Tir - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Maggio 2022 - n. 248

#Trasporti #Innovazione #Rete

GIOVANNINI: SVILUPPO SOSTENIBILE PER I TRASPORTI

UN ALBO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE

TRANSPOTEC: L’AUTOTRASPORTO TORNA PROTAGONISTA

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Settimane intense, ma importanti per il mondo dell’autotrasporto. Con i provvedimenti decisi dal Governo negli ultimi giorni, infatti, sono state definite e confermate alcune linee di intervento fondamentali per questo settore. In un contesto storico certamente impegnativo, con una guerra che va avanti e una crisi degli approvvigionamenti energetici che non sembra placarsi, è stato necessario unire le forze per venire in soccorso dei comparti strategici per il Paese come il nostro. In particolare, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’utilizzo come credito d’imposta dei 500 milioni di euro, già stanziati con il Decreto Tagliaprezzi: anche le imprese di autotrasporto si vedranno riconoscere così il beneficio del taglio delle accise per compensare il forte aumento dei prezzi per il carburante; beneficio che è stato esteso anche al metano usato per autotrazione. E prima ancora, con il Dl Energia erano stati decisi altri interventi per il settore. Oltre al taglio dell’accisa di benzina e gasolio, sono state stanziate, infatti, risorse aggiuntive per pedaggi, per le spese non documentate, per l’intermodalità, ma sono stati stabiliti anche meccanismi correttivi per garantire il rispetto dei tempi di pagamento. Tutto questo mira non solo a risolvere la crisi del momento, ma guarda più avanti, tracciando le basi per un comparto sempre più attento alla sua efficienza e anche alla sostenibilità, e ridisegna un autotrasporto più tutelato. Il lavoro non è certo finito, ma la strada intrapresa è quella giusta.

EDITORIALE


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Albo A sostegno delle imprese Molti i progetti avviati dal Comitato Centrale per promuovere la formazione e la sicurezza, la certificazione delle imprese e le verifiche sulla regolarità

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Intervista Uno sviluppo sostenibile per i trasporti

Interporti Il cuore della logistica

Nei prossimi anni saranno oltre 100 i miliardi a disposizione del Mims per dare vita ad una nuova crescita green: intervista con il Ministro Enrico Giovannini

Gli interporti sono infrastrutture fondamentali per la transizione ecologica della logistica. In un position paper le misure infrastrutturali e sostenibili per rendere più moderno questo mondo

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Logistica L’autotrasporto protagonista a Fiera Milano Dal 12 al 15 maggio si svolge il salone Transpotec Logitec. Ad aprire la manifestazione sarà un convegno organizzato dall’Albo degli Autotrasportatori in collaborazione con Tir

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TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XXI N° 248 - Maggio 2022 Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Ottoruote: storia dell’autotrasporto in un podcast Al via sei puntate realizzate da Radio24 in collaborazione con l’Albo degli Autotrasportatori per raccontare le tappe fondamentali dell’evoluzione del settore

Autotrasporto: ecco le imprese in Italia L’Albo fotografa lo stato dell’arte delle imprese attive e sospese al 31 marzo 2022 e fornisce i numeri del portale della regolarità

Un piano per decarbonizzare i trasporti Un rapporto del Mims individua le soluzioni basate sull’elettrificazione come le più promettenti per il trasporto su strada

p.10

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Sostegno alle imprese: parlano le associazioni Il parere sulle misure adottate dal Governo per contrastare gli aumenti dovuti all’incremento del costo del carburante

Trova la tua strada Una delle soluzioni per affrontare la carenza di autisti nell’autotrasporto è quella di far leva su ex militari in possesso di patenti di vario tipo

Contratto di autotrasporto: ecco come cambia L’articolo 14 del DL n. 21/2022 introduce l’obbligo per i contratti in forma scritta di contenere anche la clausola di “fuel surcharge”

p.22

p.32

p.34

Editoriale p.1 Europa p.14 Normative p.42

Tecnica

Albo p.4

p.38

Divieti p.47

Fisco p. 40 Numeri p.48

CHIUSO IN REDAZIONE IL 3.5.2022 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

SPECULAZIONE, UN MALE DA COMBATTERE Serve maggior coordinamento

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tra istituzioni, associazioni e Comitato Centrale dell’Albo

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e deprecabili forme di speculazione riemergono prepotentemente nei momenti di maggiore criticità dell’umanità e colpiscono persone e imprese in maniera così veemente che spesso ne possono annullare l’esistenza. Accade in occasione dei conflitti, con spropositati profitti da parte di chi vende armi o lucra sui beni di prima necessità, ma vergognose manifestazioni si palesano anche in tempi di pace. Un caso eclatante è stato quello verificatosi all’avvio dell’emergenza pandemica, quando le mascherine chirurgiche e altri dispositivi necessari per contenerne gli effetti sono divenuti improvvisamente introvabili. Alla crescita vertiginosa della domanda, fa eco l’impennata dei prezzi. Nel nostro settore è accaduto con l’additivo per i motori diesel di ultima generazione. Pneumatici, manutenzioni e altre voci che fanno riferimento ai costi di gestione di un’azienda di autotrasporto hanno subito pesanti incrementi. L’aumento esponenziale del gasolio ha determinato gli effetti più pesanti dato che, solo questa voce, incide per il 30% sui costi totali delle imprese. La speculazione è quindi un virus costruito in laboratorio e diffuso scientemente per dare corso a forme criminali di accaparramento e maggiorazioni dei prezzi. Il Governo è intervenuto per combattere questo male che contribuisce a lasciare sul campo troppe imprese di autotrasporto che hanno cessato l’attività o stanno meditando di farlo. Un intervento utile, ma servono maggiori controlli e uno stringente coordinamento tra organi di vigilanza e Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Per contenerlo ulteriormente, c’è bisogno da parte di tutti noi di maggiore consapevolezza, del contributo delle associazioni di categoria e, per quanto di sua competenza, di quello del Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori.

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ALBO

ROBERTA DE SANTIS Vicepresidente Comitato Centrale Albo

PRONTA LA DELIBERA PER IL RIMBORSO PEDAGGI 2021 Stabilisce i criteri, le modalità ed i termini per l’esperimento della procedura

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l Comitato Centrale ha definito la delibera per i rimborsi dei pedaggi autostradali 2021. Alla riduzione dei pedaggi sono destinati circa 8,5 milioni di euro, cui si aggiungono 140 milioni di euro dal riparto del fondo per l’autotrasporto, 20 milioni di euro dall’art. 6 comma 1 del DL del 1° marzo 2022 n. 17 e per 15 milioni di euro dall’art. 15 comma 1 del DL del 21 marzo 2022 n. 21. Quest’anno, pertanto, i fondi a disposizione sono davvero notevoli. Come i precedenti anni, la procedura di rimborso consta di 2 fasi. Nella prima ci sarà la prenotazione della domanda che potrà avvenire esclusivamente attraverso l’applicativo “Pedaggi” al quale si può accedere attraverso il portale dell’Albo (www.alboautotrasporto. it). La seconda fase prevede invece l’inserimento dei dati relativi alla domanda, firma digitale e invio dell’istanza. Da quest’anno non sono più ammessi alla riduzione i veicoli di categoria ecologica Euro 3 e la riduzione è più che doppia per i veicoli Euro 5 o superiori rispetto ai veicoli Euro 4. Altra novità è l’ingresso sul mercato di un nuovo Service Provider. Infatti oltre a Telepass, DKV ed Axxès ci sarà anche Unipol Tech. Le singole percentuali di rimborso sono state definite con la direttiva Mims n. 248 del 9 giugno 2021. Si ricorda che la riduzione compensata dei pedaggi è commisurata ai costi sostenuti per i pedaggi autostradali purché pari almeno a 200mila euro. Le percentuali di rimborso previste, infatti, oltre a premiare i veicoli più ecologici, sono differenziate anche per volume dei transiti effettuati e quindi premiano le aggregazioni tra imprese di piccole dimensioni. Per le imprese che hanno realizzato almeno il 10% del fatturato in pedaggi nelle ore notturne (con ingresso in autostrada dopo le 22 ed entro le ore 2, ovvero uscita prima delle ore 6), la riduzione è incrementata del 10%, fermo restando comunque il limite percentuale massimo di riduzione del 13% previsto dalla normativa europea.

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UN ALBO A SOSTEGNO DELLE IMPRESE Il Comitato Centrale ha avviato molti progetti per promuovere la formazione e la sicurezza degli autotrasportatori, la certificazione di qualità delle aziende, le verifiche sulla regolarità. Intervista con il presidente Enrico Finocchi

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l Comitato Centrale dell’Albo sta portando avanti molte iniziative per promuovere la sicurezza, la formazione, la regolarità e la certificazione delle imprese. Partiamo proprio da quest’ultimo tema. Per incoraggiare le imprese a certificarsi l’Albo ha deciso di sostenere i costi per le prime cento imprese. Come sta andando la campagna? La certificazione di qualità del Comitato Centrale è prevista dal Decreto Legislativo 286 del 2005, che ha definito il riassetto normativo in materia di liberalizzazione regolata dell’esercizio dell’attività di autotrasportatore. Scopo della certificazione è quello di verificare i requisiti del sistema di gestione per il controllo delle attività svolte, in modo che l’impresa che eroga servizi di autotrasporto non solo rispetti le norme cogenti applicabili, ma sia anche in grado di gestire i suoi rischi operativi e di soddisfare con una buona gestione manageriale le aspettative dei clienti sugli aspetti del ritiro, della conservazione e della consegna del prodotto. Il sistema di gestione per la sicurezza, qualità e sostenibilità viene quindi certificato, in particolare

per le imprese che operano nel trasporto di categorie merceologiche Enrico Finocchi particolarmente sensibili, quali le merci pericolose, le derrate deperibili, i rifiuti industriali ed i prodotti farmaceutici. Nel giugno dello scorso anno abbiamo aggiornato e rivitalizzato le attività di certificazione e, una volta individuati e accreditati gli organismi di certificazione e qualificati gli ispettori, a marzo è stato definito un sistema di incentivazione, per cui alle prime 100 imprese che richiedono la certificazione di qualità non sarà addebitato alcun costo in quanto se ne farà carico il Comitato Centrale fino all’importo massimo di 2.000 euro per ciascuna. L’iniziativa ha suscitato un notevole interesse non solo da parte delle imprese di autotrasporto,

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ma anche da parte dei committenti specializzati soprattutto nel trasporto di carburanti e di merci pericolose. Stiamo quindi procedendo all’autorizzazione delle imprese che ne fanno richiesta e che potranno essere certificate senza spese grazie all’incentivo. Ove si saturi rapidamente lo stanziamento previsto potrà essere valutata l’estensione dell’incentivo.

Un altro compito che l’Albo porta avanti è quello della verifica della regolarità delle imprese. A che punto siamo con la fase di verifica e cancellazione? La verifica di regolarità delle imprese di autotrasporto è fondamentale sia per incrementare la sicurezza della circolazione sia per contrastare la concorrenza sleale da parte di chi non rispetta le regole. Le verifiche comprendono non solo l’accertamento della regolarità di tutti i requisiti per l’accesso alla professione di autotrasportatore (idoneità finanziaria e professionale in primis), ma anche il controllo della regolarità contributiva dell’impresa con riguardo ai contributi per la sicurezza dei lavoratori, il controllo, tramite l’interrogazione del sistema UNILAV del Ministero del Lavoro, della regolarità dei lavoratori dipendenti, il controllo sull’assicurazione dei veicoli, e altro ancora. Innanzitutto si sta procedendo alla cancellazione delle imprese non regolarmente iscritte alla Camera di Commercio. Nel 2021 e nel corrente anno sono state cancellate dall’Albo circa 9.500 imprese. Nel frattempo è stata avviata una verifica a tappeto su tutte le imprese per tutti i requisiti di regolarità. Le attività hanno preso avvio alla fine del 2021 su un primo campione di circa 21.500 imprese che risultano prive di veicoli di proprietà. Al momento sono state avviate le verifiche su quasi 17.000 imprese. È stato riscontrato un notevole numero di imprese fallite o liquidate – circa 4.700 - e le irregolarità riscontrate sono state circa 30.000. Saranno quindi gli Uffici della motorizzazione civile, con il supporto del Comitato Centrale, a cancellare dall’Albo o procedere alla regolarizzazione delle imprese stesse.

Passiamo alla tematica della sicurezza. L’accordo siglato dall’Albo con Inail per diffondere una nuova cultura della sicurezza tra gli autotrasportatori è in fase di attuazione. Qual è il primo progetto su cui state lavorando? Stiamo elaborando in questi giorni, insieme all’Inail, una prima campagna nazionale congiunta di informazione sulla prevenzione per i rischi derivanti dalla circolazione stradale e per la promozione della cultura della sicurezza stradale e delle migliori pratiche da attuarsi per la tutela della salute. La campagna si svolgerà a settembre di quest’anno. Sono inoltre in fase di progettazione percorsi di formazione non obbligatoria volti a favorire azioni di prevenzione per la riduzione degli infortuni sul lavoro connessi all’esercizio della professione dell’autotrasporto merci. I corsi saranno ovviamente utili ai fini della riduzione del tasso medio di tariffa prevista da Inail a carico delle imprese.

Il 1° aprile è partita la seconda fase di Guidiamo Sicuro. A che punto siamo? La campagna di formazione “Guidiamo Sicuro” ha l’obiettivo di accrescere le competenze e le conoscenze non solo in tema di guida sicura, ma anche di guida eco-sostenibile, nonché di diffondere tra i conducenti di veicoli pesanti le migliori tecniche di guida, in modo da determinare minori consumi, corretta manutenzione del veicolo, maggiore sicurezza stradale e conseguente sostenibilità ambientale. La campagna di formazione prevede una fase di formazione teorica, in modalità e-learning, composta da due moduli didattici dinamici, interattivi e con la possibilità di monitorare costantemente l’attività dei partecipanti. Attualmente è stata completata da quasi 1.700 autisti sui 1.800 previsti. La seconda fase di formazione pratica prevede due sessioni, rispettivamente sulla guida sicura e sulla guida ecosostenibile, che si svolgono mediante l’assistenza di un tutor esperto e con l’ausilio un simulatore di guida capace di riprodurre, in un ambiente realistico, contesti potenzialmente pericolosi, così da permettere al conducente, sotto la supervisione dell’istruttore, di affinare le proprie competenze in situazioni di emergenza, nonché apprendere le migliori tecniche di guida finalizzate principalmente ad una riduzione significativa dei

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consumi di carburante. La formazione pratica è partita il 1° aprile 2022 e sta procedendo spedita: ad oggi è stata completata da circa 160 conducenti. Tra l’altro sono state attivate interlocuzioni con l’Inail finalizzate alla riduzione della tariffa per le imprese che utilizzano autisti che hanno seguito il corso. Stanno quindi arrivando molte richieste per ulteriori autisti da formare, che in alcuni ambiti territoriali sono in lista di attesa. È pertanto possibile che nel prossimo futuro si estenda il progetto con la formazione di ulteriori autisti.

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Il Governo ha recentemente attribuito all’Albo nuovi compiti. Uno di questi è quello di individuare azioni da mettere in atto per contrastare la carenza di autisti nel nostro Paese. Come stanno andando i lavori? Nell’ambito del Comitato Centrale è stata costituita una Commissione temporanea denominata “Conducenti”, della quale fanno parte anche le associazioni di autoscuole e dei costruttori di veicoli pesanti, nonché il Ministero dell’Istruzione. Sono state innanzitutto individuate possibili azioni di breve/medio periodo per semplificare le procedure per conseguire le patenti superiori e le relative abilitazioni professionali. Alcune misure possono essere messe in campo rapidamente da parte degli Uffici della motorizzazione, mentre per altre è necessaria una preventiva interlocuzione con la Commissione europea o la modifica del Codice della Strada, azioni che saranno attivate tempestivamente da parte dei competenti Uffici del Ministero. Nello stesso tempo con il Ministero dell’Istruzione si stanno valutando possibili azioni per incrementare l’interesse nel campo, quali borse di studio a carico dell’Albo e iniziative promozionali, da svolgere nel prossimo anno scolastico presso i Centri Professionali per Adulti e gli Istituti Professionali. Inoltre la Commissione ha messo a punto lo schema di decreto interministeriale sul “Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto” ai sensi dell’articolo 1, comma 5 bis, del Decreto Legge 121/2021, che prevede un apposito stanziamento fino al 2026 (5 milioni di euro all’anno) per un contributo fino a 2.500 euro ciascuno in favore dei giovani che conseguano patente e abilitazione professionale.

Ovviamente sono necessarie anche azioni di più lungo periodo che migliorino la qualità della vita degli addetti e degli autisti. L’Albo, ad esempio, sta lavorando ad un programma di sviluppo di aree di sosta sicure e sostenibili per l’autotrasporto da realizzare sull’intero territorio nazionale.

Anche il settore dei trasporti e della logistica sta vivendo, come tutta la società, una profonda trasformazione ecologica. Qual è il ruolo svolto dall’Albo per promuovere la sostenibilità ambientale? Ritengo che tutto l’insieme delle azioni poste in essere e di cui abbiamo già fatto cenno, dalla formazione alla certificazione di qualità, dalla verifica di regolarità delle imprese ai progetti di comunicazione e di informazione, hanno come effetto diretto, e non solo collaterale, la promozione della sostenibilità ambientale e la realizzazione di un sistema che premia le imprese virtuose e sostenibili. Tutto ciò senza tener conto che il Ministero, nelle sue altre articolazioni, ha posto in essere da anni e prosegue sistemi di incentivazione per gli investimenti in veicoli ecologici e per sviluppare intermodalità e logistica sostenibile.

Anche quest’anno, dopo una pausa forzata dovuta alla pandemia, l’Albo degli Autotrasportatori sarà presente al Transpotec. Perché è importante la partecipazione a questi eventi? Ritengo che sia importante innanzitutto che questi eventi ci siano, finalmente in presenza dopo la pandemia, per diffondere le migliori pratiche, le nuove tecnologie e la cultura della sicurezza e della sostenibilità. In tale ambito è ovviamente importante la presenza dell’Albo in quanto rappresenta tutto il settore. Quest’anno in particolare l’Albo organizza, il 12 maggio mattina, l’evento inaugurale del Transpotec, con un convegno proprio sul tema della “Sostenibilità e sicurezza per l’autotrasporto italiano”, con la partecipazione di personalità del settore e del Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, e quindi anche della Polizia Stradale, Daniela Stradiotto.

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OTTORUOTE: LA STORIA DELL’AUTOTRASPORTO ITALIANO IN UN PODCAST Al via sei puntate realizzate da Radio24, in collaborazione con l’Albo degli Autotrasportatori, per raccontare le tappe fondamentali dell’evoluzione del settore: dal boom economico alla nascita dell’Albo degli Autotrasportatori fino all’avvento delle nuove tecnologie

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anche grazie all’autotrasporto che l’Italia del Secondo Dopoguerra ha ricominciato a muoversi. Parte da qui la serie Ottoruote, sei podcast realizzati da Tir in collaborazione con Radio24, per raccontare la storia dell’autotrasporto italiano attraverso le sue tappe fondamentali. Un viaggio inframmezzato da racconti di storici, appassionati, esperti del settore e degli stessi protagonisti del mondo dell’autotrasporto. Nella prima puntata ripercorriamo le vicende della nascita della professione di autotrasportatore, legata anche alle esigenze di ricostruzione del Dopoguerra. Al boom economico corrisponde anche il boom della motorizzazione civile, grazie anche alla costruzione di nuove infrastrutture viarie. Fra queste c’è l’Autostrada del Sole, definita canale vertebrale dell’Italia, una cerniera fra Nord e Sud che unisce 700 chilometri

della Penisola, accorcia le distanze e i tempi di consegna e abbassa i costi dei trasporti e del prodotto finale. Un tema al centro della seconda puntata di Ottoruote. Al centro del terzo podcast c’è l’evoluzione della figura dell’autotrasportatore, che diventa sempre più familiare ed entra sempre più nell’immaginario collettivo. Fra gli anni ’70 e anni ’80 si moltiplicano le pellicole che vedono come protagonista un autotrasportatore, spesso un padroncino, da Nino Patrovita, interpretato da Giancarlo Giannini, a er Principe, impersonato da Mario Brega. Ma negli anni ‘70, nel 1974 per la precisione, avviene anche altro: la Legge 298 istituisce infatti l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di cose per MAGGIO2022

conto di terzi e disciplina una serie di aspetti normativi di questa professione. Si gettano così le basi per una serie cambiamenti che investono le regole del settore. Questo il tema della quarta puntata. La quinta ci porta nell’Italia della grande distribuzione e del cambiamento dei modelli di acquisto grazie all’esplosione della GDO in tutta Italia. Cambia la mobilità, cambiano le abitudini degli italiani impegnati in giornate di lavoro sempre più lunghe. I negozi di quartiere lasciano spazio a grandi strutture, come supermercati e ipermercati, luoghi in cui si affermano nuovi modelli di supply chain. Tutto questo determina un mutamento anche nei ritmi e nel modo di lavorare degli autotrasportatori. Infine, il sesto podcast offre una panoramica sull’evoluzione di questa professione negli ultimi anni grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, di veicoli sempre più moderni e sofisticati, di internet e dell’e-commerce. Una professione che può essere svolta sempre più facilmente da giovani e da donne e che richiede competenze tecnologiche più elevate.



AUTOTRASPORTO: ECCO LE IMPRESE IN ITALIA L’Albo Nazionale degli Autotrasportatori fotografa lo stato dell’arte delle imprese attive e sospese al 31 marzo 2022 e fornisce i numeri del portale della regolarità

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ono 99.196 le imprese di autotrasporto italiane attive al 31 marzo 2022 mentre quelle sospese risultano essere 1.614. È quanto emerge dai dati dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, elaborati in collaborazione con il CED del Dipartimento per la mobilità sostenibile del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili. Per quanto riguarda invece le movimentazioni del trimestre, le imprese che si sono iscritte sono 1.016 mentre quelle

cessate 915. Analizzando la loro composizione in base al numero dei veicoli, le imprese monoveicolari sono 21.258, quelle che hanno una flotta tra 2 e 5 veicoli 32.711, tra i 6 e i 20 veicoli 19.404, tra i 21 ei 50 veicoli 5.269, tra i 51 e i 100 sono 1.480 e quelle con oltre 100 mezzi sono 903. Le imprese con zero veicoli sono invece 18.171. Un’ulteriore importante distinzione può essere fatta prendendo in considerazione la massa dei mezzi:

Imprese sospese

Imprese attive per massa complessiva (Ton)

Primo trimestre 2022

Primo trimestre 2022 Senza veicoli fino a 1,5

1.587 15.809 1.538 9.796

da 7 a16

50.897

da 16 a 44 oltre 44

Totale 99.196

1.614

18.171

da 1,5 a 3,5 da 3,5 a 7

1.587 imprese hanno veicoli fino a 1,5 Ton; 15.809 tra 1,5 e 3,5 Ton; 1.538 tra 3,5 e 7 Ton; 9.796 tra 7 e 16 Ton e la maggior parte, pari a 50.897 imprese, tra 16 e 44 Ton. Infine, 1398 sono le imprese con veicoli di massa superiore a 44 tonnellate. Per quanto riguarda invece i dati del portale della regolarità delle imprese, nei primi tre mesi dell’anno le richieste di visura sono state 37.123. Oltre alla visura gli utenti hanno attinto anche alle informazioni relative al Durc, il documento unico di regolarità contributiva: le richieste inviate sono state 28.520 di cui 25.784 hanno ottenuto un responso Inps. Le restati sono ancora in attesa (786) o sono state rifiutate dall’Inps (1.740) o ancora sono state annullate (210).

1.398

Imprese attive Primo trimestre 2022

99.196 Totale

100.810


DURsC tre

e Primo trim

Inviate

28.520

2022

Richiesta con responso Inps

Richiesta annullata da Inps

25.784

210

Verifica terminata con esito regolare

16.410

Verifica terminata con esito irregolare

6.113

Richiesta rifiutata da Inps

In attesa

Anomalie varie

786

3.261

1.740

Imprese attive per numero di veicoli Primo trimestre 2022

18.171

Senza veicoli

21.258

1

32.711

2-5

19.404

6 - 20

5.269

21 - 50

1.480

51 - 100 oltre 100

13

903

Primo trimestre 2022

Movimentazione Primo trimestre 2022 Differenza

101

915

CESSATE

ISCRITTE

1.016

ADR imprese specializzate

ADR attivi

6.248

46.892

ATP imprese specializzate

ATP veicoli circolanti

62.698

135.120


EUROPA

TIR

EUROPA: SICUREZZA E COMFORT PER GLI AUTISTI La Commissione europea ha approvato un regolamento delegato per adottare nuovi standard per i parcheggi per i mezzi pesanti su tutta la rete europea. Dovranno essere garantite aree sicure e protette lungo la rete TEN-T, a una distanza massima di 100 km 14

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l tema della mancanza di aree attrezzate e sicure per la sosta dei tir è al centro delle politiche europee dei trasporti da qualche anno. Lo scorso 7 aprile, la Commissione europea ha approvato un regolamento delegato per adottare nuovi standard per i parcheggi per i mezzi pesanti su tutta la rete europea. Il testo approvato integra il Regolamento 561/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che fissa le norme su servizi e livello di sicurezza delle aree di parcheggio e adotta nuovi standard e le procedure per lo sviluppo di una rete più sicura in tutta l’Ue. Come ricordato dalla Commissaria europea per i Trasporti, Adina Vãlean, si tratta di “misure concrete per garantire che i

conducenti professionisti nell’Ue possano lavorare e riposare in buone condizioni lungo le strade europee”. Gli standard classificano le aree di sosta in base a quattro livelli di sicurezza (bronzo, argento, oro e platino) in modo da consentire agli operatori di scegliere il livello di sicurezza di cui hanno bisogno in base al valore delle merci che trasportano. A definire questi livelli sono più elementi: il perimetro, l’area di parcheggio, i punti di ingresso/ uscita e procedure del personale. Indipendentemente dal livello di sicurezza, inoltre, ogni area sicura e protetta dovrà garantire che i conducenti abbiano accesso a tutti i servizi necessari. L’atto della Commissione, dopo essere stato notificato al Parlamento europeo e al Consiglio,

entrerà in vigore entro due mesi, se nessuno dei due organi avanzerà obiezioni. Rappresenta l’evoluzione normativa di una serie di precedenti iniziative che avevano gettato le basi in questa direzione. Già nel 2019, infatti, uno studio della stessa Commissione aveva messo in evidenza la mancanza di 100mila stalli per la sosta notturna dei veicoli pesanti, causata sostanzialmente dalla totale mancanza di aree di parcheggio dedicate a questo settore. Anche per questo motivo lo scorso dicembre è stato proposto di rivedere il regolamento TEN-T introducendo l’obbligo per gli Stati membri di garantire la disponibilità di stalli sicuri lungo le reti transeuropee dei trasporti. Attraverso il regolamento del 7 luglio 2021, inoltre, la Ue ha definito gli impegni per l’ulteriore sviluppo e il completamento del Meccanismo per collegare l’Europa, CEF (Connecting Europe Facility) che mette a disposizione fondi per trasporti, telecomunicazioni ed energia. La dotazione finanziaria dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2027 è fissata complessivamente a 33.710.000.000 di euro.



UNO SVILUPPO SOSTENIBILE PER I TRASPORTI 16

Nei prossimi anni saranno oltre 100 i miliardi a disposizione del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili per dare vita a una nuova crescita green. Intervista con il Ministro Enrico Giovannini


TIR

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el corso degli ultimi mesi le scelte del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili sono state guidate dal tema della sostenibilità, con un nuovo modo di programmare i progetti e l’adozione di nuove linee guida per le infrastrutture. “Tutte le opere dovranno essere attuate con un nuovo approccio di sostenibilità, ovvero valutando non solo l’impatto sull’ambiente ma anche sulle persone e sulle disuguaglianze. Perché sostenibilità non è solo ambientale ma anche sociale ed economica”, afferma il Ministro Enrico Giovannini, che ricorda gli ingenti fondi stanziati per il suo Ministero che saranno trasformati in opere e migliori servizi per i cittadini. “Per il Mims abbiamo 61,5 miliardi del

Enrico Giovannini

INTERVISTA

PNRR e del Piano complementare, ma nei prossimi 10 anni arriveremo a 104 miliardi, perché abbiamo scelto di fare anche altri investimenti che non erano previsti nel piano: manutenzione delle strade, potenziamento delle infrastrutture idriche, metropolitane nelle città”.

Molte cose sono state già fatte sul fronte dei trasporti e delle infrastrutture: quali sono i prossimi passaggi? Intanto l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, perché quello che è stato fatto finora è la progettazione e in alcuni casi anche l’avvio di gare. Ora si tratta di trasformare tutto questo in lavori, in acquisti di beni e servizi. In parte questo sta già avvenendo, ma il grosso si realizzerà tra la seconda metà del 2022 e nel 2023.

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Per quanto riguarda l’autotrasporto, sono già stati stanziati con due decreti 100 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare. Quali sono le sue osservazioni su questi provvedimenti? Ci sono tre elementi da tenere presente. Il primo ha a che fare con lo shift modale, con lo spostamento di molti trasporti dalla gomma al ferro. Collegare aeroporti, interporti e porti con le ferrovie è uno dei punti cruciali proprio del PNRR. Quindi da un lato puntiamo a ridurre l’uso dei trasporti su gomma per la lunga distanza, fermo restando che per l’ultimo miglio il trasporto su gomma non ha alternative. Il secondo aspetto è l’innovazione tecnologica a favore di una mobilità più sostenibile. Non sappiamo ancora dove ci porterà. Anche tra i produttori internazionali vi sono diversi punti di vista: alcuni stanno puntando più sulle batterie, altri ancora sull’idrogeno. Noi, negli ultimi mesi, abbiamo analizzato tutti questi aspetti e proprio nei giorni scorsi è stato pubblicato un rapporto (vedi anche articolo a pag. 19) in cui ci siamo confrontati con i rappresentanti di tutti i diversi mezzi di trasporto - dalle moto agli aerei sulla prospettiva tecnologica. La terza dimensione è quella del miglioramento delle condizioni di lavoro nell’autotrasporto, e non solo. Dobbiamo progredire verso un lavoro che sia più avanzato anche tecnologicamente: penso ad esempio all’uso di piattaforme che consentano di far viaggiare i tir più carichi - senza lo spreco che avviene oggi a causa della scarsa interazione tra i vari operatori – o ancora ai sistemi di

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assistenza al conducente, come può essere la guida assistita. Tutti dispositivi che consentono ai lavoratori del settore di avere un alleggerimento delle condizioni gravose in cui operano.

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Anche l’intermodalità gomma-mare e gommaferro è fondamentale in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ed infatti di recente sono stati stanziati nuovi fondi per Marebonus e Ferrobonus. Sono previsti altri finanziamenti o altre misure a favore dell’intermodalità? Nella Legge di Bilancio ho voluto per la prima volta la creazione del Fondo per la mobilità sostenibile: sono due miliardi di euro che potranno essere utilizzati nei prossimi anni per accelerare questo percorso e per rifinanziare misure esistenti ma anche nuove misure. Ma il punto cruciale, al di là degli incentivi, è che sono le imprese stesse oggi a scegliere questa modalità, perché la reputazione delle imprese ha a che fare con la sostenibilità. Sono i consumatori finali che chiedono un minore contenuto di emissioni. In questo senso è il settore chiamato ad una trasformazione, al di là degli incentivi monetari. E io credo che quello che sta accadendo anche in questa situazione di crisi drammatica, determinata da questa insensata guerra in Ucraina, stia spingendo molte imprese a ripensare le loro catene logistiche. Una cosa che in parte era già avvenuta con la pandemia. Magari il rientro in Italia di attività che prima erano decentrate in giro per il mondo ridurrà la necessità di lunghi spostamenti. L’Italia da questo punto di vista - e il PNRR va esattamente in questa direzione - ha bisogno di un sistema della logistica in generale molto più efficiente. Interconnessione con le ferrovie, con gli aeroporti, i porti e i centri intermodali: è qui che il settore pubblico, ma anche quello privato, è chiamato a fare un forte investimento a favore dell’intermodalità, che alla fine è un vantaggio per tutti.

Tecnologia, innovazione e digitalizzazione sono strumenti determinanti per garantire un futuro sostenibile. Quali sono le iniziative che il Mims sta portando avanti in questo campo? All’interno delle città, la cosiddetta mobility as a service, cioè la possibilità di interconnettere le banche dati di diversi operatori, in modo da consentire all’utente finale di scegliere come muoversi da un punto A ad un punto B e

comprare tutti i biglietti con un click, è una delle trasformazioni importanti. L’altra - l’ho accennato in precedenza - è la possibilità attraverso tecnologie digitali di distribuire meglio i carichi delle merci, facendo viaggiare meno mezzi vuoti. Esistono già delle piattaforme di questo tipo, sia negli Stati Uniti sia in Europa. L’Italia è un po’ indietro. Ecco qui credo che ci siano opportunità di business anche per i privati perchè vuol dire risparmio nei costi, minori emissioni, efficienza complessiva. Ed è qui che i privati possono giocare, come è giusto che sia, la loro partita e la loro rapidità nell’innovazione rispetto alle pubbliche amministrazioni.

C’è un dibattito molto forte in Europa e nel mondo sul futuro dei mezzi di autotrasporto. Elettrico, idrogeno, biometano: qual è il futuro di questo settore? Il rapporto da poco presentato cerca proprio di fare il punto della situazione. Ma al di là delle capacità tecnologiche e della possibilità di utilizzare combustibili innovativi, dobbiamo sempre avere il quadro complessivo delle necessità e delle possibilità. Alcuni operatori, ad esempio, ci stanno dicendo che il biometano non si può produrre in quantità infinite. Quindi non si può utilizzare per tutto, meglio specializzarlo per alcune attività; la stessa cosa vale per l’idrogeno. L’idrogeno, soprattutto verde, è una promessa, non è una realtà generalizzata. Dunque, meglio concentrarsi su quei settori per cui non ci sono alternative, come l’aereo o il marittimo. E concentrare invece l’uso delle batterie per altri settori. Nel momento in cui dovessimo attrezzare tutta la nostra rete autostradale, ma anche stradale, con distributori di biometano e di idrogeno e poi punti di ricarica rapida delle batterie, sarebbe un investimento enorme e forse sovradimensionato se poi il mercato decidesse di andare verso l’una o l’altra tecnologia. Quindi a un certo punto dovremo necessariamente tentare di convergere e, soprattutto, ascoltare quegli esperti che ci dicono di usare una specializzazione investendo, in particolare sull’idrogeno, laddove non ci sono alternative.

Per saperne di più ascolta l’intervista a Container su Radio24, anche tramite QrCode MAGGIO2022


MIMS: UN PIANO PER DECARBONIZZARE I TRASPORTI Un rapporto elaborato dagli esperti della Struttura per la transizione ecologica della mobilità e delle Infrastrutture, individua le soluzioni basate sull’elettrificazione come le più promettenti per il trasporto su strada

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ecarbonizzare è ormai la parola d’ordine di tutte le politiche dei trasporti in Europa e in Italia. Ma per rendere sostenibile un settore tanto importante è necessario applicare la giusta soluzione alle diverse esigenze che le differenti modalità hanno. Questo lo spirito alla base del rapporto STEMI, il primo realizzato dalla struttura istituita nel 2021 dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilita Sostenibili, Enrico Giovannini, e presentato nelle scorse settimane. L’analisi risponde alla necessità di fornire una base conoscitiva solida, fondata su evidenze scientifiche e sullo stato della ricerca in tema di tecnologie per la decarbonizzazione dei trasporti, per guidare poi scelte politiche consapevoli. Come spiegato anche dal Ministro, il documento ha un approccio olistico proprio perché si tratta di

“un tema complesso dal punto di vista tecnologico, infrastrutturale, organizzativo, della governance e dei processi sul piano politico”. Il punto di partenza sono, dunque, i dati: nel nostro Paese il settore dei trasporti è direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas a effetto serra e del 30,7% delle emissioni di CO2. Secondo il rapporto, le soluzioni tecnologiche basate sull’elettrificazione risultano le più promettenti per il trasporto su strada. Mentre biometano, idrogeno verde, biocombustibili avanzati e combustibili sintetici hanno attualmente una scarsa capacità produttiva e alti costi collegati. Meglio utilizzare, quindi, queste soluzioni per decarbonizzare trasporti più difficilmente elettrificabili, come quelli marittimi e aerei. Inoltre, se per alcuni mezzi (automobili, furgoni commerciali, autobus, MAGGIO2022

treni) le tecnologie alternative sono già adottabili in larga scala, per altri (navi, aerei e camion a lunga percorrenza) la sperimentazione è ancora in corso. Entrando nel dettaglio del trasporto commerciale leggero e pesante, viene evidenziato come per i furgoni i veicoli elettrici a batteria (BEV) siano l’opzione più idonea, sia in termini di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni. Per i trasporti commerciali pesanti, specialmente per le lunghe distanze, è invece più difficile valutare le diverse alternative, anche per il forte impatto economico delle relative infrastrutture. Le ipotesi identificate sono comunque tre: i veicoli a batteria, con necessità di ricarica ad altissima potenza (1 MW) o di scambio delle batterie (battery swap), i veicoli elettrici alimentati attraverso una linea aerea installata sulle autostrade e, a certe condizioni, i veicoli a idrogeno verde.

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POLITICA

VIA LIBERA AI 500 MILIONI PER LE IMPRESE Saranno utilizzati come credito d’imposta a favore delle imprese dell’autotrasporto merci conto terzi con veicoli Euro 5 ed Euro 6 oltre le 7,5 tonnellate. Le modalità di erogazione condivise durante il confronto tra la Viceministra Bellanova e le associazioni di categoria di Lucia Angeloni

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l Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’utilizzo dei 500 milioni di euro per le imprese di autotrasporto con veicoli Euro 5 ed Euro 6 sopra le 7,5 tonnellate. Come anticipato dalla Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Teresa Bellanova nel corso dell’incontro con le associazioni di categoria del 28 aprile, la modalità con cui saranno ripartite le risorse, che ricordiamo erano state stanziate dal Decreto Tagliaprezzi (n. 21 del 21 marzo), è quella del credito d’imposta. L’importo riconosciuto a ciascuna impresa sarà commisurato al quantitativo di litri consumati nel 1° trimestre 2022. Nel momento in cui scriviamo il provvedimento non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ma secondo le bozze determinerà

un beneficio quantificabile in 28 centesimi a litro e sarà in regime di de minimis. In questo modo anche le imprese di autotrasporto merci potranno compensare il forte aumento del costo del carburante subìto tra febbraio e marzo 2022, oltre ad utilizzare il successivo sconto sui carburanti; un beneficio che il Governo aveva già

concesso a tutti con il taglio sulle accise che, inizialmente previsto fino al 2 maggio, è stato adesso prorogato fino all’8 luglio. Inoltre il Governo ha deciso l’estensione della misura anche al metano usato per autotrazione, per cui l’accisa va a zero e l’Iva viene ridotta al 5%. “Bene il Decreto Legge sugli aiuti alle imprese e alle famiglie varato dal CdM per fronteggiare le pesanti ricadute della crisi determinata dalla guerra – ha commentato la Viceministra Bellanova -. Importanti le azioni di competenza Mims ed in particolare la misura specifica per l’autotrasporto, con il via libera all’utilizzo di 500 milioni come credito d’imposta, che non concorre alla formazione del reddito d’impresa, a favore delle imprese dell’autotrasporto merci conto terzi con veicoli Euro 5 ed Euro 6 oltre le 7,5 tonnellate. Una misura le cui modalità di erogazione sono state condivise nel corso del confronto con l’intero comparto che ha caratterizzato queste ultime settimane. Un confronto costante, che naturalmente prosegue in modo serrato per affrontare tutti i punti delicati già all’attenzione del Tavolo Autotrasporto, convinti come siamo della rilevanza e del ruolo strategico del settore”. Durante il tavolo la Viceministra Bellanova ha anche anticipato che a breve le associazioni di categoria saranno nuovamente convocate per condividere la circolare applicativa del DD n. 145/2022, sull’accesso alla professione e al mercato. Inoltre, per quanto riguarda gli incentivi agli investimenti degli anni precedenti (2019 – 2020), la Viceministra ha fatto sapere che è stata chiusa l’istruttoria e nelle prossime settimane si procederà ai pagamenti.



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SOSTEGNO ALLE IMPRESE: PARLANO LE ASSOCIAZIONI 22

Per contrastare gli aumenti dell’effetto del carburante il Governo ha adottato una serie di misure, che vanno dal credito d’imposta a nuovi fondi per l’intermodalità. Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria dell’autotrasporto se sono misure sufficienti per contrastare la crisi che il settore sta attraversando

di Lucia Angeloni

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ono diversi i provvedimenti adottati dal Governo a favore dell’autotrasporto per contrastare gli aumenti del prezzo del carburante. Oltre al taglio dell’accisa di benzina e gasolio, sono state stanziate risorse aggiuntive per pedaggi e spese non documentate, un fondo da 500 milioni per le imprese con veicoli Euro 5 ed Euro 6, un credito d’imposta su AdBlue e GNL. Previsti anche nuovi fondi per Marebonus e Ferrobonus e l’inserimento nei contratti della clausola di adeguamento del corrispettivo nel caso che il prezzo del gasolio superi il 2% del valore

preso a riferimento nel momento della stipula (vedi anche art. a pag. 34-35). Misure che, unite agli incentivi agli investimenti da 100 milioni di euro, sono destinate a modificare l’assetto del settore. Il protocollo firmato con la Viceministra Teresa Bellanova prevede inoltre maggiori controlli sul rispetto dei tempi di pagamento e revisione delle regole sui tempi certi per il carico e scarico degli automezzi. Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria dell’autotrasporto come giudicano tali interventi.

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Thomas Baumgartner Anita “Non possiamo non riconoscere al Governo una particolare attenzione al settore per il caro energia. Purtroppo per un problema tecnico il taglio di 25 centesimi dell’accisa non rappresenta nessun risparmio di costo per i veicoli più moderni con i motori Euro 5 e 6, anzi per le dinamiche del mercato si

è tradotto in un aumento del costo del gasolio. Occorre che il Governo rettifichi la norma per permettere anche ai mezzi moderni di usufruire del taglio delle accise. Il fondo aggiuntivo dei 500 milioni deve essere impiegato per gli operatori che nei mesi passati non hanno potuto usufruire del taglio delle accise; va riservato quindi agli autotrasportatori che usano veicoli più ecologici e sicuri, i mezzi pesanti di oltre 16 Ton con motorizzazioni Euro 5 e 6. L’impegno sottoscritto con la Viceministra Bellanova è chiaro: i contributi Marebonus e Ferrobonus vanno riconosciuti direttamente ai vettori stradali, in quanto sono questi che decidono la scelta modale e che possono favorire lo shift. Questi sono i termini dell’intesa e in questa direzione vanno impostati i relativi provvedimenti. MAGGIO2022

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Per sostituire e togliere dalle strade tutti i mezzi vecchi in un arco di 5 anni occorre triplicare l’importo stanziato. Contemporaneamente serve una norma che vieti l’utilizzo dei vecchi tachigrafi analogici, che spesso rappresenta l’unico motivo di utilizzare ancora mezzi di 15 anni e oltre”. Per Baumgartner “l’inserimento della clausola gasolio quale elemento essenziale del contratto scritto ha il vantaggio di estendere a una più vasta platea il meccanismo di recupero di una voce di costo che non dipende dall’efficienza aziendale. Essendo il costo del carburante un elemento che non è influenzabile dall’impresa è corretto che tale meccanismo di adeguamento automatico sia obbligatorio”. Infine, per quanto riguarda i tempi di pagamento “occorre però che venga portata avanti in un contesto di riduzione dei termini di pagamento di tutta la filiera”.

CLAAI - Paolo Sebaste “Valutiamo positivamente i provvedimenti presi

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dal Governo e abbiamo apprezzato la decisione di ampliare il riconoscimento dell’agevolazione fiscale sull’AdBlue, inizialmente limitata a mezzi Euro 6/D, anche alle imprese che esercitano attività logistica e trasporto merci in conto terzi con veicoli di classe ambientale Euro 6/A, 6/B, 6/C, nonché di veicoli Euro 5. Molto bene anche la decisione di rifinanziare le misure destinate all’intermodalità marittima e ferroviaria con l’aumento delle dotazioni per il 2022 con risorse aggiuntive rispettivamente pari a 19,5 e a 19 milioni di euro. Si tratta di interventi volti a favorire concretamente l’integrazione all’interno della filiera del trasporto”. Anche la clausola cosiddetta di “fuel surcharge” va incontro alle richieste avanzate delle associazioni di categoria e “si tratta sicuramente di un primo importante segnale per il riequilibrio tra imprese che effettuano il servizio di trasporto e committenza”. Per Sebaste “per favorire la regolarità e il riequilibrio delle condizioni contrattuali nel mercato dei servizi di trasporto, sarebbe auspicabile la previsione del rafforzamento della norma sul rispetto dei termini di pagamento individuando l’autorità di controllo che applica la sanzione nei confronti del committente in caso di mancato adempimento del pagamento del corrispettivo verso il vettore autotrasportatore”.

Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani “Sicuramente si tratta di misure straordinarie prese in un momento senza precedenti in cui l’impresa si trova a fare i conti in una situazione di mercato già di per sé critica, alla quale si unisce un aumento dei costi. Per questo speriamo che la soluzione adottata consenta una veloce distribuzione delle risorse del Fondo da 500 milioni, per quelle imprese che hanno fatto investimenti in veicoli green Euro 5 ed Euro 6, e allo stesso tempo che siano resi al più presto operativi i crediti di imposta su AdBlue e GNL. I nuovi fondi previsti per Marebonus e Ferrobonus sono sicuramente positivi, soprattutto per la pluriannaulità delle risorse. Ora è fondamentale la verifica con la Commissione europea per far si che il beneficio arrivi direttamente agli autotrasportatori che sono quelli che compiono la scelta intermodale. Anche gli stanziamenti per il rinnovo del parco veicolare vanno nella direzione da noi auspicata ma i fondi non sono ancora sufficienti. Le imprese vanno messe nelle condizioni di fare investimenti, ma soprattutto di operare”. Proprio in questa direzione va la clausola di adeguamento del corrispettivo “una misura che noi abbiamo fortemente voluto affinché si possa conseguire MAGGIO2022

la regolarità nel mercato e il recupero di dignità del vettore. Allo stesso tempo è fondamentale che laddove un contratto non si qualifichi come scritto la norma abbia riconosciuto l’applicazione dei valori indicativi di riferimento pubblicati dal Mims. Infine, per quanto riguarda i tempi di pagamento e le regole sul carico e scarico, non sono state avanzate proposte da parte del Governo. Sui tempi di pagamento la nostra proposta è quella di un rafforzamento alla norma già esistente, tramite il coinvolgimento di un’autorità di controllo certa che, attraverso l’intervento dell’Albo degli Autotrasportatori, vada a sanzionare quel committente che non paga in regola. Anche rispetto al carico e scarico vanno creati dei correttivi alle norme già esistenti e soprattutto occorre sensibilizzare sul rispetto delle condizioni di lavoro le committenze e le catene logistiche”.

Confcooperative Lavoro e Servizi - Massimo Stronati Quella del Governo è “una risposta importante perché


TIR si rischiava il blocco della movimentazione delle merci in Italia. Sul caro carburanti, avevamo chiesto di introdurre il cosiddetto carburante professionale con prezzo calmierato alla pompa. Sul fondo da 500 milioni attendiamo con celerità il decreto attuativo di ripartizione fondi in modo che arrivino direttamente alle imprese”. Importante anche la decisione di “investire sull’intermodalità per colmare il gap infrastrutturale del nostro Paese. E a questo proposito il PNRR è un’occasione da non perdere”. Positiva anche la decisione di inserire nei contratti scritti la clausola di adeguamento: “una proposta che il settore aveva avanzato già durante il periodo della pandemia e che ora, con la crisi Ucraina, non si poteva più rimandare. La misura permette alle imprese dell’autotrasporto di lavorare con sicurezza e di isolare comportamenti illegali”. Sul rinnovo dei mezzi, invece, “c’è ancora molto da lavorare visto che il 70% del parco veicolare è sotto Euro 4. I decreti sugli investimenti che ogni anno il Mims approva vanno bene ma bisogna considerare che la maggior parte degli autotrasportatori in Italia è costituito da piccole imprese che non hanno una sostenibilità finanziaria per ammortizzare un investimento così importante. Su questo aspetto le associazioni datoriali e il Ministero devono quindi lavorare per rendere tali investimenti più accessibili”. Anche “la digitalizzazione del settore sarà una sfida importante

per semplificare e velocizzare i tempi di carico e scarico mentre il rispetto dei tempi di pagamento funziona se c’è una sanzione in caso di inosservanza”.

Fai-Conftrasporto - Paolo Uggè Quelle del Governo “sono sicuramente risposte importanti che affrontano una crisi emergenziale, ma i veri problemi sono di natura strutturale. Occorre dare atto alla Viceministra Bellanova di aver saputo affrontare con il piglio adeguato la fase attuale ma credo che se non sarà mantenuto un rapporto costante con la categoria saremo costretti a gestire solo le emergenze”. Per Uggè “l’intermodalità è la chiave del futuro delle attività del trasporto e della logistica destinate ad internazionalizzarsi sempre più. Occorre tuttavia che un principio non venga in alcun modo dimenticato. È la merce che sceglie il vettore più conveniente. In Italia il trasporto su gomma sarà sempre indispensabile alla luce della percorrenza media che si percorre. La scelta di riportare al vettore stradale il beneficio, MAGGIO2022

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risponde a questa linea. La strada è quella indicata e ricercata da Unatras di assegnare dei vaucher agli autotrasportatori”. Anche per quanto riguarda il rinnovo del parco “occorre accompagnare gli interventi economici con scelte che privilegino le sostituzioni degli automezzi. In tal senso la scelta contenuta nel Regolamento europeo per l’accesso alla professione, che non prevede obbligatoriamente il ricorso a veicoli di ultima generazione, è in evidente contrasto con la ricerca di tutele ambientali, talvolta utilizzate solo per penalizzare il vettore stradale”. Le nuove regole sui contratti scritti “indurranno a maggior responsabilità imprenditoriale la parte che offre l’attività di vezione, inoltre aiuterà a realizzare maggiore sicurezza attraverso il rispetto delle regole. Mi pare sia una strada che debba essere potenziata nell’interesse di tutti”.

Fedit- Salvatore Cocchiaro “Tra la guerra contro il Covid e quella in corso in Ucraina,

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l’autotrasporto italiano è stato sottoposto a prove durissime: dobbiamo garantire il servizio nell’attuale emergenza costi; organizzarci per svecchiare la flotta; puntare sull’intermodalità in un Paese di infrastrutture rare e inadeguate; guardare al piano no carbon e realizzarlo entro i termini stabiliti. Tutto questo non è possibile realizzarlo da soli. Il Governo nei fatti sta intervenendo con fatica sull’emergenza e lo ha fatto con il DL Energia e il DL Taglia Prezzi per contrastare gli aumenti del prezzo del carburante. Ma adesso è il momento di spingere lo sguardo oltre l’emergenza e le associazioni dell’autotrasporto hanno il diritto di chiedere al Governo di sedersi a un tavolo per programmare un piano di interventi che ci porti all’appuntamento del no carbon, se non proprio puntuali, almeno nei pressi. Con i 100 milioni di euro in 5 anni finalizzati all’ammodernamento della flotta non si va lontano. Abbiamo il diritto di sapere se sull’intermodalità continueranno le chiacchere oppure si darà il via agli investimenti per le infrastrutture. Per l’emergenza, dovesse continuare la guerra e la corsa al rialzo dei carburanti, il Governo, sotto la spinta delle associazioni, ha fatto la sua parte. Ci auguriamo che continui a farlo perché l’intero autotrasporto, già in difficoltà per la carenza di autisti, molto altro di più non può fare”.

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Fita-CNA - Patrizio Ricci “Le risorse messe in campo per la categoria con questi due decreti superano complessivamente i 700 milioni di euro. Dal punto di vista economico, un impegno sicuramente importante ma la crisi del settore non si contrasta soltanto con le risorse economiche, ma con strumenti che consentano alle imprese di trasferire i maggiori costi sul mercato”. Per quanto riguarda l’intermodalità “da tempo chiedevamo che l’agevolazione andasse direttamente alle imprese di autotrasporto e che venissero superati i limiti di passaggi mare che attualmente condizionano la possibilità di usufruire del beneficio, soprattutto per ciò che riguarda le PMI. Finalmente sembrerebbe che si stiano per superare entrambe le criticità”. Passando agli investimenti “purtroppo le risorse stanziate non sono proporzionali alla spiccata caratteristica di vetustà che identifica il nostro parco veicolare: quasi il 70% dei veicoli commerciali appartiene ad una classe ambientale Euro 4 e inferiore. Un dato che fa riflettere sugli effettivi risultati prodotti delle politiche restrittive MAGGIO2022

introdotte sino ad ora per incentivare la sostituzione del parco veicolare. Ciò che favorisce l’acquisto di un veicolo nuovo, sono le condizioni economiche in cui versa l’impresa, il reddito conseguito e disponibile, la capacità di rimborso del finanziamento. Per questi motivi riteniamo che per svecchiare il parco veicolare pesante italiano, serva promuovere maggiormente le condizioni che aiutino le imprese a conseguire nel mercato un equo risultato economico”. Per Ricci “aver rafforzato la clausola che prevede l’adeguamento automatico del gasolio contemplandola tra le voci obbligatorie per essere in presenza di un contratto scritto di gasolio, è sicuramente meritevole di un plauso. È però necessario fare chiarezza perché su questa misura esistono troppe e molteplici interpretazioni e modalità di applicazione che spesso la rendono vana o addirittura penalizzante”.

Sna-Casartigiani – Paolo Melfa “I provvedimenti emanati in favore della categoria


TIR evidenziano un cambio di attenzione per i problemi più volte denunciati e mai risolti. Dobbiamo però sottolineare che allo stato sono enunciazioni di principio perché i benefici economici effettivi ancora non sono tangibili. In alcuni casi infatti mancano i decreti e le circolari attuative mentre il fondo da 500 milioni sarà utilizzato, come stabilito da un recente decreto, come credito d’imposta a favore delle imprese con veicoli euro 5 ed euro 6 sopra le 7,5 Ton. I fondi stanziati nel Decreto Tagli prezzi per Ferrobonus e Marebonus con il versamento dei benefici direttamente alle imprese di autotrasporto potrebbe essere la marcia in più per un significativo sprint per lo sviluppo dell’intermodalità”. Per Melfa, il protocollo “concordato e sottoscritto con la Vicemistra Bellanova che prevede controlli sui tempi di pagamento e sui tempi di carico e scarico recepisce una rivendicazione che da anni è oggetto di insistenti richieste da parte della categoria perché, insieme alla clausola di adeguamento del corrispettivo nel caso di scostamento del prezzo del gasolio superiore al 2%,consentirebbe alle imprese di recuperare i maggiori costi direttamente dai committenti e di conseguenza sul mercato. Infine sullo stanziamento di 100 milioni per lo svecchiamento del parco veicolare giudichiamo insufficiente la misura perché si inserisce in un momento di grande incertezza derivante

da due anni di pandemia e dal perdurare del conflitto RussiaUcraina i cui nefasti effetti economici sono difficili e quasi impossibili da prevedere oggi, considerato il perdurare dello stato bellico”.

TrasportoUnito – Maurizio Longo “Gli interventi economici a sostegno della categoria non sono sufficienti per affrontare correttamente l’escalation dei costi, che non solo è più consistente di quanto si potesse pensare, ma presenta anche fattori di imprevedibilità fortemente a rischio. Per questi motivi, quella di tagliare le accise, in modo orizzontale, per 25 centesimi per l’autotrasporto si è dimostrata una scelta infelice: da una parte la riduzione alla fonte è stata inglobata nei costi industriali e commerciali, e ciò è dimostrato dall’atteggiamento delle compagnie petrolifere sull’extra rete e cioè sulle forniture dirette alle aziende di trasporto, dall’altra, viene contemporaneamente impedito MAGGIO2022

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alle imprese (per i veicoli Euro 5 ed Euro 6) di recuperare parte delle accise (21,4 cent/ litro) come da procedura ordinaria a differenza di quanto hanno fatto in Francia in cui nonostante la riduzione orizzontale delle accise sono stati mantenuti anche i rimborsi delle accise”. Per quanto riguarda Marebonus e Ferrobonus, “l’obiettivo era quello di favorire l’impresa che usufruisce dei servizi ferroviari o marittimi e non quello di far gestire le risorse economiche ai soggetti che quei servizi producono. I fondi distribuiti negli scorsi anni più che incentivare le imprese di autotrasporto sembra abbiano favorito le imprese ferroviarie e le compagnie marittime. Come emerso con chiarezza da un primo incontro sul tema Ferrobonus la resistenza esercitata dagli operatori ferroviari non sembra lasciare spazio per profondi cambiamenti”. Per Longo sarebbe poi opportuno aumentare la dotazione dei fondi per il rinnovo del parco “trattandosi di una delle migliori misure strutturali del nostro settore” e “velocizzare le operazioni di restituzione dei bonus da incrementare. Su tutte le misure normative a favore dell’autotrasporto, nonostante le proposte avanzate, siamo ancora molto distanti dalla loro razionalizzazione, approvazione e concreta applicazione”.

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INTERPORTI

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iù di 70 milioni di tonnellate di merci movimentate, oltre 50mila treni intermodali, un transito medio di 25mila camion ogni giorno, un traffico intermodale complessivo di oltre 1.200.000 UTI (le unità di trasporto intermodale). È la fotografia degli interporti in Italia nel 2021, così come ci è stata restituita da UIR, l’Unione Interporti Riuniti, in occasione del Convegno “Interporti al Centro” che si è tenuto a Padova lo scorso 8 aprile.

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TIR La manifestazione, a cui ha partecipato anche il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha aperto una finestra sul mondo degli interporti, realtà centrale del settore della logistica di cui non si parla molto. Ma gli interporti sono, invece, il cuore intermodale del Paese rappresentando nella sostanza il luogo in cui si incontrano e operano le diverse modalità di trasporto. E sono per questo un elemento centrale

In un’ottica di trasporto sempre più green e intermodale, gli interporti sono infrastrutture fondamentali per la transizione ecologica della logistica. In un position paper le misure infrastrutturali e sostenibili per rendere più moderno il mondo degli interporti di Antonella Vicini

della sostenibilità e dell’efficienza del sistema dei trasporti di una nazione. Due elementi, questi, fra loro correlati. Si calcola che l’efficienza nella logistica intermodale generi, infatti, benefici ambientali consistenti, misurati nel 2020 con la riduzione di 1,5 milioni di emissioni di gas serra, grazie anche alla razionalizzazione del traffico originato dai trasporti medi e pesanti. Secondo UIR la realizzazione di interventi di decarbonizzazione nel sistema interportuale italiano potrebbe favorire riduzioni di emissioni pari a circa 400 mila tonnellate all’anno di CO2, mentre l’efficientamento delle filiere logistiche collegate, sull’intero territorio nazionale, consentirebbe un calo emissivo tra i 2 e i 4 milioni di tonnellate di CO2 al 2050. Per ottenere questi risultati è necessario agire, però, anche a livello normativo. Gli interporti in Italia sono nati, ufficialmente, con la Legge n. 240 del 1990. E come messo in evidenza dal presidente di UIR, Marco Gasparato, è necessaria

INTERPORTI, IL CUORE DELLA LOGISTICA MAGGIO2022


TIR nel corso del suo intervento, ha ricordato che i temi al centro del convegno “sono anche i temi che ci hanno guidato nel disegno del PNRR e del Piano Complementare nonché di tutto il resto di quello che abbiamo messo nella Legge di Bilancio e contiamo di mettere ulteriormente. Tutta l’attenzione sui 61 miliardi che il nostro Ministero ha da realizzare con il PNRR non deve far dimenticare che solo nell’ultimo anno, negli ultimi sei mesi in particolare, con la Legge di Bilancio e con il Fondo Sviluppo e Coesione abbiamo aggiunto a quei 61 miliardi altri 43 miliardi di euro di investimenti nel prossimo decennio. Dunque, la partita non finisce col PNRR. La connessione ferroviaria con 11 porti, 11 aeroporti e 9 centri intermodali che sono previsti fra PNNR e Piano Nazionale Complementare va esattamente nella direzione degli interporti al centro. Gli interporti – ha proseguito il Ministro – sono una realtà straordinaria, in gran parte, se non completamente, appannaggio dei privati. La partnership privato pubblico, dunque, non

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solo è decisiva ma probabilmente deve anche fare un salto di qualità. Quindi le conclusioni del rapporto che è stato presentato possono essere la base di un dialogo che deve avvenire nelle prossime settimane, non mesi, per connettere questi temi agli altri”. Il position paper, citato dal Ministro Giovannini, evidenzia anche la necessità di trasformare questi centri logistici in hub energetici, dotandoli di almeno un punto di rifornimento di GNL o di bioGNL, di un punto di rifornimento di idrogeno e creando punti di produzione, stoccaggio e distribuzione di biocarburanti sostenibili, combustibili sintetici, biometano e idrogeno verde. Ad oggi, i tre interporti di Padova, Verona e Bologna dispongono di un distributore di LNG per l’alimentazione di automezzi e altri hanno installato punti di ricarica per veicoli elettrici. E ancora, altri 15 dispongono di impianti fotovoltaici di media – grande taglia.

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una legge che “possa svecchiare l’impianto normativo vecchio di 32 anni risalente al 1990 e con la quale presentarci su un mercato completamente differente ed estremamente più competitivo”. Su questo tema è in atto, da tempo, un’interlocuzione con il Governo e con il Parlamento. Gli interventi messi in luce per rendere più moderno il mondo degli interporti sono raccolti anche in un position paper reso noto in occasione del convegno dell’8 aprile. Si tratta di misure sia infrastrutturali, sia di coordinamento con le altre realtà operative sul campo, come il mondo ferroviario, portuale e dell’autotrasporto. Sul fronte delle infrastrutture si punta l’attenzione sullo sviluppo di binari per treni merci da 750 metri, sull’incremento di portata delle linee, almeno quelle principali, sull’adozione della sagoma P400 (tra i più utilizzati per il trasporto intermodale) per il trasporto dei semirimorchi. In quest’ottica si guarda al PNRR e agli altri interventi previsti dal Governo. Il Ministro Enrico Giovannini,

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La rete degli interporti italiani forma una vera e propria struttura composta da 26 complessi organizzati: 12 sono distribuiti nell’area Nord Est del Paese, 5 a Nord Ovest, 4 al Centro e 5 al Sud. Tutti collocati su quattro corridoi core europei: BalcanicoMediterraneo; Mediterraneo; Scandinavo-Mediterraneo; RenoAlpi. Attualmente 23 dei complessi logistici riuniti in UIR fanno parte della rete transeuropea TEN-T e sfruttano la posizione geografica italiana che si pone non solo come ponte nel Mediterraneo verso il Nord Africa e l’Oriente, ma anche verso l’Europa settentrionale. Si tratta quindi di uno strumento di connessione e competitività in grado di confrontarsi sul piano

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europeo con buoni risultati stando ai dati resi noti dal documento. Uno fra tutti è la classifica dei primi 14 hub – chiamati in ambito internazionale anche freight villages – che vede, secondo l’ultima analisi della società di

ricerca e consulenza de settore Deutsche GVZ-Gesellschaft mbH, 6 interporti italiani fra i primi 14 interporti più importanti d’Europa, contro 4 della Germania e uno di Spagna, Austria, Polonia e Finlandia.

RANKING PRIMI 14 INTERPORTI EUROPEI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

BREMA - Germania QUADRANTE EUROPA VERONA-Italia NURNBERG - Germania ZARAGOZA - Spagna BERLINO SUD - Germania CLIP LOGISTICS - Polonia PARMA - Italia BOLOGNA - Italia CARGO CENTER GRAZ - Austria PADOVA - Italia NOLA - Italia BERLIN WESR WUSTERMARK - Germania RRT FOUVOLA - Finlandia TORINO - Italia

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MIMS: UN PIANO PER L’INTERMODALITÀ Complementare al PNRR, il Piano Nazionale Complementare finanzia interventi per un totale di 9,7 miliardi di euro. I primi 4 miliardi di investimenti sono stati avviati nei primi tre mesi di quest’anno e fra i diversi ambiti in cui sono stati conseguiti gli obiettivi ci sono anche il potenziamento ferroviario e il rinnovo del materiale rotabile e di infrastrutture per il trasporto ferroviario delle merci per cui è stato pubblicato un bando per la concessione dei contributi, pari a 55 milioni di euro. Sono inseriti anche gli interventi per il potenziamento dei porti con il trasferimento delle risorse ai soggetti attuatori di 475 milioni di euro, per investimenti finalizzati allo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, all’aumento selettivo della capacità portuale, alla realizzazione dei collegamenti stradali e ferroviari di ultimo/penultimo miglio, all’efficientamento energetico e all’elettrificazione delle banchine (cold ironing). E, ancora in tema di intermodalità, interventi per infrastrutture GNL per i trasporti marittimi, refitting ambientale flotta per la navigazione green e rinnovo del materiale rotabile, per infrastruttura trasporto ferroviario merci e locomotori interoperabili per i quali sono stati definiti i criteri di ammissibilità e finanziamento, mentre il bando per i soggetti attuatori sarà pubblicato dopo l’autorizzazione della Commissione europea, prevista per la fine di aprile.

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TROVA LA TUA STRADA Un progetto sviluppato in sinergia dall’agenzia per il lavoro Umana e dal Segretariato Generale del Ministero della Difesa, al quale collabora anche Anita, prevede di far leva su ex militari in possesso di patenti di vario tipo per affrontare la carenza di autisti dell’autotrasporto 32

di Ertilia Giordano


TIR

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uanti dei nostri lettori hanno preso la patente “sotto le armi”? Ai tempi della leva militare obbligatoria, abolita definitivamente nel 2005, era un fenomeno piuttosto diffuso. Durante il percorso formativo, i coscritti avevano infatti la possibilità di abilitarsi alla guida di più veicoli e di acquisire, dunque, patenti militari di vario tipo che potevano essere convertire, attraverso una richiesta alla Motorizzazione competente per territorio, in patenti civili anche dopo la cessazione del servizio. La stessa cosa accade oggi ai militari volontari che possono conseguire patenti militari di Modello 1, corrispondenti a una categoria civile A; Modello 2, equiparabili alla categoria B, Modello 3, corrispondenti alla categoria C, e Modello 4, equiparabili a una patente civile di categoria D/E. Ma cosa succede poi se la carriera militare non va più avanti? Come possono essere utilizzate queste patenti, soprattutto quelle più specifiche? La risposta sembra facile, anche in riferimento alle problematiche di grave carenza di autisti che il settore sta vivendo: nel mondo dell’autotrasporto. Due problemi - militari congedati senza demerito e in cerca di impiego da una parte e settore lavorativo con bisogno urgente di dipendenti dall’altro – un’unica soluzione: la valorizzazione e la riqualificazione delle competenze per metterle a disposizione delle

imprese e per generare, così, nuova occupazione e nuove prospettive di carriera. È in questa prospettiva che è nato “Trova la tua strada”, il progetto sviluppato in sinergia da Umana, agenzia per il lavoro con 140 filiali operative in Italia, e dal Segretariato Generale del Ministero della Difesa. Il progetto prevede l’assessment dei volontari congedati, una valutazione delle loro competenze e attitudini e l’avvio, grazie al fondo interprofessionale Forma. Temp, di percorsi di formazione che permettano ai volontari congedati interessati di avvicinarsi alle necessità delle aziende in vista dell’inserimento lavorativo. Per perseguire questo scopo, nel corso dei mesi, con il coinvolgimento di aziende e associazioni datoriali, Umana ha organizzato incontri di approfondimento riservati ai volontari del progetto della Difesa “Sbocchi Occupazionali”, finalizzati ad entrare direttamente a contatto con diversi settori produttivi, conoscere i bisogni occupazionali delle aziende e cogliere opportunità lavorative più adeguate alle proprie competenze. In particolare, ha già avuto un’importante evoluzione operativa, nell’ambito dei trasporti e della logistica, la collaborazione con Anita, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica. Un settore chiave, questo, per il Paese ma che, nonostante la sua strategicità, è in costante carenza di personale: le ultime stime parlano infatti di circa 20mila autisti professionisti mancanti e di una quasi totale assenza di ricambio generazionale, attestandosi l’età MAGGIO2022

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media dei camionisti italiani intorno ai 50 anni. Il contatto con Anita è dunque già operativo come dimostrato dall’incontro organizzato lo scorso febbraio. Al webinar in questione, organizzato da Umana e il Segretariato Generale del Ministero della Difesa in collaborazione con Anita e Anav (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori), hanno partecipato oltre 200 volontari congedati, giovani tra i 18 e 25 anni con competenze specifiche acquisite durante il servizio. In questo primo incontro di approfondimento, parte propedeutica e integrante del progetto “Trova la tua strada”, si è fatto il punto sulle prospettive offerte dal settore dei trasporti, che nel corso della pandemia ha confermato la sua centralità strategica e che presenta ad oggi grandi possibilità di carriera. Durante l’incontro i volontari congedati hanno potuto conoscere le caratteristiche del settore direttamente dalla voce dei suoi protagonisti: le imprese di trasporto. Fra i presenti - oltre a Mimma Fiore, Capo del 3° Ufficio per il sostegno alla ricollocazione dei volontari congedati, Segretariato Generale della Difesa/DNA e al Col. Mario Ciorra, Capo Ufficio Reclutamento, Stato e Avanzamento I Reparto Affari Giuridici ed Economici del Personale, Stato Maggiore Esercito – anche Curcio Trasporti e Fercam che hanno descritto l’evoluzione della loro mission attraverso la voce dei loro amministratori e dei propri collaboratori, in particolare autisti. Che sia questa la strada giusta? Le premesse ci sono tutte.

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CONTRATTO DI AUTOTRASPORTO MERCI: ECCO COME CAMBIA

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L’articolo 14 del Decreto Legge n. 21/2022 introduce l’obbligo per i contratti in forma scritta di contenere anche la clausola di “fuel surcharge” mentre per i contratti in forma non scritta il corrispettivo si determina in base ai valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio di Vania Sali

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al 22 marzo scorso, data di entrata in vigore del D.L. n. 21/2022, le imprese devono prestare molta attenzione alle clausole e alla forma del contratto di trasporto di merci su strada. L’articolo 14 infatti introduce due importanti modifiche all’art. 6 del D.Lgs. 286/2005, acuendo in modo significativo la già esistente differenziazione tra gli effetti che conseguono alla conclusione di un contratto in forma scritta o in forma non scritta.

Anche se vige il principio di libertà di forma, il Legislatore con l’art. 6 del D.Lgs. 286/2005 ha affermato il suo favor nei confronti della forma scritta; il primo comma dell’articolo stabilisce che il contratto di trasporto di merci su strada “è stipulato, di regola, in forma scritta e comunque con data certa per favorire la correttezza e la trasparenza dei rapporti tra i contraenti …”. Ciò non significa che il contratto di trasporto verbale sia nullo, anzi è valido ed efficace; tuttavia, la MAGGIO2022

normativa di settore si atteggia in modo differente a seconda della forma scelta dalle parti per la conclusione del contratto.

IL CONTRATTO IN FORMA “NON SCRITTA” Il favor del Legislatore verso l’uso della forma scritta viene confermato dall’art. 14 del D.L. 21/22 che aggiunge dopo il comma 6 dell’art. 6 del D.Lgs. 286/2005 il seguente comma “6-bis. Al fine di mitigare gli effetti conseguenti all’aumento dei costi del carburante per autotrazione incentivando, al contempo, il ricorso alla forma scritta nella stipulazione in caso di contratti di trasporto di merci su strada, il corrispettivo nei contratti di trasporto di merci su strada conclusi in forma non scritta, si determina in base ai valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto merci per conto di terzi, pubblicati e aggiornati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ai


sensi dell’art. 1 comma 250 della legge 23.12.2014 n. 190”. L’art. 14 del D.L. 21/22 stabilisce inoltre che l’aggiornamento e la pubblicazione dei valori di riferimento deve avvenire “trimestralmente”. La differenziazione tra contratto in forma scritta e contratto in forma non scritta acquista, pertanto, un significato decisivo in relazione al corrispettivo del trasporto, poiché se il contratto di autotrasporto di merci è concluso in forma “non scritta”, il corrispettivo si determina in base ai valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio pubblicati dal Mims ed aggiornati trimestralmente. Le parti del contratto di trasporto concluso in forma non scritta, quindi, dal 22 marzo scorso non possono pattuire il corrispettivo di trasporto liberamente, trovando applicazione i valori

indicativi di costo di esercizio pubblicati e aggiornati dal Mims ed eventuali clausole di prezzo difformi dovranno essere adeguate alle pubblicazioni ministeriali. Da sottolineare che la norma richiama i contratti conclusi in forma “non scritta”, riferendosi quindi non soltanto ai contratti verbali, ma anche a quelli stipulati per iscritto ma che risultino mancanti di anche uno solo degli elementi essenziali indicati al comma 3 dell’art. 6 del D.Lgs. 286/2005. Infatti, l’articolo al comma 3 elenca gli elementi essenziali dei contratti stipulati in forma scritta ed al successivo comma 6 precisa che “in assenza di anche uno degli elementi indicati al comma 3, il contratto di trasporto si considera non stipulato in forma scritta”.

CONTRATTO IN FORMA SCRITTA La seconda importante novità introdotta dall’art. 14 riguarda il contratto di trasporto concluso in forma scritta, poichè tra gli elementi essenziali elencati nel MAGGIO2022

comma 3 dell’art. 6 del D.Lgs. 286/2005, viene aggiunta una clausola di adeguamento del corrispettivo al variare del costo del carburante. In particolare, la modifica riguarda la lettera d) del comma 3 che risulta nel testo attualmente in vigore così modificata: d) corrispettivo del servizio di trasporto e modalità di pagamento, “nonché clausola di adeguamento di tale corrispettivo al costo del carburante, sulla base delle variazioni intervenute nel prezzo del gasolio da autotrazione a seguito delle rilevazioni mensili del Ministero della transizione ecologica, qualora dette variazioni superino del 2 per cento il valore preso a riferimento al momento della stipulazione del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato”. Il contratto di trasporto merci su strada per considerarsi concluso in forma scritta a decorrere dal 22 marzo 2022 deve quindi contenere anche la clausola di cosiddetta “fuel surcharge”, ovvero la previsione che il corrispettivo, liberamente pattuito tra le parti, si adegua al variare del prezzo del gasolio da autotrazione qualora le variazioni superino del 2% il valore preso a riferimento al momento della stipulazione del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato. Occorre tuttavia doverosamente attendere la conversione in legge del decreto per una valutazione più compiuta delle disposizioni in esame.

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TRANSPOTEC

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L’AUTOTRASPORTO PROTAGONISTA A FIERA MILANO Dal 12 al 15 maggio si svolge il salone Transpotec Logitec. Ad aprire la manifestazione sarà il convegno organizzato dall’Albo degli Autotrasportatori e da Tir “Sostenibilità e sicurezza per l’autotrasporto italiano” 36 di Angela Iantosca

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orna dal 12 al 15 maggio, a Fiera Milano, Transpotec Logitec, la manifestazione leader per autotrasporto e logistica, che si prepara ad accogliere i professionisti, proponendosi come hub di business e dialogo e prima vera occasione per presentare le novità delle case costruttrici, dopo la parentesi difficile degli ultimi due anni. La manifestazione, infatti, sarà il momento per mettere sotto i riflettori le anteprime e per dare spazio a veicoli già presentati sul mercato che, tuttavia, gli operatori del settore ancora non hanno avuto modo di provare, ma sarà

anche l’occasione per confrontarsi su temi importanti. L’urgenza di ringiovanire il parco mezzi, che è tra i più vecchi d’Europa, la ricerca di nuovi autisti, la sicurezza sulle strade, il costo dei carburanti, la transizione energetica, gli incentivi saranno alcuni dei temi al centro dei diversi incontri previsti, che vogliono dare voce e aprire un dibattito costruttivo su queste istanze proprio nel cuore della Lombardia, regione che rappresenta il primo polo logistico nazionale e uno dei principali snodi logistici con i mercati europei-mondiali. A raccontare il meglio dell’innovazione per MAGGIO2022

autotrasporto e logistica saranno le 346 aziende presenti, per il 15% estere, e i costruttori, mai così numerosi. Sul fronte pesanti, infatti, ci saranno Daf Veicoli Industriali, Ford Trucks, Iveco, Mercedes-Benz Trucks Italia, Scania, Volvo Trucks, brand che rappresentano insieme oltre l’80% dei mezzi venduti negli ultimi due anni. Parola d’ordine della quattro giorni la sostenibilità, che sarà un elemento centrale anche nella proposta di rimorchi e semirimorchi: la ricerca su aerodinamica, materiali e meccanica dei mezzi è infatti oggi strategica per risparmiare tempo e carburante. Altrettanto importante sarà il tema sicurezza: negli ultimi anni, c’è stato un forte processo di digitalizzazione che ha reso i mezzi sempre più sicuri, grazie a elettronica e sensoristica che forniscono supporto alla guida e favoriscono un maggior controllo del veicolo. Cosa che ha cambiato, dunque, il modo di guidare, e che ha reso la vita del trasportatore più semplice, confortevole e sicura; ma è anche cambiata la logistica che si è evoluta grazie ai sistemi connessi che consentono di


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ottimizzare i viaggi, controllare il carico in ogni momento, tracciare l’intera catena logistica, gestendo al meglio i tempi e garantendo il monitoraggio delle temperature, cosa fondamentale per il food e il farmaceutico. E proprio di sostenibilità e sicurezza si parlerà al convegno inaugurale della manifestazione organizzato dall’Albo Nazionale degli Autotrasportatori in collaborazione con la nostra rivista, al termine del quale interverrà il Ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili: se con il PNRR e la Legge di Bilancio il Governo ha posto le basi per modernizzare e rendere più green le infrastrutture e la mobilità, con i provvedimenti normativi approvati a marzo sono stati decisi alcuni interventi economici per sostenere le imprese di autotrasporto

profondamente colpite dall’incremento del gasolio. Misure a cui si devono aggiungere i 100 milioni di euro stanziati dal Mims per il rinnovo del parco veicolare che consentiranno la rottamazione dei mezzi più inquinanti per sostituirli con veicoli di ultima generazione, più puliti e più sicuri. Iniziative da cui scaturirà nel futuro un autotrasporto completamente rinnovato, anche grazie al lavoro del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, garante della legalità e della tutela del settore. La fiera offrirà anche la possibilità, nei padiglioni, di vedere e toccare con mano tutte le novità delle case presenti e, nella grande area esterna di Largo Nazioni, raggiungibile direttamente dai padiglioni espositivi, di salire a MAGGIO2022

TRANSPOTEC

bordo e provare i mezzi. L’area sarà infatti allestita come pista per i test-drive: non poteva mancare a Transpotec un momento di contatto diretto con il mezzo e le sue caratteristiche, perché quando si tratta di veicoli, le novità vanno raccontate, ma anche sperimentate direttamente. Realizzata in collaborazione con Next to the Truckers, l’area test drive permetterà di provare i più recenti veicoli delle case presenti e la più ampia gamma di motorizzazioni (diesel, gas ed elettriche) affiancati da istruttori motivati e capaci di illustrare al meglio il mezzo. Sempre nell’area esterna, tra i Padiglioni 18 e 22, ci sarà la Piazza dell’Usato: più di 1.000 metri quadrati di esposizione di mezzi di seconda mano, selezionati dai migliori dealer italiani in base a standard severi di affidabilità e sicurezza, saranno a disposizione di tutti i visitatori. Un’occasione per valutare in un unico contesto più alternative e avviare trattative di acquisto. Una opportunità unica, dunque, Transpotec per scoprire cosa il mercato europeo ha da offrire, per valutare l’acquisto di un mezzo in grado di garantire maggiore efficienza, minore impatto ambientale, ma soprattutto più sicurezza per tutti sulle strade, per approfondire attraverso i convegni, per formarsi da un punto di vista tecnico e professionale grazie agli appuntamenti quotidiani, ma anche per raccogliere istanze, idee, reclami e proposte da parte di autotrasportatori, padroncini, autisti e operatori della logistica, con cui comporre il programma da presentare alle Istituzioni.

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TECNICA

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IL FUTURO SI MOSTRA AL TRANSPOTEC Quasi tutte le principali case costruttrici saranno alla manifestazione, che torna dopo lo stop dovuto alla pandemia, per presentare le ultime novità al mercato italiano, soprattutto nel campo dell’elettrico

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È

il mese del TranspotecLogitec e, se la fiera è anche occasione di confronto su svariati temi che attengono al mondo dei trasporti e della logistica, è pur vero che l’esposizione dei prodotti delle case costruttrici resta sempre una delle principali attrazioni. Ma cosa hanno in serbo per il pubblico della kermesse i produttori di veicoli industriali e a che punto è la loro offerta di prodotto? Daf coglierà l’occasione per festeggiare il riconoscimento International Truck of The Year assegnato all’intera gamma New Generation XF, XG e XG+. Esporrà, infatti, gli ormai noti veicoli che, per primi, hanno sfruttato la nuova regolamentazione europea su

masse e dimensioni, ma non solo. La casa di Eindhoven proporrà anche, in linea con lo slogan “Start the future”, il CF FAN Electric, autotelaio 6x2 con terzo asse sterzante con mtt 26 Ton, 100% elettrico, progettato per la distribuzione locale o la raccolta rifiuti. Iveco sceglie di schierare l’ultima versione del Daily, il piccolo di casa, che nel 2021 si è dotato di nuove sospensioni Airpro, del cambio manuale a sei marce riveduto e corretto e dei nuovi motori

ottimizzati per ciascuna missione. Sarà presente nell’area espositiva del Transpotec, poi, anche l’intera gamma pesante Iveco Way, completamente rinnovata, con l’S-Way, disponibile anche con alimentazione a gas naturale e biometano, in prima linea. Il viaggio di Iveco a Milano Rho Fiera includerà anche anche una tappa off road con il trakker T-Way e una tappa in città con


TIR Eurocargo e X-Way. Mercedes-Benz Trucks Italia utilizzerà la vetrina del Transpotec per presentare al pubblico ben tre anteprime nazionali: il nuovo eActros, il nuovo Actros L e il nuovo Fuso Canter Euro 6 step E. Si tratta, rispettivamente, del primo truck 100% elettrico prodotto in serie dalla casa tedesca, della versione riveduta e corretta del modello più grande e lussuoso della gamma trucks della Stella e del light truck utilizzato in ambito urbano nella sua rivisitazione ancora più efficiente. Scania arriverà al TranspotecLogitec reduce dal lancio della sua nuova gamma di autocarri 13 litri.

La nuova catena cinematica Scania Super, presentata lo scorso novembre al quartier generale di Södertälje, è stata creata con l’obiettivo della casa costruttrice di risparmiare fino all’8% di carburante, contribuendo a una maggiore sostenibilità economica e sociale. Le novità della casa svedese hanno recentemente riguardato anche autotelai, telai, differenziali e serbatoi che hanno acquisito più modularità. Più che per mostrare nuovi prodotti, Ford Trucks sfrutterà la possibilità offerta dal Transpotec per presentare il nuovo amministratore delegato, Lorenzo Boghich, e la nuova organizzazione della filiale italiana. L’esposizione sarà gestita in sinergia con i cugini dei veicoli commerciali, per dare un chiaro segnale al mercato della compattezza dell’Ovale Blu, che punteranno in particolare su E-Transit, la versione elettrificata del commerciale leggero campione di vendite in Europa e in Italia. Volvo Trucks ha da poco messo a segno,

TECNICA

a inizio maggio nella sede di Zigonia (BG), una presentazione in grande stile, quella dell’intera gamma di veicoli pesanti elettrici, in cui è stato possibile conoscere il viaggio del brand verso l’obiettivo zero emissioni e soprattutto toccare con mano FM e FE Electric. FM è il modello con capacità elevata, adatto al trasporto di container, ai servizi per l’utilizzo delle gru e molto altro nelle aree metropolitane, mentre FE è presentato come più a suo agio negli impegnativi incarichi di trasporto urbano come la raccolta dei rifiuti, i trasporti per cantieristica leggera e le consegne. Non saranno presenti alla fiera Man e Renault Trucks, importanti produttori a lavoro sul fronte efficienza e sostenibilità, ma non solo. Man, che continua a puntare su TGX, TGM e TGS, veicoli di diverse masse che si prestano dunque alle più disparate missioni, ha da poco avviato, in collaborazione con Knorr-Bremse, Leoni e Bosch, il progetto ATLAS-L4 sulla guida autonoma. Renault Trucks, che arriva da un 2021 positivo dal punto di vista delle vendite, va avanti con le versioni rinnovate sia nella gamma T e T High, sia nelle gamme C e K, e con i modelli elettrici, segmento in cui il marchio è presente con un’offerta che va dalle 3,1 tonnellate del Master alle 26 tonnellate del D Wide E-Tech.

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TIR

FISCO

ISA: COME ACCEDERE AL REGIME PREMIALE È pari a 8 il punteggio che caratterizza le imprese maggiormente affidabili. Da 8 in su quindi i contribuenti potranno ottenere i benefici premiali collegati allo strumento che ha preso il posto degli studi di settore di Angelo Ciaravolo

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utto pronto per gli indici di affidabilità fiscale (ISA) per il periodo d’imposta 2021. Gli autotrasportatori potranno scaricare gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate l’apposito software che consente di compilare il nuovo modello CG68U (quest’anno, gli ISA revisionati sono stati contraddistinti dalla lettera iniziale “C”). Successivamente, occorre creare una nuova posizione in cui vanno inseriti una serie di dati contabili necessari per elaborare il proprio indice di affidabilità e per preparare la posizione da allegare al modello “Redditi 2022”. Valorizzati quindi i quadri, l’applicazione fornisce un punteggio da 1 a 10 sulla scorta

del livello di affidabilità raggiunto. Per il periodo d’imposta 2021, le imprese che raggiungono un punteggio almeno pari ad 8 verranno esonerate dall’apposizione del visto di conformità, nel caso in cui dovranno compensare crediti

Iva, Imposte dirette e Irap (i contribuenti invece più virtuosi, con un Isa pari ad 8,5, sono esclusi anche dagli accertamenti analitico presuntivi). Inoltre, chi riesce ad ottenere un punteggio da 9 in su, resta escluso dall’applicazione della disciplina delle società non operative e dalla determinazione sintetica del reddito complessivo, se il totale accertabile non ecceda di due terzi quello dichiarato. Discorso diverso se invece il software segnala delle anomalie. In questo caso, nei confronti dei


TIR contribuenti che non rimuovono eventuali disallineamenti e non apportano alcuna correzione, scatterà l’attribuzione di un punteggio variabile da 1 a 5 che potrebbe penalizzare notevolmente il risultato finale con il rischio di essere inseriti nelle liste selettive di controllo del Fisco. A questo punto bisognerà decidere una delle seguenti alternative: uscire dal rischio controlli e ottenere un punteggio finale per lo meno pari a 6,01 il che comporterà il pagamento di maggiori imposte (Irpef, Ires, Irap e Iva), calcolate sui ricavi aggiuntivi; oppure alzare l’asticella dei ricavi e puntare al voto 8, che consente l’accesso al regime premiale (questa volta, per accedere ai benefici, diventa importante la storia fiscale del contribuente e la sua condotta nel

periodo di riferimento). Relativamente al modello da compilare, ricordiamo che gli autotrasportatori di merci su strada (codice Ateco 49.41.00) e servizi di trasloco (codice Ateco 49.42.00) dovranno compilare obbligatoriamente il modello denominato “CG68U”, utile per la trasmissione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale. Il modulo si compone di sei riquadri, oltre al frontespizio, in cui vanno indicati i dati anagrafici e fiscali del trasportatore. Il primo (quadro A), è relativo al personale addetto, a tempo pieno e parziale, ai collaboratori coordinati e continuativi, ecc.; il secondo (quadro B), dovrà essere utilizzato per segnalare il numero e l’ubicazione delle unità locali; il terzo (quadro C) è destinato ai dati relativi agli elementi specifici dell’attività (merci trasportate, tipologia di servizio offerto, tipologia di utenza, costi

FISCO

specifici ed altri elementi contabili, tra cui, l’ammontare complessivo della deduzione forfettaria delle spese non documentate); il quarto (quadro D) servirà per indicare il numero dei beni strumentali, divisi tra veicoli e trattori isolati; il quinto (quadro E), è utile per trasmettere i dati e le informazioni rilevanti ai fini della revisione dei modelli che, secondo legge, dovrà avvenire ogni due anni e l’ultimo (quadro F), dovrà essere utilizzato per fornire i dati contabili dell’azienda, utili per l’applicazione dell’indice di affidabilità fiscale. Va ricordato che l’omissione o la compilazione incompleta o inesatta del modello comporta una sanzione amministrativa da 250 a 2mila euro. Si rammenta infine che per gli ISA 2022 è prevista la possibilità di essere esclusi dalla compilazione del modello nel caso in cui venga dichiarato di aver subito una diminuzione di almeno il 33% dei ricavi 2021 rispetto a quelli del 2019 (a differenza dello scorso anno, il confronto dei ricavi per verificare se il calo dell’attività ha superato la soglia del 33% deve essere effettuato tra quelli del 2021 e quelli del 2019 e non del 2020). Ne sono esclusi anche i contribuenti che hanno iniziato o cessato l’attività nel corso del 2021 e così chi si trova in una situazione di non normale svolgimento dell’attività o perchè i ricavi conseguiti superano i 5.164.169 euro (i soggetti esclusi devono comunque inviare i dati economici, contabili e strutturali ai fini dell’implementazione della banca dati).

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NORMATIVE

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ACCESSO ALLA PROFESSIONE: ECCO LE NUOVE REGOLE La modifica principale è quella che elimina la possibilità da parte degli Stati membri di poter imporre requisiti supplementari alle imprese per esercitare la professione di trasportatore su strada. Novità anche per i trasporti internazionali 42

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el 2020 l’Unione europea ha adottato una nuova disciplina per regolare l’accesso alla professione di autotrasportatore. Disciplina contenuta nel Regolamento comunitario 15 luglio 2020, n. 1055, che fa parte del primo Pacchetto mobilità. Le disposizioni del Regolamento 1055 vanno a modificare rispettivamente: • l’esercizio dell’attività di autotrasportatore - già stabilito con il Regolamento 1071/2009 - con norme che avrebbero dovuto essere applicate in ogni Stato comunitario dal 21 febbraio 2022, e che in Italia hanno avuto una prima attuazione solo con il Decreto del Capo Dipartimento per la mobilità sostenibile 8 aprile 2022, n. 145, in vigore dal

17 aprile scorso; • l’effettuazione dei trasporti internazionali di merci su strada - contenute nel Regolamento 1072/2009 - le cui modifiche si applicano a decorrere dal 21 maggio 2022, ma che sono già state rese vigenti con una prima circolare del 9 agosto 2021, oltre che con lo stesso Decreto Dirigenziale 145/2022.

ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ Le principali novità introdotte riguardano l’accesso al mercato nazionale, il requisito dello stabilimento, l’onorabilità dei soggetti che gestiscono l’azienda e da ultimo i due requisiti, d’idoneità finanziaria e professionale, voluti dall’Ue per esercitare liberamente l’autotrasporto.

La modifica più eclatante è sicuramente quella che elimina la possibilità degli Stati membri di poter “imporre requisiti supplementari, proporzionati e non discriminatori, che le imprese devono soddisfare per esercitare la professione di trasportatore su strada”. In forza di tale possibilità, sempre riconosciuta dalla normativa dell’autotrasporto e riconfermata nel testo iniziale del Reg. UE 1071/2009 (cfr. paragrafo 2, articolo 3, ora soppresso), l’Italia ha fin dai primi anni 2000 (in precedenza vigeva il sistema del contingentamento delle autorizzazioni conto terzi a veicolo) introdotto e mantenuto la regola del cosiddetto accesso al mercato, secondo la quale un’impresa nuova poteva accedere ed esercitare nel mercato italiano dell’autotrasporto solo se acquistava, per cessione d’azienda o cessione del parco veicolare, una vecchia impresa già titolata che si cancellava dall’Albo, ovvero acquisiva direttamente automezzi di categoria Euro


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5, con una massa complessiva uguale o superiore a 80 tonnellate (art. 2, comma 227, della Legge 244 del 2007). Questa regola, costituendo un requisito supplementare per l’esercizio dell’attività e come tale non più tollerato dal Regolamento 1055 in quanto discriminatorio tra imprese dei diversi Stati membri - è stata ora eliminata con l’articolo 2, comma 2 del Decreto 145/2022. Giuridicamente, il superamento viene realizzato con una “non applicazione” della relativa disposizione (“dell’art. 2, comma 227 della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 e dei relativi decreti e circolari applicative”) alle procedure di autorizzazione all’esercizio della professione, delle imprese intendono esercitare con automezzi di massa superiore a 1,5 Ton. Dal punto di vista pratico, invece, il nuovo Decreto realizza

una completa liberalizzazione delle imprese di autotrasporto, che una volta dimostrati i requisiti per l’iscrizione all’Albo (onorabilità, idoneità finanziaria e professionale), possono chiedere di immatricolare qualunque automezzo, a qualsiasi titolo di disponibilità (compreso il noleggio) senza necessità di osservare alcun vincolo né di categoria ecologica (ad es. Euro 5) o di tempo di mantenimento degli automezzi prima richiesti. Su questa possibilità, il Decreto Dirigenziale rinvia a una successiva circolare esplicativa che, al momento in cui scriviamo non è stata ancora emanata dalla Direzione generale autotrasporto. Circa i requisiti per l’esercizio dell’attività, il Decreto 145/2022, stabilisce che: - le imprese che intendono esercitare l’autotrasporto merci con autoveicoli di massa complessiva fino a 1,5 Ton devono iscriversi all’Albo, dimostrando il solo requisito dell’onorabilità (art. 1); - le imprese che invece esercitano con automezzi di massa superiore a 1,5 Ton devono ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività e l’iscrizione al REN dimostrando (art. 2): i tre requisiti per l’iscrizione all’Albo degli Autotrasportatori (onorabilità, idoneità finanziaria e professionale), nonché il requisito dello stabilimento, in conformità a quanto prescritto dal nuovo Regolamento 1055, nei limiti di quanto sinora indicato all’art. 3 del D.D. 145/2022.

NORMATIVE

Riguardo lo stabilimento, l’art. 3 del Decreto prevede che le imprese che già esercitano l’attività (con regolare iscrizione al REN) possano dimostrarlo attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, redatta secondo il modello che verrà allegato alla nuova circolare e presentarla al compente Ufficio della motorizzazione insieme al primo rinnovo annuale utile all’idoneità finanziaria e comunque non oltre un anno dall’entrata in vigore del Decreto in esame (verosimilmente entro aprile 2023). Per le imprese nuove, invece, viene richiamato “laddove applicabile” il Decreto Dirigenziale del 25 gennaio 2012 che, oltre a prevedere la dimostrazione di una sede in Italia e di un’officina presso la quale l’impresa esercita la manutenzione ai suoi automezzi, imponeva alle aziende di dimostrare la regola dell’accesso al mercato, con autoveicoli in propria disponibilità e per quelli a noleggio, con contratti della durata di almeno due anni. Superato l’accesso al mercato, le imprese nuove possono ora dimostrare di avere qualunque tipo di automezzo, senza necessità di osservare alcun vincolo, né di tempo né di categoria Euro (art. 3, comma 1). In ordine al criterio della proporzionalità tra il numero degli autoveicoli e i conducenti, rispetto al volume delle operazioni effettuate (richiesto dal nuovo art. 5, comma 1, lettera g) del Reg. 1071/2009 – novellato con il Reg. 1055) il nuovo provvedimento stabilisce ora che (art. 3, comma 5): la proporzione si valuta solo per le

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NORMATIVE

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operazioni effettuate con veicoli a motore, in cui il vettore effettua direttamente il servizio; per il trasporto a collettame (“mediante raggruppamento di più partite e spedizioni ciascuna di peso non superiore a 50 quintali”) la proporzione viene soddisfatta mediante l’autorizzazione generale postale (di cui l’art. 6, del D. Lgv. 261/1999) rilasciata dal Mise al trasportatore. In merito agli altri tre requisiti per l’esercizio dell’attività, il D.D. 145 prevede che: - l’onorabilità venga dimostrata, fino all’applicazione della nuova normativa che scaturirà dalla Legge di delegazione europea 2021 (in corso di approvazione), con la dichiarazione di atto notorio prevista all’articolo 5 del Decreto Legislativo 395/2000 (art. 4); - l’idoneità finanziaria venga accertata, come in precedenza, con l’attestazione del revisore contabile sui conti annuali dell’impresa oppure con l’attestazione di una o più banche o compagnie assicurative che accertino la disponibilità dei seguenti importi: • 9mila euro per il primo autoveicolo; • 5mila per i successivi di massa superiore a 3,5 tonnellate; • 900 euro per i successivi veicoli di massa compresa tra 1,5 e 3,5 tonnellate. Anche il provvedimento in esame consente alle imprese nuove di dimostrare l’idoneità finanziaria, in assenza dei conti annuali e per i primi due anni di attività, con l’assicurazione di responsabilità professionale;

TIR - l’idoneità professionale infine, viene modificata solo per le imprese che esercitano esclusivamente con automezzi di massa compresa tra 2,5 e 3,5 Ton. Queste imprese per poter effettuare trasporti intracomunitari devono essere in possesso della licenza comunitaria e per ottenerla devono dimostrare di avere un gestore con attestato d’idoneità per i trasporti internazionali. A tal fine l’articolo 6 del D.D. 145 prevede queste due disposizioni: • da un lato, si consente al gestore in possesso dell’attestato per soli trasporti nazionali, che ha ricoperto questo ruolo per un periodo continuativo di 10 anni precedenti al 20 agosto 2020 presso imprese che esercitano con veicoli di massa superiore a 2,5 e fino a 3,5 Ton, di conseguire l’attestato anche per l’internazionale senza dover svolgere alcun esame; • dall’altro, si introduce un esame integrato semplificato per coloro che siano in possesso, sempre alla data del 20 agosto 2020, dell’attestato di frequenza del corso di formazione preliminare (quello di 74 ore), di cui al Decreto Direttoriale 30 luglio 2012, n. 207. Ai fini dell’ammissione all’esame integrativo il candidato deve comunque essere in possesso di un diploma di scuola superiore.

TRASPORTI INTERNAZIONALI Sulla disciplina per l’effettuazione dei trasporti internazionali, si

segnalano due novità. Con la prima viene disposto che, a decorrere dal 21 maggio 2022, anche le imprese che intendono effettuare trasporti internazionali di merci su strada per conto di terzi nel territorio dell’Unione europea, con automezzi di massa compresa tra 2,5 e 3,5 Ton, devono essere in possesso della licenza comunitaria, prevista dall’articolo 4 del Reg. UE 1072/09. Su tale obbligo, il Ministero aveva già emanato una circolare, in data 9 agosto 2021, specificando che le imprese devono comunque dimostrare l’idoneità professionale per svolgere trasporti internazionali. Regola ora riconfermata dall’articolo 6 dello stesso Decreto 145/2022. Con la seconda modifica, il Regolamento 1055 introduce il periodo di “raffreddamento” nello svolgimento dei trasporti di cabotaggio. In virtù di tale modifica viene disposto che al trasportatore che ha svolto i trasporti di cabotaggio consentiti (cioè i 3 trasporti di cabotaggio, entro una settimana, dallo scarico del trasporto internazionale in entrata nel Paese ospitante) non è consentito effettuare altri trasporti di cabotaggio per i 4 giorni successivi, nello stesso Paese in questione. Su questa regola si segnala che il Ministero dell’Interno, con la Nota del 19 aprile 2022, ha precisato che il conteggio dei 4 giorni, inizia alle 00:00 del giorno successivo all’esecuzione dell’ultimo trasporto di cabotaggio e termina alle 23:50 del quarto giorno successivo.


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INVESTIMENTI: I TERMINI PER LE DOMANDE Il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili ha emanato i due decreti direttoriali che fissano le modalità operative per gli incentivi previsti dai due decreti di novembre 2018, ognuno dei quali prevede risorse per 50 milioni di euro

I

l Mims ha emanato il Decreto Direttoriale n. 155 del 12 aprile 2022 che fissa le modalità operative legate agli incentivi per gli investimenti, previsti dal D.M. 459/2021 del 18 novembre 2021, per favorire l’acquisizione di veicoli ad alimentazione alternativa, la rottamazione dei mezzi più datati con contestuale sostituzione con veicoli Euro 6 e l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale e temperatura controllata. Ricordiamo innanzitutto quali sono gli acquisti incentivabili eseguiti a partire dal 16 dicembre 2021, con gli annessi importi del beneficio. Autoveicoli a trazione alternativa (fondi disponibili 5.000.000 euro) - 4.000 euro per veicoli con alimentazione CNG e ibrido (diesel elettrico) di massa

complessiva superiore a 3,5 e fino a 7 Ton; - 9.000 euro per veicoli ad alimentazione CNG e ibrido (diesel/elettrico) di massa superiore a 7 e fino a 16 Ton; - 14.000 euro per veicoli elettrici di massa superiore a 3,5 e fino a 16 Ton; - 24.000 euro per veicoli elettrici di massa superiore a 7 Ton e veicoli ad alimentazione CNG, LNG e ibridi (diesel/elettrico) di massa superiore a 16 Ton. In caso di contestuale rottamazione di veicoli obsoleti, il contributo è aumentato di 1.000 euro a mezzo rottamato detenuto da almeno un anno precedente il 16.12.2021. Autoveicoli Euro 6 con contestuale radiazione per rottamazione (fondi disponibili 35.000.000 euro):

- 7.000 euro per veicoli Euro 6 di massa superiore a 7 e fino a 16 Ton; - 15.000 per veicoli Euro 6 di massa superiore a 16 Ton; - 3.000 per veicoli commerciali leggeri Euro 6 D-final di massa pari o superiore a 3,5 e fino a 7 Ton, con rottamazione contestuale di veicoli della medesima tipologia. Rimorchi e semirimorchi per il trasporto intermodale e in regime ATP (fondi disponibili 10.000.000 euro). - 10% del costo di acquisizione in caso di medie imprese e 20% in caso di piccole imprese, con tetto massimo di 5.000 euro per semirimorchio o autoveicolo specifico superiore a 7 Ton allestito per il trasporto in regime ATP; - 3.000 euro per le imprese grandi; - in caso di rottamazione di rimorchi e/o semirimorchi obsoleti, il contributo è di 7.000 euro per le pmi e 5.000 per le grandi imprese. Il D.D. prevede due distinti periodi utili per la presentazione delle domande: dalle ore 10.00 del 2 maggio 2022 alle ore 16.00 del 10 giugno 2022; dalle ore 10.00 del 3

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NORMATIVE

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ottobre 2022 e fino alle ore 16.00 del 16 novembre 2022. Per presentare la domanda occorre utilizzare il modello pdf editabile messo a disposizione dalla società RAM (che cura la fase istruttoria), da inviare all’indirizzo ram.investimenti2022@legalmail. it, insieme alla documentazione richiesta dal decreto (tra cui la copia del contratto di acquisizione con data successiva al 16 dicembre 2021, sottoscritto dalle parti con firma digitale). Per la formazione della graduatoria, si terrà conto della data e ora di inoltro dell’istanza a mezzo PEC. L’istanza può essere annullata ed è possibile trasmetterne una nuova in annullamento della precedente (ma, in questo caso, si perde la priorità acquisita con l’invio annullato). Quanto alla rendicontazione, per chi ha utilizzato il primo periodo, va fatta dalle ore 10 del 4 luglio 2022 e fino alle ore 16 del 1° aprile 2023; per chi si è avvalso del secondo periodo, dalle ore 10 del 1° dicembre 2022 e fino alle ore 16 del 1° settembre 2023. La piattaforma informatica sarà messa a disposizione sul sito internet del Mims e della RAM. Nell’ambito della rendicontazione è richiesta la trasmissione della prova documentale dell’integrale pagamento del prezzo, tramite fattura debitamente quietanzata da cui risulti il prezzo del bene e, per le acquisizioni di rimorchi e semirimorchi, anche il prezzo pagato per i dispositivi innovativi di cui all’all.1 del D.M. 459/2021. La mancata rendicontazione delle risorse prenotate nel primo periodo di incentivazione preclude

TIR la partecipazione alla seconda fase degli investimenti. Quanto alle maggiorazioni del contributo, sono previste per le pmi (+10%) e per le imprese che stipulino un contratto di rete (+10%), con possibilità di cumularle qualora ricorrano entrambe. Inoltre, sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 16 aprile è stato pubblicato il Decreto Direttoriale n. 148 del 7 aprile 2022, sulle modalità di richiesta degli incentivi per gli investimenti ad alta sostenibilità. Si tratta, ricordiamo, degli investimenti in veicoli più ecologici ad alimentazione alternativa (LNG, CNG, ibrida - diesel/elettrico - e full electric), che sono stati disciplinati dal decreto ministeriale 18 novembre 2021, che prevede le seguenti tipologie di investimenti agevolabili: - 4.000 euro per ogni veicolo CNG e ibrido di massa compresa tra 3,5 e fino a 7 Ton; - 9.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa ibrida e CNG di massa compresa tra le 7 e le 16 Ton; - 24.000 euro per ogni veicolo elettrico di massa superiore a 7 Ton e per ogni mezzo alimentato a LNG, CNG e ibrido di massa superiore a 16 Ton. Laddove venga rottamato un mezzo di classe inferiore all’Euro 6, si prevede un aumento del contributo di 1.000 euro a veicolo rottamato. Il decreto prevede ben 6 periodi temporali per la presentazione dell’istanza di ammissione alla misura, con altrettanti periodi di rendicontazione. 1° periodo: domanda dalle ore 10 del 1° luglio 2022 alle

ore 16 del 16 agosto 2022 rendicontazione dalle ore 10.00 del 1° settembre 2022 alle ore 16 del 1° luglio 2023 2° periodo: domanda dalle ore 10.00 del 15 marzo 2023 alle ore 16 del 28 aprile 2023 rendicontazione dalle ore 10.00 del 15 maggio 2023 alle ore 16 del 30 dicembre 2023 3° periodo: domanda dalle ore 10.00 del 1° dicembre 2023 alle ore 16.00 del 15 gennaio 2024 rendicontazione dalle ore 10.00 del 1° febbraio 2024 alle ore 16 del 15 luglio 2024 4° periodo: domanda dalle ore 10.00 del 26 agosto 2024 alle ore 16.00 dell’11 ottobre 2024 rendicontazione dalle ore 10.00 del 28 ottobre 2024 alle ore 16 dell’11 aprile 2025. 5° periodo: domanda dalle ore 10.00 del 5 maggio 2025 alle ore 16.00 del 20 giugno 2025 rendicontazione dalle ore 10.00 del 7 luglio 2025 alle ore 16.00 del 19 dicembre 2025 6° periodo: domanda dalle ore 10.00 del 12 gennaio 2026 alle ore 16.00 del 20 febbraio 2026 - rendicontazione dalle ore 10.00 del 9 marzo 2026 alle ore 16.00 del 28 agosto 2026. La domanda va inviata a mezzo PEC dall’azienda che richiede l’incentivo, all’indirizzo della RAM ram. investimentielevatasostenibilita@ legalmail.it. Il modello, da compilare in tutte le sue parti e da sottoscrivere con firma digitale dal legale rappresentante, è reperibile sul sito della RAM www.ramspa.it , nella sezione dedicata ai contributi ad elevata sostenibilità.


SCADENZE E DIVIETI MAGGIO/GIUGNO/LUGLIO 2022 MUD: ultimo giorno utile per inviare telematicamente la dichiarazione annuale. MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di aprile.

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9/ 22

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LIQUIDAZIONI IVA: invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche Iva relative al primo trimestre 2022.

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9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MAR

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la maggiorazione dell’interesse dell’1%. INPS: pagamento della prima rata 2022 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani (contributo minimo obbligatorio).

DOM

MAGGIO2022

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 aprile, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente.

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di giugno

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 LUN

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 giugno, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%

DOM

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di maggio.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 SAB

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6 LUN

VEN

4 5 DOM

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2

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1 MER

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 maggio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

VEN

LUGLIO2022

GIUGNO2022

IMPOSTE SUI REDDITI: pagamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021, senza maggiorazioni.


TIR

TRASPORTO DI MERCI SU STRADA PER ETÀ DEL VEICOLO, IN ITALIA E UE Anni 2016-2019 (milioni di Tkm e variazioni %) 2016

2019

2016

età

Italia

UE 28

10.441

inferiore a 2 anni

20.643 11.202

2

11.788 23.895 9.433 13.175

4

398.809 413.386

+97,7% 223.552 286.174

+139,3%

26.810

3

48 48

2019

197.557 266.792

+102,7%

157.982 189.106

+39,7%

+3,7% +28% +35% +19,7%

5

11.480 9.238

-19,5%

153.693 139.124

6

9.569 9.456

-1,2%

96.291 127.939

-32,9%

5.890 6.889

+17,0%

71.847 103.653

+44,3%

12.148 8.224

-32,3%

125.391 95.350

-24,0%

-48,6%

115.829 54.528

-52,9%

7

8

9

10 anni e più

12.104 6.220 18.581 13.438

-27,7%

-9,5%

289.179 304.655

+5,4%

Il confronto delle distribuzioni delle T/km trasportate da automezzi pesanti in Italia e in Ue, per l'anno 2019, evidenzia che i veicoli immatricolati in Italia di età più elevata trasportano una quota maggiore di merci rispetto alla media europea. Nel confronto con il 2016 emerge una dinamica italiana più virtuosa rispetto al complesso dei paesi Ue, in quanto le Tkm trasportate con mezzi giovani presentano aumenti di entità notevolmente maggiore, mentre per i mezzi più vecchi si evidenzia una crescita più contenuta oppure una diminuzione più marcata rispetto alla media Ue.

Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna MAGGIO2022




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