Destinazione lavoro

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L’associazione Agevolando presenta:

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Destinaz ione: lavoro! guida costruita da giovani come te


CREDITS / All’elaborazione della presente guida hanno contribuito: Ideazione Letizia Zatelli Coordinamento Letizia Zatelli, Giulia Moretto, Mattea Pietropoli, Ilenia Pesce Formatrice Giulia Indorato Referente progettuale di Agevolando trentino Diletta Mauri Fotografie Marika Scarano e Laura Marcon Fumetti Stefano Soriani Grafica e impaginazione Laura Marcon Revisione Ravagni Riccardo Preziosi i contribuiti di Alessandro Piffer, Marco Parisi, Valentina Sega, Agenzia del lavoro di Trento e centro per l’impiego di Trento Guida realizzata dall’associazione Agevolando Trentino

GIUGNO 2016

Con il sostegno di


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ULTIMO GIORNO DI SCUOLA.


na sti De ne: zio oro! lav

DOVREI FARE UN PO’ DI ORDINE IN QUESTO ZAINO...

MEGLIO CHE FACCIA ORDINE ANCHE IN CAMERA MIA... CHISSà COSA POSSO TROVARCI...!

...E QUESTO?

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aziDestinone: lavoro!

MA QUINDI QUESTO LIBRO DI CHE PARLA? A COSA SERVE?



D Destinazione: lavoro!

> dA DOVE NASCE L'IDEA

“DESTINAZIONE: LAVORO!” è una “bussola” costruita da diciotto ragazzi/e che raccoglie alcuni suggerimenti per chi per le prime volte si muove nella ricerca del lavoro. Questa guida è il frutto del laboratorio “Lavoro? Ora ho l’età!” attivato da gennaio ad aprile 2016 e nel quale i/le ragazzi/e, insieme a una formatrice e ad alcuni professionisti, hanno potuto acquisire maggiore consapevolezza sul mondo del lavoro, condividendo non solo dubbi e paure ma anche conoscenze e risorse. Caratteristiche del laboratorio sono state infatti l’orizzontalità, la reciprocità, la condivisione e il confronto. L’idea di realizzare uno strumento per ragazzi e ragazze, costruito da coetanei in ottica peer to peer, è venuta a Letizia, una ragazza di 20 anni, che a partire dalla sua esperienza, si è resa conto di quanto sia complesso iniziare a muoversi nella ricerca del lavoro, ancor più per coloro che hanno vissuto per un periodo della propria vita lontano dalla famiglia di origine, in percorsi di accoglienza in casa famiglia, affidamento familiare o in comunità educative.

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Guida costruita da giovani come te.


Le difficoltà incontrate da chi si affaccia per le prime volte al mondo lavorativo sono legate principalmente alla sistematizzazione delle molteplici informazioni, spesso fornite in modo frammentato, e alla richiesta di intraprendenza e autonomia, legate anche alle risorse relazionali (familiari, amicali ecc..) che si hanno. Condividendo ed elaborando tale idea con Giulia, Ilenia e Mattea, è stato possibile partecipare al bando “Tra il dire e il fare”, promosso dall’Associazione Non Profit Network-CSV Trentino e Trentino Social Tank, volto a supportare le idee di giovani nell’ambito sociale, al fine di poter divenire progetti veri e propri e facilitando il matching con un’associazione del territorio interessata al tema. Il progetto “Lavoro? Ora ho l’età” è risultato tra i vincitori del concorso ed è stato abbracciato da Agevolando, associazione che si occupa di sostenere ragazzi/e neomaggiorenni in uscita da percorsi fuori famiglia; quest’ultima ha seguito interamente la realizzazione del progetto riconoscendo al tema del lavoro una centralità nel sostegno all’autonomia. Durante il laboratorio è emerso come la ricerca del lavoro sia per molti aspetti similare alla condizione di chi sta per intraprendere un viaggio: si ha una meta ma il come raggiungerla è da pensare e organizzare. Per prepararsi a questa avventura abbiamo iniziato quindi ad attrezzarci, a costruire il “bagaglio” che qui condividiamo, il quale contiene alcuni strumenti e consigli utili (per esempio rispetto alla ricerca del lavoro, al curriculum, al colloquio) ma anche un po’ di spazio vuoto, pronto per accoglierne di nuovi, appresi lungo il percorso che ognuno di noi intraprenderà.


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capitolo

02 capitolo

indi 01 alla ricerca del lavoro PAG. 13 - 02 i documenti di viaggio: facciamoci conoscere PAG. 23 04 il colloquio di lavoro PAG. 45


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capitolo

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04 capitolo

03 capitolo

dice:

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03 Che servizi e uffici ci sono a Trento? E come possono esserti utili? PAG. 35 05 i contratti PAG. 59


capitolo

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“Dopo un tirocinio mi sono venute varie ispirazioni, di cominciare magari a vedere anche altri lavori, cosa mi piacerebbe fare, e visto che ho scoperto le mie abilità ho scoperto di volere un lavoro “tranquillo” non so esattamente cosa vorrei fare, ma qualche idea la ho.” Ekram

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Alla ricerca del lavoro!

> NON so cosa fare..

Se sei confuso, non ti preoccupare! E’ del tutto normale. Esistono talmente tante professioni e ambiti lavorativi che può risultare complesso capire quale indirizzo scegliere e quale lavoro sarebbe più adatto alle proprie capacità e aspirazioni. Per avere le idee più chiare abbiamo scoperto che esistono diversi siti molto utili che descrivono le diverse professioni nei dettagli. Inoltre, ricordati di non sottovalutare il parere di chi ti conosce come amici, parenti, insegnanti. Standoti accanto spesso conoscono diverse caratteristiche e capacità di te; mettere insieme le diverse opinioni potrebbe essere un buon punto di partenza per iniziare a riflettere sugli ambiti in cui sei più o meno portato. Raccogli tutti i consigli nel tuo “zaino” e poi mettiti in gioco, chi ti conosce meglio di tutti sei comunque tu!

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E SE NON SAPESSI CHE LAVORO VOGLIO FARE?


“A me piacerebbe fare il cuoco, sto facendo la scuola alberghiera e intanto so che dovrò fare la gavetta finché non arriverò a fare il cuoco. Per ora cerco anche qualcosa di semplice dentro un ristorante come l’aiuto cuoco, il lavapiatti o il magazziniere.” Luli E SE INVECE SAPESSI GIÀ CHE LAVORO FARE?

> SO COSA fare..

Nel caso tu abbia già più o meno individuato uno o più ambiti occupazionali in cui vorresti sperimentarti puoi iniziare la tua ricerca a partire dagli annunci di lavoro. Ma dove è possibile trovarli? 1. Nelle BACHECHE pubbliche presenti in alcuni punti strategici della tua città, come per esempio biblioteche, supermercati, università e vetrine di alcuni negozi. 2. Nelle INSERZIONI DI GIORNALE e in alcuni SITI INTERNET. In Internet è presente una vasta gamma di siti di annunci che possono fornire diversi stimoli e occasioni ma è importante saper individuare dei canali affidabili attraverso i quali fare la ricerca. Tra i siti più noti con annunci relativi al territorio nazionale possiamo elencare:

In particolare, questo è il sito delle Politiche del Lavoro (infatti l’indirizzo web è .gov!) e possiamo trovare anche info utili per la ricerca lavoro e le leggi di riferimento.


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Un altro sito sicuramente da consultare è quello dell’AGENZIA DEL LAVORO (www.agenzialavoro. tn.it) il quale è organizzato in diverse sezioni, tra cui quella relativa a “Opportunità e lavoro”. In quest’ultima sono raccolte, in modo aggiornato, le diverse offerte occupazioni presenti sul territorio trentino. Nello specifico, se clicchi sul link “Bacheca opportunità di lavoro” potrai condurre una ricerca mirata! Vediamo insieme come farla! :) “ Occorre selezionare i settori e le zone geografiche in cui vorresti trovare lavoro; in questo modo ti apparirà un elenco di annunci che potrebbero fare al caso tuo (http://public.agenzialavoro.tn.it/ bachecalavoro/). Conviene sempre lasciare la spunta “ALTRE ATTIVITA’” perché in questo settore finiscono annunci difficilmente classificabili nelle altre sezioni che però potrebbero essere interessanti. Sempre in questa pagina, in fondo, puoi trovare il link “Bacheca Annunci Agenzie di somministrazione e società di ricerca e selezione del personale” che rimanda a vari annunci pubblicati dalle agenzie per il lavoro (agenzie interinali). Meglio dare un’occhiata anche a questa bacheca per scoprire delle opportunità (http://public.agenzialavoro. tn.it/interinale/)”.

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1. 3.


4. Anche in questo caso chiedere ad amici e conoscenti può essere il tuo asso nella manica; il passaparola, soprattutto in una realtà piccola come quella trentina, può essere la carta vincente. Più persone conosciamo e più saremo aggiornati sulle diverse opportunità presenti sul territorio! LA RETE DI CONOSCENZE, infatti, permette di essere informati su occasioni e realtà lavorative poco pubblicizzate sui canali visti nelle pagine precedenti e, alcune volte, di poter contare su una buona parola da parte di chi conosce sia noi sia il datore di lavoro, non tanto come “raccomandazione” ma come “referenza”.

“Una volta in un negozio ho visto un annuncio di lavoro per un informatico. Sapendo che poteva interessare a un mio amico ho pensato di inviargli la foto dell’annuncio; credo sia importante diffondere le informazioni per aumentare le opportunità di tutti”. GIULIA


AUTOCANDIDARCI “DO YOU KNOW ME?”

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> autocandidatura

Che cos’è? > L’autocandidatura consiste nel contattare personalmente le aziende per le quali si desidera lavorare, indipendentemente dal fatto che stiano o meno cercando nuovo personale.

Vi sono varie modalità attraverso cui proporsi alle aziende o in generale ai datori di lavoro; ad ogni modo abbiamo individuato alcuni punti importanti per intraprendere al meglio questo percorso. Prima di tutto, al fine di proporti per un posto di lavoro, prova a capire bene il punto dal quale parti e quello a cui ti piacerebbe arrivare, secondo i tuoi desideri, capacità e aspirazioni, come ad un progetto. Starai pensando: “Sembra facile messa così, ma come capisco qual è il percorso che vorrei intraprendere?”. È quello che ci siamo chiesti anche noi e che quotidianamente ci chiediamo.. quindi proviamo insieme a fare il punto della situazione!

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Come già detto, sul sito dell’Agenzia del lavoro e nelle diverse bacheche, fisiche o online, è possibile conoscere diverse offerte presenti sul territorio e mandare il curriculum in vista di un eventuale colloquio. Tuttavia, le assunzioni non avvengono unicamente attraverso la risposta ad annunci ma anche attraverso l’autocandidatura.


Per prima cosa pensa onestamente a cosa hai in mente; se vuoi continuare a studiare, svolgere dei tirocini o se desideri iniziare a lavorare, sapendo, ad ogni modo, che queste opzioni non necessariamente si escludono a vicenda! Un successivo aspetto da chiarire è che tipo di lavoro ti piacerebbe svolgere, capendo quali attività e competenze richiede, per individuare gli enti a cui proporti!

Secondo me bisogna capire bene quali sono nello specifico le mansioni previste nel lavoro che voglio fare onde evitare delle brutte sorprese. Se per esempio voglio fare il commesso in un negozio di vestiti devo sapere che tra i miei compiti è previsto anche l’ordine del magazzino” Fabio

> inviare il c.v.

L’attività principale di chi cerca lavoro è portare o inviare tramite e-mail il proprio curriculum ed eventuale lettera di presentazione, di cui parleremo meglio nel prossimo capitolo! In alcuni settori, come per esempio quello alberghiero e commerciale, è possibile consegnarlo di persona, dimostrandosi così interessati e facendosi anche conoscere. Soprattutto per chi sta cercando lavoro per la prima volta l’idea di portare curriculum spaventa, ma occorre farsi coraggio, pensando che ci sono passati tutti e che le persone a cui si sta portando il proprio curriculum sono abituati a riceverne.

“Esci di casa, entri nei posti che ti interessano, ti presenti brevemente e chiedi: “posso lasciarvi il mio curriculum?” Malik “Portare curriculum in giro, girando come una trottola, è davvero l’unica soluzione? Dopo tanti curriculum che porti ti senti stanca e inefficace, non ti rispondono quasi mai” Jessica


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“Ricordati: POCHI MA BUONI, invece di portare 30 curriculum velocemente senza neanche prestare attenzione meglio portarne 10 pensati.” Fabio

Per consegnare il curriculum in modo efficace e utilizzando al meglio il nostro tempo, può essere utile costruirci una mappa individuando tutti i posti in cui passare:

“Ad esempio: se vogliamo diventare barista possiamo scrivere la parola bar su Google automaticamente esso riconoscendo la nostra posizione ci indicherà tutti i bar presenti vicino a casa mia con correlate recensioni che ci potrebbero riportare ai siti specifici come: tripadvisor.” Fabio

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Tuttavia, la scelta di DOVE e COME portare i CV deve essere mirata, sennò rischia di essere molto stressante. Fare una ricerca in modo accurato rende più efficace la ricerca di lavoro perché si ha il tempo di preparare la nostra candidatura e preparare la lettera di presentazione. Cercando il più possibile di dare una buona impressione di sé anche al primo incontro.


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E SE TI INTERESSASSE SOLO UN LAVORETTO OCCASIONALE.... Potresti creare la tua autocandidatura attraverso annunci personali, da esporre sulle bacheche presenti in punti strategici della città, come nei supermercati, sulle pensiline delle fermate degli autobus, nelle scuole, nelle biblioteche. Questi devono contenere poche informazioni essenziali per descriverci (come l’istruzione o gli anni di esperienza in quella mansione). INFO DA INSERIRE: Ť Data Ť Chi siamo Ť Per cosa ci offriamo Ť Quando Ť Contatti 10/04/2016 Sono Carla, studentessa al terzo anno della laurea in Lingue moderne. Offro ripetizioni di lettere, storia, geografia a studenti delle scuole medie e superiori. Disponibilità da subito, pomeridiana. +39 xxxxxxxxxxxxxxx

preferenza

attività

10/04/2016 Sono Luca, diplomando e appasionato di animali. Mi propongo come dogsitter, attività che svolgo saltuariamente già da due anni. Garantisco massima serietà e flessibilità oraria. +39 xxxxxxxxxxxxxxx


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capitolo

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I DOCUMENTI DI VIAGGIO: FACCIAMOCI CONOSCERE

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È un documento (cartaceo, elettronico o video) che fornisce delle informazioni su di te e descrive le tue esperienze di vita e lavorative. È lo strumento con cui ti presenti al datore di lavoro, in modo sintetico, ma cercando di fare colpo.

“Il CV è come la carta d’identità: è il tuo biglietto da visita per il colloquio” Francesco

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COS’È IL CURRICULUM VITAE O CV?


COME SI FA UNA BELLA IMPRESSIONE ATTRAVERSO IL PROPRIO CURRICULUM? Bisogna leggere bene l’annuncio per capire che caratteristiche ricerca il datore di lavoro nel futuro dipendente da assumere. Quindi nel nostro curriculum è bene mettere in risalto gli aspetti più interessanti per chi avrà compito di selezionare i candidati. UN ESEMPIO?! Ipotizziamo di dover rispondere ad un annuncio: cercano un addetto alla segreteria per studio medico (anche senza precedente esperienza)... non abbiamo mai svolto quella mansione, ma possiamo cercare di esaltare attività e capacità che possono essere pertinenti ed utili. Concentriamoci sulle nostre precedenti esperienze, stage e volontariato compresi. Ho svolto attività di addetto alle vendite per 3 mesi? Bene, gli elementi comuni con l’attività di segreteria ricercata potrebbero essere: Ť dover parlare con persone diverse; Ť essere cortese e disponibile; Ť essere preciso nella rendicontazione finale del venduto; Ť Sul mio CV, nella descrizione del mio lavoro come addetto vendite saranno cose che devo ricordarmi di scrivere!

“Ogni curriculum deve essere specifico per il lavoro che si ricerca, non ha senso inviare un CV uguale a 10 datori di lavoro. Devi riuscire ad evidenziare le tue qualità specifiche per quel tipo di lavoro.” Letizia


QUALCHE DRITTA? Siccome chi leggerà il curriculum solitamente ha poco tempo, cerca di elaborare un testo sintetico, ordinato, chiaro e (possibilmente) senza errori di ortografia. Stai attento ad usare il lessico appropriato e dimostra di sapere quello di cui stai parlando e di essere professionale! Potresti anche cercare di individuare alcune parole chiave della professione dei tuoi sogni e fare in modo che queste finiscano nel tuo curriculum per trasmettere al meglio le tue motivazioni. Infine, manda il curriculum ad alcune persone che ti conoscono bene per avere un parere altrui: quattro occhi sono sempre meglio di due!

> diversi tipi di c.v.

Come abbiamo già accennato ci sono diverse tipologie di curriculum vitae, dipendono soprattutto dal settore di lavoro in cui cerchi. Ci sono casi in cui risulta utile utilizzare modelli standard di CV, come il modello europeo, in altri casi, invece, è possibile seguire schemi più generici e personalizzarli in base alle proprie preferenze. L’uso del modello Europeo a volte ti viene richiesto esplicitamente nell’annuncio, ma se non viene chiesto puoi mandare il CV che hai fatto autonomamente. Per farti un’idea di come potrebbe essere il tuo curriculum, visita il sito Europass per un formato CV codificato e conosciuto ed il sito Pinterest (dopo essersi loggati), per un formato CV creativo e personalizzato.

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CHE TIPI DI CV ESISTONO?

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COME SI FA UN CURRICULUM VITAE? Ci sono diversi modi: 1. Andare sul sito di Europass e scaricare il modello da compilare (https://europass.cedefop.europa. eu/it/documents/curriculum-vitae/templatesinstructions) oppure farlo con la procedura online (https://europass.cedefop.europa.eu/editors/it/cv/ compose ). Completare il modello Europass è un pochino complicato per via della formattazione del testo, e con la procedura online, seppur guidata, è pur sempre laboriosa. 2. Puoi crearlo tu da zero inserendo i dati che trovi più interessanti nel modello.


COSA VA MESSO NEL CURRICULUM?

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> INGREDIENTI

Dati personali: Ť Nome e Cognome Ť Luogo e data di nascita, Ť Residenza e o domicilio, Ť Recapiti telefonici (con eventuali orari di reperibilità) Ť Indirizzo Email, Ť Stato civile (facoltativo), Ť Possesso della patente e di mezzo proprio. Esperienze Lavorative: partire con l’ultima esperienza maturata, inserire anche Stage di natura extrascolastica. Dedicare qualche rigo alla descrizione dell’attività svolta è sempre utile. Per esempio, hai svolto la mansione barista? Quali attività hai svolto? Le attività cambiano da locale a locale, in alcuni fai solo caffè ed in altri devi anche preparare insalate per i pranzi e aperitivi la sera, pulire il locale, ecc. Chi legge deve capire COSA facevi (giornalmente o quasi). Non hai ancora maturato esperienze di lavoro? Potresti inserire stage e tirocini nello spazio dedicato al lavoro, ma chiarendo che era uno stage. Esperienze Formative: attività inerenti Stage e Tirocini nel proprio settore; corsi di formazione, ecc.


Formazione Scolastica: diplomi conseguiti o in corso, ecc. Conoscenze Linguistiche: evidenziare eventuali certificazioni di lingue straniere; se non hai certificazioni non importa.. basta una sincera autovalutazione – come anche nel modello Europass. Competenze informatiche: evidenziare eventuali certificazioni/patentini; come per le lingue.. auto valutati e non dimenticare di inserire programmi che usi anche per hobby (Photoshop, ecc.). Competenze: abilità possedute, competenze tecniche, professionali e trasversali (tutte le competenze che hai al di fuori del lavoro, e che risultano essenziali ai fini del lavoro stesso: gestione dello stress, problem solving…). Non limitarti ad elencarle, ma motivale! Chi legge deve avere idea concreta e specifica di ciò a cui vuoi fare riferimento. Puoi utilizzare strategicamente questa parte anche per accennare ad attività di cui non hai parlato in precedenza. Ad esempio? “Buone competenze organizzative e comunicative maturate negli ultimi 5 anni, grazie all’attività di caposquadra pallanuoto presso la polisportiva XX”.


La foto deve occupare una piccola porzione di foglio, si deve vedere ma non deve essere troppo appariscente. Nella tua foto devi risultare professionale e curato. Ci sono alcuni lavori per cui puoi dimostrare di essere creativo già dalla tua foto e dal tuo CV. In sintesi…Cose da fare: Ť Leggere bene l’annuncio di lavoro che hai trovato e che ti interessa. Ť Pensare a che requisiti vengono chiesti. Ť Scrivere il curriculum inserendo prima le informazioni personali. Ť Inserisci le tue caratteristiche che possono interessare al datore di lavoro. m… e adesso? Ho letto l’annuncio, ho fatto il curr iculu

SEMPLICE: CONSEGNALO! Se hai trovato un annuncio online allora è sufficiente che lo invii in allegato all’indirizzo email indicato, scrivendo nel testo della mail qualcosa come: Gentile (nome dell’azienda), In relazione all’annuncio pubblicato il (data) in (dove è stato pubblicato) invio in allegato il mio curriculum vitae, sperando di fare cosa gradita. Cordiali saluti, Firma.

“Fabio ha inserito una foto che occupa metà pagina; di certo originale, però esagerato.” Alessandro

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DEVE ESSERE SEMPRE MESSA LA FOTO SUL CV, E QUALE SCELGO?



CUCIRSI UN CURRICULUM SU MISURA: IL RACCONTO DI VALENTINA

“Quando ho trovato una realtà lavorativa che mi piaceva, ho trovato la motivazione per fare un bel CV. Ho pensato a cosa mancava nel mio vecchio curriculum ed ho capito che era tutto quello che “mi interessa”: più il curriculum è personalizzato e ti descrive, più si distingue e non si disperde tra gli altri. Il risultato è stato che quando l’ho mandato mi hanno risposto dopo poco e mi hanno fatto i complimenti! Ora sono più sicura ed allego il curriculum senza timore!" Valentina

Per fare il CV occorrono giorni, ma si tratta di un investimento.

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E’ interessante concepire il CV come un documento in continua evoluzione: il formato Europass è generalmente il nostro primo curriculum perché è molto “guidato”, ma una volta che abbiamo preso dimestichezza potremmo provare a farlo da soli con l’aiuto di word per renderlo più adatto a ogni nostra esigenza. Infine, se abbiamo un po’ di dimestichezza con il computer potremmo provare a farne uno di maggiore impatto visivo, ad esempio con Photoshop. Il curriculum perfetto, secondo Valentina, è un documento di una sola pagina, esteticamente gradevole, formale e dialogante, ma che la rappresenti. Un altro aspetto importante è la motivazione!


LA LETTERA DI PRESENTAZIONE: PER DARE DELLE INFORMAZIONI IN PIÙ… Scrivere una lettera di presentazione può servire per aggiungere altre informazioni e farci conoscere meglio. Nella lettera possiamo inserire aspetti legati alla nostra personalità e alle nostre aspirazioni, oltre alle diverse forme contrattuali che siamo disposti ad accettare, alla nostra disponibilità ad eventuali viaggi e spostamenti. È possibile anche inserire chiaramente il motivo per cui si invia un curriculum e si possono mettere in risalto le competenze più significative acquisite durante le esperienze lavorative più simili a quelle per cui ti stai candidando. Ecco un esempio di lettera di presentazione: Nome e cognome Indirizzo Data Nome dell’azienda Indirizzo Oggetto: Candidatura lavoro xxx Spett.le “Responsabile del personale” o “Ufficio del personale”, Corpo centrale. Per un aiuto in più consulta e scarica il modello della lettera di presentazione dal sito: http://europass.cedefop.europa.eu Formula di chiusura. In attesa di una vostra risposta, Cordiali saluti, Firma


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Sii sintetico ma chiaro: il corpo centrale della lettera non dovrebbe essere piÚ lungo di 20 righe. Cerca di trasmettere qualcosa sulla tua motivazione e sulle ragioni per cui l’azienda o datore di lavoro dovrebbe assumerti.

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capitolo

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Y

Per descrivere molti (ma di certo non tutti) servizi offerti sul territorio trentino cercando di rispondere alle tue necessità in ambito lavorativo, potremmo farti un elenco… invece no!

INIZIEREMO PRIMA DI TUTTO DA TE E DA QUELLO DI CUI POTRESTI AVER BISOGNO! Rispondi alle domande del test partendo da “Cosa fai di bello nella vita?”, segui le frecce e scopri la soluzione/suggerimento, cioè l’ufficio (o gli uffici) che ti potrebbero essere più utili.

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Che servizi e uffici ci sono a Trento? E come possono esserti utili?


La pensione… sarà lontana ma capiamo già come funziona. SOLUZIONE: 6

Dì un po’ la verità: alcune cose del mondo del lavoro non ti sono chiare, per esempio:

STO GIA’ LAVORANDO! La sicurezza sul lavoro. SOLUZIONE: 5

VADO ANCORA A SCUOLA… PURTROPPO! Ma che purtroppo! Fai bene a studiare, invece! Come mai ti interessa già il mondo del lavoro? Vorrei che qualcuno mi aiutasse a capire cosa voglio fare da grande. SOLUZIONE: 1 + 2

Le pratiche burocratiche (che fatica) … SOLUZIONE: 4 + 7

Che fai d nella v Vorrei informazioni per capire che possibilità ci sono in giro … SOLUZIONE: 8 + 1 + 2

Mi piacerebbe fare un esperienza di lavoro solo per qualche mese… SOLUZIONE: 1 + 2


I contratti, le buste paga, le ferie, ecc… Insomma quali sono le regole da rispettare tra lavoratore e datore di lavoro? SOLUZIONE: 9

Perché devo versare dei contributi? Me li terrei anche volentieri quei soldini…

di bello vita?

STO CERCANDO QUALCOSA DA FARE … Hai già le idee chiare su cosa vuoi fare?

Sì! Vorrei trovare un lavoro! SOLUZIONE: 2 + 3

Dovrei imparare altre cose per fare il lavoro che mi piace. SOLUZIONE: 1 + 2

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SOLUZIONE: 5 + 6


“A CHI RIVOLGERSI?”: GUARDA LE SOLUZIONI! Alcuni suggerimenti: 1. Ad Personam È un servizio attivato dalla Provincia Autonoma di Trento che costituisce il punto di riferimento per le persone interessate alle diverse opportunità finanziate a livello europeo e realizzate in Trentino. Qui ci si può informare sulle opportunità educative e formative nazionali e all’estero e avere un orientamento scolastico e professionale. 2. Agenzia del Lavoro È una struttura provinciale che eroga servizi in riferimento all’area lavoro a persone che non hanno un lavoro, che lo stanno cercando per la prima volta o che hanno già un’occupazione lavorativa ma vogliono cambiare professione, lavorare di più o migliorare il proprio profilo professionale. Si occupa di collocamento (avviamento al lavoro di persone disoccupate), di gestione di aspetti amministrativi e di politiche attive (corsi, servizio di orientamento al lavoro, ecc.). L’agenzia del lavoro è il cuore di una rete di servizi che ha diverse sedi sul territorio trentino (dette Centri per l’Impiego), così chi vuole accedere ai servizi offerti non è costretto a venire a Trento città (dove si trova la sede centrale) ma può trovare delle risposte più vicino alla propria residenza!


È proprio agli uffici dei Centri per l’Impiego che ci si può rivolgere per: Ť Beneficiare di un orientamento professionale generale o approfondito, Ť Ricevere informazioni sul mondo del lavoro o su opportunità di stage, tirocini o progetti (per esempio Servizio Civile, Eures o Garanzia Giovani), Ť Trovare offerte di lavoro e/o lasciare il proprio curriculum in modo che venga messo a disposizione di possibili aziende interessate, Ť Attivare stage e tirocini, Ť Realizzare percorsi di formazione.

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3. Agenzie interinali o di somministrazione Sono degli enti privati che fanno incontrare imprese e lavoratori in cerca di un’occupazione. Ce ne sono davvero tante e permettono di trovare delle offerte di lavoro o lasciare il proprio curriculum, che verrà poi tenuto in considerazione dagli addetti quando si presenteranno dei datori di lavoro. 4. CAAF Sono uffici che forniscono assistenza fiscale per i lavoratori e i datori. In particolare, può essere utile farsi assistere nella certificazione della condizione economica familiare attraverso due modelli: ICEF (Indicatore della Condizione Economica Familiare) e ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che è definito il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e del 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare (secondo sito INPS). Sapere che esistono questi modelli è utile perché spesso sono richiesti anche per partecipare a bandi e concorsi.

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Per accedere ai servizi è necessario iscriversi e seguire le procedure che vengono descritte dagli operatori.


5. INAIL L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Si occupa quindi di cercare ridurre i casi di infortunio e di aumentare i livelli di sicurezza sul posto di lavoro, di assicurare i lavoratori che svolgono mansioni rischiose, della prevenzione nei luoghi di lavoro (per esempio con dei corsi sulla sicurezza o delle visite mediche), e di sostenere gli infortunati tramite prestazioni economiche o sanitarie. Una parte della busta paga viene versata a questo ente in modo tale da avere la garanzia come lavoratore di poter usufruire di tutti questi servizi e tutele. Se ti interessa approfondire vedi questo sito: https://www.inail.it/cs/internet/home.html . 6. INPS L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è un ente statale che si occupa di tutelare i lavoratori da determinati rischi come: l’invalidità, la vecchiaia, la maternità e la disoccupazione involontaria. Tutti i lavoratori dipendenti o autonomi devono essere iscritti all’INPS. Ciò significa che, i lavoratori, devono dare una piccola parte della loro busta paga (contributi) a questo ente. Da quando un dipendente non riuscirà più a lavorare, l’INPS gli darà una somma di denaro (cioè un’indennità o pensione) in modo che possa contare su un adeguato sostegno economico. Per le pensioni invece i contributi vengono “conservati” fin tanto che il lavoratore non abbia raggiunto l’età per andare in pensione. A quel punto sarà INPS a dare mensilmente una somma al pensionato. Sul sito è presente una pagina che riassume bene la storia di questo ente e le sue principali funzioni: https://www. inps.it/portale.


8. Politiche giovanili e Informagiovani Hanno l’obiettivo di creare attività e servizi per i giovani, in particolare, per favorire il passaggio alla vita da cittadino adulto e responsabile. Il Trentino, in particolare, attraverso i Piani giovani di zona attiva molteplici progetti e attività al fine di stare vicino ai giovani su tutto il territorio. Dai un’occhiata al sito: http://www.politichegiovanili.provincia.tn.it/ Un altro servizio utile può essere quello di Informagiovani che offre informazioni e supporto nella scelta del proprio percorso scolastico, personale e professionale. Si possono conoscere opportunità di studio, formazione, lavoro, stage e volontariato in Italia e all’estero. Prova a vedere il sito: http://www. informagiovani-italia.com/Trentino_Alto_Adige.htm POTRESTI VISITARE ANCHE QUESTI SITI: http://perilmiofuturogiovani.tn.it/ (possibilità nella formazione, borse di studio, stage, progetti, ecc.) http://www.trentogiovani.it/ (area lavoro, concorsi, servizio civile, eventi vari di arte-musica-spettacolo nel Comune di Trento) https://www.cliclavoro.gov.it (è interessante anche la parte relativa alle Leggi sul lavoro, ad esempio quella relativa i contratti nel nuovo Jobs act, i tirocini in Europa e le regole del Servizio Civile).

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7. Patronati Tali enti assistono e orientano i cittadini nella richiesta e compilazione di pratiche di previdenza (pensioni), assegni sociali, domande di disoccupazione, diritto di famiglia, pari opportunità e fisco. Dal momento che per inoltrare richieste in tali campi sono previsti diversi “passi” burocratici, i patronati rappresentano degli importanti punti di riferimento a cui rivolgersi.


9. Sindacati Sono organizzazioni (tipo delle associazioni) che possono rappresentare sia i lavoratori che i datori e quindi i rispettivi interessi a livello nazionale. al loro interno, sono suddivise in “categorie” diverse per settore (industria, agricoltura, commercio, artigianato, libero professionismo, ecc.) e la zona in cui operano (regioni o province). Dalla discussione tra sindacati dei lavoratori, dei datori e stato si è arrivati a determinare i diritti in ambito lavorativo (e non solo) che abbiamo oggi, sono state definite le retribuzioni, i tipi di contratti che esistono e le regole che devono essere seguite da entrambe le parti. Sono frutto della contrattazione sindacale (una sorta di trattativa tra rappresentati dei lavoratori e dei datori di lavoro) non solo le leggi, ma anche aspetti del contratto nelle singole aziende. Le principali sigle che rappresentano i lavoratori sono CGIL, CISL e UIL. Queste rappresentano sia chi lavora, sia chi cerca lavoro, i disoccupati e i pensionati. L’iscrizione è volontaria e ci sono diverse sedi su tutto il territorio. Può essere utile rivolgersi ai sindacati per avere maggiori informazioni riguardo a quali sono i propri diritti e doveri, al trattamento che ci deve garantire il datore di lavoro, alle tipologie di contratti che ci sono. E’ possibile inoltre portare il proprio contratto e la busta paga per chiedere dei chiarimenti nel caso non capissimo bene cosa ci sia scritto (in effetti non sono facili da capire a prima vista!). Ecco! Speriamo che tu abbia trovato dei suggerimenti utili rispetto agli enti che potrebbero aiutarti a trovare risposta ai tuoi interrogativi. Se invece non fosse andata così o semplicemente ti sia rimasta la curiosità di scoprire quali sono tutti i servizi a cui puoi accedere, torna pure indietro e leggi anche la descrizione degli altri enti!


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capitolo

04


A « Pronto chi è?»

> la chiamata al colloquio

“Sono il responsabile del negozio ‘Jeans & Jeans’ e ho letto il tuo curriculum. Mi piacerebbe incontrarti e conoscerti, sei ancora disponibile?”

Aaah fantastico!! Hanno notato il mio curriculum!! ...E ADESSO COSA FACCIO?

Sostenere un colloquio è un momento molto importante per chi è alla ricerca di un lavoro; tuttavia, anche per la persona più esperta è un’attività che inevitabilmente porta con sé un po’ di preoccupazione!

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IL COLLOQUIO DI LAVORO


Essere agitati è del tutto naturale, anzi, può dare proprio il giusto stimolo per dare il meglio di sé! Tuttavia, se l’ansia prende il sopravvento, si rischia di mandare in cortocircuito il cervello e giocarsi così un’ottima opportunità! Se ti capita, ricordati che se ti hanno chiamato per il colloquio conoscitivo o di selezione significa che hanno considerato interessante il tuo curriculum e hanno ritenuto opportuno conoscerti meglio per capire se sei davvero la persona adatta per il lavoro offerto. Tienilo sempre a mente ;)

“Secondo me il colloquio è come quando ti prepari per una scalata in montagna. Non ci puoi andare senza allenamento ma nemmeno senza l’attrezzatura: serve il kit giusto, insomma!” Letizia


1. COME PREPARARSI AL COLLOQUIO?

KEEP CALM AND BE YOURSELF! Fin dal primo contatto telefonico è molto importante fare attenzione al modo con cui si interagisce con il proprio interlocutore. Dal momento che spesso si viene colti alla sprovvista è essenziale fermarsi un attimo e concentrarsi per ascoltare attentamente le diverse informazioni. Se ti sfugge qualcosa sentiti libero di chiedere di ripetere ciò che non hai capito o che è importante memorizzare.

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“Meglio non richiamare per chiedere di ripetere le informazioni, va bene chiedere del tempo per prendere carta e penna” Fabio La cosa migliore sarebbe appuntarsi le informazioni principali, come ad esempio: Ť nome della persona che ci ha contatto e, se diversa, quella con cui si sosterrà l’incontro; Ť nome e collocazione della sede in cui si terrà il colloquio; Ť orario e data dell’appuntamento; Ť eventuali recapiti telefonici/e-mail; Ť altre cose richieste per presentarti al colloquio (es. documenti, lettere di referenza, attestati, proprie creazioni);

“Io sto cercando un lavoro o uno stage in sartoria, se mi chiamano per un colloquio potrei chiedere di portare delle cose che ho già fatto per farle vedere, per esempio i capi confezionati, i carta modelli e gli schizzi” Emmanuela


FISSATO L’APPUNTAMENTO, È UTILE:

> COSA FARE dopo..

Ť Rivedere l’annuncio del datore di lavoro che ci ha contattato ed il curriculum che avevamo inviato per candidarci. In questo modo, se abbiamo consegnato tanti curriculum a diversi enti, ricorderemo per quale lavoro ci hanno richiamato e quali informazioni avevano comunicato nello specifico ;) Ť Informarsi sull’azienda e le sue attività. Sapere come è organizzato l’ente, di cosa si occupa, quali sono i suoi obiettivi e attività principali è essenziale per dimostrare di essersi proposti in modo mirato e consapevole! Come puoi fare? Consultando i siti internet delle aziende, dove solitamente sono raccolte molte informazioni e, se possibile, chiedendo qualche consiglio a persone che già conoscono l’azienda. Ť Controllare di avere tutti i documenti necessari. Porta con te i documenti richiesti da chi ti ha contattato e anche quelli che secondo te potrebbero esserti utili (lettere di referenze etc.). N.B. Porta con te una copia del tuo curriculum, non si sa mai! Ť Capire come arrivare alla sede del colloquio. Prima di partire dobbiamo avere ben chiaro il percorso con il quale raggiungere la destinazione, quali mezzi poter utilizzare e quanto tempo si impiega (Google Maps in questo è molto utile!). Dal momento che purtroppo gli imprevisti non mancano mai, cerchiamo di partire sempre con un po’ di anticipo.. arrivare in ritardo al colloquio spesso fa pensare che siamo persone poco responsabili e un po’ disorganizzate! Se qualche problema ti impedisce di arrivare puntuale, è sempre meglio avvisare!


COME FARE UNA BELLA IMPRESSIONE? Ad esempio, una delle prima cose che notano di noi è l’apparenza...e quindi, come ci si veste?

Come si dice, “anche l’occhio vuole la sua parte”; il modo di vestirsi varia molto dal tipo di azienda e dal settore lavorativo nel quale ci stiamo proponendo. Pensando al contesto lavorativo specifico è possibile capire se è meglio indossare un abbigliamento elegante o uno più informale; ad ogni modo, è importante vestirsi in modo curato, pulito e ordinato.

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“Il modo di vestirsi conta, perché in un colloquio di lavoro avevo una camicia bianca e un gillet nero. Non sono stato preso perché secondo loro vestito così non sembravo uno che voleva lavorare in officina” Omar

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2. COME MI COMPORTO? Sostenere un colloquio richiede, appunto, di colloquiare e quindi di discorrere, di parlare di sé, cercando di evidenziare il perché riteniamo essere le persone giuste per svolgere il lavoro per il quale ci siamo canditati. Questa attività può metterci un po’ a disagio, soprattutto se ci assale la timidezza.

“Ho imparato che bisogna essere determinati e cordiali, provare a pensare a che tipo di domande potrebbero farci e a controllare il nostro comportamento, senza farci prendere dal panico” Ekram “Un giorno sono andato a fare un colloquio. Mi hanno fatto delle domande ma non ho parlato tanto: ero con un’educatrice ma era lei che parlava. Non mi hanno preso perché dicevano che sono troppo timido e non vogliono gente timida. Così ho imparato che ad un colloquio bisogna parlare più di un minuto, bisogna fare come gli attori” Omar Una strategia per sentirsi più tranquilli è quella di prepararsi delle brevi frasi da poter utilizzare nel corso del colloquio. Sebbene il colloquio consista nello scambio di informazioni tra più interlocutori e non potrà quindi funzionare con presentazioni preconfezionate, imparate a memoria, avere delle frasi di riferimento potrebbe aiutarci a rompere il ghiaccio ;) Inoltre, ricordiamoci sempre che la persona che abbiamo di fronte sa che probabilmente ci sentiamo sotto pressione e quindi cercherà di metterci a nostro agio.


ALCUNE ACCORTEZZE COME CONSIGLI: Ť Essere cordiali e formali è importante per trasmettere serietà e impegno. Appena entri nella stanza ricordati di dare la mano e di sederti ad una giusta vicinanza dal tuo interlocutore, non troppo vicino e neppure troppo lontano. Ť Sii e dimostrati attento e interessato.

Ť Non farti problemi a chiedere chiarimenti quando pensi di non aver capito bene qualche informazione Ť Se c’è l’occasione cerca di parlare di te, delle tue esperienze e delle tue abilità o capacità.

“Anche se hai poca esperienza non esitare, è bene raccontarsi il più possibile, scendendo nei dettagli; ad esempio raccontando che attività facevi nel precedente lavoro, oppure come sei riuscito a superare un momento di difficoltà durante l’attività lavorativa, di volontariato o di vita quotidiana” Fabio Ť Quando necessario, sentiti libero di chiedere un attimo prima di rispondere: pensare prima di parlare è sempre meglio. Rispondere immediatamente, cercando di “indovinare” la risposta giusta, spesso non gioca a nostro vantaggio ;) Ť Cerca di dare risposte mirate e esaurienti.

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“Al telefono puoi guardare le zanzare che volano, al colloquio di persona è meglio di no: guarda il tuo interlocutore negli occhi!” Luli


Ť Rispondere per monosillabi come “si”, “no”, “non so” non permette a chi abbiamo davanti di conoscerci; quando possibile, cerca sempre di argomentare le tue risposte e/o di fare degli esempi. Allo stesso tempo, però, evita di parlare troppo..il rischio è di andare “fuori tema” ;) Ť Se ti vengono mossi dei commenti negativi su alcuni dati inseriti nel tuo curriculum, non adottare un atteggiamento difensivo ma dimostra volontà e capacità di dialogo e confronto. Può essere una prova per vedere come reagisci alle difficoltà!

“Ho imparato che bisogna essere pronti per rispondere alle domande, anche a quelle che non ci piacciono. L’importante è essere onesti” Omar


3. COSA POTREBBERO CHIEDERMI?

QUELLO CHE MI PREOCCUPA DI PIÙ È: CHE DOMANDE POTREBBERO FARMI?

“Nell’ultimo colloquio che ho fatto mi hanno subito chiesto: <<dimmi un tuo pregio e un tuo difetto>>; la seconda domanda che mi hanno fatto, invece, è stata <<dimmi un’esperienza negativa su un tuo lavoro precedente>>. Penso che dire qualcosa di negativo ma non compromettente su di te o su altri non è mai facile”. Clarissa Certe domande ci possono cogliere di contropiede; tuttavia è importante fornire delle risposte pensate, motivandole con qualche esempio, aiuta sempre a capire meglio cosa intendiamo! Alcune domande possono risultare invadenti e fuori luogo:

“Nei vari colloqui mi hanno rivolto delle domande strane, come: <<quando ti sei fumato l’ultima canna?>>, << Verresti a lavoro vestito da babbo natale?>>, <<Se ti chiamo alle quattro di notte per venire a lavorare, cosa fai?>>”. Fabio

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Durante il colloquio ci possono rivolgere varie domande: oltre a quelle volte a verificare le esperienze e le competenze inserite nel proprio curriculum, possono rivolgerci domande per capire, attraverso le nostre risposte, che tipo di persone siamo e se potremmo essere adatte all’impiego in gioco.


> domande e risposte

A quanto pare non sempre “chiedere è lecito”. Per Legge, non potrebbero farci domande relative a scelte e condizioni personali (es. in che religione credi, vorresti dei figli, ecc.) però purtroppo capita. Non siamo obbligati a fornire risposte a tutto ciò che ci viene chiesto durante il colloquio; ad ogni modo, qualora decidiamo di non rispondere, è importante motivare tale scelta, mantenendo un atteggiamento sicuro e cortese, evitando di sembrare arroganti. Altre domande possono riguardare le nostre motivazioni e aspirazioni (es. Come si immagina tra dieci anni? Qual è il suo lavoro ideale? Perché crede di essere adatto a questo lavoro?). Per rispondere in modo appropriato è importante avere le idee chiare sulle nostre capacità e sui nostri obiettivi, dimostrando di essere lì perché quel lavoro ci interessa e non solo per caso o per bisogno. Indipendentemente dall’esito del colloquio sostenuto questo potrà sicuramente insegnarci qualcosa, in particolare quando è andato male. Qualora questo non abbia dato seguito all’assunzione è molto importante chiedere all’azienda le motivazioni per le quali non siamo stati presi: inizialmente può essere spiacevole sapere dove non siamo andati bene ma è sicuramente un ottimo modo per conoscere gli aspetti sui quali impegnarci in vista dei colloqui successivi. Sostenere un colloquio che porta all’assunzione necessita di allenamento; c’è a chi basta un mese a chi serve un anno. La fortuna gioca un ruolo fondamentale ma quello che possiamo fare è sperimentarci e imparare dall’esperienza: più colloqui sosteremmo con “coscienza” più capiremo le giuste modalità per mostrare le nostre carte!


4. VEDIAMO ADESSO I CONSIGLI DI DUE ESPERTI

PARISI MARCO

1979, 36 anni HOBBY: Fotografia PROFESSIONE: fotografo

È quindi dal 2001 che ho iniziato ad appassionarmi a questo mondo, attraverso corsi di formazione e collaborazioni con chi era già nel settore. Nel 2009 mi metto in proprio aprendo una mia partita IVA e dal 2012 la fotografia diventa mio unico mestiere.

“Avere passione per quello che si fa è essenziale. Conta un sacco l’aggiornamento e la formazione, perché la concorrenza è alta. Tutto ti regala qualcosa, occorre saperlo vedere, riconoscere”. “La fotografia mi ha dato tantissima energia, anche se è stancante posso dire di poter fare ciò che mi appassiona e riesco di conseguenza ad andare avanti, ho una spinta in più, la motivazione!”

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Come prima esperienza lavorativa ho fatto l`operaio. Dopo diversi anni quasi casualmente nel 2001 mi sono ritrovato a dover fare qualche scatto ad una fontana e da li “boom” qualcosa mi ha fatto amare la fotografia. Ricordo che mio padre quand`ero piccolo teneva una vecchia macchina fotografica nell`armadio e nonostante ne fossi incuriosito non mi aveva attratto particolarmente.


PIFFER ALESSANDRO

1982, 33 anni HOBBY: Basket PROFESSIONE: Amministrato responsabile di settore ere, proprietario di una società. Sono laureato in economia e mi occupo di fotovoltaici, argomento della mia tesi di ricerca, svolta oramai diversi anni fa. Mi ritrovo allo stesso tempo dipendente, libero professionista, amministratore e responsabile di settore rispettivamente per tre aziende diverse. In una delle aziende nella quale lavoro sono incaricato di selezionare il personale e quindi mi ritrovo spesso e volentieri a dover leggere molti curriculum.

Ciò che mi colpisce in un curriculum è la sua immediatezza e chiarezza , non mi occorrono decine di pagine per capire se una persona farà al caso mio . Mettete al primo livello le info salienti; le attivi tà collaterali sono important i per vedere quanto siete persone “attive”.

“Non mi sono mai accontentato, quello che conta è la curiosità, ciò che fa la differenza e permette di ridurre lo scarto tra ricercare e trovare lavoro. L’empatia è fondamentale. La passione va creata informandosi, non nasce da sola, va alimentata! è quindi essenziale andare alla ricerca di nuovi stimoli”.


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capitolo

05


S

N

Sono proprio felice: il colloquio è andato alla grande e mi vogliono assumere!! Ma pensandoci, quale saranno di preciso i miei doveri e i miei diritti come lavoratore? Che mansioni svolgerò? Quale sarà la mia retribuzione e le ferie a cui avrò diritto? Quante ore dovrò fare? Le stesse domande ce le si potrebbe porre anche leggendo gli annunci di lavoro effettivamente. Siamo sicuri di capire che cosa mi stanno proponendo?

Quando veniamo selezionati per un posto di lavoro per il quale ci siamo candidati è normale farsi prendere dall’entusiasmo; ma tuttavia, per iniziare una soddisfacente relazione di lavoro è importante capire bene cosa ci stanno proponendo, trovando risposta alle domande che ci siamo posti poco fa! Quindi cosa potrebbe presentarci un datore di lavoro? Un datore di lavoro dovrebbe presentarci un contratto formale. Ma cos’è un contratto formale? Il contratto è un foglio (per la verità tanti fogli) dove c’è scritto nero su bianco come e dove si svolgerà la relazione di lavoro tra te e l’azienda (quindi saranno presenti i dati di entrambi).

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i contratti


Avere un accordo formale serve ad evitare brutte sorprese ad esempio: non avere le tutele che mi aspettavo; non venire pagati quanto stabilito o non venire proprio pagati; oppure fare un numero di ore eccessivo… Insomma, se abbiamo un contratto avremo delle TUTELE, avere minori rischi di trovarci in situazioni spiacevoli.

“Il tema dei contratti non mi piace molto, lo trovo un po’ difficile e noioso” Marika “E’ un argomento complicato ma è davvero importante capirci qualcosa... perché sennò ci è il rischio che ci fregano!” Clarissa CHE COS’È IL CONTRATTO?

> il contratto

Il contratto è un accordo che prevede impegni reciproci tra il lavoratore e il datore di lavoro; da un lato del prestare un servizio o un’attività e dall’altro a rispettare le norme relative alla modalità di lavoro e al compenso per il lavoro svolto. Vi sono diverse tipologie contrattuali; una prima differenziazione può essere fatta in base alla durata. Certi contratti di lavoro prevedono che la collaborazione avrà una durata prestabilita (contratti a tempo determinato) altri invece che non prevedono un termine (contratto a tempo indeterminato). “Nell’annuncio che ho letto c’è scritto che mi faranno un contratto a tempo determinato, ma ho sentito che ne esistono tanti… quale sarebbe meglio? A cosa devo stare attento?”


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Di contratti a tempo determinato ce ne sono di diverse tipologie: a chiamata, i voucher, gli stagionali, ecc.. Questi sono quelli che si trovano spesso sugli annunci. Ť Contratti a chiamata: sono dei contratti che non danno stabilità. Il lavoratore deve aspettare la chiamata del datore e dovrebbe essere sempre pronto ad andare a lavorare. Il rischio? Anche se gode di malattie, ferie e poco altro, se il datore di lavoro lo chiama e non è disponibile può decidere di chiamare altre persone o magari in successivi momenti lo chiamerebbe per ultimo. Ť Voucher: Il dipendente non firma nessun contratto e il datore lo paga attraverso dei buoni che può comprare anche in tabaccheria. A lui costano 10€ ed il dipendente ne riceve 7.50€. Grazie ai buoni il datore di lavoro paga anche un’assicurazione in caso di infortuni sul lavoro e una piccola parte di contributi INPS. Rischio? Anche questo è un tipo di contratto che richiede una disponibilità al lavoro molto ampia. Ť Contratti stagionali: sono contratti che prevedono il lavoro solo in un determinato periodo dell’anno come l’estate o l’inverno, ma hanno un trattamento paragonabile a quello dei contratti a tempo indeterminato. Ť Contratti di apprendistato: sono contratti di diversa durata (in base al contratto nazionale a cui fanno riferimento e con cui sei assunto) al termine del quale ci sarà inserimento a tempo indeterminato (secondo la Legge). Prevedono formazione e lavoro in parallelo, l’apprendista è infatti tenuto a frequentare corsi di formazione durante il periodo di apprendistato. Chi viene assunto con questo contratto inizia da un livello contrattuale (e di paga) basso per poi aumentarlo man mano nel tempo. È un contratto vero e proprio.


Oltre a questi potresti ricevere delle proposte di contratti di somministrazione lavoro che sono contratti creati dalle agenzie per il lavoro (dette interinali) per lavorare in altre aziende. Nonostante sia l’agenzia che ti assume, e sul contratto infatti saranno presenti i tuoi dati e quelli dell'agenzia, i lavoratori con contratti di somministrazione sono parificati (secondo la Legge) ai dipendenti dell’azienda nella quale lavorano e per questo dovrebbero avere diritto ad allo stesso un trattamento economico e condizioni di lavoro dei colleghi assunti direttamente dall’azienda. Se volessi saperne di più sui contratti allora vai su questo sito: http://www.agenzialavoro.tn.it/lavoratori/norme/ contratti Sappi che quest’argomento è piuttosto ingarbugliato, quindi potrebbe essere una buona idea quella di far visita a qualche esperto del settore come le organizzazioni sindacali per farci spiegare in modo chiaro quello che ci interessa come lavoratori. Adesso che abbiamo un po’ di informazioni sui contratti possiamo essere pronti per firmarne qualcuno… Certo, ma non avere fretta! “leggi sempre con molta attenzione”.


In sintesi il contratto cosa contiene? Ť I dati dell’azienda e del datore di lavoro (nome, codice fiscale, sede legale, partita IVA, telefono, attività) Ť I tuoi dati (nome, luogo e data di nascita, codice fiscale, domicilio) Ť Il tipo di rapporto di lavoro (vedi i tipi di contratti sopra) Ť La data di inizio (ed eventualmente di fine) del contratto Ť La qualifica con la quale si viene assunti e il livello (è un modo per catalogare le diverse professioni e i diversi livelli di anzianità, sarà poi in base a questa definizione che verrà stabilita la paga; per esempio: operaia – Livello 6) Ť La mansione: quindi il lavoro che poi effettivamente si andrà a svolgere. Ť Periodo di prova (nel caso fosse previsto) un certo lasso di tempo in cui non siamo assunti a tutti gli effetti ma i nostri datori di lavoro stanno valutando se possiamo andare bene o meno. Ť Luogo di lavoro: il posto dove poi effettivamente andremo a lavorare Ť L’orario di lavoro: quindi il numero di ore settimanali e le fasce orarie

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Cosa potrebbero chiederti di firmare? Ť Informativa sulla privacy: dove c’è scritto come verranno usati i dati personali che hai fornito per la creazione del contratto, cioè con modalità attinenti agli scopi del rapporto di lavoro. Ť Informativa sulle norme di sicurezza: quindi tutte le regole che il datore di lavoro e il lavoratore devono seguire per non rischiare infortuni sul lavoro (per esempio la fornitura di determinate attrezzature). Ť Norme e regole stabilite dal datore di lavoro o da altri enti che gestiscono il rapporto di lavoro.


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Il trattamento economico: questo tema è piuttosto delicato. Potrebbe esserci scritto che la retribuzione è in linea con il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (o CCNL) che è un accordo tra i sindacati (dei lavoratori e dei datori) a livello nazionale e locale. Il CCNL stabilisce la retribuzione base, cioè quanti soldi prende una persona che fa un determinato lavoro in un mese a tempo pieno cioè lavorando 5 giorni a settimana, 8 ore al giorno. Per capire quanti soldi dovresti prendere all’ora devi fare un po’ di calcoletti. Ma meglio ancora, fatti coraggio e chiedilo direttamente al tuo datore di lavoro. E poi cerca anche di informarti su quali potrebbero essere le modalità di pagamento: ti daranno dei contanti? Ti faranno un bonifico o un addebito sul conto corrente? E ogni quando ti pagheranno? Oneri contributivi: sappi anche che molto spesso parte delle tua retribuzione viene conservata e convertita in contributi, cioè viene data a degli enti appositi come assicurazione o per la pensione. Per esempio, potrebbe venirti chiesto cosa vuoi di parte di questi soldi. Risoluzione del rapporto: in che casi e con che tempi può concludersi il contratto. Riposo giornaliero e settimanale: a quanti giorni o ore di riposo minimo hai diritto. Altre clausole.

Quando ti viene messo davanti il contratto non sei obbligato a firmare subito. Puoi prenderti un attimo per leggere che cosa stai accettando. Probabilmente ti faranno firmare molte copie, delle quali alcune restano al datore di lavoro o ad altri enti ma soprattutto una copia del contratto deve restare anche a te.


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Destinaz ione: lavoro!


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