"Tir - La rivista dell'autotrasporto"

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Dicembre 2021 - n. 243

#Trasporti #Innovazione #Rete

COMITATO CENTRALE: UNA NUOVA STAGIONE DI INIZIATIVE

PARCO CIRCOLANTE: STANZIATI 100 MILIONI PER IL RINNOVO

COVID-19: L’INFOGRAFICA CON LE NUOVE REGOLE

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Bilanci e buoni propositi. Questa la formula che ci accompagna ogni anno in questo periodo. Non si può negare che il 2021 sia stato un anno difficile per tutti, poiché la minaccia rappresentata dalla pandemia è ancora presente, ma è stato anche un anno di cambiamenti. E i cambiamenti significano sempre movimento e opportunità da poter cogliere. Nonostante il mondo dell’autotrasporto non si sia mai fermato, la ripresa della produzione e dell’export ha segnato per questo settore anche una ripresa dei servizi. Segnali positivi, attenuati però dalla contestuale crescita del costo dei carburanti che pesa direttamente sulle imprese. A gravare sulle aziende di autotrasporto anche la mancanza di autisti; una questione non nuova per il settore ma che quest’anno ha guadagnato la ribalta anche della stampa generalista, non solo in Italia. Se a tutto questo aggiungiamo che il 2021 è stato l’anno del blocco del Canale di Suez, della piena attuazione della Brexit, di nuove limitazioni lungo il Brennero, si comprende bene perché questo sia stato un periodo particolarmente intenso. Ma il 2021 sarà ricordato anche per il PNRR, che porta con sé tutta una serie di nuove possibilità e prospettive di crescita, conciliando istanze economiche e ambientali. Un interesse per l’ambiente testimoniato anche con i nuovi fondi stanziati dal Governo per favorire una transizione green delle flotte. Tutti questi cambiamenti saranno accompagnati dal Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori da poco rinnovato nella sua stessa struttura. I prossimi mesi si preannunciano, quindi, carichi di impegni ma anche di occasioni da cogliere per guardare avanti con fiducia.

EDITORIALE


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Albo Una nuova stagione di iniziative per il settore Insediato il nuovo Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori e già al lavoro per proseguire i progetti avviati e dare vita a nuove attività: intervista con il presidente Enrico Finocchi

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Politica Sulla strada del dialogo Riprende il confronto con il Governo, mentre la Viceministra Bellanova annuncia l’apertura di nuovi tavoli tecnici. Il Ministro Giovannini firma due decreti che stanziano 100 milioni per il rinnovo del parco

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Ambiente Le nuove frontiere del trasporto rifiuti Il REntri, il progetto REcer, l’accordo con l’Arma dei Carabinieri per i controlli: intervista con il presidente dell’Albo dei Gestori Ambientali Daniele Gizzi

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Logistica Supply chain, sfida globale Dall’esplosione della pandemia la catena di approvvigionamento mondiale ha mostrato tutta una serie di problematiche, che si sono aggravate a causa della crescita dei costi dei noli e dei carburanti

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TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° 243 - Dicembre 2021 Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Un futuro sostenibile e intermodale La transizione green dei trasporti e della logistica al centro della sesta edizione del Forum di ConftrasportoCommercio

L’autotrasporto sulla buona strada Gli interventi messi in atto dal settore negli ultimi 30 anni hanno consentito di ridurre le emissioni climalteranti di oltre il 30%

Le sfide della logistica italiana L’assemblea di Confetra è stata l’occasione per celebrare i 75 anni della Confederazione e riflettere sul PNRR e sul futuro del Paese

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Anita: verso una filiera più competitiva Durante l’assemblea annuale il presidente Baumgartner ha chiesto interventi per una logistica più efficiente e collaborativa

In arrivo i fondi per le ZES 630 milioni di euro che saranno usati per investimenti infrastrutturali mirati a creare un collegamento con le reti TEN-T

Riapre i battenti Transpotec Logitec Dal 27 al 30 gennaio, Milano ospiterà l’edizione 2022 della fiera biennale dell’autotrasporto. Al centro sostenibilità, sicurezza e formazione

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p.20

p.22

Editoriale p.1 Europa p.8 Fisco p.40

Albo p.4

Tecnica p.34 Lavoro p.39

Normative p.42

Scadenze p.47

Numeri p.48

CHIUSO IN REDAZIONE IL 30.11.2021 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

PRIMA RIUNIONE PER IL NUOVO COMITATO CENTRALE DELL’ALBO Dalla verifica della regolarità delle imprese alla sicurezza, dalla formazione alle campagne di comunicazione, tutte le attività che sta portando avanti l’organismo che è stato appena ricostituito 44

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i è svolta il 19 novembre, in modalità telematica, la prima riunione del nuovo Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, che è stato ricostituito con Decreto n. 432 del 3 novembre del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini. La riunione è stata l’occasione per fare il punto della situazione su tutte le attività in capo al Comitato Centrale: dalla verifica della regolarità delle imprese alla sicurezza, dalla formazione alle campagne di comunicazione. Il presidente del Comitato Centrale Enrico Finocchi ha illustrato una per una tutte le attività, partendo da quelle per la creazione di aree di sosta sicure. L’Albo ha partecipato negli scorsi anni al progetto

Pass4Core che prevede entro giugno 2024 la creazione, riqualificazione e ampliamento di 1475 parcheggi per i mezzi pesanti. Un impegno che non si è esaurito: negli scorsi mesi è stato infatti firmato un protocollo con RAM Logistica Infrastrutture e Trasporti e Sogesid volto a sviluppare la creazione di aree di sosta per veicoli pesanti sicure e protette in Italia. In base al protocollo sarà realizzato uno studio che dovrà individuare le necessità di aree di sosta sul territorio e anche le procedure per selezionare le proposte progettuali. Inoltre si sta ragionando sulla partecipazione al nuovo bando CEF Transport della nuova programmazione 2021-2027 che prevede un finanziamento di 100 milioni di euro per iniziative di

mobilità sicura e quindi anche per le aree di sosta e parcheggio per i veicoli pesanti. Sempre in tema di sicurezza è in fase di rinnovo un accordo con il servizio di Polizia Stradale mirato a rafforzare i controlli sull’autotrasporto tramite l’acquisto di apparecchiature hardware e software per controllare i dati del tachigrafo e, quindi, la regolarità dei tempi di guida e di riposo e il rispetto delle norme di sicurezza da parte degli autisti.


ALBO

L’Albo sta anche investendo molto sulla comunicazione. A marzo scorso il Comitato Centrale ha siglato una convenzione con la Rai per la realizzazione di una campagna di comunicazione che ha l’obiettivo di promuovere i temi principali dell’autotrasporto con un mezzo in grado di arrivare al grande pubblico. I primi tre servizi sono andati in onda su Unomattina all’inizio dell’estate e si sono

concretizzati in un’intervista al presidente Finocchi sulle attività dell’Albo e in due focus sul trasporto dei farmaci e su quello dell’agroalimentare, due tipologie di trasporto che non si sono mai fermate nemmeno nei periodi più bui della pandemia. I prossimi servizi saranno ospitati su I fatti vostri, Stop and Go e Geo ed evidenzieranno il tema della carenza di autisti, cercando anche di valorizzare la professione. Altro tema affrontato è stato quello della certificazione di qualità delle imprese. Il Comitato Centrale ha emanato a maggio due delibere: una ha aggiornato i requisiti di qualità delle imprese che effettuano trasporto di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici; l’altra regola, invece, la qualificazione degli ispettori e l’accreditamento degli organismi di certificazione della norma tecnica, denominata Codice di Pratica. In questi mesi l’attività è andata avanti: per quanto riguarda gli organismi di certificazione sono arrivate cinque domande e sono state tutte ammesse mentre per gli ispettori sono pervenute 36 domande, di cui 35 sono state considerate valide. Passando alla regolarità delle imprese, l’Albo ha continuato

il suo lavoro anche durante il periodo di rinnovo. Grazie alla cooperazione applicativa con Infocamere Scrl, società informatica di gestione del Registro delle imprese tenuto dalle Camere di Commercio, sono state effettuate interrogazioni massive volte a verificare lo stato di vigenza delle imprese iscritte all’Albo e, in particolare, la loro posizione nell’ambito del Registro delle imprese. Fino ad ora sono state cancellate circa 6mila imprese che non risultavano più attive, su un totale di 11mila imprese che saranno da cancellare nel complesso. L’Albo ha già anche cominciato la verifica sulle imprese senza veicoli che sono circa 21mila; al momento sono state suddivise per Provincia e presto partiranno controlli a tappeto. Infine, uno sguardo alle attività di formazione. L’Albo ha lanciato nel 2020 il progetto Guidiamo Sicuro che è proseguito anche quest’anno e che prevede corsi di guida sicura ed ecosostenibile sia teorici che pratici. Per quanto riguarda la formazione teorica ci sono stati più di 2.200 iscritti che adesso dovranno passare alla fase pratica attraverso l’utilizzo di simulatori di guida. Tra le varie attività intraprese per quanto riguarda la formazione è stato infine ricordato il protocollo d’intesa firmato con l’Inail che ha lo scopo di informare e formare i protagonisti dell’autotrasporto sui rischi connessi all’esercizio della professione e sulle migliori pratiche da attuare per la tutela della salute e la sicurezza degli operatori.

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UNA NUOVA STAGIONE DI INIZIATIVE PER IL SETTORE 6

Insediato il nuovo Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori e già al lavoro per proseguire i progetti avviati e dare vita a nuove attività: intervista con il presidente Enrico Finocchi

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l Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori è stato ricostituito ed ha subito ripreso a pieno ritmo la propria attività. Anche il 2022, infatti, sarà un anno di sfide per il mondo dell’autotrasporto, provato da due anni difficili in cui la pandemia ha messo in ginocchio molte imprese. Il ruolo dell’Albo sarà quindi fondamentale per le molte iniziative che si stanno sviluppando. Ne abbiamo parlato con il presidente Enrico Finocchi.

Il 19 novembre si è svolta la prima riunione del nuovo Comitato Centrale, riorganizzato secondo la nuova normativa prevista dal DL Infrastrutture e Trasporti. Come è andata? Il nuovo Comitato si è subito messo all’opera. Abbiamo voluto un ordine del giorno molto ampio per dare subito un impulso importante alle attività in corso, visto il tanto lavoro da svolgere. Abbiamo parlato delle attività relative alla regolarità, alla sicurezza, alle aree di sosta, alla certificazione di qualità per le imprese, alla formazione. È stata una riunione intensa alla presenza di tutti i rappresentanti dei Ministeri interessati, otto in totale, quelli delle Regioni e i vertici delle dieci associazioni di categoria che rappresentano l’autotrasporto nelle sue diverse sfaccettature, dalle imprese più strutturate agli artigiani, ai corrieri. DICEMBRE2021

Enrico Finocchi


INTERVISTA

Durante il Comitato avete affrontato il tema della regolarità. Qual è lo stato di salute delle imprese italiane? Le imprese ci sono e si stanno ristrutturando per far fronte ai nuovi cambiamenti epocali dell’economia e della logistica. Su queste imprese il Comitato Centrale svolge un’azione di controllo della regolarità, con l’ausilio di tutti gli uffici della Motorizzazione sparsi nel territorio, che sono competenti della tenuta degli albi provinciali e del Registro elettronico nazionale. Abbiamo fatto delle interrogazioni massive alle Camere di Commercio e stiamo cancellando tante imprese che non esistono più per diversi motivi, ma che non erano state cancellate dall’Albo. Ne abbiamo eliminate 6mila negli ultimi mesi. Inoltre, abbiamo fatto un’estrapolazione delle imprese prive di veicoli, che sono circa 21mila. Il prossimo passo sarà quello di verificarle, non solo sotto il profilo del possesso dei veicoli, ma anche dell’iscrizione all’Albo, della regolarità, della capacità finanziaria, professionale e dello stabilimento. Andremo inoltre a controllare la regolarità previdenziale e retributiva dei dipendenti: insomma, una verifica a tutto campo per decidere se c’è bisogno di cancellarle o di regolarizzarle. Io mi auguro di ottenere una regolarizzazione generale di tutte le imprese per avere un Albo con imprese sane ed economicamente sostenibili.

Tra le nuove iniziative dell’Albo vi è anche quella della certificazione di qualità per le imprese… Esatto. Negli ultimi mesi abbiamo rivitalizzato questa attività, aggiornando i requisiti di qualità delle imprese che effettuano trasporto di merci pericolose, di derrate deperibili, di rifiuti industriali e di prodotti farmaceutici. La certificazione non è obbligatoria ma è un bollino di qualità certificato da un ente pubblico, come l’Albo. Quindi credo che sia una buona iniziativa; può inoltre tornare utile alle imprese certificate perché tutte le varie responsabilità di filiera, previste nelle norme, non si applicano a queste imprese che chiaramente già agiscono rispettando il principio della qualità.

Un altro tema affrontato è quello della formazione. In Italia c’è bisogno di personale, di autisti sempre più preparati sul fronte della sicurezza e della sostenibilità. Quali sono le iniziative in questo senso dell’Albo degli Autotrasportatori? L’Albo ha già lanciato da tempo, e sta realizzando in questi mesi, un progetto di guida sicura e sostenibile proprio rivolto agli autisti, attraverso una formazione teorica e pratica con un simulatore di guida evoluto. Un progetto che sta avendo successo: ci sono state 2.200 iscrizioni e abbiamo formato già 900 persone per la parte teorica. Ci eravamo dati un tetto massimo di 1800 autisti, ma se tutte le iscrizioni saranno confermate, e quindi andremo oltre quella cifra, potremmo finanziare un ulteriore sviluppo del progetto. Progetto che prevede anche un accordo con l’Inail, con l’obiettivo di ottenere un maggiore sconto alle imprese sulla tariffa sull’assicurazione obbligatoria. Abbiamo anche all’attivo un accordo con Anpal: per il momento abbiamo messo a punto un bando per l’affidamento di attività di formazione da finanziare con fondi dell’Albo. Il bando dovrà essere approvato a breve nel corso di una prossima riunione del Comitato Centrale.

Sul fronte della sicurezza un progetto particolarmente importante è quello legato alle aree di sosta. Come si sta muovendo l’Albo? L’Albo già partecipa a un progetto europeo, chiamato Pass4core, e grazie anche ai fondi europei si stanno realizzando 1500 stalli, nuovi o il risultato di ampliamento di parcheggi già esistenti. Stalli che si trovano in aree di sosta sicure, sia sotto il profilo della safety sia della security. Stiamo inoltre sviluppando una App specifica affinché l’autista possa sapere in anticipo dove parcheggiare, quali servizi sono disponibili nell’area di sosta, etc. Abbiamo anche fatto un accordo con due società in house del Ministero, RAM e Sogesid, per realizzare uno studio sulla realizzazione di nuove aree di sosta. Attualmente tali aree sono per la maggior parte concentrate nel Centro Nord del Paese, mentre serve svilupparle anche al Sud per garantire la sosta in sicurezza su tutto il territorio nazionale.

DICEMBRE2021

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EUROPA

NOLEGGIO VEICOLI: NUOVE REGOLE In base all’accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento europeo, gli Stati membri non potranno limitare l’uso sul loro territorio di un veicolo noleggiato da una società di trasporti stabilita in un altro Stato membro di Giovanni Settembre

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onsiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di direttiva sul noleggio veicoli. L’accordo approvato da Consiglio e dalla Commissione Trasporti del PE dovrà essere adottato sia dal Consiglio che dal PE in seduta plenaria. Si tratterà di un accordo solo formale che dovrebbe avvenire entro il prossimo mese di febbraio. La proposta intende liberalizzare l’istituto del noleggio, oggi permesso solo da imprese che hanno la stessa residenza dell’impresa utilizzatrice. Si potrà ricorrere a questo sistema di disponibilità veicoli, ad esempio, in caso di punte di lavoro, lavori stagionali, mancanza veicoli per incidente o inutilizzabilità, utilizzando quindi anche imprese noleggianti situate all’estero. Proprio per rendere più competitivo il sistema, per permettere risparmi nella gestione delle flotte, per

consentire l’utilizzo di veicoli meno inquinanti in quanto si dà per scontato che i noleggiatori abbiano veicoli più moderni. La durata del noleggio sarà di due mesi, con possibilità per gli Stati membri di pretendere la reimmatricolazione del veicolo nel proprio Paese dopo un mese. Questo per evitare fenomeni di dumping legati alle differenze delle tasse “automoblistiche”. Da notare che anche l’attuale norma prevedeva la facoltà per uno Stato membro di chiedere la reimmatricolazione del veicolo come avvenuto nel caso di Romania e Polonia. È stato definito anche un limite nella quantità di veicoli da prendere in locazione: questi non dovranno superare il 25% del parco totale dell’impresa destinataria del noleggio. Uno degli aspetti che di più hanno diviso il Consiglio è stato quello della estensione della possibilità di noleggio anche al

conto proprio. La soluzione di compromesso ha portato ad una norma generale che include anche tale tipologia di trasporto lasciando però agli Stati membri l’autonomia di decidere se escludere il conto proprio con veicoli superiori a 6 tonnellate. Un’ultima annotazione. Si tratta anche in questo caso di norme opzionali cioè non obbligatorie per gli Stati membri che potrebbero al limite non modificare la loro legislazione vigente. Un sistema legislativo sempre più utilizzato in sede Ue per superare i veti del Parlamento ed in particolare del Consiglio.


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EUROPA

VIA LIBERA ALLA NUOVA DIRETTIVA EUROBOLLO La normativa comprende un nuovo sistema di calcolo dei pedaggi in base alla distanza percorsa. La differenziazione sarà basata sulle norme vigenti in materia di CO2

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opo anni di incontri, discussioni, veti incrociati, finalmente si è giunti ad un accordo sulla revisione delle norme in materia di tariffazione stradale. Anche il Consiglio Ue ha infatti approvato la nuova proposta, frutto di una serie di compromessi. La proposta iniziale venne presentata nel 2017 e faceva parte del Pacchetto mobilità. Obiettivo: dettare norme che eliminando progressivamente le vignette, fondate sul tempo e sostituendole con un sistema legato alla percorrenza ed alle emissioni di CO2 iniziando dai veicoli pesanti, comportassero trasporti più puliti ed ecocompatibili, in grado di contribuire a ridurre le emissioni per raggiungere gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi. La normativa comprende un nuovo sistema di calcolo dei pedaggi in base alla distanza percorsa. La differenziazione sarà basata sulle norme vigenti in materia di CO2. Sono tuttavia previste eccezioni come ad esempio quelle relative ad eventuali concessioni esistenti e zone a bassa densità di popolazione. La norma interesserà solo le reti TEN, cioè gli assi principali

sui quali si effettua il traffico internazionale di veicoli pesanti per il trasporto merci, ai quali dovrà essere richiesta la tariffazione per emissioni entro quattro anni dall’applicazione della direttiva. Si inizierà infatti con questi veicoli per poi passare, a discrezione degli Stati membri, alle altre categorie. Sarà possibile per gli Stati membri derogare a tale norma nel caso in cui l’aumento dei costi portasse all’aggiramento delle tratte di reti TEN attraverso l’utilizzo di altre tratte e conseguenze negative quindi per ambiente e popolazioni. Ovviamente la deroga dovrà essere notificata alla Commissione. Gli Stati membri che volessero introdurre dei pedaggi dovranno attenersi alle norme della direttiva in questione. La vignetta dovrà essere abolita entro 8 anni dall’entrata in vigore della Direttiva. Un aspetto di particolare interesse è quello che prevede una maggiorazione del 50% della tariffazione in tronchi stradali particolarmente saturi (come ad esempio il Brennero) ma soltanto se tutti gli Stati membri interessati saranno d’accordo.

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POLITICA

SULLA STRADA DEL DIALOGO Riprende il confronto con il Governo sia sul fronte dell’autotrasporto sia su quello della logistica, mentre la Viceministra Bellanova annuncia l’apertura di nuovi tavoli tecnici. Intanto il Ministro Giovannini firma due decreti che stanziano 100 milioni per il rinnovo del parco 10 di Lucia Angeloni

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n altro anno sta per volgere al termine. Un anno che, seppur caratterizzato da una ripresa economica, non è stato facile per il settore dell’autotrasporto, gravato da una serie di problemi quali la carenza di autisti o, da

ultimo, il caro carburanti che si sta facendo sentire anche su prodotti come l’urea. A fine novembre sono però arrivate alcune buone notizie per la categoria. Innanzitutto il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico

Giovannini, ha firmato i due decreti che prevedono incentivi all’acquisto da parte delle imprese di autotrasporto di mezzi ecologici e tecnologicamente avanzati. Decreti che mettono a disposizione delle imprese 100 milioni di euro per rinnovare il parco veicolare. Diverse rassicurazioni e risposte sui problemi del settore sono poi arrivate durante l’incontro che si è tenuto il 17 novembre tra la Viceministra Teresa Bellanova e le associazioni di categoria dell’autotrasporto. Un incontro - al quale hanno partecipato anche il Capo Dipartimento Mims Mauro Bonaretti, la Vice Capo di Gabinetto Maria Teresa Di Matteo e il Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori Enrico Finocchi - che è stato solo il

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primo di una serie di confronti e di tavoli che saranno portati avanti nei prossimi mesi. La Viceministra ha assicurato che anche per il prossimo triennio 20222024 saranno mantenuti i fondi strutturali per il settore, pari a 240 milioni di euro, da destinare ai rimborsi per i pedaggi autostradali, alle spese non documentabili, agli investimenti e alla formazione. Al momento in cui scriviamo il decreto di riparto è alla firma del Ministro, per cui dovrebbe essere emanato a breve. La Senatrice Bellanova ha poi annunciato una nuova importante misura che sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio, l’istituzione di un Fondo per le strategie di mobilità sostenibile, la lotta al cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni e il rinnovo del parco circolante per l’autotrasporto. Per quanto riguarda invece il tema del caro carburanti, la Viceministra ha fornito rassicurazioni sulla ripubblicazione aggiornata dei costi di esercizio che tenga conto degli aumenti

a carico delle imprese di autotrasporto, confermando che gli uffici ministeriali competenti provvederanno quanto prima. Buone notizie anche per quanto riguarda gli incentivi per l’intermodalità, vale a dire il Marebonus e il Ferrobonus. Il Governo intende rendere strutturali i due strumenti ed è in corso la definizione dei decreti di prossima attuazione in cui si sta studiando anche la possibilità di fare arrivare l’incentivo direttamente all’impresa di autotrasporto, senza l’intermediazione di altri soggetti. A breve sarà poi avviato un tavolo delle regole, che dovrà discutere degli adeguamenti della normativa del settore, inclusi quelli resi necessari

dall’entrata in vigore, dal 22 febbraio del prossimo anno, del Regolamento Ue 1055/2020 sull’accesso alla professione e sull’accesso al mercato. Un tavolo, come sottolineato dalla stessa Viceministra, nato “in risposta alle sollecitazioni che vengono dal settore e in relazione alle modifiche che il regolamento introduce sul possesso della licenza comunitaria per le imprese impegnate sui trasporti internazionali. Un luogo di incontro che scaturisce dal mio forte convincimento della necessità di dotarci di luoghi specifici in cui definire proposte e soluzioni mirate costruite e condivise con le associazioni”. Durante l’incontro di metà novembre la Senatrice Bellanova si è espressa favorevolmente

rco veicolare pa il e ar ov nn ri r pe ro di eu

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POLITICA

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anche sulla ricostituzione del Comitato Centrale dell’Albo e ha individuato proprio le riunioni del Comitato come sede idonea per affrontare il problema della carenza di autisti. “Considero la ricostituzione del Comitato Centrale dell’Albo un momento importante per l’intera categoria e ritengo possa essere quella la sede idonea per un Tavolo tecnico finalizzato ad affrontare il tema della carenza di autisti su cui, è evidente, il DL Infrastrutture interviene in modo significativo ma di certo non esaustivo. Per questo credo che debba essere accolta la richiesta delle associazioni di un pieno coinvolgimento sin dalle prime fasi anche del Ministero della Pubblica Istruzione, perché possano essere definiti modelli di intervento replicabili rivolti agli Istituti Tecnici Superiori”. Tornando agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare, i decreti firmati sono due: il primo per “Investimenti ad alta sostenibilità”, il secondo

per “Investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicoli”, per complessivi 100 milioni di euro. La somma è così suddivisa: - 55 milioni di euro per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, ecologici di ultima generazione, in particolare ibridi (diesel/elettrico), elettrici e ad alimentazione a metano (CNG, LNG). Gli incentivi, che dipendono dalla tipologia e dalla massa complessiva del veicolo, vanno da un minimo di 4mila euro per quelli ibridi - di massa complessiva da 3,5 a 7 tonnellate - fino a 24mila euro per quelli elettrici oltre le 16 tonnellate. In caso di contestuale rottamazione di un veicolo diesel, ci sarà un ulteriore contributo di 1.000 euro. - 35 milioni per l’acquisto di mezzi diesel Euro 6, solo a

LA PIATTAFORMA LOGISTICA NAZIONALE PASSA A RAM La Piattaforma Logistica Nazionale non sarà più gestita da Uirnet ma da RAM, società in house del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Lo prevede l’art. 30 del Decreto Legge numero 152 del 6 novembre per l’attuazione del PNRR, che stabilisce che “al fine di accelerare l’implementazione e il potenziamento per la gestione della rete logistica nazionale in coerenza con il cronoprogramma previsto dal PNRR”, sono trasferite al Mims le funzioni di soggetto attuatore. Alla società RAM dovrà essere quindi trasferito “tutto quanto realizzato o in corso di realizzazione in attuazione delle convenzioni”. Per gestire la piattaforma RAM avrà a disposizione uno stanziamento di 58mila euro per il 2021 e di 700mila euro l’anno dal 2022, inoltre potrà assumere 19 persone con comprovata esperienza in materia di DICEMBRE2021 logistica e logistica digitale.

fronte di una contestuale rottamazione di automezzi commerciali vecchi e inquinanti. Gli incentivi vanno da un minimo di 7mila euro a un massimo di 15mila. Per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri Euro 6-D Final ed Euro 6 il contributo è di 3mila euro. - 10 milioni di euro sono stati stanziati infine per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario e marittimo e dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiore sicurezza e risparmio energetico. A fine novembre si è riunito anche un altro tavolo: quello per la sicurezza nella logistica, che si è svolto in videoconferenza tra il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e le parti sociali sottoscrittrici del Contratto nazionale trasporto merci e logistica. Durante l’incontro il Ministro ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori della task force sul settore, insediatasi la scorsa estate. In particolare si è soffermato su quanto svolto per favorire la condivisione di dati e informazioni tra amministrazioni, per individuare precocemente i comportamenti irregolari. Durante l’incontro il Ministro Orlando ha anche annunciato che è già operativo un tavolo interistituzionale, coordinato dall’Ispettorato nazionale del lavoro, cui partecipano tutte le istituzioni preposte ai controlli, per individuare gli obiettivi a più alto rischio su cui indirizzare le attività di controllo.


COVID-19:

LE NUOVE REGOLE PER I TRASPORTI Visto l’evolversi della situazione epidemiologica e la ripresa delle attività produttive, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato l’Ordinanza 11 novembre 2021, pubblicata in G.U. n. 272, 15 novembre 2021, che aggiorna quanto contenuto nell’allegato 14 del Dpcm del 2 marzo 2021. Vediamo le nuove regole per il settore dei trasporti e della logistica che si applicano a tutti i lavoratori senza distinzioni di nazionalità.

L’ACCESSO AGLI UFFICI IN AZIENDE

diverse dalla propria è consentito secondo modalità previste dall’azienda stessa. Sono previsti anche servizi igienici dedicati dov’è garantita un’adeguata pulizia giornaliera.

IL CONTROLLO DEL GREEN PASS va svolto, preferibilmente, prima della salita a bordo

NEI LUOGHI DI LAVORO,

negli spazi condivisi, si raccomanda il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro e l’uso di mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore.

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LE ATTIVITÀ DI CARICO/SCARICO

delle merci devono avvenire in condizioni di sicurezza, con modalità che non prevedano contatti diretti tra operatori e autisti.

È RACCOMANDATO L’UTILIZZO di modalità di pagamento online o no contact.

CORSI DI FORMAZIONE

sono consentiti in presenza in zona bianca e in zona gialla, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Sono garantiti i corsi relativi a titoli e certificazioni obbligatorie richieste al personale viaggiante.

SE SPROVVISTI DI MASCHERINE gli autisti devono rimanere a bordo; se scendono ed entrano in contatto con altri operatori è necessario che indossino la mascherina.


ASSOCIAZIONI

TIR

UN FUTURO SOSTENIBILE E INTERMODALE La transizione green dei trasporti e della logistica è stata al centro della sesta edizione del Forum di ConftrasportoConfcommercio. Giovannini: “Abbiamo dieci anni per trasformare l’Italia” 14

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a strada migliore per perseguire la transizione green è l’intermodalità. Questo il messaggio principale del 6° Forum di Conftrasporto-Confcommercio, che quest’anno si è tenuto a Roma, invece che nella consueta cornice di Cernobbio, il 9 e il 10 novembre scorsi. Durante la due giorni di lavori si è parlato di transizione green del sistema produttivo italiano e di quello dei trasporti e della logistica, di sostenibilità sociale ed economica in vista degli obiettivi fissati da Green Deal e Fit for 55. “Il settore dell’autotrasporto non intende negare la necessità di una svolta e le imprese del comparto stanno andando nella direzione giusta in tema di sostenibilità e transizione ecologica: già oggi, infatti, oltre il 40% delle imprese ha acquistato mezzi a minor impatto

ambientale – ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli –. Serve, però, una strategia duratura in favore dell’intermodalità, dalle Autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare dalle navi e dai traghetti”. Una richiesta ribadita anche da Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, che ha chiesto al Governo di “promuovere con determinazione l’intermodalità, una soluzione già pronta per l’efficienza energetica e la sostenibilità dei trasporti e della logistica, potenziando i nodi logistici (porti, interporti, terminal, raccordi ferroviari privati) e rendendo strutturali gli incentivi al trasporto combinato marittimo e ferroviario. Secondo Uggè, infatti, “i camion

e le navi non si muovono per fare crescere il particolato o gli ossidi di zolfo. Il punto è che senza di loro l’economica si ferma. E le alternative pienamente sostenibili al diesel e al bunker non sono ancora mature”. Per questo l’intermodalità è la strada più facilmente percorribile. Tra le altre richieste avanzate, quella di varare un piano pluriennale per il rinnovo sostenibile del parco circolante e delle flotte navali; di contrastare la criticità della carenza di autisti e macchinisti sostenendone economicamente i percorsi formativi e riducendo il cuneo fiscale, che ne penalizza l’occupazione; rivedere alcune proposte del pacchetto FIT for 55, in funzione di previsioni più realistiche delle effettive capacità di riconversione della filiera (disponibilità di tecnologie rinnovabili e delle relative infrastrutture di rifornimento), senza penalizzare la capacità competitiva delle imprese italiane ed europee nei mercati internazionali. E già durante il Forum sono arrivate le risposte del Governo, presente sia con il Ministro alle Infrastrutture

DI COMPETENZA DEL MIMS, “NELLA LEGGE DI BILANCIO, ACCANTO AI 62 MILIARDI DEL PNRR

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ASSOCIAZIONI

Teresa Bellanova

Enrico Giovannini

e alla Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini, sia con la Viceministra Teresa Bellanova. Il Governo è stato chiaro, le risorse esistono e il prossimo anno sarà cruciale per adottare tutte le misure necessarie a realizzare la transizione ecologica. “Nella Legge di Bilancio, accanto ai 62 miliardi del PNRR di competenza del Mims, ci sono altri 32 miliardi per proseguire sulle politiche dei prossimi anni – ha sottolineato Giovannini –. Chi pensa che dopo aver speso le risorse del PNRR si tornerà al passato sui temi della sostenibilità e della transizione energetica quindi si sbaglia. Abbiamo dieci anni per trasformare l’Italia”. La trasformazione del settore passerà anche attraverso una rivisitazione del Piano nazionale della logistica e dei trasporti. “In un momento di grande trasformazione come questo non è possibile pensare a realizzare un piano che valga per i prossimi 20 anni – ha detto Giovannini –. Dovremo quindi cercare di fare un piano processo,

una cornice generale da aggiornare continuamente”. Per ridisegnare le politiche di competenza del Ministero, inoltre, il Ministro ha assicurato che ci si potrà avvalere di un Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità, il Cismi. “Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge Infrastrutture e Trasporti - ha spiegato - è ora possibile creare il Cismi. Abbiamo bisogno di portare al Ministero competenze avanzate, tecnologie, per confrontarci anche con gli esperti del settore. Il 2022 sarà quindi un anno cruciale ". La Viceministra Bellanova ha invece elencato nel dettaglio i punti su cui il Ministero è impegnato per sostenere l’autotrasporto e la decarbonizzazione del trasporto merci: incentivazione all’acquisto di veicoli a propulsione alternativa e il lavoro in atto sugli schemi di decreto relativi all’assegnazione di 100 milioni di euro per investimenti rivolti all’acquisto di veicoli ad alta sostenibilità ecologica; oltre 250 milioni di euro previsti dal PNRR per la digitalizzazione della logistica; 240 milioni del “Fondo per gli interventi in favore del settore dell’autotrasporto”, le cui

Paolo Uggè risorse, a valere su un triennio, saranno ripartite ed utilizzate per i rimborsi dei pedaggi autostradali, per le spese non documentabili, per gli investimenti e per la formazione. La Viceministra ha anche ricordato gli incentivi Ferrobonus e Marebonus, introdotti per favorire il trasporto intermodale e confermati sino al 2026, e ha annunciato che si sta lavorando “affinchè questi incentivi possano essere ottimizzati e possano andare a regime. Perché quando c’è uno strumento utile come in questo caso – ha concluso – non si può pensare di tenerli come bonus. Se uno strumento è utile va reso stabile: solo così le imprese possono programmare investimenti seri”. Infine, Bellanova ha sottolineato l’importanza della formazione anche per risolvere il grave problema della carenza di autisti. “È necessario incentivare il confronto con il mondo della scuola, bisogna trovare forme di orientamento affinché i ragazzi possano essere attratti da quelli che non sembrano lavori utili e che in realtà sono affascinanti”.

PROSSIMI ANNI” CI SONO ALTRI 32 MILIARDI PER PROSEGUIRE SULLE POLITICHE DEI

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L’AUTOTRASPORTO SULLA BUONA STRADA Due studi presentati durante il Forum di Conftrasporto-Confcommercio evidenziano che gli interventi messi in atto dal settore negli ultimi 30 anni hanno consentito di ridurre le emissioni climalteranti di più del 30% 16

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a decarbonizzazione dei trasporti è stata al centro di una delle ultime giornate di incontri di Cop26, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Gli incontri e i negoziati si sono concentrati sulla transizione verso veicoli a zero emissioni, sul lancio di iniziative finalizzate alla riduzione delle emissioni nei settori del trasporto aereo e del trasporto marittimo, sul taglio delle emissioni del trasporto pesante. Entro il 2050, l’Europa dovrà essere comunque il primo continente al mondo a emissioni, climalteranti, zero. Stando al rapporto dell’Ufficio studi di Confcommercio e ai dati presentati dall’Isfort - l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, durante il Forum

organizzato a Roma -, nel 2021 il settore dei trasporti in Europa ha prodotto il 30% delle emissioni totali di CO2. Sulla base degli obiettivi fissati dal Green Deal e da Fit for 55, per raggiungere il traguardo della neutralità climatica entro il 2050, i 27 Stati membri dovranno ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. In Italia, solo il 5% è attribuibile all’autotrasporto. Un settore che negli ultimi anni ha già intrapreso la via della sostenibilità con una serie di interventi che hanno permesso di ridurre le emissioni climalteranti di più del 30% negli ultimi 30 anni. A dimostrazione dell’attenzione del settore verso la transizione green, l’Isfort cita i risultati di un’indagine realizzata quest’anno da Uniontrasporti e mostra che DICEMBRE2021

il 41,1% delle imprese intervistate ha già acquisito mezzi a minor impatto ambientale, che il 18,1% ha cercato di compiere azioni meno inquinanti e che il 17% ha migliorato la capacità di carico dei veicoli. Nel nostro Paese bisognerà passare dai 515 milioni di tonnellate di gas a effetto serra (GHG) del 1990 a 232 milioni di tonnellate. Se guardiamo i risultati ottenuti finora, nel 2019 sono state prodotte in tutto 377 milioni di tonnellate. Ciò vuol dire che da qui ai prossimi 9 anni sarà necessario intensificare le politiche già intraprese per raggiungere il target europeo, ma anche intervenire strategicamente sulla trasformazione delle principali filiere produttive e sul mondo dei servizi. E, soprattutto, sarà necessario agire distribuendo gli impegni per ogni settore, tenendo conto delle varie differenze. Il settore dei trasporti nel suo complesso nel 1990 produceva 102,2 milioni di tonnellate di gas ad effetto serra; nel 2019 la cifra è salita a 105, 5 milioni di tonnellate. Dati che vanno letti anche con la


41,1%

delle imprese intervistate ha già acquisito mezzi a minor impatto ambientale

18,1%

ha cercato di compiere azioni meno inquinanti

17%

ha migliorato la capacità di carico dei veicoli

Forum Conftrasporto-Confcommercio

crescita della mobilità in generale. Nell’autotrasporto però si nota una tendenza opposta. I gas ad effetto serra prodotti dai veicoli sopra le 3,5 tonnellate sono passati infatti da 26,4 milioni di tonnellate a 17,9, con una variazione media annua del -1,3%. Nel 2030 questa cifra dovrà scendere a 13,9 milioni di tonnellate di GHG, con una variazione annua maggiore del -3,1% non difficile da raggiungere (diverso il discorso per il comparto dei trasporti nel suo complesso che dovrà passare da un +0,1% a un -8,1%). C’è da lavorare, però, anche sui rifiuti che dovranno calare dell’8,3%, sull’agricoltura e sul settore residenziale, che dovranno raggiungere il -5,5%, e sull’energia (-4,6%). Per quel che riguarda il trasporto merci su strada, nell’immediato le soluzioni tecnologiche a disposizione degli operatori

restano quelle a combustibile fossile. Le soluzioni full electric hanno infatti limiti di autonomia sulle lunghe distanze, per le quali le migliori alternative al diesel restano i biocarburanti e il GNL. Per l’idrogeno verde, l’unico a impatto zero, bisognerà invece aspettare ancora. Anche il settore marittimo, al quale è imputabile una quota inferiore del 3% di tutte le emissioni globali di CO2, in 10 anni, ha visto scendere le emissioni del 6,8% a fronte di una crescita piuttosto consistente dei traffici internazionali (+33,9% dal 2008 al 2018). Sostituire le flotte è però un lavoro non da poco. Di quelle attualmente in costruzione solo il 12% sarà alimentato a carburanti alternativi, come il GNL. L’intermodalità resta, comunque, una delle strade migliori per attuare la transizione green perché consente di movimentare gli stessi volumi con minori DICEMBRE2021

spostamenti. In Italia, il combinato ferroviario rappresenta il 46% del traffico ferroviario, ma la quota di trasporto merci su ferro resta bassa, attorno al 13% in Italia e del 20% in Germania. Il traffico sulle Autostrade del Mare dal 2005 a oggi è cresciuto del 40%. In entrambi i casi sono stati fondamentali interventi come il Marebonus e il Ferrobonus. Le misure inserite nel PNNR italiano riservano il 60% dei fondi destinati all’intermodalità al trasporto ferroviario e puntano a ampliare la quota di questa modalità. Ma l’autotrasporto e il trasporto merci marittimo rappresentano insieme una quota modale del 95%. Secondo quanto evidenziato mancano, dunque, investimenti capaci di potenziare i nodi di scambio (terminal e porti) e di favorire lo sviluppo di servizi di trasporto e logistica integrati.

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ASSOCIAZIONI

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LE SFIDE DELLA LOGISTICA ITALIANA L’assemblea di Confetra è stata l’occasione per celebrare i 75 anni della Confederazione e per riflettere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e sul futuro del Paese

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elebrare i 75 anni di vita della Confederazione e allo stesso tempo riflettere su PNRR e futuro dell’Italia. Era questo l’obiettivo di Agorà 2021, l’assemblea pubblica di Confetra che si è svolta a Roma a metà novembre, dal titolo “Dal PNRR al futuro – Le transizioni green e digital. Le sfide della logistica italiana”. Nella sua relazione di apertura il presidente Guido Nicolini ha sottolineato come in questi due anni, dall’inizio della pandemia, le aziende

della logistica abbiano lavorato in condizioni proibitive, dimostrando un grande senso di responsabilità mentre quello che è mancato è stata una politica per la logistica. Questo ha fatto aumentare il gap con gli altri Paesi. “Il nostro Paese non ha mai messo tra le priorità una politica per la logistica. Si è spesso teso a far coincidere il gap logistico con il gap infrastrutturale, come se gli unici problemi della logistica in Italia fossero provocati dalla mancanza di infrastrutture o dalla loro carenza”, ha detto Nicolini, segnalando tra i vari problemi quello della parcellizzazione delle imprese e l’eccesso di burocrazia. Nicolini ha sottolineato quindi la necessità di investimenti che consentano di compiere un vero e proprio salto, dimensionale e formativo. La risposta è arrivata DICEMBRE2021

Guido Nicolini

in chiusura dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha ricordato come la transizione digitale e green non sia “una moda ma un dovere”, ha sottolineato la grande disponibilità di fondi per il settore, che non sono solo quelli del PNRR ma anche quelli del Fondo di sviluppo e di coesione e della Legge di Bilancio, e ha parlato della necessità di anticipare il futuro, anche ragionando con la Consulta. Durante l’assemblea sono intervenuti anche Ennio Cascetta, professore ordinario di Infrastrutture e Sistemi di Trasporto presso l’Universitas Mercatorum e Massimo Deandreis, presidente GEI. L’assemblea ha ospitato anche un dibattito tra Zeno D’Agostino, presidente dell’Associazione Europea dei Porti, Marcello Minenna direttore di Dogane, Vito Grassi Vice Presidente Nazionale di Confindustria e Fabrizio Dallari, professore ordinario di Logistica e Supply Chain Management presso la Luic. La presidente della Commissione Trasporti della Camera, Lella Paita, si è infine soffermata su come il Covid abbia spazzato via quella subcultura della decrescita felice: il Paese vuole riprendersi il proprio futuro.


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ASSOCIAZIONI

VERSO UNA FILIERA PIÙ COMPETITIVA Durante l’assemblea annuale di Anita il presidente Thomas Baumgartner ha chiesto interventi per rendere il sistema della logistica sempre più efficiente e collaborativo

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iflettere sui cambiamenti in atto nella mobilità delle merci e individuare un nuovo modello di logistica efficiente e collaborativa. Questo il tema centrale dell’Assemblea annuale di Anita, che si è svolta il 30 novembre scorso, a Roma. Aprendo l’evento il presidente Thomas Baumgartner ha sottolineato l’importanza del trasporto merci e della logistica per l’intero tessuto economico del Paese, ma ha anche posto l’accento sulle molte criticità che affliggono il settore, dall’aumento dei prezzi del carburante alla carenza di autisti. Per questo Baumgartner ha chiesto al Governo una stretta vigilanza sui rincari e il riconoscimento di un credito di imposta per l’acquisto di LNG per salvaguardare le imprese che per prime hanno creduto nella transizione ecologica investendo nell’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa e per non rallentare questo processo. Per risolvere il problema della carenza di autisti il presidente ha, invece, invitato il Governo a investire di più nella formazione pubblica.

“Vanno creati percorsi formativi ad hoc negli istituti tecnici che indirizzino i giovani alla professione di conducente di mezzi pesanti e vanno potenziati quelli per lo sviluppo di altre figure lavorative nella logistica”. Baumgartner ha anche sottolineato l’importanza del PNRR e di un piano di investimento concreto sulle infrastrutture, in particolare per quanto riguarda i terminal ferroviari per poter garantire un’efficiente intermodalità strada-ferrovia nel trasporto delle merci.

Presenti all’evento, oltre a molti importanti relatori, il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e la Viceministra Teresa Bellanova. Giovannini ha ribadito che i fondi per lo sviluppo del settore non si limitano a quelli del PNRR e ha ricordato i 32 miliardi di euro presenti nella Legge di Bilancio a supporto della mobilità sostenibile. La senatrice Bellanova ha, invece, rimarcato l’importanza del concetto di approccio integrato e cooperativo tra gli operatori del settore. Un approccio che sta portando avanti attraverso una serie di tavoli tematici che hanno l’obiettivo di accrescere la competitività del comparto individuando i nodi da sciogliere e trovando insieme delle soluzioni. Come quello sulla carenza di autisti che, ha assicurato la Viceministra, si terrà prima di Natale.

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IN ARRIVO I FONDI PER LE ZES 20

Si tratta di 630 milioni di euro che saranno utilizzati per investimenti infrastrutturali mirati a creare un collegamento adeguato delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti TEN-T

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ra già stato annunciato a novembre dalla Viceministra alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova e a inizio mese è approdato sul tavolo della conferenza Stato-Regioni. Si tratta del decreto di assegnazione dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per le ZES, le Zone Economiche Speciali. Come sottolineato da Bellanova, nel corso di un suo intervento presso il porto di Gioia Tauro, con questo decreto si entra nel vivo di una strategia precisa, quella che vede nelle otto ZES meridionali – Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica interregionale PugliaBasilicata, Adriatica Interregionale Puglia-Molise, Sicilia Orientale,

Sicilia Occidentale – otto snodi di rilancio del Mezzogiorno. I 630 milioni di euro (a cui vanno comunque aggiunti gli ulteriori 1,2 miliardi di euro che il PNRR riserva a interventi sui principali porti del Mezzogiorno) saranno utilizzati per investimenti infrastrutturali mirati a creare un collegamento adeguato delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), puntando sui collegamenti “ultimo miglio”, sulle opere di urbanizzazione primaria e su reti di trasporto resilienti ed efficienti. ‘’È un punto di svolta essenziale – ha dichiarato la Viceministra – per il riammodernamento e la riqualificazione dei porti e dei retroporti, l’urbanizzazione DICEMBRE2021

primaria, l’infrastrutturazione di base, collegamenti intermodali e di infrastrutturazione digitale, ma anche riqualificazione e di consolidamento di immobili esistenti da destinare a servizi innovativi alle imprese ed ai territori”. Ma come saranno ripartiti i fondi? Alla ZES Campania arriverà la quota più importante dello stanziamento, 136 milioni. La ZES calabrese riceverà oltre 111 milioni, la Ionica circa 108 milioni, la Adriatica circa 90, quella della Sicilia Occidentale 56,8 milioni, della Sicilia Orientale circa 54, mentre la ZES Sardegna se ne aggiudicherà 10. È bene ricordare che i progetti già indicati nel PNRR per le ZES – definiti in sinergia da Mims, Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, regioni, consorzi delle Aree di Sviluppo Industriale (ASI), Comitati e Commissari delle aree ZES operative, Autorità Portuali interessate – potranno essere avviati come da previsione nel 2023 e conclusi nel 2026.



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EVENTI

RIAPRE I BATTENTI TRANSPOTEC LOGITEC 2022 Dal 27 al 30 gennaio, Milano ospiterà l’edizione 2022 della fiera biennale dell’autotrasporto. Al centro dell’evento sostenibilità, sicurezza, digitalizzazione e formazione 22 di Maria Teresa Cipollone

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vrebbe dovuto svolgersi dal 18 al 21 marzo scorso e invece l’arrivo della seconda ondata della pandemia e la conseguente sospensione degli eventi fieristici aveva imposto l’annullamento di uno degli appuntamenti più attesi dagli autotrasportatori. Ora che i tempi sono più propizi, si scaldano finalmente i motori per la nuova edizione del Transpotec Logitec. L’evento, vero punto di riferimento per tutti gli attori

della filiera logistica, si terrà dal 27 al 30 gennaio 2022 presso l’area di Fiera Milano. Dopo le 4 edizioni trascorse nella cornice veronese, il salone biennale del trasporto e della logistica torna nel capoluogo lombardo, che non lo ospitava dal lontano 2009. Torna, oltretutto, in un clima di fermento e slancio produttivo. DICEMBRE2021

Mai come adesso, con le attività economiche pronte a mollare gli ormeggi e a riprendere il largo dopo il grande black out degli ultimi due anni, è avvertita da


TIR parte delle imprese l’esigenza di gettare uno sguardo sulle nuove prospettive di crescita e sulle opportunità di investimento e collaborazione che si profilano all’orizzonte. Il salone, che da anni costituisce uno dei principali contesti aggregativi per quanti operano nel mondo del trasporto o orbitano intorno ad esso (autotrasportatori, spedizionieri, costruttori, fornitori di servizi, associazioni di categoria…), gode in questo momento di un particolare potenziale attrattivo. La scorsa edizione ha ospitato 406 espositori da 19 Paesi e ha visto la partecipazione di 41.000 visitatori. Sarà difficile eguagliare tale affluenza, anche per le restrizioni dovute ai protocolli di sicurezza anti-Covid, ma i numeri fanno comunque ben sperare: sono già più di 230 gli espositori che hanno confermato la propria presenza al Transpotec 2022, tra i quali Daf Italia, Ford Italia, Ford Trucks, Italscania, Iveco e Piaggio. La fiera di gennaio ruoterà

attorno ai temi più attuali e sfidanti per il settore dei trasporti e della logistica: sostenibilità, digitalizzazione, sicurezza e formazione. Il format dell’evento è come sempre concepito per conciliare l’attività convegnistica con quella espositiva, creando, al contempo, occasioni di incontro B2B e intrattenimento. Nei 4 padiglioni del polo fieristico milanese destinati alla kermesse, a cui si aggiunge l’area esterna di Largo delle Nazioni, sarà possibile passare in rassegna le ultime proposte in fatto di veicoli commerciali, mezzi pesanti, mezzi da lavoro e rimorchi, con un focus speciale sulle modalità di trazione alternative e più sostenibili (ibride, LNG, diesel di ultima generazione). Proposte che non mancheranno di destare interesse, soprattutto alla luce dello stanziamento di 100 milioni per gli investimenti ad alta sostenibilità e gli investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicolare varato recentemente. La fiera offrirà inoltre ai visitatori la possibilità di effettuare prove di guida e simulazioni virtuali. Gli interessati al mercato post-vendita, potranno invece visitare l’Aftermarket Village, spazio dedicato ai produttori di componentistica, accessori, ricambi e ai rivenditori di usato, curato da Parts Truck e Logistica&Trasporti. Non solo beni strumentali “materiali”, il Transpotec darà anche un’ampia panoramica sugli applicativi più DICEMBRE2021

EVENTI

all’avanguardia per la gestione digitalizzata delle flotte e delle attività logistiche. Delle soluzioni tecnologiche e dei servizi a vantaggio dell’autotrasporto si tratterà diffusamente anche al Logistic Village, organizzato da FIAP in collaborazione con Logistica&Trasporti. In questa edizione, inoltre, un’attenzione speciale sarà riservata al tema dell’orientamento professionale e della formazione. La grande difficoltà nel reclutamento dei giovani, la cronica mancanza di conducenti e addetti alla logistica, sono fenomeni che negli ultimi tempi hanno interrogato con urgenza gli operatori economici, le rappresentanze sindacali e i decisori politici. Grazie alle iniziative della “Transpotec Academy” e della “Transpotec Trucker School”, Transpotec Logitec punta ad avvicinare le nuove generazioni al mondo del trasporto e della logistica, colmando il gap tra la domanda e l’offerta di lavoro. Tra le tavole rotonde, i seminari e i webinar del salone, la “Transpotec Academy” terrà una serie di mini-corsi professionali della durata di un’ora, per diffondere le conoscenze tecniche e manageriali richieste agli addetti del settore. Non solo business, formazione e approfondimenti: nella quattro giorni dell’autotrasporto ci sarà spazio anche per il folklore e l’intrattenimento, grazie al tradizionale raduno dei camion decorati che si terrà il 29 e 30 gennaio.

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LE NUOVE FRONTIERE DEL TRASPORTO RIFIUTI Il REntri, il progetto REcer, l’accordo con l’Arma dei Carabinieri per i controlli: l’Albo dei Gestori Ambientali ha intrapreso una nuova strada verso la digitalizzazione e la sostenibilità: intervista con il presidente Daniele Gizzi 24

di Andrea Ferro

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er curare il pianeta malato e troppo a lungo trascurato, non c’è più un attimo da perdere. L’Unione europea ha prescritto una terapia d’urto che va somministrata ad altissime dosi, pena la sua inefficacia e il contestuale, repentino, aggravamento delle condizioni del “paziente”. Lungo questa strada, obbligata, la gestione dei rifiuti rappresenta un passaggio fondamentale. Di qui il ruolo, centrale, esercitato dall’Albo dei gestori ambientali. Da ottobre Daniele Gizzi, 49 anni, ne è stato nominato presidente dal Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, dopo la scomparsa di Eugenio Onori che lo ha guidato dal 1993. Ingegnere ambientale, Gizzi è responsabile delle politiche ambientali per Confartigianato. Resterà alla guida dell’Albo fino al 2023, data della naturale scadenza del Comitato nazionale. Gizzi, spieghiamo perché esiste l’Albo? All’Albo devono essere iscritte tutte le imprese che gestiscono il trasporto dei rifiuti. Conta su 21 sezioni regionali che si incardinano sulle Camere di commercio.


Quante sono le aziende iscritte? Sono 166mila, i mezzi registrati poco meno di 170mila.

Se pronuncio l’acronimo “Sistri”, cosa mi dice? Un’esperienza fallimentare da tutti i punti di vista, milioni di euro buttati, sia da parte delle imprese che dello Stato visto che, di fatto, questo sistema di tracciamento non è mai entrato in funzione.

Al suo posto c’è e ci sarà il “REntri”, il nuovo registro sulla tracciabilità dei rifiuti. Il test di sperimentazione è già partito, come stanno andando le cose? Sono coinvolte 250 imprese, a loro spetta testare un prototipo. L’Albo ha il compito di portare le risultanze di questa sperimentazione al Ministero della Transizione ecologica che dovrà poi scrivere il regolamento che sovrintenderà il funzionamento e l’utilizzo del “REntri”. È impressione di tutti, dalle aziende al Ministero: siamo partiti con il piede giusto.

Come funziona il “REntri”? Il principio di fondo è che il nuovo registro si basa su software e non più su hardware. Invece il Sistri prevedeva “chiavette” e black-box.

Contemporaneamente avete avviato un processo di digitalizzazione completa della vostra attività? È l’altra sfida di questo tempo per l’Albo. Si chiama progetto REcer. Prevede la digitalizzazione di tutte le autorizzazioni al trattamento dei rifiuti e alla loro movimentazione rilasciate dalle Regioni, o dagli enti da esse demandati, per metterle a sistema. Mi spiego: una volta a regime, un funzionario della Regione Basilicata potrà consultare direttamente un documento della Regione Lombardia. Finora non era possibile.

Anche in termini di sostenibilità è un vantaggio, in tutti i sensi. Sotto il profilo ambientale, significa risparmiare montagne di carta perché oggi per espletare queste pratiche ne viene consumata tantissima. Pensiamo anche al “toner” necessario per stampare. Oggi, nel 2021, i formulari per i trasporti di rifiuti sono in quattro copie stampate su stampanti ad aghi. Se

si rompono non si trovano i pezzi di ricambio, per capirci. In generale con la digitalizzazione si riducono sensibilmente i tempi complessivi per istruire e ottenere le autorizzazioni e così si fanno risparmiare le imprese. Da questi processi innovativi si garantisce non solo la sostenibilità ambientale ma si contribuisce pure a quella economica: meno oneri in tutti i sensi.

Un’altra questione centrale riguarda i controlli, e i relativi tempi, legati al rispetto della legalità in un settore a rischio. È giusto notizia delle scorse settimane. L’Albo ha siglato un protocollo con il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri in base al quale le pattuglie sono dotate di un’applicazione attraverso cui i carabinieri inquadreranno le targhe dei mezzi. Questo rilievo sarà inviato subito alla banca dati dell’Albo.

E a quel punto? Attraverso un incrocio di dati con la Motorizzazione e il Registro imprese i carabinieri avranno la possibilità di sapere in tempo reale vita, morte e miracoli di quel mezzo e di quell’impresa. Quindi se è iscritta all’Albo, in quale categoria, per quali codici è autorizzata al trasporto dei rifiuti, chi è il responsabile legale, chi è il responsabile tecnico. La pattuglia può addirittura vedere i “Mud”, i modelli unici di dichiarazione ambientale. Questo strumento è utilissimo alle forze di polizia, perché consente loro di snellire e accelerare al massimo i controlli. Prima per raccogliere tutti questi dati i carabinieri dovevano rientrare in sede e avviare verifiche che duravano ore. Tutto adesso invece avviene in tempo reale. Ed è un vantaggio significativo pure per le imprese regolari.

Alla gestione dei rifiuti, raccontano le cronache, da sempre la criminalità organizzata rivolge le sue attenzioni. L’Albo cosa può fare per respingere le infiltrazioni? Le nostre sezioni regionali fanno da filtro, nel caso non accettano o non rinnovano le autorizzazioni. Agiscono attraverso un protocollo che prevede anche i controlli antimafia. Le imprese che si vedono respinte le istanze dalle sezioni locali possono fare ricorso all’Albo nazionale.

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ALBO GESTORI AMBIENTALI: COS’È E COME FUNZIONA

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Istituito nel 1994, ha sede a Roma presso il Ministero della Transizione ecologica. Devono esservi iscritte tutte le aziende che svolgono attività di trasporto, commercio e intermediazione dei rifiuti

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n forza della normativa ambientale è stato istituito in Italia, fin dal 1994, l’Albo delle imprese che effettuano il trasporto, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, denominato “Albo nazionale dei gestori ambientali”, ai sensi dell’articolo 212, del Decreto Legislativo n. 152 del 2006 (Testo unico ambientale). L’Albo ha sede a Roma, presso il Ministero della Transizione

ecologica (già Ambiente) ed è articolato in un Comitato Nazionale e in Sezioni regionali e provinciali. Queste ultime con sedi presso le Camere di Commercio dei capoluoghi di Regione e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Al Comitato sono affidate funzioni d’indirizzo e coordinamento delle attività delle Sezioni, le quali hanno il compito principale

d’iscrivere le imprese. L’iscrizione all’Albo costituisce per le aziende l’autorizzazione necessaria per l’esercizio delle attività di trasporto, nonché commercio e intermediazione dei rifiuti. Per le altre attività, quali la bonifica dei siti e quella dei beni contenenti amianto, l’iscrizione abilita le imprese all’esercizio di attività che sono poi autorizzate da altre amministrazioni. Le attività per le quali è richiesta l’iscrizione all’Albo sono elencate per categorie, nell’articolo 8 del Regolamento dell’Albo, e per classi, all’articolo 9. L’iscrizione si effettua presso la Sezione territoriale dove l’impresa ha la propria sede legale, dura cinque anni ed è rinnovabile. Per il trasporto di rifiuti pericolosi e per le attività di bonifica, l’iscrizione


è inoltre subordinata alla prestazione di apposite garanzie finanziarie (fideiussioni), a favore del Ministero della Transizione ecologica, per eventuali danni ambientali. L’organizzazione, le funzioni e la composizione dell’Albo sono disciplinate dal suo Regolamento di attuazione, previsto dall’articolo 212 e contenuto nel Decreto del Ministro dell’Ambiente 3 giugno 2014, n. 120.

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COMPOSIZIONE DELLE SEZIONI Ogni Sezione è istituita con decreto del Ministero ed è composta da quattro componenti, tra cui: il Presidente della CCIAA del capoluogo di Regione o da un membro del Consiglio camerale all’uopo designato; un dirigente designato dalla Regione o dalla Provincia autonoma; un dirigente designato dall’unione regionale delle Province o dalla Provincia autonoma e un esperto in materia ambientale designato dal Ministro della Transizione ecologica.

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• coordinare l’attività delle Sezioni, vigilando sulle stesse, anche con poteri sostitutivi nelle ipotesi previste; • disciplinare le modalità per l’invio delle domande e delle comunicazioni all’Albo secondo procedure telematiche, determinando la modulistica da utilizzare con i relativi allegati; • decidere sui ricorsi proposti dagli interessati avverso i provvedimenti adottati dalle Sezioni regionali e provinciali.

‘ ‘ ‘ COMITATO NAZIONALE

Il Comitato Nazionale è composto da 19 membri di comprovata esperienza tecnico-economica o giuridica nelle materie ambientali, nominati con decreto del Ministro, di cui 6 designati dai Ministeri competenti, 3 dalla Conferenza Stato/Regioni, 1 da Unioncamere e 8 dalle associazioni più rappresentative (l’ultimo Decreto del 18 febbraio 2018 le ha individuate in Confindustria, Confcommercio, CNA, Conftrasporto, Anita, Fise, Utilitalia e Cisa-Ambiente). Per ogni componente effettivo è nominato un supplente. Entrambi questi componenti durano in carica fino alla fine del mandato quinquennale.

FUNZIONI E COMPETENZE DEL COMITATO NAZIONALE

Le principali competenze del Comitato nazionale sono: • curare la formazione, l’aggiornamento e la pubblicazione dell’Albo in base alle comunicazioni delle Sezioni (ora consultabile telematicamente su • www.albonazionalegestoriambientali.it); • stabilire i criteri per l’iscrizione nelle categorie e classi di attività; • fissare le modalità di valutazione dei requisiti professionali e le condizioni per lo svolgimento dell’incarico di Responsabile tecnico, determinando le modalità di accertamento e di aggiornamento della formazione professionale dello stesso;

FUNZIONI E COMPETENZE DELLE SEZIONI REGIONALI O PROVINCIALI Tra le principali attribuzioni delle Sezioni si ricordano: • la ricezione delle domande presentate dalle imprese per l’iscrizione all’Albo e l’adozione dei relativi provvedimenti; • l’accettazione delle garanzie finanziarie richieste per l’esercizio dell’attività, ove previste; • l’adozione dei provvedimenti di sospensione, di revoca, di decadenza e di annullamento dell’iscrizione; • la verifica della sussistenza dei requisiti per la permanenza nell’Albo; • la cura e lo svolgimento degli esami per Responsabile tecnico, secondo le direttive emesse dal Comitato Nazionale.

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LOGISTICA

SUPPLY CHAIN, Dall’esplosione della pandemia la catena di approvvigionamento mondiale ha mostrato tutta una serie di problematiche che si sono aggravate a causa di elementi esterni, come la crescita dei costi dei noli e dei carburanti di Antonella Vicini

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LOGISTICA

SFIDA GLOBALE S

upply chain: fino ad alcuni mesi fa l’utilizzo di questo termine era prerogativa di una ristretta cerchia di persone, sostanzialmente addetti ai lavori, a vario titolo, del settore della logistica. Poi è successo qualcosa. Anzi più di qualcosa. Prima lo scoppio della pandemia, poi lo stop della produzione mondiale, seguita dalla crisi del Canale di Suez. E ancora, tutta una serie di altre vicende, come il caro dei noli dei container, la crescita del prezzo del petrolio, la ripresa massiccia della produzione con la carenza di alcune materie prime, l’allungamento dei tempi delle consegne, la scarsità di autisti per il trasporto delle merci, hanno creato le condizioni per una tempesta perfetta che si sta abbattendo sul mondo della logistica e sulle catene di distribuzione internazionali, tanto da rendere evidente anche ai meno informati che, sì, tutti i beni di cui godiamo dipendono da catene

di approvvigionamento globali e che il modello dell’attuale supply chain non funziona più. Talmente evidente che questi temi sono diventati notizie di apertura non solo nelle testate di settore, ma anche nella stampa generalista di tutto il mondo con titoli come: “La crisi della supply chain minaccia il Natale”. Ovviamente la minaccia per le festività natalizie suona poco più di uno spauracchio, ma il problema è reale e concreto. Al punto che lo scorso 31 ottobre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha organizzato un incontro a latere del G20, a Roma, per discutere delle criticità delle catene di approvvigionamento con la promessa che il prossimo anno ci sarà un summit per riunire le parti chiave coinvolte e tracciare una via da seguire. Biden ha ricordato, giustamente, come le catene di approvvigionamento siano “qualcosa a cui la maggior parte dei nostri cittadini non pensa mai due volte finché qualcosa non va storto”. Le conseguenze delle falle del sistema ricadono infatti sui consumatori, in termine di mancanza di beni che di solito sono reperibili facilmente e in tempi brevi, ma a livello più ampio si riflettono sul commercio internazionale e sulla produzione, DICEMBRE2021

perché se non arrivano materie prime, semilavorati, prodotti finiti si blocca anche la produzione. In questa prospettiva, l’Amministrazione Usa, ha sottolineato che “come tante sfide odierne, non è un problema che nessuna delle nostre nazioni può risolvere attraverso azioni unilaterali. Il coordinamento è la chiave” (vedi box). I timori relativi alle consegne in vista delle festività natalizie variano da Paese a Paese. Se in Spagna, ad esempio, si teme che non si possa brindare con i vini locali e, soprattutto, si teme di non poterli esportare all’estero, in Australia a lanciare l’allarme sono stati i rivenditori di libri. Negli Usa la Toy Association, che riunisce i produttori di giocattoli, dopo aver sollevato il problema sui media e a livello politico, ha invitato i genitori ad acquistare i regali di Natale con netto anticipo utilizzando l’hashtag #ShopEarly4Toys. Amazon, invece, ha messo in piedi una task force ad hoc composta da flotte di aerei, van e truck e lavoratori aggiuntivi per garantire che nelle case degli americani i regali arrivino tutti per tempo. In Italia, non si teme tanto la mancanza di prodotti, ma l’incremento dei prezzi legato all’aumento dei costi per i trasporti e l’allungamento dei

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LOGISTICA

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tempi di consegna. Il problema però non è solo l’ultimo miglio, perché le falle nella catena logistica colpiscono ovviamente anche le industrie. Pensiamo a quello che sta accadendo nell’automotive a causa della carenza di semiconduttori. Anche questa non è una storia recente ed è solo un tassello del grande puzzle della logistica e del commercio mondiale. La crisi dei microchip, fondamentale non solo per i componenti elettronici dei veicoli, ma anche per i macchinari deputati alla costruzione dei pezzi di ricambio e all’assemblaggio, affonda le sue radici nella pandemia. Con i vari lockdown è

DAGLI USA UN’ALLEANZA MONDIALE PER UNA NUOVA SUPPLY CHAIN

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QUATTRO I PUNTI CHIAVE TRASPARENZA: migliorare trasparenza e condivisione delle informazioni tra Stati e promuovere una risposta rapida alle interruzioni delle catene di approvvigionamento. La trasparenza è anche una condizione utile a una gestione sostenibile della catena di approvvigionamento di materie prime, prodotti intermedi e prodotti finiti. Permette infatti di conoscere le potenziali carenze e di identificare possibili colli di bottiglia.

Stati Uniti, Unione europea, Australia, Canada, Repubblica Democratica del Congo, Germania, Indonesia, India, Giappone, Messico, Paesi Bassi, Corea del Sud, Singapore, Regno Unito, Spagna e naturalmente Italia si sono incontrati per discutere assieme ipotesi attraverso cui gestire gli attuali problemi della catena logistica globale e trovare soluzioni per renderla resiliente nel lungo termine. “Le catene di approvvigionamento sicure, sostenibili e resilienti – si legge nel testo rilasciato al termine dell’incontro – richiedono di lavorare in partnership, non solo come governi, ma con l’industria, i sindacati e i lavoratori, la società civile e le organizzazioni internazionali. Sia per rispondere a shock intensi come quelli che stiamo vivendo oggi nel commercio globale, sia per affrontare le sfide croniche a lungo termine in settori critici per la nostra sicurezza, catene di approvvigionamento globali più resilienti sono fondamentali per uno sviluppo economico sostenibile per tutti”.


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cresciuta ovunque, in modo esponenziale, la richiesta di prodotti elettronici, come computer, laptop, smartphone. I microchip, quindi, nell’immediato sono stati dirottati verso questo

DIVERSITÀ, APERTURA E PREVEDIBILITÀ: in linea con un sistema multilaterale, basato su regole, garantire un mercato aperto e diversificato e catene di approvvigionamento che resistano alla monopolizzazione e offrano scelte alternative per materiali, merci, produzione e distribuzione.

comparto. Nello stesso tempo, alcuni stabilimenti hanno chiuso. Quando la produzione generale ha cominciato a riprendere, l’episodio accaduto a Suez alla Ever Given ha dato un nuovo colpo alle forniture che provengono, fra l’altro, principalmente tutte dalla stessa zona. E nasce da qui il discorso della necessità di diversificazione dei luoghi di approvvigionamento. Ogni tassello è collegato all’altro e la crisi dei chip sta rallentando costruzione e consegna anche dei veicoli commerciali e industriali. Come spiega Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega ai Veicoli Commerciali, tale situazione in Italia sta creando difficoltà anche alle aziende di autotrasporto. Attualmente per le consegne ci vogliono fra gli 8 e i 12 mesi. Ma questi rallentamenti arrivano in un momento in cui la domanda è in aumento visto che il Governo

SICUREZZA: priorità assoluta per tutti gli attori all’interno delle catene di approvvigionamento, nei nodi infrastrutturali, per prevenire danni o interruzioni che provocano costi non necessari, tempi di consegna inefficienti, perdita di proprietà intellettuale e beni o consegna di prodotti non autorizzati o compromessi.

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LOGISTICA

ha stanziato diverse forme di contribuzione per rinnovare le flotte (vedi articolo a pagg. 10-11) in chiave green. “È un problema – sottolinea Artusi – per i clienti che hanno programmato gli investimenti e può creare problemi anche alla possibilità di accedere agli incentivi per il settore”. Anche in questo caso la risposta al problema deve essere unitaria. Proprio nei giorni scorsi la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen ha assicurato che l’Unione ha come obiettivo di raddoppiare la sua quota di mercato nei chip entro il 2030. “Ciò significa – ha detto – raggiungere il 20% della quota di mercato globale. Oggi siamo al 10%”. Nella prima metà del prossimo anno verrà quindi proposto l’European Chips Act per raggiungere così l’autonomia digitale dell’Unione europea e ridurre la dipendenza dai produttori asiatici, investendo maggiormente nel settore dei semiconduttori.

SOSTENIBILITÀ: accelerare gli obiettivi di sostenibilità globale dato che uno dei principali fattori di interruzione della catena di approvvigionamento sono gli eventi meteorologici estremi; creare condizioni di lavoro; attuare pratiche commerciali in linea con i Principi guida delle Nazioni Unite per le imprese e i diritti umani e altre linee guida internazionali pertinenti, ove applicabile.

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IMMATRICOLAZIONI: L’ITALIA CRESCE PIÙ DELLA MEDIA UE ACEA ha pubblicato il rapporto sul mercato automotive nei primi nove mesi del 2021: in Europa i veicoli per il trasporto merci hanno registrato un incremento del 19,39%. L’Italia è prima per van e truck

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apire le tendenze dell’attuale mercato europeo dell’automotive per anticipare anche quelle dei prossimi mesi. ACEA, l’associazione che riunisce le case costruttrici automobilistiche europee, ha recentemente pubblicato il suo rapporto relativo ai primi nove mesi dell’anno offrendo così una panoramica su immatricolazioni, produzione e commercio di autovetture, veicoli commerciali e bus, in Europa e nelle piazze chiave di tutto il mondo. L’analisi parte dalle criticità del momento, legate alle interruzioni della catena di approvvigionamento globale

(vedi articolo a pagg. 26-29), sottolineando come l’economia dell’Unione europea dovrebbe comunque continuare a crescere. Da un punto di vista macroeconomico, le prospettive di crescita del Pil in Unione europea sono di circa il 5% nel 2021, mentre quelle inflattive dovrebbero rimanere sopra il 2% per questo e il prossimo anno, in gran parte a causa del forte effetto del rincaro del petrolio. Nel 2023 l’inflazione dovrebbe poi scendere nuovamente all’1,6%, perché i prezzi dell’energia dovrebbero

NUOVE IMMATRICOLAZIONI DI VEICOLI COMMERCIALI NELLA UE GENNAIO SETTEMBRE

2021

+18,7 Furgoni


TIR stabilizzarsi gradualmente. In questo quadro, in Europa, le immatricolazioni di autovetture in questi primi nove mesi sono aumentate dell’8%, con 11 milioni di unità. La produzione automobilistica dell’Ue è aumentata solo del 3,1% nello stesso periodo, per raggiungere 7,6 milioni di auto costruite, pari a 3 milioni di unità in meno rispetto ai volumi precrisi del 2019. La produzione globale di automobili, invece, è aumentata dell’8,9% a 45,6 milioni di unità tra gennaio e settembre. Entrando più nel dettaglio del mercato europeo, a otto mesi dall’inizio dell’anno, le esportazioni di automobili dell’Ue hanno rappresentato un valore totale di 80 miliardi di euro, in crescita del 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Le importazioni di automobili sono ammontate a 34 miliardi di euro, con un avanzo commerciale di quasi 50 miliardi di euro per l’Unione europea quest’anno fino ad oggi. Guardando al segmento che più ci interessa, la domanda di nuovi

+23,4 Autocarri

veicoli commerciali nell’Unione europea è rimasta positiva, nonostante le immatricolazioni in calo nei mesi di luglio, agosto e settembre di quest’anno. Il volume totale per questo periodo di nove mesi si attesta ora a 1.415.426 unità, con un aumento su base annua del 19,30% (erano 1.185.579 nel 2020). Per quel che riguarda più nello specifico le vendite di van si segnala una crescita del 18,7% per raggiungere quasi 1,2 milioni di unità (1.009769 nel 2020). I quattro mercati chiave dell’Ue riflettono la stessa tendenza, nonostante i cali osservati negli ultimi mesi. L’Italia ha registrato l’aumento più forte nei nove mesi (+29,6%), seguita da Francia (+17,4%), Spagna (+9,8%) e Germania (+8,1%). Per la categoria dei veicoli commerciali medi e pesanti la crescita è stata più forte di quella dei furgoni. Da gennaio a settembre, sono stati venduti 217mila nuovi camion in tutta l’Unione europea, con un aumento del 23,4% rispetto allo stesso periodo del 2020 (175.793). In generale, tutti i principali mercati hanno registrato guadagni percentuali a due cifre.

MERCATO

Anche per questo segmento l’Italia ha visto i numeri più alti (+32,6%), seguita dalla Spagna (+16,7%) e poi dalla Germania (+ 11,1%), primo mercato di autocarri con circa 60mila unità immatricolate. Si stima che, nonostante i vincoli della catena di approvvigionamento in corso, la produzione di veicoli commerciali in Europa sia destinata a crescere del 7% nel 2021. Guardando al resto del mondo, la produzione nordamericana dovrebbe ammontare a 4,2 milioni di veicoli commerciali, in crescita del 9,7% rispetto al 2020. In Giappone e Corea del Sud, invece, la produzione per l’intero anno dovrebbe diminuire del 4,8% con 1,3 milioni di unità. Anche la produzione cinese di veicoli commerciali si indebolirà nel 2021, scendendo del 12,6% per raggiungere 5,2 milioni di unità. Tra gennaio e agosto 2021, anche il valore totale delle esportazioni di veicoli commerciali dell’Ue è fortemente aumentato (+14,3%), generando un avanzo commerciale di oltre 3,6 miliardi di euro. Mentre il valore dei veicoli commerciali prodotti negli Stati Uniti esportati nell’Unione europea è diminuito del 15,4% durante il periodo di otto mesi.

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Renault Kangoo Van

Mercedes-Benz Citan

GEMELLI DIVERSI 34

Il Renault Kangoo Van e il Mercedes-Benz Citan hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento di International Van of The Year 2022. Per entrambi è in arrivo anche la versione elettrica

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ono modelli diversi che appartengono a marchi differenti, eppure condividono due cose di non poco conto: la piattaforma sulla quale sono stati sviluppati e il riconoscimento International Van of The Year 2022. Si tratta del nuovo Renault Kangoo Van e del Mercedes-Benz Citan, scelti tra i 14 veicoli commerciali leggeri lanciati nell’ultimo anno e premiati in occasione del Soultrans di Lione.

Dopo i premi a Master nel 1998, Trafic nel 2002 e Kangoo Z.E. nel 2012, per la casa della Losanga è la volta della sua nuova furgonetta, in grado di convincere la giuria per diversi elementi innovativi, tra cui l’“Open Sesame by Renault”, l’accesso laterale a destra più ampio disponibile sul mercato con la sua apertura da 1,45 metri. Il Kangoo, pensato soprattutto per le flotte, gli artigiani e i commercianti, è equipaggiato con le ultime tecnologie ed innovazioni disponibili, ha un carico fino a 3,9 metri cubi nella versione standard, è dotato di una buona connettività e ha ben 12 dispositivi di assistenza alla guida, tra cui la telecamera di controllo della visione posteriore, la frenata attiva di emergenza e il controllo di stabilità del rimorchio. Ad oggi disponibile con le motorizzazioni benzina 1.3 TCe e Diesel 1.5 Blue dCi, il Nuovo Kangoo Van sarà disponibile anche in versione elettrica a primavera 2022 e, successivamente, nella versione lunga. DICEMBRE2021

Anche quello di Mercedes, il Mercede-Benz Citan, è ovviamente uno small van, il fratello più piccolo di Sprinter e Vito, ed è disponibile in versione sia furgonata sia tourer. Le dimensioni esterne sono particolarmente compatte ma ciò non impedisce una discreta spaziosità e capacità di carico che nella versione furgonata è di 3,05 metri (con la paratia flessibile). Un grosso aiuto ai professionisti che lo utilizzano è dato senz’altro dalle porte scorrevoli ad ampia apertura sul lato sinistro e sul lato destro del veicolo e dal bordo di carico ribassato che permettono di semplificare il caricamento della merce. Al lancio, la furgonetta con la Stella è stata proposta con tre motori diesel e due motori a benzina che promettono buona guidabilità già nelle basse fasce di regime e valori di consumo favorevoli. I propulsori, con potenze comprese tra i 75 ed i 131 CV, soddisfano le norme sui gas di scarico Euro 6d. Bisognerà invece aspettare il 2022 per la versione 100% elettrica.


TIR

TECNICA

DAF: LA STRADA DELL’INNOVAZIONE Prova su strada per il CF elettrico della casa di Eindhoven che è pronto per essere commercializzato anche in Italia

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n’occasione per fare il punto su un anno di successi e di difficoltà condivise, ma anche un modo per provare con mano il Daf CF elettrico che, dopo le dovute sperimentazioni, è pronto per essere commercializzato anche in Italia e per dare una spinta decisiva al nuovo percorso “Cleaner Future”. Ci siamo visti, così, con Daf a San Vittore Olona, lo scorso novembre, e abbiamo fatto un giro sul nuovo trattore a batteria. Il mezzo, frutto della collaborazione con VDL Groep, azienda olandese attiva nell’elettrificazione dei veicoli, sfrutta la cabina e il telaio del CF. Può raggiungere una massa di 37 tonnellate ed è pensato, sia per motivi di carico che per autonomia - pari a circa 250 km -, per il trasporto regionale. Il trattore conta su batterie di ultima generazione (il CF monta 5 pacchi batteria sui lati del veicolo) e su un’autonomia discreta ma si presenta inevitabilmente come un mezzo molto vantaggioso su determinati percorsi e decisamente meno in altri. Per questo la casa di Eindhoven offre supporto a chi compie la scelta elettrica con sistemi avanzati di simulazione dei percorsi e offerte per la ricarica abbinate, dalle colonnine fisse fast charge alle mobile charger a carica lenta da utilizzare in officina per passare da 20 a 80% in circa 8/10 ore.

Daf CF elettrico

TRUCK OF THE YEAR: VINCE TUTTA LA GAMMA Non un modello, ma un’intera gamma. A portarsi a casa l’International Truck of the Year 2022 sono stati XF, XG e XG+, l’intera nuova generazione di veicoli industriali Daf per il trasporto a lungo raggio. Noi di Rivista Tir li avevamo provati in anteprima sulle strade dell’Andalusia (Tir n. 241, pag. 36-37), cogliendo le principali innovazioni che la casa di Eindhoven aveva messo in campo: una cabina più spaziosa (XG+), che per la prima volta sfrutta la nuova normativa europea su masse e dimensioni, e una visibilità – e dunque sicurezza – accresciuta, assicurata dall’ampio parabrezza curvo, dalla superficie vetrata aumentata dei finestrini laterali e soprattutto dal nuovo sistema di visione digitale. Ma per Daf i riconoscimenti non finiscono qua: l’XF H2, il mezzo in sperimentazione che sfrutta i motori a combustione interna a idrogeno, si è infatti aggiudicato il “Truck Innovation Award 2022”.

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MOTORE AD ALTA EFFICIENZA di Ertilia Giordano

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on fa così freddo a Södertälje. A novembre il clima nella cittadina quartier generale della casa del Grifone, dove abbiamo provato la nuova gamma di autocarri 13 litri di Scania, era tutto sommato mite. Sarà stata fortuna, o forse saranno stati gli effetti del surriscaldamento globale. Quel che è certo è che la questione ambientale non è mai stata così sentita, anche sulla spinta dei diktat europei, e che Scania è ormai da anni impegnata per l’abbattimento delle emissioni climalteranti. Allo scopo, il marchio, pur seguitando nei suoi investimenti per le motorizzazioni alternative, ha deciso di non liquidare troppo velocemente i motori termici e di rimetterci mano rendendoli “super”. A fronte di un investimento di due miliardi di euro in cinque anni, il mese scorso la casa svedese ha presentato Scania Super, una nuova piattaforma motori che promette un’efficienza energetica in grado di arrivare per la prima volta al 50%,

Scania ha presentato la nuova gamma di autocarri 13 litri che consente un risparmio di carburante dell’8% rispetto alla generazione precedente

con un risparmio di carburante dell’8% rispetto all’attuale generazione di motori. Cifre e percentuali che danno forma all’attenzione alla sostenibilità ambientale – i nuovi motori Scania si prestano anche ad alimentazioni alternative, come il gas naturale e i carburanti sintetici – ma anche, non da ultimo, alla sostenibilità economica, puntando su una maggiore efficienza e su minori costi operativi. DICEMBRE2021

Scania Super Questo traguardo, ben sottolineato durante l’incontro con la stampa a Södertälje, è stato raggiunto da Scania attraverso una serie di modifiche migliorative sulla catena cinematica, come il peso ridotto e la vita utile dei componenti accresciuta del


30%. Il punto di partenza del polo di ricerca e sviluppo è stato ovviamente la piattaforma DLU, ma nulla è stato riciclato in toto dalla gamma precedente: tutto è stato sottoposto a revisione e molto è stato ottimizzato. Grande I miglioramenti attenzione è stata data alla alla catena cinematica progettazione dell’aspirazione e dello scarico che sono stati insieme ad altri accorgimenti permettono calibrati in modo da garantire un buon flusso dei gas attraverso un risparmo del il motore. Con i nuovi Super, la carburante dell’8% pressione di picco all’interno dei cilindri raggiunge i 250 bar e questo fattore, insieme agli iniettori perfezionati, assicura un utilizzo completo dell’energia del carburante. Ma sono soprattutto l’utilizzo di tecnologie come i doppi alberi a camme superiori e il doppio dosaggio dell’AdBlue dello Scania Twin SCR, a cui è delegato il miglioramento del posttrattamento e quindi del controllo delle emissioni, a dare I motori l’apporto maggiore potranno essere alla riduzione alimentati con dei consumi. biocarnburante Motore, sistema di e biodiesel post-trattamento, dunque, ma anche cambio: la nuova famiglia di cambi automatizzati dotati di Opticruise Peso ridotto e vita permette infatti di abbassare utile dei componenti ulteriormente i regimi motore alle accresciuta velocità di crociera. del 30% Inizialmente la nuova gamma sarà prodotta con quattro diversi livelli di potenza per l’Euro 6 - 420, 460, 500 e 560 CV - e, DICEMBRE2021

come già accennato, tutti i motori potranno essere alimentati con HVO (biocarburante) e le versioni da 460 e 500 CV potranno essere predisposte per l’utilizzo al 100% di biodiesel da fonti rinnovabili. I cambiamenti “super”, però non riguardano solo la catena cinematica. Scania ha rimesso mano anche all’architettura dei telai e ha lanciato una nuova gamma di serbatoi carburante. Per quanto riguarda il primo aspetto, il marchio svedese ha dato il benvenuto a MACH, il nuovo telaio ad architettura modulare che permette una migliore compatibilità con gli allestimenti: con la nuova disposizione dei fori sul telaio dedicati all’istallazione dei componenti, il layout diventa molto più flessibile e in grado di adeguarsi alle più disparate configurazioni. Per quanto concerne, invece, il secondo aspetto, la casa del Grifone ha introdotto nuovi serbatoi con capacità da 165 fino a 700 litri ciascuno, con un’innovativa forma a D e con l’unità di ottimizzazione del carburante separata e collocata sulla parte laterale. Si tratta di un aspetto decisamente importante perché in questo modo Scania ha mirato a uno sfruttamento completo del carburante presente nei serbatoi. Cosa resta da dire di Scania Super? Con questo ultimo upgrade, il marchio ha introdotto anche il sistema Mirror Cam, che, con la predisposizione di telecamere in luogo degli specchietti retrovisori, offre una visibilità e una aerodinamica migliorate; ma anche inaugurato il servizio premium Pro Care, un pacchetto di assistenza telematica applicabile a tutti gli autocarri prodotti a partire dal 2019, utile agli autotrasportatori nelle loro diverse missioni.

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NOTIZIE

AMAZON VIAGGIA A GAS NATURALE CON IVECO Saranno ben 1.064 i veicoli commerciali S-Way alimentati a gas naturale che Iveco fornirà ad Amazon. La casa italiana ha già fornito un primo lotto di 216 unità di Iveco S-Way CNG (gas naturale compresso) al colosso dell’e-commerce e i restanti 848 mezzi saranno consegnati a partire da metà 2022. I veicoli in questione montano i propulsori FPT Industrial Cursor 13 a gas naturale e sono equipaggiati con serbatoi da 1052 litri, con un’autonomia prevista di 620 km tra un rifornimento e l’altro. L’alimentazione a gas naturale è senz’altro una scelta sostenibile: un camion a gas naturale compresso alimentato a biometano, infatti, può abbattere le emissioni di CO2 anche del 95% (misurando il cosiddetto ciclo “well-to-wheel” della CO2 ovvero “dal pozzo alla ruota”), contribuendo così al processo di decarbonizzazione dei trasporti.

CRESCE LA RETE ITALIANA DI FORD TRUCKS

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Ford-Trucks raggiunge quota 50 punti assistenza autorizzati in Italia e, con il conseguimento di questo obiettivo, dà un’importante spinta alla sua strategia di espansione. Cresce dunque la rete italiana del marchio che può contare, ad oggi, 11 full dealer autorizzati, con un totale di 20 sedi (le quali sono state riorganizzate o completamente dedicate al brand Ford Trucks) e 30 officine, selezionate sulla base della loro ubicazione per coprire i principali snodi viari come autostrade o statali e garantire quindi un buon servizio di assistenza sia per i clienti nazionali che internazionali. Per raggiungere questo scopo, il marchio ha deciso di affidarsi a realtà già presenti sul territorio, già dotate quindi della giusta esperienza e know-how.

VOLVO TRUCKS: UN TOUR ELETTRICO PER BABBO NATALE Per quest’anno Babbo Natale riporrà la slitta con le renne in garage e viaggerà a bordo di un Volvo FL Electric. L’iniziativa è partita dal marchio Coca Cola che, in partnership con Volvo Trucks e ABB,

multinazionale operante nella robotica, nell’energia e nell’automazione, ha organizzato un Christmas tour 100% elettrico, allestendo un Real Magic Village itinerante a bordo dell’FL. Con partenza fissata al 7 dicembre, il truck viaggerà lungo la penisola toccando alcune delle principali città e consentirà a grandi e piccini di vivere la magia del Natale e di vedere da vicino Volvo FL Electric. Il veicolo, che è stato scelto per la sua silenziosità e versatilità nell’ambito urbano, ha una potenza di 200 kW (equivalenti a 272 cv) fornita dalle 4 batterie che erogano 265kWh.

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LAVORO

GREEN PASS, LE REGOLE SUI LUOGHI DI LAVORO I lavoratori possono consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde con conseguente esonero dai controlli per tutta la durata della validità. I lavoratori in somministrazione devono essere controllati solo dall’azienda utilizzatrice

È

stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 277 del 20 novembre 2021, la Legge 5 novembre 2021, n. 165, di conversione, con modificazioni, del Decreto-Legge 21 settembre 2021, n. 127, riguardante “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening”. Di seguito le principali novità introdotte relative all’obbligo di esibizione del Green pass (o certificazione verde) in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati introdotto dal Decreto Legge n. 127/2021 ed in vigore dal 15 ottobre e sino al prossimo 31 dicembre. Nonostante le problematiche in tema di protezione dei dati personali, al fine di semplificare gli adempimenti di controllo, è stata sancita la possibilità per i lavoratori di richiedere di consegnare al

proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde Covid-19 con la conseguenza che, per tutta la durata della relativa validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori di lavoro. Viene chiarito che per i lavoratori in somministrazione il controllo del Green pass va fatto dall’impresa utilizzatrice; viene modificata, pertanto, la prescrizione che imponeva il doppio controllo del Green pass a carico sia dell’agenzia interinale che della azienda utilizzatrice. L’agenzia di somministrazione resta sempre tenuta a dare comunque tutte le informazioni al lavoratore in materia di Green pass obbligatorio, pena l’applicazione della sanzione, in caso di violazione dell’obbligo informativo, che va da

400 a 1000 euro. Il lavoratore il cui Green pass scade durante l’orario di lavoro può terminare il proprio turno senza vedersi applicata la sanzione prevista da 600 a 1500 euro in caso di controlli durante la giornata. È stato precisato che i 10 giorni durante i quali le imprese con meno di 15 dipendenti possono sostituire, trascorsi 5 giorni, il lavoratore sospeso perché privo di certificato verde, sono giorni lavorativi e non di calendario, con la possibilità di essere rinnovato più volte il contratto fermo restando il termine ultimo del 31 dicembre, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso.

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FISCO

ACCONTO IVA: ECCO COME PAGARE Il prossimo 27 dicembre deve essere versato l’acconto Iva relativo al 2021. Per il versamento sono tre i metodi di calcolo che è possibile utilizzare: metodo storico, metodo previsionale, metodo analitico di Angelo Ciaravolo

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utto pronto per il versamento dell’acconto Iva, con alcune importanti novità. Gli autotrasportatori che hanno scelto di voler usufruire della super Ace 15% (per gli aumenti di capitale effettuati nel 2021 fino a un limite di 5 milioni) mediante la conversione dell’importo in credito di imposta da compensare nel modello F24, potranno ridurre il pagamento dell’acconto Iva dovuto entro il prossimo 27 di questo mese. Condizione necessaria è aver ricevuto la conferma da parte del Fisco alla comunicazione inviata nei giorni scorsi (chi invece riceverà il consenso dopo il 27 dicembre, potrà compensare eventuali versamenti di contributi e ritenute in scadenza il prossimo 16 gennaio). Ricordiamo che la conversione, per i soggetti Ires, si effettua moltiplicando la deduzione da super Ace per l’aliquota del 24%

mentre, per le imprese individuali e le società di persone, per le percentuali dell’Irpef a scaglioni (le modalità operative della conversione in credito di imposta sono state chiarite da un recente provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che ha anche approvato il relativo modello di comunicazione telematica da inviare fino alla scadenza del termine per la dichiarazione dell’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2020). Ma per pagare di meno, si potrà sempre ricorrere al calcolo dell’acconto Iva con il cosiddetto metodo “previsionale” che consente il pagamento nella misura dell’88% dell’imposta che si presume dovuta per la liquidazione periodica di dicembre o del quarto trimestre del 2021. Tuttavia, ricordiamo che chi omette

o versa un acconto insufficiente è soggetto ad una sanzione pari al 30% delle imposte dovute più gli interessi di mora. E, come di consueto, si potrà scegliere anche il metodo

più conveniente tra gli altri due rimanenti sistemi di calcolo (storico e analitico). Con il primo metodo, è richiesto il versamento dell’88% di quanto pagato nel mese di dicembre dello scorso anno (contribuenti mensili) o nel quarto trimestre del 2020 (contribuenti


TIR trimestrali). Col secondo metodo, quello “analitico”, viene richiesto il versamento della differenza tra l’imposta sulle fatture passive e l’imposta relativa alle operazioni fatturate nel periodo 1 - 20 dicembre 2021 (mensili) e 1° ottobre – 20 dicembre 2021 (trimestrali). In pratica, con questo sistema, non si paga l’88% ma il 100% dell’importo della liquidazione anticipata che va riportata sui registri Iva. Va ricordato che se dalla liquidazione anticipata dovesse risultare un credito a favore del contribuente, non va eseguito alcun versamento in acconto. Il versamento del debito Iva, arrotondato al centesimo di euro, non può essere rateizzato ma deve essere effettuato in un’unica soluzione esclusivamente tramite il consueto modello F24 on line utilizzando il codice 6013, per i contribuenti mensili ed il codice 6035, per i contribuenti trimestrali (e sotto 103,29 euro, l’acconto non è dovuto). Va ricordato che chi vanta crediti nei confronti del Fisco (risultanti dal modello Unico e dalle denunce previdenziali) potrà utilizzarli per compensare

l’importo dovuto a titolo di acconto Iva (in tal caso il modello F24 va presentato obbligatoriamente anche con delega zero). Inoltre, gli autotrasportatori che devono un ammontare inferiore a 103,29 euro o che hanno iniziato l’attività

nel corso del 2021 oppure hanno cessato l’attività entro il 30 novembre 2021 (mensili) o entro il 30 settembre 2021 (trimestrali) non sono tenuti ad alcun versamento. Mentre chi invece è a corto di liquidità e non ha la possibilità

FISCO

di rispettare l’appuntamento, ha sempre l’opportunità di utilizzare lo strumento del ravvedimento operoso che consente di abbattere la sanzione per il ritardato versamento.

CONTANTI: NUOVI LIMITI IN VIGORE DAL 2022 A partire dal primo gennaio del 2022 scenderà da 1.999,99 a 999,99 euro la cifra massima utilizzabile per chi vorrà continuare a pagare ancora in modo ‘tradizionale’. Ricordiamo che il limite si applica non solo per le vendite o per gli acquisti di beni e servizi ma anche per qualsiasi altro passaggio di denaro tra soggetti diversi, come, ad esempio, nelle donazioni e nei prestiti (eventuali controlli fiscali scatteranno sugli eventuali versamenti di contanti sul conto corrente, bancario o postale, e sui bonifici ricevuti sui quali vi è la presunzione dell’esistenza di redditi, salvo prova contraria). Inoltre, mentre i controlli sui prelievi non sussistono per la generalità dei contribuenti, sono invece previsti per gli imprenditori e le società (il limite è di mille euro giornalieri e comunque di cinquemila euro mensili). Superato tale tetto, l’Agenzia delle Entrate potrà pretendere la dimostrazione della destinazione della somma e, in mancanza di prove documentate, potrà avviare il recupero a tassazione del denaro che si presume destinato a investimenti effettuati in “nero”. Multe e sanzioni pesanti sono previste a carico di chi paga in contanti superando il limite ma anche di chi accetta il relativo pagamento (si parte da un minimo di mille fino ad un massimo di 50mila euro).

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NORMATIVE

TIR

REVISIONE AI MEZZI PESANTI PRESSO OFFICINE PRIVATE: LA NUOVA DISCIPLINA Emanato il decreto ministeriale che stabilisce le modalità tecniche e amministrative delle operazioni di controllo dei veicoli pesanti 42

D

al 23 novembre 2021 è possibile svolgere la revisione annuale dei veicoli pesanti anche presso officine private debitamente autorizzate. Lo ha stabilito il nuovo Decreto del Ministro delle

Infrastrutture e Mobilità Sostenibili 15 novembre 2021, n. 446 (in Gazzetta Ufficiale n. 279 del 23 novembre), in attuazione dell’articolo 80, commi 8 e 9, del Codice della Strada. Con il nuovo Decreto sarà quindi possibile svolgere il controllo tecnico a tutti i veicoli adibiti al trasporto di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, quali in particolare: autocarri, trattori stradali, autoveicoli ad uso speciale, rimorchi e semirimorchi destinati al trasporto di merci non pericolose o non deperibili in regime di temperatura controllata (ATP), non solo presso gli uffici delle Motorizzazioni, ma anche nei locali delle officine private abilitate, che operano nelle province delle regioni DICEMBRE2021

a statuto ordinario e in Sardegna. Per le altre regioni a statuto autonomo, invece, le operazioni di revisione sono regolate da specifiche disposizioni regionali. La nuova disciplina oltre a stabilire le modalità tecniche ed amministrative delle operazioni di controllo dei veicoli pesanti e dei loro dispositivi, in base al D.M. 19 maggio 2017, n. 214, regolamenta tutti gli aspetti collegati a questa tipologia di revisione: l’autorizzazione che le officine devono avere; le dotazioni tecniche da possedere; l’istituzione di un registro dove le stesse vengono annotate; il regime autorizzativo degli ispettori che effettueranno i controlli tecnici (con la composizione e la nomina delle commissioni d’esame che ne accertano le loro capacità professionali e li abilitano al servizio), fino alla definizione dei loro compensi e di nuove tariffe per le operazioni di revisione e dei controlli periodici sulle officine. Alcuni di questi aspetti sono peraltro demandati a successivi decreti dirigenziali,


TIR in attesa dei quali le revisioni vanno ancora svolte presso gli uffici Motorizzazione o nei centri abilitati alla presenza di funzionari ministeriali. Per ottenere l’autorizzazione provinciale quinquennale alla revisione dei mezzi pesanti, le officine devono essere in possesso dell’iscrizione nel registro degli autoriparatori, di cui alla Legge 122/1992 per tutte e quattro le sezioni di attività ivi previste: meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista (possono peraltro ottenere l’autorizzazione anche i consorzi di più officine, iscritte nelle singole sezioni). Tra i requisiti d’idoneità professionale, economica, tecnica e strutturale delle officine autorizzate, indicati negli articoli 7 ed 8, si evidenziano l’imparzialità e l’obiettività degli operatori, da dimostrare anche attraverso il possesso di apposita certificazione di qualità dell’impresa a norma ISO IEC 9001/2015 (fino al 1° gennaio 2023, questo requisito potrà essere dimostrato con la sola presentazione della domanda di accreditamento). L’effettuazione dei controlli tecnici dovrà essere svolta in locali destinati esclusivamente alla revisione dei veicoli, separati da quelli eventualmente utilizzati dall’autoriparazione. Ogni centro autorizzato dovrà avere un numero di ispettori proporzionato al volume giornaliero medio di operazioni da eseguire, e in ogni caso non inferiore ad un ispettore per almeno 24 veicoli da controllare. Le dotazioni tecniche minime

vengono dettagliate nell’articolo 9. Tra queste, si segnala che le officine devono dimostrare la disponibilità di locali con superficie destinata ad ogni linea di revisione non inferiore a 250 mq.; una superficie totale dei locali non inferiore a 600 mq., con larghezza del lato d’ingresso non inferiore a 6 metri ed un’area di manovra esterna al locale non inferiore a 1.000 mq. La vigilanza sulle officine autorizzate viene svolta da parte delle Direzioni generali territoriali del Ministero Infrastrutture ed i casi di revoca e sospensione delle autorizzazioni sono indicati nel successivo articolo 14. Per quanto riguarda gli ispettori abilitati a svolgere le revisioni ai mezzi pesanti, il provvedimento fissa i requisiti di competenza (titolo minimo di studio, esperienza e superamento esame) che gli stessi devono possedere, nonché la necessità che ogni ispettore abbia una copertura assicurativa contro i rischi professionali, con massimale per singolo sinistro non inferiore a 500mila euro. Il Decreto prevede poi che l’ispettore deve presenziare e certificare personalmente tutte le fasi della revisione e non deve trovarsi in una situazione di conflitto di interessi, rispetto alle attività da esercitare. L’ultima parte del provvedimento contiene disposizioni transitorie, secondo le quali per tutto il 2022, le Province possono autorizzare temporaneamente officine che

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utilizzano locali già idonei ai sensi della Legge n. 870/1986, ma non conformi ai nuovi standard previsti dal Decreto. Dal 23 novembre 2021 cessa poi il regime transitorio che consentiva ai centri autorizzati di svolgere le revisioni anche in caso di assenza del responsabile tecnico e dalla stessa data non è più possibile sostituire l’ispettore, in caso di sua temporanea assenza o impedimento.

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NORMATIVE

TIR

IL DL INFRASTRUTTURE È LEGGE: COSA CAMBIA PER IL SETTORE Sono molte le novità che riguardano l’autotrasporto, dall’aumento della lunghezza consentita per gli autoarticolati e gli autosnodati all’affidamento della revisione di rimorchi e semirimorchi alle officine private 44

L

a conversione in Legge del Decreto Infrastrutture e Trasporti (Decreto Legge n. 121 del 10 settembre 2021, convertito in Legge 156 del 9 novembre), porta parecchie novità per l’autotrasporto, alcune delle quali (vedi ad esempio le modifiche in tema di trasporti eccezionali), stanno facendo molto discutere gli operatori coinvolti. Riportiamo di seguito una prima sintesi degli articoli di maggior interesse per l’autotrasporto e, nella seconda parte dell’articolo, una breve elencazione delle modifiche del Codice della Strada che interessano la generalità degli utenti stradali. AUMENTO DELLA LUNGHEZZA CONSENTITA PER GLI AUTOARTICOLATI E GLI AUTOSNODATI Con la modifica dell’art. 61, comma 2 del CdS, la lunghezza massima autorizzata degli autoarticolati e degli autosnodati passa a 18,75 mt, ferma restando tuttavia la condizione dell’idoneità all’intermodalità dei mezzi e dei rimorchi. Ricordiamo che questo nuovo limite sostituisce quello dei 16,50 mt stabilito dalla disposizione “ante” modifica, che nella versione originaria del Decreto Legge (quindi, prima della conversione in Legge) era stato portato a 18 mt. I Ministeri competenti, ad oggi, non hanno ancora adottato chiarimenti specifici sulla portata applicativa della norma che, comunque, è già in vigore.


TIR AMPLIAMENTO DELLA REVISIONE PRESSO I CENTRI AUTORIZZATI PRIVATI, AI RIMORCHI E AI SEMIRIMORCHI Anche questa era una novità molto attesa dalla categoria, viste anche le difficoltà crescenti evidenziate da alcuni uffici della Motorizzazione nel riuscire ad evadere le richieste di revisione durante l’emergenza Covid-19 (a tale proposito, ricordiamo che l’ultima proroga di 10 mesi applicata alle revisioni, anche a livello comunitario, è cessata con le verifiche in scadenza al 30 giugno scorso). La nuova disposizione interviene quindi sul comma 8, art. 80 CdS, ampliando la possibilità di affidare ai centri privati autorizzati le revisioni periodiche dei veicoli per il trasporto merci (ad esclusione dei mezzi A.T.P e di quelli che trasportano merci pericolose), grazie all’inclusione dei rimorchi e dei semirimorchi. L’operatività della disposizione è stata collegata all’adozione di un decreto Mims, cosa che è avvenuta lo scorso 23 novembre con l’emanazione del D.M. 446 del 15 novembre, dal titolo “Aggiornamento della disciplina relativa alla revisione dei veicoli pesanti”. Per cui, una volta completata

l’emanazione dei decreti di secondo livello previsti da questo D.M., le imprese di autotrasporto merci potranno finalmente scegliere se far revisionare i loro mezzi in Motorizzazione, presso una sede esterna autorizzata oppure presso le officine autorizzate dalla Provincia, avvalendosi in questo caso degli ispettori appositamente autorizzati dal Mims. IMPIEGO DELLA TARGA PROVA SUI VEICOLI IMMATRICOLATI Il comma 3, art. 1 del Decreto stabilisce che, in deroga agli obblighi di revisione periodica di cui all’art. 80 del Codice della Strada, i veicoli non immatricolati e quelli muniti di carta di circolazione possono circolare con l’autorizzazione in prova per motivi connessi a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento. Resta comunque fermo l’obbligo assicurativo. Anche questa disposizione riveste una certa importanza, visto che alcune sentenze della Corte di Cassazione avevano messo in dubbio la possibilità di avvalersi della targa prova su un mezzo immatricolato. TRASPORTI ECCEZIONALI L’intervento sul comma 2, lettera b) art. 10 del CdS è stato di rilievo, giacché: fissa il principio per cui l’utilizzo del veicolo eccezionale richiede l’indivisibilità di almeno un carico trasportato, il che vale a dire che almeno un pezzo di quelli trasportati deve avere caratteristiche tali (almeno per la massa) da richiedere l’impiego del veicolo eccezionale; per i veicoli a

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sei o più assi, riduce a 86 tonnellate (dalle precedenti 108 Ton) la massa complessiva del convoglio eccezionale, una volta integrato il carico. Oltre questo valore, l’integrazione non è consentita ma è possibile trasportare un unico pezzo indivisibile. MISURE PER FAVORIRE L’AVVIO ALLA PROFESSIONE DI AUTISTA I commi da 5-bis a 5-quinquies dell’articolo 1 del Decreto, introducono - in presenza di determinate condizioni - in favore dei giovani fino a 35 anni di età e dei percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali, un contributo di importo massimo di 1.000 euro e comunque non superiore al 50% dell’importo, a titolo di rimborso per le spese sostenute e documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida di veicoli destinati all’attività di autotrasporto di merci per conto di terzi. Per aver diritto alla misura, i richiedenti dovranno dimostrare di avere stipulato, entro tre mesi dal conseguimento della patente o dell’abilitazione professionale, un contratto di lavoro in qualità di conducente con un operatore economico del settore dell’autotrasporto di merci per conto di terzi, per un periodo di almeno sei mesi. In ogni caso, spetterà ad un successivo D.M. il compito di decidere sui termini e le modalità di presentazione delle domande. Si consente, inoltre, in deroga alla normativa vigente, che a bordo degli autocarri sia presente anche un soggetto neoassunto per un periodo di addestramento di durata massima di tre mesi.

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NORMATIVE

AUTORITÀ DI REGOLAZIONE DEI TRASPORTI Con una disposizione dall’impatto non ancora valutabile (art. 3, comma 9 bis del Decreto), si stabilisce che a seguito degli effetti negativi determinati dall’emergenza Covid-19 e registrati nel 2020 sui fatturati degli operatori economici operanti nel settore del trasporto, l’ART è autorizzata a far fronte alla copertura delle minori entrate derivanti dal contributo al funzionamento (pari a 3,7 milioni di euro), utilizzando la quota non vincolata dell’avanzo di amministrazione accertato e maturato al 31 dicembre 2020.

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DISPOSIZIONI RELATIVE AL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO CENTRALE PER L’ALBO L’art. 5 comma 11 è intervenuto su alcuni requisiti che determinano l’ingresso delle rappresentanze dell’autotrasporto nel Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Sulla base di questa novità, con Decreto del Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili n. 432 del 3 novembre 2021 (in corso di registrazione presso la Corte dei Conti), è stato ultimato il procedimento di ricostituzione del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori. DISPOSIZIONI DI MODIFICA DEL CODICE DELLA STRADA, DI IMPATTO PER LA GENERALITÀ DEGLI UTENTI DELLA STRADA Tra queste segnaliamo: • all’art. 126-bis, relativo al punteggio della patente, il comma 3 viene sostituito

TIR per adeguare la norma all’operatività del nuovo portale dell’automobilista (in luogo dell’anagrafe degli abilitati alla guida), attraverso il quale le variazioni di punteggio sono comunicate agli automobilisti; • all’art. 142 (eccesso di velocità) si stabilisce che gli enti locali destinatari delle sanzioni commesse sulle strade di loro pertinenza, in un’ottica di trasparenza amministrativa, debbano rendere nota la destinazione dei proventi delle sanzioni sui rispettivi siti istituzionali; all’art. 158, nuova lettera h ter, è • previsto il divieto di sosta negli spazi riservati alla ricarica dei veicoli elettrici. Sempre negli stessi spazi, il divieto scatta anche per i veicoli elettrici che abbiano completato la ricarica, trascorsa un’ora (ad eccezione della fascia dalle 23 alle 7, fatti salvi i punti di ricarica a potenza elevata); all’art. 173, il divieto di uso alla • guida è esteso a smartphone, computer portatili e similari; • all’art. 180, sul possesso dei documenti necessari per la circolazione su strada, si stabilisce che in mancanza di questi documenti sul veicolo durante un controllo su strada, l’invito al conducente a presentarsi non scatta quando l’esistenza e la validità della documentazione richiesta siano verificabili consultando archivi o banche dati pubblici o gestiti da Amministrazioni dello Stato ed accessibili da parte degli organi di Polizia stradale.

Questa semplificazione, tuttavia, non opera quando l’accesso ai data base non sia tecnicamente possibile al momento della contestazione; • l’art. 191 (comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni), prevede più puntualmente gli obblighi di cautela degli automobilisti sulle strade prive di semafori (o di agenti della polizia locale o stradale). In questi casi, i conducenti devono dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali o si trovano nelle loro immediate prossimità; • l’art. 196, comma 1, in tema di responsabilità solidale per le infrazioni, prevede ora che nei casi di locazione senza conducente, è il locatario - e non il proprietario - a rispondere solidalmente con l’autore della violazione; • l’art. 203 apre alla possibilità di presentare i ricorsi contro i verbali di violazioni del Codice della Strada a mezzo PEC o altro servizio elettronico di recapito certificato ai sensi del codice dell’amministrazione digitale; • infine l’art. 213 in materia di misura cautelare del sequestro del veicolo. Si prevede in particolare che se l’avente diritto non assumerà la custodia del veicolo nei successivi cinque giorni, previo pagamento dei relativi oneri di recupero e custodia, lo stesso verrà alienato anche ai soli fini della sua rottamazione.


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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di gennaio 2022.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 GIO

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9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

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6 DOM

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4 5 SAB

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2

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2021 (mensili) o del quarto trimestre 2021 (trimestrali).

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) o al quarto trimestre 2021 (contribuenti trimestrali speciali, tra cui gli autotrasportatori, eseguono il versamento senza maggiorazione). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 gennaio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

1

DOM

RAVVEDIMENTO ACCONTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 27 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

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1 SAB

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

SAB

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8

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2021 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88% della liquidazione relativa al quarto trimestre 2020). IVA: ultimo giorno per effettuare il versamento dell’acconto Iva.

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2

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1 MER

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%. IMU: versamento della seconda o dell’unica rata dell’Imu 2021.

MAR

FEBBRAIO2022

GENNAIO2022

DICEMBRE2021

SCADENZE E DIVIETI DICEMBRE/GENNAIO/FEBBRAIO 2022


TIR

MERCI TRASPORTATE PER CLASSE DI DISTANZA 500-999 KM

12,8% 2013

19.810

2019

REGNO UNITO

43.658

6,4% 2013

SPAGNA

82.444

2019

48

101.483

14,8%

}

}

84.949 143.877

}

+125,5%

+23,1%

}

2013

21,0% LITUANIA

5.137 18.485

+259,8%

+120,4%

2019

POLONIA 2013

}

+69,4

+27,1%

6,7%

2019

87.529

}

45.940

2013

2013

68.849

2019

FRANCIA

}

2019

12,2%

+5,9%

-15,3%

43.372

2,7% ROMANIA

9.402

2013

83.783

}

ITALIA

21.200

2019

2013

98.926

2019

GERMANIA

migliaia di ton-variazione % 2013-2019

3,1%

Composizione sul totale 2019

Analizzando l'andamento del trasporto merci su strada per gli anni 2013 - 2019 sulla classe di distanza compresa tra 500 e 999 km, si osserva che il trasportato in termini di tonnellate aumenta nei Paesi più grandi come Regno Unito, Francia e Spagna. L'Italia rimane sostanzialmente stabile (rispettivamente +5,9% in sei anni) mentre la Germania risulta in controtendenza registrando una variazione negativa del 15,3%; tra i Paesi dell'Europa dell'Est si evidenzia un incremento significativo per la Romania e la Lituania. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna DICEMBRE2021




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