Focus maggio 2014a

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fermo o sparo. Una battaglia con le pistole ad acqua: in quanti riescono a resistere?

sertazioni. «L’essenza più profonda del gioco sta nel piacere, nel divertimento» spiega il professor Gianfranco Staccioli, pedagogista e docente di Metodologie del gioco e dell’animazione all’Università di Firenze. «Ma attenzione: nell’attività ludica il divertimento non coincide con una fuga dalla realtà, ma è piuttosto l’occasione per cambiare ottica e guardarsi

intorno da un punto di vista diverso. In questo senso, esiste un legame molto stretto tra gioco e creatività». vietato imporlo. «Ci si può

divertire, e dunque giocare, immergendosi in qualunque attività, dal far rimbalzare una palla al cucinare un dolce, dallo spolverare la libreria all’immergersi in un cruciverba. Quello che marca la

differenza tra evasione, attività ludica e lavoro è l’atteggiamento con cui lo si vive. Il gioco è libero, privo di scopi, aperto alla novità. Proprio per questo, come diceva il filosofo Gregory Bateson, non si può obbligare qualcuno a giocare» conclude Staccioli. Le possibilità di giocare sono infinite, anche se socialmente (e per ragioni commerciali) si tende a restringerle entro confini

“standardizzati”: gli sport, le carte, le giostre dei parchi divertimento, i computer game, i mattoncini per costruzioni, il fantacalcio o alcune applicazioni per tablet e smartphone. Ma non basta iscriversi a un torneo di Subbuteo per divertirsi: se si partecipa solo per vincere, sarà un lavoro più che un gioco. Altri tratti caratteristici delle attività ludiche – citando le teorie del socioMaggio 2014 Focus | 55


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