepur latta una cortesissimaaccoglienzaPensaialÌora,che se lanto eran di€ nclle quaLi€ra lestito de suoi convenienticostuÌnr,Parole€ sali" il solo Principa Lasclatiìn libertà gli aftri di parlar a soggetto dacchéProcedevach clle nuP€rsonaggio, posi a\'-rebbe ìneguaLÌ e di Pericolosecondotta.pensai.dico, che agevolmenLe scivano L:' scnvencio piÌi leìice riusciu pir:r ancor sicura e di mighore, Lurorendcr la Commedia al tomlo clellavorandolì e lulLì van caraLted. introducendoYi pane di tur!ì i Personagtr{i, la \aùra, e sul gusto del PaeseneÌ quale doveanrecìtarsile mie Commedie' NeLIanno adunque 1742, seguendoquestoPensaúento,diedi alle Scenele Donnddrgdr ,o, Ia qual io chiamo mia prima Commedia,e che prima delle slire companràrn questa raccol|a,giacchéin fatti à la prìma chio abbiaint€ramentescritta Rr[rovò€ssa dapper Lurtoove iu rappresemata,c principalmenle in Veneaae in Firenze otlimi ltudici del buono. una gentihssimaacco!:ìienzaibenché molte di quelLegrazie Per awen!ure le manchino,che a mio parereadornanle altre posleriorm€ntefarte,daPpoiche abÌrandonaraalfano ogni aìtra professione,come quelle.li Am'ocatoCìvi1€€ Ciminale, chc ìn Pr' sa aìloraesercitava,mi son tutlo consagratoalla Conica PoesiascnYendoa prolìtto deL l'onorarisslmo Girolamo Medabach,iì quale alla testa di valorosi Comici va da pit' celebri Tearrid'ltalia spargenclone'popoli, col mezzo di cosùmate Comm€dre l istÌu Pmdenir,la V€dovdScdllrz,furono in se zìonee il .liletto. i du. 6 cmellivenezianí,l'IJoma la BuonaMogii€,ìl Buito tre lòrlunarissimeCommedie,e dopo di essela Puttd Onotuta, jndicibile apPlauso Ca|dtiùt t Ìa Dama,I Awo.dto,e la Srocdra( ld Nuotu. rePlicatecon sudetto Comibenemei!o l'interesse clel molto bcn Iecero sere in varie Città, moltissrme sono attatto inulili che non a conoscere dandomi me di consolazione, co. € ricolmarono gu 'l e blron il buon cosrume Teatro ltaliano per sul ncondurre srat€le mie applicazioni la ior quesra oprnrone in giorno in giomo raflernando sto dclla Commedia.Mi va Pordi ùna che incontranocomunementel€ altre Operemie. che in questo8en€resr lan recÌ tando. secondochlo le vo componendo Non mi vanterÒio g1àd'ess€rmicondotb a quesrosegnor6 quaìunqueei si sla di mi o esem glior senso,col mezzodi un assiduometodico studio sull opere o Precettive2T, planzsin questogenerede migliori anlichi e recentiScrirtorie Poe!ì o Greci,o Latim, o colte Nazroni:ma dìrò con ingenultil che seb Francesi,o ftahani, o d allre eguaLmenle \r r'r "h qu"r"d:"t prr\e-'rrorl.. rr,j bcr,,rhJr.-Lr '.l h -. rtt "d" ed esen1pli:coniutlociÒi duc documenti timi Maestd.non possonotrarsi che urilissimi pentirò mai di essermiseffiio lurono.rÌ libri su quali ho tìùLmeditato.e di cui non mi personemelìdr il Tedtroll primo ÌÌimostra tanliepoì tantiYaricaratteridi Mondozqe

21. d.|l urildal€

.om!!tik.

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scrte n preceoenza efanonteramente 2ó, o!.!ùÌto

eG de 2s,Y6rito .,. s.li: carattèie neatocom, utamenten quanb e battute

.-, s.8no: 8rúrú a qooslo

27. prccîrirc: pEeftlsti.he, .0e que

e opere€or cliq comelaFdetimd a|6to tee,che rioalvanopfecetlper a corì poszored deterr'rnat Sefef etterar 29.Mdd.r: noid remmoareatà'

4 carlo Goldoni Percorso

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rrD(.commrnrrr'jrmrabborddnlr''rm' paron dlt aPPo5'a Dr"rs(iosr d rìztL,fdle..nF 'a glrerrerr lorza i'e8ni'u eo;enrrdr qra4o'eed ì'lrLllrvet orrrìed P m -'Dpre\'nL' de coÍentr m informa cuíosì: arryenimenli di ii t,r," t" u.iun" put.ionì: rni Pron'ede der'ro'rro D U 'e'olo e rleììa ;';'i..., '." Je uz e rle drrerrchF 'on .;ì; 'omLn'| sdSqrPneiremno no-ra \dz.orF..qurlr neriranordo,srpoFvazroreoladen'onede quali la Virrìl a cod€steco utstessomi aalditain qualcheùriuosa Personai mezzi coi o medùandovi'in quat"r"l.Ji", à"a'- aj q"esto libro raccolSo,rivolgendolosempre' rd ne'e\sanocr( , rriosrana od a/loneoP \îta ml tro\I qudnloe 'rssolurdmenle lunqLre ll'e(onoopo,i5aDDidda.h !'uole(onqr.ral-heìoJeesercrrarequeilarìraprole)sione (on qJrlr' olor' menlre o lo ro manegg"ndo nr fu conos\ere i ""'" *t Teatro)r, --" gL i$enrmenti (he nel lr0ro ,i debbanrrppreseìlrrsu,le5(ener(,ralleri le pa*ronr rrrrP\oe .ome. debbaombreggrar'r"Derdarroroil rnaggrore d.l Vonooir 'eggono: rmpa' ou,h.'erqrelteirnre.hepiuIrendorgr'rr''\agro'(\ìdrl*arideÈlr 'PeÌ 'jron aoe roinsommaodlTearrooor'rrnguereco'heprr'ralroafrìimDre'siore-ualr/nrnr ( n'sce che Lrore 5rdrr, nà.dviglra.o rl nso oquel lal dileltevole'ollelr'o nellum.rn naturaLe' e posh con nrincipalmenti dal Ùovar nella Commedia che ascoltasi. effigiad al i...n sarbo nel ìoro punlo di vista, i difettj e 'i ndicolo che rrcvasiin chj contrnuamenl" ., ù'"" ", rn modo peroche non urri rropPoollenoendo Ho .ppre5opLr dal lealro.PlorPprendolulrilr,)ìtrlloccasronedellemre'les'e'oÎ:o oebbos'ri!€"e .',"d'e'it erl'o prnuol, edelldîo'rr, \azrore per'ur precrsa-rìelte dell,lrre Hoo5-ewaroalle\olle-isruolPr€granor<diversoin-benmolre. o.e o" qLrello rìportame pochlssimi encomi alcune coserelleda me prima arule in niun conto' aLtre applausoÌo quali non ordinario sima lode, e taÌvolta eziandiosóqualche critìca, datl€ I a -emiP ommedre le d\€asDprrroper la qualcosa\o imp;raro volendorenderulilr e serup-rntrpirmen a cui degSro ru qLrerlo oelluniver'ale17 eol,, irl'ol'a il mrogLrsto ie,.en-a darrri pen.rerodeìledì.e'iedr 'il.'rn'o 'Snoranrioindr'(rerredrrrrcrrr'IquJrr ro uî Popolodr rultaunr'Nrzrone,elor'e argusro dr ru prerenoono di dar 'a leggeaì rncere cnedr urrort Mordoeoìrtrllr r s". oh 'olla lor soldlesra non nllelrendo(ne lasciar e conùen cambìarsÌ' impunemente particolaritànon integranti,i gusti possono lrnguaggt restrre e de . he dell' modedel n"dronerr Pooo.oezu-alrìenr< ;;;;;-,;;;;";i."n,adorarorrdosnranriLriLaesrEonor.,.dr*reràmenredame:rr'prJ a' qua' de GrecrF Romanrcomk o I rnìla *rupoloe del luogo'òo che re,€rnDio loloroln\ononparl,nornuramede'imasten'o-omlgll'nl|:tlllcllrr" rro Personaeei allessenzialbettezzadella commedia' altro non oppongo che s" .he .o"!l.o "1""."o queiie cosenelìe l'autonta deì da tami secoliapprovatouso contrario{o Moltissimeson *"sslmamente creche, e'l in particolare in quelle di Aústofanear' è"--"at", ^"iJ" q;ando elle recìtavansisopraPalchimobiÌi comele nostreBurlettea2'ìe qualì assaissimo e riuscirebbonointollerabiìi ai nosrri: e però io stìmo che' Piu lli";ì.t"oi oi"**"". alcuni preceltì di Arìslotele o di orazioatr' convenga sewire a1ìe .ru ..1r""i.*lle1* "d

30.scgat:gl indizidacuistîan stana iame€ 31.llbm d.l larrc: coflunua tearo torainzìae:esperenzadretade ato è libfosucuG0donrra$Lrc 32.ombEggiÌli: co clrar0$ùr0leúna dad seSnol rlcavaìa mètafofa 34,si p..iicd e frcqretta. 37.ùùlEÉ.L: ,l8rst0g€nemre

3. Lllluminismo

3s,l'ù à.,, il.l lúgo: e€ unadee I dr€ I cbssc smor nasc e€8iessenzla 0 deLapoetrca e,sLrlondarìrento menta q awvarnposlo a afaSedae al arlstote

precetlstche astattqcioècoldonc0[

mesciirt 3t. srtdctlà:Pedantere 40,io lom ,,, conrnno: i, cosec/re a chefarccnnk belleù haniacosipÒca dellacffinedta,a qu€srcntcr ess,ùnziaie dellùso altu cheI aútontà E nonDppanga contana,appnvatadatantisecol.ale

42,Bùlend letaN decomc de ane 43.or.zlo: s rlerscealartepoetrca c unaenadib bbaddcLass chedvenne prec€ttisu a smoe datu sLrcavavano e etteGr dee operc composlzone

greco ogralo 41,Adstof.re commed 0 er ae 0 ri rppresentant del vsecolac,

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in gran pane conformalo Mondoe T€dilo;e solament€alopomi sono awedulo d'esselrni €o e"eiu".rd"gl P '€ grrn Vde ln pr<' ocll Are r" o,ìdnJ.jr dd , DLLL 'll \aeor -rJerzrr'' n"glr -r'i "gL'Jd rJer Ienr'roe,r onzJa\.rJ p upo 'ro s Ja "rr ne g dn' -rcdtr n" aPpìr'rìdo\i ,l"l'caso o'lL 'p"' .'". . rl"-ì".","ì,f* ' "o'r'Lre'ore "n" c n'rodrc oJilaraeiorcdellAr r{o la ono''e egolare ' l l d'usar molre frasi.e voci scrupolo farmi dover non dl r'" ireduto [r^"," ììì"-i'"tt^ plebe più bassache1nc":"':-:' [-1,-.a".ì, **!.rle "a intellisenzaanchedella l]1:: le mie Commedie Ad alcun' rappresentarsì .rpuiln",1!",,it" fn-U"rde cÌttà dovevano Patna' a quelle di esseche Àà scntte appostaper veneziamia ;ilt'-";;;";.."t, quel vezzo"d grazi€ d1 p€r lar sentire-le saròin necessitàdi ag$ungerequarcnenorerella Boro' Linsua parra Ìn recitando n,iiu 1up'utrco' rl Dottore5.che "."i; ";;t;ì;;;; g'e'e. parl; qur rclla \oÌgrreIrJ ,,.1 -.- semplice' -^-^,,-- naÙralL' "in" a dir -" I-o stile Doi Ìho voluto qual sr convlenealla Commedia'vale di attaccarsiÌn od eler'àto.Questat 1agrand'Arredel comico Poeta' ;;;:à;-i." esselveri' narurar' Sranmai l sentìmentidebbon rutto aÌla Natura, e non Ìscostarsene non dcercaiì,e l€ espressionia portah di tu!!i

1'* 190

i qrìali

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J n- 'r i

L. nat L- , i.

olr s - A' .

Impa

Com-

per mezzo del suo diverti leggi del Popolo ìn uno sp€ttacolodeslìnatoallÌstnlzion sua le novità assolutamente e ailetto. Coloro che amano tutto aìl'andca ed odiano nele febbri peno -i"nto p".-i.L'" riir.,."lr,."o parasonarea que' Medìci che non volessero o Galenoa'non i-t . to. ,,..' a"ltn .t ,'.'.1'lnxr+pgv questasola mgione, che tppocrare ì'hanno adoperata VorJ Pld'o I P lP { 'În_cJie 'J_ f..Ò.L-nrorur.,iDpre'oLl, m,('dr(Sar'brr : 1"["r, c.]u'od reso 'rP 'o p-c cr ' r-',in '( due ;;;"r;";,;.;''" " " "'.."" '.,. stù'liaÎi dag]ìsressipnlib,ì ho trovatl scntLi:libri. per altro. che soli cenamentefurono dj ài p'oesia.e che darannosemprea chicchessiarev€re rezrcni ; .;;;;t;,i;;;"'" r J " 'r 'a

195

nmeoìo Pera 44,.ùinchin.: chinrno,

nonuna eraconsderataaloraunmelere : defwte da e Para€ de

ti quat-

c cs.tppmr.t ...Gd€m iariosmeo

.t. ldbade

Lgoche É nelle

,ló.li radoùe d.ll'AÍd crtef ielo (maarteva_ do1o8 c dea scenzamedrca anenEoírles$onelafi€oc na e DroDr

43. d int.Iigenz. ... cÒncore:m n.a..la esseecanpteseancn''aate bassecheac.0f0r0 a0assrsere .lassiprLi

!e idtórisni. termnid usolo$e 50. tl flottorc: mascheEde a coÎme uoun00110 dlade ane clre60pfesenta

'fanear, he, più dre all€

n alisi

de l tes t o

lnquesto testo GoldonjnpercoÙe essenzralmenie Una dichiarazione di poetica sua a]ìa rifoúna della commedia' prend€ndo le mosse daÌla il".""o'tto it"..".ì"*ì. qua' un i giovinezza rac'iando ata<ìsin 'lalla pnma .ar raìè marìileqr . ;;.;" '."".."" è ri'oslr'Ùcndole rappedel propto percoFo dollAJre atru.ot"-edia ito'*r.-'"o al una dichiaÌ:azionedi poetica di capitale importaÌ]zà Goldoni ,t n"*. clas modelÌi e dei "r -[."a ".i"* i.."ato sulo sruariometodico d€tìe prccerhstiche i"il.ii"" """"* e 1l <Tarb'o": di ess€Isi cioè sici, ma dl aver strìdiato sopnttutto sù oue 'libn ' ' ll "Morldo> per i suoi di;ena deìta reaÌta' di aver tratto da essa gli areomenti ;;;,;;;J;t.""

4 CarloGolcloni Percorso


IncontroconI'oPera

$,balocandiera spt(:ca' 1,QLocalttlt'erQ goldorìiane Ne 'abbondallissinìaprcduzionedelle comncdie st^to semprc ò È anche ur t'esl'oche come il capolavorc dello scdl'tole velìeziano cflrenclosi Ne solÌo state proposte nel telnpo lfirúte messe ,Ìlu,o J*" .o-ungtu" ,e:ìtmli c dal pubblico fra loro:e (lÙesloè un sesFoIn' i"*" oatointeìlrelàziod af.he mollo lontane * ì"it**a" ^" deslirÌala al palcoscelúco Ne oflllrelxo un:ì AutrlLntit" a"Uo.l,,"tt"rra e della \ìlalità 'lì un'opela l enendotmchepÌesentììrn ;;*e jnterprclazronicritichepiù recenti che ;ì;;;;;;;; certà inìmallne flssata teatlali, hanno rrodificalo profon'ìanìenle una oì.onri *or"""norto,ú la Íìessaln llÌce di aspctli prl(laìlaLràdjzÌoììe e propllo per queslonaJìnon pregiodl consentirc ma únorati. L'autore '5î*uo una prefaz:'ane' uu" .lnn'pe la conìnedia,Goliloniprcnìette 'hr .odeìla esempio un {:lare nella vicencìatti tr'firardoÌiÌu ha rollrto che f"rio t,,.t.* ili "u "t con cui le sedÌltlnci <siburlaro dei miserabiìi drsprezzoo crudellà" e de]l'uinglunoso "barbaù chehannovinti,l]suofineècLunquenmetteleinorlolelasclùavitùchesiprocuranogìis.]iJ questolitie e che fra tuti' le u calattercdelleincartallici Sfenc' Per g,rì",ì r".a"* "Ot"*, " conúLedieiìiìÌuicomposte]'.LLo|''(Ln(t'Le.]us]a.1apììjmorale,lapilìutite,]apiùistÌ-uttiva-' nÌoraìismoben_ cr,ldenlementeall intento di compiacereil Questedichiarazio úspondono ,, rÎonasconoanchedal moúÌismo dello stesso J con ogni probabilitÌL ;;;t-, il;;';;i lel'te opere alle da'lno$lo modo di accostalci re, un atteggiamentoche appareormaÌlonlano essereLÙÌl_ttìlechiave dì lettura del testo' Iade; tùttavia le parole citate possono egualncnte la sua promgoGoìdoni non guarcli con simpatia e compiacimento o"r"ne ,"u*utàno ""me che in lei si hcama' della grazia e del nista, proponendo l'esaltazione dell eterno femmÍúno" in urraluce cntÌca, perspessosi è i terprctato, ma voglia presentarla iu""iÌìu r"^^inil", "o*" sjnoconunacefiadurezza''l.enendopresentequestaindicazioneprelilninale'sipuòpassare allalctlÙla del lesto

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locandiera

I lr53a ieatfoSantAfselodallacnlT!::y"*i-a Lacomneca r! iaporese'lata -0eina

qop;-t* ",'parl""edì.:i*i*ru* ii"'"n" *I",:l:ìi,'.i: :;,:i:,:'::,ilí:":::iffi Nl ll52 La n o v e m b re .l t.j b r: e"i. 3. Lllluminlsmo

:-


600

605

;lio. Ero fan

6f0

615

MTMNDoLINASeè vero ch'io possasperargrazieda lor sìgnori, una ne chiedo loro Per uhimo. coNTE Dite pure. Parlate. MARCHESE (Che cosa maì adessodomanderà?) (da sé) lABRrzro locanda. Le supplìcoper atto dì grazja,a prowedersi d'r.rn'alrra MTRANDoLTNA (da (Brava; sé) ora vedo che la mì l'uol bene.) rABRlzlo coNrE Sì, vi capiscoe vi lodo. Me nanderÒ.ma dovunqueìo sia, assìcuratevl6ldella MaRcHEsEDitemi: averevoi perdùtauna boccettÌnad'oro? !flR{NDOLTNAsì signore Eccolaqui. Lho 1o ritrovau, e ve la rendo. Partìròper compiaceni, ma m MARCHESE dellamrr proteTiore ogn.ìuogo arepLr Laprrale mi sarancare, nei lìmiti della convenìenzae delespressloniór MÌR\NDoLTNAQueste voglio cambiarcoslume;e lor signoú ancoraprofittino I'onestà.cambiando stato&, dì quanro hanno veduto. in vantaggio e sicurezza del loro cuore; e quando rnai si tro_ vasseroìn occasionidì dubitare.di dover cedere,di dover cad€re,pensinoa1lemali r-e inprmre.€ si ricordinodelli locandi.rd.

62, tss1út.tcvi. siatesicu a

ó4. Caúbi.qlo

shro: danube 3 spo-

) e è partito

na lisi 'o8lÌo

spasr'

úemi quella

I tuo paese.

r gli uomini

de l t es t o

Per questa gùida alla lettura della della dforma. dei princlpi La realizzazione Locanalier.t è oftr,oît].mopa.rtùe da alcuni ílievi dl canttere genera.lelnnanzitutto si può osservaxecome nella conrmedia (che è del 1753)si siano perfettanent€ realizzate le dirct trici alellarifoma golaloniana.È \.€m che vi si possono coglierc anco€ le tmcce della vecchia CoÌnmedia dell'Arte: a livelo dei perconaggi, ìrÍiandoÌina conserva legami con la fi_ gJ]radella'servetta" ma.liziosae piccante, che era un ruolo tipico di quel teatro (e difatti la pa.rte era recitata da Maddalerìa Madiani, specializzata appunto nel ruolo di "seretta"), Fabrizio, a sua vott4 rimanda a.ll€figwe dei servi detla Cornmedia de '4fie, in pa.rticolaxe aÌa maschera di Brighella (anche nel suo caso I'attore che lo impersonàva em qtecializzato a sostenere il molo di quella ma.schera);pùre a.lùvelÌo dell'azione scenica si poasono rinvenire espedienti che úmandano atÌa Cornmedia dell'Art€: ad esempio, come ha notato Guido Davico Bonino, il frnto wenimento di Minndolin4 che e.:rauno dei ,azzi riconenti di quel tipo di spettacoÌo; così iì duelto, che wedecontrapposti il CalEliere e il Conte. Tul. tavia propdo ta pr€senza di questi tenui legami fa risaltare la distanza che sepaú la scril' tura almmmahcagoldoniana dagli scena.ridella Commedia de['AÍ€. Mimìdolina non è piir ùnruolo o úÍz.'rrÌaschera fissa e stercotrpat4 ma un camfr€îe, nella multiforme varieta di sflùnatùe che lo connotano come individuo irripetibile. l,o stesso rale per gli a.ltli persona€gi, che sono tutfi ca.útteri perfettament€ individuati e inconfondibili. Caratteri e ambiente sociale. La comm€dia goldoniana non si limita però a deli_ neale psicologie indivialuali in tutta h ncchezza delle loro sfaccettaturc; le colloca aiche in un Dreciso cont€sto soct le. La locandiem otrre infatti ùno spaccato della societa con-

4 carloGoldoni Percorso


temEoran€a'coltainhrttelesueaxlcolazioni.l,atocanda'.lov€siincontran"p"f:Tf per eccelerìza dlq'esm pone dunque come ruoso embrematico ;ii:;:;;;;i, "i csmpionesu:atificalodi so'ieEr jei fondamcnr.ati .-_._* o ceri {it reÍerenre.è owio. è la t rad DeBonaggi sono tutti rappresentaiNr

*;ir'n;r*:mr*'i1*5*P*1; i#mffi r'anarrn nPrcre re di Albafiorita esemplihcano le due

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muove

3. Lllluminismo

, " -""r

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, persona€gi

e a Firenze.). poli e il Conto. l,a pdma

rcquatùÌa di

di "lezione" due nobili à |e dai slÌba.l nti'). oosì,

lo una figìrùeben indideÌla comú€ delÌa padi locanda. li in alcuna rrÍa profesuaÌnente il

cietà che si rho di cioL I iÌ suo alisso () Tr,

p. 396), cioè dalÌ'osseÌvazione dircttà e attenta dellà rcaltà vissuta Uno schema htelpretativo omÌai consacrato da una lunga tmdizione ha fissato coldoni neI'inìmàgine detl'ùc mo sercno € oftimìsta, che guarda il rea.Ìecon bonomia un tantho slìpel{icia.le, delìneando nelle sue commedie un mondo nÌtto grazia e leggerezzasett€c€ntesche.la critica più recente al contrario ha messo ir luce un'immagine meno univoca, più complessa:in effetti la mppresentazione di rm canpione di società offerta da questo testo dveta neÌ commediogra.fonon solo un occhio acuto ma, al di là della comicità fine e tutta godibìle, una fema disposizione critica nei conlronti dei costumi socia.li,animatà non tanto da u'hdìngent€ bonaxietà. qua.ntoda ulìa catacia di ossenazione pungent€, da una notevole "cattiveúa" di ràppresentazione. Questo disconsoha ir pdmo luogo m€ion d'esserep€l figure come iÌ MaÌchese, il Conte, il Cava.Ìiere,i cui tratti, per quanro suscitino il riso, sono detineati senza indulgenz*, Mirandolina: I'attaccamento all'interesse matedale. Ma se il discorcolale per le figule in fondo "minori", rzle a maggior ragione per la prctagonista assoluta d€lta commedia, Ml"ndolina. Come si è accennato, la tladizione cdtica si è compiaciùta a esa.ltaÉ la €ilaziadì questo peNona€gio, iÌ suo ga.rbomalizioso tutto "settec€ntesco".Ma ad ùÌa Ìettura più attenta Mirandolina si riveìa ben diversa com€ hanno messo in evidenza àlouìi interprcti qùaÌi MaÌio Baratto (1979), Guido Dàvico Bonino (1983) e Robero Alonge (r99r). Inna.nzitutto ciò che connota Mtuandolina è l'attaccanìento all'interesse materiaÌe: lùngi dall'essere un'amabile, garbata "sirena", tutta civett€ne e deliziose mossette, è una perso, na scaltm e calcolatúce, unà profittatlice sftontata sino al cìnismo. In questo dveta le camtteústiche tipiche deÌ suo cetor la .loca.ndiem,, (e si noti come il titolo insista sdla qua lilicazione prof€ssiona.Ìee sociale, non sul nome deìla protagonista) h quanto '\,ende' un servizio appartiene al ceto mercantile, e se di esso prcsenta le caÉtteristiche positive, laboriosità, seiso pratico, fermezza di calattere, possiede in maggior misua quelle negative. MtandoÌina specula sùlla sua bellezza e sul suo fascho per attrane nobìti cuenri netÌa sua locanda' ma non solo, con questi mezzi fa rnche loro arcettare un tranamento alberghie ro che si intuisce alqrìanto scadente (la biancheria piena di buchì, la "camaccia di bue> imbandita a tavola...), úcavandone cosi un not€vol€ profitto. Per raggiungere taìe obietti\,rc anivà a vende.si, per così dirc, "a.ll'incanto". Si veda Ìa scena in cui il MaÌchese e il Cont€ si cont€ndono i srÌoi favori, ed etta finìsce per accettaxeiricco dono degli orecchini di brilÌantij scena che si ripete con schemi analoghi con il se condo gioiello del Conte, con la boccetta d'oro del Cava.lierc,persino con il fazzoletto di seta del Marchese. Però con estrema scaltrezza. facendo un uso tutto stÌaÌmentàle delLr sua bellezza, Minndolina gioca sul linìite che sepaxaI'onorabilita e la reputazione deÌla coÌnmerciante piccoÌo borghese dalla degrad^zione della prostituta: si fà compemÌe in pubblico, ma solo metaJoricamente,si vende psicologicamente, non lisicarììente (Alonge)j e propdo attmveEo questo ambiguo offrirsi senza concedeEi ottiène iÌ mansimo deì profitfo, ir qùrnto i nobllì spasimanti a.ffollaro ìa sua locarda, stabiìendovisi a tempo indequardo paxla dircttamente Questo o cinismo ca.lcolatoresi dvela appieno negli .r ai suoi interìocutod Mirandollna è sempre educata e gaxbata "ad?: ed usa un iìnguaggio di im peccabile, oss€quiosaproprietà ma quando paÌla frà sé manifesta la sua vem nanùa, la sua sostarziale voÌgarità di piccola borghese attaccata al denaxo ("Alsulà; non gliene ca scano,, dice ad esenpio del Mffchese spiantatoi ma si v€da, nellà scena IX deÌ]'atto I, i$Ìo púmo monoÌogo, tutto infiorato di espr€ssioni gerya.li e termini crudi, <Mi piace I'ar. rcsto e del tumo non so che fame>, <tuttì mi fanno i cascamortí,). Ciò dvela come tutto L suo contegno si regga sulla finzione e la dissimulazione, a.cortamente rna.no\rate per i raggirurgimento dei suoi fìni.

Peîcoîso 4 Caîlo Galdani


M andolina tuttavia non si riduce a qresto ci" Narcisismo e smania di dominio. nismo interessato. Non è un peNonaggio semplice, facilment€ cata'logabile,come può irF ùure a pensaxela limpida scrittua di Goldoni, è al contra.rio una figura complessa' úcca di sfrmìatlrl€. Ciò vale iffìanzitutto per Ie moti@zioni dell'imprcsa che costituisce la trama deÌla commealia:che cosa la spinge a fare innamora.re il CavaliereÌ Sembm tutto chiaro' I'orgoglio offeso della donna, la ripicca, ta volontà di vendica6i dello sprcgiatore delle donne e vendicare così anclle il suo ses€oiÌUiunato. Ma le cose non sono così linead Alla dvalsa "s€*sista" (p€r ùsaÉ rm vocabolo d'attuafita) si associa anche una rivalsa "clasgÎazle ai sista". sociale. I,a donna di umile conalizione,la piccofissina borghese,è abituàt& pafi, con i nobtli lialtenprivilegi concèssi da.lsuo fascino, a trattaxe con familarità alta gia ba;oante del Cava.lierc,che la !'uole degradaxead Lmacondlzioile sèrtile (si ricordi iepisodio de a biarÌcheda da cambiare, in cui il nobile impaltisce alla locandiera ordini con bmte.le altezzosità, come se foss€ una sua senla), fedsce il suo orgoglio, shmola il s11o spidto di n\.talsa"Per questo \'ùole punire e umiliarc pubblicamente il membro della cìas_ se supenore. Ma ci sono implicazioni più profonde. Conie Mirandolina stessa cohfessa nel sùo primo monologo (Atto I, scena IX, úgi 229), (tufio if llìio piacere consjste in vedemi séIvit3' vagheggiata,adorata': il tratto foÉe più dìevante deÌla sua personalita è uno sfrenafo naxcrsismo, ciìe Íov? soddisfazione nel sentirsi soÌl€ticato da una corte di inramoreti adoran[ Il contegno det misogino la ferisce in questo punto delicato. Quindi il propo6ito di vendica.retutto il suo s€sso è una copertur4 un alibi: Mirandolina l'ìrole affermale esserìzialmente se stess4 la Fopria prepotente individualità. Ma paxla.reali na.rcbismo non dice ancora tutto tr dominio esercitato sugli uomini appa_ ga il suo narcisismo perché in'lei c'è una sorta di ossessionedel potere s1!g,liattfi' del cG mando (Alonge). I:omaggio che shappa ar suoi nobili spasimanti, con il corollado dei ccN doni, è l'onaggio rituale al suo potere incontÌ?stato. Lo st€sso vale per i subaltemi il leganìe con il domestico Fabúzio è ambiguo (probabilnente cela anche un legane ses' suale, come si può dedurre da alclmi indizi), ma nei suoi confronti Mimndolina è sempre Id pad.rona, c}le com rda e luole essereubbidita senza discussioni Fabdzio è uno strumento nelte mani di Mirandolina, che ta donna si riprometfe aL usare a suo comodo e a suo esclusivo !?rtaggio. Perciò la molla segeta che la spinge a sedune il Cavaliere, più che l'orgoglio lenìminile, è questa $nania dell'esercizro del poterc, che non toìlera che alcùno vi si sottra€ga. L,'emergeredi questa zona selFeta della personalfta ahMiEndolina dissolv€ cticàé inter_ pretati;o che l'ha fssatà nen'immagine di afraEcinarìteincanaaone dell'"etenio fe1nminino". Baxatto ha potuto parlare, per il sùo caso, di una "frigidità da intelettuale', di un da don Giovanni in gonnella, più teso alla conquista che interessato at posses_ "pùntiglio so". ln effetti Mfandolina non è interessatà alt'altro sessoù quanto ta'le: gli ùomini sono degradati a puli oggetti dell'eselcìrio del dominio BaL'attoha colto anzi in lei unà segreta aweÉione per gI uomini, che è simmetncà all'odio per le donne nel Cavalierc' Ciò dvela in Mimndolina anche una sostanzia.leaxidita sentimentale. Lei stess4 nel monologo citato, ploclam* con tutti, ma non m'innamoro rnai di nèssuno". Questa aridità è ma_ "Tratto scheratà con I'atibi delìa sua "libertà" da difendere geÌosamente. Un altlo tratto che camttedza Mfta.ndoljna' e che è uno dè "attrice". Mirandolina gli srumenti principali del suo dominio, è, come si è accennato, la sua straordinaxia abilità a fingere. Nella sua imFesà di s€duzione mette in atto una recita di sottilissirna sapienza 'teatrale'. Per qresto da paxt! di vaxi critici si è potuto pa.ilare, per la sùa finzione, di Ìna soúa dr "teatro nel teatro". ali una comrneaharecitata da Minndolinà a]l'intemo dela conmedia. tn questa luce as$lme signilicato I'intmituzione delle due conìmedìanti' Or_

3. Lìlìuminìsmo


questo cii€ può in-

lrre detle Lìeari. Allba "ctas\ grazie ai tr Lialt€riFi ricordi É'a ordini role il suo t€ìla claslro pnmo

ladoranti. I di vendiass€nzialrinl appa!i, del coÉodei dcbltemi: il ,erne ses,è sempre

rliere, più Es che altM inrerl-fefnminile,, di rm ll po€s€shìini sono B s€greta Ciò úveta *o citat , lità è ma-

uda abilibzione, dÌ Éno della tianti, Or-

ples€nz:" tensia e Deianir4 che potrebbero s€mbrarc un semplice riempitivo comico, una marginaìe. I due peNona€gi hamo invece una ftmzione essenzialeperché va'lgonoa sottoper arrrnita e contrasto, il motivo della 'commedia', della 'recita" di Mladolina me;, il CaA un certo pùnto le alueatFici cercano aliemulare la tocardiera, tentando di sedurre clawero senso un questo il verbo assume (e caso in valiere, ma sono $rbito "smaschente" prcgnant€). Ort€nsia e Dejanira sono infatti due pessime commedianti: la ìorc recitazion€ I ro-rzatae manierata, irnpiega formule trite, gestl conventionali, ù linguaggio altificioso esse fiorito di foÌ'nuìe concettose e ba.rocche.S€mbn quasi che Goldoni abbia voluto con nla sua si indirizza cui delÌ'AÌte contro presentaxein ùna luce critica quella Commedia questi presenza due di La stessa ior'ln4 ch€ ha dato vita a commedie come,o locadiej'o peÉonaggi, quindi, i€.le quasi come tm'implicita dichiarazione di po€tica, calata nelÌa strut_ pefetta' seconiura aranrmatica. per contro, Mimndolina fomisce I'esempio di un'atdce abbondantement€' aloil gusto gotaloniano,'natura.le', spontanea, e non a caso le suclassà riuscendo dove essefalliscono. Nel finaìe ì'impresa di Mirandolina mggiÌ]nge Trionfo e sconfitta di Mìrandolina perfettamente it sùo obiettivo: non solo il Caadiere si jrÌnamora perdutamente' ma è^coùr e stretto anche à corJessare in pubbùco il suo cedimento, con sua sonÌma vergogna qui ìe pa.rlatoquindi di un "trionfo di Mirandolina' n€ll'atto III A ben vedere' però' anche Vincitrice nel suo proposjto di umihaxe la misoginia € I'alte .or, ".*plici. "ost "o^o "ose rigia di un nobil€, MiraniloliÌÌa è sconfitta su un a'lh'oteneno (come ha ben mostmto anche gioco troppo ol_ in questo caso Alonge) Labile seùrttÉce ha rischiato troppo, ha spinto il perde gelosia, iÌ controllo di alnorc e folle Il càvaÌiere, he;d esso le è stuggito ili mano. Mi'I violenza per addirittura usarìe sta scandalo, di sé € sta per fare uno spmposito, uno irdvalori sono che Ì€putazione, la sua e randolina rischia ali pelderc ta sua onoÉbilità la Ìo nuciabiìi per il borghese,il mercante. Con il slÌo onore, anche quello dell''azienda €conomiche' ripercussioni con inevitabili " canda,sarebbeirimediabilnente compromesso' allà tanto anuta (liberta' e a'daccettarc il ma a dnùncia.re costretta a Uiranaonra -alora protezion€ himonio con Fabrizio, se r'ìrole salvarc ì'onorabilità e trovare I'indispensabile corso pericoli àppena che ha maschile, t'ùnica che la pùò preselvare dai camDraIl matúmonio segna anche la fine del "sistema' della locandiem' comporta un reai ricchi inrmcia mento di vita, di ";o$ume': Mirandolinà congedài nobili spa5imanti, là locangali e alla soddisfazione del suo naxcisismo che viene dal loro cort€ggiamento; àiera promette di non "cava.rsi, mai più "di $resti spassi" (il "diweÌtimento" a'Ìle spa'lle sua urdel C;v?.liere) e di resta.resolo nei limitr della <convenienzà e dell'<onestà' NeIa gli pùò salvaxe tima batnÌta-Milandolha si propone percino come esempio negativo che m occasroamanti incàuti dalle insidie di qualche seduttrice: <E quando mai si trovassem si dcordini di òrbitarc, di dover cedere, di dover cadere,perÌsino alle maÌizie impaÌàte' e no della locandiem". che esiPùò sembrare che questo fÌnale sia un puro ossequio alta convenzione edificant€ ge dalla cornmedia una 'lezione" moraìe' mà in rc,'ltà esso sanzionà la sconftta di MiÉngusto del ;olna, delìa sua "volontà ali potenzt' che rialuce le persone a stlllmenù del $ro dominio. A MirandotiÌìa resta solo lm ambito in cui €sercitaÌe iI pot€re: il marito $rba'lt€r(etidentemente no. Fabrizio prima di acconsentire al matrimonio voÍebbe far patti chiaxi Ìe sue úchiebruta'ln€nte tronca ma Mùan'lolina totale)' esige la promessa ali una fedeltà patto patti? It è questo: potere: {:Ii i rapporti ste"rìstà;ilendo in modo inequivocatrile "Che per il tu' blandirc sue arli poi alte paese>; ncorrerc salvo o dammi la mano, o tattene al tuo ri di me' dubitaÌe non tutta tuai poi, sarò <Ma sì, carc, turo maxito e tenerto asservito a sé: autontari_ brutale sapieniement€ a'ltema amerò s€mpr€, saxai l'anima mia>. Mùandolina pua.orrnf" c*.rrevoli ìusi4ghe. E ancora Ùla volta l'a por'e rivela il suo fondo di " "*o

4 CarloGoldonì Percorso


volsaÈ cinismor <(Ancle questa è fatta)' Mirandolina non ha cambiato "costume>: semplicemenle ha smesso il gioco rischioso con il mondo axistooatrco e si accont€nta di s'azia.r€ ta sua libido di potere nel più sicuo anbito fami]rare numeFoseslar-ceÍarurP SP come si \ede, N,lirandolinae un p.isona&do complesso. 'on anche possiamo ipotizzare che Gotdoni per certi aspetti ammiri la sua lucida abilità e la sua cncrgi.a décisionp. resta sostanzralfnenle LÙìpclsonaggo presenÉlo in uîa lufe ne gativa. Lùìgi dall'esaltare la grazia civettuola e là bdosa e gaxbata malizia della dorÌu" Gotdoni traccia un útmtto critico di ùn "caxatterc" che è anche un tipo sociale, quello del bor_ ghese inieressato, càlcoÌatore, privo di scÌupoli n€lÌa sua ricerca del prcfitto e nella sua sma.nia di affermarsi. Ilelegante iìivertimento, pieno di deùziosa "gazia' sett€centesca' nveÌa un fondo più dùro, sgradevol€ e impietoso Nella prospettila di flducioso ottimismo una nota che perrade l€ commedie Soldoniane di questo penodo, La locaulient)n.serisce gjà sembra più disi[usa e aÌÌ.àra, più pessimìstica- La critica dei lati negativi del bo4hes€ più di mature anticipare quelÌa che ctca un deceÌìnio dopo ca.ratterizzerà Ìe commedìe Goldoni, 1tÌrstP-gài,il Slor Toderc brontoton

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L I STORIE DI PAROLE sul la moral ee perbeni si i ca, C on unaconnotazi one a et _ chel €saI' ei i caal l ' el i chetl(l basedè l a di nami ca ' pi ccol aeti ca" ,corel atoesternodi una teraLmenta grandez.ai .l ono' er. ' l l orm,nei ndka rl comoor' a mentoi spi ratoa corett€zza,ri spetl odel l enorm e, i n rel azone ededucazi onee, codesi a,bìi onacreanza condotl asoc al e d6l l edonne,pudofee onsst a, al l a e n è lmododi llt er m ir e i n d i c al a d s n ìl an e l l ' a s p e l to di Gol doni(si v€d a comeavvi 6nenel l atocandl era appar if e re l a tv aa c i a s c u n on e l l ap ro p ri ac o ndi zrone, I'aito l, sc€nalV rishe 102108) e quind c i ò c h e a s s i c u ras ti m ae ri s p e ttoda parte lrecoro ha da semprèil siqnilicatodi "decorazione' des lia ir i : d a c o o e d J n q u ea c o s .,e n z ad i cosasi vaornameni o"ed , è pertantoi n gfadodi asgi ungere devèlare per essercricofosciuti nel proprioruolo 6 pi ir grazi a e di rendere p z ra a un soggetto e .ei l ore, bel Lezza d a l .rere d e l .o m p o ta me n ro a r ons ap e v o C omesul pl anoeti .Ó e sradl l aI' esi stenza r , qud' oiaFl l ap ro o ' i ac o l l o 'a ri o l e rF l l as l ral i ri cd.ro- prezi osa anchesu quèlloestelico I conceltoè connossoalla prodùne é i ntal casoi ndi cacapacl àdi modèrazi one: lr bas ea i v a l o rie a b o ra tic o m ep ro p rid a un ceto arti sti ca,l a l ' armoni anel l espressi one apprszzare ( ar s t oc r a u i db.o ' g l ' è s rac.l a s s l a v o ra l ri cii l)i e-mi rF proporzi one tra l ormae contenuto,equi l i bri iora l e la d i v e rs ed: e c o roè i n i z i al mentè a6s um esfu ma to re partle i l i utto, con parti col are I spetl odèl l erego ls gr andezz a ,lsop l e fd o rea, s o l e n n l leai p re si i si o.hè del l eun: _ he (aoosempi on6l téaro i l cl a< s , puiazionb nomè, ' " sp€to qar ant is c o noon o reg, l o rl a re e uon , e azi on€). tA d tempo,l uoqo l l l e m m ai a l i a n oh a o ri s i n sdal ati no d e c o .u m(c h e c o n v i e nceh, €b èt si adl n q u a n tol ormaasd i c e ,d e c o ro s o ), geniv aled i d e c o fo d e .ù s ,s o s l a n l i v oc l ' 6 s gnrl :'a " c onv en i e n zoarn , a m e n tod,i q n i i a "d, e ri v al oda ver

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5 Percorso

Autore

Giuseppe Parini lncontroconI'oPera Il Giorno,p.506

vita [a l.

ll precettore

Parino (che pleferì più tardi nìodilÌcale lL proprìo -Cìuseppe cogîome irì Pàrìni) nacque il23 mirggio 1729 a Bosìsio.in Briànza, cla una famigìiadi modestccondjzioni(il padre cm un piccolocomÌner ci?urtedi sela). liopo i primi studj. a dieci allni fu condotlo a Milano pressola prozìaAnrì:ìlfaria Làttuàala,che,morelìdopoco dopo neÌ nìarzo I?40, tili lascìò LLnapiccola renalitaarìnua' a condizloÌreche drve nisse sacerdote:così il giovane,pul senzàvocazione'intraprese la car úera ecclcsiaslica(ela irì effetli qucsta l'unìca via altrare$o cui, :ìllora, '!i r4gazzipoveripotcvanoaccedereaglisiudi) Nel1?5'1 r'oroi*aon" sacedoìale ! frLordjnatosacerdote. Nel lia .empo,nel 1?52,a ventidi liriche,,4ldrnepaesk)di Ri' plLbblcaio Ìaccolta una tré a ri. aveva pelra Ett:piLi,rto(Riparo em l'a.nagra,rùIladi Paxho, Eupjli il nome 1a[' no ,:Ìellagodi PÌniano,pressocú il poeli:ìeranato),checontdbÌrfonoa 1.ll lo,ro Pusiono(il .vogo Eupili' coro o Ponni), sullc 'Ùi rive soio.B;sìsio, poesenotdie deì Poelo(o99iBosisio?odni)'ero ollor; ùno dei ioDti viìloqqi di contodinì dello adonzo, oreo di coúpi edi colline o nord di Milano, dìssemindtúdi vilìe di 'am úoo;o di nobili e benefúnti milonesi che qùi venivnno o tro_ i..í.*e ro uitteqqiot"to t.""ndo beneffciodol mite clim' ìo'Ù_ stre.Sulld spolda oppostodel lo9o, quosi dirimPettoo Bosìsjo, eÌd lo filond; di Pusiono,doveElena,uno dellesorellcd€l Poeta, 1 I br r ' o r e o." 0 .,qro moo llo\ ur ooir c \ ' 6dldor lloq' r' ooi o r.."raJpo o rrnr p i\ Pn"l l_40lu oFlì o m or ol n c _ Àp oq n' |c r ' l r ' bolom Pnt ' dPl m bolo : o n oo. "n ino vedulo del lqqo ruvono Bo\i\io Porini rMllonor'

3. fllluminisrno

2,ABosisìoPonni, ìn unavecchiocort€ruroie si.o'seNo l'edificio dov€Porininacquenel1729 e dovevissefino o11739,onno Ln L r 'Ì o d r d i P r l r o f ì u n r Ó ' u i . i I o ! " n o v r l ; a o u 'r 'c p P Pr Allq 'uo mora ìoi rò in er'dira Ó o'o oiiioii di uno so;lb, ld ai romiglìo n€ cons€Nò lo Prcpri€tà lìno ol lt3O, auon,lo que*u posooLdemonlo slorol€ lnqreso iri cos Porini, BosisioPorini lMiÌonoì 3.-cìuseppe Ponni o qudront onùi cìr.o, ntrotlo do un Pittore di (noLler' òrienh;;nto leóclosico deìl€poco,il tiroleseMofin olio \u Mor1iD (nolter RÍmuo di t'iu\eppe Pannl 1775_1780 telo, port,, Miloo, Ptno.oteca di Brero

gflo c(x

nob tà I 1llodera mia dei I cana() po ìetler tra Ìe es zione cl, nspoftl{

cetì inft pure in bellol]l. nese,cì ??o.Cas Maria 9 zìoneco 1aculttll ginì e di doveMl nobilian duchess martuÙ

Imbona ponalo no al l?


il proprio [anz:ì, qa commera Milano dopo,nel che dive5e la Calrii, allora, . Nel 175,1 Z,a venti sie dtì Ri lome lati bùircno a

faÌloconoscercnegliambientiletterui e gli valsercI'anmissionea'ìlAc-l cademiadei TrasfonnahEIa questouno dei centúpiÌi Le.ruo".iu ó€rmlormati limìrofianti dellacultura milanese,in cui convemvala però nobiltapiìi apefiaalle nuovejstanzeiÌluministiche,conposizioni polemicied eversividelAccademodemte,a.lienedaflli atteggiamenti p. 298)deifÌateli Veni e di CesareBec miadei Argni O 1,osce?z{rrio, anclìein carnposEoni cìe 5i rinellPvano p 3, 352'l cana( r Percorso concùazione di rúa emnofauton po lettemrio,in quantoi TFasfonnati e ìa tradidi unacrùturamodema,civilnenteimpegnata, tra le esigerwe che cultuale un ambiente cosl 1lgiovanePaxiruincofirò aone classica. p lPtterali' perÍ"l[amPnie ai suoionentdrnfi ideologci risDondeva tz54Pnrroal servi/odPldu'aGabrioSerbPlloN"!o sresso pt"r"tto"inc""-'l ni, comeprecettole dei figli (anche questaera una serbelloni lcondizionetipica dei preti poveridel tempo,che non avevanoaltri mezziper vivere).II Siovaneintellettualeprovenienleclai ceti bJenori era in certa rùsula inserito neu'ambientenobiliare' sia del pal^zzoSelpllIe in una posizionesubalterna,e, dall'osservatorio belloru,potevaconoscereda['intemo il mondodeÌl'aristoc$ziamila_ nese.ch; di ìì a pocoaúebb€ mpprcsentatosaliúcamentenel Giorrlo. CasaSerbelloniem un anbiente culturalemoltovivo:la duchessa dalmaritoedavaraujlarPlaMariaVittoria,chedi fallo eraseparala zionecon PietroVelli, em una dormacolta,cheseguilaconrntelesse Ia culturaìIluministicafiancese TuttaviaiÌ Siovaneabatedi umili origùÌ e di ideearanzate,convintoassertoredeìprincipiodi ugua€tianza' quelmonoo dovevanutdte un sensodl fastidioe di dsentimentoper conla deisuoiprivilPgjfn seguiloa unadls'ussionP nobillarp -upprbo Sam_ di musica dùchessa(avevaprcsole dilesedellafi€lia delmaestro lirwtini, dallànobildonnatrattata tÌoppo bruscanente)' nel 1762si prccettore di Cado diveme cenziòda casaSeùelìoni, e lallno dopo Imborati, il Siownefiglio del conteGiolanniMaria(colui cheaver€rillnca'dcofiportatoin vila l'Accaderúadei Tmsfomali) ' conseNa'Iìdo no aI 1768. n"o dello 4. Lo clrtproborcc d dl sonfAìe'$n'tro o Milo no o 6a t" .-.t" a"ne ol iemPo dr fonnt arcimbolde n-".. à,"i. 'r aette"earaettunrv.br@ \Ldtole rl nomPdenln doì F_ l"oì uno qll in rdo d€l s€iceno r óí.- m'r".ese c'uepp. rc mboldr' hé podn sornobrfl omnchè di aenorc a' ..;. ià1.,0 ," '"q-r" nett".aucozroneder poven Le "'doì" arim' i" imoieoo,ierc rnousurolPdd (ordrnoìe leden o Làr,:"' rií.* owi\ €nddmentodelledominozjoni BÒmmeo e{Dro\M'ercoJ -t""*.-" d Bosisto ;troniere o Miitno. Dopo aver compiùto i pnúl stùdi ono lo qurdo di du" p;no i del po"\e Ponnt studió o Milono n.q*ntoro in quPgl're$idnridn Prp'D o,i*'. "t't,. ".* ' N; l 18' of or din e b o m o b r o t u \ i o l l o e i"* i"- * e""* , " o Dr es edollo hie' o v . r no il no m 4 d r s o n r 'A ì 4 s s o n d r o I i5 lÍ ur in'i3tonc rn chie; dr sont Aleendro o Milono xvlll w d'I ro_ 5. I no del" riunronrd!(odPmlheLhet leoevonoo@\h ;plli véri. ro rouofl o inistrc rcn !e5oÉ BeMno \pl l7t2l'o' q'o n"qÙ omDicntrlereún milone)i ld lo """n'"-." "r', o. *".1. t t . r , , . dèr io de rl m 'r o m d r ' n e u o q u o " i. o. o. p. , io '"à * \ egnodiu n ( o u l o n l o r m h m ni ì l u ' r " * " o"* . . . t t . ."Éd"r lròromoh IAondpmro dcl ate.."a".to i''p rio .:.:,à

P u o n ! , o m e o r òn v e b i l n o m e o v 4 o p d È o ni Pl U m m b o tti \e e d *ÉÀistrcne"na orionaem td LuÌtuú dei lumr' e neì 'onsoÈ msi ollo EodrnoneclosL.6ti@ telo p"t"o.. re,."a.-io d.l P!9ni 1766 ollo i"i.rl. 'u vern Somoni CollezioR mrl., Mltdo, f o r n i ù e n e o ú n o r o 'n 'e r d o F [ . r '" 1 r i i i , . *" " , '" q *- n , i.n boslondooli lo noàestd rendito deld pro'd, o@Îondo i suoi tomPo lideuotulocrolo m'lonese i"n"n' .*0"".a" "i dr tn"tîoF d" fiqù der duro seF -."" it iric o.mo m-ni. " quett. ,:"t q,oti **d ono onru' In qud penodo ho or_ xrr."i dcl lempo compP:e_ '" "* inLerlPnudl, .^-.ne a' -no"."ìmp.nond d' cedorc lo viro delìonrto mzlo mrrones' b! veri, oltP 'he debolezzeNcì 1762 \P vvr c le ; *" ..".n", .." 'uP "*i r e q u i l o o u r r o n 'm {Ò I o n l o i n tot."tono."nte n " -". " i r o del n , - .dulo vútono lnRoltdPoan rironolid ohbonone moolre 'l q"ole condnuerà od sÉre leeqto do à" i" a".r'""", ".ít do dedcorle un od€ nm@td incomPtuto ;órdiole ùmicizio tonto "tt riD?stude nalú.onio 'a4ientù ii"i^. nitr"n" at v*ro vitb a otîobont BontumPasdt se.tttloni, r75Oca, o\\osltelo, Pq!t. collezione Púwdto


delloStatoriformatore alservizio fintellettuale civíle'avellì fmttempo,ol e ad alcuìe o'li di a'Igomento ozionobiltà poemettisatidcìcontroìa -Nel tt*fr* lpubblicatodue 'iíiilirst"r" I sae improduttiva,iì Mottino (l'163) e tl,Mezzogiomo per (1765),che,per quantouscitianonimi'furonosubitonconoscì[t] gt-a. prcstigio ll govemoaùstnacodellaLombax ta*. ì".iJo iluminalorlaì dallas\olurr)mo ru'rm- pr4nro-sa c,ì" *í.*ri".n" a ' 'lpi."; rPnd"vano f,luti"r"t"sd { lp luali lra Ialrro lÀp"*ií " gli intellettua'li di oJviteel feuael aela nobiìtà), vedevacon favorc 'n.LntJnento rcsponsà' avaruatoe tendevaad offrbe lorc incarichidi di Milarìo' I fu,z, così il contedi Firmian'govenìatore a';"i;Au "."iììui "Gazzettadi MidellasemiuJficiale t^- la {:lirezione dl ""à0, lo clùarnòa'llàcattedra "bellelettere" tun,o iuno:',ooi "u""".sivo MaÌia Teresa) p^l"ti"" Clescuol€pubblicheistituite da 'r.I"ìì ""u"'s'"t"i" nel palazzodi Brcm' €là proprietà ..t"," iiii* "rìasfedrono essesì a€gregòI'AccaaJi ii."iotto oraittea"i Oesuitj,e nei 1??6ad quali il si trovò cosìa contattocon a'"tistl à"^r lg"u" A"| t** Pìermarjni'che segÙi ilto." eoot"u -tppi*i Ì'architettoGiuseppe " neoclassico'ispiratoa criteri di amonia' i"i"'tt """.,r-"nto "t*" semplicità"e <calmagÈnclezza''se proporzione, pedetta 'nobiÌe anticaJolann ior,J'i prirt"ipi**"iati daìlostodcodell'arte ::1 neoclas

a{ùartisti vicinarìza Ititi"i"iti"'* ftZI7'1768) Questa tùtimastagione' sua poetici delÌa "n'im ìt d".** o* gt "dentamenti p od' 53rìIOìlr"aua "t"t | - L" dll''11" t"ar"Àop rtà\'a-lti "n^"'n"nLlo pr*' t*ial ri n'adclùuif idlr'sin'1ènèll79l [L no"O',," ".,i"J, so{intenaìentenellesclloÌedi Brcra Paxinivefùvaco$ a collìminato con la figurà tlprca liaere, at pari ai pietro Verd e CesareBeccada' {ìÍettamentea'ìserùzio a"ìltr",f"ì,"a" tffu.inista milarese,cheera ufficìaìi nelÌ'anmlm a"tto Stnto .ifor.utot" ed assumevaincadchi

-

tuna ra drrcn$ deìusol lontani francea lon,la mùusù sangun

-

pfesto deuaI edìm li99I chi si I presri prjÍìa ùÌ cur Ì,\us!

shazione.

7 -l l c onleCor loo! lr r mro n n Ù o ro n q $ ro b u { o L o r" ' n dr tu t dèno;t d"rN"orro'{d'mo i..;;;';;;;;'t;; "*"'do mhPnoÎpn"orr'nni oo r'so ol .t"*" " E""a"pr"nrp'terzrono derlrm!cmo'bur "'.--.ìì.ir úì*'., è." .';r'"" p e ri P oemq u o ..* r" \ro ' r s ú d rme n ro v ' r à- r t .,i"lìil-7i^.' ii i*^". - " " tt ..-aDfro corrererdoo Ponri in' or'ch'

rdnnr, ollobor"ro p"r.onoltrPnreIomeron'LlenF

conoqroll(o

lfi ';:'::;; ::x""ill*lru;:"'l ;:;;'"'B:I,li.ì';':fi

lruaonP ao p.rmorinr, ouroponrircnontro deìld nlo 165l_1646

.ì"'r. ru"rti'r'r"kzo dr aÉro cortile rcvovo o"' .t-d Foredov-uno\ohonpq YliJÍ r".,."'. 'r Mnono- benrF i"i* J,ó ". p."","t" '".8o de'r'oPeno PdeFillerzo Dopo " **"" q'rndrnro<r'uiro Jlì" or'i.n. a.ir n oroun,nu*oreon'o rere nelle 50oìe toldti ne ;;"",'";"r r7-Òtu-Pd ;ìii;;ì:;;;.. lTT t'L?73 di Finton catto Duio rPoirc os'dn Rpsio Nuovo [ilJi,']i <.i*ir'i ó;"" a"t@nt. a"p., a* ,".'à"..i" i'-ii"*i

i e"':'Ìlì"1 ffiil.'.î'"f,: Ii;tq:"*mn;l#: *Î:li"t, .o. momo, Milono' collezionePrivoro_

Naì t7-r 'l -.prceer;ro ddrlorrh'r"no f'"rmdnni ì;;;;;; Ì 4r,daojn 4rb' un oP€mpo\rc ',;'. ;pó**"k'o ;rì;;;,:;i;" "-,i iì tui u ài. ao voer' non oncororedi'pnne reo "-"^," ' furn'. dorrTo3poProder

ì:;):":il',ii;1,îl i',li;x,l:::nir*l';:"',ì;";,:",1i rd l _ 3 l o n l o rn h' a dr ' o_ t" *" -

-

r., ' *ì . . , - - a. onrori omi'hPvori'on À e". P.'"r-ri e ú iJ'"i-l""ii. 'rmrnene derla'Lod"orodr B"rrearÍ pror"son ;;;l ;;,;' *i;"r.' Mo l n r ro rere ;; s ; ij; ; . hn; io L' u rp p ef e ,n o n n i ' P i h o n rn n orLurr ri aà" r ipi. " i r r* ' ò ;r.re L ro ro n d oa rb ' ro ri

3. Lìììumlnlsmo

iiji"ì,"J"îi,"" i"i;ì..**ao

ùo ducol€dr Miìono (om noro cor",."io di Polozzodu(ole ì:""ì1"* pL'-";.r' Milono l7ó9_1778 r€olej, mè Poúzzo

tl . Il


rmat0re biltà ozio2og'iOrno Eciuti Per a [,ombatrinatodela colpbei [ettua]i di rcsponsadì Mlano, Ettadi Mi[e letlerc" ia Teresa). I propnem Eò I'Acca btj qualiiÌ che seguih armonÌa, bzzA,)sethaú Joa[i neocÌasr staglone, I, Oltrea]la l79l tu nocosìa coin SUrahprca ! al serviio ù'ammiù-

t, 165r-1686,

francese Rivoluzione della f ìllusione anni egliultimi milaresi Parini subì Come $i altrì intellettuali pro€Fessisti - -_ì però iì traumadelleriJome radicalidel successore di Lerr'lormell dlGiuseppe I MariaTeresa,Giuseppe11,che,in nomedi un'ashatta fuÌia úzìonalistica,sconvolsetutta Ùla sededi istituzioni'imponendo dellacultura.Il poeta,1èlitoe dlettive autontariesull'olganizzazione .on\úzioni.si ripiPgosusoslpssoa sialdolusonpùesuepiu profonde lontanò da.ìl'attivitàinteÌlettualemiltarte. Scoppiatala Rivoluzione ftancesenel l?89, ir un primo tempo,comealtd intelÌethraliiformadei pdncipiillÙ ton. Ìa vide confavolee sperzuuaicomercalizzazione gli poi, eccessl autoritade dopo ma minislici di libeÌtà ed eguagJianza, più saMuinanalelTelIore,assunseposiziomsempre negative Con l'ingressodei llancesi a Milanonel 1?96fu chiaÍìatoa irr"tioir-l**i I tu, punede[aMuni'ipalitain una'orru ssionechpsi è deui-rruzioncpubb!,a Ben tovenanti religione I orcuparacl"Lla e l'indirDzogeneúle prestoperò sorceun djssidlotla Ia cornmissione poeta allora,olmarveccluo dellaMunicipalità,e Parìnifu alÌontarato.n e di nalferna salùte,sì ritirò in ùn isolamentosdegnosoQuandonel la reprcssioneconfio 1?99glì AustriacitoÍìalono a Milano,scatenando conìl Sovemorivoluzionallo,Parinipel ll suo chi si era comprcmesso prestigiofu dspettato.Moi pochimesidopo,iI 15a€osto Pocheore pîima alellamotte scisserm sonetto,P/edorc i liLi'9tei I'arcú dí Dio, in cui, con iÌìmagini bibhche,lodavaDio di aver restituito MilanoaÌI'Austúa,nu anmonì anchei vìncitoda non compierenuoveúpine darFmncesi e nuovis,empi,dopoquellipPmerrali

10. ciúeDp. rartni n p@lo(oronddelÌo glorio p*trco do Apol' lo e Mrndo, h un d6eonoolleqon@ Prcbobrlmenrepoitwo di A!.ìrcd ADDidni, studente e poi Profesrc.€ o BEm, per il qùdle Ponni Drcvd;; un'oftetlùoso stimd e ol qùole d€dico oìcuni ve6l: un $n; r oindi, nngloaondolod' un n t r o r o g ù d \ h i o 'o t l p r c _ Dno of"no e oì redpo rr"so vrtuo\FÎtldmPnle si ouloritloc de_ idiv€ndo o sud vo)td ntútto; ùn'ode nmdsto indúPluto' in dl nevdd lo conune vicendo bioglofico che ho portoto €ntúmb!' eDDure dr diveM close socidle, douo Snonzo nello gmnde città od A e( ir oÉoo. uno lo PoPno o@ Por,Di/ psmo e oquereuo 9n' ADDrmi, ArolL' t,|t!|!E Àúm civi'Ó cr_ bidc; p"n Mil"no c6reuo srordo c;; oi" 'u rt. lÌ e moqqitlTaÒ ìP ùuPPegrocobin"gurdoredo Nopoleone Do5{no IAddo, |5 itumpono rn Miìono tn\cdjononi nérmÙ irlapio, p".lnl, ln"itoto, .o-" PFo6oÉ dell€ idee nvoluzionone o ú wre <teuomúrcrpolito demodod(o inleme uo gli oìFi rFh Veri F\lo pFro drsncntoto d rronte .ón,;roqori,o oUefone mdi.dll ossunte dol PrGe$o nvoluzionorlo e dn'h€ al doì_ DEvoieF in so dPgLintePsr nolonoli lronr er' tloncúrn iin<ori6 dooo rc|, aue mh, nîomo ollo qÙ4e dello suo ' uolo DuDÌ63|súlrou& l"nttuto d"i Itun 6i o Mtktno lt ,5 mogglo t 7dó, fine x! lll r. , incisione o colori 3u dk4gno di corlé vér_ net, Porigi, Bibìioteco Nozionole

1 2 . R i e n l m u9 l l A u s l n o c io M l l o n o m e n i F i l o r e p r c . s r o n ;d e r u l o r i 'o u z r o n o r , r l l <o g o fo l To cPo r i n i r i per \o onro te\lonentorio P uorporoto ol ,'-'ie. ro -tmo c;morind \dove qiunsevo o Mrlono il seve'o ,idíèrc di rodo ll tiume che oÌtrovelsq lo Brlonzo) o99i Porto Gonbohi' un cl_ m i r e r o q r o . h i l 'o o o r P m p o \ " '<u n o l o Pr d eìo 'r L o r d oe d r cr ó s e r l é o n ; i d o o o s r r o m m o r i 'h e r o U q ol o 'Lo ìo n e l te Po lr i L o m _ o r o n o e n d or ; D o " l o v r i r i m o d € l l P d r t t o no p o l e o r i o d r so i n l òloua cle inponevo ai sepp€llire I morti in cimiten comun! fùori delle citiò, senzo uno ldpide con ìl loro nome, e depre .herà lo ciltà che non ho d€dicotool Poetoné l'ombro dei ci. oc,j nc uno rombo ne un cprgrdf" ''A ìui non non ombrP po' n o n p i " r r o n o r p o r o l o r ' o u o 'i i É , r r d t e 5 u " m u r o l o , i n À '. qùoronfonni dopo lo suo mone fù potto n€ll'Ac"deúto di Brera - senza olcuno formolltò coúmeDorollvo do por'e d€r ooverno un oronde monumenlo dr mormo Lhe ìo nÎrop \edu i" inL""to o icn"er". soto in occosionede, Primo r"nrenono d;Io morle, nel lovenbre del1899, "Per inizidtivo di cittodini' di hseqnontl e scotdli d'ogni port€ d'llolio" glt viene dedicolo pubbli;dnent€ un monù;enio in plozzo cordusio cuore del_ Caet@o Mord, Motúm€nto d Pdrlril 1835_r&8, mlrmo, Mi. lono, À.cod€lrio dl BreE


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egliilluministi !.Parini

felìcitàr npubbìica della Laricerca

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ìafigurl emerge Îlll:lÎ":,* duÌÌ"li''"" .oÍmariedìquestodtrattobiogra.fico

";';;;:'";lÌ':;;ll :lr::; ;;; Îitr[i' ':;t'# :t"f ;;;i;i**]l; # aro lc""-"" il,," om,rnIll^1" ii"ll.".,ì" l:Til..;iltTT *"{:';:_;';r,;:X ::'ilìiiil"T,.î*"*Tilìt:*'xtrulmrutkf i:l;;:U:*::: *ili'H,il1'ÌHi:::.:*ilftfl :,H::':H *XXi:;l #ii*..i{Xt""^,m ralìl:;::6^i;:.;:;;;ri.he. da, si impegnanoh primapeNona'|assùmenoLì

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'Jffit*T3."'m$$i.l+'ri'lifr**:*"tm ffilÎJ1ilil:l:::v{$:*i:""11{ff l*i:i'*},litim;i;lr;:**'*:t vicino, non appaionocosì lineali'

pi"""ìtii"ìir*

e nece'sslta

dfbmlatorc' o"t o"etaall'intemodelpirìvastomovimento

francese l'llluminismo verso L'atteggiamento

nci 'on_ versoI lÙrìminiJÌofuancese' iÙúnzitutto il suoatteg{iiamento è conforzale posi rrdni aiour""uu. pu.i"i nelesprrge pun o.i*'""mitu;." -Problematico ,t, eI,iretícrosia rr^nri .io. di o"n.utor., or n Ut* t* ; trontt'o"q::"":o;J,;.;*;," ; " iu í ' " " ' ' t ro r' o , iu a iî u ro . d a mè n L n l' p d s o d F l raal climacultunledel secolodeìla ntoooeLlienza p ot (>Î5' Contro_ Mezzagiama la 'itJ"nt' * i"*omo relgioso' grudicanegativ2mente t""llil gionee dei Lumi, è ostll"'lZSl ebreie or di roghj i barbade " "" tome intoÙerabiìe nJorma,ritieneemprele 8*t*'ti" t"ùiot"'oJ' avaÌìzamento che 's'oppongonoiùlo a"gt eretici,si scagliacontro' ot"tt'Jnii_tilo "t'"lesiastìci di urà religlositàintima conlro 11"u"tua esaitazione è delleumare cog noru'' n* t'*t "to"tu' j1,"*'"ili-l1t"i1'dei cdstjanesimo pratiche esteri't f' alza reipocrite ";J;;;;;"';;';" Leduraziott' E d'ùopo'Achiìle' irt *ra" n" ll'ocle nersinovicinoal deismo,tto*iii",

frenoallosca siacomehdispensabiìe neìtarelisione' sensome

'gf:-tJ#:"H1";lontlamente

ut ai unbdìnata conviv:Yi^c:le' sia' tenarsìdelÌepasslo umaree;àì;;ti"cipio garanzia dl saLvez F come Ji*o aellesisterúaunalLa lalìsico,come velazion"o" "'srri;" €5sÍan(J pàilosopft t" t"oti' rf'trlin'e dcj gOa-g6giPe; liii"n" w'' (> p ;zS' T5' za "tt"d"Ctl**]* deìlaloro anima :l a-t Tl]i':l]]te estremanentepericolos"o"t í ""Iri'"-1""tt"" ciicli guardala rrcÌlto ufÌdilando stollo taggiar e prcnurciaconfio dr ess"* "".0.r'"""ì**, !1èr' l cho Jpl l " ' ' n' rn l - u p ' ri ori ' J re L g l ÒrF o n p ro z

' nnos' P ni ' /À

ji;Jil;;;ìfffi 5{;ffi ""1.11::i:, mLlHn^t'JiHJii: ,i;:l,xlf ,,,**0,** crasiìalla a!-rcscindere ú,nd'iduo 'l'll

;:;"* o'"'"""''""'"" "e' ' "1"Ì"Jiiii'1fr",'iil sesocia]ejncLLiècoilocatu,u*ìJ*g'u.nu*-a'Aquesteideeegua]ilaiesjconnetteunal'

BB3. Lllìuminismo

: i!

t:::


rro aspetto tipicamente illuministico, l'ulnanitaxismo, l'amore per Ì'Lùrarità in quanto tale, lo salegnoper lutto ciò che offende I'uomo e provociì in lùi umiliàzione e sofferenza,là con\in7io ne che dovere fondamerìtàledi o€lniuonìo è la soìidaxietàper i suol sìniÌi, Luìitaall'impegno per allevraremiserie e patimenh, inlellettua ione,aber 'mjgJiodno [opem letin sirtoÌìra ia. Comesi lol'emo auare BeccammÌnrsrabro di vade ellettualiià fii con I'ninati piÌÌ da a ìn luce le

tzz le posrdel e passo lo dellaúrla Oontroh ebrcie di afìzamenlo imacontrc ianesimoè ùille, alza noaÌlosca I sensome a di salvez pnessúno loro anima, higùardala Iluminismo huna e na edalll clasnetteun a1-

lanobiltà Leposizioniverso Da questo nur:leo di idee e sentjmenti scatudsconole posizioni di Paiú nel conlionti deÌla nobjìtà, quelle posizioni che diìnno vita a.llasàtiÌa del Giomo. ll poet.ì critica dummerìle ljr cÌassearistocmtica in quanto è oziosa,\'rrota e imprcduttjvai iÌìrraruitutto sul piano economico, poiché si accontentadi sperperarele ricchezzeche dedrano dallc sue rendrle, cioè dàI lal'oro al' tllr, Ìnvece dj adoperarsi ad accrescerclà dcclìezza comrne; poi sul piano inteìlctluale. poiché i nobiìi non dedicano il loro ozio a coltivarc studi che scnano a.ll'aralìze.nÌentodella cultura c della scìenza;inÎne suÌ piano civile, poiché nella lorc vita wcrla, tlLtta protesa ad una fnvola ri cercadel piacere,non si cumnodi dcopúre carichee rugistrature che sidlloutili al beneprrl) yespro: colui bLico.Eloquente è la lapidaria dclinizione del giovin slgnore dala nel prccmio del .(he da tutÌi seffito a nullo sewe>,doveò sfeúarìleil sarcasmoimplicilo nel verbo "senire". che lLnobile jntenderà nel sensodi "esscrese o ', ma che il poeta chiaranìentc htende nel sen so di "essereutile'. Uuesto ozro si arcomprgna pur all hlmomlltà dei costùmi: Paxini si scagliàsopràthrt_ dcll'adulterio, 1()contrc l'uso del "cavalìcrsenente', che non è ?Ìll,rose non rÌnalegalizzazione piìì alla convivenza ciùle e alla sacri, indispensabili che dislmlge uro dei va.lodai suoi occhi piii leciso nel]a condanÌa delÌ'aúslomoralitàrpubblica, la fami€lià. In un prìmo tempo Parini è (7757) si svoìge tm due defunii, un poeta di origjne che sapra la. nobilLd Nel Didl,ago crààa. , essa abbia aruto origine daila violeùa e dalla ra plcbea e ùì nobile, lo scrittore sottoLneacome pina (tesi dpresaa,rchenellafavoladel PiàcercdelMezÈog\,omo.) Î3,p. 521,w' 330 332). Ttttavìa Parinì úconosce che in epoche passatela nobjltà iìveva avuto una furìzione socialerdlfendere la patda in guelTa,dveslire lc maglstratuÌe e arnministrare ìa cosapubblica, occuparsi jn di incrementare la proprietà e mi€JioraÌele colture, dedicarsi agli studi. 'Ib.lifuÌzioni venímo cefio qual modo a cancellarne il peccato d'origine e a legittiÌnarne i privilegr 0iò che muovc il suo sdeqnoè la decadenzaattuale della classearistocmtlca, il fatto che essaabbla abbandonato questeatiività utÙ. Si ouo car,iro allora come Parini, Jnche nel momento della più fervida battaglia iÌlùI' nistica. non sia ostile alla nobiltà ill sé, ma soìo alla sua degenemzione,e non auspicN affaÌto l'elimìnazionedi quella cìasse,nÌa al contra-rioprcponga una forma di feducazione che la úporti aalassrìmereil ruolo socialeche le compete e che ùn tempo possedeva Socialnente e poÌiti dellanobiltà camente Parini è quindi un modemto riJonnista, lontano dalle posizioni ben più duramente critiche di Ln Pietrc Verri (e va da sé che non ha nulla a che vedere con quelle posizioni che si svllupperaÌùo con la Rivoluzione francese e con il Terrore, e che pofierarìno alla ghiÉliotfina e alle stragi indiscriminate dei nobili); allzi, nella suì polemica antinobiliare si trova pedettamen te a.llineatocon la politica del govemo ilhùninato di Mana Teresà,che combatte il perdurare dei privilegi feudali e punta ad una rigenerazìonedell'àristocrazia,ad un suo rehserimento produt ijvo nel corpo sociale.Piìì tadi, $Dndo Paúú abbandonemla militanza illuministica attiva, le sue posìzioni moderate si famnno ancorà più evidenti. Nella revisione del Mrrll?,t?ohserilà cosl l'episodio dei ftratti degti antenatì, che mila prollrio a sottoLinearela funzione civilrnente uijle , hc la rob rà posséd"vanèllèeno.hp pa\salp

Pa.'' sciuseppe Percorso fÓl


lombardo inismo dall'lllum I dissensi rispetto aì gnÌppo illumiúsiico lonùardo che faccva capo al "Caffè" c all'Acc:ì -Ache (ìemià dei Pugni nurnercsi erarìoi plulti di dissensoo addìúttuu di ladicele c aperlo contrasto lnn:Lnzitutto Parinì non condivideva,slìl piano ilosofico e cL turaìe, il coslnopolitisnì{)di quegir inlellettuali. feÌventi alrùmratoú degli llluninisti fuàncesii.lìe cosaegLpensassedci p'llosol"?s 10sappia.rÌro..{lle preoccup:ìzionidi cùattere mora.lesi ag:irrgeva a.Ììchcil tùnore che I assolbr_ menlo entusiastico e indiscriminato della clrÌtum lrancese snafulassei caralteri origjnarì della cultura italiana e compromettessela plùezza deìla lifgua con ÌìntrodÙzione massicciadi lrancesismj. sùl piano letletaúo e lingústÌco gli uomini del "Caffè" avevanoidee decisiìmenteeltrsjlc, rcspùlqevanoiÌ classicismotradizionale,accàdenico e retoico, ilÌ nome di unà letleratura di <co se,, non di np:ìroleo,di uÌla letleiìturà tutta iiìmcdialmente assenita all'utile, alla diffusione dei (lu,ìi", che pefianto dovevabaldÍe oglli purismo a.ncoraispiralo :ìi prìncifri della CnBca (1edi la RinraÈie otytrti nt)taia at Vc,uùatario d.ella Crus(z di AlessendroVeni, ) Per(rolso3 T4' più adaltead esp'mere D.J?1) ed esserepien:ìmcnteljberaneÌloscegìiereìepàroleclìefosscrc ì concetti, seùre cumrsi se fosserotoscanco slraniele. cons:ìcraleo no dalla tradizione' Paxiniilrece ela dgoros:ìmentefedclc ad un'idea classicadclla letterafura ed cra animato da ]uì vclo e proprio cr to dellà .lignjlìi formale e dei modelli aniichi, pelciò lc posizioni polemichc ed evFrsj ve clel gruppo rlei Pugnj gli appad\''aÌìoassolutanente inacceltabili, addÍittura blàsfcme

utilìtaristica allaletteratura Lacritica del gnlppo clcl"Caffè".unitamenteàd urÉ concezioteutililadsticadelì2l'l -Proprioem anche il culto della sciclza: si dteneva che dalla diffusio e delle cognizioni s( lcn temtum. iifiche mo{Ìeme, deÌla chimica, della biologia, della fisiQì, scalurisseÌo il progressoe il niglio|a nrento della vita socialc, che da essepotessero esserc dissoltc tutte le idee aberranli e oscurantiste.ereditàtedalpassato,capàcidi rendereschiavol,ÌroÍro,e che ne potessederlvale hfaÌibihnente la pubbìjca felicita. fentusiiismo per la scienza è LÙìiratto tipico della cullura settecentesca,ed ispira tanta lelleDtura intesa alla pjacevolc dj\'1 gazionedelle nuove dottrir te An(he Paxini àpprczza le scoperle scientúiche ed ò convhto che siaro fonle di progresso e dr deì germi del !'a benessereDerltma.nitàr(dedicaad esempioull'odea celebmxel'inoclùazione ìolÌe dallatedbile Ílalattia), nu è urlato dal fatio chc la scienza iolo che assicuraI inmÌurìizzaz sia dive[tata r]na moda. Ìuìa nunia frivola cli salolli aristocÈtici e di dàme ozìose(sfeuarte è In falli nei confronti clelgiLìvinsignorcche a tavoliìctisceliaprctenziosamenledi "calcoìo' dr <massb e dl <inve$a rdtlion' per destare I'aÌÌ]miràzionedella sua dama) Non solo, ma è ost e jn lista di fid esclusivr :ìcLuna riduzione totàle della leftemlura a vcicolo .ti cognjzioni utjìi. mente pralici. Anch'egli è convinto che la letteratura debba essereutilei lo alferma nel l)òcrri' jmpofiantj dellasuapoetica,dovesostjelrc so sopra kr paesíu(7i68), uno dei documentìpìù che anche la poesia LìeveessereiÌlumhaÉ dallo "spirilo fllosofico), che con la luce dellì vedtà dissipa (le clensetenebre de' pregiudìzi, e (perriene a ristabilie nel loro trono il buon sensoe la mpjone,i ma la drchiaxazjonepiù sinteticà e jncisiva si trova nell'ultlma strcla deÌla Shlu hn ()ell'aria (1'l5g)t <Vaper negletta vìa / ognor I'util cercardo / la calda famtasia/ che sol felice l,a1 è quando/ l'utile unlr può al va'ìto/ di lusinghevoÌcanto, () T1' p 496'1\'. 127-132) In tal modo Parini lprende il classicoprece-ttoomzianoche invita a "mescolaxeÌ'utile r' jr dolce,. ricmpienclolodì ulr nuovo sigÌificato ilÌùnìrústico, in quantointende I'utile non solo sen

Gliilluministi

4903. Lìlìuminìsmo

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e all'Acca rcontrasto, to di quegli hùasophes É l'assorbilinari dela t dr fmnceqlla oÌ <coúrsione dei sca (vedi la Dno 3, T4, I esprimere e. Paúni ine ed eveNì-

}a dellaletzioniscien ,il migliora ùerranti e 6e denvaÌe ella cùltura yedottrine. Sressoe ch lrmi delÌae la scienza tzanie e m calcoloo,di ,maè ostlle i esclì.lsiva rkl Diacor Fe soshene della veita lon sensoe l^ Salubnhesolfelice

D. hre l'ùtileaÌ tsolom sen

sorshattanrentemorale,ma comedffusionedei "lumi",comestrumentoù úa batta€liaper d_ I prcblenudelsolvereconcretiproblemdelÌarea.ltilcontemporanea fneì'odecitata,adesenìpìo, I'igienecittadina).Tuttavial\<utile)pel lui nonpuòrtiìi andaxdisgirmtoda]dr$in€hevolca'rto', le La[o1,1poesiaconcepitasecondo il sensoaltissimodelÌadi$dià fLìnruIechcè propriodeiclassìci. scientillche a 1ile dcluzione utilitaistica dellapoesia,tnsfonnataiIì sempliceveicoloclicoenjzioni ni pnìtici. inconîraduìque la suafermaostiltà. Paxinircstafedeleallafadùio a.leconceaone stessadell'uomoe la rmanishca,chevedenelleletterejl fiìlore suprcmo,in cui risiedonoI'essenza la suaautonomia suàdiqnità,perciòè convintocheil bcllopoetrcodebbaconsen/are

perleteorie fisiocratiche L'interesse Un ultimo terrenodi sconhocongli Ìllùninisti lombardiè quellocconomicoll grup -po del"CaÌfè"eraferventepropugnatorcdel cornmercioe dellìndustlia,e iteneva chesoloil lo' ro sviluppopotessegamntireil progresso,Ia ricchezzae il benesserccomuni Paxiniinveceera vicho alle teoie dellascuolafisiocútica () Mó, p. 502), chevedevanel'agricoltulaI'oúgine delladcchezzadellenazionie dellamomlitapubblica,ìn quantofonte di ura vita semplice,sae ostiltà na e fefice,a contattocon la natura;peÌtanto,l poelaguaxdavacon prcoccupazione jl jncrementaxe quindi poteva la corruzione lusso e che I'estendersiincontroÌlatodei coÍunerci, dellaciviltà. dei costumi,prcvocandola decadenza in parteche su questeposiziodagivanopotentemente archei modellilettem-ri, -A guada€lo piena Lavidità di qua,rtola leltemturalatjnaeú di deprecazionimorallstichecontro dei mercantied aÌna esaltarela sanitàmoraledellaùta agricola,Pa-rinisi úvelaìdeologjca mentemolto pirì modento degliilluministi del "Caffè"(e, ancoratÙìavolta,più vicino ale di_ rcttive deÌ govemoaustliaco,che in Lombardiaprmtavaa incentivarcle colture agncole,piu il conìmercio,con il presuppostoindispensahile che gli scambicornmerciali).Effettiva.ìnente produzione il faltore dirompente chepotevacondure ad LÙlampidatÉindustriale,em deÌla in tutti i campi,comeiÌsepFavaÌ'esempin dellasocietà.ad ura modernizzazione sfoamazione guardavano gli congrandehteresse ll il[ùninisti lombardi a cui contemporanea, dell'In8hiltelra pilì portavano nuove, dinaìniche e htmprendenli, e auadbalta classi conìmercioe I'industrria creavanouÌa nuovamentalitain olFi cimpo, nel viveresocialecomenelÌacullurà se si pensa invecechein Lombardiala naggiorpafie dellepropietà afficole eraneÌlemaù dellanobiltàe dellaCluesa,si può capfe comele lodi dell'agricolturainna.lzaleda Paxini,comeha osse ato jn un appo€gioalleforzesocialipiù corìserratri NorbertJonard,si dsolvesserooggettivamente ci. Sfuggivaa Paini il sensodellabattagliacombattutada VeITie Beccariaa favoredeÙanîsci ta di unanuorasocietàin cui la borghesiafosseìl centrcpropulsorce iÍnovatore

moderato Parin i,riformista Da tutto quantosi è visto si può concluderechePa-rinia buondiritto meritad'essere -ascnllo alÌacuÌtua rifomìatdceìomba.rda, ma chebisogla staleàttenti a non confonderlocon le tendenzepiù radicalie iinovatrici dell'Illuminismo:iÌ poetadi Bosisiosi couocaall'alapiù moprogressivo,cioèviciro aÌ $uppo dell'Accademia deìTrasfomati.Si deraladelloschieramento gruppo del "CaJfè"non sca_ coÍ tli illuministi può capirealloracomei úppotti pococordlalicon PietroVerri e il reali, oggetlivedìvergenzedr orientà turisserosolo da fattori personali,ma dspecchiassero mentoideologico. Parini Per^corso 5 Giuseppe


Parinìera ln disac()Ìdo congli ilÌuninisti. arche qtlestììo sentiÉno kntano d:r lo -Se nci grrstie nelle illcc Sìgrúfcativoè ìl ro, troppo nxrderato,lr(ppo "jellerato" c tradizionaìisi.Ì giudizioche Pietrc Vclli {lie.Lcdel lfc.::ogiof,. srrl"CatIè':seí)ndo]ui làdesc zit)ncpa rLir na clelnronclonobillarc.lungìdàl suscilareriproÍlzione e sdegno.ispim!'anel lettorerlnelbnnà di conselrso,.Ìl rlesklcdodì |otcf faÌe altrettan{o" Può sembraF u'ossenrìzionc lìIrútàtàsrl su LÙnodo ccntr'àle(oììe ìl rappornìc in rcallà.conceÌll,randosi urì aspeilonÌolto l)3tr'ticolare. to con la noblltà.fu comprenderell gjudiziogcneraledcgliillùmnisli niìanesisul moderehsm(l (liParìni S{rloneÉlirÌltimiannile posizìoìisi e\^'icinarono,ìàrpcrcosìdÌrc jn negatrî, nellacoìmùìc .lelusioncper le rilbrme {li (liuscppeIl, c l)oi pef lc degencnzionidcllaRi\ÚluzjÙreliarr

illuministica odielabattaglia Prime [e l. odi ededizìonidelle Cronologia La prlma rar:rtlta cLjveÌsi., lcr?.r pocsìe .Li Rx\arn Eupíl'irlr (1î52), ci Ívela un (l)rcnti deìl, Parid a.ncoraxnmersorìel clima dell'Arcadiapdmo'settecenlescì.isolatodalle lislorosarentefedeleaaluriideatradizionaledi lettcraturae ai nìr 'ìli cullùra conieÌnporarìerì. rlassici. Le prifte mani-testazionìdeìla battaglia pcr il Ì ùÌovanìentocivìle d:ì lui corìdottà dìe dà (]illquanlaSessalltà' origirìearche à colìsjsÌentìlÌrnovazionifbrmali,solÌoakrùneodi (le€![ànÌìi Lnitamentc àlle p me due perti del Girtzo dprendendonnxlellidellapoesìa eta ur generelÍico giàintrodoltoda.ll'fuca(ìia' -Uode greca e ìaiina, corlre 5!ìiaìtirrlìi Lrici e Orazio. r\ (liflercnza della carLzonetta,che trattavzì arg'r assumevaconlenuti eìevatie toni piii soìenlúLà fonna metdrirìperr rnentilerìui c fijvoìi, l'ocLe non era molto diversa,in qrHnlo conslavadÌ lelsi perÌo più brc\'i,ìÌì gencresettenai, secol]d' vaÌìc corú)in:ìzionistrofiche.Sull'àrcodellasuaìung:ìcarrìeÈ poeti'a PaxìniscrisscpaÌecchrÉ poelirii,in genered'oc(riìsÌ'' di àltú conÌponìÌnenti o(li (scnzacontaxeun nunÌcroconsidercvole nelle sedule(lell'Accadentadei Traslbmrati.c stanpiìlÌdonealcunese ne). spessoleggencloìe paratzìmcnte ì fogli \']rlànti o raccoli.ecolÌettive (come il volume ,?;,1e deglt Arcad í del lîqlt' Soh nel 1?9I un fcclelediscepolo,AgostinoGaÌÌbaxelli,plLbblicòuna pnma I accoltaorgànj(r i del poeta fìir tardi,nel1795.us{rìLmanÌrcveedizionechecon' rentjl:luco{ìj,conl'approvazione preÌr(ìela,oltre a quesle.altrc tre odi composledopo iì 1?9l llfaltm raccolt:ldelìeodi è cuì tenufa rÌellapúnú cclizioredelrcOp{e di Gíus.tppePoli?i' allestitaneì 1802da un 'xl]]Ìir '' tore del poeta,FrancescoReìna. in lre $uppi, che preselìlìnolisi.jrl ochpossonocsseredi!'ÌsecrcnologicanLente -Le núe scnsìbiL[entedivelsetla ]oro per le tenuìtichecomepel'le soluzioniesprcssjveQueìlot'rfolto É dal 1?56 al 1769, c conìprendc i lesti lflaggì{)rlnenteìegati alla bàttaglià illunlnisticà L ' 1)i.Ldrusticu (I'ió6), Lú salulttiLd deU'dtid (1769),L'itttpostura (1760 61)' I"e'lucoè1t)tt; ('l7l]'9) Dopoiì 1769sì l:' (.1764), L'irtì,cstad.7 ú,iuaLo (1761)),llbisagno(17(\l:),La nu)Jìcc una hnìga pausa:pcÌ [rolarc :ìltre o(]i blsogna alÌlvare al 1??7, con Za h LIreo e Le rbzze D po un'altnìlu(qa intenuzjorìesi colloca]ln L tiÍìo gr-uppodi odi,non piil civilnìenielmpegnaÌ' e batta!ùerema ispiratead Ìn composloe amoni{rocÌassjcjsino:,orcíild det ?r''r-t (1783) t: catl,uîtl (7785'),Ld temw)sla (.1'î86),Iù rnatle dcl maertta Sacchlnì (1i86) ' ll perit ' 3. Lìlluminismo


poeticiìd€

'l:,,:,',ili?,Hf i.".*ir^ "Ì:'-p-,J;lp,l i#::il: -NeÌqualiBrsorn;. :;:lil,Tf c::::: d" pro{'r''*it qùellì ,,o' tanto o!(.or'Ìe qLur,ò

alacredel

foÈneà. f."l;;i"ìliarte rleideurr,e e lamisedi1d*:T*1T i::LT;;.,u0 ;onoil bisogno bos",relode,inì,n.,lt,nmori'otù)ico prevcrùrt,ll"*fu:lllll:

ralìmnw rie.CoÌì

rrr ' . u " -" 1 , i. , ' t , , ' rr' mo " , , , " , r^ r, . . l. t a t ,n, ^, ,. ,"r' , nJ,J1ùrà 1 ri. . oiJ ^,,\,É h'gai",rr'rotn'nac n.p rlld ro" " . ' r; " -, -. , i" , . . n , -. ", u .,p:,r^ . " r.,r.Ln:v-r'"ljrr,r, t iRo , ^ , _ , ul;. r; 2 , Gi t'en'rJl1-n;;;o J , o , o , . n t . contro modasrúlnnsinÈclèllasocrcra si scaglia i t o[)'r""r,. \'toaee ."ì"ì",*.tr".tri ':l':l..'::: le.rrira.:ioreo L ttt'ùs1ca q rrt\ r,' nui ' ":-r" r" r-\ ' io r .:-;,,^ ' o rrr' o ! ' " " -lnfrnc 'ircr'' e"rarú':rr ro "Lr' r' ' rr* rr^ r fr - ;

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il::iltlTHillT]i:";i,::i1",,"ì.,"tì'à,"o"n"scenacanoraJ.aparinisipresent,ìv il gustocìassicoe cuì ìl tu''*.l iorn[le !hc' seì 'rL]'' problemanon làcile cli ctt"tu"n''t"" sÌ\qqersce ' not"o f'rr(htÉzzi lrtno\al nr ts'Lellamaterìà to^u" poetacra fedele scienzcrno "' " "ttn i"tt' *"derato di trn ìessicoli(iavato dàlle 'lovera c'r possjamo à Padrú alcuni arcljrrlentìttgt"iuu' tljflusor -rni al tempoem largarnertte e (t*, u"i,ìl.".riÀ (tcr e. in obbedienza uatolìlì' osan] "* tleÌt'a'to teì]:lliniquiì[ opolmorú'' sÌ 1roÍarein odi come/,.ì,súnbtità

:Ù;;ìlÉlr* :iir;i,li};:n l;:::,H: Ìlì1T,:i"''#il:::ffi , qere

poeuca ders€nsismo ziaìmentecon l'adcsioneaua ,.,"ri *,drii.tì ctiermede Condittà. "" l]:l--1':l:. .;.;.,, rr rrr'"djrgi '1r1rrr r' l 0l tsd'nrrdr'a'rd:cra li'irrsd' I'r delàrirles' i l-iut, ìabase )i'*'*"' rrir'O' *'""a1 11";-1"1Je quari iÌl to (1?r41?80), \jri spiitualc dclì'uorìi '^'i'ii'i t;nff" S"t'otAo serresm''tuttab a"t (lcgìi *oo illu I su'i sull'àÍe sio e kìreallà estemà

atrrarersu''u "gllÎ'nt' :' l"l'llllll- .c tisr"tre dallesensazioni haofigjne l lcS'll ]h]la larietà c dàlla\r ,r dolúe, 1ll)Ìi1L]e]-e

p".".'ir u'..",. sentiÍìentjÎondi]neniall.o,l.] " deltanostranrLlÌn l" An'heLartecontribrús': *""1a *_ii"t'""tJt c* (lelìe j(ìce c r seìrù sensazionÌ' 'i"ti""vezzà sensàziorúaltràveNole ttt iìt"""'" vitaìità li' a stirnolarclale ""' "rti cìel{lis.oìsoDì qrúdeÌj!à se(rondo i*,iìnr.,ncipati chesra". ìnenria.cessori "" ".**"i

3. Llììumlnlsmo


Íenrìa cltE

renzc.laf;ofetta {ia p allon (li gÌiarontrc qui li è lo è \isto nel gojsmodei ricercadel

i baÌteglia. ìo anhìate kere i prcI ci\ile più . pronlo ao

he persino medica,la iico .ì cui il suggcns(e

ilrilìr essen6ÌeseJohn P Condillac dellarìfles: d,"ll'uorno enu I sùol à e dalla !i

secondola

irìmaqini poetica del se sismo, la úcerca della parola precisa, icastica, cioè capacedi suscitare il movimento accrescendo e sensazionimolto vivicle ln altri termini, per stimolare la sensibiliÎà, susciltueclÌara e neralàcredellaviia interiore,laparoladeveessercenergicae realìstica,cioè dì sensaz]oll àccesso ta l'immagine de['oggetto nÌaterìale, sollevandointomo ad essoLùÌàfollà axcadico' quella mzionalisnìo del a rie. Come-sivede, è rura poeticà che va ir alfezione contra-ria in\-ce allapdrola'ldssi'alìlFnlpgFnpn'a- vaga chp nLUrra\a rr'argam' r"na"r" tauda.ono\4@o"isuoiargom'nridjaruarildPdrinj llilizza ....:P"r immaglln di suscitare capaci sura espressìonivivacemente realisijche, dcche di folza sensibile, li\quaggio' prima prova del nuovo int"n.rllt"r,t" ui.iu", plnstiche, tattili, foniche, olfattive La nella prima ode, po' della sbìadila uncora ur -La 2Jiia ?'2lstico'si trova aopo tu di e sensisti'a "onu"-ionuuita poetica illuninistica è llll po' iì "nÌanifesto" della nuova iàuVtta aat'ortu, "n" Parinirincontriamocosìespressioniardite,colme'liurgenzafisica,conle"polmoncapace'' <cresceniepa'ne'' bal' molli', (tliste ozioseacque, e nfetido limo', daluiuenti cultori"' "dorsi il pe[to' i] vol_ <ondeggiare) daruosì fiarìcli delle adite villane', a cui "l'aerc vivo e schietto" fa dalle erbe alomahclLe to .fra. bruno e rubicondo' dei contadini, gli dtom inaggiati tutt'intomo fementa" e am(it che letame) dimo' "a]to che (puruion le nari" con "soavi e ca-risensi", il le (va€antl la(aliti di a'ìimali' conottiu delle carogne morba ì naria lenta, di nsali mah?gi,, gli pet far capfe come la poesia iriie,, ta cltta crre "reve l,aùÌa molestan. Bastano questi esempi geneúcjtà di lÌ\$raggo paùniana, se accostataa€Jiargomenti convenzionalie hiti e aù'insipida terú hattati' ma anche le a poesiaarcadicacorente, spicchiper la robustaconoetezzadei p"r la novitàF LatorzadFllFs.èlr, asprFssi\è

classica f eredità clel Parini non ha però il coft{lÉlo di condune veÉmente fino in fondo Ùla dvoluzione di lui pesa su sempÎe -lin€Uaggiopoetico, pienamente commìsuúta alla novitÀ del contenuti: dr pungente orErt,eiedii:r reiorica del letterato tmaliziona.le,per cui, accanto alle esptessioni di lepreoccupazione la odi nelle sÙe d"ttu onetica sensistica,si trova sempre nulira traditodalla "ugg".ir" athaverso ll linguaggio consacmto ;iltimarJe matede impoetiche sublimandole padarc di acque putride vemate dalle finestrc delle case ie classica.Di conseguenza,se {:ìeve (Quivi i ìari plebei / da le spregiate mrrintuaSso popolari, deve ricorrere a espressionielette e aùliche come: p. w 97-100),ulilizzancloprocrete/,liumor fracicìie rei / ve$an fonh hdiscrcte, O T1, 496, o àggettivi esomativi con rl cedimenti illustd come periÎrasi e sineddochi (nspregiate crete') compitodiinnalzarelltonoecoÌì|erifedignilàa]l'oggetto(.fontiindiscrete");oppure'sedeve personiiicazionc mito aÌuiere agti ed.itti che minacciano pene a chi inqujÌìà, deve fax uso della loqica di <Temì,. la divirútà della giusttzia fome La cura dì sistemare Lulamateria di dùbbia poeticìtii in composte e digdtose ...1 cÌassichesiúvelaanchenellashtassi,chemilaa,llacompÌessj|?Ldelperiodalelatìnoepresenta in particoìaxedi olacontinuamente quclìe iîversioni che sono proprie della frase degli an[ichi con I'inserischiena'' pu.itri a il.odelìo per eccellenzà:ad esempio"alta di monti ,iu, (ben laxgaarcor nrÎìlm / "n",t mento del complemento dj specificazìonetla aggettivo e sostantivo,o poeta sono perfettanÌente d' fu a la città sup;rba / di cielo c d'aria pura'. Le scelte stilstjche deÌ rfbnnatore iil campo spondentialÌ; sue posizì(núideologiche:come Parini è moderatamente così in poesiain socialee politico, proponendosi ali rinnovare gra'latamente senzadistluggere' tradizionalc'anzj' troduce importanli iÌÌnovazlonì,ma senzascardinareil sistcmalettemdo Fr'tz"anl arcnclo.urhdj orr.a'\drnpinlall'gl e ' manli'aîAt

Parini 5 Oiuseppe Percorso


I dalle Odl

III

u salubritàdell'aria

l'-'*Hffit-trHr*tffi** 0.Bt!f

Mctrorsiroied seisetlenarip anì rme:ababcc

Oh beatoterieno del vago Eupllir mio, ecco al lin nel tuo seno2 m accogÌì;e del nado aere mi circondi; e i1 pelto avidosìnondil

1,Èùrui: l'antconoÍì€latinodd bgoa a sossonacque neicLr Pùsano, Aessi, 2. nel tN s@o:It le Parniinlat I n8e de 480 sponde dresereritomatosule proì,€n eniedaM ano natio, dircsptÉetanane 3 ^ióotdesitretus. é et&e 4, ciÀ ... d .Ír.: I sogSetb livac€,'anav v f c.v cq cheenÍaprepo' (urtasé stessoe sclnoe) tenternente delPmrr'rdavtaag capad neoo|monr mnovae (ètri,alnlsmo)e sort malati delnra€sgfeè l'ara mel' l.rze Lacausa t caresp6ia a Miano ventoorsc 5, .E m: alrsoedumrdo s rle fadizcnahefte come foccqche, (s{orlÉ!e) altasalute re,nuoc€ il betternta' 6 @rdt.. tl!: pta'teq8e dtnonr ùnaltèsthiena rc-\dBas\to) (3.hlomè sogqetto: sitfattadea d06ae Íeddo cheRo.ea &€nto e prcalpma) aDina can ù altepassae de Na,.,nanè capaeÉ (ilvento é personmcao lesrealithiacdal€ 7,Né qúi ... intero: néquisleste'do' nagalrdichedallarcletn cantanrnaÎa nanptoErc\Ae$w alleEs:te tlandtna i anna'bantillanaataea nnt)esala2it moltodiftusnellezonePaludose) 8. ú.n88i6 @lll: il so'emndra naa*tuqat dd\t wdl èibetcotx flo,re drlurche e.Pir;,.. cir'tl.: possa doue oetúitnuesry.olania citlàlvl ano(0zlo alléacqresi4rart i!poeiaoÉvMe) a e allanp naEdÚanteewt ptt)1È e ,rru n toa l fs o )n ore r n 0rn r o( r ( dv a d a' ddú lard/uFderldadinrnt0'n0aM inacque ri$ieimmerse nas estendevano

3. Llllìrminismo

10

15

Già nel Polmon caPace urta sé stessoe scende ques!'eGre vivace che gìi egri spirii accende' e le forze inte$aa, € I anìmo ralle8ra Peròch auslro5scortes€ qui sùoi laPor non mena: e guarda il bel Paese alta di monti schiena, cul sormontar non vale boreacon dgid'aleó.

1!r.ltr

-

1 S.i ta

€aeú5 ga.aÎ

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13 (l

25

30

Né qui giaccion Paludì che dall'imPuro letlo rnandinoaicapiignudì nuvol di morbi infello7: e il meúggio a' bei colli ascíugai dorsi mollis. Pèracolui che Pdmo a le tlisle, ozìose acquee al feddo limo 1amia ciltade espose; e per lucro ebbea ùle

16l

ra0!r 19. I

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r ?ec gei l:-care

10.colùi... Pia.qú€: Pletanmag 0e .onoantesca ra aoD.andoa egge atoconLeI sa chech haspecu i.appasso, p a d a n ndoea s a u tep u b o rcsa o ra (bltuné)de0 st mmerso nea fanSlgLLa cne ge(nea aom.nedia unc0rs0d acqua s alafSan unavastapaudel,dacu (on_ a Én d€lazandoa facca orabesÈmm sr€comDra.u Defùcro 80eeacqueche $ rÙ0gea 11.Nrira.,,riciùo; Poeta eî,aÉq\arla \ilnd IcaltiBtatitt'alatl s0r cultoí .heÉcatodrprnto 0anSuenli naktia îaftaE.nen' della nlta il Dallarc ttestdedLana anacdrvunFÉ1etnsacne e a tnldilÙÚalnal can\úadanno ctesce d Mllanqahe rtalol,,,ltena,abttanle 'Dp paÍl cheit nsosiacoltintanelleúctian|e 12.innocèntq in.ottanrna|osarirÉrc

35

Itl)

45

C€Ìlo colrii d€l fiume d] Stigeora s'imPaccra ira I orribil bitume. onde alzandola faccia beslemmiai1 fangoe l'acque che radunar gli piacqu€to Mlra djpind in vlso di mortaÌi pallori enùo aì maÌ nato riso i lan!$enti cullon; e rlema, o ciiladino, che a ie il soffri vicinoÌr. lo de mier colii ameni nel bel clima innocen!eì1 passeròi dÌ serenr

13 rra la be.ra.,,dbùsta:Ía lagen e felcechepor€ssendo.arÉ(onu$a bt n sno)drirtche80dedrbÙorasa/!€

che di faticheonusta è \,€gela€ robustalr'

conacq'eplr 14.dj ... asr.6o: dete,so

Qui con la menie sgombra, di pure linfe ast€rsori. sotto ad una lresc'ombra celebrerÒcolverso i vi1lanvispi e sciold sparsiper li dcollirrì

15 irillan.., ricolti:r .ottad'rovacr e aglt,paÉpett canplcatÎMu 16.€ i ncnbri.. P.nq € leneflb€ t naistanche ldt araftte)petÎatcrcscete n rlpanÈ)lpane íano (dacu s fcavefà è unametoima ( efiefto d'gruno' luogo ú c0 pera causa)poeta cont6pp0ne e I sae so rade rco,dreé nocvaPefcne ópratcata e perchè ne acqua nomnìe6e atv a quea 0egrai0 sooperin spe.u una menÚ è sana e10rnsce chenvece perlavLtabasedefa men' Iondam€ntaìe /ecmÌrdrredarcon 17.ardirc 'illancì acannatared s.tietîÒ, lftncoe EpnÒ I e natura robùstezza dervadae onest€ de .!m0s 0e cu a popoazone ialiche 1s. Où foriùnalc rilil: onlopora 2nntfatunate,chE]nÙnchnanÎ'à tltì qlestanalenrÉ dolcitèmprcl@sprrate daÉft cne ta tftrla\ e senprcpÙnncaú lrrf slifaro velocr lluggitMe darrs.errr pldt! '19.Ben ... DNa: l, ,atu|, l! 8€neosa pel dldeb te.laettanapÙrc Òslensatice (defrtaoeranlonomas a la cìttà rvr/ano s onenegalva superbstae.onnotaz cnea tna .orseNerà ancieri Foscoo (minmaBaiona, mera 20.n! thi . ligrizia: cnaon n'ra oelìa donleeneros delavdrladrBuaoagno a causa natùra d Lussoe(lefner de bsogno Gvalzia), con cnèven8a z a$o€ oef.lt consente c0meranal unbenepfezoso tanlnato

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e i membri non mai stanchÌ dieLroal crescentePaneró; e i baldanzosifianchi de le ardite villanerT; e il bel volto giocondo lra il bruno e il rubrcondo: dicendo:- Oh [ortunate genti, ch€ in doLcilempre questaurarespÌrale, rcLiae PurgalssemPre da \,enti luggÌir!i e da limpidl filltg Ben largaancor nalura fu a 1aci!!à suPerba di cielo e d aria Pural!: ma chi i ber doni or serba fra iì lusso€ l avarizla e la sroltapignziar')?

Paaini 5 Ciuseppe Percorso


Ahi! non bastòche lniorno plLtficlislagnral esse; anzi a turbam€ iLgrorno solro a le mura slesse

75

ri!i:r a marcir su i Prali 21.Àhilnonbarlò . rivi: anlre 'or .àtla tn. \111nd\es\Pinlatnotelttr 0p r , J r put r idis t 6 del/ É 0 ne redd r qÚa €nir.r..nldrtrrerd a ll Siotnoira rt'l ,'ircl,$e ]ea qrero.!p sceleratliivild nrr.rc rúrprrtr Le'nar.t€'efaio pral îe'od caîenteaiagaÌ per'rrè0esse'o raccotd feno p! alrbondanìi feaia 'narc€ nor cenvada 'maf.0 bens0a 22. t h comun mtrr'i e ]al,]!te petnÙtÍe patlg)ea albóttcart sactllt.ata .rrrlli imute),rt tlr srdarrlestav,far'or ,.ie derlofopadul iambiziose)avere erasegno .afolze conf..h equrpaggr r4 i b t a. L hÈz aùer ' r er d rdn gS n:le 0Jat oo dEn r a ' Dr ùEnr a t c no 7o -ne le na. Lr ' lo| ! n' d, 4t o ).ì cheD.i . cade: heti or "de tea Èrt;trrcÓ1L o ctudorastor?r ,el.rn. P€fle anlre sradecrr,one r P0' roiri tn.p.adotoLecafozTedernoD nee or0co6elfenaÈnonsicÚalaro0 Eun a p ed a pLebe favo eerech anaava motvoooemco cle t tornare cro'no 24 A \or " nt r i J Lors r ' o8Pi' T lrrno I fo'!rzò11Pra atrta lamodBna sprglno pqlgtrr rcl i, mefuaserua8g€ ]!oEÒnenatta8r atant del larc î'totÚnt cn; catps.nnale nat t candalcte Bftae s r,0t1usodelrcrmLne lolrsensalrÚrr sceitLficoatomi 2t Mr rl Die .ùte:iflÈiPliî iuì.]r pÉniaètBtantlpdlòztnÒblarlefientà naan nucchltltetane\íhol." annar no.Ùe(salimaNaSll barodl esalalrorr I atiann bte leúal chennasea rcú gnarera 9r edrtr.ra/r$imr(sbllmi bt nr indFc ( ' È: dr ] e 2ò Oú N ilt r i r o! er a" b jP d er lor er lai Plebei) ?-ptlr5sade@l{onn indlscleteìd 10Úror io rol? . inpJr llracidi e rell dalrrrmrrl clè Ldtdamleo ler'..1, Lspreeiate te) Nonestendo d rPtefo8|ar' e oee 7nn umaievo4vanorversasoaleÎne queÍo strene e strade,senzar soettlrlper qnnodetteindiscEte) pe. c tao n Lar ne frondoromanoerano8 de prdeìtor j' úe 3 casarq! perrietoî ma terri ne a e I nater e L3 c'eta stesse e case d ca r è' \ f dbbi oo .ooes ar o. o1r ú ' ar anoi ù al d d po e eundi6f lpÙ m ú Lag nons00a a rcttvospfe8iates rlerlsce fials a de las danorc meanciea roro

,4AA 3. Llllumlnismo

E la comurì sîIule sacrificossiaLPast.r d'ambiziosemute" che poi con crucLolaslo, calchin Per Ìampre sirade íl popolo che cadel

80

a5

90

A voÌ il ril1loe il croco € la menla seLvaggìa Laereper ogni loco de vari alomi írraggia. che con soali e can sensiPunSonle nari']1

95

Ma al Piè de gran PaLagr là iL limo aho fermenta: e cìi sali malvagl ammorbal'aria lente che a stagnarsi rinrase ùa le sublimi casezt

Quivj i lan Plebei clele da l€ sPregrare dumor ftacidi e rel 100 v€rsanfond indiscrete:6' onderTìl vaPors aggira. € col {iato s insPrra SPentianimar.n'loltÌ Per le frequentrvie' 105 de gh ahti conottr emPionl estrvodie: speitacolodelorme dcl crltadin su lÌrrme13!

110

N.: à PenacaddeiL sole che vaganù latnne

moltr 2s. snÈnl' ormr: 'rormdlr -dh f.-zú drF dlùrDrelrc' L;mtùt 'tr oi esrr/e r-o riernpl.40 Ionate ouenti), ;.:aldtaniatrnaùarr'slexa'atarpr

t! rl cannrno 1!n8o srante(deforme) ee: esìÙe ;rtadnrNelecadeSonate PÙtres'e' deme cals€ dae carogn€ tàadl l ondefs l ramopi i fa.


con spaLancare gote lustranogni confine de ìa ciftà, che desra bevel'aura molesia,e. 115

29.Né. pena.,.molesra: rlreraÍa nantaljI salet G adidualtGspù1a dei rqramr(vagamibtrine).0, /eloDaper rùrcsparnaEpefoforo (tustran)ú8nr zqa dellacitlà.cfe,quantla sttEgr?,rc 5ffa/?raro.,€ \€flrolustEnr cnrama a c0firn0r:a almadela/!saiatro ,8Dr!n, qLrnd a l)Lrlcazione dercamp assúme quunvaorcantlrast coe ronco 30 Gddan... gùararé vero.he hg1 la arcchanate'gnde\ lr rietana ]a&! -. s za lrenÙqaùa ntna..6a | latges sorJs coros.e ùré e88ede 17só,.he re80 amenlava usodee îavàze'*ts coraie terneraadeadeliaSiu$za. 31.tu ... pnrtÀt nÉtap8nzbe llndl tuualÉnÒ inducara sananio al pelsegú 32.Srolb. Doeta s rvogea cttàdno cnenon.omprenoe lorne dannocomunesaancne 0annopersonae 33.v.go. lotrîlno: dtvaSo ,Íonaanan 34,d. l€ rillanellc .,. pdro: dal/ecoD ta'ltnele a .ú I aia .asi\nvae pùtafaan pettó(menle1anspranol de88iare,

na lisi

t20

125

130

Gndan le leggi,È vero, c TcÌni biecoguataro: ma sol di sé pensiero ha l inerzia privararr StoÌrorzle mirar non vuoi ne comun danni i ruoiì Ma dove, ahi corro, e vago. lontanorr da le belle colline e dal beLlago e da le viìlanelle a cui sì \ivo e schiello aereondeggrarfa il peltor+? Va per negìettavia ognor Iurìl cercando la calda lantasia, che sol lelice è quando I'util€ unir può al vanlo di lusinghevoìcamort

35, Va ... .rmÒ: lacaldafrrlasi, (de pa€,tal vapetùnaviatrascunta ldagatl flniutilt,et1è lúetl senpepnpanentlasi

puòunrcl'ùùhàalprcfetcesalaquanda gra0rùncarrl estetlcanente pzcEvate 0ush$evoD

de l tes t o

Lopposizione campagna-città. Il testoè costmito su 'opposizionetra ta campagna e la città, che ne costituiscono rispettiva.menteit poto posirivo e quelo negativo: pertanto si altemano con srudiato equiubrio immagini positive della campa€nae negatìve deltà cit_ tà. Le púme quattm strofe presenieno un etogio dela campagna. cià ata€sse si può co_ gliere la novità tematica dell'ode: non compare più la ca.rnpagnàarcadica, tozìosa e aB_ ghindata quanto generìc4 in obbedienza ar aóposcìassico d€t "ìuogo a.m campagra concrcta, studiata con lo spiúto scientnco det geogaJo e deÌl,igienìsta, in a.r. moma con il gùsto per le scienze che è propdo detl'età iÌuministica. It poeta indugia h_ narìzitutto sugli effetti fisiologici dell'a.riasa.lubre,poi a.na.tizz4con la minùzia {:lel'esperto, la configur"zione fisica del terdtoúo e le sue cons€gue.nzectinìatiche. Con stacco netto, a +Ìeste immaghi seren€ e sane si contrappone poi I'inunagh€ delta cit ta. ta negatività dell'ambiente cittadino si compendià in dati sensistìcamentemolto corF creti, fisici: le acque stagnanti delle risàie, il fango fetido, gli effetti nocivi che ne {ìerivano sulÌa salùte dei coltivatoi, cle sono pa]lidi € ìanguenti. Non soÌo, ma il poeta individua re_ sporÌsabilità precise di ordine socia.Ìeed economico, qìrelÌe degli specutatori chè per avF

pa." Percorso sc,useppe n


lncontroconI'oPera eilMezzogtorno il Mattino clelpoemetto: I caratteri

jr "iÌìrmìnistìche' PannilaÍorò ad ullpoemJ Negl stessialui ìn cuì componel'aìe or -enclecasillaLiscioltichcmÙavaiìrapprcsenuesatiúcamentel.anstocruziadelteÌIlpoìl.ope|.lsj lo stessoatl '"9 pdnreodi' rispecc}ìiàndo l"uìù""" ortt* at*u"Éino civile e illuùinìsl'ico{lelie gioma|:l dr della {:lcs(rizione polemico ll poernaavc"a per argonÌcnto la gJ.iuto f,rttoeìi"." in " a"ticolexsi tre paÍl' -un gic,r.insiEroic delìarìobìì(àmiìancsee nel progettoongrnàriodoveva furorLopubblicatcúsletlivanrenterÌel i' iiottirro.i l't"rror l,r'rr o e ìa Sot Le prime rìucl)aÌ1i p"rll lî6? rron\ulrrreter checra stNtrplnrnissaJlltsLlltLrra ì763enel 1?65,nentre Ìàó-r,rrd. .'"",'pii''".a'"i..]",piòasua\'oltaindl|È!r3rti'|]I4.s]llÙPlc,\'llt.'àLlnq'|a|iPcnlli.olìtr Nel liattcnìpo .îrìrr' a cLìmpime.nto. ,,,ri t"rorn." .u,o oi .uoi ultìrlúarrú, senzàperò l)oÌtarle l il Mdll?l?oe jl ,l/.::ogjo f/i|o' mà an(]lìcqlli Selìza1,emlùlare n n.,,*" o nulÌoscrrl' " redazi{)ni 'i""4"," "u''rcggerc resta o solodellc irì"ru ."urn irrritu." unà nuovaecìizìrnìepel cri cì " pljma sta Ìpà' " àlla (rospi(rtrc dspetto ladanti tc. clìc pe-mllroprescrfaro poesi'l dldos'd1?'d che lant'vlÌ Ìl ll Gl:orro Ìlentra esie )lmenLcIrelgencredclla diffiNanell'anìLitodellacultrÙàìl -lustli modellinellàleilcral.ulà(rlassi(ra cd er:ìparticoiamrente luìnlllistijà.chea!e\'afatto(ìe]].il$egnalncnlocdella(lilu]gaziolleunvcroeproprìo:ìbrlomen l'o) afIeÌnìadi volerinsegÌìàreal aiu\î lote.ll poeto,pr""cnt.andosiconLenprecell''ìrd amabil suagiomala \ùrcendola noìa'rhelo uracevoìnentci varì momentj{lella .À"1i."."ì""ui." viencirìdi\ì(lualaurìà *t ;,oema.(toìndi più cherì'ìrrari!î è descdttivo:ììon t,'*i"*" 1ìrtlel' "fiì*e;. dcs(rrittalllÌa giomiìLltipo dell aistocràzia'plesentando tou pori])f". "icne ",.nao, chc al giovanesj oflio o per oc(rlpare suotelnpo vàrieDossìbìlilà rrodca'all'alba dopo una nor' Nel ,lturttm ìl nobilevrcnecolto ncì monìentoin crú si .: quincìidescriiliil suorìsrcglioà rllllttìne]n{rl te lràscorsià tL'alroo iìl talolo clagioco;vengono chÉ l.Lrttig[og8ct1.r tutunÉae ÌaborìosÌtoeletta,conrìnin(lugìominuziososu irntr, tn ILI' danrtì ìà sua "ulorior,". jlgioriì slgnor.-e ò prolÌtopcr tNcjree r-etàÌsi:ìh_ovare l"ì,i.",,tta"t,,, r\lla fine paliúalra ò irÌIàtti il lènoneÌo dd ci'?sòe?e" pef {lei nurtiìi cenlràlideltarappresenla:4one jl clìrìtto(a volle pellshosancitoneÌ corìtlal{onuziale)ad rrf tà ,,C"i,a;".0"*" "vcvr in lu]go del madto (a SuaÍo|liì lmpegÌnrl: "r' costalìtemente l a.]conìpagnasse \'a[eÌ sefvent,e.,Chc rÌì un l)ul urialtra (ì'!nÌa) ll rappo o dove\'aconsislereiÌl tcon:1 in ut, ugurl" "unpitn "on aÌÌcolàall emol corl'esedell'etàleù "ser!ìzio"delìlr.loÌùa.secn,,'rou"e cout"zit'rc tlLcrisaìiÍa dale.madifàll,oSilisolvemlllunàlorìnaciiadujlerìo,(]lìcl'elìivacosìsocialnentcìe'gìttùllàt tull'e le schernÌaAlli N,'eì ìl gior'ìnsignorcvìenc seguiioin visita alla 'lanìa con ilrg( 'Ue.::o.r/l.]ruo poì (ìùaÌlte il prànzo'ilì tui si inlrecciàno(ionÌersazxrlìl,sllÉllr arnoroscr:helìe clerir'ano. /losop'' i i tcmi Iilosolicjallarnoda'qualeil pensìerodei nuo\rillll t".i, passcggio dellc ral "ur "rche Ìeca al "corso"'cioè al "*ìnioì,r di)itra\)e. lìIine"" ltl coppn, nd laloo lrortreÌEsiosi rozze,dovesì rìtrcvatÙlla la nobillà citta(ùna

3- Lllluminlsmo

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satira della Glistrumenti nprccettorc) impartjsce àl Uimpirìnto didascàlico,derìr'antc dagli insegnamenti che iÌ palte' mentre sfrÙnaneìpiÌìa - pwitto ,,i .odo ai occupare il tempo, è più sensibjle nella ,*, figure' e I'andamento si fa pirì di l".""onda, dou", nllu rnuolaaleuadama, compaionova e altre leltamente.lescdtlivo.Comunquelastlxttula.lidasQ]ico.descrittivanonèchcunpretesto. tutto jl discorso deì <prcceltore' che serve a ueicoìarela sàtira del mondo aústocratico lnfatti quale viene àffel i.onica e si fonrla srìlla figula deil'n'2'ti&sl' secondoìa a i*oo.oto irl "fti"u" jntendefe. Il QreceLtore> finge di àccettaxeil punto di mat; il contrario di ciò che si vuole fare gustj e i gnrdizi' perciò la I'rta futile e nista deì giolin signo.e e del suo mondo, di condivideme i o:l'opcrasi :essoatte€q goflÉfà di in tre paft1,

anni conli xnpo contienninaxc iÌ manoscfit

r cdtura ilaoltomen re aì giovin noia che laì mLtatauna do tutte le

aftùu inol )g€elLrcne alaÌna.Uno ìlsno, per impegnato n lìn pum ell etàfcu 4rttrmato. hermagLie ilglr argo dellecax

\'rrotadeìÌanobiltàvienecelebrataintenìtniipeùoìjci,comeÌavitaeccezìonaleesu,erioledj o bere ufla tazza di caffè' cli ueri e propri "serniaei terreni,, e i gesti più bana'li,come sbadigliare alati e sublimi; in realtà la vela esrengono eventi portentosi, degnÌ di esserecartati in temlni dretÌo la sua vacuità frivola e ùìsùlsa, haspare inequivocabilmente ,"niu ai q.r"t *inao. "ioè ligura mellìflua e sel.viledel nprecettore' sl ctehnea l'jÌonica enfasi celebmtiva, e alle spalle 'lella fema' sdcgnataconctaÙìa AÌla' pro_ chiaramenle quella del poeta, con il suo àtteggiamento di con la sploporzioneevidenteche crea nei confronti dell'ogpio l'eccessoaìellacelebrazione, peifettamente fisiblle, valc a mettere b dlievo tufia la negil letto, ta cui mesctrinità rldlcola è cosi Io strumento c[tlco pLi] tirìtà del nondo nobiliare ràppresentato l''antiJrasi ircnica diviene corrosivo nei conlronti di ÙÌìasocietà oziosae inutile' ad esempiocli Ìln lafil Li:r critica pariniana si vale però anche dì a.ltri strlÌmentj, come _ viene scelta una gÌomata paJiicocolare trattamento àeì tempo e alellospazio lnnarzitutto non ricordato' nÌa una gior .i ."Cnuli p". qualche accadimento di rjlievo, detlno di essere fr.", "fL" di Lr.ra\ita barale' dove non nata tipo, egualea infmite altre; e giìl questo ba_staa dare il senso collocano glÌ eventi descritti è pirrito succeie maì ndh di ìmportantc. Inolhe il tenpo in cui si giorno inoltra[o sino al tùmonto'-eppure' sto brcve, poche ore. dal risveglio del giovin signorc a è crcalo dall'ìndugio descdttr' a.lìaletful;, si ha i'implessione aliun tempo lunghissinìo:ì'effetto voestrcmamentelento,dall.osservazìonepercosì.lircalmicroscopiodiqÌlellarea]tà,chedila taadismisurailtempolea]e.oltrea.ìesselernltempoapparentementellÙ]goèancheuntem' monotonamenlei medesimigesti'Ìe medesinte po laroto,in cui si ripetonomeccanicamenle' narrativo (l)iù propriamente bisognercbbe parlare dr ;arole. tìimpostazione slessa del tempo occupato dagli eventi racconia iapporto tra tempc' deìla stoda e tenÌpo de1discorso' tra lempo di un nìondo vacucì'pnvo ol ti e tempo impiegato per raccontarìi) vale cosi a rendere ìl senso s"nso'aomi,.otosutoclattanoià'Elanoia]nfat[iètÙlodeiLemjcentraìj,propostosìnda,ìl,aper. al giovin signore (come ingannar tum aleÌpoemelLo,poiché il "precetbre' si offre di insegnare ouestinoiosielenl.i/giornidivitacuisìllmgotedio/efàslìdioirlsoÍîribiìca{rcompa€Fa"' deìlo spazio Si tmllà dì Ìrno sl'azio *nlogo otl,ienelà rarrpresentazjone IÙn "n"tto del palazzodel gi{)vir silFore' in se úsl,retto,quasisemprcchiuso:lascelÌaè púnìa alfinterno t. o*llo della clama (anche il /esr'lo e là rvof'e si svolgeranno foi g"ti; t;""" "i apenÙa è là scenacìelpasseggiosì "colso"'rna solo apireualer,temerttein intenìi) llnica e pef di più gran pafe dell'azione si $îlge neLchrlt iarentemente: anr:helì ìo spazioè limjtato, asliiticne inLaristrettezzadellospazloren'lc l'Ínpressionedi una chiusura so tlele r:arrozze. molÌdo nlorto' ornìrìipúvo di enerÉie siemeat tempo l nglissilno e vuoto, d:r ll sensodl on vitaLi.

Parini 5 Ciuseppe Percorso


cunÌ prmtr6a ed etiell adegrarsi e trà il gio tra il frmo nio ìl <prc e operazio ed è inteso úuza aftatIta dal r?'(r :330,332). Ìiì. rnanon b\rgata sudelle classi )Ponela \'1rttilità utili ro dellanilla canozza e l elemosirso () T4, rr respilare , clxusanel di fuori dei sin signore, h del nÌon che suscita

ha l'effetto r soflocante Édesiino fi ico, trattati gini di cefti rúni dcl cjr lcorplcle : compiti diÉ rcllro sur

nobiliarc il nìatrimoruo sÌ n'lu' corpi dunnte ìa notte. La favola allude al fatto che neÌla società ai mpporti adulteri Íà il c" a pura facciata esteriore, menhe I'amore è nservato escìusivamente I'origine della diseguaElianza cavaùiersewente e ìa dama Paximentila favola del Piacereillustra rrael ùomirrI - T3. D 521ì :

nobiliare il mondo verso fambiguità quinalidufa e inequivocabile L,acondannadella nobiltà che eme4e da.lpoemaapparc _ àÌl'elimìnazione-della Tuttavia, come si è già anticipato, l'intento delì'opem non è celto spingere pensabi[: la Ri neppure generc non emno classeprivilegiata (d'altronde nel 1?63 posizioni rleì poeta nira semrnai' con la sua volùzione ftancese e ll 'lbrrore erano ben al di la da venire) Il jndicarle Ìa via una dgenerazione' un ricupelo dell'orgiopera, a "educare" Laristocrazia,a 'ìr è ura noblltà che le'li dì Padni nara funzione positi che essapossedevanelìa società I;ideale hprosperr gittimi la suaposizionepriviìegiata facendo fruttare Ie prolde tene ed acclescenclo posÌzìone rúa stesso assuma ià comrme, anziché dissipare il tempo nell'ozìo, e che al iempo nome deÌ1asuavisione ilìÙministi attìva neìla cultura e neìl'arnministrazionepubblica Palini' in caedeisuoiconviìcimenticristiani,crc.lefermanentenelpdlcipìodieguagli,wa,cledenelsua collocazionedi classe'na ìa dignità natura.ìeche è propria di ogni uomo a prescinderc dalìa gemrchia sociale esistente (come saxàpoÌ non'arnva a prospettare uno sconvolgimento ilella Der ì'eAualitaÌismogiacobino). pur dietÎo il velo dell'ilorùa (arnbiS!lta Se l'atteggiamento del poeta velso il mon'lo nobilare' sia tÙla sottìle ambiglLità' (anzi, prcpno glazie ad esso) è di condatìna' è tuttal' a mwisabile in esso realtà aÌistocntica' riempie i suoi velsi della ente sugli a.spetti ùJ.i'lr1aGu"^i"urlo"n 'lella preziosi, ùni, cibi, stoffe, mobili, ninnoli, stru descrizionùi una serie inteminabile di oggetti gesti, gli sguffdi' le lntonazioni dei suoÌ menti clì toelelta, seguecon nicroscopica prccisione i celebmzioneironica e anÎijrastica' dovrebbe sùgn eroì. Ma se tutto questo, athaverso l'afiiflcio o8tetu 'lella darcllsensodelhfutilitàr'Ùotadiquell'ambientesociaÌeedolTebbecalicarsidiU]ìsegnoforte sensualedel poeta mente negativo, in realtà dal discorso fiaspare una sorta cli compiacimento glj come se fosseaffascinatoda'l che, nelle sue squisite descdzionÌ, sembraaccaxezza-re oggeÎti' (il I'eleganza,da.ìtagrazia, dalla ú.Îfmatezza quel monoo moi .it ,ai della società nobjlare, che suscitano peraltro la sua riprovaaone _Ar,"n" qrÌa Lmagmzia ìiele, che dcorda il gusto figulativo dominante nej . , .o* ."pp.""unt"ti "on sino alla leziosità neìl'ar dn, negli a.frreschì,negli arazzi del tempo, ll gusto rococò, nuniemto moniade]le]jneeedeicoìori'Questasensua]itàerafiut|odellaculturadell'epoca,intnsa.lÌ questo edonisÌno sottile entra ga.lanteriae di edonismo,e Parini non potev' non dsentime Ma satim di costume La cútiinevitabilmente in contrasto con il severoimpianto momlislico delÌa dlFarr vedendovi la fonte di urìa ca ha spessostigmalizzato qucsta cont'Èddizione intema 'leÌl'opera' disomogeneitàediunamaÌìcarìzadiUllità:ma,adunalettu|asgombradjpregjudizi,non-sìpuo i eparabilnente la valldrre che essaappala LùÌfattore vemmenle negalivo' che conÌprometta e v'ìgheElgiamentosensuoso' dità dell'tìsieme: anzi, proprio I'ambiguità soltilc tra sdegnomorale trasevedtàrazionaleecomplaclutaelegalìza,moltiplicandolpiani,finiscepercoslituiFiÌfa di essereripetitiva e scino dell'opela, rrhealtlimenti, nel suo impianto descdttivo rischierebbe monotona.enellasuaseietàmolaìisticapo|rebbedslùtaÙeeccessivamenteaxc]gnalanoaesco stante.

Parini 5 Giuseppe Percorso


stilìstiche Lescelte oggetti' di un vagheggianìenloalI-ijrnpressionedi Ùr accàrezzamentosensualedegli sceìte stilistiche di Parini ll pro-fascinalo dell eleganzadel morLdonobiìare nijLsceanche nelle 'lallequasicontemporaneamente presentavà blema che gI sÌ proponevaera lo stessoche sì in tnsferfe ljrico: dj un genele cliverso,Sàtìricoe didascalico anziclé " odi, sia pure nelÌ,ambito civik e polemico' saLva'npoesia Lmamateúa conlenp0rlea e r*ìistica' dettata dallìmpegno dei classìciconePalini non a\Tebbemài do al tempo stessoLndÌgnita letteÈxia' a cru on cL tore nobiÌe' quin'li' purtrattardo di argomenti mediocd (la colazionedel aulim potuto rinunciare tt pr'eta I tingua$io Saattinto prczioso, auÌico, lngua€gioe]etto, Ìa sualoeletta'i cibì, i cliscorsifutiliJ, utilzza un pe menzionare il caffè',ad esempio' usa una pientemente daÙatÈdizione più illustre se 'ìeve <La nettarea bevandàove Tbbrcnzalo / lulna rìfiasi amplissÌma,cne occupa ben qlrattro versi: che di miìle navi / popoìata mai sempre ineclarde il legume a te d leppo / giunto e da Moca il gilo sinuoso delÌa sintassi iÌìsielne sùperbisceo,dove a dare soLenníù a'Ìlaflase contribùisce e di pereglina erxdizione geograjica; se de alLusocaljbrato degh 6'r'Jo?'oe''e??fse all'esibizio nobilita richiamando Cererc e Pale' dee ve parlarc della vanga e della zappa del conlììdino le ì sacn amesì / che pima dtrovàr oere' deì agdcollula e della pastonzia: 'Poi sul collo recando re e Pale .> iÌìnalza I'oAqelto a dÌ conthuo l'qq!Ìettivo in funzione esonÌativa' che Par*ertu I "* tenacì'' <cmme (ruisi accompalna:(paleticogioco"' <pruigirosi cibi"' dicorlieti'' "papaveri prcsaiche impoetiche secondoi canoni ria nebbia", dettarea b"utt"àu' 1" tnt *oao llruterie poesia È vero che questa e-leganzapreclassicl,vengono legúlmale a enhare nel rcgno della dl celebrare antiÎrastjcamente ciò di cui si ziosaè generalmentelinalzzata a'Ìt'ironia'alt'anincio I'uso det lingualgo aÙlìconon è del úrol îar úsaltarc la meschlnltà E luttavia' in ultima analisi' tuttoparodico:comulìquePaxùúnonpotrebbemeMionarequeg]ioggethcheconquelteÙnÌx, lingui€gio' che do\"rebbeaverc rlna fÙìzlone corro' con quelìe perifrasì La preziosità eletta 'lel sivainattritoconLxmecllocrità.lellarealtàràppresentala,filùsceperassumercunvaloreaurc poeta per I'eleganzae la nomo, o adilhittura unisce per trailhe il segreto compiacimenlo 'leÌ Edonismognziadelmondonotrlliare'Anchealivellofolmalesiapledunquel'anìbiquitàtraedonismoe ; ;o,ursmo Ma non è affatto delto, come si è appenàosservato che questaanìbiquità costfuÌsca ' ";;;iì espressivo'come rcn dellintMstro lrn diJetto dell opeú, pelcne vale a rendere piir dcco e mosso l'impianto J'ì "Àajè visronP d' plrrmobli i pr"ni- lè L'ro-lalri' oFll'3

storica ladelusione Parinì: f ultimo ìa suabaltafllji cxile altmleniu le Come sì è risto, negli arìniscssarÌta.conalucendo -odi e il Giomo, Parini, nsreire con tutta la cultura illuÌLinistica lombarda' era in accordo con le rifor illuminato dì NfadaTeresa NegJianni Settarta Lerrorme la polìti(a dformatdce deìl assolutìsnìo poem e nel ùlvece r nìe del successoreGiuseppeII, ben pììì ashatta ente radlcah,suscilamlÌo drGuseppe un sensodl delì]sione e di disafle neglj alt lllulnjlxstl un nelto disaccor'lo e deterninarono intellet che provocava la reaaone negativ:ì della núgliore aúoritaîisrnozione per I'impegno militante Ciò

"

t"|ijflil]!*i

iualti,nitun"."

delso\Ìano'che'ìn nomedi astrattÌDrnclpÌ i'*anzitùtto l'autoútadsnìo

",n vita anministraliva' civjle e cÙlturaie' ràaonalistici. volcva regohre dall'a'ìto ogù aspetto delta jnitàtiÉ iìdividu2ùe; in secondoluogo' nel campo pafl'rcolà sotfocando o!!i autononùa e ogni

3. Lllluminismo

rc della r tnment( caÌr aìl o che 4t{ menle f tellettùi

daI'alto ve delìa

rat!Ìone te lega bello r|

tanta-[ nando ctuata I

sicisnx smo E stione forme Joham opere siasta nìo c .nobil

ton ei pno a do cor neocl: comp

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::ì',;,,"""Íi',i:"i:'i*lf,ffi:X::,'i,il"^ì:";"'.;",i""'*":*""'""'oeenerereener tnobiìÉ dnlo sa uu pt_

t"*'"','"'.n.uo*""GiLrs,npèll.L's';"\ano"ÀazjonrdelE'nérFilP'al'o\"niàrLagflor

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:i;iT1i:i;i"fl i:lTà: ll"#H:*trtiltrfiJ*i*m*::*:"1$fi ,,l"iu,i.o*nao.,i,,ai.u""::11':'::"Tilllt].t.'l:"'ìi',?L:il:r:ffJ:"i"";ffii:"

i;.k#i:tx*;;""1;mn:::ll1J'x'Hl1r:ll! o"'' '#:::ii:*,:ffi:,fl,lTiu"1i"T''Jl -''

Eigettoa I i canoni arva pre òdicr sr i tenììrlu.

lanzì e la lonÌsmo e

eil Neoclassicismo Parini

atless'"-:* rrdi'erso ::'T;ji1":{;ffi,ilHff.j:Hìi::l"T'"'i,î$;iì,""'1'. -.i, i.n o di orEm""r"di'a ' hèinro'rnd!€.l:"sr l]l-:: ::] I "-"; ;: ..;;""emo.so,'o'a-Lìsà'-

*u*y:m"li;"",Ti':!i',:::îl*i: '" i#rf;+::;sil"iil:Tff uro,li.1Ì:1iffj:i"iljYÌl'Ji:ffil::i às ar an* ,,ou . ì"i,". "r,o "-"."i" "',"" il'u=:"" onr'n'Ip"tu'|^d "J'|'i'|ra ""';; :xH:l:;ilil)il"i"#:î,"'J"",1"ìi"''ll;" ** 'a'"'tlz-1il:l,i::;l:L::*:#:;Jli:Xifr rn''"r u'n"t" .L,,o"u, ".,""u' li,f;ii'"J,1'illi-"'lTi;il,ii'"I'ìX,fil;;;"n'u

*otopa""ionale-troppo arog"i

il]il;#$ì: "'-n"",T: "*':'l1':ì:-:#ìili[".il:il t:l';; ""ì^",""s,.:, o'aboran ìsùsr' * T'i"l';;"^"*'"i' :;l#i il:fi :il:Í!^:::::lìl

lu ìe rilbr' di (lisaftè' ae ùÌlellei fij princlpi e cullurate. o particola-

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ì*: l:iT'$:il,"i'"":.,"ffiii*:l**n:Y;:'::*:i"Jril:":iffi,; rormd+l'"1"il1:|i:., r.s,ruzioru i,,,"r ;,0:","?..* " div"r." .,."po",, "iranù ';;l:lîlIìi:r,JTtt":ii"::.:ilpl;:lii*';:l:;:;,:',*ilIfl --

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il:1"J;Ts#iT;[ll:l;:i'l;sn:t""*;t'n;f'là'xi'T Parinl 5 GiusepPe Percorso


dopo le delllsiorx della Rivoluzione e tla'lni (conÌe poi a\'velTàrper là generazioneslLccessi\1ì' foscoliana) deìl'elàlnapoleonÌca'conle pou crno verifìcare nell'esrrerìenza

,Ìellabe I asfrlr:

elaNoffe ll [espro poetaversoiÌ realee il sìrodÌ' si è prearnunciàtoiÌ diversoatteggianentodel eI.- Na"a cosìcomeneÌ -Come gustosj dflettono nelle due ultime parti {Ìe! Gíorno' )l Vespro lerso o e ai Me.,ogiorn'r ' La decìsionedi scìnclele conezioni apportate negli t tmi anni al rtlotfin S€ra' úsale probabiìnenle aì decennio re in due parii ii l'erzo der poenìetti progettali' la portarc a conìpìnìentoI'operà'sicchéil settanta-otlanta,ma il pu"tu u, luunri u lungo ,"nza c incompiuti' Del l,'csprr] restano 517 vel'Si, che Ifmmneftj I4]5?f.J e la Àbf,d Si presentalo frammentad cjoè l'episodio del pas arnpi sqùaxci della pafie finale del Me:zogiomrr' u"ru .jlj,';i'f; "".,o."ndono Della Nol'd invece dnìaMono un luÌrgo seggiosul corso, che il poeta mlendev;qui tÉsferire erÌ alt hammenti desumibili da mano ftammento di 6?3 versÌ, rlsalefte agìi annj 1?92-1?96 scúttì '-"""' Precedenfi "smessodj impartire prc(elti Lli i"ì u"to- u 'precettore' (che peù ha quasi del tùtto jn senìplice narÎatore e descriltore) compofiamento nìonoano at suo pupillo e si è tÎasfomato lì corso' in visità ad un amjco m!ùato (ma essl accompagnaiÌ giovin slsJore e ta srtadama' rlopo

ri trÉzi

: qùelL

:tar,lÚ ir':,a n .ìùiÌrìd(

:i, natÌ

silimitaloalasciareilbg]rei|odavisjta)eadun'amicàchehaappenaalui,tJ]lnat[accod]ner Àbfte i due a'Inantisi recano poj àd un ri vi, suscitandonel tel rnondo ìnfilÌiti pettegolezzi Nella cevinìentoseÉ,leincasadiun'anzialladalna'Quicssinonsonopjììalcentrodell.afienzionedel i vari personagll che popolano il salonarratore: il suo obieltivo passaminutanente iî rassegna <imbecilli)' e sulle lorc sciocchemanie (suonare ne, indugianclopaxLlcohrmenlesu una serie di pazientementepreziosi axazzi'lrasformandoli in na la tlomba, far schioccarcta tnÌsta, disfaxe gioco' dove spiccanole hgure dr dìle amanti omlai antassedi fili minuti); descrivepoi i tavoìi da

:ì,:L.tìi ' ,:iì p

ziani.cheÌlellecarteha,lnlorrovatoiÌmodoiìrrienpireiìlalotoelanoiadeÌlalolorelazione'da cui la Passioneè omar svadta'

riformistiche istanze nelle Lasfiducia con il mutato atteggiamenlo del ln qlLesledue Lrlhmeparti deì Giot'lzo' iÌì consonalìza rapotemrca Non \i è ur vero e prc' ;ìnobrl|aB v.rqó it reate. la Dolemicaantjnobiliàre si fa pirì tenue e siumàta. -^af, di una e dr conseguenzapeÍnane imnutata la condalÙu ot to""" vLlolo il risa]tare fllr "ì,," ironico' che mìra a 'o*logtco' classeoziosae implodultiva; restirpaìtncnti lìmpianto celebrazione;lultavja l'Íonia Deroe]e e la fatuità ò quell'ambienteattraverso la sua antìfrastica mordace Non compaÌonoplu mospurte più nsenlite dello sdegnomomle e il soriso si fa meno iì Peru e in Messico() T2' p' 515' se conìela deplecazionedelle str:ìgìdei co'qu^sto'lo''€' quelìo dei passantiplebei lla\"olti diÌllà cal ; 144_15?)o quaùi di forle clenun;ia socialecome lunga stdsLja di sàMuc' o del scrvo rirozza Lìelgiovjn signore' rihe segnale vje cilta{:lìnetli una della darna () T4. p 525) l,a crlLdeÌtàrììp dolio sul lastico per ùt catcto;fenalLì alla cagnetta alla collllìedia nìondaià' alla satira presentativa e iì dramma socule lasciaro amplànìenteluogo jnsr si deglj aristocmticioziosi'suìle schennagLe (ìi coshlmeche si appÌrntasui passatempi due amanti oÌrnài àttelqlati Si ùìtroducono amorosetra il giovjn slgnore e liì sua dàma o lra i .lecliuxe dell'età' dello s\?nire cosi note nuove, conle la ÍÌalrncoma il sensodell'inaÈestabile

3. Llìluminlsmo

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gidecoltd úadenuÌ recenteè Matti a e rcntipiù i ntì clìvelsi ), il batta' iensistica,

lasuagiornara dîi!,--lffitffire inizia a.:lj"""i: selu Maili,o ,/ers nzafder amo Rporr ":;:"". : ; : "iÌ ; " """;li* ". r." óord' À

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Metrc: endecas iab sco I

1.o a re ,.. el6t€: s,ache,ter/s,n dulnolcelèste)d,scenda sùe ourisslno, -daúa tun+aseìedtnoÚtantenarLutr' fie mrÚ sovauntoconordlne{oerbato lotrìbista É nve6on dea f6€ atina); (che elettva' per'renf sono oooramente cù fìotafe rnenìeliLlfodesnSuelsiDuÓ s de rnSuag8lo mea laulclàprezìos unisr!lEusicperlaprecisoneeleniÎca, poetLca sen della f soogcaclreè pfopio

10

.ttaglì fu

2. ó in r. .., lúÙiì siache/ Ùitoto0r ono eie rc to (compd liarcac4ùrst nesseinsieneinpaLhilustttdal chezze conl'aqnúttuBa x pat e parcinaniafi (lntefrao in manco||es?/lo co4n€rcjo Ftugatè disangùe dlnabtttà lanancanza N4 è ùneoEioroncoelascaendef€ stalo sSnoree cechelpadedelgovin abresen p uttosìo avaroe []a8arlspecLr zasctupol mecnÉlr r, 3. m. '.. ascolt ì ascofta mda dena costunanze le:ànabtii seÈnea lchìoerlanoblàsonoecrecorìeunr t0 e de ampoesc I senso r€liSroso Senera en n p e e ro dnoz a e è :rc 0 v sng n o fe siachetupfo' a*olta ri e LnseRnam€nt sacne dlsanSue dal'aniranobLhà venSa 0 fecene acqu6tat0 nrÒttoosastato delxpfecetufeì coLdenafo'I destinalafio è únnolre-tPo. e lo {. Com. inrlnn.Í lareSSenle 5. cut ,.. .ccoml.8:ró.cnesono,c datnaúntlnuaiarse 0aú caÍpagnati ,rsoppotbrl€lcuié complememo fasidró osPetod accofipagB ó.hú.li ... .PPrc.d.rai:imPdrerar le tueoccupazanl qualidebbana esserc lcu,t-)alnatina,dapatt neznguno a alletrepaft n a usrrne se€ Èevdento oLv 0e ntendeva Pafin rlamentè onRma drì esea Mezoguùn rcIcaetn€f.o,tulatfina rn 7 Glà ,,. vislt.te: rià rrrrvlsiiato /e ftrn ra(G.llle)e ii nSii'rlera(albiionel godo nîtca piaeete da e ]e case di cae e bi$hesonoprcsenificG mertebordelli

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20

25

Cio\1n Signore,o a te scendaper lungo dj magnanìmilombÌ ordìne il sangÙe purissimo celesler.o in te deLsangue emendinoil diferto i comPn onorr e le adunaGìn terra o rn mar ncchezz€ .lal genìtorfrugalein pochÌ lustri'z, me Precellord'amabilRito ascolta' Come ingannaraquesdnoiosi e lenfl Éiomi dì vila cui sì lungo tedio' ; fastidioinsoffnbileaccompagna5 or io finsegnerò.Quali al Mattino' ouai dopo il M€zzodì quali LaSera eìser detban tue cure appr€nderai6, se jn mez.zoa glÌ ozìì luoi ozio tÌ resta pur dì tender glj orecchi a versì mìeÌ Già l'are a Venersacree aLgÌocatore Mercurio ne le GalÌie e in Albione e Porli devotam€ntehai \,1sitate7, pur anco LsegnLdel tùo zelo jmpressis: àra e tempo d, Posr" ln vano Mane'" a sé !'inlalai ché ben folle è quegli che a dschio de la t'ita onor si mercarr, e tu naturalÌnente il sangue aborrì Né i mesti de la Dea Palladesludii ti son meno odiosilr: awerso ad essr

onea cuiil rieI | 'altafl'(afe)dea rellS ozLoso nobeè devrto, oueadepacere eraun prrrdtournee capita reuropee -momeflo de €senzùe dea forìra?ione (spensancne arvraS s ovanafstoÙarjci ó 15 ; dc erouneafer- P er.orso A rhe non sfato esiore ozoimd Pe, ; i perspreSewljgodime Loccasione 3,c lont.. lDpc$: ePorllfiPrcssr PuoaLroere I seffide[, tra dBsa/Ùteza puon alpaore,ma,p ir ma?ìosamente, maattravenerea diLrria re aisegn Íer

10.Marc

do dellaSuefalqu stap€r

11,bd loll. ... rd.ar é b€nPazo lavr anarcnschienda calúchesi acqusú tecncaifonca a consueta b secorìdo F oee linS€ dicondvdere .Dr€cetore, dil Pounsgnorer ràatanesÙolneaD a lnìpritamenÎe vtga.(herue propone n deaed erosmogueflero contfasto odro_ 12 Né .., orttGlr néti sonomerìo tttstezza \tnesil eheanoîana stgi sùid:, c€oeg pallade ea b deapfotettr At€na

Parini 5 GíusePPe Percorso


É contro

con I opera

ti feron troppo i queruh riciùLÌ ove Ialti migìiorj e ie scierze cangiatein mostri e in vaneollrctelarv€, lan le .apaci volte echcggÌarsempre dì giovanili slridarr. Or prinument€ 30 odi quah il Matiino a te soa\i a[e|so 13 arrcóo.-.slnda:Jrfeseio der oarr da rcarrú alltsttcllescuale, curciJ debbasujclarcon facil mano. larrLrlir(queruliricintil,douereart]0rl' Sorgeil \'laitrno Ìn comPagniadellAlba rr noslr e noÒllle ies.refzetraslofma0 jnnanzi aL5ol che di poi grancteaPpar€ ra4n0 ir !afl e ofrbrlriantasmr(tarve), srl aute lerre ie atîpte ..enpe ecneEaaft su 1'eslremoonzzontea rendef lì€ti 35 dadegrrs..rar QuPafi daa sua0ro gli animali e l€ Pianiee j camli e ììrnde conlros spe$vaumnÎca,pnlemza Aììora il buon viuan sorgedal caro s t en peda g o gdce s u ote fp o .n e ieforzzalanoIstldentr.oinezzre letto cùi LatèdelsPosae i mÌnori ecor a orompstàTonenedan nressv suoi 1iglíolettirntiePì.1irla norteìr' € nL]1e matere vuote iPs.areidelano pe.d poeta atr roiaanentc, nsegna€ poi mÌ collo rccendoi sacriafn€si 40 a rfuro nobi motvazcn bJsaequeste ch€ pdnra dtroyàr C€rcre€ Pale"" s0o 0a chenas.envece degovn 5gnore, vr (îl bue lento jnnanzi al canpo. e scuore lungo iì liccrol sentierda cùrvi rami 1s Allùa.,, nol1€;arr?rlraIbrrt.o,l il rugiadosoumorrT che quasigcmma dalaaroiefo .he ra5p0s?i.4 tarro sra17a gir 0eÈe r lg rpr! pr..01r haínoroieprdiir i nascenLidel Soì nggi rifranger8 45 d,ÉiE la rode fflmaeneelo|a oia Aììora sorgeil fabbro,c la sonanLe'e dog allefte de a iatrg, tone Earame pcpo 0 ollicina rÍapre,c alloPre torna deLje v rtu de 1ó sicri a.n$i... Pale:!1rarfútl l àltro di non pcrlettJo, o s€ clLchlave alr.att..n,a tutÒtictnrcnlalt da aerète ardua e feÍari rngegni.tllinquieto e aaPate,aeaaenapa deadetr'àEn.atúta, se.oi00 o sed'argento srorrÉsorcdel sactipcr.h. rlccoìarcbcassecura:ì. 50 ag Lrmn oa mto.ass.c,luroncdcrat e vasi gioíelli e d oro incr.ler\uoL ler.ne aloro e i!nià, ni sopr?Îutto c de ùmp oe.Parnha!m d gntàsacra Per ornamentoe nuove 17. il nsrtdoso úmor: ]e90..e drfil l\4achel tu inonidiscr. e mostn ln caPo' irti i cape€:Ìi']2 qurl isùrcePungenLe, 13. qú.si,.. dlrlnge: l!8rtae. r." Ah non è questo' ocr 50€ prrole? iafem r r?&i mre riro8oto di aL suon denrÉ na) a at iatralorteniersone3 Sìgnore.il ltl() matlin Tu coLcaclenle 19 ronaÌtd rsoiìarldder.aloidrma' a p.rrcamensa.e el lume soì non sedesLi rrrh srrrlt.ùdlne È !n eprteL'esomaf?o su a 1$ra de rabDros non gÌsÙ d sa0me.asscc crePuscoio delì incerLo quea nln08.a o !u.anc scÌ/aopone pÌume. male agiate ien .ì corcartrin r-aa sua.11.na,!!acè.antaladaone \.'ulgo':r l'uÌnile r! Asu.ieund .ome cìînÌratoè a far rc e ! rg c qund aggetl 60 loi concilÌo A voi. ccÌestcproìe:+'a 20..ll'opre... pedcter rr ralortof di Scmideilentnir5, altro conccssc terîliall rrg.n. !.'.srcnÌ'p 21 o * .,. as*cùra: sia.|e c6rtursaa Giole benigno:e con aìtfartr e l€sgi irr, Í68 df.rie ,t .tnrararo iardual, a ne con\l€n gurdarvr' per novo caLLe':6 .orÉegird refc Lferati in$gnÙ lef rer € le cànorescenc ha serr ìe veglie r..o .r1tra otial Tu 85 4.e sr.lre le.asJe

lil'.X".' --,,,",,,..t','

rr-etalra dr rerre derubalo(inquletol 22. e mòstri ,.. cap.ali: e nosÍrr .a !éli, rtr cone!r ,.rie xrti rsÍ.e B0t i nor:ds.e3 sÈrìÉ.nequa.Lno s qnor-"

23 Iù ol caddk ., vùlgori!.oi i iedr,sri, ùnasobriaî-pnsaartran0rt del ioìÚ nonanors!181_ súieL.one contad sti) rer irrr,]|.e rr.eÍa der.relLscrro l ..f .alr s, rîo s.onooo3-ratglo,mÍe e Iarcribasjopop0roMale .únda4ra|oa aSratepiuneè ùnotsmoroe a suà!0ú

3. Lllluminismo

de c8 ma(aoÙsto piume:rnanreton genoaîa€r3d cuèratlol ofecemre ie foc e oer qu a!on?a ofospertfa 0 ru c uaeunettoror puoessere.re retsan:satca 5u3f.i' nercosl!ene e s.ilorereae? ia.ù d romprerdùe geiEAr.he temm oanna$e polera € 0esgiore ànlrvaentccalao:ospetì a .ùnúdn. e BlstanonÉ.ondarnato

qúe3 fta,pcr.rré è unasoft d antrale p€r fdecroa um.ondzcnemB0rÈ, e îaíìe e a cordBnna oue n!e.e ooeta 24. i;bte prcle: rrglrd-'grdlr.'"res|l 2s óncilio ... rcftni: .otiessodrse nljs úreft sril, Éft rBe ir d re nco 26. novÒcallc: per!ft sredódE5ó Caqreriàdei.rr,rl norlar

32 il


27. Io rra le v.gli€ ... ùorte I4 ra /e 'estee i/ tealroderloper,(c.nore scene) chetuscltalqftl enazlantlpare . ii giacÒ tico), poÍrestr /a nottebenú/ire /lra ]n 23.e sdnco .,, aPrisri:,plnrneskntq súilaúra.a da1ta egtasttpú unlaEo !.11anînna la qrletaananatù.) a .ú I taEorcdeltetùate Ese caldedal attnta .al terenÒaelkcaÉapte plt6a e cd cattesli. detwln i lyolaiÀl cavalt,e rschla GsÙleleneÚetntúnaîal ]etî:cnle len É rerna/lolda acclrèclreprecedevano supefbea Dde .írozza);na 'aSgehvo anch€afatro.lre coreod laccoeèsÈ. 8n! de a .ond 2oneptu eliatadoìnob e 29. ei.comc ... dnStricriritq cone qùandÒ Plutanefecennbffidate rllexenÒ nellasdla dallunaallalft narc cd úrq prccetlutadellef6.fnte (enel detEFú e, cheavevatÒseQl itt 1ta8Òdi capellt\arguiqinitels flerscea e0s0d0mt.o d Pr0serpma, mentreslr0GptadaPlLrtorc ne8: nlel ravain sc a e trasportata 30. n L nagroù: a/ tuoPalazo 31.m. quivi,,. riú: n qrlarm!€ acùpazn n atEndenla tawtaI sgrarc clD dùe anca1 cenarc),cnencapnvana snillúnti e ún pteSlaxder.all ft4.est, a ta bÒtrql6dellúryhe .1ag Òlte tÒscaîl, fese|olar, a .!i 8a..o 1do de v no),ha ún|essÒùnacatanad)wde edúa,ptaeg\fr ddle nerce clanandala 32. il sonno: r d0 50nn0n persona 33. cóltù.i: ]econr',f leftú 34. s€rich. cÒrtir€r Endedrset s t6tta d un ehoa badarcnn0 3ó. DnÍo .,, Mórteo: e g,osmPer.ro (essendo tu andatoa 0tt0 cos tard dopo f d10 !na le€ra tantoiancos4.he r1,1orie0, del sonrc,nanîl nsrcEIdal tuaptatanta sOpore lp.Fverl tenaci metonmada oaoalers f cafa'oppo,clrerraoropreù 37, . la p!rcre .,. @Pore I raglr.lerso re,.ne , plndegràa/túieccelso)s0/crrú, srd6eSnino a slerio 1ifardo lra e impo st:.)daquarctepatÎettna pat-pE 33. Or qùi -, Sioino: dlqrr 1camo mentode r svecol de,|)no,/er'p rùzo re re4€Édrca.nDalnù tetla tú E)atnata 3e. . quirci ,.. l.gro: e dr4u o debDo pairrc Pa'n lsa a carsLreta metafora dea reazoneooel.a ..me ri!€ dìe n perîarc 1te0ad trapende sDov,aego P!€aioru úr I 3 rPer eserPoDante, .of-drmg or acqlea za e lee / Jrna a .0. Già ,,. notó: &à I .:nÉ[4 ,€n!

e ìl pateticogioco oltre piri assai producestila norte']7,e stancoaLfine in aureococchio,col fragordi calde pr€cipÍose roie € il calpeslìo 70 di voLantjcorsier,lunge sgitasli Ìl clueloa€renotturno, e 1€tenèbre con fiaccolesuperbeimomo apnsli')8, siccomeallor ch€ il Siculo teneno daìì'unoall'altromar rimbombar téo 75 Pluto col callo a cui sPlendeanornnanzi le redede le Furie anguicrinitere Cosi tornasda la magionro;ma quivi a novi studii ti allendeala mensa cui ricopnen pruliginosi cibi 80 e }cor lìeti di Francesico1Li, o d'lspani,o di Toschi,o I Ongarese bouiglia a cui dj verdeederaBacco concedellecorona,e disse:Siedì Jc l- m€n.( e,ra'r Altrr(,l \oìl.(r1: 85 tr sprimacciòle morbid€ coltrìcir3 di propda mano, ove, te accoìîo,il lido sefto caLòle serichecoriiner4: € a !e soayementei lumir5 chiuse iL gallo che li suoleaprie altrui. o..ìe,rcqì..an. lr."n,i D r."F.. 90 non scìolgada' papav€dle.aci Morfeo16prima. che già gmnclcil giomo tenri .li penetrarfra gli spiragli de le cloraieinrposre,e la parete pingano a stenro]n alcun lato i mggì 95 del Sol checceÌsoa !e pendesul caporT or qui principio le leg$adre cure denno aver del tuo giorno*; e quincj ro debbo sciorreil mio legnore;€ co precelti mÌ€l 100 te a.'lalte ìmprcseammaestrarcanrando Cìà i valletti genrili udÌr lo sqllillo del viclno metal cur clalontano scossetua man coì PrcPagatomoto4o: prì',.,-sìi n 'p,.rt d..,r,noì 105 schermia la lucerÌ, € ngidi osservaro che con tua pena non osasseFebo erlt|ar diretto a saeLtanii lumir2 tusrha.noldfo r. stlrllodoltanrri-"rro (metall, roro!.f0, cher€mirslgtoieha anteui .un80 ùr. l]]assodrlorbno(med motoé unarormLra oone)Pfopatato deBP@t.a rie rrea glstoscientfto

.1. 8l i opporri,,. l dc.: I rroor e .nÈrI o f. r J/óil|r lrrf. pelrato] /r2.e dddi ... lumi: .ons.tupoló nerr n0n coios.bad;rorr.h€rrsoielFebo) a úlph el Òsasse útfttc Citexaneîte 0 acchr ptawcan1aulastú

Parinì Percorso 5 Giuseppe


l ncontro

110

1î5 44 lcnti ,.. soresró: dArrCard!dOl .eneate oltana ùn nÒlle taa€Enaate 4s cinmcria nebbia: /a ienòr,dor Ì10 sonioa0tavaie sonro:sÈaondo ne a paese ae c mrier,sempfemmefso

120

( sBroree 4ó. racirò: srletlrosame,rÌe 47. s€ .-, iúDonc je tr rellessem,! ?. P.qanenta castaqnzata 1!n a aapra ra, qt)aica netneza detterrattry)aspa lat.enda]a ba.ca teú Úr Eraa cn.a ptt es p.ttebbesqÙatcrate teÒteccnte 3t,pîtt,netl anteii aú|e daÒtdlnett cú pteteú| Íúvrreîn attcsuet we !3 Diu rÈr . . , c nf ir Lc : p. ondouim . f;.omdto daoLd. LFa\rr 4 000È ss),Mrnetrafu scfref ta dagratf (le spet.hara nenfesuonalafautoaLLoE, oir€ s n unafonE,e !s1as deturpala e gerc Úa Suame8011e or0v0vergoBna erfar drrm 49 ilbeù.,, rÌego: L/edo n tllúaaanerúeten pentttaú 50.a te rhiedc ,. bzza; r .ncoeqÙa b derrebefande.orsueleprtlrrprr..É bc in tra tazn ptevosà E n881 s1 indicùe mèr.ir mef.rProletrerr PlaFPo t2. soggi... ùinc: sPoqÉrl lere d,;oeroil l1îo1 fomentirair'!r0 naco.si .htj tt.alnrcnaîrEteI ada rcgo' tatÒcÒqgtustan\s\ta, e x alt! a dtqente sceÈx1lÙún cr$úlat'. c] cÙ\t ÉnrÒí1 d,alGueEnalae delca1l btitoEI abriann lri. cnetenna îaleln arnlr d] pune f pro coido,l.ostlne brrbrrco aacao venlada amercaatna 5rnot seripre glslo deLa!rccLsone stentr.a e geo

125

130

t35

140

145

53. ioo.ondnr: Íìrlrn.onúdepiessro s4 o rrÒppo ,-. .rÈsce: o rntornoa//, gtassa Szzase renbta .tesce t1ppÒ ss d.'lúÒi ,,. instrDerbi.cs0mr4 at aslalnaritelabbta.tl caffe,berTde Ò1 v10acomerlnefire, rncli t súto (.b' bronato) rlma cald6rino]i sene (legu' ne) Eúnioa E daalewa e daMaka.che uasllerba dell.r.rlienaÍ .rc semprepÚ mlan oilsldlon a€ppons r aeM ok a n AGba 0rano poft dacu pfovenla callèdesînatoa Europa

3. Lllluminismo

t5o

con I' of)era

lrgiti or tu aLcun poco, e sì Li appoggÌa alli origheriar i .luai lenti gacianclo aìl omero ti fan molle sostegnor+ Poi coLlindire destro, liele lielc sopra sh occhi s.orrÈndo indi clilegua qùel che riman de la Cìnrmena nebbialir c cle'labbn lorrnando un piccid arco' dolce a vedc|si, raciro{6 sbadiglia Oh se te in sÌ genúe atto mÌrasse iL duro caPrran qualor rra I arml. sgangheran.lo le labbrî innalza un gndo la.ìcraror di ben costruLti otecchÌ' onde a le squadre vani nloii imPone4T; se È mirasse rllor, ccrlo vergogna avrìa dr sé. piii ch€ NfineNe il gjorno .\. d, l r" ur. ' .ìd ,J. J Jnrc ' r' , ' | ..r' oc " p ro d ' s' -ì ' ' 1l ' ' " ch nrlÒvo entraf pelLinaÎo già il ben Ma te chiecle egli a tuo damig€lìo i' veggore: usare quale oggi PiùLdc le bevaLlde sorbrr Li piaccia rn prezìosa tazzaJo: indrche nerci5r son iazze e bevanclel sccgli qual più .lesÌi. s'o!€i u grova porger dolci aìlo stomaco bnenLt sì che con L€ggeil natural caLor€ v afda tcmprato, e al digenr ti Íaglia, scegli iì brun cioccolatte. onde tribulo ti dà il Guarimalese e il Caribbèo cha dr barbare penne a\\olto rl crincjl na, * ro ' P .rd rr" | ' ' P nn ' "' o troppo rnLomo a le lezzosc menrbfa adipe crescesa,de tuoì labbri onora Ia neltarea bevanda ove rbbrorìzak) fuma et srde il ìcgume a te d AlePPo giunLo, e da lfocr che di mille na\1' nP r. r' Lf rb' { -' l .' f ri ra n' er ' ' .! ,oP o r' dJ P -' ' . ' cc-' tLscisseun rcgno, e con ardÌt€ vere Lìa strîniere procelle e novi mostri e teme e dschi €d rnumane lami superassei confm, per lunga etad€ in\iolîLi àncorat6; e ben lu diLLo s€ Cortes e Pizzarro umano sangue

56.Ceno.,, .ncora: .erlotuneLlsia arlffr irs.6sedrrsÙor nocre ra.5pa8na lefrfuri(priscosegaio)e .onn / ard€, fG tenpetten nattslanen,ntas nÈr pnnawtlNfi,paoÉlleme).tencane ptl

llp€rasstre.rlOnne lnufoane, vazr.nr I cùlne dalantaterparnasú ó'Et.ale. e mpresedLc0om s rf€rsaea rnùrola|o boedegatr iavgatÚdrescopnono


Incontro

rhe 57.e bd P.ltlo: e Ùsrusto nonr|pness€.o LlLa doressprSnÓrr conqu nette sanlueunanoquellachescnfieva petcuLa nenbft úaanealtrcaceana, e tulnf colpld armadétuo.oGonando rc l dailua anttcnt ntndoLrcwsc@ana valuasL Nrcnecosl rca2bchte Elitncas noovedelizlecanett Entenna EiÙnqerc .i[calatae il uffe,attuopalatoaSanna corÌése FiancscoPz deglieroiHernàn onqusúfo' zaroarprmidelc nquecento e lPeru, lMessico nonspettvamente g aDEn conlefo{lanaÙdita slemnando

na lisi

con

I opera

non isdmàr quel ch oltre Loceàno scorreale umanemembra, onde tonando e fùlmìnando,alfin sPietatamenÈ balzaron gìù da' loro aviti troni '155 Re Messicani € generosi lncassÌ: porlh€ nuove cosrvennerdelzie. o g<mmade gli eroL.al ruo p:laLo57t _e8bdr"" r . n e e r a o o - . o " r a Ù " '. p " " a i '. ;."-' il " '.i or; .- '. a ;s.r a . r " _ I r a o - o ' m o ' asn

u o / o t a o d D o o d \ 'o 0 î " r i - e 0 1 F o I o a 's r a ó F p ó o a t e bò a 'd e d e o 'o '0 4 7 o 1 "

de I tes t o

precefiore cne rn_ Nelproemio(w l'32' it poe[3si DresentacomeamabÙé ll proemio -**t e noiosi della $ra cratico aÌlievo ll modo di dempire i giomi l'tloti *"1i. màg*t con orîorc I'idea "ll .mai sazio di bofde[i e case da sioco € respinge *"*; [iJìa-"i"" atibi pacifistr o dletlo h cfiica conai a"àiiaoi u]l. u"rot uet stuati,trincerandosi dietro è inte" scuole Questo preambolo' dietro il velo dell'ircnia' di intrae l'inutilità della classe aristocmtic4 la sua incapacita "*"""-àri"r-."Àgttoa'aele ;#il;-;ú;;. quali appunto le ar.rni o gli stùdi' che do\'rebbero essede ;"""-ioni, ;;;-;;; ancora Ùra furìzione nelìa societèr i..n"" . À" r. **.*.rebbeÌ'o

Dopoil púemio l'€Bposizione del contadino e delLaltigiano lidealizzazioÍre e dcrìanisianosiocontadino der aetrrsv;sro conu aescriaone #:;;;il;;;.;; scle d'i diuna portarcre àppare 9:i .i* i.r,r".,. "." o*llo del nobile ll conradino "

ralffiH'*;"; morari''à eì"i.,' ta;rian.'a oll,'"villan-, iilì*liì1il;ld*X1if; sposa € letto-,

"Jed"l "cdm ' "bron d€i campi si afnanca poi il lavomtore di cta: 'l.fabbm' lawo;ator€ ot L ó"ì.* à"" del Clovin'sl" ""O si cÌ€a co$ un lmptr(1to, forte conhasto con Ia flgÙa fúnzione con analoga inquantocavariers€rv:"f'."1'1Y'-5" ;;;;;;;;;."t"urea.rrasocietaep".dipiù è del paFsag4olieto e lumi isacli lalori della famigtia lmpor'anre anchela des'ri'ionc e vicina ar sottàunea come l conta'rino conduca unà vità sana #;;;";;;;, "í" all'axtificiosità corrotta del mondo nobiliarc' Nella contrapposi tl"'"i"tile i'ì",*. esprime I'e$ra.lit Ìismo di Àónj a" ravoro e la vita ftivora .tela nobiuà si ,i."lil" al púwilesio,axistocl*::-:l':""o n-orio di Paxini, che nega lalidita í"0]i"**"-t"t!*, utile al co4)o socrale' opelosità la suà con il \,a.lored€l singoro individùo, conquistato s' pre subito doDoenrra m sccna il giovin signore e Lironia sul giovin signore istrice pungente' ' v #) senta con una fÌsionomia corùca 1rcapeu mi "quar "n" :11"--""-" uÚonià qu appena:ìi-ccruúia si rabbro e dèl o'g*ta iJ'i.re,"it* 'ontadino 'lel idiveíimcnla dcs'rizioné delrienrro a 'asa dcleiotane dopo ,"alrr"'i" pi"." d€Ù'ep' il senso capre Per ""*.on successivo il u-"*. n*.elio a tarda ora siomo iil"ii,""ài

r;"":,:' '"*p-1"11' "rfl lill": "r*liffilÌ:,ff:Ti*'J; "iJ"."J" ".à., it proceor basa su cui"si ce i meccanÉmi nell'affeÌrnare il contraio di ciò che che consiste cgtra *"* n ".,Ì, e* 'lell'antifÌ?si, "*.-i"rt i-ì t"i""a"'". a poeta mira metterc ir luce Ia vacùità tìsulsa' Ìa pochezzà "rJ "r to Ìa airettamente nnse dì €sser€colmo di ammi:T'::: :"1-t: a'".J ai che sr ..eà ""trl", -. ";n .on inrmaeini iperboriche' ma propdo Ia spmpoÚione ;;;J;;"ú;

Parini 5 Giuseppe Percorso


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