Il primo giornale degli Eventi e della Live Communication
AGENZIA DEL MESE C-Zone
INCHIESTA
Italia’s Got Talent

Il primo giornale degli Eventi e della Live Communication
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Italia’s Got Talent
Brothering Milano
è il partner ideale per trasformare ogni evento aziendale in un 'esperienza gastronomica su misura.
Banqueting sartoriale, cucina d'autore e progetti personalizzati per brand che vogliono distinguersi.
Dal cocktail show alla cena di gala, ogni piatto è un messaggio. Scopri come possiamo dare forma (e sapore) ai tuoi eventi.
Le risorse umane rappresentano il vero cuore pulsante di ogni organizzazione. Non si tratta solo di personale operativo, ma, nel caso delle agenzie di live communication, anche di professionisti capaci di tradurre un’idea in un’esperienza concreta, coinvolgente e memorabile. La gestione di un evento richiede competenze trasversali: creatività, problem solving, capacità empatia e flessibilità. Tutte qualità che si trovano nelle persone motivate e ben formate. In questo contesto, i giovani talenti giocano un ruolo sempre più centrale. Portano energia, entusiasmo, nuove prospettive e un uso fluido delle , elementi essenziali in un mercato in continua evoluzione.
Per far emergere e valorizzare questi talenti, però, è fondamentale investire in percorsi continua. L’apprendimento non si esaurisce con il titolo di studio, ma deve accompagnare tutta la carriera, per aggiornare le competenze e stimolare la crescita personale e professionale. E qui entrano in gioco le figure senior. Accanto alla formazione tecnica, il team building assume un ruolo strategico. Attraverso attività strutturate, rafforza i legami tra colleghi, migliora la comunicazione e promuove la collaborazione, creando un ambiente di lavoro più coeso, produttivo e creativo.
Un team unito e ben preparato non solo affronta meglio le sfide, ma è anche in grado di trasformare ogni evento in un’esperienza unica. In definitiva, il successo di un’agenzia di eventi dipende dalla qualità delle persone che la compongono: investire su di loro significa investire sul futuro.
Il tema dell’inchiesta di questo numero, ‘Italia’s got talent’, richiama l’idea che nelle imprese italiane esistano risorse straordinarie pronte a emergere. Ogni collaboratore ha un potenziale unico che, se valorizzato, può fare la differenza. Proprio come in uno show di talenti, l’azienda deve saper scoprire, coltivare e far brillare queste capacità.
Nelle prossime pagine potremo entrare nel vivo dell’argomento, per conoscere quali sfide devono affrontare coloro che desiderano investire nei talenti interni per costruire innovazione, motivazione e successo duraturo.
Il tema delle risorse umane sarà uno degli argomenti di dibattito anche nei prossimi eventi di ADC Group. A partire da ‘Gli Stati Generali degli Eventi’ (Milano, Talent Garden, 10 settembre), incontro che, per il secondo anno, metterà fisicamente intorno a un tavolo tutta la filiera della live communication industry e le istituzioni per un confronto, volto a portare alla luce le urgenze e alle istanze del settore, e definire le nuove linee guida. A coadiuvare l’evento sarà l’intelligenza artificiale e, in particolare, le soluzioni di Plesh, partner dell’iniziativa. A breve, potrete trovare i dettagli sull’evento e i suoi protagonisti sui nostri mezzi online.Vi aspetto numerosi.
Stay tuned!
SALVATORE SAGONE
direttore responsabile e presidente ADC Group
Inchiesta ‘Italia’s Got Talent’
19 Coltivare i talenti per dare forma al futuro
20 Giovani (ma non troppo), tanta formazione e un occhio di riguardo alle donne
26 Ferrara (Just People): “Le nostre risorse? Ponte che unisce i brand ai consumatori”
28 Next Group: quando il cuore del successo sono le persone
32 Risorse umane: il motore che guida l’evoluzione
34 Carta del Rispetto. Inclusione e consapevolezza al centro
38 Quote rosa e parità di genere: una sfida ancora aperta
42 Capitale umano: costruire valore grazie allo scambio intergenerazionale
48 Quando l’esperienza incontra l’energia
54 Formazione e team building: il significato della crescita condivisa
59 Eventi e Sostenibilità: fotografia di un cambiamento
62 Contatti
Direttore responsabile Salvatore Sagone salvatore.sagone@adcgroup.it Coordinamento editoriale
Marina Bellantoni marina.bellantoni@adcgroup.it Segreteria di redazione
FranceSca chittaro francesca.chittaro@adcgroup.it Art direction e realizzazione
SiMona Marconi s.marconigrafica@gmail.com
Hanno collaborato
Francesca Fiorentino, Serena Roberti Responsabile commerciale andrea ParMigiani andrea.parmigiani@adcgroup.it
Account Director & Live Comm Week Supervisor andrea gervaSi andrea.gervasi@adcgroup.it
Account manager eliSaBetta Zarone elisabetta.zarone@adcgroup.it Franco trerotola franco.trerotola@adcgroup.it Marika caMPiSi marika.campisi@adcgroup.it BarBara roSSelli (international) barbara.rosselli@adcgroup.it Marketing e comunicazione marketing@adcgroup.it Abbonamenti ilaria aguZZi ilaria.aguzzi@adcgroup.it Fotocomposizione e stampa Arti Grafiche Lombarde Via Isonzo 40/1/2
Quinto Dè Stampi 20089, Rozzano (MI) Tel. +39 02 89500463
P.I. 01379950155
e20© PERIODICO
Copyright 2025 ADC Group n° 124 feb/apr 2025 reg. trib. di Milano n° 530, 24/09/2003
Abbonamento annuale per l’Italia con l’annuario Event Marketing Book e con l’Annual degli Eventi
Finito di stampare nel mese di maggio 2025
ELISA PRESUTTI, managing director
La storia di Gattinoni è una storia di successo tutto italiano nel settore del turismo e poi degli eventi. Nata nel 1983 dalla passione del presidente Franco Gattinoni come piccola agenzia di viaggi incentive, nel tempo si è evoluta fino a diventare un grande Gruppo con 900 dipendenti che opera a 360 gradi nel settore del turismo, degli eventi e del business travel. All’interno del Gruppo, Gattinoni Events si è affermata negli anni come realtà specializzata in eventi, convention, incentive e live communication,
consolidando la propria posizione grazie a una crescita organica, investimenti strategici in risorse umane e a una forte attenzione all’innovazione e alla qualità del servizio. Ce ne parlano
Elisa Presutti, managing director Gattinoni Events, Silvia Pozzi, director of operations Gattinoni Events e Luana Cicala, head of live communication Gattinoni Events.
Dagli incentive alla live communication. Come è cresciuta negli anni Gattinoni Events e come si posiziona oggi?
(Presutti) Gattinoni Events ha conosciuto una crescita costante nel tempo, ha saputo evolversi interpretando i need dei clienti e facendo propri i trend del mercato. Inizialmente riconosciuti come un punto di riferimento nel settore dei viaggi incentive, abbiamo poi consolidato la nostra expertise logistica, dedicandoci a grandi eventi molto strutturati. Negli ultimi anni - e in particolar modo nell’ultimo triennio - abbiamo spostato il focus sulla live communication, investendo in formazione e risorse, puntando su creatività e innovazione, arrivando così a consolidare la nostra reputazione grazie alla fiducia di numerosi clienti nazionali e anche internazionali che ci hanno affidato eventi di grande rilevanza strategica. Questo percorso, e in particolare lo sviluppo di segmento, testimonia il nostro impegno nel restare al passo con il mercato e nell’offrire soluzioni sempre più integrate e innovative nel campo degli eventi e della comunicazione.
Il team di Gattinoni Events, divisione del Gruppo Gattinoni specializzata in eventi
Quali sono i principali fattori che hanno contribuito alla crescita della divisione negli ultimi anni?
(Presutti) Indubbiamente la nostra reputation è stata una base di partenza fondamentale. Da sempre siamo riconosciuti come una realtà solida e affidabile, dove il cliente è sempre al centro e la qualità dell’execution è per noi quasi una ‘fissazione’. A ciò abbiamo affiancato creatività e freschezza, grazie all’inserimento di giovani talenti al fianco dei grandi professionisti che da anni fanno parte della squadra. Questo mix ci ha permesso di raggiungere il posizionamento desiderato e di conseguire i nostri obiettivi anche prima di quanto ci eravamo prefissati. Inoltre, abbiamo attivato partnership strategiche e collaborazioni di altissimo profilo che ci hanno consentito di offrire soluzioni sempre eccellenti.
Quali sono i plus distintivi che fanno la differenza rispetto ad altre realtà?
(Presutti) Tra i principali elementi che ci differenziano rispetto ad altre realtà e che sicuramente continua a essere un nostro punto di forza è il nostro imprinting logistico. Questo significa che, quando un cliente decide di affidarsi a
Gattinoni Events ha ideato e realizzato l’evento di lancio della nuova Elroq, il Suv full electric di Škoda alla Design Week
Gattinoni, può essere certo di aver scelto un partner che è garanzia di alta qualità e sicurezza in ogni fase del progetto. La nostra esperienza nel settore e la cura meticolosa dei dettagli ci permettono di affrontare ogni sfida con professionalità e precisione, minimizzando rischi e incertezze. La logistica rappresenta per noi un ‘given’: oggi in molti hanno spostato l’attenzione solo sul contenuto e sulla creatività, cosa che anche noi facciamo, ma senza mai dimenticare quanto sia fondamentale che tutto funzioni alla perfezione. A questo approccio si aggiunge poi il fresco contributo dei giovani talenti. La loro energia e capacità di pensare fuori dagli schemi ci permettono di sviluppare progetti altamente innovativi.
Come si è sviluppato il team dedicato agli eventi, negli anni? Quali gli investimenti in risorse umane e con che tipo di ruolo?
(Presutti) Negli ultimi 30 mesi, il team dedicato agli eventi si è notevolmente sviluppato, con un incremento significativo di risorse umane e di competenze specializzate. Abbiamo assunto oltre 30 nuove persone, portando in azienda professionalità di alto livello ed entusiasmo. Tra gli inserimenti
Gattinoni Events ha chiuso il 2024 a 64 milioni, con una crescita del +5% sull’anno precedente che già era stato da record, ma soprattutto con un miglioramento generale della performance anche in termini di redditività. Come spiega Elisa Presutti, “Il 2025 a oggi si sta rivelando un anno estremamente interessante, dove stiamo lavorando soprattutto sulla qualità, sul consolidamento del nostro posizionamento come agenzia non solo di logistica ma creativa e sull’acquisizione di nuovi clienti. I numeri sono in crescita e siamo molto soddisfatti, ma ripeto, ci stiamo concentrando nel capitalizzare i tanti investimenti di questi ultimi anni e restituire al mercato progetti di sempre maggior qualità… Di conseguenza ci aspettiamo che i numeri ci diano ragione segnando una buona crescita anche quest’anno”.
SILVIA POZZI,
director of operations
Gattinoni
Events
più rilevanti, troviamo figure come Ilaria Sulis, nominata a capo della divisione dedicata ai clienti del settore Pharma, che ha portato una grande expertise in ambito healthcare, Luana Cicala, giovane e appassionata, che guida con energia e competenza la divisione di live communication e Andrea Dal Pozzo, nominato executive creative director, che ha rafforzato il team creativo con la sua visione e il suo pensiero strategico. A questi inserimenti nelle prime linee si affiancano poi tutta una serie di risorse nei vari reparti che hanno arricchito il team con competenze diversificate I professionisti più senior contribuiscono con la loro competenza e leadership, mentre i giovani portano entusiasmo, idee innovative e voglia di mettersi in gioco. Dobbiamo ammettere che la nostra talent acquisition negli ultimi anni si è rivelata estremamente positiva.
Per il lancio della nuova Elroq, il team di Gattinoni Events ha creato una partnership con l’artista Marcantonio che ha dato un taglio culturale a tutto l’evento
Come approcciate al cliente? Se doveste definire il ‘metodo Gattinoni Events’, come lo definireste?
(Pozzi) Il nostro approccio al cliente si basa su due principi fondamentali: l’adattabilità e la personalizzazione. Piuttosto che applicare un metodo standard, preferiamo definire la nostra cifra stilistica nella capacità di ascoltare, comprendere e modellare i nostri servizi sulle specifiche esigenze e procedure di ogni cliente. Per i nostri key client formiamo team dedicati, selezionando le risorse più qualificate che, nel tempo, perfezionano un metodo di lavoro ‘su misura’. Questi team sono in grado di adattarsi alle dinamiche e alle esigenze particolari di ciascun cliente, garantendo continuità e qualità. Per quanto riguarda i grandi eventi, il nostro metodo consiste nel presentare fin dall’inizio la squadra, assegnando ruoli precisi e descrivendo le competenze di ognuno. Questo approccio favorisce la collaborazione sinergica e permette al cliente di conoscere e fidarsi delle risorse coinvolte. In definitiva, il ‘metodo Gattinoni Events’ si può definire come un modello di lavoro smart, orientato alla collaborazione stretta e alla proattività. Lavoriamo in modo flessibile e adattabile, sempre con l’obiettivo di
Gattinoni Events ha ideato e realizzato l’evento di lancio della nuova Elroq, il Suv full electric di Škoda, che ha scelto la Design Week e il PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea - in Porta Venezia di Milano per la presentazione al mercato della versione sportiva RS. I visitatori sono stati invitati alla mostra anche tramite mystery box posizionate in diversi punti della città. Il team di Gattinoni Events guidato da Elisa Presutti, managing director, si è occupato dell’evento a 360 gradi, dalla creatività al project management alla produzione, coinvolgendo Sila Sveta come partner tecnologico e l’artista Marcantonio, che ha permesso con le sue creazioni l’incontro tra arte e comunicazione. “Per questo evento la killer application è stata l’idea da cui tutto è nato - spiega Luana Cicala -. Abbiamo studiato la campagna di comunicazione dell’auto, dove veniva stressato il parallelismo tra le feature della Elroq e alcuni animali. Da qui la scintilla: abbiamo pensato di unire la nostra creatività con il genio artistico di Marcantonio. Sin dai primi passi, il progetto ha preso vita con una forza che ha sorpreso anche noi e ne è nata un’installazione artistica immersiva, un percorso sospeso tra innovazione, tecnologia e poesia. L’evento ha poi avuto una media reach superiore alle aspettative del cliente, con oltre 35.000 presenze”.
anticipare le esigenze del cliente e di essere un partner di supporto in ogni fase, lavorando ‘a quattro mani’ per raggiungere insieme i migliori risultati.
Quali i settori merceologici in cui vi state maggiormente specializzando?
(Presutti) Al momento stiamo continuando a investire nel mondo automotive, dove abbiamo ormai sviluppato una competenza verticale estremamente approfondita e che il mercato ci riconosce. Stiamo poi sviluppando in maniera molto significativa il settore farmaceutico, dove ci occupiamo principalmente di eventi e lanci di prodotto con grande soddisfazione e questo è un settore che oggi cresce a doppia cifra con la chiusura di accordi quadro di grandissima rilevanza. Per entrambi abbiamo selezionato professionisti specializzati, sia tecnici sia creativi, che ci permettono di rispondere con i giusti codici alle necessità dei clienti. Resta poi per noi estremamente importante il settore bancario/
assicurativo dove continuiamo a consolidare il rapporto con clienti storici ma anche a sviluppare una buona parte di new business.
Quali sono le sfide principali che affrontate nella pianificazione di eventi di grandi dimensioni e cosa rende gli eventi efficaci, oggi?
(Pozzi) In questi anni abbiamo dovuto rispondere a diverse sfide, siamo cresciuti e abbiamo sviluppato nuove competenze per riuscire a coinvolgere sempre più i partecipanti e offrire valore reale. La prima sfida sta quasi sempre nella scelta della destinazione, nella ricerca di nuove location e spazi in cui poter realizzare i nostri eventi. Spesso non sono solo i clienti ma anche i nostri creativi a ‘sfidarci’ per mettere a terra le loro idee e in questo siamo ormai fortissimi. Un’altra sfida è poi l’utilizzo delle nuove tecnologie, non solo durante gli eventi per amplificare la reach o la spettacolarizzazione, ma anche dietro le quinte per agevolare la gestione delle migliaia di
“BYD è un progetto dove abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze in termini di produzione ma anche e soprattutto logistiche - racconta Silvia Pozzi, director of operations Gattinoni Events -. Ciò che si è visto all’interno del nostro hub durante la Design Week, per quanto si trattasse già di per sé di un evento decisamente complesso e articolato, è stato solo una piccola parte di quanto abbiamo gestito e organizzato in quella settimana. Dal guest management di oltre 400 persone da tutto il mondo, cene esterne, catering stellati, prove su strada all’interno del circuito Tazio Nuvolari, un grande party, press conference, talk show, eventi nell’evento, 5.000 gadget, tutto organizzato in tempi strettissimi, interagendo con Cina, Europa e Italia Anche in questo caso il team ha saputo rispondere con la proattività e la tempestività assolutamente necessarie per la gestione di un progetto di questo tipo. La soddisfazione del cliente ci ha ripagato di tutto l’impegno e la dedizione che abbiamo riservato a questo evento”.
LUANA CICALA, head of live communication
Gattinoni
Events 10
partecipanti. Per questo abbiamo sviluppato due software che ci permetteranno di essere sempre più performanti e di garantire risposte sempre più veloci al cliente. Fondamentale è poi la parte emozionale: che derivi dalla spettacolarizzazione, dalla scoperta di luoghi mai visti, da un’esperienza originale e irripetibile, da collaborazioni con grandi artisti come è stato per Skoda al Fuorisalone… In tutti i casi ciò che conta è quello che resta nel cuore di chi ha partecipato a un nostro evento. Da ultimo, non meno importante, sono le tematiche relative alla sostenibilità e in questo senso abbiamo partnership strategiche, come quella con Up2you che ci permette di rendere carbon neutral i nostri eventi e accordi con Onlus alle quali devolviamo il catering non consumato ogni qualvolta possibile.
Parliamo di nuove tecnologie: come rispondete a questa esigenza di continua innovazione?
(Cicala) Adottando un approccio proattivo e flessibile. Innanzitutto, investiamo costantemente nella formazione del team per aggiornamenti sulle ultime novità tecnologiche e metodologiche, tra cui corsi sull’utilizzo dell’AI. Selezioniamo e collaboriamo con partner strategici all’avanguardia e di rilievo internazionale ai quali chiediamo supporto nello studio e nella progettazione di soluzioni innovative e su misura, ragionando sin dai primi brainstorming in un’ottica che ci consenta di integrare elementi multimediali di grande effetto con la nostra creatività, il tutto per rendere davvero memorabili i nostri eventi.
Come vedete il futuro prossimo della live communication?
(Cicala) Sarà sempre più dinamico e interattivo e il driver principale sarà l’evoluzione tecnologica
Esperienze sempre più immersive e personalizzate, grazie a tecnologie come la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e l’intelligenza artificiale. La live communication dovrà integrarsi sempre più con altri canali digitali, creando ecosistemi multimediali che permettano interazioni più coinvolgenti e autentiche. Tanto nel b2b quanto nel b2c dovremo essere pronti a offrire esperienze sempre più personalizzate e coinvolgenti, aumentando la possibilità di partecipazione attiva. In questo la sfida sarà duplice: prevenire il mercato introducendo soluzioni prima che diventino mainstream e mantenere una grandissima attenzione alla data protection Tutto ciò restando sempre fedeli al nostro claim di Gruppo ‘Esperienze da vivere’, perché siamo convinti che siano il valore umano e la potenza delle emozioni a rendere un evento davvero unico e inimitabile.
Qual è il feedback che ricevete più spesso sugli eventi firmati Gattinoni? Una cifra stilistica che i clienti notano?
(Presutti) Se mi aveste fatto questa domanda tre anni fa la risposta probabilmente avrebbe fatto riferimento alla cura del dettaglio logistico, alla precisione e all’alta qualità che dell’execution che a tutt’oggi ci vengono riconosciute. Per rispondere alla domanda in maniera più attuale, vorrei usare le parole di Veronika Ziegaus, head of brand experience Skoda: “Gattinoni ha dimostrato una creatività straordinaria e un approccio innovativo che hanno contribuito significativamente al successo dell’intero evento”. Queste parole non solo ci fanno sentire unici, ma ci dicono che tutto ciò per cui abbiamo e stiamo lavorando… funziona!
La location permette di rendere coinvolgente ogni evento grazie alla possibilità di organizzare spettacoli live, DJ set, karaoke e altre forme di intrattenimento e, sul fronte del food, di servire le specialità che hanno reso celebre il brand come i leggendari Steak Burger oltre a piatti della tradizione locale e proposte vegetariane. Proprio sul fronte del food vanno segnalate 2 novità. La prima consiste nella possibilità di fare di Hard Rock Cafe Milan il punto di riferimento per i business lunch grazie a un nuovo menù goloso disponibile da lunedì a venerdì al costo di 16.90 euro. La seconda è la possibilità di portare lo spirito e le specialità food&drink di Hard Rock Cafe Milan direttamente in azienda o in altre location grazie a un colorato food truck.
È un brand globale che celebra la passione per la musica e permette di riviverne la storia attraverso memorabilia appartenuti ai più celebri artisti del mondo. Da 2 anni è anche all’ombra della Madonnina. Hard Rock Cafe Milan è un locale dall’atmosfera unica e inconfondibile dove aziende e agenzie possono organizzare eventi quali meeting, conferenze, convention, team building e incentive dal sicuro effetto wow, tra cimeli appartenuti a grandi cantanti italiani e stranieri come per esempio la giacca dorata di Micheal Jackson, l’intimo di Madonna indossato dalla Regina del Pop durante il “Who’s That Girl” World Tour e lo scintillante costume rosso di Rihanna per il video “If I Never See Your Face Again”. Invece tra i memorabilia della storia della musica italiana sono esposti all’Hard Rock Cafe Milan la Fender Telecaster suonata da Ligabue durante il primo tour in Nord America e il piatto da batteria Zildjian utilizzato e firmato dalla Premiata Forneria Marconi.
Situato in pieno centro città, a walking distance da piazza Duomo, il locale si estende su 2 piani e dispone di spazi versatili capaci di accogliere eventi sino a 300 persone; i planner, infatti, possono riservare una delle 2 sale disponibili o affittare in esclusiva l’intero locale per poterlo così personalizzare e garantirsi l’esclusività più assoluta. Qualsiasi sia la dimensione dell’evento, dal meeting più raccolto alla grande convention, gli organizzatori possono contare sul supporto di staff dedicato e tecnologia all’avanguardia per presentazioni, spettacoli dal vivo e DJ set: 2 palchi, uno schermo, un video proiettore e un impianto audio e luci di ultima generazione.
MARGHERITA SIGILLÒ, ceo C-Zone
C-zone, fondata nel 2007, nasce con l’obiettivo di coniugare creatività e organizzazione. Fin dall’inizio, quando l’agenzia era composta da sole due persone, ha puntato a offrire un servizio su misura, mantenendo quel tratto distintivo che le ha permesso di crescere senza mai compromettere la qualità. Oggi, con un team di dieci professionisti tra creativi, account, producer ed editor, continua a mantenere un approccio ‘tailor made, creando esperienze personalizzate per ogni cliente. Offre un’ampia varietà di servizi: dalla creazione del concept alla produzione. La sua specializzazione è negli eventi di alta gamma, sia sotto il profilo creativo sia gestionale, da quelli di grande impatto nel campo dell’arte e del design, come le installazioni durante la Milano Design Week, dove è stata premiata più volte come miglior progetto, a quelli con una forte componente pop, come l’iconico albero di Natale in Piazza Duomo
“Puntiamo principalmente sull’altissima qualità e
originalità dei nostri progetti - spiega Margherita Sigillò, ceo -, cercando di creare eventi che siano memorabili. Il nostro approccio è ‘what you see is what you get’, ciò che promettiamo è ciò che realizziamo. Trasparenza e affidabilità sono le basi del nostro lavoro: i nostri clienti sanno esattamente cosa aspettarsi, e questo crea una relazione di fiducia che dura nel tempo”.
Quali sono i vostri valori e i plus rispetto ai concorrenti?
I nostri valori si fondano sulla qualità e un forte impegno verso le persone. Mettiamo al centro la cura e il rispetto delle risorse umane, sia interne sia esterne, trattando i nostri fornitori con la stessa considerazione e attenzione anche sul piano economico. Inoltre, in quanto società al 90% femminile, promuoviamo e garantiamo la parità di genere. Un aspetto fondamentale che ci distingue è la rete di relazioni esclusive che abbiamo costruito negli anni, che ci consentono di avere
accesso a location uniche e di offrire esperienze davvero irripetibili. Inoltre, ci avvaliamo di importanti autori e registi per la realizzazione di speech e contenuti di grande impatto, che arricchiscono i nostri eventi e li rendono memorabili.
Sostenibilità e nuove tecnologie. Quale ruolo hanno nel vostro quotidiano e nella vostra offerta?
La sostenibilità e l’innovazione tecnologica sono centrali nella nostra attività. Abbiamo intrapreso una partnership strategica con Moxoff, una società di AI spin-off del Politecnico di Milano, per integrare soluzioni innovative alla nostra attività, ottimizzare la gestione degli eventi e automatizzare le procedure ripetitive, lasciandoci più tempo ed energie da dedicare alla creatività. Sul fronte della sostenibilità, continuiamo a implementare pratiche green in ogni fase del nostro lavoro e, a testimonianza del nostro impegno, piantiamo un albero dopo ogni evento.
Quanto sono importanti le risorse umane per la vostra agenzia? Quale rapporto avete con i giovani talenti?
Le risorse umane sono il cuore della nostra agenzia. Essendo altamente creativi, il nostro successo dipende dalla passione e dall’energia del nostro team, composto principalmente da under 35. Questo ci consente di mantenere un ambiente dinamico, pronto a sperimentare nuove idee. Inoltre, abbiamo coinvolto più volte le università nei nostri progetti
Può raccontarci una case history di successo che ben rappresenta il vostro modus operandi?
Case di successo sono le Lounge ideate e realizzate per American Express: la Centurion winter Lounge, un luogo di incontro accogliente ma sofisticato e l’Amex living, uno spazio dedicato ai titolari di carta Platino e Centurion durante la Design Week milanese. Nella prima, gli ospiti hanno partecipato ad attività esclusive nella cornice di un giardino incantato che sublimava il Natale. La seconda è stata pensata per creare un’oasi sensoriale in un contesto urbano, dove natura e tecnologia dialogano in perfetto equilibrio: un’estensione immersiva di ‘Digital Garden’, l’installazione della visual artist Debora Hirsch. In entrambi i casi, la cura nei dettagli, dalla selezione degli arredi alle esperienze offerte, ha fatto sentire ogni ospite parte di un’esperienza unica e memorabile
Quali prospettive e nuovi progetti per il futuro?
Le prospettive per il 2025 sono estremamente positive. Il nostro fatturato è cresciuto del 30% nell’ultimo anno e il progetto ideato e realizzato per la Milano Design Week ha totalizzato 12.000 visite. Inoltre, sono stati 420 i partecipanti al ‘Design Best Tour’: un format originale, curato e prodotto da C-Zone cui gli ospiti hanno scoperto respirato e vissuto il design insieme a noi accompagnati dalle nostre guide esperte.
ALESSANDRO SBROGIÒ, ceo Target Motivation
Una storia, quella di Target Motivation, fatta di esperienze uniche, relazioni solide e una passione che da sempre spinge il team a ‘guardare oltre’ e superare i propri limiti. Da oltre 40 anni, l’agenzia è sinonimo di eccellenza nel mondo della comunicazione e degli eventi. “Abbiamo incominciato da zerospiega il ceo Alessandro Sbrogiò -. Grazie alla vision del fondatore e del team abbiamo iniziato a ‘fare la gavetta’, fondamentale per acquisire gli elementi base che ci hanno permesso di diventare un’azienda affidabile, capace di affrontare sfide a livello internazionale, che ci hanno reso credibili nel tempo agli occhi dei nostri clienti”. Un approccio che ha fatto raggiungere all’azienda ottimi risultati e una crescita costante. Il 2024, per esempio, si è chiuso all’insegna del segno positivo (+15%). Un trend che la società pensa di mantenere, puntando sullo sviluppo di nuovi settori e nuove tipologie di eventi.
Con sedi in Italia e rappresentanze all’estero, Target Motivation opera portando innovazione, creatività e precisione in ogni progetto. L’innovazione è proprio il fulcro della sua filosofia, ispirata al cambiamento, all’aggiornamento continuo e alla ricerca. “L’innovazione - precisa Sbrogiò – rappresenta una delle nostre fondamenta. Proprio per questo motivo siamo sensibili a temi di stretta attualità come la sostenibilità, sia ambientale sia del singolo individuo (con investimenti e aiuti rivolti a Paesi in via di sviluppo, ndr), la tecnologia, sui quali si basano tutti i progetti che portiamo avanti ogni giorno. Siamo molto attenti anche al tema dell’intelligenza artificiale, che riteniamo possa essere un supporto molto valido sia in fase di progettazione, sia come output da presentare nel corso degli eventi”. La forza dell’agenzia è
• 3: le sedi (Venezia, Milano e Roma).
• 12: gli ambassador distribuiti nelle altre regioni italiane.
• 30: i professionisti che lavorano nel team dell’agenzia.
• 40: gli anni di esperienza nell’organizzazione di incentive aziendali, meeting, convention, congressi, gruppi business in Italia e all’estero.
• 80: i clienti di settori diversi (istituzionale, banca e finanza, pharma, energia e hi-tech, fashion & design, automotive, alimentare) fidelizzati.
• 400: gli eventi realizzati ogni anno.
anche la capacità di ascoltare e interpretare le esigenze dei clienti, trasformandole in soluzioni concrete e creative. Quello che la distingue? La cura per i dettagli, la professionalità e la capacità di emozionare e... ‘andare a segno’. “Ogni evento, ogni progetto - racconta il manager -, è una nuova storia da raccontare, un nuovo obiettivo da raggiungere insieme. Siamo un’agenzia, ma soprattutto un partner su cui poter contare per trasformare un’idea in un risultato straordinario”.
UN NUOVO LOGO PER CELEBRARE
40 ANNI DI STORIA
Dopo 40 anni di successi, Target Motivation consolida la sua identità con un restyling grafico che mette in primo piano Target come simbolo di un’eredità solida e della fiducia costruita con clienti e partner. Il nuovo design, essenziale e moderno, riflette un’evoluzione maturata grazie all’esperienza, che si traduce in progetti innovativi, creatività e un approccio
rinnovato. Il rebranding punta su un logo minimalista dove il naming è protagonista. Un design pulito, riconoscibile e versatile, in linea con le tendenze del 2025: il ritorno a loghi familiari, capaci di trasmettere sicurezza. Il dinamismo del pittogramma, che evoca un mondo in movimento, riflette lo spazio globale in cui Target opera. Il payoff sottolinea questa crescita: oggi l’azienda offre un ventaglio più ampio di servizi, espandendosi verso nuovi ambiti con la stessa qualità distintiva. Non è solo un cambio di immagine, ma l’espressione di una trasformazione: nuove prospettive, idee e un tono di voce fresco, senza perdere la forza di un marchio storico. Target Motivation guarda al futuro, pronta a scrivere i prossimi 40 anni
Dal 16 al 18 ottobre 2024, Target Motivation ha firmato l’evento Open House di Comacchio SpA, un appuntamento che ha riunito 800 partecipanti, tra dealer e clienti di spicco, arrivati da tutto il mondo per celebrare l’eccellenza e l’innovazione di un’azienda leader nel suo settore (macchine per fondazioni, consolidamenti, geotecnica, esplorazioni e pozzi acqua e geotermia, ndr). Primo grande evento post-Covid per l’azienda, la tre giorni ha rappresentato un’occasione per riconnettersi con la propria rete internazionale e mostrare al mondo i propri prodotti innovativi. Il punto culminante dell’evento è stato il reveal, con un format emozionante e spettacolare, della nuova trivella alta 30 metri, simbolo della forza e della vision dell’azienda. Per l’occasione, Target Motivation si è occupata della segreteria organizzativa e gestione hotel, del reveal prodotto (allestimento e gestione del lancio della nuova macchina) e dei Tour esperienziali alla scoperta delle bellezze e delle eccellenze del Veneto: Venezia Cantine di Valdobbiadene e Bassano del Grappa
Il valore delle persone all’interno di un’azienda è una risorsa fondamentale, da curare e sviluppare al pari degli altri asset strategici. Investire sui giovani e accoglierli all’interno delle strutture organizzative non è solo una scelta valoriale, ma un passo necessario per restare al passo con l’evoluzione del mercato. Oggi, più che mai, le agenzie riconoscono che un team variegato, inclusivo e orientato alla collaborazione rappresenta un elemento chiave per affrontare le sfide future con maggiore resilienza
È quanto emerge dall’indagine condotta da e20 in collaborazione con le agenzie aderenti al Club degli Eventi e della Live Communication
La survey, che ha coinvolto 40 realtà diverse per dimensioni e modelli organizzativi, offre uno spaccato utile a comprendere i punti di forza e le criticità ancora da colmare nel settore. Un’analisi trasversale, utile per ripensare non solo le politiche delle risorse umane, ma anche le strategie di medio-lungo periodo. Dai dati raccolti, emerge la necessità di costruire squadre che sappiano integrare il bagaglio di esperienza dei professionisti senior con l’energia, la flessibilità e le competenze digitali delle nuove generazioni. Non meno importante è il tema dell’inclusione e della gender equality: una buona presenza femminile è sempre più percepita come valore strategico e fattore di apertura all’innovazione
Il vero obiettivo è, dunque, promuovere un dialogo costante tra generazioni e culture professionali diverse.
L’importanza di costruire team in cui convivano profili con lunga esperienza e nuove professionalità è emersa anche dal giro di microfono tra le agenzie realizzato per questa inchiesta. I dipendenti più esperti offrono solidità, visione d’insieme e capacità di trasmettere competenze, mentre i più giovani contribuiscono con entusiasmo, flessibilità e una forte padronanza degli strumenti digitali Tuttavia, i dati non bastano a raccontare tutto. Il vero punto cruciale è la capacità di integrare queste diversità, facilitando il dialogo tra generazioni e competenze. La formazione continua e il “learning by doing” rappresentano i metodi più efficaci per sviluppare competenze in azienda, favorendo lo scambio intergenerazionale. In agenzia vengono organizzati corsi tecnici, manageriali e tematici su sostenibilità, leadership, sicurezza e innovazione. Il team building è considerato fondamentale per rafforzare il senso di appartenenza e la collaborazione, attraverso eventi, viaggi, attività informali e momenti di condivisione spontanea L’integrazione tra esperienza sul campo e formazione strutturata crea ambienti dinamici, inclusivi e pronti a rispondere alle sfide del mercato, promuovendo crescita personale e collettiva
Negli ultimi anni il settore degli eventi ha affrontato una trasformazione strutturale senza precedenti. Complice la pandemia, che ha accelerato la digitalizzazione e cambiato radicalmente la fruizione degli incontri in presenza, le aziende si sono trovate a rivedere modelli organizzativi, strategie di formazione, politiche di reclutamento e, soprattutto, la gestione delle risorse umane. In questo contesto, l’indagine realizzata da e20 tra le agenzie affiliate al Club degli Eventi e della Live Communication rappresenta uno strumento prezioso per capire come il comparto stia affrontando il cambiamento, quali sono le sue risorse più forti e dove invece si annidano fragilità e opportunità inespresse. Con un campione di 40 realtà operative, distribuite in modo eterogeneo per dimensione e struttura, l’indagine tocca i principali
aspetti legati al lavoro, ai team, alla demografia interna, al gender balance, alla formazione e al recruitment. Un’analisi che si presta a diverse chiavi di lettura, dalle politiche HR alla pianificazione strategica per le organizzazioni del settore. Mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle, emerge un quadro interessante. Da un lato, troviamo aziende snelle, dinamiche e capaci di investire sulle persone. Dall’altro, si intravede una sfida: quella del ricambio generazionale
La percentuale di under30 è ancora relativamente bassa. Le aziende sembrano preferire giovani con esperienza, ma dovranno presto aprirsi di più ai talenti più freschi. Anche perché il turnover è dietro l’angolo: secondo l’Oecd (Organization for Economic Co-operation and Development), metà dei lavoratori over 55 andrà in pensione nei prossimi 5 anni. Chi non avrà pronta la nuova generazione rischia di trovarsi scoperto.
Dimensione dei team
Quasi la metà delle agenzie intervistate lavora con team da 11 a 30 professionisti: dimensioni snelle che favoriscono agilità e rapidità d’azione
Fonte: Survey
LA FORZA DEL ‘PICCOLO’
Il primo aspetto analizzato dalla nostra indagine riguarda la dimensione dei team. Altro che megacorporation: le imprese coinvolte nell’indagine parlano chiaro. Quasi la metà dei team (42,5%) è composta da 11 a 30 professionisti. Il 17,5% supera quota 100 dipendenti
Insomma, si lavora in squadre compatte, dove probabilmente ci si conosce tutti per nome e il capo ti scrive su WhatsApp, non tramite circolari anonime. Una scelta che premia l’agilità e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato, qualità oggi più che mai preziose. La media rilevata è di circa 3,35 professionisti per squadra, con una mediana di 1. Questo dato è eloquente: la maggior parte delle aziende opera con team flessibili, fortemente orientati alla specializzazione. Il 42,5% delle agenzie intervistate ha team fino a 10 addetti, il 15% dea 31 a 50, il 7,5 da 51 a 70 e la stessa percentuale si colloca nella fascia da 71 a 100 addetti. La fascia tra gli 11 e i 30 addetti è la più numerosa: ben il 42,5% ne fa parte, mentre
Oltre due terzi degli intervistati puntano sulla stabilità: più del 75% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato
professionisti giovani, ma con già solide esperienze alle spalle
solo il 17,5% dichiara di avere nel proprio team oltre 100 professionisti. Questa configurazione rispecchia in parte la natura del settore eventi, fatta di relazioni personalizzate, creatività sartoriale, soluzioni su misura. È un comparto che raramente punta alla ‘scalabilità’ in senso tradizionale, ma che fonda il proprio valore sulla capacità di adattamento, sulla qualità dell’execution e sull’efficacia delle relazioni. Tuttavia, la dimensione ridotta dei team porta con sé anche delle criticità: il rischio di sovraccarico, la dipendenza da figure chiave, la vulnerabilità in caso di turn-over improvviso Da qui l’importanza, come vedremo, di politiche di formazione continue e ben strutturate
GIOVANE, MA CON ESPERIENZA CONSOLIDATA
Passiamo all’età media. Se pensavate a eserciti di ventenni smanettoni, è il momento di rivedere i cliché: il 62,5% dei team è formato da persone tra i 31 e i 40 anni. Solo il 20% ha una media tra i 20 e i 30 anni, mentre il 17,5% si colloca nella fascia 41-50. Nessuna azienda ha dichiarato una
significativa presenza di over 50. Una ‘workforce’ matura, quindi, con l’entusiasmo dei giovani, ma già con qualche battaglia professionale alle spalle. Un mix che garantisce energia, ma anche quella solidità che a volte manca agli esordienti assoluti. Questa distribuzione suggerisce un settore giovane ma maturo. Non parliamo più di neofiti alle prime esperienze, bensì di professionisti con almeno 5-10 anni di carriera alle spalle, spesso cresciuti ‘sul campo’, in grado di affrontare la complessità dei progetti con competenze trasversali. Tuttavia, l’assenza quasi totale della fascia over 50 solleva interrogativi sulla sostenibilità di lungo periodo: siamo in presenza di un settore che, con il passare del tempo, tende a perdere i profili più senior? Le cause possono essere molteplici: logiche di burnout, scarsa valorizzazione delle competenze accumulate, dinamiche contrattuali poco stabili, mancanza di piani di carriera evoluti. Intervenire su questi aspetti significherebbe costruire un ponte solido tra
generazioni, dove la seniority diventa un asset e non un ostacolo
ASSUNZIONI STABILI: UNA BASE SOLIDA SU CUI COSTRUIRE
Uno dei risultati più positivi dell’indagine riguarda la tipologia contrattuale: oltre il 75% del personale è assunto in forma stabile nella maggior parte delle agenzie (67,5%). Solo una piccola minoranza (7,5%) dichiara di avere meno del 25% di contratti a tempo indeterminato. Questo dato sorprende, considerando che il settore eventi è storicamente legato a formule contrattuali flessibili, collaborazioni occasionali e progetti spot. Si tratta di un segnale incoraggiante: significa che molte realtà stanno scegliendo di investire sulle persone, di fidelizzarle, di costruire un senso di appartenenza duraturo. La stabilità lavorativa non è solo un tema sindacale o amministrativo: è un fattore chiave per la qualità del lavoro, la trasmissione del know-how, l’efficacia operativa.
I giovani sono presenti, ma senza sovraffollare: in media rappresentano tra il 20% e il 40% dei team
Una squadra stabile è una squadra che comunica meglio, che lavora con maggiore consapevolezza, che sviluppa un’identità comune
PRESENZA FEMMINILE: VERSO UN EQUILIBRIO, MA CON QUALCHE OMBRA
Il gender balance è un altro punto interessante. Il 27,5% delle aziende dichiara una presenza femminile tra il 61% e il 70%, mentre il 17,5% è tra il 51% e il 60%. Solo il 2,5% ha meno del 20% di donne nel team, e un altro 2,5% è completamente femminile.
In un settore dove storicamente le donne sono sempre state molto presenti, questi dati confermano una buona rappresentanza. Non solo quote rosa da esibire nei comunicati stampa: qui le donne sono davvero protagoniste. Una notizia che fa ben sperare, anche perché sappiamo che team più diversificati funzionano meglio, innovano di più e sono più redditizi.
Formazione protagonista: il 77,5% delle aziende offre percorsi dedicati ai propri collaboratori junior
Per il 65% delle aziende, i “giovani talenti” hanno tra i 26 e i 30 anni: meno spazio ai very young, più fiducia ai trentenni
ANCORA
E i giovani talenti? Sì, ci sono, ma senza invadere la scena. Sebbene il 37,5% delle aziende dichiari una quota di giovani tra il 21 e il 30%, e il 12,5% tra il 31 e il 40%, ben il 30% ne ha meno del 20%. Solo il 5% supera la soglia del 50%. Questi numeri parlano di un potenziale ancora parzialmente inespresso I giovani non mancano, ma non sono la colonna portante delle aziende. Le ragioni possono essere diverse: difficoltà ad attrarre talenti, percezione di scarsa stabilità del settore, competenze non allineate tra domanda e offerta. In più, i giovani talenti non sono propriamente ‘giovanissimi’: la fascia più presente è quella tra i 26 e i 30 anni (65%), seguita da quella tra i 20 e i 25 (25%). Ciò suggerisce che l’ingresso nel settore avviene con qualche anno di ritardo rispetto alla fine degli studi. Il che, a ben vedere, è una scommessa sulla qualità più che sulla sola anagrafe. Serve costruire ponti migliori tra mondo accademico e mondo del lavoro.
Indicativamente le agenzie organizzano per i Junior tra i 2 e i 5 corsi annui, con alcuni picchi oltre
FORMAZIONE: IL VERO CUORE
Una delle risposte più forti e univoche dell’indagine riguarda la formazione. Il 77,5% delle aziende intervistate prevede corsi di formazione per le figure junior, e la stessa percentuale anche per i profili senior.
Per i junior, si va da 1-2 corsi l’anno fino a 5-8 in alcuni casi. Le tematiche sono ampie: tecniche di comunicazione, project management, soft skills, aggiornamenti digitali. Alcuni partecipano a master universitari, altri seguono percorsi certificati (es. MEM di Federcongressi), altri ancora ricevono formazione interna su misura.
Per i senior, la formazione è più “su richiesta”, costruita intorno alle job description. Emergono
temi legati alla cybersecurity alla compliance, dalla gestione finanziaria alla leadership. In molti casi, la formazione è trasversale, pensata per tutta l’azienda.
Questo approccio formativo indica una consapevolezza chiara: nel mondo eventi, le competenze invecchiano velocemente. La vera risorsa non è ciò che si sa oggi, ma la capacità di continuare a imparare domani
Il reclutamento segue logiche miste. Il 45% delle aziende si affida a canali online, ma il 25% si basa ancora sul passaparola, e il 20% accoglie candidature spontanee. Solo il 10% ricorre ad agenzie
Anche l’esperienza va aggiornata: il 77,5% delle agenzie investe nella formazione continua dei senior
Questa fotografia mostra come il digitale abbia trasformato il primo contatto, ma anche quanto sia ancora forte la componente relazionale. In un settore dove la reputazione è tutto, le segnalazioni personali hanno un peso determinante. Ma c’è anche il rischio di chiusura: se si assume “chi si conosce”, si limita la diversità e si rischia di escludere talenti emergenti
Una strategia di employer branding più strutturata, unita a strumenti digitali avanzati (ATS, social recruiting, eventi di settore) potrebbe aiutare a rendere più inclusivo e meritocratico l’accesso alle opportunità.
Il quadro che emerge dall’indagine è quello di un settore in salute, con un capitale umano
giovane, una buona presenza femminile, una struttura snella e una cultura della formazione ben radicata. Ma è anche un settore che deve fare scelte strategiche per non perdere slancio: attrarre i giovani, valorizzare i senior, promuovere la leadership femminile, innovare nei processi HR Serve visione. Serve dialogo tra imprese, istituzioni e università. Serve una narrazione nuova, che presenti il mondo degli eventi non come ‘luogo di passaggio” ma come destinazione professionale di lungo termine, capace di offrire stabilità, crescita e realizzazione. In un’epoca dove l’incontro fisico torna ad avere un valore inestimabile, le persone che progettano e gestiscono questi incontri devono essere messe al centro. L’indagine ce lo ricorda chiaramente: investire sulle persone non è solo una buona pratica, è una strategia vincente
di Marina Bellantoni
ANTONIO FERRARA, ceo Just People
Quest’anno Just People e InOtherWeb (lo spin-off digitale di JP) hanno raggiunto un team interno di 40 persone. A queste si aggiungono le risorse sul campo, che portano lo staff a un totale di 70-80 professionisti. Negli ultimi cinque anni, il numero di collaboratori è praticamente raddoppiato, a testimonianza di una crescita costante e strutturata. La media dell’età è di circa 38 anni con un 25% di under 30. Per quanto riguarda invece la percentuale femminile in agenzia, supera il 60% in tutte le posizioni lavorative.
“Ci chiamiamo Just People - spiega il ceo Antonio Ferrara - perché crediamo fermamente che le persone siano il motore di ogni progetto Le nostre risorse sono il ponte tra i valori del brand e le aspettative del consumatore finale. Da un lato c’è il cliente, dall’altro il pubblico a cui
La centralità delle persone per Just People è, e sarà sempre più, un elemento chiave. Nell foto, il team
si rivolge: le risorse umane fungono da collante, traducendo visioni ed esigenze in esperienze concrete”.
Per l’agenzia, chi opera sul campo è tanto fondamentale quanto chi coordina l’evento e chi lo progetta. Il valore aggiunto sta nella contaminazione: un team composto da diversi background e gradi di seniority porta prospettive nuove e soluzioni più efficaci. In questo equilibrio, le differenze diventano la forza trainante della crescita e dell’innovazione.
Parliamo di giovani talenti. Che ruolo hanno per il vostro team? Quali sono i principali vantaggi di avere giovani talenti in azienda?
I giovani, in quanto tali, sono spesso più aperti al cambiamento e pronti a sperimentare approcci freschi e creativi. La loro capacità di
adattarsi rapidamente alle novità permette all’azienda di anticipare le necessità future. Just People pone una forte attenzione sulle soft skills Oltre alle competenze tecniche, cerchiamo la capacità di lavorare in team e di comunicare efficacemente. L’intelligenza emotiva è un’altra qualità importante, poiché permette ai giovani di integrarsi in modo efficace e di rispondere con empatia alle necessità dei colleghi e dei clienti.
Dove avviene il recruitment? Come gestite il processo di onboarding per i nuovi assunti?
Da anni collaboriamo con i master specialistici dell’Università Iulm dedicati al nostro settore, inoltre, in Just People, lavoriamo con molte risorse esterne, offrendo loro la possibilità di entrare a far parte del team dopo un’esperienza sul campo.
Il percorso di inserimento avviene in modo strutturato, attraverso stage curriculari ed extracurriculari, con l’obiettivo di formare talenti e non semplicemente coprire ruoli vacanti. Creiamo squadre di lavoro composte da figure senior e nuovi assunti, per garantire un ingresso in agenzia graduale e formativo.
Quali metodi di formazione ritenete più efficaci? Prevedete (e se sì quali) corsi di formazione per le figure junior e di aggiornamento per quelle senior?
Crediamo fortemente nell’approccio ‘Learning by Doing’, e investiamo in una formazione continua, strategica per la crescita e l’innovazione.
Facciamo formazione amministrativa a tutte le nuove risorse, partecipiamo a corsi di public speaking e a percorsi dedicati agli strumenti del pacchetto Office sui vari livelli (anche per i senior). Inoltre, recentemente abbiamo preso parte a un corso dedicato all’intelligenza artificiale. Accanto a questa formazione più tecnica, investiamo anche nella formazione verticale su tematiche specifiche, calibrate sulle necessità di ogni persona. Per noi, ogni nuova competenza acquisita è un valore aggiunto, per il singolo e per l’agenzia.
Come promuovete un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso?
Il clima in Just People deve favorire un ambiente in cui lo stress lavorativo viene gestito in modo costruttivo. Il dialogo aperto, tra tutti i livelli aziendali, senza barriere tra il management e i talenti junior, è essenziale per garantire il rispetto reciproco.
La gentilezza e la capacità di ascolto sono valori fondamentali, mai come oggi, in un’epoca in cui le nuove tecnologie rischiano di rendere impersonale il lavoro, è cruciale preservare e valorizzare l’aspetto umano. La centralità delle persone, come sottolinea il nostro nome (Just People, ndr) è e sarà sempre più un elemento chiave
di Francesca Fiorentino
Next Group occupa oggi oltre 200 risorse tra gli uffici di Roma e Milano, un team cresciuto costantemente nel corso dei suoi 40 anni di attività. Più del 75% dei suoi professionisti sono donne, il 30% sono giovani in età compresa dai 25 ai 30 anni mentre l’età media in Next è di 42 anni. Abbiamo chiesto al presidente Marco Jannarelli di raccontarci l’approccio del Gruppo al ‘capitale umano’ aziendale.
Quanto sono importanti le risorse umane per voi?
È il nostro capitale umano il vero fattore differenziante e il cuore del successo di Next Group Siamo una realtà in continua evoluzione, che si contraddistingue soprattutto per due elementi: fare la differenza attraverso la continua ricerca di innovazione e investire in nuovi talenti, accompagnandoli nella loro crescita professionale. Un sistema di lavoro che ha portato a una crescita costante e all’opportunità di approcciare diversi ambiti della comunicazione, dagli eventi alla live communication fino alla comunicazione integrata e al branded content.
‘One Hub. More Ideas’, pay off del Gruppo da molti anni, ne è l’emblema: un team coeso, fatto di tanti professionisti con background diversi che affrontano i progetti con expertise e angolature differenti. Questo è il nostro vantaggio competitivo, ossia il confronto tra idee, scelte creative e competenze produttive che sono alla base di ogni progetto, sviluppato sempre con soluzioni originali.
Qual è, dunque, in sintesi, il vostro metodo di lavoro?
Il nostro metodo si basa sulla valorizzazione dell’individuo e sulla sinergia tra competenze. Automazione e tecnologia hanno un grande peso, ma il valore del pensiero umano continua a essere la chiave dello sviluppo di progetti originali. Il nostro team è composto da gente di tutte le età La vera ricchezza è lo scambio di esperienze tra senior e new generation per approcciare i progetti da tutti i punti di vista.
È il ‘metodo Next’, che si riassume in valore della differenza e forza del team.
Uno degli aspetti più gratificanti dello sviluppo di Next è stato quello di creare un gruppo dove tutti hanno adottato un mood aziendale coeso ed entusiasta. Una “magia partecipativa” che rende Next unica. Noi, nel nostro claim, ‘Così diversi da non avere eguali’, ci crediamo davvero.
Parliamo di giovani talenti. Che ruolo hanno per il vostro team?
I giovani sono essenziali per garantire continuità all’innovazione e il gruppo investe molto nella loro formazione e crescita interna. Da circa tre anni abbiamo iniziato un processo di rinnovamento generazionale. Non è facile oggi trovare risorse formate e competenti che garantiscano l’eccellenza, per cui cerchiamo di fare scouting di risorse promettenti per formarle e farle crescere come in un vivaio. Parlando di competenze e qualità sicuramente cerchiamo passione, voglia di crescere e di mettersi in gioco, partecipazione proattiva e voglia di costruire insieme al team qualcosa di memorabile; ci aspettiamo energie nuove, capacità di proporre linguaggi contemporanei e di alimentare un confronto virtuoso con l’expertise senior.
Dove avviene il recruitment? Come gestite il processo di onboarding per i nuovi assunti?
In Next Group lo scouting è sempre attivo: molti nostri professionisti sono anche docenti in master specialistici presso le più prestigiose università di settore, lo spazio career sul nostro sito di gruppo è aggiornato costantemente oltre a ricevere ogni giorno decine di candidature spontanee.
Abbiamo un sistema di onboarding che potremmo definire ‘vivaistico’: i giovani entrano, ruotano tra i reparti e si costruiscono percorsi su misura.
Parliamo di formazione e aggiornamento professionale. Qual è il vostro approccio in tal senso?
Next Group investe costantemente nella formazione. Per i junior: affiancamento, rotazione tra i reparti e mentoring. Per i senior: aggiornamenti professionali continui e coinvolgimento attivo nella trasmissione di competenze.
Stiamo anche lanciando un nuovo piano per attrarre nuovi talenti e motivare le nostre risorse attraverso un sistema incentivante, di welfare e di formazione per la crescita professionale
Come promuovete un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso?
Attraverso una cultura aziendale partecipativa e coesa, la valorizzazione delle differenze individuali come fonte inesauribile di ricchezza e iniziative legate alla sostenibilità sociale, come il coinvolgimento di comunità locali nei progetti all’estero.
di Marina Bellantoni
Le risorse umane rappresentano una delle componenti fondamentali di ogni azienda. Le persone sono, infatti, il cuore pulsante di ogni organizzazione, e una gestione efficace del team e dei professionisti che lo compongono può fare la differenza tra un’impresa che prospera e una che stagna.
DEL TALENTO
Uno degli aspetti più rilevanti in azienda è la capacità di attrarre e selezionare i talenti giusti. Un processo di selezione ben strutturato è fondamentale per garantire che i professionisti più adatti vengano inseriti nei ruoli giusti. In un mercato del lavoro competitivo, attrarre i talenti può fare la differenza tra un team di alta performance e uno meno produttivo
SVILUPPO E FORMAZIONE
DEL PERSONALE
Il successo di un’impresa dipende in gran parte dalle competenze e dalle capacità dei suoi dipendenti. Non bisogna solamente limitarsi alla selezione, ma è fondamentale occuparsi anche dello sviluppo continuo dei dipendenti. Programmi di formazione e aggiornamento sono essenziali per mantenere il personale al passo con i cambiamenti tecnologici, le tendenze del mercato e le nuove competenze richieste dal contesto aziendale.
Un buon piano di sviluppo professionale contribuisce ad aumentare la motivazione e l’engagement dei dipendenti, riducendo al contempo il turnover e aumentando la produttività.
E
Mantenere una cultura aziendale positiva determina il modo in cui i dipendenti interagiscono tra loro, come si risolvono i conflitti, come vengono prese le decisioni e come si lavora per raggiungere gli obiettivi comuni. Promuovere un ambiente di lavoro che favorisca la collaborazione,
Una gestione strategica delle risorse umane è cruciale per il successo a lungo termine di un’impresa, poiché contribuisce sia al benessere dei dipendenti sia al raggiungimento degli obiettivi aziendali
l’inclusività e la comunicazione aperta aiuta a creare un’atmosfera lavorativa positiva, migliorare la soddisfazione del personale e a mantenere alti i livelli di produttività.
Altro punto cruciale è la gestione delle performance. È opportuno creare sistemi e processi che consentano di valutare le performance individuali e di team. Attraverso l’uso di feedback regolari, coaching e valutazioni, si possono identificare le aree di miglioramento e a riconoscere i successi. Questo processo aiuta non solo a ottimizzare il rendimento, ma anche a creare un ambiente di lavoro motivante in cui i dipendenti si sentono valorizzati per i loro contributi.
BENESSERE E MOTIVAZIONE DEL PERSONALE
Le aziende che investono nel benessere psicofisico dei loro dipendenti sono generalmente più competitive, in quanto i dipendenti sani, soddisfatti e motivati sono più produttivi Come? Sviluppando politiche di welfare aziendale, benefit e strategie per migliorare il bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata L’adozione di politiche di benessere contribuisce anche a migliorare la retention e ridurre il ‘burnout’, creando un ambiente di lavoro che stimoli il coinvolgimento e la fedeltà
GESTIONE DEI CONFLITTI E RISOLUZIONE DEI PROBLEMI
In ogni organizzazione, è normale che possano sorgere divergenze tra dipendenti, team o reparti
Un processo di selezione ben strutturato è essenziale per attrarre le persone giuste, garantendo un team ad alta performance
Mediare i conflitti, gestire le problematiche e risolvere le dispute in modo equo ed efficace evita che le difficoltà si trasformino in ostacoli più grandi, contribuendo a mantenere un clima sereno e produttivo
ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI
Altro punto cruciale è affrontare i cambiamenti aziendali, che possono includere ristrutturazioni, fusioni o evoluzioni del mercato. Un’azienda che sa adattarsi rapidamente alle nuove circostanze è più pronta a rispondere alle sfide. Supportare i dipendenti attraverso questi cambiamenti, garantendo che siano ben informati e che abbiano le risorse necessarie per adattarsi riduce l’incertezza e permette all’azienda di continuare a operare con successo durante periodi di transizione.
SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE
Oggi, più che mai, le aziende sono sensibili all’adozione di pratiche di responsabilità sociale e sostenibilità. Promuovere l’inclusività, la diversità e l’equità sul posto di lavoro, contribuisce a creare un ambiente dove ogni individuo può sentirsi rispettato e valorizzato. Inoltre, attraverso politiche orientate al benessere collettivo e alla sostenibilità si favorisce un impatto positivo non solo sui dipendenti, ma anche sulla comunità e sull’ambiente
STEFANIA SIANI, presidente Adci
DAVIDE ARDUINI, presidente
In un tempo in cui il dibattito sull’inclusione, la diversità e la responsabilità sociale si fa sempre più centrale, anche il mondo della comunicazione decide di non restare a guardare. Nasce così la ‘Carta del Rispetto’, un manifesto culturale e operativo pensato per guidare aziende, agenzie e associazioni verso una trasformazione concreta del proprio ambiente di lavoro. Non un elenco di buone intenzioni, ma un vero e proprio piano d’azione per rendere gli spazi professionali più giusti, aperti e umani. A siglarla Adci, Iab Italia, Obe e Una, le principali associazioni della comunicazione in Italia.
La ‘Carta del Rispetto’ rappresenta un impegno tangibile perché, come spiega Stefania Siani, presidente Adci: “Il rispetto non deve essere solo un obiettivo per il futuro, ma una realtà concreta nel presente. Questo manifesto
è uno strumento per incidere sul lavoro e oltre, attraverso la forza dei valori condivisi”. Le fa eco Davide Arduini, presidente Una, che si sofferma sull’importanza della collaborazione tra le associazioni. “L’unione delle nostre forze potrà generare un cambiamento significativo, abbattere le disuguaglianze e promuovere una cultura di rispetto e inclusione”. Anche Carlo Noseda, presidente Iab Italia, sottolinea il valore del documento: “Consapevoli dunque che rispetto, etica e responsabilità devono essere al centro di ogni iniziativa, questa Carta è un segnale concreto della volontà di valorizzare il lavoro di ciascuno, promuovendo una cultura basata sulla dignità e sulla collaborazione”. Un passo decisivo verso un cambiamento culturale necessario perché, come afferma Laura Corbetta, presidente Obe: “Nessuno deve rinunciare a essere sé stesso
sul posto di lavoro. La ‘Carta del Rispetto’ rappresenta un’iniziativa concreta per prevenire discriminazioni e comportamenti lesivi, promuovendo ambienti in cui ognuno possa esprimere liberamente la propria identità e talento”.
“Siamo il posto in cui lavoriamo. Non solo, certo, ma anche”. Con queste parole, la ‘Carta del Rispetto’ esordisce ponendo subito al centro l’idea che la cultura di un luogo di lavoro sia parte integrante della nostra identità. E che, proprio per questo, debba essere costruita con cura, consapevolezza e responsabilità. Il documento si propone di disegnare un nuovo paradigma, in cui ogni persona possa sentirsi accettata, coinvolta, valorizzata e libera di contribuire con autenticità. Una visione ambiziosa, che punta a
Coltivare empatia e sospendere il giudizio amplia la comprensione delle diversità
rendere ogni contesto lavorativo un terreno fertile per la crescita, non solo professionale, ma anche umana
L’aspetto più innovativo della Carta è forse la sua capacità di tradurre i valori in comportamenti pratici. Non si parla di concetti astratti, ma di azioni quotidiane, accessibili a tutti, che richiedono consapevolezza, ascolto e volontà di migliorarsi. Nel documento sono elencati diversi ambiti fondamentali:
Contesto inclusivo
Creare uno spazio di lavoro accogliente significa rispettare emozioni, confini e parole. Serve ascolto, empatia e attenzione per evitare esclusioni e malintesi.
NOSEDA, presidente Iab Italia
CORBETTA, presidente Obe
Ambienti privi di una cultura del rispetto favoriscono il rischio di molestie; per questo è essenziale che ogni organizzazione adotti procedure e strumenti per prevenirle. La fiducia è il fondamento delle organizzazioni sane e nasce da comportamenti consapevoli, inclusivi e rispettosi. La Carta invita le organizzazioni a costruire una roadmap articolata su sette pilastri fondamentali:
1. Visione e Strategia_ per chiarire obiettivi e valori condivisi.
2. Analisi dei Dati_ per misurare e monitorare l’efficacia delle azioni.
3. Gestione_ che include processi, risorse e policy coerenti.
4. Guida e Dirigenza_ affinché i leader siano i primi promotori del cambiamento.
5. Esperienza delle persone_ perché ogni voce conta.
6. Trasparenza e Reportistica_ per rendere visibile e tracciabile l’impegno.
7. Ecosistema_ ovvero l’impatto esterno delle scelte organizzative. Viene anche suggerita l’adozione di certificazioni ufficiali, come la Uni PDR 125, per dare solidità e riconoscibilità al percorso intrapreso, pur lasciando spazio alla scelta di strumenti più in linea con le specificità di ciascuna realtà.
Rispetto del tempo
Valorizzare il tempo proprio e altrui vuol dire stabilire limiti chiari e partecipare solo dove si è utili. Puntualità e concentrazione garantiscono incontri efficaci e rispettosi.
Condivisione delle informazioni
Una buona comunicazione è trasparente, accessibile e utile a tutti. Condividere solo ciò che è rilevante aiuta a costruire fiducia e rispetto reciproco.
Impatto sull’ecosistema
Agire con consapevolezza favorisce inclusione e relazioni positive nell’ambiente di lavoro. Evitare stereotipi e scegliere collaborazioni etiche rafforza il valore collettivo.
Ambassador del rispetto
Essere esempio di rispetto significa intervenire contro i comportamenti scorretti. Serve usare gli strumenti disponibili, informarsi promuovere la formazione continua
Consapevolezza di pregiudizi
Riconoscere i propri bias è il primo passo per agire in modo equo. Coltivare
empatia e sospendere il giudizio amplia la comprensione delle diversità
Valore del feedback
Il feedback costruttivo alimenta relazioni sane e crescita condivisa. Chiedere e dare feedback con apertura facilita miglioramenti e valorizza le competenze.
Esercizio diffuso del potere
Favorire equità significa dare voce a tutti e riconoscere il merito oltre ruoli e privilegi. Inclusione significa anche creare spazi dove il talento può emergere liberamente.
In definitiva, la Carta del Rispetto rappresenta un invito coraggioso a ripensare il lavoro come luogo di espressione e umanità. Non bastano slogan o policy scritte: serve un’azione collettiva e continua, che coinvolga ogni livello dell’organizzazione. Serve, soprattutto, la volontà di mettere in discussione abitudini consolidate, di imparare dagli errori, di costruire un ambiente in cui il rispetto non sia un’eccezione, ma la regola. Come conclude il documento: “Il rispetto non si dichiara: si pratica, ogni giorno, in ogni gesto, parola e decisione. E soprattutto, si costruisce insieme”.
Abbattere le disuguaglianze e promuovere una cultura di rispetto e inclusione
di Marina Bellantoni
Non si può trattare il tema delle risorse umane in azienda senza toccare l’attualissimo tema del gender gap
Sebbene siano stati compiuti importanti passi avanti, la strada verso la piena parità di genere nel lavoro è ancora lunga. Servono consapevolezza, volontà politica e un cambiamento culturale profondo. Solo così sarà possibile garantire a tutte e tutti le stesse opportunità
OCCUPAZIONE FEMMINILE:
UNA CRESCITA LENTA
Secondo l’Istat, nel 2023 il tasso di occupazione delle donne tra i 15 e i 64 anni ha raggiunto il 52,5%, segnando un incremento di 1,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nonostante questo progresso, il divario rispetto agli uomini rimane ampio, con una differenza di 17,9 punti percentuali
A livello europeo, l’Italia si posiziona agli ultimi posti per occupazione femminile, con un tasso del
56,5% tra i 20 e i 64 anni, ben al di sotto della media UE del 70,2%
Uno degli aspetti più evidenti della disuguaglianza di genere nel lavoro è il gender pay gap, ovvero il divario salariale tra uomini e donne. Secondo dati Eurostat, in Europa le donne guadagnano in media circa il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini per lo stesso lavoro. Questa disparità è spesso legata non solo a differenze nei ruoli ricoperti, ma anche a stereotipi culturali che tendono a svalutare il lavoro femminile o a considerare le donne meno adatte a posizioni di leadership. Il gender pay gap in Italia si attesta intorno al 5%, ma considerando fattori come la discontinuità lavorativa e la prevalenza di contratti part-time tra le donne, la differenza reale potrebbe essere significativamente maggiore.
Nel 2023, quasi la metà dei contratti femminili (49,2%) era a tempo parziale, rispetto al 27,3% degli uomini. Inoltre, le donne sono più esposte al rischio di lavoro a bassa paga, con il 18,5% delle lavoratrici in questa condizione, contro il 6,4% degli uomini.
LA STRADA VERSO LA LEADERSHIP
Le donne sono frequentemente sottorappresentate nei ruoli dirigenziali e nei settori ad alta remunerazione come la tecnologia e l’ingegneria. Le barriere all’ingresso e la mancanza di reti professionali equivalenti a quelle maschili rappresentano ostacoli significativi alla loro carriera. La presenza femminile nei
Nonostante i progressi ottenuti negli ultimi decenni, le disuguaglianze tra uomini e donne persistono in molti contesti professionali, influenzando salari, opportunità di carriera e condizioni di lavoro
consigli di amministrazione delle società quotate italiane ha raggiunto il 43% nel 2022, grazie anche all’introduzione di quote di genere. Tuttavia, solo il 2% delle donne ricopre la carica di amministratore delegato, evidenziando una persistente difficoltà nell’accesso ai vertici aziendali.
LAVORATIVA E VITA PRIVATA
Un altro fattore che contribuisce alla disuguaglianza è la difficoltà di conciliare il lavoro con la vita familiare. Ancora oggi, la cura dei figli e dei familiari ricade in misura sproporzionata sulle donne, limitandone la disponibilità e la flessibilità nel contesto lavorativo. La mancanza di politiche aziendali
1. Settori e professioni: le donne tendono a concentrarsi in settori come sanità, istruzione, comunicazione e servizi alla persona, mentre gli uomini dominano ancora i comparti dell’industria, dell’informatica e delle costruzioni. Questa ‘segregazione occupazionale’ incide sia sulle opportunità di carriera sia sui livelli retributivi
2. Leadership e stili manageriali: le donne, quando raggiungono ruoli apicali, mostrano spesso un orientamento più partecipativo e inclusivo, rispetto a stili gerarchici e competitivi più comuni negli uomini. Alcuni studi indicano che i team guidati da donne sono mediamente più coesi e orientati al benessere interno.
3. Carico familiare e lavoro domestico: le statistiche mostrano come le donne continuino a farsi carico in misura molto maggiore degli impegni familiari e della cura dei figli. Secondo l’Istat, le donne italiane dedicano mediamente 4 ore al giorno alle attività domestiche, contro 1,5 ore degli uomini Questo incide direttamente sulla disponibilità a fare straordinari, viaggiare per lavoro o accettare incarichi più impegnativi.
4. Aspettative e autopercezione: le donne tendono a sottovalutare le proprie competenze e, in sede di selezione, si candidano meno frequentemente per ruoli per cui non si sentono perfettamente preparate. Gli uomini, invece, tendono a proporsi anche in presenza di requisiti solo parzialmente soddisfatti. Questo fenomeno, noto come ‘confidence gap’, ha effetti misurabili sull’avanzamento di carriera
5. Formazione continua: le donne sono mediamente più attive nella formazione e aggiornamento professionale, soprattutto in età avanzata, spesso per recuperare interruzioni di carriera legate alla maternità. Tuttavia, questo impegno non sempre si traduce in un effettivo avanzamento professionale
inclusive, come il congedo parentale equamente distribuito tra i generi, contribuisce a mantenere questa disparità.
Il settore degli eventi e della live communication – fiere, congressi, eventi aziendali, spettacoli dal vivo – rappresenta una realtà fortemente dinamica e creativa, in cui le donne giocano un ruolo sempre più centrale. Secondo i dati di Adc Group, le donne rappresentano circa il 60% della forza lavoro complessiva nelle agenzie di eventi italiane, con una netta predominanza nelle aree creative, organizzative e gestionali.
Tuttavia, anche in questo comparto emergono criticità: solo il 28% delle posizioni dirigenziali è occupato da donne, e la presenza femminile si concentra soprattutto nei ruoli esecutivi e di project management. La disparità si accentua nel caso di ruoli strategici, come direzioni generali o amministrative, dove la rappresentanza resta marginale.
Il settore, duramente colpito dalla pandemia, ha mostrato una sorprendente capacità di rigenerarsi anche grazie alla leadership femminile in progetti innovativi legati alla sostenibilità, all’inclusione e all’ibridazione tra digitale e fisico. Alcune associazioni di categoria, Club degli Eventi e Live Communication, hanno avviato percorsi di mentoring e tavoli di lavoro per valorizzare la presenza femminile e costruire carriere più eque anche in questo ambito.
La presenza femminile nei consigli di amministrazione delle società quotate italiane ha raggiunto il 43% nel 2022, grazie anche all’introduzione di quote di genere. Tuttavia, solo il 2% delle donne ricopre la carica di AD, evidenziando una persistente difficoltà nell’accesso ai vertici aziendali
Per colmare il divario di genere, è fondamentale un impegno congiunto da parte delle istituzioni pubbliche e delle imprese private. Servono politiche attive per l’uguaglianza di genere, che includano incentivi all’assunzione femminile, formazione e mentoring per l’accesso ai ruoli dirigenziali, e trasparenza salariale. Le aziende possono contribuire attivamente promuovendo una cultura aziendale inclusiva, basata sul merito, e introducendo strumenti per il bilanciamento vitalavoro come il lavoro flessibile e lo smart working Alcune aziende stanno adottando misure concrete per promuovere l’uguaglianza di genere. Deloitte Italia, ad esempio, ha ottenuto la certificazione sulla parità di genere e ha implementato programmi come il “Female Leadership Program” e il “Female Sponsorship Program” per supportare la crescita professionale delle donne all’interno dell’organizzazione. Anche realtà come Eni, Intesa Sanpaolo e Tim hanno lanciato progetti specifici per incrementare la presenza femminile in ruoli Stem, attraverso programmi di orientamento scolastico, formazione tecnica e borse di studio. Inoltre, la nuova normativa UNI/PdR 125:2022 fornisce linee guida misurabili per la certificazione di genere nelle imprese italiane, creando incentivi fiscali per chi adotta politiche inclusive e paritarie.
Nonostante i progressi registrati, il percorso verso una piena parità di genere nel mondo del lavoro italiano è ancora lungo. È fondamentale continuare a promuovere politiche e iniziative che favoriscano l’inclusione e valorizzino il talento femminile in tutti i settori e livelli professionali, inclusi quelli più creativi e in trasformazione come il mondo degli eventi. Ridurre il gender gap non è solo un dovere etico e sociale, ma anche una leva di competitività per l’intero sistema economico.
Un’organizzazione efficace si fonda su un team strutturato in modo coerente e bilanciato. Lo affermano le agenzie intervistate nella nostra inchiesta focalizzata sull’importanza del capitale umano in azienda. La presenza di diverse divisioni – come ricerca e sviluppo, marketing, risorse umane, produzione e gestione clienti – consente una distribuzione funzionale delle competenze e delle responsabilità. La composizione del personale, sia in termini numerici sia di specializzazione, riflette l’esigenza di coniugare esperienza e innovazione. L’età media dei dipendenti è spesso indice della varietà generazionale presente in azienda. Un equilibrio tra professionisti con una lunga esperienza e giovani talenti permette di affrontare le sfide con una visione completa e multidimensionale. Anche la rappresentanza
femminile e la percentuale di giovani all’interno delle imprese sono indicatori sempre più rilevanti in termini di inclusività e capacità di rinnovamento. L’inserimento di giovani talenti, in particolare, rappresenta un’opportunità concreta per stimolare l’innovazione. Questi profili portano in azienda nuove competenze, familiarità con le tecnologie emergenti e un approccio flessibile al cambiamento. Le specializzazioni più ricercate si concentrano solitamente nei settori tecnologici, digitali, ingegneristici e gestionali, dove la capacità di pensiero critico e di problem solving è particolarmente valorizzata. I nostri intervistati ne sono consapevoli: uno dei principali obiettivi delle agenzie e delle aziende oggi è quello di creare un ambiente in cui possano coesistere esperienze diverse. L’esperienza dei dipendenti senior rappresenta una risorsa preziosa per la stabilità,
la visione strategica e la trasmissione di know-how. Allo stesso tempo, l’energia e le idee dei giovani favoriscono l’evoluzione dei processi e il rinnovamento culturale. La sfida è saper bilanciare questi due aspetti, promuovendo un dialogo costruttivo tra generazioni e favorendo la collaborazione intergenerazionale come leva di crescita collettiva. La parola alle agenzie.
LA
Il team di Lux Entertainment è composto da 130 dipendenti e supportato da un’ampia rete di collaboratori esterni, tra professionisti, creativi e artisti con cui intrattiene relazioni continuative.
In totale, il network supera i 250 talenti. La struttura si articola in 14 dipartimenti che coprono ogni area essenziale per la realizzazione di un grande evento: comunicazione, creatività, produzione, operation, curatela, scenografia, logistica, amministrazione e molte altre. Lux crede profondamente nella forza della sinergia e nella magia che nasce dal lavoro di squadra Per questo, sceglie di collaborare in modo stabile
con persone che condividono la sua visione e si appassionano ogni giorno al progetto, contribuendo a trasformare idee ambiziose in esperienze straordinarie. La media dell’età dei collaboratori è di circa 30 anni. Il team è composto da 82 donne e 48 uomini, un dato che riflette l’orgoglio dell’agenzia nel promuovere una significativa presenza femminile, elemento di ricchezza e sensibilità per l’azienda. I giovani talenti sono l’anima pulsante della realtà: rappresentano energia, freschezza e una straordinaria voglia di mettersi in gioco. Lux è convinta che la passione non abbia età, e proprio per questo valorizza chi dimostra desiderio di imparare, entusiasmo e spirito propositivo
“I giovani - spiega Roberto Fantauzzi, presidente Lux Entertainment -portano con sé un dono prezioso: la capacità di immaginare il futuro con occhi nuovi. Avere talenti under 30 in azienda significa aprire le porte a visioni fresche, creatività pura, confidenza con i linguaggi contemporanei e tanta energia. Le specializzazioni che ricerchiamo cambiano a seconda dei reparti, ma per noi l’attitudine conta più del curriculum:
Gattinoni Events Proattività, affidabilità e competenza.
Louder Passione, competenze e leadership
FANTAUZZI presidente Lux Entertainment 43
Lux Entertainment Creatività e spirito innovativo, padronanza linguaggi digitali e social, connessione autentica con il pubblico e adattabilità
Mediagroup98 Cultura e preparazione, competenza rispetto al ruolo, capacità di ragionamento critico, analisi, inclusione e di fare squadra
Merlo Professionalità, ascolto e altruismo.
Newton Group Curiosità, attenzione e passione
Piano B Curiosità, ironia e imprevedibilità.
Sinergie Passione, etica, precisione.
Univers Passione, curiosità e flessibilità
Il team di Gattinoni Events è composto da 96 professionisti, suddivisi in tre unit (Eventi, Healthcare, Communication). Nella foto, la divisione Healthcare
siamo attratti da chi ha fame di apprendere, ma anche da chi arriva con idee già formate e voglia di metterle in pratica. Il nostro è un ecosistema che vive di scambio: l’esperienza dei senior incontra ogni giorno l’entusiasmo dei giovani, in un dialogo costante e arricchente. Premiando il merito e la dedizione, abbiamo visto spesso i più giovani assumere ruoli di rilievo, con risultati sorprendenti e profondamente ispiranti”.
DAVIDE CAGGIANO, ceo & partner
Louder
Louder è composta da diversi dipartimenti, alcuni dei quali direttamente coinvolti sui progetti ovvero gli account, i creativi e la produzione, ed altri sulla pianificazione come la strategia e la direzione clienti, a questi si aggiungono l’amministrazione e la logistica. La percentuale femminile è del 70%. I giovani talenti sono da sempre il motore dell’agenzia e rappresentano non
meno del 10% dell’organico tra tirocinanti e Junior. “In Louder - racconta Davide Caggiano, ceo & partner Louder - crediamo profondamente nel valore delle nuove generazioni. Per questo collaboriamo con numerose scuole di formazione e università, alla ricerca di ragazze e ragazzi che desiderano entrare nel nostro mondo. Ci guida un forte senso di responsabilità: vogliamo offrire loro una formazione solida, autentica e duratura, capace di accompagnarli nei primi passi verso il futuro professionale. Ogni anno puntiamo ad accogliere nuovi talenti proprio da questi percorsi, inserendoli gradualmente nel nostro organico.
Per farlo al meglio, abbiamo preparato i nostri professionisti più esperti al ruolo di tutor, costruendo un percorso formativo per ciascun dipartimento: dalla progettazione al copywriting, dall’accounting alla produzione. Quello che vediamo accadere ogni giorno è uno scambio continuo e prezioso tra diverse generazioni, che arricchisce tutti. Le competenze crescono in modo
In un mondo del lavoro in costante evoluzione, lo scambio intergenerazionale è una leva fondamentale per la crescita. L’integrazione tra l’esperienza dei senior e la visione innovativa dei più giovani crea un dialogo che arricchisce entrambi, favorendo competenze complementari. I profili più maturi portano metodo, visione strategica e memoria storica; i giovani offrono entusiasmo, familiarità con le tecnologie e flessibilità mentale. Favorire questa sinergia significa promuovere un apprendimento reciproco, abbattere stereotipi e creare un ambiente di lavoro inclusivo e dinamico. Le aziende che investono in mentoring, tutoraggio e progetti intergenerazionali costruiscono una cultura condivisa, capace di affrontare le sfide del futuro con più consapevolezza. La contaminazione tra generazioni stimola la creatività, accelera l’innovazione e rafforza il senso di appartenenza. Lo scambio tra junior e senior non è solo utile: è necessario per rendere le organizzazioni più resilienti, umane e competitive
naturale, alimentate da un dialogo aperto e da uno spirito di condivisione. Il nostro settore cambia in fretta, e richiede linguaggi sempre nuovi, tecnologie in continua evoluzione. Ma proprio per questo siamo sempre più convinti che la contaminazione tra esperienza e freschezza sia la chiave per affrontare con entusiasmo ogni sfida.
GATTINONI EVENTS: I GIOVANI?
PORTANO VELOCITÀ, CAPACITÀ
DI ADATTAMENTO ED ENTUSIASMO
Il team di Gattinoni Events è composto da 96 professionisti, suddivisi in 3 unit (Eventi, Healthcare, Communication). La unit eventi è a sua volta suddivisa in Programmazione, Operativo e Guest Management. Età media del gruppo è 35 anni. La percentuale femminile è dell’80%, mentre i giovani talenti incidono per il 50%.
“In un mondo che va sempre più verso la digitalizzazione - Elisa Presutti, managing director Gattinoni Events -, i giovani talenti hanno la capacità innata di adattarsi e sfruttare al meglio le potenzialità derivanti dagli
strumenti di ultima generazione. Sono in grado di interpretare trend e messaggi in maniera veloce e con uno sguardo fresco e innovatore. Non meno importanti sono l’entusiasmo e la proattività in azienda. Per noi sono fondamentali le soft skills: attitude positiva, curiosità e la capacità di mettersi in gioco. Come hard skills sono fondamentali la conoscenza delle lingue e le competenze verticali nel mondo della comunicazione a seconda del ruolo.
MEDIAGROUP98: TROVARE SPIRITO COMUNE, MANTENENDO LE UNICITÀ
Mediagroup98 è una cooperativa dove il 90% delle persone è anche socia dell’impresa, condizione di ‘appartenenza’ molto forte sia sul tema dei valori sia degli aspetti economici (divisione degli utili con i soci lavoratori).Vanta tre aree che si occupano di business diversi, ma collegati al tema della comunicazione: da quella diretta con il pubblico a quella specializzate per il cittadino, a quella che si realizza attraverso le forme del ‘through the line’, in particolare gli eventi e la comunicazione digital. Il totale dei soci si
ELISA PRESUTTI, managing director Gattinoni Events
MARIA CRISTINA MANFREDINI, direttore creativo
Mediagroup98
avvicina alle 300 unità (236 Ula), l’72% è donna, circa 60% ha meno di 40 anni, e di questi circa il 40% ha meno di 30 anni. Una situazione che si riflette anche nell’area comunicazione ed eventi web
VALENTINA
FERRARI, managing director
Sinergie
“Non credo che nel nostro mestiere esista una netta distinzione tra junior e senior rispetto allo ‘spirito’ con il quale si affronta un lavoro certamente invasivo e quasi ‘totalizzante’ - spiega Maria Cristina Manfredini, direttore creativo Mediagroup98 -: a volte vedi giovani che sono più vecchi dei senior, ma è fantastico quando durante un colloquio con un/una giovane riconosci lo spirito dei tuoi vent’anni e intravvedi quello che quel giovane potrà diventare: e in questo caso si tratta certamente di un talento. Da questo punto di vista, non c’è il problema di ‘bilanciare’ le energie tra vecchi e nuovi talenti anche perché difficilmente assumiamo persone che dimostrano più competitività verso gli altri che verso se stessi e devo che dire che essendo Mediagroup98 stata fatta da boomer, questi dimostrano spesso più energia e i giovani semmai si trovano a dover correre, più che tirare, per starci dietro! È certo che una volta che riesci a condividere tra le generazioni uno spirito comune con il quale affrontare il mestiere, avere dei giovani porta il vantaggio di maggiore dimestichezza sull’innovazione digitale, punti di vista diversi, soprattutto sul modo di fare le cose, e questo aiuta i senior a uscire dalla propria comfort zone, ammesso che ci siano mai entrati. I giovani devono poter vivere in un ambiente organizzativo che lascia loro lo spazio non solo per esprimersi
quanto per proporre senza paura di sbagliare, sicuri che, se sbagliano, qualcuno gli spiegherà il perché e questo farà parte del suo bagaglio di esperienza. Nei giovani cerchiamo soprattutto flessibilità mentale, competenze trasversali e condivisione della nostra cultura di impresa, poi ci sono anche ruoli molto specializzati sui quali la specializzazione prevale sulle altre skill”.
Sinergie conta 50 risorse, strutturate in cinque diverse Unit: (Sales, Planning, Operation, ProductionCreativity suddivise su due sedi, Milano e Roma. L’età media è 46 anni, con una percentuale di donne pari all’80%. Le risorse sotto i 30 anni sono sei. “Il vero vantaggio è portare in azienda lo sguardo fresco di una generazione che vive di velocità, iperconnessione, nuovi linguaggi - spiega Valentina Ferrari, managing director Sinergie -. Una generazione che ha un punto di vista che si intreccia con l’esperienza delle risorse più mature creando una contaminazione potente e virtuosa. Posso dire con orgoglio che in Sinergie l’energia non ha età: circola con la stessa intensità tra junior e senior perché quello che davvero ci unisce è la passione per questo lavoro – una forza trasversale, senza tempo. E poi c’è un altro aspetto bellissimo: i giovani talenti spesso affrontano i progetti liberi dai condizionamenti del passato. Chiaramente, vanno accompagnati e guidati ma, spesso, sono proprio loro a spalancarci porte su prospettive nuove, libere da preconcetti”.
Continua il nostro giro di microfono per farci raccontare l’approccio alle risorse umane e ai giovani talenti. Le agenzie intervistate nella nostra inchiesta lo confermano, sottolineando il valore di una struttura che metta le persone e il team al centro e che sia capace di unire competenze diverse e sia espressione di equilibrio tra esperienza e innovazione. Una composizione del personale, infatti, che sia varia per età e specializzazione permette di affrontare le sfide con maggiore completezza. La presenza di giovani, insieme a una buona rappresentanza femminile, è vista come elemento chiave per favorire l’inclusione e il rinnovamento.
di Marina Bellantoni
I giovani talenti portano competenze digitali, capacità di adattamento e nuove prospettive, soprattutto nei settori tecnologico, ingegneristico e gestionale. Al tempo stesso, l’esperienza dei senior resta fondamentale per la visione strategica e il trasferimento di knowhow.
Secondo le agenzie, la vera sfida è far dialogare queste due forze: innovazione e tradizione, energia e stabilità. È da questa sinergia che può nascere una crescita sostenibile e condivisa. La parola alle agenzie.
Il team di Merlo è composto da 30 professioniste e professionisti, divisi in: Area Corporate (Direzione, Risorse Umane, Amministrazione, Finanza e Controllo ed Affari Generali); Area Business (quattro Business Unit: Live Communication, Exhibition, Communication ed Interior Design). Merlo crede che la diversità sia un valore strategico, oltre che etico, come
La condivisione e il dialogo sono fondamentali per un ambiente di lavoro sano. Ph: Newton Group
chiaramente sancito dal suo Codice Etico
Per questo si impegna a costruire ogni giorno un capitale umano eterogeneo, in cui età, competenze e genere contribuiscano in modo sinergico alla crescita dell’azienda. L’età media è 39 anni, un dato che riflette il suo approccio all’equilibrio tra esperienza e innovazione.Vanta una presenza femminile molto significativa, che rappresenta circa il 45% del team, di cui oltre il 33% in ruoli di leadership. L’agenzia è convinta che il talento non abbia età, e che la vera ricchezza risieda nel confronto tra prospettive diverse. Per
questo motivo abbiamo scelto di costruire una popolazione aziendale equamente distribuita tra under 35 e over 40, credendo fermamente che i grandi progetti possano nascere solo dal dialogo tra visioni diverse, esperienze consolidate ed energie nuove. “Avere giovani talenti in azienda - spiega Simone Valloni, hr manager Merlo - per noi significa restare sintonizzati con i trend del momento, intercettare le esigenze del mercato e dei nostri clienti, e trovare modi sempre nuovi per soddisfarle. I giovani portano con sé uno sguardo contemporaneo, la naturale propensione
VALLONI, hr manager Merlo 49
Innovazione attraverso il confronto generazionale_Le agenzie valorizzano il dialogo tra giovani e senior, convinte che l’innovazione nasca dall’incontro tra visioni fresche ed esperienza consolidata. I giovani come motore creativo e adattivo_Portano energia, nuovi linguaggi, sensibilità contemporanee e una naturale propensione alla sperimentazione e all’uso delle tecnologie emergenti.
Inclusione e diversità come asset strategici_L’equilibrio di genere, l’età media contenuta e la varietà di percorsi formativi sono elementi centrali per costruire team agili, inclusivi e capaci di generare valore.
Formazione continua e scambio di competenze_Le agenzie promuovono modelli intergenerazionali in cui i talenti senior trasmettono saperi e i giovani stimolano nuove prospettive, in un ciclo virtuoso di apprendimento reciproco. Curiosità, coraggio e visione oltre il curriculum_Oltre alle competenze tecniche, si cercano profili dinamici, trasversali e aperti al cambiamento: persone capaci di mettersi in gioco in un contesto in costante evoluzione.
a sperimentare nuove modalità, strumenti e linguaggi, anche grazie alla dimestichezza con le tecnologie più attuali. Offrono inoltre un prezioso boost di energia e creatività, che alimenta l’innovazione a tutti i livelli dell’organizzazione. Allo stesso tempo, siamo profondamente convinti del valore della trasmissione di saperi tra generazioni, secondo una logica che per noi è centrale: quella del Maestro e dell’Allievo. I talenti senior, con la loro esperienza, rappresentano il contenitore sicuro entro cui si può sperimentare: offrono solidità, metodo, visione e soprattutto la capacità di trasformare le idee in progetti reali, di qualità. E la qualità, per noi, è un valore fondamentale e non negoziabile. Cerchiamo giovani talenti con potenziale di crescita nei principali ambiti della nostra attività: creatività, project management, interior design e
comunicazione, ponendo sempre attenzione sia alle competenze tecniche che alle soft skill, perché per noi il talento è sempre un insieme di capacità, attitudine e visione”.
NEWTON GROUP: NON C’È INNOVAZIONE SENZA MEMORIA, NÉ VISIONE SENZA CONFRONTO
Visione strategica e adattabilità_Le competenze acquisite si combinano con la capacità di leggere il contesto e adattarsi ai cambiamenti, costruendo ponti tra passato, presente e futuro dell’agenzia. 50
Il team eventi di Newton è composto da circa 30 professionisti, tra project manager, producer, creativi, tecnici, registi e designer. Attorno a questo nucleo stabile ruota una vera e propria ‘nuvola’ di fornitori e collaboratori fidati, che ci consente di comporre e modulare le squadre in base al concept e agli obiettivi specifici di ogni progetto. Questa elasticità operativa è uno dei punti di forza dell’agenzia: le permette di essere sempre rilevante, ‘personalizzata’ e tempestiva, in
Trasmissione del sapere_Le figure senior sono fondamentali per trasferire metodo, visione strategica e knowhow, accompagnando i giovani in un percorso di crescita solido e strutturato. Garanzia di qualità e concretezza_L’esperienza consente di trasformare le idee in progetti reali, curati nei dettagli e coerenti con gli obiettivi: un valore irrinunciabile per agenzie che puntano all’eccellenza.
Stabilità e leadership_Offrono un punto di riferimento per i team, gestendo complessità, coordinando le risorse e guidando le decisioni con equilibrio, lucidità e consapevolezza.
Mentorship e ascolto_Agiscono da ‘maestri’ che accompagnano senza soffocare, creando un ambiente in cui è possibile sperimentare, sbagliare e imparare con fiducia.
La formazione dei giovani in azienda è cruciale per promuovere l’innovazione e garantire la competitività nel mercato del lavoro. Investire nella crescita professionale dei dipendenti non solo migliora le competenze individuali, ma favorisce anche la fidelizzazione del personale, riducendo il turnover. Inoltre, la formazione continua permette ai giovani di acquisire soft skill essenziali, come la capacità di adattamento e la gestione del cambiamento, rendendoli più efficaci nel contesto aziendale. Le aziende che offrono opportunità formative sono percepite come più attrattive dai giovani talenti, contribuendo a costruire un ambiente di lavoro dinamico e orientato alla crescita. Infine, la formazione on the job facilita l’integrazione dei nuovi assunti, accelerando il processo di apprendimento e migliorando la produttività complessiva. Secondo un’indagine condotta da Gility, l’85% delle aziende considera la formazione molto importante o fondamentale, con un focus particolare sul potenziamento delle hard skills (32%) e delle competenze digitali (27%). Tuttavia, emerge un disallineamento tra le priorità formative delle aziende e le aspettative dei giovani dipendenti: mentre le imprese investono principalmente in hard skills, i giovani manifestano una maggiore esigenza di formazione sulle competenze digitali e tecnologiche (83%) e sulle soft skills (54%). In risposta a queste esigenze, molte aziende stanno attivando partnership con istituti tecnici superiori (ITS) e università. Secondo l’Osservatorio Mecspe, il 42% delle imprese ha già avviato collaborazioni con ITS e università per facilitare l’inserimento di nuovi talenti, e un ulteriore 34% prevede di farlo entro l’anno.
un mercato che chiede risposte rapide ma di grande qualità.
L’età media del team si colloca tra i 25 e i 55 anni: un range che riflette l’anima ibrida di Newton, dove giovani talenti portano visione, energia e nuovi linguaggi, mentre le figure più esperte mettono a disposizione un solido patrimonio di competenze, metodo e pensiero strategico. Non crede nella contrapposizione tra esperienza e innovazione, ma nella loro alleanza.
Un altro dato è la forte componente femminile, che rappresenta la maggioranza. Newton crede profondamente in un’inclusione umana, sostenibile e concreta, capace di generare valore vero all’interno dei team e nei progetti che realizza. Lo dimostra ogni giorno nella cultura interna e nella proposta che costruisce per i propri clienti, con un impegno strutturato sui temi della DE&I, del benessere organizzativo e della valorizzazione delle differenze.
Newton si regge su una visione collaborativa e trasversale: non esistono divisioni rigide, ma ambienti progettuali che favoriscono il dialogo tra mondi diversi (dal design all’audio-video, dal content alla regia) per dare forma a eventi, percorsi formativi e strategie di comunicazione integrata che parlino al futuro delle aziende.
“Per chi, come noi, lavora ogni giorno con la
creatività - Lucio Furlani, direttore creativo Newton Group -, i giovani talenti non sono semplicemente una risorsa: sono linfa vitale. Significano nuovi sguardi, nuovi linguaggi, nuove domande. Allenano la nostra visione al cambiamento e ci costringono (per fortuna!) a non adagiarci su formule collaudate, ma a osare, a sperimentare, a interpretare in anticipo i trend e le trasformazioni del mercato.
Avere giovani in squadra significa accogliere energia e carisma, capacità di leggere la contemporaneità con occhi diversi e di muoversi con agilità in un mondo ibrido e fluido, dove i confini tra fisico e digitale, tra format e contenuti, sono sempre più sottili. Per questo cerchiamo persone curiose, reattive, con voglia di mettersi in gioco in un contesto che cambia in fretta e che chiede di buttarsi con passione: profili legati all’innovazione tecnologica, al digital design, alla produzione video, all’AI generativa, ma anche alla scrittura, al pensiero creativo e alla progettazione formativa. La vera sfida, però, non è solo attrarre i talenti: è creare le condizioni perché possano crescere, contaminare, imparare. Da noi questo avviene ogni giorno grazie a un ecosistema in cui l’esperienza dei professionisti senior si intreccia naturalmente con l’entusiasmo e l’audacia dei più giovani. Non viviamo questa convivenza come un ostacolo da gestire, ma come la nostra forza distintiva. Perché non c’è innovazione senza
MARIO VISCARDI, ceo e partner
Piano B
STEFANO FIORI, general manager Gruppo Univers
Una cena aziendale targata Univers
memoria, né visione senza confronto. E noi crediamo fortemente che l’unione -quando è reale, quando è costruita su ascolto, rispetto e voglia di crescere insieme - faccia davvero la
L’agenzia vanta un team di 30 persone, suddiviso in reparti: direzione, new business, account/pm, amministrazione, creatività, regia & video, produzione, digital marketing e sostenibilità
L’età media è 38 anni, con una divisione 55% di donne e 50% di uomini. Gli under 30 sono il 30%
“Non consideriamo la presenza dei giovani nel nostro team un semplice vantaggio - racconta Mario Viscardi, ceo e partner Piano B -, ma un elemento determinante. La loro freschezza, le loro reazioni, sono un vero e proprio termometro dell’attualità di ciò che stiamo creando. Ci danno la misura di quanto siamo in sintonia con il presente, di quanto il nostro lavoro risuoni con le sensibilità contemporanee. Li cerchiamo attivamente in ogni area dell’agenzia. Abbiamo bisogno di creativi per aggiornare gli scenari. Cerchiamo commerciali perché portano una grinta nuova. E in produzione, la loro energia è diversa. Mettere allo stesso tavolo l’esperienza e l’energia, la saggezza e l’entusiasmo, serve proprio a creare uno squilibrio positivo. È da questo ‘scontro’, che nasce l’evoluzione”.
Il team di Univers è composto da 40 professionisti distribuiti tra le sedi di Roma e Milano, organizzati in sette reparti principali: creativo, eventi, incoming e outgoing, viaggi, incentive, amministrazione e formazione. L’età media dell’organico è di 33 anni, con una forte presenza femminile pari all’85% del team.
I giovani talenti (under 28 anni) costituiscono il 35% del totale e rappresentano una componente fondamentale per la crescita e il rinnovamento continuo dell’azienda.
“I giovani talenti - spiega Stefano Fiori, general manager Gruppo Univers - offrono una prospettiva nuova e sensibile sui cambiamenti in atto, portano energia progettuale, capacità di adattamento e una spiccata attitudine alla contaminazione interdisciplinare. La loro naturale propensione verso l’innovazione, l’inclusione e la sostenibilità si traduce in un impulso costante verso nuovi orizzonti concettuali e operativi
Non ricerchiamo specializzazioni rigide, ma profili trasversali, caratterizzati da curiosità, apertura mentale e coraggio nel mettersi in discussione.Valutiamo percorsi di studio non convenzionali, esperienze fuori dagli schemi e un approccio dinamico al lavoro. Per bilanciare competenze ed energie, promuoviamo un modello basato sullo scambio intergenerazionale. I profili senior condividono il proprio know-how con disponibilità, guidando con chiarezza e lasciando spazio all’errore come forma di apprendimento. I giovani, a loro volta, sono invitati a sospendere il giudizio, ascoltare, e fidarsi dell’esperienza altrui, così da comprendere le dinamiche strategiche che spesso appaiono nebulose nelle fasi iniziali.
di Marina Bellantoni
Formazione continua, aggiornamento professionale e team building non sono più accessori, ma elementi fondanti della cultura aziendale. Le agenzie del settore lo sanno bene e raccontano approcci diversi ma con un obiettivo comune: far crescere le persone, rafforzare il team, costruire visioni condivise
BY DOING’
A sottolineare l’importanza del ‘learning by doing’ è Elisa Presutti, managing director di Gattinoni Events, che sottolinea anche come l’affiancamento tra junior e senior possa portare un percorso di crescita reciproca. “Il metodo formativo più efficace è ancora il ‘learning by doing’ e l’affiancamento di figure junior a senior, perché entrambe possono imparare l’una dall’altra. Prevediamo corsi di formazione con tecnici esterni per tutte le risorse a seconda delle
competenze e del ruolo: copilot, sabre, business english, autocad e corsi in tema certificazioni, sicurezza, Gdpr e sostenibilità. Nel 2024 abbiamo realizzato corsi sulla leadership, comportamento empatico e problem solving. Per il secondo semestre 2025 stiamo valutando nuove opportunità. Ogni anno realizziamo diverse occasioni di team building: ogni reparto organizza un’attività durante l’anno, oltre al nostro viaggio incentive. Lo scorso anno abbiamo organizzato un week-end a Sorrento per un momento di relax e team building”.
Per Davide Caggiano, ceo Louder, la formazione è “uno dei principali motori di crescita” e il percorso intrapreso sulla sostenibilità ne è un esempio concreto: “Attraverso percorsi strutturati e condivisi, siamo riusciti a costruire una cultura aziendale solida e consapevole, capace di unire le persone intorno a valori comuni. Un esempio concreto è il nostro impegno sulla Sostenibilità, una disciplina che consideriamo fondamentale. Nel 2020 abbiamo scelto di certificarci secondo la norma Iso 20121 e, fin da subito, abbiamo coinvolto tutti i reparti in un programma di formazione periodica. Oggi, i principi della Sostenibilità sono pienamente integrati nei nostri processi quotidiani. Ne è nato un senso di responsabilità diffuso e autentico, che continua a rafforzare la nostra identità collettiva e il modo in cui affrontiamo ogni progetto”.
Formazione, crescita e condivisione: nelle agenzie di oggi, investire sulle persone non è un extra, è la base su cui costruire il futuro
Sinergie ha contribuito a un evento presso il Centro Accoglienza Ambrosiano Onlus di Milano, dedicando una serata di festa ai dipendenti, volontari e volontarie, per restituire un po’ di cura e attenzione a chi, quotidianamente, si dedica agli altri. Un evento che è stato anche un utile team building
Per quanto riguarda il team building, Louder fin dal primo anno di nascita (ormai 20 anni orsono) ha deciso di creare due occasioni dedicate unicamente al team, il tradizionale ‘Xmas party’ e il ‘Louder Day summer edition’. Due momenti importantissimi, curati in ogni dettaglio per ritrovare ogni volta la nostra identità di squadra e di professionisti affiatati. Ciascun evento viene organizzato in totale segretezza da una squadra sempre diversa. Questo ci permette di tenere alte le aspettative e l’effetto sorpresa.
Secondo Roberto Fantauzzi, presidente Lux Entertainment, la crescita nasce dall’esperienza sul campo: “In Lux Entertainment crediamo che la crescita passi dall’esperienza viva, dal contatto diretto con il cuore pulsante dell’evento. I nostri giovani entrano subito nel vivo dell’azione, imparando “facendo”, respirando l’adrenalina del pre-opening, vivendo l’intensità delle giornate sul campo, fino alla soddisfazione del risultato.
Accanto a questa palestra quotidiana, investiamo anche in formazione strutturata: corsi finanziati per aggiornare competenze tecniche e manageriali, in particolare per rafforzare leadership e gestione dei team. Organizziamo inoltre momenti di team building che vanno oltre il semplice intrattenimento: occasioni per conoscersi meglio, valorizzare le soft skill e rafforzare il senso di appartenenza. Perché siamo convinti che un team unito possa raggiungere qualsiasi traguardo, trasformando ogni sfida in un’occasione di crescita”.
Di esperienza sul campo parla anche Mario Viscardi, ceo e partner Piano B: “L’aggiornamento più efficace, è quello che si fa sul campo. Investire nella crescita professionale delle persone è fondamentale per rimanere vivi. E poi c’è il team building. Non credo molto nelle attività costruite a tavolino, quelle troppo strutturate. Penso che la vera complicità, quella che cementa un gruppo, sia qualcosa che va indotta, provocata, fatta nascere spontaneamente. Noi, in Piano
Louder dedicata al team due momenti all’anno volti a rinnovare l’identità di squadra: il ‘Xmas party’ e il ‘Louder Day summer edition’ 55
B cuciniamo e pranziamo insieme tutti i giorni. È incredibile vedere come questo semplice gesto crei un senso di appartenenza. Abbiamo persone in call che tagliano le zucchine e brainstorming che si trasferiscono a tavola, davanti a un piatto di pasta e fagioli. Più volte all’anno, i reparti o l’intera agenzia organizzano viaggi o visite di gruppo.
Dall’Oktoberfest alla Biennale di Venezia, senza soluzione di continuità. Queste esperienze condivise creano legami e complicità che si traducono in una maggiore collaborazione e in un’energia di gruppo palpabile. In fondo, credo che il segreto sia creare un ambiente dove le persone si sentano parte di qualcosa, dove il lavoro sia anche condivisione e crescita personale”.
CONTINUO
Anche Maria Cristina Manfredini, direttore creativo di Mediagroup98, crede nella formazione continua: “Abbiamo piani di formazione e
apprendimento continuo su tutte le risorse umane ovviamente a diversi livelli, lo facciamo attraverso lavoro di aula e affiancamento on the job anche per favorire l’interazione tra junior e senior, abbiamo un piano di formazione continuo per la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, essendo peraltro certificati Iso 45000, siamo impegnati nell’implementazione e mantenimento delle certificazioni Iso 20121(sostenibilità degli eventi) e Uni Pdr 125:22 sulla Parità di Genere e questo significa trasmettere procedure e conoscenze sempre attraverso la formazione e il miglioramento continuo; inoltre, all’inizio dell’anno affianchiamo al budget un piano di formazione che viene redatto a seconda delle esigenze del momento, e viene realizzato sia con aule tradizionali che con corsi full immersion che prevedono anche momenti di team building, o esercitazioni di carattere creativo, attività che attiviamo soprattutto quando dobbiamo affrontare cambiamenti organizzativi. Non mancano ovviamente i corsi di aggiornamento specializzati per
Investire nel team building non è solo una scelta strategica per migliorare la produttività e il benessere dei dipendenti, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare la cultura aziendale e ridurre il turnover. Le attività di team building, se ben pianificate, possono portare a un ambiente di lavoro più armonioso e a risultati aziendali più soddisfacenti
Tra i numerosi studi e ricerche che ne attestano l’efficacia, evidenziando dati significativi, citiamo quelli della statunitense Gallup: le aziende con un elevato coinvolgimento dei dipendenti registrano un aumento del 21% nella produttività e una riduzione del 41% dell’assenteismo. Il 75% dei dipendenti ritiene che il team building migliori la cooperazione interna. Inoltre, le attività di team building possono ridurre lo stress lavorativo fino al 50%, migliorando significativamente l’ambiente di lavoro. Favoriscono la comunicazione efficace e la collaborazione tra colleghi, elementi che possono ridurre significativamente lo stress lavorativo Possono diminuire il tasso di abbandono del personale del 25%
il mantenimento e la crescita delle competenze”.
Un’idea condivisa anche da Simone Valloni, HR Manager di Merlo: “Garantiamo alle nostre persone un accompagnamento costante, attraverso percorsi di inserimento mirati a potenziare le competenze, stimolare la crescita e guidare verso una piena autonomia operativa. Questo processo si realizza attraverso sessioni di coaching individuale e incontri 1-to-1, che permettono di costruire percorsi personalizzati e allineati agli obiettivi aziendali. Per noi, la formazione è un processo continuo che si nutre della contaminazione tra le persone: nasce nei momenti di brainstorming in cui ci confrontiamo e cresciamo insieme, e si sviluppa negli avanzamenti di progetto, in cui i senior condividono competenze ed esperienze, mentre i junior portano una visione nuova. È in questo scambio virtuoso che la formazione prende forma e diventa il centro propulsore della crescita individuale e collettiva. Anche sul fronte della coesione interna, investiamo con convinzione: i momenti di team building non mancano. Organizziamo occasioni informali come aperitivi all’interno del nostro nuovo spazio aziendale, in cui uniamo convivialità e formazione, condividendo gli ultimi studi su creatività e trend di mercato. Ma promuoviamo anche attività più dinamiche, come lo street workout, pensato per allenare lo spirito di squadra e il benessere collettivo, principi alla base della nostra vision aziendale.
Per Lucio Furlani, direttore creativo di Newton Group, la chiave è l’esperienza: “Da sempre, la formazione è una delle nostre anime fondanti. Nasciamo anche come realtà consulenziale e formativa, quindi sappiamo bene quanto sia strategico, e umano al tempo stesso, ritagliarsi momenti dedicati alla crescita, al confronto e alla bellezza della condivisione. Per noi, la formazione è efficace quando è esperienziale, quando genera coinvolgimento reale, e quando crea ponti tra età, ruoli, reparti e territori. Utilizziamo con orgoglio i nostri prodotti esperienziali Ile (Immersive Learning Experience), che coniugano storytelling, gamification e simulazione in ambienti digitali o ibridi. Sono strumenti potenti per sviluppare competenze trasversali, ma anche mindset e consapevolezze nuove. Le proponiamo sia a figure junior, che accompagniamo nei primi passi nel nostro mondo, sia a figure senior, che guidiamo in percorsi di aggiornamento continuo, specie nei temi legati all’innovazione, alla leadership e alla comunicazione.
E poi c’è il che per noi è parte integrante della nostra cultura interna.
Ne realizziamo diversi nel corso dell’anno,
Le
e amiamo personalizzarli con cura: possono essere digitali e immersivi, ma anche live, in città diverse dalla nostra. Esploriamo il territorio e lo usiamo come metafora, come specchio per riflettere su chi siamo e su dove stiamo andando. Che si tratti di cucinare insieme, progettare un’esperienza teatrale o trasformare un borgo in un set formativo, l’obiettivo è sempre lo stesso: rinsaldare i legami, rimettere al centro il valore delle relazioni e creare spazi autentici di ascolto e collaborazione”. Valentina Ferrari, managing director di Sinergie, racconta un approccio strutturato e orientato al futuro: “In Sinergie, la formazione è una costante, non un evento. Ogni anno attiviamo un ricco programma formativo che coinvolge tutti: dai profili junior a quelli senior. Oltre ai corsi di approfondimento su competenze trasversali, come, ad esempio, la lingua inglese, l’uso avanzato di Excel o dei nostri sistemi gestionali, investiamo su percorsi costruiti ad hoc, pensati per far crescere le persone in più direzioni. Oggi, ad esempio, sono attivi corsi su temi ad altissimo valore aggiunto per mantenerci sempre tutti aggiornati sul mondo che cambia, con l’ambizione di dare un piccolo contributo anche noi nel farlo cambiare. Ecco quindi i corsi intelligenza artificiale, rendering e 3D, new business development Ma non ci fermiamo qui: stimoliamo la partecipazione a fiere di settore e
organizziamo workshop interni in collaborazione con le nostre sister company, toccando tematiche d’avanguardia come il Web 3.0, la blockchain o il social media management. Allo stesso modo, i nostri momenti di team building hanno un’anima speciale: ci impegniamo in attività di volontariato, facendo squadra per cause che contano davvero. Perché crescere insieme, per noi, significa anche mettersi al servizio degli altri e contribuire, concretamente, a fare la differenza”. Chiude il cerchio Stefano Fiori, general manager di Gruppo Univers, che punta su una formazione diversificata per reparti e livelli: “La formazione è un pilastro della nostra cultura aziendale. I percorsi sono diversificati per reparto e livello di seniority: spaziano da corsi strumentali e operativi, a momenti di riflessione strategica e crescita trasversale Oltre alla formazione verticale, promuoviamo anche momenti di peer learning, in cui i colleghi si scambiano competenze e visioni attraverso sessioni brevi e tematiche. Durante l’anno organizziamo attività di team building orientate non solo al rafforzamento del gruppo, ma anche allo sviluppo di nuove prospettive. Un esempio significativo è stato il team building a tema illusionismo: attraverso performance interattive e giochi di percezione, abbiamo esplorato l’importanza di dirigere consapevolmente l’attenzione verso gli elementi centrali di un progetto, riducendo la distrazione causata da aspetti secondari. Un’esperienza coinvolgente che ha permesso di riflettere su come, anche nella strategia, il punto di vista può fare la differenza”.
Nel 2025, il concetto di sostenibilità è diventato un elemento imprescindibile anche per il mondo degli eventi. Non si tratta più solo di una tendenza o di una scelta opzionale, ma di una trasformazione culturale e operativa. A confermarlo è l’indagine promossa dal Club degli Eventi, che ha coinvolto circa 20 strutture attive nel settore - tra agenzie e partner - con l’obiettivo di comprendere a che punto si trovi il cammino verso una reale integrazione della sostenibilità nelle pratiche quotidiane. La survey racconta un settore che non solo riconosce la necessità della sostenibilità, ma che sta agendo con metodo. L’approccio è sempre più sistemico, aperto alla collaborazione, e orientato alla costruzione di strumenti condivisi, reti virtuose e competenze diffuse. Formazione, trasparenza comunicativa, condivisione di dati e adozione di standard internazionali rappresentano i pilastri su cui si sta costruendo il futuro degli eventi in Italia. Un futuro che mette al centro le persone, l’ambiente e l’etica d’impresa
Uno degli elementi più incoraggianti è che il 76,47% dei rispondenti ha dichiarato che la sostenibilità è già parte integrante della propria strategia aziendale. Altri (17,65%) hanno invece iniziato da poco a parlarne e a implementarla Solo il 5,88% non l’ha ancora affrontata, e nessuno ha indicato la sostenibilità come “irrilevante”. Questo dato è indicativo di un cambio di passo importante: non si parla più di volontà o intenzione, ma di impegno strutturato.
COME VIENE AFFRONTATA LA SOSTENIBILITÀ NELLE STRUTTURE?
Ciò che emerge è una sostenibilità affrontata in modo sistemico, e non come intervento isolato o unicamente ambientale. Le risposte aperte, in particolare, offrono una fotografia ricca e concreta delle azioni messe in campo:
Nel 2025, l’approccio alla sostenibilità del mondo degli eventi non è più solo una tendenza o una scelta opzionale, ma una trasformazione culturale e operativa
Il 64,71% degli intervistati ha affermato che segue già procedure per la sostenibilità degli eventi contro il 29,41% che è in fase di valutazione
La tua struttura ha adottato procedure specifiche per la sostenibilità degli eventi?
Diverse agenzie hanno certificazioni Iso 20121, Iso 45001 e Uni/Pdr 125:2022 per la parità di genere.
Alcune strutture hanno redatto e pubblicato un bilancio di sostenibilità, adottato politiche interne di efficientamento energetico e promosso l’utilizzo di mezzi sostenibili per la logistica
Altre hanno creato unità organizzative dedicate, introdotto figure come il sustainability manager o si affidano a funzioni benefit a diretto riporto del top management.
CERTIFICAZIONI E PROCEDURE: A
CHE PUNTO SIAMO?
Alla domanda se la struttura segua procedure per la sostenibilità degli eventi:
Il 64,71% ha risposto affermativamente, specificando di seguire linee guida interne.
Il 29,41% è in fase di valutazione, mentre una sola struttura non ha ancora affrontato il tema.
In merito alla certificazione Iso 20121, circa la
metà delle agenzie (47,06%) ha già completato il processo, con certificazioni ottenute tra il 2016 e il 2024. Alcune prevedono di finalizzarlo entro l’anno. Tra le altre certificazioni citate spiccano: Iso 45001, Gbac Star e Uni/Dpr 125:2022, piattaforma Ecovadis. Questi dati indicano un interesse concreto nel dotarsi di strumenti riconosciuti a livello internazionale, capaci di guidare la sostenibilità in ogni fase del ciclo di vita di un evento.
I BISOGNI PER IL 2025: FORMAZIONE, STRUMENTI E RETE
Guardando avanti, le strutture hanno espresso chiaramente i propri interessi e necessità:
• 76,47% vuole conoscere meglio i trend della sostenibilità nel settore eventi, a livello nazionale e internazionale.
• 58,82% ritiene fondamentale la formazione del personale interno.
Guardando al futuro, le aree ritenute più strategiche sono:
• Comprendere meglio le norme di conformità ambientale (specialmente norma Iso 20121)
• Formare il personale
• Disporre di dati e ricerche affidabili
• Conoscere i trend sostenibili, nazionali e internazionali
• Ampliare il network di fornitori sostenibili
• Misurazione del carbon footprint degli eventi
• Contrasto al greenwashing
• Inclusività e le norme di conformità ambientale
Nel 2025 vorremmo proseguire l’approfondimento sul tema sostenibilità all’interno delle iniziative del Club degli eventi. Quali tra i seguenti aspetti possono interessare te e la tua struttura?
• 52,94% vorrebbe avere accesso a dati e ricerche su prodotti e servizi sostenibili.
Seguono l’interesse per database di fornitori sostenibili, la gap analysis interna, e la creazione di una cultura aziendale più orientata alla sostenibilità. L’obiettivo dichiarato è duplice: implementare strategie sostenibili e condividerle in rete, attraverso tavoli di lavoro, formazione e community.
Il Club degli Eventi è ritenuto un punto di riferimento per la cultura della sostenibilità negli eventi. Numerosi i temi espressi dagli intervistati sui quali incentrare tavoli di lavoro e attività mirate.
Quando si parla di contenuti tecnici, i temi di maggiore interesse sono:
• Calcolo e riduzione del carbon footprint degli eventi (58,82%)
• Comunicazione corretta della sostenibilità ed evitamento del greenwashing (47,06%)
• Strumenti per rendicontare la performance di sostenibilità
• Certificazioni di settore e conformità normativa ambientale
• Inclusività e parità di genere, con attenzione alla norma Uni/Pdr 125:2022
Un partecipante ha sottolineato l’importanza di non dimenticare gli aspetti sociali ed economici della sostenibilità, troppo spesso trascurati rispetto a quelli ambientali.
Il Club degli Eventi è ritenuto un punto di riferimento per la cultura della sostenibilità negli eventi. Numerosi i temi espressi dagli intervistati sui quali incentrare tavoli di lavoro e attività mirate
Il dato più univoco riguarda l’interesse per la formazione:
• Il 100% delle strutture partecipanti è disponibile a far partecipare i propri reparti –produzione, creativi, account, project manager – a percorsi formativi su sostenibilità sociale e ambientale
Inoltre, il 65% si dice pronto a partecipare attivamente a tavoli di lavoro tematici, contribuendo alla definizione di soluzioni concrete per il settore.
Quali approfondimenti tecnici potrebbero essere più utili?
Digivents è una piattaforma che supporta le società che organizzano eventi virtuali, in presenza o ibridi. Integra tutti gli strumenti necessari per la gestione delle fasi organizzative di un evento (prima, durante e dopo). I diversi tool (app, segreteria organizzativa, gamification, matching, virtual room) consentono agli ospiti degli eventi di interagire (networking, chat, call 1:1, survey, poll, Q&A) e all’organizzatore di effettuare l’analisi di dati statistici (utenti registrati, check-in/check-out, tempo di permanenza).
DIGIVENTS
Viale Sondrio, 3 - 20124 Milano Tel. 02 30310808 sales@digivents.com - www.digivents.com
Service tecnico-creativo, dal 1988
Laser Entertainment realizza progetti di comunicazione visiva tramite l’utilizzo di tecnologie multimediali innovative (spettacoli laser con uso di soluzioni come ‘Kinlaser’, unione tra tecnologia cinetica e laser; videomapping 3D; proiezioni olografiche 3D ed eventi multimediali; sistemi interattivi). Offre un servizio completo dalla progettazione alla realizzazione per garantire una perfetta integrazione della comunicazione e dei sistemi tecnologici. Creatività e tecnologia sono gli ingredienti del suo lavoro e quelli che permettono alla società di ideare e produrre spettacoli unici.
LASER ENTERTAINMENT
via Danimarca, 23 - 20093 Cologno Monzese (MI)
Tel. e Fax: 02 27007064 info@laserent.com - www.laserent.com
Una società all’avanguardia fin dalla sua nascita, nel 1984, che vanta tra i suoi plus la cura del dettaglio, la rapidità e il problem solving. L’ossessione per la tecnologia e il dna da visionari l’ha portata a realizzare un luogo dove creare esperienze spettacolari: STStudios Due studi di posa tecnologici e polifunzionali, che si differenziano per dimensioni, tecnologie e servizi. Tra le prime in Italia a dare vita alla virtual production (nuova tecnica cinematografica che permette di mixare virtuale e reale), è in grado di offrire una gamma completa di opportunità per la produzione di eventi digitali e ibridi, spot, produzioni televisive, cinematografiche e musicali.
STS COMMUNICATION
Via Vittorio Veneto 1/d - 20091 Bresso (MI) Tel. 02 614501 info@stscommunication.it - www.stscommunication.it
WePhoto opera nel mondo della fotografia digitale, offrendo servizi fotografici professionali per eventi privati e non, grazie all’esperienza pregressa, alla continua innovazione tecnologica e alla ‘passione’ che dedica verso i propri clienti. Fondata da Francesca Scriva e Valentina Guglielmino, questa realtà crede che la fotografia generi emozioni e per questo ne è alla continua ricerca. La sua mission? La qualità di ogni scatto e il rispetto di questo lavoro meraviglioso!
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Frontrow è una nuova realtà nel mondo della produzione esecutiva di eventi di ogni natura. Nasce dall’unione di professionalità di lungo corso che hanno deciso di mettere in campo le proprie esperienze e competenze per offrire una serie di servizi mirati, ad alto livello di affidabilità. Direzione di produzione, direzione tecnica, site management, stage management sono solo alcuni dei servizi che Frontrow può offrire alle agenzie e a tutti coloro che operano nel mondo dell’organizzazione di eventi e spettacoli.
FRONTROW
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Oggi sede Italiana di un gruppo Internazionale, Novelty Italy, propone idee e soluzioni originali e innovative per l’allestimento di impianti Luce, Audio e Led. Ogni progetto nasce dallo studio approfondito della ‘luce’ e del ‘suono’ come mezzo di comunicazione per realizzare ogni singola idea. L’innata passione e l’esperienza maturata permettono all’azienda di rendere speciale ogni singolo evento, seguendo, passo dopo passo, gli input dei clienti e mettendo a disposizione tutto il suo background derivato da 40 anni di esperienza sul campo..
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Esperienza, tempestività e creatività contraddistinguono la società di spettacolarizzazione con effetti speciali fondata nel 1997 da Adriano Crosetto. Famosa per aver fatto conoscere, per prima in Italia, gli effetti di carta Kabuki, ha sviluppato nel corso degli anni ‘scenografie attive’ utilizzando attrezzature professionali per realizzare altri effetti: criogenici, pirotecnici, fumo, bolle, giochi d’acqua, laser, nevicate artificiali. Utilizza l’esperienza e le competenze acquisite per inserire gli effetti speciali nelle scenografie avvalendosi di una équipe interna per offerte personalizzate. Recentemente, ha sviluppato un know-how per effetti custom e tecnologia laser mapping.
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Da oltre 10 anni, Sharingbox propone la ‘photo opportunity’ come momento esperienziale da cui ricavare intrattenimento, strategie di marketing e dati-utente di qualità. Non propone solo semplici foto, ma esperienze immersive, video a 360° e concept di realtà aumentata (come AR Booth che consente di interagire con i propri idoli sportivi o dello spettacolo). Nel 2022 ha lanciato, in partnership con Mrmc, ‘Showbolt’, un braccio meccanico robotizzato per riprese in super slowmotion ad altissima risoluzione.
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