Che mi fanno raccontare storie partigiane / Che avevo dimenticato e pensavo

Page 1

Che mi fanno raccontare storie partigiane / Che avevo dimenticato e pensavo

... nel '39 si formò a Bordighera un gruppo orientato verso i partiti della classe operaia e in particolare verso il partito socialista guidato da GuidoSeborga, coadiuvato da Renato Brunati, Lina Meiffret e Beppe Porcheddu. Gli aderenti stabilirono contatti a Torino con il gruppo di Alba Galleano, Giorgio

Diena, Vincenzo Ciaffi. Tra gli altri [Domenico] Zucaro, Raf Vallone, Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Carlo Mussa…

Pietro Secchia, Enzo Nizza, Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza, Milano, La Pietra, 1968

Verso la fine del '42 alcuni antifascisti di Bordighera, o ivi residenti, che precedentemente svolgevano un'attività contro il fascismo non coordinata, si riuniscono, e formano un gruppo organizzato. Fra questi antifascisti

Tommaso Frontero allaccia il gruppo al PCI di Sanremo e prende contatto con i comunisti sanremesi Luigi Nuvoloni, Umberto Farina, Alfredo Rovelli. Ai primi del '43 si crea in Bordighera il comitato comunista di settore, con a capo Tommaso Frontero, Ettore Renacci e Angelo Schiva. In seguito a queste persone si aggiunsero altre, fra cui Charles Alborno, Siffredo Alborno, Pippo Alborno, l'architetto Mario Alborno (che prese poi il nome di battaglia Cecof), Renzo Rossi. Dopo il 25 luglio 1943 il gruppo entra in contatto con altri antifascisti di Bordighera, fra i quali Renato Brunati, indipendente. Al gruppo si aggregano nuovielementi...

GiovanniStrato, Storia dellaResistenza Imperiese(I^ zonaLiguria)- Vol. I: La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Sabatelli Editore, Savona, 1976

Nei primi di ottobre 1943 Bruno Erven Luppi dopo varie peripezie raggiunge la sua abitazione a Taggia ... In quel periodo entra a far parte del Comitato di Liberazione di Sanremo, come rappresentante insieme al Farina del PCI, con l’incarico di addetto militare. Organizza pure il CLN di Taggia ... Il gruppo prende pure contatto con la banda armata di Brunati, dislocata a Baiardo e con altreformatesiin Valle Argentina.

1

Prof. Francesco Biga, La Resistenza Ligure nei suoi rapporti con la Resistenza e gli Alleati inProvenza (1943-1946) in Atti del Convegnostorico LE FORZE ARMATE NELLA RESISTENZA di venerdì 14 maggio 2004, organizzato a Savona, Sala Consiliare della Provincia, dall'Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Savona (a cura di Mario Lorenzo Paggi e FiorentinaLertora)

Renato Brunati e Lina Meiffret furono attivi anche nelle prime iniziative successive all'8 settembre 1943, da cui doveva poi nascere il C.L.N. di Sanremo (IM). Renato Brunati fu arrestato nel febbraio 1944 insieme a Lina Meiffret; portato ad Oneglia, dove venne torturato a lungo, fu poi trasferito a Genova, nel carcere di Marassi, dove lo vide per pochi momenti un altro detenuto, il patriota di Sanremo Nanni Calvini, che lasciò di Brunati, straziato nel corpo, nel lavoro fondamentale di Mario Mascia ("L'epopea dell'esercito scalzo"), un commovente ritratto: "Ben poco potemmo dirci... eri ispirato nel tuo ideale... Il tuo sacrificio non fu e non sarà sterile mai, amico Brunati, compagno nei bei giorni della lotta... altruista, quale io ti lasciai in quel triste pomeriggio invernale della quarta sezione, in cui le nostre mani nella caldissima stretta che le univa..."; Brunati verrà ucciso insieme con altri 58 ostaggi nella strage del Turchino del 19 maggio 1944, scatenata dai nazisti per una feroce rappresaglia; Calvini, invece, fu dapprima deportato nel campo di concentramento di Fòssoli (comune di Carpi, provincia di Modena), e quindi in Germania, destinato a Kalau e dalla Germania rientrò solo nel settembre del 1945.

AdrianoMaini

Rivedo Lina Meyfrett che pare sempre miracolosamente scampata ad un campo di concentramento e insieme ricordiamo Renato Brunati e Beppe Porchedddu...

Guido Seborga, Occhio folle, occhio lucido, Ceschina, Milano, 1968, ristampa Graphot Spoon-River, Torino, 2012, pag. 45

Non sempre miriesce d'indugiare

Tra palma e palma

E ilforte movimento delle fogliescarne

2

Piene di vento.

Non sempre la luce calda del mare

Mi avvolge per farmi tacere nel senso

Antico dell'ozio.

Come splende ilsole nell'alba

Incantevole d'oriente

Illumina la miaforza vitale

Felicità della lotta.

Non sempre miriesce d'indugiare calmo

Nei ricordi maavanza iltempo

L'ora sifrantuma ed i popolid'Africa

Urlano alla vita illoro dolore.

E soffre la grandeSpagna e l'inquietoPortogallo.

Questi popoli me liporta lasabbia rossa

Che con lo scirocco giunge agranuli

Sino al giardino dicasae rivivo

Ore lontaneche i giovani raccolgono

Nella nuova resistenza dei popoli.

Veglio sino al mattino coi giovani

Che mifanno raccontare storiepartigiane

Che avevo dimenticato epensavo

Di non più narrarema giovani fieri

Dal loro corpo agilee tenerefanciulle

Dagli occhi neriche abbagliano.

Li guardostupito diessere amato

Da loro ogni miovecchio sacrificio

Acquista unsenso che credevo perduto.

Penso ai compagni morti a Renato

3

A Beppe a Francoe racconto la storia

Dei loro amori e mentre il vento caldo

Passa attraversa le foglie lacerate delle palme

Devo ancora narrare dell'ora triste della morte.

Guido Seborga, Nuova Resistenza (poesia inedita, pubblicata dalla figlia dell'autore, LauraHess, via email, indata25 aprile2023)

Il riferimento geografico della poesia qui sopra messa in evidenza è Bordighera, città nella quale Guido Seborga sin da giovane aveva soggiornato a lungo. La figlia, nel divulgare questi versi ed altre intense note storiche e riflessioni, sottolinea anche che durante la guerra la casa di famiglia in Bordighera erastata occupata parzialmentedai nazisti.

AdrianoMaini

La propaganda antifascista e antitedesca fu praticata nella zona di Bordighera da Renato Brunati e da me in un contempo indipendentemente, senza che nemmeno ci conoscessimo: ma nel 1940 ci incontrammo e d’impulso associammo i nostri ideali e le nostre azioni, legati come ci trovammo subito anche da interessiintellettuali ed artistici.

La vera azione partigiana s’iniziò dopo il fatale 8 settembre 1943, allorchè Brunati e la sig. Maiffret [Lina Meiffret] subito dopo l’occupazione tedesca organizzarono un primo nucleo di fedeli e racimolarono per le montagne, sulla frontiera franco-italiana e nei depositi, armi e materiali: armi e materiali che essi vennero via via accumulando a Bajardo in una proprietà della Maiffret, che servì poi sempre di quartier generale in altura, mentre alla costa il luogo di ritrovo e smistamento si stabiliva in casa mia ad Arziglia e proprio sulla via Aurelia. Nei giorni piovosi di settembre ed ottobre 1943 i trasporti d’armi e munizioni, furon particolarmente gravosi: occorreva (ai due capi) far lunghissimi rigiri per evitar le pattuglie ed i curiosi, sempre pronti alle indiscrezioni e delazioni: così i nostri patrioti conobbero a fondo l’asprezza e le insidie della zona Negi, Monte Caggio, Bajardo […] L’armamento della banda, ormai numerosa di circa 40 elementi, raggiunse i 30 moschetti e le 5 mitragliatrici, più bombe a profusione e forti riserve di munizioni. Verso la metà di novembre due ufficiali inglesi, fuggiaschi del campo di ferma vennero a capitar nella zona di Bajardo, ricoverati e confortati dai nostri, sistemati poi nottetempo in un casolare di vetta […] Purtroppo il 14 febbraio 1944 Brunati

4

e la Maiffret, venivano definitivamente presi dai repubblicani, su denuncia di (……) Garzo partigiano traditore, ex camicia nera rientrato nella guardia repubblicana per inimiciziacoi 2 eroicicapi: la denunciaera taleda comportar pronta esecuzione capitale, ma l’intervento d’un agente bene intenzionato, faceva sospender le condanne e vi sarebbe riuscito del tutto se il console Bussi vigliaccamente non avesse distratto le pezze a scarico, consegnando i 2 capi alla S.S. tedesca. Sappiamo dolorosamente che Brunati e la Maiffret vennero bestialmente seviziati: il 1° fu poi fucilato il … maggio a … la seconda deportata in Germania ove languì per 10 mesi: ora essa è salva, il che ha del miracoloso.

Giuseppe Porcheddu, manoscritto (documento IsrecIm) edito in Francesco Mocci (con il contributo di Dario Canavese di Ventimiglia), Il capitano Gino Punzi,alpinoepartigiano, Alzani Editore, Pinerolo (TO), 2019

5

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.