PAOLA PIVI / SENZA TITOLO (ASINO), 2003 STAMPA FOTOGRAFICA MONTATA SU LASTRA DIBOND / DIGITAL PRINT MOUNTED ON DIBOND 180 X 224 CM / COLLEZIONE GIUSEPPE IANNACCONE, MILANO
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ACASAMOOD
NEL CUORE DELLO STILE ITALIANO
Tra i numerosi artisti presenti, e colpevolmente ne dimenticheremo alcuni molto significativi, Maria Airò con Calla rappresenta un volteggiante tubo dorato, il cui compito è incanalare gocce d'acqua provenienti da un'ampolla appesa al soffitto, per poi diventare un vaso di fiori, mettendo in relazione oggetti e natura, reinterpretando il loro senso e significato della realtà quotidiana. Alighiero Boetti fotocopia il proprio volto per dodici volte in Autoritratto a Rank Xerox 0, accompagnando la sua faccia ad un gesto che ricordi ognuna delle lettere della parola "autoritratto", sfruttando la macchina fotocopiatrice per comunicare e non per quello per cui viene comunemente utilizzata. Francesco Clemente in Selfportrait smembra poeticamente il proprio capo per esteriorare la demarcazione tra l'introspezione visiva e ciò che dal mondo ci viene proposto. Luciano Fabro in Due nudi che scendono le scale ballando il Boogie-Woogie, con elementi in lamiera verniciati e piegati a 90 gradi, sagome di marmo che paiono muoversi, rotaie al muro da cui pendono barre in ferro verticali, il tutto in un complicato ma affascinante riferimento a ripetizioni matematiche e incastri musicali, riesce a citare Mondrian e Duschamp, abbinandoli incredibilmente e soavemente al Boogie-Woogie. Francesco Gen-
1560 disegni un'opera ciclopica, ripercorrendo l'impegno quotidiano dell'artista durante il servizio militare, quando ogni giorno impreziosiva semplici fogli di carta con matita, biro, smalti e tempere, imprimendo tutto quello che poteva pensare, senza limiti di tempo e di spazio. In Figure che aspettano utilizza la scultura e in particolare la ceramica per rappresentare Fortunello, un personaggio di stampo dadaista inventato dal drammaturgo Ettore Petrolini. Lo sviluppo di Ennesima ora abbraccia la mostra collettiva su una tecnica di rappresentazione artistica, in questo preciso caso la performance, attraverso l'utilizzo di tableau vivant ( quadri viventi ). E da chi iniziare se non da Vanessa Beecroft con VB26.011.ALI in cui le modelle trovano posizioni assolutamente innocenti e banali, nonostante siano quasi completamente svestite o comunque provocanti. Maurizio Cattelan come sempre anticipa tutti attaccando il proprio gallerista, Massimo de Carlo, letteralmente al muro con nastro adesivo: con questa performance l'artista rende il gallerista protagonista della mostra, addirittura elevandolo a quadro o comunque opera da ammirare. Gino De Dominicis analizza i rapporto visivo tra due gemelli, assolutamente identici, seduti uno di fronte all'altro, separati solo da un'asta dorata magicamente sospesa da terra.
nari realizza un cono di luce in marmo, Vettor Pisani fa pendere pericolosamente un bilanciere sopra una testa di Venere scolpita nel cioccolato, Francesco Vezzoli dà sfogo alla propria passione per l'uncinetto in una serie di ritratti di famosi personaggi femminili legati alla moda, al cinema e alla pubblicità.La seconda sala espositiva è dedicata al movimento artistico: il Gruppo 70 a capo del movimento della "poesia visiva", contro la banale e diseducativa comunicazione di massa, in favore della comunicazione poetica sempre e comunque, anche nei processi quotidiani. Le scritte dei mass media, gli articoli dei giornali vengono modificati, cancellati e reimpostati, cambiandone completamente il significato e lo scopo. Così Vincenzo Agnetti compone un autoritratto solo con le parole "quando mi vidi io c'ero", Giuseppe Chiari in Spartito esalta i segni delle note di spartiti musicali rendendoli i protagonisti dell'opera, Vincenzo Ferrari compone una tela con impronte e tracce su sfondo bianco, Emilio Isgrò in Enciclopedia Treccani cancella frasi, lettere e pagine, per poi ottenere accuratamente un testo diametralmente opposto all'originale. La mostra personale dovrebbe ora accompagnarci in un formato diretto e più congeniale: l'artista scelto, Alessandro Pessoli, dona comunque originalità e sofisticata eleganza. In Note della Spesa, per esempio, compone in
Jannis Kounellis riprende se stesso, quasi completamente avvolto in una coperta, sdraiato su una tavola in ferro, con una fiamma ossidrica legata al piede. Michelangelo Pistoletto abbandona i famosissimi specchi per creare un quadro da pranzo, opera in cui il significato stesso di tableau vivant prende forma: la perfetta interazione tra arte, artista e pubblico. Paola Piva ci spiazza ancora, lasciando un povero asino a bordo di una barca, solo e senza apparente senso logico, al largo delle coste di Alicudi. Il quinto formato espressivo è quello di mostra di documentazione o archivio: riproponendo il primo nucleo dello Spazio di via Lazzaro Palazzi, attivo a Milano dal 1989 al 1992, si è ricreata l'autogestione di AVANBLOB, ovvero l'iniziativa di alcuni allievi di Luciano Fabro per creare un proprio collettivo artistico. A 25 anni di distanza Ennesima riesce a celebrare questa corrente, poco conosciuta storicamente ma unica nel suo genere, attraverso la colonna di Francesco Valtolina, il blocco di ghiaccio di Matteo Donati, il binocolo di Stefano Dugnani e tanti altri oggetti elevati ad Arte.È il momento di affrontare ora la mostra generazionale, con una serie di lavori tutti realizzati nel presente, ovvero nel 2015: in Corner Francesco Arena crea una struttura ad incastro, dove tre elementi in bronzo simboleggiano le tre altezze dell'artista, della propria moglie e della figlia.