ACIDOLATTICO X LAMBxLAB_06

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La rimodulazione dello spazio pone al centro dei suoi sforzi un insieme di relazioni che tentano, per forza di cose, di affrontare ciò che definiamo tempo e storia. Questa azione è volta ad inserire, nelle aree urbane e non, sovrastrutture che agiscono modificando geografie territoriali, tale da poter programmare e riscrivere ciò che consideriamo aperto e libero da codificazioni. Sembra evidente allora che all’interno di questi processi si presentino molteplici relazioni gerarchiche, che oltre a influenzare la percezione spaziale stessa, hanno la caratteristica di operare su tutto quel tessuto di memorie soggettive e collettive, storie e contro-storie, presenti in un substrato territoriale prestabilito. Come conseguenza di questo fenomeno si presentano per un determinato tempo luoghi che potremmo definire di transito, palinsesti in cui si inscrivono incessantemente varie tipologie di relazioni disciplinate alla produzione di un valore. Ma che cos’hanno in comune il carattere locale e marginale di un territorio periferico, che spesso si trova a essere portavoce di una continua espansione urbanistica, con una progressiva e generalizzata perdita di rilevanza della localizzazione del territorio dato? Quali storie potranno mai essere prodotte all’interno di questo processo dove lo spazio esiste grazie a chi lo attraversa e produce contemporaneamente, finendo poi per diventare un luogo altro?

La pratica artistica di sembra muoversi all’interno di questo frammento temporale ancora insito di possibilità, mediante la ricerca di un’estetica del cantiere che è partecipe di un complesso immaginario sia operaio che industriale, tanto quanto urbanistico. All’interno di questa indagine che spesso opera in momenti di oscurità, c’è una sorta di ossessione verso il materiale e verso il recupero di oggetti di scarto provenienti da edifici in costruzione collocati nel contesto milanese, ponendo un focus sul valore, sia estetico che lavorativo, che questi oggetti hanno. Le opere dell’artista possono essere allora considerate come cartografie di questo lascito del tempo, come mappe industriali che non hanno nessuna intenzione di fornirci le coordinate per orientarci in uno spazio urbano, quanto piuttosto di porre in causa un agglomerato di simbologie insito nell’immaginario comune.

La selezione di opere presente nel progetto sono state realizzate da Mattia Ozzy B. attraverso l’assemblaggio di diverse tipologie di oggetti, e assumendo così forme installative di dimensioni eterogenee; nello specifico alcuni dei lavori provengono dall’archivio accumulato dell’artista. Quello che consegue a questo attento processo di selezione e rimodulazione è la messa in scena di un processo temporale operativo, testimonianza di ciò che ha contribuito alla modulazione del territorio. assume in questo senso uno statement che oltre a essere parte attiva dell’ambito di ricerca è anche una modalità d’azione e un atteggiamento, operando contemporaneamente come concezione esistenziale all’interno di una politica dell’attenzione sempre in divenire, mai cristallizzata.

Arti Belle

(Rozzano, MI, Italia, 1998) vive e lavora tra Milano e Torino. Nel 2022 consegue la laurea in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Manipolando oggetti ready-made e riprendendo la tradizio ne della pittura astratta fortemente influenzata dal Graffiti Writing, sviluppa un linguaggio personale legato al post-vanda lismo e all’arte involontaria.

Nella sua ricerca itinerante, la selezione di oggetti rifiutati/dimenticati dà vita a installazioni e assemblaggi intrisi di una sorta di animismo condizionato, ispirandosi al pensiero del filosofo e teorico americano James Hillman. La sua pratica affronta questioni urgenti legate all’eccessivo consumismo e ai meccanismi della società contemporanea specificatamente nel contesto urbano.

Il suo lavoro è stato esposto sia in istituzioni pubbliche che private.

Tra le quali: Futuraforma presso Avantgarden Gallery, Milano, 2022; Metareale presso Spazio Canonica durante il Fuori Salone, Milano, 2022; Orbita Studio presso Tempio del Futuro Perduto per la Design Week, Milano, 2022; Paratissima presso ARTiglieria, Torino, 2021; Via (al)la Musica per Milano Art Week presso Castello Sforzesco, Milano, 2021; Ri-generazione Scomodo presso MACRO Museo, Roma, 2019. Viene selezionato per partecipare all'8a Biennale Internazionale d'Arte Giovane di Mosca, poi rinviata a causa della guerra.

della-

Salone, per

Mattia Ozzy B.
I hate being Bi-polar, it’s awesome Site specific installation Mix media on found objects Variable dimensions 2023
Compressed Air Mix media on canvas 37 x 98 cm 2023
Nicola Martinez Architecture consultant
What happens is inevitable Mix media on canvas 92 x 96,5 cm 2023
Interference brings difference Site specific audio-video installation Mix media on found objects 60 x 125 x 20 cm 2023
From a very open-minded hood Mix media on canvas 90 x 100 cm 2023
Drive Slow Homie Mix media on found objects 80 x 95 x 25 cm 2023
Stillmatic Mix media on metal 61 x 90 cm 2023
Something gone wrong Mix media on found objects 75 x 108 x 5 cm 2023

ACIDO

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